IL MARCHIO BRICOMAN...
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3 INDICE PREMESSA IL MARCHIO BRICOMAN L AZIENDA LA STORIA CARATTERISTICHE DEI PUNTI VENDITA IL MARKETING E L IMMAGINE AZIENDALE: L IMPORTANZA DEL LOGO E IL RICONOSCIMENTO DEI CARATTERI ARCHITETTONICI LA NECESSITA DELLA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE LA NECESSITÀ DELLA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE LA CONFORMITÀ URBANISTICA QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO PIANIFICAZIONE REGIONALE E PROVINCIALE (P.T.R.C.- P.T.C.P.) PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO PIANO DEGLI INTERVENTI PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO PIANO DEGLI INTERVENTI PIANO PARTICOLAREGGIATO (ANNO 2007) VARIANTE AL PIANO PARTICOLAREGGIATO QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE IL PROGETTO URBANISTICO DELL AREA COMMERCIALE VIABILITÀ DI ACCESSO E UTENZA DEBOLE PARCHEGGI AFFERENTI A TUTTE LE VOLUMETRIE RETI TECNOLOGICHE IL PROGETTO ACCESSO DA PONTEBBANA IL PROGETTO ARCHITETTONICO FINALITÀ DEL PROGETTO STRUTTURA E MATERIALI IMPIANTI PREVISTI AREE VENDITA AREE TECNICHE ACCESSIBILITÀ BENEFICIO PUBBLICO QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE INTRODUZIONE ANALISI DELLE COMPONENTI AMBIENTALI ARIA SUOLO E SOTTOSUOLO ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE FLORA FAUNA BIODIVERSITÀ
4 5.2.7 RUMORE PATRIMONIO CULTURALE, ARCHITETTONICO, ARCHEOLOGICO E PAESAGGISTICO SISTEMA INSEDIATIVO MOBILITÀ SISTEMA SOCIO-ECONOMICO IDENTIFICAZIONE DELLE POSSIBILI ALTERNATIVE PROGETTUALI FATTORI IMPATTANTI PRODOTTI DAL PROGETTO OCCUPAZIONE DI SUPERFICI RUMORE VIBRAZIONI ILLUMINAZIONE IMMISSIONI SOLIDE, LIQUIDE E GASSOSE MOVIMENTI DI MEZZI MECCANICI RIFIUTI VALUTAZIONI DEGLI IMPATTI PRODOTTI DALLE AZIONI PREVISTE DAL PROGETTO SULLE PRINCIPALI COMPONENTI AMBIENTALI E RELATIVE MITIGAZIONI METODO DI VALUTAZIONE IMPATTO SULLA COMPONENTE ARIA IMPATTO SULLA COMPONENTE SUOLO E SOTTOSUOLO IMPATTO SULLA COMPONENTE ACQUA IMPATTO SULLA COMPONENTE AMBIENTALE DI CARATTERE BIOTICO (FLORA, FAUNA E BIODIVERSITÀ) IMPATTO SULLA COMPONENTE RUMORE IMPATTO SULLA COMPONENTE MOBILITÀ IMPATTO SULLE COMPONENTI SISTEMA INSEDIATIVO E SISTEMA SOCIO-ECONOMICO MATRICE DI VALUTAZIONE MISURE PREVISTE PER LA MITIGAZIONE E IL MONITORAGGIO QUADRO DI RIFERIMENTO PAESAGGISTICO I CARATTERI DEI LUOGHI CONCLUSIONI A CARATTERE PAESAGGISTICO CRONOPROGRAMMA INTERVENTI
5 PREMESSA L area oggetto del presente studio è situata in comune di San Fior, tra la Strada Statale n. 13 Pontebbana, Via Palladio ed il Torrente Fossadella che determina il confine tra il Comune di San Fior ed il Comune di San Vendemiano. La parte est dell area, prima della dismissione della fine degli anni 90, era adibita ad attività produttive della ditta Sarom, mentre la parte ovest è priva di insediamenti ed urbanizzazioni. L ambito di intervento è inserito all interno di una vasta area produttiva posta a cavallo tra il Comune di San Fior ed il Comune di San Vendemiano. L intera zona è infrastrutturalmente ben servita grazie al fronte lungo la S.S. n. 13 e alla vicinanza con in casello autostradale di Conegliano, dove confluiscono l autostrada A27 Venezia-Belluno e l autostrada A28 Conegliano-Pordenone. 3
6 4 1. IL MARCHIO BRICOMAN
7 1.1 L AZIENDA Bricoman Italia è una società facente parte del gruppo Adeo, terzo al mondo per fatturato nel mercato del bricolage, la cui diffusione è segnalata in 12 paesi, con 15 insegne, 30 società e l occupazione di più di persone. Bricoman è una formula distributiva concentrata sulla vendita di prodotti per la costruzione e manutenzione della casa, pensata e strutturata per offrire ai professionisti ed alle piccole imprese una formula moderna di distribuzione di prodotti professionali per la costruzione. La modernità della formula è data dalla compresenza di svariati fattori tra i quali: prodotti specialistici diversi sotto lo stesso tetto; grandi quantità e volumi disponibili per i clienti immediatamente; prezzi all ingrosso, pensati per grandi utilizzatori, ma rivolti a tutti (buona qualità a prezzi bassi e non prezzi bassi a bassa qualità); velocità di acquisto che consenta risparmio di tempo per gli operatori professionali; orari di vendita coerenti con la tipologia di clienti (apertura presto alla mattina); vendita di prodotti anche a bancali e cioè in grandi quantità La formula Bricoman si pone sul mercato come risposta moderna ai bisogni di prodotti tecnici per la costruzione ed è rivolta ad artigiani, a piccole imprese, comunità di utenti e a grandi bricoleur. 1.2 LA STORIA La storia dell azienda inizia nel 1979, anno in cui il gruppo Louis-Delhaize apre in Belgio, a Chatelineau, un primo punto vendita di bricolage con l insegna BRICOMAN. Nel 1994 il Gruppo Leroy Merlin acquista l insegna BRICOMAN, solamente 5 anni più tardi, nel 1999 iniziò l avvio dei negozi BRICOMAN in Francia, nel 2004 in Spagna (BRICOMART), nel 2006 l apertura del primo negozio a Siviglia e solo un anno più tardi (2007), la nascita del primo negozio a Varsavia (Polonia). L'insegna Bricoman è presente oggi nel Mondo in 4 paesi con più di 70 Negozi e collaboratori. 5
8 BRICOMAN Italia nasce invece nell ottobre 2008, con il primo negozio a Cagliari Elmas ed un progetto d insegna molto chiaro: essere leader, sito per sito, nei volumi di vendita, all ingrosso e al dettaglio, di prodotti tecnici professionali di uso corrente per la costruzione e ristrutturazione della casa e delle collettività. La storia di BRICOMAN inizia con una piccola squadra di 50 collaboratori che è cresciuta fino a contarne più di Per il marchio BRICOMAN c è un piano di sviluppo ambizioso che prevede nei prossimi anni l apertura di nuovi negozi per aumentarne la capillarità su tutto il territorio nazionale. 6
9 1.3 CARATTERISTICHE DEI PUNTI VENDITA L insegna Bricoman è presente nel mondo con 79 punti di vendita:: in Francia, con 39 pdv aventi insegna Bricoman in Spagna, con 15 pdv aventi insegna Bricomart in Polonia, con 9 pdv aventi insegna Bricoman in Italia, con 16 pdv aventi insegna Bricoman (con previsione di 36 pdv nel 2020) in Brasile, in apertura In Italia sono presenti in Sardegna (Cagliari e Sassari), Lombardia (Caronno, Carate, Dalmine, Rezzato e Segrate), Piemonte (Orbassano), Emilia Romagna (Ferrara, Bologna e Parma), Liguria (Genova), Toscana (Sesto Fiorentino), Puglia (Cavallino), Sicilia (Catania) e Lazio (Roma) ed al momento è prevista l apertura entro il 2016 di un ulteriore punto vendita in Veneto. L articolazione spaziale dei punti vendita è così strutturata: un edificio avente una superficie coperta di circa mq e una superficie complessiva di vendita di circa mq con tipologia di vendita tradizionale con prelievo merci da scaffali e flusso di pagamento ad una barriera casse posta in ingresso/uscita al punto vendita. In corrispondenza dell'ingresso del pubblico vi è un portale porta insegna Bricoman, integrato con la pensilina d ingresso; una parte scoperta adiacente al fabbricato commerciale, in parte coperta da tettoie; tale spazio è organizzato secondo uno schema di vendita a drive-in: i veicoli accedono a tale area e, seguendo un percorso obbligato, possono sostare in appositi spazi per il carico delle merci esposte e confezionate in pallet tipicamente merceologie pesanti (recinzioni, materiale edile, macchinari per edilizia), per poi recarsi all uscita ove è previsto il posizionamento della cassa. 1.4 IL MARKETING E L IMMAGINE AZIENDALE: L IMPORTANZA DEL LOGO E IL RICONOSCIMENTO DEI CARATTERI ARCHITETTONICI La rapida maturazione dei mercati ha obbligato le imprese a riflettere approfonditamente sul mercato di sbocco per un prodotto prima di cominciarlo a produrre o a commerciare, come nel caso di Bricoman. Nel processo d innovazione di nuovi prodotti è fondamentale guardare a quelle che sono le opportunità di mercato e i desideri dei consumatori. Oggi sono molte le imprese che hanno difficoltà a rimanere sul mercato, nonostante queste organizzazioni riescano a produrre beni di qualità e caratteristiche tecniche simili a quelle dei competitor. Le imprese che hanno difficoltà concorrenziali hanno quindi problemi di marketing, legati sia alla capacità di comunicazione che alla comprensione del target di riferimento e al posizionamento che si vuole dare al prodotto. 7
10 Per questo motivo, ogni azienda struttura la propria funzione marketing con il compito principale di migliorare la forza commerciale aziendale, prima acquisendo informazioni dal mercato, e poi realizzando strategie competitive mirate, poiché strumento indispensabile per aggredire il mercato. Oggi, quindi, il successo dell impresa è sempre più dipendente dal suo grado di attrattività, dal consenso che riesce a ottenere, dalla fiducia dei suoi interlocutori; in sintesi: IMMAGINE. Per garantire vitalità a una marca o a un prodotto risulta oggi irrinunciabile concentrarsi e lavorare sull immagine e sull identità di impresa. Come molta bibliografia riporta, l immagine aziendale si articola in due categorie: 1. Immagine proiettata, è come l impresa vuole essere vista e percepita da terzi. Le componenti che influenzano l immagine proiettata sono sostanzialmente: - Il comportamento di ciascun dipendente nei riguardi del mondo esterno; - Il design, rappresentato dal marchio d impresa, dalla piacevolezza e dalla facilità di lettura dei cataloghi, delle brochure, del sito web, dall edificio dell azienda e dai sui punti di vendita; - L ambiente di lavoro; - La qualità della comunicazione. 2. L immagine percepita è l insieme dei valori e dei messaggi percepiti ed elaborati dal mondo esterno dell impresa. Essa è, quindi, la restituzione sia delle effettive capacità dell azienda, sia delle azioni messe in atto per andare oltre quello che l azienda è già. L immagine deve quindi risultare chiarissima, deve poter sfumare nell identità aziendale, ossia nell allineamento di tutti gli obiettivi dell impresa, nella coerenza nei confronti del mercato, nel riconoscimento architettonico della sua sede. In quest ottica, Bricoman cura la sua immagine aziendale come un elemento che sta diventando sempre più importante. L apertura dei mercati internazionali ha infatti creato un clima ed un panorama estremamente competitivi che rendono fondamentale presentare la propria azienda con un immagine ben curata al fine di poter rafforzare il proprio marchio e renderlo riconoscibile. Per questo motivo ha individuato un forte segno di riconoscimento visivo, riconducibile sia al logo sia alla struttura architettonica ed ai colori di tutti i suoi punti vendita, come lo dimostrano le seguenti immagini (esempi di punti vendita Bricoman in Italia). 8
11 L immagine e il marketing aziendale dei punti di vendita Bricoman Italia 9
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13 2. LA NECESSITA DELLA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE 11
14 2.1 LA NECESSITÀ DELLA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE La presente Valutazione di Impatto Ambientale viene redatta al fine di ottenere il giudizio di compatibilità ambientale favorevole, che costituisce requisito necessario per il rilascio dell autorizzazione commerciale e del titolo edilizio relativo alle strutture con superficie di vendita superiori a mq, così come definito dall Art. 22 L.R. 50/2012 Politiche per lo sviluppo del sistema commerciale nella Regione del Veneto, dalla LR 18 febbraio 2016, n.4 Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale, e dal Decreto Legislativo 152/2006 Norme in materia ambientale e successive modificazioni. L intervento oggetto di valutazione tratta la riqualificazione di parte di un area industriale dismessa in comune di San Fior (TV), area tra SS13 e via Palladio, con successivo inserimento di una grande struttura commerciale con superficie di vendita pari a mq. Riassumendo, la presente valutazione di impatto è rivolta a chiedere la compatibilità ambientale in merito al rilascio dell autorizzazione commerciale e del titolo edilizio relativo alle grandi strutture con superficie di vendita superiori a mq; Per tale ambito, è stata approvata con DGC n. 114 in data 04 luglio 2016 una variante al Piano particolareggiato di iniziativa pubblica denominato Area tra SS13 e via Palladio. 2.2 LA CONFORMITÀ URBANISTICA Sul versante degli strumenti urbanistici il Piano particolareggiato denominato Area tra S.S. 13 e via Palladio, era soggetto ad uno Strumento Urbanistico Attuativo (approvato con Delibera di Consiglio Comunale n.25 del ; sottoscrizione Convenzione in data ), che prevedeva la completa riqualificazione dell area con destinazioni d uso: commerciale, artigianale, servizi e servizi alla persona. Il 04 luglio 2016 è stata approvata la variante al piano particolareggiato approvato nel Il primo piano particolareggiato individuava sei Unità Minime di Intervento indipendenti tra loro, dotate ognuna di accesso autonomo, aree pertinenziali e standards esclusivi. La composizione planivolumetrica prevedeva la realizzazione di fabbricati che, attestarsi lungo la S.S. n. 13 creavano un fronte unitario. Il progetto di Variante conferma la vocazione dell ambito all insediamento di attività commerciali, direzionali e di artigianato di servizio ma riduce notevolmente la superficie coperta realizzabile e dimezza le unità commerciali, prevedendo l insediamento di attività all ingrosso e al dettaglio. Rispetto al Piano Particolareggiato, inoltre, la Variante apporta limitate modifiche al perimetro d ambito, permettendo così la previsione di una fascia di mitigazione verso le abitazioni esistenti, e garantendo una connessione ecologica nord-sud lungo il Torrente Fossadella. 12
15 Si evidenzia che l ambito non è più soggetto a vincolo paesaggistico ai sensi del D.Lgs n. 42/2004 Corsi d acqua in quanto eliminato con variante paesaggistica, Deliberazione della Giunta Regionale n del 17 settembre 2013 Elenco dei corsi d'acqua da escludere, in tutto o in parte, dal vincolo paesaggistico ai sensi dell'art. 142, comma 3, D.Lgs. 42/2004; deliberazioni/cr 13/2013 e Cr 43/
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17 3. QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO 15
18 3.1 PIANIFICAZIONE REGIONALE E PROVINCIALE (P.T.R.C.- P.T.C.P.) Il P.T.R.C. adottato con D.G.R. nº 372 del 17 febbraio 2009, nell analisi della rete ecologica, riconosce l area come un reticolo di corridoi ecologici intervallati da un tessuto urbanizzato costituito da piccoli e medi nuclei urbani con spazio agrario circostante caratterizzato da diversità medio alta. Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Treviso ai sensi dell art 23 della L.R. n. 11/2004 è stato approvato dalla Regione Veneto con Deliberazione di Giunta Regionale n 1137 del 23/03/2010. L analisi degli elaborati non evidenzia elementi di carattere naturalistico-ambientale all interno dell ambito di progetto; l intervento ricade in adiacenza di un area condizionata all urbanizzato. Ambito di Valutazione Estratto TAV 4.1A "Sistema insediativo-infrastrutturale"del P.T.C.P. Dall analisi degli ambiti sottoposti a vincolo riportate nell Atlante dei Vincoli della Provincia di Treviso si può affermare che nell ambito interessato alla presente valutazione non sono presenti vincoli di carattere sovraordinato. Il principale elemento di interesse e sottoposto a vincolo paesaggistico (D.Lgs. 42/ Corsi d'acqua) risulta essere il Torrente Mellare Vecchio e Canale Ghebbo posto a confine con il comune di Conegliano, adiacente all ambito di intervento. 16
