ex art.1, comma 14 della legge n.107 del 13 luglio 2015

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1 PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA 2016/ / /19 ex art.1, comma 14 della legge n.107 del 13 luglio 2015 ELABORATO dal Collegio docenti con delibera n. 46 del 22/01/2016 sulla scorta dell Atto d indirizzo del dirigente scolastico emanato con nota prot. n. 6055/C12 del 11/11/2015 APPROVATO dal Consiglio di Istituto con delibera n. 32 del 22/01/2016 1

2 Indice L ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE DE FILIPPIS PRESTIA... 5 BREVE STORIA DELL ISTITUTO... 5 CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO... 7 FINALITÀ GENERALI DELLA SCUOLA... 8 OBIETTIVI FORMATIVI PRIORITATI... 9 INDIRIZZI DELLA SCUOLA PROFILI IN USCITA E QUADRI ORARI DEI VARI INDIRIZZI INSEGNAMENTI COMUNI DELL AREA GENERALE INDIRIZZO SERVIZI COMMERCIALI OPZIONE PROMOZIONE COMMERCIALE E PUBBLICITARIA TECNICO DEI SERVIZI COMMERCIALI CORSO SERALE INDIRIZZO SERVIZI SOCIO-SANITARI ARTICOLAZIONE ARTI AUSILIARIE DELLE PROFESSIONI SANITARIE, ODONTOTECNICO. 19 ARTICOLAZIONE ARTI AUSILIARIE DELLE PROFESSIONI SANITARIE, OTTICO INDIRIZZO PRODUZIONI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI OPZIONE PRODUZIONI TESSILI E SARTORIALI INDIRIZZO MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA OPZIONE APPARATI, IMPIANTI E SERVIZI TECNICI INDUSTRIALI E CIVILI OPZIONE MANUTENZIONE MEZZI DI TRASPORTO LE RISORSE UMANE ORGANIGRAMMA CHI FA COSA PREVISIONE ORGANICO PERSONALE DOCENTE PER IL TRIENNIO 2016/17 17/18 18/ IPSSCTSP DE FILIPPIS : IPSIA G. PRESTIA CORSO SERALE: INDIRIZZO: SERVIZI COMMERCIALI FABBISOGNO ORGANICO DI POTENZIAMENTO IIS DE FILIPPIS PRESTIA PREVISIONE ORGANICO PERSONALE ATA IIS DE FILIPPIS PRESTIA DOTAZIONE E FABBISOGNO DI INFRASTRUTTURE E ATTREZZATURE MATERIALI. 43 PIANO DIGITALE: AZIONI PREVISTE PER L ATTUAZIONE PIANO DI MIGLIORAMENTO SCENARIO DI RIFERIMENTO

3 1- CONGRUENZA TRA OBIETTIVI DI PROCESSO E PRIORITÀ/TRAGUARDIESPRESSI NEL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE (RAV) DECIDERE LE AZIONI PER RAGGIUNGERE CIASCUN OBIETTIVO DI PROCESSO IN DUE PASSI PIANIFICAZIONE DELLE AZIONI PREVISTE PER CIASCUN OBIETTIVO DI PROCESSO INDIVIDUATO VALUTAZIONE, CONDIVISIONE E DIFFUSIONE DEI RISULTATI DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO PIANO ATTIVITA DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DOCENTI E ATA AMBITI TEMATICI DEI CORSI DI FORMAZIONE DOCENTI AMBITI TEMATICI DEI CORSI DI FORMAZIONE PERSONALE ATA INIZIATIVE COMPRESE NEL PIANO DI FORMAZIONE/AGGIORNAMENTO FORMAZIONE DOCENTI: PROGETTAZIONE PERCORSI ALTERNANZA SCUOLA -LAVORO IL PRIMO SOCCORSO A SCUOLA TUTELA DELLA SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO: FORMAZIONE ATTIVITA' DELLA RETE SICUREZZA ATTIVITA' INTERNE ALLA SCUOLA RIVOLTE GLI ALUNNI ATTIVITA' DI FORMAZIONE DEL PERSONALE INCARICHI SPP - IPSSCTSP INCARICHI SPECIFICI IN CASO DI EMERGENZA - IPSSCTSP INCARICHI SPP - IPSIA INCARICHI SPECIFICI IN CASO DI EMERGENZA - IPSIA ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI ATTIVITA FORMATIVE RIVOLTE AL PERSONALE DOCENTE PIANO ANNUALE PER L INCLUSIVITÀ AZIONI SPECIFICHE PER GLI ALUNNI ADOTTATI DISCRIMINAZIONI, PARITÀ DEI SESSI, PREVENZIONE VIOLENZA DI GENERE L INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI E CON ITALIANO COME L VALORIZZAZIONE DEL MERITO SCOLASTICO E DEI TALENTI CRITERI DI VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CORRISPONDENZA TRA VOTI E LIVELLI DI CONOSCENZA, ABILITA E COMPETENZE CRITERI PER L ATTRIBUZIONE DEL VOTO DI COMPORTAMENTO CRITERI GENERALI PER L AMMISSIONE ALLA CLASSE SUCCESSIVA CRITERI DEROGA ASSENZE PER VALIDITÀ ANNO SCOLASTICO CRITERI PER L ATTRIBUZIONE DEL CREDITO SCOLASTICO PERCORSI DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO MOTIVAZIONE OBIETTIVI RISULTATI ATTESI FASI E ARTICOLAZIONE DEL PERCORS STRUTTURA ORGANIZZATIVA CLASSI III - IV STRUTTURA ORGANIZZATIVA CLASSI V L IMPRESA FORMATIVA SIMULATA PROGETTI EXTRACURRICOLARI PROGETTI PROPOSTI DAI DIPARTIMENTI DISCIPLINARI E DI ASSE: PROGETTI PROPOSTI DA SOGGETTI ESTERNI

