PIANO DELLA FORMAZIONE AZIENDALE ANNO 2018
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- Ortensia Baldi
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1 Azienda ULSS n. 1 Dolomiti PIANO DELLA FORMAZIONE AZIENDALE ANNO 2018 Approvato con deliberazione n del 28/12/2017 A cura degli Uffici Formazione e Aggiornamento - 1 -
2 Indice 1 PREMESSA 3 2 LA FORMAZIONE NELL AZIENDA ULSS N. DOLOMITI 3 Pagina 3 IL PIANO DELLA FORMAZIONE 3.1 Il contesto normativo. 3.2 Il Piano della Formazione e i suoi obiettivi 3.3 Le tipologie di formazione inserite nel Piano 3.4 Gli obiettivi formativi nazionali e regionali Gli obiettivi formativi di rilievo nazionale Le linee guida regionali per la formazione 2017/ IL PIANO DELLA FORMAZIONE AZIENDALE
3 1. Premessa Nella Regione del Veneto è stato introdotto un profondo cambiamento organizzativo con la legge regionale n. 19 del , che ha visto dal , l incorporazione nell Azienda ULSS n. 1 Belluno dell Azienda ULSS n. 2 Feltre, acquisendo la nuova denominazione di Azienda ULSS n. 1 Dolomiti. 2. La Formazione nell Azienda ULSS n 1 Dolomiti Il sistema sanitario sta fronteggiando sfide sempre più importanti, in particolare i rapidi e costanti progressi scientifici e tecnologici, l invecchiamento della popolazione, la cronicizzazione di numerose patologie, la riduzione delle risorse disponibili e la crescente multietnicità della popolazione. Il destinatario principale degli esiti del sistema sanitario e sociale è il cittadino-utente, dotato di una sempre maggiore consapevolezza e sempre più orientato a valutare la propria percezione della qualità assistenziale. Una delle principali risorse delle aziende sanitarie è rappresentata dalle competenze dei professionisti, la cui formazione di base è universitaria e spesso collocata ai più elevati livelli accademici. Le competenze acquisite con la formazione di base, tendono nel tempo a deteriorarsi, perché non più in linea con il progresso scientifico, culturale e sociale, in continua evoluzione. La formazione e l aggiornamento, quindi, rappresentano uno strumento necessario per il personale nell assolvimento delle funzioni assegnate, nell evoluzione delle professionalità e per fronteggiare i processi di riordino e di sviluppo organizzativo. Coerentemente con questo impegno, l Azienda ULSS n. 1 Dolomiti destina risorse finanziarie e organizzative per elaborare e realizzare specifici programmi formativi volti a qualificare di continuo la professionalità degli operatori. Per una corretta definizione e gestione della formazione, l Azienda: - rileva e analizza periodicamente i fabbisogni formativi, tenendo conto sia della dimensione organizzativa, sia di quella individuale; - predispone, quindi, il Piano formativo annuale aziendale, coniugando in maniera efficace gli obiettivi di crescita individuale e organizzativa di breve e di mediolungo periodo; - adotta tutte le iniziative necessarie a facilitare il trasferimento delle competenze sul lavoro; - promuove la cultura dell apprendimento organizzativo (learning organization). Il piano per la formazione aziendale (PFA) è uno strumento per il governo della formazione. E costruito tenendo conto delle indicazioni regionali, dell analisi del bisogno formativo rilevato nelle realtà operative, delle necessità rappresentate dalla direzione strategica dell azienda e delle attività formative obbligatorie previste dalla normativa vigente (es. corsi su salute e sicurezza, d.lgs. 81/2008)
