Prevenzione incendi e impianti fotovoltaici

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1 Milano, aprile 2012 Prevenzione incendi e impianti fotovoltaici Con la circolare n del 07 febbraio 2012, il Dipartimento dei Vigili del Fuoco ha aggiornato le linee Guida per l'installazione degli impianti fotovoltaici- Edizione anno valide nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi. La nuova guida recepisce i contenuti del D.P.R. 1 agosto 2011, n. 151 e tiene conto delle varie problematiche emerse in sede periferica a seguito delle installazioni di impianti fotovoltaici. Come già precisato nella precedente edizione, la recente Guida per l installazione ha ribadito che gli impianti FV non configurano, di per se stessi, attività soggette ai controlli di prevenzione incendi. Nella stessa giuda è precisato, però, che l installazione di un impianto FV a servizio di un attività soggetta ai controlli di prevenzione incendi richiede gli adempimenti dell art. 4, comma 6, del DPR 151/2011 che recita testualmente: Fermo restando quanto previsto dall articolo 3 (valutazione del progetto n.d.r.) del presente decreto in caso di modifiche che comportano un aggravio delle preesistenti condizioni di sicurezza antincendio, l obbligo per l interessato di avviare nuovamente le procedure previste dal presente articolo (presentazione della SCIA n.d.r.) ricorre quando vi sono modifiche di lavorazione o di strutture, nei casi di nuova destinazione dei locali o divariazioni qualitative e quantitative delle sostanze pericolose esistenti negli stabilimenti o depositi e ogni qualvolta sopraggiunga una modifica delle condizioni di sicurezza precedentemente accertate. In generale, quindi, poiché l installazione di un impianto fotovoltaico all interno di un attività soggetta ai controlli può comportare un aggravio di rischio occorre presentare, a seconda dei casi, l istanza di valutazione del progetto e/o la segnalazione certificata di inizio attività, a meno che non ricorrano i casi previsti dall art. 4 co. 6, cioè quando si accerti l assenza di modifiche delle strutture o degli impianti oppure l assenza di alterazioni delle preesistenti condizioni di sicurezza antincendio (come ad esempio potrebbe verificarsi in caso di installazione di un impianto sulla copertura di una tettoia di ricovero attrezzi ubicata all interno di un attività industriale e sufficientemente distante dalle attività di cui all allegato I del DPR 151/2011).

2 La valutazione del rischio dovrebbe tener conto anche della salvaguardia, oltre che dei dipendenti e addetti alla lotta antincendio aziendali, degli operatori VV.F. in caso di intervento di soccorso degli stessi operatori. A questo proposito la Direzione Centrale per l Emergenza ed il Soccorso Tecnico del Dipartimento dei Vigili del fuoco ha fornito, con nota prot. n. EM 622 del , le indicazioni operative da adottarsi in caso di intervento di soccorso derivanti dai seguenti rischi: -rischio caduta, dovuto a scivolamenti e/o inciampi accentuato in caso di presenza di fumi della combustione e buio; -rischio di crollo, di strutture a causa del sovraccarico dovuto alla presenza dei pannelli nonché del distacco delle strutture di fissaggio dei singoli elementi; -rischio di inalazione, di prodotti chimici pericolosi derivanti dall esposizione all incendio dei pannelli FV; -rischio di natura elettrica, dovuto a contatti con impianti elettrici in tensione e derivanti dall assunto che, come riportato testualmente nella precedente linea guida, dal punto di vista della sicurezza occorre tenere conto che è impossibile porre fuori tensione il sistema in presenza di luce solare ed atteso che lo sgancio elettrico di emergenza consente di disalimentare l impianto elettrico esclusivamente a valle dell inverter. Requisiti tecnici L obiettivo principale è quello di evitare la propagazione di un eventuale incendio dal generatore al fabbricato nel quale è incorporato. Occorre evitare quindi che un incendio di un tetto di copertura - avente origine nell impianto FV possa trasformarsi, come già accaduto in alcuni casi, in un incendio generalizzato del fabbricato sottostante a causa, ad esempio, della propagazione orizzontale e/o verticale dovuta alla presenza di materiali combustibili di impermeabilizzazione e/o di copertura, oppure attraverso altre macchine in esecuzione a cielo libero presenti sul tetto, vani tecnici non compartimentati presenti sul tetto, o attraverso differenze di quota del tetto ovvero attraverso abbaini presenti anche su tetti adiacenti.