19 3.2 PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO PIANO DEGLI INTERVENTI L ambito è attualmente soggetto ad uno Strumento Urbanistico Attuativo vigente che prevede la completa riqualificazione dell area con destinazioni d uso: commerciale, artigianale, servizi e servizi alla persona. Si evidenzia che, diversamente da quanto riportato negli elaborati del PAT, l ambito non è più soggetto a vincolo paesaggistico ai sensi del D.Lgs n. 42/2004 Corsi d acqua in quanto eliminato con variante paesaggistica, Deliberazione della Giunta Regionale n del 17 settembre 2013 Elenco dei corsi d'acqua da escludere, in tutto o in parte, dal vincolo paesaggistico ai sensi dell'art. 142, comma 3, D.Lgs. 42/2004; deliberazioni/cr 13/2013 e Cr 43/ PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO Il PUA è conforme a quanto previsto dal P.A.T. approvato con Conferenza di Servizi tenutasi in Provincia di Treviso il , che classifica l area come AREA DI RIQUALIFICAZIONE E RICONVERSIONE URBANA CON VOCAZIONE PER LE ATTIVITÀ TERZIARIE. Nello specifico la norma cui fa riferimento l area in oggetto, è contenuta all interno dell articolo 21 delle N.T.A. del P.A.T.: Trattandosi di aree a prevalente destinazione commerciale, gli interventi di trasformazione dovranno essere supportati da una positiva valutazione dell impatto sulla viabilità, e saranno assoggettati a specifiche indicazioni relativamente alle misure di mitigazione. Gli interventi di trasformazione interessanti aree produttive dismesse da destinare a funzioni terziario e di servizio, dovranno in ogni caso essere subordinati a specifica relazione attestante lo stato di contaminazione esistente e ad approvazione del relativo progetto di bonifica sulla scorta delle vigenti disposizioni in materia.. Estratto Tav.1 Carta dei vincoli Estratto Tav.4 Carta della trasformabilità 17
20 3.2.2 PIANO DEGLI INTERVENTI Secondo il Piano degli Interventi del Comune di San Fior, approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 16 del , l ambito di intervento ricade dentro una ZTO di tipo Dt Produttivoterziario, che secondo l articolo 25 delle N.T.O. Sono le aree prettamente industriali da valorizzare sotto l aspetto urbanistico, adeguatamente connesse al sistema viario principale destinate ad accogliere, prioritariamente, attività commerciali anche per la grande distribuzione e parchi commerciali. Estratto Tav.1.1 Intero territorio comunale Estratto Tav.3.5 Zone significative- zona industriale 18
21 3.2.3 PIANO PARTICOLAREGGIATO (ANNO 2007) Il piano particolareggiato denominato Area tra via Palladio e la SS n. 13 Pontebbana è stato approvato in data con Delibera di Consiglio Comunale n.25. La proposta progettuale individuava sei Unità Minime di Intervento indipendenti tra loro, dotate ognuna di accesso autonomo, aree pertinenziali e standards esclusivi. La composizione planivolumetrica prevedeva la realizzazione di fabbricati che andavano ad attestarsi lungo la S.S. n. 13 creando un fronte unitario, che iniziava in prossimità del confine comunale e si concludeva al limite della proprietà. Un ulteriore fabbricato risultava ubicato ortogonalmente a Via Palladio (destinato ad attività di commercio all ingrosso). Essendo il Piano Urbanistico Attuativo antecedente al P.A.T. ed al P.I., è stato integralmente recepito e valutato dai due strumenti urbanistici di livello comunale, comprensivi di VAS e VINCA. Estratto Piano Particolareggiato vigente suddivisione in U.M.I. 19
22 3.2.4 VARIANTE AL PIANO PARTICOLAREGGIATO La variante al Piano Particolareggiato è stata approvata in data con DGC n La variante conferma la vocazione dell ambito all insediamento di attività commerciali, direzionali e di artigianato di servizio. La proposta progettuale riduce la superficie coperta realizzabile e dimezza le unità commerciali realizzabili. Vengono previste infatti solo tre aree ove localizzare l edificazione, di cui due collegate da una zona di servizio comune (area privata di carico/scarico e deposito). Si prevede l insediamento di attività all ingrosso e al dettaglio. Sono previsti due accessi: uno dalla SS13 (consentiti con solo manovre in destra, permetto l accesso in sicurezza all area), e uno da via Palladio (arteria stradale con bassi flussi veicolari senza quindi particolari problematiche prestazionali o di sicurezza). Rispetto al Piano Particolareggiato vigente la Variante apporta limitate modifiche al perimetro d ambito (minori del 10% consentito), permettendo così la previsione di una fascia di mitigazione verso le abitazioni esistenti, e garantendo una connessione ecologica nord-sud lungo il Torrente Fossadella. I parametri edificatori massimi ammessi e individuati, sono riassunti nella seguente tabella Superficie Ambito P.P. VIGENTE Superficie coperta realizzabile Superficie Ambito P.P. IN VARIANTE Superficie coperta massima realizzabile Superficie Coperta Individuata mq ,89 mq mq mq mq La dotazione di standards, per quanto riguarda le attività commerciali, sarà inevitabilmente calcolata facendo riferimento ai parametri della Legge Regionale 50/12 Politiche per lo sviluppo del sistema commerciale nella Regione del Veneto. 20
23 4. QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE 21
24 4.1 IL PROGETTO URBANISTICO DELL AREA COMMERCIALE Il presente progetto prevedere una trasformazione ed un risanamento urbano e funzionale dell ambito con l inserimento di destinazioni d uso compatibili. L ambito nella quale si inserirà il progetto, si trova in prossimità del confine ovest del comune di San Fior con il Comune di San Vendemiano ed ha una superficie territoriale totale di mq. Il progetto prevede di realizzare un totale di mq di superficie coperta, dei quali mq di superficie di vendita. Il progetto urbanistico prevede una fascia di rispetto stradale della S.S.13 Pontebbana che dovrà avere una larghezza minima di 30 metri dall asse della Strada Statale, così come individuata nella tavola 2.11 Azzonamento Vincoli, prescrizioni e direttive del PP. All interno della fascia di rispetto stradale menzionata sopra, si prevedono delle corsie di accelerazione e decelerazione regolamentate come da D.M. 19 aprile 2006 e concordate con l ente proprietario, per la gestione di accessi e recessi dell utenza, che permettano di non creare accumuli direttamente sulla viabilità principale. Sul lato nord ovest dell intervento ed al centro dell ambito, al fine di garantire la mitigazione/minimizzazione dei fenomeni di alterazione paesaggistica connessa alla nuova edificazione e garantire una permeabilità ecologica residua dell ambito d intervento nonché il mantenimento/potenziamento del corridoio ecologico attestato sul torrente Fossadella si prevede la realizzazione di una fascia arborea arbustiva composta dalle essenze individuate nel prontuario in allegato al PP. L accesso/recesso, connesso con la Strada Statale n. 13, rappresenta la principale accessibilità per il pubblico; un entrata e relativa uscita secondarie si attestano, infatti, su via Palladio, a nord dell ambito, dalla quale verranno gestiti entrate ed uscite per i mezzi privati. Il lato nord, parallelamente alla viabilità secondaria (via Palladio) e sul retro di ogni edificio, è stata predisposta un ampia area per il carico-scarico, riservata ad attività logistiche necessarie alle unità edilizie con destinazione d uso commerciale/artigianale. Sul fronte principale dell area, quello visibile dalla Strada Statale 13 Pontebbana, si prevede un ampia area a parcheggio. Le aree edificabili si sviluppano in secondo piano rispetto ad aree verdi e parcheggi, per disegnare un semi cerchio che si apre verso la viabilità di percorrenza principale. 22
25 Il primo Piano Particolareggiato approvato prevedeva il tombinamento di un tratto di canaletta irrigua sul canale irriguo n. 29. Il Consorzio di Bonifica Pedemontano Sinistra Piave, rilasciava parere preventivo favorevole con protocollo 3762/6b in data 22 agosto La variante in oggetto della presente Valutazione Ambientale recepisce quanto richiesto e accolto favorevolmente dal Consorzio di Bonifica Pedemontano Sinistra Piave VIABILITÀ DI ACCESSO E UTENZA DEBOLE La viabilità di accesso all area si sviluppa attraverso una direttrice principale che attraversa l area e si dirama in viabilità di accesso ai parcheggi. La viabilità non comprende percorsi pedonali, se non a ridosso degli edifici, poiché, non necessari per garantire la sicurezza per l utenza debole. L accesso sul fronte di via Palladio, tuttavia, permette ed incentiva l utilizzo della pista ciclo-pedonale esistente, anche attraverso il posizionamento di n. 6 rastrelliere da 8 posti in prossimità degli edifici. Per la pavimentazione stradale si prevede il seguente pacchetto: - Asfalto (3cm); - Binder (10cm); - Misto stabilizzato (10cm); - Fondazione stradale (30cm). Per i percorsi pedonali si prevede il seguente pacchetto: - Beton ella (8cm); - Ghiaino (5cm); - Tessuto non tessuto; - Misto cementato (20cm); - Fondazione stradale (20cm) PARCHEGGI AFFERENTI A TUTTE LE VOLUMETRIE I parcheggi che verranno realizzati per soddisfare gli standards richiesti saranno di tipo drenante ed individuati con segnaletica orizzontale e verticale, con stalli di dimensioni pari a 2,50 m x 5,00 m. La viabilità che attraversa in modo perpendicolare l ambito è a doppio senso di marcia ed ha un ampiezza complessiva di 7m. Le corsie di distribuzione hanno una dimensione di 6 m e saranno principalmente a 23
26 doppio senso di marcia (ad esclusione di alcuni ridotti tratti, come ad esempio quelle a ridosso del fronte Bricoman). Per la pavimentazione dei parcheggi si prevede il seguente pacchetto: Betonella drenante (8cm); Ghiaino (5cm); Tessuto non tessuto; Misto cementato (20cm); Fondazione stradale (30cm); RETI TECNOLOGICHE Acque Bianche Si prevede che lo smaltimento delle acque provenienti dalle nuove superfici impermeabilizzate di copertura sia realizzato con sistemi di dispersione, quali trincee o pozzi perdenti. Tale soluzione progettuale risulta conformemente anche a quanto previsto dall art. 39 delle P.T.A. del Regione Veneto. Per l'area in oggetto risulta efficace l'utilizzo di pozzi perdenti costituiti da anelli sovrapposti di altezza 50 cm, in cui il diametro e l'altezza del pozzo viene determinato in funzione della quantità d'acqua da smaltire. Per quanto riguarda i volumi di accumulo, verranno realizzati secondo le seguenti modalità: - aree verdi ribassate; - dimensionamento dalle reti di raccolta delle acque meteoriche. La rete di raccolta delle acque provenienti dai piazzali, parcheggi e viabilità e i bacini di accumulo sono riportati negli elaborati di progetto allegati, con indicazione della posizione e sviluppo lineare. Si prevede la realizzazione di due aree verdi ribassate in prossimità della statale SS 13 con altezza media di invaso di circa 70 cm. Per le reti di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche, si prevede di realizzare due linee di smaltimento in direzione nord-sud, indicate nell'elaborato grafico come tronco A e tronco B; le condotte indicate come tronco C collegano invece gli impianti di disoleazione alle aree verdi (ramo C1 e ramo C3) e le aree verdi ribassate tra loro (ramo C2). Nel calcolo del volume di laminazione si è tenuto conto inoltre del volume di laminazione necessario per trattenere le acque di prima pioggia, pari a 5 mm, per la superficie impermeabilizzata di progetto dei piazzali, viabilità e parcheggi. 24
27 Rete Acque Nere La rete fognaria andrà a collegare la fognatura consorziale su via Bradolini (a valle della Strada Statale n. 13 Pontebbana ) mediante la realizzazione di un ulteriore tratto di condotta che prevede l attraversamento in spingitubo della SS. n. 13 e la posa su via Bradolini e via Galilei, di una tubazione in pvc del diametro di 200 mm. Vengono previsti dei pozzetti ispezionabili in calcestruzzo, dai quali dipartono le condotte di allacciamento all edifico commerciale. In prossimità dell edifico son stati previsti pozzetti con sifone tipo Firenze. I pozzetti stradali sono di tipo circolare Komplet, composto da elementi ad incastro con diametro interno di cm 100, conformi alle norme DIN 4034, realizzati con cemento pozzolanico antisolfati R400, assemblati con guarnizioni conformi alle norme DIN Gli allacciamenti verranno realizzati su pozzetto di ispezione. Tutti i collettori avranno una pendenza media del 0,3% o 0,4% per un adeguata velocità di smaltimento del refluo anche in presenza di portate di punta. Gli scarichi in rete fognaria della lottizzazione dovranno essere conformi al regolamento di fognatura. Rete Enel La rete interna all ambito si allaccerà ad una nuova cabina, localizzata a nord dell ambito di intervento. L impianto per la distribuzione dell energia elettrica viene realizzato mediante la posa dei soli cavidotti a servizio di tutti gli edifici commerciali e di collegamento alla cabina di trasformazione. Le tubazioni, i pozzetti di raccordo sono come da standard Enel. Rete Telefonica L impianto telefonico verrà realizzato dall ente gestore per quanto riguarda la distribuzione del segnale, mentre la predisposizione delle infrastrutture (cavidotti, pozzetti, etc...) verrà fatta dall'impresa che realizzerà le opere secondo progetto concordato con l ente gestore. Rete Acquedotto La rete idrica della lottizzazione è progettata con tubazioni in PEAD. Tutti i pezzi speciali quali curve, TE, ecc. sono in PEAD; le saracinesche sono a cuneo gommato e corpo piatto per ridurre gli spazi d ingombro; tutte le saracinesche, sia quelle d intercettazione sulla condotta principale sia quelle ai punti di consegna agli edifici, sono alloggiate entro apposite camerate. Ogni fornitura termina con una cameretta in CLS cm 60x60x70 per alloggio saracinesca d intercettazione e contatori. 25
28 Rete Illuminazione Pubblica Gli apparecchi prescritti a progetto, sono del tipo a LED, con classificazione fotometrica Full Cut- Off, Efficienza luminosa pari ad almeno 138 lm/w e Classe di sicurezza fotobiologica: EXEMPT GROUP. Gli apparecchi previsti, sono conformi alle normative EN , EN , EN 62471, EN 55015, EN 61547, EN , EN Il controllo ed il comando degli stessi, nel loro funzionamento notturno, sarà conforme a quanto previsto dalle normative di settore, in relazione al loro posizionamento rispetto agli osservatori astronomici vicini, in quanto dotati di sistema di regolazione e riduzione automatica del flusso luminoso emesso. Serbatoio GPL: Dalle analisi storiche effettuate si è rilevata la presenza di un serbatoio GPL a cielo aperto, poggiante su soletta in cemento c.a., necessario durante le piene attività aziendali. Il serbatoio però, ad oggi, non risulta più presente, come lo dimostrano le seguenti immagini. Foto anno 2006 Stato di fatto serbatoio non più presente Stato di fatto attacchi a terra Stato di fatto tubazioni 26
29 4.2 IL PROGETTO ACCESSO DA PONTEBBANA Le modifiche infrastrutturali previste all interno dell intervento in oggetto riguardano la modifica dell esistente accesso sulla SS13. Attualmente tale accesso è posizionato al km con larghezza di circa 8 metri e innesto diretto sulla strada Statale. Nel progetto si prevede il riposizionamento dello stesso al km e la realizzazione di due corsie specializzate, una di entrata e una di uscita con obbligo di sola svolta a destra. La larghezza delle corsie è 3.5 m sulla segnaletica e il raggio di 13 metri. I dimensionamenti sono coerenti con le indicazioni della normativa vigente DM 19 aprile 2006 Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni stradali e sono stati poi verificati anche con un software di microsimulazione al fine di verificarne la capacità di smaltimento veicolare. Per gli aspetti specifici relativi ai livelli di servizio e funzionamento della rete stradale si rimanda all apposita analisi di impatto viabilistico. L ambito in cui si inserisce l intervento è all interno del centro abitato di San Fior e risultano rispettate le distanze previste dal codice della strada per tale contesto. 4.3 IL PROGETTO ARCHITETTONICO FINALITÀ DEL PROGETTO Il progetto prevede la realizzazione di uno stabile costituito da un unico corpo di fabbrica di tipo prefabbricato avente una superficie coperta complessiva di circa mq, oltre a un area di mq destinata a vendita esterna sotto portico ed un ulteriore edificio di limitate dimensioni pari a circa mq. Esternamente l edificio sarà provvisto di superfici pertinenziali per la vendita esterna a Drive-in e scarico merci, nonché gli spazi urbanistici necessari per i parcheggi clienti. Il criterio della massima visibilità condizionerà l'orientamento della facciata del fabbricato e degli accessi, entrambi sul lato sud, visibili dalla Strada Statale n. 13 Pontebbana. L attività interna con una superficie complessiva di vendita di circa mq avrà una tipologia di vendita tradizionale con prelievo merci da scaffali e flusso di pagamento ad una barriera casse posta in ingresso / uscita al punto vendita. Prospiciente all ingresso dell edificio principale il fronte è stato mantenuto uno spazio pedonale. Oltre all'area di vendita coperta, all esterno del fabbricato è prevista la realizzazione di una analoga attività di vendita di prodotti pesanti con una modalità del tipo Drive-in, in altre parole con accesso diretto dei mezzi (auto o piccoli furgoni) clienti ad una area scoperta riservata con stalli di parcheggio idonei al carico diretto delle merci acquistate. Questa area di circa mq, sarà scoperta per circa mq mentre i restanti mq sono coperti da una tettoia di stoccaggio dei materiali più sensibili alle intemperie. 27
