REPUBBLICA ITALIANA. PARTE SECONDA Genova - Via Fieschi 15

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1 Mercoledì 3 Marzo 2010 REPUBBLICA ITALIANA Direzione, Amministrazione: Tel Redazione: Tel Fax Abbonamenti e Spedizioni: Tel Internet: abbonati@regione.liguria.it burl@regione.liguria.it PARTE SECONDA Genova - Via Fieschi 15 CONDIZIONI DI VENDITA: Ogni fascicolo 3,00. La vendita è effettuata esclusivamente in Genova presso la Libreria Giuridica- Galleria E. Martino 9. CONDIZIONI DI ABBONAMENTO: Con decorrenza annuale: Canone globale: 160,00 - Parte I: 40,00 - Parte II: 80,00 - Parte III: 40,00 - Parte IV: 35,00 - Sconto alle librerie: 10% - È esclusa la fatturazione. I Supplementi Straordinari (Leggi finanziarie, Ruolo nominativo S.S.n.,...) non sono compresi nei normali canoni di abbonamento, il singolo prezzo viene stabilito dall Ufficio di Presidenza; degli atti in essi contenuti ne viene data notizia sul corrispondente fascicolo ordinario. Il costo dei fascicoli arretrati è il doppio del prezzo di copertina. I fascicoli esauriti sono prodotti in fotocopia il cui prezzo è di 0,13 per facciata. I fascicoli non recapitati devono essere richiesti entro 30 giorni. CONDIZIONI DI PUBBLICAZIONE E TARIFFE: Tutti gli annunzi e avvisi dei quali si richiede la pubblicazione sul B.U.R.L. devono essere prodotti in originale, redatti in carta da bollo nei casi previsti dal D.p.r n. 642 e s.m., con allegate due fotocopie, firmati dalla persona responsabile che richiede la pubblicazione, con l indicazione della qualifica o carica sociale. Il costo della pubblicazione è a carico della Regione quando la pubblicazione è prevista da leggi e regolamenti regionali - Alle richieste di pubblicazione onerosa deve essere allegata la ricevuta del versamento sul c/c postale dell importo dovuto, secondo le TARIFFE vigenti: diritto fisso di intestazione 5,00 - Testo 2,00 per ciascuna linea di scrittura (massimo 65 battute) o frazione, compresa la firma dattiloscritta. Sconto del 10% sui testi anticipati per posta elettronica. TERMINI DI PUBBLICAZIONE: Si pubblica di regola il mercoledì, se coincidente con festività, il primo giorno successivo non festivo. Gli annunzi, avvisi e bandi di concorso da pubblicarsi entro i termini stabiliti devono pervenire alla Redazione del B.U.R.L. Via Fieschi Genova, entro le ore 12 dei due mercoledì precedenti 1 uscita del Bollettino, la scadenza indicata deve essere di almeno 15 giorni dalla data di pubblicazione, pena la mancata pubblicazione. CONDIZIONI DI PAGAMENTO: Il pagamento degli abbonamenti e delle inserzioni deve avvenire esclusivamente mediante versamento sul c/c postale N intestato al Bollettino Ufficiale Regione Liguria, Via Fieschi, Genova indicando a tergo del certificato di allibramento, la causale del versamento. L Amministrazione non risponde dei ritardi causati dalla omissione di tale indicazione. Poligrafica Ruggiero s.r.l. - Nucleo Industriale Pianodardine AVELLINO Pubblicazione settimanale - Poste Italiane S.p.A. - Spedizioni in A.P. - 70% - DBC Avellino - n. 181/2005 PARTE SECONDA Atti di cui all art. 4 della Legge Regionale 24 Dicembre 2004 n. 32 SOMMARIO DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 116 Modifiche statutarie: integrazione articolo 14 dello statuto dell azienda pubblica di servizi alla persona Ospedale Sant Antonio di Sassello (SV). DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 117 Estinzione della Associazione Provinciale Produttori Olivicoli di Imperia con sede nel Comune di Imperia, iscritta nel registro regionale delle persone giuridiche di diritto privato al n pag. 7 pag. 7

2 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 2 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 132 Approvazione degli impegni applicabili nella Regione Liguria ai sensi dell art. 22 del D.M del 22 dicembre 2009 relativo all attuazione della condizionalità in agricoltura per l anno DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 133 Criteri e modalita di intervento per il miglioramento della produzione e della commercializzazione del miele in Liguria in attuazione del regolamento (CE) n. 1234/2007 per il triennio DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 134 Regolamento (CE) n. 1698/05 - Programma Regionale di Sviluppo Rurale : bando di apertura presentazione domande di pagamento (conferma) sulla misura 214 Pagamenti agroambientali per l anno DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 135 Reg. (CE) n. 1257/99 e 1698/05 - Piano regionale di Sviluppo Rurale Applicazione della misura agroambientale F (6) - annualità 2010: domande di conferma di impegni assunti nelle annualità precedenti. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 136 L.R. 26/2002, Piano degli interventi per la tutela dei consumatori anno DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 140 Approvazione del bando relativo alla misura 2.1 Artigiani in Liguria prevista dal piano annuale degli interventi per l artigianato per l anno DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 141 Approvazione modifiche alle Linee guida per la progettazione, gestione e risanamento ambientale delle attivita estrattive a cielo aperto e in sotterraneo e opere connesse, di cui alla D.G.R. n 141/2008. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 146 Recepim. Accordo tra Min. Salute, Regioni e Prov. Autonome di Trento e Bolzano, rep. 253/CSR, recante linee guida Reg. CE853/04 su igiene dei prodotti di origine animale. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 159 Variazioni per euro ,00 al bilancio 2010 ai sensi art. 8 l.r , n. 64 fondi per il progetto LIFE + - Regolamento CE 617/2007 (3 provvedimento). pag. 8 pag. 38 pag. 54 pag. 68 pag. 84 pag. 97 pag. 116 pag. 156 pag. 156

3 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 3 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 160 Variazioni per euro ,00 al bilancio 2010 ai sensi art. 8 l.r. 28/12/2009, n. 64 per adeguamento capitoli di entrata e di spesa relativi alle contabilita speciali (2 provvedimento). DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 161 Variazione per euro ,00 al bilancio 2010 ai sensi art. 8 l.r. 28/12/2009, n. 64 F.S.N finanziamento per borse di studio in medicina generale - seconda annualita e prima annualita l. 109/1988 (1 provvedimento). DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 168 Progetto per lo stoccaggio di rifiuti pericolosi e non pericolosi a scopo messa in riserva per avvio allo smaltimento presso via Ungaretti 14L Genova Prà - Esclusione ai sensi art. 2 comma 6 L.R. 38/98 - Proponente: Cerosillo S.r.l.. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 169 Procedura di VIA regionale. Discarica di inerti in loc. Alega in Comune di Camogli (GE). Proponente: Comune di Camogli. Parere positivo con prescrizioni. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 170 P.O.R. LIGURIA - FESR Approvazione modalità attuative asse 4, linea di attività 4.2 Valorizzazione e fruizione della rete natura DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 172 Comune di Rapallo (GE) - Adempimenti finalizzati alla nomina di Commissario ad acta per l adozione del progetto definitivo del Piano Urbanistico Comunale. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 182 Integrazione della deliberazione di giunta regionale 862 del 17/08/2008 in merito alle modalita di erogazione dei finanziamenti per i progetti dei Sistemi Turistici Locali. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 187 PSR 2007/2013 Misura Attuazione DGR n del 2 novembre 2009: rideterminazione termini per la presentazione delle domande di aiuto. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 188 Proposta di riconoscimento del carattere di eccezionalità delle gelate verificatesi dal 18 al 21 dicembre 2009 Provincia di Savona dal 18 al 21 dicembre 2009, delimitazione del territorio danneggiato, specificazione provvidenze, quantificazione danno. pag. 158 pag. 160 pag. 162 pag. 162 pag. 164 pag. 167 pag. 168 pag. 169 pag. 170

4 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 4 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 190 Legge n. 1329/65 e art. 11 della Legge n. 598/94. Chiusura sportello richieste di intervento agevolativo. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 194 Recepimento documento Aggiornamento delle raccomandazioni sulla gestione dei contatti e della tubercolosi in ambito assistenziale. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 195 Adeguamento in via provvisoria delle tariffe per i trattamenti sociosanitari residenziali e semiresidenziali disciplinati dalla DGR 969/2008 e ss.mm.ii.. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 198 Modifica e rinnovo Protocollo intesa con Regione Piemonte di cui alla DGR 1630/2008. Approvazione Protocollo intesa con Regione Piemonte per regolazione della mobilità sanitaria interregionale. Integrazione alla DGR 1296/2000. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 199 Disciplina dell impiego di apparecchi di autodiagnostica rapida nelle farmacie aperte al pubblico, ai sensi dell articolo 54, comma 5 bis, della l.r. 41/2006. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 205 Aggiornamento e definizione prezzi dei prodotti in vendita e/o in consultazione presso lo Sportello Cartografico Regionale: cartografia, riprese aeree, pubblicazione e dati territoriali. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 213 P.O.R Liguria - FESR Asse 2, linea di azione 2.1 a - produzione di energia da fonti rinnovabili - enti di gestione aree protette regionali. Approvazione linee guida per attivazione progetto a regia regionale L energia dei parchi. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 221 Modifiche articoli 8 e 13 dello statuto dell azienda pubblica di servizi alla persona Casa di riposo e pensionato Imperia di Imperia. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 222 Variazioni per euro ,00 al bilancio 2010 ai sensi art. 8 l.r. 28/12/2009, n. 64 per adeguamento capitoli di entrata e di spesa relativi alle contabilita speciali (4 provvedimento). DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 227 Sospensione della esecuzione della deliberazione n. 851 del 23 giugno 2009 e del decreto dirigenziale n del 3 novembre 2009 in relazione all indagine della procura della repubblica sulla assegnazione di fondi europei. pag. 171 pag. 172 pag. 202 pag. 204 pag. 207 pag. 209 pag. 225 pag. 225 pag. 226 pag. 227

5 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 5 DECRETO DEL DIRETTORE GENERALE RISORSE FINANZIARIE E BILANCIO N. 32 Variazioni compensative al bilancio di previsione per l anno finanziario 2010 ai sensi art. 37, comma 2, della l.r. 15/2002 euro ,00 (12 provvedimento). DECRETO DEL DIRETTORE GENERALE RISORSE FINANZIARIE E BILANCIO N. 33 Variazioni compensative al bilancio di previsione per l anno finanziario 2009 ai fini delle codificazioni SIOPE - art. 37, comma 2, della l.r. 15/ euro ,00 (13 provvedimento). DECRETO DEL DIRETTORE GENERALE RISORSE FINANZIARIE E BILANCIO N. 34 Variazioni compensative al bilancio di previsione per l anno finanziario 2010 ai sensi art. 37, comma 2, della l.r. 15/2002 euro ,00 (15 provvedimento). DECRETO DEL DIRETTORE GENERALE RISORSE FINANZIARIE E BILANCIO N. 35 Variazioni compensative al bilancio di previsione per l anno finanziario 2010 ai fini delle codificazioni SIOPE - art. 37, comma 2, della l.r. 15/ euro ,00 (14 provvedimento). DECRETO DEL DIRETTORE GENERALE RISORSE FINANZIARIE E BILANCIO N. 36 Variazioni compensative al bilancio di previsione per l anno finanziario 2009 ai fini delle codificazioni SIOPE - art. 37, comma 2, della l.r. 15/ euro ,00 (17 provvedimento). DECRETO DEL DIRETTORE GENERALE RISORSE FINANZIARIE E BILANCIO N. 37 Prelevamento dal Fondo di riserva per spese obbligatorie e d ordine del bilancio di previsione per l anno finanziario 2010 ai sensi art. 40, comma 2, della l.r. 15/2002 euro ,00 (1 provvedimento). DECRETO DEL DIRETTORE GENERALE SETTORE VALUTAZIONE IMPATTO AMBIENTALE N. 38 Verifica di assoggettabilità ex art. 12 d. Lgs. n. 4/2008. Variante costiera al PTCP della Regione Liguria. Parere positivo con prescrizioni. REGIONE LIGURIA DIREZIONE CENTRALE RISORSE FINANZIARIE E STRUMENTALI SETTORE AMMINISTRAZIONE GENERALE Pubblicazione ex art. 26, comma 6 della l.r. n. 5 dell degli incarichi conferiti nelle sedute della Giunta regionale del 5 e 9 febbraio pag. 229 pag. 230 pag. 232 pag. 233 pag. 235 pag. 237 pag. 238 pag. 240

6 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 6 PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE SETTORE URBANISTICA E DIFESA DEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI IMPERIA N. 29 Bacino del torrente Arroscia (rio delle Ciazze). Concessione di derivazione acqua ad uso irriguo. Ditta: Gazzelli Graziella (C.F. GZZ GZL 61H50 L809L). Pratica n PROVINCIA DI IMPERIA Ditta: Viscardi Annamaria. Domanda per concessione derivazione acqua. AUTORIZAZIONE DEL DIRIGENTE SETTORE DIFESA DEL SUOLO E TUTELA AMBIENTALE - SERVIZIO CONCESSIONI ED AUTORIZ- ZAZIONI DELLA PROVINCIA DI SAVONA N. 591 Corso d acqua rio Morteo - Località Cenesi - Comune di Cisano sul Neva. Autorizzazione temporanea per l esecuzione di un attraversamento con impianto idrico e gas al di sopra della tombinatura esistente. Soggetto autorizzato: Condominio VER.SOL.MAR.. DECRETO DEL DIRIGENTE SETTORE DIFESA DEL SUOLO E TUTELA AMBIENTALE - SERVIZIO CONCESSIONI ED AUTORIZZA- ZIONI DELLA PROVINCIA DI SAVONA N. 593 Corso d acqua rio Vanisella - Località Cantalupo - Comune di Varazze. Concessione in sanatoria per mantenimento di attraversamento in subalveo con tubazione idrica DN 40 mm. Concessionario: Sig.ra Cavalleri Angela. PROVINCIA DI SAVONA Ditta: Anfosso Tamara. Domanda per concessione derivazione acqua. pag. 241 pag. 242 pag. 243 pag. 243 pag. 244 DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SERVIZIO OPERE IDRAULI- CHE - RISORSE IDRICHE E LINEE ELETRICHE DELLA PROVIN- CIA DELLA SPEZIA N. 35 Nulla Osta n Corso d acqua: canale di Riomaggiore e canale di Groppo. Istanza della ditta: Parco Nazionale delle Cinque Terre. Autorizzazione per taglio selettivo vegetazione in alveo dei corsi d acqua canale di Riomaggiore e canale di Groppo nel Comune di Riomaggiore. DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SERVIZIO OPERE IDRAULI- CHE - RISORSE IDRICHE E LINEE ELETRICHE DELLA PROVIN- CIA DELLA SPEZIA N. 36 Nulla Osta n Corso d acqua: fiume Magra. Istanza della ditta: Restauri S.r.l.. Autorizzazione all intervento di asportazione di sedimenti da fiume Magra finalizzato al regupero del percorso pedonale comunale di accesso al centro storico di Bolano. pag. 244 pag. 244

7 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 7 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 116 Modifiche statutarie: integrazione articolo 14 dello statuto dell azienda pubblica di servizi alla persona Ospedale Sant Antonio di Sassello (SV). LA GIUNTA REGIONALE omissis DELIBERA 1. per le motivazioni di cui in premessa e che si intendono integralmente richiamate, di approvare l integrazione dell articolo 14, dello Statuto dell A.S.P. Ospedale Sant Antonio con il comma 6, così come deliberata dal Consiglio di Amministrazione con provvedimento n. 1 del 20 gennaio 2010, che si allega quale parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; 2. di dare mandato al Presidente dell A.S.P. Ospedale Sant Antonio di predisporre un testo integrato di statuto contenente la modifica approvata; 3. di disporre che la presente deliberazione venga pubblicata per estratto nel Bollettino Ufficiale della Regione Liguria. Si avvisa che avverso il presente provvedimento è possibile proporre ricorso giurisdizionale al T.A.R. entro sessanta giorni o, in alternativa, ricorso amministrativo straordinario al Presidente della Repubblica entro centoventi giorni, dalla notifica, comunicazione o pubblicazione dello stesso. IL SEGRETARIO Mario Martinero (allegato omesso) DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 117 Estinzione della Associazione Provinciale Produttori Olivicoli di Imperia con sede nel Comune di Imperia, iscritta nel registro regionale delle persone giuridiche di diritto privato al n LA GIUNTA REGIONALE per le motivazioni di cui alle premesse: Omissis DELIBERA 1. di dichiarare l estinzione della Associazione Provinciale Produttori Olivicoli di Imperia con sede nel Comune di Imperia, per le motivazioni espresse nelle dichiarazioni rese dal Presidente dell Associazione, il signor Giovanni Danio, pervenute con nota della Coldiretti Regionale, prot. n 2 del 25 gennaio 2010, agli atti del Settore Affari Istituzionali Giuridici e Legislativi e che qui s intendono integralmente richiamate quale parte necessaria e sostanziale del presente provvedimento;

8 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag di iscrivere il presente provvedimento, nonché il cognome e nome del Commissario Liquidatore nella persona del signor Giovanni Bottino, nel Registro Regionale delle Persone Giuridiche di Diritto Privato; 3. di disporre la comunicazione del presente provvedimento al Presidente della Associazione Provinciale Produttori Olivicoli di Imperia, presso la Coldiretti Regionale, nonché al Presidente del Tribunale di Imperia, per gli adempimenti di competenza previsti dal Codice civile e dalle disposizioni di attuazione del medesimo; 4. di disporre che successivamente alla comunicazione del Presidente del Tribunale di chiusura della liquidazione si provvederà alla cancellazione con decreto dirigenziale della Associazione Provinciale Produttori Olivicoli di Imperia dal Registro Regionale delle Persone Giuridiche di Diritto Privato a cui risulta iscritta al numero d ordine 387; 5. di disporre che la presente deliberazione venga pubblicata, per estratto, sul Bollettino ufficiale della Regione Liguria; Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale al TAR entro 60 giorni ovvero, alternativamente, ricorso amministrativo straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni dalla notifica, comunicazione o pubblicazione dello stesso. IL SEGRETARIO Mario Martinero DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 132 Approvazione degli impegni applicabili nella Regione Liguria ai sensi dell art.22 del D.M del 22 dicembre 2009 relativo all attuazione della condizionalità in agricoltura per l anno LA GIUNTA REGIONALE omissis DELIBERA Di definire, per i motivi indicati in premessa, in recepimento a quanto stabilito dal D.M /2009 l elenco dei criteri di gestione obbligatoria e le buone condizioni agronomiche e ambientali che devono rispettare gli agricoltori beneficiari di determinati aiuti comunitari, nell ambito del sistema della condizionalità, come stabilito dall articolo 4 del regolamento (CE) n. 73/2009 e dalle conseguenti norme comunitarie e nazionali di attuazione; Di approvare, a questo fine, le disposizioni riportate nei seguenti allegati: Allegato 1 - Criteri di Gestione Obbligatori Allegato 2 - Norme e degli standard per il mantenimento dei terreni in buone condizioni agronomiche e ambientali ; Di dare atto che gli allegati costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione; Di stabilire che tali disposizioni si applicano: - ai beneficiari dei pagamenti diretti concessi a norma del regolamento (CE) n.73/2009

9 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 9 - ai beneficiari delle indennità e pagamenti di cui all articolo 36, lettera a), punti da i) a v), e lettera b), punti i), iv) e v) del regolamento (CE) n.1698/05 - ai beneficiari dei pagamenti ai sensi degli articoli 85 unvicies, 103 septvicies del regolamento (CE) n.1234/2007 del Consiglio del 22 ottobre e successive modifiche ed integrazioni, relativi ai programmi di sostegno per la ristrutturazione e la riconversione dei vigneti, ai programmi di sostegno per la vendemmia verde o ai pagamenti del premio di estirpazione; - alle azioni ambientali previste nei programmi operativi del settore ortofrutticolo (secondo quanto stabilito dalla Strategia Nazionale approvata con DM 3417 del 25 settembre 2008) a norma dell articolo 103 quater del regolamento (CE) 1234/2007 successive modifiche ed integrazioni. Di stabilire che il presente atto sostituisce, con decorrenza dalla data della sua approvazione, la deliberazione n.1789 del 22 dicembre 2008; Di dare mandato alla Struttura competente per materia di provvedere all emanazione di eventuali disposizioni attuative e alla definizione delle necessarie norme tecniche e procedurali; Di dare atto che avverso il presente provvedimento può essere presentato ricorso giurisdizionale al T.A.R. o, alternativamente, ricorso straordinario al Presidente della Repubblica rispettivamente entro 60 giorni o 120 giorni dalla comunicazione, notifica o pubblicazione del presente atto. IL SEGRETARIO Mario Martinero (segue allegato)

10 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 10 Allegato 1 ELENCO A DEI CRITERI DI GESTIONE OBBLIGATORI DI CUI AGLI ARTICOLI 4 E 5 E A NORMA DELL ALLEGATO II DEL REGOLAMENTO (CE) N. 73/09 CAMPO DI CONDIZIONALITÀ: AMBIENTE Atto A1 Direttiva 79/409/CEE del Consiglio concernente la conservazione degli uccelli selvatici Articolo 3 paragrafo 1, articolo 3 paragrafo 2, lettera b), articolo 4 paragrafi 1, 2 e 4 e articolo 5 lettere a), b) e d) Recepimento) Deliberazione 26 marzo Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano. Modifica della deliberazione 2 dicembre 1996 del Ministero dell'ambiente, recante: «Classificazione delle Aree protette». (Repertorio n. 119/CSR). (G.U. n. 137 del 13 giugno 2008); DPR 8 settembre 1997, n. 357 Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche (Supplemento ordinario n. 219/L G.U. n. 248 del 23 ottobre 1997), artt. 3, 4, 5, 6 come modificato dal DPR 12 marzo 2003 n. 120 Regolamento recante modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, concernente attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche (G.U. n. 124 del 30 maggio 2003) e successive modifiche ed integrazioni; Decreto del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio 3 settembre 2002 Linee guida per la gestione dei siti Natura 2000 (G.U. della Repubblica Italiana n. 224 del 24 settembre 2002); Decreto del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 17 ottobre 2007 relativo alla Rete Natura 2000 Criteri minimi uniformi per la definizione delle misure di conservazione relative alle zone speciali di conservazione (ZSC) e a zone di protezione speciale (ZPS) (G.U. n. 258 del 6 novembre 2007) e successive modifiche ed integrazioni; Decreto del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 19 giugno 2009 Elenco delle zone di protezione speciale (ZPS) classificate ai sensi della direttiva 79/409/CEE (G.U. n. 157 del 9 luglio 2009). Recepimento regionale Legge regionale n.28 del 10 luglio 2009 Disposizioni in materia di tutela e valorizzazione della biodiversità Deliberazione di Giunta Regionale n.1793 del 18 dicembre 2009 Istituzione Reteecologica LR 28/2009 art.3 Deliberazione di Giunta Regionale n. 270 del 25 febbraio 2000 Designazione zone di protezione speciale (ZPS) ai sensi della direttiva 79/409/CEE sul territorio ligure. Deliberazione di Giunta Regionale n 328 del 7 aprile 2006 Approvazione di criteri ed indirizzi procedurali ad oggetto l applicazione della Valutazione di incidenza-sostituzione del D.G.R. 646/2001 e del D.G.R. 643/2002 Deliberazione di Giunta Regionale n 126 del 9 febbraio 2007 Indirizzi per le attività agro-silvo pastorali nei siti della Rete Natura 2000 in Liguria Regolamento n. 5/2008 recante Misura di conservazione per la tutela delle zone di protezione speciale (ZPS) liguri

11 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 11 Descrizione degli impegni applicabili a livello dell azienda agricola Le aziende devono rispettare le disposizioni previste dalla normativa regionale sopra riportata. Atto A2 Direttiva 80/68/CEE del Consiglio concernente la protezione delle acque sotterranee dall inquinamento provocato da certe sostanze pericolose. Articoli 4 e 5. Recepimento) Articoli 103 e 104 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 Norme in materia ambientale (G.U. n. 88 del 14 aprile 2006, S.O. n. 96) e successive modifiche e integrazioni. Descrizione degli impegni applicabili a livello dell azienda agricola Gli obblighi di condizionalità derivanti dall applicazione dell Atto A2 sono riferiti a: obblighi e divieti validi per tutte le aziende: A 2.1 assenza di dispersione di combustibili, oli di origine petrolifera e minerali, lubrificanti usati, filtri e batterie esauste, al fine di evitare la diffusione di sostanze pericolose per percolazione nel suolo o sottosuolo; obblighi e divieti validi per le aziende i cui scarichi non siano assimilabili a quelli domestici: A 2.2 autorizzazione allo scarico di sostanze pericolose, rilasciata dagli Enti preposti; A 2.3 rispetto delle condizioni di scarico contenute nell autorizzazione.

12 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 12 Si evidenzia che tutti gli scarichi devono essere preventivamente autorizzati (art. 124 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152) fatto salvo per le acque reflue domestiche e le acque reflue a queste assimilate (art. 101 (7), lettere a), b), c)), provenienti da imprese: dedite esclusivamente alla coltivazione del terreno e/o alla silvicoltura; dedite ad allevamento di bestiame; dedite alle attività di cui alle lettere a) e b) che esercitano anche attività di trasformazione o di valorizzazione della produzione agricola, inserita con carattere di normalità e complementarietà funzionale nel ciclo produttivo aziendale e con materia prima lavorata proveniente in misura prevalente dall attività di coltivazione dei terreni di cui si abbia a qualunque titolo disponibilità. Si definiscono acque reflue domestiche (art. 74 (1), lettera g) del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152) le acque reflue provenienti da insediamenti di tipo residenziale e da servizi e derivanti prevalentemente dal metabolismo umano e da attività domestiche. Si definisce scarico (art. 74 (1), lettera ff) del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152) qualsiasi immissione effettuata esclusivamente tramite un sistema stabile di collettamento che collega senza soluzione di continuità il ciclo di produzione del refluo con il corpo ricettore acque superficiali, sul suolo, nel sottosuolo e in rete fognaria, indipendentemente dalla loro natura inquinante, anche sottoposte a preventivo trattamento di depurazione. Tutte le aziende che non si trovano nelle condizioni previste ai punti suindicati devono essere autorizzate allo scarico. Ai sensi di quanto previsto dal D. Lgs 152/2006, è vietato lo scarico sul suolo o negli strati superficiali del sottosuolo (art. 103), fatta eccezione per insediamenti, installazioni o edifici isolati che producono acque reflue domestiche. Al di fuori di questa ipotesi, gli scarichi sul suolo esistenti devono essere convogliati in corpi idrici superficiali, in reti fognarie ovvero destinati al riutilizzo in conformità alle prescrizioni fissate. È sempre vietato lo scarico diretto nelle acque sotterranee e nel sottosuolo (art. 104). Atto A3 Direttiva 86/278/CEE del Consiglio concernente la protezione dell ambiente, in particolare del suolo, nell utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura. Articolo 3. Recepimento) Decreto Legislativo 27 gennaio 1992, n. 99 Attuazione della Direttiva 86/278/CEE, concernente la protezione dell ambiente, in particolare del suolo, nell utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura (Supplemento ordinario alla G.U. n. 38 del 15 febbraio 1992). Descrizione degli impegni applicabili a livello dell azienda agricola Il presente Atto si applica alle aziende agricole sui cui terreni si effettua lo spandimento dei fanghi di depurazione dell azienda o di terzi. L utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura deve avvenire nel rispetto di quanto stabilito nel D. Lgs. 99/92.

13 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 13 Per questa attività, si distinguono i seguenti ruoli: a. agricoltore/azienda agricola (che mette a disposizione i terreni sui quali spargere i fanghi). b. utilizzatore dei fanghi (chi li sparge sui terreni agricoli); c. produttore dei fanghi (chi rende i fanghi utilizzabili in agricoltura, attraverso un processo di condizionamento e depurazione); Ai fini del rispetto del presente Atto in ambito condizionalità, gli impegni da assolvere sono differenti in funzione del/dei ruolo/i che l agricoltore ricopre: Ruolo dell agricoltore/azienda A. nel caso in cui l agricoltore, attraverso un consenso scritto, metta a disposizione di terzi i terreni sui quali esercita la propria attività agricola per lo spandimento dei fanghi B. nel caso in cui utilizzi fanghi di terzi sui terreni della propria azienda (utilizzatore) C. l agricoltore che produce ed utilizza fanghi propri sui terreni della propria azienda (produttore utilizzatore) Impegni a.1 acquisire e conservare copia di: formulario di identificazione dei fanghi; autorizzazione allo spandimento; registro di utilizzazione dei terreni (di cui verifica la corretta compilazione); notifica agli Enti competenti dell inizio delle operazioni di utilizzazione dei fanghi, nei tempi previsti; a.2 far rispettare all utilizzatore le condizioni tecniche di utilizzazione dei fanghi ed i divieti previsti dalla normativa. b.1 gli adempimenti di cui ai punti a. 1 e a. 2, di cui è direttamente responsabile; b.2 possedere l autorizzazione all utilizzazione dei fanghi; b.3 essere iscritto all Albo nazionale delle imprese che gestiscono rifiuti, nel caso in cui provveda al trasporto dei fanghi dal produttore all azienda. c.1 gli adempimenti di cui ai punti a e b; c.2 tenere il registro di carico e scarico dei fanghi prodotti ed inviarne annualmente copia all autorità competente. Oltre agli obblighi amministrativi sopra elencati, l art. 3 del D. Lgs. 99/92 elenca le condizioni di utilizzazione dei fanghi. Si possono utilizzare fanghi: sottoposti a trattamento; idonei a produrre un effetto concimante e/o ammendante del terreno; esenti da sostanze tossiche, nocive, persistenti, bioaccumulabili o che ne contengano in concentrazioni non dannose per il terreno, le colture, gli animali, l uomo e l ambiente; nel rispetto dei quantitativi limite triennali.

14 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 14 Non si possono utilizzare fanghi: su terreni allagati, soggetti ad esondazioni o inondazioni; su terreni in forte pendio (superiore al 15%); su terreni con ph molto acido (inferiore a 5); su terreni destinati a pascolo o a produzione di foraggere, nelle 5 settimane precedenti allo sfalcio od al pascolamento; su terreni destinati all orticoltura e frutticoltura, quando i prodotti sono normalmente a contatto con il terreno e vengono consumati crudi, nei 10 mesi precedenti il raccolto e durante il raccolto stesso; su terreni con colture in atto, tranne le colture arboree. L art. 9 del D. Lgs. 99/92, al punto 3 dettaglia le informazioni che devono essere contenute nelle notifiche di avvio delle operazioni di utilizzazione dei fanghi: estremi dell impianto di provenienza dei fanghi; dati analitici dei fanghi; dati catastali e di superficie dei terreni su cui si intende applicare i fanghi; dati analitici dei terreni; le colture in atto e quelle previste; date di utilizzazione dei fanghi; consenso scritto da parte di chi ha diritto di esercitare l attività agricola sui terreni interessati; titolo di possesso o dichiarazione sostitutiva. Atto A4 Direttiva 91/676/CEE del Consiglio relativa alla protezione delle acque dall inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole. Articoli 4 e 5. Recepimento) Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 Norme in materia ambientale (G.U. n. 88 del 14 aprile Supplemento Ordinario n. 96) e successive modifiche e integrazioni. - Art.74, lettera pp), definizione di Zone vulnerabili : zone di territorio che scaricano direttamente o indirettamente composti azotati di origine agricola o zootecnica in acque già inquinate o che potrebbero esserlo in conseguenza di tali tipi di scarichi ; - Art. 92, designazione di Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola : Sono designate vulnerabili all'inquinamento da nitrati provenienti da fonti agricole le zone elencate nell'allegato 7/A-III alla parte terza del Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152, nonché le ulteriori zone vulnerabili da nitrati di origine agricola designate da parte delle Regioni. D.M. 19 aprile 1999, Approvazione del codice di buona pratica agricola (G.U. n. 102 del 4 maggio 1999, S.O. n. 86); Decreto interministeriale 7 aprile 2006 recante Criteri e norme tecniche generali per la disciplina regionale dell utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento, di cui all articolo 38 del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152 (G.U. n. 109 del 12 maggio 2006, S.O. n. 120).

15 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 15 Recepimento regionale Deliberazione della Giunta regionale n.1256 del 5 novembre 2004 Individuazione, nei comuni di Albenga e Ceriale, di una zona vulnerabile da nitrati di origine agricola, ai sensi dell art. 19, comma 3 del decreto legislativo 152/1999 e successive modifiche e integrazioni Deliberazione della Giunta regionale n.599 del 16 giugno 2006 Adozione del programma d azione ai sensi della direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall inquinamento da nitrati da fonti agricole, per quanto riguarda le zone di Ceriale, Albenga e Cisano sul Neva (SV) Deliberazione della Giunta Regionale n.25 del 19 gennaio 2007 Direttiva 91/676/CEE modifica del Programma d azione per le zone dichiarate vulnerabili da nitrati di origine agricola a seguito dell adozione dei D.Lgs. n.152/2006 e n.217/2006 così come integrata dall allegato 3 del presente atto. Deliberazione della Giunta regionale n.163 del 26 febbraio 2007 Approvazione degli impegni applicabili nella Regione Liguria ai sensi dell art.2 del D.M. 21 dicembre 2006 relativo all attuazione della Condizionalità e integrazioni al Programma d azione di cui alla D.G.R. 25/2007 Descrizione degli impegni applicabili a livello dell azienda agricola Gli impegni che gli agricoltori devono rispettare sono quelli prescritti dal Programma d Azione adottato dai provvedimenti regionali sopracitati Atto A5 Direttiva 92/43/CEE del Consiglio relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche. Articolo 6 e articolo 13 paragrafo 1, lettera a). Recepimento) D.P.R. 8 settembre 1997, n. 357 Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche (G.U. n. 248 del 23 ottobre 1997, S.O. n. 219/L), artt. 3, 4, 5, 6 come modificato dal DPR 12 marzo 2003 n. 120 Regolamento recante modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, concernente attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche (G.U. n. 124 del 30 maggio 2003) e successive modifiche ed integrazioni; Decreto del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio 3 settembre 2002 Linee guida per la gestione dei siti Natura 2000 (G.U. n. 224 del 24 settembre 2002); Decreto del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 17 ottobre 2007 relativo alla Rete Natura 2000 Criteri minimi uniformi per la definizione delle misure di conservazione relative alle zone speciali di conservazione (ZSC) e a zone di protezione speciale (ZPS) (G.U. n. 258 del 6 Novembre 2007) e successive modifiche ed integrazioni; Deliberazione 26 marzo Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano. Modifica della deliberazione 2 dicembre 1996 del Ministero dell'ambiente, recante: «Classificazione delle Aree protette». (Repertorio n. 119/CSR). (G.U. n. 137 del 13 giugno 2008);

16 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 16 Decreto del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 30 marzo Secondo elenco aggiornato dei siti di importanza comunitaria per la regione biogeografia alpina in Italia ai sensi della direttiva 92/43/CEE (GU n. 95 del 24 aprile 2009, S.O. n. 61); Decreto del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 30 marzo Secondo elenco aggiornato dei siti di importanza comunitaria per la regione biogeografia continentale in Italia ai sensi della direttiva 92/43/CEE (GU n. 95 del 24 aprile 2009, S.O. n.61); Decreto del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 30 marzo Secondo elenco aggiornato dei siti di importanza comunitaria per la regione biogeografia mediterranea in Italia ai sensi della direttiva 92/43/CEE (GU n. 95 del 24 aprile 2009, S.O. n.61). Intervento delle Regioni e Province autonome Legge regionale n.28 del 10 luglio 2009 Disposizioni in materia di tutela e valorizzazione della biodiversità Deliberazione di Giunta Regionale n.1793 del 18 dicembre 2009 Istituzione Reteecologica LR 28/2009 art.3 Deliberazione di Giunta Regionale n.1687 del 4 dicembre 2009 Priorità di conservazione dei Siti di Importanza Comunitaria terrestri liguri e cartografia delle Zone rilevanti per la salvaguardia dei Siti di importanza Comunitaria Deliberazione di Giunta Regionale n.1507 del 6 novembre 2009 Misure di salvaguardia per habitat di cui all Allegato I della direttiva 92/43/CEE ai sensi della L.R. 28/2009; Deliberazione di Giunta Regionale n. 270 del 25 febbraio Designazione zone di protezione speciale (ZPS) ai sensi della direttiva 79/409/CEE sul territorio ligure. Deliberazione di Giunta Regionale n del 23/12/2005 Proposta di aggiornamento dei Siti di Importanza Comunitaria terrestri liguri e di un nuovo Sito di Importanza Comunitario Deliberazione di Giunta Regionale n. 328 del 7 aprile 2006 Approvazione di criteri ed indirizzi procedurali ad oggetto l applicazione della Valutazione di incidenza-sostituzione del D.G.R. 646/2001 e del D.G.R. 643/2002 Deliberazione di Giunta Regionale n. 126 del 9 febbraio 2007 Indirizzi per le attività agro-silvo pastorali nei siti della Rete Natura 2000 in Liguria Descrizione degli impegni applicabili a livello dell azienda agricola Le aziende devono rispettare le disposizioni previste dalla normativa regionale sopra riportata, nonché sono ritenute al rispetto delle pertinenti disposizioni di cui all articolo 2 del Decreto del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 17 ottobre 007 n.184 relativo alla Rete Natura Criteri minimi uniformi per la definizione delle misure di conservazione relative alle zone speciali di conservazione (ZSC) e a zone di protezione speciale (ZPS) e successive modifiche ed integrazioni e le disposizioni di cui all art. 5 del DPR 8 settembre 1997, n.357

17 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 17 CAMPO DI CONDIZIONALITA : SANITÀ PUBBLICA E SALUTE DEGLI ANIMALI IDENTIFICAZIONE E REGISTRAZIONE DEGLI ANIMALI Atto A6 - Direttiva 2008/71/CE del Consiglio del 15 luglio 2008, relativa alla identificazione e alla registrazione dei suini. Articoli 3, 4 e 5. Recepimento) D.P.R. 30 aprile 1996, n. 317 Regolamento recante norme per l attuazione della direttiva 92/102/CEE relativa all identificazione e registrazione degli animali. (G.U. G.U n. 138) D.M. 16 maggio 2007 recante modifica dell Allegato IV del D.P.R. 317/96 (G.U n. 148) Ordinanza del Ministero della salute del 12 aprile 2008 (GUCE 16 giugno 2008 n. 139) Descrizione degli impegni applicabili a livello dell azienda agricola Il presente Atto si applica alle aziende agricole con allevamenti suinicoli. Si seguito sono indicati gli impegni da assolvere. A.: COMUNICAZIONE DELL AZIENDA AGRICOLA ALLA ASL PER LA REGISTRAZIONE DELL AZIENDA A.1 Richiesta al Servizio veterinario competente del codice aziendale entro 20 gg dall'inizio attività; A.2 Comunicazione al Servizio veterinario competente per territorio di eventuali variazioni anagrafiche e fiscali dell'azienda. B: TENUTA DEL REGISTRO AZIENDALE E COMUNICAZIONE DELLA CONSISTENZA DELL ALLEVAMENTO DELL AZIENDA AGRICOLA B.1 Obbligo di tenuta del registro aziendale, regolarmente aggiornato con entrata ed uscita dei capi; B.2 Comunicazione della consistenza dell allevamento (aggiornata almeno una volta l anno) preferibilmente entro il mese di marzo nel registro aziendale ed in Banca Dati Nazionale (BDN); B.3 Comunicazione al Servizio veterinario competente per territorio e BDN di ogni variazione della consistenza zootecnica dell'azienda (nascite, morti, movimentazioni). Movimentazione dei capi tramite Modello 4 ovvero Dichiarazione di provenienza dell animale, riportante il numero dei capi e da allegare e registrare nel Registro aziendale. Le movimentazioni in entrata e in uscita dall allevamento devono essere registrate entro 3 giorni dall evento sul registro di carico e scarico, ed entro 7 giorni dall evento in BDN.

18 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 18 C.: IDENTIFICAZIONE E REGISTRAZIONE DEGLI ANIMALI C.1 Obbligo di marcatura individuale con codice aziendale (tatuaggio), entro 70 giorni dalla nascita e comunque prima dell uscita del capo dall azienda. Atto A7 - Regolamento (CE) n. 1760/2000 del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un sistema di identificazione e registrazione dei bovini e relativo all etichettatura delle carni bovine e dei prodotti a base di carni bovine e che abroga il regolamento (CE) n. 820/97. Articoli 4 e 7. Applicazione) D.P.R. 30 aprile 1996, n. 317 Regolamento recante norme per l attuazione della direttiva 92/102/CEE relativa all identificazione e registrazione degli animali. (G.U. G.U n. 138) D.M. 16 maggio 2007 recante modifica dell Allegato IV del D.P.R. 317/96 (G.U n. 148) D.P.R. 19 ottobre 2000, n. 437 Regolamento recante modalità per l identificazione e la registrazione dei bovini (G.U. n. 30 del 06 febbraio 2001) e successive modifiche e integrazioni; D.M. 18/7/2001 Modifica degli allegati al D.P.R. 19 ottobre 2000, n. 437, riguardante «Regolamento recante modalità per la identificazione e la registrazione dei bovini» (G.U. n. 205 del 4 settembre 2001); D.M. 31 gennaio 2002 Disposizioni in materia di funzionamento dell anagrafe bovina (G.U. n. 72 del 26 marzo 2002) e successive modifiche e integrazioni; D.M. 7 giugno 2002 Approvazione del manuale operativo per la gestione dell'anagrafe bovina (G.U. n. 152 del 1 luglio 2002, S.O.) Provvedimento 26 maggio 2005 concernente Accordo Stato-Regioni recante Approvazione del manuale operativo per la gestione dell anagrafe bovina (G.U. n. 243 del 18 ottobre 2005, S.O. n. 166) ; Descrizione degli impegni applicabili a livello dell azienda agricola Il presente Atto si applica alle aziende agricole con allevamenti bovini e/o bufalini. Di seguito sono indicati gli impegni da assolvere. A.: A.1 A.2 A.2 A.3 REGISTRAZIONE DELL AZIENDA PRESSO L ASL E IN BDN Registrazione presso il Servizio veterinario competente e richiesta del codice aziendale entro 20 gg dall'inizio attività; Registrazione dell azienda presso la BDN; Comunicazione opzione su modalità di registrazione degli animali: o Direttamente nella BDN con accesso tramite smart card; o Tramite A.S.L., organizzazioni professionali, di categoria, veterinario riconosciuto, altro operatore autorizzato; Comunicazioni al Servizio veterinario competente per territorio di eventuali variazioni anagrafiche e fiscali dell'azienda. B.: IDENTIFICAZIONE E REGISTRAZIONE DEGLI ANIMALI - - B.1 Obbligo di tenuta del registro aziendale, regolarmente aggiornato con entrata ed uscita dei capi;

19 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 19 B.2 B.3 Richiesta codici identificativi specie bovina (numero 2 marche auricolari) direttamente alla BDN o tramite operatore delegato. Le marche auricolari sono individuali.; Effettuazione della marcatura dei bovini entro 20 giorni dalla nascita e comunque prima che l'animale lasci l'azienda; nel caso di importazione di un capo da paesi terzi, entro 20 giorni dai controlli di ispezione frontaliera. Presenza di marcatura ai sensi del DPR 437/2000 per tutti gli animali nati dopo il 31 dicembre Gli animali oggetto di scambi intracomunitari devono essere identificati, a partire dal 1 gennaio 1998, ai sensi del Regolamento 1760/2000; B.4 Compilazione, contestuale alla marcatura, della cedola identificativa se l allevatore non aggiorna direttamente la BDN; B.5 Aggiornamento del registro aziendale entro 3 giorni dall'identificazione; B.6 Consegna della cedola identificativa al Servizio veterinario dell'a.s.l. competente per territorio o ad altro soggetto delegato entro 7 giorni dalla marcatura del capo (se non registra direttamente in BDN); B.7 Registrazione delle nascite in BDN se l allevatore aggiorna direttamente la BDN; B.8 Acquisizione del passaporto dal Servizio veterinario o altro B.9 B.10 soggetto delegato; Comunicazioni al Servizio veterinario competente per territorio di eventuali furti/smarrimenti di animali, marchi auricolari e passaporti; Nel caso i capi vengano acquistati da Paesi Terzi, consegna al Servizio Veterinario competente per territorio o ad altro soggetto delegato, entro 7 giorni dai controlli previsti per l importazione della documentazione prevista debitamente compilata, per l'iscrizione in anagrafe. C: REGISTRO AZIENDALE C.1 Corretto aggiornamento del registro aziendale entro 3 giorni dagli eventi (nascite, morti, movimentazioni). D.: MOVIMENTAZIONE DEI CAPI: NASCITE - INGRESSO IN AZIENDA - DECESSO - D.1 Registrazione sul registro aziendale entro 3 giorni degli estremi del modello 4 nel caso di movimentazioni in ingresso; D.2 D.3 D.4 D.5 Comunicazione del decesso e consegna del passaporto del capo al Servizio veterinario dell'a.s.l. entro 7 giorni; Nel caso il capo acquistato/scambiato con un altro Paese UE venga immediatamente macellato, non occorre comunicare la richiesta di iscrizione in anagrafe; Per bovini introdotti in allevamento: annotazione del passaggio di proprietà sul retro del passaporto e aggiornamento entro 3 giorni del registro di stalla; Registrazione della nascita entro 3 giorni sul registro aziendale, comunicazione della nascita entro 7 giorni alla BDN, successivo ritiro del passaporto dal Servizio veterinario.

20 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 20 E.: MOVIME NTAZIONE DE I CAPI: USCITA DALL AZIENDA E.1 Compilazione del modello 4; E.2 Aggiornamento del registro aziendale entro 3 giorni; E.3 Comunicazione delle variazioni entro 7 giorni, direttamente in BDN oppure tramite invio copia del modello 4 al Servizio veterinario o ad altro soggetto delegato. Atto A8 - Regolamento (CE) n. 21/2004 del Consiglio del 17 dicembre 2003 che istituisce un sistema di identificazione e registrazione degli ovini e dei caprini e che modifica il regolamento (CE) n. 1782/2003 e le direttive 92/102/CEE e 64/432/CEE (GU L 5 del 9 gennaio 2001, pagina 8). Articoli 3, 4 e 5. Applicazione) D.P.R. 30 aprile 1996, n. 317 Regolamento recante norme per l attuazione della direttiva 92/102/CEE relativa all identificazione e registrazione degli animali. (G.U. n. 138 del 14 giugno 1996); D.M. 16 maggio 2007 recante modifica dell Allegato IV del D.P.R. 30 aprile 1996, n. 317 (G.U. n. 148 del 28 giugno 2007); Recepimento regionale Deliberazione della Giunta regionale n.926 del 9/8/2006 Applicazione Reg. CE n.21/2004 del Consiglio del 17 dicembre 2003 che istituisce un sistema di identificazione e registrazione degli animali delle specie ovina e caprina

21 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 21 ELENCO B CAMPO DI CONDIZIONALITÀ: SANITA PUBBLICA, SALUTE DEGLI ANIMALI E DELLE PIANTE Atto B9 - Direttiva 91/414/CEE del Consiglio concernente l immissione in commercio dei prodotti fitosanitari. Articolo 3. Recepimento) Decreto legislativo n. 194 del 17 marzo 1995 "Attuazione della dir. 91/414/CEE in materia di immissione in commercio di prodotti fitosanitari" (G.U. n. 122 del 27 maggio 1995, S.O. n. 60) e successive modifiche e integrazioni; D.P.R. n. 290 del 23 aprile 2001 Regolamento di semplificazione dei procedimenti di autorizzazione alla produzione, alla immissione in commercio e alla vendita di prodotti fitosanitari e relativi coadiuvanti (n. 46, allegato 1, legge n. 59/1997) [art. 42] (G.U. del 18 luglio 2001 n. 165, S.O.) e successive modifiche e integrazioni; Circolare MiPAAF 30/10/2002 Modalità applicative dell'art. 42 del decreto del Presidente della Repubblica 23 aprile 2001, n. 290, relativo ai dati di produzione, esportazione, vendita ed utilizzo di prodotti fitosanitari e coadiuvanti di prodotti fitosanitari (G.U. n. 29 del 5 febbraio 2003, S.O. n. 18); Articolo 5 e allegato 5 del Decreto del Ministro della salute 27 agosto 2004 relativo ai Prodotti fitosanitari: limiti massimi di residui delle sostanze attive nei prodotti destinati all'alimentazione e successive modifiche e integrazioni (G.U. n. 292 del 14 dicembre 2004, S. O. n. 179) e successive modifiche e integrazioni. Recepimento regionale Decreto regionale n.81 del 5/3/2009 Regolamento (CE) 1698/2005 regolamento (CE) n.73/2009 approvazione modulistica denominata Registro di campagna Descrizione degli impegni applicabili a livello dell azienda agricola Per le aziende i cui titolari siano acquirenti od utilizzatori di prodotti fitosanitari valgono gli impegni previsti dal D.P.R. n. 290 del 23 aprile 2001 ed in particolare quelli previsti dalla Circolare del MiPAF del 30 ottobre 2002, in applicazione dell art. 42 del D.P.R. citato. Gli impegni si differenziano in relazione alla classificazione tossicologica dei prodotti utilizzati.

22 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 22 In relazione a quanto sopraindicato, le aziende devono rispettare i seguenti impegni: Obblighi validi per tutte le aziende: disponibilità, conformità e aggiornamento del registro dei trattamenti (Registro di campagna); rispetto delle prescrizioni di utilizzo previste nell etichetta del prodotto impiegato; presenza dei dispositivi di protezione individuale previsti; presenza in azienda di un sito per il corretto immagazzinamento dei prodotti fitosanitari ed evitare la dispersione nell ambiente; documentazione d acquisto costituita da: o fatture o documenti equivalenti intestati all azienda od al suo titolare che contengano le informazioni relative al tipo di prodotto acquistato e la sua quantità o nel caso di ricorso a contoterzista, scheda trattamento contoterzisti (all. 4 circolare ministeriale n ); disporre e conservare le fatture d acquisto dei prodotti. Obblighi validi per le aziende che utilizzano anche prodotti classificati come molto tossici, tossici o nocivi (T+, T, XN): disponibilità e validità dell autorizzazione per l acquisto e l utilizzazione dei prodotti (patentino); moduli di acquisto (vedi comma 6 dell art. 25 del DPR 290/2001) i quali, oltre alle informazioni sul prodotto acquistato, contengano chiaro riferimento al nominativo del titolare dell autorizzazione all acquisto e del relativo numero di patentino. Di seguito sono riportati i dati che il registro deve contenere: elenco cronologico dei trattamenti eseguiti sulle diverse colture, oppure, in alternativa, una serie di moduli distinti, relativi ciascuno ad una singola coltura agraria; prodotto fitosanitario utilizzato e quantità; superficie della coltura a cui si riferisce il singolo trattamento; avversità per la quale si è reso necessario il trattamento; registrazione delle fasi fenologiche/agronomiche principali di ogni coltura: semina o trapianto, inizio fioritura e raccolta. Il registro deve essere aggiornato entro trenta giorni dall esecuzione di ogni trattamento. Inoltre si sottolinea che: 1. la presenza del registro dei trattamenti in azienda, aggiornato e conforme pur essendo un impegno diretto solo per l Atto B11 è considerata condizione necessaria per il rispetto del presente Atto; pertanto, l inosservanza di questo impegno viene considerata una non conformità esclusivamente per l Atto B la presenza in azienda di un sito per il corretto immagazzinamento dei prodotti fitosanitari è un impegno previsto:

23 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 23 a. dal presente Atto, per quanto attiene alla verifica delle quantità di prodotti fitosanitari acquistati, utilizzati e immagazzinati; b. all Atto A2, per quanto riguarda la dispersione nell ambiente di sostanze pericolose; c. all Atto B11, per quanto attiene al pericolo di contaminazione delle derrate prodotte. Atto B10 - Direttiva 96/22/CE del Consiglio, e successive modifiche apportate dalla direttiva 2003/74/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, concernente il divieto d'utilizzazione di talune sostanze ad azione ormonica, tireostatica e delle sostanze beta-agoniste nelle produzioni animali e abrogazione delle direttive 81/602/CEE, 88/146/CEE e 88/299/CEE. Articolo 3 lettere a), b), d), ed e), e articoli, 4, 5 e 7. Recepimento) Decreto dirigenziale del 14/10/2004 del Ministero della Salute (G.U. n. 245 del 18 ottobre 2004); Decreto legislativo n. 158 del 16 marzo 2006 Attuazione della direttiva 2003/74/CE concernente il divieto di utilizzazione di talune sostanze ad azione ormonica, tireostatica e delle sostanze beta-agoniste nelle produzioni di animali e della direttiva 96/23/CE, del Consiglio, del 29 aprile 1996, concernente le misure di controllo su talune sostanze e sui loro residui negli animali vivi e nei loro prodotti, come modificata dal regolamento 882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, nonché abrogazione del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 336 (G.U. n. 98 del 28 aprile 2006) e successive modifiche e integrazioni. Descrizione degli impegni applicabili a livello dell azienda agricola Le aziende devono rispettare gli adempimenti ed i divieti contenuti nel Decreto legislativo n. 158 del In particolare, gli allevamenti di bovini, bufalini, suini, ovi-caprini, equini, avicoli, acquacoltura (trote, anguille), conigli, selvaggina d allevamento e/o i produttori di latte vaccino, uova, miele devono rispettare le prescrizioni previste dalla vigente normativa, salvo deroghe ed esclusioni: divieto di somministrazione agli animali d azienda di sostanza ad azione tireostatica, estrogena, androgena o gestagena, di stilbeni e di sostanze betaagoniste nonché di qualsiasi altra sostanza ad effetto anabolizzante. Alcune di queste sostanze possono tuttavia essere impiegate a scopo terapeutico o zootecnico, purché ne sia in questo caso controllato l uso sotto prescrizione medico-veterinaria con limitazione della possibilità di somministrazione solo da parte di un medico veterinario ad animali chiaramente identificati; divieto di destino alla commercializzazione di animali o di prodotti da essi derivati (latte, uova, carne, ecc.) ai quali siano stati somministrati per qualsiasi via o metodo medicinali veterinari contenenti sostanze tireostatiche, stilbeni, prodotti contenenti tali sostanze o loro derivati oppure siano state somministrate illecitamente sostanze beta-agoniste, estrogene, androgene e gestagene, oppure, in caso di trattamento con sostanze beta-agoniste, estrogene, androgene e gestagene effettuato nel rispetto delle disposizioni previste dagli articoli 4 e 5 del D. Lgs. 158/2006 (uso terapeutico o zootecnico), non sia rispettato il tempo di sospensione.

