Prof.ssa Emanuela D Ambros Docente di sostegno Liceo Statale C.Porta, Erba. ICF.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Prof.ssa Emanuela D Ambros Docente di sostegno Liceo Statale C.Porta, Erba. ICF."

Transcript

1 Prof.ssa Emanuela D Ambros Docente di sostegno Liceo Statale C.Porta, Erba. ICF.

2 PARTE I: modelli culturali di riferimento e principi ispiratori. PARTE II:tre parole chiave per comprendere ICF PARTE III: struttura della classificazione, linee guida per l uso.

3 Parte I.una piccola premessa: Integrare ed includere sono sinonimi? Integrazione e Inclusione Sono in contrapposizione L integrazione è una parte dell inclusione

4 I due modi per definire l inclusione INTEGRAZIONE INCLUSIONE Alunni con disabilità Compensazione e normalizzazione Reperimento di risorse Differenze di tutti gli alunni Individuazione e superamento degli ostacoli Modifica dei contesti Medeghini

5 INTEGRAZIONE Certificazione (pericolo di etichettamento) PEI (programmazione individualizzata come processi formativi segregranti) Insegnante di sostegno (rischio di cristallizzazione 1:1) INCLUSIONE Piena partecipazione Miglior processo di apprendimento possibile Sviluppo dei soggetti Modifica dei contesti

6 La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. Approvata dall Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 13 dicembre 2006 e sottoscritta dall Italia il 30 marzo 2007,è stata ratificata dal Parlamento italiano con la legge 3 marzo 2009,n.18. La comunità internazionale ha voluto affermare una particolare attenzione al tema della disabilità. Scopo della Convenzione, è quello di promuovere, proteggere ed assicurare il pieno e uguale godimento di tutti i diritti e di tutte le libertà da parte delle persone con disabilità. In questa prospettiva, la condizione di disabilità viene ricondotta alla esistenza di barriere di varia natura che possono essere di ostacolo a quanti portatori di minorazioni fisiche, intellettuali,sensoriali e psichiche a lungo termine hanno il diritto di partecipare in modo pieno alla società. Introduce una trasformazione culturale

7 PUNTI Di CONTATTO TRA CONVENZIONE DELLE NAZIONI UNITE E ICF Le persone possono essere soggette a menomazioni nelle loro strutture ovvero presentare limitazioni nelle loro funzioni. E solo nell interazione con l ambiente di vita che possono trovarsi in un contesto che, attraverso situazioni che generano discriminazione,determina una condizione di disabilità. Pertanto, per favorire l inclusione delle persone con disabilità occorre affrontare non solo le condizioni dell individuo, ma anche l ambiente in cui vive.

8 ICF CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DEL FUNZIONAMENTO DELLA DISABILITA E DELLA SALUTE

9 L Organizzazione Mondiale della Sanità ha elaborato nel 2001 uno strumento di classificazione che analizza e descrive la disabilità come esperienza umana che tutti possono sperimentare. Tale strumento, denominato ICF, propone un approccio all individuo normodotato e diversamente abile dalla portata innovativa e multidisciplinare.

10 La Classificazione Internazionale del Funzionamento e della Disabilità e della Salute per Bambini e Adolescenti. Perché ICF-CY? Tale Classificazione è totalmente compatibile con la Classificazione ICF del Le operazioni di sviluppo dell ICF-CY hanno previsto: Modifica o ampliamento delle descrizioni; Assegnazione di un nuovo contenuto e codici assegnati; Modifica di criteri di inclusione e di esclusione; Ampliamento di qualificatori per consentire l inclusione di aspetti legati allo sviluppo del bambino

11 L ICF-CY amplia dunque, la copertura del volume principale tramite l aggiunta di contenuti e di maggiori dettagli finalizzati a cogliere le funzioni e le strutture corporee,le attività,la partecipazione e gli ambienti specifici di neonati,bambini,preadolescenti e adolescenti.

12 La Classificazione Internazionale del Funzionamento e della Disabilità e della Salute per Bambini e Adolescenti. ICF-CY offre: un modello concettuale di riferimento; Un linguaggio e una terminologia comuni per registrare i problemi che emergono nell infanzia e nell adolescenza; Con la sua enfasi sul funzionamento ICF-CY può essere utilizzato nelle varie scienze e discipline e adottati in diversi settori governativi e politici.

13 La Classificazione Internazionale del Funzionamento e della Disabilità e della Salute per Bambini e Adolescenti. Le ragioni dello sviluppo dell ICF-CY sono fondamentalmente due: Pratiche Filosofiche Ragioni pratiche. L implementazione e il rispetto dei diritti dell infanzia nella forma di accesso ai servizi sanitari,di istruzione e sociali, richiedeva un sistema classificatorio rispondente alle caratteristiche fisiche,sociali e psicologiche tipiche dei bambini e degli adolescenti.

14 La Classificazione Internazionale del Funzionamento e della Disabilità e della Salute per Bambini e Adolescenti. Ragioni filosofiche. ICF-CY include gli ambiti dei diritti umani della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità (ONU,2006); Descrive stati di funzionamento e salute attraverso indicatori che servono da precursori rispetto ad un funzionamento più maturo; Si fonda su un modello razionale di salute pubblica che include la prevenzione della disabilità nell infanzia.

15 ICF-CY: punti cruciali che riguardano bambini e adolescenti. Le questioni che hanno guidato l ampliamento di contenuto sono: La natura del linguaggio La natura della cognizione Il gioco, L attitudine ed il comportamento del bambino che si sta sviluppando.

16 Punti cruciali riguardanti i bambini e gli adolescenti nell ICF-CY. Particolare attenzione è stata dedicata a quattro questioni: 1. Il bambino nel contesto della famiglia 2. Il ritardo evolutivo 3. La partecipazione 4. Gli ambienti

17 1.Il bambino nel contesto della famiglia Lo sviluppo è un processo dinamico :il funzionamento del bambino dipende da interazioni continue con la famiglia o con altri caregiver nell ambiente sociale immediato. il bambino passa progressivamente dalla dipendenza dagli altri per tutte le attività nell infanzia alla maturità fisica,sociale psicologica e all indipendenza, nell adolescenza.

18 1.Il bambino nel contesto della famiglia il funzionamento del bambino non può essere capito vedendo il bambino isolatamente ma vedendolo nel contesto familiare Nella fase evolutiva dell infanzia l influenza delle interazioni familiari è maggiore che in qualsiasi altro momento Tali interazioni fanno da cornice all acquisizione di varie abilità nel corso dei primi due decenni di vita. Il ruolo dell ambiente fisico e sociale è cruciale.

19 2.Il ritardo evolutivo Nei bambini e negli adolescenti,il momento della comparsa di certe funzioni o strutture corporee e dell acquisizione di certe abilità può variare in funzione delle differenze individuali nella crescita e nello sviluppo. Questi sfasamenti nella comparsa di funzioni (cognitive,dell eloquio,della mobilità e della comunicazione),possono non essere permanenti ma riflettere un ritardo nello sviluppo. E spesso tali sfasamenti servono per identificare i bambini a maggior rischio di disabilità.

20 2.Il ritardo evolutivo Dalla riflessione sul concetto di ritardo evolutivo alla definizione della natura del qualificatore utilizzato per documentare la gravità e l estensione di un problema. Nel volume principale dell ICF,il qualificatore di gravità universale per tutti i domini comprende cinque livelli che vanno da (0) nessuna menomazione,difficoltà o barriera a (4) menomazione, difficoltà o barriera completa L ICF-CY comprende il termine di sfasamento e ritardo evolutivo per definire il qualificatore universale. Questo permette di documentare l estensione o la grandezza degli sfasamenti o dei ritardi del bambino riconoscendo che la gravità del qualificatore può variare nel tempo.

21 3.La partecipazione La partecipazione viene definita come il coinvolgimento in una situazione di vita di una persona e rappresenta la prospettiva sociale del funzionamento. Poiché gli scenari delle situazioni di vita dei bambini e degli adolescenti sono significativamente diversi da quelli degli adulti, la partecipazione ha ricevuto in ICF-CY un attenzione particolare. Più il bambino è piccolo più le sue opportunità di partecipazione sono definite dai genitori Con la scolarizzazione le opportunità si ampliano ai coetanei presenti nel suo ambiente Con l adolescenza le relazioni si estendono all extrascuola.

