Le malattie da PRIONI. Io paura della mucca pazza?? Perché dovrei???? sono un gallo!!!!

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Le malattie da PRIONI. Io paura della mucca pazza?? Perché dovrei???? sono un gallo!!!!"

Transcript

1 Le malattie da PRIONI Io paura della mucca pazza?? Perché dovrei???? sono un gallo!!!!

2 I prioni Il termine di prioni è stato coniato per indicare agenti patogeni di natura proteica provvisti di proprietà infettanti, in grado di provocare una serie di encefalopatie degenerative dell uomo e di alcuni animali.

3 Le malattie da prioni: malattie genetiche o malattie da infezione? I prioni sono isoforme patologiche di proteine normali (presenti soprattutto nei neuroni) che hanno la loro origine nella presenza di mutazioni nel gene codificatore e che si accumulano nelle cellule neuronali, danneggiandole irreversibilmente. Le proteine prioniche, pur essendo il risultato di una mutazione genica, sono capaci di moltiplicarsi nell ospite e di indurre una patologia.. L inoculazione o l ingestione di sospensioni contenenti prioni è in grado di indurre la comparsa della patologia in soggetti normali, i quali a loro volta diventano sorgente di possibile infezione.

4 Le encefalopatie spongiformi I prioni sono gli agenti responsabili di una serie di encefalopatie spongiformi caratterizzate, dal punto di vista istologico, dalla presenza di lesioni degenerative, che conferiscono al tessuto nervoso un aspetto spongioso (spongiforme: comparsa di vacuoli a livello dei dendriti neuronali e dei neuroni) Si manifestano con: atrofia perdita di cellule neuronali proliferazione delle cellule gliali deposizione di fibrille di natura glicoproteica (placche)

5 Sistema nervoso normale Patologico (vacuolo all interno del nervo facciale)

6 TSE Illustrazione schematica delle più frequenti localizzazioni delle lesioni da malattie prioniche. Nella BSE è colpito il midollo allungato, nella FFI la regione talamica, nel CJD la corteccia cerebrale, mentre nel KURU e nella GSS viene maggiormente interessato il cervelletto.

7 TSE TSE umane non si trasmettono per via verticale. Alcune (GSS e 10% di CJD ) hanno meccanismo di tipo ereditario Gruppo malattie eterogeneo Trasmissione verticale probabile per Scrapie

8 TSE Lungo periodo di incubazione Sintomatologia di tipo neurologico Decorso clinico progressivo e costantemente fatale Lesioni di tipo degenerativo al SNC No lesioni di tipo infiammatorio o risposte immunitarie Costante presenza di una proteina specifica (PrPresres o PrPsc) responsabile delle lesioni degenerative

9 TSE PRIONE: fattori patogeneticamente importanti Mancata risposta immunitaria o infiammatoria Elevata resistenza alla degradazione Estrema resistenza a numerosi agenti fisici o chimici in grado di inattivare altri microorganismi

10 TRATTAMENTI INEFFICACI PER INATTIVARE GLI AGENTI INFETTANTI TSE AGENTI FISICI AGENTI CHIMICI Calore umido (100 C per 1 ora) Congelamento Radiazioni ultraviolette Radiazioni ionizzanti ph 2,1-10,5 Etanolo Formaldeide Acqua ossigenata Iodofori Permanganato Disinfettanti fenolici

11 Procedure in grado di inattivare agenti TSE Procedure ad alta efficienza Temperatura o concentrazione Tempo ipoclorito di sodio 2% di Cloro attivo 1 ora Autoclave in NaOH (idrossido di Na) 2M Acido formico (tessuto cerebrale fissato in formalina) 121 C 30 minuti 98% 1 ora

12 Transmissible Spongiform Encephalopathy Le TSE sono attualissime, dopo l epidemia BSE nel Regno Unito (anni ) La scrapie è la TSE meglio conosciuta (TSE prototipo)

13 Le encefalopatie spongiformi sono trasmissibili Scrapie: è stata la prima encefalopatia spongiforme di cui è stata dimostrata l infettività, manifestatasi nelle greggi di pecore (1936). Si manifesta clinicamente con mancanza di coordinamento muscolare (atassia), tremori, deperimento organico (cachessia) e intenso prurito. La trasmissione orizzontale fu dimostrata per la prima volta nel 1936 da Cullié e Chelle.

14 Le encefalopatie spongiformi sono trasmissibili Scrapie: L infezione avviene attraverso la via orale. La trasmissione può avvenire sia per via orizzontale (principalmente durante i parti) sia, probabilmente, per via materna (???). La malattia può essere diffusa da animali infetti ma ancora asintomatici. Inoltre, sembra sussistere una relazione dose-risposta: tanto più lunga (e precoce) è l esposizione degli animali sani ad animali infetti tanto maggiore è l incidenza nell allevamento, con un accorciamento dei tempi di incubazione

15 Le encefalopatie spongiformi sono trasmissibili Kuru: atassia progressiva dimostrata nella Nuova Guinea (1950). C. Gajdusek dimostrò che le lesioni encefaliche presenti nei soggetti affetti da Kuru erano identiche a quelle presenti negli animali infetti da scrapie. Inoltre, l inoculazione intracerebrale di materiale cerebrale proveniente da soggetti deceduti per kuru provocava nello scimpanzé manifestazioni cliniche e anatomo-patologiche identiche mesi Trasmissione orrizontale

16 Le encefalopatie spongiformi riguardanti la patologia animale Scrapie (pecore) Cachessia cronica (alce, cervo) Encefalopatia spongiforme dei felini Encefalopatia trasmissibile del visone Encefalopatia spongiforme del bovino (BSE) sembrano tutte imputabili ad infezioni esogene contratte per via alimentare, in seguito alla introduzione nella catena alimentare animale, di materiali provenienti da animali portatori di patologie di questo tipo

17 Le encefalopatie spongiformi riguardanti la patologia umana SPORADICHE : CJD (malattia di Creutzfeldt-Jacob) 1 caso ogni persone/anno. Alterazione spontanea PrP? FAMILIARI: Malattia di Gerstmann-Straussler-Scheinker; Insonnia Familiare Fatale. Alterazione trasmissibile PrP? INFETTIVE: KURU; nv CJD (variante della malattia di Creutzfeldt-Jacob)

18 Insonnia Familiare Fatale (FFI) Età media: 40 anni. A differenza di altre encefalopatie spongiformi, i cambiamenti della sostanza grigia sono confinate ai nuclei talamici e provocano disturbi del ritmo sonno-veglia. Negli stadi precoci della malattia, il paziente può avere difficoltà nell addormentarsi e difficoltà motorie intermittenti. Questo stadio può durare mesi, ma alla fine progredisce nell insonnia, in iperattività simpatica e nella demenza. Il corso della malattia dura in media 13 mesi I Ricercatori del Service de Neurologie dell Hopital Saint-Joseph a Parigi hanno segnalato il 5 caso di insonnia familiare fatale in Francia, caratterizzato da una mutazione al codone 178 del gene della proteina prionica e da una condizione di eterozigosi Met/Val al codone 129.

19 Malattia di Gerstmann-Straussler-Scheinker (GSS) Simile alla malattia di Creutzfeldt-Jakob, è trasmissibile ad animali da esperimento. La malattia è riscontrata ovunque; ad ogni modo, l incidenza è di circa 100 volte inferiore rispetto alla malattia di Creutzfeldt-Jakob. Età di esordio più precoce (40 anziché 60 anni) e una più lunga durata media di malattia (5 anni anziché 9 mesi). I pazienti presentano una degenerazione spinocerebellare o una degenerazione olivo ponto cerebellare, con un atassia cerebellare che si verifica precocemente. La malattia progredisce verso un atassia degli arti, disartria, demenza, parkinsonismo, sordità, cecità e paralisi dello sguardo. Infine si ha una compromissione del tratto corticospinale.

