VARIANTE N. 1 AL P.G.T. MODIFICHE AL PIANO DELLE REGOLE E AL PIANO DEI SERVIZI

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1 autorità proponente Amministrazione comunale di COLLEBEATO via San Francesco d Assisi 1, 25060, Collebeato, Brescia il sindaco Antonio Trebeschi autorità competente ing. Emanuele Stoppa autorità procedente dott. Armando Sciatti progetto e coordinamento generale direttore tecnico arch. Luciano Lussignoli progettista arch. Luciano Lussignoli coordinatore del progetto arch. Fabrizio Bonomi LUSSIGNOLI ASSOCIATI Società di ingegneria S.r.l. arch. Luciano Lussignoli, arch. Fabrizio Bonomi, geom. Claudio Favalli, arch. Fancesco Mazzeo via Corsica 118, Brescia C.F./P.I REA BS tel fax studio@la-associati.com collaboratori arch. Milena Codenotti, ing. Pierluigi Maranesi, ing. Andrea Moreschi, ing. Annamaria Plebani, arch. Maria Laura Tonni, arch. Michela Vieno UNI EN ISO 9001:2008 Certificato n. QA/240/10 VARIANTE N. 1 AL P.G.T. MODIFICHE AL PIANO DELLE REGOLE E AL PIANO DEI SERVIZI fase ADOZIONE elaborato PROPOSTA DI VARIANTE ELABORATI DI PIANO VIGENTI E VARIATI (ESTRATTI) progetto n 317 data marzo 2013 esecutore BNMFRZ revisore LSSLCN modifica n 001 data modifica aprile 2013 archiviazione 317_elaborati variante adozione.pdf

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3 INDICE variante 1.1: art. 20, lett. D, co. 2 delle N.T.A. del P.d.R. estratto dell art. 20, lett. D, co. 2 delle N.T.A. vigenti; estratto dell art. 20, lett. D, co. 2 delle N.T.A. modificato, con evidenziate le parti modificate. variante 1.2: art. 20, lett. D, co. 12 delle N.T.A. del P.d.R. estratto dell art. 20, lett. D, co. 12 delle N.T.A. vigenti; estratto dell art. 20, lett. D, co. 12 delle N.T.A. modificato, con evidenziate le parti modificate. variante 1.3: art. 21, lett. D delle N.T.A. del P.d.R. estratto dell art. 21, lett. D delle N.T.A. vigenti; estratto dell art. 21, lett. D delle N.T.A. modificato, con evidenziate le parti modificate. variante 1.4: art. 21, lett. D, co. 7 delle N.T.A. del P.d.R. estratto dell art. 21, lett. D, co. 7 delle N.T.A. vigenti; estratto dell art. 21, lett. D, co. 7 delle N.T.A. modificato, con evidenziate le parti modificate. variante 1.5: art. 22 delle N.T.A. del P.d.R. estratto dell art. 22 delle N.T.A. vigenti; estratto dell art. 22 delle N.T.A. modificato, con evidenziate le parti modificate. variante 1.6: art. 23, lett. D delle N.T.A. del P.d.R. estratto dell art. 23, lett. D delle N.T.A. vigenti; estratto dell art. 23, lett. D delle N.T.A. modificato, con evidenziate le parti modificate. variante 1.7: art. 26, lett. C delle N.T.A. del P.d.R. estratto dell art. 26, lett. C delle N.T.A. vigenti; estratto dell art. 26, lett. C delle N.T.A. modificato, con evidenziate le parti modificate. variante 1.8: art. 28, lett. D, co. 1 delle N.T.A. del P.d.R. estratto dell art. 28, lett. D, co. 1 delle N.T.A. vigenti; estratto dell art. 28, lett. D, co. 1 delle N.T.A. modificato, con evidenziate le parti modificate. variante 1.9: art. 32, lett. B delle N.T.A. del P.d.R. estratto dell art. 32, lett. B delle N.T.A. vigenti; estratto dell art. 32, lett. B delle N.T.A. modificato, con evidenziate le parti modificate. variante 1.10: allegato 7.2, punti 2.4 e 2.5 delle N.T.A. del P.d.R. estratto dell allegato 7.2, punti 2.4 e 2.5 delle N.T.A. vigenti; estratto dell allegato 7.2, punti 2.4 e 2.5 delle N.T.A. modificato, con evidenziate le parti modificate.

