Direzione generale Risorse, Europa, Innovazione e Istituzioni. Anno 2017

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1 Direzione generale Risorse, Europa, Innovazione e Istituzioni Servizio Statistica, Comunicazione, Sistemi Informativi Geografici, Partecipazione Rapporto annuale sul movimento turistico e la consistenza ricettiva alberghiera e complementare in Emilia-Romagna Anno 2017 Bologna, 25 ottobre 2018

2 Inserire Sommario Sommario Presentazione... 4 L organizzazione della rilevazione, il campo di osservazione e il sistema di raccolta dei dati... 4 La normativa di riferimento... 5 In materia di segreto statistico e protezione dei dati personali... 6 Avvertenze relative ai dati del L andamento turistico in Emilia-Romagna nel Il complessivo regionale... 8 Alcuni indicatori sintetici riferiti ai flussi turistici Alcuni indicatori sintetici riferiti alla ricettività Grafici sull anno corrente e sull andamento nel tempo L evoluzione negli anni del movimento e della consistenza ricettiva Consistenza ricettiva grafici. Confronto tra il 2007 e il Analisi del movimento turistico per ambito turistico La Riviera Le Città capoluogo Le Località termali L Appennino Altre Località Tavole Statistiche Indici di utilizzo della ricettività alberghiera Tavole regionali Indici di utilizzo della ricettività alberghiera Tavole provinciali Riviera Tavole Statistiche

3 Città capoluogo Tavole Statistiche Località termali Tavole Statistiche Appennino Tavole Statistiche Altre località Tavole Statistiche Appendice Glossario Elenco dei comuni Fonte dei dati: Regione Emilia-Romagna a cura di Andrea Manganaro del Servizio Statistica, Comunicazione, Sistemi informativi geografici e Partecipazione

4 Presentazione L organizzazione della rilevazione, il campo di osservazione e il sistema di raccolta dei dati I dati qui pubblicati fanno riferimento a due rilevazioni di interesse pubblico inserite nel Programma Statistico Nazionale predisposto dall'istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) e approvato annualmente con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri: - la rilevazione sul movimento dei clienti negli esercizi ricettivi sia alberghieri che extra-alberghieri 1, che registra mensilmente gli arrivi e le presenze dei clienti italiani e stranieri per tipo e categoria di esercizio, per comune, per nazionalità di provenienza degli stranieri e per provincia e/o regione di provenienza dei clienti italiani; - la rilevazione sulla consistenza degli esercizi ricettivi che registra il numero di esercizi (e relativi letti, camere e bagni) nel comparto alberghiero ed extra-alberghiero 1 al 31 dicembre di ogni anno indipendentemente dal fatto che a tale data gli esercizi siano funzionanti o meno. L ISTAT è l organo cui compete il compito di effettuare queste rilevazioni. Per l esecuzione della rilevazione l ISTAT si avvale di organi intermedi, costituiti dagli uffici di statistica di enti territoriali con competenze specifiche in materia di turismo, nonché di enti e organismi territoriali non facenti parte del Sistema statistico nazionale, ai sensi degli artt. 2 e 4 del d.lgs. n.322/89. Fino al 31/12/2015 la funzione specifica della statistica turistica nella regione Emilia-Romagna è stata delegata alle Province. A partire dal 2016, questa funzione è stata riportata in capo alla Regione stessa, così come stabilito dalla L.R. n.13 del 30/07/2015 e successive modifiche. L'unità di rilevazione primaria delle due indagini è costituita dall'esercizio ricettivo. Esso trasmette i propri dati per via telematica all Ufficio Statistica della Regione Emilia-Romagna, che effettua la raccolta e l elaborazione dei dati, li riepiloga nel modello telematico ISTAT MOV/C (mensile), li trasmette all'istat, li elabora aggregandoli per provincia, per ambito turistico e per le principali località turistiche, e li diffonde attraverso il presente Rapporto Annuale, attraverso la pubblicazione mensile sul proprio sito Internet, ed attraverso l aggiornamento del proprio datawarehouse on-line ( Statistica self-service ). Poiché titolare della rilevazione è ISTAT, i dati del presente Rapporto, qualora differissero da quelli pubblicati successivamente da ISTAT, si intendono rettificati. 1 Vedi definizione di strutture extra-alberghiere nel Glossario

5 La normativa di riferimento - decreto legislativo 6 settembre 1989, n. 322, e successive modifiche ed integrazioni, Norme sul Sistema statistico nazionale e sulla riorganizzazione dell Istituto nazionale di statistica - artt. 6-bis (trattamento di dati personali), art. 7 (obbligo di fornire dati statistici), art. 8 (segreto d ufficio degli addetti agli uffici di statistica), art. 9 (disposizioni per la tutela del segreto statistico), art. 13 (Programma statistico nazionale); - decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, Codice in materia di protezione dei dati personali - art. 2 (finalità), art. 4 (definizioni), artt (diritti dell interessato), art. 13 (informativa), artt (soggetti che effettuano il trattamento), artt (trattamento per scopi statistici o scientifici); - Codice di deontologia e di buona condotta per i trattamenti di dati personali a scopi statistici e di ricerca scientifica effettuati nell ambito del Sistema statistico nazionale (allegato A.3 del decreto legislativo n. 196/2003); - Circolare ISTAT n. 32 del 28/10/2004 che introduce la rilevazione dei dati per comune, il nuovo modello MOV/C, il maggiore dettaglio delle tipologie ricettive rilevate (es. B&B distinti da altre strutture), la disaggregazione di molti Paesi esteri, ecc; - Circolare ISTAT n. 5 del 27/02/2012 che uniforma la rilevazione ai dettami del Regolamento CE, n. 692/2011, che ha abrogato la precedente Direttiva comunitaria 1995/57/CE; - Legge regionale 28 luglio 2004, n.16 (Disciplina delle strutture ricettive dirette all ospitalità), e successive modificazioni, con cui sono state stabilite le competenze in materia della Regione e dei Comuni; - Legge regionale 30 luglio 2015, n.13 (Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su Città Metropolitana, Province, Comuni e loro unioni), e successive modificazioni con le quali è stata riportata in capo alla Regione la funzione statistica in materia turistica. - Legge regionale 25 marzo 2016, n. 4 (Ordinamento turistico regionale Sistema organizzativo e politiche di sostegno alla valorizzazione e promo-commercializzazione turistica), e successive modificazioni, che ha abrogato e sostituito la Legge regionale 4 marzo 1998, n. 7 (Organizzazione turistica regionale), e che prevede, tra l altro, lo sviluppo di un servizio di statistica del turismo, nell'ambito del sistema statistico regionale; - Circolare ISTAT n del 21/03/2017 sulla rilevazione Movimento dei clienti negli esercizi ricettivi, anno 2017; - Circolare ISTAT prot del 20/03/2017 sulla rilevazione Capacità degli esercizi ricettivi, anno 2016.

6 In materia di segreto statistico e protezione dei dati personali I dati raccolti nell ambito della rilevazione del movimento dei clienti negli esercizi ricettivi sono tutelati dal segreto statistico e sottoposti alla normativa in materia di protezione dei dati personali e potranno essere utilizzati, anche per successivi trattamenti, esclusivamente per fini statistici dai soggetti del Sistema statistico nazionale. I medesimi dati potranno, altresì, essere comunicati per finalità di ricerca scientifica alle condizioni e secondo le modalità previste dall'art. 7 del Codice di deontologia per i trattamenti di dati personali effettuati nell'ambito del Sistema statistico nazionale e saranno diffusi in forma aggregata, in modo tale che non sia possibile risalire ai soggetti che li forniscono o ai quali si riferiscono. In particolare, per prevenire il rischio di identificazione, l ISTAT adotta la regola della soglia nella comunicazione e diffusione dei dati. Tale norma tecnica stabilisce che si considerano dati aggregati le combinazioni di modalità alle quali è associata una frequenza non inferiore ad una soglia prestabilita, ovvero un intensità data dalla sintesi dei valori assunti da un numero di unità statistiche non inferiore alla suddetta soglia. Il valore minimo attribuibile alla soglia è pari a tre. Per ciò che riguarda le finalità statistiche, titolare del trattamento dei dati personali è l'istat - Istituto nazionale di statistica, via Cesare Balbo 16, Roma. Responsabile del trattamento è il Direttore centrale per le statistiche economiche congiunturali sulle imprese, i servizi e l'occupazione. A partire dal 2016, in Emilia-Romagna il responsabile del trattamento dei dati è il responsabile del Servizio Statistica, Comunicazione, Sistemi Informativi Geografici, Educazione alla Sostenibilità e Partecipazione. I responsabili del trattamento sono tenuti ad informare i soggetti interessati dalla rilevazione circa le modalità della raccolta dei dati, la natura obbligatoria del conferimento degli stessi e la possibilità dell esercizio dei diritti di cui agli artt del decreto 196/03 Codice in materia di protezione dei dati personali. I responsabili sono altresì tenuti a trattare i dati nel rispetto delle misure di sicurezza, stabilite dagli artt. 31 e ss. del citato decreto 196/03. L'obbligo di risposta per questa rilevazione è sancito dalle schede IST e IST del Programma Statistico Nazionale (PSN), riferite rispettivamente alla rilevazione sulla Capacità degli esercizi ricettivi ed alla rilevazione sul Movimento dei clienti negli esercizi ricettivi, così come previsto dall'art. 7 del d.lgs. n. 322/1989, e successive modifiche e integrazioni.

7 Avvertenze relative ai dati del ) L'elenco complessivo dei Comuni, con indicazione dell'ambito di appartenenza, è contenuto nell'appendice. Per mantenere la confrontabilità dei dati la classificazione di ambito, assegnata sulla base della valenza turistica prevalente, è la medesima adottata negli anni precedenti (vedi Rapporti Annuali ). A partire dal 2018, si procederà con l adozione di una nuova classificazione delle località turistiche in ambiti. 2) Come negli anni precedenti, anche per il 2017 le tabelle si riferiscono alle strutture ricettive alberghiere e complementari; i dati relativi agli alloggi in affitto gestiti in forma non imprenditoriale, invece, non vengono pubblicati, sia perché il dato è ancora rilevato con modalità eterogenee nei vari territori, sia per fornire un dato allineato con quello pubblicato dall ISTAT, che è anch esso al netto degli alloggi gestiti in forma non imprenditoriale. 3) A partire dal 2016 è stato istituito un sistema di diffusione dettagliato dei dati consolidati (2016 e 2017) sul portale regionale della statistica ( ), sia per ciò che riguarda la domanda turistica (movimento), sia per ciò che riguarda l offerta (consistenza ricettiva). Si conferma anche per quest anno, pertanto, l opportunità di alleggerire la presente pubblicazione, riportando soltanto le tavole statistiche che non sono presenti in linea. Per quanto concerne le tavole provinciali sul movimento turistico, in particolare, si rinvia esplicitamente alle tavole pubblicate in linea. 4) Per lo stesso motivo, si rinvia alle tavole pubblicate nel link più sopra indicato anche per ciò che riguarda tutti i dati sulla consistenza ricettiva, che sono stati integralmente stralciati nella presente pubblicazione. Vengono qui riportate, invece, le tavole riferite agli indici di utilizzo della ricettività alberghiera ed extra-alberghiera, nonché tutte le distribuzioni del movimento turistico per categoria, sia con riferimento alla tipologia alberghiera, sia per quella extra-alberghiera.

