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1 Avv. Prof. Roberto Ciulla Via P.pe di Granatelli n Palermo Tel/fax Palermo, Spett. Ordine professionale degli Assistenti Sociali della Regione Sicilia Oggetto: parere perfezionamento della notifica a mezzo posta Con riferimento al parere richiestomi da questo Ordine Professionale, vengo a riferire quanto appresso: ritengo opportuno richiamare, per completezza argomentativa, con riferimento al problema relativo al perfezionamento della notifica a mezzo posta il contenuto della legge 20/11/1982 n. 890 (testo vigente): Se il destinatario o le persone alle quali può farsi la consegna rifiutano di firmare l'avviso di ricevimento, pur ricevendo il piego, ovvero se il destinatario rifiuta il piego stesso o di firmare il registro di consegna, il che equivale a rifiuto del piego, l'agente postale ne fa menzione sull'avviso di ricevimento indicando, se si tratti di persona diversa dal destinatario, il nome ed il cognome della persona che rifiuta di firmare nonché la sua qualità; appone, quindi, la data e la propria firma sull'avviso di ricevimento che è subito restituito al mittente in raccomandazione, unitamente al piego nel caso di rifiuto del destinatario di riceverlo. La notificazione si ha per

2 eseguita alla data suddetta. Se le persone abilitate a ricevere il piego, in luogo del destinatario, rifiutano di riceverlo, ovvero se l'agente postale non può recapitarlo per temporanea assenza del destinatario o per mancanza, inidoneità o assenza delle persone sopra menzionate, il piego è depositato lo stesso giorno presso l'ufficio postale preposto alla consegna o presso una sua dipendenza. Del tentativo di notifica del piego e del suo deposito presso l'ufficio postale o una sua dipendenza è data notizia al destinatario, a cura dell'agente postale preposto alla consegna, mediante avviso in busta chiusa a mezzo lettera raccomandata con avviso di ricevimento che, in caso di assenza del destinatario, deve essere affisso alla porta d'ingresso oppure immesso nella cassetta della corrispondenza dell'abitazione, dell'ufficio o dell'azienda. L'avviso deve contenere l'indicazione del soggetto che ha richiesto la notifica e del suo eventuale difensore, dell'ufficiale giudiziario al quale la notifica è stata richiesta e del numero di registro cronologico corrispondente, della data di deposito e dell'indirizzo dell'ufficio postale o della sua dipendenza presso cui il deposito è stato effettuato, nonché l'espresso invito al destinatario a provvedere al ricevimento del piego a lui destinato mediante ritiro dello stesso entro il termine massimo di sei mesi, con l'avvertimento che la notificazione si ha comunque per eseguita trascorsi dieci giorni dalla data del deposito e che, decorso inutilmente anche il predetto termine di sei mesi, l'atto sarà restituito al mittente. (1) (2). Trascorsi dieci giorni dalla data di spedizione della lettera raccomandata di cui al secondo comma senza che il destinatario o un suo incaricato ne abbia curato il ritiro, l'avviso di ricevimento è immediatamente restituito al mittente in raccomandazione con annotazione in calce, sottoscritta dall'agente postale, della data dell'avvenuto deposito e dei motivi che l'hanno determinato, dell'indicazione "atto non ritirato entro il termine di dieci giorni" e della data di restituzione. Trascorsi sei mesi dalla data in cui il piego è stato depositato nell'ufficio postale o in una sua dipendenza senza che il destinatario o un suo incaricato ne abbia curato il ritiro, il piego stesso è restituito al mittente in raccomandazione con annotazione in calce, sottoscritta dall'agente postale, della

