DOSSIER ECONOMICO STATISTICO SUGLI ATTUALI SCAMBI COMMERCIALI NELL AREA DEL FORUM AIC E LORO POTENZIALE SVILUPPO

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1 DOSSIER ECONOMICO STATISTICO SUGLI ATTUALI SCAMBI COMMERCIALI NELL AREA DEL FORUM AIC E LORO POTENZIALE SVILUPPO Ancona, 22 novembre 2007

2 Paesi aderenti Albania Bosnia Erzegovina Croazia Grecia Italia Montenegro Slovenia Camere di Commercio associate Split Chamber of Economy (CROATIA) Ancona Chamber of Commerce (ITALY) Trieste Chamber of Commerce (ITALY) Gorizia Chamber of Commerce (ITALY) Brindisi Chamber of Commerce (ITALY) Ravenna Chamber of Commerce (ITALY) Campobasso Chamber of Commerce (ITALY) Pesaro Chamber of Commerce (ITALY) Padova Chamber of Commerce (ITALY) Venezia Chamber of Commerce (ITALY) L Aquila Chamber of Commerce (ITALY) Foggia Chamber of Commerce (ITALY) Teramo Chamber of Commerce (ITALY) Italian-Bosnian Chamber of Commerce (ITALY) Unioncamere Marche (ITALY) Unioncamere Veneto (ITALY) Assonautica (ITALY) Koper Chamber of Commerce and Industry (SLOVENIA) Podgorica Chamber of Economy (MONTENEGRO) Split Chamber of Economy (CROATIA) Sibenik Chamber of Economy (CROATIA) Pula Chamber of Economy (CROATIA) Zadar Chamber of Economy (CROATIA) Rijeka Chamber of Economy (CROATIA) Dubrovnik Chamber of Economy (CROATIA) Bosnia and Herzegovina Chamber of Economy Durres Chamber of Commerce and Industry (ALBANIA) Lehze Chamber of Commerce and Industry (ALBANIA) Kerkyra Chamber of Commerce and Industry (GREECE) Chamber of Thesprotia (GREECE) Chamber of Greek Economists (GREECE) Chamber of Ioannina (GREECE) Chamber of Achaia (GREECE) Chamber of Aitoloakarnania (GREECE) Chamber of Lefkada (GREECE) Chamber of Preveza (GREECE) Chamber of Ilias (GREECE)

3 ALBANIA Quadro macroeconomico L Albania odierna è un paese profondamente diverso da come apparve sul finire degli anni Novanta, quando la profonda crisi economica e di fiducia verso le istituzioni minarono le radici stesse dello Stato. Da qualche anno il paese è considerato come un potenziale candidato all ingresso nell UE e sebbene questa prospettiva potrà avere tempi molto lunghi rappresenta uno strumento efficace con il quale operare riforme strutturali di modernizzazione dell economia, di apertura dei mercati e di rafforzamento della certezza del diritto. L economia si sta trasformando velocemente, negli ultimi anni il PIL è cresciuto costantemente ad un tasso superiore al 5%, il reddito pro-capite è raddoppiato tra il 2001 ed il 2005 (raggiungendo i dollari) e gli investimenti esteri stanno fluendo con maggiore regolarità. La struttura dell economia L agricoltura rappresenta ancora quasi un quarto della ricchezza nazionale prodotta in un anno (questa quota si è quasi dimezzata nella fase di transizione avviata nei primi anni Novanta), ma vive una fase di rallentamento dovuta soprattutto ad un consistente ritardo di modernizzazione e alla necessità di programmare uno sviluppo in armonia con la tutela dell ambiente e della salute. Dal settore secondario proviene circa il 22% della ricchezza interna annua, ma buona parte di questo risultato è da attribuire al settore delle costruzioni, in piena espansione e specchio del dinamismo del paese; il settore manifatturiero, d altra parte, produce meno del 10% del PIL e si sta allineando progressivamente agli standard tecnologici necessari per poter competere nei mercati internazionali ed è per questo motivo soggetto a forti oscillazioni. Il settore terziario è ancora sottodimensionato e nel periodo tra il 2001 ed il 2006 ha addirittura visto ridursi la sua quota relativa (intorno al 55% del PIL) a vantaggio delle costruzioni. I dati forniti dalla Banca d Albania non consentono un approfondimento particolarmente dettagliato, per cui si può solamente sostenere che oltre il 20% del PIL proviene dal commercio e dal turismo (le due attività sono unite in una sola voce), mentre i trasporti sono passati dal 9% al 13% tra il 2001 ed il Il settore dell industria Il settore industriale albanese è poco diversificato e si sta modellando in base agli investimenti diretti provenienti dall estero, tra cui quelli italiani. Una delle voci che incidono maggiormente nella creazione del PIL è quella del sistema moda, in particolare della lavorazione delle pelli e del cuoio e per la produzione di calzature. Il traffico commerciale internazionale e nell area Forum AIC L UE domina gli scambi commerciali tra l Albania ed il resto del mondo ed il peso rilevante dei paesi confinanti, Italia e Grecia in primo luogo, fa emergere una forma di dipendenza verso il territorio circostante. In base all indagine pubblicata dalla Banca d Albania, la Grecia è la seconda meta delle esportazioni albanesi (nettamente dietro l Italia, al 72,6%) con una quota del 9,6%. Seguono, molto lontane, la Germania, la Serbia ed il Montenegro, la Macedonia e la Turchia. Dal lato delle importazioni albanesi, l Italia continua ad essere leader anche se con una quota del 28%, seguita dalla Grecia (16%), dalla Turchia (7,5%), dalla Cina (6,6%). I paesi del Forum AIC sono piuttosto lontani: la Croazia raggiunge l 1,4%, la Bosnia Erzegovina lo 0,3%, mentre la Macedonia si segnala come un partner attivo, assorbendo quasi il 2% della domanda albanese rivolta all estero. Nonostante qualche prima apertura verso l Europa settentrionale e verso l Asia orientale, l Albania resta fortemente legata agli scambi commerciali con i paesi confinanti (quelli del Forum AIC) e la mancanza di infrastrutture rischia di limitarne lo sviluppo anche in un area geografica piuttosto ridotta come quella del bacino dell Adriatico-Ionio. 1

