A.S.D. SOGNI E CAVALLI ONLUS Via Robecchi Bricchetti 66 PAVIA. Centro di Riabilitazione Equestrre Associazione Sportiva Dilettantistica
|
|
- Gabriele Fontana
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 A.S.D. SOGNI E CAVALLI ONLUS Via Robecchi Bricchetti 66 PAVIA Centro di Riabilitazione Equestrre Associazione Sportiva Dilettantistica Strada Canarazzo 360 Pavia (Rev.0 Aprile 2014) Attività in piscina Appendice A al D. V. R. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI (D. Lgs. 81/2008)
2 DATI STRUTTURA Ragione Sociale: SOGNI E CAVALLI ONLUS - Associazione Sportiva Dilettantistica Sede Sociale: Pavia, Via Robecchi Bricchetti 66 Presidente: Dottoressa Maria Elena Rondi Sede Operativa: Pavia, Via Canarazzo 360, c/o Cascina Vittoria Sede delle attività oggetto del presente documento: Campus Aquae, Strada Cascina Cascinazza 29, Pavia (Zona Cravino) Lido Pavia sul Ticino, Strada Canarazzo, Pavia Istituto di Riabilitazione e Cura Santa Margherita, Via Emilia 12, Pavia Aqua Planet, Via Ferrini 117, Broni (PV) Impianti natatori convenzionati Attività svolta: Insegnamento delle basi del nuoto, Riabilitazione in acqua Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione: Dott. Elvio Benza PERIODO DI EFFETTUAZIONE DELLA VALUTAZIONE: Rev. 0 Aprile 2014 IL PRESIDENTE : (Dr.ssa Maria Elena Rondi) IL RESPONSABILE SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE : (Dr. Elvio Benza) Pavia, 4 Aprile 2014
3 LEGENDA Insegnamento delle basi del nuoto, Riabilitazione in acqua Campus Aquae, Strada Casina Cascinazza Pavia Lido Pavia sul Ticino, Strada Canarazzo Pavia Istituto di Riabilitazione e Cura Santa Margherita, Via Emilia 12 - Pavia Aqua Planet, Via Ferrini Broni (PV) Impianti natatori convenzionati Nella presente Appendice al Documento di Valutazione dei Rischi, sono individuate figure, ambiti e attività specifiche, legate allo svolgimento delle attività in piscina, connesse al compimento dello scopo sociale di Sogni e Cavalli ONLUS. Di seguito, si riportano le informazioni necessarie alla loro identificazione univoca. Per ogni ulteriore specifica, si rinvia al DVR generale, di cui la presente appendice costituisce parte integrante. FIGURE Tecnico: Il tecnico è un adulto, che collabora con l'associazione in virtù di un contratto di lavoro o di un rapporto volontaristico. In questo caso si distingue dal volontario, come di seguito definito, in ragione della natura maggiormente qualificata della propria attività. Il tecnico assiste gli allievi durante il loro percorso didattico, formativo e riabilitativo, accompagnandoli e dando loro istruzioni e informazioni circa le attività svolte, con particolare attenzione alle attività in vasca. Ausiliario: L'Ausiliario è un adulto che collabora con l'associazione in virtù di un contratto di lavoro o di un rapporto volontaristico. Compito dell'ausiliario è di fornire supporto ai tecnici occupandosi di aspetti dell'attività associativa che richiedano maggior preparazione specifica rispetto a quella richiesta al volontario. Volontario: Il volontario è chi presta la propria attività a favore dell'associazione, esclusivamente su base volontaristica. È compito del volontario, assistere e coadiuvare il tecnico nelle attività in vasca e nelle aree attinenti. Allievo: L'allievo frequenta gli ambiti dell'associazione, all'interno di un percorso formativo, educativo e/o riabilitativo. Durante lo svolgimento di questo percorso, l'allievo deve tassativamente attenersi alle istruzioni impartite dal tecnico e/o dall'ausiliario e/o dal volontario. L'allievo, al termine delle attività educative e formative e dietro autorizzazione del tecnico, può svolgere i compiti del volontario, assumendone la qualifica ai termini della presente Appendice al DVR. Tirocinante: Il tirocinante è una persona esterna all'associazione, che in virtù di convenzioni con altri Enti è inviata a svolgere un percorso formativo professionale o culturale presso Sogni e Cavalli ONLUS (Tirocinio, Stage, Formazione Lavoro, ecc.). Ai fini della presente Appendice al DVR, il tirocinante è di volta in volta assimilato alla figura di cui svolge i compiti (tecnico, ausiliario, volontario)
4 AMBITI Spogliatoi: Gli spogliatoi sono gli ambienti della struttura nei quali ci si prepara all'accesso in vasca o nelle aree attinenti. Tutte le figure hanno accesso agli spogliatoi a vario titolo Vasca: La vasca è la parte dell'impianto natatorio nella quale si svolgono le attività di insegnamento delle basi del nuoto e di riabilitazione in acqua. L'accesso alla vasca è consentito ai tecnici, agli ausiliari, ai volontari, ed agli allievi accompagnati. Aree attinenti: Per aree attinenti si intendono i percorsi interni all'impianto natatorio, le aree relax e le aree dedicate ad attività ludica, sportiva o rieducativa non in acqua. L'accesso alle aree attinenti, è consentito ai tecnici, agli ausiliari, ai volontari ed agli allievi accompagnati ATTIVITA' Attività in acqua: l'attività in acqua consiste nell'attività svolta dagli allievi all'interno della vasca, sulla base delle istruzioni del tecnico e con il supporto di ausiliari e/o volontari. Attività non in acqua: l'attività non in acqua consiste nell'attività svolta dagli allievi all'esterno della vasca, sulla base delle istruzioni del tecnico e con il supporto di ausiliari e/o volontari. In questa attività sono comprese anche le fasi di riposo, decompressione o ludiche. N.B. La presente Appendice integra, ma non sostituisce il DVR generale, che resta sempre efficace
