Ing. Salvatore Concolino D.M /9/2012 2/10/2012

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1 Decreto del Ministro dell interno 7 agosto 2012, recante Disposizioni relative alle modalità di presentazione delle istanze concernenti i procedimenti di prevenzione incendi e alla documentazione da allegare, ai sensi del DPR n.151. Cosa è? : È il decreto che sostituisce in sostanza l attuale D.M , ed entrerà in vigore il prossimo 28 novembre. Vengono in sostanza ridefinite le modalità di presentazione delle istanze di prevenzione incendi al competente Comando Provinciale dei VVF. Quali sono le principali novità: Distinzione tra: 1. tecnico abilitato, ovvero, professionista iscritto all albo professionale che opera nell ambito delle proprie competenze. Professionista antincendio, ovvero, tecnico abilitato + iscrizione all elenco del Ministero dell interno (ex legge 818/84). 2. Ulteriore specificazione delle 80 attività soggette a controlli di P.I. secondo le disposizioni del DPR 151/11, mediate l introduzione delle sottoclassi indicate nell allegato III. Le sottoclassi consento in pratica una più agevole individuazione dell attività soggetta. Tra attività e sottoclassi > 170 punti circa 1

2 Nuova declaratoria per le attività soggette a controlli di PI Istanza di valutazione di progetti per attività non normate (art. 3) 2. Indicazione dell attività principale soggetta a controlli di PI e delle eventuali attività secondarie. 3. Ubicazione 4. Informazioni generali (sintesi di dell attività nel suo complesso). All istanza dovrà essere allegata la documentazione tecnica ed il bollettino in favore della tesoreria provinciale con le modalità previste secondo l unica parte non abrogata del dm : La documentazione tecnica è fatta da una relazione tecnica e gli elaborati grafici. Chi redige la documentazione tecnica? il tecnico abilitato 2

3 La relazione tecnica individua: ELABORATI GRAFICI: 1. i pericoli d incendio: ovvero, destinazione d uso, sostanze 1. PLANIMETRIE GENERALI pericolose, carico d incendi, (1:2000 a 1:200) con macchine, impianti, ciclo ubicazione, accessibilità, risorse produttivo ed aree a specifico idriche esterne (idranti 70, corsi rischio d incendio. d acqua), impianti tecnologici di grosse dimensioni ed organi di 2. Le condizioni ambientali: ovvero intercettazione degli stessi in superfici, volumetrie accessibilità caso di emergenza. all area, tipologia edilizia, affollamento e vie di esodo. 2. Piante in scala (1:200 a 1:50) dettaglio delle 3. Valutazione del rischio compartimentazioni (REI e d incendio: ovvero, basso, medio reazione al fuoco dei materiali), o elevato rischio. impianti tecnologici e soprattutto 4. Compensazione del rischio antincendio (con schema di d incendio: ovvero, strategia funzionamento e raggi di antincendio (insieme delle copertura al netto degli ostacoli), misure preventive e protettive). attrezzature mobili di estinzione uscite ed illuminazione di 5. Gestione dell emergenza, sicurezza. ovvero, mitigazione del rischio residuo 3. Sezioni ed eventuali prospetti. TRE COSE IMPORTANTI DA RIMARCARE: 1. Nel caso di attività soggette a controlli di PI e normate da specifici decreti del ministero dell interno, la relazione tecnica è finalizzata a dimostrare l osservanza delle disposizioni tecniche. Mentre gli elaborati grafici sono redatti come per attività non normate. 2. Nel caso di modifiche di attività esistenti gli elaborati grafici vanno prodotti per la planimetria generale mentre la rimanente documentazione tecnica va prodotta esclusivamente per la parte oggetto delle modifica. 3. Ma come possono essere le modifiche delle attività esistenti? In sostanza di due tipi. Con aggravio delle precedenti condizioni di sicurezza antincendio accertate, oppure, senza aggravio. Nel primo caso il titolare dell attività dovrà produrre: - SCIA per le attività in categoria A. - Richiesta esame progetto + SCIA, per le attività in cat. B e C. 3

4 Le modifiche ritenute una variazione delle preesistenti condizioni di sicurezza antincendio sono elencate nell allegato IV del nuovo DM, e sono: 1. Variazione de quantitativi in massa sostanze pericolose. 2. Modifica dei parametri significativi ifi i della resistenza al fuoco e reazione al fuoco. 3. Modifiche di impianti di processo. 4. Modifiche di lay-out, superfici e volumetria. 5. Uscite di sicurezza ed affollamento. DI CONSEGUENZA Le modifiche che non comportano un aggravio del rischio d incendio, sono quelle che non ricadono nell allegato IV. In tal caso esse dovranno essere comunicate al Comando all atto di presentazione dell attestazione di rinnovo periodico (5 o 10 anni dalla data di presentazione della SCIA). Segnalazione certificata inizio attività (art. 4) 2. Indicazione dell attività principale soggetta a controlli di PI e delle eventuali attività secondarie. 3. Dichiarazione d impegno all osservanza degli obblighi connessi con l esercizio dell attività attività, ovvero, adempimenti del D.Lgs. 81/08 + registro controlli (controllo semestrale, estintori, idranti,..) 4. Asseverazione da parte del tecnico abilitato sulla conformità antincendio. All asseverazione si allega: In caso di attività in categoria B e C, le CERTIFICAZIONI, le DICHIARAZIONI ed il bollettino in favore della tesoreria provinciale In caso di attività in categoria A, oltre alle certificazioni e dichiarazioni dovrà essere presentata la documentazione tecnica prevista per le attività normate (ad esempio depositi di Gpl sotto i 5 mc, autorimesse sotto i 1000 mq. 4