4 Il traffico commerciale con l Italia In base ai dati ISTAT, l Italia rappresenta il partner commerciale più importante per l Albania e la meta di quasi il 75% del valore delle sue esportazioni: nel corso del 2006 il valore delle merci che hanno attraversato il mare Adriatico verso l Italia ammontava ad oltre 400 milioni di euro, più del doppio del traffico registrato nel Nello stesso periodo anche le aziende italiane hanno cominciato a trovare in Albania una buona meta per le loro esportazioni: al termine del 2006 il saldo della bilancia commerciale italiano è stato in attivo per oltre 250 milioni di euro. Il primo semestre del 2007 sembra rafforzare la tendenza alla crescita delle relazioni commerciali tra i due paesi. Una parte rilevante di questo flusso, sia in entrata che in uscita, è riconducibile al sistema moda: il 20% del valore complessivo delle esportazioni italiane è dato dai prodotti del tessile abbigliamento, il 13,5% dalle calzature e dai prodotti in cuoio. Ancora più elevate sono le percentuali relative alle importazioni italiane dall Albania (nel complessivo il sistema moda assorbe quasi il 65%): è evidente che non si tratta di normali scambi destinati ai mercati del consumo finale (quello albanese è ancora molto piccolo, con una popolazione di 3,2 milioni di abitanti), ma di operazioni di perfezionamento attraverso le quali le aziende italiane del sistema moda ottengono riduzione nei costi della lavorazione. Tra le esportazioni italiane si segnalano anche quelle relative agli apparecchi meccanici (12%), ai prodotti in metallo (11,5%), ai mezzi di trasporto, dei prodotti alimentari e delle apparecchiature elettroniche e di precisione, ciascuna intorno al 7% del valore complessivo esportato. La forte concentrazione delle importazioni dall Albania nel sistema moda lascia poco spazio alle altre lavorazioni: gli acquisti di prodotti in metallo raggiungono quasi i 30 milioni nel primo semestre 2007 (il 13,4%), i prodotti alimentari il 4,7%, gli apparecchi elettronici e di precisione il 3,7%.Legno, carta, prodotti petroliferi raffinati e articoli in plastica e gomma non sono praticamente scambiati. Il traffico commerciale con la provincia di Ancona Nel primo semestre del 2007 le esportazioni dalla provincia di Ancona sono state pari a 12,3 milioni di euro a fronte di 3,6 milioni di euro importati dal nostro territorio. Nonostante le limitate dimensioni degli scambi, l Albania comincia ad essere un paese di grande interesse e lo sta a dimostrare il fatto che nel periodo la crescita delle esportazioni che dirette verso i suoi confini ha avuto un tasso superiore a quello già molto consistente riferito all intero bacino adriatico - ionico. Le esportazioni sono date da: elettrodomestici al 26%, prodotti petroliferi raffinati al 21%, apparecchiature elettroniche e di precisione al 19%, prodotti in metallo al 16,5%, mobili al 4% e prodotti alimentari al 3,5%. Sul versante opposto, le importazioni sono determinate da: prodotti in metallo al 48%, apparecchiature elettroniche ed ottiche al 19,6%, mobili al 14%, tessile abbigliamento al 10% e carta al 5%. Nel caso della provincia di Ancona viene meno la concentrazione nel sistema moda per riflettere da vicino la specializzazione del nostro territorio, orientata in modo netto verso la meccanica. 2

5 APPENDICE STATISTICA INDICATORI MACROECONOMICI Variazione rispetto all anno precedente INDICI PIL a prezzi costanti 7,1 4,3 5,8 6,2 5,6 5 Esportazioni 19,3 8,4 35,4 34,9 9,2 20,4 Importazioni 22,8 12,3 24,1 22,3 13,2 17,6 Occupazione 52,0 51,1 50,7 50,3 49,7 Tasso di disoccupazione * 16,4 15,8 15,0 14,0 14,1 13,8 Indice dei prezzi al consumo 3,5 1,7 3,3 2,2 2,0 2,6 Costo del lavoro 16 14,7 11,4 9,9-9 Investimenti Diretti Esteri 3,0 2,6 4,0 3,4 3,3 Deficit / PIL -6,6-4,5-5,1-3,6-3,2 Debito pubblico / PIL 65,3 61,7 56,6 56,7 55,7 Fonte: Istituto di statistica dell Albania Fonte: Direzione generale Economia e Finanza * Calcolato come rapporto tra persone in cerca di lavoro e persone in età lavorativa STRUTTURA DEL PIL Quota percentuale sul valore complessivo del PIL SETTORE DI ATTIVITA' Agricoltura, caccia e pesca 23,8 23,2 23,5 22,3 20,7 22,1 Industria 7,2 6,8 8,7 10,0 9,7 14,3 - Industria estrattiva 0,9 0,7 0,6 0,8 0,8 - Industrua manifatturiera 6,3 6,1 8,0 9,2 8,9 Costruzioni 10,3 11,9 13,7 13,8 14,3 Servizi 58,7 58,1 54,0 53,9 55,0 - Commercio e turismo 24,9 23,6 22,1 21,7 22,4 - Trasporti 8,5 7,3 5,3 5,4 8,9 12,5 - Poste e telecomunicazioni 3,0 3,2 3,3 3,7 - Altri servizi 22,4 24,0 23,3 23,1 24,0 TOTALE 100% 100% 100% 100% 100% 100% Fonte: Istituto di statistica dell Albania 3

6 SCAMBI INTERNAZIONALI ESPORTAZIONI Valori in milioni di euro PAESE % Italia 225,3 268,3 314,7 354,6 383,9 457,9 72,6% Grecia 41,4 48,1 54,1 58,4 55,4 60,7 9,6% Germania 17,5 20,7 14,3 15,0 17,6 19,9 3,2% Macedonia 4,9 5,6 2,9 6,0 8,3 10,1 1,6% Serbia 9,8 5,7 10,8 1,8 4,5 8,5 1,4% Turchia 3,2 3,8 3,5 9,2 9,1 8,0 1,3% Svezia 0,6 1,1 0,6 2,4 2,5 5,3 0,8% Francia 2,1 2,3 2,0 2,5 3,7 4,4 0,7% Bosnia Erzegovina 0,1 0,3 0,9 3,4 0,5% Svezia 2,1 6,3 2,1 2,5 5,3 2,8 0,4% Bulgaria 0,1 0,1 0,2 1,3 2,9 2,6 0,4% Austria 0,8 0,9 4,9 1,6 1,2 1,8 0,3% Croazia 0,1 0,2 0,3 0,3 0,2 1,8 0,3% Paesi Bassi 0,4 0,4 0,4 0,9 0,7 1,4 0,2% Slovenia 0,1 0,5 0,4 0,4 2,1 0,8 0,1% Spagna 0,3 1,0 0,3 0,5 0,5 0,8 0,1% USA 4,6 0,6 1,2 0,5 0,3 0,5 0,1% Romania 0,1 0,1 0,2 1,3 0,5 0,1% Gran Bretagna 0,2 1,7 0,4 0,2 0,7 0,5 0,1% Belgio 0,5 0,1 0,3 0,3 0,5 0,1% Ungheria 0,1 0,1 1,0 0,1 0,6 0,4 0,1% Danimarca 0,8 0,2 0,2 0,1 0,2 0,4 0,1% Altri paesi 1,7 3,0 5,8 26,5 28,0 37,7 6,0% TOTALE 316,4 374,2 420,4 485,6 530,2 630,7 100,0% Fonte: elaborazione su dati Istituto nazionale di statistica dell Albania 4