5 ANALISI DEI RISCHI Insegnamento delle basi del nuoto, Riabilitazione in acqua Campus Aquae, Strada Casina Cascinazza Pavia Lido Pavia sul Ticino, Strada Canarazzo Pavia Istituto di Riabilitazione e Cura Santa Margherita, Via Emilia 12 - Pavia Aqua Planet, Via Ferrini Broni (PV) Impianti natatori convenzionati Nei impianti natatori in uso a Sogni e Cavalli ONLUS, sono stati individuati di seguito i fattori di rischio RISCHIO BIOLOGICO INFETTIVO. Il rischio biologico infettivo, deriva dal contatto con materiale biologico infetto. Sono esposte a tale rischio tutte le figure interessate dalla presente Appendice al DVR. Data la presenza di impianti di disinfezione in continuo delle vasche, i principali fattori di rischi derivano dall'utilizzo degli spogliatoi e delle aree attinenti. Misure di Prevenzione: Indossare sempre ciabatte in plastica al di fuori della vasca. Adeguarsi alle indicazioni di comportamento e igieniche esposte Miglioramenti: Formazione e sensibilizzazione specifica prima dell'inizio dei corsi in piscina RISCHIO DI TRAUMI Il rischio di traumi deriva principalmente dalla possibilità di scivolamenti e cadute su superfici bagnate. Tale rischio riguarda tutte le figure interessate dalla presente Appendice al DVR Misure di Prevenzione Indossare sempre calzature antiscivolo al di fuori della vasca. Adeguarsi alle indicazioni di comportamento e igieniche esposte Miglioramenti Formazione e sensibilizzazione specifica prima dell'inizio dei corsi in piscina
6 RISCHIO CHIMICO Il rischio chimico è legato alla presenza di sostanze disinfettanti nell'acqua della vasca, il contatto con le quali può produrre reazioni o sensibilizzanti oltre che episodi acuti quali irritazioni o avvelenamenti. Misure di Prevenzione Conoscenza delle caratteristiche nocive delle sostanze utilizzate. Indagine preventiva circa casi di allergia o iper-sensibilizzazione. Miglioramenti Formazione e sensibilizzazione specifica prima dell'inizio dei corsi in piscina. RISCHIO DA INGESTIONE ACQUA Durante l'attività in vasca può avvenire l'ingestione di quantità più o meno grandi di acqua, con conseguenze che possono andare dalla nausea al principio di soffocamento o peggio. Sono soggetti a questo rischio, tutte le figure che accedono alla vasca. Misure di Prevenzione Frequentare le aree della vasca con profondità adeguata al proprio grado di preparazione Adeguarsi alle indicazioni di comportamento e igieniche esposte. Miglioramenti Formazione e sensibilizzazione specifica prima dell'inizio dei corsi in piscina. RISCHIO DA SBALZO TERMICO Durante l'attività in piscina, tutte le figure sono soggette a sbalzi termici che possono essere dovute ad un eccessivo raffreddamento o ad un'eccessiva esposizione al sole. Nel primo caso le conseguenze possono variare dal semplice raffreddore con relative complicanze (bronchite, polmonite), fino alla congestione. Nel caso di eccessiva esposizione al sole si rischiano malori dovuti a disidratazione o colpo di calore Misure di Prevenzione Evitare di esporsi al sole o a correnti fredde senza adeguata protezione (cappelli, teli, ecc) Evitare di assumere cibi pesanti e/o bevande fredde prima o immediatamente dopo l'attività in acqua Adeguarsi alle indicazioni di comportamento e igieniche esposte. Miglioramenti Formazione e sensibilizzazione specifica prima dell'inizio dei corsi in piscina.
7 MATRICE DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI P - probabilità D danno Figura 1 Esempio di Matrice di Valutazione del Rischio : R = P x D I rischi maggiori occupano in tale matrice le caselle in alto a destra (danno letale, probabilità elevata), quelli minori le posizioni prossime all origine degli assi (danno lieve, probabilità trascurabile), con tutta la serie di posizioni intermedie facilmente individuabili. Una tale rappresentazione costituisce di per sé un punto di partenza per la definizione delle priorità e la programmazione temporale degli interventi di protezione e prevenzione da adottare. La valutazione numerica e cromatica del rischio permette di identificare una scala di priorità degli interventi: R > 9 : Azioni correttive indilazionabili; 3 < R < 9 : Azioni correttive necessarie da programmare con urgenza; 1 < R < 3 : Azioni correttive e/o migliorative da programmare nel breve medio termine; R = 1 : Azioni migliorative da valutare in fase di programmazione.
8 SCALA DELLE PROBABILITA P Valore Livello Definizioni/ criteri 4 ELEVATA esiste una correlazione diretta tra la mancanza rilevate ed il verificarsi del danno ipotizzato per i lavoratori; si sono già verificati danni per la stessa mancata rilevate nella stessa Azienda o in aziende simili, o situazioni operative simili (consultare le fonti di danno, infortuni e malattie professionali, dell Azienda, dell ISPESL, etc.); il verificarsi del danno conseguente la mancanza rilevata non susciterebbe alcuno stupore in azienda. 3 NOTEVOLE la mancanza rilevata può provocare un danno, anche se non in modo automatico o diretto; è noto qualche episodio in cui alla mancanza ha fatto seguito il danno; il verificarsi del danno ipotizzato, susciterebbe una moderata sorpresa in azienda. 2 MODESTA la mancanza rilevata può provocare un danno solo su concatenazioni sfortunate di eventi; sono noti solo rarissimi episodi già verificatisi; il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe grande sorpresa. 1 TRASCURABILE la mancanza rilevata può provocare un danno per concomitanza di più eventi poco probabili indipendenti; non sono noti episodi già verificatisi; il verificarsi del danno susciterebbe incredulità.