4 Il Piano formativo si basa sull'analisi dei bisogni formativi specifici, sulla pianificazione e microprogettazione, si realizza con l'erogazione degli eventi formativi e si conclude con la valutazione ai suoi vari livelli. Analisi dei fabbisogni formativi Valutazione della formazione Programmazione (Piano formativo) Erogazione della formazione Il d.lgs. 229/99, modificativo e integrativo del d.lgs. 502/92, ha introdotto l obbligo dell educazione continua in sanità, che costituisce lo strumento finalizzato a migliorare le competenze e le abilità cliniche, tecniche e manageriali, nonché a supportare i comportamenti degli operatori sanitari, con l obiettivo di assicurare efficacia, appropriatezza, sicurezza ed efficienza all assistenza prestata dal servizio sanitario nazionale. I soggetti che a vario titolo sono impegnati nella definizione e gestione della formazione in Azienda sono: - la Direzione Strategica: fornisce le linee guida e gli orientamenti per la definizione della formazione in Azienda e assicura la coerenza del Piano della Formazione con gli obiettivi strategici; - i Direttori di _Struttura, di Dipartimento e i Direttori e Coordinatori di Unità Operativa/Servizio: rilevano il fabbisogno formativo del personale e garantiscono la partecipazione del personale alle attività di formazione concordate; - l Ufficio Formazione e Aggiornamento: - collabora alla predisposizione del Piano della Formazione e alle fasi di realizzazione; - fornisce consulenza e supporto per l'attività formativa in relazione agli obiettivi aziendali e alle risorse economiche; - si occupa dell espletamento delle procedure ECM dei corsi; - dà garanzia della continuità dell'azione formativa interna attraverso un mantenimento e uno sviluppo dei collegamenti con altre aziende sanitarie e istituzioni pubbliche; - gestisce il budget della formazione; - realizza le verifiche per una corretta gestione del Piano della Formazione; - 4 -
5 - il Responsabile del corso/progetto: progetta il percorso formativo, ne individua i docenti e coordina le attività, collaborando con l Ufficio Formazione e Aggiornamento; - il Coordinatore del corso/progetto: assiste il Responsabile del corso/progetto per gli aspetti organizzativi. - i referenti per la formazione: forniscono supporto nella rilevazione del fabbisogno formativo e negli aspetti organizzativi degli eventi formativi che coinvolgono l'unità Operativa/Dipartimento di appartenenza. - il Personale dell Azienda ULSS: fornisce informazioni utili alla rilevazione del fabbisogno formativo. Partecipa ai percorsi di formazione e declina le conoscenze e competenze apprese nell esercizio professionale. Fornisce informazioni sulla qualità dei percorsi formativi a cui ha partecipato. 3. IL PIANO DELLA FORMAZIONE 3.1 Il contesto normativo. L art. 7, comma 4, del D.Lgs. n. 165/2001 e successive modifiche e integrazioni stabilisce che Le amministrazioni pubbliche curano la formazione e l aggiornamento del personale, ivi compreso quello con qualifiche dirigenziali, garantendo altresì l adeguamento dei programmi formativi, al fine di contribuire allo sviluppo della cultura di genere della pubblica amministrazione. Disposizioni in materia sono contenute nei CC.CC.NN.LL del personale del comparto (art. 29 del CCNL e art. 20 del CCNL ), della dirigenza medica e veterinaria (art. 33 del CCNL , art. 18 del CCNL , art. 23 del CCNL ) della dirigenza sanitaria, amministrativa, professionale e tecnica (art. 32 del CCNL , art. 18 del CCNL , art. 23 del CCNL ). In ambito sanitario, dal 1999 si è sviluppato il sistema di formazione continua ECM Educazione Continua in Medicina, quale strumento per garantire la formazione continua finalizzata a migliorare le competenze ed abilità cliniche, tecniche e manageriali ed a supportare i comportamenti degli operatori sanitari, con l obiettivo di assicurare efficacia, appropriatezza, sicurezza ed efficienza all assistenza prestata dal Sistema Sanitario Nazionale. Gli strumenti e la fonte normativa del sistema sono rappresentati: - dall'accordo stipulato in sede di Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Statole Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano in data 1 agosto 2007, avente ad oggetto Riordino del sistema di Formazione Continua in Medicina ; - dall accordo stipulato in sede di Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Statole Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano in data 5 novembre 2009, avente