7 IMPORTAZIONI Valori in milioni di euro PAESE % Italia ,1% Grecia ,8% Turchia ,6% Cina ,0% Germania ,6% Russia ,1% Ucraina ,9% Bulgaria ,7% Romania ,7% Spagna ,7% Macedonia ,6% Croazia ,4% Sudafrica ,4% Gran Bretagna ,4% Austria ,2% Corea del Sud ,1% Svizzera ,1% Repubblica Ceca ,1% Brasile ,0% Francia ,0% Serbia ,9% Belgio ,8% Ungheria ,8% USA ,8% Slovenia ,8% Egitto ,6% Polonia ,5% Paesi Bassi ,5% Svezia ,5% Giappone ,4% Ecuador ,3% Irlanda ,3% Bosnia Erzegovina ,3% Tunisia ,3% Finlandia ,3% Georgia ,3% India ,2% Altri paesi ,9% TOTALE ,0% Fonte: elaborazione su dati Istituto nazionale di statistica dell Albania 5

8 IMPORTAZIONI PER SETTORE DI ATTIVITA Valori in milioni di euro, SETTORE DI ATTIVITA' % Alimentari e prodotti da animali 207,5 231,2 237,2 266,1 272,3 320,9 13,3% Bevande e tabacco 54,2 59,6 60,7 61,5 64,7 77,3 3,2% Materie prime e minerali 57,7 61,4 56,3 58,8 75,9 86,1 3,6% Benzina e lubrificanti 149,5 144,3 141,6 141,1 181,8 254,9 10,6% Oli e grassi animali e vegetali 22,1 21,9 25,7 26,5 28,5 31,5 1,3% Prodotti chimici 113,5 128,8 141,1 166,6 201,8 252,5 10,5% Prodotti manifatturieri 320,8 355,9 389,0 427,5 509,8 618,2 25,6% Macchinari 351,3 338,4 356,9 431,5 489,0 484,7 20,1% Altri prodotti manifatturieri 203,1 227,0 233,7 250,9 260,1 284,7 11,8% TOTALE 1.479, , , , , ,9 100,0% Fonte: elaborazione su dati Istituto nazionale di statistica dell Albania ESPORTAZIONI PER SETTORE DI ATTIVITA Valori in milioni di euro, SETTORE DI ATTIVITA' % Alimentari e prodotti da animali 12,5 5,4 16,6 19,8 20,4 26,8 4,2% Bevande e tabacco 7,4 6,4 5,1 7,6 9,6 8,3 1,3% Materie prime e minerali 12,9 14,0 17,0 18,5 25,6 34,8 5,5% Benzina e lubrificanti 4,9 7,4 4,4 13,2 15,4 27,3 4,3% Oli e grassi animali e vegetali - 0,0 0,4 0,3 0,2 0,4 0,1% Prodotti chimici 4,2 2,4 2,6 2,8 4,8 6,2 1,0% Prodotti manifatturieri 61,0 60,9 68,6 97,3 114,3 141,5 22,4% Macchinari 9,0 9,9 14,0 19,1 22,2 24,5 3,9% Altri prodotti manifatturieri 228,0 242,2 267,4 307,0 317,7 360,9 57,2% TOTALE 339,8 348,5 396,1 485,6 530,2 630,7 100,0% Fonte: elaborazione su dati Istituto nazionale di statistica dell Albania 6

9 SCAMBI COMMERCIALI DELL ITALIA CON L ALBANIA Valori in euro, primo semestre 2007 TIPOLOGIA MERCE IMPORT % EXPORT % Prodotti alimentari, bevande e tabacco ,7% ,3% Prodotti delle industrie tessili e dell'abbigliamento ,8% ,0% Cuoio e prodotti in cuoio, pelli e similari ,4% ,5% Legno e prodotti in legno ,6% ,3% Pasta da carta, cartae prodotti di carta, prodotti dell'editoria e della stampa ,7% ,6% Coke, prodotti petroliferi raffinati e combustibili nucleari ,6% ,3% Prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali ,0% ,4% Articoli in gomma e materie plastiche ,6% ,1% Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi ,2% ,2% Metalli e prodotti in metallo ,4% ,4% Macchine ed apparecchi meccanici ,4% ,3% Macchine elettriche ed apparecchiature elettriche, elettroniche ed ottiche ,7% ,2% Mezzi di trasporto ,3% ,0% Altri prodotti delle industrie manifatturiere ,6% ,3% TOTALE ,0% ,0% Fonte : elaborazione su dati ISTAT 7

10 PROVINCIA DI ANCONA IMPORTAZIONI ED ESPORTAZIONI DELLA PROVINCIA DI ANCONA Valori in euro, primo semestre 2007, provincia di Ancona SETTORE DI ATTIVITA' IMPORT EXPORT Prodotti dell'agricoltura, della caccia e della silvicoltura 0 0 Prodotti della pesca e dela piscicoltura 0 0 Minerali energetici e non energetici 0 0 Prodotti trasformati e manufatti Prodotti delle attività informatiche, professionali ed imprenditoriali 0 0 Prodotti di altri servizi pubblici, sociali e personali 0 0 Merci varie 0 0 TOTALE Fonte : elaborazione su dati ISTAT TRAFFICO INTERNAZIONALE NEL SETTORE MANIFATTURIERO Valori in euro,primo semestre 2007, provincia di Ancona SETTORE DI ATTIVITA' Import % Export % Industrie alimentari - 0,0% ,5% Tessile e abbigliamento ,9% ,0% Calzature e prodotti in cuoio e pelli - 0,0% ,2% Legno e prodotti in legno ,1% ,1% Carta, editoria e stampa ,1% ,1% Coke e raffinazione del petrolio - 0,0% ,5% Prodotti chimici - 0,0% ,0% Articoli in gomma e materie plastiche ,5% ,7% Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi ,2% ,0% Prodotti in metallo ,8% ,5% Meccanica ,9% ,2% Macchine ed apparecchiature elettriche ,6% ,6% Mezzi di trasporto - 0,0% ,7% Mobili e altri prodotti manifatturieri ,0% ,9% TOTALE ,0% ,0% Fonte : elaborazione su dati ISTAT 8