30 Completano il fabbricato principale una zona uffici di servizio al negozio collocati ad un piano mezzanino con una superficie complessiva di 420 mq. Uffici separati e compartimentali rispetto all area vendita in base alle Norme specifiche di prevenzione incendio. L altezza massima del fabbricato è coerente con le prescrizioni del Piano. L intervento prevede infine la realizzazione di un edificio minore anch esso con ingressi ed affaccio posti verso la S.S. 13. Questo fabbricato, avente una superficie complessiva di circa mq, è posizionato sul lato ovest del lotto. I fabbricati sono dotati delle opportune uscite di sicurezza previste in conformità con la normativa vigente di Prevenzioni Incendi. A servizio dei tre manufatti saranno realizzati parcheggi per un totale di 452 stalli, caratterizzati da fondo drenante composto da elementi cementizi collocati in modo da far defluire le acque e permettere la crescita dell erba STRUTTURA E MATERIALI Il sistema costruttivo scelto per gli edifici e la tettoia è in c.a. precompresso. Le coperture piane saranno realizzate con un sistema di tegoli a TT appoggiati alle travi strutturali principali e per i due edifici, viene previsto un tamponamento in pannelli prefabbricati alleggeriti. La copertura risulta praticabile in completa sicurezza in quanto munita di parapetto perimetrale con altezza 100 cm. Nell edificio principale in corrispondenza dell'ingresso del pubblico è prevista la realizzazione di un portale porta insegna Bricoman, integrato con la pensilina d ingresso, aventi le caratteristiche architettoniche visibili nei disegni di progetto. Nella zona di vendita esterna verrà realizzata una veletta in pannelli c.a. in prosecuzione della facciata del negozio sorretti da una serie di pilastri in c.a.p. modulati in funzione della larghezza e posizione dei varchi. I pannelli sosterranno insegne e scritte di indicazione quali Centro Edilizia. Tali soluzioni si rendono necessarie al fine di creare un unitarietà tra il manufatto principale e la zona vendita esterna, mascherando al contempo il deposito dei materiali edili IMPIANTI PREVISTI Gli impianti previsti per l edificio sono: idrico-antincendio igienico sanitario elettrico meccanico riscaldamento meccanico raffrescamento 28
31 L impianto idrico-antincendio verrà definito, per la parte antincendio, attraverso le specifiche pratiche di prevenzioni incendi, mentre la adduzione e distribuzione interna dell impianto idrico, così come delle reti afferenti l impianto di scarico ed igienico sanitario rispecchiano la distribuzione dei locali di servizio previsti. L impianto elettrico è dotato di una cabina di trasformazione e di un locale quadri. L impianto di riscaldamento e di raffrescamento (elettrico) così come i singoli impianti meccanici, saranno basati su adduzioni d aria trattate con apposite Rooftop, canalizzazioni prevalentemente a vista e ricambi che rispettano la vigente normativa AREE VENDITA Le aree vendita presentano lo spazio principale rivolto verso la S.S. 13, integrato da locali a servizio e locali tecnici, mentre sul fronte nord sono localizzati i magazzini. Lungo il perimetro sono state ricavate le uscite di sicurezza comunicanti con l esterno. Le aree adibite a servizi contengono gli uffici e gli spogliatoi per il personale impiegato muniti di servizi igienici opportunamente dimensionati ed aerati in base al regolamento locale d igiene. A tal proposito lo spazio interno viene adeguatamente illuminato ed aerato da lucernari apribili e aperture in facciata. Tutte le pareti interne sono trattate con pitture facilmente lavabili e le finiture sono di grande durevolezza e facile manutenzione. Le aree vendita presentano una organizzazione tale da consentire una ampia libertà nella disposizione interna delle merci e dei beni in esposizione/vendita. L altezza interna adottata per l edificio commerciale consente ampie libertà nell uso degli spazi, anche in presenza di impianti e/o canalizzazioni a vista AREE TECNICHE Sono previste alcune aree tecniche, volte alla localizzazione di quadri elettrici anche di grandi dimensioni, oltre che per la realizzazione delle centrali termiche di ogni unità commerciale. Si è optato per un sistema basato sulla indipendenza di ogni unità, sotto il profilo della climatizzazione, anche per consentire differenti momenti di apertura in relazione alle differenti unità merceologiche insediabili. Le unità di raffrescamento, collocate in copertura, sono distribuite secondo una logica volta a rispettare le previsioni di impatto acustico (cfr. relazione specifica). La copertura sarà accessibile e vi saranno collocati i lucernai previsti per il contributo di luce naturale zenitale. Gli impianti saranno integrati con fonti energetiche rinnovabili di tipo fotovoltaico (163 Kw). 29
32 4.3.6 ACCESSIBILITÀ Carrabile Gli spazi destinati a magazzino, l area operatori ed in generale la movimentazione delle merci presentano un accessibilità nettamente separata da quella per il pubblico. La nuova struttura di vendita sarà dotata di una zona dedicata all approvvigionamento merci, separata dal parcheggio e dagli accessi dei clienti. Tale spazio è localizzato lungo Via Palladio, sul retro dell edificio, in modo da limitare le interferenze con i movimenti pedonali dei clienti. L unità di minori dimensioni e zona vendita allo scoperto, dispongono di ingresso dalla viabilità che porta all area parcheggio. L ingresso principale per il pubblico è stato ricavato dalla strada S.S. 13 e, tramite corsie di accumulo interno, si eviterà qualsiasi ostacolo al normale deflusso della circolazione sulla viabilità di rango superiore. Al fine di consentire delle alternative di deflusso carrabile si prevede anche la possibilità di un accesso / recesso secondario anche da Via Palladio. Pedonale L accessibilità alle unità commerciali è garantita dalla totale complanarità delle distribuzioni esterne alle unità stesse. Gli accessi sono posizionati lungo il fronte commerciale e consentono l accesso alle persone con ridotte capacità motorie nel rispetto della normativa Regionale e Nazionale. Per la migliore comprensione delle soluzioni adottate e del rispetto dei limiti normativi, si rimanda agli specifici elaborati grafici allegati. 30
33 4.4 BENEFICIO PUBBLICO Si riporta di seguito la descrizione degli interventi relativi alle opere a beneficio pubblico: - lavori di completamento della strada Comunale di via degli Alpini con collegamento a raso con via E. Fermi; - realizzazione di condotta fognaria acque nere in via Bradolini via Galilei con attraversamento in spingi tubo della SS13 Pontebbana. Il Piano particolareggiato prevede il completamento di alcuni tratti della viabilità del Comune di San Fior e l installazione, ex novo, di alcuni sottoservizi carenti in alcune zone del territorio comunale (area industriale di Castello Roganzuolo). Come da indicazioni espresse dall Amministrazione, risultavano prioritari gli interventi per il completamento di via degli Alpini, per migliorare la viabilità del centro di San Fior e garantire l accesso al polo scolastico comunale in sicurezza, viste le difficoltà di transito lungo via Mastena. 1. Lavori di completamento della strada comunale di via degli Alpini con collegamento a raso con via E. Fermi. Come descritto dal primo progetto di PUA, il beneficio pubblico riguarda in primo luogo la strada comunale di via degli Alpini, di cui si riporta planimetria di progetto. È utile anticipare che i lavori per il completamento della strada comunale sono stati completati in data La viabilità di progetto riguarda la realizzazione di un tratto rettilineo (con relativi sottoservizi) che partendo da via Fermi, collega il polo scolastico a nord della scuola elementare, con attraversamento del torrente Codolo mediante un tombotto in elementi scatolari in c.a.; la sede stradale avrà una larghezza di ml 7,50 affiancata da due marciapiedi da ml 1,50 e da una pista ciclabile di ml 2,50. La realizzazione della viabilità di progetto, ha seguito le seguenti modalità costruttive: - scavo di sbancamento con asportazione del terreno vegetale per una profondità minima di circa 50 cm; - fornitura, stesa e rullatura di materiale arido di cava (tipo Tout-venant) per uno spessore variabile da m 0,60 a m 1,50 (in prossimità dell attraversamento del Codolo) ; - stesa di uno strato superficiale di stabilizzato per uno spessore medio di cm 5 circa e conferimento alla sede stradale delle pendenze trasversali e longitudinali secondo i dati di progetto; - posa delle cordonate in calcestruzzo di delimitazione del marciapiede con idonea fondazione conglomerato cementizio e posa dei pezzi speciali di raccordo per gli accessi carrai. Formazione di idonei abbassamenti a norma della Legge n. 13/89; 31
34 - sede stradale pavimentata con un primo manto in conglomerato bituminoso dello spessore compresso di cm 6 ed un secondo manto (tappeto) dello spessore finito di cm 3. A lavoro ultimato, la pendenza trasversale dovrà risultare del 2%; la pendenza longitudinale prevista in un'unica livelletta di pendenza costante variabile dal 0,28 al 1,7%; - I marciapiedi saranno pavimentati con massetto in conglomerato cementizio dello spessore di circa 15 cm, dato in opera a perfetta regola d arte e rifinito superiormente con trattamento antiscivolo a scopa, eseguito a fresco sul massetto stesso. 2. Realizzazione di condotta fognatura acque nere in via Bradolini Via Galilei con attraversamento in spingitubo della S.S. n. 13 Pontebbana. La rete fognaria andrà a collegare la fognatura consorziale su via Bradolini (a valle della Strada Statale n. 13 Pontebbana ) mediante la realizzazione di un ulteriore tratto di condotta che prevede l attraversamento in spingitubo della SS. n. 13 e la posa su via Bradolini e via Galilei, di una tubazione in pvc del diametro di 200 mm. La nuova condotta sarà posata nella sede stradale di via Bradolini e per non danneggiare il manto stradale esistente, sarà eseguito il taglio dell asfalto per la delimitazione della pavimentazione da asportare e successivamente rimosso l asfalto con mezzo meccanico, per delimitare l area dove eseguire lo scavo in sezione ristretta. I pozzetti d ispezione, in fase di esecuzione dei lavori, saranno posizionati sulla sede stradale e orientati in modo tale da garantire il corretto allacciamento delle utenze prospicienti via Bradolini e via Galilei. 32
35 5 QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE 33
36 5.1 INTRODUZIONE La presente sezione dello studio ambientale fornisce un inquadramento puntuale dell ambito territoriale in cui gli interventi di progetto si inseriscono. Al fine di poter giungere ad una previsione corretta degli impatti conseguenti alla realizzazione degli interventi di progetto, è infatti necessario acquisire un approfondita conoscenza del quadro di riferimento ambientale che caratterizza complessivamente il contesto potenzialmente influenzato dalle azioni di progetto. In base a quanto indicato dal quadro normativo sulla valutazione di impatto ambientale, nel caso specifico ALLEGATO V di cui all art. n 20 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i., si ritiene che le componenti e i fattori ambientali da considerare nella stesura del quadro di riferimento ambientale siano i seguenti: Aria Suolo Acque superficiali e sotterranee Flora Fauna Biodiversità Paesaggio Rumore Patrimonio culturale, architettonico, archeologico e paesaggistico Sistema insediativo Mobilità Sistema socio-economico 34
37 5.2 ANALISI DELLE COMPONENTI AMBIENTALI ARIA L inquinamento dell aria, imputabile in buona parte al traffico stradale, ai processi di combustione dell industria e agli impianti di riscaldamento, è oggetto di grande attenzione da parte della nuova normativa nazionale, in particolare per le sue ricadute sulla salute umana la cui tutela richiede il raggiungimento di standard di qualità sempre più elevati. I dati relativi alla qualità dell'aria derivano dalle stazioni di rilevamento, fisse o mobili, che misurano le concentrazioni nell aria dei diversi gas inquinanti. In questo caso le informazioni relative al Comune di San Fior fanno riferimento ai dati raccolta da una centralina fissa posizionata in via Kennedy in comune di Conegliano, funzionate fin dal 1991, che dista circa 4 km dall ambito oggetto di valutazione. In Veneto la criticità della componente aria deriva dall elevato inquinamento da polveri sottili (PM10). Riportiamo qui di seguito i valori attuali di CO, NO2, PM2.5 e PM10, con riferimento alla Relazione Regionale della Qualità dell aria 2015, di ARPAV. Per quanto riguarda il Monossido di Carbonio (CO) si è riscontrato che in tutti i punti di campionamento non ci sono stati superamenti del limite di 10 mg/m3, calcolato come valore massimo giornaliero su medie mobili di 8 ore, con rilevamenti addirittura al di sotto della soglia di valutazione inferiore di 5 mg/m3) SUOLO E SOTTOSUOLO Il Comune di San Fior è dotato di uno studio geologico di tutto il territorio comunale redatto dal sottoscritto e dal Dott. Della Libera, nel 1985 ed aggiornato nel In esso, nella "Carta delle Penalità ai fini edificatori" che rappresenta l'elaborato di sintesi dello studio, l'area del piano particolareggiato viene inserita tra quelle classificate come "ottime". In generale rientrano in questa categoria, i terreni...formati da depositi alluvionali dell alta pianura di natura ghiaioso-sabbiosa, con strato di alterazione superficiale inferiore al metro. La potenza della formazione è sempre superiore ai 10 metri. La sua densità relativa è medio-alta. Le caratteristiche geomeccaniche ottime. Il reticolo idrografico superficiale, dato l elevato grado di permeabilità dei terreni (K = 10-1cm/sec) è praticamente inesistente. La zona non è stata interessata in epoca storica da fenomeni di esondazione. Non si sono rilevati dissesti idrogeologici. La superficie della falda freatica si trova a profondità sempre superiore ai 5 metri. Lo stesso comune, inoltre è dotato di uno studio geologico più recente allegato al P.A.T. e redatto dal dott. Geol. A. Fabbroni nell anno Nella Carta della Fragilità che, dal punto di vista geologico ne rappresenta l elaborato di sintesi, l area oggetto del presente studio viene classificata come Idonea. Sono inserite in questa zonizzazione le aree caratterizzate da: 35
38 Morfologia: aree pianeggianti; Litologia: sedimenti fluvioglaciali ed alluvionali prevalentemente costituiti da ghiaie sabbiose e sabbie ghiaiose, talora contenenti locali livelli cementati, riscontrabili al di sotto dello strato superficiale pedogenizzato ( m); Geotecnica: ottime le caratteristiche geomeccaniche generali (Resistenza alla punta dinamica > 30 kg/cmq); Idrogeologia: la prima falda è rintracciabile a profondità maggiore di 5 m. Alto il coefficiente di permeabilità. Drenaggio ottimo. Assenza di esondazioni e di dissesto idrogeologico. Recentemente, inoltre lo stesso Comune ha provveduto alla micro zonazione sismica di 2 livello. Analisi terre Per un adeguata analisi delle terre, si è provveduto ad effettuare dieci campionamenti di tipo a trincea (lunghezza circa tre metri per altrettanta profondità). Questo sia per avere un numero minimo significativo di elementi rappresentativi le varie zone dell area sia per avere un campione adeguato e miscelato in termini di materiali selezionati, considerando di aver selezionato il materiale secondo i criteri previsti dalla normativa nell ambito dei 2,5-3 m di profondità e con lo stesso principio nello stesso punto a quota -1 m (strato superficiale). Individuazione trincee 36
