Passaggio all euro: la contabilità

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1 Passaggio all euro: la contabilità Entro la fine del periodo transitorio si dovrà provvedere all adozione dell EURO quale moneta di conto Ogni azienda potrà scegliere in quale momento effettuare la conversione dei valori dalle Lire agli Euro, individuando il momento più opportuno. Nessuna comunicazione a terzi: vale il comportamento concludente. Alternative possibili: CONVERSIONE INFRANNUALE CONVERSIONE AL 31/12/

2 Passaggio all euro: la contabilità (segue) L UTILIZZO DELL EURO QUALE MONETA DI CONTO NON IMPLICA ALCUN OBBLIGO DI REDAZIONE DEI DOCUMENTI CONTABILI OBBLIGATORI A RILEVANZA ESTERNA (bilanci e rendiconti destinati al pubblico) IN EURO NESSUN OBBLIGO PER I DOCUMENTI RIFERITI AI PERIODI 1999, 2000 E 2001 (art.16 II comma D.Lgs.213/1998) 98

3 Procedura da seguire LA PROCEDURA DI CONVERSIONE NON VIENE DISCIPLINATA DA NESSUNA DISPOSIZIONE NORMATIVA 99

4 Procedura da seguire Scelta della data di riferimento Stampa del bilancio di verifica in lire a tale data Conversione dei conti in Euro Sistemazione contabile degli arrotondamenti da conversione 100

5 1. CONVERSIONE INFRANNUALE La scelta del momento di passaggio all Euro è, in questo caso, vincolata alla periodicità di liquidazione dell IVA (mensile o trimestrale): è necessario far coincidere il momento di passaggio con mese o il trimestre di chiusura della liquidazione IVA. Per le imprese che hanno optato per la liquidazione IVA trimestrale l ultima possibilità di conversione è stata al Per le imprese che effettuano le liquidazioni IVA mensili la conversione potrà essere effettuata in coincidenza con qualunque fine mese (31.10, 30.11) 101

6 1. CONVERSIONE INFRANNUALE (segue) ATTENZIONE: Si deve procedere alla conversione non solo dei conti di stato patrimoniale, ma anche di quelli economici, non essendo in fase di chiusura di fine esercizio Non vanno effettuate le scritture di assestamento, rettifica e integrazione E importante verificare di aver correttamente registrato particolari operazioni (es.: rilevazione plusvalenza da vendita cespite) 102

7 CONVERSIONE INFRANNUALE (segue) VANTAGGI: La conversione dei valori non si accavalla con le operazioni contabili di fine anno di chiusura e riapertura dei conti Si può cercare di sfruttare un periodo più calmo per effettuare la conversione degli archivi, potendo contare anche su una maggiore disponibilità di consulenti e software house 103

8 CONVERSIONE INFRANNUALE (segue) SVANTAGGI: In corso d anno i dati contabili potrebbero non essere ancora stati controllati accuratamente e contenere errori rilevabili sono in sede di scritture di assestamento e chiusura dell esercizio: la conversione potrebbe renderne più difficile l individuazione Difficoltà di dialogo con la propria clientela, nel caso di attività svolta per lo più con clientela privata (es.: commercio al dettaglio), che provvederà ai pagamenti in contanti obbligatoriamente in lire, fino al 31/12/

9 CONVERSIONE AL VANTAGGI: E vantaggiosa per l impresa che opera principalmente in Italia al dettaglio, ricevendo principalmente pagamenti in contanti e pertanto in lire, almeno fino al 31/12/2001 Per la consuetudine, dettata anche da molte disposizioni civilistiche e fiscali, di far coincidere con la fine anno la maggior parte delle modifiche strutturali Per avere maggiori certezze sul comportamento da tenere, sfruttando l esperienza vissuta da altri soggetti economici Per la propensione a cominciare con l anno nuovo a lavorare in Euro (fattore psicologico) 105