24 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 24 Atto B11 Regolamento (CE) n. 178/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, che stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l Autorità europea per la sicurezza alimentare e fissa le procedure nel campo della sicurezza alimentare. Articoli 14, 15, 17 (paragrafo 1)*, 18, 19 e 20. *attuato in particolare da: Articoli 2, 4 e 5 del Regolamento (CE) n. 2377/90 del Consiglio, che definisce una procedura comunitaria per la determinazione dei limiti massimi di residui di medicinali veterinari negli alimenti di origine animale, come confermati dall'art. 29 del Regolamento (CE) n. 470/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, che stabilisce procedure comunitarie per la determinazione di limiti di residui di sostanze farmacologicamente attive negli alimenti di origine animale, abroga il regolamento (CEE) n. 2377/90 del Consiglio e modifica la direttiva 2001/82/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e il Regolamento (CE) n. 726/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio; Regolamento (CE) n. 852/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 aprile 2004 sull igiene dei prodotti alimentari (G.U.C.E. L139 del 30 aprile 2004): articolo 4, paragrafo 1, e allegato I parte A (cap. II, sez. 4 (lettere g), h) e j)), sez. 5 (lettere f) e h)) e sez. 6; cap. III, sez. 8 (lettere a), b), d) e e)) e sez. 9 (lettere a) e c))); Regolamento (CE) n. 853/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 aprile 2004 sull igiene dei prodotti alimentari di origine animale (G.U.C.E. L139 del 30 aprile 2004): articolo 3, paragrafo 1 e allegato III, sezione IX, capitolo 1 (cap. I-1, lettere b), c), d) ed e); cap. I-2, lettera a) (punti i), ii) e iii)), lettera b) (punti i) e ii)) e lettera c); cap. I-3; cap. I-4; cap. I-5; cap. II-A paragrafi 1, 2, 3 e 4; cap. II-B 1(lettere a) e d)), paragrafi 2, 4 (lettere a) e b)) e allegato III, sezione X, capitolo 1, paragrafo 1); Regolamento (CE) n. 183/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 gennaio 2005 che stabilisce requisiti per l igiene dei mangimi (G.U.C.E. L 035 dell 8 febbraio 2005): articolo 5, paragrafo 1) e allegato I, parte A, (cap. I-4, lettere e) e g); cap. II-2, lettere a), b) e e)), articolo 5, paragrafo 5 e allegato III (cap. 1 e 2), articolo 5, paragrafo 6; Regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio, concernente i livelli massimi di residui di antiparassitari nei o sui prodotti alimentari e mangimi di origine vegetale e animale e che modifica la direttiva 91/414/CEE del Consiglio (G.U.U.E. 16 marzo 2005, n. L 70): articolo 18. Applicazione) Decreto del Ministro delle Attività Produttive e del Ministro delle Politiche agricole e forestali 27 maggio 2004 recante rintracciabilità e scadenza del latte fresco (G.U. n.152 del 1 luglio 2004) e sue modifiche e integrazioni; Decreto del Ministro delle Attività Produttive e del Ministro delle Politiche agricole e forestali 14 gennaio 2005 recante linee guida per la stesura del manuale aziendale per la rintracciabilità del latte (G.U. n. 30 del 7 febbraio2005); Linee guida approvate dalla Conferenza Stato-Regioni nella seduta del 15 dicembre 2005 (S.O. alla G.U. n. 294 del 19 dicembre 2005 ). Provvedimento 18 aprile 2007, n. 84/CSR Intesa, ai sensi dell'art. 8, c. 6 della L , n. 131, tra il Governo, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano su «Linee guida vincolanti per la gestione operativa del sistema di allerta rapida per mangimi» (G.U. n. 107 del 10 maggio 2007).

25 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 25 Decreto del Ministro della salute 9 agosto 2002 Recepimento della direttiva n. 2002/42/CE e modifica del D.M. 19 maggio 2000 del Ministro della sanità, concernente i limiti massimi di residui di sostanze attive dei prodotti fitosanitari tollerate nei prodotti destinati all'alimentazione. (G.U. n. 265 del 12 Novembre 2002); Articolo 4 e allegati 2, 3, 4 del Decreto del Ministro della salute 27 agosto 2004 relativo ai prodotti fitosanitari: limiti massimi di residui delle sostanze attive nei prodotti destinati all'alimentazione (G.U. n. 292 del 14 dicembre S. O. n. 179) e successive modifiche e integrazioni; D.Lgs. 16 marzo 2006 n. 158 Attuazione della direttiva 2003/74/CE che modifica la direttiva 96/22/CE del Consiglio, del 29 aprile 1996, concernente il divieto di utilizzazione di talune sostanze ad azione ormonica, tireostatica e delle sostanze beta-agoniste nelle produzioni animali e della direttiva 96/23/CE, del Consiglio, del 29 aprile 1996, concernente le misure di controllo su talune sostanze e sui loro residui negli animali vivi e nei loro prodotti, come modificata dal regolamento 882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, nonchè abrogazione del decreto legislativo 4 agosto 1999, n (G.U. 28 aprile 2006, n. 98) Recepimento regionale Deliberazione di Giunta regionale n.385 del 20 aprile 2006 Recepimento accordo 287/2005 e Intesa 15/12/2005, tra Ministero della Salute, Regioni e Province autonome, in materia di rintracciabilità alimenti e mangimi e di gestione operativa sistema di allerta alimenti per consumo umano Deliberazione di Giunta Regionale n.386 del 20 aprile 2006 Recepimento accordi 9/2/2006 tra Ministero Salute Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano in materia di igiene dei prodotti alimentari, in materia di igiene dei prodotti di origine animale. Deliberazione di Giunta Regionale n.1465 del 15 dicembre 2006 Integrazione deliberazione G.R.n.386 del 20/4/2006 e individuazione della modulistica per la denuncia di inizio attività e per la procedura di riconoscimento Deliberazione di Giunta Regionale n del 11 novembre 2008 Deroghe produzioni formaggi com maturazione di almeno 60 gg ; Deliberazione di Giunta Regionale n del 11 novembre 2008 Deroghe prodotti tradizionali ; Deliberazione di Giunta Regionale n del 11 novembre 2008 Linee guida produzione e immissione latte destinato trattamento termico e trasformazione ; Deliberazione di Giunta Regionale n del 11 novembre 2008 Vendita diretta di latte crudo per alimentazione umana. Descrizione degli impegni applicabili a livello dell azienda agricola Le aziende produttrici devono rispettare il complesso degli adempimenti previsti dalla normativa sulla sicurezza alimentare per il loro settore di attività, in funzione del processo produttivo realizzato. A tal fine si distinguono i seguenti settori della produzione primaria: 1. produzioni animali; 2. produzioni vegetali; 3. produzione di latte crudo; 4. produzione di uova; 5. produzioni di mangimi o alimenti per gli animali.

26 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 26 Produzioni animali Impegni a carico dell azienda 1.a. curare il corretto stoccaggio e manipolazione delle sostanze pericolose al fine di prevenire ogni contaminazione; 1.b. prevenire l introduzione e la diffusione di malattie infettive trasmissibili all uomo attraverso gli alimenti, attraverso opportune misure precauzionali; 1.c. assicurare il corretto uso degli additivi dei mangimi e dei prodotti medicinali veterinari, così come previsto dalla norma; 1.d. tenere opportuna registrazione di: i. natura e origine degli alimenti e mangimi somministrati agli animali; ii. prodotti medicinali veterinari o altri trattamenti curativi somministrati agli animali; iii. i risultati di ogni analisi effettuata sugli animali, che abbia una rilevanza ai fini della salute umana; iv. ogni rapporto o controllo effettuato sugli animali o sui prodotti di origine animale; 1.e. immagazzinare gli alimenti destinati agli animali separatamente da prodotti chimici o da altri prodotti o sostanze proibite per l alimentazione animale; 1.f. immagazzinare e manipolare separatamente gli alimenti trattati a scopi medici, destinati a determinate categorie di animali, al fine di ridurre il rischio che siano somministrati impropriamente o che si verifichino contaminazioni. Produzioni vegetali Impegni a carico dell azienda 2.a. curare il corretto stoccaggio e manipolazione delle sostanze pericolose al fine di prevenire ogni contaminazione; 2.b. assicurare il corretto uso dei prodotti fitosanitari, così come previsto dalla norma; 2.c. tenere opportuna registrazione 1 di: i. ogni uso di prodotti fitosanitari 2 ; ii. i risultati di ogni analisi effettuata sulle piante o sui prodotti vegetali, che abbia una rilevanza ai fini della salute umana. Produzione di latte crudo Impegni a carico dell azienda 3.a. assicurare che il latte provenga da animali: i. in buona salute, che non presentino segni di malattie o di ferite che possano causare contaminazione del latte; ii. ai quali non siano state somministrate sostanze proibite o abbiano subito trattamenti illegali; iii. che abbiano rispettato i previsti tempi di sospensione dalla produzione, nei casi di utilizzazione di prodotti o sostanze ammesse; iv. ufficialmente esenti di brucellosi e da tubercolosi oppure utilizzabile a seguito dell autorizzazione dell autorità competente; 1 Per opportuna registrazione si intende l insieme delle informazioni che caratterizza l evento: date, tipi di prodotti utilizzati, quantità, fasi fenologiche delle colture, ecc.. 2 tranne che per l uso esclusivo in orti e giardini familiari il cui raccolto è destinato all autoconsumo.

27 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag b. assicurare che le strutture e gli impianti rispondano a determinati requisiti minimi: i. deve essere efficacemente assicurato l'isolamento degli animali infetti o che si sospetta siano affetti da brucellosi o tubercolosi, in modo da evitare conseguenze negative per il latte di altri animali; ii. le attrezzature ed i locali dove il latte è munto, immagazzinato, manipolato e refrigerato devono essere posizionati e costruiti in modo da limitare i rischi della contaminazione del latte; iii. i locali dove il latte è stoccato devono avere adeguati impianti di refrigerazione, essere protetti contro agenti infestanti ed essere separati dai locali dove gli animali sono ospitati; iv. i materiali, gli utensili, contenitori, superfici, con i quali è previsto che venga in contatto il latte, devono essere costituiti da materiale non tossico e devono essere facili da lavare e disinfettare; v. l attività di lavaggio e disinfezione degli impianti e contenitori deve essere effettuata dopo ogni utilizzo; 3.c. assicurare che le operazioni di mungitura e trasporto del latte avvengano secondo modalità adatte a garantire pulizia, igiene e corrette condizioni di stoccaggio: i. lavaggio della mammella prima della mungitura; ii. scarto del latte proveniente dagli animali sotto trattamento medico; iii. stoccaggio e refrigerazione del latte appena munto, in relazione alla cadenza di raccolta e dei disciplinari di produzione di prodotti trasformati; 3.d. assicurare la completa rintracciabilità del latte prodotto, attraverso: i. per i produttori di latte alimentare fresco: la predisposizione di un Manuale aziendale per la rintracciabilità del latte; ii. per i produttori di latte crudo: l identificazione, la documentazione e registrazione del latte venduto e della sua prima destinazione. Produzione di uova Impegni a carico dell azienda 4.a. assicurare che, all interno dei locali aziendali, le uova siano conservate pulite, asciutte, lontane da fonti di odori estranei e dall esposizione diretta alla luce solare, protette dagli urti in maniera efficace; 4.b. identificazione, documentazione e registrazione delle uova vendute e loro prima destinazione. Produzione di mangimi o alimenti per gli animali Impegni a carico dell azienda 5.a. registrazione dell operatore all autorità regionale competente, ai sensi dell art. 9, comma 2, lettera a) del Reg. (CE) 183/05, in quanto requisito obbligatorio per poter svolgere l attività. 5.b. curare il corretto stoccaggio e manipolazione dei mangimi o alimenti per animali al fine di prevenire ogni contaminazione biologica, fisica o chimica dei mangimi stessi; 5.c. tenere nella giusta considerazione i risultati delle analisi realizzate su campioni prelevati su prodotti primari a altri campioni rilevanti ai fini della sicurezza dei mangimi;

28 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag d. tenere opportuna registrazione 3 di: i. ogni uso di prodotti fitosanitari e biocidi; ii. l uso di semente geneticamente modificata; iii. la provenienza e la quantità di ogni elemento costitutivo del mangime e la destinazione e quantità di ogni output di mangime. Per i produttori di latte fresco, il Manuale di cui al punto 3.d.i deve contenere le seguenti informazioni: Parte Generale denominazione Azienda; data di emissione; data ultima revisione; firma del legale rappresentante; n di pagine complessive; indice definizioni; riferimenti normativi; modalità di gestione della documentazione; modalità di gestione delle non conformità. Parte Speciale (riferita al ruolo di produttore nella filiera del latte fresco) denominazione Azienda; data di emissione; data ultima revisione; firma del legale rappresentante; n di pagine complessive; indice finalità; latte venduto e sua destinazione. Il titolare dell attività è responsabile dell archiviazione e della conservazione di tutta la documentazione che comprende anche tutte le registrazioni utilizzate ai fini della rintracciabilità del latte. Il Manuale e la documentazione deve comunque essere sempre presente e reperibile in azienda, anche in copia. Per quanto attiene all evidenza delle infrazioni ed al calcolo dell eventuale riduzione occorre tenere in considerazione che alcuni elementi d impegno sono controllat secondo le procedure previste per altri Atti. In particolare gli impegni: 1.b prevenire l introduzione e la diffusione di malattie infettive trasmissibili all uomo attraverso il cibo, attraverso (con) opportune misure precauzionali viene controllato nell ambito dell Atto B12; 1.c assicurare il corretto uso degli additivi dei mangimi e dei prodotti medicinali veterinari, così come previsto dalla norma viene controllato anche per l Atto B10; 3 Per opportuna registrazione si intende l insieme delle informazioni che caratterizza l evento: date, tipi di prodotti utilizzati, quantità, fasi fenologiche delle colture, ecc..

29 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag b assicurare il corretto uso dei prodotti fitosanitari, erbicidi e pesticidi, così come previsto dalla norma viene controllato nell ambito dell Atto B9; 3.a. ii ai quali non siano state somministrate sostanze proibite o abbiano subito trattamenti illegali viene controllato nell ambito dell Atto B10. Occorre inoltre segnalare che le attività di registrazione dei trattamenti fitosanitari e pesticidi, a carico delle aziende che, a vario titolo, producono prodotti vegetali, sono considerate come impegno diretto solo per il presente Atto, ancorché sono condizioni necessarie per rispetto dell Atto B9. Atto B12 - Regolamento (CE) n. 999/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio recante disposizioni per la prevenzione, il controllo e l'eradicazione di alcune encefalopatie spongiformi trasmissibili. Articoli 7, 11, 12, 13 e 15. Recepimento regionale Deliberazione della Giunta regionale del 18/11/2005 Piano regionale di selezione genetica per la resistenza alle encefalopatie spongiformi negli ovini Descrizione degli impegni applicabili a livello dell azienda agricola Si applicano gli impegni previsti dal regolamento succitato. Atto B13 - Direttiva 85/511/CEE del Consiglio concernente misure comunitarie di lotta contro l'afta epizootica, abrogata dalla direttiva 2003/85/CE del Consiglio, del 29 settembre 2003, relativa a misure comunitarie di lotta contro l'afta epizootica. Articolo 3. Recepimento) Articolo 3 del Decreto Legislativo 18 settembre 2006, n. 274 Attuazione della direttiva 2003/85/CE relativa a misure comunitarie di lotta contro l'afta epizootica (G.U. n. 258 del 6 novembre 2006, S.O. n. 210). Descrizione degli impegni applicabili a livello dell azienda agricola Le aziende devono rispettare gli adempimenti e i divieti contenuti nell art. 3 del Decreto Legislativo 18 settembre 2006, n. 274.

30 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 30 Atto B14 - Direttiva 92/119/CEE del Consiglio concernente l introduzione di misure generali di lotta contro alcune malattie degli animali nonché di misure specifiche per la malattia vescicolare dei suini. Articolo 3. Recepimento) D.P.R. n. 362 del 17 maggio 1996 relativo alla Introduzione di misure generali di lotta contro alcune malattie degli animali nonché di misure specifiche per la malattia vescicolare dei suini (G,U, n.115 del 10 luglio 1996, S.O. n.115) e sue modifiche e integrazioni. Descrizione degli impegni applicabili a livello dell azienda agricola Le aziende devono rispettare gli adempimenti ed i divieti contenuti nell art. 2 del D.P.R. n. 362 del 17 maggio 1996, relativo alla Introduzione di misure generali di lotta contro alcune malattie degli animali nonché di misure specifiche per la malattia vescicolare dei suini (GU n. 115 del SO n. 115). In particolare, l obbligo di notifica immediata dei casi sospetti o palesi di: Peste bovina; Peste dei piccoli ruminanti; Malattia vescicolare dei suini; Febbre catarrale maligna degli ovini; Malattia emorragica epizootica dei cervi; Vaiolo degli ovicaprini; Stomatite vescicolare; Peste suina africana; Dermatite nodulare contagiosa; Febbre della Rift Valley. Atto B15 - Direttiva 2000/75/CE del Consiglio che stabilisce disposizioni specifiche relative alle misure di lotta e di eradicazione della febbre catarrale degli ovini. Articolo 3. Recepimento) Articolo 3 del Decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 225 recante Attuazione della direttiva 2000/75/CE relativa alle misure di lotta e di eradicazione del morbo «lingua blu» degli ovini (G.U. n. 194 del 22 agosto 2003, S.O. n. 138). Descrizione degli impegni applicabili a livello dell azienda agricola Le aziende devono rispettare l art. 3 del D. Lgs. n. 225 del 9 luglio che consiste nell obbligo di notifica immediata dei casi sospetti o palesi di febbre catarrale degli ovini (lingua blu).

31 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 31 ELENCO C CAMPO DI CONDIZIONALITA BENESSERE DEGLI ANIMALI Atto C16 Direttiva 2008/119/CE del Consiglio del 18 dicembre 2008 che stabilisce le norme minime per la protezione dei vitelli (Versione codificata). (G.U.U.E. 15 gennaio 2009, n. L 10) che abroga la Direttiva 91/629/CEE del Consiglio del 19 novembre 1991, che stabilisce le norme minime per la protezione dei vitelli. Articoli 3 e 4. Recepimento) Decreto legislativo n. 533 del 30 dicembre 1992 Attuazione della direttiva 91/629/CEE che stabilisce le norme minime per la protezione dei vitelli (G.U. n. 7 dell 11 gennaio 1993, S.O.) modificato dal DLgs. 1 settembre 1998, n. 331 (attuazione della direttiva 97/2/CE) - G.U. n. 224 del 25 settembre 1998 rettifica sulla G.U. n. 181 del 04 agosto 1999; Descrizione degli impegni applicabili a livello dell azienda agricola Le aziende devono rispettare gli adempimenti ed i divieti contenuti nel Decreto Legislativo n. 533 del 30 dicembre 1992 e nel D. Lgs. 331/1998. Atto C17 Direttiva 2008/120/del Consiglio del 18 dicembre 2008 che stabilisce le norme minime per la protezione dei suini (Versione codificata). (G.U.U.E. 18 febbraio 2009, n. L 47) che abroga la Direttiva 91/630/CEE del Consiglio del 19 novembre 1991, e successive modifiche, che stabilisce le norme minime per la protezione dei suini. Articolo 3 e articolo 4. Recepimento) Decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 534 Attuazione delle direttiva 91/630/CEE che stabilisce le norme minime per la protezione dei suini (S.O. alla G.U. 11 gennaio 1993 n. 7) modificato dal DLgs. 20 febbraio 2004, n. 53 (attuazione delle direttive 2001/88/CE e 2001/93/CE) (G.U. n. 49 del 28 febbraio 2004); Descrizione degli impegni applicabili a livello dell azienda agricola Le aziende devono rispettare gli adempimenti ed i divieti contenuti nel Decreto Legislativo n. 534 del 30 dicembre 1992 e successive modifiche e integrazioni

32 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 32 Atto C18 Direttiva 98/58/CE del Consiglio del 20 luglio 1998, riguardante la protezione degli animali negli allevamenti. Articolo 4. Recepimento) Decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 146 "Attuazione della direttiva 98/58/CE relativa alla protezione degli animali negli allevamenti" (G.U. n. 95 del 24 aprile 2001), modificato dalla Legge 27dicembre 2004, n. 306 (G.U. n. 302 del 27dicembre 2004); Circolare del Ministero della Salute del 5 novembre 2001, n. 10 (G.U. n. 277 del 28 novembre 2001). Descrizione degli impegni applicabili a livello dell azienda agricola Le aziende devono rispettare gli adempimenti ed i divieti contenuti nel Decreto Legislativo n. 146, del 26/03/2001 e successive modifiche e integrazioni. Allegato 2 ELENCO DELLE NORME E DEGLI STANDARD PER IL MANTENIMENTO DEI TERRENI IN BUONE CONDIZIONI AGRONOMICHE E AMBIENTALI DI CUI ALL ARTICOLO 6 E ALL ALLEGATO III DEL REGOLAMENTO (CE) N. 73/09 CAMPO DI CONDIZIONALITÀ: BUONE CONDIZIONI AGRONOMICHE E AMBIENTALI OBIETTIVO 1: EROSIONE DEL SUOLO: Proteggere il suolo mediante misure idonee NORMA 1: Misure per la protezione del suolo Standard 1.1: Gestione minima delle terre che rispetti le condizioni locali specifiche Ambito di applicazione: per l impegno di cui alla lettera a): Seminativi (superfici di cui alla lettera a) dell articolo 3 comma 6 del D.M /2009; per gli impegni di cui alle lettere b) e c): tutte le superfici agricole (superfici di cui alla lettera f), articolo 3 comma 6 del D.M /2009).

33 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 33 Descrizione dello standard e degli impegni Al fine di favorire la protezione del suolo dall erosione, si applicano gli impegni di seguito elencati. a) La realizzazione di solchi acquai temporanei, per cui l'acqua piovana raccolta, anche a monte dell appezzamento considerato, mantenga una velocità tale da non pregiudicare la funzione del solco stesso e sia convogliata nei fossi collettori e negli alvei naturali, disposti ai bordi dei campi, ove esistenti. Tale impegno interessa i terreni declivi che manifestano fenomeni erosivi evidenziabili dalla presenza di incisioni diffuse (rigagnoli) in assenza di sistemazioni. b) Il divieto di effettuare livellamenti non autorizzati. c) La manutenzione della rete idraulica aziendale e della baulatura, rivolta alla gestione e alla conservazione delle scoline e dei canali collettori (presenti ai margini dei campi), al fine di garantirne l efficienza e la funzionalità nello sgrondo delle acque. Sono esenti dall impegno di cui alla lettera a) le superfici stabilmente inerbite o impegnate con colture che permangono per l intera annata agraria. Qualora i fenomeni erosivi del suolo siano presenti nonostante l applicazione del suddetto standard la condizionalità è da ritenersi rispettata. Disposizioni regionali A norma dell articolo 22, comma 3 del D.M /2009, il presente standard prevede in relazione all impegno a) su terreni declivi che manifestano fenomeni erosivi evidenziabili dalla presenza di incisioni diffuse (rigagnoli) in assenza di sistemazioni la realizzazione di solchi acquai temporanei. I solchi acquai temporanei devono essere realizzati in funzione delle caratteristiche specifiche dell appezzamento e devono avere una distanza tra loro non superiore a metri 80. Nel caso di ricorso alla deroga, in considerazione dell elevata acclività o dell assenza di canali naturali o artificiali dove convogliare l acqua raccolta dai solchi acquai temporanei, è necessario realizzare fasce inerbite. Queste sono finalizzate al contenimento dell erosione e realizzate ad andamento trasversale rispetto alla massima pendenza, di larghezza non inferiore a metri 5, ad una distanza tra loro non superiore a metri 60 e con modalità in grado di assicurare la sicurezza delle macchine e dei relativi operatori. In relazione all impegno b), è previsto il divieto di effettuare livellamenti non autorizzati. In relazione all impegno c), è obbligatoria la manutenzione della rete idraulica aziendale e della baulatura. Deroghe In relazione all impegno di cui alla lettera a), sono ammesse laddove, oltre una determinata pendenza, vi siano rischi per la stabilità del mezzo meccanico necessario alla realizzazione dei solchi acquai, o laddove sia assente una rete di canali naturali o artificiali dove convogliare l acqua raccolta dai solchi acquai temporanei. In tali casi, è necessario attuare gli impegni alternativi previsti (fasce inerbite o altri interventi conservativi equivalenti) finalizzati a proteggere il suolo dall erosione. In relazione all impegno previsto alla lettera c): 1. sono fatte salve le disposizioni di cui alle Direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE; 2. in presenza di drenaggio sotterraneo; 3. in caso di trasformazione fondiaria, è concesso il ridisegno della rete scolante, fatte salve le norme vigenti in materia. E obbligatorio il mantenimento della nuova rete scolante.

34 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 34 Standard 1.2: Copertura minima del suolo Ambito di applicazione: per l impegno di cui alla lettera a): Superfici a seminativo ritirate dalla produzione di cui alla lettera b) dell articolo 3 comma 6 del D.M /2009. per l impegno di cui alla lettera b): tutte le superfici agricole (superfici di cui alla lettera f), articolo 3 comma 6 del D.M /2009), con l esclusione delle superfici ritirate dalla produzione di cui alla lettera b) dell articolo 3 comma 6 del D.M /2009. Descrizione dello standard e degli impegni Al fine di assicurare la copertura minima del suolo, prevenendo fenomeni erosivi, le superfici agricole sono soggette ai seguenti impegni: a. per le superfici a seminativo che non sono più utilizzate a fini di produzione e che manifestano fenomeni erosivi evidenziabili dalla presenza di incisioni diffuse (rigagnoli) in assenza di sistemazioni, assicurare la presenza di una copertura vegetale, naturale o seminata, durante tutto l anno; b. per tutti i terreni che manifestano fenomeni erosivi evidenziabili dalla presenza di incisioni diffuse (rigagnoli) in assenza di sistemazioni, ovvero fenomeni di soliflusso: o assicurare la copertura vegetale per almeno 90 giorni consecutivi nell intervallo di tempo compreso tra il 15 settembre e il 15 maggio successivo; o o, in alternativa, adottare tecniche per la protezione del suolo (come ad esempio la discissura o la ripuntatura in luogo dell ordinaria aratura, lasciare i residui colturali, ecc.). Disposizioni regionali A norma dell art. 22, comma 3, per tutti i terreni che manifestano fenomeni erosivi evidenziabili dalla presenza di incisioni diffuse (rigagnoli) in assenza di sistemazioni, ovvero fenomeni di soliflusso, in riferimento all impegno b), nell intervallo di tempo compreso tra il 15 novembre e il 15 febbraio si deve assicurare una copertura vegetale, o, in alternativa, l adozione di tecniche per la protezione del suolo (come ad esempio la discissura o la ripuntatura in luogo dell ordinaria aratura, lasciare i residui colturali, ecc.). In ogni caso, per tutti i terreni di cui sopra, vige il divieto di lavorazioni di affinamento del terreno per 90 giorni consecutivi a partire dal 15 novembre. Deroghe Per l impegno di cui alla lettera a), sono ammesse le seguenti deroghe: 1. la pratica del sovescio, in presenza di specie da sovescio o piante biocide; 2. per terreni interessati da interventi di ripristino di habitat e biotopi;

35 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag nel caso di colture a perdere per la fauna, lettera c) articolo 1 del Decreto ministeriale del 7 marzo 2002; 4. nel caso in cui le lavorazioni siano funzionali all esecuzione di interventi di miglioramento fondiario; 5. nel caso di lavorazioni del terreno eseguite allo scopo di ottenere una produzione agricola nella successiva annata agraria, comunque da effettuarsi non prima del 15 luglio dell annata agraria precedente all entrata in produzione; 6. a partire dal 15 marzo dell annata agraria precedente a quella di semina di una coltura autunno-vernina, per la pratica del maggese, laddove essa rappresenti una tecnica di aridocoltura, giustificabile sulla base del clima caldo-arido e della tessitura del terreno, come indicato nei provvedimenti regionali. Sono ammesse al massimo due lavorazioni del terreno nel periodo compreso tra il 15 marzo e il 15 luglio di detta annata agraria. Per l impegno di cui alla lettera b) per le superfici oggetto di domanda di estirpazione e/o re-impianto di vigneti, ai sensi del regolamento (CE) 1234/2007, sono ammesse le lavorazioni funzionali all esecuzione dell intervento. Standard 1.3: Mantenimento dei terrazzamenti Ambito di applicazione: Tutte le superfici agricole (superfici di cui alla lettera f) dell articolo 3 comma 6 del D.M /2009. Descrizione dello standard e degli impegni Al fine di assicurare la protezione del suolo dall erosione nei casi di terreni terrazzati, lo standard prevede il divieto di eliminare i terrazzamenti esistenti, delimitati a valle da un muretto a secco oppure da una scarpata inerbita. Disposizioni regionali A norma dell art. 22, comma 3, vige lo standard fissato nel D.M /2009. Deroghe In riferimento all impegno sopraindicato è consentita la deroga nel caso di rimodellamento dei terrazzamenti mantenendone la funzionalità allo scopo di renderli economicamente validi e meccanizzabili.

36 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 36 OBIETTIVO 2: SOSTANZA ORGANICA DEL SUOLO: Mantenere i livelli di sostanza organica del suolo mediante opportune pratiche NORMA 2: Misure per il mantenimento dei livelli di sostanza organica nel suolo Standard 2.1: Gestione delle stoppie Ambito di applicazione: Superfici a seminativo (superfici di cui alle lettere a) dell articolo 3 comma 6 del D.M /2009). Descrizione dello standard e degli impegni Al fine di favorire la preservazione del livello di sostanza organica presente nel suolo, nonché la tutela della fauna selvatica e la protezione dell habitat, è opportuno provvedere ad una corretta gestione dei residui colturali. È pertanto vietata la bruciatura delle stoppie e delle paglie. Disposizioni regionali A norma dell art. 22, comma 3 del D.M /2009, il presente standard prevede il divieto della bruciatura delle stoppie e delle paglie. Nel caso di ricorso alla deroga di cui ai punti 2 e 3, è necessario effettuare interventi alternativi di ripristino del livello di sostanza organica del suolo tramite sovescio, letamazione o altri interventi di fertilizzazione organica. Deroghe La bruciatura delle stoppie e delle paglie è ammessa: 1. nel caso di interventi connessi ad emergenze di carattere fitosanitario prescritti dall Autorità competente; 2. in caso di norme regionali inerenti la regolamentazione della bruciatura delle stoppie e delle paglie. Tale deroga è, comunque, sempre esclusa per le aree individuate ai sensi della direttiva 79/409/CEE e della direttiva 92/43/CEE, salvo diversa prescrizione della competente autorità di gestione. Standard 2.2: Avvicendamento delle colture Ambito di applicazione: Superfici a seminativo (superfici di cui alla lettera a), articolo 3 comma 6 del D.M /2009). Descrizione dello standard e degli impegni Al fine di mantenere il livello di sostanza organica nel suolo e di salvaguardare la sua struttura, è opportuno favorire l avvicendamento delle colture sullo stesso appezzamento di terreno agricolo.

37 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 37 Pertanto, non potranno avere una durata superiore a cinque anni le monosuccessioni dei seguenti cereali: frumento duro, frumento tenero, triticale, spelta, segale, orzo, avena, miglio, scagliola, farro, mais e sorgo. Per monosuccessione di cereali s intende la coltivazione dello stesso cereale sul medesimo appezzamento per 2 o più anni consecutivi. Il computo degli anni di monosuccessione decorre a partire dall anno 2008 Non interrompono la monosuccessione le colture intercalari in secondo raccolto. La successione dei seguenti cereali (frumento duro, frumento tenero, triticale, spelta, segale, orzo, avena, miglio, scagliola, farro) è considerata, ai fini del presente standard, come monosuccessione dello stesso cereale. Disposizioni regionali A norma dell art. 22, comma 3, vige lo standard fissato nel D.M /2009. Al riguardo viene fissata una durata massima delle monosuccessioni pari a cinque anni. Nel caso di ricorso alla deroga di cui al successivo punto 2 e di accertamento della diminuzione del livello di sostanza organica, è necessario effettuare interventi di ripristino del livello di sostanza organica del suolo tramite sovescio, letamazione o altri interventi di fertilizzazione organica. Deroghe Rispetto allo standard sopraindicato la deroga è ammessa nei seguenti casi: 1. dimostrazione del mantenimento del livello di sostanza organica, mediante analisi del terreno da eseguirsi, in conformità alle metodologie ufficiali, in uno degli anni del periodo di monosuccessione e dopo il raccolto del cereale coltivato nel periodo in deroga. Per periodo in deroga si intende ogni anno successivo al termine della durata massima prevista per la monosuccessione; 2. eventuali specifiche prescrizioni inerenti l avvicendamento, limitatamente alle zone montane.

38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 38 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 133 Criteri e modalita di intervento per il miglioramento della produzione e della commercializzazione del miele in Liguria in attuazione del regolamento (CE) n. 1234/2007 per il triennio LA GIUNTA REGIONALE Premesso che: - con il Regolamento (CE) N. 1234/2007 del Consiglio del 22 ottobre 2007, che ha sostituito l abrogato Reg. (CE) n 797/2004, sono state stabilite le regole generali per l attuazione di azioni dirette a migliorare le condizioni della produzione e della commercializzazione dei prodotti dell apicoltura precisando all art. 106 le misure che gli Stati membri possono inserire nei Programmi nazionali triennali, e all art. 108 la partecipazione finanziaria della Commissione europea nella misura del 50% alle spese sostenute dagli Stati membri; - con Decreto ministeriale 23 gennaio 2006 il MIPAAF ha stabilito le norme per l attuazione dei regolamenti comunitari sul miglioramento della produzione e commercializzazione dei prodotti dell apicoltura; Considerato che l articolo 105 comma 1 del Reg.(CE) n 1234/2007 stabilisce che gli stati membri possono presentare un programma nazionale di interventi nel settore apistico di durata triennale; Considerato che l art.3 del D.M. 23/01/2006 stabilisce che il programma nazionale è composto da sottoprogrammi elaborati ogni tre anni dalle Regioni e Province Autonome; Considerato inoltre che : a) il Programma triennale nazionale, da predisporre da parte del MIPAAF e da sottoporre all approvazione della Commissione europea definisce i presumibili fabbisogni finanziari per l attuazione del programma per le annualità 2011, 2012 e 2013; b) il Programma triennale nazionale, costituito dai sotto programmi presentati da ciascuna Regione, è cofinanziato dalla U.E. e dallo Stato, a valere sul Fondo di rotazione di cui alla L. 183/1987, in ragione del 50% ciascuno; Ritenuto, pertanto, necessario approvare le linee di intervento per la Regione Liguria per il triennio 2011/2013, così come formulate nell allegato Criteri e modalità di intervento per il miglioramento della produzione e della commercializzazione del miele in Liguria in attuazione del Reg. (CE) n 1234/2007 per il triennio che costituisce parte integrante e sostanziale della presente deliberazione; Su proposta dell Assessore incaricato dell Ufficio Produzioni Agroalimentari DELIBERA 1. Di approvare l allegato del presente provvedimento Criteri e modalità di intervento per il miglioramento della produzione e della commercializzazione del miele in Liguria in attuazione del Reg. (CE) n 1234/2007 per il triennio di disporre che si provvederà con atto successivo all adeguamento degli importi indicati nel programma triennale in relazione alle eventuali modifiche decise in sede nazionale e/o comunitaria in sede di definizione degli importi relativi alle annualità 2011, 2012 e 2013; 3. di dare atto che l operatività del sottoprogramma è subordinata all approvazione da parte della Commissione europea del Programma nazionale costituito dai sottoprogrammi di ciascuna Regione; 4. Avverso il presente provvedimento è possibile proporre ricorso giurisdizionale al T.A.R. entro sessanta giorni, o alternativamente ricorso amministrativo straordinario al Presidente della Repubblica entro centoventi giorni dalla pubblicazione dello stesso. IL SEGRETARIO Mario Martinero (segue allegato)

39 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 39 CRITERI E MODALITA DI INTERVENTO PER IL MIGLIORAMENTO DELLA PRODUZIONE E DELLA COMMERCIALIZZAZIONE DEI PRODOTTI DELL APICOLTURA IN LIGURIA IN ATTUAZIONE DEL REGOLAMENTO (CE) N. 1234/2007 PER IL TRIENNIO REGIONE LIGURIA Dipartimento Agricoltura Protezione Civile e Turismo Ufficio Produzioni Agroalimentari

40 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 40 PREMESSA Il REG.(CE) n 1234/2007 definisce le linee di intervento dirette a migliorare la produzione e la commercializzazione del miele e dei prodotti dell apicoltura. Le tipologie di azioni sviluppate e finanziate dal Regolamento sono le seguenti: a) assistenza tecnica e formazione professionale degli apicoltori; b) lotta alla varroasi e malattie connesse; c) razionalizzazione della transumanza; d) provvedimenti a sostegno dei laboratori di analisi; e) misure di sostegno per il ripopolamento del patrimonio apistico; f) collaborazione con organismi specializzati per la realizzazione di programmi di ricerca; a tale scopo, definisce la necessità di predisporre programmi nazionali nei quali includere, tutte o in parte, dette tipologie di azioni. Il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, con DM 23 gennaio 2006 Attuazione dei regolamenti comunitari sul miglioramento della produzione e commercializzazione dei prodotti dell apicoltura ha stabilito le linee guida per l applicazione delle norme comunitarie sul miglioramento della produzione e commercializzazione dei prodotti dell apicoltura, prevedendo all art.3 la possibilità per le Regioni di presentare uno sottoprogramma specifico. In armonia con gli obiettivi e le azioni dettati dal Ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Liguria presenta nel presente documento la propria proposta di interventi volti a migliorare le condizioni di produzione dell allevamento apistico e quelli di commercializzazione del miele e degli altri prodotti dell alveare, in continuità con quanto realizzato nel triennio precedente. L APICOLTURA REGIONALE PREMESSA. Si incontrano difficoltà a delineare sotto il profilo quantitativo l'apicoltura ligure, perché solo una certa parte degli operatori presenta la denuncia annuale degli alveari; la situazione e' resa più complessa dalle caratteristiche del settore: estrema polverizzazione aziendale, eterogeneità dei soggetti economici interessati, profonde differenze nelle diverse aree della Regione. Rimangono spesso esclusi dal conto i numerosi apicoltori che a prescindere dalla loro connotazione professionale, non associano l'apicoltura ad un'attività' agricola vera e propria ma che tuttavia, nel mantenere l attività apistica, nei più disparati contesti naturali o agricoli, assicurano di fatto una indispensabile e capillare impollinazione. CLASSIFICAZIONE DEGLI APICOLTORI. La categoria degli apicoltori si presenta disomogenea ed e' caratterizzata da un livello di professionalità estremamente variabile. Il settore comprende infatti anche e in misura considerevole professionalità appartenenti alle più disparate categorie sociali, animate da motivazioni, finalità e convinzioni spesso assai diverse. Gli apicoltori vengono classificati, dalla legge n. 313/2004, in tre categorie, in funzione della connotazione civilistica della loro attivita'. L'art. 3 della legge n. 313/2004 definisce infatti «Apicoltore» tutti coloro che detengono e conducono alveari, «Imprenditore apistico» chiunque detiene e conduce alveari ai sensi dell'art.

41 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag del codice civile e «Apicoltore professionista» chiunque detiene e conduce alveari ai sensi dell'art del codice civile e a titolo principale. La categoria piu' numerosa in Liguria (circa il 80%), e' rappresentata da apicoltori che detengono e conducono un piccolo numero di alveari senza precisi intenti economici se non di ottenere una produzione destinata all'uso familiare o all'ambito contiguo e sicuramente svolgono un ruolo importante nella tutela e diffusione dell'apicoltura sul territorio, contribuendo al mantenimento della biodiversità e del ruolo dell'ape come impollinatore naturale. Gli «imprenditori apistici» rappresentano una categoria variegata di operatori che esplicano l'attivita' apistica a fine economico, in integrazione ad altre attività agricole o comunque per integrare il proprio reddito. Si stima possano appartenere a questa categoria circa il 19% degli apicoltori liguri. Gli apicoltori professionali costituiscono una ristretta minoranza (circa 1%); un'azienda professionale gestisce generalmente un numero di almeno alveari/addetto, e il livello tecnologico della dotazione strutturale e degli impianti e' generalmente avanzato. Negli ultimi anni si e' assistito ad un incremento dell'apicoltura produttiva, con un aumento del numero di alveari per addetto; hanno invece subito un drastico ridimensionamento, a causa delle crescenti difficoltà, soprattutto di ordine sanitario, la componente degli apicoltori e quella degli imprenditori apistici con insufficienti capacità professionali e al contempo poco propensi a perseguire percorsi di miglioramento e di innovazione. I comportamenti imprenditoriali nel settore apistico sono estremamente diversificati, sia negli aspetti quantitativi che qualitativi, relativamente alle produzioni (con tutti i risvolti tecnici e sanitari connessi) e alla commercializzazione e alla promozione del prodotto. Mentre per gli apicoltori hobbisti non sussiste un problema di commercializzazione, per tutti coloro che svolgono l'attività' apistica a fine economico l'andamento del mercato e' invece, di vitale importanza e sono in crescita l'attenzione e la volontà di intervento sulle problematiche che riguardano la commercializzazione, la valorizzazione e la promozione dei prodotti. LE PECULIARITA' DEL MERCATO DEL MIELE. Il mercato del miele non e' in linea di massima trasparente ne' di facile comprensione. Le notevoli differenze nei prezzi pagati agli apicoltori sono dovute in sostanza alla polverizzazione dell'offerta e alla eterogeneità degli sbocchi commerciali. Permangono inefficienze nello stadio della produzione ed in quello della lavorazione e commercializzazione del miele, che contribuiscono al mantenimento di strati di economia sommersa. Ciò soprattutto a causa della frammentazione produttiva e delle finalità stesse che caratterizzano in modo diverso gli apicoltori. Parte delle piccole aziende, che pure producono a fini di reddito, non si pone l'obiettivo di condurre un'analisi realistica dei propri costi di produzione e di vendere con margine che assicuri la necessaria redditività. Molto spesso ci si affida, infatti, ad una generica condizione «dettata dal mercato» che coincide con la domanda prevalente in quel momento senza analisi né obiettivi orientati al medio o lungo periodo. Di un certo rilievo la realtà degli apicoltori che operano in particolari micro mercati (mieli dei parchi), nei quali riescono a realizzare prezzi sufficientemente remunerativi dalla vendita diretta dei loro prodotti, che in questo caso scaturiscono oltre che dalla qualità anche dalla tipicità della loro produzione. In tale situazione i risultati economici positivi sono da ricollegare all'acquisizione, da parte dell'apicoltore, di una buona parte dei margini distributivi derivanti da un confronto diretto ed immediato con il mercato (filiera corta) e dal rapporto di fiducia che si viene a stabilire attraverso la conoscenza personale. Il prezzo al dettaglio subisce oscillazioni molto accentuate a seconda del tipo e della qualità di miele considerato, nonché del luogo di commercializzazione.

42 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 42 Riepilogando, dall analisi fatta sui dati disponibili, si può evidenziare una realtà caratterizzata dalla presenza di apicoltori stanziali con attività di tipo prevalentemente amatoriale testimoniata da una limitata consistenza media di arnie per operatore con una capacità produttiva di poco superiore ai 25 kg. di miele per arnia; mentre per quanto riguarda gli altri prodotti (propoli, polline, pappa reale etc.) la relativa produzione é da considerarsi scarsamente rilevante. I NUMERI DELL APICOLTURA. In Liguria gli apicoltori fanno le dichiarazioni annuali sulla consistenza degli apiari agli Enti Delegati ed alle 5 ASL regionali. Qui di seguito si riepilogano i dati più recenti forniti dalle Aziende Sanitarie Locali della Liguria, relativamente a produttori ed alveari. Numero di apicoltori che hanno fatto la denuncia degli alveari dal 2005 al 2008 Azienda Sanitaria Locale Denunce 2005 (N ) Denunce 2006 (N ) Denunce 2007 (N ) Denunce 2008 (N ) Azienda Sanitaria Locale n 1 IMPERIESE Azienda Sanitaria Locale n 2 SAVONESE Azienda Sanitaria Locale n 3 GENOVESE Azienda Sanitaria Locale n 4 CHIAVARESE Azienda Sanitaria Locale n 5 SPEZZINA TOTALE Numero di alveari denunciati dal 2005 al 2008 Azienda Sanitaria Locale Denunce 2005 (N ) Denunce 2006 (N ) Denunce 2007 (N ) Denunce 2008 (N ) Azienda Sanitaria Locale n 1 IMPERIESE Azienda Sanitaria Locale n 2 SAVONESE Azienda Sanitaria Locale n 3 GENOVESE Azienda Sanitaria Locale n 4 CHIAVARESE Azienda Sanitaria Locale n 5 SPEZZINA TOTALE Da tali tabelle si può evidenziare che negli anni 2007 e 2008 si è avuta una consistente diminuzione del numero degli alveari dovuta al fenomeno ormai evidente anche il Liguria della moria delle api, che a livello nazionale è stata spiegata correlandola all utilizzo di alcuni fitofarmaci sistemici in agricoltura, soprattutto concianti del seme, ma che a livello di regione Liguria, potrebbe essere principalmente dovuta all imprevedibilità dei fenomeni metereologici (repentini innalzamenti ed abbassamenti di temperatura), magari correlati ad un problematico stato sanitario dell alveare il tutto molto spesso unito alla scarsa capacità dell apicoltore di porvi rimedio. Per fare fronte a questa emergenza si sono messe in atto delle contromisure volte al ripopolamento del patrimonio apistico (azione E) mediante l acquisto di sciami e api regine i cui effetti si potranno apprezzare a partire dai dati relativi al 2009 non ancora in nostro possesso. A fronte delle consistenze ufficiali sopraccitate, occorre evidenziare come una parte degli produttori, (soprattutto apicoltori hobbisti che producono per il fabbisogno famigliare e/o per quello degli amici e dei parenti) sfugge dal conteggio in quanto, il più delle volte, non effettua la regolare denuncia di possesso degli alveari.

43 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 43 Inoltre, molto probabilmente, i dati dichiarati non rispecchiano la reale consistenza regionale degli apiari dal momento che, anche in questo settore, vi è la cronica tendenza a dichiarare una consistenza inferiore a quella effettiva. SITUAZIONE SANITARIA. Gli interventi promossi dal Reg. CEE 1234/2007 hanno stimolato una maggiore attenzione negli apicoltori sulle pratiche sanitarie che ostacolano la diffusione del parassita; l attenzione è adesso rivolta alla sperimentazione di tecniche che riducono la presenza dei residui di antiparassitari nel miele e che favoriscono la conversione al biologico delle aziende; la varroa ai giorni nostri va considerata un problema con il quale è necessario convivere utilizzando tra le metodologie esistenti di lotta quelle più rispettose dell alveare e della salute del consumatore. ASSOCIAZIONISMO. Il presente Programma è stato sviluppato in collaborazione con: ASSOCIAZIONE LIGURE APICOLTORI ASSOCIAZIONE LIGURE PRODUTTORI APISTICI MIELE APILIGURIA VALUTAZIONI SULL ATTIVITA SVOLTA NEL TRIENNIO 2008/2010. In un triennio di difficoltà per il settore, il lavoro sviluppato dalle Associazioni apistiche tramite l attuazione del programma di interventi ha senza dubbio contribuito a limitare i danni e a consentire al maggior numero possibile di apicoltori di superare il momento difficile; tale risultato si è potuto raggiungere tramite l applicazione di queste azioni: Attività di formazione ed informazione: (Azione A1 A2 Corsi e Seminari) hanno consentito di aumentare il livello medio di conoscenza degli operatori del settore, nonché l introduzione alla pratica per i principianti, fornendo strumenti di conoscenze a livello base ed anche avanzato che hanno permesso oltre al miglioramento operativo quotidiano anche maggiori possibilità di fare fronte a difficoltà impreviste. (Azione A3 materiale divulgativo) Opuscoli, dispense e materiale didattico sulle problematiche dell attività apistica. Stategie di lotta alla varroa e malattie connesse: (Azione B1 Incontri periodici) sono serviti a seguire l apicoltore nelle varie fasi della sua attività durante l anno; le tematiche affrontate sono state principalmente di carattere sanitario (generalmente lotta alla varroa). (Azione B3 Acquisto di arnie) - l acquisto di arnie con fondo a rete ha una funzione importante nel monitoraggio della presenza dell acaro Varroa. (Azione B4 Acquisto di presidi sanitari) tramite le Associazioni partecipanti al programma è stato verificato le conoscenze dell apicoltore sulle tipologie di prodotto, le modalità di utilizzo dei presidi e sui tempi di carenza sono generalmente molto scarse: tramite la distribuzione in forma associata si è potuto uniformare e razionalizzare la gestione dei trattamenti finalizzati a tenere sotto controllo la Varroa. Misure di sostegno per il patrimonio apistico. (Azione E1 acquisto di sciami ed api regine)

44 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 44 Analisi quantitativa del numero di interventi realizzati per anno nel triennio precedente. Azione A (assistenza tecnica) TOTALE Corsi e seminari svolti per anno 20 Partecipanti 500 Tecnici apistici coinvolti 5 Azione B (lotta alla varroa) TOTALE Incontri periodici realizzati 12 Apicoltori partecipanti 180 Trattamenti distribuiti (confezioni) Alveari trattati Apicoltori beneficiari 350 Arnie acquistate 550 Apicoltori beneficiari 280 IL PROGRAMMA REGIONALE OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE. In sintonia con le esigenze espresse dagli operatori del settore, il sottoprogramma della regione Liguria per triennio 2011/2013 si pone l obiettivo di continuare a lavorare, sviluppandolo, sul programma già impostato nel triennio precedente, nel rispetto dei principi di salvaguardia dell ambiente e di tutela della salute del consumatore con i seguenti obiettivi: Fornire una assistenza tecnica differenziata agli apicoltori in base al loro diverso livello di specializzazione,al fine di conseguire metodologie di allevamento e tecniche di produzione più moderne e razionali Promuovere incontri periodici di aggiornamento e divulgazione Divulgare le nuove possibilità di lotta alla varroa e alle altre patologie dell alveare Sviluppare le capacità professionale degli apicoltori Potenziare i servizi di divulgazione, informazione ed assistenza tecnica Migliorare la qualità delle produzioni Ridurre i costi di produzione Promuovere tecniche di allevamento con uso ridotto dei pesticidi Sostenere il ripopolamento del patrimonio apistico territoriale

45 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 45 BENEFICIARI. Possono beneficiare dei contributi per gli interventi di cui al Reg. CEE 1234/2007 le Associazioni di produttori di miele ed altri prodotti dell alveare, giuridicamente riconosciute con le modalità previste dal D.P.R. 10 febbraio 2000 N. 361, che rispettino i requisiti di cui al successivo punto, a nome e per conto degli apicoltori soci che per la campagna di riferimento abbiano provveduto nei termini prescritti alla denuncia degli alveari alle autorità di competenza. Possono presentare domanda di contributo le associazioni riconosciute o in fase di riconoscimento allegando documentazione che comprovi tale status. Possono altresì essere beneficiari degli interventi di cui al presente programma gli apicoltori, gli imprenditori apistici e gli imprenditori professionisti così come precedentemente specificato, nonché gli Istituti di Ricerca ed Enti pubblici e privati. Requisiti richiesti alle Associazioni di apicoltori. Le forme associate del settore, giuridicamente riconosciute con le modalità previste dal D.P.R. 10 febbraio 2000 N. 361, per essere ammesse ai benefici previsti dal sottoprogramma della Regione Liguria ai sensi del Reg. CEE 1234/2007, devono al momento della presentazione della domanda possedere taluni criteri di rappresentatività, individuati dalla Regione Liguria ai sensi dell art. 6 comma 2 e 3 del DM 23 gennaio 2006, eventualmente successivamente modificabili per esigenze del settore, e di seguito riportati. Tali criteri sono: Essere costituiti con atto pubblico Avere disponibilità di una sede in Liguria numero minimo di soci apicoltori numero di alveari denunciati dai soci Attività almeno su 2 province, con un numero di soci nella provincia meno rappresentata pari almeno al 20% dei soci Disponibilità di personale tecnico in possesso almeno di diploma di scuola media superiore o in possesso di comprovata esperienza nel settore SI SI Un numero percentuale di soci apicoltori sul numero totale di apicoltori regionali (da definirsi in sede di programma annuale) che fanno denuncia degli alveari in Liguria (riferito all ultimo dato ufficiale disponibile) Un numero percentuale di alveari denunciati dai soci (da definirsi in sede di programma annuale) rispetto al patrimonio apistico regionale (riferito all ultimo dato ufficiale disponibile) SI SI FINANZIAMENTO DEL PROGRAMMA. Il finanziamento del programma per quanto riguarda la parte pubblica è a carico per il 50% dell Unione Europea (FEOGA) e per il 50% dello stato italiano; il beneficiario interviene con una quota residua di finanziamento variabile a seconda della sottoazione. AZIONI. In linea con quanto stabilito dal Regolamento (CE) n.1234/2007 e dal Ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali, per conseguire gli obiettivi previsti dal presente Programma verranno avviate una serie di azioni, ciascuna delle quali è strutturata in una o più sottoazioni aventi ognuna una propria disponibilità di spesa. Le percentuali di contributo pubblico applicate sono quelle previste dal Regolamento Comunitario. I beneficiari sono tenuti a rispettare tutte le prescrizioni, gli impegni e le vigenti norme comunitarie, nazionali e regionali cui si fa riferimento nel presente Programma Regionale.

