Palermo, 29/7/2018 XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO/B OMELIA. Lode! Lode! Lode! Amen! Alleluia! Gloria al Signore, sempre!

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1 1 Palermo, 29/7/2018 Letture: 2 Re 4, Salmo 145 (144) Efesini 4, 1-6 Vangelo: Giovanni 6, 1-15 XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO/B OMELIA Lode! Lode! Lode! Amen! Alleluia! Gloria al Signore, sempre! Il passo evangelico di oggi è un brano famosissimo, perché tutti noi conosciamo l episodio della Moltiplicazione dei pani e dei pesci. Questo fatto viene raccontato nei quattro Vangeli; Matteo e Marco lo raccontano due volte: una volta in territorio pagano, un altra in territorio ebraico. È un episodio famoso, che ha tanti risvolti utili per la nostra vita. Oggi, la Chiesa ci fa leggere la versione, che si trova nel Vangelo di Giovanni, che è un riferimento all Eucaristia. Nel Vangelo di Giovanni, infatti, non è raccontata L Ultima Cena, ma La lavanda dei piedi. L evangelista, per fare un discorso sull Eucaristia, impiega questo lungo Capitolo VI. Vedremo quali sono i messaggi che il Vangelo ci dà in questa pagina. *Gesù andò all altra riva del mare di Galilea. Si parla di mare, invece non si tratta di mare, ma di lago. C è stata confusione? No. L evangelista ha commesso volutamente questo errore, per dire che si tratta di un episodio di liberazione.

2 Come i nostri padri hanno attraversato il mare dall Egitto verso la Terra Promessa, così noi, insieme a Gesù, dobbiamo attraversare il mare. Non si dice che Gesù ha attraversato il mare con una barca. La gente passa all altra riva, ma non si fa accenno alla barca. Dio aprirà una via, dove sembra non ci sia. Il messaggio è: devi attraversare il mare, devi far aprire il mare davanti a te. Anche se ci sembra di essere in un vicolo cieco, senza alternative, diciamo alla montagna di spostarsi e la montagna si sposta, lasciandoci passare. Questo è il primo messaggio di liberazione per noi. 2 Questo mare di Galilea era chiamato così dagli Ebrei, mentre i Romani, che occupavano la Palestina, lo chiamavano mare/lago di Tiberiade Mentre durante l esodo è passato solo il popolo di Israele, adesso il passaggio è per tutti: pagani, cattolici, protestanti Con Gesù il discorso è per tutti. *Una grande folla lo seguiva, vedendo i segni che faceva sugli infermi. La gente segue Gesù, perché viene guarita. La gente andava da Gesù, perché aveva bisogno di essere guarita. L evangelista non parla di malati, ma di infermi. L infermo è colui che non è fermo. Non erano solo i malati nel fisico che andavano da Gesù. La gente si avvicina : il verbo è al presente, perché, quando c è Gesù, la gente viene. Gesù non ci vuole schiavi, persone legate; vuole persone libere. Essere libero significa andare controcorrente. Si deve sfidare il mondo. Gli infermi sono le persone che hanno bisogno: siamo noi. Noi possiamo fare tutto quello che è nelle nostre possibilità; al resto ci pensa Gesù. Questa gente ha lasciato la casa, la famiglia, per seguire Gesù: è questione di scelte. *Gesù salì sul monte. Qui c è ancora un riferimento all esodo. Dopo che il popolo ha attraversato il mare, Mosè è salito sul monte, per ricevere i Dieci Comandamenti. Gesù dal monte vede tutta la gente, ma non si dice che abbassa gli occhi, ma che li alza e vede la gente che viene a Lui.

3 3 Questo è importante, perché gli occhi vanno alzati in alto, non in basso. Gesù guarda sempre al cielo, che è la dimensione dello Spirito. Ricordiamo l episodio della casta Susanna; i vecchi che volevano concupirla, distolsero gli occhi, per non vedere il Cielo. (Daniele 13, 9). Quando guardiamo a terra, perdiamo il senso, quando guardiamo al cielo, ci colleghiamo con il Divino. Quando Dio invita Noè a costruire l arca, gli indica la costruzione di una finestra in alto (Genesi 6). L arca non aveva finestre laterali, per evitare che Noè vedesse i contemporanei che lo avrebbero criticato e neppure la devastazione del diluvio. Il Signore spinge Noè a guardare in alto. Quando seguiamo i Telegiornali, ci nutriamo di notizie negative, di cibo spazzatura, che inquina i nostri cuori. La Palestina era sotto il dominio dei Romani, ma Gesù non ha mai detto una parola negativa nei loro confronti. Gesù guarda in alto. Noi dobbiamo imparare a guardare in alto, a Gesù, alle cose belle, per non lasciarci travolgere dagli eventi negativi. La gente sta tutto il giorno ad ascoltare Gesù. Arrivata la sera, Gesù mette alla prova Filippo. *Dove possiamo comprare il pane, perché costoro abbiano da mangiare? Filippo risponde: Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo. Il Signore ci mette alla prova, in alcune circostanze della vita, per vedere se ragioniamo secondo il mondo o secondo il Vangelo. Gesù mette alla prova Filippo, per verificare se ragionava secondo il mondo o secondo il Vangelo. Filippo viene bocciato, perché risponde che, per sfamare tutta quella gente, occorreva denaro corrispondente a sei mesi di lavoro. Nel mondo, chi ha, mangia, chi non ha, muore di fame. Nel mondo evangelico, invece, Gesù non ci tratta secondo i nostri meriti, ma secondo i nostri bisogni. Se abbiamo bisogno di mangiare, il Signore ci fa mangiare.