20 Malattia di Creutzefeldt-Jacob (CJ) CJ sporadica, familiare, iatrogena e nv diffusa in tutto il mondo con incidenza di: 1 caso/anno/10 6 individui. Declino delle capacità motorie e cognitive, rapida (dal momento dei sintomi) evoluzione letale della patologia. Nella maggior parte dei casi si presenta in casi isolati (CJ sporadica), mentre occasionalmente (10%) nella forma familiare (CJ familiare-1924) con trasmissione ereditaria, autosomica, dominante. 1970: dimostrazione della trasmissibilità interumana, in conseguenza di interventi sanitari: verifica di alcuni casi di CJ iatrogena in pazienti trattati con ormoni della crescita, in soggetti sottoposti ad allotrapianti di cornea o in pazienti trattati con elettrodi stereotassici.

21 Encefalopatia spongiforme del bovino (BSE) 1986: Gran Bretagna. Origine: dallo scrapie (salto di specie??) Utilizzo di farine animali Paventato rischio trasmissione bovino-uomo ad oggi: una nuova forma di CJ: Creutzefeldt-Jacob new-variant

22 Creutzefeldt-Jacob New Variant Sintomi psichiatrici: decorso relativamente protratto (fino a 38 mesi dall inizio della sintomatologia alla morte del paziente). Insorge spontaneamente (in assenza di possibili cause di trasmissione iatrogena) in soggetti relativamente giovani (età media 27 anni) rispetto alla CJ sporadica (età media 65 anni). Le evidenze epidemiologiche (patologia riscontrata solo nelle popolazioni interessate dalla epidemia di BSE) e alcune caratteristiche del prione fanno considerare la CJ-nv come infezioni esogena contratta per via alimentare.

23 I prioni..eziologia L agente eziologico si dimostra resistente a trattamenti 1) in grado di inattivare i virus convenzionali 2) trattamenti in grado di inattivare gli acidi nucleici sensibile a trattamenti 1) (urea, fenoli) in grado di inattivare le proteine.

24 Eziologia La trasmissibilità sperimentale della patologia coincide con una proteina, parzialmente glicosilata formata da 254 aminoacidi e dal p.m. di 33-35kd, denominata PrP (proteina prionica) Questa proteina è formata prevalentemente da zone strutturali ad α-elica, lega atomi di rame nell octarepeat (N-term) e svolge numerose funzioni nei fenomeni di plasticità neuronale. a elica b elica

25 PrP Sc proteina prionica associata allo scrapie e PrP c proteina prionica cellulare Tutte le cellule dei mammiferi contengono un gene Prnp (cromosoma 20) che codifica una proteina molto simile chiamata PrP c Prnp PrP c La PrP c codificata dal gene Prnp è costituita da 254 aminoacidi, è glicosilata a livello di due asparagine in posizione 181 e 197. La PrP c si ancora (mediante un gruppo glicosil-fosfadil-inositolo) alla membrana delle cellule (neuroni, polmoni, cuore, rene, pancreas, testicoli, leucociti e piastrine).

26 PrP Sc proteina prionica patologica e PrP c proteina prionica cellulare La PrP Sc e la PrP c differenze PrP c PrP Sc dimensioni 33-35kd 27-30kd c.molecolare a helix b helix Resistenza alla digestione con enzimi proteolitici (proteasi)

27 La PrP c (Prion Protein Cellular) è una proteina solubile le cui funzioni non sono ancora ben note ma importante nella trasmissione dei segnali nervosi. La PrP sc (Prion Protein Scrapie), è una proteina misfolded, in cui si ha la conversione delle α-eliche in foglietti β, cambiamento che provoca un ripiegamento diverso della proteina che la rende insolubile e resistente alle proteasi. Nel cervello queste proteine misfolded causano il cambiamento della proteina prionica nativa, PrPc, nella forma PrPsc.

28 La proteina prionica PrP sc porta alla formazione di aggregati proteici, chiamate fibrille amiloidali che possono formare delle placche che sembrano apparire al microscopio come dei buchi al cervello. Questo causa deterioramento delle capacità fisiche e mentali, e alla fine la morte.

29 Trasmissione sperimentale di prioni 1 inoculazione da una specie ad un altra p.i. lungo Comparsa di sintomi morbosi p.i. più breve Passaggio successivo in animali della stesse specie Se tentiamo di nuovo di inoculare nella specie di origine abbiamo lo stesso andamento, periodo lungo di incubazione prima della comparsa dei sintomi morbosi Barriera di specie..e.

30 Barriera di specie..e. la sequenza della Prp sc è sempre quella della Prp c codificata dalle cellule dell animale ospite e non la Prp sc utilizzata nell inoculo iniziale e questo indica che.. La trasmissibilità dei prioni è un fenomeno che richiede la cooperazione di Prp c codificata dall ospite con Prp sc esogena

31 La barriera di specie Trasmissione efficiente Trasmissione inefficiente criceto 1 : topo nel cui genoma è inserito il gene Prnp di criceto Topo t 1 criceto Topo Topo criceto La barriera di specie è superata se nell animale sono presenti geni eterologhi in grado di codificare la PrP c di origine

32 Modello sperimentale di trasmissione dei prioni Encefalopatie umane o animali trasmissibili: PrP c viene usualmente sintetizzata e degradata durante il normale metabolismo. Possono avvenire in modo assolutamente casuale delle modificazioni che portano la PrP c a forme parzialmente srotolate (PrP*) che rappresenterebbero una fase intermedia verso la transizione b sheet Prione esogeno PrP c PrP* PrP sc degradazione

33 Modello sperimentale di trasmissione dei prioni P I prioni esogeni legandosi ad una molecola PrP* dell ospite ne catalizzano la definiva transizione verso la forma patologica, con la produzione finale di due molecole di PrP sc. * * P * P accumulo P P P P P P Dopo un certo periodo (incubazione) sufficiente all accumulo delle quantità di proteina prionica patologica compaiono i sintomi

34 Encefalopatie spongiformi a carattere familiare Si ha una trasmissione ereditaria autosomica e dominante. Nei soggetti portatori di una mutazione nel gene che codifica la PrP, la PrP c presenta delle mutazioni che diminuiscono la probabilità di assumere un normale aspetto. Le proteine prioniche neoformate intervengono nel passaggio PrP* ---PrP sc PrP c PrP* PrP sc P P P P P

35 Encefalopatie spongiformi: forme sporadiche Non sono mai state riscontrate mutazioni del gene. La patologia potrebbe essere il risultato di mutazioni somatiche (che occorrono solo nelle cellule neuronali coinvolte dalla patologia) o di eventi casuali non noti.

36 Encefalopatie spongiformi: CJ nuova variante Sono dovuti all infezione da prioni esogeni, introdotti nell organismo per via alimentare. Le evidenze: 1) correlazione spazio-temporale con l epidemia BSE negli animali 2) il prione della BSE è facilmente trasmissibile a topi transgenici per la proteina PrP c bovina 3) il prione della CJ nuova variante è trasmissibile ai topi nei quali provoca una patologia identica a quella indotta dal prione di origine bovina, risultando estremamente affine.

37 Predisposizione genetica alle malattie da prioni Una aumentata predisposizione genetica è individuabile nel polimorfismo presente a livello del codone (posizione 129) nel gene Prnp dove può essere normalmente presente sia il codone per l aa valina (VAL), sia il codone per l aa metionina (MET). Popolazione generale 37% Met/Met 51% Met/Val 12% Val/Val CJ sporadica la frequenza di omozigosi Val/Val Met/Met è del 90% Fattore di rischio

38 Predisposizione genetica alle malattie da prioni L omozigosi non è un elemento predittivo (Giappone: elevata frequenza di Met/Met) ma un fattore predisponente in grado di agire in concomitanza con l esposizione con altri fattori (?) essenziali per la comparsa della patologia. Una omozigosi Met/Met è comunque associata ad una forma di demenza rapida e progressiva Una omozigosi Val/Val è associata ad un decorso prolungato con prevalenti sintomi iniziali di atassia.

