Modulo APPROFONDIMENTO 2. Dott. Angelo Bianchetti Istituto Clinico S. Anna di Brescia e Gruppo di Ricerca Geriatrica di Brescia

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Modulo APPROFONDIMENTO 2. Dott. Angelo Bianchetti Istituto Clinico S. Anna di Brescia e Gruppo di Ricerca Geriatrica di Brescia"

Transcript

1 Nutrizione e funzioni cognitive nel soggetto anziano Dott. Angelo Bianchetti Istituto Clinico S. Anna di Brescia e Gruppo di Ricerca Geriatrica di Brescia I nuovi criteri per la diagnosi di demenza e di mild cognitive impairment dovuti alla malattia di Alzheimer I criteri per la diagnosi clinica di malattia di Alzheimer (Alzheimer s disease, AD) elaborati nel 984 dal National Institute of Neurological and Communicative Disorders and Stroke (NINCDS) e dall Alzheimer s Disease and Related Disorders Association (ADRDA) sono stati universalmente accettati e ampiamente utilizzati. Questi criteri sono stati aggiornati nel 20 per adeguarsi ai molti avanzamenti sopraggiunti nella comprensione dell AD e nella concettualizzazione dello spettro di condizioni che sono determinate dal processo patologico che determina l AD. Il National Institute on Aging e l Alzheimer Association hanno pubblicato una revisione dei criteri diagnostici per la fase sintomatica e per quella predementigena dell AD. Di seguito presentiamo quindi la versione italiana dei a) criteri per la diagnosi di demenza, b) criteri per la diagnosi di demenza dovuta ad AD (demenza AD). Criteri clinici principali per la diagnosi di demenza da qualsiasi causa La demenza viene diagnosticata quando vi sono sintomi cognitivi o comportamentali (neuropsichiatrici) che interferiscono con l abilità di svolgere il lavoro o le usuali attività, rappresentano un declino rispetto ai precedenti livelli di funzionamento e prestazione e non sono spiegati da delirium o disturbi psichiatrici maggiori. Il defi cit cognitivo è dimostrato e diagnosticato attraverso la combinazione di () informazioni raccolte dal paziente e da persone che lo conoscono e (2) una valutazione oggettiva delle prestazioni cognitive, sia attraverso una valutazione clinica dello stato mentale sia attraverso una valutazione neuropsicologica testistica. La valutazione neuropsicologica testistica dovrebbe essere effettuata quando l anamnesi routinaria e la valutazione clinica dello stato mentale non forniscono una diagnosi affi dabile. Il defi cit cognitivo o le alterazioni comportamentali coinvolgono almeno due dei seguenti domini: compromessa abilità di acquisire e ricordare nuove informazioni i sintomi includono: domande o discorsi ripetitivi, smarrire oggetti personali, dimenticare eventi o appuntamenti, perdersi in itinerari conosciuti;

2 defi cit nel ragionamento o nello svolgimento di compiti complessi, ridotta capacità di giudizio i sintomi includono: scarsa capacità di comprendere i pericoli, incapacità di gestire le fi nanze, scarsa capacità di prendere le decisioni, incapacità di pianifi care attività complesse o sequenziali; compromissione delle abilità visuospaziali i sintomi includono: incapacità di riconoscere volti od oggetti comuni o trovare oggetti direttamente in vista nonostante una buona acuità visiva, incapacità di utilizzare semplici utensili o indossare i vestiti; alterazione del linguaggio (parlare, leggere, scrivere) i sintomi includono: diffi coltà a pensare a semplici parole quando si parla, esitazioni, errori di scrittura, di ortografi a e nel parlare; modifi cazioni nella personalità, nel comportamento e nella condotta i sintomi includono: fl uttuazioni insolite dell umore come agitazione, compromissione della motivazione, dell iniziativa, apatia, perdita della motivazione, ritiro sociale, riduzione dell interesse per le usuali attività, perdita di empatia, comportamenti compulsivi od ossessivi, comportamenti socialmente inappropriati. La differenziazione della demenza da mild cognitive impairment si basa sulla presenza o meno di una signifi cativa interferenza con la capacità di funzionamento lavorativo o nelle usuali attività quotidiane. Questo è naturalmente un giudizio clinico, effettuato da un medico esperto sulla base delle circostanze individuali del paziente e dalla descrizione di vicende quotidiane del paziente ottenute dal paziente e da un soggetto che lo conosce. Criteri per la diagnosi di demenza AD I criteri per la demenza AD sono distinti in: ) demenza AD probabile, 2) demenza AD possibile, 3) demenza AD probabile o possibile con evidenza di processo fi siopatologico dell AD. I primi due criteri sono utilizzati in ambito clinico e il terzo è attualmente da considerare esclusivamente per scopi di ricerca. Demenza AD probabile: criteri clinici principali Una demenza AD probabile è diagnosticata quando il paziente rispetta i criteri per demenza e, in aggiunta, ha le seguenti caratteristiche: ) inizio insidioso, i sintomi hanno un esordio graduale nel corso di mesi o anni, non improvviso nell arco di ore o giorni; 2) chiara storia di peggioramento delle funzioni cognitive riportato od osservato; 3) i defi cit cognitivi iniziali e maggiormente prominenti sono evidenti sulla base della storia e dell esame in una delle seguenti categorie: presentazione amnestica: è la più frequente presentazione sindromica della demenza AD. I defi cit possono includere compromissione nell apprendimento e nel ricordo di informazioni apprese di recente. Dovrebbe inoltre esservi evidenza di defi cit di almeno un altro dominio cognitivo come defi nito nei criteri per la diagnosi di demenza; presentazione non amnestica; presentazione linguistica: i defi cit più evidenti sono nel reperimento delle parole, ma defi cit in altri domini cognitivi dovrebbero essere presenti; presentazione visuospaziale: i defi cit più evidenti sono nella cognizione spaziale (spatial cognition), incluse agnosia per gli oggetti, alterazione del riconoscimento dei volti, simultanagnosia e alessia. Defi cit in altri domini cognitivi dovrebbero essere presenti; presentazione disesecutiva (disfunzione esecutiva): i defi cit più evidenti sono nel ragionamento, giudizio e soluzione di problemi. Defi cit in altri domini cognitivi dovrebbero essere presenti.