4 PROGETTI IN RETE CON ALTRI ISTITUTI GIA AUTORIZZATI PROGETTI PER I QUALI LA SCUOLA HA RICHIESTO L AUTORIZZAZIONE E IL FINANZIAMENTO ALLEGATI Atto di indirizzo del DS Curricolo di Italiano - Storia Curricolo di matematica Schede attribuzione credito scolastico... Errore. Il segnalibro non è definito. Regolamento di disciplina degli studenti Piano triennale digitale - PNSD 190 4

5 L ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE DE FILIPPIS PRESTIA BREVE STORIA DELL ISTITUTO L Istituto di Istruzione Superiore De Filippis Prestia è nato nell a.s a seguito delle operazioni di dimensionamento scolastico attuate dalla Regione Calabria. Esso comprende l Istituto Professionale per i Servizi commerciali, sociali,turistici e della Pubblicità e l Istituto Professionale per l Industria e l Artigianato di Vibo Valentia, due scuole che, nei rispettivi settori hanno da sempre formato tecnici di grande professionalità da inserire nelle attività produttive del territorio. Entrambi gli istituti vantano gloriose tradizioni che, nel caso del Prestia, risalgono addirittura al 1886, quando la Società Operaia Monteleonese, dietro la spinta della rivoluzione industriale, avvertì la necessità di dotare la città di una struttura scolastica capace di istruire e avviare al lavoro i figli degli operai. Si trattava di una scuola privata di disegno applicato alle arti e mestieri ma già dotata degli strumenti didattici che sarebbero stati presi a modello, nel 1902, dalla Regia Scuola comunale di Arti e Mestieri chiamata anche Regia Scuola di disegno industriale a cui venne affiancato il Laboratorio-Scuola per la lavorazione del legno e del ferro artistico con sede a Palazzo Capialbi. Ma è il 1 ottobre 1915 che nasce ufficialmente la Regia Scuola Industriale con annessa Scuola Secondaria di Avviamento Professionale a tipo industriale alle dipendenze del Ministero dell Agricoltura industria e Commercio, perché si ritenne che in Monteleone l istituzione di detta scuola torna d immenso vantaggio alla classe operaia. Gli anni Venti, Trenta e Quaranta furono anni di pieno splendore della scuola, essa venne infatti considerata misura di sviluppo del territorio vibonese essendo da un lato in grado di soddisfare le aspirazioni di un territorio ancora a vocazione artigianale, dall altro di migliorare le condizioni di vita di molti giovani che si erano distinti nel campo delle arti applicate. La scuola impartì inizialmente insegnamenti tecnici e pratici applicati alle arti dei falegnamecarpentiere, del muratore-cementista e del ceramista. Negli anni Venti vennero istituite le sezioni per falegnami-ebanisti-incisori, modellisti meccanici, la sezione di agraria e una sezione femminile per rispondere meglio alle esigenze del territorio che chiedeva manodopera specializzata in questi settori, ma soprattutto per fornire un percorso formativo a ragazzi incerti sul percorso da intraprendere. 5