46 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 46 Azione A. Assistenza tecnica e formazione professionale degli apicoltori. L'assistenza tecnica agli apicoltori costituisce uno strumento fondamentale ed efficace per sostenere, sviluppare e tutelare l'allevamento delle api e le attività ad esso connesse. Le Associazioni di Apicoltori dovranno assicurare all'apicoltura regionale un servizio di assistenza tecnica e sanitaria adeguata e specifica; sarà compito delle Associazioni, inoltre, curare e seguire la formazione e l'aggiornamento tecnico-professionale del tecnico stesso, degli esperti e degli operatori apistici, potenziando le iniziative attinenti la divulgazione dei metodi più innovativi di allevamento delle api, di prevenzione e lotta alle patologie dell'alveare, di estrazione e lavorazione del miele. Inoltre, il tecnico provvederà alla formazione e all'aggiornamento degli operatori attraverso l'organizzazione di corsi tematici specifici, seminari, incontri divulgativi, durante i quali verranno affrontati argomenti di interesse particolare per il settore al fine di divulgare e trasferire, anche con il supporto di materiale specifico quali pubblicazioni, sussidi didattici o multimediali, i risultati della ricerca e della sperimentazione e le nuove acquisizioni in materia di qualità delle produzioni, tutela dell'ambiente e del consumatore, normativa tecnico-commerciale, ecc. Sarà compito dei tecnici realizzare anche tra loro alcuni incontri di aggiornamento e riqualificazione, durante i quali affrontare e discutere, in fase di verifica e controllo, ciò che si è riscontrato dall'attività di campo per poter successivamente elaborare piani di assistenza tecnica specifici e mirati. I tecnici dovranno garantire che tutti gli apicoltori presenti sul territorio di loro competenza possano accedere ed usufruire dei servizi previsti dal Programma. Descrizione dell azione A e percentuali di contributo. AZIONE SOTTO AZIONE DESCRIZIONE SOTTOAZIONE % CONTRIBUTO A) ASSISTENZA TECNICA E FORMAZIONE PROFESSIONALE DEGLI APICOLTORI a.1 Corsi di aggiornamento e formazione rivolti ai privati a.2 Seminari 100 a.3 Azioni di comunicazione: sussidi didattici, abbonamenti, schede ed opuscoli informativi a.4 Assistenza tecnica alle aziende 90 a.5 Individuazione ed applicazione di tecniche avanzate per il trasferimento delle conoscenze sulle innovazioni in apicoltura. 100

47 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 47 SOTTOAZIONE a.1 CORSI Interventi ammessi 1) Corsi formativi rivolti agli apicoltori. 2) Corsi di formazione/aggiornamento professionale per i tecnici delle associazioni. Spese ammissibili 1. Compenso e rimborso spese per i docenti e relatori 2. Affitto dei locali e delle attrezzature necessarie allo svolgimento dei corsi. 3. Costi d iscrizione, rimborso delle spese di trasporto, vitto e alloggio (per i tecnici partecipanti a corsi di aggiornamento professionale) 4. Spese per l organizzazione (compenso orario per la progettazione, eventuali rimborsi delle spese sostenute). 5. Spese sostenute per la produzione di supporti didattici e informativi a favore dei partecipanti ai corsi. SOTTOAZIONE a.2 SEMINARI Interventi ammessi 1. Seminari che affrontino tematiche inerenti l attività di assistenza tecnica, la ricerca, la sperimentazione, la divulgazione delle conoscenze nel settore apistico. Spese ammissibili 1. Compenso e rimborso spese a docenti e relatori utilizzando i criteri indicati nelle disposizioni generali 2. Affitto dei locali e delle attrezzature necessarie allo svolgimento dei seminari 3. Stampa di inviti, depliant informativi, manifesti. 4. Spese per l organizzazione (compenso orario per la progettazione, eventuali rimborsi spese sostenute). 5. Spese sostenute per la produzione di supporti informativi a favore dei partecipanti. SOTTOAZIONE a.3 AZIONI DI COMUNICAZIONE Interventi ammessi 1. Acquisto di libri, sussidi didattici, schede ed opuscoli informativi. 2. Predisposizione di opuscoli e manuali tecnici per gli apicoltori con l indicazione delle opportune procedure tecniche da utilizzare nella campagna apistica 3. Redazione del Bollettino apistico regionale

48 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 48 Spese ammissibili 1. Realizzazione di opuscoli e manuali tecnici per gli apicoltori 2. Acquisto di libri, riviste e pubblicazioni per apicoltori associati. 3. Qualora l'editrice fosse l'associazione stessa, saranno ritenute ammissibili le spese relative alla impaginazione e stampa e le spese di spedizione, limitatamente al numero dei soci dichiarati 4. Spese sostenute per azioni di comunicazione ed informazione a favore dei soci delle Associazioni SOTTOAZIONE a.4 ASSISTENZA TECNICA Interventi ammessi Assistenza tecnica alle aziende Spese ammissibili Spese sostenute per i tecnici SOTTOAZIONE a.5 TECNICHE AVANZATE PER IL TRASFERIMENTO DI CONOSCENZE SULLE INNOVAZIONI IN APICOLTURA Interventi ammessi Applicazione di tecniche avanzate per la creazione di materiale informativo Azione B. Lotta alla varroasi Si prevedono incontri periodici con gli apicoltori per la sensibilizzazione sull argomento ed interventi in azienda per la dimostrazione del corretto uso dei presidi sanitari appropriati alla lotta alla varroa, nonché contributi per l acquisto dei prodotti idonei per i trattamenti e di arnie con fondo anti varroa al fine di divulgare le corrette modalità di lotta al patogeno; i programmi di lotta alla varroa delle Associazioni devono essere oggetto di valutazione sulla loro validità, anche in base alle indicazioni provenienti dagli Istituti scientifici a valenza nazionale (Istituto Nazionale di Apicultura di Bologna), al fine di massimizzare ed uniformare l efficacia dei trattamenti su tutto il territorio. Per garantire una razionalizzazione del processo di lotta e di controllo del parassita, privilegiando interventi di tipo preventivo ed alternativi alla lotta chimica nel rispetto dell'ambiente e del consumatore, si ritiene opportuno sostenere il potenziamento tecnologico ed igienico-sanitario delle aziende mediante l'introduzione di arnie specifiche con fondo a rete antivarroa e cassetto diagnostico, oltre che la realizzazione di specifiche indagini in campo mediante appositi campionamenti.

49 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 49 La situazione epidemiologica che si sta delineando in regione pone l accento sulla necessità di integrare le corrette tecniche di conduzione degli alveari con appropriate misure di prevenzione e di risanamento, impiegando al meglio le risorse che la tecnologia mette a disposizione. L impiego spesso sistematico e a scopo preventivo di sostanze farmacologiche infatti non fa altro che favorire il radicamento e l ulteriore diffusione di situazioni latenti, oltre a costituire un serio pericolo per l inquinamento dei prodotti dell alveare. Descrizione dell azione B e percentuali di contributo. AZIONE SOTTO AZIONE DESCRIZIONE SOTTOAZIONE % CONTRIBUTO B) LOTTA ALLA VARROASI E MALATTIE CONNESSE b.1 Incontri periodici con apicoltori, dimostrazioni pratiche ed interventi in apiario per l applicazione dei mezzi di lotta da parte degli esperti apistici; distribuzione dei presidi sanitari 80 b.3 Acquisto di arnie con fondo a rete o modifica arnie esistenti b.4 Acquisto degli idonei presidi sanitari SOTTOAZIONE b.1 INCONTRI E DIMOSTRAZIONI Interventi ammessi 1. Incontri periodici con apicoltori 2. Dimostrazioni pratiche per l'applicazione di mezzi di lotta alla varroasi da parte di esperti apistici. SOTTOAZIONE b.3 ACQUISTO ARNIE Spese ammissibili Acquisto di arnie nuove con fondo a rete antivarroa; Rimborsi spese (eventuali) ai tecnici impiegati per la distribuzione delle arnie

50 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 50 SOTTOAZIONE b.4 ACQUISTO PRESIDI SANITARI Spese ammissibili Acquisto prodotti specifici per la lotta alla varroasi Rimborsi spese (eventuali) ai tecnici impiegati per la distribuzione dei presidi Azione E. MISURE DI SOSTEGNO PER IL RIPOPOLAMENTO DEL PATRIMONIO APICOLO COMUNITARIO Descrizione dell azione E e percentuali di contributo. AZIONE E) SCIAMI E API REGINE SOTTO AZIONE e1 DESCRIZIONE Acquisto di sciami ed api regine, materiale per la conduzione dell azienda apistica da riproduzione % CONTRIBUTO 60 SOTTOAZIONE e.1 ACQUISTO DI SCIAMI ED API REGINE. Interventi ammessi 1. acquisto di sciami. 2. acquisto di api regine DISPOSIZIONI GENERALI Ammissibilità delle spese Le spese ammissibili sono quelle che rientrano nelle tipologie descritte per ciascuna sottoazione; risultano ammissibili le spese sostenute all interno della campagna di riferimento dalla data di presentazione della domanda; eventuali spese sostenute nel mese di agosto dovranno essere singolarmenteautorizzate. Le spese generali sono ammissibili fino al massimo del 5% della spesa ammessa; le spese generali fino al 2% non devono essere necessariamente documentate. Oltre tale limite tutte le spese dovranno essere documentate. L I.V.A. non può esser ammessa in nessun caso a contributo. Le attrezzature oggetto di contributo dovranno essere nuove; non è ammesso l'acquisto di attrezzature usate o di materiali per la costruzione delle medesime in modo autonomo da parte dell'apicoltore, né spese di manutenzione, riparazione e trasporto delle stesse.

51 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 51 Spese di viaggio, vitto e alloggio Le spese di viaggio, vitto e alloggio sono ammissibili là dove previsto dal Programma stralcio annuale. Spese non ammissibili Acquisto di elaboratori elettronici. Spese per la manutenzione e riparazione di attrezzature. Spese di trasporto per la consegna di materiali. Spese generali relative alla sottoazione di riferimento, in misura maggiore del 5% della spesa sostenuta. Titoli di spesa e criteri per la rendicontazione 1. È necessario che ogni fattura emessa a fronte delle spese sostenute per l'attuazione del programma in questione riporti la dicitura "ai sensi del Reg. (CE) n 1234/2007 ". 2. I pagamenti effettuati dai beneficiari, in linea generale, dovranno essere comprovati da fatture quietanzate da presentare all'atto della rendicontazione, in originale. Ove ciò non risulti possibile, tali pagamenti devono essere comprovati da documenti contabili aventi forza probatoria equivalente. Non sono considerati validi scontrini fiscali o altri documenti che non riportino indicati i dati di fatturazione. Sulla fattura dovrà essere indicato in modo analitico il costo della attrezzatura acquistata al netto di eventuali sconti od abbuoni. Nel caso di fatture collettive, in esse deve essere specificata l analisi dei costi che la compongono (per es. il numero dei pasti e/o dei pernottamenti e i relativi costi) e devono essere corredate da un elenco degli aventi diritto. 3. Ai fini della dimostrazione dell avvenuto pagamento il beneficiario dovrà produrre, con riferimento alla fattura in relazione alla quale è stato disposto il pagamento, copia del bonifico bancario o di R.I.B.A. contenenti le indicazioni dell ordinante e del beneficiario, della fattura oggetto del pagamento e del relativo importo. 4. Nel caso di pagamento mediante assegno bancario, è necessario che il beneficiario produca documentazione bancaria attestante l avvenuto pagamento nonché specifica liberatoria per ogni singola fattura rilasciata da parte del destinatario dell assegno, dal quale risulti l avvenuta transazione e l estinzione del debito relativo allo specifico bene/prestazione fornito. 5. Nel caso infine di pagamenti in contanti, ammessi per operazioni di importo complessivo limitato e comunque non superiori ad ,00 (D.L. 25 giugno 2008, n. 112 ), dovrà essere prodotta apposita liberatoria. 6. Nel caso di versamento delle ritenute e dei contributi, dovrà essere prodotta copia del modello F In aggiunta alla suddetta documentazione minima, potrà essere fornita e/o richiesta ulteriore documentazione integrativa (copia dei libri contabili, movimenti bancari, copia degli assegni e delle relative matrici, ecc.) comprovante la spesa.

52 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 52 Identificazione delle attrezzature e arnie acquistate a) attrezzature Tutte le attrezzature che beneficeranno del contributo ai sensi del Reg. (CE) 1234/2007 dovranno essere identificate con un contrassegno indelebile e non asportabile che riporti l'anno di approvazione del programma e il nome dell Associazione di appartenenza del beneficiario. b) arnie Alle arnie dovrà essere applicata una etichetta della grandezza sufficiente a contenere le informazioni di cui al punto precedente - con in aggiunta - la ragione sociale del beneficiario, in alternativa sarà sufficiente che in luogo della ragione sociale del beneficiario, venga apposto un numero di riferimento univoco cui corrisponda il nominativo del beneficiario su apposito registro in possesso delle medesime Associazioni. Vincoli Le attrezzature e le apparecchiature varie, il cui uso ed utilità economica non si esauriscono entro l arco di un anno, devono essere mantenuti per un periodo minimo di 5 anni dalla data di effettiva acquisizione, idoneamente documentata, con il vincolo di destinazione d uso. Sono fatti salvi i casi di forza maggiore, a condizione che siano stati tempestivamente comunicati all Ufficio regionale competente. Procedure di attuazione I provvedimenti attuativi del presente Programma Regionale sono rimandati a successivi atti del Dirigente dell Ufficio Produzioni Agroalimentari. Lo stesso è autorizzato a modificare, eventualmente, anche l importo complessivo del programma a seguito di rimodulazione operata dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e, proporzionalmente, anche quello delle diverse misure, in funzione di quello approvato dalla Unione Europea e dal Ministero per le Politiche Agricole e Forestali, fermo restando gli obiettivi e gli interventi previsti dalle misure e dalle sottoazioni esplicitate nel presente Programma; è, altresì, autorizzato a recepire e diffondere ogni eventuale successiva disposizione o circolare interpretativa che sia emanata dalle Autorità competenti a livello nazionale (MIPAAF A.G.E.A.), nonché a diffondere ulteriori disposizioni ritenute necessarie alla corretta interpretazione ed attuazione delle suddette procedure amministrative. Costituiscono documenti di riferimento per l attuazione del programma il DM del 23/01/2006 (G.U. N 60 del 13 Marzo 2006), e la Circolare AGEA del 02/02/2007. Finanziamento del programma. Gli importi previsti sotto riportati per le singole azioni che si intendono attivare per il triennio 2011/2013 sono calcolati sulla base delle richieste pervenute nel triennio precedente.

53 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 53 ALLEGATO 1 TABELLA FINANZIARIA RIEPILOGATIVA DEL PROGRAMMA DI INTERVENTO PER IL TRIENNIO 2011/2013. Si definisce nella tabella allegata la ripartizione degli interventi usando la codifica delle azioni prevista dal Reg. CE 1234/2007. EURO AZIONE A. ASSISTENZA TECNICA E FORMAZIONE PROFESSIONALE DEGLI APICOLTORI a.1 Corsi di aggiornamento e formazione. Sono previsti corsi di formazioni per gli apicoltori e corsi di aggiornamento per i tecnici. IMPORTO: ,00 a.2 Seminari e convegni tematici Seminari relativi allo sviluppo dell apicoltura di qualità. IMPORTO: ,00 a.3 Azioni di comunicazione: sussidi didattici, abbonamenti, schede e opuscoli informativi IMPORTO: ,00 a.4 Azioni di assistenza tecnica alle aziende IMPORTO: ,00 a.5 Tecniche avanzate per il trasferimento delle conoscenze IMPORTO: ,00 TOTALE IMPORTO RICHIESTO PER AZIONE A: ,00 b.1 Incontri periodici con apicoltori ed interventi in aviario IMPORTO: 5.000,00 b.3 Acquisto di arnie con fondo a rete per la lotta alla varroa. IMPORTO: ,00 b.4 Acquisto di idonei presidi sanitari. IMPORTO: ,00 TOTALE IMPORTO RICHIESTO PER AZIONE B: ,00 AZIONE E. ACQUISTO SCIAMI ED API REGINE IMPORTO: ,00 TOTALE IMPORTO RICHIESTO PER AZIONE E: ,00 TOTALE GENERALE DEL PROGRAMMA: ,00

54 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 54 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 134 Regolamento (CE) n. 1698/05 - Programma Regionale di Sviluppo Rurale : bando di apertura presentazione domande di pagamento (conferma) sulla misura 214 "Pagamenti agroambientali" per l'anno LA GIUNTA REGIONALE Visto il Reg. (CE) n. 1698/2005 concernente il sostegno allo sviluppo rurale da parte del fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), che prevede la definizione di Programmi di Sviluppo Rurale per il periodo ; Visto il Reg. (CE) n. 1290/2005 relativo al finanziamento della politica agricola comune; Visti i Reg. (CE) della Commissione n. 1974/2006 e n. 1975/2006 recanti, rispettivamente, le disposizioni di applicazione del regolamento n. 1698/05 e le modalità di applicazione delle procedure di controllo e della condizionalità per le misure di sviluppo rurale; Visto il Reg. (CE) n. 796/2004 della Commissione del 21 aprile 2004, recante modalità di applicazione della condizionalità, della modulazione e del sistema integrato di gestione e di controllo di cui al regolamento (CE) n. 1782/2003 del Consiglio che stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto nell ambito della politica agricola comune e istituisce taluni regimi di sostegno a favore degli agricoltori; Visto il Reg. (CE) n. 73/2009 del Consiglio stabilente norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto nell ambito della politica agricola comune e istituente taluni regimi di sostegno a favore degli agricoltori; Visto il Reg. (CE) n. 1122/09 della Commissione del 30 novembre 2009, recante modalità di applicazione della condizionalità, della modulazione e del sistema integrato di gestione e di controllo di cui al regolamento (CE) n. 73/09 del Consiglio; Visto il decreto ministeriale 20 marzo 2008, recante disposizioni in materia di violazioni riscontrate nell ambito del Reg. (CE) n. 1782/03 del Consiglio, del 29 settembre 2003 sulla PAC e del Reg. (CE) n. 1698/05 del Consiglio del 20 settembre 2005, sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del FEASR e successive modifiche e integrazioni; Visto il decreto ministeriale n del 22 dicembre 2009 Disciplina del regime di condizionalità ai sensi del regolamento (CE) n. 73/2009 e delle riduzioni ed esclusioni per inadempienze dei beneficiari dei pagamenti diretti e dei programmi di sviluppo rurale ; Visto il decreto ministeriale 29 luglio 2009 Disposizioni per l attuazione dell articolo 68 del Reg. (CE) n. 73/09 del Consiglio del 19 gennaio 2009 ; Visto il Programma regionale di Sviluppo Rurale per il periodo , elaborato dalla Regione Liguria ai sensi del citato regolamento (CE) n. 1698/2005, approvato dalla Commissione Europea con Decisione n. C (2007) 5714 del 20/11/07, ratificato dal Consiglio regionale con deliberazione e pubblicato su Bollettino Ufficiale della Regione Liguria n. 15 del 15 aprile 2009, in seguito denominato PSR; Preso atto che, con approvazione definitiva del PSR per il periodo , sono state anche messe a disposizione le risorse finanziarie per il nuovo periodo di programmazione; Vista la delibera regionale Approvazione degli impegni applicabili nella Regione Liguria ai sensi dell art.22 del D.M del 22 dicembre 2009 relativo all attuazione della condizionalità in agricoltura per l anno 2010 in corso di approvazione; Vista la legge regionale 10 dicembre 2007 n. 42 che disciplina le procedure amministrative e finanziarie per l attuazione del programma regionale di sviluppo rurale per il periodo , e in particolare l articolo 4 (procedure); Vista la DGR n. 26 del 16 gennaio 2009 Individuazione delle fattispecie di violazioni di impegni e i livelli di gravità, entità e durata di ciascuna violazione, per quanto riguarda le misure 211, 212, 214 e 215 del programma regionale di sviluppo rurale , ai sensi del DM 20/3/2008 ;

55 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 55 Vista la DGR n. 251 del 14/03/08 (ripartizione tra Regione e Enti delegati delle competenze amministrative relative alla concessione di aiuti nell ambito del PSR) in base alla quale la misura 214 risulta di competenza degli Enti delegati; Vista la legge regionale 4 luglio 2008 n. 24 Disciplina di riordino delle Comunità montane disposizioni per lo sviluppo della cooperazione intercomunale e norme a favore dei piccoli comuni ; Richiamata la DGR 1723 del 22 dicembre 2008 assunta in attuazione dell articolo 55 della sopra citata legge regionale n. 24/08, con la quale sono stati individuati gli enti che esercitano in regime di delega le funzioni in materia di agricoltura, forestazione e sviluppo rurale; Vista la legge regionale 25 novembre 2009 n. 56 Norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi; Viste le DGR nn. 730/07, 282/08, 283/08, 324/08, 276/09 con le quali sono stati approvati i bandi di apertura per la presentazione delle domande relative alla misura 214 Pagamenti agroambientali del PSR per gli anni 2007, 2008 e 2009; Richiamati i seguenti provvedimenti: il Decreto del Direttore n. 81 del 05/03/2009 con il quale è stata approvata la nuova modulistica denominata Registro di Campagna che sostituisce il precedente Decreto del Direttore n. 55/06; il Decreto del Dirigente n. 136 del 29/01/10 con il quale sono stati aggiornati e approvati i Disciplinari di Produzione Integrata cui devono sottostare tutti i beneficiari dellla misura 214 azione B del PSR per l annualità 2010; la delibera regionale Approvazione degli impegni applicabili nella Regione Liguria ai sensi dell art.22 del D.M del 22 dicembre 2009 relativo all attuazione della condizionalità in agricoltura per l anno 2010 in corso di approvazione; Considerato che con il presente provvedimento si intende aprire i termini per la presentazione per l annualità 2010 delle domande di pagamento, a conferma di un impegno quinquennale aperto negli anni 2007, 2008 e 2009 a valere sulla misura 214 relativamente alle seguenti azioni: azione A): introduzione o mantenimento dei metodi dell agricoltura biologica; azione B): introduzione o mantenimento dei metodi dell agricoltura integrata; azione C): allevamento di specie animali locali a rischio di estinzione; azione E): interventi su prati stabili, pascoli e prati-pascoli; Considerato che: - la presentazione delle domande a valere sulle misure connesse a superficie, ai sensi dell art. 11 del Reg. (CE) 796/2004 e dell art. 8 del Reg. (CE) 1975/2006, non deve essere successiva al 15/05/10; - la presentazione delle domande oltre il sopra citato termine, fatta eccezione per l azione C), comporta per ogni giorno lavorativo di ritardo una riduzione, ai sensi dell art. 21 del Reg. (CE) 796/2004, pari all 1% dell importo al quale l agricoltore avrebbe avuto diritto se avesse inoltrato la domanda in tempo utile; - in caso di ritardo superiore a 25 giorni di calendario la domanda è irricevibile; Considerato inoltre che: - è obbligatorio al fine del trattamento informatico delle domande l utilizzo dell apposita modulistica predisposta dall Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA) e che è necessario che i beneficiari compilino la suddetta modulistica tramite il software disponibile sul portale internet ; - il sistema di compilazione e rilascio delle domande disponibile sul suddetto portale SIAN consente di tracciare in modo inequivocabile la domanda con l attribuzione, da parte di AGEA, di un numero di protocollo univoco e della data di rilascio; - la domanda così protocollata e rilasciata non è modificabile ed è immediatamente visibile alla pubblica amministrazione che può avviare i dovuti accertamenti e la conseguente attività istruttoria; - sono competenti alla ricezione delle domande gli Enti delegati individuati dalla DGR n. 1723/08;

56 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag le domande cartacee e la relativa documentazione tecnica allegata devono pervenire ai suddetti Enti delegati, competenti per territorio sulla base della localizzazione della sede aziendale, entro e non oltre il termine perentorio del 15/05/2010; Considerato inoltre che è necessario: - per i beneficiari utilizzare e tenere aggiornato il Registro di campagna così come definito nel Decreto del Direttore n. 81 del 05/03/09; - per gli agricoltori che aderiscono alla azione B della misura 214, sottostare agli obblighi previsti dai Disciplinari di Produzione Integrata redatti dalla Regione Liguria e soggetti a revisione annuale; - sottostare agli obblighi previsti nella delibera regionale Approvazione degli impegni applicabili nella Regione Liguria ai sensi dell art.22 del D.M del 22 dicembre 2009 relativo all attuazione della condizionalità in agricoltura per l anno 2010 in corso di approvazione; Considerato che le risorse finanziarie disponibili per le domande di pagamento a valere sulla misura 214 per l anno 2010 ammontano a euro ,00 così ripartite: - azione A) euro azione B) euro azione C) euro azione E) euro Considerato che, qualora la disponibilità finanziaria prevista sia inferiore a quella necessaria a coprire tutte le domande di pagamento presentate, per ciascuna azione si provvederà a redigere a livello regionale una graduatoria delle domande ammissibili, sulla base dei criteri di priorità esposti nella DGR n. 324/08 e ripresi nell allegato al presente atto; Considerato che la Regione si riserva, in base al monitoraggio complessivo della misura, la possibilità, qualora i fondi messi a bando con il presente provvedimento non fossero sufficienti, di utilizzare le eventuali quote finanziarie non utilizzate da alcune azioni della misura 214 a favore di altre a maggiore capacità di spesa con il seguente ordine di priorità: azione A, azione C, azione B, azione E; Considerato che, nel caso si rendessero disponibili fondi aggiuntivi, oltre a quelli posti a bando dal presente atto, a causa di economie, restituzioni, revoche o modifica della ripartizione indicativa per misura di cui al capitolo 7 del PSR, la Regione può con successivo atto rifinanziare il presente bando con conseguente pagamento di ulteriori domande di pagamento inserite nella graduatoria delle domande ammissibili; Ritenuto di: aprire i termini per la presentazione delle domande di pagamento a conferma di un impegno quinquennale aperto negli anni 2007, 2008 o 2009 a valere sulla misura 214 relativamente alle seguenti azioni: azione A): introduzione o mantenimento dei metodi dell agricoltura biologica; azione B): introduzione o mantenimento dei metodi dell agricoltura integrata; azione C): allevamento di specie animali locali a rischio di estinzione; azione E): interventi su prati stabili, pascoli e prati-pascoli; approvare le disposizioni tecniche e procedurali per la presentazione delle domande di pagamento relative ad un impegno quinquennale aperto a valere sulla misura 214 Pagamenti agroambientali del PSR annualità 2010, allegate al presente atto quale parte integrante e necessaria; stabilire che è obbligatorio al fine del trattamento informatico delle domande l utilizzo dell apposita modulistica predisposta da AGEA e che è necessario che i beneficiari compilino la suddetta mosulistica tramite il software disponibile sul portale ; stabilire che la protocollazione e presentazione delle suddette domande deve essere effettuata attraverso le procedure informatiche di cui al punto precedente entro e non oltre il 15/05/10 e che, ai sensi dell art. 21 del Reg. (CE) 796/2004, la presentazione delle domande oltre il sopra citato

57 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 57 termine comporta per ogni giorno lavorativo di ritardo una riduzione pari all 1% dell importo al quale l agricoltore avrebbe avuto diritto se avesse inoltrato la domanda in tempo utile; stabilire che in caso di ritardo superiore a 25 giorni di calendario la domanda è irricevibile; stabilire che, limitatamente all azione C), eventuali proroghe per giustificati motivi al suddetto termine del 15/05/2010 per la presentazione delle domande, potranno essere concesse dal Direttore del Dipartimento competente; dare atto che, ai sensi della DGR n. 251/08 la competenza alla ricezione delle domande è stata assegnata agli Enti delegati, individuati con DGR n. 1723/08, competenti per territorio sulla base della localizzazione della sede aziendale; stabilire che le domande cartacee e la relativa documentazione tecnica allegata devono pervenire agli Enti delegati competenti per territorio entro e non oltre il termine perentorio del 15/05/10; Ritenuto inoltre di: stabilire che le risorse finanziarie disponibili a valere sulla misura 214 per le domande di pagamento per l annualità 2010 ammontano ad Euro ,00; che, qualora la disponibilità finanziaria prevista sia inferiore a quella necessaria a coprire tutte le domande di pagamento presentate, per ciascuna azione si provvederà a redigere a livello regionale una graduatoria delle domande ammissibili, sulla base dei criteri di priorità di cui alla DGR n. 324/08; di stabilire che la Regione si riserva, in base al monitoraggio complessivo della misura, la possibilità, qualora i fondi messi a bando con il presente provvedimento non fossero sufficienti, di utilizzare le eventuali quote finanziarie non utilizzate da alcune azioni della misura 214 a favore di altre a maggiore capacità di spesa con il seguente ordine di priorità: azione A, azione C, azione B, azione E; stabilire che, nel caso si rendessero disponibili fondi aggiuntivi, oltre a quelli posti a bando dal presente atto, a causa di economie, restituzioni, revoche o modifica della ripartizione indicativa per misura di cui al capitolo 7 del PSR, la Regione può con successivo atto rifinanziare il presente bando con conseguente pagamento di ulteriori domande di pagamento inserite nella graduatoria delle domande ammissibili; - stabilire che i beneficiari dell impegno devono sottostare agli obblighi della condizionalità come da delibera regionale Approvazione degli impegni applicabili nella Regione Liguria ai sensi dell art.22 del D.M del 22 dicembre 2009 relativo all attuazione della condizionalità in agricoltura per l anno 2010 in corso di approvazione, devono utilizzare e tenere aggiornato il Registro di campagna così come definito nel Decreto del Direttore n. 81 del 05/03/09 e che gli agricoltori che aderiscono alla azione B della misura 214, devono sottostare agli obblighi previsti dai Disciplinari di Produzione Integrata approvati con Decreto del Dirigente n. 136 del 29/01/10; SU PROPOSTA dell Assessore all'agricoltura, Floricoltura, Caccia e Pesca e Protezione Civile DELIBERA 1. di autorizzare, per i motivi in premessa indicati, la presentazione, secondo i criteri contenuti nel documento allegato Disposizioni tecniche e procedurali per la presentazione delle domande di pagamento relative ad un impegno quinquennale aperto a valere sulla misura 214 Pagamenti agroambientali del PSR annualità 2010, delle domande di pagamento a conferma di un impegno quinquennale aperto negli anni 2007, 2008 o 2009 a valere sulla misura 214 relativamente alle seguenti azioni: azione A): introduzione o mantenimento dei metodi dell agricoltura biologica; azione B): introduzione o mantenimento dei metodi dell agricoltura integrata; azione C): allevamento di specie animali locali a rischio di estinzione; azione E): interventi su prati stabili, pascoli e prati-pascoli; 2. di approvare le Disposizioni tecniche e procedurali per la presentazione delle domande di pagamento relative ad un impegno quinquennale aperto a valere sulla misura 214 Pagamenti agroambientali del PSR annualità 2010 allegate al presente atto quale parte integrante e necessaria;

58 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag di stabilire che: è obbligatorio al fine del trattamento informatico delle domande l utilizzo dell apposita modulistica predisposta da AGEA e che è necessario che i beneficiari compilino la suddetta modulistica tramite il software disponibile sul portale ; - la presentazione e protocollazione delle suddette domande deve essere effettuata attraverso le procedure informatiche di cui al punto precedente entro e non oltre il 15/05/10 e che, ai sensi dell art. 21 del Reg. (CE) 796/2004, la presentazione oltre il sopra citato termine comporta per ogni giorno lavorativo di ritardo una riduzione pari all 1% dell importo al quale l agricoltore avrebbe avuto diritto se avesse inoltrato la domanda in tempo utile; in caso di ritardo superiore a 25 giorni di calendario la domanda è irricevibile; limitatamente all azione C), eventuali proroghe per giustificati motivi al suddetto termine del 15/05/2010 per la presentazione delle domande, potranno essere concesse dal Direttore del Dipartimento competente; ai sensi della DGR n. 251/08 la competenza alla ricezione delle domande è stata assegnata agli Enti delegati, individuati con DGR n. 1723/08, competenti per territorio sulla base della localizzazione della sede aziendale; la domande cartacee e la relativa documentazione tecnica allegata devono pervenire agli Enti delegati competenti per territorio entro e non oltre il termine perentorio del 15/05/10; 4. stabilire che di stabilire che le risorse finanziarie disponibili per le domande di pagamento a valere sulla misura 214 per l anno 2010 ammontano a euro ,00 così ripartite: - azione A) euro azione B) euro azione C) euro azione E) euro di provvedere, qualora la disponibilità finanziaria prevista sia inferiore a quella necessaria a coprire tutte le domande di pagamento presentate, per ciascuna azione a redigere a livello regionale una graduatoria delle domande ammissibili, sulla base dei criteri di priorità di cui alla DGR n. 324/08; 6. di stabilire che la Regione si riserva, in base al monitoraggio complessivo della misura, la possibilità, qualora i fondi messi a bando con il presente provvedimento non fossero sufficienti, di utilizzare le eventuali quote finanziarie non utilizzate da alcune azioni della misura 214 a favore di altre a maggiore capacità di spesa con il seguente ordine di priorità: azione A, azione C, azione B, azione E; 7. di stabilire che, nel caso si rendessero disponibili fondi aggiuntivi, oltre a quelli posti a bando dal presente atto, a causa di economie, restituzioni, revoche o modifica della ripartizione indicativa per misura di cui al capitolo 7 del PSR, la Regione può con successivo atto rifinanziare il presente bando con conseguente pagamento di ulteriori domande di pagamento inserite nella graduatoria delle domande ammissibili; 8. di stabilire che i beneficiari dell impegno devono sottostare agli obblighi della condizionalità come da delibera regionale Approvazione degli impegni applicabili nella Regione Liguria ai sensi dell art.22 del D.M del 22 dicembre 2009 relativo all attuazione della condizionalità in agricoltura per l anno 2010 in corso di approvazione, devono utilizzare e tenere aggiornato il Registro di campagna così come definito nel Decreto del Direttore n. 81 del 05/03/09 e che gli agricoltori che aderiscono alla azione B della misura 214, devono sottostare agli obblighi previsti dai Disciplinari di Produzione Integrata approvati con Decreto del Dirigente n. 136 del 29/01/10; 9. di stabilire che, per quanto non specificato nel presente atto, si applicano le norme e disposizioni contenute nel PSR e le vigenti disposizioni comunitarie, nazionali e regionali; 10. di dare atto che il presente provvedimento verrà pubblicato su BURL e sul sito regionale; 11. di informare che avverso il presente provvedimento può essere presentato ricorso al TAR Liguria o alternativamente ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, rispettivamente entro 60 giorni o 120 giorni dalla data di comunicazione, notifica o di pubblicazione dello stesso. IL SEGRETARIO Mario Martinero (segue allegato)

59 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 59 ALLEGATO: Disposizioni tecniche e procedurali per la presentazione delle domande di pagamento relative ad un impegno quinquennale aperto a valere sulla misura 214 Pagamenti agroambientali del PSR annualità 2010 Contenuto della misura La misura si articola nelle seguenti azioni: - A)introduzione o mantenimento dei metodi dell agricoltura biologica; - B)introduzione o mantenimento dei metodi dell agricoltura integrata; - C)allevamento di specie animali locali a rischio di estinzione; - E)interventi su prati stabili, pascoli e prati-pascoli. Si rimanda ai relativi paragrafi per una descrizione dettagliata degli interventi previsti per ogni azione. Per le azioni A) e B) ed E) il beneficiario deve garantire su tutta la superficie aziendale, inclusi i terreni per i quali non si percepisce alcun aiuto, e per l intero periodo d impegno, il rispetto dei requisiti relativi ai criteri di gestione obbligatoria nonché alle norme per il mantenimento dei terreni in buone condizioni agronomiche nell ambito dell applicazione della condizionalità, di cui al Regolamento CE n. 1782/2003 e delle relative norme di attuazione nazionali e regionali. Gli aderenti alle azioni A), B) e C) ed E) della Misura 214 sono tenuti al rispetto degli atti e delle norme di cui al quadro regolamentare nazionale e regionale relativo al regime di condizionalità e del Regolamento (CE) n. 1782/2003 e successive modifiche. Le sopra citate azioni prevedono impegni che vanno al di là delle norme obbligatorie stabilite in applicazione degli articoli 4 e 5 e degli Allegati III e IV del Regolamento (CE) n. 1782/2003, dei requisiti minimi relativi all uso di fertilizzanti e prodotti fitosanitari e di altri requisiti minimi di base stabiliti nel programma, così come disposto dall articolo 39 comma 3 del Reg. (CE) 1698/05. Per i requisiti minimi relativi all uso di fertilizzanti e prodotti fitosanitari si rimanda al PSR La mancata attuazione degli impegni specifici per ogni azione della misura comporterà l applicazione delle riduzioni e/o delle esclusioni previste dal titolo II del Reg. (CE) n. 1975/06 e dai successivi provvedimenti nazionali e regionali. Area di applicazione Tutto il territorio della Regione Liguria. Beneficiari Per le azioni A), B), C) ed E) possono beneficiare degli aiuti le imprese agricole, singole o associate, iscritte al registro delle imprese, dotate di n partita IVA. Per la sola azione C) possono essere beneficiari anche i gestori di territorio così come definito dal comma 2 dell art. 39 del Reg. (CE) 1698/05, che, sul territorio regionale, allevano capi appartenenti alle razze riportate nell azione C). Tali requisiti devono essere mantenuti per l intera durata dell impegno, pena la decadenza dell impegno stesso. Il beneficiario deve dimostrare il titolo di possesso dei terreni sottoposti ad impegno agroambientale. Ove una superficie agricola sia situata nella zona di confine tra due o più regioni sono ammessi pagamenti solo per le particelle ricadenti all interno dei confini amministrativi della Regione Liguria. Non sono ammesse alla presentazione domande su superfici come verde urbano pubblico e privato, campi di calcio, golf e/o dedicati ad attività sportive in genere, aeroporti e comunque terreni con destinazione d uso non agricola.

60 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 60 Combinazioni di azioni sulla misura 214 e trasformazioni di impegni E possibile combinare tra loro le seguenti azioni: 1. azione A) + azione C), 2. azione B) + azione C), 3. azione C) + azione E), 4. azione A) + azione E) La presente misura è compatibile con tutte le misure/azioni del PSR che prevedono l erogazione di un pagamento per unità di superficie o per animale. I beneficiari di impegni agroambientali in corso ai sensi della misura F del PSR non possono convertire tali impegni sulla misura 214 del PSR , salvo la trasformazione dell impegno sull azione F.2 riduzione di concimi e fitofarmaci o mantenimento delle riduzioni effettuate ad un nuovo impegno sull azione A introduzione o mantenimento dei metodi dell agricoltura biologica della misura 214. All interno della misura 214 è ammissibile la sostituzione dell impegno in corso con un nuovo impegno, ai sensi dell art. 45 paragrafo 1 del Reg. (CE) n. 1974/2006, dall azione B introduzione o mantenimento di metodi dell agricoltura integrata all azione A introduzione o mantenimento dei metodi dell agricoltura biologica. Durata dell impegno La durata dell impegno è quinquennale e deve essere confermato annualmente tramite presentazione di domanda annuale di pagamento. L impegno annuale decorre dal 16 maggio dell anno di presentazione della domanda. La condizione per poter aderire alla misura è la disponibilità dei terreni per l intera durata dell impegno assunto L impegno deve riguardare l intera SAU aziendale condotta dal beneficiario, che pertanto deve essere totalmente dichiarata nella domanda. Limitazioni ed esclusioni, controlli, estensioni, sostituzioni, riduzioni e cessazioni di impegni Non sono ammessi pagamenti inferiori a 150 euro. Nel caso in cui venga applicata, a norma dell art. 46 del Reg. (CE) 1974/2006, la clausola di revisione prevista per l adeguamento degli impegni alle eventuali modifiche dei criteri di gestione obbligatori e buone condizioni agronomiche e ambientali sopra citati e/o dei requisiti minimi relativi all uso di fertilizzanti e prodotti fitosanitari o di altri pertinenti requisiti obbligatori prescritti dalla legislazione nazionale, il beneficiario è tenuto al rispetto di tale adeguamento. Qualora il beneficiario non accettasse detto adeguamento per l intera durata di validità dell impegno, lo stesso impegno cessa senza obbligo di rimborso di quanto precedentemente percepito. Per quanto concerne gli ampliamenti, riduzioni e cessazioni di impegni, controlli e altre disposizioni comuni vale quanto riportato nella normativa nazionale e comunitaria. Se, nel corso del quinquennio di impegno, il beneficiario aumenta la superficie della propria azienda o il numero di UBA (per l azione C) è possibile, ai sensi dell art. 45 del Reg. (CE) 1974/2006, estendere l impegno assunto alla superficie aggiuntiva per il restante periodo di esecuzione oppure è possibile sostituire l impegno originario con un nuovo impegno che si applica all insieme della superficie in questione a condizioni non meno rigorose di quelle dell impegno originario. L estensione dell impegno alla superficie aggiuntiva può essere consentita solo alle seguenti condizioni: - che sia di indubbio vantaggio per la specifica azione della misura; - che non pregiudichi l effettiva verifica del rispetto delle condizioni cui è subordinata la concessione del sostegno.

61 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 61 Se il beneficiario amplia annualmente la superficie aziendale oppure aumenta il numero di UBA (per l azione C) entro il 20 % del valore iniziale, può estendere l impegno assunto a patto che ne faccia specifica richiesta scritta. Le suddette estensioni di impegno sono consentite solo entro il quarto anno di impegno, non sono concesse, pertanto, richieste di estensione dell impegno per l ultimo anno del quinquennio di impegno agroambientale. Se gli ampliamenti annuali sono di entità superiore al 20 % della superficie aziendale iniziale o del numero di UBA iniziali (per l azione C) il beneficiario deve sostituire l impegno originario con un nuovo impegno che si applica all insieme della superficie o delle UBA in questione. Gli ampliamenti di superfici e/o UBA di cui sopra si riferiscono solo ai casi in cui i beneficiari acquisiscano il titolo di possesso (conduzione) su ulteriori superfici o aumentino le UBA allevate, rispetto a quelle dichiarate nelle domande relative alle annualità precedenti. I pagamenti per ampliamenti di impegni potranno essere riconosciuti unicamente in via residuale dopo il soddisfacimento delle domande di pagamento relative alla misura e comunque gli importi riconoscibili per ampliamenti non potranno in alcun caso superare il 50% dei pagamenti concessi in riferimento all originaria domanda. In assenza di specifica richiesta di estensione o ampliamento dell impegno non può essere riconosciuta la corresponsione dei sostegni per le particelle e/o le UBA oggetto di tale ampliamento. Ove le disponibilità finanziarie non fossero sufficienti a soddisfare la totalità degli importi richiesti per ampliamenti, si procederà a selezionare gli stessi con riferimento alle graduatorie originarie. Le cause di forza maggiore sono tutte quelle previste dall art. 47 paragrafo 1 del Reg. (CE) 1974/2006. La notifica dei casi di forza maggiore invocati dal beneficiario è normata ai sensi dell art. 47 paragrafo 2 del Reg. (CE) 1974/2006. Ai sensi dell art. 22 del Reg. (CE) 796/2004 una domanda di aiuto o parte di essa può essere revocata per iscritto in qualsiasi momento. Tuttavia, se l'autorità competente ha già informato l'agricoltore che sono state riscontrate irregolarità nella domanda di aiuto o gli ha comunicato la sua intenzione di svolgere un controllo in loco e se da tale controllo emergono irregolarità, non sono autorizzate revoche con riguardo alle parti della domanda di aiuto che presentano irregolarità. E fatto obbligo alle aziende che presentano domanda per la misura 214 di comunicare per iscritto all ufficio competente, qualunque evento (es. causa di forza maggiore o altre circostanze) che possa comportare l impossibilità oggettiva di rispettare i requisiti e gli impegni presi. Tale comincazione deve essere effettuata entro 10 giorni lavorativi a decorrere dal momento in cui sia possibile procedervi, come stabilito all art. 47 del Reg. (CE) 1974/2006. Descrizione delle azioni della misura: AZIONE A): introduzione o mantenimento dei metodi dell agricoltura biologica Gli aiuti sono concessi ai soggetti beneficiari che intendono adottare o mantenere i metodi di agricoltura biologica dei prodotti vegetali ai sensi del Reg. CE n. 2092/91 e successive modifiche e integrazioni e dei prodotti animali ai sensi del Reg. CE n. 1804/99 e successive modifiche e integrazioni. Possono accedere all aiuto anche le aziende in fase di conversione. Condizioni di ammissibilità Il sostegno può essere concesso per una superficie minima di mq per foraggere e prato, di mq per fruttiferi e seminativi e mq per le altre colture. Per introduzione dei metodi dell agricoltura biologica, ai fini dei pagamenti agroambientali, si deve fare riferimento ai periodi di conversione come previsto dalla normativa vigente. Tali condizioni devono essere valide al momento della presentazione della domanda di adesione all impegno quinquennale.

62 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 62 Per mantenimento dei metodi dell agricoltura biologica i beneficiari devono essere iscritti o iscrivibili all elenco degli operatori biologici della Regione Liguria o di altre regioni alla voce aziende biologiche non in conversione, con riferimento alle particelle ricadenti all interno dei confini amministrativi della Regione Liguria. Nel caso in cui gli impegni previsti nella presente misura fossero contrastanti con le misure di salvaguardia o di conservazione delle aree rete natura 2000 prevalgono gli impegni e gli obblighi relativi a queste ultime e le relative superfici sono comunque ammissibili a premio Entità dei premi I pagamenti sono annuali sulla base del numero di ettari riportati in domanda e ammessi a finanziamento, sulla base degli importi di seguito esposti. Introduzione agricoltura biologica euro/ha per le colture floricole perenni euro/ha per le colture floricole annuali euro/ha per olivo euro/ha per vite euro/ha per altri fruttiferi euro/ha per le colture ortive euro/ha per i seminativi e foraggere euro/ha per il prato. Mantenimento agricoltura biologica euro/ha per le colture floricole perenni euro/ha per le colture floricole annuali euro/ha per vite euro/ha per olivo euro/ha per altri fruttiferi euro/ha per le colture ortive euro/ha per i seminativi e foraggere euro/ha per il prato. Premio integrativo per le aziende zootecniche aderenti al Reg. (CE) 1804/99 (zootecnia biologica) Per le aziende biologiche può essere concesso un ulteriore premio annuo per le superfici foraggere destinate all alimentazione animale alle seguenti condizioni: - Consistenza dell allevamento non inferiore a 5 UBA, - Un rapporto UBA/ettaro tra il numero di capi allevati e gli ettari delle superfici interessate al premio pari a 1.