3 La diagnosi di demenza AD probabile non dovrebbe essere applicata quando vi è evidenza di: sostanziale concomitanza di malattia cerebrovascolare, defi nita da una storia di ictus temporalmente correlato all esordio o peggioramento del defi cit cognitivo o dalla presenza di multipli o estesi infarti o severa iperintensità della sostanza bianca (severe white matter hyperintensity burden); elementi clinici caratteristici per demenza a corpi di Lewy in aggiunta ai criteri per la demenza; caratteri prominenti di variante comportamentale della demenza fronto-temporale; caratteri prominenti di variante semantica o di variante non fl uente/agrammatica dell afasia progressiva primaria; evidenza di altra concorrente e attiva malattia neurologica, o condizione medica non neurologica o di uso di farmaci che possono avere un effetto sostanziale sulla cognitività. Nota: tutti i pazienti che rispettano i criteri NINCDS-ADRDA del 984 per AD probabile potrebbero rispettare i criteri correnti di demenza AD probabile qui riportati. Demenza AD probabile con aumentato livello di certezza Documentato declino cognitivo Nei soggetti che rispettano i criteri clinici principali per demenza AD probabile, un declino cognitivo documentato accresce la certezza che la condizione rappresenti un processo patologico attivo ed evolutivo, ma non aumenta specifi camente la certezza che il processo sia quello fi siopatologico caratteristico dell AD. Demenza AD probabile con documentato declino è defi nita come segue: evidenza di progressivo declino cognitivo sulla base di successive valutazioni basate su informazioni ottenute da persone che conoscono il paziente e test cognitivi in un contesto di valutazione neuropsicologica formale o di esame standardizzato dello stato mentale. Portatore di mutazione genetica causativa Nei soggetti che rispettano i criteri clinici principali per demenza AD probabile, l evidenza di una mutazione genetica causativa (nel gene per l APP, PS o PS2) aumenta la certezza che la condizione sia determinata dall AD. L allele ε4 del gene per l apolipoproteina E non è suffi cientemente specifi co per essere considerato in questa categoria. Demenza AD possibile: criteri clinici principali (core) Una diagnosi di demenza AD possibile dovrebbe essere fatta in caso di: decorso atipico: i principali criteri clinici in termini di natura del defi cit cognitivo per demenza AD sono rispettati, ma l esordio è improvviso oppure mancano suffi cienti elementi dalla storia clinica o dalla valutazione oggettiva delle funzioni cognitive; eziologia mista: i principali criteri clinici per la demenza AD sono rispettati, ma nelle forme a eziologia mista vi è evidenza di: ) malattia cerebrovascolare concomitante, defi nita da una storia di ictus temporalmente correlato all esordio o peggioramento del defi cit cognitivo oppure di multipli o estesi infarti o severa iperintensità della sostanza bianca (severe white matter hyperintensity burden); 2) caratteristiche della demenza a corpi di Lewy in aggiunta ai criteri per la demenza; 3) evidenza di altra malattia neurologica o condizione medica non neurologica o di uso di farmaci che possono avere un effetto sostanziale sulla cognitività. Nota: una diagnosi di AD probabile secondo i criteri NINCDS-ADRDA del 984 non necessariamente rispetta i criteri per demenza AD possibile. Alcuni pazienti dovrebbero essere rivalutati.

4 Demenza AD probabile con evidenza di processo fisiopatologico di AD I principali marcatori biologici dell AD maggiormente studiati possono essere suddivisi in due classi, in base alla biologia che questi misurano. La prima classe è costituita da un anomalo deposito della proteina β-amiloide (Aβ 42 ) nel liquido cefalorachidiano (cerebrospinal fl uid, CSF) e dall imaging molecolare per l amiloide tramite PET. La seconda classe è quella dei biomarcatori della degenerazione, o danno, neuronale; i tre maggiori biomarcatori in questa classe sono elevati livelli di tau (sia tau totale sia tau fosforilata) nel CSF, ridotto uptake di 8fl uorodesossiglucosio (FDG) nella corteccia temporo-parietale alla PET e sproporzionata atrofi a della corteccia dei lobi temporali mediale, basale e laterale e della corteccia parietale mediale alla risonanza magnetica strutturale. Nei soggetti che rispettano i criteri clinici principali per demenza AD probabile i biomarcatori possono aumentare la certezza che la base della sindrome clinica di demenza sia il processo fi siopatologico dell AD. Comunque, l uso dei biomarcatori non è raccomandato per il processo diagnostico routinario allo stato attuale. Allo stato attuale l uso dei biomarcatori per aumentare la certezza del processo fi siopatologico dell AD può essere utile in tre circostanze: ricerca, trial clinici e come strumenti clinici opzionali dove disponibili e quando ritenuti appropriati dai clinici. I risultati dei test biomarcatori possono rientrare in tre categorie: chiaramente positivi, chiaramente negativi, indeterminati. Raccomandiamo che l utilizzo dei marcatori per il processo fi siopatologico dell AD avvenga come descritto nella Tabella. Tabella. Criteri per Demenza AD comprendenti i biomarcatori Categoria diagnostica Probabilità di eziologia AD fondata sui biomarker Ab (PET o CSF) Demenza AD probabile Basata su criteri clinici Non informativo Non disponibile, contraddittorio Con tre livelli di evidenza di processo fi siopatologico di AD Intermedia Non disponibile Positivo Danno neuronale (CSF tau, FDG-PET, smri) Non disponibile, contraddittorio Intermedia Positivo Non disponibile Elevata Positivo Positivo Demenza AD possibile (presentazione clinica atipica) Demenza improbabilmente dovuta ad AD Basata su criteri clinici Non informativo Non disponibile, contraddittorio Con evidenza di processo fi siopatologico di AD Elevata, ma non esclude una seconda eziologia Positivo Non disponibile, contraddittorio Positivo La più bassa Negativo Negativo Modifi cata da Sperling et al. Neurobiol Aging 20;32(Suppl ):S37-43.

5 Demenza AD possibile con evidenza di processo fisiopatologico di AD Questa categoria è per soggetti che rispettano i criteri clinici per una demenza non AD, ma che hanno evidenza, attraverso biomarcatori, di un processo fi siopatologico AD o che rispettano i criteri neuropatologici per l AD. Per esempio, potrebbero essere incluse persone che rispettano i criteri per demenza a corpi di Lewy o per un sottotipo di demenza fronto-temporale, ma che hanno un biomarcatore per l AD positivo o in cui autopticamente sono rilevati i criteri patologici per l AD. Una diagnosi di demenza AD possibile con evidenza di processo fi siopatologico per AD non preclude la possibilità che una seconda condizione fi siopatologica possa essere presente. Demenza AD con conferma fisiopatologica La diagnosi di demenza AD confermata fi siopatologicamente va posta se il paziente rispetta i criteri clinici e cognitivi per demenza AD e, all esame neuropatologico, utilizzando i criteri ampiamente accettati, è confermata l AD. Demenza probabilmente non AD (demenza improbabilmente dovuta ad AD) In questo caso i criteri clinici per demenza AD non sono rispettati. Senza considerare se i criteri clinici per demenza AD probabile o possibile sono rispettati, vi è suffi ciente evidenza per una diagnosi alternativa come demenza HIV, demenza di Huntington o altre che, raramente, se non mai, si sovrappongono con l AD. Senza considerare se i criteri clinici per demenza AD possibile sono rispettati, sia i biomarcatori per l Aβ sia quelli per il danno neuronale sono negativi. Riferimenti bibliografici Jack CR, Albert MS, Knopman DS,et al. Introduction to the recommendations from the National Institute on Aging-Alzheimer s Association workgroups on diagnostic guidelines for Alzheimer s disease. Alzheimers Dement 20;7(3): McKhann GM, Knopman DS, Chertkow H, et al. The diagnosis of dementia due to Alzheimer s disease: recommendations from the National Institute on Aging-Alzheimer s Association workgroups on diagnostic guidelines for Alzheimer s disease. Alzheimers Dement 20;7(3):263-9.

I nuovi percorsi diagnostici

I nuovi percorsi diagnostici I nuovi percorsi diagnostici Gianbattista Guerrini Fondazione Brescia Solidale - SIGG Schema dell intevento 1. L importanza della diagnosi precoce 2. Vecchi e nuovi criteri diagnostici 3. Il protocollo

Dettagli

LE DEMENZE UN APPROCCIO CLINICO ALLA DIAGNOSI. Progetto Obiettivi di Piano 2010 per le Demenze Formazione Medici di Medicina Generale

LE DEMENZE UN APPROCCIO CLINICO ALLA DIAGNOSI. Progetto Obiettivi di Piano 2010 per le Demenze Formazione Medici di Medicina Generale Progetto Obiettivi di Piano 2010 per le Demenze Formazione Medici di Medicina Generale LE DEMENZE UN APPROCCIO CLINICO ALLA DIAGNOSI Chiara Cupidi Centro Regionale di Neurogenetica Che cos è la demenza?