8 L andamento turistico in Emilia-Romagna nel 2017 Il complessivo regionale Nell anno 2017 si sono verificati arrivi e presenze nelle strutture alberghiere e complementari. Rispetto all anno precedente sono aumentati sia gli arrivi (+ 7,1%), sia le presenze (+ 6,0%). Conseguentemente al maggior incremento degli arrivi rispetto alle presenze, la durata del soggiorno fa registrare anche per il 2017 un ulteriore lieve contrazione: la permanenza media è quindi diminuita dai 3,84 giorni del 2014 ai 3,76 del 2015, ai 3,67 del 2016, fino ai 3,63 del L'aumento del flusso turistico nel 2017 è stato dunque più marcato rispetto a quello osservato nel 2016, che a sua volta era stato superiore a quello del Per ciò che riguarda gli arrivi, in particolare, l'incremento è stato lievemente superiore tra gli stranieri (+7,5%) rispetto agli italiani (+7,0%), mentre per ciò che riguarda le presenze l incremento è stato pressoché analogo tra i due gruppi (+5,9% per gli italiani, +6,1% per gli stranieri). Si rafforza, pertanto, la crescita del flusso turistico in Regione, facendo registrare nell ultimo anno un nuovo record sia per ciò che riguarda gli arrivi, sia per le presenze. Il dato più alto prima della crisi era stato quello registrato nel 2008, con arrivi e presenze: da quel momento si è assistito ad una progressiva riduzione della permanenza media, per effetto di una sostanziale tenuta degli arrivi (che già dal 2011 hanno stabilmente superato i 9 milioni, pur subendo una lieve contrazione tra il 2012 ed il 2013) e di un calo, invece, delle permanenze che hanno toccato il minimo nel periodo nel 2014 con A partire dal 2015, si è assistito quindi ad una netta e sempre più marcata ripresa del flusso turistico: già nel 2016 si è toccato un nuovo record con gli arrivi che per la prima volta hanno superato la soglia dei 10 milioni ( ); nel 2017, come si è detto, è stata superata anche la soglia degli 11 milioni. Quanto alle presenze, nel 2017 si è superato per la prima volta il livello precrisi del 2008, superando la soglia dei 40 milioni. Nell arco del periodo, la permanenza media è scesa dalle 4,41 notti del 2007 alle 3,63 già ricordate per il Le tendenze osservate nel 2017 per quanto riguarda la distribuzione dei flussi turistici per ambito turistico sono sostanzialmente analoghe a quelle rilevate nell anno precedente. Il flusso turistico continua ad essere nettamente prevalente in riviera, ma con una flessione nella quota degli arrivi che passano dal 52,7% al 51,9% (nel decennio precedente tale quota era stabile attorno al 54,5%), e nella quota delle presenze che passano dal 71,9% al 71,1% (negli anni precedenti era attorno al 73,7%). Questo calo è compensato quasi integralmente dall aumento registrato nelle città capoluogo, dove la quota di arrivi registra un ulteriore lieve incremento da 26,7% a 26,9% (era attorno al 23,5% a fine decennio scorso), e le presenze dal 14,6% al 15% (costituivano circa l 11,7% dieci anni fa). Tra gli altri ambiti turistici, si rileva un aumento della quota di arrivi e presenze presso le altre località, che compensa i lievi cali delle relative quote delle località termali: la quota di arrivi nelle altre località è cresciuta

9 dall 8,8% al 9,4%, e le presenze dal 14,5% al 15,3%, mentre rimangono residuali le quote destinate alle località termali e a quelle dell Appennino. Tra le prime, la quota di arrivi è scesa dal 3,5% al 3,3%, e quella delle presenze dal 2,8% al 2,5%; tra le seconde, invece, la quota del flusso turistico è rimasta sostanzialmente stabile rispetto al 2016, arrestando così la continua flessione degli anni precedenti (gli arrivi costituiscono circa il 2,6% del flusso regionale, e le presenze circa l 1,9%). Questi in sintesi i risultati che hanno caratterizzato il 2017: Si rafforza l incremento sia degli arrivi che delle presenze: per i primi, si è passati dal 5,2% del 2015 al 6% del 2016 fino al 7,1% del 2017; per le presenze, l aumento è stato dal 2,9% del 2015 al 3,5% del 2016, fino al 6% del La riduzione della permanenza media è confermata anche quest anno, sia tra i turisti italiani che tra quelli stranieri: per i primi si è scesi dalle 3,68 notti del 2016 alle 3,64; per i secondi, dalle 3,64 alle 3,59 (nel 2009 erano pari, rispettivamente, a 4,39 e 4,41). A differenza di quanto si è visto nell anno precedente, nel 2017 il calo della permanenza riguarda soprattutto le località termali, scendendo da 2,95 a 2,71 notti. Altrove le variazioni sono state più contenute: stabile a 2,77 la durata nelle località dell Appennino, e a 2,23 nelle altre località; lievissima diminuzione per le località della Riviera, da 5,00 a 4,98 notti, e lievissimo aumento, viceversa, per le città capoluogo, da 2,00 a 2,02. Gli incrementi più rilevanti sono stati osservati soprattutto nelle altre località, con incrementi a doppia cifra sia per gli arrivi che per le presenze: rispettivamente +13,3% e +13%. L unico ambito in cui si è registrata una flessione, limitatamente alle presenze, è quello delle località termali: -7,2%, pur a fronte di piccolo aumento degli arrivi (+0,9%). Altrove si sono rilevati incrementi importanti, specie nelle città capoluogo (+8% gli arrivi, +9,3% le presenze) e nelle località dell Appennino (+7,9% per gli arrivi, +7,8% per le presenze). Più contenuta, invece, la crescita registrata nelle località della Riviera: +5,3% per ciò che riguarda gli arrivi, +4,9% per le presenze. Per quanto riguarda le provenienze dei turisti italiani, gli incrementi più marcati si sono registrati da parte dei molisani (+11,4% gli arrivi, +14,5% le presenze), dei campani (+9,9% e +11,2% rispettivamente), degli abruzzesi (+12,2% e +9,1%) e dei sardi (+9,7% e +10,1%). Rilevante anche l aumento del turismo intraregionale, che ha fatto registrare un +7,3% negli arrivi e +11,6% nelle presenze. L unica variazione negativa riguarda, invece, le provenienze dalla provincia di Trento, limitatamente alle presenze (con un calo del -6,1%), mentre gli arrivi hanno comunque fatto segnare anche in questo caso un piccolo incremento (+0,8%). Per ciò che riguarda, invece, le provenienze dall estero (limitando l analisi ai gruppi nazionali più consistenti), gli incrementi più significativi si sono registrati da parte dei russi (+21,9% gli arrivi, +22,7% le presenze), dei polacchi (+7,7% e +17,6%, rispettivamente), dei rumeni (+14,7 e +12,7%), degli statunitensi (+9,4% e +11,7%) e dei cinesi (+13% e +13,8%). Lievi diminuzioni si sono registrate, invece, da parte dei belgi (-1,1% per gli arrivi e -5% per le presenze), e limitatamente alle presenze da parte dei francesi (-0,2%, a fronte però di una crescita degli arrivi del 2%) e degli svizzeri (-0,6%, ma con una crescita degli arrivi del +4,2%).

10 Nel corso del 2017, gli incrementi più consistenti sono stati registrati nelle strutture extra-alberghiere (+10,4 per gli arrivi e +13,8% per le presenze), in particolare negli alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale (+22,3% per gli arrivi e +15,6% per le presenze), e nei campeggi e villaggi turistici (rispettivamente +4,0% e +16,5%) e nei B&B (+15,4% e +18,4%). Buona la crescita anche nel settore alberghiero, con un incremento degli arrivi pari al +6,6% negli arrivi e +4,0% nelle presenze, in particolare negli alberghi a 5 stelle (+26,8% per gli arrivi e +27,7% per le presenze). La distribuzione del movimento per mese Anche nel 2017 agosto si è confermato essere il mese con il più alto flusso turistico in termini di presenze, ma con una percentuale ancora in calo rispetto al totale annuo: il 24,0%, contro il 25,1% del 2016 ed il 25,8% del Per ciò che riguarda gli arrivi, inoltre, è stato confermato anche nel 2017 il sorpasso del mese di luglio su quello di agosto: gli arrivi sono stati nel mese di luglio il 16,1% del totale annuo, contro il 15,5% di agosto. È ulteriormente diminuita, in particolare, la quota dei turisti italiani nel mese di agosto, scendendo dal 18,4% del 2015 al 17,0% del 2016 ed al 16,0% del 2017 per ciò che riguarda gli arrivi, e dal 27,5% del 2015 al 26,7% del 2016 ed al 25,6% del 2017 relativamente alle presenze. Per ciò che riguarda i turisti stranieri, invece, luglio si conferma il mese preferito per visitare le mete emiliano-romagnole, sebbene la quota degli arrivi sul totale sia scesa in questo mese dal 18,8% al 17,8%, e quella delle presenze sia scesa dal 23,2% al 22,6%. Più in generale, si conferma anche nel 2017 la tendenza alla diffusione dei flussi turistici al di fuori dei mesi estivi: nei 5 mesi più caldi, da maggio a settembre, gli arrivi sono scesi dal 67,2% del 2015 al 65,1% del 2016 ed al 63,83% del 2017, mentre le presenze sono scese, rispettivamente, dall 80,7% al 78,4% ed al 77,2%. L'incremento più marcato è stato registrato nel mese di aprile, con una crescita degli arrivi del +35,0% e delle presenze del 45,6%. Questo è chiaramente dovuto al fatto che la Pasqua sia caduta attorno alla metà del mese, in un periodo caratterizzato da tempo caldo e stabile. Viceversa, l unico mese in cui è stata registrata una diminuzione del flusso turistico è quello di marzo (nel 2016 la Pasqua cadde in quel mese), con un calo degli arrivi del -7,1% e delle presenze del -7,7%. In tutti gli altri mesi si è registrata una crescita, in modo particolare nel mese di giugno (+17,4% per gli arrivi e +13,9% per le presenze) e nei mesi più freddi, in particolare gennaio, novembre e dicembre (mediamente +11,5% per gli arrivi e +10,3% per le presenze). La distribuzione del movimento per provincia La distribuzione dei flussi per provincia nel 2017 registra l incremento più marcato registrato in alcune provincie emiliane, in particolare quelle di Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ferrara (nelle prime tre anche per effetto di una maggiore copertura della rilevazione rispetto agli anni precedenti), mentre è in lieve calo la quota di arrivi e presenze nelle provincie di Parma e Rimini. La ripartizione è sintetizzata nello schema seguente:

11 Distribuzione percentuale degli arrivi e delle presenze nel 2017 per provincia Provincia arrivi presenze Provincia arrivi presenze Piacenza 2,3% 1,2% Parma 6,1% 4,0% Reggio Emilia 3,4% 2,0% Modena 6,0% 3,8% Bologna 19,8% 11,5% Ferrara 5,5% 7,5% Ravenna 14,0% 16,7% Forlì-Cesena 10,2% 13,4% Rimini 32,6% 39,8% Emilia-Romagna 100,0% 100,0% Rispetto al 2016 si è registrata una flessione, limitatamente alle sole presenze, nella sola provincia di Parma: -6,2%. In tutte le altre provincie, e su Parma anche per gli arrivi, sono stati osservati degli aumenti, in alcuni casi anche particolarmente marcati, come si è detto più sopra: nella provincia di Reggio Emilia, ad esempio, si è registrato un incremento degli arrivi pari al +17,2% e delle presenze pari al +19,9%. Nella provincia di Bologna, l aumento degli arrivi è stato pari al +11,5% e quello delle presenze è stato del +16,1%. Incrementi meno cospicui, ma pur sempre rilevanti, si sono osservati anche in tutte le provincie, specie in quelle di Modena e di Ferrara, come si può evincere dalla seguente tabella. Variazioni percentuali degli arrivi e delle presenze nel 2017 per provincia rispetto al 2016 Provincia arrivi presenze Provincia arrivi presenze Piacenza 3,3% 1,7% Parma 1,7% -6,2% Reggio Emilia 17,2% 19,9% Modena 11,9% 8,5% Bologna 11,5% 16,1% Ferrara 7,5% 15,6% Ravenna 8,4% 4,2% Forlì-Cesena 4,4% 7,9% Rimini 4,4% 2,5% Emilia-Romagna 7,1% 6,0%

