APPENDICE FORMULA DI PROFESSIONE PER IL GIORNO DI PASQUA NELL ANNO DELLE COSTITUZIONI

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1 APPENDICE FORMULA DI PROFESSIONE PER IL GIORNO DI PASQUA NELL ANNO DELLE COSTITUZIONI Testo da scrivere sul Registro delle Rinnovazioni e sulla copia da consegnare al Rettore Generale: Noi Comunità NN. composta dai seguenti fratelli (seguono i nomi), oggi 31 Marzo 2013, in questo solenne giorno di Pasqua di Resurrezione, nell Anno di grazia delle Costituzioni, rinnoviamo e confermiamo di voler vivere secondo le Costituzioni e Regole ricevute da San Giovanni Leonardi e rinnovate nello spirito del Concilio Vaticano II, per essere santi per santificare. A gloria della Santissima Trinità, nella ferma volontà di donarci totalmente a Cristo e di seguirlo più da vicino nell Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio, liberamente rinnoviamo i voti di Castità, Povertà, e Obbedienza, secondo le Costituzioni dell Ordine, e ci affidiamo a questa famiglia religiosa per vivere nella perfetta carità al servizio di Dio e della Chiesa. ci concedano di essere fedeli. Seguono le firme e il timbro del p. rettore. Il rettore sotto la sua firma scriva Rettore e il Segretario del Capitolo sotto la sua firma scriva Segretario del Capitolo. 12 1

2 1. Nella Lettera di indizione dell Anno delle Costituzioni, p. Generale ha voluto che la tradizionale celebrazione dei voti nel giorno di Pasqua avesse qualche particolarità, per sottolineare l evento che tutto l Ordine sta vivendo. 2. Senza stravolgere il rito che per sua natura appartiene alla pietà privata ed è prettamente devozionale e mantenendo le sue caratteristiche di semplicità, sobrietà e di celebrazione riservata alla comunità religiosa, sono stati aggiunti alcuni elementi: La monizione introduttiva, fa entrare meglio nella rinnovazione di questo anno che assume un significato tutto particolare. In essa si raccoglie il meglio delle antiche e nuove Costituzioni. La Lettura della Parola di Dio tratta dalla lettera ai Filippesi, vuole da un lato spronarci a riprendere la corsa verso Dio, e dall altro proporci nuove mete alla luce del mistero pasquale. Alcuni versetti del Salmo 118 per meglio esprimere l osservanza che è gioiosa obbedienza. La firma all Altare sul Registro delle Rinnovazioni da parte di tutti i religiosi, quale segno di offerta totale e consapevole di sé al Padre e ai fratelli e di unione col Cristo associandosi al suo sacrificio perenne che si rinnova nel mistero eucaristico (C. 14). 3. La Formula di Professione con qualche variante, sarà scritta precedentemente sull apposito libro (vedi Appendice). Una copia di questa, una volta firmata da tutti, sarà mandata all Archivio del Rettore Generale e una immagine dello stesso documento sarà inviata al Sito dell Ordine con una foto della Comunità, come segno di comunione con tutte le altre comunità sparse nelle diverse parti del mondo. BENEDIZIONE E CONGEDO 20. Il padre rettore benedice i presenti dicendo: Il Signore sia con voi. Tutti rispondono: E con il tuo spirito. Quindi il padre rettore prosegue: E su voi tutti qui presenti scenda la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo. Amen. 21. Poi congeda i presenti con queste o simili parole: Andate in pace. Alleluia. Alleluia Rendiamo grazie ad Dio. Alleluia. Alleluia. 22. Si canta l Antifona mariana, al termine della quale si scioglie l assemblea. 2 11

3 Quindi chi presiede dice: Amen. O Padre che nel Cristo crocifisso e risorto ci hai dato il maestro e modello di una vita consacrata a te e ai fratelli, concedi a noi tuoi figli per intercessione della beata Vergine Maria e di san Giovanni Leonardi, di osservare costantemente i santi voti che oggi abbiamo rinnovato. Per Cristo nostro Signore. 19. Quindi i confratelli si scambiano un abbraccio e un bacio di pace, manifestando la gioia e la benedizione del vivere insieme. Secondo l opportunità si può eseguire il salmo 133 o un canto adatto. Com è bello, come dà gioia, che i fratelli stiano insieme. RITO DI INGRESSO 4. Quando i membri della famiglia religiosa si sono riuniti e ogni cosa è stata convenientemente preparata, si esegue un canto adatto. 5. Terminato il canto, tutti si fanno il segno della croce, mentre il padre rettore dice: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo. Amen. 6. Il padre rettore, saluta i presenti con queste o altre simili parole: La pace del Signore, Crocifisso e Risorto sia con voi. Tutti rispondono: E con il tuo Spirito. 10 3