Dettagli

I nuovi criteri per la diagnosi clinica della malattia di Alzheimer e del Mild Cognitive Impairment: quale utilità sul piano clinico?

I nuovi criteri per la diagnosi clinica della malattia di Alzheimer e del Mild Cognitive Impairment: quale utilità sul piano clinico? PSICOGERIATRIA 2012; II - SUPPLEMENTO I nuovi criteri per la diagnosi clinica della malattia di Alzheimer e del Mild Cognitive Impairment: quale utilità sul piano clinico? ANGELO BIANCHETTI Istituto Clinico

Dettagli

Il ruolo potenziale dei biomarcatori. delle afasie primarie progressive

Il ruolo potenziale dei biomarcatori. delle afasie primarie progressive Università Vita-Salute San Raffaele Clinica Neurologica e Servizio di Neurofisiologia Clinica Direttore: Prof. G. Comi Il ruolo potenziale dei biomarcatori liquorali nella diagnosi e nella terapia delle

Dettagli

COMMISSIONE MEDICA SUPERIORE

COMMISSIONE MEDICA SUPERIORE COMMISSIONE MEDICA SUPERIORE LINEE DI INDIRIZZO PER LA VALUTAZIONE MEDICO LEGALE DELLE DEMENZE Le presenti linee di indirizzo, elaborate con l AGE (Associazione Geriatri Extraospedalieri Geriatria Italiana

Dettagli

Università degli Studi di Pisa U.O. Neurologia

Università degli Studi di Pisa U.O. Neurologia Università degli Studi di Pisa U.O. Neurologia Giornata dello Specializzando in Neurologia Roma, 15 Maggio 2018 Progressive nonfluent aphasia: a new mutation in exon 10 of MAPT Dr Paolo Libertini Caso

Dettagli

Il ruolo dei biomarcatori liquorali nella progressione da Compromissione Cognitiva Lieve a Demenza di Alzheimer

Il ruolo dei biomarcatori liquorali nella progressione da Compromissione Cognitiva Lieve a Demenza di Alzheimer Il ruolo dei biomarcatori liquorali nella progressione da Compromissione Cognitiva Lieve a Demenza di Alzheimer Istituto Superiore di Sanità - Roma 13 Novembre 2015 Magnani Giuseppe, Santangelo Roberto,

Dettagli

GLI STRUMENTI PER LA GESTIONE DELLE DEMENZE NELLA MEDICINA GENERALE

GLI STRUMENTI PER LA GESTIONE DELLE DEMENZE NELLA MEDICINA GENERALE GLI STRUMENTI PER LA GESTIONE DELLE DEMENZE NELLA MEDICINA GENERALE Pirani Alessandro Medico di Medicina Generale Geriatria Responsabile Sanitario CRA G. B. Plattis, Cento, (FE) Responsabile Centro per

Dettagli

Le dimensioni del problema Inquadramento clinico generale

Le dimensioni del problema Inquadramento clinico generale Le Patologie Degenerative Neurologiche e il Territorio Le dimensioni del problema Inquadramento clinico generale Francesco Filippo Morbiato LE DIMENSIONI DEL PROBLEMA Le Patologie Neurodegenerative costituiscono

Dettagli

DECADIMENTO COGNITIVO E QUALITA DELLA VITA. Dott. V. Selmo S.S. Anziani e Residenze Distretto n. 3 ASS1 triestina

DECADIMENTO COGNITIVO E QUALITA DELLA VITA. Dott. V. Selmo S.S. Anziani e Residenze Distretto n. 3 ASS1 triestina DECADIMENTO COGNITIVO E QUALITA DELLA VITA Dott. V. Selmo S.S. Anziani e Residenze Distretto n. 3 ASS1 triestina Definizione di decadimento cognitivo Definizione Presenza di deficit mnesici (nella fase

Dettagli

Magnani Giuseppe*, Santangelo Roberto*, Coppi Elisabetta*, Ferrari Laura*, Pinto Patrizia, Passerini Gabriella, Comi Giancarlo*

Magnani Giuseppe*, Santangelo Roberto*, Coppi Elisabetta*, Ferrari Laura*, Pinto Patrizia, Passerini Gabriella, Comi Giancarlo* Magnani Giuseppe*, Santangelo Roberto*, Coppi Elisabetta*, Ferrari Laura*, Pinto Patrizia, Passerini Gabriella, Comi Giancarlo* VIII CONVEGNO UVA. 7 NOVEMBRE 2014. ROMA Istituto Superiore di Sanità. *Dipartimento

Dettagli

DYSPHAGIA 2015 V edizione Pavia, 8 ottobre 2015 LA DISFAGIA NELLE DEMENZE

DYSPHAGIA 2015 V edizione Pavia, 8 ottobre 2015 LA DISFAGIA NELLE DEMENZE DYSPHAGIA 2015 V edizione Pavia, 8 ottobre 2015 LA DISFAGIA NELLE DEMENZE Dr.ssa Elena Sinforiani, Neuropsicologia/Centro UVA, IRCCS C. Mondino, Pavia Malattia di Alzheimer Demenze Fronto-Temporali Demenze

Dettagli

Cosa cambia con i nuovi criteri diagnostici? Dr.ssa Laura Bracco

Cosa cambia con i nuovi criteri diagnostici? Dr.ssa Laura Bracco Cosa cambia con i nuovi criteri diagnostici? Dr.ssa Laura Bracco DEMENZA Sindrome clinica caratterizzata dal deterioramento della memoria e delle altre funzioni cognitive rispetto al livello di sviluppo

Dettagli

Un possibile nuovo marcatore ematico per la diagnosi della demenza di Alzheimer

Un possibile nuovo marcatore ematico per la diagnosi della demenza di Alzheimer Un possibile nuovo marcatore ematico per la diagnosi della demenza di Alzheimer MallozziC., CrestiniA., D AmoreC., PiscopoP., Cappella M., PerroneF., RivabeneR., TalaricoG., Bruno G., VanacoreN. e Confaloni

Dettagli

I NUOVI CRITERI DIAGNOSTICI PER LA MALATTIA DI ALZHEIMER

I NUOVI CRITERI DIAGNOSTICI PER LA MALATTIA DI ALZHEIMER I NUOVI CRITERI DIAGNOSTICI PER LA MALATTIA DI ALZHEIMER Flavio Nobili Neurofisiologia Clinica (DiNOG; DipTeC) IRCCS Azienda Ospedaliera Universitaria San Martino-IST Genova PROBABILE -presenza di demenza

Dettagli

Quale ruolo dei biomarcatori per l anziano con decadimento cognitivo? Patrizia Mecocci

Quale ruolo dei biomarcatori per l anziano con decadimento cognitivo? Patrizia Mecocci Quale ruolo dei biomarcatori per l anziano con decadimento cognitivo? Patrizia Mecocci Istituto di Gerontologia e Geriatria Dipartimento di Medicina Università degli Studi di Perugia Alzheimer s pipeline