39 I campioni così raccolti sono stati inviati al laboratorio accreditato R&C LAB s.r.l. di Altavilla Vicentina per l esecuzione delle prove analitiche prendendo come parametri di controllo tutti i principali metalli ed idrocarburi e come limiti di riferimento quelli previsti dal D.Lgs. 152/06 Parte IV Titolo V All.5 Tab.1 Col.B - siti ad uso commerciale ed industriale - SO n 96/L GU n 88 14/04/06 e successive modifiche ed integrazioni. Dalla verifica degli esiti delle indagini analitiche si ritiene di evidenziare come per i campioni analizzati i valori riscontrati siano di molto inferiori ai limiti di riferimento previsti per la futura destinazione d uso del sito che sarà commerciale. Un commento puntuale merita, comunque, un campione della trincea n. 1 dove si evidenzia un superamento del livello di norma di cromo esavalente. Questo dato, comunque circoscritto, ha richiesto un approfondimento d indagine per capire l entità del problema (che comunque si presenta solo in superficie perché a quota 3 metri nello stesso punto di prelievo non sussiste più). I dati riportati nell elaborato Piano di caratterizzazione e bonifica, quindi dimostrano come probabilmente tutta la parte est all interno del fabbricato a quota 1 m risulti contaminata e come sia stato necessario verificare con un supplemento d indagine analitica la situazione all esterno dell edificio in prossimità dei muri perimetrali. Dalla somma complessiva di tutti i riscontri effettuati si è pianificata la bonifica di un area di circa 600 mq con profondità 1 m ovvero di circa 600 mc. 37
40 38 Individuazione area soggetta a bonifica
41 5.2.3 ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE Rappresenta il tema ambientale di maggior pregnanza per il territorio comunale. Va distinto il sistema delle acque profonde dal reticolo idrografico superficiale. Data la complessità del tema tutela delle acque, che va affrontata a scala di bacino, va subito evidenziato come le politiche di salvaguardia della risorsa idrica siano riconducibili a distinte competenze regionali, provinciali, dell autorità di bacino, del consorzio di bonifica, dell autorità di ambito territoriale ottimale e del comune. Sono soggetti a Vincolo paesaggistico ai sensi del D. Lgs. 42/2004 i seguenti corsi d acqua: Torrente Mellare Vecchio e Canale Ghebbo, in adiacenza all ambito di valutazione Torrente Codolo e Fossa Albina, che dista circa metri dall ambito di valutazione L area di origine dei due corsi d acqua è caratterizzata da un sistema di risorgive diffuse, che pur non evidenziando sempre fontanili, rappresenta un sistema di aree igrofile della massima importanza. Il limite superiore è immediatamente a valle della strada Pontebbana. Altri corsi d acqua pubblici, non sottoposti a vincolo paesaggistico sono la Fossa la Piana e il Rio Cal delle Acque. Non sono disponibili dati di monitoraggio dei corsi d acqua minori, per cui è opportuno considerare dati limitrofi. Per le acque superficiali è significativo il dato del fiume Monticano, considerato che il Codolo e il Ghebbo sono affluenti dello stesso. I dati rilevati da ARPAV per il corpo idrico dello stesso sono riportati nella tabella sottostante e si riferiscono alle stazioni di rilevamento n. 37 situata in comune di Mareno di Piave presso Ramera e n. 434 in comune di Gorgo al Monticano presso Ponte di Villa Revedin. L I.B.E., Indice Biotico Esteso, rappresenta un indicatore delle qualità chimiche e chimico-fisiche delle acque sulla base della diversa sensibilità agli inquinanti di alcuni gruppo faunistici e definisce le seguenti classi: I = Ambiente non inquinato o non alterato in modo sensibile II = Ambiente in cui sono evidenti alcuni effetti dell'inquinamento III = Ambiente inquinato IV = Ambiente molto inquinato V = Ambiente fortemente inquinato Il S.A.C.A., Stato Ambientale dei Corsi d Acqua, è invece definito sulla base dello stato chimico e dello stato ecologico del corpo idrico. I dati esistenti evidenziano come la qualità delle acque si possa considerare stabile su livelli accettabili. CLASSI I.B.E. S.AC.A. Stazione 37 Stazione 434 Stazione 37 Stazione III II Scadente Sufficiente 2001 II II Buono Buono 2002 I II Sufficiente Sufficiente 39
42 2003 III II Sufficiente Sufficiente 2004 II II Sufficiente Scadente 2005 III II Sufficiente Buono 2006 II I-II Sufficiente Buono 2007 II I-II Sufficiente Sufficiente 2008 II II Sufficiente Sufficiente 2009 III II Dato non ancora definito Fonte dati: Rapporto sullo stato dell ambiente 2011 Provincia di TV e VAS del PAT comune di San Fior Considerando le acque superficiali è utile segnalare la presenza, all interno dell area oggetto di PUA, di un canale di tipo irriguo proveniente da via Palladi, per il quale risulta già autorizzato il progetto di tombamento. Per quanto riguarda le acque sotterranee, l indice di riferimento è lo SCAS (Indice Chimico delle Acque Sotterranee); la stazione di monitoraggio più vicina San Vendemiano presenta valori di SCAS in classe II (buono), con impatto antropico ridotto, riconducibile a presenza di nitrati e solfati. E però opportuno, a tal proposito, ricordare quanto riportato nel rapporto Monitoraggio biologico delle acque correnti della provincia di Treviso (ARPAV, Dipartimento Regionale Laboratori, Dipartimento Provinciale di Treviso. 2007): [ ] Un altra contaminazione da solventi organo-clorurati risalente all inizio degli anni 80 (anche se da un analisi compiuta dal Dipartimento di Geologia dell Università di Padova nel 1994, è emerso come il fenomeno di contaminazione fosse già in atto a partire dagli anni 60) ha interessato le acque dei pozzi che attingono dalla falda freatica del comune di Vittorio Veneto, Colle Umberto, San Fior e San Vendemmiano per un estensione di circa 20 km2. Le analisi compiute dall U.L.S.S. n 10 di Treviso nel 1991, hanno accertato la presenza di: tricloroetilene, 1,1,1-tricloroetano e tetracloroetilene. Nei pozzi caratterizzati dalla sola presenza di trielina, la concentrazione di inquinante raggiungeva concentrazioni di 110 µg/l e si accertava la contemporanea presenza di cromo esavalente con concentrazioni fino a 650 µg/l. Dai risultati della rete regionale di monitoraggio risulta che il fenomeno inquinante è in netta attenuazione, con concentrazioni medie di solventi clorurati inferiori a 5 µg/l. [ ] FLORA L elemento di maggior interesse è dato dalla vegetazione verticale rurale e dalle aree boscate collinari, riconducibili al ceduo. Non mancano aree dove l integrità della maglia poderale unitamente alla ricchezza del reticolo idrografico superficiale ha permesso la conservazione della fitta trama di siepi campestri, con presenza di specie proprie delle stazioni mesofile od igrofile, quali la farnia, l acero campestre, l olmo campestre, il salice bianco, il pioppo nero, l ontano nero, il platano nello strato arboreo. Rimangono tuttavia significative le pressioni sulla flora, rappresentate innanzitutto dalla urbanizzazione diffusa e dalla progressiva impermeabilizzazione di superfici corrispondenti all'espansione edilizia e alle infrastrutture. Tutto ciò ha comportato l'eliminazione della vegetazione campestre e nelle zone di espansione urbana la 40
43 sostituzione con specie generalmente estranee alla flora potenziale. La vegetazione forestale assume poi valenza di tutela idrogeologica laddove garantisce, nei terreni acclivi, la stabilità delle pendici moreniche. Un quadro sintetico delle emergenze vegetazionali più significative, riportate per tipologia, è il seguente: vegetazione idrofita dei corsi d acqua e delle risorgive vegetazione arborea ed arbustiva igrofila di sponda vegetazione erbacea e arbustiva igrofila ripariale boschetti di latifoglie mesofili boschetti di latifoglie termofile, inquadrabili nella tipologia degli orno- ostrieti e ostrio- querceti, propri della fascia collinare parchi e giardini (vegetazione sinantropica, legata alla presenza dell uomo) prati stabili Allo stato attuale, la parte ad ovest dell ambito presenta spazi arborei ed arbustivi incolti, nati dall incuria e come elementi di risulta tra spazi commerciali, produttivi e sistemi viari, e non presentano elementi di pregio ambientali, come dimostrato dalle successive immagini. Foto 2006 Foto 2006 Foto 2016 Foto
44 5.2.5 FAUNA All interno del territorio comunale vi è un ambito di Rete Natura 2000: trattasi del S.I.C. Ambito fluviale del Livenza e corso inferiore del Monticano (codice IT ) che dista circa metri dall ambito di valutazione. Tuttavia le aree ricche di fossati (Palù) rivestono grande importanza per la valenza paesaggistica. Gli ambiti a maggior valenza faunistica corrispondono alle zone caratterizzate da maggior permeabilità; quindi assumono grande importanza anche le zone agricole integre, specialmente se dotate di siepi e prati. Pertanto le seguenti specie sono da considerare buoni indicatori ambientali: Anfibi e rettili Rana latastei rana di Lataste Bombina variegata ululone dal ventre giallo Invertebrati Mammiferi Lucanus cervus Cervo volante Muscardinus avellanarius - Moscardino Neomys fodiens Toporagno d acqua Mustela putorius - Puzzola La seguente lista riguarda le specie nidificanti nel territorio comunale e in quello immediatamente limitrofo e la loro evoluzione tra il e il (Atlante uccelli nidificanti della Provincia di Treviso, 2007). Le specie indicate con un asterisco (*) sono quelle vulnerabili a scala provinciale (Atlante uccelli nidificanti, 2007), mentre con due asterischi (**) quelle potenzialmente minacciate. Le specie considerate come indice di qualità ambientale sono indicate in grassetto. L ambito di indagine si può indicativamente considerare comprensivo del comune di San Fior e di Codogné. I valori numerici indicano la distribuzione delle specie e vanno da un valore massimo di 3 (distribuzione alta) ad un valore minimo di 0 (assente). Specie Nome Comune Nome Scientifico TREND Codibugnolo Aegithalos caudatus Allodola** Alauda arvensis Martin Pescatore Alcedo atthis Germano reale Anas platyrhynchos Rondone Apus apus Gufo comune Asio otus Civetta Athene noctua Poiana Buteo buteo
45 Cardellino Carduelis carduelis Verdone Carduelis chloris Usignolo di fiume** Cettia cetti Colombaccio Columba palumbus Cornacchia grigia Corvus corone cornix Quaglia** Coturnix coturnix Cuculo Cuculus canorus Balesruccio Delichon urbica Gheppio Falco tinnunculus Fringuello Fringilla coelebs Folaga Fulica atra Cappellaccia Galerida cristata Gallinella d acqua Gallinula chloropus Ghiandaia Garrulus glandarius Rondine Hirundo rustica Tarabusino* Ixobrychus minutus Torcicollo** Jynx torquilla Averla Piccola Lanius collurio Usignolo Luscinia megarhynchos Ballerina bianca Motacilla alba Ballerina gialla Motacilla cinerea Cutrettola Motacilla flava Pigliamosche Muscicapa striata Rigogolo Oriolus oriolus Cinciarella Parus caeruleus Cinciallegra Parus major Passera d'italia Passer italiae Passera mattugia** Passer montanus Codirosso Phoenicurus phoenicurus Gazza Pica pica Picchio rosso maggiore Picoides major Picchio verde Picus viridis Pendolino Remiz pendulinus Saltimpalo Saxixola torquata Verzellino Serinus serinus Picchio muratore Sitta europea Tortora dal collare Streptopelia decaocto Tortora Streptopelia turtur Allocco Strix aluco
46 Storno Sturnus vulgaris Capinera Sylvia atricapilla Tuffetto achybaptus ruficollis Merlo Turdus merula Barbagianni** Tyto alba Upupa Upupa epops Pavoncella Vanellus vanellus Porciglione Rallus aquaticus Stillozzo Miliaria calandra BIODIVERSITÀ Con questo termine si intende la variabilità biologica dei diversi ecosistemi. Passando da ecosistemi ad elevata naturalità ad ambienti antropizzati ed urbanizzati, la biodiversità, misurata dal numero di specie viventi presenti nell area, diminuisce in modo drastico. La tutela e il miglioramento della biodiversità è uno dei dieci criteri chiave espressi nella Conferenza mondiale delle Nazioni Unite di Rio de Janeiro del Nell Unione Europea la direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche ha come obiettivo costituire una rete ecologica europea coerente di zone speciali di conservazione, denominata Natura Questa rete, formata dai siti in cui si trovano tipi di habitat naturali e specie di fauna e flora di interesse comunitario, deve garantire il mantenimento ovvero, all'occorrenza, il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, di tali habitat. I siti di importanza comunitaria sono ambiti che, nella regione biogeografica cui appartengono, contribuiscono in modo significativo a mantenere o a ripristinare un tipo di habitat naturale di rilevanza comunitaria e la diversità biologica, attraverso un sistema di ambiti costituenti la Rete Natura La rete "Natura 2000" comprende, oltre ai siti di importanza comunitaria, anche le zone di protezione speciale classificate dagli Stati membri a norma della direttiva 79/409/CEE, concernente la conservazione degli uccelli selvatici. Il territorio comunale è interessato da un sito Rete Natura 2000: il S.I.C. Ambito fluviale del Livenza e corso inferiore del Monticano (codice IT ) che interessa la porzione meridionale del comune e si estende anche sul comune limitrofo di Codogné. Trattasi di un ambito in prevalenza fluviale con le caratteristiche del corso d acqua di pianura meandriforme con presenza di fasce con boschi igrofili ripariali contenenti elementi di bosco planiziale, prati umidi, canneti anfibi e vegetazione acquatica composita. La sua vulnerabilità è legata all antropizzazione delle rive e all inquinamento delle acque. 44
47 5.2.7 RUMORE In merito al clima acustico dell area è stata redatta una valutazione con relativa Documentazione Previsionale di impatto Acustico (DPIA), ai sensi dell articolo 8 della Legge Quadro 447/95 sull inquinamento acustico, redatta in conformità alla Delibera del Direttore Generale dell A.R.P.A.V. n.3 del Linee guida relative ai criteri da seguire per l elaborazione della documentazione di impatto acustico ai sensi dell art. 8 della Legge n.447 del Per verificare lo stato di fatto con lo stato di progetto si è utilizzato un modello di previsione acustico dato dalle elaborazioni del software CADNA A, partendo da una verifica della bontà della modellistica dello stato di fatto con una campagna di misure sul campo (sei punti di misura). Dal punto di vista acustico l area si caratterizza, nella parte est, per la presenza quasi esclusiva di edifici adibiti ad attività produttive (dismessi alla fine degli anni 90), mentre la parte ovest è priva di insediamenti ed urbanizzazioni. L ambito di intervento è inserito all interno di una vasta area produttiva posta a cavallo tra il Comune di San Fior ed il Comune di San Vendemiano. La zona è caratterizzata dall attraversamento della S.S. 13, infrastruttura ad elevata percorrenza. A circa metri in direzione nord-est, si riscontra la presenza dell Autostrada A27 Venezia-Belluno che si trova ad un altezza di circa sei metri rispetto al lotto di progetto. L area rientra nel PAT del Comune di San Fior che identifica l ambito in area di urbanizzazione consolidata e risulta definita come Area di riqualificazione e riconversione. Il Comune di San Fior ha elaborato il Piano di Zonizzazione Acustica del proprio territorio di cui riportiamo un estratto riguardante l area oggetto di intervento. Estratto del vigente Piano Acustico del Comune di San Fior con indicazione (in blu) dell area di studio 45