4 variante 1.11: art. 10; art. 20, lett. C); art. 25, lett. C); art. 26, lett. C) delle N.T.A. del P.d.R. estratto degli artt.. 10, 20 lett. C), art. 25, lett. C); 26 lett. C) delle N.T.A. vigenti estratto degli artt.. 10, 20 lett. C), art. 25, lett. C); 26 lett. C) delle N.T.A. variate variante 1.12: modifica all azzonamento del P.d.R. estratto della tavola n. 3 Previsioni di piano del P.d.R., vigente; estratto della tavola n. 3 Previsioni di piano del P.d.R., modificato; estratto della tavola n. 1 Previsioni di piano del P.d.S., vigente; estratto della tavola n. 1 Previsioni di piano del P.d.S., modificato; variante 1.13: modifica all azzonamento del P.d.R.: all. 5.a alle N.T.A. estratto della seca n. 19 dell allegato 5.a alle N.T.A. vigenti; estratto della seca n. 19 dell allegato 5.a alle N.T.A. variate; variante 1.14: modifica all azzonamento del P.d.S. e del P.d.R. estratto della tavola n. 1 Previsioni di piano del P.d.S., vigente; estratto della tavola n. 1 Previsioni di piano del P.d.S., modificato; estratto della tavola n. 3 Previsioni di piano del P.d.R., vigente; estratto della tavola n. 3 Previsioni di piano del P.d.R., modificato; abcd abcd parti eliminate parti aggiunte

5 MODIFICA 1.1 N.T.A. VIGENTI ART. 20 A) TESSUTI DEI NUCLEI ANTICA FORMAZIONE D. Modalità di intervento 1. Gli edifici di interesse storico sono articolati in 6 categorie di intervento in base al livello di conservazione dell identità storica, di manutenzione, alle relazioni con i corpi di fabbrica adiacenti o vicini. Per ogni categoria di intervento vengono specificati gli interventi ammissibili. Per l individuazione della categoria di intervento si farà riferimento all allegato 5.a. 2. Al fine di promuovere la tutela il recupero delle componenti edilizie dei tessuti di antica formazione il P.d.R. prescrive l adozione delle soluzioni riportate nell Allegato 5.c. Saranno inoltre rispettate le seguenti prescrizioni particolari: salvaguardia e ripristino degli elementi costruttivi e stilistici di interesse storico-ambientale, come volte, manufatti in pietra (portali, banchine, balconi), apparato decorativo originario ecc.; coperture inclinate, protette con manto in cotto (coppi o similari) con gronde in legno o cornicioni intonacati; tamponamenti delle logge e dei porticati, quando ammessi, realizzati in modo da mantenere leggibile l'orditura dei pilastri o degli altri elementi strutturali significativi; non è ammessa la costruzione di aggetti (scale esterne, tettoie, pensiline, balconi ecc.); N.T.A. MODIFICATE ART. 20 A) TESSUTI DEI NUCLEI ANTICA FORMAZIONE D. Modalità di intervento 1. Gli edifici di interesse storico sono articolati in 6 categorie di intervento in base al livello di conservazione dell identità storica, di manutenzione, alle relazioni con i corpi di fabbrica adiacenti o vicini. Per ogni categoria di intervento vengono specificati gli interventi ammissibili. Per l individuazione della categoria di intervento si farà riferimento all allegato 5.a. 2. Al fine di promuovere la tutela il recupero delle componenti edilizie dei tessuti di antica formazione il P.d.R. prescrive l adozione delle soluzioni riportate nell Allegato 5.c. Saranno inoltre rispettate le seguenti prescrizioni particolari: salvaguardia e ripristino degli elementi costruttivi e stilistici di interesse storico-ambientale, come volte, manufatti in pietra (portali, banchine, balconi), apparato decorativo originario ecc.; 1

6 coperture inclinate, protette con manto in cotto (coppi o similari) con gronde in legno o cornicioni intonacati; tamponamenti delle logge e dei porticati, quando ammessi, realizzati in modo da mantenere leggibile l'orditura dei pilastri o degli altri elementi strutturali significativi; non è ammessa la costruzione di aggetti (scale esterne, tettoie, pensiline, balconi ecc.), fatta eccezione per le pensiline di protezione delle porte di ingresso. Queste saranno realizzate con sporto metallico a semplice disegno aggettante dalla parete, di profondità non superiore a cm 70. Questi potranno essere ricostruiti o costruiti ex novo limitatamente ai casi in cui tali elementi siano preesistenti alla data di approvazione del piano; 2

7 MODIFICA 1.2 N.T.A. VIGENTI ART. 20 A) TESSUTI DEI NUCLEI ANTICA FORMAZIONE D. Modalità di intervento 12. Edifici classificati A2 a) Definizione Sono gli edifici testimoniali della cultura costruttiva e abitativa locale che mantengono la leggibilità dell identità storica. b) Modo d intervento Sono ammessi interventi di manutenzione straordinaria interna e restauro conservativo esterno. Gli interventi devono essere coerenti con le caratteristiche dominanti del nucleo storico per aderenza all'impianto urbano originario, per misura e assonanza dei caratteri volumetrici e architettonici, per scelta e trattamento dei materiali costruttivi e dei colori, nel rispetto del disegno di facciata. N.T.A. MODIFICATE ART. 20 A) TESSUTI DEI NUCLEI ANTICA FORMAZIONE D. Modalità di intervento 12. Edifici classificati A2 a) Definizione Sono gli edifici testimoniali della cultura costruttiva e abitativa locale che mantengono la leggibilità dell identità storica. b) Modo d intervento Sono ammessi interventi di manutenzione straordinaria ristrutturazione interna e restauro conservativo esterno. Gli interventi devono essere coerenti con le caratteristiche dominanti del nucleo storico per aderenza all'impianto urbano originario, per misura e assonanza dei caratteri volumetrici e architettonici, per scelta e trattamento dei materiali costruttivi e dei colori, nel rispetto del disegno di facciata. 3

