Fabrizio Minniti Il regime di non proliferazione nucleare

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3 Fabrizio Minniti Il regime di non proliferazione nucleare

4 Copyright MMXV Aracne editrice int.le S.r.l. via Quarto Negroni, Ariccia (RM) (06) ISBN I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell Editore. I edizione: luglio 2015

5 Indice 7 Presentazione 11 Introduzione 15 Capitolo I Il regime di non proliferazione nucleare 1.1. I tre pilastri del TNP, Le Review Conference del TNP, La Review Conference del 2010, Capitolo II Il disarmo nucleare 2.1. I Safeguards Agreement e il ruolo dell Agenzia Internazionale per l Energia Atomica, Limitazioni nell attività di verifica internazionale, Capitolo III Il programma nucleare iraniano 3.1. Le violazioni iraniane al Trattato di Non Proliferazione, Gli stratagemmi di Teheran, Conclusioni, 76. 5

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7 Presentazione Il rischio nell uso di armamento non convenzionale CBRN, ovvero di agenti chimici, biologici e radiologici o di ordigni atomici, ha visto nel corso dell ultimo decennio, alla luce dell attuale situazione geopolitica internazionale, del trend crescente del terrorismo e della proliferazione delle Armi di Distruzione di Massa (WMD), una tendenza evolutiva che, dalla fine della guerra fredda, nessuno avrebbe mai potuto prevedere né immaginare. Quello che un tempo era un armamento d elezione e temibilissimo, ma con uso ristretto all ambito di possibili azioni militari e volto all acquisizione di vantaggi strategici e/o tattici, oggi si rivela invece uno strumento di confronto, scontro, pressione e minaccia che interessa la geopolitica a livello mondiale e con effetti potenzialmente destabilizzanti e difficilmente prevedibili. Paradossalmente, nel recente passato ed in particolare nel mondo bipolare creato da USA e URSS dopo la Seconda Guerra Mondiale, il periodo di pace di 50 anni vissuto durante il confronto simmetrico Est Ovest è stato determinato proprio dalle capacità nucleari dei due blocchi le quali, con la loro presenza, hanno prevenuto conflitti bellici su scala regionale, così come su larga scala, all interno delle zone di influenza più o meno uniformemente ed ugualmente suddivise tra Mosca e Washington e presenti in Europa, Asia e Centro America. 7

8 8 Presentazione Alla luce di quanto sopra nulla poteva essere di più errato nel ritenere la dissoluzione dell Unione Sovietica, nel 1991, come la fine del rischio di una guerra globale senza né vincitori né vinti a causa dell uso di ordigni nucleari ed armamento non convenzionale. Infatti, il vuoto politico venutosi a creare, ha reso necessaria la messa in opera di un azione per il riempimento e rimpiazzo del potere sovietico venuto meno e che ha visto, per circa 20 anni, il rafforzamento della presenza occidentale in un certo numero di paesi, soprattutto del Medio Oriente, a valle del quale si è verificato un costante incremento nella complessità e multidimensionalità della minaccia asimmetrica e nel rischio di uso di armamento nucleare, radiologico, biologico e chimico. Minaccia e rischio che hanno visto estremizzare la propria portata con i grandi cambiamenti avvenuti nell ultimo decennio sulla mappa geopolitica mondiale e con la creazione di nuovi e diversi poteri regionali ove, spesso, il più grande ruolo in termini di forza ed influenza è giocato proprio dall armamento non convenzionale specialmente di tipo atomico. Occorre altresì rilevare come, gli estremismi che sempre più si concretizzano nella proliferazione di gruppi terroristici, valutino con assiduo e crescente interesse il ricorso all uso di agenti chimici, biologici, radiologici, di ordigni atomici e bombe sporche nelle azioni da perpetrare contro infrastrutture, personale militare e popolazione civile. Per questo oggi l esigenza di essere preparati ad una efficace risposta contro questa nuova, emergente e sempre più concreta tipologia di minaccia ha assunto caratteristiche di urgenza non più differibili determinando la necessità di avere disponibili specifiche capacità volte a poter mo-

9 Presentazione 9 nitorare, valutare ed identificare le potenziali minacce e vulnerabilità e da utilizzare quale supporto alla strategia, alla pianificazione, ai processi decisionali, alla deterrenza, alla gestione dei rischi e al miglioramento delle capacità operative. In questo la modernizzazione, il rafforzamento e l ottimizzazione degli strumenti internazionali, quali Trattati e Convenzioni volti al disarmo e alla non proliferazione di armamento non convenzionale, compreso quello nucleare, si rivela come una delle principali vie da percorrere affinché l intera comunità internazionale possa, attivamente e nel suo insieme, contribuire in modo sostanziale alle mutate ed attuali esigenze di sicurezza e stabilità, frutto dei nuovi scenari caratterizzanti l odierna globalizzazione del rischio, così come alla mitigazione di conseguenze prima non previste né prevedibili e all efficace sostegno della strategia contro le armi di distruzione di massa. Roberto Mugavero Presidente dell Osservatorio sulla Sicurezza e Difesa CBRNe