L innovazione nella regolazione del servizio di dispacciamento e la nuova figura dell aggregatore
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- Raimonda Piccinini
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1 L innovazione nella regolazione del servizio di dispacciamento e la nuova figura dell aggregatore Seminario AEIT, Bolzano 27 ottobre 2017 Andrea Galliani Direzione Mercati Energia all ingrosso e Sostenibilità Ambientale Unità Energia Sostenibile, Efficienza e Fonti Rinnovabili Autorità per l energia elettrica il gas e il sistema idrico 1
2 Introduzione Attualmente tutte le unità di produzione e le unità di consumo partecipano a MGP e a MI. Più in dettaglio: le unità di produzione rilevanti (almeno pari a 10 MVA) partecipano individualmente per il tramite del proprio utente del dispacciamento; le unità di produzione non rilevanti partecipano in forma aggregata su base zonale, per utente del dispacciamento e per tipologia; le unità di consumo partecipano in forma aggregata su base zonale per utente del dispacciamento. Solo le unità di produzione rilevanti programmabili (termoelettrici e idroelettrici) hanno l obbligo di partecipare a MSD individualmente per il tramite del proprio utente del dispacciamento. Tutte le altre unità non potevano accedere a MSD fino alla recente introduzione dei progetti pilota. 2 di 65 2
3 Riforma del dispacciamento: introduzione Il nuovo contesto è molto mutato rispetto al passato per la presenza sempre più massiva di impianti alimentati da fonti rinnovabili non programmabili e di generazione distribuita, la riduzione della domanda, la minor incidenza di risorse programmabili, la difficoltà a reperire risorse che forniscano servizi di rete. È necessario rivedere la regolazione del dispacciamento affinché, nel nuovo contesto, sia possibile reperire le risorse necessarie in modo efficiente e trasparente. L Autorità sta innovando la regolazione del dispacciamento affrontando contestualmente una serie di tematiche tra loro strettamente correlate (quali: revisione degli sbilanciamenti, apertura di MSD, revisione delle tempistiche delle sessioni del mercato infragiornaliero, ecc.), compatibilmente con l evoluzione dei regolamenti europei. 3 di 65 3
4 Riforma del dispacciamento: il contesto europeo (1/3) Il regolamento (UE) n. 2015/1222 del 24 luglio 2015 stabilisce gli orientamenti in materia di allocazione della capacità e di gestione delle congestioni tra zone di mercato (regolamento CACM). Esso si focalizza su cinque ambiti di intervento principali: i) la definizione delle regioni per il calcolo coordinato della capacità di trasmissione; ii) iii) iv) la definizione del disegno del mercato day ahead; la definizione del disegno del mercato intra day (con particolare riferimento all introduzione della contrattazione continua e alla chiusura delle contrattazioni a ridosso del tempo reale, nell ora precedente); il processo per la definizione delle zone di mercato; v) la governance dei soggetti coinvolti. 4 di 65 4
5 Riforma del dispacciamento: il contesto europeo (2/3) il Regolamento europeo sul bilanciamento elettrico (balancing guidelines) prevede l integrazione e l armonizzazione dei mercati di bilanciamento in Europa con particolare riferimento allo scambio trasfrontaliero dell energia di bilanciamento e della riserva. Esso: introduce i prodotti di bilanciamento comuni e i principi alla base degli algoritmi di selezione delle offerte; definisce un percorso di armonizzazione delle regole di settlement, del periodo rilevante, delle modalità di valorizzazione del servizio, nonché di calcolo degli sbilanciamenti e del relativo prezzo; salvaguarda la logica di organizzazione dei mercati elettrici dispacciati centralmente dal TSO (c.d. central dispatch systems) al fine di ottimizzare l attivazione delle risorse per rispondere, contestualmente, ad una serie di esigenze del sistema elettrico (costituzione dei margini di riserva, risoluzione congestioni, energia di bilanciamento, supporto di tensione, ecc.). 5 di 65 5