3 data dell'avvenuto deposito e dei motivi che l'hanno determinato, dell'indicazione "non ritirato entro il termine di centottanta giorni" e della data di restituzione (3) (4). La notificazione si ha per eseguita decorsi dieci giorni dalla data di spedizione della lettera raccomandata di cui al secondo comma ovvero dalla data del ritiro del piego, se anteriore (4). Nel caso, invece, che durante la permanenza del piego presso l'ufficio postale o una sua dipendenza il destinatario o un suo incaricato ne curi il ritiro, l'impiegato postale lo dichiara sull'avviso di ricevimento che, datato e firmato dal destinatario o dal suo incaricato, è subito spedito al mittente, in raccomandazione (5). Omissis (6). Qualora la data delle eseguite formalità manchi sull'avviso di ricevimento o sia, comunque, incerta, la notificazione si ha per eseguita alla data risultante dal bollo di spedizione dell'avviso stesso. (1) La Corte costituzionale, con sentenza 23 settembre 1998, n. 346, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale del presente comma, nella parte in cui non prevede che, in caso di rifiuto di ricevere il piego o di firmare il registro di consegna da parte delle persone abilitate alla ricezione ovvero in caso di mancato recapito per temporanea assenza del destinatario o per mancanza, inidoneità o assenza delle persone sopra menzionate, del compimento delle formalità descritte e del deposito del piego sia data notizia al destinatario medesimo con raccomandata con avviso di ricevimento. (2) Comma modificato dall' articolo 174 del D.lgs. 30 giugno 2003, n. 196 e poi così sostituito dall'articolo 2 del D.L. 14 marzo 2005, n. 35.(3) La Corte costituzionale, con sentenza 23 settembre 1998, n. 346, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale del presente comma, nella parte in cui prevede che il piego sia restituito al mittente, in caso di mancato ritiro da parte del destinatario, dopo dieci giorni dal deposito presso l'ufficio postale. (4) Comma così sostituito dall'articolo 2 del D.L. 14 marzo 2005, n. 35.(5) Comma così modificato dall' articolo 2 del D.L. 14 marzo 2005, n. 35.(6) Comma abrogato dall' articolo 2 del D.L. 14 marzo 2005, n. 35. In tema di notificazione a mezzo posta eseguita ex art. 8 della legge n. 890 del 1982, in caso di rifiuto di ricevere il piego o di firmare il registro di consegna da parte delle persone abilitate alla ricezione, deriva l'obbligo

4 di dare notizia, al destinatario medesimo, del compimento delle relative formalità e del deposito del piego con raccomandata con avviso di ricevimento, con la conseguenza che l'omissione di tale attività comporta la nullità della notifica. (cfr. Corte cost. 22 settembre 1998 n. 346; Cassazione civile, sez. II, 04 aprile 2006, n. 7815"). E, quindi, intervenuta la recentissima sentenza della Consulta n. 3/2010, nella quale si legge testualmente che Nell attuale sistema normativo si è dunque verificata una discrasia, ai fini dell individuazione della data di perfezionamento della notifica per il destinatario, tra la disciplina legislativa della notificazione a mezzo posta, dettata dal novellato art. 8 della legge n. 890 del 1982 dove le esigenze di certezza nella individuazione della data di perfezionamento del procedimento notificatorio, di celerità nel completamento del relativo iter e di effettività delle garanzie di difesa e di contraddittorio sono assicurate dalla previsione che la notificazione si ha per eseguita decorsi dieci giorni dalla data di spedizione della lettera raccomandata informativa ovvero dalla data di ritiro del piego, se anteriore e la disciplina dell art. 140 cod. proc. civ., nella quale il diritto vivente, ai fini del perfezionamento della notifica nei confronti del destinatario, dà rilievo, per esigenze di certezza, alla sola spedizione della raccomandata, sia pure recuperando ex post la ricezione della raccomandata, da allegare all atto notificato, o in vista del consolidamento definitivo degli effetti provvisori o anticipati medio tempore verificatisi (Corte di Cassazione, Sezioni unite, sentenza 13 gennaio 2005, n. 458), o in funzione della prova dell intervenuto perfezionamento del procedimento notificatorio (Corte di Cassazione, Sezioni unite, sentenza 14 gennaio 2008, n. 627) Con tale pronuncia va a cambiare l attuale disciplina per le notifiche processuali in caso di irreperibilità o rifiuto alla ricezione di un atto; i giudici hanno bocciato la regola seguita per prassi e confermata anche dalla Cassazione in base a cui la notifica produce i suoi effetti dal momento della spedizione. Pertanto, in base alla decisione presa dai giudici, per il destinatario della notifica si differisce il

5 perfezionamento al momento del ricevimento o al decimo giorno successivo al recapito, se non viene curato il ritiro (compiuta giacenza). Tutto quanto sopra detto, esposto e riportato vale unicamente, però, per la notifica a mezzo posta degli atti giudiziari. Assai più semplicemente, quando non si è in presenza di notifica a mezzo del servizio postale di atti giudiziali, qualora la lettera sia stata inviata con l'avviso di ricevimento, il fatto di non ritirarla non può evitare la presunzione della conoscenza dei dati in essa contenuti. Più precisamente, se non viene consegnata personalmente all'indirizzo indicato, il portalettere deve lasciare un avviso che indica l'avvenuta tentata consegna e, a partire da quel momento, comincia a decorrere il termine (30 giorni) entro i quali avviene la cd. "avvenuta giacenza"; cioè, spirato tale termine, il mittente può considerare giuridicamente ricevuta la comunicazione inviata con la possibilità di tutte le azioni conseguenti. L onere della prova di dimostrare che l atto non sia pervenuto tempestivamente nella sfera di conoscibilità del destinatario spetta in ogni casi a quest ultimo. Diversamente argomentando si finirebbe per escludere sempre, nel caso di assenza temporanea del destinatario, ogni valore giuridico alla missiva spedita a mezzo di raccomandata Distinti saluti. F.to: Avv. Roberto Ciulla

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