10 CONVERSIONE AL (segue) SVANTAGGI: Si concentra la conversione in un periodo in cui si debbono attuare anche le operazioni di chiusura e riapertura dei conti La conversione deve essere graduale, per consentire di gestire la chiusura dell esercizio 2001, con le necessarie scritture di assestamento e rettifica, ancora in lire (rilevazione del magazzino, ammortamenti, accantonamenti rischi e oneri, ) Tempi ristrettissimi per apprendere le novità di gestione del software ed una minor disponibilità di assistenza, dovuta alle sicuramente più frequenti richieste di intervento 106

11 GESTIONE DI REGISTRI IVA E LIBRO GIORNALE Il passaggio all Euro non impone alcuna sostituzione dei libri e registri fiscali e contabili obbligatori. Continuità nell utilizzo dei libri già in uso, anche nel rispetto della normativa civilistica, che impone la possibilità di utilizzo di un nuovo libro giornale SOLO ad esaurimento di quello in uso. Mentre per i registri IVA non vi sono problemi di sorta, potrebbero esservi complicazioni nella gestione del libro giornale. 107

12 GESTIONE DI REGISTRI IVA E LIBRO GIORNALE (segue) CASO A: passaggio in corso d anno - In tale ipotesi, non sussistono particolari problemi, in quanto poi, sia le scritture dei restanti mesi del 2001 che quelle di chiusura dell esercizio avverrebbero in Euro, senza alcun problema di sovrapposizione di valute in sede di registrazione delle scritture di chiusura anno 2001 (che vengono necessariamente effettuate nei primi mesi del 2002) - stampa bilancio di verifica in Lire e di quello convertito in Euro sul libro giornale - stampa dei mastrini contabili sino alla data di conversione 108

13 GESTIONE DI REGISTRI IVA E LIBRO GIORNALE (segue) CASO B: passaggio all Euro in data Si deve affrontare il problema della necessità di operare contemporaneamente in lire e in Euro, per i primi mesi del 2002, al fine di eseguire le scritture di chiusura del 2001, obbligatoriamente in lire. Se il sistema informatico lo consente, la soluzione migliore sarebbe quella di operare su due progressivi distinti, al fine di poter sommare le scritture di chiusura in lire a quelle correnti del 2001, allocando separatamente quelle riferite all anno 2002 e gestite in Euro. Stampa del libro inventari in lire o Euro, sulla base della moneta nella quale viene redatto il Bilancio d esercizio 109

14 PASSAGGIO ALLA CONTABILITA IN EURO: ARROTONDAMENTI DI CONVERSIONE La maggior parte delle voci di bilancio sono il risultato di una stratificazione di importi: le immobilizzazioni sono la somma di diversi cespiti, riclassificati per categorie omogenee; il saldo delle schede di clienti e fornitori può rappresentare la somma di più partite aperte; il fondo TFR rappresenta il debito di una società verso i suoi dipendenti.. E importante che la conversione non si limiti ai saldi dei mastrini contabili, ma sia estesa ai singoli importi che, nel corso del tempo ne hanno determinato la formazione, arrivando all attuale saldo contabile. 110

15 Caso particolare: le immobilizzazioni La conversione dei cespiti per singolo costo storico e fondo ammortamento è importantissima per potere in futuro gestire correttamente il piano di ammortamento in Euro, le dismissioni, le alienazioni,. macchinari Costo storico L. Costo storico Fondo amm.to L. Fondo amm.to Bene , ,37 Bene , ,68 TOTALI LIRE TOTALI IN EURO 29,83 29,82 15,05 15,05 Tratto da: Quaderni Euro 111

16 Caso particolare: clienti e fornitori La conversione del solo saldo contabile comporterebbe la perdita di informazioni importanti e la possibilità di gestire gli incassi e i pagamenti tramite il richiamo delle partite aperte Fatture emesse 10/1/ /1/2000 Importi in L Importi in 59,71 61,34 15/3/2001 Cred.totale Cliente A Pari a 63,76 184,82 184,81 Differenza: 0,01 Tratto da: Quaderni Euro 112