Dettagli

LE FRAGILITA DELL ANZIANO FRAGILITA

LE FRAGILITA DELL ANZIANO FRAGILITA LE FRAGILITA DELL ANZIANO Motoria FRAGILITA Cerebro-vascolare Cognitiva Ambientale Metabolica STROKE 80 % ISCHEMICO EMORRAGICO 20 % CORTICALE A. cerebrale ant. A. cerebrale media A. cerebrale post. SOTTOCORTICALE

Dettagli

La malattia di Alzheimer. Disturbi comportamentali e diagnosi differenziale

La malattia di Alzheimer. Disturbi comportamentali e diagnosi differenziale La malattia di Alzheimer Disturbi comportamentali e diagnosi differenziale Franco Giubilini Parma 24 settembre 2007 Diagnosi di demenza Per Demenza si intende un quadro sindromico condiviso da differenti

Dettagli

APPRENDIMENTO MEMORIA

APPRENDIMENTO MEMORIA APPRENDIMENTO E MEMORIA Dr.ssa Daniela Smirni 1 Memoria Funzione cognitiva che consente di acquisire, conservare ed utilizzare in un momento successivo, informazioni sul mondo intorno a noi e la nostra

Dettagli

Congresso AINAT Sicilia Aci Castello Novembre 2017

Congresso AINAT Sicilia Aci Castello Novembre 2017 Congresso AINAT Sicilia Aci Castello 16-18 Novembre 2017 Diagnosi differenziale delle Demenze nell ambulatorio dedicato Dott.ssa Alida Mucaria Neurologa Responsabile Sanitario RSA Karol Villabate (Palermo)

Dettagli

I sintomi premonitori della Malattia d Alzheimer Aspetti concettuali e diagnostici. dr. Pasquale Alfieri

I sintomi premonitori della Malattia d Alzheimer Aspetti concettuali e diagnostici. dr. Pasquale Alfieri I sintomi premonitori della Malattia d Alzheimer Aspetti concettuali e diagnostici dr. Pasquale Alfieri Un po di storia Lesioni patologiche caratteristiche che si riscontrano post-mortem nel cervello

Dettagli

La Demenza, Decadimento Cognitivo e rischio cadute: la corpi di Lewy

La Demenza, Decadimento Cognitivo e rischio cadute: la corpi di Lewy La Demenza, Decadimento Cognitivo e rischio cadute: la corpi di Lewy Diego Ruzza Psicologo Clinico, esperto in Neuorpsicologia IAA - Verona Verona, 13 Giugno 2017 Demenza Malattia neurologica, caratterizzata

Dettagli

Profili cognitivi e psicocomportamentali delle demenze Maria Caterina Silveri Università Cattolica - Milano

Profili cognitivi e psicocomportamentali delle demenze Maria Caterina Silveri Università Cattolica - Milano Profili cognitivi e psicocomportamentali delle demenze Maria Caterina Silveri Università Cattolica - Milano mariacaterina.silveri@unicatt.it I disturbi cognitivi e psicocomportamentali nella demenza possono

Dettagli

DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO (DSM IV Asse I)

DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO (DSM IV Asse I) DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO (DSM IV Asse I) *Anomalie estreme dello sviluppo con esordio nei primi tre anni di vita (precoci, prevenzione, outcome), non normali in nessuno stadio dello sviluppo

Dettagli

DEMENZA: IL PESO DELL ASSISTENZA

DEMENZA: IL PESO DELL ASSISTENZA DEMENZA: IL PESO DELL ASSISTENZA Venerdì 28 novembre 2014 Reggio Calabria Ambulatorio di Medicina Solidale dell'associazione Calabrese di Epatologia (ACE) La demenza è una sindrome clinica (insieme di

Dettagli

Dr.ssa Daniela Gragnaniello U.O. Neurologia-Ferrara LA MALATTIA DI ALZHEIMER

Dr.ssa Daniela Gragnaniello U.O. Neurologia-Ferrara LA MALATTIA DI ALZHEIMER Dr.ssa Daniela Gragnaniello U.O. Neurologia-Ferrara LA MALATTIA DI ALZHEIMER La Malattia di Alzheimer 1906 Tubinga: Congresso della Società degli Psichiatri Tedeschi del sud-ovest Una caratteristica malattia

Dettagli

Studio sui biomarcatori nelle demenze atipiche : proposta di un percorso diagnostico

Studio sui biomarcatori nelle demenze atipiche : proposta di un percorso diagnostico XII Convegno IL CONTRIBUTO DEI CENTRI PER I DISTURBI COGNITIVI E LE DEMENZE NELLA GESTIONE INTEGRATA DEI PAZIENTI 15-16 Novembre 2018 Studio sui biomarcatori nelle demenze atipiche : proposta di un percorso

Dettagli

MALATTIA DI ALZHEIMER

MALATTIA DI ALZHEIMER MALATTIA DI ALZHEIMER FORME FAMILIARI FORME SPORADICHE 5-10% 90-95% Esordio precoce (40-60 aa) (EOFAD) Esordio tardivo (>60 aa) (LOFAD) Esordio precoce (65 aa) (LOAD) (Fattori

Dettagli

Valutazione neuropsicologica e spettroscopia protonica in risonanza magnetica nella valutazione del rischio di conversione da MCI ad AD

Valutazione neuropsicologica e spettroscopia protonica in risonanza magnetica nella valutazione del rischio di conversione da MCI ad AD Valutazione neuropsicologica e spettroscopia protonica in risonanza magnetica nella valutazione del rischio di conversione da MCI ad AD Dr Luca Parretti Istituto di Gerontologia e Geriatria - Università

Dettagli

Le demenze vascolari riconoscono come momento fisiopatologico comune un danno cerebrale di natura vascolare (ischemico, ipossico, emorragico), che si

Le demenze vascolari riconoscono come momento fisiopatologico comune un danno cerebrale di natura vascolare (ischemico, ipossico, emorragico), che si DEMENZE VASCOLARI Le demenze vascolari riconoscono come momento fisiopatologico comune un danno cerebrale di natura vascolare (ischemico, ipossico, emorragico), che si manifesta clinicamente con un quadro

Dettagli

ATTIVITA MOTORIA E DETERIORAMENTO COGNITIVO NELL ANZIANO

ATTIVITA MOTORIA E DETERIORAMENTO COGNITIVO NELL ANZIANO ATTIVITA MOTORIA E DETERIORAMENTO COGNITIVO NELL ANZIANO Dott. Gianluca Guerra U.O. Geriatria e Ortogeriatria Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara LA POPOLAZIONE INVECCHIA DISTURBI MENTALI COMUNI

Dettagli

Patologia del linguaggio in età evolutiva

Patologia del linguaggio in età evolutiva Patologia del linguaggio in età evolutiva U.O. e Cattedra di Neuropsichiatria Infantile Dipartimento di Scienze Neurologiche e della Visione Sezione di Neuroscienze dello Sviluppo IRCCS G. Gaslini Disturbi

Dettagli

F ORMATO EUROPEO INFORMAZIONI PERSONALI ESPERIENZE LAVORATIVE ISTRUZIONE E FORMAZIONE PER IL CURRICULUM VITAE

F ORMATO EUROPEO INFORMAZIONI PERSONALI ESPERIENZE LAVORATIVE ISTRUZIONE E FORMAZIONE PER IL CURRICULUM VITAE F ORMATO EUROPEO PER IL CURRICULUM VITAE INFORMAZIONI PERSONALI Cognome e Nome Agosti Chiara Sede di servizio Clinica Neurologica ASSTSpedali Civili Telefono (istituzionale) 030-3995632 Fax (istituzionale)