48 Pertanto, ragionando sui valori limiti di immissione nell area derivanti dalla sommatoria delle varie attività antropiche e del traffico veicolare, devono essere rispettati i seguenti limiti diurni e notturni. Classe IV Descrizione Aree di intensa attività umana - aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, elevata presenza di attività commerciali ed uffici, presenza di attività artigianali, aree in prossimità di strade di grande comunicazione, di linee ferroviarie, di aeroporti e porti, aree con limitata presenza di piccole industrie; Limite Diurno [db(a)] Limite Notturno [db(a)] Tabella valore limite assoluto di immissione per la IV classe (Tabella C - DPCM ) I più vicini ricettori sensibili considerati sono gli edifici limitrofi a destinazione d uso residenziale, direzionale o commerciale distribuiti attorno all area di intervento: il primo lungo Via Palladio, che chiameremo R1, è un edificio a tre piani a destinazione uffici. Nella parte retrostante l area di proprietà invece è presente un edificio a destinazione artigianale. R2 si trova sempre lungo Via Palladio ed è un edificio residenziale, R3 è un altro edificio residenziale non raggiungibile da terzi perché il vialetto di accesso è area privata delimitata da un cancello, R4 è l attuale concessionaria d auto GIDAUTO srl ed infine R5 è un edificio commerciale. A supporto dell indagine sono state svolte una serie di analisi acustiche al fine di caratterizzare compiutamente il clima acustico attuale. Le indagini di caratterizzazione acustica hanno interessato la rumorosità e il flusso veicolare del traffico all altezza dei vari ricettori nei pressi dei quali sono state effettuate le misure di campionamento. I report delle indagini acustiche costituiscono allegato alla relazione acustica redatta. Ci si è posizionati lungo tutto il perimetro del lotto oggetto di intervento. Le misure sono state effettuate scegliendo degli orari che rappresentassero statisticamente il clima acustico dell area all interno dei periodi di riferimento. Per l elaborazione della simulazione dello stato di fatto sono stati inseriti i valori di traffico rilevati tramite rilievi digitali il venerdì nell orario tra le e le considerato il picco critico di traffico. 46
49 Simulazione del rumore relativo allo stato di fatto con software specialistico CADNA A 47
50 5.2.8 PATRIMONIO CULTURALE, ARCHITETTONICO, ARCHEOLOGICO E PAESAGGISTICO Nel territorio comunale sono presenti due corsi d acqua sottoposti a vincolo paesaggistico D. Lgs. 42/2004: torrente Mellare Vecchio e canale Ghebbo che scorrono lungo il confine orientale e meridionale del territorio (corso d acqua n. 312) che si trova in adiacenza all ambito di valutazione; torrente Codolo e fossa Albina (corso d acqua n. 327) che dista circa metri dall ambito di valutazione; Sono presenti altresì altri due corsi d acqua non sottoposti a vincolo paesaggistico come Fossa La Piana e Rio Cal delle Acque. Nel territorio comunale sono presenti numerose ville tutelate: Villa Pampanini, Casa Ongaro, Villa Cadorin, Villa Sanfiori, Villa Malvolti e Villa Liccer SISTEMA INSEDIATIVO Residenziale E rappresentato dai centri abitati di San Fior di Sopra, San Fior di Sotto e Castello di Roganzuolo. Il principale asse di sviluppo urbano è rappresentato dalla Strada Statale n.13 Pontebbana, soprattutto nel nodo infrastrutturale in cui si interseca con la ferrovia e l autostrada A27. L asse della Pontebbana forma un consistente agglomerato urbano, dove si concentrano le attività principali e i più densi nuclei residenziali, in continuità con l agglomerato urbano di San Vendemiano e Conegliano. La porzione collinare gravita sul borgo storico di Castello di Roganzuolo. La tipologia insediativa è dunque addensata in una porzione di territorio relativamente limitata. Da una prima lettura del sistema appare necessario riqualificare gli insediamenti diffusi ed incrementare la qualità urbana degli insediamenti, soprattutto attraverso la riqualificazione della aree dismesse e favorendo la connessione con gli spazi aperti e il collegamento dell area collinare con quella di pianura. In sintonia con le finalità della legge urbanistica regionale, va accordata priorità alla riqualificazione dell edificato esistente, con specifico riguardo ai centri storici e agli aggregati consolidati. Particolare rilevanza assume la riqualificazione delle aree degradate, che richiede la riconversione e il riuso di edifici ed aree, attraverso pieni e programmi appositamente dedicati. La Regione Veneto ha pubblicato nel 1981 l Atlante dei centri Storici del Veneto. Sono stati censiti e classificati come centri storici tutti i centri abitati in cui fossero presenti tracce evidenti e significative di elementi con più di cento anni di storia. I Centri storici individuati nel comune sono numerosi e comprendono tutti i borghi e i centri abitati: San Fior di Sopra, San Fior di Sotto e Castello di Roganzuolo. 48
51 Considerando il territorio del comune dal punto di vista della pressione antropica, si distinguono diversi ambiti: a) l area collinare di Castello di Roganzuolo, dove la morfologia ondulata e la giacitura in pendio sono associate ad una maggior presenza di lembi di vegetazione forestale e di vigneti, con bassa densità insediativa; b) ambiti agricoli di pianura con limitate preesistenze abitative, di tipo rurale: si rinvengono nell area dei Palù, a valle della ferrovia; l elemento di disturbo è rappresentato dalle infrastrutture (elettrodotti, metanodotti, depuratore, autostrada, impianti di comunicazione elettronica ad uso pubblico, etc.); c) ambiti agricoli di pianura con diffuse preesistenze abitative: sono gli ambiti lungo la viabilità provinciale e comunale e l area interessata in passato da attività di cava. d) ambito urbano di San Fior (di sopra), con maggior carico urbanistico per la saturazione delle aree e la maggior pressione insediativa. L espansione dell abitato, in modo non sufficientemente coordinato, ha determinato il problema delle frange urbane, ovvero di zone edificate di dimensioni più o meno grandi, che presentano al loro interno aree non edificate, non urbanizzate, ancora agricole, ma intercluse nell ambiente ormai divenuto urbano che presentano problemi sia perché non risultano utilizzabili per alcuni tipi di produzioni agricole (determinano notevoli problemi ambientali alle abitazioni poste in prossimità) e perché creano una situazione di emarginazione delle aree già esistenti presenti al loro interno, separandole fisicamente dalla parte più viva del centro abitato. Sul mercato immobiliare residenziale emerge una crescente richiesta di edifici di alta qualità per aspetto estetico, confort e prestazioni energetiche. La attuale offerta di abitazioni già costruite, rispecchia solo parzialmente tali richieste, per cui si dovrà favorire nel prossimo futuro l attività di recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, piuttosto che i nuovi insediamenti su aree di espansione. Produttivo Il modello di sviluppo sinora seguito nel Veneto ha portato ad una saturazione del territorio, con la creazione di una sorta di area industriale diffusa che ha coinvolto tutte le comunità sociali, dalla grande città al piccolo paese. Questa industrializzazione a macchia di leopardo realizzata in gran parte senza che venisse seguito alcun criterio ambientale per una corretta localizzazione e spesso senza neppure tenere conto delle reti logistiche di comunicazione e collegamento necessarie, ha comportato la presenza di punti di pressione sulla quasi totalità del territorio. Il territorio del comune di San Fior fa parte della vasta area centrale del Veneto, nella quale vi è la più alta concentrazione di insediamenti produttivi della regione. Prevalgono numericamente le piccole e medie imprese artigianali, con una significativa presenza di attività industriali medie. La localizzazione è concentrata sulla strada Pontebbana, in continuità con gli agglomerati residenziali. 49
52 Per quanto riguarda le tipologie di attività, va segnalata una significativa presenza di strutture di recupero e rottamazione autoveicoli. Nel complesso il sistema insediativo produttivo richiede interventi diversificati, che vanno dalla rilocalizzazione di attività poste in siti non idonei alla riorganizzazione delle aree industriali mature, cercando di sviluppare nuove funzioni all interno delle stesse (servizi). La superficie complessiva delle aree produttive è di circa mq , suddivisa in 10 aree industriali. Si rileva quindi una elevata frammentazione degli insediamenti MOBILITÀ Il territorio del comune è attraversato dalla SS 13 Pontebbana, dalle autostrade A27 e A28 e dalle opere complementari di adduzione ai caselli autostradali. La linea ferroviaria Venezia-Udine taglia in direzione ovest-est il territorio comunale. Per quanto riguarda il trasporto pubblico extraurbano, operano due aziende: La Marca S.p.a. e ATM S.p.a.. La mobilità lenta (ciclabile) può utilizzare alcune tratte di piste ciclabili; tuttavia la loro discontinuità determina la presenza di punti critici e di attraversamenti non protetti: sono concentrati lungo la SS13 Pontebbana presso il centro abitato di San Fior e lungo la SP165 presso il centro abitato San Fior di Sotto. Comune Pista ciclabile realizzata (ml) Pista ciclabile di progetto (ml) San Fior Fonte: Comune di San Fior L analisi di traffico nasce dalla necessità di valutare l evoluzione delle condizioni del traffico veicolare in seguito alle nuove attività valutando tramite appositi parametri funzionali i futuri livelli di servizio della rete e dei nodi. Ci si propone quindi di eseguire una dettagliata analisi della rete interessata dall intervento, valutare lo stato di fatto e formulare delle valutazioni in seguito all ipotesi di progetto caricando sulla rete i nuovi veicoli attesi e stimare quindi le modifiche di parametri funzionali. Per una corretta valutazione degli effetti si estende l analisi, oltre che alle strade ed intersezioni direttamente interessate, anche agli incroci limitrofi che potrebbero verosimilmente risentire dell aumento dei veicoli causato dall ampliamento. L accesso principale avviene dalla S.S. 13, con possibilità di entrata e uscita solo a destra. Anche su via Palladio è previsto un accesso dove, per una prima fase progettuale sono previste le sole svolte a destra, ma in questa analisi è stata valutata anche la possibilità di effettuare tutte le manovre sia a destra che a sinistra sia per le entrate che per le uscite. 50
53 Le principali arterie viarie che circondano tale attività sono: - la SS 13 Pontebbana; - via Palladio strada comunale parallela alla statale; - la SS 51 Alemagna. I nodi principali che sono stati oggetto di analisi di dettaglio delle manovre sono: - l intersezione a raso tra la SS 13, via Palladio dove è prevista la realizzazione di una rotatoria; - l intersezione semaforica tra la SS 51, via Palladio e via Longhena. - l intersezione a raso tra la SS 13 e la SS 51 Alemagna; Nodi principali monitorati. Nelle vicinanze all area interessata vi sono altre attività esistenti e attività di futura realizzazione aventi anch esse ricadute sulla viabilità esistente. Nella presente analisi si è quindi tenuto conto della situazione allo stato attuale per lo scenario relativo allo stato di fatto, considerando quindi i flussi circolanti ad oggi nella rete, mentre per la situazione futura, di progetto, si sono presi in considerazione tutti gli interventi in programma nell area che, anche se non ancora realizzati, hanno una evidente ricaduta sul sistema viario locale. 51
54 I futuri interventi limitrofi che avranno ricadute sulla viabilità e sono stati quindi considerati come realizzati per la situazione di progetto sono: - - Area tra S.S. 13 e via Palladio, area oggetto della presente analisi; - - Area ex Sarom - - Ampliamento concessionaria Gidauto AMPLIAMENTO CONCESSIONARIA GIDAUTO AREA EX SAROM AREA TRA SS13 E VIA PALLADIO Individuazione futuri interventi L analisi degli elementi indicati sopra, dei nodi principali e dei nuovi flussi sono consultabili attraverso l elaborato n. 14 Relazione Viabilistica allegato alla relazione di SIA SISTEMA SOCIO-ECONOMICO Il tasso di occupazione nel Comune di San Fior è del 52,07% a fronte di una media provinciale pari al 52,8%. Il tasso di disoccupazione è pari al 3,2% contro una media provinciale del 2,96%. Tali dati evidenziano una situazione positiva, sostanzialmente in linea col dato provinciale. La situazione occupazione, per settori è indicata in tabella (Fonte: Comune di San Fior). 52
55 Industria Commercio Altri servizi Istituzioni Unità Unità Unità Unità Addetti Addetti Addetti locali locali locali locali Addetti San Fior Incidenza % addetti Il profilo di comune di cintura urbana ben emerge dalla significativa incidenza degli addetti al terziario. 5.3 IDENTIFICAZIONE DELLE POSSIBILI ALTERNATIVE PROGETTUALI Uno degli obiettivi prioritari del progetto è quello della riqualificazione di un area dismessa, in disuso dalla dismissione dell attività dell azienda SAROM s.r.l. in Comune di San Fior. La società SAROM srl, ultima proprietaria dell area era attiva nel settore della produzione di manufatti in calcestruzzo e questo ha condizionato completamente l uso del suolo degli spazi aperti entro l ambito di proprietà. Il continuo traffico di mezzi pesanti poteva essere sopportato esclusivamente attraverso una quasi completa impermeabilizzazione delle superfici, ad esclusione di sporadiche aree verdi in aree di risulta. La scelta progettuale oggetto di valutazione è il risultato di un confronto tra diverse alternative, valutate sia dal punto di vista sociale, sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista ambientale. Come anticipato all interno del Quadro di Riferimento Programmatico, per l ambito di intervento gli strumenti urbanistici prevedono, per la valorizzazione dell area sotto l aspetto urbanistico, la possibilità di accogliere anche attività commerciali. Rispetto a tali destinazioni, sono state valutate, oltre l opzione zero, 3 diverse opzioni, così pensate: - Opzione 0: mantenimento dello stato attuale (degrado dell area); - Storico: ripristino dell attività Sarom per la produzione di manufatti in calcestruzzo; - Futuro: insediamento centro logistico; - Futuro: insediamento attività commerciali. Gli impatti generati delle varie ipotesi, rispetto alle diverse componenti ambientali, sono poi stati riassunti nella matrice illustrativa. OPZIONE 0: mantenimento dello stato attuale L OPZIONE ZERO è rappresentata dalla permanenza dello status quo, ovvero l area industriale dismessa e l area libera incolta e degradata. Tale scenario non comporta nessun vantaggio ambientale e paesaggistico. L opzione, invece, mantiene lo stato odierno anche relativamente all inquinamento del suolo e la pericolosità di percolazione degli inquinanti nel sottosuolo e nelle acque sotterranee. 53
56 Tale ipotesi viene scartata, in considerazione del fatto che il mantenimento di questa condizione di disuso, comporterà, a lungo termine, conseguenze negative sulle componenti ambientali acqua, suolo, sottosuolo, biodiversità, paesaggio e vigilanza su di un area di notevoli dimensioni. Privare di un possibile sviluppo insediativo un area di tali dimensioni, significherebbe non sfruttare le opportunità di mercato, sia in termini di produttività che di occupazione. IPOTESI A: Storico: ripristino attività/deposito Sarom o legnami Il secondo scenario ipotizza il re insediamento delle ditte precedentemente insediate nell area, attive dapprima nella produzione e lavorazione del legno (Triveneta Industriale Legnami sas Andrighetti Legnami spa) ed in secondo momento nella produzione di manufatti in calcestruzzo (Sarom srl). Le condizioni del mercato degli ultimi anni, vista l insostenibilità delle spese di gestione e di mantenimento delle strutture, hanno man mano indotto le ditte a delocalizzare verso spazi più contenuti. La messa in funzione di tali attività in un area inserita in un contesto urbano così diversamente strutturato in termini di destinazioni d uso (aree residenziali, attività industriali, elementi di particolare valenza storicoculturale, ecc ), comporterebbe un impatto fortemente negativo, soprattutto in riferimento alla produzione di polveri cementizie o lignee, che andrebbero in primo luogo razionalizzate evitando che si dissolvano in spazi aperti. Come già descritto, a seguito di indagini precise e mirate, si è verificata la presenza di inquinanti nel suolo delle aree ad uso delle attività insediate negli anni passati. Sembra quindi opportuno scartare tale ipotesi per non incorrere in ulteriori rischi ambientali. IPOTESI B Futuro: insediamento centro logistico L area potrebbe essere utilizzata come centro logistico per la distribuzione di prodotti. Caratterizzato da ampi edifici industriali e una palazzina direzionale, da spazi di manovra consoni e dall impermeabilizzazione di almeno metà dell area (necessarie per supportare l intenso traffico di mezzi pesanti), l area può decisamente prestarsi per lo svolgimento di tali attività con la pavimentazione e impermeabilizzazione di tutto il lotto oggetto di intervento. Uno studio su centri logistici di pari dimensioni, ha portato prima di tutto a verificare se le aree libere (spazi di sosta o di manovra) interne al nostro ambito, potessero essere sufficienti. E risultato che le aree non destinate a superfici coperte devono essere a 70% circa della superficie d ambito: vista la configurazione attuale, nell area di intervento tale requisito viene soddisfatto. Sempre facendo riferimento a studi su centri logistici similari, si è valutato il sistema occupazionale; è possibile ipotizzare che il personale impiegato risulti pari a circa 150 addetti. Tale valore è importante sia per una realtà come San Fior che per l intero hinterland Coneglianese. Il fattore che più identifica le attività di un polo logistico non può che essere però il traffico dei mezzi pesanti. 54