22 4.I fattori ambientali I fattori ambientali Vengono definiti come gli atteggiamenti,l ambiente fisico e sociale in cui le persone vivono e conducono la loro esistenza. La natura e la complessità degli ambienti dei bambini cambiano con i passaggi attraverso gli stadi della vita evolutiva L interazione persona-ambiente, implicita nel cambiamento di paradigma dal modello medico a quello biopsicosociale richiede di prestare maggiore attenzione agli ambienti dei bambini e adolescenti.

23 4.Gli ambienti Il bambino piccolo è dipendente in modo significativo dalle persone nell ambiente immediato. Mobilità limitata e necessità di garantire l incolumità del neonato-bambino determinano una modifica particolare dell ambiente. Gli oggetti di gioco e le relazioni con i coetanei,ad esempio, sono componenti essenziali delle principali situazioni di vita dei bambini piccoli. i bambini della prima e seconda infanzia Per i bambini più grandi gli ambienti della vita quotidiana sono strettamente connessi alla famiglia,alla casa e alla scuola. Per gli adolescenti gli ambienti si diversificano gradualmente nel contesto più ampio della comunità e della società. Gli adolescenti il neonato

24 4. Gli ambienti Definizione ICF Fattori che incidono sul funzionamento del bambino Fattori fisici Fattori psicologici e sociali La modificazione dell ambiente fisico prevede l introduzione di elementi che garantiscono la sicurezza del bambino. La presenza di ausili o tecnologia assistiva può facilitare il funzionamento in un bambino La modificazione di elementi sociali e psicologici dell ambiente

25 ICF ICF COS E ICF Modello concettuale Di approccio globale al funzionamento della persona, che si definisce solo nell interazione e nella reciprocità tra persona e contesto ambientale Una descrizione Delle diverse componenti del funzionamento nelle diverse età della vita del soggetto ICF Una classificazione Con struttura gerarchica con più livelli di codifica ed indicatori di compromissione per ciascun aspetto compromesso

26 Le parole chiave di ICF Salute Fattori ambientali Funzionamento Attività e Partecipazione Strutture e funzioni

27 Il concetto di disabilità DIS: prefisso dal latino dis, attribuisce una connotazione negativa (dal punto di vista quantitativo o qualitativo) al nome (es. dis-cordia, dis-onesto, dis-ordine). Dys: prefisso dal greco, principalmente usato per termini medici,esprime il significato di una deviazione dalla norma. (es. dys-crasia, dys-fagia, dys-cinesia).

28 DEFINIZIONE DI DISABILITA SECONDO L ICF La disabilità è una difficoltà nel funzionamento a livello fisico, personale o sociale, in uno o più dei domini principali di vita, che una persona con una condizione di salute trova nell interazione con i fattori contestuali

29 MODELLO BIO-PSICO-SOCIALE ICD-10 Problema personale Terapia medica Trattamento individuale e aiuto professionale Comportamento Assistenza Politiche sanitarie Adattamento individuale ICF Problema sociale Integrazione sociale Azione sociale Atteggiamento e cultura Diritti umani Politica Cambiamento sociale

30 L ICF E UNA CLASSIFICAZIONE ICF E una classificazione E uno strumento che classifica la salute e gli stati di salute ad essa correlati. ICF non è uno strumento di valutazione o di misurazione. ICDH Classificare: ordinare e catalogare mediante un criterio, rappresentare cose o persone indicandone tutte le caratteristiche, in modo da darne un idea compiuta. Misurare: quantificare una osservazione contro uno standard. Valutare:determinare un valore, stimare calcolare, stabilire in misura approssimativa.

31 Approccio globale al funzionamento della persona

32 Rappresentazione del funzionamento Dario Ianes 2005

33 Condizioni fisiche Ospedalizzazioni, Malattie acute e croniche Anomalie cromosomiche

34 Contesto ambientale Prodotti e tecnologia, Ambiente(clima, luce inquinamento), Relazioni e sostegno sociale,(famiglia, amici, comunità animali, operatori), Atteggiamenti, Servizi e politiche

35 Contesto personale Età, Sesso, Stili attributivi Autostima, autoefficacia Vita affettiva, Motivazione

36 Strutture corporee Strutture e funzioni dei vari sistemi corporei, per es. strutture del sistema nervoso/ funzioni mentali occhio, orecchio e strutture correlate/funzioni sensoriali e dolore strutture correlate al movimento/funzioni neuromuscoloscheletriche e correlate al movimento

37 Apprendimento e applicazione delle conoscenze Compiti e richieste generali Comunicazione Mobilità Cura della propria persona Vita domestica Interazioni e relazioni personali Attività personali

38 Partecipazione sociale Istruzione Coinvolgimento nel gioco Vita nella comunità Ricreazione e tempo libero Lavoro e impiego

39 Modello Bio-Psico-Sociale (modello di approccio alla disabilità) La disabilità è un rapporto sociale,dipendente dalle condizioni di salute in cui si trova una persona e le condizioni sociali e ambientali in cui si svolgono le sue attività. La disabilità non è una condizione soggettiva poiché una menomazione nelle funzioni e strutture corporee non è vero che corrisponda sempre una diminuzione delle capacità e delle performance. Queste dipendono infatti da fattori sociali e individuali. La limitazione funzionale può essere superata da ausili tecnologici e umani, da modifiche all ambiente e dalla capacità di autodeterminarsi a vivere una vita in forma autonoma e indipendente. La compromissione funzionale è una delle caratteristiche della persona e non la caratteristica da cui partire, altrimenti rischiamo di ridurre quella stessa persona a quella singola caratteristica.

40 Il nuovo concetto di disabilità In tal senso, la nuova classificazione internazionale della disabilità supera il modello medico, che si fonda sulle conseguenze di malattia e mette al centro della valutazione il funzionamento o i funzionamenti. Per funzionamento s intende il risultato dell interazione tra l individuo e un ambiente non favorevole.

41 NIENTE SU DI NOI SENZA DI NOI La disabilità è una condizione ordinaria che ogni essere umano vivrà nel corso della propria esistenza impone alla società di tenerne conto in tutti i processi di sviluppo e di organizzazione sociale. La disabilità deve essere intesa come una relazione sociale tra le caratteristiche delle persone e la maniera in cui la società ne tiene conto. L ICF è inteso come strumento di base per valutare la condizione delle persone con disabilità e rispondere ai loro bisogni in maniera appropriata. ICF si sta dimostrando uno strumento importante per cambiare il modo in cui i servizi e gli operatori dei vari servizi leggono le condizioni delle persone con disabilità.

42 Il concetto di salute La salute non è solo l assenza di malattia, ma può essere sintetizzata come uno stato dell intera persona, pertanto è benessere strettamente legato al funzionamento umano a tutti i livelli: biologico,psicologico e sociale. L inclusione dell ambiente nella definizione dello stato di salute è di primaria importanza:la salute di un individuo colpisce direttamente il suo contesto di vita. Matilde Leonardi

43 Il concetto di disabilità L OMS ha sviluppato un pluriennale lavoro di ricerca per trovare una definizione di disabilità. La definizione condivisa di disabilità deve essere applicabile a tutte le persone senza creazione di minoranze definite a priori solo su base diagnostica Dovrebbe essere in grado di descrivere la disabilità attraverso le diverse aree di funzionamento e applicarle a tutte le persone.

44 La definizione di ICF Disabilità secondo ICF nasce dall interazione tra stato di salute (benessere rispetto al funzionamento) e fattori contestuali. E uno stato di diminuzione del funzionamento connesso con le malattie,disturbi,lesioni,o altre condizioni di salute che, nel contesto del proprio ambiente è vissuto come una menomazione, una limitazione alla attività o una restrizione alla partecipazione.