6 Riforma del dispacciamento: il contesto europeo (3/3) il futuro Regolamento europeo system operation guidelines definisce i requisiti e i principi per la gestione in sicurezza del sistema elettrico e le regole e le responsabilità per il coordinamento tra i gestori dei sistemi di trasmissione e distribuzione dalla fase di pianificazione operativa fino all esercizio in tempo reale del sistema. In particolare: al TSO è affidato il compito di disegnare, organizzare e gestire l approvvigionamento dei servizi ancillari, come per esempio la riserva, al fine di un loro efficiente utilizzo, compatibilmente con i vincoli tecnici e di localizzazione dei fornitori del servizio; i TSO e i DSO sono chiamati a cooperare al fine di facilitare le fornitura di risorse di dispacciamento degli impianti (di generazione, di consumo o di accumulo) localizzati sulle proprie reti, fatto salvo il diritto per di DSO di definire temporaneamente dei limiti alla fornitura del servizio prima della attivazione della riserva. 6 di 65 6
7 Cosa occorre fare E in corso una generale revisione della disciplina del dispacciamento (TIDE) tenendo conto del nuovo contesto strutturale e di mercato, in corso di rapido mutamento, e delle conseguenti maggiori esigenze di flessibilità del sistema: revisione della regolazione degli sbilanciamenti, al fine di fare riferimento ai prezzi nodali; revisione delle condizioni per la partecipazione a MSD, consentendo l accesso anche alle UC e alle UP non programmabili o di piccola taglia, anche consentendo opportune aggregazioni che non comportino criticità per il sistema elettrico; revisione delle sessioni di MSD affinché siano coordinate con le sessioni di MI sempre più vicine al tempo reale; revisione delle modalità di selezione delle risorse per la fornitura di servizi (ad esempio, si potrebbero distinguere maggiormente i servizi per cui è possibile presentare offerte separate; oppure si possono definire offerte più aderenti alla struttura di costo; oppure si possono valutare contratti di lungo termine con alcuni impianti). 7 di 65 7
8 Apertura MSD (1/13) Con la deliberazione 300/2017/R/eel è stato consentito l accesso a MSD nel caso di unità di produzione e unità di consumo precedentemente non abilitate, tramite progetti pilota che possono essere implementati rapidamente, senza ridefinire l attuale assetto del dispacciamento. I progetti pilota consentono anche di raccogliere informazioni necessarie per la regolazione a regime (TIDE). Terna predispone le modalità operative di un progetto pilota (anche sulla base di proposte degli operatori) e le consulta. A seguito della consultazione, Terna trasmette all Autorità il regolamento del progetto pilota finale, per verifica e approvazione. Le prossime slide riassumono i principi sulla base dei quali vengono definiti i progetti pilota e presentano spunti di riflessione per la regolazione a regime. Sono già stati approvati il progetto pilota per la partecipazione della domanda a MSD (deliberazione 372/2017/R/eel) e il progetto pilota per la partecipazione della generazione distribuita a MSD (deliberazione 583/2017/R/eel). 8 di 65 8
9 1. L abilitazione a MSD Apertura MSD (2/13) Abilitazione a MSD obbligatoria per le unità di produzione che già sarebbero obbligate sulla base delle regole attualmente vigenti (impianti termoelettrici e idroelettrici rilevanti). Abilitazione a MSD facoltativa per le altre unità di produzione e per le unità di consumo finora escluse (tranne quelle che già beneficiano dell interrompibilità), se rispettano i requisiti tecnici definiti. Terna definisce i criteri tecnici per l abilitazione (in termini, ad esempio, di taglia minima, di gradiente, di durata minima di fornitura di una determinata risorsa di dispacciamento, ecc.) e le modalità di verifica, tramite prove test. 9 di 65 9
10 Apertura MSD (3/13) L abilitazione a MSD deve essere il più possibile basata, sin dall inizio, sulla neutralità tecnologica in modo da consentire la massima partecipazione possibile delle unità di produzione e/o di consumo, ma anche accumuli, a favore della concorrenza. Le condizioni tecniche per l abilitazione non devono costituire una barriera all ingresso per la generazione distribuita (es: rimozione taglia 10 MVA, revisione gradiente 50 MW/min per riserva pronta). L abilitazione deve essere ottenibile per la fornitura anche di un solo servizio (e non necessariamente per tutti i servizi oggi previsti per gli impianti programmabili di elevata taglia) e deve essere consentita agli utenti del dispacciamento la possibilità di dichiararsi disponibili alla fornitura di un servizio asimmetrico ovvero che preveda esclusivamente un incremento (oppure decremento) del proprio profilo di immissione (oppure di prelievo). In tal modo la partecipazione a MSD potrebbe essere il più possibile flessibile. 10 di 1065
