La grande crisi. È opportuno distinguere la crisi in due distinte fasi: 1 fase ( ): caduta della domanda mondiale

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1 La grande crisi È opportuno distinguere la crisi in due distinte fasi: 1 fase ( ): caduta della domanda mondiale 2 fase ( ): ristagno e flessione del mercato interno (europeo e nazionale) Comportamenti asimmetrici tra le imprese: 1 fase: le più colpite sono le imprese che esportano 2 fase: a risentire maggiormente della crisi sono le piccole imprese che operano prevalentemente sul mercato interno nazionale

2 Le due fasi della crisi (Tassi di crescita medi annui del pil in %) 2008/ /2011 Economia mondiale Paesi emergenti Paesi industrializzati Europa Italia Problema di bassa crescita: la domanda interna non cresce

3 Stime Fondo Monetario Internazionale PIL DEFICIT/PIL DISOCCUPAZION E INFLAZIONE EUROPA 0,2% 1,4% 0,6% 0,8% - - 2,7% 2,2% AREA EURO - 0,3% 0,9% 0,7% 1,0% 10,9% 10,8% 2,0% 1,6% GERMANIA 0,6% 1,5% 5,2% 4,9% 5,6% 5,5% 1,9% 1,8% FRANCIA 0,5% 1,0% - 1,9% - 1,5% 9,9% 10,1% 2,0% 1,6% ITALIA - 1,9% - 0,3% - 2,2% - 1,5% 9,5% 9,7% 2,5% 1,8% SPAGNA - 1,8% 0,1% - 2,1% - 1,7% 24,2% 23,9% 1,9% 1,6% OLANDA - 0,5% 0,8% 8,2% 7,8% 5,5% 5,5% 1,8% 1,8% GRECIA - 4,7% 0,0% - 7,4% - 6,6% 19,4% 19,4% - 0,5% - 0,3% PORTOGALLO - 3,3% 0,3% - 4,2% - 3,5% 14,4% 14,0% 3,2% 1,4% GRAN BRETAGNA 0,8% 2,0% - 1,7% - 1,1% 8,3% 8,2% 2,4% 2,0% USA 2,1% 2,4% - 3,3% - 3,1% 8,2% 7,9% 2,1% 1,9% GIAPPONE 2,0% 1,7% 2,2% 2,7% 4,5% 4,4% 0 0

4 Il rigore fiscale penalizza la crescita La situazione dell Italia

5 Perché l Italia non cresce DEFICIT /PIL CRESCITA PIL Indice protez. occupazione IDE / Pil Italia -3,4 2,9 57 1,4 UE15-1,6 4,2 46 5,4 UE27-2,2 5,2 -- 4,8

6 Gli IDE rappresentano il canale preferenziale per sostenere la crescita economica (con spazi del bilancio pubblico ridotti) growth Greece Italy Portugal Germany Spain Finland AustriaFrance Denmark Ireland United Kingdom Sweden Netherlands ide Belgium

7 La flessibilità del mercato del lavoro costituisce uno dei principali fattori di attrazione degli investimenti diretti esteri (IDE) protection Greece Italy Portugal Germany Austria France Spain Finland Denmark Sweden Ireland United Kingdom Netherlands Belgium ide

8 Reazioni dell economia regionale 1 fase (2008/2009): sensibile caduta delle esportazioni e dell occupazione prevalentemente nelle grandi imprese esterne 2 fase (2010/2011): ripresa del fatturato e crescita per le imprese che esportano maggiori difficoltà per le PMI che operano sul mercato interno e risentono particolarmente dei problemi che affliggono il paese, come, tra gli altri: a) la bassa domanda b) l elevata pressione fiscale C) i ritardi dei pagamenti della P.A. d) credit crunch

9 I dati per l Abruzzo Tassi di crescita del Pil (in %) Abruzzo -0,2-2,1 (0,5 nel 2013) Mezzogiorno 0,0-2,9 (-0,1 nel 2013) Italia 0,3-1,8 (0,3 nel 2013)

10 Tassi di crescita dell export in % 1 Fase: 2008/ Fase: 2010/2011 Lombardia 21.4 Sicilia 71.7 Lazio Sardegna 59.7 Toscana Lazio 42.9 Friuli Puglia 41.9 Campania V. Aosta 39.5 Trentino Abruzzo 38.9 Liguria Umbria 34.9 Puglia Trentino 32.1 ITALIA Emilia RM 31.4 Piemonte Toscana 31.3 Emilia RM ITALIA 29.7 Veneto Piemonte 29.7 Calabria Veneto 28.1 Umbria Liguria 26.6 Basilicata Marche Abruzzo Campania 19.0 Sardegna Friuli 16.9 Molise Lombardia 16.8 Sicilia Calabria 8.2 Marche Molise -3.9 Valle Aosta Basilicata -8.2

