Costruisci la leggendaria Yamato (Fascicolo 41-42) Riccardo Roverelli Tecnica modellistica

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1 Ciao a tutti, eccomi ancora per la ventiduesima volta a condividere questo nuovo step riguardante la costruzione della Yamato, e la descrizione delle parti della nave contemplate nei due fascicoli. Più in particolare, gli argomenti trattati vertono su portelli, boccaporti, portavoce e interfoni. Sulla Yamato, era stati installati, numerosi portelli stagni per mettere in comunicazione i vari locali della nave, per accedere alle torri dei cannoni principali e secondari, per entrare nelle schermature dei canoni e delle mitragliatrici contraeree quando presenti e all esterno delle strutture di sopracoperta della nave, di questi ultimi, va notato come malgrado ce ne fossero alcune decine, sul modello non ne è prevista nessuna simulazione o montaggio. I portelli installati erano di tipo uno o due, la differenza consisteva nel grado di pressione che potevano sopportare, quelli di tipo 2 meno resistenti, disponevano di un oblò secondario da sfruttare in caso di emergenza, ad ogni modo per entrambe i tipi ne esistevano di misure diverse. I boccaporti invece erano installati sulle coperte e servivano per immettersi nei locali sottostanti, ne erano provviste soprattutto le cabine degli ufficiali di alto rango e quando erano aperti venivano forniti di un piccolo tendalino. Portello di tipo 2 Boccaporto con tendalino La Yamato era equipaggiata sia di portavoce che di interfoni, questi ultimi in numero decisamente maggiore, le dimensione della nave infatti, rendevano poco efficaci i portavoce sulla lunga distanza, malgrado però i limiti tecnici, ne venne conservato l uso a causa della scarsa affidabilità degli interfoni giapponesi dell epoca. Pag.1-13

2 L intero apparato di telefonia interna prevedeva comunque linee dirette verso tutte le postazioni della nave, in totale gli apparecchi montati erano 491 contro 146 portavoce. Passando ora alla costruzione del modello, con i fascicoli 41 e 42 vengono fornite altre quattro postazioni di mitragliatrici trinate da 25mm, i supporti degli hangar per il lato di tribordo di cui ho già parlato nell articolo precedente, malgrado siano sbagliati sottolineo che anche questa volta non è stata fornita la tavola per il loro montaggio, una serie di schermature per gli oblò dello scafo, il prospetto laterale di babordo da usare per il posizionamento delle schermature di cui sopra e finalmente il famigerato cartamodello con le sagome delle linee d acqua per poter verificare l andamento delle curvature dello scafo. Per quanto riguarda le postazioni delle mitragliatrici, devo dire che le due del fascicolo 42 erano prive delle guide dove vanno inserite le canne, ancora non ho chiamato il servizio clienti della DeA, ma spero di poter risolvere la cosa. Le istruzioni proseguono con il montaggio e l adattamento della coperta allo scafo, ma qui io ho già fatto una scelta diversa, e quindi ho soprasseduto, anche se tutt ora rimango perplesso nel vedere che fino ad ora sia stato consigliato di montare la stessa separatamente dallo scafo. sono quindi passato alla verifica dello scafo utilizzando le tanto attese sagome, ma ho avuto una bruttissima sorpresa, dopo averle ritagliate, mi sono accorto che alcune erano troppo basse per essere inserite a cavallo dello scafo, altre invece, soprattutto quelle relative alla prua, mettevano in evidenza difformità rilevanti tra il mio scafo e le sagome stesse, per compiere un ulteriore verifica ho quindi confrontato le scansioni delle sagome con le linee d acqua riportate sul piano verticale del libro dell anatomy, di seguito il risultato dei confronti fatti. Premessa: Le linee d acqua sono state riportate nella scala del modello: 1/250 Le scansioni delle sagome sovrapposte in trasparenza sono in scala 1/1 L analisi delle sovrapposizione l ho fatta confrontando le sagome stesse con le linee d acqua che sono più prossime, la posizione delle sagome lungo lo scafo era stata indicata in modo non corretto nel fascicolo 28. La posizione delle stesse quindi è il risultato del tentativo di interpretazione dell immagine a pag. 335 del fascicolo 28 e delle indicazione presenti in essa. Le sagome sono tutte posizionate in modo che si accostino esattamente alla linea di mezzeria della nave. Per motivi di spazio, il confronto è stato fatto per due sagome alla volta, quelle a sinistra delle immagini quindi sono state ribaltate, di conseguenza anche le lettere che le contraddistinguono risultano rovesciate in senso longitudinale. Pag.2-13