12 La distribuzione del movimento per Paese di provenienza La percentuale di turisti residenti in Italia sul totale dei turisti è rimasta sostanzialmente analoga a quella dei due anni precedenti, sia per ciò che riguarda gli arrivi, sia per le presenze, e rappresenta rispettivamente il 73,0% ed il 73,3%. La Lombardia rimane, come sempre, la regione da cui provengono i flussi più consistenti, in considerazione della sua dimensione demografica mediamente più che doppia rispetto alle altre regioni italiane; tuttavia, la quota proveniente da questa regione sul totale del flusso turistico italiano è in ulteriore lieve diminuzione: gli arrivi sono scesi dal 26,6% del 2015 al 26,1% del 2016 ed al 25,9% del Analogamente, le presenze sono scese, rispettivamente, dal 31,6% al 31,2% ed al 30,5%. Si rafforza, viceversa, la quota di turismo interno, ovvero quella dei residenti in Emilia- Romagna, almeno per ciò che riguarda le presenze, che passano dal 20,6% al 21,7% del totale; stabile, invece, la quota degli arrivi al 19,1% (era al 19% nel 2016). Si confermano al terzo posto il Piemonte per ciò che riguarda le presenze, sebbene tale quota sia in ulteriore lieve discesa (costituiscono l 8,5% del totale, contro l 8,7% del 2016 e l 8,9% del 2015), ed il Veneto per ciò che riguarda gli arrivi (al 7,6% del totale, pressoché stabile rispetto al 2015); allo stesso modo, si confermano al quinto posto la Toscana per ciò che riguarda le presenze (5,4% del totale, pressoché stazionario) ed il Lazio per gli arrivi (7,1%, stessa percentuale del 2016). I turisti stranieri costituiscono il 27,0% degli arrivi e il 26,7% delle presenze, percentuali pressoché identiche a quelle del L'incremento è più marcato nelle strutture extra-alberghiere sia per quanto concerne gli arrivi (+12,5%), sia per le presenze (+9,4%), anche se questa componente costituisce soltanto poco più di un terzo degli arrivi e poco più di un quinto delle presenze degli stranieri registrati in regione. Rilevante, comunque, anche l incremento registrato nelle strutture alberghiere (rispettivamente +6,7%, e +5,3% rispetto al 2016). Tutti i segmenti del mercato straniero hanno fatto registrare degli incrementi nel 2017 rispetto all anno precedente, con la sola eccezione delle provenienze dal Benelux, le cui presenze hanno segnato una lieve flessione del -1,2% (pur a fronte di un aumento degli arrivi del +1,3%). La crescita più robusta, in particolare, è stata registrata dal flusso proveniente dai cosiddetti Brics, ovvero dai mercati emergenti, con un aumento degli arrivi del +16,8% e delle presenze del +19,3%. Per questi Paesi gli incrementi vanno da un minimo registrato dai Sudafricani (+10,8% per gli arrivi, +8,0% per le presenze), ad un massimo riscontrato da parte dei turisti indiani per gli arrivi (+22,3%) e russi per le presenze (+22,7%).

13 La distribuzione del movimento per tipologia di struttura ricettiva La distribuzione del flusso turistico del 2017 tra le strutture alberghiere e quelle extra-alberghiere ha segnato un piccolo recupero delle seconde sulle prime: la percentuale di arrivi nelle strutture alberghiere è scesa all 86,3% del totale (era all 86,7% nel 2016) e quella delle presenze al 78,4% (era pari al 79,9% nel 2016). Si tratta di una lieve inversione di tendenza rispetto a quanto osservato nei due anni precedenti. Tra le strutture alberghiere, le tipologie ampiamente più frequentate restano sempre gli alberghi a 3 e 4 stelle, con percentuali appena inferiori a quelle del 2016: il 75,1% degli arrivi (era il 75,7% nel 2016 ed il 75,3% nel 2015) ed il 64,4% delle presenze (era il 65,9% nel 2016 ed il 65,1% nel 2015). Anche in questo caso, quindi, si tratta di un inversione di tendenza. Rispetto al totale del flusso nelle strutture alberghiere, negli alberghi a 3 e 4 stelle si è registrato l 87,0% degli arrivi (era l'87,3% nel 2016) e l 82,2% delle presenze (era l'82,5% nel 2016). Come si è detto, l incremento più marcato tra queste strutture si è registrato negli alberghi a 5 stelle (+26,8% per gli arrivi e +27,7% per le presenze); in tutti gli altri (da 1 a 4 stelle) la crescita degli arrivi è stata compresa tra il 6% e l 8% e quella delle presenze tra il 3% e l 8%. Di conseguenza, la quota di arrivi e di presenze sul totale nelle strutture extra-alberghiere è cresciuta, rispettivamente, al 13,7% ed al 21,6% (erano al 13,3% ed al 20,1% nel 2016). Tra queste, la quota più rilevante è costituita, come di consueto, dai campeggi e dai villaggi turistici, i cui arrivi rappresentano il 5,9% del totale, e le presenze il 11,8% del totale (rispettivamente il 43,1% ed il 54,4% del flusso nelle strutture extra-alberghiere). Si è già visto che tra queste strutture l incremento più rilevante è stato osservato negli alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale (+22,3% per gli arrivi e +15,6% per le presenze). Crescite importanti sono state riscontrate anche nelle altre tipologie di strutture (pur trattandosi di flussi di entità molto più marginale), in particolare nei rifugi di montagna (+22,7% gli arrivi e +29,5% le presenze) e nei B&B (+15,4% e +18,4%). La consistenza ricettiva regionale al 31/12/2017 Nel complesso si è assistito nel 2017 ad una cospicua riduzione del numero di strutture ricettive, specie di quelle alberghiere di livello medio-basso, pur a fronte di un aumento del flusso turistico. Ne consegue un aumento degli indici di utilizzo delle strutture. Il patrimonio ricettivo alberghiero alla fine del 2017 si configurava nel seguente modo: fra alberghi e residenze turistiche (erano nel 2016); complessivamente posti letto (erano ); strutture che hanno mediamente 34,1 camere e 67,1 posti letto; un rapporto medio tra bagni e camere pari a 1,03 e superiore all unità per tutte le categorie tranne che per gli alberghi ad 1 stella dove tale rapporto è pari a 0,97; indice di occupazione delle camere pari al 50,7% (a fronte del 46,1% del 2016 e del 40,1% del 2015); indice di utilizzo dei letti: 29,9% se non si considerano le chiusure stagionali (indice lordo, era pari al 28,0% nel 2016); 53,1%se ci si riferisce ai periodi di apertura effettiva (indice netto, era pari al 48,2% nel 2016).

14 Dopo un continuo aumento degli alberghi a 5, 4 e 3 stelle registrato nel decennio , nel corso del 2017 si è assistito ad una brusca riduzione di questi esercizi da a unità (-85 unità, corrispondente al -2,9%); i posti letto relativi a queste tipologie di alberghi sono scesi dai del 2016 ai del 2017 (-1,8%). Molto più marcata è stata la diminuzione delle strutture ad 1 e 2 stelle, che nell insieme sono calate di 82 unità (da a 1.162), pari al -6,6%; analogamente, i posti letto sono diminuiti di unità, pari al -5,6%. Stazionario l andamento delle 284 residenze turistiche nel 2017 (erano 283 l anno precedente); in lieve crescita, invece, i posti letto, dai del 2016 ai del Nel comparto extra-alberghiero si contavano a fine 2017: 130 fra campeggi e villaggi turistici (erano 133 l anno precedente), per posti letto (erano ); 770 alloggi agro-turistici (erano 846 l anno precedente) con posti letto (erano ); bed & breakfast (erano l anno precedente) con posti letto (erano ); alloggi dati in affitto da imprese turistiche; erano soltanto nel 2016, ma questo a causa di un diverso criterio di misura che teneva conto delle agenzie e non dei singoli alloggi; in effetti, il numero di posti letto è rimasto grossomodo dello stesso ordine di grandezza, salendo dai del 2016 ai del 2017; 245 (erano 281 nell anno precedente) altre tipologie di strutture (ostelli della gioventù, case per ferie e rifugi di montagna), per un totale di posti letto complessivi (erano ).

15 Alcuni indicatori sintetici riferiti ai flussi turistici Dati regionali Presenze turistiche medie Indicatori di sostenibilità - dati giornalieri Pressione turistica Densità turistica Densità residenziale Altri indicatori 2017 indicatori di sostenibilità - dati giornalieri Durata media del soggiorno Incidenza turismo straniero (arrivi) Incidenza turismo straniero (presenze) ,5% 4,9 198,6 3,63 27,0% 26,7% Indicatori di sostenibilità - dati giornalieri Dati regionali per mese Presenze turistiche medie Pressione turistica Densità turistica Densità residenziale Densità abitativa Gennaio ,7% 1,4 198,5 199,9 Febbraio ,7% 1,4 198,5 199,9 Marzo ,9% 1,8 198,5 200,3 Aprile ,7% 3,4 198,6 202,0 Maggio ,7% 3,4 198,6 202,0 Giugno ,8% 9,6 198,6 208,2 Luglio ,3% 12,5 198,6 211,1 Agosto ,0% 13,8 198,6 212,5 Settembre ,8% 5,6 198,7 204,3 Ottobre ,1% 2,1 198,7 200,8 Novembre ,9% 1,7 198,7 200,4 Dicembre ,8% 1,6 198,7 200,3

16 Indicatori di sostenibilità - dati giornalieri Dati provinciali 2017 Presenze turistiche medie Pressione turistica Densità turistica Densità residenziale Densità abitativa Piacenza ,5% 0,5 111,1 111,6 Parma ,0% 1,3 130,2 131,5 Reggio nell'emilia ,4% 1,0 232,9 233,9 Modena ,6% 1,6 261,6 263,2 Bologna ,2% 3,4 273,3 276,7 Ferrara ,4% 3,1 132,4 135,5 Ravenna ,7% 9,9 211,0 220,9 Forlì-Cesena ,7% 6,2 166,2 172,4 Rimini ,9% 50,6 391,1 441,7 LEGENDA Pressione turistica: incremento medio giornaliero della popolazione dovuto alla presenza dei turisti alloggiati Densità turistica: numero medio giornaliero di turisti per Kmq Densità residenziale: numero di residenti per Kmq Densità abitativa: numero medio giornalieri di turisti + numero residenti per Kmq

17 Alcuni indicatori sintetici riferiti alla ricettività strutture ricettive complessive Dati regionali Tasso di ricettività Densità di ricettività Dimensione media (posti letto) ,3 20,4 29,3 strutture alberghiere Dimensione media alberghiera (posti letto) Dimensione media alberghiera (camere) Indicatore di qualità alberghiera (esercizi) Indicatore di qualità alberghiera (posti letto) Tasso di utilizzo alberghiero lordo 67,1 34,1 2,5 5,3 29,9% strutture ricettive complessive dati provinciali Tasso di ricettività Densità di ricettività Dimensione media (posti letto) Piacenza 2,9 3,3 22,6 Parma 4,3 5,6 18,5 Reggio nell'emilia 2,1 4,9 26,1 Modena 2,8 7,4 25,8 Bologna 3,7 10,3 19,8 Ferrara 14,0 18,5 12,9 Ravenna 19,5 41,3 44,0 Forlì-Cesena 15,2 25,5 37,0 Rimini 51,9 203,2 44,8

18 strutture alberghiere Dimensione media alberghiera (posti letto) Dimensione media alberghiera (camere) Indicatore di qualità alberghiera (esercizi) Indicatore di qualità alberghiera (posti letto) Tasso di utilizzo alberghiero lordo LEGENDA 43,6 22,3 1,5 3,9 25,3% 60,0 33,5 2,6 8,1 27,9% 50,3 26,3 2,6 6,2 30,0% 53,5 27,6 2,0 4,7 30,0% 83,9 44,1 2,5 9,2 43,2% 68,9 29,5 2,8 7,4 27,9% 79,5 37,8 4,8 9,5 30,7% 68,1 34,3 3,3 7,5 29,3% 65,4 33,7 2,1 4,0 27,8% Tasso di ricettività: numero di letti ogni 100 abitanti Densità di ricettività: numero di letti per Kmq Dimensione media: rapporto fra numero di letti (o numero di camere) e numero di strutture ricettive Indicatore di qualità alberghiera: rapporto fra l'insieme degli alberghi (o dei posti letto) a 3,4,5 stelle e l'insieme di quelli ad 1 e 2 stelle Tasso di utilizzo alberghiero lordo: rapporto fra presenze e posti letto disponibili; il tasso lordo è la percentuale di utilizzo medio annuo nell'ipotesi che tutti gli alberghi fossero aperti per l'intero anno (366 giorni), quindi senza tener conto delle chiusure stagionali.