45 E importante sottolineare come ICF non sia assolutamente una classificazione delle persone, ICF è una classificazione delle caratteristiche della salute delle persone nel contesto delle loro situazioni di vita individuali e dell interazione dei fattori ambientali, siano essi barriere o facilitatori. Con ICF si parla di persone con disabilità.

46 Legge 104/92 Legge quadro per l assistenza,l integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate La legge detta i principi in materia di diritti,integrazione sociale ed assistenza della persona HANDICAPPATA ART.3 E persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che a causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione.

47 La legge 104/92 conferma il modello OMS dell ICIDH (1980) MALATTIA: trisomia 21 DISABILITA : Disabilità nell acquisizione di conoscenze GRAVITA : prestazione con aiuto PROGNOSI: possibilità di miglioramento MINORAZIONE: ritardo mentale medio SAMANTHA Secondo modello ICDH Handicap Handicaps occupazionali Istruz. scolastica

48 CONDIZIONI DI SALUTE Trisomia 21 Ritardo mentale medio SAMANTHA Secondo modello ICF FUNZIONAMENTO: ATTIVITA E PARTECIPAZIONE d150.3 nell imparare a fare calcoli, il problema di performance all interno della classe che attualmente frequenta è lieve, nonostante il grave problema di capacità FUNZIONAMENTO: FUNZIONI E STRUTTURE CORPOREE: b163.2 problema medio nelle funzioni cognitive di base b140.0 non problema di attenzione s problema medio della cataratta del cristallino s non problemi della struttura cerebrale FATTORI AMBIENTALI: e prodotti e tecnologie speciali per l istruzione: software e320.3 amici: Samantha non ha amici attualmente.

49 Classificazione delle condizioni funzionali associate alle condizioni di salute: MODELLO FUNZIONALE. Diagnosi delle condizioni di salute: MODELLO EZIOLOGICO: ICF Classificazione Internazionale del Funzionamento della Disabilità e della Salute ICD-10 Classificazione Statistica Internazionale delle malattie e dei problemi correlati alla salute Adattamenti su base specialistica Adattamenti su base specialistica Nomenclatura delle malattie

50

51 Struttura di ICF Le informazioni fornite da ICF sono una descrizione delle situazioni che riguardano il funzionamento umano e le sue restrizioni; La classificazione serve da modello di riferimento per l organizzazione di queste informazioni,strutturandole in modo significativo,interrelato e facilmente accessibile. L ICF racchiude tutti gli aspetti della salute umana e alcune componenti del benessere rilevanti per la salute e li descrive come domini della salute e domini ad essa correlati.

52 Struttura di ICF. La Classificazione organizza le informazioni in due parti ICF Parte 1 Parte 2 Funzionamento e Disabilità Fattori contestuali Ogni parte è composta da due componenti

53 Struttura di ICF. La parte 1 è composta da due componenti: La 1^ componente è quella del corpo. Parte 1 Funzionamento Disabilità Componente di Corpo: funzioni e strutture corporee Componente di Attività e Partecipazione I capitoli delle due classificazioni (funzioni e strutture corporee) sono organizzati in base ai sistemi corporei. La componente di Attività e Partecipazione comprende la gamma completa dei domini che indicano gli aspetti del funzionamento sia in prospettiva individuale che sociale.

54 Struttura di ICF. Parte 1. 1^componente: per chiarire ulteriormente. Funzionamento Disabilità Strutture corporee Funzioni corporee Parti anatomiche del corpo come organi arti e loro Funzioni fisiologiche dei sistemi corporei, incluse le funzioni psicologiche Le componenti del Funzionamento e della Disabilità possono essere espresse in due modi: Per indicare problemi (ad es. menomazioni,limitazione dell attività o restrizione della partecipazione,raggruppati sotto il termine disabilità), Per indicare aspetti non problematici (neutri) della salute raggruppati sotto il termine funzionamento.

55 Struttura di ICF. Parte 2. 2^componente Funzionamento e Disabilità Attività e Partecipazione La componente comprende la gamma completa dei domini che indicano gli aspetti del funzionamento da una prospettiva sia individuale che sociale

56 Struttura di ICF. Parte1 Parte 1 Funzionamento e disabilità Attività: è l esecuzione di un compito o di un azione da parte di un individuo Partecipazione: è il coinvolgimento in una situazione di vita Capacità Performance Le limitazioni dell attività sono le difficoltà che un individuo può incontrare nell eseguire delle attività. Le restrizioni alla partecipazione sono i problemi che un individuo può sperimentare nel coinvolgimento nelle situazioni di vita.

57 Struttura di ICF. Parte 1 Parte 1 Funzionamento e disabilità Attività Partecipazione Capacità: saper eseguire compiti in un ambiente standard Performance: saper eseguire compiti nell ambiente attuale Limitazioni dell attività: sono le difficoltà che un individuo può incontrare nell eseguire delle attività. Restrizioni alla partecipazione: sono problemi che un individuo può sperimentare nel coinvolgimento nelle situazioni di vita.

58 Struttura di ICF. Parte 2. Fattori contestuali Fattori ambientali Fattori personali I fattori ambientali hanno un impatto su tutte le componenti del funzionamento e della disabilità e sono organizzati secondo un ordine che va dall ambiente più vicino alla persona a quello più generale. I fattori personali non sono classificati nell ICF a causa della grande variabilità sociale e culturale ad essi associata.

59 Struttura di ICF. Parte 2 Parte 2 Fattori Contestuali Fattori ambientali includono l ambiente fisico e le sue caratteristiche, quello creato dall uomo, altre persone atteggiamenti e valori, sistemi sociali e servizi, politiche regole e leggi. Facilitatore Barriera/ ostacoli Fattori personali: fattori relativi a sesso,età,classe sociale esperienze di vita ecc La prima componente dei fattori contestuali è un elenco di Fattori Ambientali. I fattori ambientali hanno un impatto su tutte le componenti del funzionamento e della disabilità e sono organizzati secondo un ordine che va dall ambiente più vicino a quello più generale.

60 Struttura di ICF. Parte 2 Fattori Ambientali Facilitatore:sono dei fattori che mediante la loro assenza o presenza,migliorano il funzionamento e riducono la disabilità. Parte 2 Fattori contestuali Fattori Personali Barriera:fattori che mediante la loro assenza o presenza, migliorano il funzionamento e riducono la disabilità.

61 Quadro di sintesi di ICF Parte 1 FUNZIONAMENTO E DISABILITA Parte 2 FATTORI CONTESTUALI (a) Funzioni e Strutture corporee (c) Fattori Ambientali (b) Attivita e Partecipazione (d) Fattori Personali Ciascuna componente può essere espressa in termini sia positivi che negativi. Gli stati di salute possono essere registrati selezionando il codice/i appropriati e aggiungendovi i qualificatori.

62 Quadro di sintesi di ICF Funzioni e strutture corporee Attività e Partecipazione Integrità funzionale e strutturale Cambiamento nella funzione corporea Capacità e Performance Menomazione Cambiamento nella struttura corporea Limitazione dell attività, Restrizione della partecipazione Gli stati di salute possono essere registrati selezionando il codice o i codici di categoria appropriati e aggiungendovi i qualificatori,che sono dei codici numerici che specificano l estensione o la gravità del funzionamento o della disabilità in quella categoria.

63 Quadro di sintesi di ICF Fattori ambientali facilitatori Barriere e ostacoli Fattori personali Non applicabile Non applicabile In questo caso i qualificatori registrano il grado in cui un fattore ambientale rappresenta un facilitatore o una barriera.