11 Tassi di crescita dell occupazione in % 1 Fase: 2008/ Fase: 2010/2011 Trentino Abruzzo 2.57 Toscana 1.31 Sardegna 1.58 Lazio 1.17 Trentino 1.08 Marche 0.21 Veneto 1.06 Emilia RM 0.13 V. Aosta 0.68 Piemonte Emilia RM 0.59 Lombardia Lazio 0.52 Umbria Friuli 0.44 Veneto Umbria 0.38 V. Aosta Piemonte 0.36 Liguria Puglia ITALIA Liguria Abruzzo ITALIA Molise Lombardia Sicilia Marche Basilicata Toscana Friuli Calabria Calabria Basilicata Sardegna Sicilia Puglia Campania Campania Molise -2.97

12 Analisi del mercato del lavoro: verso una segmentazione di genere 1) tenuta dell occupazione 2) criticità nella componente femminile 3) aumento della forza lavoro (soprattutto femminile) 4) andamento dualistico tra crescita dell industria e rallentamento dei servizi

13 Valori in migliaia Numero occupati: un confronto con il livello pre-crisi Pre-crisi Rispetto Pre-crisi Abruzzo (0,4%)* Italia (-0,3%) -21 mila -377 mila * Tasso di crescita 2011/2012

14 Valori in migliaia Occupati per genere: un confronto con il livello pre-crisi Pre-crisi Maschi (-8) Femmine (-13) Il livello rispetto alla situazione pre-crisi (fatto 100 il valore del 2008) Abruzzo Maschi 97.4 Femmine 93.7 Italia CRITICITA

15 Tasso di occupazione: un confronto con il livello pre-crisi Pre-crisi Abruzzo 59,0 56,0 55,9 Nord 66,9 65,3 65,0 Centro 62,8 61,1 60,6 Mezzogiorno 46,1 43,4 43,3 Italia 58,7 56,8 56,5

16 Persone in cerca di occupazione (I trimestre) Var Abruzzo ,1 Nord ,2 Centro ,1 Mezzogiorno ,1 Italia ,0

17 Tasso di disoccupazione: un confronto con il livello pre-crisi Pre-crisi Abruzzo 6,6 8,8 12,8 Nord 3,9 6,0 7,6 Centro 6,1 7,5 9,6 Mezzogiorno 12,0 14,1 17,7 Italia 6,7 8,6 10,9

18 Andamento dualistico del mercato del lavoro in Abruzzo: forte ripresa dell industria e rallentamento nei servizi Numero occupati (in migliaia) I trimestre (Istat) Agricoltura Manifattura Costruzioni Servizi Totale Dal 2010 nell industria sono stati recuperati 22 mila unità pari al 14,5% nei servizi invece sono stati persi 13 mila unità pari al 3,9%

19 Analisi dei mercati esteri: Forte ripresa dei settori con prevalente presenza delle grandi imprese esterne Tendenziale concentrazione della struttura produttiva intorno ai mezzi di trasporto Segnali di incertezza in alcuni settori di riferimento dell economia regionale

20 Le esportazioni Un confronto con i livelli pre-crisi Valori in migliaia 2008 pre-crisi 2011 Quanto è stato recuperato Totale % Alimentari % T&A % Prod. Chimici % Farmaceutica % Art. gomma/plas % Metalli di base % Elettronica % App. elettrici % Macchinari % Mezzi trasporto % Mobilio e altro %

21 L eredità della crisi La struttura esportativa diventa ancora più concentrata Composizione % sul totale Mezzi trasporto Macch. app. mecc Art. gomma/plas T&A Alimentari Metalli base elettronica

22 Economia dell Abruzzo: gli aspetti strutturali 1) Debolezza del mercato interno (flessione dei consumi) 2) Vitalità delle esportazioni 3) Paradossi regionali (internazionalizzazione, innovazione e capitale umano)

23 Dinamiche di crescita Andamento dicotomico: il pil viene supportato dall export ma risente della debolezza dei consumi Comportamento tendenziale in linea con il Centro-Nord

24 Andamento Pil pro capite (Italia=100) ,7 86,1 83,4 80, Abruzzo Mezzog.

25 Pil pro capite (CentroNord=100) ,7 72,7 72,7 68, Abruzzo Mezzo Italia

26 Consumi pro capite (Italia=100) , , Abruz Mezz

27 Evoluzione export (100=1995) Abruzzo Italia Mezzogiorno

28 Posizionamento Abruzzo nei principali indicatori (20 regioni) COMPETITIVITA Produttività (PUL) PUL servizi PUL serv imprese PUL manif PUL piccole imprese L Abruzzo soffre di un evidente ritardo di produttività. Situazione particolarmente difficile per i servizi e per il comparto delle piccole imprese

29 Posizionamento Abruzzo nei principali indicatori INFRASTRUTTURE IMMAT. DI COMUNICAZIONE Pc nelle piccole imprese Diffusione web imprese Diffusione banda larga Utilizzo internet imprese INFRASTRUTTURE MATERIALI Trasporti ferrovia Trasporti aereo Trasporti su strada

30 I paradossi regionali (punti di forza da valorizzare) 1) Capitale umano 2) Internazionalizzazione

31 Posizionamento Abruzzo nei principali indicatori (20 regioni) CAPITALE UMANO E ISTRUZIONE Attrattività universitaria Partecipazione scuole super Tasso scolarizz popolazione (Svimez) 26.6% emigrazione laureati 2 regione del mezz