63 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 63 L entità dei premi integrativi è quella indicata nella 3 colonna della seguente tabella: Tipo di coltura così come indicato nel PSR Misura 214 Azioni A/E Foraggere avvicendate introduzione Bio Premio previsto dalla Misura 214 azioni A Premio integrativo per l utilizzazione del foraggio per le UBA aziendali (1 UBA/ha) Premio per ettaro 200 euro/ha 130 euro/ha 330 euro/ha Prato introduzione Bio 180 euro/ha 130 euro/ha 310 euro/ha Foraggere avvicendate mantenimento Bio 180 euro/ha 130 euro/ha 310 euro/ha Prato mantenimento Bio 170 euro/ha 130 euro/ha 300 euro/ha Le superfici foraggere aziendali eccedenti il rapporto UBA/ettaro sopra indicato possono beneficiare dell aiuto previsto dalla tabella dei premi delle corrispondenti colture della Azione A della misura 214. del Programma di sviluppo rurale, trattandosi di superfici comunque funzionali dell allevamento o alla produzione di prodotti biologici. Non può accedere al premio integrativo l azienda che ha chiesto, per il medesimo anno, il premio per la macellazione di capi allevati secondo il metodo biologico, previsto dalla normativa nazionale di attuazione dell articolo 69 del regolamento (CE) n. 1782/2003. AZIONE B): introduzione o mantenimento di metodi dell agricoltura integrata Gli aiuti sono concessi alle aziende che intendono adottare sull intera superficie aziendale un modello di coltivazione ecocompatibile, secondo le disposizioni tecniche indicate nei Disciplinari di Produzione Integrata definiti ed approvati dalla Regione Liguria. Le aziende che aderiscono alla misura devono compilare e tenere il Registro di Campagna, secondo quanto specificato nel Decreto del direttore n. 81 del 05/03/2009. Le aziende che aderiscono alla misura devono effettuare, secondo le disposizione di cui ai Disciplinari di produzione integrata, due analisi del terreno secondo le metodiche stabilite dal D.M. 13 settembre 1999 n Approvazione dei Metodi ufficiali di analisi chimica del suolo. La prima analisi completa deve essere effettuata all inizio del periodo di impegno, e serve per la formulazione di un corretto Piano di concimazione, la seconda analisi deve essere effettuata tra il secondo e il terzo anno di impegno. Condizioni di ammissibilità Il sostegno può essere concesso per una superficie minima di mq per foraggere, di mq per fruttiferi e seminativi e mq per le altre colture. Entità dei premi I pagamenti sono annuali sulla base del numero di ettari riportati in domanda e ammessi a finanziamento, sulla base dei seguenti importi: euro/ha per le colture floricole perenni euro/ha per le colture floricole annuali euro/ha per olivo euro/ha per vite euro/ha per altri fruttiferi euro/ha per le colture ortive euro/ha per i seminativi e foraggere

64 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 64 AZIONE C): allevamento di specie animali locali a rischio di estinzione L azione ha come obiettivo la salvaguardia del patrimonio genetico delle razze autoctone o di quelle a diffusione limitata che si sono bene adattate alle caratteristiche del territorio ligure, con l intento di salvaguardare i sistemi agrozootecnici delle aree marginali dove sono attualmente allevate tali razze. Gli animali per i quali viene richiesto il premio devono essere iscritti al Registro Anagrafico o al Libro Genealogico della razza e all atto della presentazione della domanda deve essere allegata certificazione APA che la bestia è stata valutata come appartenente alla razza dichiarata. Entità dei premi I pagamenti sono annuali sulla base del numero di UBA e secondo i seguenti importi: Bovini di razza Cabannina 150 euro/uba Bovini di razza Cabannina in stalle con allevamenti in purezza e 250 euro/uba documentata produzione di latte Bovini di razza Ottonese Varzese 200 euro/uba Equini di razza Bardigiana 200 euro/uba Asino dell Amiata 200 euro/uba Ovini di razza Brigasca e pecora delle Langhe 200 euro/uba Ovini di razza Marrana 290 euro/uba Per quanto riguarda la vacca Cabannina, che è una delle due razze in via di estinzione italiane specializzate nella produzione di latte, il premio di 250 /UBA è riservato alle aziende che allevano in purezza nuclei di razza Cabannina e che siano in grado di documentare una produzione di latte congrua con il numero di vacche allevate. Il beneficiario per tutto il periodo di impegno non deve ridurre, tranne i casi dovuti a causa di forza maggiore e ad altre cause non dipendenti dalla volontà del beneficiario, il numero dei capi allevati. Si ricorda che i beneficiari della misura 214 azione C per quanto riguarda le razze Cabannina e Ottonese Varzese non potranno beneficiare dell aiuto di cui all art. 68 del Reg. (CE) n. 73/2009 relativo al premio per vitello nato da vacche nutrici a duplice attitudine, mentre i beneficiari del l aiuto a titolo del suddetto articolo non possono beneficiare anche della misura 214 azione C per la detenzione di montoni delle razze Brigasca, delle Langhe e Marrana. AZIONE E) - interventi su prati stabili, pascoli e prati-pascoli L azione intende rafforzare e valorizzare le funzioni di tutela delle risorse naturali e del paesaggio che le attività agricole svolgono anche ai fini del presidio territoriale e incentivare il mantenimento delle aree a prati stabili, prati pascoli e pascoli ad una funzione produttiva, ambientale e paesaggistica. Gli interventi ammessi sulle superfici oggetto dell impegno sono: Prati stabili 1) Utilizzo esclusivo della fertilizzazione organica; 2) Eliminazione meccanica o manuale delle piante infestanti; Prati pascoli e pascoli non turnati: 1) Eliminazione meccanica o manuale delle piante infestanti; 2) Miglioramento dei pascolo tramite l impegno alla distribuzione uniforme delle deiezioni;

65 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 65 Pascoli turnati: 1) Eliminazione meccanica o manuale delle piante infestanti; 2) Predisposizione e aggiornamento annuale del Piano di pascolamento. Il piano di pascolamento è uno strumento di gestione che mira a: massimizzare l utilizzazione del foraggio da parte dell animale; recuperare eventuali aree degradate; tutelare il valore ambientale e paesaggistico delle superfici aperte conservare o migliorare la qualità foraggera, preservandone la biodiversità specifica; ridurre il calpestio, i sentieramenti e i fenomeni di erosione superficiale; salvaguardare le formazioni vegetali di valore naturalistico; 3) Gestione della turnazione conformemente alle indicazioni del piano di pascolamento. Obblighi: Prati stabili e Prato Pascolo: a. Effettuazione del primo sfalcio entro il mese di luglio; b. Pulizia del terreno dalle specie infestanti arbustive mediante azione meccanica da effettuarsi in periodi non dannosi per la nidificazione dell avifauna; c. Obbligo della conservazione di elementi di particolare interesse paesaggistico e ambientale; pascoli: a. Utilizzo esclusivo della fertilizzazione organica b. Razionale sfruttamento del cotico erboso naturale, organizzando opportunamente lo spostamento della mandria sul pascolo (nel caso del pascolo turnato); c. Obbligo della conservazione di elementi di particolare interesse paesaggistico e ambientale. Condizioni di ammissibilità Il sostegno può essere concesso per una superficie minima di 1 ettaro; per le superfici a pascolo il carico deve avere un rapporto UBA/ha compreso tra 0,5 e 2; la stagione di pascolo deve essere superiore a 90 giorni. Entità dei premi I premi sono annuali e ammontano a: - 85 euro per ettaro per il prato e il prato pascolo - 65 euro per ettaro per il pascolo non turnato Per il pascolo turnato con predisposizione di Piano di Pascolamento, tenuto conto delle economie di scala in funzione delle superfici gestite, il premio ammonta a: euro per ettaro per i pascoli con superficie fino a 50 ettari euro per ettaro per i pascoli con superficie compresa tra 50 ettari e 100 ettari - 90 euro per ettaro per i pascoli con superficie superiore a 100 ettari Criteri di priorità Qualora la disponibilità finanziaria prevista per le diverse azioni della misura sia inferiore a quella necessaria a coprire tutte le domande presentate, per ciascuna azione si provvederà a redigere a livello regionale specifica graduatoria, sulla base dei criteri di priorità approvati con DGR n. 283 del 21/03/08 e di seguito esposti. Nel caso di graduatoria gli Enti delegati provvederanno ad adottare gli atti di concessione degli aiuti vista la disponibilità finanziaria risultante dalle suddette graduatorie regionali e fino ad esaurimento delle risorse finanziarie disponibili.

66 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag Per l'azione A) introduzione o mantenimento dei metodi dell agricoltura biologica: Aziende con prevalenza di superfici che ricadono nelle zone vulnerabili ai sensi della Direttiva n. 91/676/CEE, come individuate nella DGR n del 05/11/2004 Individuazione, nei comuni di Albenga e Ceriale, di una zona vulnerabile da nitrati di origine agricola, ai sensi dell art. 19, comma 3, del decreto legislativo 152/1999 e successive modifiche ed integrazioni Aziende con prevalenza di superfici che ricadono nei parchi nazionali e regionali Aziende con prevalenza di superfici che ricadono nelle zone di Protezione Speciale (Z.P.S.) e Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.) individuati in applicazione delle Direttive n. 79/409/CEE e n. 92/43/CEE 2. Per l azione B) introduzione o mantenimento di metodi dell agricoltura integrata: Aziende con prevalenza di superfici che ricadono nelle zone vulnerabili ai sensi della Direttiva n. 91/676/CEE, come individuate nella DGR n del 05/11/2004 Individuazione, nei comuni di Albenga e Ceriale, di una zona vulnerabile da nitrati di origine agricola, ai sensi dell art. 19, comma 3, del decreto legislativo 152/1999 e successive modifiche ed integrazioni Aziende con prevalenza di superfici che ricadono nelle zone di Protezione Speciale (Z.P.S.) e Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.) individuati in applicazione delle Direttive n. 79/409/CEE e n. 92/43/CEE punti 3 punti 2 punti 1 punti 3 punti 2 Aziende che ricadono in aree urbane (A) della zonizzazione del PSR punti 1 3. Per l azione C) allevamento di specie animali locali a rischio di estinzione, viene data priorità alle aziende che possiedono un maggior numero di UBA messe a premio; 4. Per l azione E) interventi su prati stabili, pascoli e prati-pascoli: Aziende con prevalenza di superfici che ricadono nelle zone vulnerabili ai sensi della Direttiva n. 91/676/CEE, come individuate nella DGR n del 05/11/2004 Individuazione, nei comuni di Albenga e Ceriale, di una zona vulnerabile da nitrati di origine agricola, ai sensi dell art. 19, comma 3, del decreto legislativo 152/1999 e successive modifiche ed integrazioni Aziende con prevalenza di superfici che ricadono nelle zone di Protezione Speciale (Z.P.S.) e Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.) individuati in applicazione delle Direttive n. 79/409/CEE e n. 92/43/CEE punti 2 punti 1 Per le azioni A), B), E), a parità di punteggio, viene data priorità alla domanda con una maggiore superficie impegnata. Adempimenti procedurali Costituzione del fascicolo aziendale I soggetti che intendono accedere ai benefici previsti dal presente bando sono tenuti a documentare la propria posizione anagrafica e la consistenza aziendale mediante la costituzione, presso una struttura abilitata, del fascicolo aziendale conformemente a quanto stabilito dalla circolare dell Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura n. ACIU del 20/04/2005. Domande di aiuto e di pagamento Le domande si distinguono in domanda di aiuto e domanda di pagamento. La domanda di aiuto costituisce la richiesta di adesione ad un nuovo impegno sulla misura 214 del Piano di

67 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 67 Sviluppo Rurale cui fa seguito la verifica della finanziabilità in relazione ai requisiti di accesso e priorità previsti e alla dotazione finanziaria. La domanda di pagamento è la richiesta di erogazione del pagamento a seguito dell ammissione della domanda di aiuto. Per il primo anno la domanda di aiuto diventa automaticamente di pagamento se rientra tra le domande ammissibili finanziate, per gli anni successivi i richiedenti, per i quali è stata accolta la domanda di aiuto, avranno l obbligo di presentare annualmente le specifiche domande di pagamento. Compilazione delle domande Le domande di aiuto e di pagamento per lo sviluppo rurale per l attuale periodo di programmazione devono essere compilate tramite portale SIAN attingendo le informazioni dal fascicolo aziendale. La compilazione delle domande di sviluppo rurale tramite il portale SIAN può essere effettuata anche da soggetti diversi da quelli che compilano e detengono il fascicolo aziendale, purché dotati di delega del beneficiario e autorizzazione regionale ad accedere alle informazioni (in sola lettura) del fascicolo aziendale. Nella domanda deve essere dichiarata tutta la SAU aziendale, sia le superfici a premio che quelle non a premio che vanno inserite con specifico codice intervento senza aiuto. Termini e modalità per la presentazione delle domande Per l anno 2010 le domande di pagamento devono essere compilate informaticamente su portale SIAN, stampate, firmate dal beneficiario e rilasciate entro e non oltre il 15 maggio Copia cartacea della suddetta domanda così prodotta deve pervenire all ente delegato (individuato con DGR n. 1723/08 pubblicata su Bollettino ufficiale della Regione Liguria n. 53 parte secondadel 31 dicembre 2008) competente per territorio entro e non oltre il termine perentorio del 15 maggio Presentazione tardiva delle domande. Ai sensi dell art. 21 del Reg. (CE) n. 796/04, la presentazione di una domanda a valere sulle misure a superficie oltre il termine del 15 maggio 2010 comporta, salvo casi di forza maggiore o circostanze eccezionali ai sensi dell articolo 72 del Reg. (CE) n. 796/04, una riduzione, pari all'1 % per ogni giorno lavorativo di ritardo, dell'importo al quale l agricoltore avrebbe avuto diritto se avesse inoltrato la domanda in tempo utile. In caso di ritardo superiore a 25 giorni di calendario, la domanda è irricevibile. DISPOSIZIONI FINALI Il presente documento viene pubblicato sul BURL e ne viene data adeguata diffusione tramite il sito regionale. Per quanto non specificato nel presente documento si applicano le norme contenute nel PSR della Regione Liguria e le vigenti disposizioni comunitarie, nazionali e regionali. La Regione si riserva, con apposito provvedimento o circolare, di emanare eventuali specificazioni applicative di dettaglio. Si invitano gli Enti delegati e gli enti preposti alla compilazione della domanda a dare adeguata diffusione, nelle modalità ritenute più opportune, circa gli adempimenti e gli obblighi derivanti dal presente documento.

68 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 68 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 135 Reg. (CE) n. 1257/99 e 1698/05 - Piano regionale di Sviluppo Rurale Applicazione della misura agroambientale F (6) - annualità 2010: domande di conferma di impegni assunti nelle annualità precedenti. LA GIUNTA REGIONALE Visto il Reg. CE n. 1257/1999 del Consiglio, relativo al sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e di Garanzia (FEOGA) e successive modifiche e integrazioni; Visto il Reg. CE n. 1782/2003 del Consiglio che stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto nell ambito della politica agricola comune e istituisce taluni regimi di sostegno a favore degli agricoltori; Visto il Reg. CE n. 817/2004 della Commissione recante disposizioni di applicazione del Reg. CE n. 1257/99 del Consiglio sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del fondo europeo agricolo di orientamento e di garanzia (FEOGA); Visto il Reg. CE 1698/2005 concernente il regolamento del Consiglio sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) che prevede la definizione di Programmi regionali di Sviluppo Rurale per il periodo ; Visto il Reg. CE 1320/2006 recante disposizioni per la transizione al regime di sostegno allo sviluppo rurale istituito dal Reg. CE n. 1698/2005 del Consiglio; Atteso che il citato Reg. 1320/2006 stabilisce tra l altro che le spese relative a impegni assunti ai fini del periodo di programmazione , inclusi gli impegni agroambientali, con pagamenti da effettuarsi dopo il 31 dicembre 2006, sono ammissibili al cofinanziamento del FEASR ai fini del nuovo periodo di programmazione; Visto il Reg. (CE) 1975/2006 della Commissione del 7 dicembre 2006 che stabilisce modalità di applicazione del Reg. (CE) 1698/2005 del Consiglio per quanto riguarda l attuazione delle procedure di controllo e della condizionalità per le misure di sostegno dello sviluppo rurale; Visto il decreto ministeriale 29 luglio 2009 Disposizioni per l attuazione dell articolo 68 del Reg. (CE) n. 73/09 del Consiglio del 19 gennaio 2009 ; Visto il decreto ministeriale 20 marzo 2008 Disposizioni in materia di violazioni riscontrate nell'ambito del regolamento (CE) n. 1782/03 del Consiglio, del 29 settembre 2003 sulla PAC e del regolamento (CE) 1698/2005 del Consiglio, del 20 settembre 2005, sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) ; Visto il Piano regionale di Sviluppo Rurale della Regione Liguria per il periodo , applicativo del precitato Reg. CE 1257/99, (di seguito denominato PSR ) approvato dalla Commissione Europea con Decisione n. C(2000) 2727 del , pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Liguria (Supplemento Ordinario al n. 4 Parte Seconda del ); Vista la DGR n. 26 del 16 gennaio 2009 Individuazione delle fattispecie di violazioni di impegni e i livelli di gravità, entità e durata di ciascuna violazione, per quanto riguarda le misure 211, 212, 214 e 215 del programma regionale di sviluppo rurale , ai sensi del DM 20/3/2008 ; Viste le precedenti DGR nn. 134/2006, 495/2007, 241/2008, 275/2009 con le quali, a partire dal 2006, sono stati aperti i termini per la presentazione delle domande di adesione e/o di conferma a valere sulla misura f (6) Agroambiente del PSR ; Vista la legge regionale 4 luglio 2008 n. 24 Disciplina di riordino delle Comunità montane disposizioni per lo sviluppo della cooperazione intercomunale e norme a favore dei piccoli comuni e in particolare l articolo 55 della sopra citata legge che stabilisce le norme per la revisione dell attribuzione delle deleghe in materia di agricoltura, forestazione e sviluppo rurale;

69 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 69 Richiamata la DGR n. 1723/08 assunta in attuazione dell articolo 55 della sopra menzionata legge regionale n. 24/08 con la quale sono stati individuati gli enti che esercitano in regime di delega le funzioni in materia di agricoltura, forestazione e sviluppo rurale, Considerato quanto previsto dal regolamento (CE) n. 1257/1999 : all articolo 23 che gli agricoltori ricevono un sostegno in compenso di impegni agroambientali della durata minima di cinque anni ; all articolo 24 che il sostegno agli impegni agroambientali viene concesso annualmente ; Considerato che il Reg. (CE) n. 1360/2005 della Commissione, che modifica il Reg. (CE) n. 817/2004 recante disposizioni di applicazione del Reg. (CE) n. 1257/1999 del Consiglio sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e di Garanzia (FEOGA), stabilisce all art. 1 che Se gli impegni agroambientali scadono prima della fine del periodo di programmazione fissato dall art. 42 del Reg. (CE) n. 1257/1999, gli Stati membri possono prorogarli, purchè l ultimo anno dell impegno non inizi dopo il 31 dicembre 2006 ; Considerata pertanto l opportunità di autorizzare con il presente provvedimento l apertura dei termini per la presentazione di domande a titolo di accesso al regime di aiuti a valere sulla misura f (6) agroambiente ; Richiamati, inoltre, i seguenti provvedimenti: Decreto del Direttore n. 81 del 05/03/09 con il quale è stata adottata una nuova modulistica, denominata Registro di Campagna, che comprende e sostituisce le precedenti schede aziendali e di campagna; DGR n. 134/06 con la quale sono stati adottati tra l altro i Disciplinari di Produzione Integrata del PSR della Regione Liguria a cui devono sottostare tutti i beneficiari degli impegni della misura f.2 (6.2) riduzione di concimi e fitofarmaci o mantenimento delle riduzioni effettuate ; DGR n. 275/09 con cui, tra l altro, sono stati aggiornati i suddetti Disciplinari in merito ai principi attivi utilizzati in campo agricolo per le operazioni di difesa e diserbo delle colture; Valutato che gli impegni agroambientali devono essere assunti in tempo utile al fine di: permettere agli agricoltori l applicazione dei metodi di coltivazione di cui ai pertinenti disciplinari di produzione; permettere agli organi di controllo di poter verificare la corretta applicazione dei metodi di coltivazione previsti dai pertinenti disciplinari di produzione; assicurare la continuità degli interventi a sostegno delle misure agroambientali; Ritenuto che il termine del 15/05/10 per la presentazione delle domande è perentorio, e pertanto le domande di conferma presentate oltre detto termine di scadenza devono essere prese in considerazione come intendimento di prosecuzione dell impegno, ma non possono essere accolte ai fini del finanziamento; Considerato che non sono ricevibili: nuove domande di adesione a valere sulla misura f (6) Agroambiente del PSR ampliamenti dell impegno quinquennale precedentemente avviato superiori a 2 ettari (o 2 UBA) oppure al 20 % della superficie (o consistenza dell allevamento) originaria; trasformazioni di impegni avviati in precedenza; Considerato che: al fine del trattamento informatico delle domande, è obbligatorio l utilizzo dell apposita modulistica predisposta dall AGEA e che è necessario che i beneficiari compilino la suddetta modulistica tramite il software disponibile sul portale internet ; sono competenti alla ricezione delle domande e successivi adempimenti gli Enti delegati individuati dalla DGR n. 1723/08;

70 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 70 Ritenuto, allo scopo di assicurare e sostenere per quanto possibile la continuità degli interventi a sostegno delle misure agroambientali, di autorizzare pertanto per l annualità 2010 la presentazione delle sole domande di conferma (domande di pagamento) a valere sulla misura f (6) Agroambiente del PSR entro e non oltre la data del 15/05/2010 come segue: a) domande presentate, ai sensi del presente Bando, per l anno 2010, come conferma di impegno quinquennale precedentemente avviato ai sensi del Reg. CE 1257/99 negli anni 2006 e seguenti; b) domande di ampliamento dell impegno quinquennale precedentemente avviato, purché tale aumento sia non superiore a 2 ettari (o 2 UBA), oppure al 20% della superficie (o consistenza dell allevamento) originaria; Ritenuto che: al fine del trattamento informatico delle domande, è obbligatorio l utilizzo dell apposita modulistica predisposta dall AGEA e che è necessario che i beneficiari compilino la suddetta modulistica tramite il software disponibile sul portale internet ; sono competenti alla ricezione delle domande e successivi adempimenti gli Enti delegati individuati dalla DGR n. 1723/08; Ritenuto di stabilire che il Direttore del Dipartimento competente con proprio provvedimento può autorizzare eventuali proroghe al termine sopra fissato, compatibilmente con le disposizioni fornite da AGEA; Ritenuto di stabilire che: - i beneficiari dell impegno devono utilizzare e tenere aggiornato il Registro di campagna così come definito nel Decreto del Direttore n. 81 del 05/03/09; - i beneficiari della sottoazione F5 razze in via di estinzione per quanto riguarda le razze Cabannina e Ottonese Varzese non potranno ottenere l aiuto di cui all art. 68 del Reg. (CE) n. 73/2009 relativo al premio per vitello nato da vacche nutrici a duplice attitudine, mentre per le razze Brigasca, delle Langhe e Marrana non potranno beneficiare dell aiuto, di cui al suddetto articolo, per la detenzione di montoni; Ritenuto, inoltre, necessario: sostituire alcuni principi attivi in uso per le operazioni di difesa e diserbo delle colture in modo da rendere i Disciplinari approvati con DGR nn. 134/06 e 275/09 conformi alla vigente normativa relativa all autorizzazione all uso dei principi attivi in campo agricolo; adottare gli aggiornamenti per il 2010, approvati nella seduta del 19 novembre 2009 dal Comitato Tecnico Nazionale di Difesa Integrata, ai suddetti Disciplinari in merito agli adeguamenti di cui sopra, allegati al presente atto quale parte integrante e necessaria; SU PROPOSTA dell Assessore all'agricoltura, Floricoltura, Caccia e Pesca e Protezione Civile DELIBERA 1. di autorizzare, per i motivi in premessa indicati, per l annualità 2010 la presentazione delle domande, a titolo di accesso al regime di aiuti, a valere sulla misura F (6) Agroambiente del PSR relativamente a: a) domande di conferma dell impegno quinquennale precedentemente avviato ai sensi del Reg. CE 1257/99 negli anni 2006 e seguenti; b) domande di ampliamento dell impegno quinquennale precedentemente avviato, purché tale aumento sia non superiore a 2 ettari (o 2 UBA), oppure al 20% della superficie (o consistenza dell allevamento) originaria; 2. di stabilire che: per la presentazione delle domande è obbligatorio l utilizzo dell apposita modulistica predisposta dall AGEA da compilarsi tramite il software disponibile sul sito internet ;

71 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 71 le sopra citate domande a valere sulla misura F (6) Agroambiente per l annualità 2010 devono essere presentate entro e non oltre la data del 15/05/10 e che, nel caso di spedizione, per la verifica del rispetto dei termini di presentazione fa fede la data apposta dall ufficio postale accettante; sono competenti alla ricezione delle domande e successivi adempimenti gli Enti delegati individuati dalla DGR n. 1723/08; 3. di non autorizzare la presentazione di nuove domande di adesione a valere sulla misura F (6) Agroambiente del PSR e pertanto di non autorizzare ampliamenti dell impegno quinquennale precedentemente avviato superiori a 2 ettari (o 2 UBA) oppure al 20 % della superficie (o consistenza dell allevamento) originaria, né trasformazioni di impegni precedentemente avviati; 4. di stabilire che il termine del 15/05/10 per la presentazione delle domande è perentorio: le domande di conferma presentate oltre il termine di scadenza devono essere prese in considerazione come intendimento di prosecuzione dell impegno, ma non possono essere accolte ai fini del finanziamento; 5. di stabilire che il Direttore del Dipartimento competente con proprio provvedimento può autorizzare eventuali proroghe al termine sopra fissato compatibilmente con le disposizioni fornite da AGEA; 6. di stabilire che i beneficiari dell impegno devono utilizzare e tenere aggiornato il Registro di campagna così come definito nel Decreto del Direttore n. 81 del 05/03/09; 7. di dare atto che con DGR n. 134/06 sono stati approvati i Disciplinari di Produzione Integrata (reperibili su sito regionale del PSR della Regione Liguria a cui devono sottostare tutti i beneficiari degli impegni della misura F.2 (6.2) riduzione di concimi e fitofarmaci o mantenimento delle riduzioni effettuate e che con la successiva DGR 275/09 sono stati sottoposti agli aggiornamenti per l anno 2009; 8. di adottare, per i motivi in premessa indicati, gli aggiornamenti per l anno 2010 ai suddetti Disciplinari in merito agli aggiornamenti, approvati nella seduta del 19 novembre 2009 dal Comitato Tecnico Nazionale di difesa integrata, sulle operazioni di difesa e di diserbo delle colture, allegati al presente atto quale parte integrante e necessaria; 9. di stabilire che i beneficiari della sottoazione F5 razze in via di estinzione per quanto riguarda le razze Cabannina e Ottonese Varzese non potranno ottenere l aiuto di cui all art. 68 del Reg. (CE) n. 73/2009 relativo al premio per vitello nato da vacche nutrici a duplice attitudine, mentre per le razze Brigasca, delle Langhe e Marrana non potranno beneficiare dell aiuto, di cui al suddetto articolo, per la detenzione di montoni; 10. di stabilire che per quanto non specificato nel presente atto si applicano le norme contenute nel Piano regionale di Sviluppo Rurale e le vigenti disposizioni comunitarie, nazionali e regionali; 11. di dare atto che contro il presente provvedimento può essere presentato ricorso al TAR Liguria o alternativamente ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, rispettivamente entro 60 giorni o 120 giorni dalla data di comunicazione, notifica o pubblicazione dello stesso. IL SEGRETARIO Mario Martinero (segue allegato)

72 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 72 Allegato n. 1 REVISIONE DISCIPLINARI DI PRODUZIONE INTEGRATA PER LA SOTTOMISURA F.2 (6.2) PER L ANNO 2010 I testi completi dei Disciplinari di Produzione Integrata relativi alla sottomisura F.2 (6.2) del PSR per l anno 2010 saranno consultabili e scaricabili sul sito Le tabelle relative al controllo degli infestanti e alle tecniche di difesa presenti nei Disciplinari di Produzione Integrata anno 2009 per le colture: - seminativi e foraggere, - vite da vino - olivo - piante ornamentali poliennali che producono foglie, fronde, fronde con frutto e fronde con fiori vengono modificate secondo quanto di seguito previsto. Per il castagno, i prati e pascoli e la lavanda ad uso erboritstico non sono state fatte modifiche pertanto per l anno 2010 restano valide le tabelle di difesa e diserbo dell anno SEMINATIVI E FORAGGERE: DIFESA MAIS: contro Elateridi sostituire Clotianidin e Imidacloprid con Teflutrin e Clorpirifos con la nota solo per la concia dei semi. Contro Piralide e Nottue terricole eliminare Bifentrin. DIFESA FRUMENTO: aggiungere contro Septoria Azoxystrobin DISERBO FRUMENTO, ORZO, AVENA, SEGALE, TRITICALE: eliminare Carfentrazone-etile. DISERBO SOIA in pre-emergenza aggiungere Clomazone (31.4%, l o kg/ha) e Petoxamide (60%, 2 l o kg/ha) DISERBO SORGO. Togliere Propaclor DISERBO FAVINO in post emergenza si usa Propaquizafop 9.7 % (1 l o kg/ha), in post-emergenza precoce Fenoxaprop-p-etile 6.6% ( 1 l o kg/ha). VITE DA VINO Contro peronospora aggiungere Mandipropamide con note (9) Al massimo 3 interventi all anno. Se usato insieme al Mancozeb non più di 2 interventi all anno.(10) Al massimo 4 interventi all anno con questi 3 prodotti Contro Ragnetto rosso aggiungere Etoxazole con nota Nei limiti previsti per la difesa degli acari. Contro Cicaline aggiungere Beauveria Bassiana e sali di potassio degli acidi grassi. Contro Cicaline, Cocciniglie e Scafoideo togliere Buprofezin. OLIVO Contro mosca delle olive aggiungere Beauveria Bassiana e Imidacloprid. Contro Cocciniglia togliere Buprofezin. Contro Margaronia aggiungere Fosmet con nota Solo su impianti giovani non in produzione. Per le piante ornamentali poliennali che producono foglie, fronde, fronde con frutto e fronde con fiori si sostituiscono le tabelle presenti nel disciplinare del 2009 con le tabelle di difesa e diserbo presentate in allegato n. 2 al presente documento.

73 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 73 Allegato n. 2 DIFESA INTEGRATA DELLE COLTURE FLORICOLE ED ORNAMENTALI 1 AVVERSITA' CRITERI DI INTERVENTO S.a. e AUSILIARI LIMITAZIONI D'USO E NOTE Peronospora (Phytophthora spp., Peronospora spp.) Marciumi basali e radicali (Phytophthora spp., Pythium spp.) Marciumi (Sclerotinia spp., Rhizoctonia spp., Corticium spp.) Interventi agronomici - evitare le irrigazioni sopra chioma e gli eccessi idrici; - evitare i repentini sbalzi termici; - evitare gli impianti troppo fitti; - evitare lo sgocciolamento dell'acqua di condensa (mediante impiego di sottotelo). Interventi chimici intervenire alla comparsa dei primi sintomi. Interventi agronomici - eliminare i ristagni idrici. - in pre-impianto disinfettare il terreno con vapore o con la solarizzazione. Interventi chimici intervenire in presenza di sintomi. Interventi agronomici - eseguire un accurato drenaggio ed equilibra-te concimazioni; - trapiantare superficialmente; - effettuare una buona aerazione dell'ambiente in colture protette. - controllare l'umidità nella serra; - distruggere le piante infette. - disinfettare il terreno con il vapore o con la solarizzazione Interventi chimici ai primi sintomi. Composti rameici Benalaxil Cimoxanil (1) Dodina (2) Propamocarb Dimetomorf (3) Tricoderma spp. Coniothyrium mimitans Dimetomorf (2) Fosetil alluminio (3) Metalaxil-M (4) Benalaxil (4) Propamocarb Coniothyrium mimitans Trichoderma spp. Procloraz (1) Mancozeb (2) Toclofos-metil (3) (1) Autorizzato solo su rosa. (3) Autorizzato solo su gerbera e garofano (2) verificare la fitotossicità (2) Autorizzato solo su garofano e gerbera, contro Phytophthora spp (3)Autorizzato solo su ornamentali (4)Al massimo 1 intervento per ciclo colturale indipendentemente dall avversità (1) Autorizzato solo su rosa e garofano (2) Autorizzato solo in pieno campo su garofano e rosa (3) Al massimo 1 intervento per ciclo colturale

74 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 74 DIFESA INTEGRATA DELLE COLTURE FLORICOLE ED ORNAMENTALI 2 AVVERSITA' CRITERI DI INTERVENTO S.a. e AUSILIARI LIMITAZIONI D'USO E NOTE Fusariosi (Fusarium spp.) Tracheomicosi (Verticillum spp., Phialophora spp.) Interventi agronomici -evitare le lesioni ai bulbi; - impiegare esclusivamente materiale di propagazione sano e certificato ai sensi della normativa vigente - adottare cultivar meno suscettibili. - Distruggere le piante affette. - disinfettare il terreno con il vapore o con la solarizzazione Streptomyces griseoviridis (1) Trichoderma spp. Tiofanate metile (2) (1) Autorizzato solo su ciclamino, gerbera e garofano (2) Utilizzabile solo a pieno campo Oidio (Erysiphe cichoracearum, Oidium chrisanthemi, Oidium tabaci) Ruggine (Phragmidium spp., Uromyces caryophyllinus) Interventi agronomici - eliminare le foglie ed i getti colpiti; - effettuare irrigazioni e concimazioni equilibrate. Interventi chimici alla comparsa dei primi sintomi Interventi agronomici - riscaldamento e ventilazione adeguati della serra; - raccolta e distruzione delle foglie e dei rametti infetti. Interventi chimici - intervenire alla comparsa dei primi sintomi Ampelomyces quisqualis Zolfo Bitertanolo(2) Miclobutanil (3)(2) Penconazolo (2) Propiconazolo (1)(2) Difenoconazolo (2)(3) Tetraconazolo (2)(4) Bupirimate (1) Trifloxystrobin (1) Procloraz (3) Composti rameici Bitertanolo (1) Miclobutanil (1) (3) Penconazolo (1) Tetraconazolo (1)(2) Mancozeb (3) ( 5) Metiram (4) Dithianon (1) Autorizzato solo su rosa, floricole ornamentali da appartamento e da giardino domestico. (2) Con gli IBE al massimo 3 interventi per ciclo colturale, indipendentemente dall'avversità (3) Autorizzato solo su rosa e garofano, floreali e ornamentali da appartamento e giardino domestico. (4) Autorizzato solo su rosa, gladiolo, diffenbachia, ficus, crisantemo, bocca di leone, altea, astro, gerbera,garofano, hypericum, pelargonio (1) Con gli IBE al massimo 3 interventi per ciclo colturale indipendentemente dall avversità. (2) Autorizzato solo su rosa,gladiolo, diffenbachia, ficus, crisantemo, bocca di leone, altea, astro, gerbera,garofano, hypericum, pelargonio (3) Autorizzato solo su garofano e rosa (4) Autorizzato solo su garofano (5) Non ammesso in serra

75 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 75 DIFESA INTEGRATA DELLE COLTURE FLORICOLE ED ORNAMENTALI 3 AVVERSITA' CRITERI DI INTERVENTO S.a. e AUSILIARI LIMITAZIONI D'USO E NOTE Muffa grigia (Botrytis cinerea) Interventi agronomici - assicurare una buona aerazione della serra; - evitare le irrigazioni a pioggia. Interventi chimici intervenire alla comparsa dei primi sintomi Dithianon Cyprodinil + Fludioxonil (1) Pyrimethanil (2) Procloraz (3) Mancozeb (4) Iprodione Bacillus subtilis (1) Al massimo 2 interventi per ciclo colturale; autorizzato solo su floricole (2) Autorizzato solo su ciclamino (3) Autorizzato solo rosa e garofano (4) Autorizzato solo in pieno campo, solo garofano e rosa Alternaria Interventi agronomici - eliminare e distruggere i residui di piante infette. Interventi chimici intervenire solo alla comparsa dei sintomi Composti rameici Dodina (2) Clortalonil (1) Iprodione (1) Al massimo 2 interventi per ciclo colturale (2) Verificare la fitotossicità Septoria Composti rameici Dodina(2) Clortalonil (1) (1) Al massimo 2 interventi per ciclo colturale (2) Verificare la fitotossicità Cladosporiosi Clortalonil (1) Dodina (2) Antracnosi Composti rameici Dithianon Dodina(2) Clortalonil (1) (1) Al massimo 2 interventi per ciclo colturale (2) Verificare la fitotossicità (1) Al massimo 2 interventi per ciclo colturale (2) verificare la fitotossicità

76 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 76 DIFESA INTEGRATA DELLE COLTURE FLORICOLE ED ORNAMENTALI 4 AVVERSITA' CRITERI DI INTERVENTO S.a. e AUSILIARI LIMITAZIONI D'USO E NOTE Ticchiolatura (Diplocarpon rosae, Venturia spp. Fusicladium spp.) Interventi agronomici - abbassare l'umidità relativa al di sotto dell'85%, mediante ventilazione e riscaldamento; impiegare esclusivamente materiale di propagazione sano e certificato ai sensi della normativa fitosanitaria vigente; - scegliere cultivar resistenti; evitare di bagnare le foglie con l'irrigazione; - distruggere, per quanto possibile, le foglie infette in autunno. Interventi chimici - alla comparsa delle prime macchie fogliari. Composti rameici Miclobutanil (1 )(2) Dithianon Dodina (1) Con IBE al massimo 3 interventi per ciclo colturale indipendentemente dall avversità. (2) Autorizzato solo su rosa e garofano BATTERIOSI (Erwinia spp., Pseudomonas spp.) Virosi (CMV, LSV, TSWV) Interventi Agronomici: effettuare accurato drenaggio del terreno effettuare irrigazioni equilibrate in pre-impianto disinfettare il terreno con vapore impiegare materiale di propagazione sano o certificato Interventi agronomici: impiego di materiale sano ed eliminazione piante infette Interventi chimici lotta agli insetti vettori Composti rameici Tutti gli insetti Pinolene, oli vegetali Come coadiuvanti con altri insetticidi

77 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 77 DIFESA INTEGRATA DELLE COLTURE FLORICOLE ED ORNAMENTALI 4 AVVERSITA' CRITERI DI INTERVENTO S.a. e AUSILIARI LIMITAZIONI D'USO E NOTE FITOFAGI Afidi (Aphis gossypii, Macrosiphoniella chrysanthemi, Macrosiphum spp., Myzus spp., Rhopalosiphum padi) Tripidi (Thrips spp. Heliothrips spp., Frankliniella occidentalis) Interventi chimici alla comparsa delle prime colonie. Interventi agronomici - distruzione dei residui colturali; - eliminazione delle infestanti. Installare trappole cromotropiche di colore azzurro. Interventi chimici intervenire alle prime catture nelle trappole Aphidius colemani Lysiphlebus testaceipes Polisaccaridi naturali Thiacloprid(5) Olio minerale Azadiractina Piretrine naturali Alfametrina (1) (2) Bifentrin (1); Ciflutrin (1) Cipermetrina (2) (1) Deltametrina (1) Etofenprox (1) Fluvalinate (1) (2) Zetacipermetrina (1) Acetamiprid (3) Imidacloprid (3) Thiamethoxam (3) Pirimicarb; Pymetrozine (4) Macrolophus caliginosus Azadiractina Olio minerale Piretro naturale Beauveria bassiana Alfametrina (1) (2) Acrinatrina (2); Ciflutrin (2) Cipermetrina (1) (2) Deltametrina (2) Fluvalinate (1) (2) Zetacipermetrina 2) Acetamiprid (3) Flufenoxuron (4); Lufenuron Spinosad (5) (6) Thiacloprid (7) (1) Piretroidi: al massimo 2 interventi per ciclo colturale, indipendentemente dall'avversità (2) divieto d impiego in serra (3) Neonicotinoidi: al massimo 1 intervento per ciclo colturale indipendentemente dall avversità (4) al massimo 2 interventi per ciclo colturale (5) massimo 1 trattamento per ciclo colturale (1) Autorizzato solo pieno campo (2) Piretroidi: al massimo 2 interventi per ciclo colturale indipendentemente dall'avversità (3) Nicotinoidi: al massimo 1 intervento per ciclo colturale indipendentemente dall'avversità (4) Autorizzato solo su rosa, crisantemo, garofano, gerbera (5) Al massimo 2 interventi per ciclo colturale indipendentemente dall'avversità (6) Autorizzato solo su rosa, crisantemo, garofano, gerbera, ornamentali (7) massimo 1 trattamento per ciclo colturale

78 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 78 DIFESA INTEGRATA DELLE COLTURE FLORICOLE ED ORNAMENTALI 5 AVVERSITA' CRITERI DI INTERVENTO S.a. e AUSILIARI LIMITAZIONI D'USO E NOTE Aleurodidi (Bemisia tabaci, Trialeurodes vaporarium) Cicaline (Typhlocyba rosae) Installare trappole cromotropiche gialle. Interventi chimici intervenire alle prime catture nelle trappole Interventi agronomici - evitare le coltivazioni in areali umidi e vicino ad una ricca vegetazione spontanea. Interventi chimici in vivaio, alla presenza; in serra, solo su forti infestazioni. Encarsia spp.,beauveria bassiana, polisaccaridi naturali Thiacloprid (6) Olio minerale Piretro naturale (piretrina) Azadiractina Alfametrina (1) (3) Bifentrin (1) Ciflutrin (1) Deltametrina (1) Etofenprox (1) Fluvalinate (3) (1) Acetamiprid (2) Imidacloprid (2) Thiamethoxam (2) Diflubenzuron Flufenoxuron (4) Pymetrozine (5) Polisaccaridi naturali Olio minerale Azadiractina Piretro naturale (piretrina) Flufenoxuron (1) (1) Piretroidi: al massimo 2 interventi per ciclo colturale indipendentemente dall avversità. (2) Neonicotinoidi: al massimo 1 intervento per ciclo colturale e specie vegetale, indipendentemente dall avversità. (3) Autorizzato solo in pieno campo (4) Autorizzato solo su rosa, crisantemo,garofano,gerbera (5) Al massimo 2 interventi per ciclo colturale. (6) Massimo 1 trattamento per ciclo colturale (1) Autorizzato solo su rosa, crisantemo, garofano, gerbera

79 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 79 DIFESA INTEGRATA DELLE COLTURE FLORICOLE ED ORNAMENTALI 6 AVVERSITA' CRITERI DI INTERVENTO S.a. e AUSILIARI LIMITAZIONI D'USO E NOTE Cocciniglie Interventi agronomici - eliminare con la potatura verde i rami maggiormente infestati. Interventi chimici soglia di intervento: presenza Psille Interventi agronomici - non eccedere nelle concimazioni azotate. Metcalfa (Metcalfa pruinosa) Tortricidi e Bega del Garofano Garofano (Epichoristodes acerbella, Tortrix pronubana) Interventi chimici intervenire solo in caso di infestazioni in atto Interventi agronomici - asportare e distruggere le parti infestate; - eliminare i residui colturali; - eliminare le erbe infestanti; - utilizzare reti antinsetto. Installare trappole a feromoni Campionamento: esaminare settimanalmente 200 germogli/1000mq di coltura. Interventi chimici intervenire dopo il picco di volo, al superamento della soglia di intervento di 2-3% dei germogli infestati Olio minerale Clorpirifos metil (1) (2) Clorpirifos (1) Polisaccaridi naturali Imidacloprid (3) Olio minerale Piretrine naturali, polisaccaridi naturali Olio minerale Piretro naturale Etofenprox Imidacloprid (1) Spinosad (2) Bacillus thuringensis Alfametrina (1) (2) Bifentrin (1) Ciflutrin (1) Deltametrina (1) Etofenprox (1) Fluvalinate (2) (1) Spinosad (3) (4) Diflubenzuron Clorpirifos (5) (1) Fosforganici: al massimo 2 interventi per ciclo colturale indipendentemente dall avversità. (2) Autorizzato solo su garofano, crisantemo, azalea, ciclamino (3) Nei limiti dei neonicotinoidi Al massimo 1 intervento all'anno contro questa avversità (1) Neonicotinoidi: al massimo 1 intervento per ciclo colturale indipendentemente dall avversità. (2) Al massimo 2 interventi per ciclo colturale indipendentemente dall avversità. Autorizzato solo su ornamentali, rosa, crisantemo, garofano gerbera (1) Con i piretroidi al massimo 2 interventi per ciclo colturale indipendentemente dall avversità. (2) Ammesso solo pieno campo (3) Ammesso solo su rosa, crisantemo, garofano gerbera, ornamentali (4) Al massimo 2 interventi per ciclo colturale indipendentemente dall avversità. (5) Fosforganici: al massimo 2 interventi per ciclo colturale indipendentemente dall avversità.

80 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 80 DIFESA INTEGRATA DELLE COLTURE FLORICOLE ED ORNAMENTALI 7 AVVERSITA' CRITERI DI INTERVENTO S.a. e AUSILIARI LIMITAZIONI D'USO E NOTE Nottue fogliari (Agrotis spp., Disporre in serra trappole sessuali se disponibili in commercio. Spodoptera spp.) Interventi chimici intervenire quando si è accertato il momento di massimo sfarfallamento degli adulti. Bacillus thuringensis Etofenprox (1) Ciflutrin (1) Cipermetrina (2) (1) Deltametrina (1) Fluvalinate (2) (1) Diflubenzuron Spinosad (4) (3) (1) Piretroidi: al massimo 2 interventi per ciclo colturale indipendentemente dall avversità. (2) Ammesso solo pieno campo (3) Al massimo 2 interventi per ciclo colturale indipendentemente dall avversità. (4) Autorizzato solo su rosa, crisantemo, garofano, gerbera, ornamentali Elateridi (Agriotes spp.) Teflutrin (1) (1) Ammesso solo pieno campo, trattamenti al terreno. Maggiolini (Melolontha melolontha) Teflutrin (2) Cipermetrina (2) (1) Deltametrina (1) Ciflutrin (1) Cetonie Piretro naturale (1) Ciflutrin (2) Deltametrina (2) (1) Piretroidi (escluso Teflutrin): al massimo 2 interventi per ciclo colturale indipendentemente dall avversità. (2) Ammesso solo in pieno campo, trattamenti al terreno. (1) autorizzato solo su crisantemo, garofano, rosa (2) Piretroidi: al massimo 2 interventi per ciclo colturale indipendentemente dall avversità. Oziorrinco Interventi biologici intervenire contro le larve nel terreno in autunno o in primavera Interventi chimici intervenire solo sugli adulti nel periodo estivo alla comparsa delle prime mangiature fogliari nelle ore crepuscolari o notturne Nematodi entomoparassiti: Steinernema feltiae e Heterorhabditis spp. Fluvalinate (2) (1) Clorpirifos (3) Clorpirifos metil (3) (4) (1) Piretroidi: al massimo 2 interventi per ciclo colturale indipendentemente dall avversità. (2) Ammesso solo pieno campo. (3) Fosforganici: al massimo 2 interventi per ciclo colturale indipendentemente dall avversità. (4) Autorizzato solo su garofano, crisantemo, azalea, ciclamino

81 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 81 DIFESA INTEGRATA DELLE COLTURE FLORICOLE ED ORNAMENTALI 8 AVVERSITA' CRITERI DI INTERVENTO S.a. e AUSILIARI LIMITAZIONI D'USO E NOTE Interventi agronomici Tentredini Piretro naturale Larve minatrici (Liriomiza spp.) Sciaridi (Lycoriella spp., Bradysia spp., Platosciaria spp.) Acari (Tetranychus urticae, Panonychus spp., Eotetranychus carpini) - asportazione e distruzione delle parti di pianta colpite. Interventi chimici - alla comparsa dei primi danni ed eseguendo trattamenti, se possibile, localizzati. Installare trappole cromotropiche gialle. Interventi chimici intervenire alle prime catture Interventi biologici intervenire contro le larve nel terreno Catture massali con trappole cromotropiche gialle Interventi chimici intervenire alla presenza di infestazioni Etofenprox (1) Fluvalinate (2) (1) Diglyphus isaea Bacillus thuringensis Azadiractina Olio minerale Etofenprox (1) Fluvalinate (2) (1) Ciromazina (3) Diflubenzuron Spinosad (4) (5) Nematodi entomoparassiti: Sternernema feltiae e Heterorhabditis spp. Bacillus Thuringiensis Phytoseiulus persimilis Olio minerale Beauveria bassiana Abamectina (1) Bifenazate Clofentezine Exitiazox Fenpiroxymate Pyridaben (2) Tebufenpirad Etoxazole (3) (1) Piretroidi: al massimo 2 interventi per ciclo colturale indipendentemente dall avversità. 2) Autorizzato solo in pieno campo (1) Piretroidi: al massimo 2 interventi per ciclo colturale indipendentemente dall avversità. (2) Autorizzato solo in pieno campo. (3) Autorizzato solo su floreali (4) Autorizzato solo su rosa, crisantemo, garofano, gerbera, ornamentali (5) Al massimo 2 interventi per ciclo colturale indipendentemente dall avversità. Al massimo 4 interventi all anno contro questo fitofago (1) Al massimo 1 intervento per ciclo colturale indipendentemente dall avversità. (2) Autorizzato solo su rosa, garofano, crisantemo (3) Nei limiti degli acaricidi

82 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 82 DIFESA INTEGRATA DELLE COLTURE FLORICOLE ED ORNAMENTALI 8 AVVERSITA' CRITERI DI INTERVENTO S.a. e AUSILIARI LIMITAZIONI D'USO E NOTE Lumache, chiocciole, Limacce Nematodi (Ditylenchus dipsaci, Aphelenchoides fragariae, Pratylenchus spp.) Disinfezione del terreno in assenza di coltura Interventi chimici alla comparsa delle prime piante infestate. Interventi agronomici - impiegare esclusivamente materiale di propagazione sano e certificato ai sensi della normativa vigente Phasmarabhitis hermafrodita Esche a base di ortofosfati di ferro Metaldeide esca Methiocarb esca Disinfezione terreno con vapore o solarizzazione. Azadiractina Dazomet (1) Paecilomyces lilacinus Solarizzazione Vapore caldo Metam sodio* Metam K * Prodotti a base di brassicacee Fitoregolatori Clormequat (1) Daminozide (2) Acido Gibberellico NAA Fluprimidol (3) BNOA (allegante e anticascola) NAD+NAA+BNOA (4) (1) Per il trattamento del terreno in assenza di coltura. * Massimo un intervento all'anno. (1) autorizzato su stella di Natale, Geranio, Begonia, Crisantemo e Kalankhoe (2) autorizzato su crisantemo, poinsettia, azalea, petunia, ortensia e ornamentali (3) solo in serra per pionsettia, crisantemo, begonia, fucsia, ortensia, petunia, impatiens, pelargonio. (4) anticipa la fioritura

83 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 83 CONTROLLO INTEGRATO DELLE INFESTANTI DELLE COLTURE FLORICOLE ED ORNAMENTALI EPOCA INFESTANTI SOSTANZA ATTIVA % di S.a. l o kg /ha NOTE Pre semina Pre trapianto Pre semina Pre trapianto Graminacee e Dicotiledoni Graminacee e Dicotiledoni Glifosate 30,4 1,5-3 Glifosate Clorprofam (Bulbose da fiore) Oxadiazon Liquido (Garofano e Ornamentali) 30, , Post trapianto Dicotiledoni e Graminacee Oxadiazon Granulare (Garofano e Ornamentali) Pendimetalin (Ornamentali) Diclobenil Granulare (Ornamentali) Isoxaben (Ornamentali) Oxyfluorfen (Vivai ornamentali) 2 31,7 6,75 45, Graminacee Ciclossidim 10,9 2 Ove possibile effettuare la pacciamatura del terreno con film plastici biodegradabili ATTENZIONE - prima di impiegare i fitofarmaci su tutto l'impianto, si consiglia di verificare l'eventuale fitotossicità del prodotto su un campione di piante, soprattutto quando si è in presenza di cultivar nuove, vegetazione tenera o di particolari condizioni ambientali

84 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 84 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 136 L.R. 26/2002, "Piano degli interventi per la tutela dei consumatori anno 2010". LA GIUNTA REGIONALE omissis DELIBERA 1) di approvare, per le motivazioni esposte in premessa, il Piano degli interventi per la tutela dei consumatori per l'anno 2010, comprendente: a) mantenimento e consolidamento degli sportelli presenti sul territorio ligure accreditati per l anno 2010 sulla base dei criteri di cui alla D.G.R. n del 7/12/2007 per un importo complessivo di ,00; b) realizzazione del progetto Giov@ni&Web da attuarsi in collaborazione con le scuole liguri e il Comitato regionale UNICEF della Liguria per un importo complessivo di ,00; 2) di approvare i criteri di riparto per la spesa complessiva di EURO ,00 destinata a finanziare l attuazione del Piano degli interventi per la tutela dei consumatori e degli utenti per l anno 2010, secondo la seguente tabella di riparto: PIANO CONSUMATORI 2010 QUOTA (A) QUOTA (B) QUOTA (C) QUOTA (D) , , , , ,00 QUOTA A QUOTA B QUOTA C QUOTA D Quota da ripartire in parti uguali alle Associazioni iscritte nell elenco regionale delle associazioni dei consumatori e degli utenti come contributo di mantenimento; Quota da ripartire per ogni singolo sportello accreditato (massimo uno per Provincia per Associazione); Quota riferita ai costi di gestione dei Servizi a sistema delle Associazioni iscritte nell elenco regionale delle associazioni dei consumatori e degli utenti; Spese per il progetto della Regione Liguria denominato Giov@ni&Web ; 3) di autorizzare la spesa complessiva pari a EURO ,00, che troverà copertura nel bilancio 2010, U.P.B , gestione competenza; 4) di ripartire la QUOTA (A) pari a EURO ,00 in parti uguali tra le Associazioni iscritte nell elenco regionale di cui all art. 2 della L.R. 26/2002 al fine di contribuire alle spese di mantenimento delle associazioni stesse, a favore delle Associazioni di seguito indicate, per le somme accanto riportate:

85 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 85 ASSOCIAZIONE ACU Via Colombo 7/ GENOVA C.F ADICONSUM Piazza Campetto GENOVA C.F ADOC Piazza Colombo 4/ GENOVA C.F ALTROCONSUMO Vico Chiuso Caffa, GENOVA C.F ASSOUTENTI Via Colombo 7/ GENOVA C.F CASA DEL CONSUMATORE Piazza De Marini 3/ GENOVA C.F CITTADINANZATTIVA Via Col. Franceschi, CHIAVARI (GE) C.F CODACONS Via Colombo, GENOVA C.F CONFCONSUMATORI Vico Falamonica, GENOVA C.F FEDERCONSUMATORI Galleria Mazzini 7/ GENOVA C.F LEGA CONSUMATORI Piazza Chiodo LA SPEZIA C.F MOVIMENTO CONSUMATORI Via S. Luca 15/ GENOVA C.F MOVIMENTO DIFESA DEL CITTADINO Via Caffa 3/ GENOVA C.F SPORTELLO DEL CONSUMATORE Via del Colle 64R GENOVA C.F TOTALE IMPORTO EURO 5.000, , , , , , , , , , , , , , ,00