9 SCALA DELL ENTITA DEL DANNO D Valore Livello Definizioni/ criteri 4 LETALE infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti letali o di invalidità; esposizione cronica con effetti letali e/o totalmente invalidanti. 3 GRAVE infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità parziale; esposizione cronica con effetti irreversibili parzialmente invalidanti. 2 MEDIO infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità reversibile; esposizione con effetti reversibili. 1 LIEVE infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente reversibile; esposizione con effetti rapidamente reversibili.
10 D.V.R. Sogni e Cavalli ONLUS - Tabella dei Rischi Figure / Ambienti Figure Ambienti Spogliatoi / Aree Attinenti Vasca Tipologia Rischio Biologico Infettivo Biologico Infettivo Descrizione P D PxD Rischio derivante dal contatto con materiale biologico infetto Rischio derivante dal contatto con materiale biologico infetto Aree Attinenti Traumi Rischio di traumi fisici Spogliatoi Traumi Rischio di traumi fisici Vasca Vasca Aree Attinenti Rischio Chimico Ingestione Acqua Sbalzo Termico Contatto prolungato od accidentale con sostanze chimiche Rischio legato all'eccessiva ingestione di acqua Esposizione ad eccessivi sbalzi termici con relative conseguenze Appendice A Rev. 0 Aprile 2014
SOGNI E CAVALLI ONLUS A.S.D. Via Robecchi Bricchetti 66 PAVIA. Centro di Riabilitazione Equestrre Associazione Sportiva Dilettantistica
SOGNI E CAVALLI ONLUS A.S.D. Via Robecchi Bricchetti 66 PAVIA Centro di Riabilitazione Equestrre Associazione Sportiva Dilettantistica Strada Canarazzo 360 Pavia (Rev.4 Dicembre 2014) D. V. R. DOCUMENTO
DettagliPER LE INTERFERENZE LEGATE ALLE ATTIVITA IN APPALTO Art. 26 D.Lgs. 81/08
ALLEGATO 6) AL CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO ISTITUZIONE DEI SERVIZI EDUCATIVI E SCOLASTICI DEL COMUNE DI CASALGRANDE DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI PER LE INTERFERENZE LEGATE ALLE ATTIVITA IN APPALTO
DettagliSOGNI E CAVALLI ONLUS A.S.D. Via Robecchi Bricchetti 66 PAVIA. Centro di Riabilitazione Equestrre Associazione Sportiva Dilettantistica
SOGNI E CAVALLI ONLUS A.S.D. Via Robecchi Bricchetti 66 PAVIA Centro di Riabilitazione Equestrre Associazione Sportiva Dilettantistica Località Scagliona Pavia (Rev.2,0 Settembre 2016) Attività in piscina
DettagliSalute e sicurezza nei luoghi di lavoro D.Lgs. 81/2008
Formazione del personale Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro CONCETTI DI RISCHIO PERICOLO - DANNO PERICOLO Definizione di pericolo art. 2, lettera r, D.Lgs. 81/08 Proprietà o qualità intrinseca di
DettagliSTRUMENTI ORGANIZZATIVI
STRUMENTI ORGANIZZATIVI IL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (spp) IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (rspp) IL RAPPRESENTANTE DELLA SICIREZZA DEI LAVORATORI (rls) IL MEDICO COMPETENTE
DettagliCosa è la valutazione dei rischi
1 Principali obiettivi formativi Cos è la la valutazione dei rischi Chi deve fare la la valutazione Documento della valutazione Criteri per la la valutazione Cosa è la valutazione dei rischi Secondo il
DettagliLa valutazione dei rischi e la prevenzione
Università di Ferrara Insegnamento di Sicurezza nei luoghi di lavoro CdL Area Sanitaria A.A. 2011-2012 La valutazione dei rischi e la prevenzione Dr. Salvatore Mìnisci 1 RAPPORTO LAVORO / SALUTE CONDIZIONI
DettagliDecreto Legislativo 09 Aprile 2008, n.81
Corso di Gestione del Cantiere e della sicurezza sui luoghi di lavoro. Classe IIIª B as 2012/2013 Decreto Legislativo 09 Aprile 2008, n.81 20/02/2013 1 Decreto Legislativo 09 Aprile 2008, n.81 Documento
DettagliPIANO DI MIGLIORAMENTO
PIANO DI MIGLIORAMENTO (Articoli 18, 28, 29 D. Lgs. 9 aprile 2008) Data: 02/07/2009 Azienda: Azienda SPA Indirizzo: Via Roma, 1 Città: Milano EDIZIONE DATA DESCRIZIONE FIRMA (datore lavoro) Principale
DettagliSISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO Valutazione dei rischi
1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Lo scopo di questa procedura è di descrivere i criteri, le modalità operative e le responsabilità per: effettuare la valutazione
DettagliI PERICOLI: CONOSCERLI PER EVITARLI PROCEDURE PER LAVORARE IN SICUREZZA Proposta per gli istituti tecnico-professionali
Presentazione I PERICOLI: CONOSCERLI PER EVITARLI PROCEDURE PER LAVORARE IN SICUREZZA Proposta per gli istituti tecnico-professionali Questa proposta consiste nel coinvolgimento di una classe nella valutazione
DettagliDocumento unico di valutazione dei rischi da interferenza
COMMITTENTE Comune di Borgomanero Provincia di Novara IMPRESA APPALTATRICE FORNITURA E POSA IN OPERA DI ARREDI PER UFFICIO DIRIGENZIALE Documento unico di valutazione dei rischi da interferenza Documento
DettagliDATA DEL SOPRALLUOGO 20/06/2013 ESEGUITO PER RTI SINTESI. Dott. Claudio Bettin NCON939-UP1-P3 CODICE COMMESSA. Ing.
