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1 Cernusco sul Naviglio 18Novembre 2015 Legge Regionale 11 agosto 2015, n. 23 Evoluzione del sistema sociosanitario lombardo: "La declinazione a livello territoriale" 1

2 Indice dell intervento 1. Da dove partiamo: la situazione attuale 2. L evoluzione: la legge regionale n La nuova organizzazione 4. I comuni 5. Il terzo settore e il volontariato 6. alcune novità locali: POT 7. Conclusioni 2

3 Indice dell intervento 1. Da dove partiamo: la situazione attuale 2. L evoluzione: la legge regionale n La nuova organizzazione 4. I comuni 5. Il terzo settore e il volontariato 6. alcune novità locali: POT 7. Conclusioni 3

4 Modello integrato e contrattuale Modello Integrato Modello Contrattuale (separato; quasi-mercato) Assicurazione (ASL) Assicurazione (ASL) imposte (q. capitaria) budget o f. produttivi imposte (q. capitaria) contratto (DRG x q) Consumatori prestazioni Produttori (PO) Consumatori prestazioni Produttori (AO) controllo dell offerta della produzione e dei costi globalità e coordinamento dell'offerta dei servizi integrazione dei percorsi diagnostico-terapeutici disincentivo a moltiplicare i ricoveri economie di scala e di varietà. selezione dei produttori da parte dell'asl (rischio di esclusione dal contratto) volumi di prestazioni (max) prezzi (sconti) tempi di attesa controlli di qualità, appropriatezza. da. V. Mapelli

5 Indice dell intervento 1. Da dove partiamo: la situazione attuale 2. L evoluzione: la legge regionale n La nuova organizzazione 4. L integrazione socio sanitaria e socio assistenziale 5. Le tappe del percorso 6. POT e CReG 7. Conclusioni 5

6 Pilastri del welfare alcune definizioni Il sistema sanitario, sociosanitario e sociale integrato lombardo, denominato sistema sociosanitario lombardo SSL il servizio sanitario e sociosanitario regionale costituito dall insieme di funzioni, servizi, attività e professionisti che garantiscono l offerta sanitaria e sociosanitaria a carico della Regione SSR

7 Pilastri del welfare -Sanitario -Socio sanitario -Socio assistenziale Assessorato Welfare Assessorato Reddito di autonomia e inclusione sociale (aspetti di competenza)

8 apriamo una parentesi

9 apriamo una parentesi

10 apriamo una parentesi

11 apriamo una parentesi

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16 Tre livelli: - Regione: programmazione - Agenzia Tutela della Salute (ATS): attuazione della programmazione - Azienda servizi socio sanitari territoriali (Asst): erogazione delle prestazioni

17 Territorio Regione GIUNTA REGIONALE Agenzia di Controllo del SSL Assessorato alla salute e politiche sociali (WELFARE) Agenzia per la Promozione del SSL Direzione Generale Welfare Gruppo di appr. tecnico per le tecnologie sanitarie (GATTS) Agenzia Regionale dell Emergenza Urgenza (AREU) Agenzia Regionale Centrale Acquisti (ARCA) Osservatorio Epidemiologico Regionale Osservatorio Integrato del SSL Agenzie di Tutela della Salute (ATS) Aziende Socio Sanitarie Territoriali (ASST) IRCCS AFT Aggregazioni Funzionali Territoriali Strutture Private Accreditate Unità di Offerta Sociosanitarie Organi istituzionali Enti pubblici Organismi consultivi Enti privati a contratto/convenzionati

18 Sistema Sociosanitario Lombardo Assessorato al Welfare 8 Agenzie di Tutela della Salute (ATS) 27 Aziende Socio Sanitarie Territoriali (ASST) 4 IRCCS pubblici

19 A T S Art. 6, comma 2.attuano la programmazione definita dalla Regione, relativamente al territorio di propria competenza ed assicurano, con il concorso di tutti i soggetti erogatori, i LEA ed eventuali livelli aggiuntivi definiti dalla Regione con risorse proprie.