39 CJ iatrogena Una omozigosi Met/Met o Val/Val è stata dimostrata anche in casi di CJ iatrogena associata alla somministrazione di ormone della crescita di origine estrattiva umana Una omozigosi Met/Met è stata dimostrata in tutti i casi di CJ nuova variante Quindi Il polimorfismo a livello del codone 129 svolge un ruolo genetico predisponente anche nei confronti della patologia da prioni esogeni, essendo il grado di influenzare l interazione tra proteina prionica patologica e proteina normale

40 Rischio di trasmissione orizzontale delle encefalopatie Una significativa trasmissibilità delle malattie da prioni è stata accertata nello scrapie delle pecore e delle capre (assunzione di annessi embrionali, per via alimentare, tra animali dello stesso gregge). Gli altri casi sono dovuti ad interventi artificiali: cannibalismo nel Kuru interventi sanitari nella CJ iatrogena farine proteiche animali nella BSE

41 CJD: infettività mediante sangue? E stato dimostrato che il sangue di animali infettati sperimentalmente può contenere livelli bassi-dell agente infettante identificato come causa di CJD, anche se al momento non si hanno prove certe della trasmissione tra umani. Ma l assenza di evidenza non è evidenza di assenza L assenza di dati relativi alla trasmissione via sangue potrebbe essere dovuta a: 1. Assenza di infettività plasma - prima dell inizio della fase sintomatica e bassi livelli di infettività durante la fase sintomatica. 2. La necessità di una carica infettante di almeno 5 volte superiore a quella necessaria per la trasmissione via intracerebrale

42 CJD: infettività mediante sangue? Al momento, non ci sono casi accertati casi CJ iatrogena (via sangue), anche se sono note donazioni effettuate da persone con CJD. Il rischio potenziale potrebbe essere variabile da 1/ a 1/ In realtà i trattamenti eseguiti durante la processazione del sangue sottolineano un rischio uguale a 0.

43 Precauzioni Impiego di prodotti (farmaci cosmetici) contenenti materiali di origine bovina) Impiego sanitario di materiali di origine umana (sangue, organi, tessuti) Trattamento ed eliminazione di materiali di origine umana in cui si sospetti il rischio (una notevole garanzia è rappresentata dal trattamento con NaOH 1N per 60 min e successivo trattamento in autoclave a 121 C per 30 min)

44 Diagnosi etiologica Il sospetto deriva da un progressivo declino delle funzioni cognitive e/o motorie del paziente. Non sono presenti fenomeni infiammatori, non si ha produzione di anticorpi LA DIAGNOSI E CLINICA Diagnosi eziologica: Materiale bioptico cerebrale ricerca di PrPsc mediante antisieri specifici.

45 I test rapidi attualmente accettati dalla Comunità Europea sono: Nome commerciale Metodica Ditta produttrice Prionics-Check Western Immunoblotting Prionics AG Enfer TSE Diagnosi etiologica ELISA in chemiluminescenza Abbott TeSeE ELISA sandwich Bio-rad Prionics-Check LIA In Pro CDI-5 test ELISA in chemiluminescenza Immunoassay conformazionale Prionics AG In Pro Biotechnology

www.fisiokinesiterapia.biz La BSE 2000 2001 Totale Regno Unito 1312 0 179.441 Germania 7 7 20 Belgio 9 0 19 Danimarca 1 1 3 Spagna 2 3 5 Francia 162 6 248 Irlanda 152 0 599 Italia 0 11 13 Lussemburgo 0

Dettagli

Università degli Studi del Sannio

Università degli Studi del Sannio Università degli Studi del Sannio Dipartimento di Scienze e Tecnologie Corso: Basi Genetiche delle Malattie (8 CFU) 3 Prova Intercorso, 29 Maggio 2104 Nome Cognome Matricola 1) La distrofia muscolare di

Dettagli

LE ENCEFALOPATIE SPONGIFORMI TRASMISSIBILI (TSE) Si tratta di malattie neurodegenerative ad esito fatale che colpiscono sia l uomo che gli animali

LE ENCEFALOPATIE SPONGIFORMI TRASMISSIBILI (TSE) Si tratta di malattie neurodegenerative ad esito fatale che colpiscono sia l uomo che gli animali LE ENCEFALOPATIE SPONGIFORMI TRASMISSIBILI (TSE) Si tratta di malattie neurodegenerative ad esito fatale che colpiscono sia l uomo che gli animali Caratteristiche comuni delle TSE Sono associate alla presenza

Dettagli

LE MALATTIE DA PRIONI. Sandro Sorbi e Silvia Bagnoli

LE MALATTIE DA PRIONI. Sandro Sorbi e Silvia Bagnoli LE MALATTIE DA PRIONI Sandro Sorbi e Silvia Bagnoli PRIONE: libero acronimo di proteinaceus infective particle. Prusiner et al., 1981 Mucca pazza in verità mucca atassica LE MALATTIE DA PRIONI La stessa

Dettagli

ATASSIA SPINOCEREBELLARE 17 (SCA17) (OMIM #607136)

ATASSIA SPINOCEREBELLARE 17 (SCA17) (OMIM #607136) ATASSIA SPINOCEREBELLARE 17 (SCA17) (OMIM #607136) Il gene implicato nella SCA17 è il gene TATA box-binding protein (TBP) che fa parte del complesso della RNA polimerasi II ed è essenziale per dare inizio

Dettagli

Charvensod 12/02/2001

Charvensod 12/02/2001 Charvensod 12/02/2001 1 Encefalopatie Spongiformi Trasmissibili Gruppo di malattie degenerative che colpiscono il Sistema Nervoso Centrale dell uomo e degli animali 2 Forme nell uomo Malattia di Creutzfeldt-

Dettagli

Che cos è la celiachia?

Che cos è la celiachia? Che cos è la celiachia? La celiachia è una malattia infiammatoria cronica dell intestino tenue, dovuta ad una intolleranza al glutine assunto attraverso la dieta. Il glutine è una proteina contenuta in

Dettagli

Classificazione dei tessuti

Classificazione dei tessuti Tessuto nervoso Classificazione dei tessuti Tessuto nervoso Caratterizzato da eccitabilità e conduttività Costituito principalmente da due tipi di cellule: Cellule neuronali o neuroni che sono caratteristiche

Dettagli

Modello per la struttura (presunta) di un RNA viroide: le lineette interne indicano i legami tra le basi complementari

Modello per la struttura (presunta) di un RNA viroide: le lineette interne indicano i legami tra le basi complementari Viroidi Agenti infettivi costituiti da una sola molecola di RNA circolare a singolo filamento (+ o -), ripiegato a formare regioni a doppia elica, prive di capside, sensibili a RNasi Aree a doppia elica

Dettagli

Gangliosidosi GM1 e GM2

Gangliosidosi GM1 e GM2 Gangliosidosi GM1 e GM2 Le gangliosidosi appartengono ad un gruppo di malattie ereditarie conosciute come Lysosomal Storage Deseases (traducibile come malattie da stoccaggio lisosomale), in cui, a causa

Dettagli

Presentazione progetti di ricerca Struttura Complessa Neuropsichiatria Infantile

Presentazione progetti di ricerca Struttura Complessa Neuropsichiatria Infantile Presentazione progetti di ricerca Struttura Complessa Neuropsichiatria Infantile Studio Epidemiologico su Mucopolisaccaridosi Ricerca Geni Coinvolti in alcune forme di paraplegia spastica ereditaria Screening

Dettagli

Mortalità infantile I perché di uno studio

Mortalità infantile I perché di uno studio Mortalità infantile I perché di uno studio Nei regimi demografici ad alta mortalità, i morti nel primo anno di vita costituiscono 1/4-1/3 dei decessi complessivi Tra il primo ed il secondo anno di vita

