OSSERVATORIO SUI BILANCI 2015
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- Agnolo Franceschini
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1 /2 3,6k 1k 1,5k OSSERVATORIO SUI BILANCI LUGLIO 2016 (2 a+2b) 12,5% 75,5%
2 OSSERVATORIO SUI BILANCI 2 RICAVI TORNATI SOPRA I LIVELLI PRE-CRISI NEL SINTESI DEI RISULTATI In crescita anche la redditività, ma ancora lontana dai valori del 2007 Sotto la spinta di un economia in graduale ripresa, nel le imprese italiane hanno migliorato i propri conti economici e la propria solidità finanziaria, rafforzando i segnali positivi emersi nel. I bilanci evidenziano che, dopo otto anni, le società analizzate hanno finalmente recuperato i livelli di fatturato pre-crisi. In graduale ripresa anche gli indici di redditività lorda e netta, ma in questo caso con livelli che rimangono ancora distanti da quelli del È proseguita anche nel la fase di deleveraging, con debiti finanziari ancora in calo e un consistente aumento della patrimonializzazione, che ha reso meno fragili i bilanci delle società analizzate. È questa, in estrema sintesi, la fotografia che emerge dall analisi dei primi 165 mila bilanci depositati dalle società italiane entro giugno I dati indicano che le imprese analizzate hanno accresciuto i ricavi a tassi del 2,7% tra e, accelerando la crescita dell anno precedente. I miglioramenti hanno riguardato tutte le dimensioni di impresa e tutti i settori, comprese le costruzioni, per cui la crisi si era fatta sentire fino al. Anche il valore aggiunto ha accelerato, aumentando a tassi del 4%, superiori a quelli del costo del personale (+2,9%). Ne è seguito un aumento della produttività e della redditività lorda delle società analizzate che, in rapporto al fatturato, si è attestata al 7,1% (7% nel ). Andamento delle principali voci di conto economico 11,6% Variazioni percentuali, valori mediani vs pre-crisi 2,7% 2,3% 4,0% 5,0% vs fatturato valore aggiunto mol -3,9%
3 OSSERVATORIO SUI BILANCI 3 La redditività delle imprese 10,6% 8,6% 8,4% 7% 7,1% 7% 2007 mol/fatturato roe Si è ridotto il numero di imprese che non riescono a generare margini lordi positivi o che chiudono l esercizio in perdita, con miglioramenti particolarmente marcati tra le e nell industria, il settore che continua a evidenziare i risultati più brillanti. In crescita anche la redditività netta che, in termini di Roe, è passata dal 7% del all 8,4% del. Nonostante questi progressi, gli indici di redditività rimangono ben al di sotto dei livelli precrisi, così come il numero di società che chiudono l esercizio in perdita continua a essere più alto di quello del Nel le imprese italiane hanno continuato a beneficiare della politica apertamente espansiva della Banca Centrale Europea, che si è manifestata in tassi di interesse più bassi. Il rapporto tra oneri finanziari e Mol, un indicatore che gli analisti finanziari spesso considerano per valutare la sostenibilità finanziaria delle imprese, è risultato in netto miglioramento, con una diminuzione delle società per cui gli oneri erodono più della metà dei margini dal 24,5% al 23%. Imprese con squilibri rilevanti % di imprese sul totale 20,2% 24,5% 23% 36,2% 32,1% 30,7% ,7% 6,2% 6,1% di parte corrente (attivo corrente/passivo corrente <50%) forte peso oneri finanziari (oneri finanziari/mol >50%) leverage elevato (debiti finanziari/capitale netto >2)
