Economia Italiana ed Europea aa Lezione III La Struttura dell Offerta dell Economia Italiana
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1 Economia Italiana ed Europea aa Lezione III La Struttura dell Offerta dell Economia Italiana Andrea Pisante, PhD 6 CFU L andrea.pisante@uniroma1.it *
2 Struttura della Lezione odierna L Economia Italiana del Nuovo Millennio: Introduzione Parte prima. Com è fatta l economia italiana 1. La struttura dell economia italiana: il lato dell offerta 1.0 Introduzione 1.1 L offerta aggregata 1.2 Spesa, valore aggiunto e reddito 1.3 La struttura produttiva
3 L Economia Italiana del Nuovo Millennio: Introduzione L Oggetto della prima metà del corso (e del testo su cui si basa) è di spiegare l evoluzione dell economia italiana nei due decenni a cavallo del Il punto di partenza è spiegare la cattiva performance dell economia italiana agli inizi del nuovo millennio. Secondo l OCSE, dati , l Italia: La crescita più bassa della produttività del lavoro (il prodotto interno lordo [PIL] per ora lavorata, Y/L), con un aumento medio annuo insignificante + 0,2%, media 30 paesi OCSE + 1,3%, media Europa a ,5%; La crescita più bassa della produttività totale dei fattori; È (era) l VIII economia mondiale per il PIL prodotto [ XII 2016!]; È (era) al XX posto per il PIL pro capite (benessere individuale); È (era) al XXX posto per il tasso di crescita del PIL; Quali le ragioni di questa deludente performance economica?
4 L Economia Italiana del Nuovo Millennio: Introduzione Quali le ragioni di questa deludente performance economica? Per comprenderne le ragioni guardiamo al recente passato della nostra economia dagli anni 90 considerando anche: La Globalizzazione: negli anni 90 irrompono sui nostri mercati dei beni ( importazioni), ma anche del lavoro (immigrazione e delocalizzazioni) e finanziari, prepotentemente la Cina e l India; La rivoluzione innescata dalle tecnologie dell informazione; Il mutamento istituzionale dovuto all introduzione della moneta unica: l Euro, oltre ai vantaggi, ha significato la perdita della sovranità della politica monetaria nazionale e vincoli stringenti alla politica di bilancio; Il mutamento istituzionale dovuto alle profonde riforme del mercato del lavoro. =>
5 Parte prima. Com è fatta l economia italiana Capitolo 1 La struttura dell economia italiana: 1.0 Introduzione il lato dell offerta Partiremo analizzando struttura e funzionamento del lato dell offerta del mercato dei beni in Italia; in una prospettiva macroeconomica (quindi aggregata). Poi analizzeremo il lato della domanda del mercato dei beni (completando così l analisi del mercato reale); quindi analizzeremo il mercato del lavoro, il settore pubblico e il sistema finanziario, considerando anche l influenza del settore estero.
6 Capitolo 1 La struttura dell economia italiana: il lato dell offerta 1.1 L Offerta Aggregata La grandezza più importante per sintetizzare la produzione di beni e servizi (l offerta del lato reale dell economia) è il PIL, che indica la ricchezza prodotta in termini di beni e servizi finali in tutta l economia. Il PIL in Italia, misurato ai prezzi correnti (PIL nominale) nel 2007 è stato di 1535 miliardi di euro Il Tasso di Crescita del PIL Reale (depurato delle variazioni dei prezzi) nel 2007 è stato + 1,4%. (Nel 2016 il PIL ai prezzi di mercato è stato 1672 miliardi di euro correnti [PIL R2016 < PIL R2007!], con un aumento dell'1,6% rispetto all'anno precedente. In volume il PIL è cresciuto dello 0,9%.) Dato non confortante, perché: 1) Molto Minore del Passato ==> 2) il Tasso Medio di Crescita dei paesi dell area euro è stato 2,8%.