11 Apertura MSD (4/13) La flessibilità delle unità di produzione può essere ulteriormente aumentata grazie alla possibilità di abbinare un sistema di accumulo. Esso, come già previsto dalla deliberazione 574/2014/R/eel, potrebbe essere considerato come un gruppo afferente alla medesima unità di produzione, consentendo ad essa una più proficua partecipazione a MSD. Spunti per la regolazione a regime L abilitazione sarà facoltativa per tutte le unità di produzione o di consumo che rispettano i requisiti tecnici nel frattempo ri-definiti? Occorre rivedere le modalità di approvvigionamento delle risorse flessibili (dando seguito al DCO 557/2013/R/eel e ai regolamenti europei in corso di implementazione). Occorre ridefinire i prodotti oggetto di negoziazione su MSD, preservando, laddove possibile, l impostazione Central Dispatch System e in modo compatibile con i regolamenti europei ancora in corso di implementazione. 11 di 1165
12 Apertura MSD (5/13) 2. Aggregazione ai fini della partecipazione a MSD Tanto più ampia è la base geografica sulla quale è consentita l aggregazione tanto più è favorita la partecipazione delle utenze diffuse al mercato; sarà infatti più agevole riunire una pluralità di utenze in grado di rispondere agli ordini di dispacciamento garantendo elevati margini di affidabilità. Ma al tempo stesso l aggregazione non può trascurare i reali vincoli di rete perché altrimenti risulterebbe inutile se non addirittura dannosa per il sistema: al momento dell eventuale attivazione di un aggregato infatti, il gestore di rete non avrebbe il controllo delle singole unità che lo compongono e, pertanto, non avrebbe la certezza di risolvere il problema che si è venuto a creare potendolo altresì peggiorare. Quindi l aggregato ai fini della partecipazione a MSD (ove consentito), in generale, non coincide con l aggregato ai fini della partecipazione a MGP e MI. 12 di 1265
13 Apertura MSD (6/13) Le unità di produzione rilevanti non possono essere aggregate ai fini della partecipazione a MSD. Le unità di produzione non rilevanti che richiedono l abilitazione possono essere aggregate (rimane facoltà di Terna definire la dimensione geografica ottimale), anche tra programmabili e non programmabili. Le unità di consumo che richiedono l abilitazione a MSD possono essere aggregate su base zonale (con la medesima facoltà di Terna già richiamata). La figura dell aggregatore (o Balance Service Provider), in generale, può essere diversa dalla figura dell utente del dispacciamento, fatte salve diverse indicazioni. 13 di 1365
14 Apertura MSD (7/13) Gli aggregati (Unità Virtuali Abilitate UVA) possono comprendere: Unità di consumo (UVAC) o Unità di produzione non rilevanti inclusi i sistemi di accumulo (UVAP). Il responsabile della gestione dell aggregato ai fini di MSD (aggregatore o balance service provider) può essere un soggetto diverso dal responsabile della gestione dell aggregato ai fini della partecipazione a MGP e MI (utente del dispacciamento o balance responsible party); Unità di consumo e unità di produzione non rilevanti inclusi i sistemi di accumulo (UVAM) o unità di consumo e unità di produzione inclusi i sistemi di accumulo anche rilevanti sottese allo stesso nodo sulla rete di trasmissione nazionale (UVAN), da approfondire con i prossimi progetti pilota. La regolazione degli sbilanciamenti nel caso di unità o aggregati oggetto di abilitazione facoltativa è la medesima prevista per le unità non abilitate. Trovano normale applicazione gli altri corrispettivi di dispacciamento. 14 di 1465
15 Spunti per la regolazione a regime Apertura MSD (8/13) Altre più efficaci forme di aggregazione potranno essere analizzate in una seconda fase, dopo aver identificato compiutamente i servizi e i prodotti oggetto di negoziazione su MSD nel rispetto del regolamento europeo (balancing guidelines). Non è da escludere la possibilità di aggregare le unità di produzione rilevanti oggetto di abilitazione volontaria, purché l aggregazione non trascuri i reali vincoli di rete. In futuro, le modalità e le aree geografiche di aggregazione potranno anche essere differenziate per tipologia di servizio prestato (ad esempio, le risorse per la risoluzione di una congestione dovrebbero fare riferimento al nodo di rete, mentre le risorse per la riserva secondaria potrebbero essere approvvigionate almeno su base zonale, se non addirittura più ampia, identificando pertanto il confine geografico più idoneo alla corretta valorizzazione delle risorse fornite). 15 di 1565