Dettagli

Il rischio cancerogeno e mutageno

Il rischio cancerogeno e mutageno Il rischio cancerogeno e mutageno Le sostanze cancerogene Un cancerogeno è un agente capace di provocare l insorgenza del cancro o di aumentarne la frequenza in una popolazione esposta. Il cancro è caratterizzato

Dettagli

La catena Epidemiologica

La catena Epidemiologica La catena Epidemiologica STORIA NATURALE DELLE MALATTIE esposizione al/ai fattori di rischio insorgenza della malattia esito guarigione cronicizzazione decesso Principali differenze tra malattie infettive

Dettagli

Lo sviluppo del cancro è un processo complesso che coinvolge parecchi cambiamenti nella stessa cellula staminale. Poiché tutte le cellule staminali

Lo sviluppo del cancro è un processo complesso che coinvolge parecchi cambiamenti nella stessa cellula staminale. Poiché tutte le cellule staminali Tumore Cos è il tumore? Il tumore o neoplasia (dal greco neo,, nuovo, e plasìa,, formazione), o cancro se è maligno, è una classe di malattie caratterizzate da una incontrollata riproduzione di alcune

Dettagli

Modello del collasso idrofobico. Il folding è facilitato dalla presenza di chaperons molecolari quali le Heat Shock Proteins, Hsp70 e Hsp60

Modello del collasso idrofobico. Il folding è facilitato dalla presenza di chaperons molecolari quali le Heat Shock Proteins, Hsp70 e Hsp60 Modello gerarchico Modello del collasso idrofobico Il folding è facilitato dalla presenza di chaperons molecolari quali le Heat Shock Proteins, Hsp70 e Hsp60 Le Hsp70 si legano ai segmenti idrofobici di

Dettagli

Che cos'è la SCLEROSI MULTIPLA

Che cos'è la SCLEROSI MULTIPLA Che cos'è la SCLEROSI MULTIPLA Sommario Che cos'è la sclerosi multipla? Chi viene colpito? Che cosa causa la sclerosi multipla? La sclerosi multipla è ereditaria? Come progredisce la malattia? IMPORTANTE:

Dettagli

GENETICA MENDELIANA NELL UOMO

GENETICA MENDELIANA NELL UOMO GENETICA MENDELIANA NELL UOMO GENETICA FORMALE o GENETICA CLASSICA basata unicamente su risultati visibili di atti riproduttivi. È la parte più antica della genetica, risalendo agli esperimenti di Mendel

Dettagli

Mendeliana Autosomica Dominante (AD) Autosomica Recessiva (AR) X-linked Recessiva (X-linked R) X-linked Dominante (X-linked D) Y-linked

Mendeliana Autosomica Dominante (AD) Autosomica Recessiva (AR) X-linked Recessiva (X-linked R) X-linked Dominante (X-linked D) Y-linked Trasmissione ereditaria di un singolo gene (eredità monofattoriale) Mendeliana Autosomica Dominante (AD) Autosomica Recessiva (AR) X-linked Recessiva (X-linked R) X-linked Dominante (X-linked D) Y-linked

Dettagli

LA SINDROME DI VON HIPPEL-LINDAU. Conoscere per Curare

LA SINDROME DI VON HIPPEL-LINDAU. Conoscere per Curare LA SINDROME DI VON HIPPEL-LINDAU Conoscere per Curare 1) Che cos è VHL? La sindrome di Von Hippel-Lindau è una rara malattia a carattere ereditario che determina una predisposizione allo sviluppo di neoplasie

Dettagli

Scala fenotipica. Dominante o recessivo? fenotipo. fenotipo. fenotipo A 1 A 1 A 2 A 2 A 1 A 2

Scala fenotipica. Dominante o recessivo? fenotipo. fenotipo. fenotipo A 1 A 1 A 2 A 2 A 1 A 2 fenotipo Dominante o recessivo? Scala fenotipica fenotipo A 1 A 1 A 2 A 2 fenotipo A 1 A 2 A 1 dominante A 1 e A 2. codominanti A 2 dominante A 1 dominanza incompleta A 2 dominanza incompleta Nei casi

Dettagli

Campylobacter spp. e Igiene degli Alimenti. Valerio Giaccone Dipartimento di Sanità pubblica, Patologia comparata e Igiene veterinaria di Padova

Campylobacter spp. e Igiene degli Alimenti. Valerio Giaccone Dipartimento di Sanità pubblica, Patologia comparata e Igiene veterinaria di Padova Campylobacter spp. e Igiene degli Alimenti Valerio Giaccone Dipartimento di Sanità pubblica, Patologia comparata e Igiene veterinaria di Padova Famiglia Campylobacteraceae tre generi: Campylobacter, Arcobacter,

Dettagli

PRODA Istituto di Diagnostica Clinica

PRODA Istituto di Diagnostica Clinica PRODA Istituto di Diagnostica Clinica Sezione di Citogenetica e Genetica molecolare Responsabile: Dott. Guglielmo Sabbadini Specialista in Genetica Medica Informazioni per la diagnosi molecolare di sordita

Dettagli

La Sclerosi Multipla (SM) è una patologia infiammatorio-degenerativa del Sistema Nervoso Centrale a decorso cronico che colpisce il giovane adulto.

La Sclerosi Multipla (SM) è una patologia infiammatorio-degenerativa del Sistema Nervoso Centrale a decorso cronico che colpisce il giovane adulto. Sclerosi multipla FONTE : http://www.medicitalia.it/salute/sclerosi-multipla La Sclerosi Multipla (SM) è una patologia infiammatorio-degenerativa del Sistema Nervoso Centrale a decorso cronico che colpisce

Dettagli

MSKQ2014 - Versione B

MSKQ2014 - Versione B MSKQ2014 - Versione B 2014/B Edizione Originale Italiana MSKQ Versione B: Copyright 2009 - Alessandra Solari, Fondazione IRCCS Istituto Neurologico C. Besta, Via Celoria 11, 20133 Milano solari@istituto-besta.it

Dettagli

Alice Laita Raffaella Fornaseri Sofia Raffa

Alice Laita Raffaella Fornaseri Sofia Raffa PSICOPATOLOGICO PSICOPATOLOGICO Alice Laita Raffaella Fornaseri Sofia Raffa CAPITOLO V CAPITOLO V RISCHIO RISCHIO SINDROME DI DOWN È una malattia genetica causata dalla presenza di un cromosoma 21 in più:

Dettagli

E conservato dalla refrigerazione e dal congelamento. Ipoclorito di Sodio, contenente 2% di clorina disponibile;

E conservato dalla refrigerazione e dal congelamento. Ipoclorito di Sodio, contenente 2% di clorina disponibile; EZIOLOGIA CLASSIFICAZIONE DELL AGENTE EZIOLOGICO L agente eziologico della BSE è un agente trasmissibile non convenzionale simile all agente eziologico della Scrapie degli ovicaprini. E stato denominato

Dettagli

Le demenze. Manuel Soldato Geriatra RSA S. F. Cabrini - Codogno

Le demenze. Manuel Soldato Geriatra RSA S. F. Cabrini - Codogno Le demenze Manuel Soldato Geriatra RSA S. F. Cabrini - Codogno LE DEMENZE DEFINIZIONE 1. La demenza definisce uno stato di progressivo decadimento delle funzioni cognitive prodotto da una patologia cerebrale

Dettagli

EPIGENETICA (2014) 1. Metilazione del DNA. 2. Organizzazione della cromatina. 3. Imprinting genomico

EPIGENETICA (2014) 1. Metilazione del DNA. 2. Organizzazione della cromatina. 3. Imprinting genomico EPIGENETICA (2014) Il "dogma centrale" della biologia molecolare sostiene che le informazioni ereditarie sono trasmesse attraverso meccanismi genetici. In realtà, lungo le generazioni, una cellula scambia

Dettagli

Le caratteristiche comuni di queste patologie risiedono nell inevitabile neurodegenerazione e nella conseguente letalità.