4 OSSERVATORIO SUI BILANCI 4 È anche proseguita la fase di deleveraging: i debiti finanziari si sono ridotti del 4,5% e gli imprenditori hanno aumentato il ricorso al capitale proprio, con un aumento del patrimonio netto del 6,1%. È un fenomeno in atto da diversi anni, che ha ridotto in modo consistente il peso dei debiti finanziari sul capitale netto, passato dall 85% del 2007 al 54% del. Nell ultimo anno, l indebitamento è anche diminuito rispetto ai margini lordi generati dalle imprese, ma in questo caso i livelli del 2007 sono lontani. I debiti finanziari sui margini lordi Medie ponderate 6,4 5,8 5,2 4,
5 OSSERVATORIO SUI BILANCI 5 I CONTI ECONOMICI Nel le 165 mila società analizzate hanno rafforzato i segnali di inversione di tendenza osservati nell anno precedente. Fatturato e valore aggiunto accelerano in tutte le fasce dimensionali, con una ripresa che ha riguardato anche le società che operano nelle costruzioni, le più colpite dalla crisi. I miglioramenti si sono riflessi sugli indici di redditività delle società, che però rimangono ancora distanti dai livelli pre-crisi. I dati dei bilanci indicano un accelerazione dei ricavi delle imprese, che sono cresciuti nei valori mediani del 2,7% tra il e il (+1,6% tra e 2013). L aumento risulta più consistente tra le (+2,9% per le società con addetti e un giro d affari compreso tra 2 e 50 milioni di euro) e tra le (+2,6% per quelle con meno di 10 addetti e meno di 2 milioni di euro), rispetto a quanto osservato tra le società di dimensione maggiore (+2%). Il fatturato accelera in tutti i settori, con una dinamica particolarmente vivace nell industria (+4,1%). Dopo anni di forti perdite e un andamento ancora fiacco nel, tornano ad aumentare i ricavi anche nelle costruzioni (+3,1%), mentre la dinamica risulta più contenuta nel terziario (+2,4%). Tassi di crescita del fatturato 2,6% 2,9% 1,6% 1,8% 2,0% /2013 0,9% / Tassi di crescita del fatturato nei settori 3,8% 4,1% 3,1% 2,4% /2013 / 1,3% 0,1% industria costruzioni servizi
6 OSSERVATORIO SUI BILANCI 6 L andamento dei costi 2,0% 1,3% 1,3% 1,9% /2013 / Costi per materie prime Costi per servizi Tassi di crescita del valore aggiunto 4,5% 3,2% 3,0% 3,7% 3,5% 3,5% /2013 / Anche i costi esterni evidenziano una leggera accelerazione, con un aumento tra e del 2% dei costi delle materie prime (1,3% nell anno precedente) e dell 1,9% dei costi dei servizi (1,3%). I ricavi sono quindi cresciuti a tassi maggiori rispetto ai costi esterni, con effetti positivi sul valore aggiunto prodotto dalle società analizzate. Complessivamente, il valore aggiunto aumenta infatti del 4% tra e, con un incremento del 4,5% tra le e del 3,5% tra le e le grandi società. Dal punto di vista settoriale, l industria mantiene i tassi di crescita più elevati (+4,8%), anche se in decelerazione rispetto all anno precedente (5,2%). In crescita anche il valore aggiunto generato dalle società dell edilizia (+4,1%) e del terziario (+3,8%). Le imprese analizzate fanno registrare un incremento del 2,9% dei costi del lavoro, in aumento rispetto all 1,9% dell anno precedente. Le grandi società sono riuscite a contenere l incremento delle spese per il personale (+2,2%), meglio di (+2,5%) e soprattutto delle (+3,3%).
7 OSSERVATORIO SUI BILANCI 7 Tassi di crescita del valore aggiunto per settore 5,2% 4,8% 4,1% 3,8% 2,7% /2013 / 0,9% industria costruzioni servizi Tassi di crescita dei costi del lavoro 3,3% 1,8% 2,0% 2,5% 2,2% 2,2% /2013 / L'andamento della produttività 159,7% 160,5% Rapporto tra valore aggiunto e costi del lavoro, mediane 139,9% 141,6% 154,3% 156,9%
