I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO

Transcript

1 SECO STATISTICHE E COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO Le dinamiche trimestrali Aggiornamento al 1 trimestre 2013 a cura del NETWORK SECO giugno 2013

2 Il Network SeCO è costituito da: Provincia autonoma di Bolzano: Osservatorio Mercato del Lavoro Provincia autonoma di Trento: Agenzia del Lavoro Regione Campania: Agenzia della Campania per il Lavoro e l Istruzione Regione Emilia-Romagna: Servizio Lavoro Regione Friuli Venezia Giulia: Agenzia Regionale del Lavoro Regione Liguria: Agenzia Liguria Lavoro-Osservatorio Regionale Mercato Lavoro Regione Lombardia: Agenzia Regionale Istruzione, Formazione e Lavoro Regione Marche: Osservatorio Regionale Mercato del Lavoro Regione Piemonte: Agenzia Piemonte Lavoro e Osservatorio del Mercato del Lavoro Regione Autonoma della Sardegna: Agenzia regionale per il lavoro, U.O. Osservatorio del mercato del lavoro Regione Umbria: Osservatorio sul mercato del lavoro e supporto alle politiche del lavoro Regione Veneto: Veneto Lavoro Osservatorio&Ricerca SeCO - Statistiche e Comunicazioni Obbligatorie Giugno /7

3 Il primo trimestre I rapporti di lavoro dipendente 2 Per l insieme delle 11 regioni osservate le assunzioni nel primo trimestre 2013 sono diminuite del 7,1% rispetto al corrispondente trimestre del Si è dunque accentuato il trend negativo e su base annua la riduzione risulta leggermente inferiore: -5,8%. Umbria (-20,5%), Campania (-14,6%) e Lombardia (-11%) sono le aree con la contrazione trimestrale più pronunciata; Marche ed Emilia- Romagna quelle con risultati allineati (o in leggera crescita rispetto) all anno precedente. Anche le cessazioni sono diminuite (-3,5%) ma in misura inferiore alle assunzioni, perciò il saldo è peggiorato. Su base annua le posizioni di lavoro dipendente sono calate di circa unità. In tale risultato conta molto la Lombardia ( ) ma anche le altre tre regioni più grandi Veneto, Piemonte, Campania concorrono con contrazioni importanti (tra 20 e unità). Considerando le caratteristiche anagrafiche sono diminuite, nel confronto tendenziale, sia le assunzioni di italiani (-7%) che di stranieri (-7,6%); più quelle degli uomini (-10%) che quelle delle donne (-4,3%); più quelle dei giovani (-12,2%) che quelle degli adulti (-5,6%). Quanto ai settori, le perdite occupazionali continuano ad essere concentrate nel manifatturiero e nelle costruzioni, dove le assunzioni sono diminuite rispettivamente del 14% e del 21%. Il segno negativo è comune a tutte le realtà osservate. Meno intenso ma direzionato nel medesimo verso è l andamento del terziario: -4%. Campania, Umbria e Lombardia sono le realtà che evidenziano la dinamica più insoddisfacente. Per i contratti, infine, si registra la dinamica fortemente negativa dell apprendistato (-29%). Anche per tutte le altre tipologie si registrano flessioni: -11,6% per il tempo indeterminato, -6% per il somministrato, -4,4% per il tempo determinato. I rapporti di lavoro a chiamata È continuato anche nel primo trimestre 2013, per il terzo trimestre consecutivo, il forte decremento del ricorso al lavoro a chiamata: -50% (-22% su base annua). Il trend è analogo in tutte le regioni osservate. Su base annua il saldo risulta pesantemente negativo ( ) per effetto dei mutati comportamenti della domanda di lavoro indotti dall entrata in vigore della l. 92/2012. I rapporti di lavoro parasubordinato Come per il lavoro a chiamata, anche per l insieme del parasubordinato prosegue la tendenza alla flessione: -24% sul primo trimestre 2012, -16% su base annua. Il saldo trimestrale è fisiologicamente positivo (come accade sempre nel primo trimestre, a seguito del rinnovo dei rapporti di lavoro cadenzati annualmente) ma risulta più che dimezzato rispetto all anno precedente ( contro ). Su base annua il saldo mostra una decisa contrazione (-62mila unità) per effetto delle dinamiche indotte dalla l. 92/ I dati relativi al Friuli Venezia Giulia saranno integrati successivamente. 2 Sono considerati tali tutti i rapporti di lavoro con contratto a tempo indeterminato, a tempo determinato, di apprendistato, di inserimento e di somministrazione. Il lavoro domestico e il lavoro a chiamata (intermittente) sono considerati separatamente date le loro specificità: in particolare i flussi riguardanti il lavoro a chiamata non corrispondono ad un inizio effettivo di prestazione lavorativa. SeCO - Statistiche e Comunicazioni Obbligatorie Giugno /7