Le caratteristiche comuni di queste patologie risiedono nell inevitabile neurodegenerazione e nella conseguente letalità. Giovanni Frontera Le malattie da prione, note anche come Encefalopatie Spongiformi Trasmissibili (TSE), sono patologie neurodegenerative letali la cui eziologia è associata alla conversione della proteina

Dettagli

SISTEMA NERVOSO. Il sistema nervoso controlla e regola tutte le funzioni dell organismo.

SISTEMA NERVOSO. Il sistema nervoso controlla e regola tutte le funzioni dell organismo. SISTEMA NERVOSO In tutti gli animali, il sistema nervoso è la rete di coordinamento e controllo che riceve tutte le informazioni, le interpreta e risponde ad esse in vari modi. Il sistema nervoso controlla

Dettagli

Alberto Viale I CROMOSOMI

Alberto Viale I CROMOSOMI Alberto Viale I CROMOSOMI DA MENDEL ALLA GENETICA AL DNA ALLE MUTAZIONI I cromosomi sono dei particolari bastoncelli colorati situati nel nucleo delle cellule. Sono presenti nelle cellule di ogni organismo

Dettagli

La genetica è la disciplina che si occupa della trasmissione dei caratteri ereditari Si divide in:

La genetica è la disciplina che si occupa della trasmissione dei caratteri ereditari Si divide in: La genetica La genetica è la disciplina che si occupa della trasmissione dei caratteri ereditari Si divide in: 1. Genetica mendeliana 2. Genetica citoplasmatica 3. Citogenetica 4. La genetica delle popolazioni

Dettagli

INFEZIONI VIRALI A TRASMISSIONE MATERNO-FETALI

INFEZIONI VIRALI A TRASMISSIONE MATERNO-FETALI INFEZIONI VIRALI A TRASMISSIONE MATERNO-FETALI Alcune malattie infettive ad eziologia virale e andamento benigno nei soggetti immunocompetenti, se sono contratte durante la gravidanza, possono rappresentare

Dettagli

Il sale è un elemento fondamentale per l alimentazione umana ed è costituito da cloruro di sodio (NaCl). Una sua eccessiva introduzione però può

Il sale è un elemento fondamentale per l alimentazione umana ed è costituito da cloruro di sodio (NaCl). Una sua eccessiva introduzione però può Sale e salute Il sale è un elemento fondamentale per l alimentazione umana ed è costituito da cloruro di sodio (NaCl). Una sua eccessiva introduzione però può causare gravi problemi alla salute. La quantità

Dettagli

Il RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA. T. Mandarino (MMG ASL RMA )

Il RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA. T. Mandarino (MMG ASL RMA ) Il RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA T. Mandarino (MMG ASL RMA ) La Malattia di Alzheimer La malattia di Alzheimer è la forma più frequente

Dettagli

Che cos è l AIDS. Il virus H.I.V. è la causa dell immunodeficienza acquisita

Che cos è l AIDS. Il virus H.I.V. è la causa dell immunodeficienza acquisita HIV e AIDS Che cos è l AIDS L A.I.D.S. o S.I.D.A. è una sindrome da immunodeficienza acquisita. E una malattia del sistema immunitario che ne limita e riduce le funzioni. Le persone colpite sono più suscettibili

Dettagli

Elementi di Patologia Generale Dott.ssa Samantha Messina Lezione: Patologia Genetica

Elementi di Patologia Generale Dott.ssa Samantha Messina Lezione: Patologia Genetica Elementi di Patologia Generale Dott.ssa Samantha Messina Lezione: Patologia Genetica Anno accademico 2009/2010 I anno, II semestre CdL Infermieristica e Fisioterapia PATOLOGIA GENETICA Oggetto di studio

Dettagli

l'insieme di tutti i casi esistenti in un determinato momento ed in una

l'insieme di tutti i casi esistenti in un determinato momento ed in una Le misure di frequenza delle malattie possono descrivere: l'insieme di tutti i casi esistenti in un determinato momento ed in una determinata popolazione il verificarsi di nuovi casi A questo scopo si

Dettagli

A cura di: Direzione Sanitaria Aziendale Direzione Medica di Polo Ospedaliero Comitato Infezioni Ospedaliere (C.I.O.)

A cura di: Direzione Sanitaria Aziendale Direzione Medica di Polo Ospedaliero Comitato Infezioni Ospedaliere (C.I.O.) A cura di: Direzione Sanitaria Aziendale Direzione Medica di Polo Ospedaliero Comitato Infezioni Ospedaliere (C.I.O.) Si espongono, per opportuna conoscenza, gli ultimi aggiornamenti disponibili al 12/10/2014

Dettagli

Diabete. Malattia metabolica cronica dipendente da una insufficiente produzione di insulina. Ridotta disponibilità alterazione della normale azione

Diabete. Malattia metabolica cronica dipendente da una insufficiente produzione di insulina. Ridotta disponibilità alterazione della normale azione Diabete Malattia metabolica cronica dipendente da una insufficiente produzione di insulina Ridotta disponibilità alterazione della normale azione Epidemiologia Popolazione mondiale affetta intorno al 5%

Dettagli

BSE. Le malattie causate dai prioni negli animali. Scrapie Sheep & Goats Infection in genetically susceptible animals

BSE. Le malattie causate dai prioni negli animali. Scrapie Sheep & Goats Infection in genetically susceptible animals Epidemiologia dell'encefalopatia spongiforme bovina (BSE) e del morbo di Creutzfeldt Jakob (CJD) Dott.Fulvio Zorzut U. F.Profilassi Malattie Infettive e Vaccinazioni Dipartimento di Prevenzione di Trieste

Dettagli

La mutazione è una modificazione della sequenza delle basi del DNA

La mutazione è una modificazione della sequenza delle basi del DNA La mutazione è una modificazione della sequenza delle basi del DNA Le mutazioni sono eventi rari e importanti in quanto sono alla base dell evoluzione biologica Le mutazioni possono essere spontanee (dovute

Dettagli

Mario Rossi 25/04/2019. www.trapiantocapelli.info

Mario Rossi 25/04/2019. www.trapiantocapelli.info Mario Rossi 25/04/2019 www.trapiantocapelli.info L alopecia androgenetica è la principale causa di calvizie che colpisce circa l 70% degli uomini e il 35% delle donne giovani (percentuale che sale al 50%

Dettagli

Prof. Maria Nicola GADALETA

Prof. Maria Nicola GADALETA Prof. Maria Nicola GADALETA Email: m.n.gadaleta@biologia.uniba.it Facoltà di Scienze Biotecnologiche Corso di Laurea in Biotecnologie Sanitarie e Farmaceutiche Biochimica e Biotecnologie Biochimiche DISPENSA

Dettagli

A cosa serve al clinico e alla famiglia conoscere il difetto di base? Correlazione genotipo fenotipo

A cosa serve al clinico e alla famiglia conoscere il difetto di base? Correlazione genotipo fenotipo 2 Convegno Nazionale Sindrome di Rubinstein Taybi Lodi, 17 19 maggio 2013 A cosa serve al clinico e alla famiglia conoscere il difetto di base? Correlazione genotipo fenotipo Donatella Milani Cristina

Dettagli

QUADRO EPIDEMIOLOGICO DELLA MALATTIA DI CREUTZFELDT- JAKOB E SINDROMI CORRELATE

QUADRO EPIDEMIOLOGICO DELLA MALATTIA DI CREUTZFELDT- JAKOB E SINDROMI CORRELATE QUADRO EPIDEMIOLOGICO DELLA MALATTIA DI CREUTZFELDT- JAKOB E SIDROMI CORRELATE EMILIA-ROMAGA, 1 GEAIO 2010-31 DICEMBRE 2012 Segnalazioni di MCJ el periodo 2010-2012 sono pervenute al Sevizio Sanità pubblica

Dettagli

Tratto dal libro Come vivere 150 anni Dr. Dimitris Tsoukalas

Tratto dal libro Come vivere 150 anni Dr. Dimitris Tsoukalas 1 Tratto dal libro Come vivere 150 anni Dr. Dimitris Tsoukalas Capitolo 7 Enzimi, le macchine della vita Piccole macchine regolano la funzione del corpo umano in un orchestrazione perfetta e a velocità

Dettagli

Malattie da Prioni umane: epidemiologia e clinica

Malattie da Prioni umane: epidemiologia e clinica Malattie da Prioni umane: epidemiologia e clinica 20 CORSO NAZIONALE per Tecnici di Laboratorio Biomedico Riccione, 21-24 Maggio 2013 Anna Ladogana Dipartimento di Biologia Cellulare e Neuroscienze E-mail:anna.ladogana@iss.it

Dettagli

FIACCHEZZA, STANCHEZZA, MALESSERE MORALE. Carenza di ferro molto diffusa e spesso sottovalutata

FIACCHEZZA, STANCHEZZA, MALESSERE MORALE. Carenza di ferro molto diffusa e spesso sottovalutata FIACCHEZZA, STANCHEZZA, MALESSERE MORALE Carenza di ferro molto diffusa e spesso sottovalutata Cari pazienti! Vi sentite spesso fiacchi, stanchi, esauriti o giù di morale? Soffrite facilmente il freddo?