ad oggetto Il nuovo sistema di formazione continua in medicina Accreditamento dei provider ECM, formazione a distanza, obiettivi formativi, valutazione della qualità del sistema formativo sanitario, attività formative realizzate all estero, libero-professionisti ; - dall accordo stipulato in sede di Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Statole Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano in data 19 aprile 2012, avente ad oggetto Il nuovo sistema di formazione continua in medicina Linee guida per i Manuali di accreditamento dei provider, albo nazionale dei provider, crediti formativi triennio 2011/2013, federazioni, ordini, collegi, e associazioni - 5 -
6 professionali, sistema di verifiche, controlli e monitoraggi della qualità, liberi professionisti ; - dall accordo stipulato in sede di Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Statole Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano in data La formazione continua nel settore salute. Il professionista della sanità ha il diritto/dovere di acquisire crediti ECM su tematiche coerenti con il proprio lavoro. L obbligo non si riferisce agli operatori del settore sociosanitario, e al personale tecnico-amministrativo, per i quali la normativa richiama l'istituto dell'aggiornamento, che deve essere finalizzato sia ad obiettivi scelti sulla base della specificità professionale, sia ad obiettivi di interesse generale legati alla programmazione sanitaria (piani sanitari nazionali, regionali e aziendali), definiti su base triennale. La Regione Veneto ha dato realizzazione al sistema ECM fin dalla sua fase sperimentale, con la D.G.R. n del Con le DD.G.R. n del e n del e n del , sono stati recepiti gli Accordi del , del , del e del , adottati in sede di Conferenza Stato/Regioni. All Azienda ULSS n. 1 Dolomiti con decreto del Direttore della Sezione Controlli Governo e Personale SSR (ora Direzione Risorse Strumentali SSR-CRAV) n. 29 del è stato riconosciuto l accreditamento standard per un periodo di quattro anni con decorrenza dal Il Provider per l ECM è un soggetto che opera nella formazione continua in sanità, in grado di garantire, con competenza e autonomia, una formazione obiettiva e non influenzata da interessi diretti o indiretti che possono pregiudicare le finalità educative e formative dei professionisti sanitari, e agisce garantendo la coerenza dei Piani Formativi, la qualità scientifica dei programmi proposti, la trasparenza dei finanziamenti, l'assenza di pubblicità a prodotti sanitari e l'impegno del rispetto delle indicazioni programmatiche nazionali e regionali. 3.2 Il Piano della Formazione e i suoi obiettivi. Il Piano della Formazione stabilisce le linee guida per una corretta gestione del percorso formativo e traduce le finalità strategiche in obiettivi operativi, definendo i contenuti, i tempi e i destinatari della formazione. Il Piano risponde alla finalità di valorizzare le risorse umane e sviluppare le competenze professionali, gestionali e operative, per la realizzazione dei programmi dell Azienda e per il conseguimento dei risultati attesi. Il Piano viene redatto tenendo conto: - degli obiettivi nazionali, regionali e strategici aziendali; - dell analisi delle criticità organizzative e della rilevazione dei fabbisogni formativi, trasformati in proposte progettuali; - della programmazione delle assunzioni e delle innovazioni normative, organizzative e tecnologiche; - dei percorsi formativi individuati e programmati a livello regionale; - del progressivo coinvolgimento del personale dell Azienda, garantendo pari opportunità di accesso ed equa rotazione per i professionisti di ogni struttura. A livello metodologico, la rilevazione del fabbisogno formativo si svolge seguendo un approccio bottom up, che vede il coinvolgimento diretto dei referenti dei singoli - 6 -
