Corso Advanced LifeSupport ARES118

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1 Corso Advanced LifeSupport Unità Operativa Formazione ARES 118

2 Il corso ALS

3 Obiettivi Comprendere le finalità del corso ALS. Comprendere l importanza di acquisire un metodo di lavoro. Comprendere l importanza del lavoro di squadra. Comprendere il ruolo del team leader.

4 Gli obiettivi di una squadra ALS Indipendentemente da dove avviene l ACC ( territorio od ospedale) gli obiettivi di una squadra ALS sono: ripristinare un circolo e respiro spontanei e proteggere le funzioni vitali degli altri organi. In particolare ci occuperemo della fase advanced del soccorso che si svolge nel territorio che, per ovvi motivi, non può avvalersi di attrezzature e dispositivi diagnostici disponibili, attualmente, solo in ambiente ospedaliero. Pertanto il corso è rivolto a personale sanitario che, operando al di fuori della struttura ospedaliera, si trova ad affrontare situazioni critiche con ridotte risorse strumentali ed umane e tiene conto di quello che è possibile fare attualmente con i mezzi di cui disponiamo.

5 L Advanced Life Support Il corso ALS ha come obiettivo far acquisire ai soccorritori sanitari le competenze e le capacità per gestire in modo sicuro ed appropriato: Il trattamento iniziale dell arresto cardiaco Il trattamento delle situazioni ad elevato rischio di evolutività ( situazioni di periarresto) La stabilizzazione delle funzioni vitali nei momenti immediatamente successivi al ripristino del circolo

6 Il metodo Il corso ALS fornisce un metodo razionale e basato sull evidenza per gestire i pazienti critici. Si tratta di un approccio standardizzato alla rianimazione cardiopolmonare degli adulti, basato sugli algoritmi. Gli algoritmi di trattamento mettono al riparo il paziente dalla variabilità operativa e aiutano il Team Leader nel decision making L algoritmo non sostituisce il giudizio del Team Leader ma lo aiuta nella gestione dell incertezza.

7 Il Team Il corso ALS è strutturato in modo da addestrare gli allievi al gioco di squadra. Riconoscimento del lavoro in equipe come valore Riconoscimento del ruolo del Team Leader. La gestione di un arresto cardiaco richiede che qualcuno si assuma la responsabilità di gestire la squadra e di controllare che ognuno svolga correttamente il proprio compito. Ogni componente del Team conosce le proprie responsabilità e deve essere capace di anticipare le decisioni del TL.

8 Le 4 azioni critiche Un tentativo di RCP advanced richiede il coordinamento di quattro azioni critiche: Gestione delle vie aeree Compressioni toraciche Monitorizzazione ECG e defibrillazione Accesso venoso e somministrazione farmaci Alcune di queste azioni richiedono competenze basic altre advanced E compito del TL assegnare rapidamente i vari compiti.

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10 Conclusioni Il corso ALS fornisce un metodo di lavoro razionale e basato sull evidenza. Il metodo favorisce il lavoro di squadra. Importanza del ruolo del Team Leader.

11 Cause e prevenzione dell arresto cardiorespiratorio

12 Obiettivi Importanza dell identificazione precoce del paziente critico Cause dell arresto cardiorespiratorio nell adulto Identificare e trattare i pazienti a rischio di arresto cardiorespiratorio impiegando l approccio ABCDE

13 Considerazioni generali La maggior parte delle vittime di ACC non sopravvivono. Come soccorritori del 118 nella maggior parte dei casi interveniamo su pazienti rinvenuti già in ACC. Non tutti gli ACC sono eventi improvvisi ed imprevedibili. Nell 80% degli ACC che si verificano in ospedale si osserva un deterioramento clinico nelle ore immediatamente precedenti l ACC. Segni frequenti: Ipossia Irrequietezza o abbassamento del livello di coscienza Ipotensione, tachicardia

