LA COMBINAZIONE DEI FATTORI PRODUTTIVI CAP. 5
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- Rosangela Capelli
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1 LA COMBINAZIONE DEI FATTORI PRODUTTIVI CAP. 5 Appunti di estimo Il fine economico dell imprenditore Le motivazioni che spingono un imprenditore ad avviare attività di impresa sono: Produrre beni e servizi, Finalizzati a conseguire un guadagno, il più alto possibile. T Plt Ct Plt = Produzione lorda totale (=fatturato); Ct = costi totali Il Tornaconto aumenta quanto: La produzione lorda totale (Plt) aumenta e, contemporaneamente, I costi totali (Ct) diminuiscono. Rischio di impresa: l imprenditore per massimizzare il suo tornaconto può agire solo su queste due grandezze (Plt e Ct); egli svolge la sua attività di impresa facendo delle previsioni, che se risultassero errate, producono una perdita (rischio di impresa!!!!). Plt: la produzione lorda totale dipende dall interesse del mercato per il bene prodotto (utilità del bene, rapporto qualità/prezzo,.); Ct: il costo della produzione dipende soprattutto dalla capacità dell imprenditore di combinare in maniera corretta i fattori della produzione. Efficienza tecnica: essa consiste nel riuscire a ricavare da un insieme limitato di risorse la maggior quantità di prodotti finiti Efficienza economica: essa è legata all efficienza dell utilizzo delle risorse monetarie, ricorrendo al credito in maniera opportuna, investendo in pubblicità per avere un ritorno, ecc.. L impiego dei fattori produttivi Premessa: l imprenditore per massimizzare il suo profitto può agire su due fattori: - Il capitale proprio (=capitale di rischio); nel caso del capitale legato a dei prestiti è il creditore che rischia; - Il lavoro di qualsiasi genere (collaboratori, dipendenti, impiegati, ecc): La diversa combinazione di questi due fattori della produzione genera la funzione di produzione: Q = f (K,L) Q = quantità di produzione; K = capitale; L =lavoro Tipologia di fattori della produzione: alcune definizioni - Fattori fissi modificabili nel medio-lungo periodo (es. acquisto di nuovi macchinari); - Fattori variabili modificabili nel breve periodo ( es. assunzione di un operaio in più). 10
2 Appunti di estimo - Fattori limitazionali: non possono essere sostituiti con altri (es. pasta di cellulosa per fare la carta); - Fattori sostituzionali: possono essere sostituiti tra loro, ma sono comunque da usare insieme (es. macchine agricole + lavoro manuale), - Fattori alternativi: si può scegliere se usare uno o l altro (es. GPL e benzina). - Fattori illimitati: reperibili in quantità illimitata (es. le uova per produrre delle torte); - Fattori limitati: reperibili in quantità limitata, in quanto sono beni non riproducibili (es. la terra, i boschi) Leggi della produzione 1. Legge del Minimo (o Legge di Liebig): gli incrementi di produzione che si ottengono aumentando l impiego dei fattori produttivi variabili sono condizionati dal fattore disponibile in minima quantità (fattore limitante). 2. Legge della produttività decrescente: aumentando l impiego di un fattore produttivo variabile si ottengono incrementi di produzione via via decrescenti (es. dosi eccessive di fertilizzanti produrranno danni alle coltivazioni). Se un imprenditore vuole aumentare significativamente la produttività, ad un certo punto dovrà fare una scelta, agendo sui fattori fissi (es. ampliando il suo stabilimento), in quanto aumentando solo i fattori variabili non gli permettono di raggiungere certi obiettivi di produttività e di profitto. I prodotti Ricorda che l obiettivo di un imprenditore è quello di massimizzare il tornaconto. Per fare questo dovrà fare quotidianamente delle scelte sulla migliore combinazione possibile dei fattori della produzione, acquistando al prezzo migliore le materie prime. 1 - Produzione lorda totale (Plt) Plt = Q x P (Q= Quantità di prodotto; P =Prezzo di vendita) Es. Plt = n. coni gelato x Prezzo unitario Plt = coni gelato x 2,00 /cad = 2.000, Prodotto marginale (Pm): è l incremento di produzione riferito all incremento di una unità di un fattore variabile, mantenendo fissi gli altri. 11