86 5) di ripartire la QUOTA (B) pari a EURO ,00 tra le singole Associazioni di consumatori iscritte nell elenco regionale sulla base del numero degli sportelli accreditati dalle Associazioni stesse, a favore delle Associazioni di seguito indicate, per le somme accanto riportate: ASSOCIAZIONE ACU Via Colombo 7/ GENOVA C.F ADICONSUM Piazza Campetto GENOVA C.F ADOC Piazza Colombo 4/ GENOVA C.F ALTROCONSUMO Vico Chiuso Caffa, GENOVA C.F ASSOUTENTI Via Colombo 7/ GENOVA C.F CASA DEL CONSUMATORE Piazza De Marini 3/ GENOVA C.F CITTADINANZATTIVA Via Col. Franceschi, CHIAVARI (GE) C.F CODACONS Via Colombo, GENOVA C.F CONFCONSUMATORI Vico Falamonica, GENOVA C.F FEDERCONSUMATORI Galleria Mazzini 7/ GENOVA C.F LEGA CONSUMATORI Piazza Chiodo LA SPEZIA C.F MOVIMENTO CONSUMATORI Via S. Luca 15/ GENOVA C.F MOVIMENTO DIFESA DEL CITTADINO Via Caffa 3/ GENOVA C.F SPORTELLO DEL CONSUMATORE Via del Colle 64R GENOVA C.F TOTALE IMPORTO EURO 7.096, , ,16 0, , , , , , , , , , , ,00

87 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 87 6) di ripartire l importo della QUOTA (C) pari a EURO ,00 in parti uguali tra le Associazioni iscritte nell elenco regionale, per la loro partecipazione ai servizi a sistema di cui all allegato A) della presente deliberazione, a favore delle Associazioni di seguito indicate, per le somme accanto riportate: ASSOCIAZIONE ACU Via Colombo 7/ GENOVA C.F ADICONSUM Piazza Campetto GENOVA C.F ADOC Piazza Colombo 4/ GENOVA C.F ALTROCONSUMO Vico Chiuso Caffa, GENOVA C.F ASSOUTENTI Via Colombo 7/ GENOVA C.F CASA DEL CONSUMATORE Piazza De Marini 3/ GENOVA C.F CITTADINANZATTIVA Via Col. Franceschi, CHIAVARI (GE) C.F CODACONS Via Colombo, GENOVA C.F CONFCONSUMATORI Vico Falamonica, GENOVA C.F FEDERCONSUMATORI Galleria Mazzini 7/ GENOVA C.F LEGA CONSUMATORI Piazza Chiodo LA SPEZIA C.F MOVIMENTO CONSUMATORI Via S. Luca 15/ GENOVA C.F MOVIMENTO DIFESA DEL CITTADINO Via Caffa 3/ GENOVA C.F SPORTELLO DEL CONSUMATORE Via del Colle 64R GENOVA C.F TOTALE IMPORTO EURO 1.428, , , , , , , , , , , , , , ,00

88 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 88 7) di attribuire le quote di competenza di cui alla precedente tabella di riparto delle associazioni ACU, ADICONSUM, ADOC, CASA DEL CONSUMATORE, CITTADINANZATTIVA, LEGA CONSUMATORI, MOVIMENTO DIFESA DEL CITTADINO, CODACONS alla associazione ASSOUTENTI come da richiesta pervenute in data 29/1/2010, prot. n , dalle Associazioni stesse per l attuazione dei servizi relativi al progetto Attività di sistema sportelli consumatori in rete di cui all allegato A) della presente deliberazione e di attribuire le quote di competenza di cui alla precedente tabella di riparto delle associazioni FEDERCONSUMATORI, ALTROCONSUMO, MOVIMENTO CONSUMATORI e CONFCONSUMATORI alla associazione SPORTELLO DEL CONSUMATORE come da richiesta pervenuta in data 28/1/2010, prot. n , delle Associazioni stesse per l attuazione dei servizi relativi al progetto Sportello formato, consumatore informato di cui all allegato A) della presente deliberazione e di impegnare quindi ai sensi dell art.79 L.R. 42/77 la somma di EURO ,00 sul cap «Contributi alle associazioni per l attuazione del piano di interventi per la tutela dei consumatori e degli utenti» del bilancio 2010, gestione competenza, somma che verrà liquidata ai sensi dell art. 83 della L.R. n. 42 del e ss.mm., a favore delle Associazioni di seguito indicate: CREDITORE IMPORTO EURO ASSOUTENTI Via Colombo 7/ GENOVA C.F SPORTELLO DEL CONSUMATORE Via del Colle 64R GENOVA C.F , ,85 TOTALE ,00 8) Di impegnare, ai sensi dell art. 79 della l.r. 42/77, la somma totale di EURO ,00 sul cap. 8216, U.P.B «Contributi alle associazioni per l attuazione del piano di interventi per la tutela dei consumatori e degli utenti» del bilancio 2010, gestione competenza, che verrà liquidata ai sensi dell art. 83 della l.r. n. 42 del e ss.mm., a favore delle Associazioni di seguito indicate, per le somme accanto riportate: ASSOCIAZIONE ACU Via Colombo 7/ GENOVA C.F ADICONSUM Piazza Campetto GENOVA C.F ADOC Piazza Colombo 4/ GENOVA C.F ALTROCONSUMO Vico Chiuso Caffa, GENOVA C.F ASSOUTENTI Via Colombo 7/ GENOVA C.F CASA DEL CONSUMATORE Piazza De Marini 3/ GENOVA C.F IMPORTO EURO , , , , , ,40

89 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 89 CITTADINANZATTIVA Via Col. Franceschi, CHIAVARI (GE) C.F CODACONS Via Colombo, GENOVA C.F CONFCONSUMATORI Vico Falamonica, GENOVA C.F FEDERCONSUMATORI Galleria Mazzini 7/ GENOVA C.F LEGA CONSUMATORI Piazza Chiodo LA SPEZIA C.F MOVIMENTO CONSUMATORI Via S. Luca 15/ GENOVA C.F MOVIMENTO DIFESA DEL CITTADINO Via Caffa 3/ GENOVA C.F SPORTELLO DEL CONSUMATORE Via del Colle 64R GENOVA C.F TOTALE 8.548, , , , , , , , ,00 9) di utilizzare la QUOTA (D) di EURO ,00 per la realizzazione del progetto regionale Giov@ni&Web di cui all allegato B) della presente deliberazione in collaborazione con le scuole liguri e il Comitato regionale UNICEF della Liguria, autorizzando l Economo della Giunta regionale ad impegnare tale somma sul cap 8217 dell U.P.B Spese per l attuazione del piano degli interventi per la tutela dei consumatori e degli utenti del bilancio 2010; 10) di pubblicare per estratto il presente provvedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione Liguria. Avverso il presente atto è ammesso ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale entro 60 giorni o alternativamente, ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni dalla notifica, comunicazione o pubblicazione dello stesso. IL SEGRETARIO Mario Martinero (segue allegato)

90 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 90 ALLEGATO (A) ATTIVITÀ DI SISTEMA SPORTELLI CONSUMATORI IN RETE 2010 Associazioni aderenti: ACU, ADICONSUM, ADOC, ASSOUTENTI, CASA DEL CONSUMATORE, CITTADINANZATTIVA, CODACONS, LEGA CONSUMATORI, MOVIMENTO DIFESA DEL CITTADINO Attività di sistema: Il progetto Informaconsumatori Liguria - Sportelli dei Consumatori in rete, vede la partecipazione delle associazioni ACU, ADICONSUM, ADOC, ASSOUTENTI, CASA DEL CONSUMATORE, CITTADINANZATTIVA, CODACONS, LEGA CONSUMATORI, MOVIMENTO DIFESA DEL CITTADINO aderenti al CRCU e si caratterizza per una forte sinergia tra le attività di comunicazione, informazione, consulenza, assistenza fornita dagli sportelli messi a disposizione dalle associazioni aderenti (conformi alla DGR n del 7/12/2007) per le attività di sistema condivise che di seguito si riassumono: Promozione per ,00 di iniziative specifiche di informazione tramite il format multimediale Informaconsumatori Liguria (paper, web, radio-tv) promosso dalla Cooperativa IDEM relativamente ai principali temi consumeristici e a titolo di esempio a: legge sulla conciliazione Indennizzo diretto RC auto Portabilità Mutui bancari Rimborsi ai pendolari servizio ferroviario regionale Autotutela utenti della strada Modalità di riscossione dei tributi e tutela del contribuente Problematiche relative ai disservizi di telefonia e telecomunicazioni Tariffe e utenze Viaggi e turismo Gestione a rotazione tra le associazioni aderenti del servizio di consulenza on line per 4000 tramite con orario dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle e dalle alle per 30 ore settimanali Gestione a rotazione per 2.000,00 tra le associazioni del numero verde con orario dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle e dalle alle per 30 ore settimanali Promozione di iniziative di aggiornamento e formazione degli operatori Per la realizzazione del programma sono previsti costi per oneri diretti (affitti, utenze, consulenze professionali, retribuzioni, tipografiche, postali, telefoniche, promozionali, ecc.) e indiretti (prestazioni volontarie non retribuite di oltre 60 persone) pari a euro ,00 circa a fronte di un contributo regionale pro quota di 5.000,00 e per la quota a sistema di ,15.

91 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 91 SPORTELLO FORMATO, CONSUMATORE INFORMATO Associazioni proponenti il progetto: Associazione Sportello del Consumatore (capofila) Associazione Federconsumatori Liguria Associazione Altroconsumo Liguria Associazione Movimento Consumatori Liguria Associazione Confconsumatori Liguria Obiettivi del progetto: La notevole crescita degli scambi commerciali domanda/offerta, favorita anche dall'influenza dei mezzi di comunicazione di massa, ha comportato maggiori rischi di danni economici per i consumatori, i quali si trovano troppo spesso vittime di servizi inefficienti e di offerte commerciali ingannevoli. E dunque in costante aumento il numero di cittadini interessati a sottoporre il proprio specifico problema all attenzione di soggetti competenti in materia. Le richieste di aiuto si rivolgono sempre più spesso verso le associazioni di consumatori, le uniche ad avere acquisito negli ultimi anni le capacità e le cognizioni sufficienti e necessarie per affrontare problematiche sempre più complesse, comportando ciò un aumento della professionalità del servizio compatibilmente con le scarse forze di enti no profit. Ciò ha comportato per le strutture delle associazioni un carico di lavoro sempre più elevato, sia a causa della maggiore richiesta di assistenza da parte dei cittadini, sia per la necessità di gestire importanti attività progettuali di educazione al consumo. Da ultimo, la Regione Liguria ha istituito, all interno del progetto Informaconsumatori Liguria, un sistema informativo integrato dei punti di assistenza ai consumatori che prevede procedure di implementazione del sistema informativo integrato dei punti territoriali di assistenza ai consumatori, procedure di integrazione con la comunicazione istituzionale della Regione anche attraverso l utilizzo di canali telematici, attività comuni di formazione e promozione della tutela dei diritti del consumatore-cittadino-utente. Allo scopo di fornire alla classe dei consumatori un servizio di qualità sempre più elevata, si rende dunque utile elevare i livelli di informazione / conoscenza dei dirigenti ed operatori delle associazioni di consumatori, anche per venire incontro alle nuove esigenze emerse "dal basso" (assistenza agli anziani soli, agli immigrati con difficoltà linguistiche, alle famiglie di basso reddito, ecc.). Obiettivo del progetto è implementare un équipe di collaboratori qualificati che giunga a soluzioni non conflittuali della controversia, soddisfacenti per tutte le parti coinvolte. Il Piano formativo punta, in sostanza, a fornire ai partecipanti strumenti idonei all interpretazione dei fenomeni storici e sociali del moderno consumerismo, nonché le competenze operative di gestione di attività in ambito consumeristico anche implementando nuove informazioni e competenze ai soggetti già portatori di conoscenze in materia. Destinatari del progetto: Responsabili e operatori di sportello delle associazioni proponenti Dirigenti e lavoratori dipendenti delle associazioni proponenti Volontari di Servizio Civile dedicati all assistenza e consulenza ai Soci Soci e consumatori delle associazioni proponenti

92 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 92 Sedi di realizzazione: Sede legale dell associazione Sportello del Consumatore in Genova Sedi distaccate dell associazione Sportello del Consumatore Sede legale e sedi operative delle altre associazioni partecipanti Enti di formazione pubblica e privata Modalità di attuazione: Corpo docente coordinato dall associazione capofila Sportello del Consumatore composto da formatori dotati di esperienza pluriennale nel settore del consumerismo, provenienti sia dall associazione capofila, sia dalle altre associazioni partecipanti, sia da docenti esterni. E previsto, ove ritenuto opportuno nell ottica della massima qualità del risultato finale, l affidamento di parte del programma formativo ad altri formatori esterni, pubblici o privati, di comprovata esperienza (es: Camera di Commercio, Università, Enti pubblici e privati, ecc.) Contenuti della formazione: Come nella prima edizione, il progetto si compone di n 4 cicli formativi base dedicati ai settori e alle materie del moderno consumerismo, trattati sia sotto l aspetto prettamente giuridico (diritto europeo e nazionale), sia sotto l aspetto sociologico-organizzativo (progettazione, comunicazione, tecniche di problem solving) - telefonia e telecomunicazioni - utenze luce acqua gas - commercio beni alimentari ed extralimentari - vendite fuori dai locali commerciali - artigiani e professionisti - turismo e multiproprietà - banche e assicurazioni - società finanziarie - servizi di investimento - sicurezza alimentare - tutela della privacy - servizi pubblici - pubblicità ingannevole Come nella prima edizione, alla formazione vera e propria potranno aggiungersi seminari di approfondimento e aggiornamento continuo (focus groups) dedicati alle tematiche di maggiore attualità emerse nel periodo di attuazione del progetto. Compatibilmente con gli scopi e le risorse del progetto, è inoltre prevista l organizzazione di convegni, seminari, incontri di aggiornamento (anche aperti al pubblico dei consumatori) sui temi fatti oggetto del ciclo di formazione, sia allo scopo di veicolare le conoscenze formative acquisite su una platea più vasta di destinatari interessati, sia per comunicare i risultati dell attività di formazione e/o dei focus groups.

93 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 93 Tecniche e metodologie di realizzazione: Come nella prima edizione, la formazione si svolge secondo un metodo di comprovata efficacia che comprende un sapiente mix di strumenti relazionali con i discenti - lezioni frontali, letture, proiezione video e schede informative; - formazione a distanza - dinamiche non formali: incontri interattivi con coinvolgimento diretto dei partecipanti, training, giochi di ruolo, di cooperazione e di simulazione, giochi di conoscenza e di valutazione. La metodologia didattica utilizzata è sempre finalizzata al coinvolgimento attivo dei partecipanti attraverso l utilizzazione di tecniche di simulazione comportamentale. La somministrazione dei moduli formativi è associata alla presentazione, simulazione e soluzione di casi pratici sui quali viene chiesta ai discenti un'ipotesi di soluzione, il tutto allo scopo di permettere l evidenziazione delle sottese tematiche sotto la guida del formatore-tutor che promuove una dinamica informale tesa al coinvolgimento diretto dei partecipanti. Durata: La durata complessiva del Piano di formazione è prevista in n. 40 ore nell arco del periodo di attuazione del progetto Informaconsumatori Liguria (Maggio 2009 Ottobre 2010, salvo proroghe), fatte salve le integrazioni progettuali sopra indicate. Costo stimato di realizzazione del progetto: Le Associazioni partecipanti preventivano costi diretti e indiretti per Euro ,00 comprensivi dei costi reali e figurati (prestazioni volontarie non retribuite), in parte ammortizzabili grazie al contributo regionale nell ambito del progetto, e suddivisi nelle seguenti voci a titolo di - Esame e studio normativa consumatori - Docenze interne ed esterne - Personale dedicato - Allestimenti ed attrezzature - Redazione e stampa materiali di studio - Organizzazione convegni, seminari, incontri - Trasferte (vitto, alloggio, viaggi) - Amministrazione e supporto tecnico - Segreteria organizzativa - Rendicontazione - Spese generali

94 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 94 ALLEGATO (B) Giov@ni&Web LA TUTELA DEL MINORE NEL COMMERCIO ELETTRONICO E NELLA RETE INTERNET Con il precedente Piano degli interventi per la tutela del consumatore si è chiusa la seconda fase del progetto Giov@ni&Web, presentando e analizzando i lavori svolti negli incontri che hanno toccato tutte le province della nostra regione, dove i protagonisti sono stati gli studenti di quattro scuole medie superiori, una per ogni provincia, avvicinandosi alle tematiche della rete seguendo gli interventi dei relatori. Il progetto Giov@ni&Web s inserisce nell ambito del Piano degli interventi per la tutela del consumatore per l anno 2010 ed è promosso dalla Regione Liguria in collaborazione con il Comitato regionale UNICEF, la Direzione Scolastica Regionale e le Associazioni dei Consumatori Liguri; un progetto che mira a rafforzare la capacità dei giovani, delle famiglie, dei docenti per meglio comprendere i problemi legati all utilizzo della rete Internet, e ad offrire opportunità di riflessione ed individuazione di strumenti adeguati per tutelare i più giovani, e pure i più indifesi e spregiudicati utilizzatori del Web. Sono stati i giovani, gli insegnanti e le famiglie i veri protagonisti delle prime due fasi del progetto andando alla scoperta della rete e seguendo gli interventi dei relatori, che annoveravano tra loro esponenti della Polizia Postale, avvocati, psicologi ed esperti informatici, per poi sintetizzare con la collaborazione dei loro docenti in un unico documento su questa loro esperienza. Un documento che non guarda solo alle tematiche della sicurezza, che non parla solo di phishing o giochi di ruolo, ma che mette l accento sulla dipendenza da internet. Oggi si deve veramente catalogare il web tra le nuove dipendenze; una dipendenza da comportamento non confrontabile con quella da sostanze, ma che può portare a danni importanti nello sviluppo emotivo, nella capacità di relazionarsi tra persone. Ma internet non ha solo una faccia nera, quella dell uso improprio, ha anche una faccia bianca, quella dell uso consapevole che permette di allargare i propri orizzonti, di sviluppare importanti abilità sociali e tecniche. Infatti, una ricerca del Censis ha dimostrato come il primo motivo di utilizzo di internet tra i giovani sia lo studio. Il documento elaborato dagli studenti che hanno partecipato alla prima fase vuole essere uno strumento per accompagnare i nostri giovani alla scoperta di un utilizzo consapevole del Web. Questo stesso documento è stato il fil rouge della seconda fase del progetto Giov@ni&Web che vuole accompagnare i giovani nella giungla di internet. Il nuovo anno scolastico vedrà coinvolte nel progetto tutte le scuole superiori della nostra regione che dimostreranno interesse. In termini generali il commercio elettronico può essere definito come un qualsiasi tipo di transazione tendente a vendere o acquistare un prodotto o un servizio, in cui gli attori interagiscono elettronicamente piuttosto che con scambi fisici e contatti diretti. Per il consumatore, il commercio elettronico è la vendita per via telematica di beni o servizi. La natura internazionale di Internet, che permette di varcare i confini degli Stati senza averne cognizione, insieme all impetuoso sviluppo delle contrattazioni on line dalle caratteristiche che ne fanno un fenomeno unico nel suo genere (struttura estremamente decentralizzata, elevato grado d automazione, impiego diffuso) pongono problemi nuovi e particolari, che esigono soluzioni innovative e specifiche, attuabili con rapidità e riposte su iniziative coordinate non soltanto a livello europeo, ma internazionale. E indiscusso che alle operazioni commerciali in rete si applichino i principi generali in tema di obbligazioni e contratti, ma si rende necessario coordinare le discipline nazionali con le regole frutto dell elaborazione europea e internazionale.

95 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 95 Fra i molteplici problemi correlati al commercio elettronico tramite la rete Internet viene in risalto la tutela del consumatore che, da tempo riconosciuto come contraente debole, ora più che mai necessita di tutele peculiari a fronte di insidie dalle inedite caratteristiche. Se non può esservi dubbio che gran parte della regolamentazione a tutela del consumatore sia applicabile anche alle situazioni giuridiche in cui si trovano i contraenti in rete, tema assai scottante ma rispetto al quale tutele e rimedi sono meno definiti è quello che riguarda i casi in cui con le vesti del consumatore operi un minore. Per i giovanissimi, che senza difficoltà accedono alla rete, si può pensare che navighino proprio con l intento di curiosare tra i siti più allettanti ma sovente i più pericolosi per chi, con ingenuità e credulità, aderisce con totale disponibilità a quanto reperito on line. Questi dati fotografano una realtà, quella di Internet, che è in continua evoluzione, tanto veloce che si ha l impressione di essere già in ritardo nel momento in cui si studiano i problemi e si prospettano soluzioni. La precipua caratteristica di Internet, unica nel suo genere, è la simultanea natura di mezzo di pubblicazione e di comunicazione: Internet consente infatti diversi modi di comunicazione: utente/utente, un utente/più utenti, pluralità di utenti. Un utente della rete può indifferentemente trasmettere o ricevere informazioni; in qualsiasi momento, un utente passivo può diventare utente attivo fornendo informazioni, di propria iniziativa o per il reindirizzando il materiale pervenutogli da terzi. Internet si distacca, dunque, dai mezzi tradizionali tanto di trasmissione radiotelevisiva, quanto di telecomunicazione. Se si tengono in considerazione le peculiarità strutturali ed evolutive di Internet, si ha la sensazione di quanto efficacemente la disciplina dettata dalla direttiva 97/7/CE (recepita nel nostro ordinamento con il d.lgs. n. 185 del 22 maggio 1999), riguardante la protezione dei consumatori in materia di contratti a distanza, si modelli coerentemente sulle ipotesi di contrattazione on line. Anche in questo caso la preoccupazione del legislatore europeo di fornire un mezzo adeguato alle tecniche di comunicazione a distanza ha dato luogo a tutele specifiche per i minori: l art. 4 della direttiva 97/7 (cui corrisponde l art. 3 del decreto di attuazione), infatti, richiamando il criterio del modo chiaro e comprensibile con cui devono essere fornite le informazioni commerciali, fa riferimento alle esigenze di protezione di coloro che secondo le disposizioni legislative degli Stati membri sono incapaci di manifestare il loro consenso, come ad esempio i minori. La norma è di particolare rilevanza, soprattutto in riferimento al commercio telematico, poiché pone l obbligo, in capo a chi propone beni o servizi sul Web, di realizzare pagine in cui appaia in modo inequivocabile lo scopo commerciale del messaggio. E stato evidenziato come possa essere parzialmente erroneo impostare il problema in chiave di comprensibilità e chiarezza in relazione alle capacità dei minori. Infatti, il minore che utilizza lo strumento elettronico è sicuramente dotato di un certo grado di capacità tecnica nell utilizzo del mezzo (talora maggiore di quello di molti adulti), mentre non è detto che abbia altrettanta capacità selettiva e di interpretazione di un messaggio. A tre anni dalla direttiva attinente ogni tipo di contratti stipulati dal consumatore a distanza, il legislatore europeo ha adottato la direttiva 2000/31/CE16, di recente attuata nel nostro ordinamento mediante il d.lgs. 70/200317, relativa a taluni aspetti giuridici dei servizi della società dell informazione, in particolare il commercio elettronico nel mercato interno. La direttiva si propone di creare regole uniformi per il commercio elettronico, anche in considerazione delle incertezze esistenti in molti Stati membri circa le regole da applicare a questa forma distributiva e delle divergenze esistenti tra le varie legislazioni nazionali; intende, quindi, superare le difficoltà di natura strettamente giuridica, non già tecnica, quale potrebbe essere l impossibilità di utilizzo dei mezzi elettronici per concludere contratti on line con attinenza aspecifiche attività. Nel testo del decimo considerando della direttiva è esplicito lo scopo di garantire un alto livello di tutela degli obiettivi di interesse generale, come la protezione dei minori e della dignità umana, la tutela del consumatore e della sanità pubblica. In particolare, l art. 3 dispone il divieto di limitare la libera circolazione dei servizi provenienti da un altro Stato membro, prevedendo la possibilità di emettere provvedimenti in deroga solo in casi specifici, tra cui l ipotesi della tutela dei minori. E predisposto anche un procedimento preventivo di adozione dei provvedimenti limitativi in caso di urgenza, per cui, come disposto al comma 5 dell art. 3, i provvedimenti vanno notificati al più presto alla Commissione e allo Stato membro in cui si trova il prestatore dei servizi, insieme ai motivi dell urgenza. La Commissione incoraggia l elaborazione, da parte di associazioni o organizzazioni imprenditoriali, professionali o di consumatori, di codici di condotta riguardanti la protezione dei minori (art.16, lettera e). Nel decreto di attuazione n.

96 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag /2003, vengono indicati, all art.5, comma 1, gli organi competenti sul nostro territorio nazionale ad emettere i provvedimenti limitativi della libera circolazione dei servizi. L autorità giudiziaria, gli organi amministrativi di vigilanza e le autorità competenti di settore, per motivi di ordine pubblico, per opera di prevenzione, investigazione, individuazione e perseguimento di reati, in particolare la tutela dei minori, possono adottare quel tipo di provvedimenti, ma solo a due condizioni: a) che risultino necessari riguardo ad un determinato servizio della società dell informazione lesivo degli obiettivi posti a tutela degli interessi pubblici di cui al comma 1, ovvero che costituisca un rischio serio e grave di pregiudizio agli stessi; b) che siano proporzionati a tali obiettivi (art.5, comma 2). Prima di adottare i provvedimenti, però, è previsto che ciascuno Stato membro chieda a quello di stabilimento del prestatore di adottarli a sua volta. Verificato che non sono state adottate misure ad hoc o inadeguate, e fatti salvi i procedimenti giudiziari e gli atti compiuti nell ambito di un indagine penale, l autorità competente deve notificare alla Commissione europea e allo Stato membro di stabilimento del prestatore la sua intenzione di voler adottare simili provvedimenti. In caso di urgenza, queste ultime condizioni possono essere derogate, con l obbligo, tuttavia, per lo Stato membro di notificare immediatamente i provvedimenti derogativi alla Commissione. A quest ultima spetta il compito di verificare, con la massima rapidità, la compatibilità dei provvedimenti notificati con il diritto comunitario. Scopi Gli scopi principali del programma di Educazione al Consumo per i Minori sul Web sono i seguenti: 1. portare alla creazione di esperienze di apprendimento attraverso le quali l'alunno acquisti la consapevolezza dei propri diritti e dei meccanismi cognitivi di difesa; 2. coinvolgere l'alunno nell'applicazione di queste conoscenze per arrivare alla soluzione dei problemi e difficoltà nell uso quotidiano del Web. Contenuti 1. Il quadro normativo 2. L autoregolamentazione: i codici di condotta 3. La regolazione tecnologica : i software di controllo e i programmi filtro 4. Il contratto on line concluso dal minore 5. Conflitto tra strumento regolamentari e strumenti tecnologici di controllo Scuole interessate Viene attivata tramite la Direzione Scolastica Regionale l individuazione delle scuole che a livello provinciale dovranno fare da capofila per la parte gestionale di realizzazione del progetto. Sarà loro il compito, come è stato nella realizzazione degli altri due moduli formativi, di selezionare le scuole che manifestano interesse per l iniziativa. In questo terzo modulo finanziato per l anno scolastico 2010/11 si prevede di approntare gli strumenti informatici necessari a supporto della parte informativa ed educativa e di organizzare incontri nella quale vengano affrontati i problemi legati alle dipendenze ed ai rischi della rete internet. Risorse Il totale delle risorse da destinare al progetto nel Piano degli interventi per la tutela dei diritti dei consumatori e degli utenti anno 2010 è di EURO ,00 così ripartito: Scuole della Provincia di Imperia EURO ,00.= Scuole della Provincia di Savona EURO ,00.= Scuole della Provincia di La Spezia EURO ,00.= Scuole della Provincia di Genova EURO ,00.=

97 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 97 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 140 Approvazione del bando relativo alla misura 2.1 "Artigiani in Liguria" prevista dal piano annuale degli interventi per l'artigianato per l'anno LA GIUNTA REGIONALE VISTA la legge regionale 2 gennaio 2003, n. 3 concernente Riordino e semplificazione della normativa in materia di artigianato ; VISTO in particolare l art. 43 della precitata legge regionale n. 3/2003 che dispone l approvazione, da parte della Giunta regionale, del Piano annuale degli interventi per l artigianato, elaborato sulla base sia del Programma Triennale per l Artigianato sia delle risorse recate dal bilancio della Regione per il relativo esercizio finanziario; VISTA la deliberazione n. 20 in data 30 luglio 2009 con la quale il Consiglio regionale ha approvato il Programma triennale degli interventi in materia di artigianato per gli anni ; VISTA la deliberazione n in data 30 dicembre 2009 con la quale veniva approvato il Piano annuale degli interventi per l artigianato relativo all anno 2009; DATO ATTO, in particolare, che il precitato Piano è articolato per assi prioritari, misure ed individua i settori di intervento, le tipologie ed i limiti delle agevolazioni, definisce gli investimenti ammissibili e le modalità per la concessione e l erogazione dei contributi; PRESO ATTO, altresì, che il precitato Piano ha previsto la Misura 2.1 Artigiani in Liguria e che lo stesso ha rinviato a successivo atto l approvazione del relativo bando; RITENUTO, pertanto di provvedere all approvazione del bando relativo alla Misura 2.1 Artigiani in Liguria, così come previsto dal Piano Annuale per l Artigianato 2009; PRESO ATTO che sulla base delle precedente deliberazione n del 30/12/2009, le risorse assegnate al presente bando risultano pari a ,00; SU PROPOSTA dell Assessore allo Sviluppo Economico, Industria, Commercio, Commercio equo e solidale, Artigianato, Tutela dei Consumatori: Renzo Guccinelli Per quanto esposto in premessa: DELIBERA di approvare il bando relativo alla Misura 2.1 Artigiani in Liguria rientrante nel Piano Annuale per l Artigianato 2009 e allegato alla presente deliberazione quale sua parte integrante e sostanziale; di stabilire che il presente bando venga pubblicato per intero sul Bollettino Ufficiale di questa Regione nonché sul sito web della Regione Liguria; di dare atto infine che, avverso il presente provvedimento, è possibile proporre ricorso giurisdizionale al TAR entro 60 giorni o, alternativamente, ricorso amministrativo straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni dalla pubblicazione dello stesso. IL SEGRETARIO Mario Martinero (segue allegato)

98 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 98 REGIONE LIGURIA Dipartimento Sviluppo Economico e Politiche dell Occupazione Settore Politiche di Sviluppo Industria e Artigianato PIANO ANNUALE DEGLI INTERVENTI PER L ARTIGIANATO (di cui all art. 43 della legge regionale 2 gennaio 2003, n. 3) ANNO 2009 BANDO MISURA 2.1 ARTIGIANI IN LIGURIA APERTURA DAL 1 APRILE AL 30 APRILE 2010

99 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 99 Asse 2 Artigianato Artistico Tradizionale e Tipico di Qualità Misura 2.1 Artigiani in Liguria A. Finalità La misura è finalizzata al consolidamento delle imprese artigiane che operano nell ambito delle produzioni e lavorazioni dell Artigianato Artistico, Tradizionale, e Tipico di qualità, individuate dalla Regione Liguria per il tramite della C.R.A. e che utilizzano il marchio Artigiani in Liguria. B. Descrizione dell intervento Per sostenere le attività artigianali che hanno aderito al marchio Artigiani in Liguria la misura in esame prevede l erogazione di contributi in conto capitale a fronte di progetti finalizzati alla partecipazione a fiere e manifestazioni promozionali, anche collettive, sul territorio nazionale e/o estero, al fine di valorizzarle e incentivarle nell aspetto promozionale, spese di divulgazione e pubblicizzazione del marchio Artigiani in Liguria e investimenti volti al rafforzamento della competitività del sistema produttivo. I suddetti contributi sono concessi secondo la regola de minimis, così come definita dalla Commissione europea nel Regolamento n.1998/2006, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale delle Comunità europee L379/5 del 28 dicembre 2006, che prevede l'importo massimo di ,00 euro di aiuti complessivi a titolo "de minimis" ottenibili dall'impresa nell arco di tre esercizi finanziari, salvo quanto previsto per il settore dei trasporti. L intensità di agevolazione è fissata nella misura del 50% in de minimis nel limite massimo di ,00. Il previsto contributo in conto capitale è cumulabile esclusivamente con: 2. il mutuo agevolato che l azienda può ottenere attraverso Artigiancassa SpA per la parte di investimento non coperta dal contributo stesso, come previsto nella misura 1.2; 3. le garanzie che l azienda può ottenere attraverso il Confart, per l importo di tutto l investimento, come previsto nella misura 1.3. C. Spese ammissibili Sono considerate ammissibili ai benefici di cui alla presente misura, le spese sostenute dai soggetti beneficiari per l esclusiva attività di promozione artigiana e di quelle attività ad essa complementari, documentate da titoli di spesa di importo minimo, al netto di I.V.A. e di eventuali spese non ammissibili, di 500,00, in particolare: 1. Spese per partecipazioni a fiere e manifestazioni promozionali, anche collettive, sul territorio nazionale e/o estero, quali spese sostenute per affitto spazi espositivi, allestimenti stand e gestione stand (con l esclusione di spese per titolari/soci e personale dipendente ecc.); 2. Realizzazione grafiche, materiale promozionale (sacchetti, buste, depliant, gadget, packaging) riportante i loghi del marchio Artigiani in Liguria e dell impresa richiedente il contributo; 3. Realizzazione di pagine web, siti in rete, video promozionali, e iniziative similari riportanti i loghi del marchio Artigiani in Liguria e dell impresa richiedente il contributo;

100 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag Acquisto di macchinari, attrezzature, arredi, impianti, mezzi mobili strettamente necessari al ciclo produttivo dimensionati all effettiva produzione e identificati singolarmente, beni strumentali, software. Tutti i titoli di spesa inerenti le voci precedenti dovranno essere intestati al soggetto richiedente il contributo. In ottemperanza a quanto previsto dal regolamento di esecuzione, di cui al D.P.R. 3 ottobre 2008 n.196, del regolamento (CE) n. 1083/2006, nel caso di acquisto di macchinari ed attrezzature usati, con esclusione delle spese di cui al successivo punto f), le spese saranno ammissibili solo se documentate anche da una dichiarazione del venditore attestante la provenienza esatta del materiale e che lo stesso, nel corso degli ultimi sette anni, non ha beneficiato di un contributo nazionale o comunitario e da un certificato emesso da un tecnico iscritto ad Ordine o Albo professionale, dal quale risulti che il prezzo dei macchinari o delle attrezzature usati non è superiore al valore di mercato ed è inferiore al costo di macchinari o attrezzature similari nuovi e le caratteristiche tecniche dei macchinari e delle attrezzature usati sono adeguati alle esigenze e sono conformi alle pertinenti norme e standards. Non sono ammissibili le seguenti spese: a. spese relative al trasferimento a vario titolo della disponibilità di beni immobili e mobili tra coniugi, parenti ed affini entro il terzo grado in linea diretta e collaterale; b. spese fatturate all impresa richiedente da altra impresa che si trovi con la prima nelle condizioni di cui all articolo 2359 del Codice Civile o nel caso in cui entrambe siano partecipate per almeno il 25% da un medesimo altro soggetto; c. spese relative a prestazioni effettuate con personale dell impresa richiedente il contributo inclusi il titolare, i soci, gli amministratori e coloro che comunque ricoprono cariche sociali; d. beni di consumo limitatamente alle voci di spesa elencate nel precedente punto 4; e. spese per acquisto di mezzi ed attrezzature per attività di trasporto conto terzi e di persone; f. spese per acquisto di mezzi mobili targati per il trasporto merci usati. Non sono ammessi a contributo i programmi di investimento di importo complessivo ammissibile inferiore a ,00. I pagamenti dei titoli di spesa non possono essere regolati per contanti né tramite permuta, pena l esclusione del relativo importo dalle agevolazioni. D. Soggetti beneficiari a) Imprese artigiane regolarmente iscritte all Albo Provinciale delle Imprese Artigiane entro la data di presentazione della domanda, che hanno i seguenti requisiti: Certificazione e adesione al marchio Artigiani in Liguria per le lavorazioni : Ardesia della Val Fontanabuona; Filigrana di Campo Ligure; Damaschi e tessuti di Lorsica;

101 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 101 Velluto di Zoagli; Sedia di Chiavari; Ceramica; Vetro; Ferro battuto; Cioccolato; Composizioni floreali; b) Imprese artigiane iscritte all Albo Provinciale delle Imprese Artigiane entro la data di presentazione della domanda, che ottengano l adesione al marchio Artigiani in Liguria entro dodici mesi dalla data di presentazione della domanda di agevolazione. E. Decorrenza e termine di ammissibilità delle spese - Le imprese di cui al precedente punto D, lettera a) dovranno avviare il programma d investimento successivamente alla data di presentazione della domanda di agevolazione e dovranno completarlo entro il termine di 24 mesi dalla data di avvio dell investimento. - Le imprese di cui al precedente punto D, lettera b) dovranno avviare il programma d investimento solo dopo aver ottenuto la concessione della licenza d uso del marchio Artigiani in Liguria e dovranno completarlo entro il termine di 24 mesi dalla data di avvio dell investimento. Le date di avvio e di conclusione del programma sono determinate dalle date rispettivamente del primo e dell ultimo titolo di spesa ammissibile. F. Copertura geografica Tutto il territorio regionale. G. Risultati attesi a) Indicatori di realizzazione Numero di domande ammesse al contributo. b) Indicatori di risultato Numero di imprese partecipanti a eventi fieristici, nazionali e/o estere; Numero di iniziative pubblicitarie realizzate mediante strumenti informatici; Valore degli investimenti in beni strumentali acquistati. H. Attuazione 1. Autorità responsabile Regione Liguria Dipartimento Sviluppo Economico e Politiche dell Occupazione Settore Competitività e Innovazione del Sistema Produttivo 2. Soggetto attuatore L attività di gestione sarà affidata, sulla base di convenzione, a FI.L.S.E. S.p.A.

102 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 102 I. Modalità attuative La misura sarà attuata attraverso le procedure indicate nella suddetta convenzione e l istruttoria delle domande presentate è svolta dal soggetto attuatore. Le domande dovranno essere spedite a FI.L.S.E. S.p.A. a decorrere dalla data del 01 aprile fino al 30 aprile 2010 compresi. La domanda deve essere indirizzata a: Finanziaria Ligure per lo Sviluppo Economico FI.L.S.E. S.p.A. Via Peschiera, Genova. Sul plico contenente la domanda e la relativa documentazione deve essere apposta la dicitura: DOMANDA DI CONTRIBUTO AI SENSI DEL PIANO ANNUALE DEGLI INTERVENTI PER L ARTIGIANATO 2009 Misura 2.1. Artigiani in Liguria. La domanda, compilata utilizzando la modulistica appositamente predisposta e reperibile presso la FI.L.S.E. S.p.A. o direttamente presso il sito Internet deve essere prodotta, in regola con le vigenti disposizioni in materia di bollo, in originale, corredata della prescritta documentazione e sottoscritta in originale dal legale rappresentante dell'impresa richiedente. Inoltre la domanda e la relativa documentazione dovranno essere inviate pinzate in solido a formare un unico plico, numerate in ogni pagina e poste nella corretta sequenza. Ciascuna impresa può presentare una sola domanda a valere sulla misura entro i termini sopra indicati. Casi di irricevibilità: - domande inviate al di fuori dei termini prescritti da bando; - domande inviate non a mezzo posta raccomandata. Casi di inammissibilità: - domande non sottoscritte dal legale rappresentante; - invio di documentazione priva del modulo di domanda. Ai fini del rispetto dei termini di presentazione delle domande e della determinazione delle priorità di arrivo, le domande stesse dovranno pervenire, a pena di irricevibilità, esclusivamente a mezzo posta tramite raccomandata. Le domande spedite al di fuori dei termini stabiliti saranno considerate irricevibili. L istruttoria delle domande viene effettuata dalla FI.L.S.E. S.p.A., sentito il Comitato Tecnico per l Artigianato di cui all art. 40 della Legge Regionale n. 03/2003, con procedura valutativa a sportello, secondo l ordine cronologico di presentazione delle domande e nel caso di più domande spedite nella stessa data si procederà, per l inserimento nell elenco cronologico, al sorteggio in presenza di notaio. Il procedimento amministrativo relativo alle domande pervenute è attuato in conformità alle disposizioni della legge regionale 6/6/1991, n. 8 e del relativo regolamento di attuazione (Reg. regionale 4 luglio 1994 n. 2) e ss.mm., nonché alle disposizioni direttamente applicabili della Legge 11/2/2005 n. 15 recante Modifiche ed

103 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 103 integrazioni alla Legge 7/8/1990 n. 241 concernente le norme generali sull azione amministrativa, e deve concludersi entro il termine massimo di 180 giorni dalla data di presentazione della domanda. Il primo atto del responsabile del procedimento è costituito dalla comunicazione dell avvio dello stesso che il responsabile del procedimento trasmette al richiedente entro il decimo giorno successivo al ricevimento della domanda, salvo altre modalità previste dall art. 10 della L.R. 6 giugno 1991 n. 8 e ss.mm.ii. e dall art. 5 del Regolamento Regionale 4 luglio 1994 n. 2 in caso di numero di destinatari superiore a cento. In caso di domande irregolari o incomplete è assegnato, per la regolarizzazione o il completamento, un termine perentorio di 15 giorni decorrente dalla data di ricevimento della richiesta, oltre il quale la domanda è considerata inammissibile. Qualora nel corso dell istruttoria si renda necessaria l integrazione dei dati e delle informazioni fornite dal richiedente il responsabile del procedimento provvede alla specifica richiesta assegnando un termine perentorio di 15 giorni decorrente dalla data di ricevimento della medesima, trascorso il quale il progetto è valutato sulla base della documentazione agli atti. Il richiedente o chiunque abbia interesse, per la tutela di situazioni giuridicamente rilevanti può esercitare il diritto di accesso ai documenti amministrativi, ai sensi dell art. 23 e seguenti della legge regionale 6/6/1991 n. 8 e relativo regolamento e degli articoli 15 e seguenti della Legge 11/2/2005 n. 15 recante Modifiche ed integrazioni alla Legge 7/8/1990 n. 241 concernente le norme generali sull azione amministrativa. L attività procedimentale si conclude con l adozione di una determinazione di accoglimento o di rigetto della domanda stessa. In entrambe le circostanze l atto finale deve essere motivato. Nell ipotesi in cui il procedimento debba concludersi con il rigetto della domanda il responsabile, prima della formale adozione del provvedimento negativo, comunica tempestivamente al richiedente i motivi ostativi all accoglimento della domanda medesima. Entro il termine di 10 giorni dal ricevimento della comunicazione, il richiedente ha diritto di presentare per iscritto le sue osservazioni, eventualmente corredate da documenti, che comunque non riaprono i termini previsti dal bando per l invio della documentazione obbligatoria richiesta, restando, pertanto, ferme le preclusioni e le cause di inammissibilità della domanda maturate a seguito del mancato rispetto delle previsioni del bando. La comunicazione di cui sopra interrompe i termini per concludere il procedimento che iniziano nuovamente a decorrere dalla data di presentazione delle osservazioni o, in mancanza, dalla scadenza del termine assegnato. Dell eventuale mancato accoglimento di tali osservazioni è data ragione nella motivazione del provvedimento finale (si veda art. 6 della Legge 11/2/2005 n. 15 recante Modifiche ed integrazioni alla Legge 7/8/1990 n. 241, concernenti norme generali sull azione amministrativa ). J. Erogazione dell agevolazione L erogazione del contributo avverrà in un unica soluzione alla conclusione dell investimento, previa rendicontazione dell intervento, da effettuarsi mediante presentazione di: fotocopia delle fatture corredate da una dichiarazione resa dal legale rappresentante dell impresa ai sensi degli artt. 47 e 76 del D.P.R. 445/2000 e successive modifiche e integrazioni contenente: - l elenco riepilogativo delle fatture, nel quale deve essere indicato il numero, la data, il fornitore, la descrizione del bene o del servizio acquisito e del relativo importo al netto di I.V.A.; - l attestazione della conformità delle copie di fatture esibite ai documenti originali, con l attestazione che questi ultimi sono fiscalmente regolari e che la documentazione prodotta si riferisce a spese sostenute unicamente per la realizzazione dell iniziativa finanziata;

104 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag l attestazione che le fatture sono state pagate a saldo e che sulle stesse non sono stati praticati sconti e abbuoni, né emesse note di credito, al di fuori di quelli già evidenziati; - l attestazione che le fatture non sono state emesse da altra impresa che si trovi con la richiedente, nelle condizioni di cui all articolo 2359 del Codice Civile, o nel caso in cui entrambe siano partecipate per almeno il 25% da un medesimo altro soggetto; - l attestazione che le fatture non sono riferite al trasferimento a vario titolo della disponibilità di beni mobili e immobili tra coniugi, parenti ed affini entro il terzo grado in linea diretta e collaterale; relazione illustrativa sul programma, sui risultati ottenuti e sui costi sostenuti; nel caso di acquisto di beni usati, con esclusione delle spese di cui al punto C, comma f) del bando: - certificato emesso da un tecnico iscritto ad Ordine o Albo professionale, attestante che: a) il prezzo dei macchinari o delle attrezzature usati non è superiore al valore di mercato ed è inferiore al costo di macchinari o attrezzature similari nuovi; b) le caratteristiche tecniche dei macchinari e delle attrezzature usati sono adeguate alle esigenze e sono conformi alle pertinenti norme e standards; - dichiarazione del venditore attestante la provenienza esatta del materiale e che lo stesso, nel corso degli ultimi sette anni, non ha beneficiato di un contributo nazionale o comunitario; nel caso di adesione al marchio Artigiani in Liguria, successivamente alla data di presentazione della domanda di contributo, l impresa dovrà allegare copia della concessione della licenza di uso del marchio Artigiani in Liguria. E consentita una sola modificazione del programma di investimento già approvato, previa autorizzazione della FILSE S.p.a., pena di inammissibilità delle spese non preventivamente autorizzate, nel caso di variazioni che non alterino in alcun modo la finalità ultima dei beni variati, non risulta necessaria richiesta di modifica, ma è sufficiente una comunicazione preventiva alla F.I.L.S.E. Qualora il soggetto destinatario dei benefici di legge non realizzi totalmente il programma approvato ed il costo dell investimento risulti inferiore a quello stabilito nell atto di concessione, il contributo relativo verrà proporzionalmente ridotto sempreché la FI.L.S.E. S.p.A. accerti che le finalità dell investimento siano state sostanzialmente conseguite. Ove l investimento effettuato, benché non realizzato totalmente, comporti comunque la concessione del contributo nel suo ammontare massimo, questo viene mantenuto. La spesa di investimento totale realizzata a consuntivo non potrà comunque risultare inferiore al 50% di quella ammessa all agevolazione ed inferiore al limite minimo di cui al penultimo comma del punto C del bando. Ai fini dell erogazione del contributo in oggetto, è necessaria l acquisizione del documento unico di regolarità contributiva (DURC) come stabilito dall art. 553 della legge 266/2005 a mente del quale per accedere ai benefici ed alle sovvenzioni comunitarie per la realizzazione di investimenti, le imprese di tutti i settori sono tenute a presentare il documento unico di regolarità contributiva e dall art. 6 comma 3 della legge regionale 30/2007 a mente del quale ai fini della concessione di contributi o altre agevolazioni, la Regione e gli enti del settore regionale allargato di cui all articolo 25 della legge regionale 24 gennaio 2006 n. 2 (disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione Liguria (legge finanziaria 2006)) richiedono all interessato la dichiarazione attestante il rispetto delle norme in materia di salute, sicurezza e regolarità del lavoro e il documento unico di regolarità contributiva.

105 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 105 K. Obblighi dei beneficiari Tutti i beneficiari sono obbligati a: 1. eseguire in modo puntuale e completo l iniziativa finanziata entro il termine stabilito nel provvedimento di concessione del contributo, conformemente al progetto presentato; 2. comunicare preventivamente eventuali variazioni o modifiche sostanziali nei contenuti dell intervento finanziato; sono ammesse variazioni delle singole voci di spesa ammessa, solo nel limite della somma dichiarata ammissibile a finanziamento, e purché non alterino le finalità dell'intervento; 3. mantenere la proprietà e/o l uso dei beni strumentali per almeno 3 anni dal completamento del piano di investimento agevolato (data dell ultimo titolo di spesa agevolato). L. Revoche In caso di mancato raggiungimento degli obiettivi originariamente previsti in sede di concessione del contributo quest ultimo viene revocato. Si procede altresì alla revoca parziale o totale del contributo in conto capitale nei seguenti casi: 1. il beneficiario abbia sottoscritto dichiarazioni o abbia prodotto documenti risultanti non veritieri; 2. il beneficiario abbia ottenuto per i beni del medesimo programma di investimento oggetto della concessione, altre agevolazioni previste da altre norme statali, regionali o comunitarie o comunque concesse da enti o istituzioni pubbliche, fatta salva la possibilità di cumulo prevista nel presente bando; 3. cancellazione dell impresa dall Albo provinciale delle imprese artigiane entro tre anni dalla liquidazione del contributo, salvo che la cancellazione avvenga a causa della morte o dell invalidità permanente del beneficiario nonché del passaggio dell impresa al settore dell industria o per trasferimento dell impresa ad altro soggetto debitamente iscritto all albo provinciale delle imprese artigiane, ove assuma anch esso tutti gli obblighi derivanti dalla concessione del contributo; 4. revoca della concessione della licenza di uso del marchio Artigiani in Liguria entro tre anni dalla liquidazione del contributo, salvo che la cancellazione avvenga a causa della morte o dell invalidità permanente del beneficiario nonché del passaggio dell impresa al settore dell industria o per trasferimento dell impresa ad altro soggetto debitamente iscritto all albo provinciale delle imprese artigiane, ove assuma anch esso tutti gli obblighi derivanti dalla concessione del contributo; 5. il beneficiario non abbia eseguito l iniziativa in conformità alle finalità previste e a quanto prescritto nel provvedimento di concessione dell agevolazione o da successive determinazioni; 6. il beneficiario non abbia rispettato gli obblighi di cui al precedente punto K. In deroga a quanto stabilito ai precedenti punti 3) e 4), è consentita la cessione della proprietà e/o uso dei beni agevolati esclusivamente ad altre imprese artigiane costituite secondo i requisiti di cui al punto D del bando. Il contributo può essere revocato in caso di inosservanza delle condizioni poste nel provvedimento di concessione. La somma da restituire comprende il capitale liquidato e gli interessi legali dal momento del versamento del contributo a quello della restituzione.

106 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 106 M. Controlli La Regione e la FI.L.S.E. S.p.A potranno effettuare in qualsiasi momento controlli, anche attraverso ispezioni e sopralluoghi, finalizzati ad accertare la regolarità della realizzazione delle iniziative finanziate, nonché la loro conformità alle finalità per le quali le iniziative stesse sono state finanziate. N. Informativa ai sensi dell art. 13 del D. Lgs. 196/2003 Ai sensi del Decreto legislativo 30/6/2003, n 196 i dati acquisiti saranno utilizzati esclusivamente per le finalità relative al procedimento amministrativo per i quali vengono raccolti, con le modalità previste dalle leggi e dai regolamenti vigenti. Ai sensi dell art. 7 del D. lgs. citato, l interessato può accedere ai dati che lo riguardano e chiederne la correzione, l integrazione e, se ne ricorrono gli estremi, la cancellazione o il blocco, inviando richiesta scritta al titolare del trattamento e può esercitare gli altri diritti previsti in tale articolo. O. Dotazione finanziaria e modalità di gestione dei fondi Contributi in conto capitale I contributi in conto capitale a favore delle imprese artigiane saranno finanziati con quota parte del Fondo regionale per l artigianato costituito presso la Finanziaria Ligure per lo Sviluppo Economico S.p.A. (FI.L.S.E. S.p.A.), in attuazione dell art.38 della legge regionale n 3/2003 di cui al capitolo 7960 del Bilancio della Regione Liguria. La quota del conferimento a FI.L.S.E. S.p.A. che dovrà essere riservata alla concessione dei contributi di cui sopra è fissata per l anno 2009 in ,00. APPENDICE 1 ALLA MISURA 2.1 Elenco dei documenti da presentare obbligatoriamente per la richiesta del contributo in conto capitale previsto dal Piano annuale degli interventi per l artigianato (di cui all art. 43 della legge regionale 2 gennaio 2003 n. 3) - Misura 2.1 Artigiani in Liguria : - domanda di contributo con dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà (allegato 1); - relazione illustrativa dell organizzazione dell impresa, delle attività e del programma degli investimenti (allegato 2); - copia dei preventivi di spesa.