19 Grafici sull anno corrente e sull andamento nel tempo Anno 2017 L andamento mensile degli arrivi per provenienza Italiani Stranieri

20 Anno 2017 L andamento mensile delle presenze per provenienza Italiani Stranieri

21 Anno 2017 La distribuzione delle presenze per ambito turistico 2,0% 9,4% 2,5% Riviera Città capoluogo 15,0% Località termali Appennino 71,1% Altre località

22 Anno 2017 La distribuzione delle presenze per tipologia ricettiva 5,7% 4,1% 21,4% Alberghi a 5 e 4 stelle 11,8% Alberghi a 3 stelle Alberghi a 2 e 1 stella 5,3% Residenze Turistiche Alberghiere Campeggi e villaggi turistici 7,9% Alloggi gestiti in forma imprendit Altre strutture ricettive* 43,8% * = Alloggi agroturistici, Ostelli della gioventù, Case per ferie, Rifugi di montagna e Bed & Breakfast

23 Anno 2017 La distribuzione delle presenze per provenienza 6,0% 6,8% 3,8% 22,4% Lombardia Emilia-Romagna Piemonte 4,3% Veneto Altre regioni settentrionali 5,9% Regioni del Centro Italia Regioni meridionali 8,7% 15,9% Germania Francia + Benelux Paesi dell'europa dell'est* Altri Paesi europei 10,6% 4,1% 5,5% 6,2% Paesi extra-europei * = Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Ungheria, Croazia, Russia, Ucraina

24 L evoluzione negli anni del movimento e della consistenza ricettiva Arrivi e presenze in strutture alberghiere e complementari della Regione Emilia-Romagna per provenienza Italiani Stranieri Totali Anno Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

25 Consistenza ricettiva valori assoluti. Confronto tra il 2007 e il 2017 STRUTTURE ALBERGHIERE Residenze turistiche Anno Stelle 4 stelle 3 Stelle 2 Stelle 1 Stella alberghiere Totale Esercizi Letti Camere Bagni Letti/esercizi Residenze Anno Stelle 4 stelle 3 Stelle 2 Stelle 1 Stella turistiche alberghiere Totale esercizi letti STRUTTURE EXTRA-ALBERGHIERE Anno 2017 Alloggi in affitto in forma imprenditoriale Campeggi e villaggi turistici Agriturismo B&B Altre strutture ricettive* Totale Esercizi Letti Letti/esercizi 4,76 748,18 13,14 4,27 65,97 15,18 Anno 2007 Alloggi in affitto in forma imprenditoriale Campeggi e villaggi turistici Agriturismo B&B Altre strutture ricettive* Totale esercizi letti Letti/esercizi 10,88 693,92 13,02 4,32 81,34 39,61 * = Ostelli della gioventù, Case per ferie, Rifugi di montagna

26 Consistenza ricettiva distribuzione percentuale. Confronto tra il 2007 e il 2017 STRUTTURE ALBERGHIERE Residenze turistiche Anno Stelle 4 stelle 3 Stelle 2 Stelle 1 Stella alberghiere Totale Esercizi 0,3% 9,9% 56,2% 19,4% 7,6% 6,6% 100,0% Letti 0,8% 19,1% 59,4% 11,6% 3,3% 5,9% 100,0% Residenze Anno Stelle 4 stelle 3 Stelle 2 Stelle 1 Stella turistiche alberghiere Totale esercizi 0,2% 8,1% 52,0% 23,7% 11,8% 4,2% 100,0% letti 0,4% 16,5% 58,7% 15,6% 5,2% 3,5% 100,0% STRUTTURE EXTRA-ALBERGHIERE Anno 2017 Alloggi in affitto in forma imprenditoriale Campeggi e villaggi turistici Agriturismo B&B Altre strutture ricettive* Totale Esercizi 70,8% 1,2% 6,9% 19,0% 2,2% 100,0% Letti 22,2% 57,0% 6,0% 5,4% 9,4% 100,0% Anno 2007 Alloggi in affitto in forma imprenditoriale Campeggi e villaggi turistici Agriturismo B&B Altre strutture ricettive* Totale esercizi 42,5% 3,8% 13,9% 33,0% 6,5% 100,0% letti 11,7% 66,2% 4,6% 3,6% 13,3% 100,0% * = Ostelli della gioventù, Case per ferie, Rifugi di montagna

27 Consistenza ricettiva grafici. Confronto tra il 2007 e il 2017 Anno 2017 Distribuzione degli esercizi per tipologia ricettiva Agriturismi; 5,0% Altro extra-alb*; 2,4% Alb a 4 e 5 stelle + RTA; 4,7% B&B; 13,7% Alb a 3 stelle; 15,6% Alb a 2 e 1 stella; 7,5% Alloggi affitto forma imprendit; 51,1% * = Campeggi, aree attrezzate, villaggi turistici, Ostelli della gioventù, Case per ferie e Rifugi di montagna. N.B. Il forte aumento della percentuale di strutture extra-alberghiere nel 2017 è da attribuirsi al mutato criterio di conteggio degli alloggi in affitto in forma imprenditoriale : fino al 2016 si contava 1 esercizio per ogni anagrafica, ovvero per ogni singola agenzia, a prescindere dal numero di appartamenti gestiti; dal 2017, viceversa, si conta 1 esercizio per ogni singolo appartamento gestito. Gli alloggi in affitto in forma imprenditoriale sono così passati dai del 2016 ai del 2017.

28 Anno 2017 Distribuzione dei posti letto per tipologia ricettiva Altro extra-alb*; 24,6% Alb a 4 e 5 stelle + RTA; 16,2% Agriturismi; 2,2% B&B; 2,0% Alloggi affitto forma imprendit; 8,2% Alb a 3 stelle; 37,4% Alb a 2 e 1 stella; 9,4% * = Campeggi, aree attrezzate, villaggi turistici, Ostelli della gioventù, Case per ferie e Rifugi di montagna.

29 Anno 2007 Distribuzione degli esercizi per tipologia ricettiva Agriturismi; 5,8% Altro extra-alb*; 4,4% Alb a 4 e 5 stelle + RTA; 7,3% B&B; 13,8% Alb a 3 stelle; 30,3% Alloggi affitto forma imprendit; 17,7% Alb a 2 e 1 stella; 20,7% * = Campeggi, aree attrezzate, villaggi turistici, Ostelli della gioventù, Case per ferie e Rifugi di montagna.

30 Anno 2007 Distribuzione dei posti letto per tipologia ricettiva Altro extra-alb*; 25,2% Alb a 4 e 5 stelle + RTA; 14,1% Agriturismi; 1,4% B&B; 1,1% Alloggi affitto forma imprendit; 3,7% Alb a 3 stelle; 40,3% Alb a 2 e 1 stella; 14,3% * = Campeggi, aree attrezzate, villaggi turistici, Ostelli della gioventù, Case per ferie e Rifugi di montagna.

31 Analisi del movimento turistico per ambito turistico La Riviera La Riviera rimane naturalmente l ambito turistico preponderante della regione. Nel 2017 sono stati registrati arrivi (+5,7% rispetto all anno precedente) e presenze (+4,9%). La permanenza media è stata quindi pari a 4,97 notti, in lievissima flessione rispetto alle 5 notti dell anno precedente. Flessione che è stata registrata, in particolare, tra le strutture alberghiere (da 4,62 a 4,51 notti), mentre in quelle extra-alberghiere si è osservato un lieve incremento, da 7,34 a 7,84. L incremento del flusso turistico in Riviera è stato lievemente superiore per i turisti stranieri, i cui arrivi sono cresciuti di unità (+5,7%), e le presenze di unità (+5,5%). Notevole, comunque, anche la crescita dei turisti italiani in Riviera, con un aumento degli arrivi di unità (+5,2%) e delle presenze di unità (+4,7%). La permanenza media ha pertanto subito una lievissima diminuzione per entrambi i gruppi: da 4,77 a 4,74 notti per gli italiani, e da 5,91 a 5,90 per gli stranieri. La provenienza dei turisti italiani in Riviera è sintetizzata dalla seguente tabella, in cui sono riportati l incidenza percentuale delle presenze dalle principali regioni italiane, e le rispettive variazioni percentuali rispetto all'anno precedente (sia per gli arrivi che per le presenze): in termini di presenze, l incremento di gran lunga più rilevante è quello relativo al flusso interno, ovvero ai residenti in Emilia-Romagna. Tutti i flussi più rilevanti provenienti dalle altre regioni hanno registrato, viceversa, incrementi più contenuti rispetto alla media nazionale, con la sola eccezione del Veneto. Regione italiana di provenienza Incidenza % sul mercato italiano Variazione arrivi % rispetto al 2016 Lombardia 35,8% 5,4% 3,0% Emilia-Romagna 22,9% 7,3% 12,6% Piemonte 9,1% 3,6% 2,1% Veneto 7,8% 5,9% 5,1% Toscana 4,9% 3,9% 1,5% Lazio 3,9% 3,0% 1,5% Umbria 2,3% 2,3% -0,8% Campania 2,0% 5,2% 3,9% Altre regioni italiane 11,2% 4,4% 1,2% TOTALE ITALIA 100,0% 5,2% 4,7% Variazione presenze % rispetto al 2016

32 L incidenza percentuale dei bacini esteri di provenienza dei turisti in Riviera è riportata nella tabella seguente. Anche in questo caso sono riportate le rispettive variazioni percentuali rispetto al 2016, sia per ciò che concerne gli arrivi, sia per le presenze. Si sottolinea, in particolare, il marcato incremento dei flussi provenienti dai Paesi dell Est, in particolare dalla Russia, con una crescita di oltre il 20% sia per gli arrivi che per le presenze. Siamo ancora lontani dall entità dei flussi che caratterizzavano i russi nel 2013, quando in Riviera si registravano oltre 230mila arrivi e circa 1.135mila presenze (quasi il doppio rispetto ai circa 120mila arrivi ed alle 650mila presenze del 2017); tuttavia questa ripresa ha consentito la riconquista del terzo posto tra i gruppi nazionali esteri più presenti in Riviera, a fronte di un lieve calo, invece, delle nazionalità dell Europa occidentale (Francia -2%, Paesi Bassi -1,2%, Austria -0,3%, Belgio -7%, per ciò che riguarda la presenze), con la sola eccezione dei tedeschi (+6,2%), che rimangono di gran lunga il gruppo nazionale più presente. Aumenti importanti sono stati rilevati anche tra i polacchi (+18%) ed i cechi (+10,4%). Bacino estero di provenienza Incidenza % sul mercato estero Variazione arrivi % rispetto al 2016 Germania 28,9% 5,8% 6,2% Svizzera e Liechtenstein 11,0% 1,0% -2,1% Russia 9,6% 20,4% 22,5% Francia 8,6% -1,9% -2,0% Polonia 5,6% 6,0% 18,1% Paesi Bassi 4,6% -1,4% -1,2% Austria 3,4% -0,6% -0,3% Repubblica Ceca 3,3% 10,0% 10,4% Belgio 3,2% -5,6% -7,0% Altre Paesi 21,8% 7,8% 6,4% TOTALE ESTERO 100,0% 5,7% 5,5% Variazione presenze % rispetto al 2016 A differenza di quanto osservato nell anno precedente, nel 2017 l incremento più consistente del movimento in Riviera si è registrato nelle strutture extra-alberghiere, con una crescita degli arrivi del 6,3% e delle presenze del 13,4%, a fronte di un aumento in quelle alberghiere del 5,2% per gli arrivi e del 2,7% per le presenze. È pur vero che il flusso nelle strutture extra-alberghiere rappresenta soltanto un settimo del totale degli arrivi in Riviera, e circa un quinto delle presenze; si tratta comunque di una crescita importante, trainata soprattutto dai campeggi e dai villaggi turistici (nel complesso, +4,4% per gli arrivi e +17,7% per le presenze.