Dettagli

I Papillomavirus sono tutti uguali?

I Papillomavirus sono tutti uguali? Cos è il Papillomavirus? Il Papillomavirus è un microscopico nemico della tua salute. Attento, però, a non sottovalutare la pericolosità di questo microrganismo lungo solo 55 milionesimi di millimetro.

Dettagli

L Insulina è un ormone prodotto dal pancreas implicato nel metabolismo dei carboidrati.

L Insulina è un ormone prodotto dal pancreas implicato nel metabolismo dei carboidrati. DIABETE E RISCHIO CANCRO: RUOLO DELL INSULINA Secondo recenti studi sono più di 350 milioni, nel mondo, gli individui affetti da diabete, numeri che gli regalano il triste primato di patologia tra le più

Dettagli

PRINCIPALI TIPI CELLULARI DEL SISTEMA NERVOSO NEURONI (CELLULE NERVOSE ) CELLULE GLIALI, O GLIA

PRINCIPALI TIPI CELLULARI DEL SISTEMA NERVOSO NEURONI (CELLULE NERVOSE ) CELLULE GLIALI, O GLIA PRINCIPALI TIPI CELLULARI DEL SISTEMA NERVOSO NEURONI (CELLULE NERVOSE ) CELLULE GLIALI, O GLIA Corteccia cerebrale ed aree associate: da 12 a 15 miliardi di neuroni Cervelletto: 70 miliardi di neuroni

Dettagli

ONDE ELETTROMAGNETICHE

ONDE ELETTROMAGNETICHE ONDE ELETTROMAGNETICHE ONDE ELETTROMAGNETICHE Sono parte integrante dell ambiente in cui viviamo e lavoriamo Di origine artificiale (per esempio le onde radio, radar e nelle telecomunicazioni) Di origine

Dettagli

La Malattia di Alzheimer. Manuel Soldato

La Malattia di Alzheimer. Manuel Soldato La Malattia di Alzheimer Manuel Soldato Caratteristiche Più frequente forma di demenza Deterioramento ingravescente delle capacità cognitive Comparsa di disturbi comportamentali e dell affettività Progressiva

Dettagli

Il vostro bambino e lo Screening Neonatale

Il vostro bambino e lo Screening Neonatale Il vostro bambino e lo Screening Neonatale Guida per i Genitori A cura di: Centro Fibrosi Cistica e Centro Malattie Metaboliche AOU A. Meyer, Firenze Cari genitori, la Regione Toscana, secondo un programma

Dettagli

LA MALATTIA DI CREUTZFELDT-JAKOB

LA MALATTIA DI CREUTZFELDT-JAKOB LA MALATTIA DI CREUTZFELDT-JAKOB SOMMARIO Introduzione. -Epidemiologia e fattori di rischio. -Variabilita` fenotipica e fattori predittivi di sopravvivenza. -Diagnosi e terapia. Introduzione La malattia

Dettagli

Meccanismi Biochimici delle Neurodegenerazioni

Meccanismi Biochimici delle Neurodegenerazioni Meccanismi Biochimici delle Neurodegenerazioni Lesson1 Lesson2 Lesson3 Lesson4 Lesson5 Lesson6 INDEX Intro Aggregazione proteica: ripiegamento delle proteine sistema di controllo qualità delle proteine

Dettagli

Sclerosi Multipla e vescica

Sclerosi Multipla e vescica encathopedia Sclerosi Multipla e vescica Trattamento delle disfunzioni urinarie Quali sono gli effetti della SM sulla vescica Vantaggi del CIC Sclerosi Multipla (SM) La sclerosi multipla è una patologia

Dettagli

IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E MEDICINA GENERALE L ALLARME EBOLA: CLINICA E MANAGEMENT DELLE EPIDEMIE DEL TERZO MILLENNIO NEL SETTING DELLA

IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E MEDICINA GENERALE L ALLARME EBOLA: CLINICA E MANAGEMENT DELLE EPIDEMIE DEL TERZO MILLENNIO NEL SETTING DELLA IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E L ALLARME EBOLA: CLINICA E MANAGEMENT DELLE EPIDEMIE DEL TERZO MILLENNIO NEL SETTING DELLA MEDICINA GENERALE CORSO DI FORMAZIONE A DISTANZA I CRITERI PER LA CLASSIFICAZIONE

Dettagli

Il termine connettiviti indica un gruppo di malattie reumatiche, caratterizzate dall infiammazione cronica del tessuto connettivo, ossia di quel

Il termine connettiviti indica un gruppo di malattie reumatiche, caratterizzate dall infiammazione cronica del tessuto connettivo, ossia di quel Il termine connettiviti indica un gruppo di malattie reumatiche, caratterizzate dall infiammazione cronica del tessuto connettivo, ossia di quel complesso tessuto con funzione di riempimento, sostegno

Dettagli

NOME: Citomegalovirus PATOLOGIA PROVOCATA. GENERE:Cytomegalovirus DECORSO CLINICO DELLA MALATTIA SOTTOFAMIGLIA: HERPESVIRUS UMANO TERAPIA

NOME: Citomegalovirus PATOLOGIA PROVOCATA. GENERE:Cytomegalovirus DECORSO CLINICO DELLA MALATTIA SOTTOFAMIGLIA: HERPESVIRUS UMANO TERAPIA Citomegalovirus NOME: Citomegalovirus PATOLOGIA PROVOCATA GENERE:Cytomegalovirus SOTTOFAMIGLIA: HERPESVIRUS UMANO DECORSO CLINICO DELLA MALATTIA TERAPIA DIMENSIONI: 25-35 MICRON DIAGNOSI SIMMETRIA: ICOSAEDRICA

Dettagli

Lettere di una madre al proprio figlio

Lettere di una madre al proprio figlio A te Lettere di una madre al proprio figlio Ilaria Baldi A TE Lettere di una madre al proprio figlio Diario www.booksprintedizioni.it Copyright 2015 Ilaria Baldi Tutti i diritti riservati All amore più

Dettagli

Alcol, gravidanza e allattamento

Alcol, gravidanza e allattamento Alcol 0 Giornata di studio 1 aprile 2015 Azienda Ospedaliero-Universitaria careggi-firenze Dr Maurizio Fontanarosa - Maternità di Careggi Alcol, gravidanza e allattamento Spettro dei disordini feto-alcolici

Dettagli

Embryology. Early development from a phenomenological point of view. Bolk s Companions for the study of medicine www.louisbolk.org

Embryology. Early development from a phenomenological point of view. Bolk s Companions for the study of medicine www.louisbolk.org Tratto da: Guus van der Bie, M.D. Embryology. Early development from a phenomenological point of view Bolk s Companions for the study of medicine www.louisbolk.org Traduzione a cura di: Stefano Cecchi

Dettagli

DIABETE MELLITO DISORDINE CRONICO DEL METABOLISMO DEI CARBOIDRATI CHE DETERMINA ALTERAZIONI ANCHE NEGLI ALTRI METABOLISMI

DIABETE MELLITO DISORDINE CRONICO DEL METABOLISMO DEI CARBOIDRATI CHE DETERMINA ALTERAZIONI ANCHE NEGLI ALTRI METABOLISMI DIABETE MELLITO DISORDINE CRONICO DEL METABOLISMO DEI CARBOIDRATI CHE DETERMINA ALTERAZIONI ANCHE NEGLI ALTRI METABOLISMI CARATTERIZZATO DA: IPERGLICEMIA STABILE GLICOSURIA PREDISPOSIZIONE A COMPLICANZE

Dettagli

SCREENING NEONATALE RISPARMIO PER IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE?