DATA DEL SOPRALLUOGO 20/06/2013 ESEGUITO PER RTI SINTESI RSPP Dott. Claudio Bettin CODICE COMMESSA GESTORE DEL SERVIZIO NCON939-UP1-P3 Ing. Alessandro Italia SEZIONE 1 Introduzione In attuazione del D.
DettagliLA GESTIONE DEL RISCHIO GLOBALE NEGLI STUDI MEDICI E ODONTOIATRICI. Torino - 25-26 Novembre 2005
LA GESTIONE DEL RISCHIO GLOBALE NEGLI STUDI MEDICI E ODONTOIATRICI Torino - 25-26 Novembre 2005 Ordine Ordine dei dei Medici Medici Via Via Caboto Caboto 35 35 Torino Torino Presentazione di un modello
DettagliSUL LAVORO. Il sistema legislativo: il percorso normativo di riferimento ed il D.Lgs.. 81/08
SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO COSA DEVO SAPERE? Il sistema legislativo: il percorso normativo di riferimento ed il D.Lgs.. 81/08 Ing Luigi Giai Dipartimento di Prevenzione Servizio di Prevenzione e Sicurezza
DettagliCRITERI E STRUMENTI PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
CRITERI E STRUMENTI PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI Organizzato da: CARRARA, Febbraio 2007 Documento di Valutazione dei Rischi (D.V.R.) Il documento nel quale il Datore di Lavoro (D.d.L.), prende in esame
DettagliFunzioni di gestione degli interventi: esperti
Funzioni di gestione degli interventi: esperti Percorso dell esperto: La documentazione dell attività I soggetti che hanno il compito di programmare e attuare percorsi formativi nell ambito del piano dell
DettagliEsposizione ad agenti biologici
Esposizione ad agenti biologici Il Titolo X corrisponde al Titolo VIII del D.Lgs. 626/94 di attuazione della direttiva 90/679/CEE, relativa alla protezione di lavoratori contro i rischi derivanti dall
Dettaglirischi in negozio CULTURA DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NEL TERZIARIO E NEI SERVIZI
CULTURA DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NEL TERZIARIO E NEI SERVIZI rischi in negozio Cultura della sicurezza patrimonio comune del mondo del lavoro: impresa, lavoratori e parti sociali. Il testo unico sulla
DettagliIl Processo di Valutazione dei Rischi nel Contesto Organizzativo delineato dal D.lgs.n 81/08 e smi
DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE I^ Facoltà di Medicina e Chirurgia SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO Il Processo di Valutazione dei Rischi nel Contesto Organizzativo delineato dal D.lgs.n
DettagliINDIVIDUARE E VALUTARE TUTTI I RISCHI PRESENTI NELL AZIENDA, OVVERO NELL UNITÁ PRODUTTIVA
CORSO DI FORMAZIONE Docente Ing. Livio Della Seta Titolo modulo LA VALUTAZIONE DEI RISCHI 1 I TEMI TRATTATI Riepilogo normativo I concetti di pericolo e di rischio La valutazione dei rischi 2 DIRIGENTI
DettagliINAIL ATTIVITA L INAIL
COSA E L INAIL? INAIL ATTIVITA L INAIL Istituto Nazionale Assicurazioni Infortuni sul Lavoro è un ente pubblico non economico, erogatore di servizi a carattere nazionale, con personalità giuridica e autonomia
DettagliMILANO BONCOMPAGNI INAIL NON SOLO ASSICURAZIONE MA UN SISTEMA INTEGRATO PER LA TUTELA DEI LAVORATORI E PER LA COMPETITIVITA DELLE IMPRESE
MILANO BONCOMPAGNI INAIL NON SOLO ASSICURAZIONE MA UN SISTEMA INTEGRATO PER LA TUTELA DEI LAVORATORI E PER LA COMPETITIVITA DELLE IMPRESE MILANO BONCOMPAGNI Il mutato quadro normativo intervenuto in tempi
DettagliPERICOLO o FATTORE DI RISCHIO
Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole Definizione parole-chiave MODULO B Unità didattica A3-1 CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03 PERICOLO o FATTORE DI
DettagliSeminario su D.Lgs.81/08
Seminario su D.Lgs.81/08 La Valutazione del Rischio Per individuare le Misure di Prevenzione e Protezione a tutela della Salute e Sicurezza dei lavoratori Piacenza, 17/11/2010 Anna Bosi Dipartimento Sanità
DettagliBS OHSAS 18001: 2007. Occupational. Health. Safety. Assesments. Series
BS OHSAS 18001: 2007 Occupational Health Safety Assesments Series Prefazione La Norma è stata sviluppata per essere compatibile con le Norme: ISO 9001:2000 (Qualità) ISO 14001:2004 (Ambiente) Dr.ssa Carlotta
DettagliDOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO
«DVR _ STRESS LAVORO CORRELATO» Pagina 1 di 9 DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO (Art. 28 comma 1 D. Lgs. 9 aprile 2008 n.81 così come modificato dal D.Lgs. 106/09) conforme
DettagliScienze motorie SCIENZE MOTORIE
Scienze motorie SCIENZE MOTORIE SCIENZE MOTORIE CORSO DI LAUREA Scienze motorie: Educazione fisica e tecnica sportiva (sede di Voghera) Attività motoria preventiva e adattata (sede di Pavia) CORSI DI LAUREA
DettagliCorso Dirigenti la Valutazione dei Rischi. M.Cappai - Gennaio 2013
Corso Dirigenti la Valutazione dei Rischi M.Cappai - Gennaio 2013 ANALISI dei RISCHI e DOCUMENTO di VALUTAZIONE Con l approvazione del nuovo decreto legislativo in materia di salute e sicurezza sul lavoro
DettagliLINEE GUIDA PER L ASSISTENTE SPECIALISTICO ALL INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DISABILI.
