Contrattualistica, previdenza e fisco a cura di Bruno Benelli Esperto in materia previdenziale

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1 Contrattualistica, previdenza e fisco a cura di Bruno Benelli Esperto in materia previdenziale - Edilizia: riduzione contributiva dell 11,5% valida anche per il Fondi interprofessionali, fissato al mese di giugno il termine per le adesioni - Consulenti del lavoro: Il Ministero del lavoro ammette le ispezioni in studio - Novità in materia di cassa integrazione: nasce il modello Cigs 2 Imprese edili, torna la riduzione dei contributi dell 11,5% La riduzione dei contributi per le imprese edili, pari all 11,5% dell aliquota contributiva, vale anche per l anno Lo dispone il decreto interministeriale 25 febbraio 2003, pubblicato su Gazzetta Ufficiale 76/2003, prorogando l agevolazione anche per lo scorso anno. Si ricorda che: - la riduzione non si applica sul contributo principale, quello dovuto al fondo pensioni lavoratori dipendenti; - la riduzione vale solo per le aziende che adottano un orario di lavoro di 40 ore settimanali (nelle quali si possono aggiungere quelle imputabili ad assenze quali malattia, infortunio, maternità, congedo matrimoniale, ferie, cassa integrazione in pendenza del provvedimento di autorizzazione); - la riduzione si applica solo sulla quota a carico dei datori di lavoro. In concreto, la riduzione dell 11,50% si calcola sulla aliquota contributiva residua del 12,17%, elevata a 12,77% per le imprese industriali edili con più di 15 dipendenti. 1

2 La riduzione perciò è pari a: - 1,40% per industrie fino a 15 dipendenti; - 1,47% per industrie con più di 15 dipendenti; - 1,16% per l artigianato edile; - 1,23% per artigianato indotto con almeno 15 dipendenti; - 1,16% per cooperative di produzione e lavoro fino a 15 dipendenti; - 1,23% per cooperative di produzione e lavoro con più di 15 dipendenti; - intero tasso per il premio dovuto ad Inail. La riduzione è subordinata al rispetto delle norme, comprese quelle riferite alle casse edili alle quali è dovuto un contributo del 15%. A questo proposito, si ricorda che le aziende debbono presentare all Inps la dichiarazione della cassa edile attestante che nell anno solare precedente l impresa ha regolarmente versato i contributi. In caso contrario, la riduzione dell 11,50% non trova applicazione per un periodo di durata pari a quello delle omissioni aumentato della metà. La riduzione, infine, non spetta: - ai lavoratori che hanno già altre agevolazioni (assunzione dalle liste di mobilità, con contratto di formazione e lavoro,ecc.); - agli operai occupati con contratto di lavoro part time. Fondi paritetici interprofessionali, l adesione entro giugno 2003 Le aziende che desiderano aderire ad un fondo paritetico interprofessionale possono farlo tramite la presentazione all Inps, entro il prossimo 30 giugno, del modello DM10. L art. 48 della legge Finanziaria 2003 prevede infatti, per ogni settore dell industria, agricoltura, terziario e artigianato, la possibilità di istituire i predetti fondi nazionali per la formazione continua. L iscrizione comporta il versamento di un contributo integrativo che va pagato all Inps. I fondi sono costituiti sulla base di accordi interconfederali stipulati dai sindacati maggiormente rappresentativi dei datori di lavoro e dei lavoratori, nelle due forme di associazione o di soggetto con personalità giuridica. Per il personale dirigente di qualsiasi settore possono essere costituiti fondi appositi. L attivazione del fondo la composizione degli organi è paritetica tra le associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori è subordinata all autorizzazione del Ministero del lavoro. Attualmente sono istituiti i seguenti fondi, tutti con natura di associazione: - Fondo artigiano formazione, per i lavoratori di imprese artigiane; - Foncoop, per i lavoratori delle imprese cooperative; - For.Te, per i lavoratori del commercio, turismo, servizi, credito, assicurazioni, trasporti; - Fondimpresa, per i lavoratori delle imprese industriali; - Fondo Pmi Confai, per i lavoratori delle piccole e medie imprese industriali; - Fon.Ter, per i lavoratori delle imprese del terziario, comparti turismo e distribuzione/servizi; - Fondirigenti, per i dirigenti industriali; - Fon.Dir, per i dirigenti del terziario. I fondi possono finanziare in tutto o in parte piani formativi aziendali, territoriali, settoriali o individuali concordati tra le parti sociali, nonché altre iniziative propedeutiche e comunque direttamente connesse ai piani. I progetti e le iniziative vanno trasmessi alle regioni e province autonome. Per l anno in corso e per il 2002 i fondi sono finanziati, in via transitoria, dal fondo di rotazione. Dal 2004, invece, saranno finanziati dal contributo integrativo dovuto dalle aziende aderenti. 2