4 4 Se guardiamo il mondo, acquisiremo la sua mentalità; se guardiamo Gesù, prenderemo la sua mentalità. Dobbiamo, però, fare molta attenzione, perché anche gli apostoli stavano con Gesù, ma spesso non ragionavano secondo il suo pensiero. Avere la mentalità di Gesù non significa andare tutti i giorni a Messa; significa fare scelte, che rispecchiano il Vangelo. Arriva Andrea, che significa uomo forte, virile, completo e dice: *C è un ragazzo (ultimo nella scala sociale) che ha cinque pani di orzo e due pesci, ma che cosa é questo per tanta gente? Andrea e il ragazzo sono la stessa persona. Se vogliamo diventare persone forti, complete, solide, come Andrea, dobbiamo condividere quello che siamo e quello che abbiamo. Dobbiamo fare il servizio per noi stessi, non per quello che riceviamo. Se serviamo, se condividiamo, cresciamo. Leggiamo in Malachia 3, 10: Portate le decime intere nel tesoro del tempio, perché ci sia cibo nella mia casa; poi mettetemi pure alla prova in questo, - dice il Signore degli esercitise io non vi aprirò le cateratte del cielo e non riverserò su di voi benedizioni sovrabbondanti. Bisogna fidarsi del Signore, mentre a volte siamo come il giovane ricco. Giovane nei Vangeli è un termine negativo. Il ricco rimane sempre ragazzo, perché, quando Gesù lo invita a vendere quello che possiede, per darlo ai poveri, se ne va triste, perché aveva molte ricchezze. (Matteo 19, 16-22) I cinque pani e i due pesci (7) rappresentano la totalità. Gesù chiede agli apostoli di far sdraiare le persone. In quel tempo, i signori mangiavano sdraiati. Il servizio non deve avere un andamento dall alto in basso, ma ha l intento di far sentire signori gli altri. *C era molta erba in quel luogo. Questo versetto fa riferimento al Salmo 23: in pascoli erbosi mi fa riposare Gesù è il Buon Pastore, è il Signore. Alleluia! Lasciamoci guidare da Gesù, perché ci porta dove c è abbondanza. *Erano circa cinquemila uomini. Prima si parla di folla; quando comincia il servizio, si parla di uomini. Il servizio fa crescere.

5 5 Cinque è il numero dello Spirito. Il servizio ai è svolto nello Spirito Santo. Il primo servizio che fa lo Spirito Santo è far sentire gli altri signori. Per questo è importante operare con Amore. *Dopo aver reso grazie. Prima di far distribuire i pani e i pesci, Gesù ha reso grazie. Gesù è il Signore, eppure, prendendo il pane, ha alzato gli occhi al cielo, ha ringraziato il Padre. Dobbiamo imparare anche noi a ringraziare per ogni cosa che ci viene donata. Il Grazie, Gesù! chiude la bocca e le mani al diavolo, alle difficoltà. Quando abbiamo intorno un mondo di negatività, la tentazione è quella di lasciarci travolgere. Dobbiamo fermarci e chiederci quale è la carta vincente, la via di fuga. È il Grazie, Gesù!. Gli apostoli hanno distribuito i pani e i pesci, che sono bastati per tutti. Qui c è la differenza fra la Pasqua ebraica e quella cristiana. La Pasqua ebraica è stata consumata in piedi, in fretta, con un solo agnello per famiglia (Esodo 12), mentre con Gesù si mangia in abbondanza, sdraiati, con calma: è la Pasqua del Signore, la liberazione che Gesù ci porta. Il Signore ci dà abbondanza di salute, di benessere, di lavoro, di affetti *Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto. Non bisogna sperperare. Bisogna essere parsimoniosi. Noi viviamo in una delle zone migliori del Pianeta, ma dobbiamo prestare attenzione a non buttare la Grazia di Dio. La gente sazia comincia a dire: *Questi è davvero il profeta che deve venire nel mondo e cercano di prenderlo, per farlo re. Gesù scappa e si ritira sulla montagna tutto solo: è il fallimento, perché la gente non ha capito il suo messaggio. La gente incontra Gesù e gli vuole dare la responsabilità della propria vita. Tutto posso in Colui che mi dà la forza. Filippesi 4, 13. Noi possiamo fare tutto in Gesù. Gesù si ritira, si allontana, a volte, da noi, perché non vogliamo assumerci la responsabilità della nostra vita. Deleghiamo agli altri. In questa serata, ringraziamo il Signore, per tutto quello che ha operato nella nostra vita. Noi siamo gli infermi, che abbiamo bisogno di Gesù. Chiediamogli di avere la forza di assumere la responsabilità della nostra vita e, anche se sbagliamo, il Signore ricalcola: ci fa arrivare davanti al mare e, appena facciamo il primo passo, il mare si apre e passiamo dall altra parte verso il territorio della felicità. Amen! PADRE GIUSEPPE GALLIANO M.S.C.

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