LINEE GUIDA PER L ASSISTENTE SPECIALISTICO ALL INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DISABILI. Il progetto educativo e di integrazione scolastica degli alunni disabili nelle scuole pubbliche committenti del Consorzio
DettagliRuolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base. Prof. A. Mistretta
Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base Prof. A. Mistretta Il medico di medicina generale (MMG) Garantisce l assistenza sanitaria Si assicura di promuovere e salvaguardare la salute in un rapporto
DettagliCONCETTI E DEFINIZIONI
Contenuti del DVR CONCETTI E DEFINIZIONI Valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell ambito dell organizzazione in cui essi prestano la propria
DettagliSCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI
SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI SCHEMA DEL VERBALE DI RIUNIONE PERIODICA Modello A) BOZZA DI LETTERA
DettagliDipartimento di Scienze della Vita. Concetti di rischio, danno, prevenzione e protezione. Polo Scientifico Universitario San Miniato - Siena
Dipartimento di Scienze della Vita Concetti di rischio, danno, prevenzione e protezione Polo Scientifico Universitario San Miniato - Siena PERICOLO Art.2, lettera r, D.Lgs. 81/08 proprietà o qualità intrinseca
DettagliREGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA
COMUNE DI MARCIGNAGO Prov. Pavia REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA Approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 7 del 13.03.2006 INDICE ART.1 OGGETTO DEL REGOLAMENTO
DettagliLa valutazione del rischio chimico
La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,
DettagliUniversità degli Studi di Brescia Facoltà di Ingegneria
REGOLAMENTO ORGANIZZATIVO DELLE PROVE FINALI PER I CORSI DI LAUREA EX DM 270/04 (Approvato CDF 9-3-2011) 1. Riferimenti normativi. 1.1. Decreto Ministeriale 22-10-2004 n. 270, art. 10 (Obiettivi ed attività
DettagliIl ruolo del chimico per la sicurezza ambientale
ambientale di Piero Frediani * Ciampolini A. (a cura di). L innovazione per lo sviluppo locale ISBN 88-8453-362-7 (online) 2005 Firenze University Press Nell Anno Accademico 1996-97 l Università di Firenze
DettagliL integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale
L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale Vito Petrara Principi di riferimento per l assistenza I principi di riferimento
DettagliProblemi applicativi riscontrati nel computo delle garanzie fideiussorie di cui alla DGR n. 1635 del 7 dicembre 2011
Problemi applicativi riscontrati nel computo delle garanzie fideiussorie di cui alla DGR n. 1635 del 7 dicembre 2011 In vista della scadenza del 21 febbraio 2012 per la prestazione delle garanzie fideiussorie,
DettagliRegolamento per l utilizzo temporaneo della Palestra scolastica. Il Consiglio D Istituto
Regolamento per l utilizzo temporaneo della Palestra scolastica Il Consiglio D Istituto Visto l art.50 del Decreto n 44 del 1/2 2001 che attribuisce all Istituzione scolastica la facoltà di concedere a
DettagliCorso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti
Secondo il D.Lgs. 81/2008 s.m. e l Accordo della Conferenza Stato-Regioni per la formazione del 21 dicembre 2011 Corso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti Dr. Sebastiano Papa Valutazione dei rischi
DettagliLA REALTA PIEMONTESE
LA REALTA PIEMONTESE Annalisa Lantermo S.Pre.S.A.L. TO1 Convegno Nazionale DIAGNOSI DELLA INFEZIONE TUBERCOLARE LATENTE: LUCI E OMBRE Torino, 20-21 settembre 2012 CAMPO DI APPLICAZIONE D.Lgs. 81/08 (art.