5 LE CERTIFICAZIONI DA ALLEGARE ALLA SCIA Devono essere redatte, ove non definito da specifiche normative, secondo i modelli pubblicati nella sezione modulistica del sito istituzionale ( Modello Cert. Rei 2008 (prodotti ed elementi portanti e/o separanti ai fini della RESISTENZA al fuoco, escluso gli elementi di chiusura). Chi lo redige? Il tecnico abilitato > metodo tabellare! (allegato D del DM , travi, pilastri, muri, solai, ecc). Il professionista i antincendio > metodo analitico (norme Uni 9502 cls, Uni 9503 ferro, Uni 9504 legno) e sperimentale (rapporto di prova per circolare 91/61 o rapporto di classificazione per DM ). LE CERTIFICAZIONI DA ALLEGARE ALLA SCIA 1. Modello Dic. Prod 2008 (Dichiarazione inerente i prodotti ai fini della reazione al fuoco o della resistenza al fuoco e di istallazione degli elementi di chiusura). > protettivi, rivestimenti, e t cartongessi, porte, ecc, Chi lo redige? Il professionista antincendio, che ha preso visione delle indicazioni fornite dal produttore (cioè del rapporto di prova o di classificazione) e ha verificato la corretta posa da parte del ditta installatrice. 5

6 LE CERTIFICAZIONI DA ALLEGARE ALLA SCIA Mod. DICH. IMP DICHIARAZIONE DI CORRETTA INSTALLAZIONE E FUNZIONAMENTO DELL IMPIANTO Chi lo redige? Lo redige l installatore per gli impianti non ricadenti nel campo di applicazione del DM 37/2008, ad esempio, gli impianti di trasporto e distribuzione di liquidi infiammabili, combustibili o comburenti, gli E.F.C., oppure per impianti realizzati prima dell entrata in vigore del decreto. L installatore dichiara di aver seguito il progetto redatto dal progettista incaricato e di aver applicato durante l installazione le normative di riferimento (uni 10779, 9795, 12845, ecc.). Quando il progetto dell impianto non è più disponibile, oppure la dichiarazione di conformità non è più reperibile, allora si rende necessaria la compilazione del modello CERT. IMP CERTIFICAZIONE DI CORRETTA INSTALLAZIONE E FUNZIONAMENTO DELL IMPIANTO Chi lo redige? Lo redige il professionista antincendio, il quale sulla base dei sopralluoghi e degli accertamenti effettuati, certifica che l'impianto è stato realizzato in modo conforme alla regola dell'arte, tenuto conto delle condizioni di esercizio e degli usi a cui è destinato, e risulta regolarmente funzionante. 6

7 Attestazione di rinnovo periodico di conformità antincendio (Art. 5) L istanza di rinnovo deve contenere: 2. Indicazione dell attività principale soggetta a controlli di PI e delle eventuali attività ità secondarie. 3. Dichiarazione di assenza di variazione delle condizioni di sicurezza antincendio rispetto a quanto segnalato prima, corretto adempimento degli obblighi gestionali e di manutenzione connessi con l esercizio dell attività (Dlgs. 81/08 e smi, DM ). 4. Asseverazione da parte del professionista antincendio il quale dichiara che gli impianti i di protezione attiva sono correttamente funzionanti ed efficienti. La stessa dichiarazione dovrà riguardare l efficienza della protezione passiva in merito alla resistenza al fuoco delle strutture. Istanza di deroga (Art. 6) L istanza di deroga deve contenere: 2. Indicazione dell attività principale p soggetta a controlli di PI e delle eventuali attività secondarie. 3. Quali sono i punti delle norme per i quali s intende chiedere l inosservanza. 4. Quali sono i vincoli che non consentono di ottemperare puntualmente alla norma. 5. Valutazione del rischio aggiuntivo. 6. Descrizione delle misure tecniche compensative che s intendono adottare. La documentazione tecnica è redatta dal professionista antincendio. 7

8 Nulla osta di fattibilità NOF (Art. 7) Categorie B-C L istanza di nulla osta di fattibilità deve contenere: 2. Indicazione dell attività principale p soggetta a controlli di PI e delle eventuali attività secondarie. 3. Quali sono gli aspetti della prevenzione per i quali si chiede il parere di massima. La documentazione tecnica è redatta dal tecnico abilitato. Verifica in corso d opera (Art. 8) Categorie A-B-C. L istanza di verifica in corso d opera deve contenere: 2. Riferimenti normativi del progetto approvato. 3. Quali sono gli aspetti della prevenzione che si intendono verificare. La documentazione tecnica è redatta dal tecnico abilitato. 8

9 Istanza di voltura (Art. 9) L istanza di rinnovo deve contenere: 2. Indicazione dell attività principale p soggetta a controlli di PI e delle eventuali attività secondarie. 3. Dichiarazione di assenza di variazione delle condizioni di sicurezza antincendio rispetto a quanto segnalato prima, corretto adempimento degli obblighi gestionali e di manutenzione connessi con l esercizio dell attività (Dlgs. 81/08 e smi, DM ). Modalità di presentazione delle istanze (Art. 10) Le attività produttive devono essere presentate presso il SUAP, che a sua volta le inoltra al competente Comando provinciale. Le rimanenti attività vengono trasmesse direttamente al Comando provinciale. Stato di avanzamento della trasmissione telematica delle istanze (per il Comando provinciale di Reggio Emilia) - Le certificazioni possono essere trasmesse su supporto digitale o pec. 9

10 Grazie per la vostra attenzione. Ing. Salvatore CONCOLINO VVF REGGIO EMILIA 10

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