6 Si arrivò così agli anni Settanta, in cui la scuola registrò un numero sempre più consistente di iscritti, con sedi coordinate nei maggiori centri della provincia. Con l entrata in vigore del Progetto 92 i profili professionali cambiarono; il curricolo fu organizzato in area comune, area di indirizzo e area professionalizzante (III area). Il resto è storia recente. Il De Filippis nacque invece nel 1960 come Scuola coordinata dell I.P.C. Sorace Maresca di Catanzaro. Nel 1970 ottenne l autonomia amministrativa con annessa una scuola coordinata a Tropea, composta da poche classi in entrambe le sedi. I rapidi mutamenti della società e la validità dell Offerta formativa di questa Scuola, sempre attenta ai bisogni del territorio, le consentirono la conquista di uno spazio di sicuro prestigio nel panorama scolastico di Vibo Valentia. Infatti, gli anni ottanta segnarono, grazie all impegno e alla lungimiranza del preside Nazzareno De Filippis, con la sperimentazione del corso di Operatore Elaborazione dati, una prima grossa affermazione della Scuola, che da allora viene considerata un forte riferimento a livello nazionale, nell ambito dell Istruzione Professionale. Seguirono diverse innovazioni e sperimentazioni: il Progetto Petra, nell ambito delle lingue straniere, il titolo di Scuola Polo per l Informatica, il Progetto 92. Gli anni 90 furono caratterizzati da altrettante intense attività di sperimentazione. Tra le più rilevanti la partecipazione da protagonisti alla costruzione di pacchetti multimediali, con fondi europei, quali Tueor, Cigno, Orientamento, La qualità totale e, soprattutto, il cosiddetto Progetto 2002, nato come sperimentazione e sviluppatosi grazie agli spazi dell autonomia, che aveva nell orientamento una delle sue peculiari finalità. Ovviamente quanto detto rappresenta l eredità della Scuola, che messa a frutto dai suoi operatori, ha dato anche di recente grosse soddisfazioni. Basta ricordare che l Istituto, grazie a lavori prodotti dagli allievi, guidati da docenti motivati e aperti alla sperimentazione di nuove metodologie, si è guadagnato l invito del Presidente della Repubblica e del Ministro della Pubblica Istruzione, a partecipare, con una nutrita rappresentanza di alunni, unica scuola superiore della Calabria, all inaugurazione dell a. s. 2007/08, ospite del Quirinale. Il 27 Luglio 2007, il Direttore Generale dell'ufficio Scolastico Regionale per la Calabria, Dott. Carlo Petracca, firmò il Decreto per l'intitolazione della scuola alla memoria del Preside Nazzareno De Filippis che l aveva diretta per oltre 20 anni. I due Istituti, frequentati da studenti provenienti da tutta la provincia, si sono sempre caratterizzati per aver affiancato allo studio teorico delle discipline una significativa attività laboratoriale, coniugando il sapere e il saper fare. Attualmente, l IIS De Filippis Prestia svolge alcuni ruoli molto importanti nel contesto scolastico provinciale e regionale; Esso è infatti Centro Territoriale di supporto per l Handicap, scuola polo per la formazione sulla sicurezza, scuola polo per l impresa formativa simulata, scuola polo provinciale per la formazione sul Piano Nazionale Scuola digitale, scuola polo provinciale per la formazione degli animatori digitali. 6