DettagliLega nazionale sci Uisp REGOLAMENTO DI FORMAZIONE
Lega nazionale sci Uisp REGOLAMENTO DI FORMAZIONE approvato dal Consiglio nazionale di lega il 4 ottobre 2007 Premessa: Per i candidati Operatori Sportivi Volontari sono previsti i seguenti momenti corsuali:
DettagliCOMUNE DI VANZAGO Provincia di Milano APPALTO PER L AFFIDAMENTO DEI SERVIZI DI PRE E POST SCUOLA E CENTRO DIURNO ESTIVO (CRE)
COMUNE DI VANZAGO Provincia di Milano APPALTO PER L AFFIDAMENTO DEI SERVIZI DI PRE E POST SCUOLA E CENTRO DIURNO ESTIVO (CRE) D.U.V.R.I. DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE Art. 26
DettagliL ANALISI ABC PER LA GESTIONE DEL MAGAZZINO
L ANALISI ABC PER LA GESTIONE DEL MAGAZZINO È noto che la gestione del magazzino è uno dei costi nascosti più difficili da analizzare e, soprattutto, da contenere. Le nuove tecniche hanno, però, permesso
DettagliCircolare N.85 del 23 Maggio 2013
Circolare N.85 del 23 Maggio 2013 Dal 01.06.2013 obbligatorie le procedure standardizzate per la valutazione dei rischi Gentile cliente con la presente intendiamo informarla che a partire dal 01.06.2013
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO DI ARESE
Arese, 22 settembre 2013 Prot. n. 3233 / viaggi A tutto il personale docente e non docente IC Don Gnocchi Loro Sedi REGOLAMENTO PER VISITE GUIDATE E VIAGGI DI ISTRUZIONE Premessa All Albo Le iniziative
DettagliDOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE Art. 26, comma 3 del D.Lgs. n.81/2008
COMUNE DI BAGNOLO IN PIANO Provincia di Reggio Emilia CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO PER L AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO AUSILIARIO PRESSO IL NIDO COMUNALE POLLICINO Anni Scolastici 2011/2012-2012/2013 2013/2014
Dettaglicome Documento di valutazione dei rischi
ing. Domenico Mannelli www.mannelli.info come Documento di valutazione dei rischi Metodologia. Per una corretta valutazione dei rischi occorre che il servizio di prevenzione e protezione adotti una metodologia
DettagliEffettuare gli audit interni
Scopo Definire le modalità per la gestione delle verifiche ispettive interne Fornitore del Processo Input Cliente del Processo Qualità (centrale) e Referenti Qualità delle sedi territoriali Direzione Qualità
DettagliNorme di sicurezza e comportamentali del personale autorizzato a lavorare nei locali adibiti a Camera Pulita
Pag. 1 di 5 Norme di sicurezza e comportamentali del personale autorizzato a lavorare nei locali adibiti a Camera Pulita Premessa Questa nota è indirizzata al personale, dipendente e/o associato, autorizzato
DettagliLA VALUTAZIONE DEI RISCHI
LA VALUTAZIONE DEI RISCHI Dott. Sergio Biagini Tecnico della Prevenzione IL D.LGS. 81/08 (come già previsto dal D.Lgs.. 626/94) INDICA IL PERCORSO DA COMPIERE PER INNALZARE IL LIVELLO DI SICUREZZA E QUALITA
DettagliANALISI DI RISCHIO SEMIQUANTITATIVA IN SUPPORTO ALLE VALUTAZIONI IN PRESENZA DI ATMOSFERE ESPLOSIVE (ATEX)
ANALISI DI RISCHIO SEMIQUANTITATIVA IN SUPPORTO ALLE VALUTAZIONI IN PRESENZA DI ATMOSFERE ESPLOSIVE (ATEX) T. Pezzo *, D. Vannucci *, G. Uguccioni + * D Appolonia SpA, Genova + D Appolonia SpA, San Donato
DettagliAlternanza scuola lavoro: che cosa significa
Alternanza scuola lavoro: che cosa significa È una modalità didattica realizzata in collaborazione fra scuole e imprese per offrire ai giovani competenze spendibili nel mercato del lavoro e favorire l
DettagliCriteri di selezione del collettivo e definizioni
Appendice A Criteri di selezione del collettivo e definizioni Introduzione L indagine sull integrazione sociale delle persone con disabilità è stata realizzata nell ambito del progetto Sistema di Informazione
DettagliLavorazione: GOFFRATURA
Scheda 11 Tipo / Fase: TESSUTI SPECIALI / RIFINIZIONE Lavorazione: GOFFRATURA Scopo della lavorazione La goffratura è una lavorazione di tipo meccanico che viene fatta su qualsiasi tipo di tessuto speciale.
DettagliLINEE GUIDA PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA
LINEE GUIDA PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA Versione 01 25/10/2012 Indice PREMESSA... 2 1 ACCETTAZIONE CONDIZIONI GENERALI PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA... 2 2 DEFINIZIONE MODULI
DettagliConvegno ISPESL. La sicurezza nelle macchine tra nuova Direttiva Macchine e Testo Unico. 23 ottobre 2009
Convegno ISPESL La sicurezza nelle macchine tra nuova Direttiva Macchine e Testo Unico Bari Sala Multimediale Rettorato - Politecnico di Bari 23 ottobre 2009 ing. Francesco Nigri La manutenzione elettrica
DettagliCOMUNE DI MONTICELLO D ALBA - Provincia di Cuneo- REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO MENSA SCOLASTICA
COMUNE DI MONTICELLO D ALBA - Provincia di Cuneo- REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO MENSA SCOLASTICA APPROVATO CON DELIBERA DI CONSIGLIO COMUNALE N. 41 DEL 22/12/2010 MODIFICATO CON DELIBERA DI CONSIGLIO
DettagliAssociazione di Sanità solidale e Iniziative di Utilità Sociale ASIUS
Associazione di Sanità solidale e Iniziative di Utilità Sociale ASIUS Sito: www.asius.onweb.it E-Mail: sanitàsolidale@gmail.com Via Paternum 179 San Pietro Patierno - Napoli LAUREE TRIENNALI PER LE PROFESSIONI
DettagliISTITUTO PROFESSIONALE
Via Resistenza,800 41058 Vignola (Modena) tel. 059 771195 fax. 059 764354 e-mail: mois00200c@istruzione.it www.istitutolevi.it ISTITUTO PROFESSIONALE MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA (con qualifica di
DettagliCosa deve fare il SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE COMPITI
Rappresenta lo spazio organizzativo che all interno dell impresa agricola deve occuparsi della gestione della sicurezza. Il responsabile del SPP viene nominato dal datore di lavoro tra i propri dipendenti
DettagliSVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007
Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,
DettagliVALUTAZIONE DEI RISCHI PER ATTIVITA LAVORATIVA
VALUTAZIONE DEI RISCHI PER ATTIVITA LAVORATIVA Per i dipendenti della scuola, identificati in base al profilo omogeneo di attività, sono riassunti ed identificati i rischi specifici tipici e quanto previsto
DettagliIL PRIMO SOCCORSO QUALI REGOLE RISPETTARE DALLA FORMAZIONE DEL PERSONALE AI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
IL PRIMO SOCCORSO NELLE SCUOLE QUALI REGOLE RISPETTARE DALLA FORMAZIONE DEL PERSONALE AI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE LE NORME DEL D.M. 388/03 LE RESPONSABILITA DEL PERSONALE SCOLASTICO PRESENZA
DettagliREGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA COMUNALE.
REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA COMUNALE. Approvato con deliberazione di C.C. n. 30 del 27.3.1998 Modificato con deliberazioni di C.C.: n. 49 del 29.5.1998 n.
DettagliPERICOLO o FATTORE DI RISCHIO
CONCETTI E DEFINIZIONI PERICOLO o FATTORE DI RISCHIO Proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni (TU) Ambiente Materiali Attrezzature Impianti Metodo
DettagliRegolamento per l installazione e l utilizzo di impianti di videosorveglianza del territorio
Regolamento per l installazione e l utilizzo di impianti di videosorveglianza del territorio ARTICOLO 1 FINALITA Le finalità che la Città di Desio intende perseguire con il progetto di videosorveglianza
DettagliCorso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri
TEST VERIFICA INTERMEDIO 1. Il Datore di Lavoro è: a. La persona che in azienda paga gli stipendi b. La persona che dispone di pieni poteri decisionali e di spesa c. Il capoufficio, il capofficinao colui
DettagliI registri per le protesi mammarie e i registri dei dispositivi impiantabili
I registri per le protesi mammarie e i registri dei dispositivi impiantabili Dott.ssa Rossana Ugenti Direttore Generale del Sistema Informativo e Statistico Sanitario Ministero della salute 6 dicembre
DettagliSCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN
(Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: COMUNE DI MATINO 2) Codice di accreditamento: NZ03254 3) Albo e classe di iscrizione:
DettagliSalute e Sicurezza sul lavoro - 2. Informazione Formazione Addestramento
Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico - Corso integrato Biologia generale e Chimica biologica Modulo didattico: Organizzazione di laboratorio e Sicurezza Salute e Sicurezza sul lavoro - 2 Informazione
DettagliDOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI GENERALE (ART. 4 D. LGS. 626/94 E S.M.I.)
CITTA DI ALESSANDRIA SERVIZIO DI E P.ZZA DELLA LIBERTA N. 1 DEI RISCHI GENERALE (ART. 4 D. LGS. 626/94 E S.M.I.) Servizio Cultura EX OSPEDALE MILITARE VIA CAVOUR, ALESSANDRIA SALA MOSTRE STANZE DI ARTU
DettagliMODALITA OPERATIVE PER LA COSTRUZIONE DI UN DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI EFFICACE VICENZA, 18 NOVEMBRE 2014
MODALITA OPERATIVE PER LA COSTRUZIONE DI UN DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI EFFICACE VICENZA, 18 NOVEMBRE 2014 La valutazione dei rischi Modalità di costruzione del DVR Indice della presentazione 1.
DettagliDocumento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente
Commissione Consultiva Permanente Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG) Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Prima di procedere
DettagliIl Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50
Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50 Beppe Baffert USR CISL Piemonte . Nelle aziende con più di 15 lavoratori il RLS è eletto,
DettagliSICUREZZA E SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA
SICUREZZA E SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA concetti di RISCHIO, DANNO, PREVENZIONE E PROTEZIONE protocollo d intesa 5 febbraio 2015 ASL Brescia ASL Vallecamonica Sebino -Direzione Territoriale del
DettagliMANUALE INFORMATIVO IN MATERIA DI SICUREZZA
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca ISTITUTO COMPRENSIVO CROCE Via Porrettana, 97 40033 Casalecchio di Reno (BO) Tel.051 598372 fax 051 6192124 e-mail: iccroce@iccroce.org sito web:
DettagliN. ore per attività individuali fuori dalla. insegnanti) gestite per gruppi nello stesso gruppo classe): 30
PIANO ANNUALE PER L'INCLUSIVITÀ (PAI) Istituto Tecnico "F. Viganò" Anno scolastico 204/205 N. totale alunni frequentanti: 770 Classe/Sezione ^A ^B ^C ^D ^E ^F ^G ^H ^I 2^A 2^B 2^C 2^D 2^E 2^F N. alunni
DettagliDOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE
DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE (Art. 26, comma 3 Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81) SERVIZI DI ASSISTENZA EDUCATIVA SCOLASTICA AI SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI DEL TERRITORIO
Dettagli2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994
2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994 2.2.4.1 Descrizione L uso delle distanze di sicurezza rappresenta un modo per garantire l integrità fisica dei lavoratori in presenza
DettagliProduzione edilizia e sicurezza a.a. 2009-2010. Lo schema. TITOLO II Luoghi di lavoro
Scienza dell Architettura e dell Ingegneria Edile TITOLO IV D.LGS. 81/08 POS Produzione edilizia e sicurezza a.a. 2009-2010 Lo schema TITOLO I CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI CAPO II SISTEMA ISTITUZIONALE
DettagliRuolo e compiti dell INAIL
Ruolo e compiti dell INAIL Nuovo Polo Salute e Sicurezza NORMATIVA DI RIFERIMENTO D.P.R. 1124/65 TESTO UNICO delle disposizioni per l assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie
DettagliCODICE ETICO DELLA SOCIETA ISI ITALIA
CODICE ETICO DELLA SOCIETA ISI ITALIA 1. Premessa ISI Italia srl ( di seguito ISI e/o Società ) adotta il seguente Codice di comportamento al fine di promuovere l insieme dei principi etici a cui la società
DettagliD.Lgs. 81/08: DEFINIZIONI (art. 2)
SiRVeSS Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole Informazione e formazione in ambito scolastico CORSO DI FORMAZIONE PER 8.1a DIRIGENTI SCOLASTICI E PER DIRETTORI DEI SERVIZI GENERALI
DettagliSOMMARIO PREMESSA... CAMPO DI APPLICAZIONE... SCOPO... ISTRUZIONE OPERATIVA PER CORSI DI STUDIO, MASTER, SCUOLA SPECIALIZZAZIONE...