107 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 107 ALLEGATO 1 ALLA MISURA 2.1 Originale per la FI.L.S.E. in bollo da siglare su ogni pagina da parte del legale rappresentante o dell aspirante imprenditore (Luogo e data) Spett.le FI.L.S.E S.p.a. Via Peschiera, GENOVA OGGETTO: Domanda di contributo in conto capitale ai sensi del Piano annuale degli interventi per l artigianato (di cui all art. 43 della legge regionale 2 gennaio 2003 n. 3) - Misura 2.1 Artigiani in Liguria. Il sottoscritto nato a il e residente nella sua qualità di: - legale rappresentante della Società/Impresa (denominazione e sede) C.A.P. telefono fax chiede la concessione di un contributo in conto capitale in regime de minimis dell ammontare di euro (in lettere) pari al 50% dell investimento complessivo di euro (in lettere) descritto nella relazione illustrativa di cui all allegato 2 della misura in oggetto. All uopo, consapevole che la dichiarazione mendace, la falsità in atti e l uso di atto falso costituiscono reato ai sensi dell articolo 76 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, ed importano l applicazione della sanzione penale

108 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 108 dichiara 1. di essere a conoscenza di tutte le disposizioni legislative e regolamentari che disciplinano la concessione, l erogazione e la revoca del contributo in conto capitale richiesto e di impegnarsi a rispettarle; 2. che i dati e le informazioni contenute nella domanda, negli allegati e nella documentazione anche successivamente richiesta, sono rigorosamente conformi alla realtà; 3. di accettare, sia durante l istruttoria, sia durante e dopo la realizzazione del progetto, le indagini tecniche ed i controlli che la Regione Liguria e la FI.L.S.E. riterranno di effettuare in relazione al contributo concesso; 4. di impegnarsi a fornire a FI.L.S.E. ogni documento e informazione richiesto dalla stessa; 5. di impegnarsi a dare tempestiva comunicazione alla FI.L.S.E. degli eventuali spostamenti della sede e/o degli stabilimenti aziendali, delle deliberazioni di liquidazione dell impresa, della sottoposizione dell impresa a procedure concorsuali, della perdita di uno o più requisiti richiesti per l ammissione al contributo; 6. che l azienda opera nel pieno rispetto delle vigenti norme edilizie ed urbanistiche, sul lavoro, sulla prevenzione degli infortuni e sulla salvaguardia dell ambiente; 7. che l impresa risulta essere iscritta al Registro delle Imprese ed all Albo delle imprese artigiane, e di aver ottenuto la licenza d uso del marchio Artigiani in Liguria ; oppure che l impresa risulta essere iscritta al Registro delle imprese ed all Albo delle imprese artigiane, e si impegna ad ottenere la licenza d uso del marchio Artigiani in Liguria entro dodici mesi dalla data di presentazione della domanda di agevolazione; 8. che l impresa non è soggetta a procedure esecutive o concorsuali; 9. che all impresa sono state concesse le seguenti agevolazioni pubbliche in regime de minimis negli ultimi tre esercizi finanziari: Legge di riferimento Data di concessione Importo in Euro e che si impegna a rispettare per un periodo di tre anni dalla data di ottenimento della prima agevolazione de minimis il limite di cumulo pari a ,00 complessivi ( ,00 per le imprese di trasporti); 10. che l impresa non ha richiesto e si impegna a non richiedere per il medesimo investimento altra agevolazione pubblica, ad eccezione del contributo in conto interessi Artigiancassa sul mutuo dell importo di e della garanzia del Confart sull importo di..;

109 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag di obbligarsi a non presentare, a fronte dell agevolazione, titoli di spesa emessi da altra impresa che si trovi, nei propri confronti, nelle condizioni di cui all articolo 2359 del Codice Civile, o nel caso in cui entrambe siano partecipate per almeno il 25% da un medesimo altro soggetto; 12. di obbligarsi a non presentare, a fronte dell agevolazione, titoli di spesa relativi al trasferimento a vario titolo di beni mobili e immobili tra coniugi, parenti ed affini entro il terzo grado in linea diretta e collaterale; 13. di osservare nei confronti dei lavoratori dipendenti le norme in materia contributiva, contrattuale e di sicurezza sul lavoro; 14. che l impresa, eleggendo a tal fine specifico domicilio speciale ai sensi dell art. 47 cod. civ., richiede espressamente che ogni comunicazione, richiesta ( telefonica e postale) o notifica relativa alla presente domanda, nonché al conseguente procedimento, venga obbligatoriamente effettuata, anche ai sensi dell art. 141 c.p.c., presso lo studio del.. in, Via n (l elezione a domicilio è solo facoltativa). 15. che l interlocutore esclusivo per i rapporti con la FI.L.S.E., oltre al legale rappresentante, per l istruttoria della domanda è il sig. / sig.ra tel...fax.. (allegare fotocopia di documento di identità in corso di validità). Alla presente domanda vengono allegati i seguenti documenti:

110 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 110 Autorizza la Regione Liguria e la FI.L.S.E. ad utilizzare, ai sensi del D. lgs. n. 196/2003 i dati acquisiti esclusivamente per le finalità relative al procedimento amministrativo per i quali vengono raccolti, con le modalità previste dalle leggi e dai regolamenti vigenti. Firma del Legale rappresentante (Allegare copia fotostatica di valido documento di identità del sottoscrittore, ai sensi dell art. 38, comma 3, del D.P.R. 28/12/2000 n. 445)

111 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 111 ALLEGATO 2 ALLA MISURA 2.1 RELAZIONE ILLUSTRATIVA DELL ORGANIZZAZIONE DELL IMPRESA, DELLE ATTIVITA E DEL PROGRAMMA DEGLI INVESTIMENTI (da siglare su ogni foglio da parte del legale rappresentante) Piano annuale degli interventi per l artigianato (di cui all art. 43 della legge regionale 2 gennaio 2003, n. 3) Misura 2.1 Artigiani in Liguria A - ORGANIZZAZIONE DELL IMPRESA A1 Denominazione: A2 - Sede Legale: Comune Prov. ( ) Via n CAP Tel. Fax A3 - Sede Amministrativa (se in luogo diverso dalla sede legale): Comune Prov. ( ) Via n CAP Tel. Fax A4 - Unità locali (indicarne l indirizzo e l attività cui sono destinate): A5 - Unità locale interessata dall intervento: A6 - Iscrizione INPS n Ramo di attività A7 - Codice Fiscale - Partita IVA A8 - Tipologia di attività esercitata Codice ATECO 2007

112 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 112 B - ATTIVITA DELL IMPRESA B1 - Descrizione delle attività svolte e prodotti/servizi offerti: B2 - Illustrazione delle unità locali e delle loro dotazioni con specifica delle destinazioni d uso: B3 - Organizzazione del lavoro: B4 - Mercato di riferimento (clienti, territorio e dimensione): B5 - Motivazioni sulle finalità alla base dell investimento: B6 - Prospettive di mercato attese a seguito dell investimento:

113 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 113 B7 Certificazione e adesione al marchio Artigiani in Liguria per le lavorazioni: Certificazione di Prodotto Ardesia della ValFontanabuona Damaschi e Tessuti di Lorsica Filigrana di Campo Ligure Sedia di Chiavari Velluto di Zoagli Certificazione di Processo Ceramica Cioccolato Decorazione con varietà vegetali fresche e secche Ferro battuto e forgiato Vetro C - PROGRAMMA INVESTIMENTI C1 - Descrizione sintetica del programma di investimenti: C2 - a) Spese per partecipazioni a fiere e manifestazioni promozionali, anche collettive, sul territorio nazionale e/o estero, quali spese sostenute per affitto spazi espositivi, allestimenti stand e gestione stand (con l esclusione di spese per titolari/soci e personale dipendente ecc.): Preventivi (con indicazione della data, fornitore, oggetto e n. identificativo) Importo (al netto di IVA) TOTALE

114 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 114 C2 - b) Realizzazione grafiche, materiale promozionale ( sacchetti, buste, depliant, gadget, packaging) riportante i loghi del marchio Artigiani in Liguria e dell impresa richiedente il contributo: Preventivi (con indicazione della data, fornitore, oggetto e n. identificativo) Importo (al netto di IVA) TOTALE C2 - c) Realizzazione di pagine web, siti in rete, video promozionali, e iniziative similari riportanti i loghi del marchio Artigiani in Liguria e dell impresa richiedente il contributo: Preventivi (con indicazione della data, fornitore, oggetto e n. identificativo) Importo (al netto di IVA) TOTALE C2 - d) Acquisto di macchinari, attrezzature, arredi, impianti, mezzi mobili strettamente necessari al ciclo produttivo dimensionati all effettiva produzione e identificati singolarmente, beni strumentali, software:

115 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 115 Preventivi (con indicazione della data, fornitore, oggetto e n. identificativo) Importo (al netto di IVA) TOTALE C3 - Annotazioni: Luogo e data:... Firma del Legale rappresentante

116 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 116 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 141 Approvazione modifiche alle "Linee guida per la progettazione, gestione e risanamento ambientale delle attivita' estrattive a cielo aperto e in sotterraneo e opere connesse", di cui alla D.G.R. n 141/2008. RICHIAMATA: LA GIUNTA REGIONALE la propria deliberazione n 141 del 15 febbraio 2008, recante: Approvazione Linee Guida per la progettazione, gestione e risanamento ambientale delle attività estrattive a cielo aperto e in sotterraneo e opere connesse, ad integrazione di quelle approvate con propria deliberazione n 1854 del 29 dicembre 2003, relative a: Linee Guida per la progettazione e gestione sostenibile delle attività estrattive e delle discariche per rifiuti inerti ; ATTESA la necessità di apportare alcune modifiche alle precitate Linee Guida, al fine di: adeguare gli indirizzi con la disciplina Attuazione della direttiva 2006/21/CE, relativa alla gestione dei rifiuti delle industrie e che modifica la direttiva 2004/35/CE, di cui al D.Leg.vo 30 maggio 2008, n 117, anche a seguito di interpretazione fornita dal competente Ministero e dall attuale giurisprudenza; completare il quadro di riferimento con l inserimento della componente paesistico ambientale; adeguare le stesse alla normativa di Piano di Bacino; CONSIDERATO che, a seguito di apposita rielaborazione effettuata dalle diverse componenti rappresentate in seno alla Conferenza di Servizi di cui alla l.r. n 21/2001, è stato predisposto lo schema delle Linee Guida per la progettazione, gestione e risanamento ambientale delle attività estrattive a cielo aperto e in sotterraneo e opere connesse con le modifiche apportate, licenziato dalla Conferenza medesima nella seduta del 16 dicembre 2009, dove è stato disposto l invio al Comitato Tecnico Regionale, Sezione per la VIA, per quanto di competenza; DATO ATTO che il C.T.R., Sezione per la VIA, nella seduta del giorno 19 gennaio 2010, ha espresso parere favorevole alle modifiche apportate; PRESO ATTO che, successivamente all espressione del parere da parte del C.T.R., Sezione per la VIA, è stata evidenziata dal Settore Assetto del Territorio l esigenza di eliminare dal testo delle suddette Linee Guida la possibilità di deroga alla realizzazione di tombinature nelle discariche di ardesia, in quanto le stesse risultano in contrasto con le vigenti normative dei Piani di Bacino e pertanto è necessario procedere all eliminazione del periodo: si ricorda omissis portata duecentennale, con la frase: con la normativa di riferimento contenuta nei Piani di Bacino ; RITENUTO pertanto di approvare l allegato schema di Linee Guida per la progettazione, gestione e risanamento ambientale delle attività estrattive a cielo aperto e in sotterraneo e opere connesse con le modifiche apportate, in quanto coerente con la disciplina vigente e migliorativo sotto il profilo paesistico ambientale, dando atto lo stesso integra i contenuti delle linee Guida approvate con la citata D.G.R. n 1854/2003, consentendo il raggiungimento degli obiettivi già individuati nella D.G.R. n 141/2008 di: favorire il corretto inserimento delle previsioni nel territorio; individuare i requisiti specifici di progetto per le attività estrattive e discariche connesse all attività estrattiva di materiale ardesiaco, relativamente all introduzione di modalità innovative per la loro conduzione e ad interventi mitigativi e compensativi; definire i criteri per la elaborazione della documentazione per la verifica di compatibilità ambientale;

117 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 117 individuare requisiti progettuali per le attività estrattive e discariche connesse all attività estrattiva di materiale ardesiaco coerenti con gli indirizzi di tutela del territorio e di salvaguardia idrogeologica nei terreni sottoposti a vincolo idrogeologico di cui al R.D. n 3627/1923; consentendo altresì l individuazione per la conseguente valutazione in ordine alla salvaguardia e valorizzazione delle diverse componenti del paesaggio; SU PROPOSTA dell'assessore regionale allo Sviluppo Economico, Industria, Commercio, Commercio equo e solidale, Artigianato, Tutela dei consumatori, Renzo Guccinelli, dell'assessore regionale alla Pianificazione Territoriale, Urbanistica, Carlo Ruggeri e dell Assessore all Ambiente, Franco Zunino; Per i motivi in premessa: DELIBERA 1) - Di approvare le modifiche alle Linee Guida per la progettazione, gestione e risanamento ambientale delle attività estrattive a cielo aperto e in sotterraneo e opere connesse, approvate con propria D.G.R. n 141 del 15 febbraio 2008, il cui testo facente parte integrante e sostanziale del presente atto per una più facile individuazione delle modifiche introdotte è stato predisposto in maniera tale che evidenzi sulla sinistra il vecchio testo e sulle destra le modifiche. 2) - Di disporre che il presente atto sia pubblicato per esteso sul B.U.R.L. Avverso il presente provvedimento è possibile proporre ricorso giurisdizionale al T.A.R. entro sessanta giorni o, alternativamente, ricorso amministrativo straordinario al Presidente della Repubblica, entro centoventi giorni dalla comunicazione dello stesso. Il SEGRETARIO Mario Martinero (segue allegato)

118 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 118 INDICE Premessa ed obiettivi del documento PARTE I Criteri generali vincolanti PROGRAMMA DI COLTIVAZIONE E RECUPERO AMBIENTALE INDAGINI E ANALISI PROGETTO Accumulo del terreno vegetale e gestione degli scarti Regimazione delle acque Polveri ed emissioni acustiche Manufatti di servizio Viabilità di accesso Sistemazione finale Rimodellamento morfologico Rinaturalizzazione PARTE II APPENDICE 1: CONTENUTI DELLE ANALISI DI CARATTERE GEOLOGICO - RELAZIONE GEOLOGICA, GEOTECNICA E MINERARIA APPENDICE 2: CONTROLLI E VERIFICHE TECNICHE PERIODICHE DELL ATTIVITÀ DI COLTIVAZIONE, PER LE CAVE A CIELO APERTO APPENDICE 3: CONTENUTI DELLA DOCUMENTAZIONE PER LO SVOLGIMENTO DELLE PROCEDURE DI VIA REALIZZAZIONE DI NUOVE ATTIVITÀ ESTRATTIVE E VARIANTI SOSTANZIALI DI ATTIVITÀ ESISTENTI APPENDICE 4: CONTENUTI DELLA DOCUMENTAZIONE PER LO SVOLGIMENTO DELLE PROCEDURE DI VIA REALIZZAZIONE DI DISCARICHE DI ARDESIA E MODIFICHE SOSTANZIALI DI DISCARICHE ESISTENTI APPENDICE 5: INDICAZIONI IN MERITO AI CONTENUTI DELLO STUDIO DI INCIDENZA, ALLA COLTIVAZIONE E SISTEMAZIONE FINALE IN RELAZIONE ALLA RETE NATURA 2000 APPENDICE 6: CONTENUTI DELLA DOCU- MENTAZIONE AI FINI DELL' OTTENIMENTO DELL'AUTORIZZAZIONE PAESISTICO AMBIENTALE DI CUI AL D.LGS. N. 42/2004

119 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 119 Premessa ed obiettivi del documento Il corretto approccio alla conduzione dell attività estrattiva prevede di sviluppare lo sfruttamento delle risorse in termini di sostenibilità ambientale; ciò comporta minimizzarne l impatto, garantire funzionalità, sicurezza e produttività, nonché razionalizzare l utilizzo di risorse naturali non rinnovabili, prevedendo, in ogni caso, il recupero delle aree oggetto di escavazione. In linea generale, ai fini della corretta gestione del territorio, e della prevenzione di fenomeni di dissesto idrogeologico, un progetto di coltivazione ambientalmente sostenibile deve prevedere interventi: In linea generale, ai fini della corretta gestione del territorio, e della prevenzione di fenomeni di dissesto idrogeologico, un progetto di coltivazione ambientalmente sostenibile e paesisticamente compatibile (come pealtro previsto dall'art. 88 delle N.d.A. del P.T.C.P.) si devono prevedere interventi: a) concepiti e progettati traguardando la sistemazione finale dei luoghi, attraverso l individuazione di modalità di coltivazione che consentano la creazione di morfologie integrabili nel contesto, con riferimento sia alle aree estrattive che alle opere connesse (viabilità, discariche di servizio), e che comunque minimizzino, giustificandolo, il ricorso a tali opere accessorie; a) concepiti e progettati traguardando la sistemazione finale dei luoghi, attraverso l individuazione di modalità di coltivazione che consentano la creazione di morfologie integrabili nel contesto, volti anche alla minimizzazione delle alterazioni delle peculiarità dell ambito paesistico di riferimento, sia sotto il profilo percettivo che funzionale, relativamente alle aree estrattive ed alle opere connesse (viabilità, discariche di servizio, fabbricati di servizio, impianti), attraverso una corretta scelta delle tipologie costruttive e dei materiali e che comunque minimizzino, giustificandolo, il ricorso a tali opere accessorie; b) progettati in modo da non compromettere la stabilità dei versanti senza ricorrere per quanto possibile, in maniera diffusa, a opere di contenimento degli stessi, quali chiodature, reti, ecc.; c) progettati prescindendo da eventuali vincoli derivanti dalla proprietà delle aree allo scopo di ottimizzare le condizioni di stabilità generale e, per quanto possibile, senza ricorrere a strutture artificiali di contenimento di difficile mantenimento nel tempo e reinserimento ambientale; d) progettati, ed eseguiti, con modalità tali da limitare l impermeabilizzazione superficiale del suolo e da consentire la ritenzione temporanea delle acque attraverso adeguate reti di regimazione e di drenaggio. Deve essere inoltre garantito il mantenimento in efficienza della rete scolante generale e della viabilità interessata (poderale, interpoderale, forestale, sentieri, mulattiere e le carrarecce), che a tal fine deve essere dotata di cunette taglia acqua e di altre opere simili; le modalità per il mantenimento in efficienza della rete infrastrutturale pubblica devono essere concordate con l Amministrazione competente;

120 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 120 e) che garantiscano un corretto inserimento nel territorio anche mediante l utilizzo di opere di ingegneria naturalistica per la sistemazione dei versanti e dei riempimenti, e per la rinaturalizzazione degli alvei dei corsi d acqua, così come previsto al comma 5 dell Art.11 bis delle Norme di attuazione del Piano territoriale regionale per le attività di cava; f) che favoriscano il recupero qualitativo dei territori boscati e delle zone arbustive e prative mediante l introduzione di specie autoctone, nel rispetto delle previsioni dei Piani di assestamento e utilizzazione del patrimonio silvo pastorale di cui all art.19 della l.r. n.4/99, se vigenti, ovvero, nel caso in cui tali piani non esistano, nel rispetto delle indicazioni di cui al PTCP, assetto vegetazionale; g) che garantiscano il minimo impatto sulla naturalità delle aree Rete Natura 2000 e massimizzino il recupero della naturalità nel caso di cave ubicate in tali siti o in prossimità; h) che siano coerenti con la normativa vigente per quanto riguarda le distanze di rispetto (infrastrutture energetiche, viarie, etc,). i) che prevedano la riduzione del consumo di risorse accessorie (es. acqua) e della produzione di residui e scarti di lavorazione, attraverso la modernizzazione impiantistica, l ottimizzazione gestionale, dando priorità al riutilizzo e recupero dei materiali. Al fine di migliorare l'inserimento paesistico ed ambientale delle attività di cava e delle opere connesse e di facilitarne la sistemazione finale, in attuazione del Piano Territoriale Regionale delle Attività di Cava, nell ambito dell attività istruttoria della Conferenza dei Servizi di cui alla LR 21/01 si è ritenuto quindi di individuare i requisiti prestazionali che i Progetti di cava devono contenere, anche tramite l'introduzione di modalità migliorative per la conduzione della coltivazione e della sistemazione ambientale; ciò secondo criteri di qualità che permettono di rispettare i vincoli ambientali e di sicurezza imposti dalle normative, con particolare riferimento ai problemi connessi alla conservazione della stabilità degli scavi e alla difesa delle risorse idriche. Si precisa inoltre che i criteri tecnici e gli indirizzi di seguito illustrati sono coerenti ed integrano i contenuti della DGR 1854 del 29/12/2003 Linee guida per la progettazione e gestione sostenibile delle attività estrattive e delle discariche per rifiuti inerti, redatte ai sensi dell art. 16 della legge regionale n. 38 del 30 dicembre 1998 "Disciplina della Valutazione di Impatto ambientale" per gli aspetti inerenti le attività di cava a cielo aperto ed in sotterraneo, nonché le discariche connesse. Ferme restando le Norme Tecniche per la VIA e lo screening di cui alla DGR n. 1415/1999 e ss.mm.ii., nella Parte II del presente documento sono richiamati i contenuti della documentazione per lo sviluppo delle procedure di VIA relative a tali specifiche tipologie di intervento. j) organizzati secondo una conseguenzialità e contestualizzazione delle fasi attuative dello sfruttamento rispetto a quelle del recupero; Al fine di migliorare l'inserimento paesistico ed ambientale delle attività di cava e delle opere connesse e di facilitarne la sistemazione finale, in attuazione del Piano Territoriale Regionale delle Attività di Cava, nell ambito dell attività istruttoria della Conferenza dei Servizi di cui alla LR 21/01 si è ritenuto quindi di individuare i requisiti prestazionali che i Progetti di cava devono contenere, anche tramite l'introduzione di modalità migliorative per la conduzione della coltivazione e della sistemazione ambientale; ciò secondo criteri di qualità che permettono di rispettare i vincoli ambientali e di sicurezza imposti dalle normative, con particolare riferimento ai problemi connessi alla conservazione della stabilità degli scavi, alla difesa delle risorse idriche e dei valori paesistici.

121 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 121 E evidente, sulla base di quanto sopra esposto, che attraverso le Linee guida per la progettazione, gestione e risanamento ambientale delle attività estrattive a cielo aperto ed in sotterraneo e opere connesse si vogliono definire in maniera univoca dei requisiti specifici di progetto, e delineare obiettivi di qualità atti a garantire una conduzione dell attività in termini di sostenibilità ambientale, anche al fine di rendere più agevole l attività istruttoria condotta dai competenti uffici regionali. Attraverso l applicazione delle Linee Guida si auspica di giungere all integrazione nella progettazione ordinaria di quegli elementi di analisi ad oggi considerati propri delle procedure di valutazione di impatto ambientale, ma che si ritiene siano sempre necessari per interventi, come quelli dei progetti di cava, che interessano risorse naturali non rinnovabili e, nel contempo, strategiche per lo sviluppo socio-economico della collettività. Ciò partendo dalla considerazione che una progettazione di qualità, che considera preventivamente gli effetti attesi dalle attività di cava in termini di tutela ambientale, come quella a cui il presente documento vuole traguardare, garantisce maggiore produttività e l ottimizzazione dello sfruttamento della risorsa. E inoltre importante che le attività di cava vengano sviluppate con modalità che consentano l integrazione territoriale delle stesse al fine di rendere più agevole il recupero finale ed il riutilizzo delle aree al termine della coltivazione, nonché di contenere gli impatti connessi al ciclo produttivo, e di conseguire una migliore accettabilità della stessa. A titolo esemplificativo si riporta il caso della cava Martinetto di Toirano, la cui sistemazione finale è stata pesantemente condizionata sia dalle modalità di estrazione, intrapresa prima dell'introduzione dell'obbligo di legge del progetto di coltivazione, sia dalla morfologia dei luoghi. La sistemazione finale, eseguita in maniera ottimale sotto il profilo dell'arte mineraria e della messa in sicurezza del fronte, non raggiunge però l'obiettivo di un corretto inserimento ambientale. Il presente documento è strutturato in due parti: la prima definisce i criteri generali di carattere vincolante per la progettazione, la seconda, articolata in appendici tecniche aggiornabili nel tempo, esplicita i contenuti qualitativi delle relazioni specialistiche del progetto di cava. La seconda parte del documento delle Linee Guida presenta pertanto un carattere modulare che può essere integrato da successivi documenti di indirizzo di tipo specialistico.

122 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 122 PARTE I Criteri generali vincolanti PROGETTO DI COLTIVAZIONE E RECUPERO AMBIENTALE Il Progetto di coltivazione e Recupero Ambientale individua i lavori da realizzare, nel rispetto delle esigenze, dei criteri, dei vincoli e degli indirizzi normativi e contiene gli elementi necessari ai fini del rilascio delle prescritte autorizzazioni e nulla osta. Il Progetto di Coltivazione e Recupero Ambientale persegue la finalità di ottenere un sicuro approvvigionamento di materia prima garantendo non solo la coltivazione ma, contemporaneamente, anche il recupero ambientale del polo estrattivo; ciò attraverso una sintesi organica delle diverse componenti tecniche specialistiche che concorrono alla definizione dello stesso. Le elaborazioni devono essere pertanto tra loro integrate e coordinate nell ambito di un processo analitico che, partendo da una caratterizzazione di tipo multidisciplinare del sito, giunge, in relazione alle finalità del progetto di cava, a definire le risposte progettuali attraverso modalità operative ed interventi. In via prioritaria il progetto di coltivazione di una cava deve essere fondato su un'analisi che quantifichi la potenza del giacimento che si intende sfruttare, ed indichi gli aspetti legati alle caratteristiche geominerarie dei materiali, le condizioni di stabilità dell'area e le caratteristiche litotecniche e geomeccaniche. Per quanto concerne i requisiti prestazionali di progetto, anche ai fini della mitigazione dell impatto ambientale, si precisa che la progettazione di una cava deve essere affrontata, avuto riguardo anche alle esigenze di funzionalità, sicurezza e produttività dell attività, traguardando la sistemazione finale della stessa. Deve esserne pertanto prevista la destinazione finale d uso che deve essere compatibile e coerente con l intorno paesaggistico, ambientale e urbanistico. Il progetto pertanto deve essere redatto tenendo conto dei seguenti principi: 1. l'attività di cava e le opere connesse (viabilità e discarica di servizio) deve inserirsi nell'ambiente naturale in modo che le modifiche apportate si raccordino in modo armonico con le morfologie caratteristiche dell'ambito interessato; 1. l'attività di cava e le opere connesse (viabilità e discarica di servizio e manufatti) devono inserirsi nell'ambiente naturale in modo che le modifiche apportate si raccordino in modo armonico con le morfologie caratteristiche dell'ambito interessato e/o nell'ambiente antropizzato in modo che la realizzazione degli interventi non pregiudichi in maniera irreversibile le strutture insediative esistenti (ad es. sistema dei percorsi);

123 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag il recupero non deve limitarsi alla sola messa in sicurezza dei fronti, degli accumuli di materiali, degli imbocchi e delle piste; 3. il recupero ambientale deve rappresentare durante l'attività estrattiva una finalità complementare a quella dell'escavazione, per cui la progettazione dovrà prevedere che i lavori di recupero siano realizzati contestualmente con la coltivazione e non relegati come atto conclusivo dello sfruttamento; 4. la destinazione finale del sito deve prevedere una configurazione tale da inserirsi adeguatamente nel contesto paesistico, in coerenza con quanto previsto dagli strumenti di pianificazione territoriale e paesistica vigenti. In linea generale, e con particolare riguardo nei casi in cui la cava è inserita in aree Rete Natura 2000 o in aree idonee a costituire un collegamento ecologico-funzionale tra i siti, la destinazione finale deve prioritariamente traguardare il recupero naturalistico in armonia con la vocazione del territorio circostante. 2. il recupero non deve limitarsi alla sola messa in sicurezza dei fronti, degli accumuli di materiali, degli imbocchi e delle piste ed alla previsione di dismissione degli impianti, ma anche proporre utili elementi di valorizzazione territoriale in coerenza con gli indirizzi di pianificazione. Nel Programma di coltivazione possono essere previste diverse soluzioni per il recupero del sito al termine dell attività di coltivazione, sostanzialmente riconducibili a: rimodellamento dei versanti, anche mediante riempimento, tendendo ove possibile alla ricostituzione della morfologia originaria. In questo caso, nel Progetto di cava, devono essere esplicitate le quantità e la tipologia dei materiali da utilizzare nonché le modalità di realizzazione delle opere e di collocazione dei materiali, sulla base delle loro caratteristiche geotecniche e fisico-chimiche. In particolare, il ripristino ambientale dovrà essere traguardato utilizzando i materiali di seguito indicati: - terre e rocce da scavo, - rifiuti provenienti dalle attività estrattive; per i quali la copertura finale dovrà essere costituita da terre e rocce da scavo anche condizionate con compost di qualità I caratteri dei materiali da porre in opera si misurano quantitativamente attraverso verifiche standard da eseguirsi in cantiere per accertarne l idoneità. eliminato L utilizzazione di materiali classificati come rifiuti ai sensi del Decreto del Ministero Ambiente del 5 febbraio 1998 e successive modifiche ed integrazioni, che risultano idonei per attività di recupero ambientale, ai sensi ed alle condizioni di cui all Art.

124 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag e all Allegato 1 suballegato 1 al predetto decreto, previo eventuale trattamento e comunque subordinatamente allo svolgimento del test di cessione ove prescritto, potrà essere autorizzato verificando quantità e modalità per l'utilizzo di tali materiali alla luce delle condizioni di seguito riassunte. Sono esclusi dal possibile riutilizzo esclusivamente finalizzato alla ricomposizione di aree di cava le seguenti tipologie di rifiuto: (rif. Allegato 1 suballegato 1 DM e ss.mm.ii.) 7.14 detriti di perforazione, 7.15 fanghi di perforazione, 13.6 e 13.7 gessi chimici, silicato bicalcico, in ragione delle caratteristiche chimico-fisiche predominanti degli stessi. I materiali utilizzati per la ricomposizione ambientale devono essere indicati e quantificati a progetto e devono presentare nell'insieme caratteristiche qualitative tali da garantire: I materiali utilizzati per la ricomposizione ambientale devono essere indicati e quantificati a progetto e devono rispondere ai requisiti e alle modalità di gestione previsti dal d. lgs n. 117/2008 garantendo comunque: compatibilità con le caratteristiche chimico-fisiche, idrogeologiche e geomorfologiche delle aree da recuperare; 1. conformità del contenuto di inquinanti a quanto previsto dalla legislazione vigente in materia di messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati, in funzione della specifica destinazione d uso del sito; 2. stabilità di comportamento: il materiale deve dimostrare una scarsa sensibilità all acqua, ai cicli di imbibizione ed essiccamento. Ciò si ottiene garantendo basse percentuali di materiale fino e comunque una scarsa sensibilità del fino all acqua rispetto a fenomeni di plasticità e compressibilità; 3. elevata resistenza di attrito interno: lo scheletro litico deve assicurare un efficace incastro tra i grani grossi. Ciò si ottiene adottando un buon assortimento granulometrico, una adeguata spigolosità dei grani e un elevato addensamento dei grani stessi; 4. assenza di cedimenti per carichi ripetuti: l assenza di cedimenti è garantita da una adeguata posa in opera tesa, attraverso un opportuno costipamento, a realizzare il massimo addensamento in fase di costruzione, 5. idoneità alla ricolonizzazione di specie e habitat naturali, in particolare nel caso di cave situate in aree Rete Natura compatibilità con le caratteristiche chimicofisiche, idrogeologiche e geomorfologiche delle aree da recuperare; 2. conformità del contenuto di inquinanti a quanto previsto dalla legislazione vigente in materia di messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati, in funzione della specifica destinazione d uso del sito; 3. stabilità di comportamento: il materiale deve dimostrare una scarsa sensibilità all acqua, ai cicli di imbibizione ed essiccamento. Ciò si ottiene garantendo basse percentuali di materiale fino e comunque una scarsa sensibilità del fino all acqua rispetto a fenomeni di plasticità e compressibilità; 4. elevata resistenza di attrito interno: lo scheletro litico deve assicurare un efficace incastro tra i grani grossi. Ciò si ottiene adottando un buon assortimento granulometrico, una adeguata spigolosità dei grani e un elevato addensamento dei grani stessi; 5. assenza di cedimenti per carichi ripetuti: l assenza di cedimenti è garantita da una adeguata posa in opera tesa, attraverso un opportuno costipamento, a realizzare il massimo addensamento in fase di costruzione, 6. idoneità alla ricolonizzazione di specie e habitat naturali, in particolare nel caso di cave situate in aree Rete Natura 2000.

125 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 125 Nei restanti casi, per i materiali classificati come "rifiuti", non riconducibili alle tipologie sopra indicate, l'abbancamento potrà essere autorizzato dalla Provincia, fatte salve ove prescritte le procedure di VIA. Nei restanti casi, per i materiali classificati come "rifiuti", l'abbancamento potrà essere autorizzato dalla Provincia nei modi e nelle forme previste dalla normativa vigente in materia di discariche, fatte salve ove prescritte le procedure di VIA. mantenimento del fronte a perdere, con esecuzione di eventuali opere ai fini della stabilità e del reinserimento paesistico e naturalistico. riuso del piazzale per attività coerenti con le previsioni urbanistiche, previa messa in sicurezza e sistemazione del fronte. creazione di bacini artificiali, qualora la collocazione dei bacini non comporti situazioni di potenziale pericolo di tracimazione o criticità sotto il profilo idrogeologico, per lo stoccaggio di acque irrigue o da utilizzarsi nella lotta agli incendi oppure di laghi da destinare all itticoltura, ad attività sportive acquatiche o alla creazione di ecosistemi acquatici e palustri, anche temporanei. Il Progetto è redatto sulla base degli studi e delle indagini specialistiche di tipo geologico, minerario, idrologico, sismico, agronomico e biologico; i rilievi ed i sondaggi, sono condotti fino ad un livello tale da consentire i calcoli ed i dimensionamenti. Per le finalità del presente documento si specificano di seguito: i contenuti necessari di alcune delle indagini ed analisi propedeutiche alla predisposizione del progetto di coltivazione che, congiuntamente agli altri elaborati previsti dalla normativa vigente, non devono essere considerati come mero adempimento di legge ma concorrere in maniera coerente alla predisposizione del progetto. i requisiti prestazionali minimi di progetto. La documentazione deve essere prodotta anche su supporto informatico, nei formati standard di lettura dei testi e degli elaborati grafici (.doc,.pdf,.dxf,.dgn).

126 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 126 INDAGINI E ANALISI rilievo planialtimetrico dell ambito estrattivo: costituisce l elaborato di riferimento su cui sviluppare il progetto ed i relativi elaborati graficoanalitici. Da redigersi in scala idonea definita dalla normativa vigente, su cui rappresentare tutti i servizi ed infrastrutture di uso pubblico ed l individuare i caposaldi e specifici punti fissi quotati inamovibili di riferimento, la cui monografia deve essere riportata a margine. Le stazioni di misura utilizzate per l esecuzione del rilievo topografico di base, ovvero i caposaldi di riferimento delle misure, devono essere posizionate sul terreno mediante chiodi topografici inseriti in plinti di cemento o su basi inamovibili. Almeno due dei suddetti punti fissi devono essere inquadrati nel sistema cartografico nazionale appoggiati a vertici di triangolazione dell Istituto Geografico Militare o vertici di triangolazione catastale; analisi geologica, geotecnica e mineraria: relativa all'area su cui si intende svolgere l'attività di coltivazione fornisce gli elementi tecnico-conoscitivi atti ad indirizzare l attività di progettazione e definisce i possibili condizionamenti allo sviluppo della stessa e fornisce una quantificazione del giacimento. analisi ambientale: contiene indicazioni relative alla localizzazione dell area di intervento nonché ai vincoli e alla pianificazione vigenti, al contesto morfologico, idrografico e idrogeologico; la caratterizzazione dello stato attuale dei siti interessati dal punto di vista climatico, pedologico, vegetazionale e faunistico, l inquadramento fitosociologico e cenni sulla dinamica della vegetazione. Le stazioni di misura utilizzate per l esecuzione del rilievo topografico di base, ovvero i caposaldi di riferimento delle misure, devono essere posizionate sul terreno mediante chiodi topografici inseriti in plinti di cemento o su basi inamovibili. Almeno tre dei suddetti punti fissi devono essere inquadrati nel sistema cartografico regionale (GAUSS-BOAGA, UTM 32); analisi paesistica: relativa all ambito territoriale di riferimento nel quale si colloca l areale di cava è volta a fornire gli elementi conoscitivi e caratterizzanti da salvaguardare per la predisposizione del progetto e gli effetti da ottenere durante la fase di recupero ambientale-paesistico. Qualora la cava interessi anche solo indirettamente siti della Rete Natura 2000 o aree di collegamento ecologicofunzionali specificatamente individuate a tale scopo, il Piano dovrà essere corredato di specifico studio di incidenza ai sensi della normativa vigente, e la sistemazione finale delle cave stesse dovrà essere rivolto prioritariamente al recupero naturalistico. Si richiamano gli indirizzi specifici della Parte II. Nel caso di scavi eseguiti in terreni appartenenti al dominio delle pietre verdi deve essere svolta

127 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 127 preliminarmente un opportuna caratterizzazione per verificarne il contenuto di amianto e conseguentemente gli utilizzi possibili, secondo le modalità previste dalla normativa vigente. Nello specifico si richiamano i criteri per l accertamento della contaminazione delle rocce ai sensi della DGR 878/06 Criteri per l utilizzo e la gestione delle terre e rocce da scavo, ai sensi del comma 1 dell Art. 16 della LR. 38/98 con particolare riferimento a quanto indicato nell Allegato 1, parte A3. Le analisi propedeutiche devono essere coerenti con l obiettivo del progetto e devono fornire i necessari indirizzi tecnico-esecutivo per la progettazione. PROGETTO Elaborato sulla base degli elementi conoscitivi acquisiti con gli elaborati di analisi, e in coerenza con gli stessi, il progetto di coltivazione rappresenta un documento unico, organico ed interdisciplinare che armonizza le esigenze progettuali rispetto agli specifici elementi individuati nelle relazioni specialistiche, di cui costituisce una sintesi condivisa dall equipe progettuale. Al fine di limitare nel tempo l'impatto visivo della cava, il Programma di coltivazione dovrà prevedere la coltivazione per lotti successivi, con immediato inizio delle opere di recupero ambientale all esaurimento dei singoli lotti di coltivazione (art. 11 bis delle N. d. A. del PTRAC, art. 88 delle N.d.A. del PTCP). Pertanto l apertura di un nuovo lotto di intervento, con conseguente scopertura del terreno vegetale, deve avere luogo dopo il completamento del lotto precedente, ad eccezione delle unità produttive la cui particolare attività prevede esigenze di miscelazione di materiali diversi provenienti da lotti distinti. L indirizzo di cui sopra vale anche per le modalità di coltivazione delle discariche. Le opere di contenimento del corpo di discarica asservito alle cave in sotterraneo devono essere progettate e dimensionate da Progettista abilitato, secondo la normativa tecnica vigente, avendo cura di individuare soluzioni tecniche e progettuali che garantiscano la stabilità d insieme ma che consentano di raggiungere un adeguato inserimento ambientale dell opera nel suo complesso. In questo modo, oltre a contenere l'impatto paesistico dell'attività di cava, e diluire nel tempo i costi di sistemazione, si rende più agevole il lavoro di impianto e cura delle essenze vegetali impiegate per la mitigazione dell'impatto paesistico e la ricomposizione ambientale, e diventa possibile ridurre il previsto deposito cauzionale tramite lo scorporo della parte sistemata. Nel caso delle cave in sotterraneo è necessario che nel progetto siano definiti gli imbocchi, le piste e i piazzali e le vie di fuga funzionali alla coltivazione e che per quelli non più necessari ne venga previsto il ripristino, prevedendo la ricostituzione delle forme preesistenti ed il loro

128 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 128 rinverdimento, facendo salva l opportunità di mantenere delle aperture che consentano l instaurarsi di fauna ipogea. L eventuale mantenimento delle piste non più funzionali all attività estrattiva deve essere adeguatamente motivato (viabilità, piste tagliafuoco, etc.). Nel Programma deve essere inoltre specificato il Piano manutentivo-gestionale successivo alla conclusione dell attività di coltivazione, atto a garantire le cure colturali post-impianto necessarie all attecchimento delle specie vegetali ed al successo del ripristino dell area. Le fasi esecutive di coltivazione e di ripristino ambientale devono quindi essere sviluppate nella loro sequenza logica, nei relativi tempi di svolgimento e definite per superfici e volumi interessati. Devono inoltre essere indicati i sistemi di abbattimento più idonei, descritte le macchine operatrici e gli impianti previsti, nell'ottica di garantire, oltre che idonei rendimenti in termini prestazionali, la mitigazione dei possibili disturbi "ambientali". Il progetto di coltivazione deve indicare, nel caso di abbattimento del materiale con esplosivo, le modalità di utilizzo, traguardando anche in questo caso la mitigazione degli effetti collaterali. Ovviamente il progetto deve essere predisposto garantendo la prevenzione dei rischi di infortunio e l igiene ambientale e indicare la descrizione dell'organizzazione del lavoro; il progetto indica e quantifica le opere accessorie di natura idrogeologica e geotecnica e contiene le necessarie verifiche della stabilità dei profili di sicurezza dei terreni e delle rocce durante ed al termine della coltivazione. Più in generale il progetto di coltivazione è costituito da relazioni, calcoli e dimensionamenti dei profili di scavo e delle strutture, degli impianti e delle opere accessorie - comprendendo anche opere di sostegno e fondazione - funzionali alla conduzione dell attività di cava; da una sintesi dell'analisi di pericolosità geomorfologia ed idrogeologica relativa al territorio dove di inserisce il polo estrattivo e la definizione delle conseguenti misure di mitigazione, delle eventuali pericolosità conseguenti lo svolgimento dell'attività di coltivazione; da elaborati grafici nelle scale adeguate, compresi i particolari costruttivi, e da un computo metrico degli scavi e degli eventuali riporti, articolato nelle diverse fasi dello sviluppo della cava, fino alla sistemazione finale. Ai fini del modellamento di versanti o rilevati artificiali e della regimazione delle acque superficiali devono essere privilegiate le tecniche di ingegneria naturalistica, sostituendo se del caso il materiale vivo di impiego tradizionale con specie autoctone. Il Progetto deve inoltre prevedere: a) l indicazione delle modalità di gestione del terreno movimentato per la predisposizione delle aree, nonché la gestione dei residui di coltivazione (limi, scarti, etc.);

129 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 129 b) la regimazione idrica delle acque di dilavamento dei fronti, le opere idrauliche eventualmente necessarie, le modalità di approvvigionamento idrico e di restituzione degli scarichi; c) la mitigazione degli impatti derivanti dalle polveri e dalle emissioni acustiche; d) i manufatti di servizio; d) i manufatti di servizio gli impianti e relative tipologie di protezione (acustica, ecc), le opere d arte (muri di sostegno, opere di contenimento, ecc.), le opere accessorie (recinzioni di sicurezza, cancelli); e) la definizione della viabilità di accesso al polo estrattivo, ed eventualmente la progettazione di quella provvisoria; f) le modalità di sistemazione finale mediante rimodellamento e/o rinaturalizzazione totale o parziale dell ambito estrattivo. I vari aspetti sopra elencati sono descritti in maggior dettaglio di seguito: Accantonamento del terreno vegetale e gestione dei materiali di scarto Il terreno di coltura (= strato superficiale ricco di humus e sede di attività microbica + strato sottostante inerte di accumulo delle sostanze dilavate) eventualmente movimentato durante la preparazione dei fronti di scavo e gli eventuali materiali di scarto delle lavorazioni devono, ove possibile, essere accantonati e resi disponibili per la realizzazione del ripristino ambientale. Le aree utili all accumulo più o meno temporaneo dei materiali di scarto e del terreno di coltura devono essere individuate a progetto, anche nel caso della cave in sotterraneo. Analogamente, ovunque possibile, e compatibilmente con i tempi e le modalità degli interventi, è opportuno prevedere la rimozione e la conservazione degli esemplari arborei e arbustivi (con idonea quantità di terra a protezione dell apparato radicale) e delle porzioni di cotico erboso (con spessore di terreno di almeno 5-10 cm prelevato unitamente all apparato radicale), allo scopo del loro riutilizzo per la rinaturalizzazione del sito. Si rileva l opportunità che le piante eventualmente presenti in prossimità dei fronti di scavo siano diradate, mantenendo sul limite una fascia pulita, per motivi di sicurezza, garantendo l integrità di idonee aree di pertinenza a salvaguardia dell apparato radicale, nelle quali vanno evitati scavi, deposito di materiali anche temporanei, versamento di liquidi o elementi inquinanti.

130 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 130 Fanghi e limi I fanghi provenienti dagli impianti di lavorazione del materiale possono essere allocati all'interno di bacini per consentire la loro asciugatura tramite evaporazione. L'utilizzo di filtropresse consente un notevole risparmio di spazi e la possibilità di riutilizzare l'acqua prodotta. Delle acque derivanti dai bacini di decantazione devono essere garantiti idonei regimazione e trattamento. I limi, comunque ottenuti, possono essere utilizzati per il recupero ambientale della cava previo arricchimento di materiale organico al fine di migliorare l'attecchimento di essenze vegetali. Una possibile soluzione per la corretta gestione e recupero di tali fanghi può essere rappresentata dal trattamento basato sulla miscelazione di quantità prefissate di fango e cippato verde (sfalci e potature), il tutto addittivato con opportuni attivatori, al fine di accelerare e stimolare la proliferazione di batteri aerobi autoctoni, nell arco di alcune settimane di maturazione. Regimazione delle acque La regimazione delle acque meteoriche deve essere progettata in modo da raccogliere le acque direttamente incidenti sulla superficie di cava e quelle eventualmente afferenti da versanti limitrofi per collocazione topografica e da contributi concentrati (es. scarichi stradali). La rete idraulica deve essere composta da rami di raccolta che si sviluppino lungo i gradoni e rami ortogonali al piede dei gradoni, con recapito nel fosso di guardia, e deve essere mantenuta in efficienza durante tutte le fasi di conduzione dell attività estrattiva, coerentemente con quanto stabilito dalla regolamentazione connessa al vincolo idrogeologico. La regimazione deve interessare anche il piazzale, le piste di servizio e le aree di manovra dei macchinari e dei mezzi di trasporto. Le acque, comprese quelle provenienti dagli impianti di prima lavorazione del materiale estratto, dai bacini di decantazione dei limi e/o dagli impianti di compattazione (es. filtropresse), e dai cantieri in sotterraneo, devono essere convogliate ad idoneo impianto di trattamento (decantazione-dissabbiatura ed eventuale disoleatura) prima del loro riutilizzo (da privilegiare) ovvero scarico nel corpo recettore finale. Lo scarico è di norma soggetto ad autorizzazione provinciale. Gli impianti di prima lavorazione del materiale estratto, che utilizzano acqua per le operazioni di lavaggio, devono adeguare il prelievo idrico orientandosi verso la massima economia mediante il riciclaggio delle acque usate. Il progetto deve inoltre indicare le fonti di approvvigionamento idrico (in particolare corsi d acqua contigui, pozzi e sorgenti) e i quantitativi di acqua necessari all'attività estrattiva e di lavorazione. Nel caso di necessità di prelievo di acqua da corsi d acqua superficiali per l attività di coltivazione della cava, è necessario dettagliare le fonti di approvvigionamento, quantificando il fabbisogno, e nel caso di prelievo da

131 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 131 serbatoi naturali dovranno essere fornite le informazioni necessarie a valutare l eventuale alterazione degli equilibri ecologici dovuti a deficit idrici. Dovranno essere fornite informazioni a garanzia dell assenza di alterazione degli equilibri ecologici dovuta ad eventuale deficit idrico, in relazione anche al DMV per le specie eventualmente segnalate. In caso di contiguità di un attività di cava a un corso d acqua deve essere verificata l eventuale inondabilità nello stato attuale e di progetto, in particolare verificando che il nuovo assetto idraulico non determini incremento di pericolosità nelle aree limitrofe. In caso di inondabilità nello stato di progetto devono essere valutate soluzioni alternative che garantiscano il deflusso della corrente in sicurezza. Le aree di stoccaggio di materiale inerte devono essere previste in localizzazioni che escludano il trascinamento di tale materiale in alveo, almeno per eventi con T=200 anni. Devono inoltre essere analizzati i potenziali fenomeni erosivi del corso d acqua, stimandone gli effetti e prevedendo gli opportuni accorgimenti progettuali per contenerli, sia in fase di coltivazione che post operam. In caso di progetti in cui l attività di coltivazione interessi direttamente corsi d acqua, deve essere, come prima ipotesi, valutato se il tracciato del corso d acqua possa coesistere con l attività di cava. Qualora non si possa evitare l interferenza con l impluvio, deve essere individuata un opportuna soluzione progettale di regimazione delle acque, previo approfondito studio di fattibilità idraulica e geologica e previa attenta analisi della funzione ecologica svolta dal corso d acqua e sua caratterizzazione naturalistica. La realizzazione di tombinature di corsi d acqua dovrebbe essere evitata, in quanto fonte potenziale di criticità idrauliche, privilegiando soluzioni progettuali alternative, quali, soprattutto nel caso delle discariche, la definizione di uno o più solchi/canali superficiali, sufficienti a garantire il deflusso delle portate duecentennali del rio/rii di cui vengono modificate le condizioni idrologiche. Il solco superficiale è la prassi nel caso di riempimenti e rilevati, non essendo di norma consentito il tombinamento. Nel caso in cui il progetto non possa prescindere dal tombinamento, le opere devono comunque essere coerenti con i criteri regionali. Si ricorda che, in caso di corsi d acqua ricompresi nel reticolo idrografico significativo di Piano di Bacino, l intervento di tombinatura è soggetto all espressione del parere provinciale. In caso di espressione favorevole del Comitato Tecnico Provinciale, l opera deve peraltro presentare i requisiti tecnici e gli accorgimenti progettuali indicati dal Piano stesso. Per quanto riguarda corsi d acqua non appartenenti al reticolo idrografico significativo, l opera di copertura deve comunque essere dimensionata per il deflusso in sicurezza di portata duecentennale. La realizzazione di tombinature di corsi d acqua dovrebbe essere evitata, in quanto fonte potenziale di criticità idrauliche, privilegiando soluzioni progettuali alternative, quali, soprattutto nel caso delle discariche, la definizione di uno o più solchi/canali superficiali, sufficienti a garantire il deflusso delle portate duecentennali del rio/rii di cui vengono modificate le condizioni idrologiche. Il solco superficiale è la prassi nel caso di riempimenti e rilevati, non essendo di norma consentito il tombinamento. Nel caso in cui il progetto non possa prescindere dal tombinamento, le opere devono essere comunque coerenti con le normative di riferimento contenute nei Piani di bacino.