20 A T S attuazione della programmazione definita dalla Regione denominazione di Agenzia e non Azienda della salute un articolazione amministrativa della Regione sul territorio che ha il compito di attuarne la programmazione attraverso gli strumenti programmatori contenuti nella stessa legge

21 A T S Funzioni: governance L articolo 6 compito principale dell ATS: garantire i LEA statali ed eventuali livelli aggiuntivi regionali, in modo omogeneo sul territorio. Il distretto (art. 7 bis) assicura all ASST le risorse necessarie per l omogeneità dei LEA sul territorio. A tal fine sono in capo all ATS alcuni strumenti di governo la valutazione multidimensionale per l accesso alle prestazioni, il governo del percorso di presa in carico della persona in tutta la rete dei servizi sanitari, sociosanitari e sociali e il governo dell assistenza primaria.

22 A T S Funzioni: governance Competono, inoltre, all ATS le seguenti funzioni: Responsabilità delle risorse (finanziarie) assegnate annualmente dalla Regione (bilancio ATS) per la remunerazione delle prestazioni erogate da tutti i soggetti accreditati ed a contratto pubblici e privati contrattazione (integrativa) territoriale in relazione a specifici bisogni Programmazione ed Acquisto delle prestazioni erogate da soggetti pubblici e privati accreditati (sulla base del fabbisogno stabilito a livello regionale), di norma tramite contratti (regolati da sistemi di valutazione delle perfomances), ovvero tramite specifici accordi territoriali (es. tra ATS e ASST) Vigilanza e controllo sulle strutture e sulle unità d offerta pubbliche e private Raccordo con il sistema degli Enti territoriali/autonomie Locali, in particolare sul versante dei servizi sociali, in ottica anche di pianificazione condivisa ed integrata

23 A T S Funzioni: governance La governance programmatoria dell ATS si esplica anche sul versante delle funzioni in tema di accreditamento, ora demandate (anche per il settore delle strutture/udo sociosanitarie) alle ATS medesime, o sul versante dei programmi (regionali) di valutazione della qualità delle prestazioni erogate.

24 A T S La Direzione Direttore Generale Direttore Amministrativo Direttore Sanitario Direttore Socio Sanitario

25 A T S adotta, sottoponendola all'approvazione della Giunta regionale, l organizzazione interna più idonea alla propria realtà territoriale che risulta articolata in: Dipartimenti 1. Igiene e prevenzione sanitaria 2. Cure primarie 3. Programmazione, accreditamento, acquisto delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie 4. Veterinario e sicurezza degli alimenti di origine animale 5. Amministrativo, di controllo e degli affari generali e legali 6. Programmazione per l'integrazione delle prestazioni sociosanitarie con quelle sociali

26 A T S articolata in: Distretti (art. 7 bis, commi 1,2,3,6,7) c. 1: In ogni ATS sono costituiti un numero di distretti pari al numero delle ASST comprese nelle ATS medesime c. 2: I distretti sono articolati dalla ATS in ambiti distrettuali, comprendenti ciascuno una popolazione di norma non inferiore a abitanti. Nelle aree ad alta densità abitativa tale rapporto è elevato fino a abitanti c. 3: I distretti delle ATS e le loro articolazioni territoriali di cui all'articolo 20, comma 1, con la direzione sociosanitaria delle ASST assicurano che le ASST e i soggetti erogatori del SSL abbiano risorse sufficienti per garantire l'omogeneità dell'erogazione delle prestazioni c. 6. I distretti afferiscono direttamente alle direzioni generali delle ATS c.7.: L'erogazione delle prestazioni.è affidata alle ASST ed ai soggetti erogatori del SSL.. In ogni caso, l'erogazione delle prestazioni distrettuali è garantita e assicurata dall'attività di programmazione e acquisto delle prestazioni e dei servizi da parte delle ATS.

27 ATS: DIPARTIMENTI. Igiene e prevenzione sanitaria tutela della salute educazione alla salute governo della prevenzione Amministrativo, di controllo e degli affari generali e legali Cure Primarie governo assistenza primaria e presa in carico ATS Veterinario e sicurezza degli alimenti di origine animale sanità animale tutela della salute Programmazione, accreditamento, acquisto delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie Programmazione per l'integrazione delle prestazioni sociosanitarie con quelle sociali

28 A S S T Art. 7, comma 2 Le ASST, dotate di personalità giuridica di diritto pubblico e di autonomia organizzativa, amministrativa, patrimoniale, contabile, gestionale e tecnica, concorrono con tutti gli altri soggetti erogatori del sistema, di diritto pubblico e di diritto privato, all'erogazione dei LEA e di eventuali livelli aggiuntivi definiti dalla Regione con risorse proprie, nella logica della presa in carico della persona.

