TTUAZIONE DELLA DIRETTIVA 2008/120/CE (Dlgs 122/2011) norme minime per la protezione dei suini
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1 ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA 2008/120/CE (Dlgs 122/2011) norme minime per la protezione dei suini Esperienze sul territorio dell Azienda USL di Modena Dott.ssa Giovanna Trambajolo Dott Luca Ferri Dott.ssa Carmen Santagati
2 ALLEVAMENTI SUINI AZIENDA USL DI MODENA da 1 a 20 scrofe Riproduzione da 21 a 99 scrofe 52 da 100 a 499 scrofe più di 499 scrofe Da 5 a 49 capi Ingrasso 163 Da 50 a 499 capi Da 500 a 999 capi Più di 100 capi
3 REQUISITI IN VIGORE DAL 1 GENNAIO 2013 (allevamenti da riproduzione con almeno 10 scrofe) Allevamento in gruppo Superfici libere a disposizione Lati dei recinti Pavimentazioni Materiale manipolabile
4 MODALITA DI EFFETTUAZIONE DEI SOPRALLUOGHI ISPETTIVI Omogeneità (gruppo di esperti aziendale) Coordinamento costante con Regione e altre Az. Usl Condivisione delle problematiche Controllo di tutti i requisiti ( riproduzione) Prescrizioni con scadenza al 30/11/2013 Consegna agli allevatori di planimetrie con misure dei box e numero di animali allevabili A
5 PROBLEMATICHE GENERALI La scadenza dei termini per l adeguamento si inserisce in un periodo di grave crisi economica del settore suino e generale Nel territorio dell Azienda Usl di Modena molte aziende sono state coinvolte nel sisma del maggio- giugno 2012
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8 PROBLEMATICHE SPECIFICHE Difficoltà interpretative della nota Ministeriale del
9 DLGS 122/2011 (DIRETTIVA 2008/120/CE) Una parte della superficie di cui alla lettera b pari ad almeno 0,95 mq per scrofetta e 1,3 mq per scrofa deve essere costituita da pavimento pieno continuo riservato per non oltre il 15 % alle aperture di scarico Qualora si utilizzino pavimenti fessurati l ampiezza massima delle aperture deve essere di 20 mm e l ampiezza minima dei travetti di 80 mm
10 COME ABBIAMO INTERPRETATO LA DIRETTIVA PRIMA DEL CHIARIMENTO DELLA CIRCOLARE SCROFETTE SCROFE spf totale 1,64 mq Pavimento pieno con 15 % scarichi 0,95 Fessurato 1,64 0,95 = 0,69 Pieno 58 % fessurato 42 % spf totale 2,25 mq Pavimento pieno con 15 % scarichi 1,3 Fessurato 2,25 1,3 = 0,95 Pieno 58 % fessurato 42 %
11 ESEMPIO : BOX CON 5 SCROFE 11,25 mq in totale di cui : 6,5 mq pieno 4,75 mq fessurato con 0,97 mq scarichi 58 % pieno con 15 % scarichi 42 % fessurato (aperture 20 mm travetti 80 mm)
12 PAVIMENTAZIONI APPARENTEMENTE AMMESSE DALLA CIRCOLARE 1. Pavimento pieno su lettiera 2. Pavimento pieno con area di defecazione delimitata (fessure fino a 25 e travetti minimo 80 con aperture non più del 15 %) 3. Pavimento solido e continuo (con serie ininterrotta o disegni che non superano il 15 %) con rispetto dei criteri generali sul benessere del piede 4. Pavimento pieno con parte fessurata (non più del 15 %) con rispetto dei criteri generali sul benessere del piede 5. Pavimento con fessure di scarico diffuse (fessure travetti )
13 UNICA PAVIMENTAZIONE APPARENTEMENTE NON CONSENTITA Pavimento totalmente fessurato con fessure superiori a 23 mm e travetti inferiori a 77 mm
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15 PAVIMENTAZIONE CONSENTITA (con beneficio di inventario fessure 23, travetti più di 80
16 PROBLEMATICHE LEGATE ALLE GABBIE
17 ANIMALI DI DIMENSIONI DIVERSE
18 GABBIE TROPPO CORTE