132 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 132 A fini di tutela e salvaguardia del reticolo idrografico e della sua funzionalità, devono essere adottate tutte le precauzioni atte a evitare riempimenti anche parziali dell alveo e sversamento di materiale terrigeno nel corso d acqua e a preservare la vegetazione perifluviale. Anche a tale scopo gli attraversamenti di corsi d acqua necessari allo sviluppo della viabilità di accesso all area di cava devono essere idoneamente dimensionati e progettati. Polveri ed Emissioni acustiche Devono essere adottate tutte le cautele atte ad evitare la dispersione di polveri, quali: umidificazione dei piazzali e dei fronti; aspirazione (in particolare nel caso siano previste lavorazioni dei materiali); impianti di lavaggio delle ruote degli automezzi. Questi ultimi unitamente all'asfaltatura delle zone in prossimità dell'innesto con la viabilità ordinaria sono particolarmente utili allo scopo di evitare di lordare le superfici stradali pubbliche; le acque derivanti devono essere convogliate all impianto di trattamento. barriere verdi, specie se a foglia intera e/o a chioma compatta hanno buone capacità di abbattimento delle polveri, e si prestano quindi, durante la fase di attività, ad essere utilizzate allo scopo di mitigare l impatto atmosferico, oltre che fornire una schermatura all impatto visivo facendo ricorso a specie vegetali autoctone e comunque compatibili con gli habitat naturali rilevanti ai fini degli obiettivi di conservazione del sito stesso. Analoghi accorgimenti devono essere adottati al fine di limitare le emissioni acustiche: scelta dei macchinari, loro insonorizzazione, utilizzo di barriere antirumore nel caso siano presenti impianti per la lavorazione dei materiali, limitazioni gestionali di orario nell utilizzo dei macchinari più rumorosi e per il brillamento delle volate. Queste ultime devono inoltre essere predisposte e pianificate in maniera da ridurre al minimo il disturbo acustico. Manufatti di servizio I manufatti di servizio eventualmente consentiti dalla normativa di Piano, pur presentando caratteristiche formali specialistiche, devono essere realizzati utilizzando materiali e colorazioni compatibili con i caratteri del luogo e che permettano di stabilire una continuità con le situazioni del contesto circostante. In presenza di volumetrie esistenti si raccomanda il recupero delle stesse. In dettaglio i manufatti di servizio dovranno in via principale privilegiare il riuso e la valorizzazione dell esistente qualora si riscontrino valori meritevoli di tutela sotto il profilo paesistico-ambientale. In caso di nuove realizzazioni detti manufatti

133 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 133 dovranno prevedere una razionale collocazione entro l ambito di cava, che sia non solo funzionale alla sicurezza e funzionalità, ma che consenta di raggiungere un soddisfacente livello compositivo (cercando di minimizzare intrusioni visive da punti di vista significativi, razionalizzando le volumetrie, predisponendo aree pertinenziali con funzioni di filtro, ecc.) Impianti Gli impianti, per loro natura dovranno prevedere la possibilità di essere modificati ed adeguati alle esigenze del ciclo produttivo. Pertanto, pur nella loro specificità dovranno prevedere anch essi una idonea razionalizzazione degli spazi e privilegiare forme di coimbentazione ai fini acustici e atmosferici tali da essere facilmente rimovibili e seriali onde consentire la versatilità degli stessi. Tali coinbentazioni dovranno essere apposte con particolare attenzione anche sotto il profilo percettivo ed a tal fine dovranno essere limitate le discontinuità degli andamenti planovolumetrici, adeguatamente previste le ammorsature dei diversi elementi ed opportunamente scelti i materiali sotto il profilo delle colorazioni, gradi di opacità/lucidità e delle lavorazioni/trattamenti di finitura. Opere d'arte Le opere d arte possono riguardare tipologie tra loro diverse. In generale sarà necessario prevedere una sinergia tra i diversi manufatti e verificare la congruità degli elementi visti nel loro insieme e nelle loro possibili interazioni. In particolare dovranno essere valutate, e se possibile risolte, le discontinuità planoaltimetriche dovute al tracciamento delle piste, delle viabilità e dei piazzali, nonché discendenti dalla realizzazione di opere di contenimento attraverso opere di sistemazione a scarpata. Inoltre, dovranno essere valutate possibili esigenze di collegamento ad infrastrutture esistenti al contorno dell ambito di cava per le quali debba essere garantita una continuità di funzionalità o verso le quali si preveda l esigenza di realizzare nuovi collegamenti. Opere accessorie Per quanto riguarda le opere accessorie, ed in particolare le recinzioni, dovrà essere posta attenzione alla scelta ed il posizionamento dei manufatti anche con riferimento allo stato dei luoghi esistente al contorno dell ambito di cava. Depositi temporanei In merito ai depositi temporanei, in coerenza con quanto disciplinato dalla l.r. n.16/2008, gli stessi dovranno avere durata non superiore ai due anni.

134 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 134 In caso si preveda una loro permanenza per un periodo di tempo più lungo, gli stessi dovranno essere rappresentati negli elaborati di progetto attraverso l indicazione di un perimetro entro il quale potrebbe esserne previsto l impiego e l ingombro massimo ipotizzabile. Viabilità d'accesso La viabilità d'accesso alla cava, qualora prevista dalla normativa di Piano, deve essere realizzata riducendo al minimo la movimentazione dei materiali (scavi e riporti), ovvero prevedere opportune opere di contenimento e rinaturalizzazione dei versanti. Gli stessi criteri devono essere seguiti per la progettazione e realizzazione delle piste temporanee. Nel corso della conduzione dell attività estrattiva deve essere previsto e posizionato in luogo visibile, preferibilmente in prossimità dell accesso, un Cartello di cava indicante gli elementi principali dell attività: nome della cava, riferimenti Società esercente, estremi e scadenza dell atto autorizzativo, la tipologia ed i quantitativi di materiale autorizzato e il suo utilizzo prevalente, il direttore lavori, ufficio regionale competente. Tali indicazioni devono essere tenute costantemente aggiornate. Richiamando quanto già detto nella parte iniziale, descrittiva dei contenuti del Piano di coltivazione e recupero ambientale, si precisa che il traffico di mezzi pesanti, indotto dall attività estrattiva, deve essere gestito in modo tale da arrecare il minor disturbo possibile alla viabilità pubblica ed ai nuclei e centri abitati, concordando, ove si rendesse necessario, con l Amministrazione Comunale i percorsi e gli orari di transito opportuni. Analogamente, qualora opportuni, possono essere concordati interventi di manutenzione e pulizia straordinaria della viabilità pubblica interessata dal transito dei mezzi di cava. Rimodellamento morfologico Sistemazione finale Nelle cave di versante, gli interventi di modellamento del fronte devono pervenire ad una configurazione tale da inserirsi adeguatamente nel contesto paesistico, evitando tagli netti e morfologie regolari, ferme restando le esigenze di stabilità dei fronti e le relative condizioni di sicurezza. Per addivenire ad una corretta sistemazione finale devono quindi essere valutate le seguenti possibilità: - ricostituzione della morfologia originaria mediante riempimento; - arretramento del ciglio superiore di cava, con asportazione del materiale, anche con andamento irregolare, allo scopo di meglio ricucire l area di cava con la morfologia del contesto; tale obiettivo

135 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 135 dovrà essere raggiunto anche in corrispondenza delle zone di contatto laterali fra il fronte e le aree non oggetto di coltivazione; - abbattimento di alcuni tratti del ciglio superiore dei gradoni, in modo tale da correggerne la regolarità ed, in ultima istanza, renderne illeggibile la forma; - formazione di rampe di raccordo tra gradoni, per consentire il passaggio di eventuale fauna e la formazione di vegetazione a disposizione irregolare sul fronte di cava; - formazione di conoidi detritici al piede del fronte di cava e sui singoli gradoni, più facilmente recuperabili e colonizzabili dalla vegetazione; - formazione di piccole nicchie, gradoni e piazzole sul fronte di cava, con funzione di irruvidimento delle scarpate, tali da consentire l accumulo di terreno e maggiori possibilità di insediamento della vegetazione; - mantenimento di porzioni di parete rocciosa intatta frammista a parti recuperate, coerentemente con le forme tipiche del paesaggio circostante (vedi immagine successiva); - mantenimento a vista di porzioni di parete rocciosa, nel caso di materiali di pregio visivo, anche a scopo didattico, (percorsi geominerari, semplice effetto grafico) - in alcuni casi, da valutare attentamente, in presenza di fronti a forte impatto visivo (per caratteristiche intrinseche del materiale, ovvero evidente discontinuità cromatica con il contesto ad. es. un fronte di materiale particolarmente lucido e riflettente, ovvero molto chiaro nell ambito di un versante fittamente boscato), impiego di tecniche di invecchiamento naturale mediante l irrorazione a pressione di una miscela di acqua, coloranti naturali, sementi, fertilizzanti, terriccio ovvero utilizzando sali minerali non tossici che accelerano il processo di invecchiamento del fronte; Rinaturalizzazione Nel caso di rinaturalizzazione, ai fini della corretta progettazione degli interventi di recupero, deve essere svolta l analisi dettagliata delle componenti vegetazionali e faunistiche presenti sia all interno della zona di attività estrattiva sia in un suo adeguato intorno. Devono essere attuati interventi atti alla ricostituzione di un suolo vegetale che sia stabile, in senso geotecnico, resistente all erosione e similare per caratteristiche a quello originario, in continuità con le aree limitrofe. E necessario intervenire per favorire il recupero naturale della vegetazione, mediante ricarico di terreno e immediato inerbimento (semina o idrosemina), riutilizzando prioritariamente il terreno vegetale e le specie

136 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 136 vegetali accantonate allo scopo, con contestuale ricorso ad opere di stabilizzazione quali palizzate, etc., ovvero interventi antierosivi di rivestimento quali reti, stuoie, feltri, etc. Tali accorgimenti sono efficaci nell accelerare il processo dinamico di evoluzione pedogenetica e produzione di humus; anche la diffusione di residui vegetali trattati con una cippatrice o una sminuzzatrice può essere utile. Il miglioramento del terreno e la protezione dal sole, dal vento, dagli sbalzi termici, garantita dal manto erboso, e col tempo dal manto arbustivo, consentiranno di intervenire successivamente con la messa a dimora di giovani esemplari di specie arboree; in seguito la copertura vegetale potrà essere lasciata libera di evolvere spontaneamente. Nel caso specifico delle discariche di servizio delle cave in sotterraneo occorre progettare con particolare cura lo schema di regimazione dei deflussi superficiali, e la posa di opere protettive, per prevenire l insorgere di fenomeni erosivi conseguenti a deflussi indisciplinati; allo stesso modo, considerate le condizioni ambientali particolarmente severe, occorre prestare particolare cura nella realizzazione, controllo e risarcimento delle opere volte alla ricostituzione della copertura vegetale. Gli esemplari messi a dimora devono appartenere a specie autoctone e derivare da esemplari appartenenti alla flora ligure, adattati a svilupparsi nelle stesse condizioni fitoclimatiche e pedologiche del sito oggetto di intervento, così da garantire tra l altro maggior successo nell attecchimento, meglio ancora se accantonate durante i lavori di preparazione del fronte. Il materiale vivo da utilizzare è rappresentato da piantine preferibilmente in fitocella, in contenitore, con pane di terra, di altezza cm, età 2-5 anni, se proveniente da vivaio, ovvero materiale accantonato in loco. Nel caso di attività estrattive posizionate in siti Rete Natura 2000 dovrà essere esaminata la possibilità di effettuare rinaturalizzazioni con specie protette ai sensi della direttiva 92/43/CEE, ricorrendo anche all ausilio della Banca del Germoplasma regionale ed ai vivai regionali Deve essere garantito l attecchimento del 95 % di tutte le piante. Per attecchimento s intende quando al termine di 90 gg a decorrere dall inizio della prima vegetazione successiva alla messa a dimora, le piante si presentino sane e in buono stato vegetativo. La manutenzione delle opere a verde, anche per le eventuali piante preesistenti, finalizzata a garantire l attecchimento dei nuovi impianti, deve comprendere irrigazione, concimazione, eliminazione e sostituzione delle piante morte, sistemazione dei danni causati dall erosione, controllo dei parassiti e delle fitopatie in genere. Può essere opportuno prevedere recinzioni, eventualmente delle singole pianticelle, allo scopo di prevenire il pascolo da parte di animali, selvatici e non.

137 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 137 Tutte le indicazioni e cautele di cui sopra devono essere contenute nel prescritto Piano manutentivo-gestionale. Le tecniche di ingegneria naturalistica devono essere applicate sostituendo se del caso il materiale vivo di impiego tradizionale (i salici) con specie autoctone, idonee alle caratteristiche fitoclimatiche del sito, sia in forma di talee (tamerici, alloro, ligustro, etc.), sia di piantine radicate (corbezzolo, ginestre, mirto, etc.), ottenendo opere di migliore inserimento ambientale, maggiori possibilità di sviluppo funzionale e minori costi di manutenzione. Anche il rivestimento di muri di sostegno o argini può essere ottenuto con talee e/o semplice inerbimento degli interstizi intasati di terreno. Il progetto di rinaturalizzazione dovrebbe valutare anche la possibilità di creare condizioni idonee alla presenza di fauna selvatica, dando precedenza alle specie protette dalla normativa e alle specie la cui conservazione riveste particolare importanza a livello locale (si può fare riferimento ad esempio alle specie della direttiva Habitat e della Direttiva Uccelli segnalate nel psic e/o nella ZPS dalle schede dati Natura 2000). Ad esempio nel caso della cave in sotterraneo, qualora si renda necessaria la chiusura degli imbocchi, la stessa dovrà essere realizzata mediante la parziale ricomposizione della morfologia originaria della zona, lasciando aperture idonee a favorire la presenza di chirotteri e fauna ipogea, restando al tempo stesso a prova di vandali. Per esempio laddove sono presenti chirotteri la soluzione ottimale sarebbe quella di utilizzare cancelli caratterizzati da sbarre orizzontali la cui distanza non deve essere inferiore a 11 cm, ma nemmeno superiore a 15, mentre nel caso fosse necessario sistemare anche sbarre verticali (comunque non in numero elevato), la distanza tra queste e il muro deve essere di almeno 50 cm. (cfr. Toffoli R. 2003). Inoltre nella aprte inferiore dovrebbero essere lasciati opportuni passaggi per eventuali salamandre o geotritoni. Per quanto riguarda la sistemazione di pareti e scarpate, è possibile valorizzare le pareti di roccia come siti di nidificazione di uccelli o chirotteri, predisponendo, in fase di sistemazione morfologica, anfratti e cavità idonee alla nidificazione ad es. del codirossone (Monticola saxatilis) e del gufo reale (Bubo bubo), ovvero ripiani e mensole sporgenti di varia superficie per la nidificazione di rapaci diurni quali il falco pellegrino (Falco peregrinus), e privilegiando nel rinverdimento l uso di essenze gradite all avifauna. Nel caso la rinaturalizzazione avvenga attraverso la creazione di una zona umida, idonea alla sosta ed alla riproduzione della fauna, la costruzione di apposite pozze, la risagomatura delle sponde e dei tratti sommersi prossimi alla riva, la piantagione di specie vegetali adeguate lungo le sponde, devono essere fatte mantenendo, se possibile, alcuni tratti subverticali privi di vegetazione (necessari alla nidificazione di talune specie ornitiche quali ad esempio il Martin pescatore - Alcedo atthis), limitando la profondità degli specchi acquei (specchi acquei di bassa profondità

138 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 138 ospitano biocenosi più ricche), e creando isole artificiali. Si prestano in particolare a tale modalità di rinaturalizzazione le cave di argilla. La creazione di ambienti umidi che costituiscano nicchie trofiche e luoghi di riproduzione per la fauna è in generale auspicabile, specie in zone vocate alla presenza di fauna protetta anfibia o comunque legata alla presenza di acqua ferma (ad esempio avifauna o invertebrati). Di particolare importanza possono essere anche la creazione di pozze temporanee per la riproduzione di anfibi, ad esempio nelle zone di presenza della Bombina pachibus, che pur non rappresentando dei veri e propri bacini idrici e pur essendo stagionali giocano ruoli determinanti per la sopravvivenza di tale specie. PARTE II APPENDICE 1 CONTENUTI DELLE ANALISI DI CARATTERE GEOLOGICO - RELAZIONE GEOLOGICA, GEOTECNICA E MINERARIA Di seguito vengono esposti i requisiti prestazionali attesi dagli elaborato geologico-tecnici, anche ai fini della mitigazione dell impatto ambientale relativi alla progettazione di cave a cielo aperto. a) la relazione geologica, geotecnica e geomineraria, tenuto conto delle caratteristiche del sito e delle finalità progettuali definisce: i) l identificazione delle formazioni presenti nel sito, i loro rapporti stratigrafico-strutturali al fine di prevenire alla definizione del modello geologico del sottosuolo; ii) gli aspetti geomorfologici, idrogeologici e litotecnici; iii) la caratterizzazione fisico-meccanica delle formazioni interessate dai lavori di coltivazione, compreso lo sterile nonché dei materiali utilizzati per la ricomposizione ambientale, al fine di pervenire alla definizione del modello geotecnico; iv) il livello di pericolosità geologica attuale, e quello al termine dell attività di coltivazione, dell areale in cui si inserisce il polo estrattivo sulla base dei modelli geologico e geotecnico, raffrontato al quadro normativo e conoscitivo derivante dalla pianificazione di bacino; v) l analisi del programma dei lavori di coltivazione, secondo le diverse fasi, definendo le criticità previste per ciascuna di esse e le soluzioni tecniche da adottare per la minimizzazione dei rischi, anche in termini di sicurezza per le maestranze mediante opportune elaborazioni e verifiche analitiche;

139 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 139 vi) l analisi delle condizioni di pericolosità geomorfologica riferita allo stato finale dell attività di coltivazione relativa alla sistemazione finale dell area con la definizione degli interventi di consolidamento ed opere accessorie di salvaguardia idrogeologica che si rendono necessarie in rapporto alla destinazione finale del sito; vii) lo studio delle acque superficiali e sotterranee, con particolare riferimento: alle eventuali interferenze tra il reticolo idrografico superficiale e l'area estrattiva, verificando se l attività prevista determini incremento di pericolosità idraulica. Dovrà essere garantito che l apertura del fronte di cava e la sua coltivazione non causino sversamento di materiale inerte in alveo, nemmeno in caso di piene eccezionali. Nel caso sia necessaria la deviazione di un corso d acqua, dovrà essere prodotto studio di fattibilità dell intervento. Nel caso di interessamento di un corso d acqua significativo in applicazione della normativa di Piani di Bacino dovranno essere acquisite le necessarie autorizzazioni idrauliche dal competente ufficio provinciale; alla definizione di uno schema della regimazione idraulica del comparto di cava, adeguatamente dimensionato, con l eventuale predisposizione di sistemi di ritardo delle portate da raccordarsi con il reticolo idrografico naturale e la messa in opera di accorgimenti atti a smorzare la capacità erosiva delle acque. La regimazione deve interessare anche il piazzale e le aree di manovra dei macchinari e dei mezzi di trasporto, nonché la viabilità di cantiere (piste di arroccamento e di servizio) e deve comprendere anche sistemi di abbattimento della torbidità prima dello scarico nel corpo idrico recettore. Dovranno essere regimate a parte e sottoposte a disoleatura le acque di piazzale contaminate da automezzi e macchinari; al rapporto tra lo svolgimento dell'attività estrattiva con lo schema complessivo della circolazione idrica sotterranea sulla base di dati sperimentali raccolti in sito evidenziando in particolare eventuali interferenze con gli acquiferi presenti e/o pozzi e sorgenti utilizzati per uso idropotabile. L'approvvigionamento idrico in alcuni contesti, e per particolari lavorazioni, può costituire elemento di criticità e deve essere pertanto oggetto di analisi e/o di una specifica progettazione. Devono essere indicate le fonti di approvvigionamento idrico, i quantitativi d'acqua necessari

140 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 140 all'attività estrattiva o di lavorazione e la disponibilità della risorsa. Gli impianti di prima lavorazione del materiale estratto, che utilizzano acqua per le operazioni di lavaggio, devono adeguare il prelievo idrico orientandosi verso la massima economia mediante il riciclaggio delle acque usate. Deve essere fornito un modello idrogeologico concettuale ricavato dal rilevo strutturale dell ammasso roccioso, dall individuazione delle linee preferenziali di deflusso, dal censimento di pozzi ed emergenze idriche che consenta di individuare le possibili interferenze tra l attività di cava e l acquifero; nel caso di potenziale interfernza dovrà essere sviluppato un modello idrogeologico e ricostruita la piezometria (basandosi su sondaggi in situ, prove Lugeon e/o indagini geofisiche e geoelettriche). Nel caso in cui in prossimità del polo estrattivo siano presenti acquiferi sfruttati ad uso idropotabile o irriguo dovrà essere progettato un monitoraggio basato su misure effettuate in situ prima e durante la coltivazione, in modo da monitorare il comportamento della falda. viii) la consistenza, forma e caratteristiche del giacimento coltivabile, comprendenti la stima do tutti i volumi movimentati compresi i volumi del terreno agrario o vegetale, materiale di scoperta, materiali di scarto e materiali di cava in banco, prodotti di cava. Gli elementi sopra indicati devono essere adeguatamente rappresentati su cartografia tematica, da elaborati grafici e di calcolo. Occorre inoltre produrre, al dettaglio dell area di cava, la cartografia rappresentativa: - delle classi di qualità litotecnica dell ammasso roccioso, - degli eventuali interventi di consolidamento e rinforzo ritenuti necessari; - delle sezioni geologiche e geolitologiche rappresentative riferite al profilo naturale, alle diverse fasi del programma di coltivazione, per le situazioni più significative, ed allo stato finale dei luoghi. Devono inoltre essere presentate le verifiche di stabilità globali del pendio originario e dei fronti di scavo, su almeno tre sezioni per fronte di attacco, scelte tra quelle considerate in condizioni peggiori, nelle diverse fasi di coltivazione, e del pendio finale, con riferimento, anche, alla stabilità dei terreni utilizzati per le opere di ricomposizione ambientale secondo quanto contenuto nelle norme tecniche sulle di riferimento relativamente alle opere di materiali sciolti e fronti di scavo, tenuto conto della sopravvenuta classificazione sismica del territorio

141 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 141 regionale. Devono essere inoltre verificate le sezioni di scavo relative alle opere accessorie alla cava ed alla viabilità di cantiere, piste di servizio e di arroccamento. b) per le cave a cielo aperto, in aree sottoposte a vincoli per scopi idrogeologici di cui al R.D. 3267/1923 Quanto l attività di coltivazione ricade in zone soggette a vincolo idrogeologico, la relazione deve maggiormente approfondire le tematiche idrogeologiche, specificando i dettagli degli interventi di sistemazione dei luoghi e di regimazione e convogliamento delle acque affinché durante la conduzione dell attività non vengano pregiudicati in maniera irrimediabile i fattori che definiscono il vincolo (copertura vegetale, regimazione delle acque e stabilità dei versanti) nonché gli interventi definitivi atti a rendere compatibile l attività di coltivazione con il vincolo. A tal riguardo i contenuti della Relazione Geologicotecnica e mineraria di cui al pto a), riferiti ai fattori del vincolo, devono essere ulteriormente approfonditi ed in ogni caso occorre indirizzare la progettazione dell attività di coltivazione nel rispetto dei criteri di salvaguardia idrogeologica. La regimazione delle acque di superficie deve essere attentamente progettata, curando i particolari costruttivi di progetto e quelli realizzativi, e deve essere mantenuta in efficienza durante tutte le fasi di conduzione dell attività estrattiva. Gli interventi di modellamento del fronte volti ad un migliore inserimento nel contesto paesistico sono, in ogni caso, vincolati all ottenimento della stabilità dei fronti residuali e delle condizioni di sicurezza dell areale in cui si inserisce il polo estrattivo. Alla fine dei lavori di coltivazione e delle opere di ripristino ambientale, connesse alla sistemazione idrogeologica del sito ed alla tutela ambientale, per quanto previsto dalla LR 4/99, dovrà essere prodotta una Relazione di Fine Lavori, sottoscritta da professionista abilitato e dal Direttore Responsabile, che certifichi la rispondenza dei lavori svolti e delle opere realizzate nei confronti della salvaguardia idrogeologica dei luoghi con particolare riferimento ai fattori del vincolo (stabilità dei versanti, regimazione delle acque e copertura vegetale); in particolare nel caso di ripristini realizzati con riempimenti di materiali inerti dovrà essere certificata la rispondenza delle caratteristiche geotecniche dei materiali costituenti il rilevato con quanto previsto a progetto e dovrà essere verificata la stabilità dello stesso. c) per le cave a cielo aperto, in aree carsiche ex-lege 14/90

142 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 142 Nel caso in cui l intervento ricada in aree individuate in zarea carsica ai sensi della LR14/90 la relazione, con i contenuti dei punti precedenti, dovrà anche prevedere l analisi del sistema carsico e la caratterizzazione morfologica e idrogeologica dello stesso, in un congruo ambito di influenza, volta ad individuare la presenza di cavità e/o morfologie carsiche superficiali (doline, polje, campi carreggiati, ecc). Tale analisi dovrà essere innanzitutto rivolta alla previsione dell interazione delle attività estrattive con l eventuale reticolo di cavità sotterranee nonché delle interferenze con l acquifero carsico. Al fine di rendere compatibile l intervento con la particolare vulnerabilità dei luoghi (art. 26 delle N. di A. del PTRAC), nella relazione dovranno essere definiti gli accorgimenti atti a: evitare che vengano intercettate cavità note, prevenire il danneggiamento e prevedere la salvaguardia di eventuali cavità precedentemente non conosciute che dovessero venire alla luce a seguito delle attività estrattive; impedire che le attività di cava (estrazione, stoccaggio dei fanghi, sistemazione finale delle aree) alterino il regime idrogeologico delle aree in termini di intercettazione di deflussi idrici sotterranei, modificazione delle caratteristiche di permeabilità di superfici significative, inquinamento della falda con materiale detritico fine e di modificazione del reticolo idrografico superficiale in corrispondenza o a monte di aree di assorbimento e alimentazione. d) per le cave a cielo aperto, in aree interessate dalla presenza di Pietre Verdi Nel caso di sito di produzione ubicato in aree interessate dalla presenza di Pietre Verdi, occorre tenere conto delle disposizioni di cui alla DCR 105 del 20/12/1996 riguardante il Piano di protezione dell ambiente, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall amianto di cui all articolo 10 della legge 27 marzo 1992, n.257. Per quanto concerne la caratterizzazione preliminare e le indagini sui cumuli finalizzate alla quantificazione del contenuto in amianto del giacimento ai fini della caratterizzazione delle rocce si dovrà fare riferimento anche agli accertamenti previsti dalla DGR 878 del 04/08/2006 Criteri generali per l utilizzo e la gestione delle terre e rocce da scavo. e) per le cave in sotterraneo Nel caso di cave in sotterraneo la Relazione Geologicotecnica e Geomineraria di cui al pto a) deve approfondire la situazione geologica, stratigrafica - strutturale ed idrogeologica delle rocce con particolare riferimento alle discontinuità presenti in relazione alla profondità e geometria degli scavi in sotterraneo da eseguire. Dovrà essere particolarmente approfondita: - la costruzione di profili geologici (basati se necessario anche su prospezioni geofisiche e

143 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 143 sondaggi a carotaggio continuo) rappresentativi dell'assetto stratigrafico e strutturale in cui verranno inserite le cavità con l evidenziazione dei rapporti geometrici tra il filone e lo sterile, le caratteristiche stratigrafiche dell agro; - la ricostruzione delle condizioni idrogeologiche del sito di coltivazione; - la descrizione delle tecniche di scavo previste per la coltivazione, tenendo conto delle proprietà geotecniche dei materiali, intendendo il filone e lo sterile, e dell'eventuale presenza di falde idriche. Dovranno essere fornite indicazioni circa l eventuale presenza di gas tossici e sulla ventilazione occorrente nel corso dei lavori nonché la previsione degli effetti che gli scavi avranno sulla stabilità dei manufatti esistenti nella zona d'influenza degli scavi stessi. Attraverso le analisi e gli elementi tecnici di cui sopra lo studio geologico deve supportare sia la progettazione degli scavi che fornire indicazioni per le fasi pratiche di realizzazione degli stessi; è inoltre importante che nella fase di realizzazione venga prevista un attenta direzione lavori di carattere geologico volta a verificare puntualmente la sussistenza delle previsioni di progetto con particolare riferimento al: - controllo del profilo geologico teorico e all'identificazione delle faglie e di altri eventuali disturbi tettonici; - eventuale riclassificazione delle rocce e dell'ammasso roccioso; - controllo e studio delle cause di eventuali instabilità; - controllo dell'assetto idrogeologico previsto. In ogni caso le attività di coltivazione devono garantire una fascia di rispetto dai confini del complesso estrattivo autorizzato che preveda una distanza minima dagli stessi di metri 5 (cinque). Tale distanza potrà essere derogata nel caso di attività contermini qualora venga predisposto dalle ditte esercenti un programma congiunto che garantisca la stabilità dei sotterranei. Il progetto di cava dovrà prevedere un piano di monitoraggio e controllo delle cavità relativamente alla stabilità del tetto e dei pilastri mediante misure e controlli diretti, con l ausilio di strumentazione e tecniche adeguate, aggiornabile annualmente o a seguito di particolari circostanze. Gli aspetti ritenuti indispensabili al fine delle valutazioni di fattibilità di possibili cave in sotterraneo risultano: - l'assetto geologico e strutturale, con particolare riferimento alla litologia delle rocce interessate dagli scavi in sotterraneo; - l'assetto idrogeologico delle aree di interesse, con particolare riferimento alle interazioni tra scavi in sotterraneo e falde acquifere presenti; - la caratterizzazione geometrica e spaziale delle discontinuità; - la caratterizzazione meccanica delle discontinuità e dei sistemi di discontinuità; - la valutazione delle condizioni di stabilità attuali e di quelle future in relazione a possibili ampliamenti degli scavi stessi.

144 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 144 E inoltre importante che nell ambito del progetto vengano individuate: - le aree da utilizzare temporaneamente per l accumulo dei materiali di scarto e dell eventuale terreno di coltura movimentato, da rendere disponibile per la realizzazione della sistemazione ambientale; - le aree di smaltimento definitivo degli scarti (discarica) di pertinenza del complesso estrattivo ovvero consortile. Il materiale di scarto derivante dall attività estrattiva deve essere prioritariamente smaltito in situ ovvero utilizzato ai fini della sistemazione finale nel caso di smaltimento dei limi da taglio nei cantieri sotterranei abbandonati, di cui alla l.r. n. 34/2002, si deve fare riferimento ai contenuti di cui all allegato B al Decreto Dirigenziale n. 74 del In linea generale nella progettazione di una cava in sotterraneo devono essere applicate le modalità gestionali e le cautele di cui alle cave a cielo aperto per garantirne la compatibilità ambientale, nello specifico: - la regimazione delle acque di superficie e sotterranee, che deve comprendere anche il piazzale e le aree di manovra e prevederne idoneo trattamento; - l approvvigionamento idrico; - le emissioni in atmosfera; - le emissioni acustiche; - il traffico indotto e la viabilità di accesso; - l utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica per modellamenti, regimazioni, etc.. relativi ad opere in esterno. Gli interventi di sistemazione devono riguardare tutti gli imbocchi e le piste non più necessari all attività di coltivazione, e consistere nel completo ripristino della naturalità dei siti. Il mantenimento eventuale delle piste deve essere adeguatamente motivato (viabilità, piste tagliafuoco, etc.). In relazione alle caratteristiche del sito è opportuno prevedere la chiusura parziale degli imbocchi dei cantieri per consentirne la colonizzazione da parte dei chirotteri. f) per gli accumuli temporanei, le discariche delle cave ardesiache ed i riempimenti con materiali inerti ai fini della ricomposizione ambientale delle cave a cielo aperto La relazione geologica, geotecnica e geomineraria fornisce indicazioni circa la localizzazione e la predisposizione delle aree di accumulo temporaneo e delle discariche a servizio delle cave di ardesia sulla base di un analisi della suscettività d uso del sito in termini di pericolosità geomorfologica, ne specifica le modalità di coltivazione, indica i criteri tecnici realizzativi e ne valuta le condizioni di stabilità. La relazione geologica, geotecnica e geomineraria analizza e fornisce indicazioni tecniche prescrittive relativamente alla modalità di esecuzione dei riempimenti con materiali

145 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 145 inerti eseguiti con lo scopo del ripristino ambientale del polo estrattivo. Nella progettazione degli accumuli, discariche e riempimenti deve essere garanta prioritariamente la stabilità dei terreni utilizzati per l abbancamento, scegliendo un fuso granulometrico ben assortito e con basse percentuali di materiale fine, curandone la messa in opera mediante adeguata compattazione, e provvedendo all immediato inerbimento (semina o idrosemina), e contestuale ricorso ad opere di stabilizzazione quali palizzate, muri cellulari, gabbionate, etc., ovvero interventi antierosivi di rivestimento quali reti, stuoie, feltri, etc. Avuta garanzia della stabilità dei terreni l obiettivo diviene quello del recupero del manto vegetale, secondo il naturale processo dinamico evolutivo, a tal fine deve essere svolta una preventiva analisi delle componenti vegetazionali presenti, sia all interno della zona di intervento che in un suo adeguato intorno, per programmare la messa a dimora di giovani esemplari di specie arboree ed arbustive appartenenti a specie autoctone, ovvero derivare da esemplari appartenenti alla flora ligure, adattati a svilupparsi nelle stesse condizioni fitoclimatiche e pedologiche del sito oggetto di intervento, così da garantire un maggior successo nell attecchimento, meglio ancora se accantonate durante i lavori di preparazione del fronte. Si indicano di seguito ulteriori specifiche di carattere tecnico di riferimento per la progettazione e realizzazione di discariche e riempimenti finalizzati alla ricomposizione ambientale: il rilevato deve essere progettato in modo da non causare squilibri sull assetto idro-geomorfologico dei luoghi e da garantire la propria stabilità, la sua progettazione è pertanto condizionata alle esigenze di stabilità e di inserimento geomorfologico e paesistico. il rilevato dovrà essere realizzato nel rispetto dei fattori condizionanti la stabilità dello stesso, come definiti nelle verifiche di stabilità di cui agli elaborati tecnici del progetto autorizzato; in particolare i materiali inerti conferiti in cava, che andranno a costituire il rilevato, dovranno rispondere rigorosamente alle tipologie di terreni indicati nel progetto, sia in termini qualitativi che per caratteristiche geotecniche; i materiali inerti dovranno essere abbancati mediante strati successivi di limitato spessore, pari a 30 cm, fino ad un massimo di 50 cm, immediatamente rullati e compattati con mezzi operativi idonei, previa miscelazione in modo da creare un riempimento omogeneo e compattato; dovranno essere eseguite dalla DL verifiche in situ, mediante prove geotecniche dirette, atte a verificare la rispondenza dei terreni alle classi qualitative sopra citate; dovranno essere accuratamente realizzate le opere accessorie atte a prevenire l insorgenza dei pressioni

146 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 146 neutre all interno del rilevato rappresentate dai sistemi di drenaggio e canalizzazione superficiali come previsti a progetto e, qualora necessario, realizzando, in fase esecutiva, degli interstrati di materiale arido con funzione drenante di spessore minimo di 50 cm, ogni 3-4 metri di riporto. Nell ambito delle sistemazioni ambientali condotte mediante riempimento deve prevedersi, alla fine dei lavori, nell ambito delle operazioni da svolgersi al termine della coltivazione, ai fini dello svincolo del deposito cauzionale, e per quanto previsto dalla LR 4/99, la redazione di una Relazione di Fine Lavori, sottoscritta da professionista abilitato e dal Direttore Responsabile, che certifichi la rispondenza delle caratteristiche geotecniche dei materiali costituenti il rilevato con quanto previsto a progetto e ne verifichi la stabilità dello stesso. La caratterizzazione geotecnica dovrà derivare da almeno tre prove geotecniche dirette in situ, adeguatamente posizionate sul rilevato, nel rispetto delle International Standard Procedures del tipo prove penetrometriche dinamiche DPSH. g) documentazione allegata alle analisi di carattere geologico. La relazione geologica, geotecnica e geomineraria deve comprendere almeno la seguente documentazione allegata: carta geomorfologica carta geologica carta idrogeologica alla scala adeguata, comunque non inferiore a 1:10.000, di un areale sufficientemente esteso e rappresentativo del sito in cui si inserisce il polo estrattivo; Con riferimento al dettaglio dell area di cava la cartografia tematica - alla scala adeguata, comunque non inferiore a 1:5.000, e sovrapposta al rilievo planialtimetrico di progetto - da prodursi, in relazione alle problematiche del sito ed alle finalità progettuali, risulta: carta geomorfologica di dettaglio; carta geolitologica con riferimenti formazionali di dettaglio, con ubicazione degli affioramenti e delle aree di rilievo strutturale-geomeccanico e posizionamento dei sondaggi e prove in situ eseguite; carta geologico-strutturale con rappresentazione del modello tridimensionale dell assetto geo-strutturale del sito; carta geologico-tecnica rappresentativa delle classi di qualità litotecnica dell ammasso roccioso, con definizione degli interventi di consolidamento e rinforzo eventualmente necessari; sezioni geologiche e geolitologiche rappresentative riferite al profilo naturale, alle diverse fasi del programma di coltivazione, ed allo stato finale dei luoghi;

147 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 147 carta idrogeologica di dettaglio con il censimento dei punti d'acqua esistenti, nonché sezioni idrogeologiche interpretative; certificati delle prove in sito e di laboratorio dei materiali di cava attestanti, in relazione alla loro natura, i parametri geotecnici e le caratteristiche geometriche, granulometriche, fisiche e chimiche; verifiche di stabilità globali del pendio originario e dei fronti di scavo, su almeno tre sezioni per fronte di attacco, scelte tra quelle considerate in condizioni peggiori, nelle diverse fasi di coltivazione, e del pendio finale, con riferimento, anche, alla stabilità dei terreni utilizzati per le opere di ricomposizione ambientale secondo quanto contenuto nelle norme tecniche di riferimento relativamente alle opere di materiali sciolti e fronti di scavo, tenuto conto della sopravvenuta classificazione sismica del territorio regionale. Devono essere inoltre verificate le sezioni di scavo relative alle opere accessorie alla cava ed alla viabilità di cantiere, piste di servizio e di arroccamento. quadro riassuntivo delle prove effettuate su materiali e prodotti di cava attestanti i requisiti geometrici granulometrici fisici e chimici da eseguire in relazione alla loro natura e alle prestazioni loro richieste, secondo le vigenti normative tecniche. APPENDICE 2 CONTROLLI E VERIFICHE TECNICHE PERIODICHE DELL ATTIVITÀ DI COLTIVAZIONE, PER LE CAVE A CIELO APERTO Rilievo planoatimetrico dell attività di cava aggiornato allo stato di avanzamento dell attività di coltivazione, comprensivo di sezioni di confronto e relazione tecnica sull avanzamento dell attività estrattiva rispetto al Piano vigente con indicazione dei volumi di scavo. Attestazione annuale della stabilità dei versanti ai sensi del D.Lgs 624/1996. Contenuti minimi: - verifiche di stabilità dei fronti di scavo su almeno tre sezioni significative per fronte, tra quelle considerate in condizioni peggiori; - verifica dei terreni di riporto temporanei e definitivi nei settori già interessati dalle opere di ripristino; - verifica di stabilità dei terreni di copertura a margine dei fronti; - stato di avanzamento e dimensionamento della rete di regimazione idrica superficiale.

148 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 148 Per le ricomposizioni ambientali mediante riporto di materiali inerti, dovrà prevedersi una: verifica mediante prove in situ e certificazione di cantiere, redatta dal Direttore Responsabile, circa la natura e rispondenza alle indicazioni progettuali delle caratteristiche geotecniche e composizionali dei materiali di riporto utilizzati per la ricomposizione ambientale. APPENDICE 3 CONTENUTI DELLA DOCUMENTAZIONE PER LO SVOLGIMENTO DELLE PROCEDURE DI VIA REALIZZAZIONE DI NUOVE ATTIVITÀ ESTRATTIVE E VARIANTI SOSTANZIALI DI ATTIVITÀ ESISTENTI Per i contenuti di dettaglio del progetto di coltivazione e recupero ambientale, delle analisi propedeutiche al progetto, nonché per le modalità di recupero e rinaturalizzazione, si fa riferimento agli indirizzi imprescindibili di cui alle presenti linee guida. Nello specifico si fornisce l'indice della documentazione necessaria: a) ammissibilità della cava ai sensi del PTRAC; b) titolo d uso delle aree; c) coerenza con gli strumenti di programmazione e pianificazione vigenti (pianificazione di bacino, zonizzazione acustica, etc.), PTCP; d) collocazione della cava rispetto a SIC e ZPS, aree di interesse carsico ed aree protette, aree di collegamento ecologico funzionali specificatamente individuati; e) progetto di coltivazione comprensivo del ripristino ambientale quando previsto, in cui devono essere indicate le opere, i tempi di realizzazione, l assetto finale dell area di cava e la destinazione finale del sito. f) studi e verifiche idrauliche, finalizzate alla definizione della rete di drenaggio superficiale e delle fonti di approvvigionamento idrico; g) se la cava è all interno di un area di interesse carsico, deve essere fornita la caratterizzazione della stessa, in un congruo ambito di influenza, volta ad individuare la presenza di cavità e fenomeni carsici; la stima degli impatti dell attività sugli stessi, e le cautele progettuali atte ad evitarne il danneggiamento, qualora presenti (art. 26 delle N. di A. del PTRAC); h) definizione degli impatti sulle componenti bionaturalistiche del sito, anche in termini di interferenza con le funzioni ecologiche delle specie faunistiche presenti nel sito e/o nelle aree limitrofe (aree di caccia di predatori, aree di nidificazione, modifica e/o sostituzione delle formazioni vegetali, ect.). Nel caso l intervento possa comportare ricadute

149 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 149 dirette o indirette su un sito Rete Natura 2000 deve essere allegato apposito studio di incidenza come previsto dalla DGR 328/2006; Nel caso poi l'intervento ricada all'interno di un sito Rete Natura 2000 o in area di collegamento ecologico - funzionali appositamente individuate in tal senso, la relazione per la sistemazione finale dovrà essere improntata al recupero naturalistico delle aree sulla base dello studio di incidenza e sulla base delle potenzialità ecologiche del territorio circostante, anche in funzione di quanto previsto nelle Misure di Conservazione, della Carta regionale degli habitat della dir 92/42/CEE e della carta Bionaturalistica regionale; i) per quanto concerne il comparto paesaggio (art. n. 88 delle N. di A. del PTCP): - definizione del bacino visivo, cioè della porzione di territorio da cui l impianto è visibile; - ricognizione delle principali emergenze storiche, architettoniche, archeologiche naturalistiche e dei punti di vista panoramici da cui l impianto è visibile; - descrizione rispetto a questi punti di vista prioritari dell interferenza visiva dell impianto in termini di ingombro dei coni visuali ed alterazione del valore panoramico; - documentazione relativa alle misure di mitigazione dell impatto visivo previste; - fotoinserimento almeno di una fase intermedia di lavorazione e dell assetto finale; j) descrizione delle lavorazioni eventualmente previste e degli impianti esistenti e/o in previsione; k) caratterizzazione delle emissioni in atmosfera (da: perforazione dei fori da mina, brillamento delle volate, movimentazione e trasporto all interno della cava, lavorazione del materiale se presente, circolazione dei veicoli di trasporto, etc.), stima degli impatti derivanti e descrizione delle modalità previste per la loro mitigazione (umidificazione, aspirazione, etc.); l) relazione di impatto acustico, ai sensi dell art. 2 della l.r. n. 12/98, completa dei riferimenti alla zonizzazione acustica comunale e degli accorgimenti atti a mitigare gli impatti (insonorizzazione macchinari, scelta macchinari, barriere fonoassorbenti, etc.); m) indicazione dell'approvvigionamento idrico e della gestione quantitativa e qualitativa (trattamento) degli scarichi idrici (acque di dilavamento e lavaggio, acque di processo derivanti da segagione, lucidatura e levigatura, etc.); n) modalità di gestione e trattamento degli scarti di lavorazione (ivi compresi sfridi, limi da taglio, fanghi di depurazione); o) quantificazione del traffico indotto e definizione della viabilità di accesso al sito; stima degli impatti; definizione dei percorsi prevalenti che gli automezzi

150 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 150 pesanti devono compiere, nonché le fasce orarie interessate; p) accorgimenti per mantenere in efficienza e pulite le superfici stradali pubbliche. APPENDICE 4 CONTENUTI DELLA DOCUMENTAZIONE PER LO SVOLGIMENTO DELLE PROCEDURE DI VIA REALIZZAZIONE DI DISCARICHE DI ARDESIA E MODIFICHE SOSTANZIALI DI DISCARICHE ESISTENTI Per i contenuti di dettaglio del progetto di coltivazione e recupero ambientale, delle analisi propedeutiche al progetto, nonché per le modalità di recupero e rinaturalizzazione, si fa riferimento agli indirizzi imprescindibili di cui alle presenti linee guida. Nello specifico si fornisce l'indice della documentazione necessaria: a) ammissibilità della discarica ai sensi del PTRAC; b) titolo d uso delle aree; c) coerenza con gli strumenti di programmazione e pianificazione vigenti (pianificazione di bacino, zonizzazione acustica, etc.), PTCP; d) collocazione rispetto a SIC, ZPS ed aree protette; e) programma di coltivazione della discarica, dettagliato per fasi e progetto di ripristino ambientale in cui siano indicate le opere previste, i tempi di realizzazione, l assetto finale e la destinazione finale del sito f) studi e verifiche idrauliche; caratterizzazione della rete di drenaggio superficiale ed eventualmente, se pertinente, di quella sotterranea; progetto della rete di drenaggio superficiale durante la coltivazione ed a regime; g) definizione degli impatti sulle componenti bionaturalistiche del sito, anche in termini di interferenza con le funzioni ecologiche delle specie faunistiche presenti nel sito e/o nelle aree limitrofe. Nel caso l intervento possa comportare ricadute dirette o indirette su un sito Rete Natura 2000 deve essere allegato apposito studio di incidenza come previsto dalla DGR 328/2006; h) per quanto concerne il comparto paesaggio (art. n. 89 delle N. di A. del PTCP): - definizione del bacino visivo, cioè della porzione di territorio da cui l impianto è visibile; - ricognizione delle principali emergenze storiche, architettoniche, archeologiche naturalistiche e dei punti di vista panoramici da cui l impianto è visibile; - descrizione rispetto a questi punti di vista prioritari dell interferenza visiva dell impianto in

151 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 151 termini di ingombro dei coni visuali ed alterazione del valore panoramico; - documentazione relativa alle misure di mitigazione dell impatto visivo previste; - fotoinserimento almeno di una fase intermedia di lavorazione e dell assetto finale; k) relazione di impatto acustico, ai sensi dell art. 2 della l.r. n. 12/98, completa dei riferimenti alla zonizzazione acustica comunale e degli accorgimenti atti a mitigare gli impatti (insonorizzazione macchinari, scelta macchinari, etc.); l) quantificazione del traffico indotto e definizione della viabilità di accesso al sito;

152 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 152 APPENDICE 5 1. INDICAZIONI IN MERITO AI CONTENUTI DELLO STUDIO DI INCIDENZA, ALLA COLTIVAZIONE E SISTEMAZIONE FINALE IN RELAZIONE ALLA RETE NATURA 2000 Si premette che all'interno delle zone ZPS ai sensi del Decreto ministeriale del "Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a ZSC e ZPS" è previsto il divieto di apertura di nuove cave e ampliamento di quelle esistenti, se non già previste nel Piano Territoriale Regionale delle Attività di Cava, in vigore, nonché il recupero finale delle aree interessate dall'attività estrattiva a fini naturalistici. Comunque al fine della autorizzazione dei suddetti interventi, nonché di quelli pur localizzati esternamente sono suscettibili di produrre interferenze negative sui Siti Natura 2000, deve essere valutata l'incidenza come previsto dal DPR 357/97 e ss.mm.ii. e secondo la procedura indicata dalla DGR 328/2006. Per le attività poste al di fuori dei siti Rete Natura 2000, al fine di valutare la suscettibilità di produrre interferenze negative, utili elementi di riferimento sono oltre alla localizzazione più o meno limitrofa ai siti, l'interessamento di territori individuati nella Rete ecologica regionale e comunque in zone umide, l'interferenza di corsi d'acqua appartenenti allo stesso bacino imbrifero in cui si trovano siti Rete Natura 2000, l'interessamento di territori ad alta biodiversità, come desumibili dalle Cartografie regionali, la produzione di emissioni o inquinamenti che potrebbero alterare l'integrità del sito. La valutazione deve tenere conto chiaramente anche delle opere accessorie connesse alla attività di coltivazione quali ad esempio la viabilità, i cantieri temporanei ecc. A specificazione di quanto previsto in DGR 328/2006, i cui contenuti si intendono integralmente richiamati, si riportano di seguito alcuni aspetti sui quali si sottolinea la particolare importanza di una indagine approfondita. a) CAVE IN SOTTERRANEO approfondire in particolare gli aspetti legati ai possibili impatti sulla fauna tipica di ambienti ipogei e ai chirotteri. Tali approfondimenti dovranno anche comprendere un analisi delle interazioni ecologiche tra le cavità che potrebbero essere collegate con quelle interessate dalla coltivazione; b) CAVE POSIZIONATE IN PROSSIMITA' di segnalazioni di avifauna protetta o di chirotteri Condurre, nell'area interessata dalla coltivazione,

153 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 153 nonché in un intorno congruo (minimo 2 Km) un'indagine volta alla ricerca di eventuali cavità e rifugi occupati da specie faunistiche protette dalla direttiva Habitat e Uccelli e comunque realizzare idonei monitoraggi al fine di effettuare analisi puntuale della presenza di specie e del possibile ruolo ecologico svolto dall'area per la conservazione delle specie ritrovate. c) IN TUTTI I CASI DI INTERAZIONE CON CORSI D ACQUA nel caso la zona di coltivazione interessi un corso d acqua è necessario analizzare gli impatti su di esso soprattutto se nell area viene riportata la presenza di specie fortemente legate agli ambienti fluviali e tutelate dalla direttiva Habitat (92/43/CEE) e dalla direttiva Uccelli (79/409/CEE), quali ad esempio il gambero di fiume (Austropotamobius pallipes), il martin pescatore (Alcedo atthis). L analisi dovrà comprendere un adeguata descrizione della qualità delle acque, della vegetazione perifluviale, con particolare attenzione alla rilevazione di habitat elencati in All. 1 della direttiva 92/43/CEE nonché delle specie presenti, nonché del relativo stato di conservazione anche nell'arco di 2 km a valle. 2. INDICAZIONI IN MERITO ALLA COLTIVAZIONE Deve essere posta particolare cura nello scegliere le epoche idonee alla realizzazione delle attività più impattanti, al fine di arrecare il minore disturbo nei periodi delicati del ciclo vitale delle specie faunistiche presenti. Utilizzare mezzi silenziati a norma CE. E' opportuno limitare al minimo, fatte slave le normative di sicurezza, il ricorso a fonti luminose artificiali per l'intera area di cava, compreso tutto il percorso della strada di accesso alla cava ed utilizzare eventualmente lampade a bassa emissione di UV. Qualora siano previste vasche di raccolta e sedimentazione dell'acqua proveniente dalla regimazione dell'area di cava, in territori potenzialmente vocati alla presenza di fauna minore di cui alla L.R. 4/92, appare opportuno effettuare un monitoraggio delle stesse allo scopo di verificare l'eventuale presenza di individui appartenenti a specie di fauna minore. 3. INDICAZIONI SISTEMAZIONE FINALE DELLE CAVE POSTE IN AREE NATURA 2000 O AREE DI COLLEGAMENTO ECOLOGICO - FUNZIONALI Come già detto la sistemazione finale delle cave poste in siti natura 2000 o in relativa aree di collegamento ecologico funzionali deve essere realizzato al fine del recupero naturalistico che deve essere in sintonia con la vocazione del territorio circostante. A tal fine sono di APPENDICE 6 CONTENUTI DELLA DOCUMENTAZIONE AI FINI DELL OTTENIMENTO DELL AUTORIZZAZIONE PAESISTICO-AMBIENTALE DI CUI AL D. LGS. N.42/2004.