8 MODIFICA 1.3 N.T.A. VIGENTI ART. 21 B1) TESSUTI URBANI COMPOSITI DI RECENTE FORMAZIONE D. Modalità di intervento 5. H: a) è ammessa un altezza massima di n 2 piani; nel caso di ampliamento è ammessa l altezza esistente se superiore a 2 piani; b) ai fini dell applicazione del Titolo IV, Capo I, Recupero ai fini abitativi dei sottotetti esistenti, della l.r. 12/2005, l altezza massima consentita è pari a mt 3,5, misurata dal pavimento finito dell ultimo piano abitabile esistente all imposta della copertura. Gli edifici precari o accessori, come baracche, depositi, legnaie, autorimesse, ecc., se non organicamente integrati con l edificio principale non possono essere sopraelevati. I sopralzi ammissibili sono autorizzati al fine di riallineare verticalmente la linea di imposta della copertura dell edificio oggetto dell intervento con quelle degli edifici adiacenti (o, in subordine, più vicini) costituenti la cortina stradale, e devono riguardare l intera superficie coperta dell edificio. 6. SV: 45% della SF. N.T.A. MODIFICATE ART. 21 B1) TESSUTI URBANI COMPOSITI DI RECENTE FORMAZIONE D. Modalità di intervento 5. H: a) è ammessa un altezza massima di n 2 piani; nel caso di ampliamento è ammessa l altezza esistente se superiore a 2 piani; b) ai fini dell applicazione del Titolo IV, Capo I, Recupero ai fini abitativi dei sottotetti esistenti, della l.r. 12/2005, l altezza massima consentita è pari a mt 3,5, misurata dal pavimento finito dell ultimo piano abitabile esistente all imposta della copertura in gronda è pari a mt 1,50, misurata dall estradosso dell ultimo solaio; la pendenza della falda non sarà superiore al 40%, fatte salve le pendenze maggiori già esistenti. Gli edifici precari o accessori, come baracche, depositi, legnaie, autorimesse, ecc., se non organicamente integrati con l edificio principale non possono essere sopraelevati. 4

9 I sopralzi ammissibili sono autorizzati al fine di riallineare verticalmente la linea di imposta della copertura dell edificio oggetto dell intervento con quelle degli edifici adiacenti (o, in subordine, più vicini) costituenti la cortina stradale, e devono riguardare l intera superficie coperta dell edificio. 6. SV: 45% della SF. 5

10 MODIFICA 1.4 N.T.A. VIGENTI ART. 21 B1) TESSUTI URBANI COMPOSITI DI RECENTE FORMAZIONE D. Modalità di intervento 7. Edifici difformi Per gli edifici esistenti non conformi a quanto previsto dal presente articolo sono sempre ammessi gli interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria e di ristrutturazione. Nel caso di demolizione e ricostruzione il progetto dovrà offrire una maggiore coerenza con il contesto, nel limite della SLP esistente se superiore a quella consentita. N.T.A. MODIFICATE ART. 21 B1) TESSUTI URBANI COMPOSITI DI RECENTE FORMAZIONE D. Modalità di intervento 7. Edifici difformi Per gli edifici esistenti non conformi a quanto previsto dal presente articolo sono sempre ammessi gli interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria e di ristrutturazione. Nel caso di demolizione e ricostruzione il progetto dovrà offrire una maggiore coerenza con il contesto, nel limite della SLP esistente se superiore SC e dell altezza esistenti se superiori a quella consentita. 6

11 MODIFICA 1.5 N.T.A. VIGENTI ART. 22 B2) TESSUTI URBANI E COMPLESSI EDILIZI UNITARI D. Modalità di intervento Sono ammessi gli interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria e ristrutturazione edilizia. In ogni caso non saranno ammesse modifiche dell impianto planivolumetrico e dei caratteri edilizi salvo che per meglio uniformarsi agli edifici vicini. 1. DS: non inferiore a mt 5,00. Sono ammesse deroghe nel caso di allineamento con il corpo principale degli edifici adiacenti, escludendo quindi allineamenti con fabbricati accessori quali box, tettoie, baracche, ecc. 2. DC: fra le pareti finestrate, 1/3 H per edifici con fronti di lunghezza < di 12 mt; pari ad 1/2H per edifici con fronti di lunghezza > di mt 12. Non inferiore a mt 5 fra le pareti finestrate e a mt 3 per le pareti cieche. 3. DF: fra le pareti finestrate, 2/3 H per edifici con fronti di lunghezza < di 12 mt; pari ad H per edifici con fronti di lunghezza > di mt 12. Non inferiore a mt 10 fra le pareti finestrate e a mt 6 fra pareti cieche. 4. RC: esistente; 5. H: esistente; 6. SV: 45% della SF. N.T.A. MODIFICATE ART. 22 B2) TESSUTI URBANI E COMPLESSI EDILIZI UNITARI D. Modalità di intervento Sono ammessi gli interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria e ristrutturazione edilizia. In ogni caso non saranno ammesse modifiche dell impianto planivolumetrico e dei caratteri edilizi salvo che per meglio uniformarsi agli edifici vicini. 1. DS: non inferiore a mt 5,00. Sono ammesse deroghe nel caso di allineamento con il corpo principale degli edifici adiacenti, escludendo quindi allineamenti con fabbricati accessori quali box, tettoie, baracche, ecc. 2. DC: fra le pareti finestrate, 1/3 H per edifici con fronti di lunghezza < di 12 mt; pari ad 1/2H per edifici con fronti di lunghezza > di mt 12. Non inferiore a mt 5 fra le pareti finestrate e a mt 3 per le pareti cieche. 7