SCREENING NEONATALE RISPARMIO PER IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE? SCREENING NEONATALE GENETICO RISPARMIO PER IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE? Pietro Chiurazzi Istituto di Genetica Medica Facoltà di Medicina e Chirurgia Università Cattolica Associazione Culturale Giuseppe

Dettagli

La cataratta. La cataratta. Come si manifesta. Dr. Umberto Benelli U.O. Oculistica Universitaria - Pisa

La cataratta. La cataratta. Come si manifesta. Dr. Umberto Benelli U.O. Oculistica Universitaria - Pisa La cataratta Dr. Umberto Benelli U.O. Oculistica Universitaria - Pisa 1 La cataratta La cataratta è una patologia caratterizzata dall'opacizzazione del cristallino. Il cristallino, che separa la camera

Dettagli

immagine Biologia applicata alla ricerca bio-medica Materiale Didattico Docente: Di Bernardo

immagine Biologia applicata alla ricerca bio-medica Materiale Didattico Docente: Di Bernardo Esperto in processi innovativi di sintesi biomolecolare applicata a tecniche di epigenetica Materiale Didattico Biologia applicata alla ricerca bio-medica immagine Docente: Di Bernardo Per animali transgenici

Dettagli

Polipi precancerosi. Circa il 50% delle persone dai 60 anni in su avrà nel corso della vita almeno 1 polipo precanceroso di 1 cm o più di diametro.

Polipi precancerosi. Circa il 50% delle persone dai 60 anni in su avrà nel corso della vita almeno 1 polipo precanceroso di 1 cm o più di diametro. Polipi precancerosi I polipi sono piccole escrescenze dovute ad una proliferazione eccessiva delle cellule sane della mucosa intestinale che può causare lo sviluppo di polipi cosiddetti adenomatosi (anche

Dettagli

Aneuploidie: il numero dei cromosomi non è un multiplo esatto del normale assetto aploide

Aneuploidie: il numero dei cromosomi non è un multiplo esatto del normale assetto aploide Aneuploidie: il numero dei cromosomi non è un multiplo esatto del normale assetto aploide Aneuploidie Nullisomia: 2n-2 (morte preimpianto) Monosomia: : 2n-1 (generalmente morte embrionale) Trisomia: :

Dettagli

VALUTAZIONE DELL ATTIVITÀ ACARICIDA DI UN DISPOSITIVO ELETTRONICO AD EMISSIONE DI ULTRASUONI (A BATTERIA/ A RETE) DENOMINATO D-MITE AWAY

VALUTAZIONE DELL ATTIVITÀ ACARICIDA DI UN DISPOSITIVO ELETTRONICO AD EMISSIONE DI ULTRASUONI (A BATTERIA/ A RETE) DENOMINATO D-MITE AWAY 62024 Matelica Via Circonvallazione, 93/95 Tel. 0737.404001 Fax 0737.404002 vincenzo.cuteri@unicam.it www.cuteri.eu Matelica, 2 febbraio 2012 VALUTAZIONE DELL ATTIVITÀ ACARICIDA DI UN DISPOSITIVO ELETTRONICO

Dettagli

L ORIGINE DEI TESSUTI

L ORIGINE DEI TESSUTI L ORIGINE DEI TESSUTI Tutte le cellule dell organismo derivano dallo zigote Embrioni di topo a diversi stadi di sviluppo: A, stadio a 2 pronuclei; E, stadio a circa 16 cellule B, stadio a 2 blastomeri;

Dettagli

Esistono tre forme di diabete

Esistono tre forme di diabete Il Diabete mellito L insulina regola la captazione del glucosio Incapacità delle cellule di captare il glucosio in circolo iperglicemia e glucosuria Disponendo di meno glucosio le cellule degradano i grassi

Dettagli

PROCESSI REGRESSIVI DELLA MATRICE EXTRACELLULARE

PROCESSI REGRESSIVI DELLA MATRICE EXTRACELLULARE PROCESSI REGRESSIVI DELLA MATRICE EXTRACELLULARE Accumulo anomalo di molecole di varia natura nella matrice extracellulare Disorganizzazione del tessuto interstiziale Perdita di funzionalità dell interstizio

Dettagli

EREDITA MENDELIANA IL CARATTERE E TRASMESSO CON GLI AUTOSOMI O E ASSOCIATO AI CROMOSOMI SESSUALI?

EREDITA MENDELIANA IL CARATTERE E TRASMESSO CON GLI AUTOSOMI O E ASSOCIATO AI CROMOSOMI SESSUALI? EREDITA MENDELIANA IL CARATTERE E TRASMESSO CON GLI AUTOSOMI O E ASSOCIATO AI CROMOSOMI SESSUALI? CARATTERE AUTOSOMICO -codificato da geni su cromosomi non sessuali -non ci sono differenze di trasmissione

Dettagli

in Terminazione Neurone Dendriti Soma Fessura sinaptica sinaptica Nucleo dendrite Segmento iniziale Sinapsi inibitoria Segmento mielinico Assone

in Terminazione Neurone Dendriti Soma Fessura sinaptica sinaptica Nucleo dendrite Segmento iniziale Sinapsi inibitoria Segmento mielinico Assone Le funzioni del sistema nervoso si basano sull attività dei neuroni che consiste nel generare, trasmettere ed elaborare informazioni nervose, che dipendono da modificazioni del potenziale di membrana,

Dettagli

LA DIAGNOSTICA MOLECOLARE E I TUMORI DEL SANGUE

LA DIAGNOSTICA MOLECOLARE E I TUMORI DEL SANGUE LA DIAGNOSTICA MOLECOLARE E I TUMORI DEL SANGUE UNA NUOVA FRONTIERA NELLA DIAGNOSI DI ALCUNI TUMORI La diagnostica molecolare ha l obiettivo di accertare un ampia varietà di patologie (infettive, oncologiche

Dettagli

I L I P I D I. Lipidi complessi: fosfolipidi e glicolipidi; sono formati da CHO e altre sostanze.

I L I P I D I. Lipidi complessi: fosfolipidi e glicolipidi; sono formati da CHO e altre sostanze. I L I P I D I ASPETTI GENERALI I Lipidi o grassi sono la riserva energetica del nostro organismo; nel corpo umano costituiscono mediamente il 17% del peso corporeo dove formano il tessuto adiposo. In generale

Dettagli

LE BIOMOLECOLE DETTE ANCHE MOLECOLE ORGANICHE; CARBOIDRATI PROTEINE. sono ACIDI NUCLEICI. molecole complesse = POLIMERI. formate dall'unione di

LE BIOMOLECOLE DETTE ANCHE MOLECOLE ORGANICHE; CARBOIDRATI PROTEINE. sono ACIDI NUCLEICI. molecole complesse = POLIMERI. formate dall'unione di LE BIOMOLECOLE LE BIOMOLECOLE DETTE ANCHE MOLECOLE ORGANICHE; CARBOIDRATI LE BIOMOLECOLE sono LIPIDI PROTEINE ACIDI NUCLEICI molecole complesse = POLIMERI formate dall'unione di molecole semplici = MONOMERI

Dettagli

I tumori rappresentano un problema prioritario di salute pubblica nei Paesi occidentali.