7 Figura 1 Il tasso di crescita del PIL reale in Italia, Il Tasso Medio di Crescita del PIL Reale in Italia è costantemente Diminuito nel Tempo: 70 3,8%; 80 2,4%; 90 1,6%; ,1%! In quel che segue cercheremo di spiegare questo andamento. NB il grafico è uno «zoom temporale» di quello della lezione precedente
8 La Duplice Rilevanza del Rallentamento del Tasso di Crescita dell Economia Italiana 1) la c.d. Regola del 70: il numero di anni necessari affinché il PIL raddoppi è pari al rapporto tra 70 e il tasso di crescita medio del PIL: Es 70: 70/3,8 18 anni (meno di 1 generaz); Es 00-06: 70/1,1 64 anni (più di 2 generaz); Es 51 74: 70/ anni ( mezza generaz); Es 75 01: 70/ anni (più di 1 generaz); Quindi il declino del tasso di crescita ha notevoli effetti nel tempo di raddoppio del PIL: infatti tra gli anni del «boom» e quelli del (primo) «declino» l intervallo stesso più che raddoppia! Nel decennio successivo (2 Crisi finanziaria & Euro): Crescita Zero! => 70/0 + anni!
9 La Duplice Rilevanza del Rallentamento del Tasso di Crescita dell Economia Italiana 2) il PIL determina anche di quanto cresce il reddito di ciascuno di noi, il Reddito Pro Capite: Y pc = Y / N (dove N è la popolazione e Y il reddito nazionale), che è il principale indicatore del benessere eco) Il Tasso di Crescita di Y pc è pari alla differenza tra il tasso di crescita del PIL e quello della popolazione: Y G,pc = Y G N G : Es 70: Y G,pc = Y G N G := 3,8% 0,5% = 3,3%, quindi Y pc raddoppia in 70/3,3 21, anni ( 1 generazione); Es 00-06: Y G,pc = Y G N G := 1,1% 0,6% = 0,5% 0, quindi Y pc raddoppia in 70/0,5 140 anni ( 5 generazioni); Es 51 74: Y G,pc = Y G N G := 5,3% 0,7% = 4,8%, quindi Y pc raddoppia in 70/4,8 15 anni (meno di 1 generazione); Es 75-01: Y G,pc = Y G N G := 2,2% 0,1% = 2,1%, quindi Y pc raddoppia in 70/2,1 33 anni (più di 1 generazione); Notiamo infine che: il Reddito Pro Capite: Y pc = Y / N (dove N è la popolazione) è fortemente influenzato dalla Produttività (media) del Lavoro PdL = Y / L (dove L è il numero degli occupati).
10 Capitolo 1 La struttura dell economia italiana: il lato dell offerta 1.2 Spesa, valore aggiunto e reddito Esaminando i 3 metodi di calcolo del PIL possiamo approfondire in 3 prospettive la struttura effettiva dell economia italiana: 1) il metodo della spesa; 2) il metodo dei tipi di reddito; 3) il metodo del valore aggiunto.
11 1.2.1 il PIL analizzato con il Metodo della Spesa Il PIL coincide con la Spesa Aggregata in beni domestici, ed è quindi la somma dei valori monetari delle spese del consumo delle famiglie (C), dell investimento lordo delle imprese (I), della spesa pubblica per beni e servizi (G) e delle esportazioni nette (X, pari alla differenza tra la spesa per esportazioni acquistate dai non residenti e la spesa per importazioni effettuate da residenti), realizzate in una Nazione in un anno. PIL C I G X
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13 1.2.2 il PIL analizzato con il Metodo dei Tipi di Reddito Il PIL viene calcolato Sommando i Redditi dei Proprietari dei Fattori produttivi che hanno partecipato al processo di produzione, come il lavoro (=> monte-salari), i beni capitali (=> interessi e profitti), le risorse naturali (=> rendite); cioè i costi di produzione dei beni finali prodotti da un sistema economico. Per passare dal PIL al Reddito Netto Totale, vanno fatte però 2 Deduzioni: L Ammortamento: le spese necessarie per mantenere in efficienza i beni capitali utilizzati nel processo produttivo; La Presenza dello Stato: le Imposte Indirette Nette (principalmente l IVA, al netto dei contributi alla produzione).