3 Appunti di estimo Q Pm x (ΔQ = incremento di produzione; Δx = incremento del fattore variabile) 100conidigelato Es. Pm 5uova Se aumento di 5 il numero delle uova utilizzate, riesco a fare 100 coni gelato in più. 3 Ricavo marginale (Rm): è l incremento di produzione non in termini quantitativi come sopra (prodotto marginale), ma in termini monetari. Rm = Pm x P Nell esempio del gelato e delle uova si può dire che aumentando di 5 uova e mantenendo invariati gli altri fattori variabili, la produzione marginale è di 100 coni gelato, i quali, al prezzo di vendita di 2,00 cad, mi danno un ricavo marginale di 200,00. 4 Produttività media (Pmedia): è il semplice rapporto tra quantità totale di produzione e quantità di uno specifico fattore impiegato. Q P media n (Q = produzione totale; n = quantità di uno specifico fattore impiegato) Per esempio se per fare 100 kg di gelato servono 10 uova, la produttività media è: 10 kg di gelato/uovo Una volta note le definizioni sopra esposte, un imprenditore per massimizzare il suo profitto dovrà fare delle scelte; egli dovrà aumentare il fattore produttivo che gli permetterà di massimizzare l incremento di produzione sostenendo il costo minore. 5 Produttività marginale ponderata (Pmp): è l incremento di ricavo riferito all ultima unità di moneta spesa per acquistare un determinato fattore. Pmp = Rm/P Un imprenditore, quando dovrà scegliere quale fattore aumentare, verificherà la produttività marginale ponderata dei diversi fattori; fra di essi sceglierà quello che gli darà un ricavo marginale ponderato più elevato. 12
4 Appunti di estimo I costi 1. Costi fissi: sono detti anche costi generali di un impresa; sono quelli che non variano al variare del livello di produzione, ossia, anche se la produzione dovesse essere nulla, si dovrebbero sostenere ugualmente (es. affitto, assicurazioni, costo dei dipendenti a tempo indeterminato). 2. Costi variabili: sono i costi che aumentano in maniera proporzionale con l aumento di produzione (es. il legno per costruire gli infissi, le ore di lavoro straordinario, l energia elettrica, ecc). 3. Costi totali: costi fissi + costi variabili 4. Costo marginale: (PER UNITA DI FATTORE VARIABILE) è il costo relativo all ultima unità dell impiego del fattore variabile. Ct Cm x (ΔCt = aumento del costo totale; Δx = aumento di una unità del fattore variabile) 5. Costo unitario marginale: (PER UNITA DI PRODUZIONE) è il costo che si deve sostenere per aumentare di una unità la produzione. Cm Cum Pm 6. Costo unitario medio: è il costo medio di ogni prodotto, derivante dal rapporto tra la somma dei costi sostenuti da un impresa e la quantità totale di prodotti ottenuti. Ct K Q (Ct = costi totali; Q = quantità totale prodotta) Es. una gelateria in un anno sostiene costi per ,00 e produce coni gelato; il costo unitario medio è pari a 1,00 per cono gelato (15.000,00 /1500 coni gelato). 13
5 La combinazione ottimale dei fattori produttivi Appunti di estimo 1. Nel breve periodo: nell esempio della gelateria, l imprenditore, a fronte di un aumento della richiesta da parte dei clienti dei suoi gelati, ha tutta la convenienza ad aumentare la produzione di gelati. Per fare ciò dovrà aumentare la quantità di fattori variabili impiegati: per esempio latte, uova e frutta (NB. siamo nel breve periodo!!!...e non ha tempo di fare interventi strutturali!!!) Ma fino a quale punto ha interesse a fare questo?...e possibile che ad un certo punto preferisca rinunciare a vendere gelati oltre una certa soglia perché non ne ha più convenienza? RISPOSTA: l imprenditore ha convenienza ad aumentare l impiego di uno dei fattori variabili fino a quando il ricavo marginale costo marginale. Soglia di convenienza nel breve periodo Rm Cm Ricorda la LEGGE DELLA PRODUTTIVITA DECRESCENTE (aumentando un fattore variabile lasciando inalterati gli altri, il costo marginale rimane costante, ma il ricavo marginale diminuisce) LEGGE DELLA PRODUTTIVITA DECRESCENTE Relativamente alla variazione fatta contemporaneamente di più fattori..la loro combinazione ottimale si ottiene quando, investendo l unità monetaria in un fattore, l imprenditore ottiene lo stesso aumento di ricavo che gli deriverebbe dall investire la stessa unità monetaria in uno qualsiasi degli altri fattori. 14
6 Rm1 Rm2 Rm Cm Cm Cm Appunti di estimo 2. Nel lungo periodo: Nel caso del lungo periodo, l imprenditore può agire strutturalmente sull azienda; può fare quindi delle considerazioni non più solo sui fattori variabili, ma anche agendo sui costi fissi (per esempio può decidere se ampliare la sua gelateria, cambiare la sede, ecc)...fino a quando ad un imprenditore conviene aumentare la produzione? RISPOSTA: ad un imprenditore conviene aumentare la produzione fino a quando il Costo Unitario Marginale (Cum) è al Prezzo di vendita (P) Soglia di convenienza nel lungo periodo Cum P 15
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