Dettagli

L AUTISMO: definizione

L AUTISMO: definizione L AUTISMO: definizione GLI AUTISMI L autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine del neurosviluppo, con esordio nei primi 3 anni di vita. (Linea Guida 21) Nella classificazione del DSM-5,

Dettagli

Lezione 1 PANORAMICA DELL AREA DI RICERCA

Lezione 1 PANORAMICA DELL AREA DI RICERCA Lezione 1 PANORAMICA DELL AREA DI RICERCA Vedremo: 1)le diverse discipline coinvolte nello studio dei disturbi dello sviluppo 2) Problemi e cambiamenti storici nel concettualizzare i disturbi dello sviluppo

Dettagli

I MODULO Neuroscienze cognitive: tecniche e metodiche di studio, valutazione e intervento. Giorno Data Orario Ore Insegnamento Docente Aula

I MODULO Neuroscienze cognitive: tecniche e metodiche di studio, valutazione e intervento. Giorno Data Orario Ore Insegnamento Docente Aula I MODULO Neuroscienze cognitive: tecniche e metodiche di studio, valutazione e intervento Giorno Data Orario Ore Insegnamento Docente Aula venerdì 22/02 9.00-13.00 4 Neuroscienze cognitive: basi anatomo-fisiologiche

Dettagli

Ambulatorio Malattia di Alzheimer e altre Demenze Degenerative. Codice di esenzione: 011 tutte le demenze non Alzheimer 029 demenza di Alzheimer

Ambulatorio Malattia di Alzheimer e altre Demenze Degenerative. Codice di esenzione: 011 tutte le demenze non Alzheimer 029 demenza di Alzheimer Ambulatorio Malattia di Alzheimer e altre Demenze Degenerative Codice di esenzione: 011 tutte le demenze non Alzheimer 029 demenza di Alzheimer Definizione Demenza. La demenza è definita come una sindrome

Dettagli

Angelo Bianchetti. Associazione Italiana di Psicogeriatria

Angelo Bianchetti. Associazione Italiana di Psicogeriatria Angelo Bianchetti Associazione Italiana di Psicogeriatria Outline Clinical assessment Behavioral and Psychological Disturbances Functional Status Setting of AD assessment and care Primary care Memory Clinics

Dettagli

Tel:

Tel: Cooperativa CEPOSS Corso di Formazione Learning by doing LA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA DEL DECADIMENTO COGNITIVO: I TEST PER LA VALUTAZIONE DELLA MEMORIA, DELL ATTENZIONE, DEL LINGUAGGIO E DELLE FUNZIONI

Dettagli

Facoltà di Psicologia. Corso di Medicina Sociale. Le Malattie Cardiovascolari: Terapia e Riabilitazione. Prof. Plinio Fabiani 3 Novembre 2008

Facoltà di Psicologia. Corso di Medicina Sociale. Le Malattie Cardiovascolari: Terapia e Riabilitazione. Prof. Plinio Fabiani 3 Novembre 2008 Facoltà di Psicologia Corso di Medicina Sociale Le Malattie Cardiovascolari: Terapia e Riabilitazione Prof. Plinio Fabiani 3 Novembre 2008 UTIC La Terapia Stroke Unit 1 Evoluzione della placca 2 Unità

Dettagli

XVII Giornata mondiale Alzheimer

XVII Giornata mondiale Alzheimer XVII Giornata mondiale Alzheimer I DISTURBI DELLA DEAMBULAZIONE -Sintomi cognitivi -Sintomi non cognitivi -Stato funzionale SINTOMI NON COGNITIVI 90% DEI PAZIENTI AFFETTI DA DEMENZA UNA DELLE MAGGIORI

Dettagli

Decadimento intellettivo dementigeno o demenze

Decadimento intellettivo dementigeno o demenze Decadimento intellettivo dementigeno o demenze sindrome neuropsicologica caratterizzata da incompetenza cognitiva globale progressivita ripercussione ecologica del disturbo Prevalenza della demenza per

Dettagli

Inquadramento clinico

Inquadramento clinico Inquadramento clinico Gianluigi Mancardi Dipartimento di Neuroscienze, Riabilitazione, Oftalmologia,Genetica e Scienze Materno Infantili, Università di Genova e Ospedale Policlinico San Martino-IRCCS,

Dettagli

Le grandi aziende del farmaco iniziano ad abbandonare la ricerca sull Alzheimer: e adesso? Prof Carlo Caltagirone Direttore Scientifico

Le grandi aziende del farmaco iniziano ad abbandonare la ricerca sull Alzheimer: e adesso? Prof Carlo Caltagirone Direttore Scientifico Le grandi aziende del farmaco iniziano ad abbandonare la ricerca sull Alzheimer: e adesso? Prof Carlo Caltagirone Direttore Scientifico L impatto della demenza Trattamenti falliti 105 molecole di cui 25

Dettagli

DIAGNOSTICA CLINICA E STRUMENTALE. Dr.ssa Michela Marcon CDC NEUROLOGIA DIPARTIMENTO NEUROSCIENZE OSPEDALE SAN BORTOLO VICENZA

DIAGNOSTICA CLINICA E STRUMENTALE. Dr.ssa Michela Marcon CDC NEUROLOGIA DIPARTIMENTO NEUROSCIENZE OSPEDALE SAN BORTOLO VICENZA DIAGNOSTICA CLINICA E STRUMENTALE Dr.ssa Michela Marcon CDC NEUROLOGIA DIPARTIMENTO NEUROSCIENZE OSPEDALE SAN BORTOLO VICENZA 1984 I criteri NINCDS-ADRDA regole La diagnosi di AD è clinico-patologico:

Dettagli

Disabilita intellettiva. Garello Silvana

Disabilita intellettiva. Garello Silvana Disabilita intellettiva Garello Silvana Dal 2008 ad oggi sono intervenuti notevoli cambiamenti: La decisione a livello internazionale di non utilizzare più l espressione Ritardo mentale e di sostituirla

Dettagli

Disturbi dell apprendimento

Disturbi dell apprendimento Disturbi dell apprendimento Disturbi aspecifici e specifici di apprendimento I disturbi aspecifici di apprendimento sono rappresentati da difficoltà di apprendimento scolastico associate ad abilità intellettive

Dettagli

Validazione della versione italiana dell HDS, strumento di screening per rilevare i deficit sottocorticali. Dott.ssa Chiara Montanucci

Validazione della versione italiana dell HDS, strumento di screening per rilevare i deficit sottocorticali. Dott.ssa Chiara Montanucci Validazione della versione italiana dell HDS, strumento di screening per rilevare i deficit sottocorticali Dott.ssa Chiara Montanucci Centro Disturbi della Memoria Laboratorio di Neurochimica Clinica Responsabile:

Dettagli

Neuroimaging nelle sindromi parkinsoniane. Dott.ssa Giulia Donzuso

Neuroimaging nelle sindromi parkinsoniane. Dott.ssa Giulia Donzuso Neuroimaging nelle sindromi parkinsoniane Dott.ssa Giulia Donzuso NEUROIMAGING NELLE SINDROMI PARKINSONIANE Tramite lo studio sistematico delle evidenze scientifiche, vengono sviluppate raccomandazioni

Dettagli

Aspetti critici nella gestione dei pazienti con demenza: i dati della medicina generale. Domenico Italiano

