Aumento dell'età del personale e organizzazione del lavoro in sanità

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1 Aumento dell'età del personale e organizzazione del lavoro in sanità

2 Aumento dell' età dei lavoratori attivi Tra il 2010 e il 2030 aumento fascia d'età dei lavoratori fra 55 e 64 anni nell'ue di circa il 16, 2 % Contemporanea diminuzione altre fasce d'età (40-54 anni: - 5,4% ; anni: -14,9%) Problema emergente: adeguare l'organizzazione del lavoro per prevenire rischi di pensionamento anticipato e inabilità al lavoro Problemi di salute: disturbi muscolo-scheletrici e mentali (depressioni). Capacità che migliorano con l'età: pensiero strategico, perspicacia, capacità di giudizio e di razionalizzare, percezione olistica. Esperienza compensa alcuni processi cognitivi (memoria) e capacità fisiche Promuovere invecchiamento attivo sul luogo di lavoro [Ilmarinen, OSHA, 2012]

3 Modifiche normative previdenziali Progressivo innalzamento negli ultimi decenni dell'età dei lavoratori Progressivo innalzamento dell' età pensionabile (DL 201/2011 pensione di vecchiaia e pensione anticipata). Disincentivazione utilizzo pensione anticipata. Indicizzazione all'incremento della speranza di vita (in buona salute?) Non e' possibile esimersi dal trovare una soluzione per la gestione del personale anziano sui luoghi di lavoro.

4 Modifiche normative previdenziali

5 Specificità dei lavoratori della sanità Importante prevalenza femminile (carico di lavoro e di cura anche familiare). Assistenza alle persone (sofferenza, morte) Movimentazione pazienti Posture incongrue o fisse (rischio fisico) Rischio chimico Orario di lavoro per turni sulle 24 ore nella settimana. Bisogno di aggiornamento continuo (aumento del periodo formativo) Caratteristiche proprie della componente infermieristica e tecnica di supporto (OSS).

6 Alcuni dati sull'età [Rivista l'infermiere 4/2013] [Rapporto Osservasalute 2013]

7 Alcuni dati sull'età [Predieri, Annigoni, Benedetti, AUSL Reggio Emilia, 2014]

8 Lavoro a turni e notturno Organizzazione del lavoro sulle 24 ore. Storicamente presente per servizi sociali essenziali. Decreto legislativo 66/2003 (definizione di lavoro a turni, lavoratore a turni, periodo notturno, lavoratore notturno) Differenti modalità di turnazione Problematiche inerenti lo svolgimento dei turni e rischi connessi

9 Lavoro a turni e notturno. Problematiche Stress per l'organismo (sconvolgimento ciclo sonno/veglia, perturbazione ritmi circadianidelle funzioni biologiche e psicofisiche) Efficienza lavorativa (maggior rischio di errori ed infortuni) Stato di salute (disturbi del sonno, funzione digestiva,...) Relazioni interpersonali, familiari e contatti sociali. Maggiori difficoltà a mantenere stili di vita sani

10 Lavoro a turni e notturno. Effetti sulla salute Breve termine Sindrome Jet Lag Disturbi del sonno Disturbi apparato gastroenterico (pirosi, dolori addominali, stitischezza 20%-75% turnisti vs % lavoratori a giornata) Fatica, errori, infortuni Medio-lungo termine Disturbi e patologie gastrointestinali (gastrite cronica, gastroduodenite, ulcera peptica, colite) Sfera psico-affettiva (fatica cronica, ansia, nervosismo, depressione) Disturbi apparato cardiovascolare (ipertensione, aritmie, metabolismo glucidi e lipidi, alterazione cascata coagulazione) Tumori (K mammella)

11 Turnistica e organizzazione Organizzazione dei turni di lavoro sempre migliorabile Punti critici: Durata del turno Frequenza e velocità delle rotazioni dei turni Regolarità e prevedibilità del turno Direzione della rotazione Numero notti consecutive Modalità di interposizione dei giorni di riposo Presenza turni nei fine settimana Orario inizio e fine turni Orario prolungato e straordianario

12 Work Ability Index Valutazione della capacità di lavoro percepita La capacità di lavoro si riferisce sia a fattori individuali che occupazionali, I quali sono essenziali nel condizionare le possibilità di una persona a far fronte agli impegni lavorativi. E' il risultato dell' interazione fra risorse dell' individuo e condizioni di lavoro Range dell'indice fra 7 e 49 Fra 7 e 27 la capacità di lavoro è scadente e l'obiettivo deve essere quello di ristabilirla. Fra 28 e 36 la capacità di lavoro è mediocre e l'obiettivo è quello di migliorarla. Fra 37 e 43 la capacità di lavoro è buona e l'obiettivo è quello di sostenerla. Fra 44 e 49 la capacità di lavoro è eccellente e l'obiettivo è quello di mantenerla. [Capanni, Carpentiero, Della Valle, 2003]

13 PROBLEMI Esperienza in sanità Politiche sanitarie degli ultimi 20 anni che hanno focalizzato l'attenzione sul volume e non sull'appropriatezza (DRG e pagamento a prestazione). Fare di più non significa fare meglio Choosing wisely Modifiche organizzative legate più a fattori immediatamente economici (ospedale ad intensità di cura, Costi standard, overbooking ) Scarso coinvolgimento nelle scelte strategiche organizzanizzative dei lavoratori e nei cambiamenti. Il problema non è la novità ma la condivisione nelle modificazioni organizzative. Mancanza di una utile programmazione della formazione (ECM) QUESTI NEGATIVITA' INCIDONO NON SOLO SUI LAVORATORI DELLA SANITA' MA ANCHE SUI PAZIENTI

14 Esperienza in sanità PROPOSTE Cambio di paradigma Metodiche: conciliazione lavoro-famiglia, diversity management (gestione delle differenze), valorizzazione esperienze acquisite per la promozione della capacità lavorativa (bassi tassi di assenza, riduzione delle disabilità al lavoro e migliore produttività incidono positivamente anche dal punto di vista economico 1:3-1:5) Analisi della situazione dei lavoratori della sanità tramite WAI e messa in rete delle migliori iniziative organizzative in termini di gestione del personale.

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