8 OSSERVATORIO SUI BILANCI 8 Nonostante l accelerazione, la dinamica dei costi per il personale è comunque inferiore a quella del valore aggiunto, con effetti positivi sulla produttività che, misurata in termini di valore aggiunto prodotto ogni 100 euro di spese sostenute per il personale, è passata dal 149,2% del al 150,8% del. Il miglioramento riguarda tutte le fasce dimensionali, con aumenti crescenti al crescere della dimensione di impresa, e tutti i settori, con il terziario che registra l aumento più marcato (dal 151,1% del al 153,2%). In aumento anche la redditività lorda delle imprese. In rapporto al fatturato, il Mol si è attestato al 7,1%, +0,1% rispetto al livello del. L indice migliora in tutte le fasce dimensionali, con un incremento maggiore tra le grandi società, e in tutti i settori, con un andamento leggermente più pronunciato nelle costruzioni. L aumento dell incidenza della redditività lorda sui ricavi è accompagnato da una leggera riduzione del numero di società con margini lordi negativi. Tra e, la percentuale di società con Mol negativo diminuisce infatti dal 14,1% al 14%, con un calo tra grandi società (da 20,2% a 19,7%) e (da 14,2% a 14%), ma non tra le (stabili al 13,9%). Questa percentuale continua a ridursi tra le società manifatturiere (dall 11,6% all 11,4%) e del terziario (da 15,2% a 15,1%), ma non nelle costruzioni (da 11,7% a 12%). Il rapporto tra Mol e fatturato % rispetto al totale 7,6% 7,7% 6,3% 6,5% 4,4% 4,7% Le imprese con margini lordi negativi 20,2% 19,7% % rispetto al totale 13,9% 13,9% 14,2% 14,0%
9 OSSERVATORIO SUI BILANCI 9 Imprese con margini lordi negativi nei settori % rispetto al totale 11,6% 11,4% 11,7% 12,0% 15,2% 15,1% industria costruzioni servizi Tra le imprese con margini lordi positivi, si osserva un aumento del 5% del Mol tra e, con dinamiche più vivaci tra le (5,7%), rispetto a micro e grandi aziende (rispettivamente +4,7% e +4,8%). Dal punto di vista settoriale, la redditività lorda cresce a ritmi maggiori nell industria (+6,3%) e nelle costruzioni (+5,8%), rispetto ai servizi (+4,8%). Gli indici di redditività confermano il quadro finora descritto, con un graduale miglioramento nel che conferma l inversione di tendenza avviata nell anno precedente. Tassi di crescita dei margini lordi, solo imprese con Mol positivo nei due anni 4,7% 5,1% 5,7% 6,1% 4,8% 3,3% /2013 / In aumento il Roi, l indice che misura il ritorno generato dall attività caratteristica dell impresa in ragione degli investimenti effettuati, che passa dal 4,8% al 4,9%, con incrementi tra (da 5,4% a 5,5%) e (dal 4,2% al 4,3%), ma non tra le grandi società (da 2,5% a 2,4%).È diminuito il numero di società che hanno chiuso in perdita il proprio bilancio: nel hanno fatto registrare delle perdite 21 società ogni 100, in calo rispetto al 24,1% dell anno precedente. Questo miglioramento ha riguardato tutte le fasce dimensionali e tutti i settori, con una dinamica particolarmente positiva tra le (18,9% contro 23,1%) e nell industria (dal 21% al 17,2%),
10 OSSERVATORIO SUI BILANCI 10 Tassi di crescita dei margini lordi nei settori, solo imprese con Mol positivo nei due anni 7,6% 6,3% 5,8% 4,8% 3,6% /2013 / 1,3% industria costruzioni servizi L aumento della profittabilità è più deciso se misurato in termini di Roe, il rapporto tra utile d esercizio e patrimonio netto, che nel si attesta all 8,4%, 1,4 punti percentuali in più del : gli incrementi più consistenti si osservano tra le (+2,1 punti percentuali) e nelle costruzioni (+1,9 punti). Dopo otto anni, grazie alle dinamiche osservate, le società analizzate tornano finalmente a superare i livelli di fatturato pre-crisi. Con un azione di contenimento dei costi, il valore aggiunto prodotto risulta di circa il 12% superiore a quello del 2007, una crescita però ampiamente insufficiente rispetto alla dinamica del costo del lavoro, che nello stesso periodo è cresciuto di 22 punti percentuali. Il gap negativo tra andamento del valore aggiunto e costo del personale ha riflessi negativi sui profitti delle società analizzate che, benché in crescita, rimangono ancora al di sotto dei livelli pre-crisi: rispetto al fatturato, il Mol è 1,5 punti percentuali inferiore rispetto al 2007, il Roe di 2,2 punti. Il Roi 5,4% 5,5% Mediane 4,2% 4,3% 2,5% 2,4%