Aspetti critici nella gestione dei pazienti con demenza: i dati della medicina generale. Domenico Italiano Aspetti critici nella gestione dei pazienti con demenza: i dati della medicina generale. Domenico Italiano Le demenze: una crisi sanitaria e sociale 47 milioni di affetti nel 2015 66 milioni entro il 2030

Dettagli

LA DIAGNOSI DI DEMENZA NEL DSM 5

LA DIAGNOSI DI DEMENZA NEL DSM 5 Master Universitario di II livello in Neuroscienze Cliniche e Neuropsicologia A.A. 2015/2016 LA DIAGNOSI DI DEMENZA NEL DSM 5 Relatore Prof. Carlo Blundo Candidato Dott.ssa Veronica Camponi 1 INDICE 1)

Dettagli

Le Psicosi: il contributo di conoscenza del Consortium internazionale

Le Psicosi: il contributo di conoscenza del Consortium internazionale AMBULATORIO PSICHIATRICO Del 22q11.2 Le Psicosi: il contributo di conoscenza del Consortium internazionale dott.ssa Marianna Frascarelli dott. Fabio Di Fabio DISTURBI PSICOTICI NELLA 22q11DS 1992 primo

Dettagli

Morbo di Alzheimer. Demenza senile non segue il normale deterioramento delle strutture cerebrali o dell invecchiamento.

Morbo di Alzheimer. Demenza senile non segue il normale deterioramento delle strutture cerebrali o dell invecchiamento. Morbo di Alzheimer Malattia neurologica a carattere progressivo ed irreversibile associata a specifiche alterazioni cerebrali istologiche e chimiche (placche neuritiche, masse neurofibrillari, distrofie

Dettagli

L invio del paziente al servizio territoriale per le demenze

L invio del paziente al servizio territoriale per le demenze L invio del paziente al servizio territoriale per le demenze Dr.ANDREA MUSCOLO MEDICO DI MEDICINA GENERALE ISTITUTO DI RICERCA HEALTH SEARCH SOCIETA ITALIANA DI MEDICINA GENERALE FIMMG-CATANZARO What the

Dettagli

Evidenze di efficacia nella cura

Evidenze di efficacia nella cura Programmazione sanitaria ed etica: dicotomia o alleanza? Sospiro, 18 settembre 2004 53 Congresso Nazionale SIGG Firenze, venerdì 28 novembre 2008 L importanza di una diagnosi (1) Evidenze di efficacia

Dettagli

Le alterazioni cognitive della SCA 17

Le alterazioni cognitive della SCA 17 Le alterazioni cognitive della SCA 17 Dott.Sabrina Curcio Dott.ssa Livia Bernardi Centro Regionale di Neurogenetica ASP Catanzaro Lamezia Terme, 30 maggio 2011 Le atassie spinocerebellari sono costituite

Dettagli

Demenza: istruzioni per l uso. Dott.ssa Sara Monica Angelone Psichiatra

Demenza: istruzioni per l uso. Dott.ssa Sara Monica Angelone Psichiatra Demenza: istruzioni per l uso Dott.ssa Sara Monica Angelone Psichiatra ADA Ada è una donna di 84 anni, ex insegnante, vedova. Ada ha due figli che vivono all estero Da qualche anno, quando i figli tornano

Dettagli

Le malattie neurodegenerative della terza età

Le malattie neurodegenerative della terza età Le malattie neurodegenerative della terza età 4 Convegno medico: Le Patologie della terza età Associazione nonni e nonne -Kolaparambil Varghese Lydia Johnson Malattie neurodegenerative: Definizione Sono

Dettagli

Prevalenza di mutazioni patogenetiche in una serie clinica di pazienti con demenza famigliare

Prevalenza di mutazioni patogenetiche in una serie clinica di pazienti con demenza famigliare 49 Congresso Nazionale Società Italiana di Gerontologia e Geriatria Prevalenza di mutazioni patogenetiche in una serie clinica di pazienti con demenza famigliare Signorini S, Binetti G, Barbiero L, Nicosia

Dettagli

La demenza si può prevenire 1. Gavino Maciocco

La demenza si può prevenire 1. Gavino Maciocco La demenza si può prevenire 1 Gavino Maciocco Un terzo dei casi di demenza possono essere prevenuti. Vi sono soggetti che pur presentando le alterazioni neuropatologiche tipiche della malattia di Alzheimer

Dettagli

L IDROCEFALO NORMOTESO INQUADRAMENTO CLINICO

L IDROCEFALO NORMOTESO INQUADRAMENTO CLINICO L IDROCEFALO NORMOTESO INQUADRAMENTO CLINICO Prof. Marco Maria FONTANELLA Divisione di Neurochirurgia, Università degli Studi di Brescia IDROCEFALO NORMOTESO IDIOPATICO Dilatazione degli spazi ventricolari

Dettagli

CONCORSO: LA PASSIONE DI ASSISTERE ATTIVA-MENTE

CONCORSO: LA PASSIONE DI ASSISTERE ATTIVA-MENTE Provincia Lombardo-Veneta Ordine Ospedaliero di S. Giovanni di Dio - Fatebenefratelli CENTRO S. GIOVANNI DI DIO - FATEBENEFRATELLI ISTITUTO DI RICOVERO E CURA A CARATTERE SCIENTIFICO (D.I. 19 dicembre

Dettagli

La Malattia di Alzheimer. Manuel Soldato

La Malattia di Alzheimer. Manuel Soldato La Malattia di Alzheimer Manuel Soldato Caratteristiche Più frequente forma di demenza Deterioramento ingravescente delle capacità cognitive Comparsa di disturbi comportamentali e dell affettività Progressiva

Dettagli

PDTA DECADIMENTO COGNITIVO/DEMENZA: LE PREMESSE LA FILOSOFIA GLI OBIETTIVI

PDTA DECADIMENTO COGNITIVO/DEMENZA: LE PREMESSE LA FILOSOFIA GLI OBIETTIVI PDTA DECADIMENTO COGNITIVO/DEMENZA: LE PREMESSE LA FILOSOFIA GLI OBIETTIVI Dott.ssa Fausta Podavitte Direttore Dipartimento Assi Dr. Tarcisio Marinoni Responsabile Unità Operativa Protesica e Continuità

Dettagli

La famiglia e i primi sintomi di malattia

La famiglia e i primi sintomi di malattia La famiglia e i primi sintomi di malattia Angelo Bianchetti Istituto Clinico S.Anna, Brescia Gruppo di Ricerca Geriatrica Scuola di Specializzazione in Geriatria Università di Brescia Angelo Bianchetti,

Dettagli

DAL MANUALE DIAGNOSTICO ICD-10 Sindromi e disturbi da alterato sviluppo psicologico (codici da F80 a F89)

DAL MANUALE DIAGNOSTICO ICD-10 Sindromi e disturbi da alterato sviluppo psicologico (codici da F80 a F89) DAL MANUALE DIAGNOSTICO ICD-10 Sindromi e disturbi da alterato sviluppo psicologico (codici da F80 a F89) I disturbi inclusi in questa sezione hanno in comune: a) un'insorgenza che invariabilmente si colloca

Dettagli

Epilessia e sindrome epilettica. Epilessia e disturbi cognitivo comportamentali. Epilessia e disturbi cognitivo comportamentali

Epilessia e sindrome epilettica. Epilessia e disturbi cognitivo comportamentali. Epilessia e disturbi cognitivo comportamentali Gemma Incorpora Ragusa poggio del sole 3-44 aprile 2009 Epilessia e sindrome epilettica Disturbi del comportamento Iperattività Depressione, ansietà Disturbi di memoria Di apprendimento, di lettura e di

Dettagli

57 Congresso Nazionale SIGG

57 Congresso Nazionale SIGG 57 Congresso Nazionale SIGG Venerdì 23 Novembre 2012 Quali sono i test predittivi per la diagnosi di Amnestic Mild Cognitive Impairment e di Alzheimer Desease? A. Daddario, A. Tessari, P. Albanese, F.