12 3. DF: fra le pareti finestrate, 2/3 H per edifici con fronti di lunghezza < di 12 mt; pari ad H per edifici con fronti di lunghezza > di mt 12. Non inferiore a mt 10 fra le pareti finestrate e a mt 6 fra pareti cieche. 4. RC: esistente; 5. H: esistente. Ai fini dell applicazione del Titolo IV, Capo I, Recupero ai fini abitativi dei sottotetti esistenti, della l.r. 12/2005, è ammessa la modifica dell altezza del colmo e/o della gronda; l altezza massima consentita in gronda è pari a mt 1,50, misurata dall estradosso dell ultimo solaio; la pendenza della falda non sarà superiore al 40%, fatte salve le pendenze maggiori già esistenti. La modifica dell altezza di colmo e/o di gronda è subordinata al rispetto dell allineamento con le unità immobiliari adiacenti, ovvero riguardare l intero corpo di fabbrica. 6. SV: 45% della SF. 8

13 MODIFICA 1.6 N.T.A. VIGENTI ART. 23 B3) EDIFICI ISOLATI O PERIURBANI D. Modalità di intervento 1. È consentito l ampliamento massimo del 30% della SC esistente alla data di approvazione del P.d.R. nel rispetto dei seguenti parametri: a) DS: non inferiore a mt 5,00. Sono ammesse deroghe nel caso di allineamento con il corpo principale degli edifici adiacenti, escludendo quindi allineamenti con fabbricati accessori quali box, tettoie, baracche, ecc. b) DC: fra le pareti finestrate, 1/3 H per edifici con fronti di lunghezza < di 12 mt; pari ad 1/2H per edifici con fronti di lunghezza > di mt 12. Non inferiore a mt 5 fra le pareti finestrate e a mt 3 per le pareti cieche. c) DF: fra le pareti finestrate, 2/3 H per edifici con fronti di lunghezza < di 12 mt; pari ad H per edifici con fronti di lunghezza > di mt 12. Non inferiore a mt 10 fra le pareti finestrate e a mt 6 fra pareti cieche. d) H: 2 piani, o esistente se superiore. 2. È ammesso lo spostamento del corpo di fabbrica, in caso di ristrutturazione, quando interferisca con fasce di rispetto o per ridurre situazioni di pericolosità idrogeologica, nei rispetto dei parametri di cui al punto 1. N.T.A. MODIFICATE ART. 23 B3) EDIFICI ISOLATI O PERIURBANI D. Modalità di intervento 1. È consentito l ampliamento massimo del 30% della SC esistente alla data di approvazione del P.d.R. nel rispetto dei seguenti parametri: a) DS: non inferiore a mt 5,00. Sono ammesse deroghe nel caso di allineamento con il corpo principale degli edifici adiacenti, escludendo quindi allineamenti con fabbricati accessori quali box, tettoie, baracche, ecc. b) DC: fra le pareti finestrate, 1/3 H per edifici con fronti di lunghezza < di 12 mt; pari ad 1/2H per edifici con fronti di lunghezza > di mt 12. Non inferiore a mt 5 fra le pareti finestrate e a mt 3 per le pareti cieche. c) DF: fra le pareti finestrate, 2/3 H per edifici con fronti di lunghezza < di 12 mt; pari ad H per edifici con fronti di lunghezza > di mt 12. Non inferiore a mt 10 fra le pareti finestrate e a mt 6 fra pareti cieche. 9

14 d) H: 2 piani, o esistente se superiore. 2. È ammesso lo spostamento del corpo di fabbrica, in caso di ristrutturazione, quando interferisca con fasce di rispetto o per ridurre situazioni di pericolosità idrogeologica, nei rispetto dei parametri di cui al punto È ammessa la realizzazione di vani interranti, non aventi i requisiti di abitabilità, nella misura del 150% della SC ammessa. 10