17 Caso particolare: il fondo T.F.R. L azienda con più dipendenti in forza, assunti in anni diversi ha la necessità di poter risalire, anche dopo il passaggio all Euro, a quanto maturato dai singoli dipendenti Dipendenti T.F.R. in L. Importi in Tratto da: Quaderni Euro Bianchi ,80 Rossi ,61 Chiari , ,20 Totale f.do T.F.R. Pari a 2.909,21 Differenza: 0,01 113

18 Caso particolare: il magazzino Convertire semplicemente il saldo contabile può comportare, soprattutto per quelle aziende che, per la valutazione del magazzino, utilizzano il metodo L.I.F.O.a scatti, notevoli problemi gestionali (contabilità di magazzino in lire e contabilità generale in euro). I problemi sono più evidenti, per tale tipo di valutazione, in quanto il valore delle rimanenze è quello delle merci acquistate in epoca più remota: dunque, la conversione della serie storica degli acquisti effettuati negli anni è fondamentale per una ricostruzione del valore di magazzino. 114

19 Caso particolare: il magazzino (segue) La ricostruzione del valore di magazzino, nel caso di utilizzo del metodo F.I.F.O. o del COSTO MEDIO PONDERATO, sarà sicuramente meno difficoltosa, in quanto la serie storica di dati da tradurre è generalmente più breve. 115

20 Il magazzino: esempi di valutazione Supponiamo che al 31/12/2001 residui una giacenza di magazzino di n unità fisiche di merce. Passaggio all euro: 1/1/

21 1) Valutazione L.I.F.O. a scatti Tale metodo presuppone che per ogni anno di acquisto delle merci, venga determinato un costo medio ponderato e che le giacenze finali siano la somma degli acquisti più remoti, in quanto quelli più recenti sono i primi ad essere venduti Anno di formazione TOTALI Quantità C.M.P. unitario Lire 1.350, , , ,08 Tratto da: Quaderni Euro Valore al 31/12/

22 1) Valutazione L.I.F.O. a scatti (segue) Anno di formazione Quantità C.M.P. unitario Lire C.M.P. unitario EURO Val. al 31/12/01 in EURO ,21 0, , ,03 0, , ,43 0, , ,08 0, ,39 TOTALI ,71 Val. in L / 1936, ,65 differenza 0,06 Tratto da: Quaderni Euro 118

23 2) Valutazione C.M.P. La valutazione del magazzino si ottiene effettuando la media ponderata dei prezzi di acquisto dell anno e del valore delle esistenze iniziali. Il costo medio ponderato che si ottiene è il valore unitario da attribuire alle giacenze di fine anno Tot.acquisti / n.pezzi = C.M.P.unitario L / n = L.1.272,78 C.M.P.unit. x giacenze finali = valore 31/12/01 L.1.272,78 x = L

24 2) Valutazione C.M.P. (segue) Se ci si limitasse a convertire il saldo così calcolato al 31/12/01 L / 1936,27 = 5.549,23 si perderebbe il dato dell ultimo costo medio ponderato. Per evitare ciò, basta operare la conversione del magazzino partendo dal costo medio unitario L.1.272,78 / 1936,27 = 0, ,65734 x = 5.549,26 120

25 3) Valutazione F.I.F.O. Tale valutazione presuppone che la giacenza di magazzino di n sia data dagli ultimi acquisti effettuati, ipotizzando che le merci acquistate per prime siano le prime ad essere vendute. Pertanto, il valore al 31/12/01 sarebbe così ottenuto: Ultimi acq. Quantità C.to unitario in Lire Val.in Lire al 31/12/01 2 acq , acq , acq , TOTALI Tratto da: Quaderni Euro 121

26 3) Valutazione F.I.F.O. (segue) Traducendo semplicemente il saldo contabile totale del conto merci si ottiene L / 1936,27 = 5.530,78 Tuttavia, per poter procedere ad una corretta valutazione del magazzino dell anno successivo, è consigliabile tradurre in euro il costo unitario dei singoli acquisti, base di partenza necessaria per tale metodo di quantificazione delle giacenze. 122

