Filiera Gy.eco: Il caso pratico la rivendita. La gestione interna del servizio e le opportunità sul mercato
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1 Filiera Gy.eco: Il caso pratico la rivendita. La gestione interna del servizio e le opportunità sul mercato Carlo Colombino Collegio Costruttori di Torino Convegno sul tema: Controlli di qualità e mercato degli aggregati naturali, riciclati e artificiali II sessione Ferrara, 24 Settembre 2015
2 Cos è Gy.eco? E il primo Servizio di Recupero scarti a base gesso (CER ) in Italia, altrimenti trattati come rifiuti speciali e smaltiti in discarica per rifiuti non pericolosi. Il ruolo della RIVENDITA Sviluppare un processo di recupero e un sistema di gestione capace di trattare i rifiuti in cartongesso recuperando il gesso per il riutilizzo. Fornire ai propri clienti un unico interlocutore: dove approvvigionarsi di lastre e dove conferire il materiale di risulta (in regola con le disposizione di legge). La rivendita può fornire big bags Gy.eco ai suoi clienti per contenere lo scarto di lavorazione
3 Come funziona il Servizio Gy.eco Il produttore dei rifiuti CER (cliente della rivedita) conferisce i rifiuti a base di gesso presso la rivendita Emissione del formulario Il rifiuto viene controllato Se conforme viene pesato e scaricato nell area di messa in riserva delle rivendita Altrimenti il carico viene respinto Il cliente acquista le lastre in cartongesso ed il materiale necessario dalla rivendita La rivendita emette fattura per il servizio e fornisce bigbags per gli scarti in gesso
4 La Rivendita: procedura per la creazione di un centro di raccolta rifiuti. CASO "A" = Il Rivenditore decide di raccogliere i rifiuti prodotti dai propri clienti per poi recapitarli presso un impianto di recupero Gy.eco. 1. Chiedere l autorizzazione alla Regione od alla Provincia competente per l attività di messa in riserva: R13 di rifiuti. Per attività di messa in riserva, secondo la normativa, si intende un attività di stoccaggio di rifiuti finalizzata al successivo trattamento presso un impianto di recupero o smaltimento, anch esso regolarmente autorizzato. La richiesta di autorizzazione comporta la presentazione di una documentazione progettuale che, nel caso della messa in riserva R13, deve riportare la descrizione dell area adibita allo stoccaggio che si intende allestire per i rifiuti. La documentazione, inoltre, deve essere corredata di informazioni sul profilo ambientale e urbanistico dell area di inserimento. Sul D.Lgs 152/2006 sono elencate le informazioni da inserire nei progetti relativi alla richiesta per l avvio di attività di recupero e smaltimento, tra cui la messa in riserva. Se si decide di effettuare anche il trasporto dei rifiuti prodotti dai propri clienti, allora è necessaria l iscrizione all Albo dei Gestori Ambientali alla categoria 4 raccolta e trasporto di rifiuti speciali non pericolosi. L iscrizione va fatta presso la sezione Regionale di competenza dell Albo.
5 CASO "B" = Il Rivenditore decide di raccogliere i rifiuti prodotti dalle proprie attività produttive (non rifiuti di clienti) per poi recapitarli presso un impianto di recupero o smaltimento Gy.eco. 1. Se i rifiuti sono stoccati nel luogo di produzione lo stoccaggio rientra nella casistica di deposito temporaneo e non necessita di autorizzazioni da parte delle autorità competenti. 2. Sei i rifiuti sono stoccati in luogo diverso dal luogo di produzione allora si rientra nel caso precedente della messa in riserva e va richiesta la relativa autorizzazione. NOTA: Il deposito temporaneo ha durata limitata cosi come stabilito alla art. 183, comma 1 lettera m del D.Lsg 152/2006 e successive modifiche; superata la durata massima i rifiuti devono essere trasportati in idoneo impianto di recupero o smaltimento. 3. Se si decide di effettuare anche il trasporto regolare e non saltuario dei propri rifiuti verso la propria area di stoccaggio autorizzata, allora è necessario iscriversi all Albo Nazionale dei Gestori Ambientali presso la sezione regionale competente per attività di trasporto di rifiuti in conto proprio (cat. 2-bis)
6 CASO "C" = Intermediario di rifiuti: il Rivenditore decide di rivendere il servizio di recupero ai propri clienti senza diventare un gestore di rifiuti. 1. Coloro che decidono di rivendere il servizio ai propri clienti senza diventare gestori di rifiuti diventano intermediari. Un cliente A diventa INTERMEDIARIO di rifiuti se fornisce un servizio di recupero e/o smaltimento rifiuti ad un azienda B (che diventa cliente), ma non lo effettua personalmente, ovvero il servizio è effettuato da un altra società C. 2. In questo caso, è necessaria l iscrizione all Albo dei Gestori Ambientali alla categoria 8 Commercio ed intermediazione di rifiuti. L iscrizione va fatta presso la sezione Regionale di competenza dell Albo.
7 Obblighi Legislativi Per RIVENDITA L autorizzazione ad una area di stoccaggio detta di MESSA IN RISERVA Per i clienti della rivendita Emissione di formulario rifiuti (ogni volta che si trasporta un rifiuto speciale anche se NON pericoloso come il cartongesso) Autorizzazione al trasporto in c/proprio (Sanzioni amministrative e penali in caso di mancato adempimento delle norme di legge!!!) Conferimento minimo pari a X (da definire con la rivendita per incentivare la portata massima del cassone)
8 Obblighi Legislativi Il produttore dei rifiuti è obbligato a registrare i flussi di rifiuti in uscita attraverso la compilazione dei seguenti documenti: - Formulario dei rifiuti: documento standard redatto dal trasportatore dei rifiuti e firmato dal produttore in cui devono essere riportate le seguenti informazioni: tipologia, quantità, codice CER ed impianto di destinazione dei rifiuti. - Registro di carico: documento standard su cui il produttore deve registrare le informazioni sui rifiuti prodotti ovvero: tipologia, quantità, grado e tipo di pericolosità (se pericoloso) e stato fisico; - MUD: modello che il produttore deve compilare annualmente per dare indicazione della produzione di rifiuti durante l anno. Tale documento va dato alla camera di commercio
9 Conclusioni 1. La filiera Gyproc Saint Gobain offre opportunità per chiudere il ciclo dei rifiuti a base di gesso. 2. Fornisce una soluzione, alternativa alla discarica, alle imprese Edili che devono conferire i rifiuti. 3. E auspicabile la creazione di altre filiere analoghe per altre categorie di rifiuti provenienti dalle attività di costruzione e demolizione, quali lane minerali, guaine, ecc, per i quali oggigiorno non esistono.
10 Grazie per l attenzione Carlo Colombino
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