11 OSSERVATORIO SUI BILANCI 11 Imprese in perdita % sul totale 24,6% 22,8% 23,1% 18,9% 25,6% 21,0% Imprese in perdita per settore % sul totale 21,0% 17,2% 24,1% 21,2% 25,1% 22,6% industria costruzioni servizi Il Roe Mediane 7,7% 8,7% 8,0% 7,3% 6,2% 5,2%
12 OSSERVATORIO SUI BILANCI 12 Il Roe per settore Mediane 7,1% 8,6% 6,4% 8,3% 8,5% 7,2% industria costruzioni servizi Principali voci di conto economico rispetto ai valori pre-crisi 22,3% Tassi di variazione / ,6% 2,3% fatturato valore aggiunto costo del lavoro Principali voci di conto economico rispetto ai valori pre-crisi 20,4% 21,3% ,6% 7,1% 10,6% 8,4% mol/fatturato imprese in perdita roe
13 OSSERVATORIO SUI BILANCI 13 GLI INDICATORI FINANZIARI Nel è proseguita la fase di deleveraging delle imprese italiane, con un calo consistente dei debiti finanziari: l indebitamento è più sostenibile, grazie anche agli sforzi degli imprenditori che hanno aumentato la capitalizzazione delle proprie società. Migliora il rapporto corrente, indicatore della capacità dell impresa di far fronte alle obbligazioni a breve termine utilizzando la propria disponibilità liquida, che ha raggiunto nel il 135,1%, in aumento di 5 punti percentuali rispetto al. Il miglioramento, che ha riguardato tutte le fasce dimensionali, è accompagnato da una minore presenza di aziende con forti squilibri, per cui l attivo copre meno della metà del passivo, che passa dal 6,2% al 6,1%. Questo calo riguarda le e le grandi società, ma non le per cui la quota di imprese con squilibri correnti si conferma ai livelli del. Il rapporto corrente 136,9% 131,9% Attivo corrente su passivo corrente, valori mediani 127,9% 133% 119,6% 124,5% Imprese con forti squilibri correnti 6,9% 6,8% % imprese con rapporto corrente <50% 5,2% 5,2% 5,4% 5,3%
14 OSSERVATORIO SUI BILANCI 14 Capitale circolante su attivo 17,8% 17,9% 24,0% 23,6% 19,4% 18,5% Capitale circolante su fatturato 20,1% 19,8% 14,8% 14,8% 16,2% 15,1% In leggera contrazione anche il fabbisogno legato al ciclo operativo dell impresa, misurato dal capitale circolante commerciale: rispetto all attivo, la percentuale si attesta al 20,4% (-0,2% vs ), mentre rispetto al fatturato al 17% (-0,1%). Nel è proseguito, a ritmi maggiori rispetto all anno precedente, il calo dei debiti finanziari, che si riducono di un ulteriore 4,5% (-4,4% nell anno precedente). Il credit crunch ha riguardato tutte le dimensioni di impresa, ed è stato più pronunciato per le (-5%) rispetto a grandi (-3,9%) e (-3,7%). Anche a livello settoriale la riduzione è generalizzata, con cali maggiori nei servizi (-4,9%) e nelle costruzioni (-4,5%), rispetto all industria (-2,4%). Le imprese analizzate hanno beneficiato della fase fortemente espansiva della politica monetaria, con un minor costo per il servizio del credito: misurato come rapporto tra oneri e debiti finanziari, il costo si è ridotto in tutte le fasce dimensionali, con cali maggiori tra le (da 3,7% a 3,1%) e le (da 4,6% a 4,1%) rispetto alle (da 4,7% a 4,5%), che hanno quindi ampliato i divari già esistenti.