14 L Istat distingue quindi il Reddito Netto Totale in 2 sole grandi Macro-Categorie: Reddito da Lavoro Dipendente Risultato di Gestione d impresa (= profitti + interessi + rendite).
15 1.2.2 il PIL analizzato con il Metodo del Valore Aggiunto Il Valore Aggiunto si Calcola Sottraendo al Valore Complessivo della Produzione, il Valore dei Beni Intermedi (input e non finali) e le Imposte Dirette Nette. Il VA si scompone nel Contributo dei 3 Settori Produttivi (agricoltura, industria e servizi).
16 Capitolo 1 La struttura dell economia italiana: il lato dell offerta 1.3 La Struttura Produttiva 1) La «Peculiarità» dimensionale delle imprese italiane: Dati: indagine Istat sulle imprese industriali e dei servizi, escluse intermediaz. finanz. e PA. Coprono 2 terzi degli occupati e il grosso del prodotto reale. In Italia nel 2005 vi operavano 4,3 milioni di Imprese con 16,3 milioni di Addetti (dipendenti e «titolari»). => Numero Medio di Addetti per Impresa = 3,8. La Tabella Classifica le Imprese sulla base del Numero di Addetti. Il 95% delle Imprese (4,1 milioni) sono MicroImprese (< 10 addetti) e occupano il 48%. Aggiungendo Piccole Imprese (< 50 addetti) => 99% e 70%
17 Le Medie* Imprese sono Poche ( ,5%) con 13% dell occupazione. Le Grandi Imprese sono Pochissime (3000 0,1%) con 20% dell occupazione. I Lavoratori Indipendenti sono 1 Terzo degli Occupati, il doppio e il triplo della media UE.
18 2) La Specializzazione Produttiva dell Economia Italiana Economie Moderne: Servizi ¾ Imprese e 3/5 Addetti Industria: ¼ Imprese, 2/5 Addetti, 50% Dipendenti (settori tradizionali del Made in Italy: alimentare, tessile, abbigliamento, arredamento, meccanica) Peculiarità Vs Sostituz: Cmq Performance delle Esportazioni (quota costante in valore, in Q, per concorrenza internaz. Di Cina e India) per Valori Medi (per*). Fragilità per Eccessivo N di MicroImprese, non : It 95% UE27 64%. Inoltre di N + 1*10^6 in 15 anni. Riflessi Negativi sulla Produttività: che se L!
19 La Specializzazione Produttiva dell Economia Italiana L Eccessivo Numero di MicroImprese, che non crescono dimensionalmente, ma crescono di Numerosità: CFR: la Produttività (VA/L) Cresce Molto al Crescere di L! & Il Costo del Lavoro per Dip, (retribuzione + oneri sociali) Cresce al Crescere di L (<)! Competitività di Costo delle Imprese = Prod.tà / Ct d Lav Cresce al Crescere di L! Perché Persistono MicroImprese? Colonna Redditività: è + Alta per le MicroImprese!? Per Potere di Mercato? Inoltre Bassi Investimenti!
20 Riassumendo in Conclusione: La Struttura Produttiva Italiana presenta 2 Specifiche Caratteristiche rispetto ai Paesi Europei dal punto di vista Sia Dimensionale che Settoriale. Il Modello di Specializzazione Italiano (il Made in Italy e la meccanica) non è cambiato in 30 anni (microimprese e forza lavoro poco qualificata), anche se ancora competitività internazionale. Prevalenza della Frammentazione Produttiva (micro e piccole imprese), con bassa produttività e investimenti, ma alta redditività. Le Imprese Italiane di tutte le dimensioni però manifestano bassa produttività.
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