15 MODIFICA 1.7 N.T.A. VIGENTI ART. 26 D) AREE PER ATTIVITÀ PRODUTTIVE C. Destinazioni d uso 1. Destinazioni d uso escluse Sono sempre escluse le seguenti destinazioni: a) residenza, fatto salvo quanto previsto al successivo punto 2; b) attività terziarie: commercio, ad eccezione delle medie strutture di vendita e delle attività di deposito; c) attività agricole 2. Destinazioni d uso principali a) attività produttive; b) attività terziarie: commercio: esercizi di vicinato e pubblici esercizi; attività ricettive; uffici; servizi di interesse collettivo, pubblici e privati; Tali destinazioni sono comunque inammissibili se in contrasto con gli obiettivi di cui al punto B e le modalità di intervento di cui al successivo punto D. 3. Destinazioni d uso compatibili. Sono ammesse tutte le destinazioni compatibili con gli obiettivi di cui al punto B e le modalità di intervento di cui al successivo punto D. N.T.A. MODIFICATE ART. 26 D) AREE PER ATTIVITÀ PRODUTTIVE C. Destinazioni d uso 1. Destinazioni d uso escluse Sono sempre escluse le seguenti destinazioni: a) residenza, fatto salvo quanto previsto al successivo punto 2; b) attività terziarie: commercio, ad eccezione delle medie strutture di vendita e delle attività di deposito; c) attività agricole 2. Destinazioni d uso principali a) attività produttive; 11

16 b) attività terziarie: commercio: esercizi di vicinato e pubblici esercizi; attività ricettive; uffici; servizi di interesse collettivo, pubblici e privati; residenza per il custode, nella misura di un alloggio di slp massima pari a mq 120 per ogni unità immobiliare a destinazione produttiva o terziaria di slp superiore a mq Tali destinazioni sono comunque inammissibili se in contrasto con gli obiettivi di cui al punto B e le modalità di intervento di cui al successivo punto D. 3. Destinazioni d uso compatibili. Sono ammesse tutte le destinazioni compatibili con gli obiettivi di cui al punto B e le modalità di intervento di cui al successivo punto D. 12

17 MODIFICA 1.8 N.T.A. VIGENTI ART. 28 E) AREE AGRICOLE D. Modalità di intervento 1. In tutte le aree agricole sono interventi ammessi: a) l ordinaria e la straordinaria manutenzione, il restauro e il risanamento conservativo degli edifici residenziali e delle attrezzature e infrastrutture produttive; b) la costruzione di depositi attrezzi anche per soggetti privi dei requisiti di cui all art. 60 della l.r. 12/2005, purché il fondo agricolo, costituito anche accorpando più proprietà, abbia una superficie minima di mq e nel rispetto delle modalità previste dall allegato 7. Sarà compito della commissione per il paesaggio valutare l ammissibilità di soluzioni progettuali diverse, per quanto riguarda i materiali e la struttura, da quella indicata nell Allegato 7 per meglio adeguarsi alle molteplici situazioni paesistiche di Collebeato. c) Interventi di trasformazione relativi ad opere pubbliche, servizi tecnologici speciali, attrezzature ed infrastrutture di interesse generale non previste dal P.d.R., solo per dimostrate ed accertate necessità di interesse pubblico, comunale o sovraccomunale. N.T.A. MODIFICATE ART. 28 E) AREE AGRICOLE D. Modalità di intervento 1. in tutte le aree agricole sono interventi ammessi: a) l ordinaria e la straordinaria manutenzione, il restauro e il risanamento conservativo degli edifici residenziali e delle attrezzature e infrastrutture produttive; b) la costruzione di depositi attrezzi anche per soggetti privi dei requisiti di cui all art. 60 della l.r. 12/2005, purché il fondo agricolo, costituito anche accorpando più proprietà, abbia una superficie minima di mq e nel rispetto delle modalità previste dall allegato 7 6. Sarà compito della commissione per il paesaggio valutare l ammissibilità di soluzioni progettuali diverse, per quanto riguarda i materiali e la struttura, da quella indicata nell Allegato 7 6, per meglio adeguarsi alle molteplici situazioni paesistiche di Collebeato. La costruzione del deposito attrezzi è alternativa a quella della stalla di cui al punto d). c) Interventi di trasformazione relativi ad opere pubbliche, servizi tecnologici speciali, attrezzature ed infrastrutture di interesse generale non previste dal P.d.R., solo per dimostrate ed accertate necessità di interesse pubblico, comunale o sovraccomunale. 13

18 d) la costruzione di stalle anche per soggetti privi dei requisiti di cui all art. 60 della l.r. 12/2005, alle condizioni di seguito specificate: il fondo agricolo abbia, alla data di approvazione del P.G.T., una superficie minima di mq 5.000, anche accorpando più proprietà; la SLP non potrà essere superiore a mq 35; l altezza a mt 3,5, gli edifici saranno realizzati preferibilmente con materiali naturali e comunque per forma e caratteristiche dovranno garantire il minore impatto visivo; il rilascio del permesso di costruire è sempre subordinato al parere favorevole dalla commissione paesaggistica; alla richiesta di permesso di costruire dovrà essere allegato atto unilaterale d obbligo da parte del richiedente, regolarmente registrato e trascritto nei registri immobiliari della conservatoria di Brescia, che dimostri il possesso degli animali (o dichiarazione sull acquisto degli stessi), il vincolo d uso dell edificio a stalla per animali, escludendo ogni possibile riconversione successiva dello stesso a destinazioni d uso diverse da quelle agricole o di ricovero per animali; la costruzione della stalla è alternativa a quella del deposito attrezzi di cui al punto b), ed è subordinata alla demolizione di eventuali altre strutture esistenti accessorie; la costruzione della stalla è subordinata alla compatibilità con il progetto di rete ecologica comunale. 14

