PROTOCOLLI PER LA COLLABORAZIONE tra scuola - servizi sanitari e socio assistenziali
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- Umberto Bassi
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1 Servizi Sanitari e sociali del territorio in rete con le scuole e le famiglie per un intervento integrato - la situazione attuale Udine 5 aprile 2017 PROTOCOLLI PER LA COLLABORAZIONE tra scuola - servizi sanitari e socio assistenziali Dott.ssa Inga Taboga Direttore f.f. S.O.C. Minori Famiglia Disabilità AAS3 Alto Friuli Collinare Medio Friuli
2 PROTOCOLLI PER LA COLLABORAZIONE tra scuola, servizi sanitari e socio assistenziali nascono nell ambito dell attuazione dei Piani Di Zona (PDZ) Legge n.328 /2000 Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali L.R. n.6 /2006 Sistema integrato di interventi e servizi per la promozione e la tutela dei diritti di cittadinanza sociale
3 Della L.R. 6/2006 si evidenziano: gli articoli n.2 e n.3 che richiedono una sempre maggior Integrazione e coordinamento delle politiche e il superamento della loro tendenziale separatezza. Pertanto le singole discipline di settore e l attivazione di specifiche misure di intervento devono essere inserite in una visione d insieme l articolo n. 24 che individua il PDZ quale strumento fondamentale per la definizione del sistema integrato degli interventi e servizi sociali del territorio di competenza dei Comuni associati negli ambiti distrettuali, che deve essere definito in coerenza con la programmazione regionale e in coordinamento con la programmazione locale in materia sanitaria, educativa, formativa, del lavoro, culturale, abitativa e dei trasporti e nelle altre materie afferenti alle politiche sociali
4 PREMESSA Dal confronto effettuato, negli anni, fra istituti scolastici, servizi sanitari, servizi sociali, enti locali e associazioni emerge un costante aumento delle richieste dalla scuola di interventi a favore di alunni che presentano: difficoltà di comportamento difficoltà di apprendimento disagio familiare difficoltà di integrazione socio ambientale un crescente disagio degli adulti nella gestione dei processi di crescita e di apprendimento dei figli
5 complessità che si manifestano in ambito scolastico richiedono coinvolgimento confronto più interlocutori per evitare di agire da soli e/o nell urgenza
6 La definizione di un protocollo d intesa nasce dalla necessità di promuovere programmi e interventi di promozione del benessere psicosociale, azioni di prevenzione e cura a livello Interistituzionale distrettuale
7 I la conoscenza del contesto ambientale e delle sue risorse favoriscono ed arricchiscono la capacità progettuale nel percorso di presa in carico dei bisogni o del disagio dell alunno le scuole, pertanto, stipulano procedure di collaborazione o protocolli con ogni distretto socio-sanitario di riferimento del proprio territorio
8 obiettivi i protocolli vogliono favorire: collaborazione tra scuola, servizi socio-sanitari ed istituzioni territoriali, definendola all interno di un contesto istituzionale; condivisione delle modalità operative per affrontarle con: responsabilità tempestività Professionalità condivisione delle tipologia e degli invii delle problematiche emerse in ambito scolastico da indirizzare o segnalare ai servizi sanitari o sociali Evitare confusioni di ruoli e competenze e dispersione di informazioni.
9 Rilevazione del problema La scuola di ogni ordine e grado, in ambito scolastico, rimane il primo attore nella rilevazione del bisogno e del disagio nelle prime azioni di intervento (es. Linee Guida per i Disturbi Specifici di Apprendimento - L ottobre ) Il Dirigente Scolastico evidenzia il bisogno ed il disagio ai servizi socio-sanitari quando gli interventi messi in atto dalla scuola sono risultati inefficaci La famiglia non collabora in presenza di un evidente stato di bisogno dell alunno si rilevano situazioni che presentano elementi di rischio
10 Protocolli - segnalazione della scuola Nei protocolli vengono indicate in base ad accordi interistituzionali territoriali quali modalità di segnalazione deve adottare per : Le difficoltà di apprendimento I severi disturbi della condotta e del comportamento con ricadute a livello comunitario e del clima scolastico normalmente segnalate al Servizio Distrettuale previsto per l età evolutiva e la disabilità ( Area Materno Infantile /Disabilità o Neuropsichiatria infantile ) utilizzando preferibilmente il modello regionale scheda per gli insegnanti - segnalazione alunni con difficoltà di apprendimento sottoscritto dai genitori.