14 Cause di arresto cardiorespiratorio La maggior parte degli arresti cardiorespiratori sono causati da processi patologici a carico di: Vie aeree Attività respiratoria Circolazione

15 Cause di arresto cardiorespiratorio problemi in A (vie aeree) Ostruzione causata da: Depressione del SNC Sangue Vomito Corpo estraneo Trauma Infezione Infiammazione Laringospasmo

16 Cause di arresto cardiorespiratorio problemi in B (respirazione) Riduzione del drive respiratorio Depressione del SNC Deficit di ventilazione da alterazioni neuromuscolari o della gabbia toracica Debolezza muscolare Danno neurologico periferico Patologie restrittive della gabbia toracica Dolore da frattura costale Patologie polmonari pneumotorace emotorace infezione riacutizzazione di BPCO asma embolia polmonare ARDS

17 Cause di arresto cardiorespiratorio problemi in C ( circolazione) Primarie Sindromi coronariche acute Aritmie Cardiopatia ipertensiva Valvulopatie Farmaci Cardiopatie ereditarie Alterazioni elettrolitiche e dell equilibrio acido-base Elettrocuzione Secondarie Asfissia Ipossiemia Sanguinamento Ipotermia Shock settico

18 La valutazione ABCDE A B C D E Airway, vie aeree Breathing, respiro Circulation, circolo Disability, stato neurologico Exposure, scoprire il paziente

19 Valutazione A- vie aeree Riconoscimento di eventuali ostruzioni delle vie aeree Parla? Difficoltà respiratoria, senso di angoscia Fame d aria Respiro rumoroso (stridori, sibili, gorgoglii) Attivazione muscolatura accessoria

20 Azione A- vie aeree Trattamento dell ostruzione delle vie aeree Apertura delle vie aeree - es. head tilt, chin lift, jaw thrust Ausili semplici (Guedel) Tecniche avanzate - es. Presidi sovraglottici, intubazione tracheale Ossigeno

21 Valutazione B- respirazione Identificazione dei problemi respiratori O = osserva ( espansione degli emitoraci, deformità, colorito, trachea) P = palpa( crepitio, enfisema sottocutaneo, dolorabilità) A = ascolta(normale murmure vescicolare o rumori patologici) C = conta la frequenza respiratoria S = applica il saturimetro

22 Azioni B- respirazione Trattamento dei problemi di respirazione Somministra ossigeno Tratta la causa sottostante Supporta il respiro se inadeguato - es. ventila con un sistema maschera-pallone-reservoire

23 Valutazione C- circolo Identificazione di problemi circolatori Guarda il paziente (colorito e temperatura della cute, sudorazione,) Perfusione periferica Tempo di riempimento capillare Polso radiale: tachicardia, bradicardia Pressione arteriosa Sanguinamento, perdite di fluidi

24 Azioni C- circolo Accesso venoso Monitoraggio E.C.G. ( 3 derivaz.) Tratta la causa ( es. Cardioversione/antiaritmici, pacing, inotropi, fluidi) Ossigeno/Aspirina/Nitrati/ Morfina per SCA

25 Valutazione D - coscienza AVPU o GCS Glicemia Controllate le terapie in corso

26 Azioni D- coscienza Trattamento ABC Tratta, se possibile, la causa sottostante ( antidoti, se glicemia < 55 mg/dl somministrate glucosio)

27 Valutazione E- scopertura Rimuovi gli abiti per consentire l esame fisico del paziente - es. ferite, sanguinamenti, eruzioni cutanee Valutazione dell addome ( masse pulsanti, dolorabilità, resistenza) Arti inferiori e superiori Evita la dispersione di calore Rispetta la privacy del paziente

28 Valutazione ABCDE principi di base l ABCDE deve sempre essere completato In caso di variazioni repentine delle condizioni del paziente si ricomincia sempre da A (accertamento della coscienza- si chiama e si scuote-) Risolvere il problema e poi passare alla fase successiva (ad esempio è inutile passare alla B se non si è risolto un problema di pervietà in A) Rivalutare