SOMMARIO PREMESSA... CAMPO DI APPLICAZIONE... SCOPO... ISTRUZIONE OPERATIVA PER CORSI DI STUDIO, MASTER, SCUOLA SPECIALIZZAZIONE... DIAGRAMMA DI FLUSSO PER CORSI DI STUDIO, MASTER, SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE...
DettagliAzienda Sanitaria Firenze
Azienda Sanitaria Firenze I Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro in relazione al D.Lgs. 231/01 DALLA VERIFICA DELL APPLICAZIONE FORMALE ALLA VALUTAZIONE DELL EFFICACIA DEL
DettagliDOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI INDIVIDUAZIONE DEI RISCHI SPECIFICI DEL LUOGO DI LAVORO E MISURE ADOTTATE PER ELIMINARE LE INTERFERENZE (L.123/07 - art. 26 del D.Lgs. 81/08) STAZIONE APPALTANTE:
DettagliIF FELSILAB INNOVAZIONE E FORMAZIONE ORGANISMO DI FORMAZIONE ACCREDITATO DALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA COD. 7095
FORMAZIONE OBBLIGATORIA DEI LAVORATORI, PREPOSTI, DIRIGENTI E DATORI DI LAVORO RSPP La Conferenza permanente per i rapporti Stato-Regioni e le provincie autonome di Trento e Bolzano, con l Accordo siglato
DettagliLA FORMAZIONE PROFESSIONALE
LA FORMAZIONE PROFESSIONALE I corsi di formazione professionale permettono di integrare le conoscenze scolastiche o di acquisire nuove conoscenze e competenze in ambiti diversi dall indirizzo di studio
DettagliCOMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)
COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA
Dettaglib) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi;
Lezione 6 La riunione periodica (art 35) La riunione periodica è un momento di discussione sui temi della prevenzione e della tutela della salute e dell integrità psicofisica dei lavoratori, prevista per
Dettaglida Centri Territoriali Permanenti Centri provinciali di Istruzione per Adulti di Augusta Marconi
da Centri Territoriali Permanenti a Centri provinciali di Istruzione per Adulti di Augusta Marconi Introduzione QuickTime e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine. Attualmente
Dettagli1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RIFERIMENTI... 2 3 SIGLE E DEFINIZIONI... 2 4 RESPONSABILITA...3 5 PROCEDURA...3
del 13 11 2012 Pagina 1 di 6 INDICE 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RIFERIMENTI... 2 3 SIGLE E DEFINIZIONI... 2 4 RESPONSABILITA...3 5 PROCEDURA...3 5.1 Programmazione delle attività...3 5.2 Documentazione...
DettagliREGOLAMENTO OPERATIVO PER L UTILIZZO DELL IMPIANTO ESTERNO DI VIDEOSORVEGLIANZA
REGOLAMENTO OPERATIVO PER L UTILIZZO DELL IMPIANTO ESTERNO DI VIDEOSORVEGLIANZA Approvato con delibera consiglio comunale n. 175 del 22/11/2006 Modificato con delibera consiglio comunale n. 36 DEL 14/03/2013
DettagliCOMUNE DI RUDA Provincia di Udine * * *
COMUNE DI RUDA Provincia di Udine * * * Allegato 9 Documento unico di valutazione dei rischi derivanti da attività affidate ad imprese appaltatrici o a lavoratori autonomi, ai sensi del D.Lgs. 81/2008
DettagliNorme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici
Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 15 Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici ( B.U. REGIONE BASILICATA N.22 del 2 maggio 2009 Articolo 1 Finalità 1. La presente legge, in
DettagliUfficio Scolastico Regionale per l Abruzzo. Rapporto dal Questionari Studenti
Rapporto dal Questionari Studenti SCUOLA xxxxxxxxx Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il questionario studenti ha lo scopo di indagare alcuni aspetti considerati rilevanti per assicurare il benessere
DettagliN O M I N A INCARICATI DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELLE EMERGENZE
DESIGNAZIONE DEI LAVORATORI INCARICATI DELL'ATTUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI E LOTTA ANTINCENDIO, DI EVACUAZIONE DEI LUOGHI DI LAVORO IN CASO DI PERICOLO GRAVE E IMMEDIATO, DI SALVATAGGIO
Dettagli