4 MONIZIONE INTRODUTTIVA 7. Il padre rettore, introduce il rito della rinnovazione dei voti, spiegando ai presenti il significato della celebrazione, con queste parole: Fratelli carissimi, il nostro Fondatore augurandoci le buone feste nel santo giorno della resurrezione, ci esorta a morire ad ogni sorta di imperfezione con Cristo crocifisso e con Lui risorgere in novità di vita e perfezione. In questo Anno delle Costituzioni, egli ci esorta a guadagnare ogni giorno qualcosa dell osservanza, per giungere alla perfetta carità e ci invita a conformare ad esse la nostra volontà per compiere il progetto del Padre, proponendosi davanti agli occhi della mente Cristo Gesù, che fu obbediente fino alla morte della santa Croce per dare esempio a tutti noi. Ringraziamo il Padre della misericordia e il Dio di tutta la consolazione che si è degnato misericordiosamente di chiamarci a questa Congregazione, perché in essa ci applicassimo per promuovere la nostra e l altrui salvezza, la nostra santità e quella del prossimo. Impegniamoci a vivere con gioia e con responsabilità secondo le Costituzioni rinnovate secondo lo spirito del concilio Vaticano II affinché da queste, come da nervi, tutte le membra della nostra Congregazione 14. Dopo di lui, ogni religioso, secondo l ordine di precedenza, si inginocchia davanti all altare, pone la mano sul Vangelo e dice: Io NN., i medesimi voti li rinnovo e confermo. mi concedano di essere fedele. 15. Quindi, ogni religioso, si reca all altare sul quale si trova il Registro delle Rinnovazioni, con la formula già scritta precedentemente, firma il documento, associandosi così al sacrificio perenne di Cristo che si rinnova nel mistero eucaristico, e ritorna al suo posto. 16. Qualora vi fossero professi temporanei, dicono la seguente formula: Io NN., i medesimi voti temporanei li rinnovo e confermo. mi concedano di essere fedele. 17. Anche i religiosi di voti temporanei, eccezionalmente, si recano all altare e firmano il documento. 18. Dopo che tutti hanno rinnovato, è bene sostare alquanto in silenzio per la preghiera personale. 4 9

5 RITO DELLA RINNOVAZIONE 12. Tutti si alzano. Il padre rettore inginocchiato davanti all altare, con la mano destra sul Vangelo, legge per intera la formula della Professione solenne (C. 57): Io NN., a gloria della Santissima Trinità, nella ferma volontà di donarmi totalmente a Cristo e di seguirlo più da vicino nell Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio, davanti a voi fratelli liberamente rinnovo i voti solenni di Castità, Povertà, e Obbedienza, secondo le Costituzioni dell Ordine, e mi affido a questa famiglia religiosa per vivere nella perfetta carità al servizio di Dio e della Chiesa. mi concedano di essere fedele. siano meglio mantenute, sparse in tutto il mondo, in unità di spirito, e in base alla disciplina della nostra Regola siano spinte a maggiori progressi nella strada verso Dio e procedere verso mete più alte. Chiediamo al Signore, per la nostra comunità e per l intero Ordine la sua abbondante benedizione, perché in sintonia con le nostre Costituzioni possiamo essere testimoni gioiosi della vocazione ricevuta fino a divenire stimolo più efficace per tanti giovani, ad abbracciare la nostra vita consacrata. Perseveriamo nella preghiera e nella comunione fraterna. Guidati dallo Spirito Santo, ciascuno secondo il proprio dono, si impegni costantemente, per una riforma della propria vita e di quella della Chiesa, per vivere il carisma che abbiamo ricevuto. 8. Tutti siedono e pregano per qualche momento in silenzio. 13. Quindi si reca all altare sul quale si trova il Registro delle Rinnovazioni, con la formula già scritta precedentemente, firma il documento, associandosi così al sacrificio perenne di Cristo che si rinnova nel mistero eucaristico, e ritorna al suo posto. 8 5

6 CELEBRAZIONE DELLA PAROLA DI DIO 9. Un religioso, proclama un brano della Sacra Scrittura: Dalla Lettera di San Paolo Apostolo ai Filippesi (3, ) Le cose, che per me erano guadagni, io le ho considerate una perdita a motivo di Cristo. Anzi, ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore. Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo: perché io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la comunione alle sue sofferenze, facendomi conforme alla sua morte, nella speranza di giungere alla risurrezione dai morti. Non ho certo raggiunto la mèta, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anch'io sono stato conquistato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo ancora di averla conquistata. So soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte, corro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù. Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio. 10. Come risposta alla Parola proclamata, si cantano o recitano alcuni versetti del salmo 118 o si può eseguire un canto adatto o un canone. Rit. Alleluia. Alleluia. Alleluia. Quanto amo la tua legge, Signore; tutto il giorno la vado meditando. Voglio osservare i tuoi decreti: non abbandonarmi mai. Rit. Alleluia. Alleluia. Alleluia. Nei tuoi decreti è la mia delizia, non dimenticherò la tua parola. Dirigimi sul sentiero dei tuoi comandi perché in essi è la mia gioia Rit. Alleluia. Alleluia. Alleluia. PARENESI 11. Quindi il padre rettore (o un altro membro della comunità), rivolge una breve esortazione invitando tutti alla contemplazione del mistero che celebriamo. Terminata l allocuzione, si fa una pausa di silenzio. 6 7