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30 Conclusioni Il precoce riconoscimento dei pazienti a rischio può prevenire l ACC La maggior parte dei pazienti presentano un deterioramento clinico prima di un ACC L ACC è in genere determinato da problemi a livello di vie aeree, respiro o circolo Utilizzare l approccio ABCDE per identificare e trattare i pazienti a rischio di arresto cardiorespiratorio

31 Sindromi coronariche acute

32 Obiettivi Comprendere lo spettro delle presentazioni cliniche delle sindromi coronariche acute (S.C.A.) Riconoscere le diverse manifestazioni della patologia Conoscere I trattamenti dei diversi quadri clinici

33 SCA e Morte cardiaca improvvisa L incidenza delle malattie cardiovascolari è in diminuzione in Europa. La cardiopatia ischemica però rimane la prima causa di morte nonostante la forte riduzione verificatasi negli ultimi 40 anni, anche in Italia Anche la mortalità intraospedaliera è diminuita, attualmente è del 5,7% tra coloro che ricevono terapia riperfusiva.la mortalità è comunque elevata perché i 2/3 delle morti avvengono fuori dall ospedale. Le SCA sono la causa più comune delle aritmie maligne che portano alla morte cardiaca improvvisa. La migliore possibilità di ridurre la mortalità è migliorare il trattamento precoce nella fase extraospedaliera (L.G. ILCOR 2005)

34 Sindromi coronariche acute Spettro di quadri clinici dovuto a: Rottura di una placca ateromasica Spasmo coronarico Formazione di un trombo

35 Placca fissurata

36 Sindromi coronariche acute Sono forme cliniche diverse dello stesso processo patologico: Angina instabile Infarto miocardico NSTEMI Infarto miocardico STEMI

37 Sindromi coronariche acute

38 Angina stabile Dolore da ischemia miocardica Dolore o senso di oppressione al torace Può irradiarsi a: gola/braccia/dorso/epigastrio provocato dall attività fisica migliora se l attività cessa NON è una sindrome coronarica acuta

39 Angina instabile Angina sempre più frequente o causata da sforzi minori Angina ricorrente ed imprevedibile, non legata allo sforzo Dolore toracico prolungato e non legato allo sforzo

40 Angina instabile L ECG può essere normale Se c è sottoslivellamento del tratto ST rischio elevato Gli enzimi cardiaci di solito sono normali Se c è un aumento anche modesto di troponinat rischio elevato

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42 Infarto miocardico senza sopraslivellamento del tratto ST (NSTEMI) Sintomi suggestivi di infarto miocardico Alterazioni ECG iniziali non specifiche Sottoslivellamento del tratto ST inversione dell onda T Aumento degli enzimi cardiaci (CK) Aumento delle troponine

43 NSTEMI

44 Infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST (STEMI) Dolore toracico prolungato Elevazione acuta dell ST Probabile sviluppo di onde Q Innalzamento di: enzimi cardiaci (CK) Troponine Il trattamento efficace e precoce può limitare il danno miocardico e prevenire lo sviluppo delle onde Q

45 STEMI antero-laterale

46 Trattamento immediato di tutte le sindromi coronariche acute A,B,C,D,E MANO Morfina Aspirina 300 mg per os Nitroglicerina Ossigeno

47 Pazienti con STEMI o IMA con BBS. di nuova insorgenza Terapia precoce di riperfusione coronarica: Trombolisi Angioplastica coronarica percutanea transluminale (PTCA) Bypass chirurgico

48 Blocco di branca sinistra (BBS)

49 Controindicazioni assolute alla terapia trombolitica Precedente ictus emorragico Altri episodi cerebrovascolari acuti da meno di 6 mesi Trauma o neoplasia del SNC Recente intervento di chirurgia maggiore o trauma maggiore Sanguinamento interno attivo Dissezione aortica Patologie note della coagulazione