33 Per quanto riguarda le strutture alberghiere, si registra un recupero del flusso negli alberghi ad 1 e 2 stelle (che invece avevano subito una flessione negli anni passati), con una crescita degli arrivi del 7,6% e delle presenze del 5,5%. Più contenuto, viceversa, l aumento osservato negli alberghi a 4 e 5 stelle e nelle Residenze Turistiche Alberghiere (RTA): +4% per gli arrivi e +2,5% per le presenze. La permanenza media risale nelle strutture extra-alberghiere ai livelli del 2015 (7,84 notti, era pari a 7,8 due anni prima), dopo il temporaneo calo a 7,34 registrato nel Nelle strutture alberghiere, invece, si assiste ad una ulteriore lieve flessione: 4,7 notti nel 2015, 4,62 nel 2016 e 4,51 nel Dalla distribuzione mensile del movimento turistico in Riviera si rileva un andamento positivo per la maggior parte dei mesi, mentre alcune variazioni negative vanno attribuite a fisiologiche caratteristiche del calendario e del meteo: in particolare per ciò che riguarda il mese di marzo, con un calo degli arrivi del -31,6% e delle presenze del -28,8%, a causa della Pasqua che nel 2016 era caduta proprio in questo mese. In effetti, questo calo è stato più che compensato dal vistoso aumento registrato nel mese di aprile: +69,9% per gli arrivi e +87,3% per le presenze. Nel complesso, il bimestre marzo-aprile 2017 in Riviera ha fatto registrare una crescita degli arrivi del +29,8% e delle presenze del +40,5%. Un altra lieve flessione è stata registrata nel mese di maggio: -3,1% per gli arrivi e -0,1% per le presenze. Anche in questo caso si tratta di un effetto del calendario, essendo caduta la Pentecoste nel mese di giugno (a differenza dell anno precedente). Il calo è, in effetti, concentrato soprattutto tra i turisti stranieri (-18,5% gli arrivi, -24,4% le presenze), ma anche in questo caso si tratta di una flessione ampiamente compensata dalla forte crescita registrata nel mese di giugno (+15,2% gli arrivi e +13,1% le presenze), specialmente per ciò che riguarda gli stranieri (+38,6% e +43%), anche per effetto di un clima particolarmente caldo e secco. Nel complesso, il bimestre maggio-giugno ha fatto registrare un incremento degli arrivi del +9,7% e delle presenze del +10,2%. Naturalmente la Riviera è l ambito territoriale caratterizzato più di ogni altro da una forte stagionalità, al punto che il 98,9% delle presenze è concentrato nei mesi che vanno da aprile a settembre. Pertanto, i mesi autunnali ed invernali, che nel complesso hanno fatto registrare una flessione del -4,3% negli arrivi e del -3,2% nelle presenze, hanno un peso sostanzialmente irrilevante nel bilancio annuo complessivo, che come si è visto è stato effettivamente positivo. Nei mesi estivi, luglio, agosto e settembre, si è registrata una sostanziale tenuta del flusso turistico, con una lievissima flessione negli arrivi del - 0,7% ed un piccolo aumento del +0,8% per le presenze. Ha pesato, in particolare, il mese di settembre che è stato più fresco e più piovoso rispetto alla media stagionale: si sono registrati in questo mese, in effetti, un calo delle presenze pari al -3,7% e degli arrivi del -1,1%. L analisi dei flussi turistici per località rileva un incremento generalizzato quasi dappertutto. L unica località della Riviera che ha fatto registrare una lievissima flessione nel 2017 sia negli arrivi che nelle presenze è Gatteo (-1,1% e -1,5%, rispettivamente); mentre a San Mauro Pascoli si è registrato un calo delle presenze del -11,7%, pur a fronte di un lieve incremento degli arrivi del +1,6%. Nel complesso, comunque, si è rilevato nelle

34 località rivierasche della provincia di Forlì-Cesena un aumento degli arrivi del +3,1% e delle presenze del +8,5%, grazie alla crescita osservata a Cesenatico (+4,1% gli arrivi, +13,2% le presenze). Le località rivierasche della provincia di Rimini hanno fatto registrare crescite medie del +4,6% per ciò che riguarda gli arrivi, e del +2,6% per le presenze. L incremento più marcato si è registrato nel capoluogo (+5,5% e +4%, rispettivamente), mentre un aumento più contenuto si è rilevato a Cattolica (+2,9% e +0,3%). Incrementi molto cospicui sono stati registrati, invece, nella riviera ferrarese e ravennate. A Comacchio gli arrivi sono cresciuti del +9,1% e le presenze del +18,2%; a Cervia si è osservato un aumento degli arrivi del +9% e delle presenze del +3,4%; a Ravenna Lidi, infine, la crescita è stata pari al +6,3% negli arrivi ed al +3,3% nelle presenze. La consistenza ricettiva alberghiera nella Riviera al 31/12/2017 è così costituita: fra alberghi e residenze turistiche (erano l anno precedente); posti letto (erano nel 2016); strutture mediamente dotate di 34,8 camere e 69,2 posti letto; indice di occupazione netta delle camere 52,3%; indice medio di utilizzo riferito ai letti 28,2% se non si considerano le chiusure stagionali (indice lordo); 60,4% se ci si riferisce ai periodi di apertura effettiva (indice netto). La consistenza del settore extra-alberghiero in Riviera al 31/12/2017 è la seguente: 55 fra campeggi e villaggi turistici per posti letto; alloggi dati in affitto da imprese turistiche con posti letto (erano soltanto 850 nel 2016, ma come si è detto questo grossa variazione nell ordine di grandezza di questo tipo di esercizi è da attribuirsi alla mutata modalità di rilevazione di questo tipo di alloggi: dal 2017 si contano i singoli appartamenti, e non le agenzie che li affittano); 53 case per ferie con posti letto; 14 ostelli con posti letto; 127 bed & breakfast con 564 posti letto; 18 agriturismi per 198 posti letto.

35 Le Città capoluogo Nelle Città capoluogo sono stati rilevati arrivi (+8% rispetto al 2016) e presenze (+9,3%). La permanenza media ha subito quindi un ulteriore lieve rialzo, dopo quello già registrato nel 2016: si è passati dalle 1,94 notti del 2015 alle 2,00 notti del 2016 ed alle 2,02 dell anno scorso. Nelle strutture alberghiere, rispettivamente, è salita da 1,81 a 1,87 fino a 1,89 nel 2017; mentre nelle altre strutture si è osservata un ulteriore lieve flessione (da 3,22 a 3,19 ed a 3,12 notti). Anche per il 2017, dopo il forte incremento registrato nell anno precedente, si è osservata una crescita rilevante del flusso di turisti nelle città, sebbene di entità lievemente inferiore rispetto al 2016: per ciò che riguarda gli arrivi, in particolare, la crescita è stata pari al +8,0% per gli italiani e al +7,9% per gli stranieri, mentre per ciò che riguarda le presenze l aumento è stato del +9,0% per i turisti italiani e +9,8% per quelli stranieri. Il flusso di turisti è cresciuto nell anno in tutte le città capoluogo, con la sola eccezione di Parma, in cui si è registrata una flessione delle presenze del -5,4%, pur a fronte di un incremento degli arrivi del +6,3%. Il calo delle presenze nella città ducale è stato più marcato tra i turisti stranieri (-7,6%), mentre tra gli italiani la flessione è stata pari al -3,9%. Una diminuzione del flusso di turisti stranieri è stata registrata anche a Piacenza, con un calo degli arrivi del -2,9% e delle presenze del -11,0%, compensata tuttavia dal forte aumento degli italiani, per una crescita complessiva degli arrivi pari al +7,1% e delle presenze del +3,5%. Nelle altre città l aumento più cospicuo è stato osservato a Bologna, con una crescita degli arrivi del +9,7% e delle presenze del +15,4%. Incrementi rilevanti sono stati osservati anche in tutti i restanti capoluoghi della Regione, con aumenti degli arrivi compresi tra il +3,1% e l 8,0% e delle presenze compresi tra il +7,0% ed il +9,6%. Per quanto riguarda la distribuzione mensile del flusso turistico nelle città, nel 2017 è stato ancor più uniforme rispetto all anno precedente. Si confermano i due lievi picchi in primavera e in autunno, ed un lieve calo nei due mesi più freddi: gli arrivi e le presenze nei capoluoghi nei mesi di gennaio e febbraio costituiscono per ciascun mese circa il 6,3% del totale annuo, a fronte di picchi attorno al 9,5%-9,8% nei mesi di maggio e settembre. Si sono osservati incrementi dei flussi turistici in tutti i 12 mesi dell anno. Quelli più significativi si sono registrati nei mesi primaverili ed invernali, con una conferma anche per quest anno, quindi, del fatto che il turismo culturale nelle città si fa sempre più in qualsiasi periodo dell anno. In giugno, in particolare, gli arrivi sono cresciuti del +19,4% e le presenze del +18%; per motivi di calendario, legato alla Pasqua, si è avuto un aumento importante anche nel mese di aprile (+11,7% gli arrivi, +12,9% le presenze). Incrementi rilevanti sono stati osservati anche in gennaio (+13,7% e +13,6%) e dicembre (+11,8% e +14%), mentre quelli più contenuti si sono registrati nei mesi di agosto (+2,6% e +5,5%), particolarmente caldo nel 2017, e ad ottobre (+3,2% e +4,6%).