19 GABBIE TROPPO CORTE
20 E TROPPO STRETTE
21 MATERIALI MANIPOLABILI E ARRICCHIMENTI per i pavimenti fessurati il legno, sotto forma di tronchetti o pezzi di volume superiore all ampiezza degli spazi tra i travetti, si dimostra idoneo e applicabile. Per tutte le altre pavimentazioni i materiali indicati dalla norma (tipo e quantità) vanno scelti e calcolati in base alla tipologia di allevamento, al numero dei soggetti osservandone l utilizzo
22 SOLUZIONI ADOTTATE
23 PEZZI DI LEGNO SOSPESI
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25 SOLUZIONI ADOTTATE
26 IL NIDO NELLE GABBIE PARTO Necessario non per i suinetti ma per scrofe e scrofette quando vengono introdotte nelle gabbie parto (una settimana prima di partorire)
27 CARTA CON DETERMINATE CARATTERISTICHE
28 ISPEZIONE FVO IN ALLEVAMENTI SUINI 2010 L autorità centrale non ha fornito linee guida sufficienti su 1. Fibra e fabbisogno energetico di scrofe e scrofette gravide 2. Materiale manipolabile 3. Pratiche di mutilazione sistemiche
29 EUTANASIA Decreto legislativo 146/2001 Il proprietario o il custode ovvero il detentore deve adottare misure adeguate per garantire il benessere dei propri animali e affinche' non vengano loro provocati dolore, sofferenze o lesioni inutili; Regolamento 1/2005 Gli animali che presentino lesioni o problemi fisiologici ovvero patologie non vanno considerati idonei al trasporto
30 EUTANASIA Regolamento (CE) 1099/2009 Abbattimento degli animali allevati o detenuti per la produzione di alimenti Art. 7 paragrafo 1 l abbattimento e le operazioni correlate sono effettuate da persone che abbiano un elevato livello di competenze per l esecuzione di dette operazioni senza causare agli animali dolori, ansia o sofferenze evitabili
31 Indicazioni per gli allevatori in caso di eutanasia Richiesta intervento del veterinario libero professionista Richiesta intervento del macellatore a domicilio munito di certificato di idoneità Esecuzione da parte dell allevatore previa idonea formazione (corsi per allevatori)
32 Se necessario formazione in allevamento
33 PROBLEMI RILEVATI IN RELAZIONE ALLE MUTILAZIONI La castrazione spesso viene eseguita per lacerazione dei tessuti
34 PROBLEMI RILEVATI IN RELAZIONE ALLE MUTILAZIONI Il taglio della coda viene eseguito in maniera sistematica
35 PROBLEMI RILEVATI IN RELAZIONE ALLE MUTILAZIONI In alcuni allevamenti vengono effettuati tagli delle orecchie con finalità identificativa
36 RISULTATI DEI SOPRALLUOGHI ISPETTIVI Numero di allevamenti ispezionati Numero di allevamenti con non conformità 46 41
37 DETTAGLIO NON CONFORMITA VERIFICA NON CONFORMITA Personale 12 alimenti contenenti fibra 0 mutilazioni 2 Pratiche di allevamento 4 pavimentazioni 7 Materiale manipolabile 35 Edifici e locali di stabulazione 14
38 DETTAGLIO NON CONFORMITA VERIFICA Ispezione e controllo animali tenuta registri 0 libertà di movimento 7 spazio disponibile 23 illuminazione minima 6 attrezz. automatica e meccanica alimentazione, abbeveraggio e altre sost. NON CONFORMITA
39 CONCLUSIONI La verifica dell efficacia del lavoro svolto sarà possibile solo a fine anno E prevedibile una diminuzione del numero complessivo di scrofe negli allevamenti Il livello medio gestionale dell allevatore modenese è elevato Permangono criticità di tipo interpretativo risolvibili solo a livello centrale
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