57 Per poter stimare il numero di veicoli generati ed attratti si fa riferimento alle indicazioni del Trip Generation Manual 8th edizione. La descrizione che maggiormente si addice al tipo di struttura considerata è quella di Truck Terminal (codice 030) descritta come struttura dove le merci vengono scambiate tra camion-camion, camionferrovia, camion-navi. Per questo codice il numero di viaggi generati/attratti e di 10 viaggi ogni metri quadri di struttura. Gli mq di superficie coperta generano quindi 117 spostamenti/ora. Con tali valori, l attuale configurazione della SS13 Pontebbana (semplice innesto a T tra l area e la statale stessa) comporterebbe un sicuro disagio alla viabilità sia locale che di attraversamento, con la generazione di ingorghi difficilmente assorbibili nel breve periodo, e comporterebbe quindi una riorganizzazione del sistema degli accessi. Dal punto di vista economico l intervento non risulterebbe sostenibile, visti sia i costi di ristrutturazione degli edifici e il loro adeguamento alle previste attività, che i bassi valori di affitto dati dall alta disponibilità nel mercato di simili strutture. Tale soluzione può esser comunque considerata come ipotesi alternativa. IPOTESI C Futuro: insediamento attività commerciali L ultimo scenario prevede l insediamento di strutture per attività commerciali, nel rispetto delle destinazioni d uso insediabili definite dagli strumenti di pianificazione vigenti. Per l area si può prevedere la realizzazione di grandi strutture commerciali con superficie di vendita pari a mq. Visti i caratteri progettuali relativi all insediamento di attività commerciali (vedi Quadro di Riferimento Progettuale) e la valutazione degli impatti sulle componenti ambientali (vedi Quadro di Riferimento Ambientale), tale soluzione risulta preferibile. Rispetto all OPZIONE 0, si riscontrano i seguenti vantaggi dal punto di vista ambientale: - bonifica degli inquinanti del terreno; - aumento della qualità architettonica degli edifici; - miglioramento dei caratteri culturali e paesaggistici. Da punto di vista economico-sociale, tale ipotesi può garantire l impiego di circa 80/100 addetti 1, comportando un saldo rispetto all OPZIONE 0 di Rispetto alle altre IPOTESI valutate, si riscontrano i seguenti vantaggi dal punto di vista ambientale - aumento della qualità architettonica degli edifici; - miglioramento dei caratteri culturali e paesaggistici; Dal punto di vista viabilistico il vantaggio deriva dall aumento, sotto l aspetto economico-sociale, del saldo occupazionale. 1 Dato individuato sulle stime previste da Bricoman (tra full time e part time). 55
58 56
59 5.4 FATTORI IMPATTANTI PRODOTTI DAL PROGETTO OCCUPAZIONE DI SUPERFICI Nella sua massima estensione il cantiere occuperà una superficie totale di mq mq. Durante la fase di cantiere potrà presentarsi quale fattore di impatto sulla componente atmosfera/aria, la produzione di polveri in fase di dismissione delle attività presenti. Ad intervento concluso le superfici assumeranno la seguente ripartizione: superficie attività commerciale, mq; aree a servizio dell attività commerciale, mq; viabilità, mq; parcheggi drenanti, mq; verde, mq. Riportiamo di seguito un illustrazione delle diverse fasi di trasformazione del territorio Inizio della trasformazione del territorio 2000 Saturazione del territorio 2013 Riqualificazione e valorizzazione del territorio 57
60 5.4.2 RUMORE In fase di cantiere il rumore sarà soprattutto prodotto dai mezzi usati per le demolizioni, oltre alle diverse lavorazioni, quali quelli utilizzati per gli scavi e i movimenti terra, il trasporto dei materiali e le usuali lavorazioni di cantiere. Le modalità di attenuazione di questo fattore perturbativo verranno successivamente indicate nella matrice di valutazione e mitigazione degli impatti riportata in allegato alla presente. In fase di esercizio i rumori saranno, invece, generati soprattutto dal traffico che si svilupperà lungo la SS13 Pontebbana. Per maggiori indicazioni si rimanda all elaborato 11 - Relazione valutazione di impatto acustico ai sensi della L. 447/95 e s.m.i VIBRAZIONI Le vibrazioni sono trasmesse al terreno per lo più dagli stessi mezzi che producono i rumori. In fase di realizzazione di opere che richiedono in generale attività di scavo, demolizioni, consolidamenti, compattazioni, ecc. possono determinarsi vibrazioni sia a causa delle lavorazioni, e della conseguente trasmissione per via solida di sollecitazioni dinamiche dal terreno agli edifici circostanti sia a causa di emissioni a bassa e bassissima frequenza da parte dei motori e degli scappamenti dei mezzi d opera e dei gruppi elettrogeni di intensità tale da produrre effetti di risonanza sui serramenti. Si tratta perciò di un fattore che viene a moltiplicare l effetto del rumore stesso, anche se bisogna rilevare che sui terreni esistenti in loco le vibrazioni vengono notevolmente attutite. In fase di costruzione, perciò, si segnalano potenziali impatti negativi in concomitanza delle lavorazioni che implicano l impiego di macchinari ad elevato contenuto emissivo vibrazionale quali rulli vibrocompattatori durante la compattazione del terreno. Tale impatto è in ogni caso reversibile. In fase di esercizio, i livelli vibrazionali deriveranno quasi esclusivamente dalla sorgente stradale (SS13 Pontebbana), ma che comunque non evidenzieranno elementi di criticità, presentandosi generalmente inferiori ai limiti di sensibilità umana. Per tale ragione, l impatto in fase di esercizio delle strutture commerciali è, in termini vibrazionali, trascurabile ILLUMINAZIONE Per quanto concerne la fase di realizzazione, si segnala che i cantieri saranno operativi esclusivamente in periodo di riferimento diurno. 58
61 In fase di cantiere l illuminazione sarà più intensa e più localizzata sui luoghi di lavoro per motivi di sicurezza. Essa viene quindi più precisamente direzionata e il suo uso si limita ai periodi in cui diventa strettamente necessaria. In fase di esercizio (presenze a pieno regime) essa è meno intensa, anche se attiva in maniera più continua, relazionata alla viabilità, ai parcheggi e agli edifici. I punti luce saranno direzionati esclusivamente verso il suolo. L impatto quindi, in fase di esercizio, derivante dalle installazioni illuminanti, può essere considerato potenzialmente reversibile e trascurabile IMMISSIONI SOLIDE, LIQUIDE E GASSOSE Non è prevista l immissione nella zona di rifiuti urbani o di inquinanti liquidi o gassosi. Solo in fase di cantiere si potrà considerare una modesta, quanto localizzata produzione di gas di scarico dai mezzi utilizzati nei lavori MOVIMENTI DI MEZZI MECCANICI In fase di cantiere, i periodi di lavorazione saranno suddivisi secondo l allegato cronoprogramma dei lavori, in cui si è cercato di concentrare il più possibile la fase degli scavi riducendone la temporalità complessiva, L obiettivo di minimizzare le emissioni di polveri sarà perseguito attraverso una capillare formazione delle maestranze finalizzata ad evitare comportamenti che possono determinare l innesco di fenomeni di produzione e dispersione dei polveri. In fase di esercizio l incidenza deriverà soprattutto dal traffico lungo la SS13 Pontebbana e della presenza delle automobili in entrata e uscita dai parcheggi RIFIUTI Nell ambito delle attività sopracitate, nell area oggetto dell intervento si ritroveranno diverse tipologie di rifiuti (sicuramente ad esempio amianto, asfalti da selezionare nonché infissi, strutture ferrose ed altro da separare preliminarmente). A prescindere dal fatto che, come detto, si utilizzeranno dei criteri di gestione dei rifiuti di cantiere secondo standard internazionali LEED, si rammenta comunque che verranno rispettate tutte le normative relativamente allo stoccaggio temporaneo dei rifiuti recuperati. Per deposito temporaneo si intende quanto previsto all art. 183 c1 lett. bb, del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii. ovverosia il raggruppamento dei rifiuti effettuato, prima della raccolta, nel luogo in cui gli stessi sono prodotti, alle seguenti condizioni: 1) i rifiuti contenenti gli inquinanti organici persistenti di cui al regolamento (Ce) 850/2004, e successive modificazioni, devono essere depositati nel rispetto delle norme tecniche che regolano 59
62 lo stoccaggio e l'imballaggio dei rifiuti contenenti sostanze pericolose e gestiti conformemente al suddetto regolamento; 2) i rifiuti devono essere raccolti ed avviati alle operazioni di recupero o di smaltimento secondo una delle seguenti modalità alternative, a scelta del produttore dei rifiuti: con cadenza almeno trimestrale, indipendentemente dalle quantità in deposito; quando il quantitativo di rifiuti in deposito raggiunga complessivamente i 30 metri cubi di cui al massimo 10 metri cubi di rifiuti pericolosi. In ogni caso, allorché il quantitativo di rifiuti non superi il predetto limite all'anno, il deposito temporaneo non può avere durata superiore ad un anno; 3) il "deposito temporaneo" deve essere effettuato per categorie omogenee di rifiuti e nel rispetto delle relative norme tecniche, nonché, per i rifiuti pericolosi, nel rispetto delle norme che disciplinano il deposito delle sostanze pericolose in essi contenute 4) devono essere rispettate le norme che disciplinano l'imballaggio e l'etichettatura delle sostanze pericolose; 5) per alcune categorie di rifiuto, individuate con decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministero per lo sviluppo economico, sono fissate le modalità di gestione del deposito temporaneo. Si sottolinea come il deposito temporaneo preveda la suddivisione dei rifiuti per categorie omogenee: tale prescrizione va intesa come l obbligo di tenere separati i rifiuti pericolosi da quelli non pericolosi e di distinguere le diverse tipologie in modo da facilitare il successivo avvio a recupero. La procedura LEED adottata garantirà questa modalità di lavoro. Il deposito temporaneo deve essere effettuato in condizioni di sicurezza per gli operatori e adottando gli accorgimenti necessari ad evitare eventuali impatti sull ambiente provocati dai rifiuti. I residui derivanti dall attività di costruzione e demolizione saranno depositati conformemente alle indicazioni progettuali, in una area del cantiere appositamente predisposta (zona di deposito temporaneo). Nel deposito temporaneo: dovrà essere rispettato il criterio temporale/quantitativo previsto dalla norma; i rifiuti saranno tenuti distinti per tipologia (CER); sarà posta un adeguata segnaletica con l indicazione del rifiuto in deposito; Si segnala infine che qualora i diversi rifiuti siano avviati presso l impianto di gestione attraverso un unico trasporto, questo sarà effettuato in modo da tener distinte le diverse tipologie di rifiuti, suddivisi per codice CER, e ognuno sarà accompagnato dal rispettivo formulario di identificazione. I materiali e gli elementi riusabili devono essere depositati con le stesse cautele che si adotterebbero per i materiali nuovi, curando di porli al riparo dalle intemperie e di proteggerli da urti che potrebbero danneggiarli e tenendoli per quanto possibile separati dai rifiuti. Le terre e rocce di scavo (sia quelle gestite come rifiuti che come sottoprodotti ai sensi della normativa vigente) e i rifiuti da costruzione e demolizione possono essere accumulate separatamente anche sul suolo in terra battuta, purché sagomato con adeguate pendenze in modo da evitare ristagni da acque meteoriche. In ogni caso saranno adottati nel caso specifico tutti i criteri applicabili ai sensi della recente 60
63 delibera DGRV del Veneto del 2012 che ha superato le tradizionali procedure adottate con la precedente delibera 4224 del Gli altri rifiuti (legno, metalli, cartoni, plastica ecc.) è opportuno siano posti in adeguati contenitori e/o cassonetti. Qualora in presenza di rifiuti che possono dare origine a polveri o a percolazione è opportuno depositare i rifiuti in un area coperta (se disponibile) o proteggerli dall azione delle intemperie ponendoli in cassoni chiusi o coprendoli con teli impermeabili. Al tal proposito si ritiene che il sistema di copertura, difficilmente realizzabile per cumuli molto grandi, possa essere sostituito da un sistema di bagnatura con nebulizzatori fissi/mobili, in modo da limitare anche la formazione di polveri legate al transito dei mezzi d opera. Va inoltre evidenziato che le acque di percolazione prodotte dall impianto di bagnatura devono essere captate ed avviate a trattamento: pertanto i rifiuti devono essere stoccati su piazzali impermeabilizzati e dotati di un apposito sistema di raccolta acque. L impermeabilizzazione delle aree dedicate allo stoccaggio potrà essere effettuata anche attraverso l utilizzo di teli in materiale impermeabile coperti con uno strato compattato di materiale inerte. Si ritiene inoltre opportuno che all interno dell area dell impianto sia definita un area nella quale vengano depositati i rifiuti in ingresso che sono sottoposti a verifica analitica e/o in attesa degli esiti analitici. Analoga area potrà essere individuata per i lotti di materiale prodotti in attesa degli esiti analitici relativi alla marchiatura CE. In fase di esercizio è prevista la procedura di raccolta differenziata secondo il seguente schema: - carta/cartone - compattatore - ritiro 2 volte al mese - legno - cassone - ritiro 2/3 volte alla settimana - plastica - compattatore - 1/2 volte al mese - macerie cassone - ritiro 1 volta al mese - misto indifferenziato - cassone - 1/2 volte al mese. 61
64 5.5 VALUTAZIONI DEGLI IMPATTI PRODOTTI DALLE AZIONI PREVISTE DAL PROGETTO SULLE PRINCIPALI COMPONENTI AMBIENTALI E RELATIVE MITIGAZIONI METODO DI VALUTAZIONE Nella valutazione degli impatti, si seguono i seguenti criteri: A. Considerazioni sulle principali componenti ambientali già precedentemente evidenziate quali aria, suolo, acque superficiali e sotterranee, flora, fauna, biodiversità, paesaggio, rumore, patrimonio culturale, architettonico archeologico e paesaggistico, sistema insediativo, mobilità e sistema socioeconomico. B. Considerazione dei fattori impattanti o azioni prodotte in seguito alla realizzazione delle varie tipologie progettuali precedentemente esposte. Essi potranno agire singolarmente o anche congiuntamente, qualora producano effetti simili sulle componenti ambientali. Si terrà conto in merito dell estensione superficiale, dell intensità e della durata temporale dell azione. I fattori impattanti già precedentemente considerati sono: occupazione di superfici; rumore; vibrazioni; illuminazione; presenza antropica; emissioni solide, liquide e gassose; movimenti di mezzi meccanici; C. Assegnazione finale di un giudizio d impatto utilizzando un adeguata matrice, tenendo conto dei possibili effetti negativi (o positivi) delle azioni stesse sulle componenti ambientali sopra considerate. Si considererà il carattere dell impatto (squilibri o perturbazioni, modifiche strutturali, cambiamenti di natura) applicando i seguenti indici: N = nessun impatto, 0 = impatto insignificante, 1 = impatto debole, 2 = impatto sensibile, 3 = impatto forte, 4 = impatto notevole, 5 = impatto distruttivo, P = impatto positivo. Verrà quindi fatta una sintesi della valutazione stessa attraverso lo sviluppo di una matrice d impatto. Una volta individuati gli impatti previsti suddivisi per singoli elementi o per gruppi affini, saranno proposte le possibili precauzioni progettuali che possono riguardare interventi capaci di abbassare l impatto negativo e quindi mitigare gli effetti non desiderabili rendendo accettabili gli interventi progettuali stessi. 62
