LE COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE
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- Gianluigi Di Gregorio
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1 Servizio Politiche del Lavoro LE COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE La lettura del (meno) lavoro attraverso l analisi del quanto, come e dove le imprese avviano ( e cessano) i rapporti di lavoro. Un percorso lungo 6 anni, da prima della crisi al 2014 Luglio 2014
2 COME, QUANTO E DOVE SI ASSUME: IL 2013 L ANNO PIÙ NERO L occupazione (dipendente e non) si assesta, secondo le stime Istat intorno ai 22 milioni di persone ( ). Dato, come drammaticamente noto, in calo e che ha provocato la perdita di circa 1 milione di posti di lavoro. Dato in quasi perfetta corrispondenza con la bassa crescita economica del Paese. Ma occorre capire come si arriva al macro numero: ci aiuta a comprendere il percorso che ha portato a questo risultato la lettura, dinamica, di quanto, come e dove le imprese italiane, nonostante la crisi, avviino al lavoro le persone. Infatti dal 2008 tutte le imprese devono comunicare, al momento dall inizio di un rapporto di lavoro, chi e come una persona sta iniziando un lavoro (stessa cosa per il termine del lavoro). 2 numeri innanzitutto: nel 2008, anno ancora non completamente investito dalla più grande e lunga crisi economica che ha colpito il paese, per quasi 11 milioni di volte le aziende hanno avviato al lavoro una persona; nel 2013 ciò è avvenuto in (solo) 9 milioni di occasioni. Non si tratta di singole persone, ma di comunicazioni, poiché uno stesso lavoratore può essere avviato più volte nello stesso anno (in specie con i lavori a termine). Quindi il crollo si misura anche attraverso questi dati. C è, ovviamente, anche la questione della qualità degli avviamenti e se il meno lavoro che viene richiesto, abbia una intrinseca qualità in termini di stabilita e continuità (contratti a tempo indeterminato e apprendistato): purtroppo, al contrario, come prevedibile, nel calo generale degli avviamenti cresce, in termini percentuali, l incidenza del lavoro temporaneo: si passa dal 72,7% del 2008 all 80,9% del Il 2014, dato più recente e riguardante il I trimestre, si apre all insegna della conferma che 4 attivazioni su 5 (tempo determinato, collaborazioni, lavoro a chiamata) sono temporanee. Rimane altissima la quota dei contratti a termine che sviluppano una quota 66.8%. Aumenta costantemente negli anni di crisi il numero delle attivazioni rigurdanti la stessa persona: si passa 1.64 (2009) attivazioni a persona a 1.78 (2013) e ciò indica l aumento della temporaneità del lavoro che rischiera di espandersi ulteriormente con l ennesima innovazione normativa (Decreto Poletti) che facilità assunzioni a termine. In sostanza aumentano gli avviamenti atermine ma calano le persone interessate. 2