7 CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO Il bacino d utenza cui attinge l Istituto si estende dai centri montani e collinari della Provincia a quelli costieri, con sconfinamenti anche nella provincia di Reggio Calabria. L area interna è caratterizzata dall economia tipica del meridione, basata principalmente sull agricoltura e sull'artigianato; i paesi costieri esprimono, invece, attività prevalentemente turistiche. Realtà industriali di apprezzabile livello, anche in settori su cui insistono i nostri indirizzi di studi, si sono di recente costituite nell area intorno a Maierato, a Porto Salvo e nella zona dell Aeroporto Militare. La maggior parte di queste aree sono molto depresse, a forte rischio di dispersione scolastica e interessate da crescenti processi immigratori e migratori verso il nord. I servizi di trasporto sono carenti, per cui non tutti i Comuni sono collegati adeguatamente alla sede scolastica. Il territorio, nel suo complesso è povero di opportunità, sia a livello economico che a livello sociale no profit (privato e pubblico) e offre poche opportunità di interazione con la scuola nella definizione dei percorsi d istruzione e di ampliamento dell offerta formativa L'ambiente socioculturale di provenienza degli studenti è alquanto eterogeneo. Molti di essi appartengono a famiglie di livello socioculturale medio o medio basso; Le risposte ai questionari, somministrati nel corso degli anni, rivelano nei nostri alunni una gamma di valori e di aspettative notevolmente differenziata: molti scelgono i nostri indirizzi di studi perché già intravedono in quei settori la loro probabile occupazione futura; altri perché li ritengono più rispondenti al prosieguo degli studi universitari di tipo tecnico (economia e commercio, ingegneria, odontoiatria ecc.). C è poi una fascia di ragazzi, abbastanza consistente, che non hanno motivazioni precise sulla scelta fatta e sono incerti sul proprio futuro dopo il diploma. Questi ragazzi non riescono ad esplicitare con chiarezza i loro bisogni attuali: di certo si tratta di ragazzi che guardano al mondo del lavoro come possibile, anzi inevitabile sbocco. In molti casi, vivendo le prime esperienze lavorative già durante gli studi, avvertono un divario tra loro e la scuola, di cui tendono a minimizzare il ruolo positivo e che, spesso, percepiscono come realtà distante dalle loro esigenze più immediate. In tale variegato contesto giovanile, che esprime esigenze molteplici, diventa fondamentale per la scuola offrire una formazione e una istruzione di qualità, in grado di strutturare l identità adulta, valorizzando la cultura del lavoro e ricomponendo in unità il sapere scolastico ed il sapere utile. Nei rapporti con il territorio, l IIS mira a promuovere occasioni di formazione sinergiche con le altre istituzioni scolastiche e con i soggetti esterni che possono contribuire ad arricchire e qualificare l'offerta formativa. Si segnalano le collaborazioni con: ASL, per collaborazione con esperti nell ambito degli Interventi di Integrazione / Educazione alla salute; 7

8 Ordini Professionali della provincia (Geometri, Ingegneri, Architetti, Medici, Odontotecnici, Ottici), punti di riferimento e di confronto, per conoscere le aspettative del mondo del lavoro sulle nuove figure professionali; CONFCOMMERCIO CONFINDUSTRIA LEGA COOPERATIVE CONFESERCENTI - CAMERA COMMERCIO CONFARTIGIANATO; Aziende di piccole e medie dimensioni, nel settore metalmeccanico, elettrico, elettronico, dell abbigliamento, odontotecnico, ottico, sociale, aziendale per la realizzazione di stage e percorsi di alternanza scuola lavoro; Università Magna Grecia e Unical - per Iniziative di Formazione docenti e Orientamento in uscita; Scuole Medie del comprensorio per interventi di continuità e orientamento scolastico in entrata; Reti di scuole: Collaborazione per la realizzazione di progetti relativi a diversi settori educativi (Sport Teatro Legalità, Inclusione, dispersione scolastica). L Istituto, in qualità di scuola polo per la formazione sulla sicurezza e di Centro Territoriale di supporto per la disabilità promuove inoltre iniziative di aggiornamento e formazione per i docenti di tutte le scuole della provincia e fornisce loro consulenza e supporto. L IIS è socio fondatore dell Istituto Tecnico Superiore Tirreno, con sede a Fuscaldo e il DS è membro del Comitato Tecnico Scientifico dello stesso ; Enti ed associazioni di volontariato per fruire di servizi e di contributi utili alla crescita ed al percorso formativo degli studenti; FINALITÀ GENERALI DELLA SCUOLA Innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle studentesse e degli studenti, rispettandone i tempi e gli stili di apprendimento; Contrastare le diseguaglianze socio-culturali e territoriali, per prevenire e recuperare l'abbandono e la dispersione scolastica, in coerenza con il profilo educativo, culturale e professionale dei percorsi presenti nell Istituto; Realizzare una scuola aperta, quale laboratorio permanente di ricerca, sperimentazione e innovazione didattica, di partecipazione e di educazione alla cittadinanza attiva, per garantire il diritto allo studio, le pari opportunità di successo formativo e di istruzione permanente; 8

9 OBIETTIVI FORMATIVI PRIORITATI In linea con il DDL La Buona Scuola, l IIS De Filippis Prestia intende perseguire i seguenti obiettivi stategici: valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all'italiano nonché alla lingua inglese e ad altre lingue dell'unione europea; potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche; sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri; valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunità locale, comprese le organizzazioni del terzo settore e le imprese; prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico; potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore; applicazione delle linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, emanate dal Ministero dell'istruzione, dell'università' e della ricerca il 18 dicembre 2014; sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali; potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio; sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media nonché alla produzione e ai legami con il mondo del lavoro; incremento dell'alternanza scuola-lavoro; potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all'alimentazione, all'educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportiva agonistica; alfabetizzazione all'arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione delle immagini; definizione di un sistema di orientamento. 9