3 La sagoma A corrisponde secondo le istruzioni del fascicolo alla linea 1, oltre ad essere più bassa di quasi 2 mm, è differente nella parte alta, in questo punto il mio scafo risulta avere il bulbo molto più rastremato e piccolo di circa 4 mm per parte, decisamente molto per la scala adottata, la sagoma L corrispondente secondo la DeA alla linea 20 come si vede è difforme, la cosa simpatica è che lo scafo montato in realtà in corrispondenza della linea 20 è più panciuto verso il basso, in pratica tre diverse linee. Pag.3-13

4 La sagoma B andrebbe posizionata poco dietro alla linea 3, accettando un certo grado di approssimazione potrebbe quasi andare bene, non è così però per la sagoma K se ho ben interpretato le istruzioni, va posizionata sullo scafo leggermente avanzata rispetto alla linea 19, così facendo però risulta più ampia rispetto a come dovrebbe lungo la murata alta, anche qui però lo scafo in basso è più panciuto. Pag.4-13

5 La sagoma C dovrebbe corrispondere alla linea 5 e direi che può andare bene, la sagoma J va invece posizionata 1 cm davanti alla linea 18, come si vede però la interseca e quindi non può essere considerata conforme, inoltre è più bassa rispetto allo scafo, soprattutto se si è già montata la coperta di poppa. Pag.5-13

6 La sagoma D dovrebbe grosso modo corrispondere alla linea 7 lungo lo scafo, ma è più bassa e non tiene conto dello scalino che inizia a formarsi nella parte alta della murata, la sagoma I andrebbe invece posizionata avanzata di un cm rispetto alla linea 17, ma sembra corrisponderle tranne che nello spanciamento. Inoltre come si nota sia dalle sagome I e J, le pareti delle rimesse delle barche vengono dritte verso poppa, in realtà le linee 17 e 18 dimostrano che in quel punto le pareti suddette iniziano a rastremarsi verso poppa, questo errore è evidente anche sul modello, dove osservando le feritoie delle griglie sulla coperta di poppa, si vedono chiaramente sporgere in modo anomalo, e non sono a filo come sarebbe stato giusto, la linea rossa sulla foto, è indicativa di quello che sarebbe dovuto esserne l andamento. Pag.6-13

7 La correzione di questo errore comporta purtroppo lo scollamento della coperta, con il serio rischio di danneggiare sia la stessa che lo scafo, a questo punto rimarrà così come è purtroppo La sagoma E almeno questa è quasi uguale alla linea 9, anche questa però è troppo bassa, idem per la sagoma H, a sinistra dell immagine, che però pur posizionata secondo le istruzioni quasi in corrispondenza della linea 15, la interseca. Pag.7-13

8 Le sagome F e G sono più o meno conformi rispettivamente alle linee 11 e 13, ma sono entrambe basse per essere utilizzate. Concludendo, se è vero che le sagome basse si possono ritagliare in alto per eseguire i confronti, non riesco comunque a spiegarmi le difformità rilevate, non nascondo certo la contrarietà che mi ha colto, soprattutto considerando i tre mesi e mezzo di ritardo nella distribuzione del cartamodello, personalmente considero questo un ulteriore esempio della scarsa qualità di quest opera. Dopo aver concluso che le sagome fornite sono certamente da scartare, ho riportato in scala 1/250 anche il piano orizzontale delle linee d acqua della nave ricavato dal libro dell anatomy, ho stampato il tutto e l ho fissato su una vecchia mensola con il biadesivo, quindi dopo aver ritagliato le sagome delle linee d acqua dal piano verticale ho eseguito una serie di confronti che hanno purtroppo evidenziato quello che già immaginavo, le foto che seguono evidenziano il lavoro fatto. Pag.8-13