19 MODIFICA 1.9 N.T.A. VIGENTI ART. 32 ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI A. Parametri per la qualità urbana e paesaggistica: edifici 1. In tutti gli interventi di trasformazione urbana ed edilizia si dovrà perseguire l obiettivo di migliorare la qualità urbana ed edilizia del contesto, intesa come coerenza tipo-morfologica dei tessuti urbani: si ha coerenza tipo-morfologica quanto i corpi di fabbrica, anche diversi fra loro, rispondono ad una medesima logica insediativa e danno luogo ad uno spazio organicamente articolato. L obiettivo è perseguito attraverso il controllo dei seguenti parametri (sono fatte salve le prescrizioni relative ai tessuti dei nuclei di antica formazione di cui all art., 20.D): f) pannelli solari e fotovoltaici: compatibilmente con i requisiti di orientamento dovranno essere collocati in posizione non visibile dalle vie pubbliche. Salvo che sui tetti piani, i pannelli dovranno essere complanari alla copertura. Non è ammessa l installazione in copertura, in posizione visibile dagli spazi pubblici, dei serbatoi di accumulo. B. Parametri per la qualità urbana e paesaggistica: spazi aperti 1. Gli spazi aperti dovranno essere preferibilmente sistemati a verde. Attraverso un adeguata modellazione del terreno, la collocazione degli alberi e la scelta delle essenze arboree si dovrà ricercare: di mitigare l incidenza paesistica dell opera; di incrementare la presenza del verde urbano; di ricostituire la continuità dei caratteri del contesto dell area di intervento. 2. La sistemazione degli spazi pertinenziali dovrà essere adeguatamente documentata dagli elaborati di progetto allegati alla richiesta del titolo abilitativo. 3. La realizzazione di pergolati e berceaux è ammessa mediante elementi in ferro o legno rimovibili, obbligatoriamente accompagnati da vegetazione di mascheramento. I berceaux potranno essere realizzati nel rispetto dei seguenti parametri: sc max = mq 20; nel caso di lotti con superficie superiore a mq 2000 la sc può essere incrementata sino a mq 30; h massima mt 2, Le recinzioni avranno un altezza massima di mt. 1,80; piccoli di scostamenti da tale misura sono ammessi soltanto per allinearsi alle recinzioni dei lotti confinanti. Potranno essere realizzate in pietra ovvero con muro basso (cm 50) e ringhiera metallica: la scelta fra le due tipologie avverrà in funzione della continuità con le recinzioni vicine. 15

20 N.T.A. MODIFICATE ART. 32 ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI A. Parametri per la qualità urbana e paesaggistica: edifici 1. In tutti gli interventi di trasformazione urbana ed edilizia si dovrà perseguire l obiettivo di migliorare la qualità urbana ed edilizia del contesto, intesa come coerenza tipo-morfologica dei tessuti urbani: si ha coerenza tipo-morfologica quanto i corpi di fabbrica, anche diversi fra loro, rispondono ad una medesima logica insediativa e danno luogo ad uno spazio organicamente articolato. L obiettivo è perseguito attraverso il controllo dei seguenti parametri (sono fatte salve le prescrizioni relative ai tessuti dei nuclei di antica formazione di cui all art., 20.D): f) pannelli solari e fotovoltaici: compatibilmente con i requisiti di orientamento dovranno essere collocati in posizione non visibile dalle vie pubbliche. Salvo che sui tetti piani, i pannelli dovranno essere complanari integrati o parzialmente integrati alla copertura. Non è ammessa l installazione in copertura, in posizione visibile dagli spazi pubblici, dei serbatoi di accumulo. B. Parametri per la qualità urbana e paesaggistica: spazi aperti 1. Gli spazi aperti dovranno essere preferibilmente sistemati a verde. Attraverso un adeguata modellazione del terreno, la collocazione degli alberi e la scelta delle essenze arboree si dovrà ricercare: di mitigare l incidenza paesistica dell opera; di incrementare la presenza del verde urbano; di ricostituire la continuità dei caratteri del contesto dell area di intervento. 2. La sistemazione degli spazi pertinenziali dovrà essere adeguatamente documentata dagli elaborati di progetto allegati alla richiesta del titolo abilitativo. 3. La realizzazione di pergolati e berceaux gazebo è ammessa mediante elementi in ferro o legno rimovibili, obbligatoriamente accompagnati da vegetazione di mascheramento. I berceaux Tali strutture potranno essere realizzatie nel rispetto dei seguenti parametri: sc max = mq 20; nel caso di lotti con superficie superiore a mq 2000 la sc può essere incrementata sino a mq 30; h massima mt 2, La realizzazione di capanni per il ricovero degli attrezzi da giardino è ammessa mediante elementi in ferro o legno rimovibili, nel rispetto dei seguenti parametri: sc max = mq 5; h massima mt 2, Le recinzioni avranno un altezza massima di mt. 1,80; piccoli di scostamenti da tale misura sono ammessi soltanto per allinearsi alle recinzioni dei lotti confinanti. Potranno essere realizzate in pietra ovvero con muro basso (cm 50) e ringhiera metallica: la scelta fra le due tipologie avverrà in funzione della continuità con le recinzioni vicine. 16

