La genitorialità e le sue configurazioni: il ruolo del transgenerazionale

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1 Seminari di approfondimento sulla conduzione di gruppi con bambini, adolescenti e genitori con l uso di tecniche psicodrammatiche e di oggetti mediatori La genitorialità e le sue configurazioni: il ruolo del transgenerazionale Torino 7 giugno 2013 Sede Congressuale : La fabbrica delle E, Associazione Gruppo Abele Corso Trapani 95, Torino Docente: Dr Giulio Gasca Razionale La giornata intende fornire chiavi di lettura per saper cogliere gli aspetti di configurazione familiare che vincolano i figli ad assumere ruoli specifici nello scenario familiare. Dimensioni borderline, psicotiche, disturbi somatoformi spesso si originano da pattern familiari nel quale il ruolo esperito dal figlio nasce all interno di un mandato attraverso le generazioni. Attraverso esemplificazioni cliniche, il lavoro psicodrammatico su alcuni aspetti del proprio familiare ed infine l analisi di esperienze professionali in atto si cercherà di svelare la matrice sottostante alla comparsa di un sintomo o alla ripetizione di meccanismi relazionali disfunzionali. A momenti teorici si alterneranno momenti esperienziali per giungere ad una integrazione degli argomenti trattati con l esperienza dei partecipanti.

2 Programma Registrazione dei partecipanti Definizione del concetto di transgenerazionale e sua applicazione ai gruppi Coffe-break Una unità di lavoro attiva esperienziale sui pattern familiari : role playing e riflessione di gruppo Pausa lavori Una unità di lavoro attiva rivisitazione di esperienze cliniche attraverso il role playing Una unità di lavoro conclusiva: discussione di esperienze cliniche portate dai partecipanti, integrazione degli elementi teorici, esperienziali ed operative emerse nel corso della giornata Verifica finale Termine lavori

3 Torino 11 ottobre 2013 Il Gruppo con bambini con esiti di Esperienze Sfavorevoli Infantili : uso di oggetti mediatori e strumenti di valutazione Sede Congressuale : La fabbrica delle E, Associazione Gruppo Abele Corso Trapani 95, Torino Docente: Dr Laura Marino Razionale Gli eventi traumatici e le Esperienze Sfavorevoli Infantili lasciano impronte durature nelle modalità di funzionamento psichico dei bambini, compromettono lo sviluppo della funzione riflessiva e della capacità di mentalizzazione, hanno conseguenze negative sulla prestazionalità e sull adattamento sociale. La giornata intende proporre riflessioni e stimoli sul ruolo dell oggetto mediatore nel processo terapeutico in gruppi rivolti a bambini con esiti di Esperienze Sfavorevoli Infantili. L ipotesi è che l oggetto mediatore possa nel processo terapeutico di gruppo assumere la funzione di rimpiazzare la parola e abbia la capacità di trasformare i prodotti concreti in contenuti elaborati e pensati, promuovendo il processo di simbolizzazione e la funzione riflessive sul sé. Il lavoro con l oggetto mediatore è un lavoro di messa in scena che utilizza il passaggio attraverso l atto e non un passaggio all atto. A momenti teorici si alterneranno momenti esperienziali per giungere ad una integrazione degli argomenti trattati con l esperienza dei partecipanti.

4 Programma 11 ottobre Registrazione dei partecipanti Il lavoro con gli oggetti mediatori, basi teoriche. La selezione dei partecipanti, la costruzione e fondazione del gruppo, linee guida per la conduzione Coffe-break Unità di lavoro attiva esperienziale con l uso di un oggetto mediatore, seguita da riflessione di gruppo Pausa lavori L uso di strumenti di valutazione: presentazione di una esperienza e discussione Unità di lavoro conclusiva: discussione di esperienze cliniche portate dai partecipanti, integrazione degli elementi teorici, esperienziali ed operativi emersi nel corso della giornata Verifica finale Termine lavori 2 giornata

5 Il corpo nelle relazioni familiari e nella prevenzione dei disturbi alimentari. Torino 25 ottobre Sede Congressuale : La fabbrica delle E, Associazione Gruppo Abele Corso Trapani 95, Torino Docente: Dr Laura Motrassino Razionale Utilizzando la teoria e la tecnica della danzaterapia espressivo relazionale, la giornata si propone di stimolare una riflessione sul ruolo del non verbale nella comunicazione genitori figli e sul ruolo dell'approccio espressivo corporeo della danzaterapia nella prevenzione dei disturbi alimentari in età evolutiva. Il paradigma del nostro approccio parte dalla considerazione che la relazione tra le persone è sempre psicocorporea e che l'approccio artistico espressivo sia uno degli elementi di prevenzione e cura fondamentali del disagio psicologico. La proposta agli operatori, che si confrontano a vario titolo con la genitorialità, di giochi di danza-movimento-terapia mira a far loro sperimentare direttamente questa possibilità e a supportare quindi il loro lavoro a sostegno degli interventi di cura delle relazioni familiari.il cibo, l'educazione alimentare costituiscono uno degli elementi centrali del rapporto educativo genitori figli attraverso i quali si comunicano significati, valori, emozioni, durante il seminario si lavorerà sul rapporto corpo-espressività-relazione, corpocibo-emozioni, immagine corporea-autostima.

6 Programma 25 ottobre Registrazione dei partecipanti Gruppo esperienziale di danza movimento terapia Riflessioni sull'esperienza vissuta Coffe-break Gruppo esperienziale di danza movimento terapia seconda parte Pausa lavori Lavoro di gruppo come riflessione dell'esperienza vissuta Unità di lavoro conclusiva: integrazione tra elementi teorico-metodologici e elementi esperienziali caratterizzanti la giornata Verifica finale Termine lavori 3 giornata

7 Torino 15 novembre Metodi di conduzione e Strumenti di valutazione nei gruppi clinici in adolescenza Sede Congressuale : La fabbrica delle E, Associazione Gruppo Abele Corso Trapani 95, Torino Docente: Dr Angela Sordano Razionale La giornata intende fornire alcune linee guida per comprendere e saper attivare i meccanismi terapeutici basilari nei gruppi con adolescenti. Gli operatori che si confrontano con la gestione di un gruppo con adolescenti sanno che il vero interlocutore dei propri interventi è il gruppo stesso.la conduzione di un gruppo in adolescenza richiede pertanto una competenza specifica che tenga conto sia della specificità di questa fase evolutiva, sia della peculiarità dei processi dinamici che caratterizzano la matrice delle relazioni gruppali.il seminario intende riflettere su queste specificità e offrire strumenti per lo sviluppo di un senso di appartenenza al gruppo dei pari; la strutturazione di una coesione di gruppo; l avvio di un processo di differenziazione individuazione. L utilizzo di tecniche a mediazione corporea (role playing, immaginazione attiva) mirano a far esperire alcuni aspetti salienti del processo gruppale: la costruzione del processo affiliativo - le funzioni del conduttore -la valutazione dell efficacia della trattamento. - A momenti teorici si alterneranno momenti esperienziali per giungere ad una integrazione degli argomenti trattati con l esperienza dei partecipanti.

8 Programma 15 novembre Registrazione dei partecipanti I fattori terapeutici in adolescenza. Scelta dei partecipanti e linea guida per la conduzione Coffe-break Una unità di lavoro attiva esperienziale : role playing più riflessione di gruppo Pausa lavori Una unità di lavoro attiva: visione di un video e discussione Una unità di lavoro conclusiva: discussione di esperienze cliniche portate dai partecipanti, integrazione degli elementi teorici, esperienziali ed operative emerse nel corso della giornata Verifica finale Termine lavori 4 giornata