64 I qualificatori I codici ICF richiedono l uso di uno o più qualificatori, Essi denotano l entità del livello di salute o la gravità del problema in questione. L uso di ciascun codice dovrebbe essere accompagnato da almeno un qualificatore. Tutte le componenti sono quantificate usando la stessa scala Xxx.0 NESSUN problema Xxx.1 problema LIEVE Xxx.2 problema MEDIO Xxx.3 problema GRAVE Xxx.4 problema COMPLETO Xxx.8 non specificato Xxx.9 non applicabile

65 I qualificatori Avere un problema può significare una menomazione,una limitazione, una restrizione o una barriera. ICF suggerisce parole appropriate per la qualificazione: Xxx.0 NESSUN problema (assente,trascurabile.):0-4% Xxx.1 problema LIEVE (leggero,piccolo..): 5-24% Xxx.2 problema MEDIO (moderato,discreto..): 25-49% Xxx.3 problema GRAVE (notevole,estremo..): 50-95% Xxx.4 problema COMPLETO (totale.): % Xxx.8 non specificato Xxx.9 non applicabile

66 I qualificatori:regole di codifica individuo cosa intendo descrivere; Seleziono una componente: in questo caso le funzioni corporee: Utilizzo il qualificatore per le funzioni corporee (esso ne deve indicare l estensione e la gravità della menomazione); La presenza di una menomazione può essere intesa come perdita,mancanza,riduzione,ecces so o deviazione. La menomazione di una persona con emiparesi può essere descritta con il codice: b7302 (Forza dei muscoli di un lato del corpo) b7302._ Primo qualificatore: Estensione della menomazione.

67 I qualificatori:regole di codifica Se ci sono informazioni insufficienti per spiegare la gravità della menomazione deve essere usato il valore 8. Esempio. La documentazione medica di una persona riporta che ella soffre di debolezza nella parte destra nel corpo senza fornire ulteriori dettagli. Tale dato può essere indicato in questo modo B menomazione della forza dei muscoli di un lato del corpo,non specificato.

68 I qualificatori:regole di codifica Possono anche verificarsi situazioni in cui applicare un codice particolare risulta inappropriato. Esempio. Il codice b650 Funzioni mestruali non è applicabile a donne al di sotto o al di sopra di una certa età (precedente al menarca o successiva alla menopausa). In questi casi il codice usato è 9 B650.9 Funzioni mestruali.non applicabile.

69 I qualificatori per le Funzioni corporee. COMPONENTE QUALIFICATORE SCALA DEI QUALIFICATORI FUNZIONI CORPOREE 1 PRIMO QUALIFICATORE: ESTENSIONE DELLA MENOMAZIONE 0 Nessuna men. 1Lieve men. 2 Media 3 Grave 4 Completa 8 Non specificato 9 Non applicabile

70 I qualificatori per le Strutture corporee COMPONENTE QUALIFICATORI SCALA DEI QUALIFICATORI STRUTTURE CORPOREE 1)ESTENSIONE DELLA MENOMAZIONE 2)NATURA DELLA MENOMAZIONE 3)COLLOCAZIONE DELLA MENOMAZIONE (suggerito) 0 Nessuna men. 1Lieve men. 2 Media 3 Grave 4 Completa 8 Non specificato 9 Non applicabile 0 nessun cambiamento 1 Assenza totale 2 Assenza parziale 3 Parte in eccesso 4 Dimensioni anormali 5 Discontinuità 6 Posizione deviante 7 Cambiamenti qualitativi 8 Non specificato 9 Non applicabile 0,1,2,3,4,8,9.

71 I qualificatori per la componente Attività e Partecipazione COMPONENTE QUALIFICATORI SCALA DEI QUALIFICATORI ATTIVITA e PARTECIPAZIONE 2-4 PERFORMANCE (occupa il primo posto dopo il punto) CAPACITA (occupa il secondo posto dopo il punto). PERFORMANCE: ciò che un individuo fa nel suo ambiente CAPACITA :cioè l attività dell individuo adattata all ambiente Per entrambe i qualificatori può essere usata la seguente scala: 0 NESSUNA DIFFICOLTA 1 difficoltà LIEVE 2 difficoltà MEDIA 3 difficoltà GRAVE 4 difficoltà COMPLETA 8 non specificato 9 non applicabile

72 I qualificatori per la componente Attività e Partecipazione Esempio, d4500 Camminare per brevi distanze Soggetto:persona che ha perso una gamba in un incidente sul lavoro che utilizza un bastone e incontra medie difficoltà nello spostarsi sopra marciapiedi alti e scivolosi. Per il qualificatore Performance questo dominio si riferisce all andare in giro a piedi, nell ambiente attuale della persona, come su superfici diverse, con l uso di un bastone o altra tecnologia di assistenza. D medie restrizioni nella performance nel camminare per brevi distanze

73 I qualificatori per la componente Attività e Partecipazione Per il qualificatore capacità il dominio si riferisce all abilità di un individuo di spostarsi senza assistenza. In modo da neutralizzare le variabili l abilità può essere valutata in ambiente standardizzato. Per il qualificatore indicato la capacità della persona potrebbe essere così codificata: d Grave limitazione nella capacità di camminare per brevi distanze. Naturalmente nello specificare l ambiente attuale o standardizzato utilizzando il qualificatore performance e capacità dovrebbero essere utilizzate la classificazione dei FATTORI AMBIENTALI.

74 I qualificatori per la parte Fattori contestuali Fattori contestuali cioè l intero contesto di vita Fattori Ambientali:ambiente fisico,l ambiente creato dall uomo,altre persone,atteggiamenti sistemi sociali, politiche,leggi Fattori personali:sono fattori contestuali correlati all individuo quali età,sesso,classe sociale e le esperienze di vita Facilitatori:ambiente fisico accessibile, tecnologia d assistenza o di ausili,atteggiamenti positivi, sistemi e politiche rivolte all inclusione. I facilitatori possono evitare la menomazione migliorando la performance nonostante il problema della capacità Barriere:ambiente fisico inaccessibile,mancanza di tecnologia,atteggiamenti negativi,servizi politiche inesistenti.

75 Codifica dei fattori Ambientali I fattori ambientali devono essere codificati dal punto di vista della persona della quale si sta descrivendo la situazione. Il qualificatore indica il grado in cui un fattore rappresenta un facilitatore o una barriera. Gli effetti che i fattori hanno sull esistenza della persona sono vari e complessi. Ci si augura che ricerche future portino ad una migliore comprensione di questa interazione e se è possibile mostrino l utilità del secondo qualificatore. Nel caso della componente Fattori Ambientali, il primo qualificatore può essere usato per indicare l estensione dei facilitatori o degli aspetti positivi dell ambiente. Per indicare i facilitatori può essere usata la stessa scala 0-4, ma il punto viene sostituito da un segno +. Esempio e110+2

76 L uso del punto indica una barriera, A fianco è esposta la scala negativa e positiva che indica il grado in cui un fattore ambientale agisce come una barriera o un facilitatore. L uso del segno + indica un facilitatore. Xxx+0 NESSUNA barriera Xxx+1 barriera LIEVE Xxx+2 barriera MEDIA Xxx+3 barriera GRAVE Xxx+4 barriera COMPLETA Xxx+8 barriera non specificato Xxx+9 non applicabile L uso del punto indica una barriera, Xxx.0 NESSUNA barriera Xxx.1 barriera LIEVE Xxx.2 barriera MEDIA Xxx.3 barriera GRAVE Xxx.4 barriera COMPLETA Xxx.8 barriera non specificato Xxx.9 non applicabile

ICF CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DEL FUNZIONAMENTO DELLA DISABILITA E DELLA SALUTE. Prof. Emanuela D Ambos. Liceo Statale C.Porta.

ICF CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DEL FUNZIONAMENTO DELLA DISABILITA E DELLA SALUTE. Prof. Emanuela D Ambos. Liceo Statale C.Porta. ICF CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DEL FUNZIONAMENTO DELLA DISABILITA E DELLA SALUTE Prof. Emanuela D Ambos. Liceo Statale C.Porta.Erba Parte I. Integrare ed includere sono sinonimi? Integrazione e Inclusione

Dettagli

L ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute

L ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute L ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute CHE COS È È una classificazione della salute e dei domini ad essa correlati che aiuta a descrivere i cambiamenti

Dettagli

ICF ed INCLUSIONE PROF.SSA EMANUELA D AMBROS LICEO STATALE C. PORTA ERBA

ICF ed INCLUSIONE PROF.SSA EMANUELA D AMBROS LICEO STATALE C. PORTA ERBA ICF ed INCLUSIONE PROF.SSA EMANUELA D AMBROS LICEO STATALE C. PORTA ERBA La scuola oggi presenza sempre più diffusa di alunni con Bisogni Educativi Speciali. SEN SPECIAL EDUCATIONAL NEEDS Occorre ripensare

Dettagli

L APPLICAZIONE DELL ICF NEGLI STRUMENTI DI DOCUMENTAZIONE

L APPLICAZIONE DELL ICF NEGLI STRUMENTI DI DOCUMENTAZIONE ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA International Classification of Functioning, Disability and Health L APPLICAZIONE DELL ICF NEGLI STRUMENTI DI DOCUMENTAZIONE Dott.ssa Monica Pradal Pedagogista,, IRCCS

Dettagli

COMPETENZE DIGITALI. Le digital Competence Framework mi permettono di : Esplorare nuovi contesti tecnologici in modo flessibile.