21 MODIFICA 1.10 N.T.A. VIGENTI ALLEGATO 7.2, PUNTI 2.4 E 2.5, DELLE N.T.A DEL P.D.R. (INDIRIZZI E PRESCRIZIONI PER LA TUTELA DEGLI ELEMENTI COSTITUTIVI DEL PAESAGGIO) ALBERATURE IN FILARE Definizione Sono le alberature poderali e stradali; di impianto antropico, sono elementi significativi del paesaggio agrario e urbano, e, assieme alle macchie di vegetazione e alla vegetazione ripariale, possono fungere da corridoi ecologici per alcune specie animali. Obiettivi 1. conservazione e potenziamento dei filari alberati per creare una struttura a rete che integri la struttura primaria costituita dalla vegetazione naturaliforme; 2. Tutela delle essenze autoctone e sostituzione delle presenze alloctone o infestanti. Prescrizioni 1. Si applicano in generale le prescrizioni date per la vegetazione naturaliforme, di cui al punto precedente. 2. Non sono ammessi il taglio, la potatura o qualsiasi intervento che possa arrecare danno agli alberi di apprezzabili dimensioni. Debbono considerarsi tali gli alberi che abbiano un diametro, misurato a mt 1,50 da terra. pari o superiore a cm Sono consentiti la scalvatura delle ceppaie a ciclo minimo triennale, con rispetto del succhione o palo più vigoroso, il taglio di singoli esemplari ma garantendo la permanenza percettiva del filare ALBERI ISOLATI Definizione Di impianto antropico o di origine naturale, sono elementi significativi del paesaggio agrario e urbano. Appartengono a questa categoria gli alberi di apprezzabili dimensioni e gli alberi monumentali censiti dalla Provincia. Sono da considerare di apprezzabile dimensione gli alberi che abbiano un diametro, misurato a mt 1,50 da terra, pari o superiore a cm 20. Obiettivi 1. conservazione e potenziamento. Prescrizioni 1. Si applicano in generale le prescrizioni date per la vegetazione naturaliforme, di cui al punto 3. 17

22 2. Non sono ammessi, il taglio, la potatura o qualsiasi intervento che possa arrecare danno. N.T.A. MODIFICATE ALLEGATO 7.2, PUNTI 2.4 E 2.5, DELLE N.T.A DEL P.D.R. (INDIRIZZI E PRESCRIZIONI PER LA TUTELA DEGLI ELEMENTI COSTITUTIVI DEL PAESAGGIO) ALBERATURE IN FILARE Definizione Sono le alberature poderali e stradali; di impianto antropico, sono elementi significativi del paesaggio agrario e urbano, e, assieme alle macchie di vegetazione e alla vegetazione ripariale, possono fungere da corridoi ecologici per alcune specie animali. Obiettivi 1. conservazione e potenziamento dei filari alberati per creare una struttura a rete che integri la struttura primaria costituita dalla vegetazione naturaliforme; 2. Tutela delle essenze autoctone e sostituzione delle presenze alloctone o infestanti. Prescrizioni 1. Si applicano in generale le prescrizioni date per la vegetazione naturaliforme, di cui al punto precedente. 2. Non sono ammessi il taglio, la potatura o qualsiasi intervento che possa arrecare danno agli alberi di apprezzabili dimensioni. Debbono considerarsi tali gli alberi che abbiano un diametro, misurato a mt 1,50 da terra. pari o superiore a cm 20 30, se alberi da frutto o latifoglie, 40 cm se conifere. 3. Sono consentiti la scalvatura delle ceppaie a ciclo minimo triennale, con rispetto del succhione o palo più vigoroso, il taglio di singoli esemplari ma garantendo la permanenza percettiva del filare ALBERI ISOLATI Definizione Di impianto antropico o di origine naturale, sono elementi significativi del paesaggio agrario e urbano. Appartengono a questa categoria gli alberi di apprezzabili dimensioni e gli alberi monumentali censiti dalla Provincia. Sono da considerare di apprezzabile dimensione gli alberi che abbiano un diametro, misurato a mt 1,50 da terra, pari o superiore a cm 20 30, se alberi da frutto o latifoglie, 40 cm se conifere. 18

23 Obiettivi 1. conservazione e potenziamento. Prescrizioni 1. Si applicano in generale le prescrizioni date per la vegetazione naturaliforme, di cui al punto Non sono ammessi, il taglio, la potatura o qualsiasi intervento che possa arrecare danno. 19