29 A T S La Direzione Direttore Generale Direttore Amministrativo Direttore Sanitario (polo ospedaliero) Direttore Socio Sanitario (rete territoriale

30 A S S T Le ASST si articolano in due settori aziendali: Polo ospedaliero Rete territoriale e, che afferiscono direttamente alla Direzione generale. Il Polo Ospedaliero è costituito da strutture ospedaliere dedicate al paziente in fase acuta e ad alta intensità di cura. La rete territoriale è invece costituita dai Presidi Ospedalieri Territoriali (POT) e dai Presidi Socio Sanitari Territoriali (PRESST) che erogano prestazioni di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione a media e bassa intensità.

31 ASST Rientra nella Rete territoriale delle ASST, secondo un articolazione distrettuale, l affidamento e l erogazione, in concorrenza con tutti gli altri soggetti erogatori (pubblici e privati) accreditati, delle prestazioni distrettuali/lea ed in particolare: le prestazioni distrettuali di cui al d.lgs. 502/1992, quali assistenza primaria, ivi compresa la continuità assistenziale, prestazioni sanitarie a rilevanza sociale, elevata integrazione, prestazioni sociali di rilevanza sanitaria se delegate dai Comuni le prestazioni specialistiche, di prevenzione sanitaria, diagnosi, cura e riabilitazione a media e bassa complessità, le cure intermedie e garantisce le funzioni e le prestazioni medico-legali le prestazioni distrettuali fornite alle persone, che erano erogate dalla ASL, ad eccezione di quelle ora espressamente attribuite alle ATS le prestazioni sanitarie, sociosanitarie e sociali territoriali e domiciliari, eventualmente delegate dalle ATS o dalle autonomie locali le attività di prevenzione sanitaria, incluse la profilassi delle malattie infettive, la vigilanza e la tutela della salute collettiva dai rischi ambientali e individuali che sono svolte con il coordinamento del dipartimento di igiene e prevenzione sanitaria delle ATS

32 Conferenza dei Sindaci ATS Assistenza Primaria Unità di offerta Sociosanitarie ASST Aziende ospedaliere private a contratto Privati accreditati IRCCS AFT UCCP Rete territoriale Polo ospedaliero PreSST POT Distretto

33 ASST Rete territoriale Specialistica ambulatoriale Prevenzione sanitaria Prest. medico legali Diagnosi Cura Riabilitazione Cure intermedie BASSA E MEDIA COMPLESSITA Presidi Socio Sanitari Territoriali (PreSST) Presidi Ospedalieri Territoriali (POT) Polo ospedaliero Diagnosi Cura Riabilitazione ALTA COMPLESSITA

34 Indice dell intervento 1. Da dove partiamo: la situazione attuale 2. L evoluzione: la legge regionale n La nuova organizzazione 4. I comuni 5. Il terzo settore e il volontariato 6. alcune novità locali: POT 7. Conclusioni 34

35 Chi fa che cosa

36 Asst ATS Polo ospedaliero Rete territoriale Distretto Pediatria Ostetricia -ginecologia Consultorio familiare Consultori privati Associazioni UdP, comuni Medicina, Neurologia, Riabilitazione POT PreSST Cure primarie ADI UdP, comuni Associazioni CDI RSA Psichiatria Neuropsichiatria Servizi dipendenze Comunità SMI PdL riforma del Titolo III l.r. 33/09 in itinere Associazioni UdP, comuni Soggetto non SSR

37 AST ATS della della Città Città Metropolitana [di di Milano]

38 ATS della Città Metropolitana di Milano

39 ATS della Città Metropolitana di Milano

40 ATS della Città Metropolitana di Milano

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42 Indice dell intervento 1. Da dove partiamo: la situazione attuale 2. L evoluzione: la legge regionale n La nuova organizzazione 4. I comuni 5. Il terzo settore e il volontariato 6. alcune novità locali: POT 7. Conclusioni 42

43 I comuni Art. 20 (Conferenza dei sindaci) 1. La conferenza dei sindaci è composta dai sindaci, o loro delegati, dei comuni compresi nel territorio delle ATS e si articola, come previsto dall articolo 7 bis, in: a) l assemblea dei sindaci del distretto; b) l assemblea dei sindaci dell ambito distrettuale.