COMPETENZE DIGITALI. Le digital Competence Framework mi permettono di : Esplorare nuovi contesti tecnologici in modo flessibile. COMPETENZE DIGITALI Competenze digitali o digital skills. Un approccio in 3D, un mutamento in corso. L immersività generata dagli ambienti multimediali ci sollecitano un esigenza nuova e educabile: sviluppare

Dettagli

Dal profilo dell'alunno alla progettazione del contesto e delle. di qualità

Dal profilo dell'alunno alla progettazione del contesto e delle. di qualità Dal profilo dell'alunno alla progettazione del contesto e delle azioni per un'inclusione scolastica di qualità Chiara Carabelli I.C. S. Fedele Intelvi Carabelli Chiara 1 indice Dalla diagnosi al profilo

Dettagli

TFA Università degli Studi G. d Annunzio Chieti Pescara A.A. 2014 / 2015. Pedagogia Speciale

TFA Università degli Studi G. d Annunzio Chieti Pescara A.A. 2014 / 2015. Pedagogia Speciale TFA Università degli Studi G. d Annunzio Chieti Pescara A.A. 2014 / 2015 Pedagogia Speciale etdoraz@tin.it Prof. Ettore D Orazio TESTI DI RIFERIMENTO Marisa Pavone, L' inclusione educativa. Indicazioni

Dettagli

ICF-CY. Uso dell'icf-cy Come strumento di valutazione

ICF-CY. Uso dell'icf-cy Come strumento di valutazione ICF-CY Uso dell'icf-cy Come strumento di valutazione Dott.ssa Marianna Piccioli Supervisore Scienze della Formazione Primaria Università degli Studi di Firenze Che cosa è l ICF? Si tratta della classificazione

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA STATALE 3 CIRCOLO G. CAIATI

SCUOLA PRIMARIA STATALE 3 CIRCOLO G. CAIATI SCUOLA PRIMARIA STATALE 3 CIRCOLO G. CAIATI Analisi dei dati relativi al questionario di valutazione sulla qualità dell integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Progetto ICF Dal modello ICF

Dettagli

Testo di riferimento

Testo di riferimento Testo di riferimento Realizzazione di strumenti di documentazione e comunicazione tra scuola e servizi socio-sanitari con l utilizzo dell ICF come linguaggio comune per la descrizione del funzionamento

Dettagli

IL PROGETTO DI INTEGRAZIONE DALLE DIRETTIVE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO ALLA PRATICA D AULA ATTRAVERSO IL PERCORSO EDUCATIVO DIDATTICO

IL PROGETTO DI INTEGRAZIONE DALLE DIRETTIVE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO ALLA PRATICA D AULA ATTRAVERSO IL PERCORSO EDUCATIVO DIDATTICO LINEE GUIDA DISABILITÀ ALLEGATO 3 IL PROGETTO DI INTEGRAZIONE DALLE DIRETTIVE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO ALLA PRATICA D AULA ATTRAVERSO IL PERCORSO EDUCATIVO DIDATTICO 1. DIRETTIVE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO

Dettagli

1. Background. Introduzione

1. Background. Introduzione Introduzione 13 1. Background In questo volume viene presentata la versione breve 1 della Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute, nota come ICF. 2 Lo scopo generale

Dettagli

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica

Dettagli

ICF DALLA CONDIVISIONE DEL LINGUAGGIO, ALL OSSERVAZIONE PARTECIPATA

ICF DALLA CONDIVISIONE DEL LINGUAGGIO, ALL OSSERVAZIONE PARTECIPATA La rivoluzione dell ICF: ogni persona, in qualunque momento della vita, può avere una condizione di salute che in un contesto sfavorevole diventa disabilità. M. Leonardi ICF DALLA CONDIVISIONE DEL LINGUAGGIO,

Dettagli

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo NORD 2 - Brescia Via Costalunga, 15-25123 BRESCIA Cod. Min. BSIC88400D - Cod.Fisc. 80049710173 Tel.030307858-0308379448-9

Dettagli

La Convenzione sui diritti dell infanzia

La Convenzione sui diritti dell infanzia NOME... COGNOME... CLASSE... DATA... La Convenzione sui diritti dell infanzia La Convenzione sui diritti dell infanzia è stata approvata dall Assemblea generale delle Nazioni unite (ONU) il 20 novembre

Dettagli

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI Allegato 4 - Manerbio META EDUCATIVA: autonomia in ambito scolastico (classe 4/5 scuola primaria) DIMENSIONI CRITERI INDICATORI GESTIONALE OPERATIVA Uso degli strumenti Conoscere gli strumenti necessari

Dettagli

LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA

LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA primo ciclo d istruzione Lo sfondo comune e il quadro normativo Il PEI come strumento di progettazione e di valutazione Isp. Luciano Rondanini LA VALUTAZIONE

Dettagli

Convenzione ONU e sistema di indicatori statistici per il monitoraggio della condizione delle persone con disabilità

Convenzione ONU e sistema di indicatori statistici per il monitoraggio della condizione delle persone con disabilità Convenzione ONU e sistema di indicatori statistici per il monitoraggio della condizione delle persone con disabilità Le fonti del sistema statistico nazionale e il problema della definizione della disabilità

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI POLITICHE SUI BES/SEN IN INGHILTERRA THE EDUCATION ACT, 1944 11 CATEGORIE DI DISABILITÀ WARNOCK REPORT, 1978 INTRODUCE IL TERMINE SPECIAL EDUCATIONAL NEEDS (SEN) ANNI 2000

Dettagli

Dott.ssa Licia Ponticello Neuropsichiatra Infantile Referente medico settore età evolutiva Centro di riabilitazione accreditato CMPH Roma

Dott.ssa Licia Ponticello Neuropsichiatra Infantile Referente medico settore età evolutiva Centro di riabilitazione accreditato CMPH Roma Dott.ssa Licia Ponticello Neuropsichiatra Infantile Referente medico settore età evolutiva Centro di riabilitazione accreditato CMPH Roma Il modello descritto nell ICF riflette i cambiamenti di prospettiva

Dettagli

ICF CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DEL FUNZIONAMENTO DELLA DISABILITÀ E DELLA SALUTE

ICF CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DEL FUNZIONAMENTO DELLA DISABILITÀ E DELLA SALUTE ICF CLASSIFICAZIONE INTERNATIONAL CLASSIFICATION OF FUNCTIONING, DISABILITY AND HEALTH INTERNAZIONALE DEL FUNZIONAMENTO DELLA DISABILITÀ E DELLA SALUTE COMMISSIONE DISAGIO E DISABILITÀ A. S. 2010- PREMESSA

Dettagli

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SIMONE DA CORBETTA PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 1 Introduzione Il progetto accoglienza nasce dalla convinzione che i primi mesi di lavoro

Dettagli

Istituto Comprensivo Cepagatti anno scolastico 2015-2016

Istituto Comprensivo Cepagatti anno scolastico 2015-2016 Finalità della Scuola del primo ciclo Compito fondamentale della scuola del primo ciclo d istruzione, che comprende la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di primo grado, è la promozione del pieno sviluppo

Dettagli

I DISABILI LA TUTELA E L ASSISTENZA

I DISABILI LA TUTELA E L ASSISTENZA I DISABILI LA TUTELA E L ASSISTENZA Dalla Classificazione Internazionale delle Menomazioni, Disabilità e Handicap, proposta dall Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 1980, si ricavano le definizioni