11 l ipotesi di un reato grave, con ricadute in ambito penale quali: grave trascuratezza maltrattamento, abbandono Abuso il problema va formalmente segnalato da parte della scuola all Autorità Giudiziaria, senza ritardo, per evitare che il minore continui a subire reato e per consentire un rapido avvio delle indagini. Nella specifica tipologia permane la disponibilità del SSC alla consulenza professionale che però non esime l istituto scolastico da una diretta segnalazione all Autorità Giudiziaria.
12 Eventuali problemi collocabili nell area del rischio e pregiudizio, gli operatori del servizio sociale area minori sono a disposizione degli operatori scolastici per consultazioni rispetto alla situazione, fermo restando che tali consultazioni non sostituiscono la formalizzazione dell eventuale segnalazione.
13 Protocolli - attivazione della scuola da parte dei SSC Nel caso in cui da parte del SSC emerga la necessità di acquisire informazioni dagli operatori scolastici, l assistente sociale contatta il Dirigente Scolastico o suo delegato per le seguenti motivazioni : Indagini da parte della Procura della Repubblica Situazioni di affido all Ente Locale da parte del Tribunale Minorenni Monitoraggi o aggiornamenti sulle situazioni in carico
14 Approfondimenti valutativi della problema I Servizi Sociali dei Comuni in condivisione con i servizi/operatori coinvolti nel caso, coordinano l intero percorso della fase valutativa e del monitoraggio, nelle modalità e nei tempi, per i casi di minori ove ci sia una emanazione di Decreto da parte del Tribunale Minorenni e del Tribunale Ordinario
15 I Servizi Sociali Rimangono titolari della gestione del caso per: Minori affidati all Ente Locale per attività di sostegno e controllo Decadenza della responsabilità genitoriale Minori con Decreto di allontanamento
16 Nei protocolli le procedure rispecchiano sempre le linee guida operative dei servizio socio-sanitari nell ambito delle unità di valutazione distrettuale per: La definizione del progetto Il monitoraggio del progetto La verifica del progetto
17 Protocolli d intesa per procedure di collaborazione scuola servizi socio-sanitari ed associazioni territoriali ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO PROTOCOLLO D INTESA PER IL RAGGIUNGIMENTO DI ABILITA SOCIALI E ABILITÀ SPECIFICHE DEL MONDO DEL LAVORO ISIS Vincenzo Manzini San Daniele
18 Protocollo condiviso con: L Istituto Statale d Istruzione Superiore Vincenzo Manzini con sede a San Daniele del Friuli, l A.S.S. n 4 Medio Friuli dal 1 ottobre 2010, rinnovata nel 2014 Attualmente con l AAS3 Alto -Friuli Collinare -Medio Friuli 2015 rappresentata: dal Direttore del Distretto di San Daniele del Friuli e per i ruoli e le funzioni di propria competenza, da: il Servizio Sociale dei Comuni la Struttura Operativa Semplice Minori Famiglia Disabilità La Fondazione Valentino Pontello ONLUS con sede legale a Majano l Associazione di Volontariato Il Samaritan con sede legale in Ragogna,
19 Obiettivi del protocollo d intesa sono: Aumentare le autonomie personali e sociali del ragazzo con disabilità intese come competenze trasversali per favorire il più possibile la vita indipendente; accrescere in modo integrato i contenuti del sapere teorico e pratico degli alunni con disabilita nella scuola secondaria di secondo grado; migliorare la loro vita di relazione e le opportunità di socializzazione; Coinvolgere la famiglia nell orientamento al lavoro del figlio; mettere in evidenza, durante il percorso scolastico, le competenze e le fragilità trasversali del ragazzo/alunno che potrebbero influenzare il suo futuro lavorativo non generare nel ragazzo e nella famiglia false aspettative, fonte di frustrazioni future. favorire il ragazzo con disabilità a vivere anticipatamente, con tutoraggio, esperienze lavorative reali con il supporto didattico.
20 Il protocollo prevede nelle sue azioni : l attivazione di attori scolastici ed extrascolastici : Scuola Famiglia Servizi Sociali dell Ambito Servizi Sanitari Associazioni Risorse lavorative territoriali esperienze in luoghi scolastici e extrascolastici Scuola - ambienti lavorativi Casa Elena ambienti ricreativi
21 Grazie per l attenzione
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