36 Anche la distribuzione delle presenze per provenienza nelle città capoluogo è decisamente più uniforme di quanto si è visto per la Riviera. Per quanto riguarda i turisti italiani, in particolare, si conferma anche per il 2017 la Lombardia come principale bacino di provenienza, costituendo il 14,7% del totale del flusso (quota sostanzialmente analoga a quella dei due anni precedenti), con un incremento (+7,2% per gli arrivi e +8,4% per le presenze) grossomodo pari a quello medio registrato dai turisti italiani (+8% e +9%, rispettivamente, come già ricordato). Pressoché stabile anche la quota di presenze di turisti emiliano-romagnoli, che costituisce il 12,7% del totale del flusso italiano (era 13,1% nel 2015 e 12,5% nel 2016); idem per quella dei laziali al 10,5% e dei campani all 8,3%. L incidenza percentuale delle presenze dalle principali regioni italiane di provenienza sul totale dei turisti italiani nei capoluoghi, e le rispettive variazioni percentuali rispetto all'anno precedente (sia per gli arrivi che per le presenze) sono riportate nella seguente tabella. Regione italiana di provenienza Incidenza % sul mercato italiano Variazione arrivi % rispetto al 2016 Lombardia 14,7% 7,2% 8,5% Emilia-Romagna 12,7% 8,0% 10,3% Lazio 10,5% 7,2% 8,0% Campania 8,3% 8,9% 11,4% Puglia 7,5% 10,8% 14,3% Piemonte 7,0% 6,7% 7,1% Veneto 6,2% 9,8% 9,5% Toscana 5,8% 9,2% 9,8% Sicilia 5,5% 5,3% 1,7% Altre regioni italiane 21,6% 7,9% 8,7% TOTALE ITALIA 100,0% 8,0% 9,0% Variazione presenze % rispetto al 2016 Anche per il 2017, così come nei due anni precedenti, si è rivelato molto consistente l'incremento dei turisti stranieri nelle città capoluogo, benché su un livello leggermente inferiore rispetto a quello del 2016: gli arrivi sono cresciuti del 7,9% e le presenze del 9,8%. La distribuzione delle presenze per Paese di provenienza evidenzia anche in questo ambito turistico la prevalenza di turisti tedeschi, il cui flusso costituisce il 9,3% del totale dei turisti stranieri in città; si tratta, tuttavia, di una distribuzione molto più uniforme rispetto a quella osservata nelle località della Riviera, così come si è visto anche per i turisti italiani. I turisti tedeschi in città sono cresciuti in modo cospicuo anche nel 2017, con un incremento degli arrivi pari al +9,4% e delle presenze del +11,2%. Aumento importante anche per gli inglesi, che consolidano il secondo posto, con

37 una crescita degli arrivi del +10,6% e delle presenze del +14,5%. Al terzo, quarto, quinto e sesto posto si confermano, rispettivamente, i turisti francesi, statunitensi, spagnoli e cinesi. Il dettaglio della distribuzione è riportato qui di seguito. Bacino estero di provenienza Incidenza % sul mercato estero Variazione arrivi % rispetto al 2016 Germania 9,3% 9,4% 11,2% Regno Unito 8,8% 10,6% 14,5% Francia 7,6% 3,5% 5,0% Stati Uniti d America 7,5% 8,3% 10,7% Spagna 6,8% 1,1% 5,6% Cina 4,7% -0,3% 9,3% Svizzera e Liechtenstein 3,5% 10,5% 7,0% Polonia 3,5% 14,5% 21,1% Paesi Bassi 3,4% 9,8% 13,8% Altri Paesi 45,0% 9,7% 9,3% TOTALE ESTERO 100,0% 7,9% 9,8% Variazione presenze % rispetto al 2016 La tipologia di struttura ricettiva scelta dai turisti nelle città capoluogo rimane ancora in larga prevalenza quella alberghiera, con l 88,8% degli arrivi e l 82,8% delle presenze; tuttavia, anche nel 2017, come nei due anni precedenti, si è assistito ad una crescita più marcata del settore extraalberghiero, costituendo quindi nelle città l 11,2% degli arrivi ed il 17,2% delle presenze. In effetti, l incremento registrato nel settore complementare è stato pari al +7,6% degli arrivi e +18,6% delle presenze, a fronte di un aumento del flusso negli alberghi del +6,5% per ciò che riguarda gli arrivi e +7,6% per le presenze. Tra le strutture alberghiere la crescita è stata rilevante in tutte le categorie dalle 2 alle 5 stelle, con incrementi compresi tra il +4,5% e il +12,0% per gli arrivi, e compresi tra il 7,0% ed il 9,8% per le presenze, mentre una flessione è stata registrata negli alberghi ad una stella e nelle RTA (che complessivamente costituiscono solo il 7% del flusso nelle strutture alberghiere cittadine). Tra le strutture extra-alberghiere, invece, l aumento decisamente più cospicuo si è osservato presso gli alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale: gli arrivi sono cresciuti del +40,3% e le presenze del +38,9%, arrivando così a rappresentare quasi la metà delle presenze extraalberghiere in città (48,3%). In crescita anche i B&B (+14,3% gli arrivi e +21,4% le presenze), mentre nelle altre tipologie di struttura (Campeggi, agriturismi, Case per ferie ed Ostelli) l incremento è stato più contenuto (+4,7% per gli arrivi, +0,6% per le presenze).

38 La consistenza ricettiva alberghiera nelle Città capoluogo al 31/12/2017 è così costituita: 280 fra alberghi e residenze turistiche (erano 292 l anno precedente); posti letto (erano nel 2016); strutture mediamente dotate di 51,4 camere e 97,6 posti letto; indice di occupazione netta delle camere 60,1%; indice medio di utilizzo riferito ai letti 50,0% se non si considerano le chiusure stagionali (indice lordo); 51,5% se ci si riferisce ai periodi di apertura effettiva (indice netto). Il comparto extra-alberghiero era così articolato: 6 campeggi per un massimo di ospiti; 774 bed & breakfast, per un totale di letti; alloggi gestiti in forma imprenditoriale con posti letto; 65 agriturismi con 963 letti; 11 ostelli per un massimo di 927 ospiti; 50 case per ferie con posti letto. Le Località termali Nel 2017 sono stati rilevati nelle località termali arrivi e presenze. Rispetto all anno precedente, c è stato un lieve incremento degli arrivi dello +0,9% ed una flessione delle presenze del -7,2%. Anche nel 2017, così come nel precedente anno, le località termali sono state l unico ambito ad aver registrato una riduzione del flusso turistico, almeno per ciò che concerne le presenze. La permanenza media è pertanto tornata a ridursi, dopo la temporanea risalita dalle 2,85 alle 2,95 notti registrata nel Nel 2017 è quindi scesa a 2,71 notti (era pari a 3,13 nel 2014). Il calo delle presenze è stato decisamente più marcato tra i turisti stranieri (-26,8%), che hanno fatto registrare una diminuzione anche degli arrivi (-7,9%); tra i turisti italiani, invece, la flessione delle presenze è stata pari al -2,4%, mentre gli arrivi sono cresciuti del +3,5%.

39 Il calo del flusso è stato decisamente più marcato presso le strutture alberghiere, che in queste località costituiscono ancor più che altrove la grande maggioranza del movimento (l 85,5% degli arrivi e l 85,9% delle presenze). Negli alberghi termali, in particolare, le presenze sono diminuite del -8,2% e anche gli arrivi hanno fatto registrare un lievissimo arretramento (-0,2%); viceversa, presso le strutture extra-alberghiere gli arrivi sono cresciuti del +7,8%, mentre il calo delle presenze è stato contenuto entro il -1,0%. Il calo delle presenze negli alberghi è da imputarsi soprattutto alle strutture medio-basse (-11,5% in quelli a 3 stelle, addirittura -19,5% in quelli ad 1 o 2 stelle); viceversa, per ciò che riguarda gli arrivi in queste stesse strutture si è registrato l incremento più sostenuto (+9,7% in quelli a 3 stelle, +4,8% in quelli ad 1 o 2 stelle), mentre negli alberghi a 4 o 5 stelle si è rilevato un calo degli arrivi del -6,1%. Ne consegue che la permanenza media nelle strutture più elevate è cresciuta dalle 2,35 alle 2,42 notti, mentre in quelle medio-basse è scesa dalle 3,78 alle 3,08. La distribuzione mensile del movimento evidenzia come il calo sia stato abbastanza uniforme nel corso dell anno. Soltanto nei mesi di aprile (ma solo perché la Pasqua è caduta in questo mese, mentre nel 2016 è stata a marzo) e di dicembre si è osservato un incremento sia per ciò che concerne gli arrivi (+5,3% e +19,0%, rispettivamente nei due mesi) sia per ciò che riguarda le presenze (+1,6% e +8,9%). Anche nei mesi di gennaio e di giugno si sono riscontrati aumenti rilevanti negli arrivi (+16,9% e +9,0%), pur a fronte di lievi flessioni nelle presenze (-1,6% e -3,3%). In tutti i restanti mesi, invece, si è rilevato un sostanziale calo del flusso turistico, in modo particolare nei mesi di marzo (-7,9% per gli arrivi e - 19,2% per le presenze, ma questo è dovuto anche ai motivi di calendario più sopra esposti) e di maggio (-6,9% e -20,2% rispettivamente). Dall analisi del movimento turistico per località si rilevano alcune conferme delle tendenze osservate negli anni precedenti: ancora in calo, in particolare, il flusso nelle località termali parmensi (-12,6% per gli arrivi, -21,5% per le presenze), mentre è confermato in crescita il movimento a Bagno di Romagna (+11,6% e +5,6%, rispettivamente) e Castel San Pietro (+8,0% e +12,4%). In controtendenza, invece, Riolo Terme, che dopo la marcata flessione registrata nel 2016, ha riportato un massiccio recupero del flusso turistico, con un una crescita degli arrivi del +39,8% e delle presenze del +13,9%. Lieve flessione, invece, per Alto Reno Terme, dopo la forte crescita riscontrata nel 2016: sono diminuiti del -3,2% sia gli arrivi che le presenze. Tra le regioni di provenienza dei turisti italiani, si conferma al primo posto il turismo interno, ovvero quello dei residenti in Emilia-Romagna, che costituiscono il 24,3% del totale delle presenze italiane rilevate nelle località termali, con un incremento degli arrivi pari all 8,1% ed una lieve flessione delle presenze (-0,9%). Al secondo posto rimangono le provenienze dalla Lombardia, con il 17,5% delle presenze totali, pur registrando un lieve calo sia degli arrivi (-0,6%), sia delle presenze (-3,7%). Si ha una conferma anche al terzo posto per i turisti provenienti dalla Toscana, che costituiscono l 8,1% del totale delle presenze italiane, con un aumento sia degli arrivi (+3,5%), sia delle presenze (+2,8%). A seguire, il flusso dei turisti piemontesi, che ha subito un forte calo (-6,7% gli arrivi, -12,7% le presenze), è stato superato sia da quello laziale (+7,4% e +6,8%, rispettivamente), sia da quello marchigiano (+10,6% e +2,6%). Qui di seguito è riportata la distribuzione dettagliata.

40 Regione italiana di provenienza Incidenza % sul mercato italiano Variazione arrivi % rispetto al 2016 Variazione presenze % rispetto al 2016 Emilia-Romagna 24,3% 8,1% -0,9% Lombardia 17,5% -0,6% -3,7% Toscana 8,1% 3,5% 2,8% Lazio 6,8% 7,4% 6,8% Marche 6,4% 10,6% 2,6% Piemonte 6,1% -6,7% -12,7% Puglia 5,9% 2,8% 3,2% Veneto 5,7% 3,6% -6,9% Altre regioni italiane 19,1% -0,8% -6,2% Totale Italia 100,0% 3,5% -2,4% Il flusso di turisti stranieri presso le località termali ha subito un brusco calo, dopo la flessione registrata nel Gli arrivi sono scesi del -7,9% e le presenze addirittura del -26,8%. La graduatoria dei Paesi di provenienza ne ha subito il conseguente sconvolgimento. Al primo posto, infatti, troviamo quest anno le provenienze dalla Francia, con il 12,3% del totale delle presenze straniere (erano soltanto l 8,7% nel 2016). In questo ambito, i francesi sono stati tra i pochi che sono cresciuti sia come arrivi (+8,8%), sia come presenze (+2,5%). Al secondo posto i tedeschi, che costituiscono l 11,7% delle presenze straniere (era il 9,2% nel 2016), pur a fronte di una lieve flessione degli arrivi (-0,8%) ed una un po più cospicua delle presenze (-6,8%). Viceversa, scivolano al terzo posto i cinesi, costituendo solo l 8,5% delle presenze straniere (erano il 9,6% nel 2016), per effetto di una forte diminuzione degli arrivi (-32,3%) e delle presenze (-34,9%). Una parte del calo registrato nelle località nel corso dell anno è anche dovuto al fatto che, come si è già ricordato nei precedenti Rapporti, parte del flusso che passa dalle strutture delle località termali non è costituito, in realtà, da veri e propri turisti, bensì da migranti, profughi o rifugiati temporaneamente alloggiati in queste strutture. Ora, se nel 2015 si era assistito ad un vasto incremento degli arrivi da alcune zone geografiche (soprattutto dai Paesi africani, ma anche da quelli asiatici) e nel 2016 si è assistito ad una impennata soprattutto delle presenze (ciò che significava che sono arrivate meno persone ma che si fermavano più a lungo), nel 2017 si è invece assistito ad una sorta di normalizzazione di questi flussi: le presenze provenienti dall Africa sub-sahariana, ad esempio, si sono ridotte del -93,3%, scendendo dalle del 2016 alle dello scorso anno. Idem per le presenze dai Paesi dell Africa mediterranea, ridottesi da a 1.157; e per quelli asiatici, passati da a (comprensive del calo cinese, di cui si è già detto).