Dettagli

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms adacher@dia.uniroma3.it Introduzione Sistemi e Modelli Lo studio e l analisi di sistemi tramite una rappresentazione astratta o una sua formalizzazione

Dettagli

ANCHE IL LINFEDEMA SECONDARI O E MALATTIA DISABILITAN TE: UN INDICE DA PROPORRE ALL INPS

ANCHE IL LINFEDEMA SECONDARI O E MALATTIA DISABILITAN TE: UN INDICE DA PROPORRE ALL INPS ANCHE IL LINFEDEMA SECONDARI O E MALATTIA DISABILITAN TE: UN INDICE DA PROPORRE ALL INPS Dott. Maurizio Ricci U. O. Medicina Riabilitativa Azienda Ospedaliero- Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Dettagli

Legge 8 ottobre 2010, n. 170

Legge 8 ottobre 2010, n. 170 Legge 8 ottobre 2010, n. 170 Legge 8 ottobre 2010, n. 170 (in G.U. n. 244 del 18 ottobre 2010) Nuove norme in materia di disturbi specifici d apprendimento in ambito scolastico Art. 1. (Riconoscimento

Dettagli

Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF)*

Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF)* Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF)* E' atto successivo alla Diagnosi Funzionale (a cura della NPI) e indica in via prioritaria, dopo un primo periodo di inserimento scolastico, il prevedibile livello

Dettagli

Tesina per il corso di Psicotecnologie dell apprendimento per l integrazione delle disabilità

Tesina per il corso di Psicotecnologie dell apprendimento per l integrazione delle disabilità Tesina per il corso di Psicotecnologie dell apprendimento per l integrazione delle disabilità ANALISI DEL TITOLO Per prima cosa cercheremo di analizzare e capire insieme il senso del titolo di questo lavoro:

Dettagli

IL PERCORSO EVOLUTIVO, I CRITERI E GLI ASPETTI FONDAMENTALI DELL I.C.F.

IL PERCORSO EVOLUTIVO, I CRITERI E GLI ASPETTI FONDAMENTALI DELL I.C.F. IL PERCORSO EVOLUTIVO, I CRITERI E GLI ASPETTI FONDAMENTALI DELL I.C.F. A cura del Sociologo E-Mail: salvogarofalo1@libero.it DA HANDICAPPATO (ICIDH-1980) a PERSONA con disabilità (ICF 2001) livello Intern.

Dettagli

L attività riabilitativa estensiva e di mantenimento nel Lazio Progetti avviati nel 2004

L attività riabilitativa estensiva e di mantenimento nel Lazio Progetti avviati nel 2004 Sistema Informativo per l Assistenza Riabilitativa L attività riabilitativa estensiva e di mantenimento nel Lazio Progetti avviati nel 2004 Roma, 15 luglio 2005 La Classificazione Internazionale del Funzionamento,

Dettagli

Criteri di selezione del collettivo e definizioni

Criteri di selezione del collettivo e definizioni Appendice A Criteri di selezione del collettivo e definizioni Introduzione L indagine sull integrazione sociale delle persone con disabilità è stata realizzata nell ambito del progetto Sistema di Informazione

Dettagli

La Convenzione Onu sui diritti dell infanzia La Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità Recepimento e pratica in Lombardia

La Convenzione Onu sui diritti dell infanzia La Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità Recepimento e pratica in Lombardia La Convenzione Onu sui diritti dell infanzia La Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità Recepimento e pratica in Lombardia Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità Preambolo,

Dettagli

Sistemi di misurazione e valutazione delle performance

Sistemi di misurazione e valutazione delle performance Sistemi di misurazione e valutazione delle performance 1 SVILUPPO DELL'INTERVENTO Cos è la misurazione e valutazione delle performance e a cosa serve? Efficienza Efficacia Outcome Requisiti minimi Indicatori

Dettagli

Imparare facendo. Imparare collaborando

Imparare facendo. Imparare collaborando Imparare facendo Imparare collaborando La conoscenza non può essere considerata principalmente qualcosa che la gente possiede in qualche luogo della testa, ma qualcosa che la gente produce, si scambia

Dettagli

ATTIVITA DI FORMAZIONE IN TEMA DI INTEGRAZIONE ALUNNI DISABILI

ATTIVITA DI FORMAZIONE IN TEMA DI INTEGRAZIONE ALUNNI DISABILI A.S. 2010/2011 ATTIVITA DI FORMAZIONE IN TEMA DI INTEGRAZIONE ALUNNI DISABILI Modalità di svolgimento del corso 1 FASE 14 ORE 6 INCONTRI 1. Principi di integrazione: come essere nella relazione educativa

Dettagli

CONVENZIONE DELLE NAZIONI UNITE SUI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ

CONVENZIONE DELLE NAZIONI UNITE SUI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ CONVENZIONE DELLE NAZIONI UNITE SUI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ La Convenzione sui diritti delle persone con disabilità è stata adottata il 13 dicembre 2006 durante la sessantunesima sessione

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

DEFINIZIONE DI MENOMAZIONE, DISABILITÀ E HANDICAP

DEFINIZIONE DI MENOMAZIONE, DISABILITÀ E HANDICAP DEFINIZIONE DI MENOMAZIONE, DISABILITÀ E HANDICAP E enorme la confusione nella terminologia relativa all handicap. Per questo negli ultimi 20 anni l OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha diffuso

Dettagli

Clinical Practise Guidelines Against ABA approach. Da pag 20 a pag 22 Le linee guida sull autismo pubblicate nel 2000 e emesse dall ICDL Clinical Practice Guidelines Workgroup dedicano una parte del documento

Dettagli

BES tra normativa e. BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI. 29/09/13 dott. V.Gullotta 1

BES tra normativa e. BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI. 29/09/13 dott. V.Gullotta 1 BES tra normativa e. BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI 29/09/13 dott. V.Gullotta 1 le politiche di inclusione scolastica Il modello italiano di inclusione scolastica è assunto a punto di riferimento in Europa

Dettagli

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------

Dettagli

Dalla Diagnosi Funzionale al PEI. Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test

Dalla Diagnosi Funzionale al PEI. Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test Dalla Diagnosi Funzionale al PEI Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test Effetti del non Valutare Sopravvalutare Problemi di comportamento (isolamento) Sottovalutare

Dettagli

Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali

Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali Che cos è il Bisogno Educativo Speciale? Il Bisogno Educativo Speciale rappresenta

Dettagli

ELABORAZIONE QUESTIONARIO DI GRADIMENTO FORMAZIONE DIRIGENTI E DOCENTI

ELABORAZIONE QUESTIONARIO DI GRADIMENTO FORMAZIONE DIRIGENTI E DOCENTI ELABORAZIONE QUESTIONARIO DI GRADIMENTO FORMAZIONE DIRIGENTI E DOCENTI Premessa La Campagna Straordinaria rivolta alle Scuole ha previsto anche la realizzazione di interventi formativi rivolti a docenti

Dettagli

Quali sono le ragioni per passare alle competenze? Stimoli esterni: Consiglio europeo di Lisbona (22-23/03/2000);

Quali sono le ragioni per passare alle competenze? Stimoli esterni: Consiglio europeo di Lisbona (22-23/03/2000); Stimoli esterni: Consiglio europeo di Lisbona (22-23/03/2000); Raccomandazioni Parlamento Europeo e del Consiglio dell'unione Europea (18/12/2006); DM 22 agosto 2007; I risultati nelle indagini internazionali

Dettagli

B.E.S. Anno 2014. Fortunata Daniela Vetri. Daniela Vetri

B.E.S. Anno 2014. Fortunata Daniela Vetri. Daniela Vetri B.E.S. Anno 2014 Fortunata La didattica inclusiva per il I DESTINATARI ALUNNI CON B. E. S. BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E più facile rompere un atomo che un pregiudizio A. Einstein Gli studenti con B. E.