11 BOSNIA ERZEGOVINA Quadro macroeconomico I progressi recenti dell economia della Bosnia Erzegovina stanno permettendo al paese di avvicinarsi agli standard dell UE, di cui è uno dei potenziali candidati all ingresso nei prossimi anni. Il PIL è cresciuto ad un buon passo nel corso degli ultimi anni e le previsioni fornite dall Economist Intelligence Unit indicano una crescita del 5,5% nel 2007 e del 6% nel Tuttavia il quadro macroeconomico riflette una condizione di passaggio da un economia chiusa e poco strutturata ad un economia di mercato e aperta agli scambi commerciali. La disoccupazione ufficialmente registrata è ancora altissima, mentre il tasso d inflazione sembra si stia stabilizzando dopo una crescita molto forte nel corso del biennio (in precedenza l indice dei prezzi al consumo era rimasto immutato per lungo tempo). Vi sono altri indicatori che, al contrario, mostrano con chiarezza la crescita a tratti tumultuosa del paese, come l aumento delle esportazioni superiore al 25% nel 2006, il buon andamento degli Investimenti Diretti Esteri e l attivo del bilancio dello Stato. Processo di adesione all Unione europea Un discorso a parte meritano le relazioni della Bosnia Erzegovina con l UE: il Processo di Associazione di Stabilizzazione avviato dall UE nel 1999 prevede il completamento di una serie di riforme istituzionali per permettere ai 5 paesi dell area dell Adriatico Orientale (oltre alla Bosnia Erzegovina, la Croazia, l Albania, la Macedonia e l ex Jugoslavia) di avviare la fase di transizione verso l adesione all UE. In linea con la Decisione del Consiglio (novembre 2005) da gennaio 2006 sono avviate le negoziazioni per definire un accordo finalizzato a definire i presupposti della fase successiva; la Bosnia Erzegovina è attualmente in attesa di avviare definitivamente il suo Processo di Associazione e Stabilizzazione che costituirà il riferimento nelle relazioni con l Unione europea. Come potenziale candidato all UE, la Bosnia Erzegovina usufruisce già da oggi del principale strumento finanziario destinato ai paesi del futuro allargamento, l IPA (Instrument of Pre-Accession), grazie al quale riceverà oltre 250 milioni di euro nel triennio per favorire la transizione e la costruzione di istituzioni solide. La struttura dell economia Il PIL bosniaco è creato per il 10% circa dall agricoltura, per il 24% dalle attività di trasformazione e per il 56% dal settore terziario. All interno delle attività di trasformazione, le aziende manifatturiere rappresentano la voce più consistente (11,5% del PIL a prezzi variabili del 2006), mentre le costruzioni hanno un ruolo piuttosto ridotto se si pensa a quali opportunità possono nascere in un paese in rapida trasformazione. A partire dal 2003 il peso del settore terziario è rimasto stabilmente intorno al 55-56% del PIL, ma è parzialmente cambiata la composizione interna: cresce il ruolo del commercio, che nel 2006 ha raggiunto la quota del 16% del PIL), mentre perdono parzialmente terreno le attività immobiliari e di noleggio (11%), la pubblica amministrazione (10%) ed i trasporti e comunicazioni (8,8%). Le attività legate al turismo sono ancora marginali e non mostrano una particolare vivacità, così come i servizi alle persone (si riducono leggermente quelli sanitari ed aumentano quelli più personali). Il traffico commerciale internazionale e nell area Forum AIC Nel periodo gennaio settembre 2007 la Bosnia Erzegovina ha importato merci per 5,1 miliardi di euro a fronte di un traffico in uscita di 2,2 miliardi di euro, generando un saldo negativo della bilancia commerciale di quasi 3 miliardi di euro. In entrambe le direzioni oltre il 90% del valore complessivo si concentra nel settore manifatturiero; tra le importazioni si segnalano anche i prodotti agricoli (4,5%), mentre tra le esportazioni anche alcuni minerali e fonti energetiche (in entrambi i casi il 3%). Tra i settori delle attività di trasformazione manifatturiera, un posto di primo piano è occupato dalla metallurgia, grazie alla quale ha origine il 25% delle esportazioni; questo ruolo di primo piano è ribadito dal fatto che le lavorazioni di prodotti in metallo si collocano subito dietro con il 9,2%. Valori interessanti sono 9

12 quelli del sistema moda (tessile abbigliamento al 5,3% e calzature e prodotti in cuoio e pelli al 7,4%), degli autoveicoli e rimorchi (7,6%), dei mobili (circa 7%) e degli apparecchi meccanici (6%). L elevato traffico commerciale in entrata (di valore più che doppio rispetto a quello in uscita) è determinato dalle importazioni di prodotti alimentari e bevande (12,2%), dalla metallurgia (11%), dai prodotti petroliferi raffinati (10,8%) e prodotti chimici (10,4%), dagli apparecchi meccanici (10,6%) e dagli autoveicoli e rimorchi (9%). A differenza di quanto segnalato sul fronte delle esportazioni, il sistema moda, i prodotti in legno e di arredamento per la casa sono poco significativi. I principali partner commerciali sul fronte delle esportazioni sono la Croazia (quota del 18,9%), l Italia (13,3%), la Germania (13,1%), la Serbia e la Slovenia (11,1%) e l Austria (6,6%); dal lato opposto la Croazia è ancora al primo posto anche per le importazioni (17,7%), seguita dalla Germania (12,1%), Serbia e Italia (9,1%), Slovenia (6,4%) e Turchia (5.9%). Il traffico commerciale con l Italia Le importazioni italiane dalla Bosnia sono cresciute in modo sensibile negli ultimi anni e si stanno concentrando in due particolari categorie merceologiche del settore manifatturiero: il sistema moda e le produzioni in metallo. Nel primo caso le calzature e i prodotti in cuoio e pelle assorbono il 31%, mentre il tessile abbigliamento l 8% (in totale il 39% del valore delle importazioni italiane è riconducibile al settore moda); nel secondo caso la quota raggiunge il 30%. Sono quindi marginali le altre classi di prodotto, anche se è opportuno segnalare che i prodotti chimici raggiungono l 8,5%, i prodotti alimentari e le bevande il 5,3%, gli apparecchi meccanici il 4% ed i mobili il 3%. Le esportazioni italiane verso la Bosnia Erzegovina sono distribuite in modo meno concentrato, sebbene anche in questo caso il sistema moda sia al primo posto con una quota del 30,5% (di cui due terzi determinati dalle calzature ed un terzo dal tessile abbigliamento). Seguono gli apparecchi meccanici con il 17,5%, i prodotti in metallo con il 15%, i mezzi di trasporto, i prodotti chimici e quelli alimentari con il 6%. Anche per la Bosnia Erzegovina si può ipotizzare, come per altri paesi dell Europa orientale in fase di transizione, la nascita di relazioni internazionali legate più ad attività produttive che a scambi veri e propri. Il sistema moda è uno dei settori dove la delocalizzazione ha rappresentato una delle strategie di internazionalizzazione più diffusa da parte delle imprese, mantenendole competitive. Il traffico commerciale con la provincia di Ancona Le esportazioni registrate dall ISTAT nel primo semestre del 2007 si sono concentrate in modo quasi esclusivo nel settore manifatturiero. Un analisi dettagliata di queste attività permette di individuare una forte concentrazione delle importazioni della provincia in tre settori particolari: le calzature e i prodotti in cuoio e pelli (52%), la carta (36%) e il legno e sue lavorazioni (10%). Anche le esportazioni sono limitate ad alcune attività particolari, tra cui la produzione di carta (60%), la metalmeccanica (18%, di cui solo una piccola parte riconducibile agli apparecchi per uso domestico), i mobili (6%) e la trasformazione degli alimenti (5%). Uno spazio molto limitato hanno il sistema moda, la lavorazione del legno, la chimica, i prodotti in plastica e gomma, mentre non sono stati al centro di alcuna trattativa i derivati dalla raffinazione del petrolio. 10