50 STEMI trattamento dopo riperfusione o in assenza di riperfusione Terapia antitrombotica Beta-bloccanti ACE inibitori

51 Angina instabile ed NSTEMI Obiettivi: Impedire la progressione del trombo Eparina Clopidogrel Inibitori glicoproteina IIb/IIIa Ridurre il consumo di ossigeno Beta bloccanti Nitrati Ace inibitori

52 S.C.A. : ruolo dell educazione dei cittadini I pazienti con IMA possono ricevere il massimo beneficio dalle terapie attuali solo se attivano precocemente il Sistema di Emergenza Sanitaria Oltre la metà dei pazienti non chiama il 118 e si reca in ospedale con i propri mezzi. Questo comportamento irrazionale può dipendere da: timore di creare problemi, attirare l attenzione dei vicini, creare allarme ingiustificato ecc.. Inconsapevolezza di quello che può succedere.

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54 Conclusioni Riconoscere le diverse presentazioni cliniche delle SCA Approccio A, B, C, D, E e MANO Inizia precocemente la terapia riperfusiva se indicata Identificare I pazienti ad alto rischio per ulteriori accertamenti e terapie

55 L algoritmo universale

56 Obiettivi Comprendere il trattamento dei pazienti in ACC per FV/TV senza polso Comprendere il trattamento dei pazienti in ACC a causa di un ritmo non defibrillabile (Asistolia/PEA)

57 Algoritmo universale adulto Aprire le vie aeree Ricercare segni di vita Chiamare il Team di Rianimazione RCP 30:2 Fino alla connessione ad un defibrillatore/monitor Verificare il Ritmo Defibrillabile (FV/TV senza polso) Non defibrillabile (PEA/Asistolia) 1 Shock J bifasico o 360 J Riprendere immediatament e RCP 30:2 per 2 min Durante la RCP: Correggi le cause reversibili Controlla la posizione degli elettrodi e dei contatti Effettua intubazione ed accesso ev Somministra ossigeno Compressioni toraciche continue dopo intubazione Adrenalina ogni 3-5 Amiodarone 300 mg dopo il terzo shock Riprendere immediatament e RCP 30:2 per 2 min

58 A vie aeree B GAS C Polso Conferma l arresto cardiaco clinicamente Chiama ALS Inizia subito RCP ( 30:2) Ricorda: le compressioni al centro del torace sempre profonde almeno 5 cm e con un ritmo di circa bpm

59 Algoritmo universale adulto Aprire le vie aeree Ricercare segni di vita Chiamare il Team di Rianimazione RCP 30:2 Fino alla connessione ad un defibrillatore/monitor Verificare il Ritmo Defibrillabile (FV/TV senza polso) Non defibrillabile (PEA/Asistolia) 1 Shock J bifasico o 360 J Riprendere immediatament e RCP 30:2 per 2 min Durante la RCP: Correggi le cause reversibili Controlla la posizione degli elettrodi e dei contatti Effettua intubazione ed accesso ev Somministra ossigeno Compressioni toraciche continue dopo intubazione Adrenalina ogni 3-5 Amiodarone 300 mg dopo il terzo shock Riprendere immediatament e RCP 30:2 per 2 min

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62 Ritmi defibrillabili Dopo il 3 shock Adrenalina 1 mg e Amiodarone 300 mg e.v. in bolo rapido Continuare con gli RCP e shock ogni 2 minuti Adrenalina ogni 3-5 minuti

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64 Algoritmo universale adulto Aprire le vie aeree Ricercare segni di vita Chiamare il Team di Rianimazione RCP 30:2 Fino alla connessione ad un defibrillatore/monitor Verificare il Ritmo Defibrillabile (FV/TV senza polso) Non defibrillabile (PEA/Asistolia) 1 Shock J bifasico o 360 J Riprendere immediatament e RCP 30:2 per 2 min Durante la RCP: Correggi le cause reversibili Controlla la posizione degli elettrodi e dei contatti Effettua intubazione ed accesso ev Somministra ossigeno Compressioni toraciche continue dopo intubazione Adrenalina ogni 3-5 Amiodarone 300 mg dopo il terzo shock Riprendere immediatament e RCP 30:2 per 2 min