Dettagli

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione

Dettagli

CLASSIFICAZIONI E DIAGNOSI IN NEUROPSICHIATRIA INFANTILE

CLASSIFICAZIONI E DIAGNOSI IN NEUROPSICHIATRIA INFANTILE CLASSIFICAZIONI E DIAGNOSI IN NEUROPSICHIATRIA INFANTILE Dott.ssa Luisa Calliari Rovereto, 9 ottobre 2008 1 REGOLAMENTO PER FAVORIRE L INTEGRAZIONE E L INCLUSIONE DEGLI STUDENTI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

I. P. S. S. S. E. DE AMICIS METODOLOGIE OPERATIVE

I. P. S. S. S. E. DE AMICIS METODOLOGIE OPERATIVE I. P. S. S. S. E. DE AMICIS ROMA METODOLOGIE OPERATIVE PROGRAMMAZIONE DIDATTICA CLASSI PRIME INDIRIZZO : SERVIZI SOCIO SANITARI 1 Premessa Le vigenti disposizioni di riforma della scuola secondaria superiore

Dettagli

ICF. Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute. Dott.ssa GABRIELLA COI

ICF. Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute. Dott.ssa GABRIELLA COI ICF Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute Dott.ssa GABRIELLA COI Il concetto di salute promosso dall OMS L Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è l agenzia

Dettagli

PROGETTO EM.MA PRESIDIO

PROGETTO EM.MA PRESIDIO PROGETTO EM.MA PRESIDIO di PIACENZA Bentornati Il quadro di riferimento di matematica : INVALSI e TIMSS A CONFRONTO LE PROVE INVALSI Quadro di riferimento per la valutazione Quadro di riferimento per i

Dettagli

APPLICAZIONI OPERATIVE DI ICF. Prof.ssa Emanuela D Ambros LICEO STATALE C. PORTA, ERBA

APPLICAZIONI OPERATIVE DI ICF. Prof.ssa Emanuela D Ambros LICEO STATALE C. PORTA, ERBA APPLICAZIONI OPERATIVE DI ICF Prof.ssa Emanuela D Ambros LICEO STATALE C. PORTA, ERBA Il punto di partenza Studio della documentazione (Scheda di segnalazione; Diagnosi Funzionale; Profilo Dinamico Funzionale;

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

Centro Territoriale per l Integrazione di Garda

Centro Territoriale per l Integrazione di Garda Centro Territoriale per l Integrazione di Garda CORSO DI FORMAZIONE: Strategie didattiche e organizzative per una didattica inclusiva Le applicazioni in ambito educativo del modello ICF. Relatore: Dr.ssa

Dettagli

da Centri Territoriali Permanenti Centri provinciali di Istruzione per Adulti di Augusta Marconi

da Centri Territoriali Permanenti Centri provinciali di Istruzione per Adulti di Augusta Marconi da Centri Territoriali Permanenti a Centri provinciali di Istruzione per Adulti di Augusta Marconi Introduzione QuickTime e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine. Attualmente

Dettagli

ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO!

ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO! ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO! L allineamento del team esecutivo è definibile come l accordo dei membri del team in merito a: 1. Allineamento personale -consapevolezza dell impatto

Dettagli

SAMANTHA TEDESCO. Contributo sul tema delle "Scelte a Misura di Bambino" affrontato dal Convegno Nazionale di Studi del 15 maggio 2015 a Pompei

SAMANTHA TEDESCO. Contributo sul tema delle Scelte a Misura di Bambino affrontato dal Convegno Nazionale di Studi del 15 maggio 2015 a Pompei SAMANTHA TEDESCO Contributo sul tema delle "Scelte a Misura di Bambino" affrontato dal Convegno Nazionale di Studi del 15 maggio 2015 a Pompei Nella riflessione su cosa è necessario modificare nel nostro

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO 1 BOLOGNA

ISTITUTO COMPRENSIVO 1 BOLOGNA ISTITUTO COMPRENSIVO 1 BOLOGNA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO G. DOZZA n. di classi 18 n. alunni 458 di cui 116 stranieri ALUNNI CON CITTADINANZA NON ITALIANA Est Europa: 42 Estremo oriente:37 Maghreb: 19

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI. Competenza: 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione

SCUOLA PRIMARIA SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI. Competenza: 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione SCUOLA PRIMARIA SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI Competenza: 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione Descrittori Classe 1 Descrittori Classe 2 Descrittori Classe 3 Descrittori Classe 4 Descrittori

Dettagli

CHE FARE? - Ruolo dei medici e delle sue organizzazioni - Centralità della Formazione - Una rivoluzione culturale

CHE FARE? - Ruolo dei medici e delle sue organizzazioni - Centralità della Formazione - Una rivoluzione culturale CHE FARE? - Ruolo dei medici e delle sue organizzazioni - Centralità della Formazione - Una rivoluzione culturale 1 I Medici come si inseriscono sui temi ambientali oggi? I medici rappresentano per la

Dettagli

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una chiara mission. Es.: I manager

Dettagli

IL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI

IL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI CI SONO ANGELI IN CITTA Tutte le Aree dell Autismo IL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI San Salvo 25-05-2013 PALMA MONICA AREA DISABILITA L. 104/92 Legge Quadro per l assistenza, l integrazione

Dettagli

Nozioni generali. Principali forme di trattamento

Nozioni generali. Principali forme di trattamento tano essere di vitale importanza per il benessere psicofisico del paziente, pertanto vale sempre la pena impegnarsi, anche quando la sindrome non venga diagnosticata subito dopo la nascita. Principali

Dettagli

Progetto Comes, sostegno all handicap

Progetto Comes, sostegno all handicap TITOLO Progetto Comes, sostegno all handicap TEMPI ANNO SCOLASTICO 2010/2011 Destinatari Minori disabili (fascia d età 3/14 anni) frequentanti la scuola dell obbligo, affetti da patologie varie: ipoacusia,

Dettagli

Il progetto di vita: la funzione del docente

Il progetto di vita: la funzione del docente L orientamento dove essere effettuato considerando le caratteristiche cognitive e comportamentali dell alunno la disabilità le competenze acquisite gli interessi e le predisposizioni personali e non ultimo

Dettagli

PROGRAMMAZIONE ANNUALE per la classe prima. Matematica

PROGRAMMAZIONE ANNUALE per la classe prima. Matematica ISTITUTO COMPRENSIVO DI SORISOLE Scuole Primarie PROGRAMMAZIONE ANNUALE per la classe prima Matematica Anno Scolastico 2015/ 2016 COMPETENZE : A -NUMERO Comprende il significato dei numeri, i modi per

Dettagli

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus Partire dalla culla.. Esiste un rapporto diretto tra il tempismo con cui ha luogo il processo

Dettagli

Appendice III. Competenza e definizione della competenza

Appendice III. Competenza e definizione della competenza Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,

Dettagli

PROGETTARE PER COMPETENZE

PROGETTARE PER COMPETENZE Il nostro curricolo: verticale,integrato,unitario 1 ISTITUTO COMPRENSIVO PASCOLI CRISPI MESSINA Misure di accompagnamento Indicazioni Nazionali Annualità 2014-15 Progetto Formativo Nazionale: Rafforzamento

Dettagli

Con il termine programma Teacch si intende l organizzazione dei servizi per persone autistiche realizzato nella Carolina del Nord, che prevede una

Con il termine programma Teacch si intende l organizzazione dei servizi per persone autistiche realizzato nella Carolina del Nord, che prevede una IL PROGRAMMA TEACCH Con il termine programma Teacch si intende l organizzazione dei servizi per persone autistiche realizzato nella Carolina del Nord, che prevede una presa in carico globale in senso sia

Dettagli

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 Protocollo d intesa Costituzione di un Centro regio nale per la promozione e lo sviluppo dell auto

Dettagli

LINGUAGGI, CREATIVITA, ESPRESSIONE TECNOLOGIA - INFORMATICA

LINGUAGGI, CREATIVITA, ESPRESSIONE TECNOLOGIA - INFORMATICA LINGUAGGI, CREATIVITA, ESPRESSIONE TECNOLOGIA - INFORMATICA FINALITA EDUCATIVE La tecnica è la struttura razionale del lavoro, cioè l uso consapevole e finalizzato di mezzi, materiali e procedimenti operativi