13 APPENDICE STATISTICA INDICATORI MACROECONOMICI Variazione rispetto all anno precedente Fonte: elaborazione su dati Direzione Generale Economia e Finanza INDICI PIL a prezzi costanti 5,5 3 6,3 4,3 6,2 Esportazioni -7,8 11,5 28,7 24,5 28,8 Importazioni 2,5 6 7,6 13,8 0 Occupazione 1,9-0,6 0,8 0,8 2,3 Tasso di disoccupazione * 40, ,1 44,7 44,2 Costo unitario reale del lavoro 1,4 8,4 4,3 6,1 9,6 Indice dei prezzi al consumo 0,2 0,6 0,5 4,3 6,1 Investimenti Diretti Esteri 4,3 4,6 6,6 4,8 3,5 Deficit / PIL -0,1 0,7 1,6 2,4 2,9 * Il tasso di disoccupazione è calcolato come rapporto sulla popolazione in età attiva 11

14 STRUTTURA DEL PIL Valori in migliaia di euro SETTORE Var 06/05 Agricoltura, caccia e silvicoltura ,4% Pesca ,6% Estrazione di minerali ,2% Industria manifatturieria ,4% Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua ,9% Costruzioni ,4% Commercio, riparazione veicoli e beni pesonali per la casa ,3% Hotel e ristoranti ,8% Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni ,2% Intermediazione finanziaria ,9% Attività immobiliari, noleggio, informatica e servizi alle imprese ,5% Pubblica amministrazione e difesa ,9% Istruzione ,5% Sanità e assistenza sociale ,7% Altri servizi pubblici, sociali e personali ,6% TOTALE ,6% Fonte: Agency for Statistics of Bosnia and Herzegovina STRUTTURA DEL PIL Quota percentuale sul valore complessivo del PIL SETTORE Agricoltura, caccia e silvicoltura 9,7% 10,5% 10,2% 10,1% Pesca 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% Estrazione di minerali 2,0% 2,1% 2,3% 2,2% Industria manifatturieria 11,2% 11,1% 10,9% 11,5% Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua 5,9% 6,1% 6,0% 5,3% Costruzioni 5,2% 4,9% 5,0% 4,8% Commercio, riparazione veicoli e beni pesonali per la casa 13,7% 14,4% 14,9% 15,9% Hotel e ristoranti 3,7% 3,5% 3,4% 3,6% Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni 9,7% 9,6% 9,2% 8,8% Intermediazione finanziaria 3,7% 3,7% 4,2% 4,1% Attività immobiliari, noleggio, informatica e servizi alle imprese 12,0% 11,4% 11,7% 11,1% Pubblica amministrazione e difesa 11,2% 10,6% 10,0% 10,0% Istruzione 4,8% 4,8% 4,7% 5,2% Sanità e assistenza sociale 4,8% 4,7% 4,6% 4,6% Altri servizi pubblici, sociali e personali 2,4% 2,5% 2,6% 2,7% TOTALE 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% Fonte: Agency for Statistics of Bosnia and Herzegovina 12

15 SCAMBI INTERNAZIONALI TRAFFICO INTERNAZIONALE Valori in migliaia di euro, gennaio-settembre 2007 SETTORE IMPORT EXPORT SALDO Agricoltura, caccia e silvicoltura Pesca Estrazione di minerali Industria manifatturieria Produzione e distribusione di energia elettrica, gas e acqua Attività immobiliari, noleggio, informatica e servizi alle imprese Altri servizi pubblici, sociali e personali TOTALE Fonte: Agency for Statistics of Bosnia and Herzegovina TRAFFICO INTERNAZIONALE DEL SETTORE MANIFATTURIERO Valori in migliaia di euro, quote sul totale, gennaio-settembre 2007 SETTORE DI ATTIVITA' IMPORT % EXPORT % SALDO Industrie alimentari e delle bevande ,2% ,6% Industria del tabacco ,0% ,1% Industria tessile ,5% ,8% Abbigliamento ,9% ,5% Calzature e prodotti in cuoio e pelli ,2% ,4% Legno e prodotti in legno ,4% ,9% Carta e prodotti di carta ,3% ,8% Editoria e stampa ,6% ,3% Coke, raffinerie di petrolio e combustibili nucleari ,8% ,3% Prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali ,4% ,4% Articoli in gomma e plastica ,9% ,0% Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi ,1% ,9% Metallurgia ,0% ,0% Prodotti in metallo ,3% ,2% Produzione di macchine ed apparecchi meccanici ,6% ,1% Produzione apprecchiature da ufficio e computer ,5% ,1% Produzione di macchine ed apparechi elettrici ,8% ,4% Apparecchi radiotelevisivi e per la comunicazione ,8% ,1% Apparecchi elettromedicali, ottici e di precisione ,2% ,3% Produzione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi ,9% ,6% Altri mezzi di trasporto ,4% ,3% Mobili e altri prodotti manifatturieri ,3% ,9% TOTALE ,0% ,0% Fonte: Agency for Statistics of Bosnia and Herzegovina 13

16 IMPORTAZIONI ED ESPORTAZIONI Valori in migliaia di euro, gennaio settembre 2007 Fonte: Agency for Statistics of Bosnia and Herzegovina ESPORTAZIONI VALORE % IMPORTAZIONI VALORE % Croazia ,9% Croazia ,7% Italia ,3% Germania ,3% Germania ,1% Serbia ,1% Serbia ,1% Italia ,1% Slovenia ,0% Slovenia ,4% Austria ,6% Turchia ,9% Ungheria ,7% Austria ,9% USA ,3% Ungheria ,3% Montenegro ,3% Repubblica Ceca ,2% Francia ,6% Russia ,0% Polonia ,2% Francia ,0% Romania ,0% USA ,0% Repubblica Ceca ,0% Polonia ,2% Paesi Bassi ,0% Paesi Bassi ,0% Bulgaria ,9% Slovacchia ,0% Macedonia ,8% Macedonia ,0% Belgio ,6% Romania ,9% Svezia ,6% Giappone ,8% Slovacchia ,6% Spagna ,8% Spagna ,6% Belgio ,7% Lussemburgo ,4% Svezia ,6% Turchia ,4% Regno Unito ,6% Regno Unito ,4% Grecia ,4% Albania ,3% Bulgaria ,3% Grecia ,2% Irlanda ,3% Portogallo ,2% Danimarca ,3% Danimarca ,1% Finlandia ,2% Russia ,1% Montenegro ,2% Canada ,1% Portogallo ,1% Lituania ,1% Canada ,1% Irlanda 830 0,0% Albania ,1% Estonia 453 0,0% Lussemburgo ,0% Cipro 271 0,0% Cipro ,0% Finlandia 125 0,0% Estonia 936 0,0% Giappone 103 0,0% Lituania 424 0,0% Lettonia 36 0,0% Lettonia 32 0,0% Malta 1 0,0% Malta 17 0,0% TOTALE UE ,2% TOTALE UE ,7% TOTALE EXTRA UE ,8% TOTALE EXTRA UE ,3% TOTALE ,0% TOTALE ,0% 14