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66 Asistolia Durante la RCP : Controllare che gli elettrodi siano connessi correttamente ( senza interrompere RCP) somministrare adrenalina 1mg e.v. ogni 3-5 minuti

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68 Ritmi non defibrillabili Adrenalina 1 mg e.v. in bolo rapido Ripetibile ogni 3-5 minuti

69 Aprire le vie aeree Ricercare segni di vita Chiamare il Team di Rianimazione RCP 30:2 Fino alla connessione ad un defibrillatore/monitor Verificare il Ritmo Defibrillabile (FV/TV senza polso) Non defibrillabile (PEA/Asistolia) 1 Shock J bifasico o 360 J Riprendere immediatament e RCP 30:2 per 2 min Durante la RCP: Correggi le cause reversibili Controlla la posizione degli elettrodi e dei contatti Effettua intubazione ed accesso ev Somministra ossigeno Compressioni toraciche continue dopo intubazione Adrenalina ogni 3-5 Amiodarone 300 mg dopo il terzo shock Riprendere immediatament e RCP 30:2 per 2 min Titolo Presentazione 04/06/2012 Pagina 69

70 Cause reversibili ( 4I e 4T)

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73 Conclusioni La diagnosi di ACC è clinica Necessità di una RCP precoce, di qualità e con il minor numero possibile di interruzioni Importanza di riconoscere rapidamente i ritmi defibrillabili

74 Il paziente ipoperfuso La Triade cardiovascolare

75 Davanti ad un paziente affetto da ipotensione, shock o EPA ci si deve sempre domandare qual è la causa del problema e questa deve essere ricercata nella triade cardiovascolare. Problema di : pompa, volume o frequenza?

76 In un paziente critico l obiettivo è assicurare agli organi vitali un sufficiente apporto di O2. Tale apporto è dato dal prodotto della gettata cardiaca per il contenuto arterioso di O2 La gettata cardiaca è determinata da : volume circolante, frequenza cardiaca, e contrattilità miocardica ( triade cardiovascolare) Il contenuto arterioso di O2 è determinato dalla concentrazione di Hb e dalla sua saturazione in O2. A parità di contenuto arterioso di O2 l apporto di O2 ad organi e tessuti dipende dalla gettata cardiaca ( triade cardiovascolare)

77 Hb Funzione contrattile O2 NEL SANGUE X PORTATA CARDIACA L/m volume SaO 2 frequenza

78 E importante comprendere questo meccanismo per evitare gli errori più gravi quali: usare fluidi o vasopressori quando l ipotensione è causata da un problema di frequenza usare vasopressori invece di fluidi quando il problema è di volume usare fluidi quando il circolo è già troppo pieno ed il problema è dovuto alla pompa

79 difetto assoluto/relativo VOLUME eccesso a livello polmonare TRIADE CARDIOVASCOLARE Troppo bassa FREQUENZA Troppo alta A volte possono coesistere più problemi Insieme! difetto primario POMPA difetto secondario

80 Problemi di volume emorragia perdite gatrointestinali perdite renali ustioni sepsi e anafilassi deficit assoluti: deficit relativi: vasodilatazione (farmaci e neurogena) EPA eccesso assoluto:

81 Problemi di frequenza BAV 2 e 3 grado malfunzione PM bradicardia assoluta: bradicardia relativa: mancata risposta cronotropa nello stress

82 Problemi di pompa miocardiopatie miocarditi SCA esiti ischemia valvulopatie deficit primari: deficit secondari: pnx iperteso tamponamento embolia polmonare

83 Sintomi / segni Tachipnea, ridotta saturazione di O2, quadro obiettivo polmonare Ipotensione, bradi/tachicardia, tempo di riempimento capillare SNC: vertigini, astenia, agitazione, rallentamento - sopore Cute fredda sudata, pallore, cianosi. La diagnosi di ipoperfusione è clinica e si ottiene attraverso la valutazione ABCDE.