24 MODIFICA 1.11 N.T.A. VIGENTI ART. 10 PARCHEGGI ED AUTORIMESSE PERTINENZIALI c) Nelle nuove costruzioni, negli ampliamenti e nelle trasformazioni di destinazione ad uso terziario, deve essere destinata a parcheggio una superficie pari alla SLP dell attività insediata, inclusi gli spazi di manovra. ART. 20 A) TESSUTI DEI NUCLEI ANTICA FORMAZIONE C. Destinazioni d uso 1. Destinazioni d uso escluse Sono escluse le seguenti destinazioni: a) attività produttive, ad eccezione di quelle compatibili, di cui al all art a b) attività terziarie: medie e grandi strutture di vendita; depositi e esposizioni all aperto. ART. 25 C2) AMBITI DI TRASFORMAZIONE URBANA C. Destinazioni d uso Le destinazioni d uso ammesse sono definite per ogni ambito dalle schede di progetto di cui all allegato 4. ART. 26 D) AREE PER ATTIVITÀ PRODUTTIVE C. Destinazioni d uso 1. Destinazioni d uso escluse Sono sempre escluse le seguenti destinazioni: a) residenza, fatto salvo quanto previsto al successivo punto 2; b) attività terziarie: commercio, ad eccezione delle medie strutture di vendita e delle attività di deposito; c) attività agricole 20

25 N.T.A. VARIATE ART. 10 PARCHEGGI ED AUTORIMESSE PERTINENZIALI c) Nelle nuove costruzioni, negli ampliamenti e nelle trasformazioni di destinazione ad uso terziario, deve essere destinata a parcheggio una superficie pari alla SLP dell attività insediata, inclusi gli spazi di manovra; nel caso di sale gioco la superficie a parcheggio non dovrà essere inferiore al 150% della SLP. ART. 20 A) TESSUTI DEI NUCLEI ANTICA FORMAZIONE C. Destinazioni d uso 1. Destinazioni d uso escluse Sono escluse le seguenti destinazioni: a) attività produttive, ad eccezione di quelle compatibili, di cui al all art a b) attività terziarie: medie e grandi strutture di vendita; sale gioco; depositi e esposizioni all aperto. ART. 25 C2) AMBITI DI TRASFORMAZIONE URBANA C. Destinazioni d uso 1. Le destinazioni d uso ammesse principali sono definite per ogni ambito dalle schede di progetto di cui all allegato Sono ammesse tutte le destinazioni compatibili con gli obietti e le modalità di intervento dettati per ogni singolo comparto di intervento. 3. Sono sempre escluse: a) attività produttive, ad eccezione di quelle compatibili, di cui al all art a; b) attività terziarie: medie e grandi strutture di vendita; sale gioco; depositi e esposizioni all aperto. ART. 26 D) AREE PER ATTIVITÀ PRODUTTIVE C. Destinazioni d uso 1. Destinazioni d uso escluse 21

26 Sono sempre escluse le seguenti destinazioni: a) residenza, fatto salvo quanto previsto al successivo punto 2; b) attività terziarie: commercio, ad eccezione delle medie strutture di vendita e delle attività di deposito; sale gioco; c) attività agricole 22

27 MODIFICA n 1.12 PIANO DELLE REGOLE - PGT VIGENTE TAV. 3 - PREVISIONI DI PIANO (scala 1: in rosso l'ambito di variante) 1

28 MODIFICA n 1.12 PIANO DELLE REGOLE - PGT VARIATO TAV. 3 - PREVISIONI DI PIANO (scala 1: in rosso l'ambito modificato) 1

29 MODIFICA n 1.12 PIANO DEI SERVIZI - PGT VIGENTE TAV. 1 - PREVISIONI DI PIANO (scala 1: in rosso l'ambito di variante) M

30 MODIFICA n 1.12 PIANO DEI SERVIZI - PGT VARIATO TAV. 1 - PREVISIONI DI PIANO (scala 1: in rosso l'ambito modificato) M

31 MODIFICA n 1.13 PIANO DELLE REGOLE - PGT VIGENTE ALL. 5.A ALLE N.T.A.: PRESCRIZIONI PER LA TUTELA DEGLI EDIFICI E DEI TESSUTI DI INTERESSE STORICO: CATEGORIE DI INTERVENTO (scala 1: in rosso l'ambito di variante) 1 6 2

32 MODIFICA n 1.13 PIANO DELLE REGOLE - PGT VARIATO ALL. 5.A ALLE N.T.A.: PRESCRIZIONI PER LA TUTELA DEGLI EDIFICI E DEI TESSUTI DI INTERESSE STORICO: CATEGORIE DI INTERVENTO (scala 1: in rosso l'ambito di variante) 1 6 2

33 PIANO DELLE REGOLE - PGT VIGENTE TAV. 3 - PREVISIONI DI PIANO (scala 1: in rosso l'ambito di variante) MODIFICA n 1.14

34 PIANO DELLE REGOLE - PGT VARIATO TAV. 3 - PREVISIONI DI PIANO (scala 1: in rosso l'ambito modificato) MODIFICA n 1.14

35 MODIFICA n 1.14 PIANO DEI SERVIZI - PGT VIGENTE TAV. 1 - PREVISIONI DI PIANO (scala 1: in rosso l'ambito di variante) O

36 MODIFICA n 1.14 PIANO DEI SERVIZI - PGT VARIATO TAV. 1 - PREVISIONI DI PIANO (scala 1: in rosso l'ambito modificato) O

37

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39 LEGENDA TAV. 1 DEL P.D.S.

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