3 Nel 2013 è nel Lazio che si concentra il maggior numero di attivazioni (1,4 mln) e proprio in questo anno avviene il sorpasso sulla Lombardia che con oltre 1,3 mln. di rapporti scende al 2 posto, segue in questa classifica la Puglia con circa 1 mln. di attivazioni. Ma anche a livello regionale si può sottolineare la fragilità di questi rapporti di lavoro; infatti sono il Lazio e la Puglia le Regioni più flessibili e ciò si evince dal numero medio di attivazioni per singolo lavoratore (oltre 2 attivazioni/anno per lavoratore). Ma una analisi di come si sta manifestando l effetto della crisi sull occupazione sarebbe incompleta senza il comprendere il come e quanto cessano i rapporti di lavoro. Nel 2013 si sono chiusi 9,8 mln. di rapporti di lavoro con un saldo negativo rispetto alle attivazioni di oltre Oltre la metà delle cessazioni ha rigurdato i lavoratori sotto i 44 anni e la cessazione del termine è stato il motivo principale della chiousura dei rapporti di lavoro (65%) e 1/3 dei rapporti cessati è durato al massimo 1 mese. Le Regioni con il più alto tasso di fine lavoro restano Lazio, Lombardia e Puglia a conferma della forte quota di lavoro fragile in queste realtà. Colpiscono su questo tema 2 dati: il primo che alla faccia di chi sostiene che in Italia è difficile licenziare, il numero di rapporti di lavoro cessati per volontà dalle aziende: Il secondo è il calo vertiginoso delle dimissioni ( in 2 anni) dovuto principalmente al blocco sostanziale dei pensionamenti (legge Fornero) e ad una stretta normativa sulle dimissioni in bianco. Guglielmo Loy Segretario Confederale UIL 3
4 I RAPPORTI DI LAVORO ATTIVATI DATI NAZIONALI E PER MACRO AREA (DAL 2008 AL 2013) RAPPORTI DI LAVORO ATTIVATI MACRO AREA Anno 2008 anno 2009 anno 2010 anno 2011 anno 2012 anno 2013 NORD CENTRO MEZZOGIORNO n.d.** / ITALIA * * il dato del 2008 è sottostimato, in quanto manca il dato riferito alle attivazioni con contratto di apprendistato **rapporti di lavoro la cui sede è istituita in Comuni di recente istituzione o non è specificata + estero VARIAZIONI ANNUALI DELLE ATTIVAZIONI DI RAPPORTI DI LAVORO MACRO AREA 2008/ / / / /2013 NORD - 19,7 1,5 3,1-4,1-7,7 CENTRO +2,5 4,9 2,1-2,9-4,1 MEZZOGIORNO -6,0 7,0 2,2 1,7-5,3 n.d. / 12,7-1,3-2,5 11,5 ITALIA - 10,6 4,2 2,5-1,8-6,0 RAPPORTI DI LAVORO ATTIVATI PER TIPOLOGIA CONTRATTUALE TIPOLOGIA CONTRATTUALE anno 2008 anno 2009 anno 2010 anno 2011 anno 2012 anno 2013 Tempo Indeterminato Apprendistato n.d.* STABILI FORME CONTRATTUALI Tempo Determinato Contratti di Collaborazione Altro** INSTABILI FORME CONTRATTUALI TOTALE * il dato del 2008 è sottostimato, in quanto manca il dato riferito alle attivazioni con contratto di apprendistato ** Altro comprende contratto di formazione lavoro (solo P.A.); lavoro interinale (solo P.A.); contratto di agenzia a tempo indeterminato e determinato; contratto intermittente a tempo indeterminato e determinato; lavoro autonomo nello spettacolo. 4