65 5.5.2 IMPATTO SULLA COMPONENTE ARIA Gli impatti in fase di cantiere derivano principalmente dalle attività di dismissione degli edifici esistenti, con conseguente produzione di polveri. Il controllo della produzione di polveri all interno delle aree di cantiere potrà essere ottenuto mediante l adozione degli accorgimenti di seguito indicati: bagnatura periodica delle superfici di cantiere in relazione al passaggio dei mezzi e delle operazioni di carico/scarico; bagnatura periodica delle aree destinate allo stoccaggio temporaneo dei materiali, o loro copertura al fine di evitare il sollevamento delle polveri; bagnatura del pietrisco prima della fase di lavorazione e dei materiali risultanti dalle demolizioni e scavi. spegnimento dei macchinari durante le fasi di non attività; transito a velocità molto contenute dei mezzi nelle aree non asfaltate; copertura dei carichi durante le fasi di trasporto; adeguato utilizzo delle macchine movimento terra limitando le altezze di caduta del materiale movimentato e ponendo attenzione nelle fasi di carico dei camion a posizionare la pala in maniera adeguata rispetto al cassone, come da figura seguente. Gli impatti in fase di esercizio sono limitati all incremento delle emissioni in aria associate al traffico indotto dalla presenza dell opera oggetto del presente studio. Gli interventi precauzionali possono essere indirizzati verso: la possibile realizzazione di strutture atte a ridurre l incidenza da rumore, ad esempio infittimento del perimetro esterno dell area di cantiere con alberi ed arbusti, compatibilmente con le scelte progettuali; l apposizione di opportuna cartellonistica atta ad indicare agli automobilisti e ai motociclisti a evitare di produrre suoni inutili (limitare l uso del clacson ed evitare inutili e rumorose accelerate dei mezzi). In secondo luogo si evidenzia la necessità di gestire con metodi specifici l amianto. La gestione dell amianto sarà effettuata secondo precise procedure operative descritte in apposito piano di lavoro preventivamente approvato dallo SPISAL_ASL competente. 63
66 Per quanto riguarda la definizione degli impatti sulla componente in fase di esercizio, si è proceduto con due diverse metodiche, in considerazione della complessità della materia e della mancanza di sistemi di calcolo scientifici e univocamente riconosciuti. Per quanto riguarda l impatto generato dal nuovo edificio si è scelta la metodologia del raffronto tra lo stato originario dell area, ovvero il comparto produttivo, e la realizzazione dei nuovi volumi a destinazione commerciale. Poiché una comparazione perfettamente lineare tra i due scenari non risulta percorribile, si è applicato, per quanto possibile, il protocollo Itaca 2 alle due alternative. Il risultato atteso è quello di ottenere un punteggio quantomeno sufficiente e migliorativo dello stato di fatto dell ambiente. Dalla relazione relativa agli impatti sull atmosfera si evince che lo scenario relativo alla Nuova costruzione di un Edificio Commerciale si pone proprio come migliorativo rispetto all eventuale mantenimento della destinazione industriale. Pertanto, anche alla luce dell utilizzo previsto del sistema fotovoltaico, l impronta ecologica sarà positiva rispetto allo stato di fatto e il progetto del proponente garantisce benefici ambientali. La relazione evidenzia un altro fattore di analisi dell impatto sull atmosfera, derivante dal traffico generato nello scenario edificio Commerciale, consapevoli che rispetto ad un area dismessa la presenza di attività commerciali porterà un naturale incremento degli inquinanti prodotti da traffico veicolari, seppur in ogni caso ridotta rispetto ad un riutilizzo industriale in senso lato. Per la stima delle emissioni di inquinanti atmosferici da trasporto stradale è stata utilizzata la metodologia COPERT (COmputer Programme to calculate Emissions from Road Traffic) versione IV, proposta e consigliata dall Agenzia Europea per l Ambiente come strumento per la valutazione delle emissioni da trasporto stradale nell ambito del programma CORINAIR (CORINAIR, 1998; EMEP/CORINAIR, 1999). La metodologia permette di stimare le emissioni di tutti i principali inquinanti associati al traffico veicolare: ossidi di azoto, monossido di carbonio, polveri, composti organici volatili (da cui attraverso i profili di speciazione è possibile ricavare i singoli composti, come il benzene), metano, anidride solforosa, anidride carbonica, piombo, altri metalli pesanti. Per l applicazione della metodologia è necessario disporre di dati relativi ai volumi di ed alla velocità di percorrenza, per gli archi stradali che si vogliono considerare e di una serie di altre variabili relative che permetteranno una definizione sempre più precisa degli impatti sulla componente aria. I livelli di inquinamento generati dall esercizio della nuova struttura commerciale sono stati misurati considerando 5 principali inquinanti: CO; NO2; PM 2,5; PM10; CO2. I risultati leggibili direttamente dal software COPERT rilevano le quantità di inquinanti emessi. In secondo step di analisi, rispetto a CO, NO2, PM2.5 e PM10, sono stati calcolati i valori di diffusione rispetto ai 2 Il Protocollo ITACA è una guida che aiuta a comprendere come introdurre la sostenibilità ambientale in edilizia. Attraverso la struttura e l'approccio metodologico del Protocollo ITACA è più facile individuare gli elementi chiave della progettazione sostenibile. 64
67 ricettori (punti maggiormente sensibili), aggiunti i valori individuati ai valori attuali e si dimosta il rispetto dei valori soglia secondo il D.Lgs.155/2010 s.m.i. Per definire i valori attuali di CO, NO2, PM2.5 e PM10 si è fatto riferimento alla Relazione Regionale della Qualità dell aria 2015, di ARPAV e si è riscontrato che in tutti i punti di campionamento non ci sono stati superamenti i valori limite. Per quanto riguarda la CO2, invece, è stato calcolato il costo netto annuo di compensazione se si dovesse ricorrere ad un Carbon Broker e compensare tutte le 125 tonnellate/anno prodotte. Per definire l effettivo impatto sulla componente atmosfera è risultato necessario effettuare un calcolo della dispersione, basandolo su un equazione di diffusione gaussiana. Per valutare il modello di ricaduta Gaussiano si applica il modello Caline 4. Per la definizione della stima delle diffusioni è stato considerato il dato relativo all incremento di traffico nell ora di punta (da Relazione Viabilistica), ovvero pari a 398 veicoli/ora. Si tratta quindi di una sovrastima del dato dal momento che la media nell arco della giornata sarà decisamente inferiore. Utilizzato sempre il modello Copert4, però calibrato sull ora, si ottengono le emissioni totali espresse in grammi per i due archi via Palladio e SS13 Pontebbana. Considerando poi dati meteorologici del vento (4 m/s) e temperatura (15 ) fonte ARPAV e un altezza di rimescolamento di metri, abbiamo ottenuto, per ogni ricettore e per ogni inquinate i valori di dispersione (utilizzando la simulazione tipo Worst-Case Wind Direction : il software individua automaticamente la direzione peggiorativa del vento per ogni recettore). Considerando che, - per un principio cautelativo, ai fini del calcolo degli inquinanti, sono stati presi in considerazione i valori, di per se già sovrastimati, relativi all ora di punta e non quelli medi; - per un principio cautelativo si sono considerati i valori di diffusione relativi al ricettore 1 (più alti) e non una media tra i 5 ricettori, dopo quanto dimostrato precedentemente, è possibile concludere che: - l aumento di CO2 può esser compensato attraverso il ricorso ad un Carbon Broker con un costo annuale di 752,34; - I valori incrementali di NO2, PM10, PM2.5 e CO sono trascurabili e non contribuiscono al superamento dei valori soglia di cui al D.Lgs.155/2010 s.m.i. 65
68 5.5.3 IMPATTO SULLA COMPONENTE SUOLO E SOTTOSUOLO Gli impatti sulla matrice suolo e sottosuolo saranno prodotti principalmente in fase di cantiere; praticamente trascurabili invece, in fase di esercizio. Tali azioni, nella prima fase, saranno determinate essenzialmente da: attività di demolizione della pavimentazione esistente; attività di movimentazione terra così riassumibili: scavo plinti, reinterri e rilevati interni, reinterri e rilevati per le aree esterne e pavimentazioni in genere; realizzazione della viabilità, dei piazzali e delle strutture con sottrazione di suolo, e parziale rimodellamento e modifica della morfologia dei terreni; realizzazione delle opere fondazionali, che da un lato prevedono l asportazione di uno strato di terreno, dall altro implicano che lo stesso venga accumulato temporaneamente, con conseguente occupazione di suolo, per poi essere riutilizzato in sito ed in parte conferito in discarica (solo in caso di eccesso di materiale: nel caso in esame non si prevedono esuberi di materiale di scavo). Le terre inquinate sono state individuate e analizzate secondo parametri di controllo previsti dal D.Lgs. 152/2006 Parte IV Titolo V All.5 Tab.1 Col.B - siti ad uso commerciale ed industriale - SO n 96/L GU n 88 14/04/06 e successive modifiche ed integrazioni. Per quanto riguarda analisi e prelevamento dei campioni si rimanda alla relazione 18.a Terre e rocce da scavo. I terreni di cui sopra saranno opportunamente bonificati e rigenerati. Durante la fase di cantiere, a seguito della bonifica, il materiale di scavo verrà conferito presso impianti autorizzati di riciclaggio e/o aree di deposito temporaneo localizzate all interno del contesto territoriale in esame secondo le procedure previste per legge. Si attuerà apposita differenziazione preventiva e stoccaggio provvisorio in idonei contenitori a seconda della tipologia di rifiuto segnalato con cartellonistica con specifici codici CER. Le aree di rifornimento dei mezzi di cantiere saranno pavimentate; le sboccature e le fuoriuscite saranno raccolte in apposite vasche di raccolta previo pretrattamento secondo il codice dell ambiente finendo poi in serbatoi specifici. Il refluo residuo sarà trattato da ditte specializzate. La manutenzione dei mezzi avverrà esternamente al cantiere in officine specializzate per ridurre inquinanti e potenziali reflui derivanti, oltre che dalle procedure ordinarie, anche dalle stesse procedure manutentive. In fase di esercizio gli unici impatti che possono essere ipotizzati per la componente suolo e sottosuolo sono rappresentati da eventuali sversamenti accidentali che possono rappresentare sorgenti di inquinamento. Le normali attività esterne agli edifici sono sostanzialmente riconducibili al conferimento della merce mediante mezzi pesanti e alla fruizione del centro da parte dei visitatori, attività che in prima approssimazione limitano fortemente l eventualità che questo impatto si verifichi. 66
69 5.5.4 IMPATTO SULLA COMPONENTE ACQUA L'area oggetto di intervento allo stato di fatto risulta occupata per il circa il 45% da capannoni esistenti, strade e piazzali asfaltati mentre la rimanente superficie è costituita da terreno a verde. Nello studio geologico redatto dal dott. Della Libera nel 1985 ed aggiornato nel 1995 l'area in oggetto rientra in categoria di terreno "ottimo" ossia terreni "formati da depositi alluvionali dell'alta pianura di natura ghiaioso sabbiosa, con strato di alterazione superficiale inferiore al metro". Lo studio evidenzia che "...Il reticolo idrografico superficiale, dato l'elevato grado di permeabilità dei terreni (K=10^-1 cm/s) è praticamente inesistente. La zona non è stata interessata in epoca storica da fenomeni di esondazione. Non sono stati rilevati dissesti idrogeologici. La superficie della falda risulta sempre superiore ai 5 metri." Dalla relazione geologica a firma del dott. Granziera sono indicate le caratteristiche del suolo che "risulta dotato di un elevato grado di permeabilità, soprattutto per porosità". Le acque meteoriche dell'area verde esistente scaricano sul torrente "Menarè Vecchio". Il profilo del terreno allo stato di fatto risulta pressoché pianeggiante, e leggermente degradante da Via Palladio verso la statale Pontebbana. Le acque allo stato di fatto dell'area già urbanizzata risultano in parte raccolte da pozzetti collegati alla rete meteorica esistente parallela con scarico su fossi esistenti. Il progetto prevede la dismissione della rete esistente con realizzazione di un sistema unitario di captazione delle acque. La valutazione di compatibilità idraulica prevede che lo smaltimento delle acque provenienti dalle nuove superfici impermeabilizzate di copertura sia realizzato con sistemi di dispersione, quali trincee o pozzi perdenti. Tale soluzione progettuale risulta conformemente anche a quanto previsto dall art. 39 delle P.T.A. della Regione Veneto. La rete di smaltimento delle acque meteoriche di copertura è riportata nella tavola U.3 " Reti tecnologiche di progetto - Acque bianche" con indicazione della posizione dei perdenti a servizio delle diverse unità. Si prevede, inoltre, la realizzazione di due aree verdi ribassate in prossimità della statale SS 13 con altezza media di invaso di circa 70 cm. Per le reti di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche, si prevede di realizzare due linee di smaltimento in direzione nord-sud, indicate nell'elaborato grafico come tronco A e tronco B; le condotte indicate come tronco C collegano invece gli impianti di disoleazione alle aree verdi (ramo C1 e ramo C3) e le aree verdi ribassate tra loro (ramo C2). La rete di invaso, realizzata per garantire l invarianza idraulica, scaricherà solamente la portata consentita grazie ad un manufatto di regolazione collocato immediatamente a valle del sistema di invaso all interno dell'area di intervento. La regolazione della portata da recapitare al corpo idrico ricettore avviene tramite una bocca tarata, opportunamente dimensionata in base al carico massimo previsto a monte della stessa. 67
70 Tale manufatto di regolazione sarà dotato di tubazione di troppo pieno per lo scarico della portata corrispondente ad eventi con tempi di ritorno superiori a 50 anni. Si dovrà inoltre garantire un adeguato sistema di protezione in grado di evitare intasamenti sulla tubazione in uscita dal bacino di laminazione. Con riferimento alla gestione dei rifiuti durante la fase di demolizione, si rimanda alla scheda tecnica dell impianto di frantumazione proposto. L impianto risulta dotato di: - impianto di nebulizzazione che consente l abbattimento delle polveri, con impegno minimo di acqua, senza creare sul materiale, o nell area di azione della macchina, zone bagnate o scarichi di acque reflue (una volta depositatasi per tensione capillare sui grani di materiale, l acqua evaporerà completamente); - separatore magnetico a nastro che permette la separazione automatica dei materiali ferrosi dagli inerti di demolizione, dai pietrischi e dalle rocce, facilitando così lo stoccaggio dei rifiuti on container ubicati in posizione adiacente al frantoio IMPATTO SULLA COMPONENTE AMBIENTALE DI CARATTERE BIOTICO (FLORA, FAUNA E BIODIVERSITÀ) L opera di progetto si inserisce in un contesto territoriale con dominanza di tipi antropizzati, in cui le unità ecosistemiche individuate sono prevalentemente riconducibili all ecosistema urbano che, per l ingente grado di urbanizzazione ed infrastrutturazione, presenta una scarsa vocazione ai fini della conservazione della biodiversità locale. Il progetto, inoltre, riduce parte della superficie permeabile esistente all interno dell ambito. Tuttavia si evidenzia la situazione dell area verde come incolta e abbandonata, non potenzialmente convertibile ad area verde di pregio anche considerando l uso del suolo prevalente nell area. In fase di cantiere, la componente vegetazionale spontanea rimanente e fuori ambito, che verrà interferita in seguito alle operazioni di demolizione e scavo necessarie per la preparazione dell area di cantiere, subirà impatti considerati lievi e reversibili a breve termine, in quanto la scarsa diffusione di ambiti colonizzati da vegetazione, che risulta essere esclusivamente erbacea, e le caratteristiche delle fitocenosi presenti tipiche di ambienti nitrofili e ruderali evidenziano uno stato di fatto di scarso interesse naturalistico e conservazionistico. In fase di esercizio, l opera di progetto si inserisce in un contesto territoriale già fortemente urbanizzato dove gli interventi previsti consistono in una sostanziale riqualificazione urbana ed architettonica dell area considerata, con bonifica dei terreni inquinati; si rilevano quindi impatti migliorativi. 68