27 PASSAGGIO ALLA CONTABILITA IN EURO: ARROTONDAMENTI DI CONVERSIONE (segue) Passando alla nuova moneta di conto, la conversione dei conti comprende anche la traduzione del risultato contabile d esercizio (l utile o la perdita). Principio base del passaggio all Euro: LA CONVERSIONE DEI VALORI CONTABILI NON DEVE ALTERARE L ENTITA DEL RISULTATO D ESERCIZIO Tale risultato può essere visto come la differenza algebrica delle diverse voci di costo e ricavo. La differenza tra costi e ricavi convertiti in Euro potrebbe portare ad un risultato d esercizio diverso da quello che si otterrebbe dalla conversione diretta del saldo del mastrino utile/perdita d esercizio da lire in Euro. 123

28 PASSAGGIO ALLA CONTABILITA IN EURO: ARROTONDAMENTI DI CONVERSIONE (segue) CONTABILIZZAZIONE DEGLI ARROTONDAMENTI ART.16 c.6 D.Lgs.213/98 prevede che: Il saldo delle differenze di traduzione dei conti di stato patrimoniale in Euro può essere imputato a riserva (voce A VII: ALTRE RISERVE del Bilancio Cee) Per il saldo delle differenze di traduzione dei conti economici, non vi è nessuna disposizione normativa. Si ritiene che tale importo possa essere iscritto nella sezione straordinaria del Conto Economico riclassificato (voci E 20 o E 21) 124

29 Documenti fiscali: fatture Fino al termine del 2001 Massima libertà di fatturazione LIRE EURO DUAL PRICING L emissione della fattura in Euro NON comporta alcun obbligo di passaggio all Euro quale moneta di conto 125

30 Documenti fiscali:fatture (segue) Dal Obbligo di fatturazione in Euro 126

31 Documenti fiscali: fatture (segue) Gli importi autonomi da pagare o contabilizzare ai fini civilistici e fiscali (Imponibile, IVA, ritenute, contrib.previdenziali) devono essere espressi obbligatoriamente in centesimi di Euro (due cifre decimali) Per gli altri importi, vi è la possibilità di un maggior utilizzo di decimali 127

32 Documenti fiscali: scontrini e misuratori fiscali Fino al termine del 2001 Massima libertà di emissione scontrini LIRE EURO DUAL PRICING L emissione dello scontrino in Euro NON comporta alcun obbligo di passaggio all Euro quale moneta di conto Nessun obbligo di modifica di funzionamento dei misuratori fiscali 128

33 Documenti fiscali: scontrini e misuratori fiscali (segue) Dal Obbligo di emissione degli scontrini in Euro E necessario aver provveduto, entro tale data, all adeguamento dei misuratori fiscali. Per il misuratore già in uso, il tecnico abilitato dovrà annotare l intervento nel libretto di dotazione fiscale 129

34 Documenti fiscali: scontrini e misuratori fiscali (segue) Fino al è consigliabile emettere scontrini in Lire o con almeno il totale da incassare espresso in Lire Dotarsi di tutte le istruzioni operative per poter gestire in autonomia il cambio della valuta dello scontrino a far data dal

35 Il Bilancio Voci di bilancio Importo in Importo in Importo Quadrature Differenze lire euro arrotondato STATO PATRIM. B) Immobilizz. I.Immateriali 1)Costi impianto , e ampliamento 5)Avviamento , ) Altre , TOTALE , (Esempio del quotidiano Il Sole 24 ore ) 131

36 La nota integrativa Saldo linea bilancio B II 2 Impianti: Dettaglio Nota integrativa Saldo Incrementi Dismissioni Ammorta- Saldo Arrotondam iniziale menti finale enti (Esempio del quotidiano Il Sole 24 ore ) 132

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