5 VARIAZIONI ANNUALI DEI RAPPORTI DI LAVORO ATTIVATI PER TIPOLOGIA CONTRATTUALE 2008/ / / / /2013 STABILI FORME CONTRATTUALI -19,4-10,1-0,9-3,3-11,2 INSTABILI FORME CONTRATTUALI -7,3 8,8 3,5-1,4-4,7 ANDAMENTO DEI RAPPORTI DI LAVORO ATTIVATI PER TIPOLOGIA CONTRATTUALE DAL 2008 AL Tempo Indeterminato Apprendistato Tempo Determinato Contratti di Collaborazione Altro anno 2008 anno 2009 anno 2010 anno 2011 anno 2012 anno
6 ANDAMENTO ANNUALE DELL INCIDENZA DELLE TIPOLOGIE CONTRATTUALI STABILI E FLESSIBILI DAL 2008 AL 2013 TIPOLOGIE CONTRATTUALI ANNO 2008 ANNO 2009 ANNO 2010 ANNO 2011 ANNO 2012 ANNO 2013 TEMPO INDETERMINATO 27,3 21,5 18,2 17,6 17,4 16,5 APPRENDISTATO 3,1 3,0 2,8 2,7 2,5 ATTIVAZIONI CON STABILI FORME CONTRATTUALI 27,3 24,6 21,2 20,5 20,2 19,1 TEMPO DETERMINATO 50,0 62,7 63,8 62,9 63,6 68,0 COLLABORAZIONI 7,2 8,3 8,6 8,5 7,7 7,0 ALTRO (contratto intermittente; contratto di inserimento; contratto di agenzia a T.D. e T.I. comunicato con il Modello Unilav; lavoro autonomo nello spettacolo; contratto di formazione lavoro solo P.A-). ATTIVAZIONI CON INSTABILI FORME CONTRATTUALI 15,4 4,4 6,4 8,1 8,5 6,0 72,7 75,4 78,8 79,5 79,8 80,9 TOTALE 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 6
7 DATI REGIONALI (DAL 2009 AL 2013) RAPPORTI DI LAVORO ATTIVATI REGIONI E PROVINCE AUTONOME anno 2009 anno 2010 anno 2011 anno 2012 anno 2013 Piemonte Valle d Aosta Lombardia Bolzano Trento Veneto Friuli V.G Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna n.d ITALIA
8 VARIAZIONI ANNUALI DELLE ATTIVAZIONI DI RAPPORTI DI LAVORO REGIONI E PROVINCE AUTONOME 2009/ / / /2013 Piemonte -0,6 0,7-7,0-6,4 Valle d Aosta 6,9-3,6 6,2-18,6 Lombardia 2,1 2,8-4,0-7,9 Bolzano 7,3 3,1-4,8-0,9 Trento 1,5 0,1-2,2-4,8 Veneto 1,7 4,1-4,9-8,1 Friuli V.G. -3,5 2,8-3,3-12,8 Liguria -1,8 4,5-4,1-10,8 Emilia Romagna 2,3 4,8-2,7-7,4 Toscana 1,6-1,0-2,0-5,6 Umbria 2,7 0,7-3,4-7,8 Marche 3,1 2,7-3,6-11,5 Lazio 6,9 3,6-3,1-1,9 Abruzzo 4,2 5,7 0,6-8,7 Molise 3,4 4,6 2,8-9,8 Campania 2,6 2,4 5,9-6,7 Puglia 22,1 0,3 5,6-2,7 Basilicata 4,6 0,4 3,2-9,4 Calabria 3,8 1,1-1,9-4,4 Sicilia 0,8 4,0-3,8-5,2 Sardegna 1,6 2,9-1,3-6,7 n.d. 12,6-1,2-2,5 11,5 ITALIA 4,2 2,5-1,8-6,0 8
9 REGIONI E PROVINCE AUTONOME LAVORATORI INTERESSATI DA ALMENO 1 ATTIVAZIONE E NUMERO MEDIO ATTIVAZIONI PER LAVORATORE anno 2009 anno 2010 anno 2011 anno 2012 anno 2013 Numero Numero Numero Numero medio medio medio medio LAVORATORI attivazioni LAVORATORI attivazioni LAVORATORI attivazioni LAVORATORI attivazioni LAVORATORI per per per per lavoratore lavoratore lavoratore lavoratore Numero medio attivazioni per lavoratore Piemonte , , , , ,51 Valle d.a , , , , ,64 Lombardia , , , , ,59 Bolzano , , , , ,44 Trento , , , , ,49 Veneto , , , , ,48 Friuli V.G , , , , ,51 Liguria , , , , ,48 Emilia R , , , , ,59 Toscana , , , , ,56 Umbria , , , , ,68 Marche , , , , ,53 Lazio , , , , ,45 Abruzzo , , , , ,61 Molise , , , , ,51 Campania , , , , ,65 Puglia , , , , ,12 Basilicata , , , , ,73 Calabria , , , , ,41 Sicilia , , , , ,76 Sardegna , , , , ,60 n.d , , , , ,24 ITALIA , , , , ,78 Fonte C.O.- Ministero del Lavoro 9