16 3. Il ruolo dei distributori Apertura MSD (9/13) Le imprese distributrici devono essere adeguatamente informate, nell ambito del processo di abilitazione, in merito ai punti di immissione o di prelievo inclusi nelle unità virtuali per i quali viene presentata domanda di abilitazione. Esse possono segnalare a Terna e agli utenti del dispacciamento interessati l eventuale presenza di criticità sulle proprie reti di cui tenere conto ai fini della definizione delle unità virtuali di produzione e consumo abilitate alla presentazione di offerte su MSD, avendo la possibilità di dichiarare con adeguata giustificazione l impossibilità di includere una o più utenze connesse alle proprie reti, oppure indicare delle limitazioni ex-ante alla loro possibile movimentazione. 16 di 1665
17 Spunti per la regolazione a regime Apertura MSD (10/13) Le imprese distributrici dovranno avere un ruolo più attivo, potendo valutare in tempo reale, non solo ex-ante, l impatto delle movimentazioni sulla propria rete. Ciò consentirebbe di evitare limitazioni troppo restrittive introdotte exante solo per evitare possibili criticità in tempo reale. A tale fine diventa necessario definire le condizioni di comunicazione tra utente del dispacciamento / distributore / produttore o cliente (vds. prossime slides). 17 di 1765
18 4. I canali comunicativi Apertura MSD (11/13) Terna definisce nel proprio Codice di rete, previa consultazione, le condizioni di comunicazione tra la medesima Terna e l utente del dispacciamento per le unità o aggregati dal medesimo rappresentati. Tali condizioni non devono rappresentare barriere all ingresso. Non vengono definiti standard comunicativi tra l utente del dispacciamento e i propri clienti, produttori o prosumer. 18 di 1865
19 Spunti per la regolazione a regime Apertura MSD (12/13) Le condizioni di comunicazione tra Terna e l utente del dispacciamento continueranno a essere definite da Terna. In relazione alle condizioni di comunicazione tra utente del dispacciamento / distributore / produttore, la Direzione Mercati dell Autorità ha già richiesto al CEI di definire, previa inchiesta pubblica, le specifiche tecniche del cosiddetto controllore d impianto da installarsi presso impianti di produzione connessi alle reti elettriche di media e bassa tensione: esso dovrebbe essere in grado di ricevere segnali da soggetti diversi dal produttore (ad esempio, l utente del dispacciamento o l aggregatore) traducendoli in movimentazioni dell impianto di produzione stesso sulla base di logiche condivise fra il produttore e il corrispondente utente del dispacciamento o aggregatore e di inviare segnali contenenti informazioni sullo stato di funzionamento reale dell impianto; 19 di 1965
20 Apertura MSD (13/13) i segnali inviati dal controllore d impianto potrebbero essere utilizzati dall utente del dispacciamento o aggregatore (e da questi inviati a Terna in forma aggregata) ai fini della partecipazione a MSD e dal distributore per poter disporre di informazioni utili al corretto esercizio della propria rete (migliorando e integrando l osservabilità); il controllore d impianto potrebbe essere uno strumento obbligatorio nel caso di nuove installazioni e nel caso di partecipazione a MSD; si ritiene altresì necessario che le caratteristiche tecniche di tale strumento siano normate dal CEI (proprio come già avvenuto, ad esempio, nel caso degli inverter e dei sistemi di protezione di interfaccia), affinché esso sia interoperabile con i sistemi delle imprese distributrici e affinché esso non debba essere sostituito ogni volta che dovesse cambiare l utente del dispacciamento o aggregatore. 20 di 2065
21 Grazie per l attenzione Autorità per l energia elettrica il gas ed il sistema idrico Direzione Mercati Energia all ingrosso e Sostenibilità Ambientale Unità Energia Sostenibile, Efficienza e Fonti Rinnovabili Piazza Cavour, Milano mercati@autorita.energia.it Tel: Fax:
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