3 Al riguardo la nuova guida ha indicato tre modalità alternative di installazione: 1. impianto fotovoltaico installato su strutture ed elementi di copertura e/o di facciata incombustibili (Classe 0 secondo il DM oppure Classe A1 secondo il DM ). 2. impianto fotovoltaico installato mediante interposizione tra i moduli fotovoltaici e il piano di appoggio, di uno strato di materiale di resistenza al fuoco almeno El 30 ed incombustibile (Classe 0 secondo il DM oppure Classe A1 secondo il DM ). 3. impianto fotovoltaico installato su strutture combustibili a seguito di una specifica valutazione del rischio di propagazione dell incendio, che tenga conto della classe di resistenza agli incendi esterni dei tetti e delle coperture di tetti (secondo UNI EN :2009 Classificazione al fuoco dei prodotti e degli elementi da costruzione - parte 5: Classificazione in base ai risultati delle prove di esposizione dei tetti a un fuoco esterno secondo UNI ENV 1187:2007 ) e della classe di reazione al fuoco del modulo fotovoltaico attestata secondo le procedure di cui all'art. 2 del DM Naturalmente le stesse le strutture portanti di copertura, ai fini del soddisfacimento dei livelli di prestazione contro I'incendio di cui al DM , dovranno essere verificate e documentate tenendo conto delle variate condizioni dei carichi strutturali sulla copertura, dovute alla presenza del generatore fotovoltaico, anche con riferimento al DM "Norme tecniche per Ie costruzioni". Come previsto anche nella precedente linea guida, i pannelli, le condutture ed ogni altro dispositivo non dovranno distare meno di 1 metro da eventuali evacuatori di fumo e di calore (EFC) presenti sulla copertura del fabbricato. La nuova edizione 2012 ha previsto inoltre, sempre al fine di evitare la propagazione di un eventuale incendio della copertura da un compartimento a quello adiacente, una distanza di sicurezza di 1 metro tra l impianto FV e gli elementi verticali di compartimentazione antincendio posti all interno dell attività sottostante al piano di appoggio dell impianto. In ogni caso l'ubicazione dei pannelli deve tener conto dell interferenza con il sistema di ventilazione dei prodotti della combustione dovuta all'esistenza di possibili vie di veicolazione di incendi (lucernari, camini, ecc).

4 Al riguardo, fatta salva la progettazione, la realizzazione e la manutenzione da effettuarsi a regola d'arte (si intendono realizzati a regola d'arte gli impianti elettrici eseguiti secondo le norme CEI), l'impianto FV installato nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi da parte dei Vigili del Fuoco: 1. deve essere dotato di un dispositivo di comando di emergenza, ubicato in posizione segnalata ed accessibile, in modo da mettere in sicurezza ogni parte dell'impianto elettrico all'interno del compartimento antincendio, anche nei confronti del generatore fotovoltaico. 2. deve avere, in caso di presenza di gas, vapori, nebbie infiammabili o polveri combustibili, la parte in c.c., compreso l'inverter, installata all'esterno delle zone classificate ai sensi del D.Lgs. 81/ allegato XLIX Ripartizione delle aree in cui possono formarsi atmosfere esplosive ; 3. deve avere i componenti non installati in luoghi sicuri, che non devono inoltre essere di intralcio alle vie di esodo; 4. l'area in cui è ubicato il generatore ed i suoi accessori, qualora accessibile, deve essere segnalata con apposita cartellonistica conforme al D.Lgs. 81/2008. La predetta cartellonistica deve riportare la seguente dicitura: ATTENZIONE: Impianto fotovoltaico in tensione durante le ore diurne (... Volt). La predetta segnaletica deve essere installata ogni 10 metri (la precedente edizione prevedeva 5 metri) per i tratti di conduttura; 5. deve essere verificato ai fini del rischio incendio con particolare riferimento ai sistemi di giunzione e di serraggio. Documentazione Secondo la nuova edizione della linea guida non è più necessario produrre il certificato di collaudo ai sensi del DM 19/2/2007 "Criteri e modalità per incentivare la produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare, in attuazione dell'art. 7 del D. Lgs. 29/12/2003 n. 387".

5 Resta ferma l acquisizione della dichiarazione di conformità dell impianto ai sensi del DM 37/08 nonché, solo per gli impianti di potenza nominale superiore a 20 kw, anche le ordinarie certificazioni previste dalla Lett. Circ. P515 del , come ad esempio di resistenza e di reazione al fuoco delle strutture e degli elementi di copertura, sui quali è installato l impianto FV. Impianti esistenti Gli impianti fotovoltaici, posti in funzione prima dell'entrata in vigore della guida ed a servizio di un'attività soggetta ai controlli di prevenzione incendi, richiedono, unicamente, gli adempimenti previsti dal comma 6 dell'art. 4 del D.P.R. n. 151 del 1 agosto ln generale per detti impianti deve essere previsto, tra I' altro: - la presenza e la funzionalità del dispositivo del comando di emergenza; -I' applicazione della segnaletica di sicurezza e delle verifiche di cui ai precedenti punti. Domenico de Pinto Direttore Vice Dirigente Comando VV.F. Foggia.

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