I tumori rappresentano un problema prioritario di salute pubblica nei Paesi occidentali. I tumori rappresentano un problema prioritario di salute pubblica nei Paesi occidentali. Tuttavia, a livello mondiale, le principali cause di morte sono rappresentate da: -diarrea -malaria -tubercolosi

Dettagli

In entrambe le sezioni vi sono domande a scelta multipla e domande aperte.

In entrambe le sezioni vi sono domande a scelta multipla e domande aperte. Facoltà di Agraria UNIPD Precorso Biologia 2011 Verifica le tue competenze Leggi attentamente il testo e rispondi alle domande che seguono. Le domande sono divise in due sezioni: le domande di competenza

Dettagli

La Ricerca sul Cervello: Le Risposte alle vostre Domande

La Ricerca sul Cervello: Le Risposte alle vostre Domande COME SI SVILUPPA IL CERVELLO? Lo sviluppo del cervello è un processo che dura tutta la vita: è rapidissimo prima della nascita, mantiene un in generale non si interrompe mai. Durante la terza settimana

Dettagli

INTOLLERANZA AL LATTOSIO: ESEMPIO DI BIODIVERSITA GENETICA

INTOLLERANZA AL LATTOSIO: ESEMPIO DI BIODIVERSITA GENETICA INTOLLERANZA AL LATTOSIO: ESEMPIO DI BIODIVERSITA GENETICA I.P.S.I.A. Bettino Padovano Senigallia INDIRIZZO CHIMICO BIOLOGICO 2009/10 ALUNNO:MATTEO BARBARINI CLASSE: 5 TECNICO CHIMICO-BIOLOGICO DOCENTE:PROF.SSA

Dettagli

Biomarkers per la diagnosi precoce di tumori

Biomarkers per la diagnosi precoce di tumori Università degli Studi di Bari Aldo Moro Dipartimento di Bioscienze, Biotecnologie e Biofarmaceutica Biomarkers per la diagnosi precoce di tumori Dott.ssa Maria Luana Poeta Cos è un Tumore Omeostasi Tissutale

Dettagli

Energia nelle reazioni chimiche. Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti

Energia nelle reazioni chimiche. Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti Energia nelle reazioni chimiche Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti VIDEO Introduzione (I) L energia chimica è dovuta al particolare arrangiamento degli atomi nei composti chimici e le varie forme di

Dettagli

L APPARATO CIRCOLATORIO

L APPARATO CIRCOLATORIO L APPARATO CIRCOLATORIO Tutte le cellule del nostro corpo hanno bisogno di sostanze nutritive e di ossigeno per svolgere le loro funzioni vitali. Così, esiste il sangue, un tessuto fluido che porta in

Dettagli

STRUMENTI ORGANIZZATIVI

STRUMENTI ORGANIZZATIVI STRUMENTI ORGANIZZATIVI IL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (spp) IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (rspp) IL RAPPRESENTANTE DELLA SICIREZZA DEI LAVORATORI (rls) IL MEDICO COMPETENTE

Dettagli

Cosa è l asma? L asma è una frequente patologia cronica che dura tutta la vita caratterizzata dall infiammazione e dal restringimento delle vie

Cosa è l asma? L asma è una frequente patologia cronica che dura tutta la vita caratterizzata dall infiammazione e dal restringimento delle vie ASMA BRONCHIALE Cosa è l asma? L asma è una frequente patologia cronica che dura tutta la vita caratterizzata dall infiammazione e dal restringimento delle vie 2 aeree. Il restringimento è intermittente

Dettagli

NUOVE PROSPETTIVE PER IL RIPRISTINO DELLO SVILUPPO CEREBRALE NELLA SINDROME DI DOWN

NUOVE PROSPETTIVE PER IL RIPRISTINO DELLO SVILUPPO CEREBRALE NELLA SINDROME DI DOWN NUOVE PROSPETTIVE PER IL RIPRISTINO DELLO SVILUPPO CEREBRALE NELLA SINDROME DI DOWN GRUPPO DI RICERCA Coordinamento Università Partner Progetto realizzato con il contributo di Assicurazioni Generali ABSTRACT

Dettagli

Febbre Ricorrente Associata a NLRP12

Febbre Ricorrente Associata a NLRP12 www.printo.it/pediatric-rheumatology/it/intro Febbre Ricorrente Associata a NLRP12 Versione 2016 1.CHE COS È LA FEBBRE RICORRENTE ASSOCIATA A NLRP12 1.1 Che cos è? La febbre ricorrente associata a NLRP12

Dettagli

Manca qualcosa: cosa c èc. di sbagliato nell usare l età alla diagnosi/decesso o la latenza nei casi. Farina OJC 15 maggio 2013

Manca qualcosa: cosa c èc. di sbagliato nell usare l età alla diagnosi/decesso o la latenza nei casi. Farina OJC 15 maggio 2013 Manca qualcosa: cosa c èc di sbagliato nell usare l età alla diagnosi/decesso o la latenza nei casi Consonni, Epidemiol Prev,, 2013 Farina OJC 15 maggio 2013 Introduzione Negli ultimi decenni l epidemiologia

Dettagli

20 febbraio 2012. Muore Renato Dulbecco

20 febbraio 2012. Muore Renato Dulbecco 20 febbraio 2012 Muore Renato Dulbecco la possibilità di avere una visione completa e globale del nostro DNA ci aiuterà a comprendere le influenze genetiche e non genetiche sul nostro sviluppo, la nostra

Dettagli

Il mieloma multiplo La terapia

Il mieloma multiplo La terapia MIELOMA MULTIPLO Il mieloma multiplo è una malattia neoplastica caratterizzata dalla proliferazione e accumulo nel midollo osseo di linfociti e di plasmacellule che, direttamente o indirettamente, possono

Dettagli

forme diabetiche Diabete di tipo I o magro o giovanile (IDDM): carenza primaria di insulina, più frequente nei giovani e nei bambini. Il deficit insulinico consegue (per predisposizione ereditaria o per

Dettagli

Bisogni Educativi Speciali Il punto di vista delle Neuroscienze

Bisogni Educativi Speciali Il punto di vista delle Neuroscienze Bisogni Educativi Speciali Il punto di vista delle Neuroscienze Alberto Granato - Università Cattolica - Milano alberto.granato@unicatt.it La notevole estensione della corteccia cerebrale nella nostra

Dettagli

TEST BIOLOGIA 1 ANNO ABEI Da inviare a connesso@alice.it entro e non oltre il 6 novembre 2015

TEST BIOLOGIA 1 ANNO ABEI Da inviare a connesso@alice.it entro e non oltre il 6 novembre 2015 1) I batteri sono organismi: a- bicellulari b- monocellulari c- pluricellulari 2) I virus: a- possono riprodursi solo nell acqua b- possono riprodursi solo sulla superficie di una cellula c- possono riprodursi

Dettagli

Breve presentazione dei momenti più interessanti e significativi che hanno caratterizzato questa esperienza.

Breve presentazione dei momenti più interessanti e significativi che hanno caratterizzato questa esperienza. Nell ambito del progetto GENETICA e DNA sono stati studiati gli aspetti della medicina rigenerativa in riferimento alle cellule staminali. Il 24 aprile 2012 ci siamo recati presso il Dipartimento di Istologia

Dettagli

http://perception02.cineca.it/q4/perception.dll

http://perception02.cineca.it/q4/perception.dll link simulazione http://perception02.cineca.it/q4/perception.dll username: studente bisazza password: bisazza La nocicezione, risultato di una somma algebrica L intensità dell informazione nocicettiva

Dettagli

PRODA Istituto di Diagnostica Clinica

PRODA Istituto di Diagnostica Clinica Test genetici per evidenziare il rischio di trombolfilia Il Fattore V della coagulazione è un cofattore essenziale per l attivazione della protrombina a trombina. La variante G1691A, definita variante

Dettagli