17 IMPORTAZIONI ED ESPORTAZIONI NELL AREA DEL FORUM AIC Valori in migliaia di euro, gennaio settembre 2007 PAESE EXPORT % IMPORT % Grecia ,2% ,4% Italia ,3% ,1% Slovenia ,0% ,4% Albania ,3% ,1% Montenegro ,3% ,2% Croazia ,9% ,7% TOTALE ,0% ,8% Fonte: Agency for Statistics of Bosnia and Herzegovina SCAMBI COMMERCIALI DELL ITALIA CON LA BOSNIA ERZEGOVINA Valori in euro, primo semestre 2007 SETTORE DI ATTIVITA' IMPORT % EXPORT % Prodotti alimentari, bevande e tabacco ,3% ,9% Prodotti delle industrie tessili e dell'abbigliamento ,8% ,2% Cuoio e prodotti in cuoio, pelli e similari ,1% ,3% Legno e prodotti in legno ,9% ,4% Pasta da carta, cartae prodotti di carta, prodotti dell'editoria e della stampa ,6% ,4% Coke, prodotti petroliferi raffinati e combustibili nucleari ,2% ,6% Prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali ,5% ,9% Articoli in gomma e materie plastiche ,2% ,6% Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi ,3% ,5% Metalli e prodotti in metallo ,1% ,0% Macchine ed apparecchi meccanici ,0% ,6% Macchine elettriche ed apparecchiature elettriche, elettroniche ed ottiche ,6% ,8% Mezzi di trasporto ,7% ,1% Altri prodotti delle industrie manifatturiere ,6% ,7% TOTALE ,0% ,0% Fonte: elaborazioni su dati ISTAT 15

18 PROVINCIA DI ANCONA IMPORTAZIONI ED ESPORTAZIONI DELLA PROVINCIA DI ANCONA Valori in euro, primo semestre 2007, provincia di Ancona SETTORE DI ATTIVITA' IMPORT EXPORT Prodotti dell'agricoltura, della caccia e della silvicoltura Prodotti della pesca e dela piscicoltura 0 0 Minerali energetici e non energetici 0 0 Prodotti trasformati e manufatti Prodotti delle attività informatiche, professionali ed imprenditoriali 0 0 Prodotti di altri servizi pubblici, sociali e personali 0 0 Merci varie 0 0 TOTALE Fonte : elaborazione su dati ISTAT TRAFFICO INTERNAZIONALE NEL SETTORE MANIFATTURIERO Valori in euro,primo semestre 2007, provincia di Ancona SETTORE DI ATTIVITA' Import % Export % Industrie alimentari 0 0,0% ,1% Tessile e abbigliamento ,2% ,3% Calzature e prodotti in cuoio e pelli ,6% ,5% Legno e prodotti in legno ,4% ,1% Carta, editoria e stampa ,7% ,6% Coke e raffinazione del petrolio 0 0,0% 0 0,0% Prodotti chimici 0 0,0% ,5% Articoli in gomma e materie plastiche 0 0,0% ,7% Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 0 0,0% ,2% Prodotti in metallo 0 0,0% ,2% Meccanica 0 0,0% ,2% Macchine ed apparecchiature elettriche ,0% ,8% Mezzi di trasporto ,1% ,0% Mobili e altri prodotti manifatturieri 0 0,0% ,8% TOTALE ,0% ,0% Fonte : elaborazione su dati ISTAT 16

19 CROAZIA Quadro macroeconomico A partire dal vertice di Zagabria del dicembre 2000 la Croazia è entrata a fare parte del processo di Allargamento e di Stabilizzazione in vista dell adesione all Unione europea. In attesa che il processo si completi (l ingresso potrebbe avvenire già nel 2009, anche se l acceso dibattito sull allargamento dei confini della Comunità potrebbe farlo slittare), il paese ha compiuto passi in avanti molto importanti e si è dotato di infrastrutture idonee rispetto ai parametri dell UE. L economia sta crescendo in modo sostenuto e nella prima parte del 2007 si è verificata un ulteriore accelerazione, con un progresso del 6,8% rispetto al 4,8% del 2006; a fine tuttavia anno la variazione sarà del 6%. Anche in termini di occupazione la Croazia sta rapidamente recuperando posizioni e non è improbabile pensare che nel 2010 il tasso di disoccupazione scendaal di sotto del 10%, un risultato ragguardevole se si pensa che solo nel 2004 era del 13,6%. La vivacità del commercio internazionale, la riduzione del debito pubblico e la crescita continua e sostenuta della domanda interna completano un quadro roseo per un paese che si sta progressivamente sganciando dai problemi di stabilità della zona dei Balcani occidentali. La struttura dell economia La composizione del PIL croato fornisce l immagine di un paese che si sta trasformando e che sta progressivamente assumendo una configurazione molto più vicina a quella dell UE. Vi sono, tuttavia, ancora dei segnali che ricordano il passato recente del paese. In base ai dati forniti dal Central Bureau of Statistics di Zagabria relativi al 2004, oltre il 7% del PIL è originato da attività agricole, il 26% dall industria (comprese le costruzioni) ed il resto dal settore terziario. Nel 2001 il peso dell agricoltura era ancora del 9%. Il settore manifatturiero in senso stretto rappresenta il 19,3% del prodotto in un anno ed è la voce più significativa. Seguono, tra i servizi, il commercio (12,5% del totale), le attività immobiliari e i servizi alle imprese (11,2%), i trasporti e le comunicazioni (10%), mentre è ancora contenuto il contributo del settore del turismo (3,6%) e delle attività finanziarie. Se si considera l arco temporale , il prodotto interno è cresciuto complessivamente del 33% (a prezzi correnti): i settori con le performance più brillanti sono state le costruzioni (+80%), le attività di intermediazione finanziaria (+63%), il commercio ed il turismo (con un aumento medio del 40%). Al di sotto della media vi sono sia il settore manifatturiero (+24%) che l agricoltura (+11%): in questo modo la loro quota sul PIL complessivo tende a ridursi. Il settore dell industria Diretta conseguenza dell importanza attribuibile all agricoltura nell economia croata è il grande spazio che occupa, in termini di produzione, il settore della trasformazione dei prodotti alimentari. Nel 2004 il 19,8% della produzione manifatturiera era riconducibile a queste attività, in netta crescita rispetto al 2001 quando tale percentuale era pari a 17,8. Si evidenza poi una forte specializzazione nell utilizzo delle materie prime, in particolare nella raffinazione del petrolio (11,1%) e nella realizzazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche ed artificiali, anche se in questo secondo caso il confronto con il 2001 mostra una diminuzione anche in valori assoluti (è l unico settore in cui anche la produzione in valore assoluto ha una variazione negativa). Incidono poco i settori della meccanica (a parte i prodotti in metallo, 7,3% del PIL manifatturiero), della lavorazione del legno e produzione di mobili (poco più del 5% se considerati unitamente); il tessile - abbigliamento assorbe il 5,8%, la produzione di calzature e prodotti in cuoio e pelli poco più dell 1%. Nel confronto temporale emerge un sensibile aumento nel settore dei trasporti (in particolare di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi, anche se il livello di partenza era piuttosto basso), dei prodotti in metallo e delle lavorazioni di minerali non metalliferi. Al contrario sembrano avere rallentato il loro passo l abbigliamento, la carta ed i prodotti di carta e gli articoli in gomma e plastica (nell ultimo caso il valore della produzione si è leggermente ridotto), mentre si è già fatto cenno alla netta flessione che ha coinvolto i prodotti chimici e le fibre sintetiche e artificiali (-27% tra il 2001 ed il 2004). 17