7 settori in cui è organizzata l Azienda, nella volontà di dar voce a tutte le professioni che vi operano. Le specifiche esigenze delle Unità Operative vengono mediate e sintetizzate dai Direttori di Dipartimento, dai Direttori di Struttura e dalla Direzione Strategica. 3.3 Le tipologie di formazione inserite nel Piano. Nel Piano della Formazione vengono inserite le seguenti tipologie di formazione: corsi residenziali o progetti di formazione sul campo su tematiche specifiche in relazione a obiettivi ritenuti dalla Direzione Strategica di particolare rilevanza o connessi ad argomenti in materia di prevenzione e protezione, soggetti a normativa specifica. Il fabbisogno formativo e la progettazione dei corsi o dei progetti è a cura della Direzione strategica Ufficio Formazione e Aggiornamento; corsi residenziali o progetti di formazione sul campo su tematiche proposte dai singoli Dipartimenti e Unità Operative. Possono interessare in modo specifico una o più Unità Operative. Il fabbisogno formativo e la progettazione dei corsi o dei progetti è a cura della singola Unità Operativa proponente con l eventuale supporto dell Ufficio Formazione. La partecipazione alle iniziative formative previste dal Piano, i cui oneri sono a carico dell Azienda, è obbligatoria e avviene, quindi, in orario di lavoro. 3.4 Gli obiettivi formativi nazionali e regionali Il piano formativo è orientato sia dagli obiettivi declinati a livello nazionale, sia da quelli più strettamente collegati alla programmazione socio-sanitaria della Regione Veneto Gli obiettivi formativi di rilievo nazionale Vengono definiti dalla Commissione nazionale per la formazione continua e devono essere riconducibili alle attività sanitarie e socio-sanitarie collegate ai livelli essenziali di assistenza. Questi obiettivi si propongono di migliorare i sistemi sanitari nel loro complesso e, a tal fine, si rivolgono indistintamente a tutti gli attori dei processi di prevenzione, assistenza, cura e riabilitazione. Le aree sotto elencate costituiscono aree di riferimento che, in coerenza con i piani sanitari nazionali e regionali vigenti e quindi periodicamente rinnovabili, dovranno essere utilizzati per l individuazione degli obiettivi formativi che devono essere evidenziati nei piani di formazione dei singoli Provider. 1. fronte a specifiche emergenze sanitarie con acquisizione di nozioni di sistema Applicazione della pratica quotidiana dei principi e delle procedure dell evidence based practice (e.b.m. e.b.n. e.b.p.); 2. linee guida protocolli procedure; 3. documentazione clinica. Percorsi clinico assistenziali diagnostici e riabilitativi, profili di assistenza profili di cura; 4. appropriatezza, prestazioni sanitarie nei l.e.a.. Sistemi di valutazione, verifica e miglioramento dell efficienza ed efficacia; 5. principi, procedure e strumenti per il governo clinico delle attività sanitarie; - 7 -
8 6. la sicurezza del paziente risk management; 7. la comunicazione efficace interna, esterna, con paziente. La privacy e il consenso informato; 8. integrazione interprofessionale e multiprofessionale, interistituzionale; 9. integrazione tra assistenza territoriale e ospedaliera; 10. epidemiologia prevenzione e promozione della salute con acquisizione di nozioni tecnico-professionali; 11. management sanitario. Innovazione gestionale e sperimentazione di modelli organizzativi e gestionali; 12. aspetti relazionali (la comunicazione interna, esterna, con paziente) e umanizzazione delle cure; 13. metodologia e tecniche di comunicazione sociale per lo sviluppo dei programmi nazionali e regionali di prevenzione primaria; 14. accreditamento delle strutture sanitarie e dei professionisti. La cultura della qualità; 15. multiculturalità e cultura dell accoglienza nell attività sanitaria; 16. etica, bioetica e deontologia; 17. argomenti di carattere generale: informatica e lingua inglese scientifica di livello avanzato. Normativa in materia sanitaria: i principi etici e civili del s.s.n.; 18. contenuti tecnico-professionali (conoscenze e competenze) specifici di ciascuna professione, di