84 Il test di riempimento volemico ( Fluid Challenge Test) Un problema di volume è quello più facilmente correggibile (almeno temporaneamente) in ambiente extraospedaliero ed è quello che il soccorritore tenterà di correggere per primo. escludere una stasi polmonare somministrare ml di colloidi o ml di cristalloidi in 10 se si nota un aumento della PA somministrare ancora fluidi ( problema di volemia) se la PA non aumenta o segni di edema polmonare sospendere l infusione ( problema di pompa)

85 Problema di volume assoluto Fermare le perdite Infondere cristalloidi 2000 ml in ( 2 accesso venoso+ spremisacca) Verificare la risposta Sostituire le perdite soluzioni di cristalloidi colloidi o plasma emotrasfusioni

86 Problema di volume relativo Trattare la patologia di base Test di riempimento Verificare la rispost Considerare le amine: adrenalina (anafilassi)

87 Problema di frequenza Pacing Cardioversione Farmaci

88 Problemi di pompa Test di riempimento (se assente congestione polmonare) Verificare la risposta Trattare la patologia di base Rivascolarizzazione miocardica se indicata Considerare amine

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90 Conclusioni La diagnosi di ipoperfusione è clinica e si ottiene tramite la valutazione ABCDE Davanti ad un paziente ipoperfuso ragionare sempre in termini di triade cardiovascolare Nel dubbio tentare un test di riempimento

91 Bradicardie e tachicardie

92 Obiettivi Capire i principi di trattamento delle bradicardie Capire i principi di trattamento delle tachicardie Capire il diverso trattamento dei pazienti stabili ed instabili

93 Aritmie peri-arresto Principi di Trattamento Come sta il paziente? Qual è l aritmia?

94 Principi di Trattamento Davanti ad una tachiaritmia la prima cosa da fare, prima ancora di identificare il ritmo al monitor, è valutare la stabilità emodinamica del paziente. Se il paziente con tachiaritmia diventa all improvviso instabile la diagnosi di ritmo passa in seconda linea rispetto all urgenza di procedere ad una stabilizzazione Tratta il paziente e non il monitor!

95 Principi di Trattamento Le domande che il soccorritore si deve porre sono: Il paziente è stabile o instabile? I segni e sintomi sono dovuti alla tachicardia? La FC è inferiore a 150? Il QRS è stretto o largo? La PA è normale, alta o bassa?

96 Segni avversi Bassa gittata cardiaca Compromissione dello stato di coscienza, dolore toracico, dispnea pallore, estremità fredde, ipotensione, insufficienza cardiaca EPA, aumento pressione in vena giugulare, fegato da stasi Tachicardia eccessiva Complessi stretti >200 bpm Complessi larghi >150 bpm Bradicardia eccessiva <40 bpm o <60 bpm se riserva cardiaca ridotta

97 Segni avversi O = Obnubilamento D = Dispnea D = Dolore toracico I = Insufficienza cardiaca O = oltre. ODDIOOO. come sta il paziente!

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100 Algoritmo tachicardie

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102 Considerazioni importanti Non cardiovertire mai un ritmo sinusale, non importa quanto sia instabile il paziente Se la tachicardia sembra essere a complessi larghi, trattala sempre come se fosse un tachicardia ventricolare.