4 Licenziamenti collettivi: inserimenti in lista di mobilità ex l. 223/ Nel primo trimestre 2013 gli inserimenti in lista di mobilità a seguito di procedure di licenziamento collettivo sono aumentati significativamente: +16,3%. Si tratta di un incremento superiore a quello osservato su base annua (+6,6%) e comune a gran parte delle regioni osservate (su base trimestrale solo la Liguria presenta un segno negativo). 3 La piccola mobilità, vale a dire gli inserimenti in l. 236/1993, non è più stata rifinanziata ed è quindi praticamente finita. SeCO - Statistiche e Comunicazioni Obbligatorie Giugno /7

5 Tab. 1 - Dinamica dei rapporti di lavoro nel 1 trimestre 2013 e variazioni rispetto al corrispondente periodo del 2012 Assunzioni Cessazioni Saldi Val. ass. Var. tendenziale Val. ass. Var. tendenziale 1 trim trim 2012 Lavoro dipendente* Piemonte ,6% ,1% Lombardia ,0% ,5% Liguria ,9% ,3% Bolzano ,5% ,4% Trento ,8% ,0% Veneto ,7% ,0% Emilia-Romagna ,7% ,1% Marche ,0% ,8% Umbria ,5% ,1% Campania ,6% ,7% Sardegna ,5% ,7% Totale ,1% ,5% Lavoro intermittente Piemonte ,4% ,3% Lombardia ,8% ,7% Liguria ,3% ,8% Bolzano ,2% ,3% Trento ,2% ,4% Veneto ,1% ,1% Emilia-Romagna ,5% ,8% Marche ,8% ,5% Umbria ,5% ,2% Campania ,1% ,1% Sardegna ,0% ,4% Totale ,9% ,1% Lavoro parasubordinato Piemonte ,1% ,0% Lombardia ,9% ,6% Liguria ,0% ,3% Bolzano ,4% 974 5,8% Trento ,0% ,2% Veneto ,6% ,2% Emilia-Romagna ,4% ,7% Marche ,8% ,5% Umbria ,8% ,7% Campania ,9% ,8% Sardegna ,9% ,0% Totale ,9% ,3% * Al netto di lavoro domestico e lavoro intermittente. Fonte: SeCO SeCO - Statistiche e Comunicazioni Obbligatorie Giugno /7

6 Tab. 2 Dinamica dei rapporti di lavoro nel periodo aprile 2012-marzo 2013 e variazioni rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente Assunzioni Cessazioni Saldi aprile Val. ass. Var. tendenziale Val. ass. Var. tendenziale marzo 2013 aprile marzo 2012 Lavoro dipendente* Piemonte ,4% ,9% Lombardia ,6% ,9% Liguria ,8% ,6% Bolzano ,7% ,9% Trento ,2% ,3% Veneto ,0% ,9% Emilia-Romagna ,4% ,6% Marche ,3% ,7% Umbria ,6% ,9% Campania ,8% ,1% Sardegna ,4% ,4% Totale ,8% ,9% Lavoro intermittente Piemonte ,8% ,0% Lombardia ,4% ,0% Liguria ,7% ,9% Bolzano ,9% ,9% Trento ,9% ,6% Veneto ,7% ,3% Emilia-Romagna ,4% ,5% Marche ,9% ,1% Umbria ,6% ,3% Campania ,1% ,4% Sardegna ,5% ,1% Totale ,9% ,2% Lavoro parasubordinato Piemonte ,4% ,4% Lombardia ,2% ,4% Liguria ,7% ,2% Bolzano ,4% ,4% Trento ,2% ,4% Veneto ,1% ,9% Emilia-Romagna ,1% ,3% Marche ,2% ,9% Umbria ,7% ,1% Campania ,6% ,8% Sardegna ,6% ,2% Totale ,8% ,8% * Al netto di lavoro domestico e lavoro intermittente. Fonte: SeCO SeCO - Statistiche e Comunicazioni Obbligatorie Giugno /7

7 Tab. 3 Ingressi in lista di mobilità I trimestre 2013 Periodo aprile 2012-marzo 2013 val. ass. Var. tendenziale Saldo val. ass. Var. tendenziale Saldo Piemonte ,9% ,8% Lombardia* ,3% ,6% Liguria 464-4,5% ,5% Bolzano 128 4,9% ,3% 332 Trento ,4% ,8% 435 Veneto ,9% ,0% Emilia-Romagna ,9% ,4% Marche ,6% ,0% Umbria ,6% ,7% Totale ,3% ,6% * I dati si riferiscono alla data di autorizzazione all iscrizione in lista e non alla data di inizio effettivo del periodo di mobilità. Fonte: SeCO SeCO - Statistiche e Comunicazioni Obbligatorie Giugno /7