15 OSSERVATORIO SUI BILANCI 15 I debiti finanziari Tassi di crescita, valori mediani /2013 / -3,6% -3,7% -3,4% -3,9% -4,9% -5,0% I debiti finanziari per settore Tassi di crescita, valori mediani /2013 / -2,9% -2,4% industria -4,5% costruzioni -4,5% -4,8% -4,9% servizi Il costo del debito Rapporto tra oneri e debiti finanziari, valori mediani 4,7% 4,5% 4,6% 4,1% 3,7% 3,1%
16 OSSERVATORIO SUI BILANCI 16 L aumento della redditività e tassi di interesse più bassi hanno generato un miglioramento del rapporto tra oneri finanziari e Mol, un indicatore spesso considerato dagli analisti per valutare la sostenibilità aziendale. È infatti diminuita la quota di aziende per cui gli oneri finanziari erodono più della metà del margine lordo operativo: nel sono il 23% (24,5% nel ). Il calo è più evidente al crescere delle dimensioni dell impresa (-3% tra le grandi aziende, -1% tra le micro), mentre tra i settori il miglioramento è maggiore per i servizi (-1,5%). Diminuisce anche il peso dei debiti finanziari sui margini lordi: nel l ammontare complessivo dei debiti finanziari delle società analizzate è pari a un multiplo di 5,2 volte il Mol, in calo dal 5,8 del. Imprese con rapporto oneri finanziari su Mol maggiore del 50% % sul totale, include imprese con Mol negativo 23,5% 22,6% 26,2% 24,2% 31,9% 28,9% Imprese con rapporto oneri finanziari su Mol maggiore del 50% nei settori 21,4% 20,0% 25,2% 24,8% 23,9% 23,3% % sul totale industria costruzioni servizi
17 OSSERVATORIO SUI BILANCI 17 I debiti finanziari sui margini lordi Medie ponderate 6,4 5,8 5,2 4, Il capitale netto 76,2% 74,6% Tassi di crescita, mediane 54% /2013 / /2007 6,2% 6% 4,8% 4,7% 4% 3,6% Con il perdurare della stratta del credito, gli imprenditori hanno fatto ricorso a fonti alternative per finanziarsi: in particolare è proseguito il rafforzamento del capitale netto delle aziende analizzate, aumentato del 6,1% rispetto al. La combinazione di minori finanziamenti e maggiore capitalizzazione ha ridotto il peso dei debiti finanziari sul capitale netto: il rapporto è passato dal 57,8% del al 53,9% del, con un calo di quasi 9 punti percentuali nelle (dal 66,5% al 57,8%) e di quasi 8 tra quelle edili (da 80,8% a 73,2%). La riduzione ha riguardato anche le società maggiormente esposte: si è ridotta infatti la presenza di aziende con debiti finanziari che superano la metà del capitale netto, che passa dal 32,1% del al 30,7%. In calo l indicatore in tutte le fasce dimensionali, con una quota del 30,2% tra le, del 31,8% tra le e del 22,4% tra le grandi imprese, e in tutti i settori dell economia, con le costruzioni che si confermano settore con la percentuale più alta (33,7%).
18 OSSERVATORIO SUI BILANCI 18 Il rapporto tra debiti finanziari e capitale netto 74,1% 70,3% 66,5% 57,8% 46,5% 43,4% Nonostante i miglioramenti, rimane ovunque oltre i livelli pre-crisi la quota di imprese con forti squilibri correnti e la percentuale di imprese con un elevato peso degli oneri finanziari sui margini lordi. Nel 2007 per il 5,7% delle imprese analizzate l attivo corrente copriva meno della metà delle passività correnti; nel la percentuale è maggiore dello 0,4%. Le differenze si fanno più evidenti considerando le imprese per cui gli oneri finanziari erodono più della metà del Mol, per cui tra il 2007 e il la percentuale è passata dal 20,2% al 23%. Il maggior ricorso al capitale proprio osservato dall inizio della crisi, insieme al minor ricorso ai debiti bancari, hanno fortemente ridotto la quota di imprese per cui i debiti finanziari eccedono il doppio del capitale netto, che nel è molto inferiore al livello precrisi, con una percentuale che è passata dal 36,2% al 30,7%. Il rapporto tra debiti finanziari e capitale netto nei settori 73,8% 70,2% 80,8% 73,2% 44,4% 41,6% industria costruzioni servizi
19 OSSERVATORIO SUI BILANCI 19 Imprese con debiti finanziari oltre il doppio del capitale netto % sul totale 31,5% 30,2% 33,2% 31,8% 25,3% 22,4% Imprese con debiti finanziari oltre il doppio del capitale netto nei settori 32,0% 30,5% 35,6% 33,7% 30,7% 29,5% % sul totale industria costruzioni servizi Imprese con squilibri rilevanti tra 2007 e 36,2% 30,7% % di imprese sul totale 20,2% 23,0% ,7% 6,1% di parte corrente (attivo corrente/passivo corrente <50%) forte peso oneri finanziari (oneri finanziari/mol >50%) leverage elevato (debiti finanziari/capitale netto >2)
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