44 I comuni Art. 20 (Conferenza dei sindaci) 2. Le conferenze dei sindaci, in particolare ai fini della presente legge: a) formulano, nell ambito della programmazione territoriale dell ATS di competenza, proposte per l organizzazione territoriale dell attività sociosanitaria e socioassistenziale, con l espressione di un parere sulle linee guida per l integrazione sociosanitaria e sociale. Partecipano inoltre alla definizione dei piani sociosanitari territoriali all interno delle cabine di regia di cui all articolo 6, comma 6, lettera f); b) partecipano alla verifica dello stato di attuazione dei programmi e dei progetti di competenza delle ATS con particolare riferimento a quelli relativi alle ASST; c) promuovono l integrazione delle prestazioni e/o delle funzioni sociali, con le funzioni e/o le prestazioni dell offerta sanitaria e sociosanitaria anche favorendo, a tal fine, la costituzione tra i comuni di enti o soggetti aventi personalità giuridica; d) esprimono il proprio parere sulla finalizzazione e sulla distribuzione territoriale delle risorse finanziarie.

45 Art. 20 (Conferenza dei sindaci) 3. Per l esercizio delle sue funzioni la conferenza dei sindaci si avvale del consiglio di rappresentanza dei sindaci eletto dalla conferenza stessa... I comuni 5. L assemblea dei sindaci del distretto, anche con l ausilio delle sue articolazioni per ambiti distrettuali svolge altresì le funzioni del comitato dei sindaci del distretto di cui all articolo 3 quater del d.lgs. 502/1992 ed è disciplinata con la deliberazione di cui al comma 4.;

46 cabina di regia Art. 6 (Agenzie di tutela della salute), comma 6.. f) dipartimento della programmazione per l integrazione delle prestazioni sociosanitarie con quelle sociali, con la possibilità di attivare una cabina di regia con funzioni consultive rispetto alle attività del dipartimento, la cui composizione è determinata con provvedimento del direttore generale dell ATS secondo linee guida stabilite dalla Giunta regionale, anche al fine di risolvere le situazioni di criticità di natura sociosanitaria riscontrate nel territorio di propria competenza. Art. 7 bis (Distretti).. 4. I distretti partecipano alla cabina di regia di cui all articolo 6, comma 6, lettera f).

47 Indice dell intervento 1. Da dove partiamo: la situazione attuale 2. L evoluzione: la legge regionale n La nuova organizzazione 4. I comuni 5. Il terzo settore e il volontariato 6. alcune novità locali: POT 7. Conclusioni 47

48 Il Terzo settore Art. 5 (Funzioni della Regione) La Regione favorisce la crescita e lo sviluppo dei soggetti pubblici e privati, erogatori e non, diretti o indiretti, appartenenti anche al terzo settore, anche attraverso la definizione di modalità di riconoscimento, rappresentanza, consultazione, collaborazione e controllo. La Regione promuove ed elabora, altresì, forme e modelli di integrazione tra le prestazioni sanitarie, sociosanitarie e sociali, sentiti i tavoli tecnici e tematici e l Osservatorio di cui al comma 14, al fine di dare concreta e piena attuazione al principio di sussidiarietà orizzontale e di valorizzare la piena espressione delle rispettive capacità progettuali, tenuto conto delle caratteristiche di ciascuno nel sistema delle relazioni che concorrono ai diversi ambiti del SSL.

