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1 essereadottateall internodiuninterventoeducativoconbambiniautistici.inquestasedeconsideriamo 2.L osservazionenell interventoeducativo nellediverseareedellosviluppo.l osservazionenegliambientidivitaèparticolarmenteimportantein questafase,perpoteridentificarequelleabilitàchedifficilmentepossonoessereosservateinuncontesto sololafasepre-intervento,incuil assessmentèfinalizzatoallaconoscenzadelleabilitàdelbambino Lediversemetodologied osservazioneelediversetecnichediregistrazionepresentatepossono significativioconipari).vediamopiùdavicinocomeosservarequesteareedelcomportamento. verificareeventualidifferenzedicomportamento.lostrumentochemisembrapiùadattoaquesto l intervistaaigenitoricontenutaneltestbab(behaviouralassessmentbattery,ederikson,1994).le informazioniottenuteconl intervistapossonopoiessereconfrontateconosservazionidirette,per autonomia(curadisé lavarsievestirsi-, propositoèunachecklistconlaqualerilevarelapresenza/assenzadiuncomportamentoel eventuale alimentazione cibipreferiti,utilizzodelleposate -,controllosfinterico)puòesseremoltoutile clinico:abilità modo: aiutofornito.perleabilitàlegatealvestirsi,adesempio,lachecklistpotrebbeesserecostruitainquesto Perunaprimaconoscenzadelleabilità autonomia,abilità nella comunicazione spontaneaeabilità sociali(conadulti 1) Indossa da solo l abbigliamento intimo? Si No 2) Indossa da solo i pantaloni? Si No 3) Infila da solo la maglia? Si No 4) Infila da solo i calzini? Si No 5) Mette da solo le scarpe? Si No 6) Usa solo cerniere lampo? Si No GF:guidafisica IV:istruzioniverbali D:dimostrazione Legenda: SG:suggerimentigestuali 7) Usa solo i bottoni? Si No 8) Sa allacciarsi le scarpe? Si No puntounprogrammad insegnamento,incuiilpuntodipartenzaèl osservazionedellacomunicazione spontanea,schopler(1989,tr.it.1998)hamessoa comunicativechequiproponiamoèunaversionesemplificataperbambininonverbali CAMPIONEDICOMUNICAZIONE spontaneanegliambientidivita(ilcampionedicomunicazione).laschedadiregistrazionedelleazioni Passandoalleabilitànellacomunicazione Allievo: Osservatore: Data: Ora d inizio: Ora della fine: Contesto Persone, quando, FUNZIONI Comunicazione conrichiestaottenere Rifiuto Sociale Espressione (motoria, gestuale, attenzione di sentimenti

2 dove oggetti, figurale, vocale, scritta) Giocolibero: bambinosceglieungiocattoloparticolare? Scelta 1. Noncompienessunascelta si no materiali: 2. bambinorimanelontanodall adulto? bambinocoinvolgel adulto? si no Le informazioni ricavate dal campione di comunicazione vengono poi incrociate con quelle provenienti dall intervista ai genitori (Schopler 1998, ) per fornire un quadro d insieme sulle 2. costanti del comportamento comunicativo. Per quanto riguarda le abilità gioco e sociali dei bambini autistici possiamo fare riferimento ad Altro: bambinosceglieunaparticolaretipologiadigiocattoli? si no uno strumento osservazione proposto da Beyer e Gammeltoft (2000, tr. it.2001) Sesi: Comportamento inchemodoilbambinodàomostrailgiocattoloall adulto? sociale durante il gioco libero: Inchemodoilbambinochiedeaiuto? 1. bambinosiservestrumentalmentedell adulto? Altro: giocoèorientatoalivellosensomotorioemanipolativo (es.masticare,succhiare,gettare)? Modalità dell attività del libero: Iniziativa si no si no gioco si svolge secondo una modalità organizzante (mettere dei mattoncini uno sull altro, oggetti in una scatola)? si no gioco si svolge mediante un uso funzionale del giocattolo (es.guidare una macchina, bere dal bicchiere della bambola ) si no gioco si svolge secondo il far finta (es. il mattoncino diventa una macchina ) si no sociale dell adulto:

3 3. 1. Imitazione bambino segue lo sguardo dell adulto verso un oggetto che è fuori vista? si no bambino chiede di ripetere un attività divertente? si no 5. Se il bambino viene imitato, capisce e vuole continuare? si no bambino tenta di imitare l adulto? si no Sequenze sociali attese bambino capisce le sequenze di gioco e si aspetta che l adulto continui (es. fare il solletico, cucù )? si no Alternanza bambino è in grado di far andare avanti e indietro un oggetto (es. scambi con la palla)? si no E in grado di fare un gioco con alternanza dei turni (es. suonare a turno un tamburo) si no 3.L assessmentdeicomportamentiproblema Una parte di grande importanza nell assessment iniziale è quella che riguarda l identificazione dei comportamenti-problema Schedaperlaraccoltadeidaticondiagramma e della loro funzione comunicativa. Demchak e Bossert (1996, tr.it. 2004) propongono un processo di assessment inizia con l identificazione dei comportamenti-problema e una valutazione delle priorità dal punto di vista dell intervento educativo (un comportamento fortemente autolesivo es.picchiare testa sul pavimento- ha priorità su un comportamento stereotipato che interferisce con l apprendimento es. il continuo dondolare -. Dopo aver definito in termini osservabili il comportamento target (ad es. darsi i pugni in testa e non autolesionismo), si può iniziare a fare delle osservazioni sistematiche, utilizzando un diagramma. Studente. Comportamento target.. es. battere la testa sul pavimento Data inizio. Data fine Giorni della settimana Attività Orario lun mar mer gio ven sab 8-8,30 8, ,30 9,30-10 Legenda: - casella bianca= assenza del comportamento

4 - casella sbarrata= il comportamento si è verificato meno di 5 volte - casella annerita= il comportamento si è verificato più di 5 volte L osservazione con il diagramma permette di identificare i momenti in cui il comportamento è più frequente e di formulare le prime ipotesi (es. in quel momento l ambiente è particolarmente rumoroso). Per approfondire la funzione comunicativa del comportamento problema si può procedere con una scheda ABC. Scheda per l analisi Antecedenti-Comportamento- Conseguenze Studente Data.. Antecedenti Comportamenti Conseguenze Questa scheda parte dal principio che il comportamento problema sia una risposta ad un certo stimolo (es. situazione rumorosa), finalizzata all ottenimento di un risultato considerato positivo (es. allontanarsi dalla situazione rumorosa). Una volta identificata la funzione comunicativa di un certo comportamento problema, si può orientare l intervento educativo verso l apprendimento di una forma più adeguata di comunicazione (ad esempio chiedere Posso uscire? o indicare la porta). Per un approfondimento dei temi trattati, si rinvia alla bibliografia minima consigliata. Bibliografia minima Aureli T. (1997), L osservazione del comportamento del bambino, Bologna, Mulino. Beyer J., Gammeltoft L. (2001), Autismo e gioco, Roma, Phoenix. Braga P., Tosi P. (1998), L osservazione. In S. Mantovani (a cura di), La ricerca sul campo in educazione. I metodi qualitativi, Milano, Mondadori. Demchack M., Bossert K.W. (2004), L assessment dei comportamenti problema, Brescia, Vannini. D Odorico L. (1990), L osservazione del comportamento infantile, Milano, Raffaello Cortina editore Ianes D., Cramerotti S. (2000), Comportamenti problema e alleanze psicoeducative, Trento, Erickson Kiernan C., Jones M. (1994), Test BAB, Trento, Erickson. Tinbergen N., Tinbergen E. (1989), Bambini autistici. Nuove speranze di cura, Milano, Adelphi.

5 Watson L. R., Lord C., Schaffer B., Schopler E. (1998), La comunicazione spontanea nell autismo, Trento, Erickson.

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