ciascuna specializzazione e di ciascuna attività ultraspecialistica. Malattie rare; 19. medicine non convenzionali: valutazione dell efficacia in ragione degli esiti e degli ambiti di complementarietà; 20. tematiche speciali del s.s.n. e s.s.r. e a carattere urgente e/o straordinario individuate dalla Commissione nazionale per la formazione continua e dalle Regioni/Province autonome per far fronte a specifiche emergenze sanitarie con acquisizione di nozioni tecnico-professionali; 21. trattamento del dolore acuto e cronico. Palliazione; 22. fragilità (minori, anziani, tossico-dipendenti, salute mentale, tutela degli aspetti assistenziali e socio assistenziali); 23. sicurezza alimentare e/o patologie correlate; 24. sanità veterinaria; 25. farmacoepidemiologia, farmacoeconomia, farmacovigilanza; 26. sicurezza ambientale e/o patologie correlate; 27. sicurezza negli ambienti e nei luoghi di lavoro e patologie correlate; 28. implementazione della cultura della sicurezza in materia di donazione e trapianto; 29. innovazione tecnologica: valutazione, miglioramento dei processi di gestione delle tecnologie biomediche e dei dispositivi medici. Health technology assesment; 30. epidemiologia prevenzione e promozione della salute con acquisizione di nozioni di processo; - 8 -
9 31. epidemiologia prevenzione e promozione della salute con acquisizione di nozioni di sistema; 32. tematiche speciali del s.s.n. e s.s.r. e a carattere urgente e/o straordinario individuate dalla Commissione nazionale per la formazione continua e dalle Regioni/Province autonome per far fronte a specifiche emergenze sanitarie con acquisizione di nozioni di processo; 33. tematiche speciali del s.s.n. e s.s.r. e a carattere urgente e/o straordinario individuate dalla Commissione nazionale per la formazione continua e dalle Regioni/Province autonome per far Le linee guida regionali per la formazione 2017/2019. La Regione del Veneto, con la D.G.R. n del , ha individuato tra l altro le linee di indirizzo per lo sviluppo del Piano della Formazione Regionale 2017/2019 e per le attività di formazione continua svolte dalle Aziende Sanitarie in virtù del loro ruolo di Provider ECM. Si riporta la parte del provvedimento regionale relativa al Piano della formazione regionale : In relazione a quanto disposto dal Comitato permanente per la verifica dei LEA, tra gli adempimenti in capo alle Regioni, per accedere ai maggiori finanziamenti, è prevista l adozione del Piano della formazione regionale, che deve declinare anche per macro aree, gli obiettivi prioritari regionali, che servono, a loro volta, ad orientare i programmi di formazione continua rivolti agli operatori della sanità. Lo sviluppo del SSR prevede la realizzazione di progetti finalizzati al raggiungimento degli obiettivi indicati nel PSSR e la formazione continua è uno strumento imprescindibile a supporto dei professionisti coinvolti. Il Piano della formazione regionale e i singoli Piani formativi dei Provider ECM, sono orientati sia dagli obiettivi declinati a livello nazionale sia da quelli più strettamente collegati alla programmazione socio sanitaria della Regione. Per quanto concerne gli obiettivi formativi nazionali, previsti già nell Accordo Stato Regioni del 5 novembre 2009 e del 19 aprile 2012, si riportano di seguito le aree di particolare rilievo: Umanizzazione delle cure: - trattamento del dolore acuto e cronico, palliazione; Qualità dei sistemi ed i processi clinico assistenziali: - applicazione nella pratica quotidiana dei principi e delle procedure dell evidence base practice (EBM, EBN, EBP); - appropriatezza prestazioni sanitarie nei LEA, sistemi di valutazione verifica e miglioramento dell efficienza e dell efficacia; - aspetti relazionali(comunicazione interna esterna con paziente) e umanizzazione delle cure; Conoscenza in tema di competenze specialistiche: - contenuti tecnico-professionali (conoscenze e competenze) specifici di ciascuna professione, di ciascuna specializzazione e di ciascuna attività ultraspecialistica