41 Bacino estero di provenienza Incidenza % sul mercato estero Variazione arrivi % rispetto al 2016 Variazione presenze % rispetto al 2016 Francia 12,3% 8,8% 2,5% Germania 11,7% -0,8% -6,8% Cina 8,5% -32,3% -34,9% Paesi Bassi 7,4% -22,1% -16,1% Apolidi o non specificato 6,9% -17,8% -25,3% Svizzera e Liechtenstein 6,2% 12,8% 5,2% Altri Paesi europei*** 4,7% 13,3% -19,2% Regno Unito 4,5% 0,1% -6,1% Belgio 4,2% 2,5% 9,2% Stati Uniti d America 4,0% 19,2% 30,1% Altri Paesi 29,7% 2,3% -48,6% TOTALE ESTERO 100,0% -7,9% -26,8% *** = Albania, Andorra, Bielorussia, Bosnia-Erzegovina, Faeroe Islands (DK), Gibilterra (UK), Guernsey, Isle of Man, Jersey, Kosovo, Macedonia, Moldova, Monaco, Montenegro, San Marino, Serbia, Stato della città del Vaticano, Svalbard e Jan Mayen, Bonaire, Saint Eustatius and Saba (NL).

42 La consistenza ricettiva alberghiera nelle località termali al 31/12/2017 è così costituita: 148 fra alberghi e residenze turistiche; camere e posti letto; strutture mediamente dotate di 36,6 camere e 65,5 posti letto; indice di occupazione netta delle camere 34,5%; indice medio di utilizzo riferito ai letti: o 24,0% se non si considerano le chiusure stagionali (indice lordo, in crescita rispetto al 22,6% del 2016); o 31,5% se ci si riferisce ai periodi di apertura effettiva (indice netto, in lieve diminuzione rispetto al 32,0% del 2016). Le strutture sono diminuite di 28 unità, pari al -15,9% rispetto al 2016; i posti letto sono diminuiti di unità (-11,9%). Questo anche per effetto di un miglioramento della qualità dell anagrafica delle strutture ricettive in queste località. La consistenza del settore extra-alberghiero è la seguente: 8 fra campeggi e villaggi turistici per posti letto; 137 alloggi dati in affitto da imprese turistiche con 631 posti letto; 7 case per ferie con 374 posti letto; 4 ostelli con 114 posti letto; 75 bed & breakfast con 348 posti letto; 65 agriturismi per 965 posti letto; 4 altri esercizi (rifugi escursionistici) per 70 posti letto.

43 L Appennino Nel 2017 si sono rilevati nelle località dell Appennino arrivi e presenze, con un incremento rispettivamente del +7,9% e del +7,8%. Nel corso del 2017 è stata pertanto confermata la tendenza in crescita già osservata nei due anni precedenti, sebbene l aumento registrato sia stato di un entità inferiore rispetto al 2016, quando gli arrivi sono cresciuti del +12,1% e le presenze del +17,8%. Resta sostanzialmente stabile la permanenza media, pari a 2,77 notti, visto gli incrementi pressoché di pari entità osservati per gli arrivi e per le presenze. Dalla distribuzione del flusso turistico per mese si rileva un aumento decisamente più marcato nei mesi invernali, peraltro in assenza di apprezzabili scostamenti metereologici rispetto all anno precedente. Nei mesi di gennaio e febbraio, in modo particolare, si sono registrati incrementi negli arrivi pari rispettivamente al +24,6% ed al +10,3% e nelle presenze pari al +16,4% e +11,4%, mentre nei mesi di novembre e dicembre si è assistito ad un vero e proprio boom con tassi di crescita negli arrivi pari rispettivamente a +17,7% e +43,6% e nelle presenze pari a +23,1% e addirittura +51,6%. Incrementi positivi si sono comunque osservati anche nei mesi estivi, in particolare in giugno (+31,8% gli arrivi e +28,0% le presenze), compensando così la flessione registrata a maggio (-5,5% e -8,6%, rispettivamente). Si tratta per lo più di un effetto legato al calendario, in considerazione della Pentecoste caduta a giugno, oltre che alle condizioni climatiche. Allo stesso modo, la robusta crescita rilevata nel mese di aprile (+14,8% e +13,2%), mese in cui è caduta la Pasqua, ha compensato il calo osservato a marzo (-14,5% e -13,5%), mese in cui invece era caduta la Pasqua nel Variazioni negative, benché di entità un po più contenuta, si sono invece osservate nei mesi di settembre (-3,8% e -3,1%) e ottobre (-6,9% e -7,8%). L analisi per località turistica di destinazione conferma sostanzialmente le tendenze osservate nel I territori che hanno conosciuto gli incrementi più rilevanti del flusso, in effetti, sono quelli delle province di Reggio Emilia e di Modena, così come si era già osservato nell anno precedente, sia pure con tassi di crescita meno ragguardevoli. Questo può essere ancora in parte dovuto, sia pure in misura residuale, a quel lavoro di miglioramento della copertura della rilevazione che è stato particolarmente rilevante nel Nelle località dell Appennino reggiano, in particolare, gli arrivi sono aumentati del +24,3% e le presenze del +25,2%; si tratta di incrementi pressoché analoghi a quelli osservati nella provincia di Modena (+24,2% e +17,6%, rispettivamente). Incrementi piuttosto robusti si sono registrati anche nell Appennino bolognese (+13,9% e +19,8%) e forlivese (+12,5% e +9,7%); viceversa, si è rilevato un calo nelle località dell Appennino piacentino (-11,3% e -13,9%) e parmense (-4,4% e -4,5%). L incremento del flusso nelle località dell Appennino ha riguardato esclusivamente i turisti italiani, con una crescita degli arrivi del +11,1% e delle presenze del +10,4%; i turisti stranieri hanno invece subito una diminuzione del -7,3% per ciò che riguarda gli arrivi, e del -4,2% per quanto riguarda le presenze. Si rafforza, in particolare, la presenza dei turisti italiani interni alla Regione e di quelli provenienti dalle regioni centrali: si rafforza al primo posto il turismo interno (cioè i turisti residenti in Emilia-Romagna), che costituisce il 45,0% del totale delle presenze italiane in Appennino, e con un incremento degli arrivi del +17,4% e delle presenze del +15,8%. Al secondo posto si conferma la Toscana: proviene da qui il 15,0% delle presenze nelle località appenniniche, con un incremento del +18,9% negli arrivi e del +16,1% nelle presenze. Conferma anche al terzo posto per le provenienze dalla Lombardia (proviene da qui l 11,6% delle presenze), pur registrando un andamento stazionario negli arrivi (+0,4%) ed in flessione nelle presenze (-4,9%). La distribuzione in dettaglio è qui riportata.

44 Regione italiana di provenienza Incidenza % sul mercato italiano Variazione arrivi % rispetto al 2016 Variazione presenze % rispetto al 2016 Emilia-Romagna 45,0% 17,4% 15,8% Toscana 15,0% 18,9% 16,1% Lombardia 11,6% 0,4% -4,9% Lazio 5,2% 13,3% 11,7% Veneto 4,1% 9,7% 14,7% Liguria 3,2% -5,0% -1,5% Piemonte 3,0% -0,1% -8,3% Altre regioni italiane 13,0% 4,5% 9,0% Totale Italia 100,0% 11,1% 10,4% Come si è accennato, il flusso dei turisti stranieri in Appennino ha invece subito una contrazione rispetto al Tale riduzione ha riguardato anche le nazionalità normalmente più presenti: i turisti olandesi, ad esempio, si confermano di gran lunga al primo posto con il 19,9% delle presenze straniere totali in Appennino, ma registrano un calo negli arrivi del -8,2% e nelle presenze del -1,4%; lo stesso vale anche per i tedeschi, al secondo posto con il 12,6% delle presenze straniere, ma con una flessione degli arrivi pari al -10,0% e delle presenze pari al -13,6%. Al terzo posto, i francesi superano gli inglesi, per effetto di un calo delle presenze più contenuto: -8,2% per i primi, -25,2% per i secondi (le corrispondenti variazioni percentuali degli arrivi sono invece pari, rispettivamente, a +0,36% e -5,5%). Nelle posizioni successive si confermano, nell ordine, le presenze dei turisti belgi, svizzeri e statunitensi. Bacino estero di provenienza Incidenza % sul mercato estero Variazione arrivi % rispetto al 2016 Variazione presenze % rispetto al 2016 Paesi Bassi 19,9% -8,2% -1,4% Germania 12,6% -10,0% -13,6% Francia 8,0% 0,4% -8,2% Regno Unito 6,6% -5,5% -25,2% Belgio 5,7% -11,9% -15,1% Svizzera e Liechtenstein 4,7% -0,3% -0,6% Stati Uniti d'america 4,1% 8,4% 7,7% Altri Paesi 38,5% -9,4% 4,3% Totale Estero 100,0% -7,3% -4,2%

45 Le località dell Appennino si confermano l ambito territoriale caratterizzato in misura nettamente maggiore dall importanza delle strutture extraalberghiere: nel 2017 la quota di flusso turistico in questo tipo di strutture è rimasta stabile rispetto all anno precedente, costituendo il 39,2% degli arrivi (la stessa percentuale del 2016) ed il 44,0% delle presenze (era il 44,8% nel 2016). La crescita degli arrivi nelle strutture alberghiere dell Appennino è stata, in effetti, grossomodo di pari entità rispetto a quello riscontrata nel settore extra-alberghiero: rispettivamente +7,8% e +7,9%; per quanto concerne le presenze, invece, è stata chiaramente più sostenuta tra le prime (+13,4%) che nelle seconde (+1,4%), sostenuta soprattutto dall incremento registrato nelle strutture a 2 stelle (+22,9%) e 3 stelle (+16,0%). Nel settore extra-alberghiero, invece, pesa il calo delle presenze rilevato presso i campeggi, villaggi turistici e aree attrezzate (-6,7%), costituendo questa tipologia di clientela il 47% del totale delle presenze delle strutture extra-alberghiere appenniniche (per gli arrivi c è stata invece una lieve crescita del +1,4%). In flessione anche le presenze degli agriturismi (-10,4%). Entrambe queste diminuzioni sono state comunque compensate dal forte incremento osservato presso i B&B (+15,1%) e presso le altre tipologie di strutture (Ostelli, Rifugi e Case per ferie, nel complesso +31,9%). La consistenza ricettiva ha subito nel corso del 2017 una lieve diminuzione, in controtendenza con quanto osservato nei due anni precedenti. Il quadro delle località dell Appennino al 31/12/2017 è la seguente: 294 alberghi (erano 323 l'anno precedente) con posti letto complessivi (erano ben nel 2016, ma va anche detto che nel 2014 erano soltanto 8.699); l albergo medio ha pertanto 17,1 camere e 33,3 posti letto, sostanzialmente in linea con il dato del 2016; tasso di occupazione netto delle camere in crescita, al 21,9% (era al 19,4% nel 2016); tasso di occupazione lordo dei letti al 12,4% e netto al 21,4% (erano rispettivamente pari al 9,8% ed al 18,2% l anno precedente); 44 fra campeggi e villaggi turistici (erano 46 nel 2016) per ospiti (erano nel 2016); 192 agriturismi con posti letto (sostanzialmente in linea con il dato dell anno precedente); 390 bed & breakfast con posti letto (stesso numero di esercizi, lieve crescita dei posti letto, che erano 1.766); 272 esercizi di altre tipologie (case, affittacamere, ostelli, rifugi,...), in netto aumento rispetto ai 227 del 2016, ma con posti letto complessivi, in marcata flessione rispetto all anno precedente (erano 4.373). Ne consegue una forte riduzione dei posti letto medi per queste tipologie di esercizi, da 19,3 del 2016 ai 14,8 del 2017.