Dettagli

Quotidiano.

Quotidiano. Quotidiano 097156 www.ecostampa.it Quotidiano 097156 www.ecostampa.it Quotidiano 097156 www.ecostampa.it Quotidiano 097156 www.ecostampa.it Quotidiano 097156 www.ecostampa.it Corriere della Sera http://www.corriere.it/salute/neuroscienze/13_dicembre_09/diagnosi-sempre-piu-prec...

Dettagli

«Insight» nella demenza frontotemporale e nella paralisi sopranucleare progressiva

«Insight» nella demenza frontotemporale e nella paralisi sopranucleare progressiva «Insight» nella demenza frontotemporale e nella paralisi sopranucleare progressiva Uno studio retrospettivo di A. Plutino, S. Baldinelli, C. Fiori, V. Ranaldi, M. Silvestrini, S. Luzzi Taupatie From Wider

Dettagli

NEUROPSICOLOGIA CLINICA Scienza che riguarda l espressione comportamentale di disfunzioni cerebrali

NEUROPSICOLOGIA CLINICA Scienza che riguarda l espressione comportamentale di disfunzioni cerebrali NEUROPSICOLOGIA CLINICA Scienza che riguarda l espressione comportamentale di disfunzioni cerebrali In risposta a esigenze di Valutazione e Riabilitazione (pz con lesioni cerebrali) NEUROPSICOLOGIA CLINICA

Dettagli

Linguistica generale a.a Federica Da Milano.

Linguistica generale a.a Federica Da Milano. Linguistica generale a.a.2014-2015 Federica Da Milano federica.damilano@unimib.it Le afasie Sintomi che insorgono spesso in concomitanza con quelli afasici: Aprassia gestuale: incapacità o difficoltà di

Dettagli

La Neuropsicologia nella dimensione diagnostico terapeutica

La Neuropsicologia nella dimensione diagnostico terapeutica La Neuropsicologia nella dimensione diagnostico terapeutica Nicola Girtler U.O. Psicologia Clinica e Psicoterapia IRCCS San Martino - IST Clinica Neurologica (DiNOGMI) Università di Genova Firenze, 18/04/2015

Dettagli

LE PATOLOGIE NEURODEGENERATIVE DEMENZE

LE PATOLOGIE NEURODEGENERATIVE DEMENZE LE PATOLOGIE NEURODEGENERATIVE DEMENZE ALBERTO GALLI Responsabile ambulatorio Malattie del Motoneurone UOC Neurologia e Stroke Unit ASST Santi Paolo e Carlo - Milano Presidio Ospedaliero S. Carlo Borromeo

Dettagli

Il nuovo lessico (Dubois et al. 2010)

Il nuovo lessico (Dubois et al. 2010) Il nuovo lessico (Dubois et al. 2010) La diagnosi precoce: nuove conoscenze e problemi E. Ghidoni U.O. Neurologia, Arcispedale S.Maria Nuova, Reggio Emilia Centro Esperto per i Disturbi Cognitivi Reggio

Dettagli

LA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA: DALLA PREVENZIONE ALLA DIAGNOSI

LA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA: DALLA PREVENZIONE ALLA DIAGNOSI Invecchiare con gusto. Dalla prevenzione alla cura del decadimento cognitivo 12 Ottobre 2018 Hotel Villa Soligo LA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA: DALLA PREVENZIONE ALLA DIAGNOSI Dott.ssa Cristina Ruaro

Dettagli

LE DEMENZE E LA M. DI ALZHEIMER

LE DEMENZE E LA M. DI ALZHEIMER LE DEMENZE E LA M. DI ALZHEIMER definizione di demenza Definizione di demenza Invalidità sociale ( funzioni cognitive ) Disturbi di : personalità, affettività, ideazione e percezione, funzioni vegetative,

Dettagli

TESI DI LAUREA. Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale. Corso di Laurea Specialistica in Medicina e Chirurgia

TESI DI LAUREA. Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale. Corso di Laurea Specialistica in Medicina e Chirurgia Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale Corso di Laurea Specialistica in Medicina e Chirurgia TESI DI LAUREA Correlati clinico-funzionali nel Mild Cognitive Impairment: la P.E.T. con18-fluorodesossiglucosio

Dettagli

Il delirium: inquadramento clinico diagnostico ed approccio terapeutico

Il delirium: inquadramento clinico diagnostico ed approccio terapeutico Il delirium: inquadramento clinico diagnostico ed approccio terapeutico Dr Bruno Pacciardi U.O. Psichiatria II Universitaria, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Azienda Ospedaliero-Universitaria

Dettagli

WP10: ADHD E COMORBILITA ASD:

WP10: ADHD E COMORBILITA ASD: WP10: ADHD E COMORBILITA ASD: un esplorazione preliminare sull applicazione della SRS (Social Responsiveness Scale) a cura del Centro di Bosisio Parini Dott. Massimo Molteni * Dott.ssa Sara Trabattoni

Dettagli

RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA

RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA PROGRAMMA MASTER ANNUALE DI II LIVELLO in: RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA NELL ADULTO E NELL ANZIANO IV EDIZIONE TORINO 20 FEBBRAIO 2016-18 DICEMBRE 2016 (Scadenza iscrizioni 15 GENNAIO 2016) Organizzato

Dettagli

Piano formativo del Master di II livello in Psicogeriatria. Dipartimento di Medicina clinica e molecolare Facoltà Medicina e Psicologia

Piano formativo del Master di II livello in Psicogeriatria. Dipartimento di Medicina clinica e molecolare Facoltà Medicina e Psicologia Piano formativo del Master di II livello in Psicogeriatria Dipartimento di Medicina clinica e molecolare Facoltà Medicina e Psicologia Direttore del Master: Consiglio Didattico Scientifico Laura Tafaro

Dettagli

Discussione casi clinici: demenze

Discussione casi clinici: demenze Discussione casi clinici: demenze Discussione casi clinici: demenze Dr. Stelvio Sestini USL4 Prato 27 settembre ore 16 Caso clinico 1.1 Supporto della Tomografia ad emissione di positroni (PET) con 18-fluorodesossi-glucosio

Dettagli

Cognome Nome Vai Daniela Indirizzo Via Pietra del Gallo, Pino Torinese (To) Cellulare

Cognome Nome Vai Daniela Indirizzo Via Pietra del Gallo, Pino Torinese (To) Cellulare INFORMAZIONI PERSONALI Cognome Nome Vai Daniela Indirizzo Via Pietra del Gallo,14-10025 - Pino Torinese (To) Cellulare 333 498 5037 E-mail danielavai@libero.it Nazionalità Italiana Luogo e Data di nascita

Dettagli

LA SCLEROSI MULTIPLA: IL BURDEN COGNITIVO-EMOTIVO

LA SCLEROSI MULTIPLA: IL BURDEN COGNITIVO-EMOTIVO LA SCLEROSI MULTIPLA: IL BURDEN COGNITIVO-EMOTIVO Marco Rovaris UO Riabilitazione Neuromotoria - Centro Sclerosi Multipla IRCCS Santa Maria Nascente Fondazione Don Gnocchi - Milano la memoria è diminuita,