10 REGIONI E PROVINCE AUTONOME: LE VARIAZIONI ANNUALI DELLE ATTIVAZIONI / / / / Piemonte Valle d Aosta Lombardia Bolzano Trento Veneto Friuli V.G. Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna 10
11 REGIONI E PROVINCE AUTONOME: LAVORATORI INTERESSATI DA ALMENO 1 ATTIVAZIONE Piemonte Valle d.a. Lombardia Bolzano Trento Veneto Friuli V.G. Liguria Emilia R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna 11
12 I RAPPORTI DI LAVORO ATTIVATI DATI NAZIONALI E PER MACRO AREA I TRIMESTRE TIPOLOGIA CONTRATTUALE I TRIM 2008 RAPPORTI DI LAVORO ATTIVATI PER TIPOLOGIA CONTRATTUALE II TRIM 2008 III TRIM 2008 IV TRIM 2008 I TRIM 2012 II TRIM 2012 Tempo Indeterminato Apprendistato n.d. n.d. n.d. n.d STABILI FORME CONTRATTUALI Tempo Determinato Contratti di Collaborazione Altro** INSTABILI FORME CONTRATTUALI TOTALE III TRIM 2012 IV TRIM 2012 I TRIM 2013 II TRIM 2013 III TRIM 2013 IV TRIM 2013 I TRIM
13 ANDAMENTO TRIMESTRALE DEI RAPPORTI DI LAVORO ATTIVATI PER TIPOLOGIA CONTRATTUALE DURANTE LE RIFORME DEL LAVORO I trim 2008 II trim 2008 III TRIM 2008 IV trim 2008 I trim 2012 II trim 2012 III trim 2012 (entra in vigore la Riforma del Lavoro) IV trim 2012 I trim 2013 II trim 2013 III trim 2013 (entra in vigore il Pacchetto Lavoro) IV trim 2013 I trim 2014 Tempo Indeterminato Apprendistato Tempo Determinato Contratti di Collaborazione Altro 13
14 I RAPPORTI DI LAVORO CESSATI (DAL 2009 AL 2013) RAPPORTI DI LAVORO CESSATI PER MACRO AREA MACRO AREA anno 2009 anno 2010 anno 2011 anno 2012 anno 2013 Var % NORD ,4 CENTRO ,9 MEZZOGIORNO ,5 n.d.* ,4 ITALIA ,5 *rapporti di lavoro la cui sede è istituita in Comuni di recente istituzione o non è specificata + estero RAPPORTI DI LAVORO CESSATI PER TIPOLOGIA CONTRATTUALE TIPOLOGIA CONTRATTUALE anno 2009 anno 2010 anno 2011 anno 2012 anno 2013 Var % Tempo Indeterminato ,2 Apprendistato ,5 STABILI FORME ONTRATTUALI ,7 Tempo Determinato ,7 Contratti di Collaborazione ,8 Altro** ,8 INSTABILI FORME CONTRATTUALI ,9 TOTALE ,5 ** Altro comprende contratto di formazione lavoro (solo P.A.); lavoro interinale (solo P.A.); contratto di agenzia a tempo indeterminato e determinato; contratto intermittente a tempo indeterminato e determinato; lavoro autonomo nello spettacolo. RAPPORTI DI LAVORO CESSATI PER FASCE DI ETA FASCE DI ETA DEI LAVORATORI anno 2009 anno 2010 anno 2011 anno 2012 anno 2013 Var % Fino a 24 anni ,3 Da 25 a 34 anni ,4 Da 35 a 44 anni ,7 Da 45 a 54 anni ,6 Da 55 a 64 anni ,3 Oltre 64 anni ,6 TOTALE ,5 14