46 Altre Località Con l espressione altre località si intende quell ambito turistico costituito sostanzialmente da tutti quei comuni nell'entroterra (quindi non rivieraschi) e in pianura, che non sono né capoluoghi, né località termali. Nel corso del 2017 si sono osservati in queste località arrivi e presenze. Si tratta dell ambito in cui si è osservato il più marcato incremento del flusso turistico rispetto all anno precedente, con una crescita degli arrivi del +13,3% e delle presenze del +13%: un aumento grossomodo dello stesso ordine di grandezza di quello registrato nel 2016, a dimostrazione del fatto che queste località contribuiscono in modo rilevante in questi ultimi anni alla crescita turistica regionale. La permanenza media è rimasta stazionaria, pari a 2,23 notti, avendo riscontrato degli aumenti degli arrivi e delle presenze pressoché simili. Per quanto riguarda la distribuzione mensile del flusso turistico, si sono osservati aumenti rilevanti in tutti i mesi dell anno: tassi di crescita a due cifre, in particolare, per tutti i mesi ad eccezione di febbraio e marzo, in cui gli arrivi sono cresciuti, rispettivamente, del +2,9% e del +7,8%, e le presenze del +5,7% e +9,8%. Crescita un po più contenuta, almeno per ciò che riguarda le presenze, anche nei mesi ottobre (+7,5%) e dicembre (+2,4%); mesi in cui gli arrivi sono comunque aumentati, rispettivamente, del +10,0% e del +13,7%. Il mese in cui è stato registrato l incremento più marcato è stato quello di giugno: +29,7% per gli arrivi e +25,5% per le presenze. La crescita del flusso di turisti italiani è stato un po più elevata rispetto a quello degli stranieri, almeno per ciò che riguarda le presenze: l incremento è stato del +14,6% per i primi e +9,7% per i secondi. Per ciò che concerne invece gli arrivi, gli aumenti sono stati pari, rispettivamente, a +12,8% e +14,3%. L'analisi per località rileva una crescita nettamente più marcata nei comuni della provincia di Reggio Emilia, con un incremento degli arrivi del +30,1% e delle presenze del +35,3%. Molto robusta anche la crescita osservata nei comuni del bolognese (+16,0% e +18,2%, rispettivamente). L unica provincia in cui è stata registrata, invece, una lieve flessione, almeno limitatamente agli arrivi, è quella di Piacenza (-2,0%), a fronte comunque di un piccolo incremento delle presenze (+0,9%). Rispetto al 2016, le principali località di questo ambito, cioè quelle con almeno 50mila presenze nell anno, sono salite da 17 a 21, essendosi aggiunte Rubiera, nel reggiano, Calderara di Reno, Granarolo dell Emilia, Pianoro e Valsamoggia nel bolognese, ed essendo sceso sotto soglia, invece, il comune di Anzola nell Emilia. Le 5 nuove località vanno ad aggiungersi, pertanto, alle restanti 16 dell anno precedente, ovvero: Collecchio e Colorno in provincia di Parma; Campogalliano, Carpi, Formigine, Maranello e Sassuolo in provincia di Modena; Bentivoglio, Castelmaggiore, Castenaso, Imola, San Lazzaro di Savena e Zola Predosa in provincia di Bologna; Faenza e Lugo in provincia di Ravenna; Bertinoro in provincia di Forlì-Cesena (a parte Cesena che con la nuova classificazione degli ambiti adottata nel 2018 rientrerà tra i Grandi Comuni ). Tra questi, come si

47 vede, ce ne sono molti suburbani alla periferia dei capoluoghi il cui flusso è quindi verosimilmente legato anche a motivi di lavoro, così come si era già sottolineato nella Relazione A riprova della bontà di questa ipotesi, c è il fatto che le località che hanno fatto registrare gli incrementi più marcati sono limitrofe a Bologna: a partire da Granarolo dell Emilia che ha fatto registrare un incremento degli arrivi del +365,0% e delle presenze del +237,9%, per effetto di una nuova grande struttura che ha aperto nel corso dell anno; e poi Castenaso (+50,5% e +38,2% rispettivamente), Pianoro (+32,8% e +45,3%) e Valsamoggia (+23,3% e +43,0%). La flessione più marcata è stata registrata, invece, a Collecchio, dove gli arrivi sono rimasti quasi stabili (-0,2%), ma le presenze hanno subito un brusco calo (-32,0%). Per quanto concerne la distribuzione per regione di provenienza dei turisti italiani, non ci sono state grandi variazioni rispetto al In termini di presenze, i primi due posti sono per le provenienze interne alla Regione (emiliano-romagnoli) e per i lombardi, con un distacco ormai ridottissimo per effetto di una crescita molto più sostenuta i secondi (+17,5% per le presenze, mentre gli arrivi sono cresciuti del 13,4%) rispetto a quella dei primi (+6,2% le presenze, +1,4% gli arrivi). Seguono ad ampia distanza tutte le altre provenienze, in particolare quelle dalla Campania che passano dalla sesta alla terza posizione per effetto di un incremento delle presenze del +31,5% (+22,6% gli arrivi), costituendo così il 7,9% del totale delle presenze italiane. In questa graduatoria sono state sorpassate, nell ordine, le provenienze dal Veneto, che scivola in sesta posizione con il 7,28% delle presenze italiane, dal Piemonte (7,45%) e dal Lazio (7,3%). La distribuzione dettagliata per le regioni che rappresentano almeno il 4% delle presenze totali italiane è riportata qui sotto. Regione italiana di provenienza Incidenza % sul mercato italiano Variazione arrivi % rispetto al 2016 Variazione presenze % rispetto al 2016 Emilia-Romagna 17,1% 1,4% 6,2% Lombardia 17,0% 13,4% 17,5% Campania 7,9% 22,6% 31,5% Piemonte 7,5% 14,2% 13,1% Lazio 7,3% 17,7% 13,8% Veneto 7,3% 13,1% 9,9% Puglia 6,3% 17,4% 25,0% Toscana 5,5% 13,6% 12,0% Sicilia 4,5% 13,8% 19,7% Altre regioni italiane 19,7% 16,0% 13,2% Totale Italia 100,0% 12,8% 14,6% Anche la distribuzione per provenienza dei turisti stranieri non ha subito grandi cambiamenti rispetto al 2016, restando simile a quella osservata nelle località termali. Al primo posto si consolidano le provenienze dalla Cina, con un incremento degli arrivi del +29,0% e delle presenze del +26,5%: il mercato cinese rappresenta ora il 15,8% delle presenze totali degli stranieri in questo ambito, e addirittura il 29% degli arrivi. Conferme anche al

48 secondo e terzo posto, rispettivamente, per le provenienze dalla Germania e dalla Francia: le prime costituiscono il 10,5% delle presenze totali, le seconde il 6,8%. Al quarto posto, le provenienze dalla Romania hanno superato quelle dal Regno Unito, costituendo rispettivamente il 4,8% ed il 4,3% delle presenze straniere. Questo per effetto di un marcato incremento delle presenze provenienti dalla Romania (+17,5%), oltre che degli arrivi (+14,9%). Qui di seguito è riportata la distribuzione dettagliata per le provenienze che costituiscono almeno il 3% delle presenze straniere. Bacino estero di provenienza Incidenza % sul mercato estero Variazione arrivi % rispetto al 2016 Variazione presenze % rispetto al 2016 Cina 15,8% 29,0% 26,5% Germania 10,5% 14,4% 13,0% Francia 6,8% 6,2% 1,7% Romania 4,8% 14,9% 17,5% Regno Unito 4,3% 5,8% -7,2% Polonia 3,5% 9,7% 12,2% Spagna 3,4% 20,2% 14,8% Stati Uniti d'america 3,4% 10,8% 2,1% Altri Paesi dell Africa* 3,2% 22,1% 61,3% Svizzera e Liechtenstein 3,2% 10,6% 14,2% Altri Paesi europei** 3,1% 3,3% -1,7% Paesi Bassi 3,1% 12,9% 18,7% Altri Paesi 34,8% 17,2% 12,9% Totale Estero 100,0% 14,3% 9,7% * = Angola, Benin, Botswana, Burkina Faso, Burundi, Camerun, Capo Verde, Ciad, Comore, Congo, Costa d'avorio, Eritrea, Etiopia, Gabon, Gambia, Ghana, Gibuti, Guinea, Guinea Bissau, Guinea Equatoriale, Kenya, Lesotho, Liberia, Madagascar, Malawi, Mali, Mauritania, Mauritius, Mozambico, Namibia, Niger, Nigeria, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Ruanda, Sant Elena (UK), São Tomé e Príncipe, Senegal, Seychelles, Sierra Leone, Somalia, Sudan, Sudan del Sud, Swaziland, Tanzania, Togo, Uganda, Western Sahara, Zambia, Zimbabwe. ** = Albania, Andorra, Bielorussia, Bosnia-Erzegovina, Faeroe Islands (DK), Gibilterra (UK), Guernsey, Isle of Man, Jersey, Kosovo, Macedonia, Moldova, Monaco, Montenegro, San Marino, Serbia, Stato della città del Vaticano, Svalbard e Jan Mayen (N), Bonaire, Saint Eustatius and Saba (NL).

49 L'incremento è stato leggermente superiore nelle strutture extra-alberghiere, almeno in termini di presenze (+19,7%, contro il +11,1% rilevato presso quelle alberghiere), mentre per ciò che riguarda gli arrivi sono cresciuti in misura quasi analoga tra i due tipi di strutture: +12,5% nelle prime e +13,4% nelle seconde. Tra le strutture alberghiere, si è assistito ad un recupero del flusso presso gli alberghi ad 1 e 2 stelle, dopo il calo degli anni precedenti, con una crescita degli arrivi del +18,6% e delle presenze del +27,2%. Superiore alla media anche l incremento registrato presso gli alberghi a 3 stelle: +12,6% per gli arrivi e +15,8% per le presenze. Tra le strutture extra-alberghiere, si sono osservati gli aumenti più cospicui del flusso turistico soprattutto presso gli alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale, che da soli costituiscono quasi la metà del flusso extra-alberghiero di questo ambito: gli arrivi sono cresciuti del +13,6% e le presenze del +31,7%. Incrementi notevoli anche presso i campeggi, sebbene rappresentino solo una piccola parte del flusso di questo ambito (circa il 7% delle presenze): +48,1% per gli arrivi e +45,7% per le presenze. Nel complesso, gli arrivi nelle strutture extra-alberghiere costituiscono il 12,8% del totale rilevato in questo ambito, una percentuale di poco inferiore a quella media regionale (13,7%). Per contro, la quota di presenze in questo tipo di strutture è leggermente superiore rispetto alla media regionale: rispettivamente 23,7% e 21,5%. Dopo la crescita registrata negli anni precedenti per ciò che riguarda la ricettività, nel corso del 2017 si è invece assistito ad una riduzione anche in questo ambito. Al 31/12/2017 la consistenza ricettiva in questo ambito è la seguente: 455 alberghi (erano 486 nel 2016) con posti letto ( nel 2016); l albergo medio ha 29,1 camere e 56,1 posti letto, in lieve crescita rispetto al dato dell'anno precedente (era 28,6 e 54,8, rispettivamente); il tasso di occupazione netto delle camere è stato pari al 45,6% (era al 41,1% nel 2016); 17 fra campeggi e villaggi turistici per ospiti; 430 agriturismi per un totale di posti letto; 846 bed & breakfast (erano 853 nel 2016) per un totale di quasi posti letto (erano quasi nel 2016); 547 altre tipologie (case per ferie, affittacamere, ostelli e rifugi, erano soltanto 441 nel 2016, ma di dimensioni più cospicue) con posti letto complessivi (erano circa nel 2016). Il calo è concentrato soprattutto negli ostelli della gioventù, scesi da 30 a 22 e da 912 a 610 posti letto.

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