20 Il traffico commerciale internazionale Nei primi 8 mesi del 2007 la Croazia ha esportato beni e servizi per 5,8 miliardi di euro verso il resto del mondo, importandone oltre 12,3 miliardi; i beni manifatturieri costituiscono il 94% delle esportazioni e l 86% delle importazioni. Il saldo è negativo per tutti i comparti delle attività industriali, ad eccezione della lavorazione del legno e dei prodotti petroliferi. Partendo dalle esportazioni, la voce più significativa è quella dei mezzi di trasporto, il cui contributo è pari al 14,7% delle esportazioni complessive (che corrispondono a quasi 800 milioni di euro). Seguono poi le apparecchiature elettriche ed ottiche con circa 600 milioni di euro (11,2%), i prodotti in metallo e quelli derivanti dalla raffinazione del petrolio con 560 milioni di euro (10,3%), i prodotti alimentari con 460 milioni di euro (8,5%) e gli apparecchi meccanici (elettrodomestici) con 450 milioni di euro. Le aziende del tessile abbigliamento vendono all estero beni per un valore complessivo di 350 milioni, mentre le produttrici di calzature e prodotti in cuoio e pelli circa 165 milioni (il sistema moda determina complessivamente il 9,6% delle esportazioni croate). Sul versante delle importazioni, la Croazia si configura come una forte importatrice di prodotti della metalmeccanica (2,7 miliardi di euro, il 26% del totale), di mezzi di trasporto (1,7 miliardi di euro, 16,3%). di apparecchi elettronici, ottici e di precisione (1,3 miliardi di euro, il 12,5%). Seguono i prodotti chimici e le fibre con 1,3 miliardi di euro (12%), i prodotti alimentari con 740 milioni (7%). Occorre sottolineare che i settori tradizionali e maturi occupano posizioni di secondo piano (sia nel sistema moda che nell arredamento): molto probabilmente non si tratta di scelte dettate da una forte presenza di competitors nel mercato interno, ma da differenti abitudini di consumo. L Italia è il partner principale della Croazia sia in termini di importazioni (2,1 miliardi di euro) che di esportazioni (1,2 miliardi di euro). Per quanto riguarda le esportazioni, nei primi 8 mesi del 2007 a seguire l Italia sono la Bosnia Erzegovina, la Germania, la Slovenia, l Austria e la Serbia. Al contrario, la Croazia acquista beni soprattutto da Germania (oltre 1,7 miliardi di euro), Russia, Slovenia, Cina, Austria, Francia, Bosnia ed Ungheria. Il traffico internazionale nell area Forum AIC Il bacino dell Adriatico e dello Ionio costituisce un riferimento essenziale per le imprese croate che cercano di andare al di là della semplice risposta alla domanda interna. I paesi membri del Forum AIC sono ai primi posti della graduatoria dei destinatari dell export croato: l Italia con 1,15 miliardi in uscita e 2,1 miliardi di euro in entrata, la Slovenia con 480 milioni di euro in entrata e 757 milioni in uscita, la Bosnia Erzegovina con 830 e 365 milioni di euro. Decisamente minore il contributo degli altri tre paesi del Forum AIC, in particolare quello della Grecia. A differenza di quest ultimo paese, del quale si è detto che sembra collocarsi al centro del bacino dell Adriatico e dello Ionio, la Croazia ha uno sguardo (commerciale) rivolto più verso l Europa centrale (Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, oltre che Germania) che a sud, ma i legami con gli altri paesi dell Adriatico orientale membri del Forum AIC restano molto stretti. Il traffico commerciale con l Italia Prendendo in esame i dati dell ISTAT (che non coincidono perfettamente con quelli dell istituto di statistica croato, neanche nel periodo temporale preso in esame, rendendo inopportonoogni tenativo di incrocio) si osserva che la principale voce in uscita dalla Croazia verso l Italia è rappresentata dal sistema moda, in particolare dai prodotti del tessile abbigliamento (21% del totale) e, in seconda battuta, dalle calzature e prodotti in cuoio e pelle (8,4%). A seguire i prodotti in metallo (16%), il legno e le sue lavorazioni (13%), i prodotti chimici e le fibre sintetiche ed artificiali (9,5%), macchine ed apparecchi meccanici (6%), apparecchiature elettroniche e strumenti di precisione (5,2%) e i prodotti alimentari (4.9%). Sul fronte opposto, la Croazia importa dall Italia merci il cui valore è praticamente doppio rispetto a quello che viaggia in uscita. La metalmeccanica (prodotti in metallo e i macchinari meccanici di vario tipo) assorbono complessivamente il 34% del valoretotale. Seguono, nell ordine, i mezzi di trasporto (9,7%), i 18