3 Ogni datore di lavoro può aderire ad un solo fondo per tutti i dipendenti soggetti alla medesima disciplina contrattuale. In ogni caso l adesione può essere rivolta ad un fondo di un altro settore. Fa eccezione il personale dirigente per il quale operano gli specifici fondi. L adesione, si ribadisce, è facoltativa e sempre revocabile. Ha validità annuale e si intende tacitamente prorogata se non è disdetta. La norma fissa al prossimo 30 giugno il termine per l adesione e il Ministero del lavoro ha stabilito che tale adesione sia data comunicata direttamente all Inps tramite il modello DM10. Il datore di lavoro deve indicare in un rigo in bianco dei quadri B-C il fondo cui ha aderito, utilizzando l espressione Adesione fondo, il codice prescelto e indicando nell apposita casella il numero dei dipendenti interessati al versamento dello specifico contributo. Nessuna informazione, invece, deve essere fornita nelle caselle relative al numero giornate e alle retribuzioni. Per le prime adesioni, i cui effetti contributivi scaturiranno da gennaio 2004 l adesione va segnalata ad Inps con DM10 di aprile, maggio o, in ultima battuta, giugno. Le adesioni successive e presentate nel periodo da luglio 2003 a giugno 2004 avranno valore a partire da gennaio E così via. Anche per le revoche valgono gli stessi criteri temporali. Sul DM10 dovrà essere riportata la dicitura Revoca adesione e codice Revo. Di nuovo possibile l ispezione presso i consulenti del lavoro Il Ministero del lavoro, con circolare n. 342 del 12 marzo 2003, ripristina la possibilità di svolgere ispezioni presso i consulenti del lavoro e professionisti abilitati, che tengono la documentazione aziendale. Il Dicastero torna sui suoi passi, annullando la circolare 70 del 2001, con la quale aveva imposto ai funzionari ispettivi l obbligo di esaminare la documentazione di lavoro esclusivamente presso la sede dell impresa, escludendo la possibilità di eventuali controlli documentali presso gli studi professionali dei consulenti o degli altri professionisti. Questo fatto, ammette ora il Ministero, determina spesso oneri aggiuntivi di natura economica che possono essere evitati consentendo il contatto diretto con il consulente: - presso la Direzione provinciale del lavoro; - o presso lo studio professionale. La disposizione accolta con comprensibile soddisfazione da parte dei professionisti che operano nel mondo del lavoro demanda l applicazione del principio ad ogni Direzione provinciale del lavoro, sentiti i consigli provinciali dei consulenti del lavoro, per disciplinare le concrete modalità cui uniformare l azione del personale ispettivo. Nasce il modello Cigs-2, circolare fiume del Ministero del lavoro Il Ministero del lavoro raggruppa nella circolare 8/2003 tutte le disposizioni che discendono da cinque propri decreti, emanati nel corso del 2002, a proposito della concessione dei trattamenti di integrazione salariale. I criteri per la concessione sono stati modificati e aggiornati. A Sono stati individuati i criteri per l approvazione dei programmi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale e per l approvazione delle proroghe per complessità dei processi produttivi e per complessità connesse alle ricadute occupazionali. 3