32 Posizionamento Abruzzo nei principali indicatori INTERNAZIONALIZZAZIONE EXPORT/pil IMPORT/pil Balance /pil Export beni tech Ide v/estero Ide v/ interno Incidenza export / Pil Abruzzo Italia

33 occp_ Un capitale umano non valorizzato? Valle d'aosta/vallèe d'aoste Basilicata Trentino-Alto Adige Emilia-Romagna Lombardia Veneto piemonte Marche Friuli-Venezia Toscana Giulia Liguria Umbria Lazio Abruzzo MoliseSardegna puglia Calabria Sicilia Campania attratt_univ

34 pul_manif Sistema manifatturiero-terziario: spinta da integrazione Valle d'aosta/vallèe d'aoste Trentino-Alto Adige Liguria Sicilia Sardegna Interazione e non sostituzione Abruzzo Calabria Toscana Umbria Campania Basilicata Marche Molise puglia Veneto Lazio Emilia-Romagna Friuli-Venezia Giulia piemonte SERV_2007 Lombardia

35 Grandi questioni FORMAZIONE: Abruzzo come polo della formazione terziaria del sud? O come sede temporanea di passaggio? Quanto capitale viene disperso con effetto emigrazione? APERTURA ESTERNA: Mercantilismo o internazionalizzazione? Scarsa capacità del sistema regionale nell investire e presidiare i mercati esteri SISTEMA PRODUTTIVO: verso un industria matura o un sistema moderno di interazione tra le attività manifatturiere e terziarie? INFRASTRUTTURE E INNOVAZIONE: ritardi da produttività di sistema o slancio per un capitale territoriale competitivo

36 Obiettivi per rilanciare la crescita dell Abruzzo 1) Doing business 2) Digitalizzazione dell economia 3) Internazionalizzazione

37 1) crescita del Pil 2) Prelievo fiscale 3) Ease of doing business 4) spesa in R&S 5) durata dei processi 6) export dei servizi 7) studenti nel terziario I fattori più rilevanti per l attrattività di un paese

38 Proposte A) EUROPA (Fondo stabilità Investimenti Revisione Patto Stabilità Golden Rule Project Bond) B) ITALIA (liberalizzazione semplificaz. riforme mercato del lavoro) C) ABRUZZO ( poli di innovazione reti di imrpesa capitale di rischio confidi - Fas)

39 Fonti di inefficienza del Doing Business (Italia è al 87 posto della classifica World bank) Elevata imposizione fiscale Inefficienza del sistema giustizia Rigidità del mercato del lavoro Burocrazia trasversale a elevata incidenza

40 Digitalizzazione dell economia Forte contributo sulla crescita della produttività Modello di interdipendenza manifatturieroterziario

41 Proposte di Politica economica per le PMI Accrescere dimensioni imprese Innovazione di qualità Internazionalizzazione

42 Credito e il ruolo dei Confidi

43 Impieghi totali (tasso di variazione anno su anno) 43

44 Impieghi alle famiglie consumatrici (tasso di variazione anno su anno) 44

45 Impieghi alle aovità produove (tasso di variazione anno su anno) 45

46 Depositi totali (tasso di variazione anno su anno) 46

47 Depositi famiglie consumatrici (tasso di variazione anno su anno) 47

48 Tassi di decadimento (tasso annuale) Per tasso di decadimento si intende il rapporto tra flusso di nuove sofferenze e stock dei prestiti vivi all'inizio del periodo 48

49 Tassi aovi Abruzzo (tasso annuale) Tassi attivi a breve Tassi aovi a m/l 49

50

51 Costo del denaro: divario consistente tra piccole imprese e medio-grandi imprese

52 Il ruolo dei Confidi (1/2) Il ruolo dei Confidi a tutela dell artigianato nei confronti del sistema creditizio: a) rafforza il potere negoziale della singola impresa b) consente di ottenere una quantità di credito aggiuntiva rispetto ai singoli affidamenti alle imprese c) permette di spuntare tassi di interesse ed oneri accessori migliori rispetto a quelli generalmente concessi d) esonera gli imprenditori dalla prestazione di garanzie supplementari

53 Il ruolo dei Confidi (2/2) Vantaggi per il sistema creditizio: a) condividere il rischio del credito attraverso la garanzia consortile b) sviluppare gli impieghi verso settori che permettono un alta frammentazione dei rischi c) approfondire l istruttoria dei fidi attraverso la capillare conoscenza del territorio e degli imprenditori da parte dei Confidi

54 Il ruolo dei Confidi

55 Il ruolo dei Confidi Valore delle garanzie rilasciate dai Confidi (di cui piccole imprese sul totale in %) Abruzzo 46,4% Italia 38,9%

56

57 Prestiti garantiti dai confidi alle imprese di minori dimensioni sul totale imprese (in %) totale agricoltura industria costruzioni servizi Abruzzo 17,7 11,0 24,2 16,4 17,8 Italia 13,5 8,0 22,4 14,1 12,3

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