154 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 154 fondamentale importanza le indicazioni riportate nelle Schede Dati Natura 2000 dei singoli siti e nei relativi documenti tecnici regionali di indirizzo e approfondimento conoscitivo (Carta Bionaturalistica, Carta degli habitat della direttiva 92/43, Misure di Conservazione e Piani di gestione, rete ecologica regionale), nonché le analisi condotte al fine di caratterizzare l'ambiente circostante (ad esempio la caratterizzazione vegetazionale anche con l'ausilio di rilievi fitosociologici ecc.) Non sempre il recupero finale a fini naturalistici è sinonimo di ripristino delle situazioni preesistenti. Infatti è da valutare attentamente se la nuova morfologia territoriale dovuta all'attività di cava può, con adeguati interventi di risistemazione, offrire nuove opportunità di colonizzazione di specie naturali di pregio, anche attraverso la ricolonizzazione naturale, fornendo le condizioni ottimali per innescare tale processo. Con riferimento alle aree della rete Natura 2000 tali possibilità devono essere individuate sulla base della fauna e flora segnalate nel Sito Rete natura 2000 ed il contesto di riferimento circostante la cava, che deve essere preliminarmente analizzato in maniera approfondita. A tal fine anche gli interventi di messa in sicurezza della cava devono traguardare gli obiettivi d'uso finale dell'area ed essere miratamente individuati a tal fine. Di seguito vengono indicati alcuni criteri generali di riferimento per l'intervento di sistemazione finale, fra quelli che più frequentemente possono rendersi opportuni: Qualora siano necessarie ripiantumazioni, è opportuno impiegare specie tipiche della zona e, comunque, specie rigorosamente autoctone al fine di evitare un inquinamento genetico nell ambito del sito Rete Natura 2000, nonché un'alterazione degli equilibri ecologici. Qualora l'obiettivo sia quello di ricreare l'ambiente originario, la cosa migliore rimane sempre quella di reimpiantare specie pregiate già presenti nell'area prima dell'intervento, appositamente espiantate e conservate con cura e comunque limitare allo stretto necessario l'eliminazione della vegetazione. Qualora si provveda alla semina di specie erbaceee valutare l'idoneità di recuperare il fiorume nei prati limitrofi. In zone particolarmente vocate alla conservazione dei chirotteri la riqualificazione finale di cave a gradoni dovrebbe seguire le seguenti indicazioni: i gradoni non interessati da riporto di materiali dovrebbero rimanere liberi dalla vegetazione e dovrebbero essere create fenditure nella roccia profonde cm, larghe 2-3 cm e lunghe non meno di 50 cm. Lo strumento di pianificazione di riferimento è il Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico di livello territoriale, locale e puntuale di cui alla l.r. n. 6/1990. Qualora l ambito di cava ricomprenda aree vincolate ai sensi degli artt del D. Lgs. n. 42/2004, l autorizzazione rilasciata ai fini dello sfruttamento del giacimento prevederà anche il rilascio dell autorizzazione ai sensi dell art. 159 del sopra richiamato Decreto sotto il profilo paesisticoambientale. Il Progetto, a valenza esclusiva per la sola autorizzazione paesistica, può definire "norme di flessibilità" per quanto concerne la realizzazione di manufatti di servizio, impianti, fronte di cava e relative piste interne, viabilità d'acccesso e per quanto riguarda le cave in sotterraneo sulla dimensione e posizionamento degli imbocchi. Tali modalità realizzative potranno prevedere l'indicazione di aree entro le quali poter indicare lo spostamento degli impianti facenti parte del ciclo produttivo, la scelta fra diversi materiali e tipologie per determinati interventi, le altezze massime d'ingombro, oppure per quanto attiene l'escavazione ammettere scostamenti planovolumetrici in determinate zone del fronte. Per le cave in sotterraneo potranno essere individuati i margini di scostamento sulla dimensione degli imbocchi nonché un ambito all'interno del quale ne è consentita l'apertura. Ai fini della conoscenza e conseguente valutazione, nonché salvaguardia e valorizzazione delle diverse componenti del paesaggio e delle azioni che si intendono promuovere con il piano di sfruttamento si dovrà provvedere alla redazione di una specifica Relazione paesaggistica. Tale documento costituirà elaborato obbligatorio ed essenziale rispetto al pronunciamento ed all efficacia dell autorizzazione sotto il profilo paesistico, ma soprattutto dovrà porsi come elemento strategico ai fini della evidenziazione degli elementi prestazionali e qualitativi a cui il risultato progettuale dovrà tendere. Le finalità, i criteri di redazione ed i contenuti della Relazione Paesaggistica, vengono delineati nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 12 dicembre 2005 a livello nazionale e semplificati e precisati a livello regionale dal Protocollo d Intesa tra Ministero per i beni e le Attività Culturali Dir.Reg. per i Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria e regione Liguria siglata il e pubblicata sul B.U.R.L. n.38 del , parte II. (entrambi i testi dei documenti citati sono scaricabili dal sito con il seguente percorso "ambiente e territorio"/"urbanistica"/tutela del paesaggio"/l'autorizzazione").

155 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag DOCUMENTI TECNICI DI RIFERIMENTO Di seguito si elencano alcuni degli approfondimenti conoscitivi disponibili a supporto dell'elaborazione dello studio di incidenza e per la individuazione della più opportuna sistemazione finale reperibili nella sezione natura del portale ambientale regionale e che si ritengono riferimenti utili ed indispensabili. Schede dati Natura 2000 Carta degli habitat dei siti della rete Natura 2000 della Liguria in scala 1: con approfondimenti locali a maggior dettaglio Carta delle biodiversità della Regione Liguria Carta della Rete ecologica regionale riportante le aree di collegamento ecologico - funzionali tra siti rete Natura La Relazione Paesaggistica, mediante opportuna documentazione, dovrà dar conto sia dello stato dei luoghi e dell area d intervento prima dell esecuzione delle opere previste, sia delle caratteristiche progettuali dell intervento, nonché rappresentare nel modo più chiaro ed esaustivo possibile lo stato dei luoghi dopo l intervento. A tal fine la documentazione indicherà: - lo stato attuale del bene paesaggistico interessato - gli elementi di valore paesaggistico in esso presenti, nonché le eventuali presenze di beni culturali tutelati dalla parte II del Codice - gli impatti sul paesaggio delle trasformazioni proposte - gli elementi di mitigazione e compensazione necessari. Deve contenere anche tutti gli elementi utili all Amministrazione competente per effettuare la verifica di conformità dell intervento alle prescrizioni contenute nei piani paesaggistici urbanistici e territoriali ed accertare: - la compatibilità rispetto ai valori paesaggistici riconosciuti dal vincolo; - la congruità con i criteri di gestione dell area; - la coerenza con gli obiettivi di qualità paesaggistica. Circa le modalità di restituzione cartografica degli elaborati grafici si ricorda di adottare scale di riduzione efficaci al fine della rappresentazione dei tematismi coinvolti e di ricorrere alla gestione di elementi grafici sempre riconducibili ad una legenda. La base cartografica dovrà sempre fare riferimento a coordinate di georeferenziazione note ed il rilievo essere ricondotto a punti fiduciari.

156 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 156 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 146 Recepim. Accordo tra Min. Salute, Regioni e Prov. Autonome di Trento e Bolzano, rep. 253/CSR, recante linee guida Reg. CE853/04 su igiene dei prodotti di origine animale. LA GIUNTA REGIONALE omissis DELIBERA - di recepire nell ordinamento regionale il seguente documento - allegato quale parte integrante e necessaria della presente deliberazione - approvato nella seduta del 17 dicembre 2009 della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano: Accordo, ai sensi dell articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, tra il Governo, le Regioni e delle Province autonome relativo a Linee guida applicative del Regolamento n. 853/2004/CE del Parlamento europeo e del Consiglio sull igiene dei prodotti di origine animale. (Rep. Atti n. 253/CSR del ). Di disporre la pubblicazione per estratto della presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Liguria, nonché il suo inserimento nel portale regionale al fine di consentire a chiunque sia interessato di acquisirne conoscenza IL SEGRETARIO Mario Martinero (allegato omesso) DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 159 Variazioni per euro ,00 al bilancio 2010 ai sensi art. 8 l.r , n. 64 fondi per il progetto LIFE + - Regolamento CE 617/2007 (3 provvedimento). LA GIUNTA REGIONALE Visto il regolamento (CE) n.614/2007 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23/05/2007, relativo al Programma di finanziamento per l ambiente LIFE +; Considerato che la Regione Liguria ha presentato, in data 21/11/2008, il progetto PROMISE PROduct Main Impacts Sustainability through Eco-communication nell ambito del programma LIFE + Informazione e Comunicazione; Vista la nota della Commissione Europea del 03/12/2009 con la quale si comunica l approvazione del predetto PROMISE PROduct Main Impacts Sustainability through Eco-communication, ammettendolo a finanziamento per complessivi euro ,00; Considerato che la Regione Liguria in quanto soggetto capofila, riceverà dall Unione Europea sia la quota di propria spettanza, pari ad euro ,00, sia le quote relative ai partner, pari ad euro ,00, per complessivi euro ,00;

157 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 157 Considerato altresì che è previsto un cofinanziamento a carico del bilancio regionale per euro ,00 che, come specificato dalla D.G.R. 1450/2009, consiste in spese di personale, trasferte, assistenza tecnica e spese generali; Rilevato che una quota del finanziamento spettante alla Regione Liguria, pari ad euro ,00, è stata iscritta nel bilancio 2009 nell entrata all U.P.B capitolo 2018 e corrispondentemente nella spesa all U.P.B capitolo 7071 con l assestamento del bilancio 2009; Rilevato altresì che un ulteriore quota del finanziamento spettante alla Regione Liguria, pari ad euro ,00 è stata iscritta nel bilancio 2010 nell entrata all U.P.B capitolo 2018 e corrispondentemente nella spesa all U.P.B capitolo 7071 con il bilancio di previsione 2010; Considerato pertanto che restano da iscrivere la rimanente quota assegnata alla Regione Liguria, pari ad euro ,00, nonché le quote relative ai partner, pari ad euro ,00, per complessivi euro ,00; Visti la legge regionale 28 dicembre 2009, n. 64 Bilancio di previsione della Regione Liguria per l anno finanziario 2010 nonché il Documento Bilancio per capitoli esercizio finanziario 2010 allegato alla Deliberazione della Giunta Regionale n.1880 del 22 dicembre 2009 Ripartizione in capitoli delle unità previsionali di base relative al bilancio di previsione della Regione Liguria per l anno finanziario 2010 ; Rilevato che dagli stati di previsione dell entrata e della spesa del bilancio 2010 e, di conseguenza, del Documento Bilancio per capitoli esercizio finanziario 2010, non risultano iscritti i suddetti finanziamenti; Considerato che con nota del Dipartimento Ambiente n.in/2009/24900 del 11/09/2009, si richiede di apportare le necessarie variazioni agli stati di previsione dell entrata e della spesa del bilancio per gli anni finanziari 2009 e 2010; Visto l art.37, comma 1, lett.a) della legge regionale 26/3/2002, n.15 Ordinamento contabile della Regione Liguria ; Visto l art.8 comma 1, lett.a) della suddetta l.r. 64/2009; Ritenuto pertanto di dover iscrivere nel bilancio 2010, nello stato di previsione dell entrata e corrispondentemente nello stato di previsione della spesa la somma complessiva di euro ,00 per accogliere e destinare i suddetti finanziamenti; Ritenuto altresì che ricorrano le condizioni per poter provvedere alla iscrizione dei predetti finanziamenti con atto amministrativo negli stati di previsione dell entrata e della spesa del bilancio per l anno finanziario 2010, con conseguente variazione agli stati di previsione dell entrata e della spesa del Documento Bilancio per capitoli - esercizio finanziario 2010 ; Su proposta dell Assessore all Organizzazione, Risorse Umane, Finanziarie e Strumentali, Informatica; DELIBERA a) di apportare le seguenti variazioni al bilancio di previsione per l anno finanziario 2010, in termini di competenza e di cassa: Variazione allo stato di previsione dell entrata:

158 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 158 U.P.B ,00 euro Altri trasferimenti in conto capitale per programmi comunitari Variazioni allo stato di previsione della spesa: U.P.B ,00 euro Finanziamento altri programmi comunitari e statali b) di apportare le seguenti variazioni al Documento Bilancio per capitoli - esercizio finanziario 2010, in termini di competenza e di cassa: Variazioni allo stato di previsione dell entrata: U.P.B al capitolo 2018 Fondi provenienti dalla UE per la realizzazione del progetto LIFE+ (Regolamento n. 614/2007 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 maggio 2007) la previsione è aumentata di euro ,00 (cinquecentoottantatremilasettecento/00); Variazioni allo stato di previsione della spesa: U.P.B al capitolo 7071 Spese per la realizzazione del progetto LIFE+ (Regolamento n. 614/2007 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 maggio 2007) lo stanziamento è aumentato di euro ,00 (cinquantaduemilacinquecento/00). U.P.B è istituito il capitolo 7072 Trasferimento ad enti delle amministrazioni locali dei fondi provenienti dalla UE per la realizzazione del progetto LIFE+ (Regolamento n. 614/2007 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 maggio 2007) con lo stanziamento di euro ,00 (duecentoquarantacinquemila/00); U.P.B è istituito il capitolo 7073 Trasferimento a imprese dei fondi provenienti dalla UE per la realizzazione del progetto LIFE+ (Regolamento n. 614/2007 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 maggio 2007) con lo stanziamento di euro ,00 (duecentoottantaseimiladuecento/00). Il presente provvedimento è pubblicato per esteso sul Bollettino Ufficiale della Regione Liguria. IL SEGRETARIO Mario Martinero DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 160 Variazioni per euro ,00 al bilancio 2010 ai sensi art. 8 l.r. 28/12/2009, n. 64 per adeguamento capitoli di entrata e di spesa relativi alle contabilita speciali (2 provvedimento). LA GIUNTA REGIONALE Vista la legge regionale 26/3/2002, n.15 Ordinamento contabile della Regione Liguria ; Visti in particolare: - l art.16, comma 2, a norma del quale Le previsioni di bilancio sono articolate, per l entrata e per la spesa, in unità previsionali di base... Le contabilità speciali sono articolate in capitoli sia nell entrata, sia nella spesa;

159 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag l art.37, comma 1, lett.b), a norma del quale La legge di approvazione del bilancio può autorizzare la Giunta regionale ad apportare variazioni al bilancio medesimo nel corso dell esercizio con provvedimento amministrativo per l adeguamento dei capitoli di entrata e di spesa relativi alle contabilità speciali ; Vista la nota del n.in/2010/1889 del 26/01/2010 del Dirigente del Servizio Ragioneria e Servizi Contabili con la quale, stante la necessità di adeguare le previsioni, nell ambito delle partite di giro, del capitolo di entrata 5028 Ritenute erariali su contributi corrisposti ad imprese ai sensi dell art.28, comma 2, del D.P.R. 600/1973 e corrispondentemente del capitolo di spesa 9919 Versamento di ritenute erariali su contributi corrisposti ad imprese ai sensi dell art.28, comma 2, del D.P.R. 600/1973, si richiede l incremento di ,00 di euro in termini di competenza e di cassa Visti la legge regionale 28 dicembre 2009, n. 64 Bilancio di previsione della Regione Liguria per l anno finanziario 2010 nonché il Documento Bilancio per capitoli esercizio finanziario 2010 allegato alla Deliberazione della Giunta Regionale n.1880 del 22 dicembre 2009 Ripartizione in capitoli delle unità previsionali di base relative al bilancio di previsione della Regione Liguria per l anno finanziario 2010 ; Visto l art.8 comma 1, lett.a) della suddetta l.r. 64/2009; Ritenuto pertanto di dover iscrivere nel bilancio 2010, nello stato di previsione dell entrata e corrispondentemente nello stato di previsione della spesa la somma di euro ,00 per accogliere e destinare la suddetta richiesta; Ritenuto altresì che ricorrano le condizioni per poter provvedere alla iscrizione della predetta somma con atto amministrativo negli stati di previsione dell entrata e della spesa del bilancio per l anno finanziario 2010, con conseguente variazione agli stati di previsione dell entrata e della spesa del Documento Bilancio per capitoli - esercizio finanziario 2010 ; Su proposta dell Assessore all Organizzazione, Risorse Umane, Finanziarie e Strumentali, Informatica; DELIBERA a) di apportare le seguenti variazioni al bilancio di previsione per l anno finanziario 2010, in termini di competenza e di cassa: Variazioni allo stato di previsione dell entrata: Titolo VI Entrate per contabilità speciali Categoria 6.1 Partite di giro al capitolo 5028 Ritenute erariali su contributi corrisposti ad imprese ai sensi dell art.28, comma 2, del D.P.R. 600/1973 è iscritta la previsione di euro ,00 (unmilionecinquecentomila/00); Variazioni allo stato di previsione della spesa: Partite di giro al capitolo 9919 Versamento di ritenute erariali su contributi corrisposti ad imprese ai sensi dell art.28, comma 2, del D.P.R. 600/1973 è iscritto lo stanziamento di euro ,00 (unmilionecinquecentomila/00). Il presente provvedimento è pubblicato per esteso sul Bollettino Ufficiale della Regione Liguria. IL SEGRETARIO Mario Martinero

160 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 160 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 161 Variazione per euro ,00 al bilancio 2010 ai sensi art. 8 l.r. 28/12/2009, n. 64 F.S.N finanziamento per borse di studio in medicina generale - seconda annualita e prima annualita l. 109/1988 (1 provvedimento). LA GIUNTA REGIONALE Vista la legge 23/12/1978, n.833, istitutiva del servizio sanitario nazionale; Visto l art.5 del decreto legge 08/02/1988, n.27 convertito con modificazioni nella legge 08/04/1988, n.109 che stabilisce, tra l altro, che una quota del Fondo sanitario nazionale di parte corrente sia riservata all erogazione di borse di studio per la formazione specifica in medicina generale; Visto il decreto legislativo 30/12/1992, n.502, e successive modificazioni ed integrazioni, recante Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell articolo 1 della L. 23 ottobre 1992, n.421 ; Vista la deliberazione CIPE n.33 del 31/07/2009 n.62 che, a valere sulle disponibilità del Fondo sanitario nazionale 2007, ripartisce fra le regioni, per il finanziamento delle borse di studio in medicina generale ed in particolare dei due bandi relativi alla seconda annualità del periodo e alla prima annualità del periodo , l importo di euro ,00, assegnando alla Regione Liguria la somma di euro ,00; Visti la legge regionale 28 dicembre 2009, n. 64 Bilancio di previsione della Regione Liguria per l anno finanziario 2010 nonché il Documento Bilancio per capitoli esercizio finanziario 2010 allegato alla Deliberazione della Giunta Regionale n.1880 del 22 dicembre 2009 Ripartizione in capitoli delle unità previsionali di base relative al bilancio di previsione della Regione Liguria per l anno finanziario 2010 ; Rilevato che dagli stati di previsione dell entrata e della spesa del bilancio 2010 e, di conseguenza, del Documento Bilancio per capitoli esercizio finanziario 2010, non risulta iscritta la suddetta assegnazione; Visto l art.37, comma 1, lett.a) della legge regionale 26/3/2002, n.15 Ordinamento contabile della Regione Liguria ; Visto l art.8 comma 1, lett.a) della suddetta l.r. 64/2009; Ritenuto pertanto di dover iscrivere nel bilancio 2010, nello stato di previsione dell entrata e corrispondentemente nello stato di previsione della spesa la somma di euro ,00 per accogliere e destinare la suddetta assegnazione; Ritenuto altresì che ricorrano le condizioni per poter provvedere alla iscrizione della predetta assegnazione con atto amministrativo negli stati di previsione dell entrata e della spesa del bilancio per l anno finanziario 2010, con conseguente variazione agli stati di previsione dell entrata e della spesa del Documento Bilancio per capitoli - esercizio finanziario 2010 ; Su proposta dell Assessore all Organizzazione, Risorse Umane, Finanziarie e Strumentali, Informatica;

161 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 161 DELIBERA a) di apportare le seguenti variazioni al bilancio di previsione per l anno finanziario 2010, in termini di competenza e di cassa: Variazione allo stato di previsione dell entrata: U.P.B Trasferimenti dal fondo sanitario nazionale di parte corrente ,00 euro Variazioni allo stato di previsione della spesa: U.P.B ,00 euro Spese per le attività di formazione professionale b) di apportare le seguenti variazioni al Documento Bilancio per capitoli - esercizio finanziario 2010, in termini di competenza e di cassa: Variazioni allo stato di previsione dell entrata: U.P.B è istituito il capitolo 1453 Quota regionale del fondo sanitario nazionale per le spese correnti destinate al finanziamento della formazione specifica in medicina generale seconda annualità e prima annualità L. 08/04/1988, n.109, art.5 con la previsione di euro ,00 (seicentoundicimiladuecentosessantuno/00); Variazioni allo stato di previsione della spesa: U.P.B è istituito il capitolo 5260 Ripartizione della quota regionale del fondo sanitario nazionale per le spese correnti destinate al finanziamento della formazione specifica in medicina generale - seconda annualità e prima annualità L. 08/04/1988, n.109, art.5 con lo stanziamento di euro ,00 (seicentoundicimiladuecentosessantuno/00). Il presente provvedimento è pubblicato per esteso sul Bollettino Ufficiale della Regione Liguria. IL SEGRETARIO Mario Martinero

162 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 162 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 168 Progetto per lo stoccaggio di rifiuti pericolosi e non pericolosi a scopo messa in riserva per avvio allo smaltimento presso via Ungaretti 14L Genova Prà - Esclusione ai sensi art. 2 comma 6 L.R. 38/98 - proponente: Cerosillo S.r.l.. per quanto illustrato in premessa: LA GIUNTA REGIONALE omissis DELIBERA 1. di escludere dalla procedura VIA, ai sensi dell art. 2 comma 6 della l.r. 38/98, il progetto proposto dalla ditta Cerosillo Rag. Dario s.r.l. di Genova per l inserimento di nuovi codici CER nella propria attività di stoccaggio rifiuti pericolosi e non pericolosi presso il sito di via Ungaretti 14 L, in Genova Prà, in quanto la ditta stessa è certificata ISO 14001, a condizione che l attuale certificazione sia estesa a coprire l ampliamento dell attività. A fronte di quanto sopra il proponente entro 30 giorni dalla data di ricevimento del presente atto dovrà provvedere alla formale accettazione della prescrizione di cui sopra. Successivamente, il proponente dovrà trasmettere al settore VIA regionale i documenti attestanti l avvenuta certificazione. La presente deliberazione sarà pubblicata, per estratto, sul Bollettino ufficiale della Regione Liguria. Contro il presente provvedimento può essere inoltrato ricorso in opposizione, ai sensi dell art. 18 della legge regionale 30 dicembre 1998 n. 38, entro trenta giorni dalla pubblicazione sul B.U.R.L., fermo restando la possibilità di ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale della Liguria entro 60 giorni o alternativamente di ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni dalla notifica, comunicazione o pubblicazione dello stesso. IL SEGRETARIO Mario Martinero DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 169 Procedura di VIA regionale. Discarica di inerti in loc. Alega in Comune di Camogli (GE). Proponente: Comune di Camogli. Parere positivo con prescrizioni. LA GIUNTA REGIONALE omissis DELIBERA 1. di esprimere pronuncia positiva di compatibilità ambientale in merito al progetto di realizzazione di discarica di inerti in loc. Alega, Comune di Camogli a condizione che siano rispettate le seguenti prescrizioni, subordinando l efficacia della compatibilità ambientale alla revisione del Piano di zonizzazione acustica da parte del Comune di Camogli, come meglio dettagliato in istruttoria:

163 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 163 a) dovrà essere garantito, tramite opportuni accorgimenti tecnici, il conseguimento del franco idrogeologico di 1m prescritto dal d. lgs. 36/03 per tutta l estensione dell impianto di discarica (lungo il settore principale di discarica, sovrastante le tombinature dei rii, e sui versanti). In alternativa, si potrà confermare la versione progettuale proposta mediante l accertamento dell effettiva oscillazione di falda tramite monitoraggio freatimetrico in continuo non inferiore ad un anno con almeno 4 piezometri, monitoraggio da effettuarsi prima dell inizio dei lavori; b) le opere idrauliche previste nel progetto dovranno essere oggetto di costante e attenta manutenzione e pulizia con cadenza almeno semestrale (inizio primavera ed inizio autunno) e dopo ogni evento idrologico rilevante. Alla manutenzione dovrà essere abbinato il monitoraggio del trasporto solido, anche ai fini dell eventuale potenziamento degli interventi di contenimento del trasporto. I dati dovranno essere trasmessi allo scrivente Settore; c) i tubi microfessurati previsti in adiacenza al paramento di valle della discarica esistente dovranno cautelativamente convogliare le acque nella vasca di raccolta del percolato, eventualmente adeguando la stessa al contenimento dell ulteriore portata; d) la coltivazione della discarica dovrà essere attuata attenendosi strettamente alle modalità di lavoro descritte nella relazione di impatto acustico. Inoltre, data la contiguità di edifici di civile abitazione, le due attività di abbancamento e movimentazione del materiale e compattazione del rifiuto non dovranno avvenire mai contemporaneamente, ai fini del rispetto dei valori di qualità del clima acustico. Dovranno inoltre essere messe in opera le barriere fonoassorbenti previste nella relazione acustica; e) dovranno essere messe in atto tutte le misure di mitigazione proposte nella relazione naturalistica, in fase di cantiere e in fase di esercizio, e nella relazione agronomica in fase di ripristino ambientale; f) dovrà essere predisposto un piano di monitoraggio delle emissioni di polveri, in relazione alle caratteristiche dei venti. Le diverse fasi di scarico e movimentazione del materiale dovranno essere precedute da bagnatura del materiale per evitare la dispersione di polveri; g) si dovranno effettuare le attività di manutenzione dei versanti insistenti sul rio Bana e appartenenti alla fascia ad alto rischio di instabilità della vegetazione e del versante, individuata dalla relazione vegetazionale. Nello specifico, dovranno essere asportate le specie infestanti e sostituiti gli esemplari arborei filati, deboli e instabili seguendo sostanzialmente le indicazioni contenute nella relazione agronomica fornita. 2. di stabilire che, ai sensi dell art. 15, comma 1, della ridetta legge regionale, la medesima pronuncia avrà validità di tre anni a far data dalla sua pubblicazione sul B.U.R.L.; A fronte di quanto sopra il proponente: a) entro 30 giorni dalla data di ricevimento del presente atto dovrà provvedere alla formale accettazione delle prescrizioni di cui sopra; b) la determinazione della scelta progettuale di cui al punto a) dovrà essere comunicata al presente Settore entro un mese a far data dalla presente e i dati freatimetrici eventualmente rilevati trasmessi allo scrivente Settore; c) la documentazione relativa alla prescrizione di cui al punto b) dovrà essere trasmessa al Settore V.I.A. con cadenza annuale; d) dovrà, successivamente, comunicare al Dipartimento Provinciale ARPAL di Genova la data prevista per l avvio dell attività, ai fini dell espletamento delle funzioni di controllo e verifica di cui all art.14 della l.r. 38/98. La presente deliberazione è pubblicata, per estratto, sul Bollettino Ufficiale della Regione Liguria. Contro il presente provvedimento può essere inoltrato ricorso in opposizione, ai sensi dell art. 18 della legge regionale 30 dicembre 1998 n. 38, entro trenta giorni dalla pubblicazione sul B.U.R.L., fermo restando la possibilità di ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale della Liguria entro 60 giorni o alternativamente di ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni dalla notifica, comunicazione o pubblicazione dello stesso. IL SEGRETARIO Mario Martinero (allegato omesso)

164 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 164 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 170 P.O.R. LIGURIA - FESR Approvazione modalità attuative asse 4, linea di attività 4.2 "Valorizzazione e fruizione della rete natura 2000". LA GIUNTA REGIONALE RICHIAMATI il Regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento e del Consiglio del 5 luglio 2006 relativo al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR); il Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio dell 11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione e che abroga il Regolamento (CE) n. 1260/1999; il regolamento (CE) n. 1828/2006 della Commissione dell 8 dicembre 2006 che stabilisce le modalità di applicazione del regolamento (CE) N. 1083/2006 del Consiglio recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione e del Regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio relativo al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale; il Programma Operativo della Regione Liguria Obiettivo Competitività Regionale e Occupazione FESR 2007/2013, approvato dalla Commissione Europea con decisione n. C (2007) 5905 del 27 novembre 2007; la delibera del Consiglio Regionale n. 1 del 30 gennaio 2008 di presa d atto del Programma, pubblicata sul B.U.R.L., N. 13/2008 parte II; la propria deliberazione n. 49 del 25 gennaio 2008 di costituzione del Comitato di sorveglianza del Programma Operativo regionale più sopra citato, organismo previsto ai sensi degli artt. 63 e 65 del Regolamento (CE) del Consiglio n. 1083/2006, con funzione di accertare l efficacia e l attuazione del Programma Operativo stesso; la propria deliberazione n. 608 del 30 maggio 2008 di attuazione del Quadro Strategico Nazionale per la politica regionale di sviluppo e approvazione del Documento Unico di Programmazione (DUP) e del Programma Attuativo Regionale (PAR) FAS ; il Regolamento regionale n. 5 del 2008 recante Misure di conservazione per la tutela delle Zone di Protezione Speciale (ZPS) Liguri; la propria deliberazione n del 06 novembre 2009 od oggetto Misure di salvaguardia per habitat di cui all Allegato I della direttiva 92/43/CEE ai sensi della LR 28/2009; la propria deliberazione n del 30 dicembre 2009 ad oggetto Adozione Misure di conservazione per SIC liguri della regione biogeografica alpina ai sensi della LR 28/2009 art. 4; DATO ATTO che nell ambito del P.O.R. è previsto l Asse 4 Valorizzazione delle risorse culturali e naturali che comprende l azione 4.2 Valorizzazione e fruizione della Rete Natura 2000 nell ambito della quale possono essere realizzati interventi, condizionati all individuazione di misure di conservazione o in alternativa dall esistenza di strumenti gestionali idonei. in conformità alla Direttiva Habitat 92/43/CEE, finalizzati a : migliorare e promuovere le strutture e i servizi rivolti a coniugare conservazione della natura e sviluppo economico; migliorare lo stato di conservazione dei siti della rete natura 2000 e delle aree di collegamento ecologico ai fini di una fruizione e di uno sviluppo economico sostenibile del territorio ampliare le conoscenze sui valori naturalistici ai fini della promozione del territorio DATO ATTO inoltre che il piano finanziario del P.O.R. prevede, per l Asse 4 azione 4.2 Valorizzazione e fruizione della Rete Natura 2000 una dotazione finanziaria complessiva di ,00 di cui:

165 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag ,00.a carico del FESR Fondo Europeo di Sviluppo Regionale; ,00 carico dello Stato; ,00 carico della Regione; CONSIDERATO che, tenendo conto delle finalità dell Asse 4, e di quanto previsto dalla legge regionale n. 28 del 10 luglio 2009 Disposizioni per la tutela e valorizzazione della biodiversità risulta opportuno attivare l utilizzo delle risorse disponibili definendo le relative modalità di attuazione; VISTA la nota n in data 22 gennaio 2010 con la quale il Servizio Parchi e Aree Protette del Dipartimento Pianificazione Territoriale comunica che i Piani dei Parchi adottati dai relativi Enti di gestione, per i loro contenuti obiettivi e struttura possono essere considerati equivalenti, almeno per gli aspetti essenziali, ai Piani di gestione della Rete Natura 2000 come previsti nelle Linee guida per la gestione dei siti Natura 2000 approvate con D.M. Ambiente 3 settembre 2002; DATO ATTO pertanto che sussistono le condizioni per l attivazione della programmazione delle risorse del P.O.R. Asse 4 Azione Valorizzazione e fruizione della Rete Natura 2000; CONSIDERATO che il Programma Attuativo Regionale (PAR) FAS approvato con la citata deliberazione n. 608 del 30 maggio 2008 contiene, tra l altro, nella seconda parte Allegati Tecnici l elenco dei progetti per la formazione della rete ecologica regionale da realizzare nelle aree protette liguri; RITENUTO quindi opportuno stabilire che l Azione 4.2 Valorizzazione e fruizione della Rete Natura 2000 del P.O.R. si articoli nelle seguenti linee di intervento con le relative dotazioni finanziarie e attraverso le modalità attuative indicate: Linea di intervento 1) Ampliare le conoscenze sui valori naturalistici ai fini della promozione del territorio 2) Migliorare e promuovere le strutture e i servizi rivolti a coniugare conservazione della natura e sviluppo economico, realizzare interventi finalizzati alla fruizione di aree naturalisticamente rilevanti (rete Natura 2000) che contribuiscono al miglioramento delle funzionalità ecologiche delle aree stesse 3) Migliorare e promuovere le strutture e i servizi rivolti a coniugare conservazione della natura e sviluppo economico, realizzare interventi finalizzati alla fruizione di aree naturalisticamente rilevanti (rete Natura 2000) che contribuiscono al miglioramento delle funzionalità ecologiche delle aree stesse Dotazione finanziaria , , ,0 0 Beneficia ri Regione Liguria Enti di gestione delle aree della Rete Natura 2000 Enti di gestione delle aree della Rete Natura 2000 Modalità di attuazione Titolarità regionale Regia regionale sulla base dei progetti inseriti nel Programma Attuativo Regionale (PAR) FAS Allegati tecnici, relativi alle aree della Rete Natura 2000 dotate di misure di conservazione o idonei strumenti di gestione Regia regionale sulla base dei progetti inseriti nei Programmi di cui all art. 11 della l.r. n. 28/2009 relativi alle aree della Rete Natura 2000 dotate di misure di conservazione o idonei strumenti di gestione RITENUTO inoltre necessario stabilire le seguenti procedure per l attuazione delle suddette linee di intervento: Linea di intervento 1) il Direttore Generale del Dipartimento Ambiente, sulla base della normativa vigente in materia, procede ad individuare il soggetto, o i soggetti, cui affidare l incarico per la realizzazione delle attività di monitoraggio necessarie all ampliamento delle conoscenze sui valori naturalistici ai fini della promozione del territorio;

166 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 166 Linea di intervento 2) il Dipartimento Ambiente Settore Valutazione di impatto ambientale in collaborazione con il Servizio Parchi e Aree Protette del Dipartimento Pianificazione Territoriale effettuerà la selezione dei progetti inseriti nel Programma Attuativo Regionale (PAR) FAS Allegati tecnici e l assegnazione dei finanziamenti destinati agli Enti di gestione delle aree della Rete Natura 2000, secondo i criteri approvati dal Comitato di Sorveglianza del P.O.R.; Linea di intervento 3) il Dipartimento Ambiente Settore Valutazione di impatto ambientale inviterà gli Enti di gestione delle aree della Rete Natura 2000 dotate di idonei strumenti di gestionali a presentare il programma di interventi di cui alla cui all art. 11 della l.r. n. 28/2009, ed effettuerà la selezione dei progetti per l assegnazione dei finanziamenti secondo i criteri approvati dal Comitato di Sorveglianza del P.O.R.; SU PROPOSTA dell Assessore all Ambiente Franco Zunino; DELIBERA per i motivi indicati in premessa, che qui si intendono integralmente riportati: 1. di approvare la seguente articolazione delle linee di intervento da finanziare attraverso l Asse 4 Azione 4.2 Valorizzazione e fruizione della Rete Natura 2000 del P.O.R. con le relative dotazioni finanziarie e modalità di attuazione: Linea di intervento 1) Ampliare le conoscenze sui valori naturalistici ai fini della promozione del territorio 2) Migliorare e promuovere le strutture e i servizi rivolti a coniugare conservazione della natura e sviluppo economico, realizzare interventi finalizzati alla fruizione di aree naturalisticamente rilevanti (rete Natura 2000) che contribuiscono al miglioramento delle funzionalità ecologiche delle aree stesse 3) Migliorare e promuovere le strutture e i servizi rivolti a coniugare conservazione della natura e sviluppo economico, realizzare interventi finalizzati alla fruizione di aree naturalisticamente rilevanti (rete Natura 2000) che contribuiscono al miglioramento delle funzionalità ecologiche delle aree stesse Dotazione Beneficiari finanziaria ,00 Regione Liguria ,00 Enti di gestione delle aree della Rete Natura ,00 Enti di gestione delle aree della Rete Natura 2000 Modalità di attuazione Titolarità regionale Regia regionale sulla base dei progetti inseriti nel Programma Attuativo Regionale (PAR) FAS Allegati tecnici, relativi alle aree della Rete Natura 2000 dotate di misure di conservazione o idonei strumenti di gestione Regia regionale sulla base dei progetti inseriti nei Programmi di cui all art. 11 della l.r. n. 28/2009 relativi alle aree della Rete Natura 2000 dotate di misure di conservazione o idonei strumenti di gestione 2. di stabilire le seguenti procedure per l attuazione delle suddette linee di intervento: Linea di intervento 1) il Direttore Generale del Dipartimento Ambiente, sulla base della normativa vigente in mteria, procede ad individuare il soggetto, o i soggetti, cui affidare l incarico per la realizzazione delle attività di monitoraggio necessarie all ampliamento delle conoscenze sui valori naturalistici ai fini della promozione del territorio;

167 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 167 Linea di intervento 2) il Dipartimento Ambiente Settore Valutazione di impatto ambientale in collaborazione con il Servizio Parchi e Aree Protette del Dipartimento Pianificazione Territoriale effettuerà la selezione dei progetti inseriti nel Programma Attuativo Regionale (PAR) FAS Allegati tecnici e l assegnazione dei finanziamenti destinati agli Enti di gestione delle aree della Rete Natura 2000, secondo i criteri approvati dal Comitato di Sorveglianza del P.O.R.; Linea di intervento 3) il Dipartimento Ambiente Settore Valutazione di impatto ambientale inviterà gli Enti di gestione delle aree della Rete Natura 2000 dotate di misure di conservazione o di idonei strumenti di gestione a presentare il programma di interventi di cui alla cui all art. 11 della l.r. n. 28/2009, ed effettuerà la selezione dei progetti e l assegnazione dei finanziamenti secondo i criteri approvati dal Comitato di Sorveglianza del P.O.R.; 3. di disporre la pubblicazione integrale del presente atto sul Bollettino della Regione Liguria, nonché sul sito web della Regione Liguria; Avverso il presente provvedimento è possibile proporre ricorso giurisdizionale al TAR, entro 60 giorni o, alternativamente, ricorso amministrativo straordinario al Presidente della Repubblica, entro 120 giorni dalla notifica, comunicazione o pubblicazione dello stesso. IL SEGRETARIO Mario Martinero DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 172 Comune di Rapallo (GE) - Adempimenti finalizzati alla nomina di Commissario ad acta per l adozione del progetto definitivo del Piano Urbanistico Comunale. LA GIUNTA REGIONALE omissis DELIBERA 1) di accogliere la richiesta di nomina di Commissario ad acta formulata dal Comune di Rapallo (Ge) per l adozione del progetto definitivo del nuovo Piano Urbanistico Comunale, attesa l accertata impossibilità per quel Consiglio Comunale di procedere all adozione degli atti di competenza, in ragione della ricorrenza dei presupposti di applicazione del dovere di astensione previsto dalla legge nei confronti dei Consiglieri Comunali; 2) di incaricare il Difensore Civico Regionale affinché, ai sensi delle disposizioni e per i motivi indicati in premessa, in accoglimento della richiesta formulata dall Amministrazione Comunale di Rapallo, provveda alla nomina e all invio di un Commissario ad acta, per l adozione del progetto definitivo del nuovo Piano Urbanistico Comunale di cui all art. 40, comma 1, lettera c), della legge regionale 4 settembre 1997, n. 36, presso il Comune di Rapallo in sostituzione del Consiglio Comunale di detta Amministrazione; 3) di disporre la pubblicazione della presente deliberazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Liguria. IL SEGRETARIO Mario Martinero

168 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 168 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 182 Integrazione della deliberazione di giunta regionale 862 del 17/08/2008 in merito alle modalita di erogazione dei finanziamenti per i progetti dei Sistemi Turistici Locali. LA GIUNTA REGIONALE RICHIAMATO l art 15 della l.r n. 28 Organizzazione turistica regionale che, in tema di finanziamento ai Sistemi Turistici Locali dispone ai commi 1 e 3: 1. La Regione assegna ai STL riconosciuti ai sensi dell articolo 11, finanziamenti per la realizzazione di progetti conformi agli indirizzi della programmazione regionale. 3. La Giunta regionale, con propria deliberazione, stabilisce i criteri e le modalità per la concessione dei finanziamenti di cui al presente articolo. VISTA la propria precedente deliberazione n. 862 del con la quale, ai sensi del suddetto art. 15 della l.r. 28/2006, sono stati approvati i criteri per il co-finanziamento dei progetti dei Sistemi turistici locali, in cui sono, altresì, stabilite le modalità per l erogazione dei fondi assegnati ai STL nel modo seguente: a) sino ad un massimo dell 80%, in relazione all ammontare della garanzia prestata, ad approvazione del progetto da parte della Regione; b) saldo dopo l approvazione da parte della Regione del 100% delle spese, a seguito di rendicontazione presentata dal responsabile del STL entro 24 mesi dall erogazione dell acconto di cui alla lettera a), a pena di revoca del co-finaziamento; ATTESO che alcuni STL hanno fatto presente le difficoltà finanziarie ad anticipare l ultimo 20% di contribuzione regionale prima di richiederne il saldo a seguito della rendicontazione delle spese effettuate; CONSIDERATO che è interesse generale la realizzazione nei tempi previsti delle azioni contemplate nei progetti ammessi a co-finanziamento per cui si ritiene di prevedere, in alternativa alla modalità sopradescritta e su richiesta del STL proponente, la seguente, che comunque mantiene inalterato il sistema di garanzia che il STL è tenuto a presentare: a) acconto del 40% a seguito della presentazione di idonea garanzia; b) 2 acconto del 40% a seguito della presentazione di idonea garanzia dopo l approvazione della rendicontazione del 1 acconto regionale e del 20% di competenza dell STL rapportato all ammontare dell acconto; c) erogazione del 20% finale a seguito della presentazione di idonea garanzia dopo l approvazione della rendicontazione del 2 acconto regionale e del 20% di competenza dell STL rapportato all ammontare del 2 acconto; d) svincolo della garanzia dopo l approvazione della rendicontazione dell ultima quota del finanziamento (finanziamento regionale + quota di competenza dell STL). PRECISATO che detta modalità aggiuntiva può essere utilizzata anche per i progetti presentati congiuntamente da tutti i STL in base a quanto stabilito dalla dgr 1729 dell ; SU PROPOSTA dell Assessore al Turismo DELIBERA per i motivi riportati in premessa, di stabilire che per le modalità di co-finanziamento dei progetti presentati dai STL ed approvati dalla Regione, ai sensi dell art. 15 della l.r. 28/2006, in alternativa a quelli già stabiliti con la dgr n. 862 del , l STL può richiedere di avvalersi delle seguenti modalità:

169 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 169 a) acconto del 40% a seguito della presentazione di idonea garanzia; b) 2 acconto del 40% a seguito della presentazione di idonea garanzia dopo l approvazione della rendicontazione del 1 acconto regionale e del 20% di competenza dell STL rapportato all ammontare dell acconto; c) erogazione del 20% finale a seguito della presentazione di idonea garanzia dopo l approvazione della rendicontazione del 2 acconto regionale e del 20% di competenza dell STL rapportato all ammontare del 2 acconto; e) svincolo della garanzia dopo l approvazione della rendicontazione dell ultima quota del finanziamento (finanziamento regionale + quota di competenza dell STL). di prevedere che detta modalità aggiuntiva possa essere utilizzata anche per i progetti presentati congiuntamente da tutti gli STL in base a quanto stabilito dalla dgr 1729 dell ; di disporre la pubblicazione del presente atto nel Bollettino Ufficiale della Regione Liguria. Avverso il presente provvedimento è possibile proporre ricorso giurisdizionale al TAR entro 60 giorni o, alternativamente, ricorso amministrativo straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni dalla notifica, comunicazione o pubblicazione dello stesso. IL SEGRETARIO Mario Martinero DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 187 PSR 2007/2013 Misura Attuazione DGR n del 2 novembre 2009: Rideterminazione termini per la presentazione delle domande di aiuto. LA GIUNTA REGIONALE VISTO il regolamento (CE) n. 1698/2005 concernente il sostegno allo sviluppo rurale da parte del fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), che prevede la definizione di Programmi di Sviluppo Rurale per il periodo ; VISTO il Programma regionale di Sviluppo Rurale per il periodo , di seguito PSR, elaborato dalla Regione Liguria ai sensi del citato regolamento (CE) n. 1698/2005, approvato dalla Commissione Europea con Decisione n. C (2007) 5714 del 20/11/07, ratificato dal Consiglio regionale con deliberazione n. 49 del 11/12/2007 e pubblicato su Bollettino Ufficiale della Regione Liguria - Supplemento ordinario al n. 51 Parte seconda del 19/12/2007; VISTA la deliberazione del Consiglio regionale n. 5 del 25/2/2009 con la quale sono state approvate alcune modifiche al PSR; RICHIAMATA la DGR n del 2 novembre 2009 con la quale è stato autorizzato l avvio delle procedure di presentazione delle domande di aiuto e di pagamento a valere sulla misura 114 Ricorso ai servizi di consulenza agricola e forestale del PSR, di seguito Bando; CONSIDERATO che ai sensi della lettera d) del punto 11 del Bando di cui alla citata DGR n. 1434/2009 le domande di aiuto devono essere presentate agli Enti delegati, competenti per territorio, entro il 1 febbraio 2010; VISTA la nota n. 20 del 2 febbraio 2010 con la quale la Coldiretti Liguria ha richiesto la proroga del sopracitato termine di scadenza per la presentazione delle domande di cui alla misura 114, a seguito di problemi emersi nella compilazione delle domande stesse nel portale SIAN; SENTITO il Settore Politiche Agricole della Regione che ha potuto verificare l effettivo malfunzionamento del portale SIAN, tali da non consentire la regolare compilazione informatica delle domande di aiuto relative alla misura 114 nei termini previsti dal citato Bando;

170 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 170 RITENUTO opportuno per quanto sopra indicato: approvare la rideterminazione dei termini per la presentazione delle domande di aiuto a valere sulla misura 114 del PSR , di cui alla citata DGR n. 1434/2009; stabilire che le suddette domande di aiuto devono essere compilate e rilasciate sul portale SIAN, stampate e sottoscritte dal soggetto beneficiario e consegnate all Ente delegato, competente per territorio, con scadenza entro e non oltre il termine di n. 10 (dieci) giorni decorrente dal giorno successivo la pubblicazione del presente provvedimento sul Bollettino ufficiale della Regione Liguria; SU PROPOSTA dell Assessore all Agricoltura, Floricoltura, Caccia e Pesca, Incendi Boschivi e Protezione Civile DELIBERA 1. di approvare, per i motivi in premessa indicati, la rideterminazione dei termini per la presentazione delle domande di aiuto a valere sulla misura 114 Ricorso ai servizi di consulenza agricola e forestale del PSR , di cui alla citata DGR n. 1434/ stabilire che le domande di aiuto di cui alla DGR n. 1434/2009 devono essere compilate e rilasciate sul portale SIAN, stampate e sottoscritte dal soggetto beneficiario e consegnate all Ente delegato, competente per territorio, con scadenza entro e non oltre n. 10 (dieci) giorni a decorrere dal giorno successivo la pubblicazione del presente provvedimento sul Bollettino ufficiale della Regione Liguria. 3. di informare che avverso il presente provvedimento può essere presentato ricorso al TAR Liguria o alternativamente ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, rispettivamente entro 60 giorni o 120 giorni dalla data di comunicazione, notifica o di pubblicazione dello stesso. IL SEGRETARIO Mario Martinero DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 188 Proposta di riconoscimento del carattere di eccezionalità delle gelate verificatesi dal 18 al 21 dicembre 2009 Provincia di Savona dal 18 al 21 dicembre 2009, delimitazione del territorio danneggiato, specificazione provvidenze, quantificazio danno. LA GIUNTA REGIONALE omissis DELIBERA - di proporre, ai sensi dell art. 6 comma 1 del Decreto Legislativo 29/3/2004 n 102, al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali il riconoscimento del carattere di eccezionalità alle gelate che dal 18 al 21 dicembre 2009 hanno provocato danni alle produzioni di: carciofi, lattuga pieno campo, margherita in vaso pieno campo e piante in vaso varie pieno campo, in parte del territorio della Provincia di Savona, in particolare nei Comuni di Albenga e Ceriale; - di concedere, alle aziende agricole danneggiate e ubicate nel territorio suddetto, in caso di riconoscimento del carattere di eccezionalità delle gelate verificatesi dal 18 al 21 dicembre 2009 che hanno provocato danni alle produzioni di: carciofi, lattuga pieno campo, margherita in vaso pieno campo e piante in vaso varie pieno campo, le provvidenze previste dal Decreto Legislativo 29/3/2004 n 102 di seguito specificate:

171 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 171 PRODUZIONI - art. 5 comma 2 di cui lettera: a) contributi in conto capitale fino all 80 per cento del danno accertato sulla base della produzione lorda vendibile del territorio precedente; d) agevolazioni previdenziali di cui all art. 8 del Decreto Legislativo 29 marzo 2004, n 102; di quantificare in complessive ,00 il danno alle produzioni così come accertato dal Servizio Coordinamento Ispettorati Agrari - Ispettorato di Savona come risulta dalla nota Prot. n. In/2010/2874 del 03 febbraio 2010; di stabilire che le domande potranno essere presentate al Servizio Coordinamento Ispettorati Agrari - Ispettorato di Savona a far data dalla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione del presente provvedimento e comunque non oltre 45 (quarantacinque) giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto ministeriale di declaratoria dell eccezionalità dell evento atmosferico e di individuazione delle zone interessate; di stabilire altresì che, qualora non dovesse intervenire da parte del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali il riconoscimento del carattere di eccezionalità delle avversità atmosferiche in discorso, tutte le domande eventualmente pervenute sono da considerarsi non produttive di effetti e saranno archiviate; di disporre la pubblicazione, per estratto, sul Bollettino Ufficiale della Regione Liguria del presente atto; IL SEGRETARIO Mario Martinero DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 190 Legge n. 1329/65 e art. 11 della Legge n. 598/94. Chiusura sportello richieste di intervento agevolativo. LA GIUNTA REGIONALE omissis DELIBERA - di fissare, per le motivazioni esposte in premessa, al 1 marzo 2010, il termine ultimo per la presentazione al Gestore delle richieste di intervento agevolativo a valere sulla legge n. 1329/65 e sull art. 11 della legge 598/94; - di rendere noto il contenuto del presente atto, mediante: - pubblicazione di informativa sul sito internet della Regione Liguria e sul sito internet del soggetto Gestore delle agevolazioni (MCC SpA); - pubblicazione, per estratto, della seguente deliberazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Liguria. IL SEGRETARIO Mario Martinero

172 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II pag. 172 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 194 Recepimento documento Aggiornamento delle raccomandazioni sulla gestione dei contatti e della tubercolosi in ambito assistenziale. Premesso che: LA GIUNTA REGIONALE - con DGR 294 del 01/03/2000 sono state approvate le Linee guida della Regione Liguria per la sorveglianza ed il controllo della malattia tubercolare ; - nell ambito della attività di prevenzione della tubercolosi, il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali ha ritenuto necessario attuare la revisione delle raccomandazioni nazionali sul controllo della tubercolosi contenute nelle Linee Guida pubblicate il 18/02/1998; - a tal fine il Ministero ha formulato il documento Aggiornamento delle raccomandazioni sulla gestione dei contatti e della tubercolosi in ambito assistenziale nel quale sono contenute le indicazioni mirate alla gestione dei contatti di Tubercolosi attiva, agli interventi di terapia preventiva e alla gestione dei pazienti con tubercolosi in ambito ospedaliero finalizzata alla prevenzione del contagio; - lo stesso Coordinamento Interregionale alla Prevenzione ha espresso un primo parere tecnico favorevole all impostazione generale sull argomento presentato nella seduta del 19 aprile 2009, e il parere tecnico favorevole definitivo al documento della seduta del 20 gennaio 2010; Considerato che il documento in questione non contrasta con la richiamata DGR 294/2000 ma ne rappresenta una utile integrazione; Ravvisata quindi la necessità, sulla scorta di quanto premesso, di recepire il documento suddetto nella sua interezza, per la necessaria applicazione sul territorio regionale, allegato quale parte integrante e necessaria al presente provvedimento; Su proposta dell Assessore alla Salute e Politiche della Sicurezza dei Cittadini; DELIBERA Sulla base di quanto espresso in premessa che si intende interamente richiamato: 1) di recepire il documento Aggiornamento delle raccomandazioni sulla gestione dei contatti e della tubercolosi in ambito assistenziale formulato dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, allegato quale parte integrante e necessaria per presente provvedimento; 2) di pubblicare integralmente il presente provvedimento sul BU della Regione Liguria IL SEGRETARIO Mario Martinero (segue allegato)

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PARTE SECONDA SOMMARIO

PARTE SECONDA SOMMARIO Mercoledì 30 Ottobre 2013 Anno XLIV - N. 44 REPUBBLICA ITALIANA Direzione, Amministrazione: Tel. 010 54.851 Redazione: Tel. 010 5485663-4974 - Fax 010 5485531 Abbonamenti e Spedizioni: Tel. 010 5485363

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