71 5.5.6 IMPATTO SULLA COMPONENTE RUMORE Si può in sintesi considerare dall analisi delle misure effettuate e dalle elaborazioni effettuate sullo stato di fatto e di progetto utilizzando il software previsionale CADNA A. Si è valutato il periodo diurno in quanto durante il periodo notturno non è previsto il funzionamento di attività commerciali e, non trattandosi di attività di vendita alimentare, non si prevede il funzionamento degli impianti tecnologici al servizio delle strutture durante il periodo notturno: il modello elaborato per lo stato di fatto è coerente con le misure acustiche effettuate nell area oggetto dell intervento ed in quelle limitrofe. Occorre precisare che già ora lungo la direttrice SS13 Pontebbana vi è un clima acustico misurato in adiacenza dell asse stradale che supera ampiamente il limite di classe IV complessivo della zona (occorre precisare che nella zonizzazione acustica comunale non compaiono evidenziate le fasce acustiche previste con l applicazione del decreto acustico relativo al traffico veicolare DPR 142/2004). Anche su Via Palladio o siamo al limite di zona o, in un unico punto ricettore lo superiamo. Nell ambito vero e proprio dell intervento dove si realizzeranno i nuovi edifici commerciali e la viabilità di supporto le misure rilevate sono coerenti con lo stato di fatto e coerente con la previsione acustica di piano comunale. Anche ai ricettori sensibili individuati si ha un clima acustico che rispetta i limiti di zona previsti dal piano. Per quanto riguarda lo stato di progetto, in considerazione del fatto che la situazione attuale è quella di assenza di attività antropiche e di traffico veicolare interno, è evidente che il nuovo scenario comporta un aumento del clima acustico complessivo. Appare altresì evidente dalle elaborazioni effettuate come questo aumento di clima acustico, che è diffuso nell area in ragione prevalentemente del contributo dato dalla nuova viabilità interna, è tale comunque da mantenersi nei limiti previsti dalla classe attuale IV di zonizzazione come prevista dal piano di zonizzazione acustica. Per quanto riguarda i ricettori sensibili individuati, che sono poi gli elementi su cui concentrare l attenzione in quanto trattasi di abitazioni private o attività direzionali/commerciali che potrebbero essere i potenziali soggetti disturbati, si rileva come la situazione sia tale da garantire il rispetto dei limiti assoluti previsti dalla zonizzazione di classe IV e altresì l aumento incrementale complessivo derivante dall esercizio dell attività in tutti i casi prevede un livello differenziale stimato inferiore ai 5 db(a) come evidenziato dalla seguente tabella ed elaborazione al CADNA A considerando solo sorgenti e traffico aggiunto derivante dall ampliamento che è sotto elencato (in pratica una simulazione a strade spente ovvero al netto del traffico ordinario delle arterie. 69
72 VALORE STATO DI FATTO VALORE STATO DI FATTO PIU' INCREMENTO ATTIVITA' ΔdB(A) VALORE DIFFERENZIALE db(a) db(a) db(a) Ricettore 1 45,5 45, ,80 = 47,74 3,94 Ricettore 2 42,3 42, ,90 = 52,35 0,45 Ricettore 3 48,1 48, ,30 = 54,45 1,15 Ricettore 4 47,7 47, ,80 = 53,97 1,17 Ricettore 5 48,6 48, ,30 = 55,34 1,04 Complessivamente si ritiene pertanto l intervento a regime compatibile con la situazione antropica in essere e le previsioni acustiche del piano di zonizzazione comunale IMPATTO SULLA COMPONENTE MOBILITÀ Dai risultati ottenuti dall analisi si può affermare che la rete, allo stato di progetto, è sottoposta ad un traffico importante determinato dai vari interventi previsti nell area tra cui quello della ex Sarom è quello più significativo che determina l impatto maggiore. Quello relativo alla presente analisi influisce sulla rete in maniera limitata con un carico veicolare compatibile con la rete. Non potendo comunque ignorare gli interventi limitrofi previsti, per questa analisi si sono effettuate tutte le valutazione prevedendo anche i flussi generati da questi ultimi. I valori maggiori di flusso simulato nei momenti di picco non sono tali da pregiudicare la stabilità dei nodi e del sistema nel suo complesso e la rete garantisce uno smaltimento dei flussi con livelli di servizio accettabili. Le modifiche infrastrutturali, soprattutto l inserimento della rotatoria nel nodo 1 permettono una maggiore fluidità della circolazione soprattutto in vista del nuovo intervento in corrispondenza dell area Ex Sarom garantendo nel contempo migliori standard di sicurezza. I previsti accessi dalla SS13, consentiti con solo manovre in destra, permetto l accesso in sicurezza all area e l uscita su via Palladio interessa una strada con bassi flussi veicolari senza quindi particolari problematiche prestazionali o di sicurezza. Per concludere si può affermare che l incremento del flussi dovuto all ampliamento, analizzato nelle condizioni più cautelative di carico, risulta compatibile con le caratteristiche della rete simulata producendo delle alterazioni dei parametri funzionali molto limitate anche rispetto al quadro generale che considera i due futuri interventi limitrofi. 70
73 Soluzioni progettuali migliorative Si evidenzia la possibilità di prevedere, per l accesso su via Palladio, anche le svolte a sinistra sia in entrata che in uscita. Tale innesto infatti si inserisce su una tratta comunale con bassi flussi veicolari senza particolari problematiche funzionali o di sicurezza. Questa soluzione permetterebbe inoltre di ridurre i tragitti di chi deve raggiungere le zone di Vittorio Veneto o dirigersi verso il centro di Conegliano, evitando così di transitare lungo la SS 13 Pontebbana e poi svoltare sulla SS51 Alemagna, caricando ulteriormente tali nodi. Inoltre anche chi proviene da San Fior o si trova già su via Palladio avrebbe la possibilità di accedere all area effettuando la manovra di svolta a sinistra IMPATTO SULLE COMPONENTI SISTEMA INSEDIATIVO E SISTEMA SOCIO-ECONOMICO In fase di cantiere l intervento proposto comporterà l insediamento nell area di un attività, costituita appunto dal cantiere per la costruzione delle opere in progetto, per una durata prevista di circa 8 mesi. Di conseguenza, durante questo periodo, saranno riscontrabili gli impatti sul sistema socio-economico tipici di una qualsiasi attività produttiva. Prima di procedere oltre, occorre ricordare che, come noto, l impatto derivante dall insediamento di un attività produttiva sul sistema socio-economico dell area interferita può essere pensato come sommatoria di diversi effetti innescati da vari meccanismi. Infatti, la presenza sul territorio di una nuova attività produttiva innanzitutto genererà direttamente un certo volume di attività economica (che costituirà l impatto diretto dell investimento). Oltre a ciò, genererà una domanda addizionale di quei beni intermedi ad essa necessari per il proprio funzionamento (ristorazione, ecc ) e pertanto avrà effetti positivi anche sull attività di quei settori che producono questi beni e quindi, a cascata, sul resto dell economia. Questo meccanismo prende il nome di impatto indiretto dell investimento. Infine, la maggiore disponibilità di reddito generata dagli impatti diretto e indiretto dell investimento sopra definito stimolerà un aumento della domanda finale di beni e servizi. Quest ultimo meccanismo prende il nome di impatto indotto dell investimento originario. L incremento della ricchezza prodotta avrà naturalmente un effetto positivo sull occupazione locale. In fase di esercizio, una valutazione degli effetti indotti dalla realizzazione dell intervento in progetto sulle condizioni dell ambiente socio-economico interferito, non può sicuramente prescindere dalla considerazione preliminare che questo intervento presenta una desiderabilità sociale, in quanto dà attuazione alle previsioni degli strumenti di pianificazione vigenti, contribuendo quindi al raggiungimento degli obiettivi complessivi di organizzazione spaziale del territorio che la città si è data attraverso di essi. Ciò detto, in estrema sintesi, l intervento in progetto propone la riqualificazione di un comparto cittadino oggi in condizioni di degrado tramite una completa riprogettazione degli spazi, che consenta l insediarsi, al suo interno, di una nuova funzione commerciale. Questa trasformazione avrà degli effetti positivi sulla configurazione spaziale e sull organizzazione funzionale complessiva dell intorno, di conseguenza anche sul 71
74 valore degli immobili circostanti, in quanto quest ultima grandezza costituisce un indicatore significativo della qualità ambientale e sociale di un area. La prevista realizzazione dell attività commerciale avrà naturalmente un effetto positivo sull occupazione; stimano tra gli 80 e i 100 dipendenti (tra full e part time) normalmente suddivisi su 3 turni giornalieri, come dapprima studiato da Bricoman s.r.l.. Nel complesso, gli effetti positivi sulla qualità urbana generati dall intervento in progetto sopra descritti oltre a fornire un contributo positivo all andamento delle quotazioni immobiliari prevalenti nella porzione di città interferita innescheranno prevedibilmente processi di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente in grado di generare interessanti ricadute positive sull andamento dell economia locale. 72
75 5.6 MATRICE DI VALUTAZIONE Nell elaborato 1b sono riportati gli impatti e i relativi effetti assieme alle precauzioni progettuali proposte. Vengono considerate tutte le componenti ambientali precedentemente esposte. La valutazione si è basata su una scala da 0 a 5 per gli impatti negativi e P per quelli positivi. A lato della matrice vengono riassunti gli effetti negativi eventuali (con una scala composta da effetto significativo effetto trascurabile effetto assente) e un rimando ad una apposita schedatura illustrativa delle precauzioni progettuali. L elemento che maggiormente ha condizionata la valutazione degli effetti, risulta essere l attuale destinazione d uso dell area e lo stato dei luoghi. In un area con un elevato stato di abbandono e degrado degli edifici e dell ambiente che li circonda, in cui le aree verdi presenti risultano in stato di abbandono tutte le attività di cantiere risultano, rispetto alle componenti ambientali, a basso impatto. I fattori rispetto ai quali definire maggiori precauzioni progettuali risultano essere dismissione degli edifici e delle pavimentazioni esistenti e rumore. In fase di esercizio, i fattori rumore, illuminazione e movimentazione mezzi meccanici (flusso di traffico) saranno gli unici ad interferire sulle componenti ambientali. Il rumore risulta direttamente relazionato all aumento di traffico indotto dalle attività commerciali, anche se la localizzazione a ridosso della già trafficata SS13 Pontebbana fa percepire l impatto come elemento poco significativo. Anche l illuminazione delle attività commerciali e delle relative viabilità di adduzione dovranno rispettare alcune precauzioni progettuali per non interferire soprattutto sulla componente avifauna durante le ore notturne. Nel complesso, visti i caratteri attuali dei luoghi e visto l intorno territoriale in cui si inserisce l intervento, è possibile affermare che l ipotesi progettuale non risulta invasiva rispetto alle diverse componenti ambientali, ed in molti casi risulta addirittura migliorativa. 73
76 5.7 MISURE PREVISTE PER LA MITIGAZIONE E IL MONITORAGGIO Come già descritto, l opera di progetto si inserisce in un contesto territoriale con dominanza di tipi antropizzati, in cui le unità ecosistemiche individuate sono prevalentemente riconducibili all ecosistema urbano che, per l ingente grado di urbanizzazione ed infrastrutturazione, presenta una scarsa vocazione ai fini della conservazione della biodiversità locale. Per l ambito, già completamente compromesso nei caratteri di naturalità e di biodiversità, si potranno prevedere azioni di mitigazione e monitoraggio rivolte alla fase di cantiere ed esercizio così come definito dalla matrice di valutazione e dalle relative schede precauzionali (per i contenuti si rimanda all elaborato 1b). 74
77 6 QUADRO DI RIFERIMENTO PAESAGGISTICO 75
78 6.1 I PARAMETRI DI LETTURA DEL PAESAGGIO Il sistema infrastrutturale che caratterizza l intorno territoriale risulta definito da un intensa rete viabilistica di carattere sia sovracomunale che locale (vedi schema illustrativo successivo). La Strada Statale 13 Pontebbana è senza dubbio il principale elemento di collegamento tra le realtà urbane coneglianesi, oltre che ad essere una delle strade maggiormente trafficate per gli spostamenti tra Veneto e Friuli Venezia Giulia. Figura 1 Schema rappresentativo sistema infrastrutturale Il tratto della SS 13 più prossimo all area interessata dalla presente valutazione, ovvero quello che collega il centro urbano di Susegana con San Fior, passando per Conegliano, viene definito Strada mercato, per l intensa impronta urbana costituita quasi esclusivamente da attività commerciali, direzionali e produttive. L autostrada A27, che collega Venezia a Belluno, taglia il territorio in senso nord-sud e costituisce il primo elemento di connessione per le lunghe tratte. La linea ferroviaria Venezia-Trieste definisce invece un importante segno territoriale ovest-est. L intersezione tra questi tre elementi fisici da luogo ad un area produttiva completamente satura (su cui insiste la nostra area di progetto) ed altamente antropizzata. 76
79 Dalla successiva immagine risulta invece evidente come l impronta urbana dettata dall intenso sistema edificato limitrofo all area di intervento, che si è definito nel corso degli anni lungo la viabilità principale sopradescritta descritta, possa esser facilmente scomposta in due distinte categorie: 1- Macro strutture 2- Micro strutture Le prime risultano rappresentative del compatto sistema produttivo e commerciale che si sviluppa quasi esclusivamente lungo la SS13 Pontebbana e che risultano caratterizzare sia l area di intervento che il suo immediato intorno. L ambito oggetto di valutazione segna il limite orientale delle macro strutture, oltre il quale la fitta rete insediativa che parte da Susegana inizia ad allentarsi verso il centro urbano di San Fior. Figura 2 Schema rappresentativo impronta urbana Analizzando inoltre le destinazioni d uso prevalenti nell intorno dell ambito (vedi Tav. 10 Individuazione attrattori di criticità e cumulo degli impatti) risulta evidente come la nostra area di intervento sia l unico punto della struttura insediativa, sviluppata lungo la SS13 Pontebbana, sul quale si vanno a toccare Sistema Residenziale (loc. Borgo Mariano) con Sistema Produttivo. L unico elemento di separazione fisica risulta la stessa SS13, in uno dei suoi punti però più critici, vista l intersezione e l incrocio a T con Via Palladio. Per le restanti aree urbane lungo la SS13 il passaggio da residenziale a produttivo viene sempre intervallato dal sistema commerciale/direzionale. 77
80 Figura 3 Estratto tav. 8 - Individuazione attrattori di criticità - cumulo degli impatti Se infine andiamo ad analizzare nel dettaglio il triangolo industriale formato tra Autostrada A28-SS13 Pontebbana Ferrovia VE/TS possiamo benissimo notare come l area sia in gran parte impermeabilizzata, ad esclusione di alcune ridotte aree verdi prossime alle attività produttive. Figura 4 Schema rappresentativo del livello di impermeabilità 78
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