Enzo Bianchi. Raccontare l amore. Parabole di uomini e donne
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- Mariano Maggio
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2 Enzo Bianchi Raccontare l amore Parabole di uomini e donne
3 Proprietà letteraria riservata 2015 RCS Libri S.p.A., Milano ISBN Prima edizione: maggio 2015 Le traduzioni dei testi classici, patristici e, ove necessario, di quelli biblici sono a cura dell autore. Impaginazione: studio pym / Milano
4 Raccontare l amore
5 Dedico questa lettura del Vangelo a papa Francesco, venuto dalle periferie del mondo ma soprattutto dalle interiora ecclesiae.
6 Introduzione: come Gesù guardava, pensava, raccontava Mai un uomo ha parlato così (Gv 7,46). Cosa ha fatto Gesù? Ha raccontato l amore con gesti e parole (Johannes Weissen).
7 Gesù, quello di Nazaret, passò facendo il bene e guarendo gli oppressi, perché Dio era con lui (At 10,38). Così Pietro riassume la vicenda di Gesù nella terra di Palestina: una vicenda in cui, a causa delle sue parole e delle sue azioni (cfr. Lc 24,19), conobbe la calunnia, gli insulti e infine la morte violenta riservata ai condannati giudicati maledetti da Dio e dalla legge. Impiccato a un palo tra terra e cielo, la croce, egli appare colpevole di aver dato un immagine di Dio che contrastava con quella dei religiosi del suo tempo e un immagine dell uomo che sembrava una minaccia per i dominatori di questo mondo. Gesù appariva come un profeta, sulla scia degli antichi profeti di Israele, un continuatore di Giovanni il Battista. Passava di villaggio in villaggio predicando che il Regno di Dio era vicino (cfr. Mc 1,15; Mt 4,17; 10,7; Lc 10,9.11), trasmettendo un messaggio che stupiva gli ascoltatori, perché insegnava come uno che ha autorevolezza, e non come i loro scribi (cfr. Mc 1,22; Mt 7,29). Così si possono riassumere i dati inconfutabili della vi- 11
8 cenda di Gesù: In tutto il mondo, si sia cristiani o meno, sono di norma note oltre ogni dubbio storico due realtà di Gesù di Nazaret: che fu crocifisso nel primo secolo dell era volgare e che insegnò per parabole i. Infatti, proprio per dare alla sua parola una forza penetrante, capace di raggiungere la mente degli ascoltatori, restarvi impressa e poter essere ricordata e meditata, Gesù faceva grande uso delle parabole. Le parabole sono racconti in cui il Vangelo, la gioiosa notizia, è rivelato con immagini, non con concetti o sentenze. Dobbiamo riconoscerlo: Gesù era un inventore di parabole, e in esse troviamo la sua creatività, la sua intelligenza, la sua capacità poetica. Ciò comporta anche, da parte dell ascoltatore (del lettore) di ogni tempo, la disponibilità a entrare in sintonia con il pensare e il parlare di Gesù, ad avere il suo stesso sentire (cfr. Fil 2,5): Per capire una parabola, infatti, occorre sempre, alla fine, un intuizione globale, più vicina alla percezione artistica che alla deduzione scientifica [...] Si possono affermare molte cose su una parabola, tutte esatte, senza tuttavia coglierne il senso 2. Tramite le parabole, un genere letterario pressoché ignoto tra i giudei del suo tempo 3, conosciamo Gesù più che dai racconti su di lui testimoniatici dagli autori dei Vangeli. Attraverso di esse, infatti, riusciamo a capire che era innanzitutto un uomo che quotidianamente si dava del tempo per guardare e per pensare. E comprendiamo che è poetico non solo il [suo] modo di parlare, bensì 12
9 ancora prima quello di guardare [...] Gesù vede cose che tutti vedono, ma non tutti comprendono 4. Egli osservava come iniziava il giorno; osservava ciò che accadeva in una casa, per strada e nelle piazze; si fermava a guardare i campi di grano e i prati con i loro fiori; si avvicinava agli alberi per scrutare le loro gemme, sempre più gonfie in primavera; sapeva prestare attenzione a come una donna fa il pane, a come un pastore guida il gregge e ne conta le pecore, a come i bambini giocano sulle strade, a come un contadino semina e miete... È impressionante questo sguardo umanissimo di Gesù sul quotidiano della vita degli uomini e delle donne. Ogni volta che leggo il Vangelo mi meraviglio sempre dell umanità presente nelle parole di Gesù, un umanità così diversa; mi meraviglio del suo rapporto contemplativo con la natura, della sua capacità di leggere ciò che lo circondava. È proprio da queste visioni pensate che nascevano le sue parabole. Il termine parabola, parabolž, viene dal greco, la lingua dei Vangeli, e significa in primo luogo paragone : la parabola è un discorso che viene gettato accanto (da par + b llo), che viene fatto per parlare accanto alla realtà che si vuole indicare e presentare. Narrare parabole è un modo di far comprendere che si parla di una cosa, raccontandone la storia, ma per parlare di un altra realtà che può essere difficile da esprimere mediante concetti 5. Gesù amava molto ricorrere alle parabole (una quarantina, complessivamente, ce ne sono state trasmesse dai Vangeli sinottici e da quello apocrifo 13
10 di Tommaso), perché prendeva spunto da un esperienza che tutti erano in grado di capire, al fine di rivelare qualcosa di decisivo nel rapporto degli uomini tra loro e tra gli uomini e Dio. Le parabole insomma basta provare a leggerle o ad ascoltarle ci intrigano, ci stupiscono, ci destano domande, ci coinvolgono, tengono vivo il nostro interesse, ci costringono a pensare e restano pagine aperte, sempre capaci di sorprenderci e di svelarci qualcosa in più di quanto avevamo compreso. Gesù ricorreva alle parabole anche per portare i suoi ascoltatori da un modo di pensare e di vedere a un altro, da una mentalità a un altra, la sua, dal diffuso e omologante così fan tutti, così pensano tutti, a un altro modo di pensare e di fare, quello di Dio 6. Con le parabole egli intende[va] togliere gli ascoltatori da pregiudizi radicati, in una parola trasformare la loro anima e la loro esistenza 7. Proprio per questo gli uomini religiosi (scribi, esperti della Torah, farisei zelanti, sacerdoti...) non sopportavano Gesù e si sentivano da lui contestati, perché le sue parabole apparivano efficaci nel far mutare agli ascoltatori l immagine di Dio che avevano, immagine forgiata da tradizioni antiche ma umane, da consuetudini a esercitare il potere (cfr. Mc 7,8), e non da una conoscenza autentica delle sante Scritture (cfr. Mc 12,24; Mt 22,29). Non a caso nei Vangeli è testimoniato che i capi dei sacerdoti, insieme ad altri appartenenti al movimento dei farisei, proprio udendo le sue parabole, capirono che le diceva per loro, e quindi cercavano di catturarlo, ma ave- 14
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