9 Da parte mia, posso prendere atto, di aver sbagliato per inesperienza nel rastremare il bulbo, portando i blocchetti a filo delle murate, se avessi aspettato, li avrei solo sbozzati e riempito lo scalino che si formava con lo stucco, rimane il fatto che comunque le ordinate a prua del modello erano sbagliate, la differenza come si vede è tale che se anche avessi esagerato con la carteggiatura, avrei bucato lo scafo, in realtà un piccolo sondaggio effettuato con la punta del trapano in prossimità delle prime tre linee, ha evidenziato che carteggiando ho eliminato 0,5/0,6mm dei 3 complessivi dello spessore del fasciame. La parte alta dello scafo in prossimità della coperta di prua è anch essa più stretta da due a tre mm per parte, ma qui sono certo di non aver sbagliato io, in quanto è perfettamente a filo con la foto incisione fornita. Non voglio appesantire ulteriormente questo appuntamento con altre foto, aggiungo solo che nel complesso la parte centrale dello scafo, è più o meno accettabile, mentre a poppa oltre all errore già evidenziato delle pareti della rimessa delle barche, la parte inferiore dello scafo spancia di quasi 2 mm in più. Concludendo, lo scafo così come è sarebbe da rifare ma a questo punto la cosa a poco senso, cercherò di recuperare il possibile, limitatamente a quelle che sono le mie capacità da principiante, accontentandomi purtroppo del colpo d occhio generale, consapevole comunque che la parte più evidente del modello, quella che a prima vista colpisce lo sguardo dell osservatore è solo a grandi linee simile all originale. Pag.9-13

10 La foto che segue, spiega forse meglio delle precedenti il lavoro di verifica che sono andato ad eseguire, sullo scafo. Per comodità e per essere certo di riposizionare sempre lo scafo in modo corretto ed esatto sul piano orizzontale, ho forato da sotto la mensola fino a dentro lo scafo in prossimità della prua e della poppa, per inserire due tasselli di legno che obblighino sempre nella stessa posizione lo scafo. Pag.10-13

11 La foto che segue forse spiega meglio ed evidenzia il lavoro di recupero che sto facendo. Nella foto che segue invece, uno dei primi confronti dopo aver fatto i primi riempimenti, come si vede, a prua ho reincollato altri due strati di listelli da 1,5mm di spessore sullo scafo e li ho volutamente spaziati tra di loro per fornire allo stucco un aggrappo migliore. Pag.11-13

12 Per finire, ho studiato un pochino le istruzioni inerenti il montaggio delle schermature degli oblò che inizia con il fascicolo 42, per facilitare l operazione, viene fornito nel fascicolo il prospetto laterale di babordo della nave, con segnate le posizioni delle mascherature, ma anche dove eseguire i fori degli oblò che invece vennero lasciati aperti. Confrontando le tavole dell anatomy con il prospetto fornito ho notato che la terza fila di oblò partendo dall alto e presente sia sul libro che sul modello di Kure, non è minimamente contemplata nella tavola fornita dalla DeA. Andando poi a rileggere i vecchi fascicoli, ho trovato che anche nel numero 25 vengono menzionate due sole file di oblò. Il modello di Kure Prospetto di babordo nel dicembre del 1941 tratto dal libro dell anatomy. Prospetto di babordo nell aprile del 1945 tratto dal libro dell anatomy. Pag.12-13

13 Come si vede nel tempo i giapponesi sigillarono gran parte degli oblò, lasciandone aperti una minima parte di quelli più in alto. Nel prospetto fornito con il fascicolo, viene indicato di simulare aperti, forando quindi lo scafo, tutti gli oblò della prima fila, a parte quelli di poppa, credo che anche questo sia un errore, inoltre gli oblò delle rimesse della barche, indicati come rotondi e di dimensioni maggiori rispetto agli altri, erano in realtà rettangolari. Ad ogni modo per il momento il montaggio degli oblò è l ultimo dei miei pensieri visto il lavoro che ancora mi aspetta nel tentativo di correggere lo scafo. Anche per questa volta è tutto, se qualcuno avesse bisogno di qualche spiegazione, o altro come sempre scrivete direttamente al mio indirizzo riccardo.roverelli@magellano.org. Ciao e al prossimo articolo. Pag.13-13