15 RAPPORTI DI LAVORO CESSATI PER MOTIVO MOTIVO CESSAZIONE DEI RAPPORTI DI LAVORO anno 2009 anno 2010 anno 2011 anno 2012 anno 2013 Var % CESSAZIONE RICHIESTA DAL LAVORATORE ,2 CESSAZIONE RICHIESTA DAL DATORE LAVORO ,2 - di cui per licenziamento* ,8 CESSAZIONE DEL TERMINE ,4 ALTRE CAUSE** ,1 TOTALE ,5 * Rientrano nel termine Licenziamento : licenziamento per motivo oggettivo; per motivo soggettivo; per giusta causa; per giusta causa durante il periodo di formazione; per giustificato motivo durante il periodo formativo; licenziamento collettivo. **Nel termine altre cause sono compresi: modifica del termine inizialmente fissato; decesso; risoluzione consensuale. RAPPORTI DI LAVORO CESSATI PER DURATA RAPPORTO DI LAVORO DURATA RAPPORTI DI LAVORO CESSATI anno 2009 anno 2010 anno 2011 anno 2012 anno 2013 Var % Fino a 1 mese ,5 2-3 mesi , mesi ,4 oltre 1 anno ,0 TOTALE , anno 2009 anno 2010 anno 2011 anno 2012 anno 2013 Fino a 1 mese 2-3 mesi 4-12 mesi oltre 1 anno 15
16 RAPPORTI DI LAVORO CESSATI PER REGIONE REGIONI E PROVINCE AUTONOME anno 2009 anno 2010 anno 2011 anno 2012 anno 2013 Piemonte Valle d Aosta Lombardia Bolzano Trento Veneto Friuli V.G Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna n.d.* ITALIA
17 REGIONI: VARIAZIONI ANNUALI DELLE CESSAZIONI DI RAPPORTI DI LAVORO REGIONI E PROVINCE AUTONOME 2009/ / / /2013 Piemonte -2,2 1,9-3,2-5,6 Valle d Aosta 4,0-0,8 6,9-15,5 Lombardia 3,3 3,2-0,1-7,5 Bolzano 14,2 4,2-0,8-1,2 Trento 2,5 0,8-0,3-4,9 Veneto 0,8 4,9-0,6-7,5 Friuli V.G. 0,8 2,5 0,4-10,1 Liguria 2,2 6,0 0,9-10,9 Emilia Romagna 3,6 4,9 1,5-7,6 Toscana 1,1 0,2 2,7-6,9 Umbria 3,7 3,2 0,5-5,7 Marche 0,4 4,3 1,6-9,5 Lazio 9,8 5,5-1,1-1,4 Abruzzo 6,1 7,0 2,9-6,6 Molise 1,5 7,4 5,6-9,2 Campania 4,1 4,2 4,8-5,9 Puglia 24,4 2,1 6,4-1,9 Basilicata 4,4 2,0 3,0-9,1 Calabria 4,2 3,0-1,0-5,0 Sicilia 2,2 5,6-3,0-4,1 Sardegna 2,0 4,5-1,2-5,8 n.d.* 15,2-4,7-2,9 9,4 ITALIA 5,3 3,8 0,8-5,5 17
18 LAVORATORI INTERESSATI DA ALMENO 1 CESSAZIONE anno 2009 anno 2010 anno 2011 anno 2012 anno 2013 REGIONI E Numero Numero Numero medio Numero medio Numero medio PROVINCE medio medio LAVORATORI cessazioni LAVORATORI cessazioni LAVORATORI cessazioni LAVORATORI LAVORATORI AUTONOME cessazioni cessazioni a persona a persona a persona a persona a persona Piemonte , , , , ,46 Valle d A , , , , ,60 Lombardia , , , , ,55 Bolzano , , , , ,42 Trento , , , , ,47 Veneto , , , , ,45 Friuli V.G , , , , ,47 Liguria , , , , ,44 Emilia R , , , , ,56 Toscana , , , , ,54 Umbria , , , , ,62 Marche , , , , ,49 Lazio , , , , ,39 Abruzzo , , , , ,57 Molise , , , , ,49 Campania , , , , ,65 Puglia , , , , ,09 Basilicata , , , , ,72 Calabria , , , , ,40 Sicilia , , , , ,74 Sardegna , , , , ,58 n.d.* , , , , ,25 ITALIA , , , , ,74 18
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