Dettagli

MARCATORI SIERICI DI STRESS OSSIDATIVO IN PAZIENTI ANZIANI AFFETTI DA MCI O MALATTIA D ALZHEIMER AD ESORDIO TARDIVO

MARCATORI SIERICI DI STRESS OSSIDATIVO IN PAZIENTI ANZIANI AFFETTI DA MCI O MALATTIA D ALZHEIMER AD ESORDIO TARDIVO MARCATORI SIERICI DI STRESS OSSIDATIVO IN PAZIENTI ANZIANI AFFETTI DA MCI O MALATTIA D ALZHEIMER AD ESORDIO TARDIVO S. MAGON, F. BONETTI, E. CREMONINI*, C.BOSI, C. BERGAMINI*, C. CERVELLATI*, G. ZULIANI

Dettagli

Dr. Gianfranco Puccio. CENTRO REGIONALE DI NEUROGENETICA Lamezia Terme

Dr. Gianfranco Puccio. CENTRO REGIONALE DI NEUROGENETICA Lamezia Terme Dr. Gianfranco Puccio CENTRO REGIONALE DI NEUROGENETICA Lamezia Terme 29 Ottobre 2013 Definizione di Demenza Sindrome clinica caratterizzata da perdita delle funzioni cognitive, di entità tale da interferire

Dettagli

RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA

RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA PROGRAMMA MASTER ANNUALE DI II LIVELLO in: RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA NELL ADULTO E NELL ANZIANO II EDIZIONE TORINO 18 FEBBRAIO 2017-17 DICEMBRE 2017 (Scadenza iscrizioni 15 GENNAIO 2017) Organizzato

Dettagli

AIFA Agenzia Italiana del Farmaco Natalizumab (Tysabri)

AIFA Agenzia Italiana del Farmaco Natalizumab (Tysabri) AIFA - Natalizumab (Tysabri) 18/02/2010 (Livello 2) AIFA Agenzia Italiana del Farmaco Natalizumab (Tysabri) Nota Informativa Importante Del 18 Febbraio 2010 file:///c /documenti/notys120.htm [18/02/2010

Dettagli

Invecchiamento Fisiologico. e Patologico. Dott.ssa Cristina Ruaro. Psicologo e Medico un approccio multidisciplinare nell ambito della Neuropsicologia

Invecchiamento Fisiologico. e Patologico. Dott.ssa Cristina Ruaro. Psicologo e Medico un approccio multidisciplinare nell ambito della Neuropsicologia Psicologo e Medico un approccio multidisciplinare nell ambito della Neuropsicologia Padova, 25 maggio 2013 Invecchiamento Fisiologico e Patologico Dott.ssa Cristina Ruaro Psicologa Psicoterapeuta Centro

Dettagli

L esame del liquor. Dr. Federico Massa

L esame del liquor. Dr. Federico Massa L esame del liquor Dr. Federico Massa Jack et al. Lancet Neurol 2010 Olsson et al. Lancet Neurol 2016 2016 Scopo dello studio I. Variazione dei livelli di strem2 nel continuum AD II. Associazione tra strem2

Dettagli

IldocumentoGOLD completo(w ORKSHOPREPORTS)èconsultabilesulsitowww.goldcopd.it

IldocumentoGOLD completo(w ORKSHOPREPORTS)èconsultabilesulsitowww.goldcopd.it GUIDA RAPIDA PER LA GESTIONE AMBULATORIALE DELLA BPCO Basatasuprogettoglobaleperladiagnosi,gestionee prevenzionebpco (Aggiornamento2007) IldocumentoGOLD completo(w ORKSHOPREPORTS)èconsultabilesulsitowww.goldcopd.it

Dettagli

TEORIE E TECNICHE DEI TEST. Modulo 1: I fondamenti e i test cognitivi

TEORIE E TECNICHE DEI TEST. Modulo 1: I fondamenti e i test cognitivi Corso di Laurea Triennale Processi di Sviluppo Psicologico e Gestione delle Risorse Umane TEORIE E TECNICHE DEI TEST Modulo 1: I fondamenti e i test cognitivi Dott.ssa Silvana Bertoglio Lezione del 6/11/2003

Dettagli

Dove sta andando la popolazione sammarinese? Il ruolo delle Associazioni di Volontariato

Dove sta andando la popolazione sammarinese? Il ruolo delle Associazioni di Volontariato Dove sta andando la popolazione sammarinese? Il ruolo delle Associazioni di Volontariato Dott.ssa Susanna Guttmann Polo delle Associazioni Socio-Sanitarie San Marino, 25/09/2018 Il problema demenza: qual

Dettagli

SECONDA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI

SECONDA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI SECONDA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FACOLTA DI PSICOLOGIA Corso di Laurea Specialistica in Psicologia dei Processi Cognitivi e del Recupero Funzionale TESI DI LAUREA IN NEUROPSICOLOGIA Linguaggio

Dettagli

ROMA 12 MARZO GIUGNO 2016

ROMA 12 MARZO GIUGNO 2016 PROGRAMMA CORSO TEORICO PRATICO DI ALTA FORMAZIONE LA TESTISTICA PER LA DIAGNOSI NEUROPSICOLOGICA ROMA 12 MARZO 2016-12 GIUGNO 2016 (Scadenza iscrizioni 05 MARZO 2016) Organizzato da: Con il patrocinio

Dettagli

Gruppo di Lavoro PARKINSON DEMENZA

Gruppo di Lavoro PARKINSON DEMENZA DIAV Cronicità Area Vasta Nord Ovest Coordinatore: Dott. Renato Galli Composizione del gruppo di lavoro Prof Ubaldo Bonuccelli AOUP Prof Roberto Ceravolo AOUP Dott Paolo Del Dotto Versilia Dott.sa Monica

Dettagli

DEMENZE Cenni epidemiologici

DEMENZE Cenni epidemiologici DEMENZE Cenni epidemiologici Le demenze, rappresentano la quarta causa di morte negli ultra65enni. La prevalenza aumenta con l età ed è maggiore nel sesso femminile (5,3% Uomini e 7,2% Donne >65aa), specie

Dettagli

Disturbo da deficit dell attenzione ed iperattività: Aspetti teorici e pratici in ambito metacognitivo Dott.ssa Nicoletta Businaro

Disturbo da deficit dell attenzione ed iperattività: Aspetti teorici e pratici in ambito metacognitivo Dott.ssa Nicoletta Businaro Insegnamento Psicologia delle disabilità e dell integrazione (Prof.ssa Ottavia Albanese) Disturbo da deficit dell attenzione ed iperattività: Aspetti teorici e pratici in ambito metacognitivo Dott.ssa

Dettagli

Clinical, Molecular and Pathogenetic Studies of Neutral Lipid Storage Disease (NLSD) Tipologia Ricerca

Clinical, Molecular and Pathogenetic Studies of Neutral Lipid Storage Disease (NLSD) Tipologia Ricerca ALLEGATO 1A LABORATORIO DI BIOLOGIA Clinical, Molecular and Pathogenetic Studies of Neutral Lipid Storage Disease (NLSD) Tipologia Ricerca Telethon (n. GGP14066D) Prof. Corrado Angelini Esperimenti di

Dettagli