49 Il Terzo settore Art. 7 (Aziende socio sanitarie territoriali e aziende ospedaliere) 3.. le ASST garantiscono e valorizzano il pluralismo socioeconomico, riconoscendo il ruolo della famiglia, delle reti sociali, e degli enti del terzo settore, quali componenti essenziali per lo sviluppo e la coesione territoriale e assicurano un pieno coinvolgimento degli stessi nell erogazione dei servizi e delle prestazioni

50 Il volontariato Art. 24 (Valorizzazione del ruolo del volontariato) 1. La Regione riconosce e promuove il ruolo del volontariato nella sua essenziale funzione complementare e ausiliaria al SSL, finalizzata al raggiungimento e al consolidamento della buona qualità, dell efficienza dell attività e della professionalità degli operatori, nonché dell appropriatezza e dell umanizzazione dei servizi sanitari e sociosanitari, in un ottica sussidiaria favorendo momenti di aggregazione ed ascolto delle associazioni di volontariato, anche nell ambito dei tavoli di confronto di cui all articolo 5, comma La Regione promuove e favorisce attività di raccolta diffusa ed eventi di beneficienza finalizzati ad investimenti in tecnologia o attività di studio e ricerca, se proposte da soggetti iscritti agli albi regionali del terzo settore, garantendo la piena trasparenza e tracciabilità dei flussi finanziari generati da tali attività a garanzia dei donatori, dei benefattori e dei destinatari degli interventi.»;

51 Art. 25 (Promozione e coordinamento dell utilizzo del patrimonio mobiliare dismesso delle strutture sanitarie e sociosanitarie) comma 2 d) possono presentare richiesta per l utilizzo o la cessione dei beni dismessi: enti pubblici, organizzazioni ed enti non governativi riconosciuti a livello nazionale, enti ecclesiastici riconosciuti, organizzazioni del terzo settore iscritte nei registri regionali, rappresentanze diplomatiche in Italia ed all estero, la Croce rossa italiana, fatta salva l eventualità che il destinatario ultimo del bene non coincida con il richiedente.

52 Indice dell intervento 1. Da dove partiamo: la situazione attuale 2. L evoluzione: la legge regionale n La nuova organizzazione 4. I comuni 5. Il terzo settore e il volontariato 6. alcune novità locali: POT 7. Conclusioni 52

53 Il POT Presidio Ospedaliero Territoriale 53

54 Il POT Presidio Ospedaliero Territoriale Obiettivo: avviare e sperimentare nuovi modelli organizzativi e funzionali, finalizzati ad assistere prevalentemente persone con patologie cronico-degenerative, dal quadro clinico già noto e/o in fase di riacutizzazione. 54

55 Gruppo di cure primarie Servizi offerti Accesso ai posti tecnici dedicati all interno del reparto di Cure Subacute Spazio di confronto MMG/specialista Postazione di continuità assistenziale Punto ADI Servizi offerti da associazioni di volontariato Descrizione dei processi presidiati I medici di medicina generale (MMG) potranno trovare spazi per l attività in gruppo, Il ricovero è riservato ai pazienti, non gestibili al domicilio e per periodi limitati (al riguardo saranno elaborati i requisiti specifici di ammissione). Il MMG potrà consultarsi con gli specialisti presenti in ospedale. Il medico potrà accedere alle agende degli specialisti (a seguito di specifici accordi con l Azienda Ospedaliera) per programmare le prestazioni necessarie al PDT del singolo assistito. Sarà previsto anche un ambulatorio negli orari dei giorni feriali e 8-24 nei giorni festivi e pre-festivi. Opererà all interno della struttura, creando le necessarie sinergie con la rete dei servizi sia ospedalieri che territoriali. Da definire in relazione alle associazioni individuate. 55

56 Servizi offerti Poliambulatorio specialistico, con diagnostica di base Descrizione dei processi presidiati Reparto per cure subacute Nel P.O. di Vaprio sono accreditati 20 posti tecnici di attività di cure subacute; er alcune tipologie di pazienti, l uscita dalla fase acuta del ricovero. Week/Day Hospital chirugico/ Chirurgia a Bassa Complessità / Macroattività Ambulatoriali Complesse; La struttura chirurgica risponde alle esigenze territoriali della zona e si caratterizza per una attività polispecialistica a complessità medio bassa 56

57 Indice dell intervento 1. Da dove partiamo: la situazione attuale 2. L evoluzione: la legge regionale n La nuova organizzazione 4. L integrazione socio sanitaria e socio assistenziale 5. Le tappe del percorso 6. POT 7. Conclusioni 57

58 Integrazione tra servizi e la continuità dell assistenza

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