4 Il nesso di causalità che deve esistere tra sospensioni ed interventi di riorganizzazione postula che una percentuale almeno pari al 30% dei lavoratori sospesi deve risultare inserita nei processi formativi previsti nell ambito del programma aziendale. La proroga può essere chiesta a condizione che l impresa abbia effettuato almeno l 85% degli investimenti previsti dal pregresso programma biennale. B Delineati anche i criteri per la concessione del trattamento di integrazione salariale per i contratti di solidarietà. Si può applicare anche per le imprese di pulizia. Tra la percentuale di riduzione dell orario di lavoro e i lavoratori dichiarati in esubero deve esistere il principio di congruità. Il principio è applicabile quando il numero delle ore non lavorate da tutti i lavoratori risulta esattamente pari al numero delle ore che sarebbero state lavorate dai lavoratori eccedenti. E possibile chiedere un nuovo contratto di solidarietà trascorso il periodo massimo di 24 mesi, aggiungendo altri 24 mesi (36 mesi nel Mezzogiorno). In via generale l impresa che ha già applicato un contratto di solidarietà nella misura massima (48 ovvero 60 mesi) non può stipulare un nuovo contratto per le stesse unità aziendali se non sono passati almeno 12 mesi dalla fine del precedente contratto. C Emergono inoltre i criteri sui limiti di fruizione della cassa straordinaria nei casi di procedura concorsuale (può essere superata la durata massima di 36 mesi nel quinquennio), sulla trasformazione dell assetto proprietario (che permette di azzerare il periodo di Cig precedentemente fruito). A questo proposito la legge guarda all aumento del capitale sociale e ai versamenti a titolo di apporti patrimoniali. L apporto di capitale si intende rilevante quando è superiore al 25% del capitale sociale antecedente la trasformazione dell assetto proprietario, e comunque non inferiore ad 1 milione di euro quando la durata della Cigs sia pari o inferiore ai 12 mesi e non inferiore a 2 milioni di euro, quando la durata Ciga supera i 12 mesi. D Sono presenti i criteri generali di concessione del trattamento straordinario Cig per i dipendenti delle aziende appaltatrici di servizi di pulizia presso aziende industriali. E Presenti anche i criteri per l approvazione dei programmi di crisi aziendale e per la concessione di Cigs in caso di cessazione di attività. In caso di cessazione, il decreto innova nel senso che la cessazione può riguardare oltre l intera azienda un settore di attività o uno o più settori e l impresa deve presentare un piano di gestione degli esuberi con la finalità di ridurre il ricorso alla mobilità. F Tutti questi nuovi criteri hanno reso necessaria la revisione del modello Cigs/97 per renderlo compatibile con le novità. E per questo motivo che il Ministero ha creato il nuovo modulo Cigs-2 che si compone di tre parti: - la prima contiene il modulo di domanda avanzata dall azienda; - la seconda contiene il modulo scheda specifico per le diverse causali di intervento; - la terza contiene le istruzioni generali. L azienda che chiede Cigs deve perciò presentare il modulo di domanda, il modello del programma di intervento Cigs, la sola scheda relativa alla causale invocata. Le schede da compilare sono le seguenti: 1. scheda 1/A, crisi aziendale; 2. scheda 1/B, crisi aziendale per cessazione attività; 3. scheda 2/A, riorganizzazione o conversione aziendale; 4. scheda 2/B, riorganizzazione o conversione aziendale con richiesta di applicare l art. 10 della legge 223/91; 4

5 5. scheda 2/C, proroga del programma di riorganizzazione o conversione aziendale per complessi processi produttivi; 6. scheda 2/D, proroga del programma di riorganizzazione o conversione aziendale per complessi processi derivanti dalle ricadute occupazionali; 7. scheda 3/A, ristrutturazione aziendale; 8. scheda 3/B, ristrutturazione aziendale con richiesta di art. 10 legge 223/91; 9. scheda 3/C, proroga del programma di ristrutturazione aziendale per complessità di processi produttivi; 10. scheda 3/D, proroga del programma di ristrutturazione aziendale per complessità connessa alle ricadute occupazionali; 11. scheda 4, procedure concorsuali; 12. scheda 5, mense aziendali; 13. scheda 6, imprese di pulizia. 5

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