21 prodotti del tessile abbigliamento (9,4%), i prodotti chimici (8,3%), i prodotti petroliferi raffinati (7,7%), le calzature (4%) e le lavorazioni dell industria alimentare (3,9%). Il traffico commerciale con la provincia di Ancona Nel primo semestre del 2007 la aziende della provincia di Ancona hanno esportato verso la Croazia beni manifatturieri per un valore complessivo di 13,2 milioni di euro, a fronte di importazioni pari a 5,2 milioni di euro. La bilancia commerciale è, pertanto, in netto attivo. Le esportazioni riflettono chiaramente la struttura del tessuto industriale locale: il 37% è determinato dagli elettrodomestici, il 14% dai prodotti in metallo. La parte residua è riconducibile al tessile abbigliamento e alla produzione di carta (10% in entrambe i casi) e alla produzione di mobili (9%). I mezzi di trasporto (quasi esclusivamente navi ed imbarcazioni) sono l oggetto di maggiore interesse del territorio della nostra provincia ed assorbono il 27% di tutte le importazioni dalla Croazia. Una quota importantissima è anche quella detenuta dai prodotti chimici (il 22%), dal legno e sue lavorazioni (24%) e, seppur con entità inferiori, dai prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (10,8%) e dai prodotti in metallo (7,8%). 19

22 APPENDICE STATISTICA INDICATORI MACROECONOMICI Variazione rispetto all anno precedente INDICI PIL a prezzi costanti 4,3 4,3 4, ,5 Consumi privati 4,8 3,4 3,5 5,5 3 3,9 Consumi del settore pubblico -0,3 0,8 2,2 3,5 2,5 2,5 Esportazioni 5,7 4,6 6,9 7,1 8,2 8,8 Importazioni 4,6 3,5 7,3 8,2 6,9 7,9 Contributo alla crescita del PIL: Domanda interna 4,3 3,7 5,7 7,7 5,4 6,1 Bilancia commerciale estera -0,1 0,1-1,1-1,6-0,3-0,6 Occupazione 1,7 0,8 0,8 2,6 0,5 1 Tasso di disoccupazione * 13,6 12,6 11, ,8 10,2 Costo unitario reale del lavoro -3,2-2,5-1 0,9-1,8-1,3 Indice dei prezzi al consumo 2 3,3 3,2 2,5 3 3 Bilancia commerciale -23,5-24,1-24,4-24,9-24,5-24,6 Deficit / PIL -4,1-3,8-2,2-2,2-2,1-2 Debito pubblico / PIL 32,2 43,7 40,8 39,6 38,5 37,3 Fonte: DG Economic and Financial Affairs 20

23 STRUTTURA DEL PIL Valori in migliaia di euro croate, valori a prezzi correnti SETTORE Var 04/00 Agricoltura, caccia e silvicoltura ,3% Pesca ,0% Estrazione di minerali ,3% Industria manifatturieria ,0% Produzione e distribusione di energia elettrica, gas e acqua ,3% Costruzioni ,2% Commercio, riparazione veicoli e beni pesonali per la casa ,3% Hotel e ristoranti ,0% Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni ,7% Intermediazione finanziaria ,8% Attività immobiliari, noleggio, informatica e servizi alle imprese ,5% Pubblica amministrazione e difesa ,4% Istruzione ,4% Sanità e assistenza sociale ,6% Altri servizi pubblici, sociali e personali ,0% Attività svolte da famiglie ,9% TOTALE ,6% Fonte: Monthly Statistical Report, 9/2007 Central Bureau of Statistics of Croatia STRUTTURA DEL PIL Quote percentuali sul valore complessivo SETTORE Agricoltura, caccia e silvicoltura 8,8% 8,4% 6,8% 7,3% Pesca 0,2% 0,3% 0,2% 0,2% Estrazione di minerali 0,7% 0,7% 0,7% 0,8% Industria manifatturieria 20,8% 19,2% 19,2% 19,3% Produzione e distribusione di energia elettrica, gas e acqua 2,8% 3,0% 2,9% 3,2% Costruzioni 4,9% 5,3% 6,3% 6,6% Commercio, riparazione veicoli e beni pesonali per la casa 11,5% 12,9% 13,8% 12,5% Hotel e ristoranti 3,4% 3,6% 3,8% 3,6% Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni 9,9% 9,8% 9,6% 10,0% Intermediazione finanziaria 4,8% 5,5% 5,9% 5,9% Attività immobiliari, noleggio, informatica e servizi alle imprese 10,5% 10,4% 11,0% 11,2% Pubblica amministrazione e difesa 8,4% 7,7% 7,1% 6,7% Istruzione 4,8% 4,5% 4,6% 4,5% Sanità e assistenza sociale 5,3% 5,2% 5,0% 4,9% Altri servizi pubblici, sociali e personali 3,1% 3,2% 3,0% 3,0% Attività svolte da famiglie 0,1% 0,3% 0,2% 0,2% TOTALE 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% Fonte: Monthly Statistical Report, 9/2007 Central Bureau of Statistics of Croatia 21

24 ATTIVITA MANIFATTURIERE Contributo dei settori alla creazione del PIL SETTORE % 2001 % 2002 % 2003 % 2004 Industrie alimentari e delle bevande 17,8% 18,8% 19,3% 19,8% Industria del tabacco 2,5% 2,7% 2,7% 2,6% Industria tessile 1,7% 1,8% 1,8% 1,7% Abbigliamento 4,8% 4,9% 4,6% 4,1% Calzature e prodotti in cuoio e pelli 1,4% 1,6% 1,4% 1,3% Legno e prodotti in legno 2,6% 2,9% 3,2% 2,9% Carta e prodotti di carta 2,5% 2,4% 2,2% 2,1% Editoria e stampa 5,7% 6,0% 6,8% 6,2% Coke, raffinerie di petrolio e combustibili nucleari 11,6% 8,6% 8,7% 11,1% Prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali 13,1% 10,2% 8,3% 7,7% Articoli in gomma e plastica 3,0% 2,4% 2,6% 2,4% Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 6,2% 7,2% 7,3% 7,4% Metallurgia 1,2% 1,8% 1,5% 1,2% Prodotti in metallo 5,8% 7,2% 7,9% 7,3% Produzione di macchine ed apparecchi meccanici 3,0% 3,2% 3,2% 3,3% Produzione apprecchiature da ufficio e computer 1,2% 1,0% 1,0% 1,1% Produzione di macchine ed apparechi elettrici 3,9% 3,9% 4,2% 4,3% Apparecchi radiotelevisivi e per la comunicazione 2,3% 2,5% 2,3% 2,4% Apparecchi elettromedicali, ottici e di precisione 0,8% 0,8% 0,9% 0,8% Produzione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 0,4% 0,9% 1,1% 0,9% Altri mezzi di trasporto 5,1% 5,5% 5,3% 5,4% Mobili e altri prodotti manifatturieri 3,0% 3,1% 3,2% 3,0% Recupero e preparazione per il riciclaggio 0,5% 0,6% 0,6% 0,8% TOTALE 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% Fonte: Monthly Statistical Report, 9/2007 Central Bureau of Statistics of Croatia 22

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