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104 Algoritmo Bradicardie

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106 Conclusioni Tratta il paziente e non il monitor! Se possibile cerca precocemente l aiuto di un esperto Non rimandare il trattamento dei pazienti instabili

107 Situazioni particolari di arresto

108 Obiettivi Comprendere le situazioni nelle quali è necessario apportare delle variazioni all algoritmo universale di trattamento

109 CIRCOSTANZE SPECIALI GRAVIDANZA Patologie cardiache preesistenti (ad es. patologie cardiache congenite, ischemia miocardica) Embolia polmonare Ipertensione in gravidanza (es. da eclampsia) Sepsi Gravidanza extrauterina Emorragia Embolia di fluido amniotico- avviene di norma nel corso del travaglio ed è tipicamente associata a coagulazione intravasale disseminata Qualsiasi altra causa di arresto cardiaco (ad es. trauma)

110 CIRCOSTANZE SPECIALI GRAVIDANZA Principali variazioni all approccio ALS standard Intubazione precoce, per l alto rischio di ostruzione delle vie aeree /inalazione Predisposizione ad una intubazione difficile Spostamento a sinistra dell utero Taglio cesareo d emergenza se dopo 5 minuti la rianimazione non è efficace

111 CIRCOSTANZE SPECIALI INTOSSICAZIONE E utile cercare di ottenere tutte le informazioni disponibili sulla scena e/o dai familiari per capire che cosa è stato assunto L approccio deve partire dall ABCDE per pazienti critici, con l aggiunta di terapia antidotica specifica in relazione al tossico ingerito Identificare i soggetti a rischio di arresto cardiaco per trasportarli in terapia intensiva Valutare e supportare le vie aeree (A), intubare se il livello di coscienza tende a scendere Valutare e supportare il respiro (B), praticare l emogasanalisi e correggere l ipossia se presente; considerare la ventilazione meccanica in caso di ipossia persistente o ipercapnia Valutare e supportare il circolo (C), mediante accesso venoso, fluidi, inotropi, ECG; l allargamento del QRS predispone allo sviluppo di aritmie Contattare il Centro Antiveleni o il database TOXBASE

112 CIRCOSTANZE SPECIALI INTOSSICAZIONE Principali variazioni all approccio ALS standard Evitare respirazione bocca a bocca nelle intossicazioni da cianuro, solfuro di idrogeno (H2S), corrosivi e organofosforici; Utilizzare antidoti specifici ove possibile; Considerare i metodi per favorire l eliminazione della sostanza dall organismo.

113 CIRCOSTANZE SPECIALI ASMA Principali variazioni all approccio ALS standard Considerare l'intubazione oro-tracheale precoce La ventilazione può essere difficile I soggetti sono a rischio elevato di PNX Trattare la disidratazione Usare broncodilatatori dopo rianimazione iniziale

114 CIRCOSTANZE SPECIALI ANAFILASSI Principali variazioni all approccio ALS standard Allontanare l allergene Utilizzo precoce di adrenalina se la reazione è grave Prevedere una possibile compromissione della pervietà delle vie aeree e quindi considerare una intubazione oro tracheale precoce Somministrare fluidi, se è presente un quadro di shock conclamato Considerare altri farmaci ( beta2- agonisti, antistaminici, steroidi)

115 CIRCOSTANZE SPECIALI IPOVOLEMIA Considera le possibili cause di arresto cardiaco da ipovolemia: - Trauma - Rottura di aneurisma dell aorta - Emorragia digestiva - Emorragia post-operatoria - Chiedi aiuto - allerta il team chirurgico - Infondi liquidi ed arresta l emorragia - Emotrasfusione

116 CIRCOSTANZE SPECIALI IPOVOLEMIA Principali variazioni all approccio ALS standard Rianimazione con liquidi Intervento chirurgico precoce per prevenire ulteriore perdita di liquidi

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118 Conclusioni Le tecniche di rianimazione devono essere modificate in alcune circostanze speciali Il riconoscimento precoce di queste circostanze ed il loro trattamento efficace può migliorare la prognosi dell'arresto cardiaco

a cura di : Alessandro Trevisan Croce Rossa Italiana Ambulanza ALS CRI-118

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