Dettagli

5.9. SCIENZE MOTORIE PRIMO BIENNIO

5.9. SCIENZE MOTORIE PRIMO BIENNIO 5.9. SCIENZE MOTORIE Coordinatore del Dipartimento di scienze : prof.ssa Margherita Pizzo Docenti componenti il Dipartimento di scienze : proff. Lucio Bergomas, Carlo Giorgiutti, Antonella Jogna, Aniello

Dettagli

LA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA DELL ACCOGLIENZA, DELLA RELAZIONE, DELLA CURA

LA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA DELL ACCOGLIENZA, DELLA RELAZIONE, DELLA CURA Mirella Pezzin - Marinella Roviglione LA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA DELL ACCOGLIENZA, DELLA RELAZIONE, DELLA CURA Nelle Indicazioni per il curricolo del 2007, alla sezione Centralità della persona

Dettagli

ACCOGLIENZA PER BAMBINE e BAMBINI ADOTTATI NELLE SCUOLE

ACCOGLIENZA PER BAMBINE e BAMBINI ADOTTATI NELLE SCUOLE ACCOGLIENZA PER BAMBINE e BAMBINI ADOTTATI NELLE SCUOLE Linee guida per genitori ed insegnanti Conoscere per accogliere I minori adottati nella provincia di Bolzano 478 negli ultimi 10 anni 30 nuove adozioni

Dettagli

Cosa sono i Bisogni Educativi Speciali?

Cosa sono i Bisogni Educativi Speciali? Pagina 1 di 5 Cosa sono i Bisogni Educativi Speciali? I BES sono le necessità di tutti quelli alunni che presentano delle particolarità che impediscono il loro normale apprendimento e richiedono interventi

Dettagli

ISTRUZIONI PER LE INSEGNANTI DI SOSTEGNO

ISTRUZIONI PER LE INSEGNANTI DI SOSTEGNO Pag 1/5 INCONTRI DI INIZIO ANNO SCOLASTICO Al più presto il docente di sostegno, non appena assegnato a nuovi casi, dovrà curare alcuni incontri: Con il gruppo docente dell anno precedente Con i genitori

Dettagli

L intelligenza numerica

L intelligenza numerica L intelligenza numerica Consiste nel pensare il mondo in termini di quantità. Ha una forte base biologica, sia gli animali che i bambini molto piccoli sanno distinguere poco e molto. È potentissima e può

Dettagli

RAGAZZI CON DISABILITA. integrazione scolastica e inclusione sociale. Isp. Luciano Rondanini

RAGAZZI CON DISABILITA. integrazione scolastica e inclusione sociale. Isp. Luciano Rondanini RAGAZZI CON DISABILITA integrazione scolastica e inclusione sociale Isp. Luciano Rondanini L APPROCCIO INCLUSIVO Unesco L Unesco definisce l inclusione come L approccio dinamico che risponde positivamente

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

PROGETTO. E.N.S Ente Nazionale Sordomuti Sezione Provinciale di Catania. Per la gestione del servizio di :

PROGETTO. E.N.S Ente Nazionale Sordomuti Sezione Provinciale di Catania. Per la gestione del servizio di : E.N.S Ente Nazionale Sordomuti Sezione Provinciale di Catania PROGETTO Per la gestione del servizio di : Assistenza alla comunicazione per alunni audiolesi PREMESSA La sordità è tra tutti gli handicap

Dettagli

CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014

CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014 CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014 RICERCA-AZIONE Insegnare per competenze: Lo sviluppo dei processi cognitivi Scuola Elementare Fiorentino DESCRIZIONE DELL ESPERIENZA Docente: Rosa

Dettagli

QUESTIONARI INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2013/14

QUESTIONARI INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2013/14 QUESTIONARI INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2013/14 Questionari per: - docenti dell istituto - alunni classi terze secondaria - genitori classi terze secondaria Composti da tre punti di analisi con 8 domande

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

CURRICOLO SCIENZE E TECNOLOGIA

CURRICOLO SCIENZE E TECNOLOGIA 1 CURRICOLO SCIENZE E TECNOLOGIA Competenza 1 al termine della scuola dell Infanzia 2 Il bambino: Schema cognitivo Rileva le caratteristiche principali di oggetti e di situazioni; formula ipotesi; ricerca

Dettagli

ICF per gli adulti e ICF CY per minori

ICF per gli adulti e ICF CY per minori ICF per gli adulti e ICF CY per minori La Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF, dall'inglese International Classification of Functioning, Disability and

Dettagli

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Chi sono Francesco lo Basso Molfetta (Ba) Progettista di Formazione Giudice di Gara dal 1972 Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Esperienze specifiche: Tutor Progetto Formazione Giovani Obiettivi Acquisire

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ SIF CAPITOLO 08 (ED. 01) MISURAZIONI, ANALISI E MIGLIORAMENTO

MANUALE DELLA QUALITÀ SIF CAPITOLO 08 (ED. 01) MISURAZIONI, ANALISI E MIGLIORAMENTO INDICE 8.1 Generalità 8.2 Monitoraggi e Misurazione 8.2.1 Soddisfazione del cliente 8.2.2 Verifiche Ispettive Interne 8.2.3 Monitoraggio e misurazione dei processi 8.2.4 Monitoraggio e misurazione dei

Dettagli

PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado

PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado anno scolastico 2014-2015 EDUCAZIONE ALL AFFETTIVITÀ E ALLA SESSUALITÀ Premessa La preadolescenza e l adolescenza sono un periodo della vita in cui vi sono

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Corso di Aggiornamento Obbligatorio per Medici di Medicina Generale Le Cure Palliative in Medicina Generale L etica dell accompagnamento

Corso di Aggiornamento Obbligatorio per Medici di Medicina Generale Le Cure Palliative in Medicina Generale L etica dell accompagnamento Corso di Aggiornamento Obbligatorio per Medici di Medicina Generale Le Cure Palliative in Medicina Generale L etica dell accompagnamento Arezzo, 18 marzo 2006 Ordine dei Medici, Viale Giotto 134 Dott.

Dettagli

RUOLO, FUNZIONI, SERVIZI

RUOLO, FUNZIONI, SERVIZI RUOLO, FUNZIONI, SERVIZI Il tema della disabilità mette a prova tutti i passaggi dei cicli di vita delle persone. Attraverso le vicende biografiche di chi attraversa questa particolare condizione è possibile

Dettagli

Piazza dei Martiri, 1/2-40121 Bologna

Piazza dei Martiri, 1/2-40121 Bologna Piazza dei Martiri, 1/2-40121 Bologna Tolmezzo 09 Settembre 2011 TECNICI (NEUROPSICHIATRI, PSICOLOGI, LOGOPEDISTI INSEGNANTI DI OGNI ORDINE E GRADO GENITORI E DISLESSICI ADULTI Sensibilizzare il mondo

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA GEOGRAFIA. Competenza: 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione

SCUOLA PRIMARIA GEOGRAFIA. Competenza: 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione SCUOLA PRIMARIA GEOGRAFIA Competenza: 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione Descrittori Classe 1 Descrittori Classe 2 Descrittori Classe 3 Descrittori Classe 4 Descrittori Classe 5 1.1.1

Dettagli

LINGUA INGLESE DALLE INDICAZIONI NAZIONALI

LINGUA INGLESE DALLE INDICAZIONI NAZIONALI LINGUA INGLESE DALLE INDICAZIONI NAZIONALI L apprendimento della lingua inglese e di una seconda lingua comunitaria, oltre alla lingua materna e di scolarizzazione, permette all alunno di sviluppare una

Dettagli

IL DOCENTE DI SOSTEGNO: UN RUOLO NELLA SCUOLA DELL INCLUSIONE

IL DOCENTE DI SOSTEGNO: UN RUOLO NELLA SCUOLA DELL INCLUSIONE IL DOCENTE DI SOSTEGNO: UN RUOLO NELLA SCUOLA DELL INCLUSIONE METODOLOGIE E STRUMENTI PER UN INTEGRAZIONE DI QUALITA CORSO DI FORMAZIONE INFORMAZIONE PER DOCENTI NON SPECIALIZZATI OPERANTI SU POSTO DI

Dettagli