10 Per quanto concerne invece il livello di interesse regionale, la stesura dei Piani Formativi annuali dei Provider ECM pubblici e privati deve avvenire in coerenza con le principali indicazioni della legge regionale 29 giugno 2012, n. 23 Per la definizione del Piano di formazione regionale per il triennio 2017/2019 e al fine di indirizzare l offerta formativa accreditata ECM erogata dai Provider regionali, vengono di seguito elencate le aree prioritarie che devono trovare riscontro nei singoli Piani formativi: 1. appropriatezza delle prestazioni sanitarie in conformità ai LEA; 2. governo clinico, qualità e sicurezza del paziente; 3. adozione di linee guida basate sull evidenza, qualità dei sistemi e dei processi clinico assistenziali; 4. umanizzazione delle cure/relazione/comunicazione; 5. cure palliative e terapia del dolore; 6. prevenzione e presa in carico della persona affetta da cronicità 7. integrazione professionale tra ospedale e territorio, con sviluppo e implementazione dei PDTA (prioritariamente su BPCO, scompenso cardiaco, fibrillazione atriale, diabete, sclerosi multipla); 8. malattia di Alzheimer e altri tipo di declino cognitivo e demenze; 9. promozione corretti stili di vita; 10. promozione dell appropriatezza prescrittiva dei farmaci; 11. interventi socio-sanitari (famiglia, infanzia adolescenza, giovani, anziani, disabilità, dipendenze, salute mentale) 12. cultura del lavoro in team multiprofessionale e adozioni di modelli di lavoro in rete 13. sicurezza degli operatori nell ambiente di lavoro (T.U. 81/2008); 14. valorizzazione delle risorse umane. 4. Il Piano della Formazione Il Piano della Formazione per l anno 2018 elaborato secondo quanto indicato ai punti precedenti prevede la realizzazione di corsi residenziali e progetti di formazione sul campo
11 Il Piano è articolato nelle seguenti aree funzionali: Area I II III IV V Area Interdisciplinare Area della Funzione Ospedaliera Area della Prevenzione Area della Funzione Territoriale - Dipartimento Salute Mentale - Dipartimento delle dipendenze Area Tecnico - Amministrativa Le iniziative formative programmate sono complessivamente n. 173, di cui: - Area I Area Interdisciplinare: n. 19 (n. 18 residenziali e n. 1 FSC); - Area II Area della Funzione Ospedaliera: n. 107 (n. 55 residenziali e n. 52 FSC); - Area III Area della Prevenzione: n. 4 (residenziali); - Area IV Area della Funzione Territoriale: n. 31 (n. 27 residenziali e n. 4 FSC); - Area V Area Tecnico - Amministrativa: n. 12 (residenziali). Nel Piano sono inserite le schede riassuntive dei programmi delle attività da realizzare in Azienda, comprendenti: la struttura proponente, il titolo/argomento, gli obiettivi formativi dell evento/progetto, gli obiettivi di riferimento nazionali e regionali, i destinatari, la tipologia di formazione, il numero di partecipanti con le edizioni previste, la durata in ore, l indicazione del responsabile scientifico e i costi preventivati. Le iniziative formative sono state individuate tenendo conto degli obiettivi nazionali, regionali e aziendali da realizzare e delle peculiarità ed esigenze espresse dalle singole strutture. Altri eventi, di carattere trasversale alle diverse aziende sanitarie, verranno erogati dalla Fondazione scuola di sanità pubblica, management delle aziende socio sanitarie e per l'incremento dei trapianti d'organo e di tessuti. La formazione dei dipendenti si avvale anche di opportunità formative fuori sede, in particolar modo rivolte all acquisizione di competenze specifiche, non acquisibili direttamente all interno dell azienda. Il si è tenuta la riunione del Comitato Tecnico Scientifico aziendale per l approvazione del Piano Formativo. Il Piano trova finanziamento nell ambito delle disponibilità di bilancio aziendale, con imputazione al budget di spesa assegnato all U.O. Formazione per l anno
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