10 INDIRIZZI DELLA SCUOLA ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE DE FILIPPIS PRESTIA SCUOLA INDIRIZZI NUMERO CLASSI NUMERO ALUNNI SERVIZI COMMERCIALI CON OPZIONE PROMOZIONE COMMERCIALE E PUBBLICITARIA A PARTIRE DAL TERZO ANNO ISTITUTO PROFESSIONALE PER I SERVIZI COMMERCIALI E SOCIOSANITARI DE FILIPPIS SERVIZI COMMERCIALI PERCORSO DI SECONDO LIVELLO CORSO SERALE SERVIZI SOCIO-SANITARI SERVIZI SOCIO-SANITARI ARTICOLAZIONE ARTI AUSILIARIE DELLE PROFESSIONI SANITARIE, ODONTOTECNICO ISTITUTO PROFESSIONALE PER L INDUSTRIA E L ARTIGIANATO G. PRESTIA SERVIZI SOCIO-SANITARI ARTICOLAZIONE ARTI AUSILIARIE 1DELLE PROFESSIONI SANITARIE, OTTICO PRODUZIONI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI ARTICOLAZIONE ARTIGIANATO - OPZIONE PRODUZIONI TESSILI E SARTORIALI MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA CON OPZIONI, A PARTIRE DAL TERZO ANNO DI MANUTENZIONE MEZZI DI TRASPORTO E MANUTENZIONE IMPIANTI CIVILI E INDUSTRIALI SERVIZI SOCIO-SANITARI ARTICOLAZIONE ARTI AUSILIARIE DELLE PROFESSIONI SANITARIE, ODONTOTECNICO

11 PROFILI IN USCITA E QUADRI ORARI DEI VARI INDIRIZZI INSEGNAMENTI COMUNI DELL AREA GENERALE ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI DELL AREA GENERALE COMUNI AGLI INDIRIZZI DEI SETTORI: SERVIZI e INDUSTRIA E ARTIGIANATO Quadro orario ORE ANNUE DISCIPLINE 1 biennio 2 biennio quinto anno Lingua e letteratura italiana Lingua inglese Storia Matematica Diritto ed economia Scienze integrate (Scienze della Terra e Biologia) Scienze motorie e sportive RC o attività alternative Totale ore Attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo Totale complessivo ore

12 INDIRIZZO SERVIZI COMMERCIALI Il Diplomato nell indirizzo Servizi Commerciali ha competenze professionali che gli consentono di supportare operativamente le aziende del settore sia nella gestione ei processi amministrativi e commerciale sia nell attività di promozione delle vendite. In tali competenze rientrano anche quelle riguardanti la promozione dell immagine aziendale attraverso l utilizzo delle diverse tipologie di strumenti di comunicazione, compresi quelli pubblicitari. Si orienta nell ambito socio-economico del proprio territorio e nella rete di interconnessioni che collega fenomeni e soggetti della propria regione con contesti nazionali e internazionali. E in grado di: ricercare ed elaborare dati concernenti mercati nazionali e internazionali; contribuire alla realizzazione della gestione commerciale e degli adempimenti amministrativi ad essa connessi; contribuire alla realizzazione della gestione dell area amministrativo-contabile; contribuire alla realizzazione di attività nell area marketing; collaborare alla realizzazione degli adempimenti di natura civilistica e fiscale; utilizzare strumenti informatici e programmi applicativi di settore; organizzare eventi promozionali; utilizzare tecniche di relazione e comunicazione commerciale, secondo le esigenze del territorio e delle corrispondenti declinazioni; comunicare in almeno due lingue straniere con una corretta utilizzazione della terminologia di settori; collaborare alla gestione del sistema informativo aziendale; A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato consegue i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze: 1. Individuare le tendenze dei mercati locali, nazionali e internazionali; 2. Interagire nel sistema azienda e riconoscere i diversi modelli di strutture organizzative aziendali; 3. Svolgere attività connesse all attuazione delle rilevazioni aziendali con l utilizzo di strumenti tecnologici e software applicativi di settore; 4. Contribuire alla realizzazione dell amministrazione delle risorse umane con riferimento alla gestione delle paghe, al trattamento di fine rapporto ed ai connessi adempimenti previsti dalla normativa vigente; 12

13 5. Interagire nell area della logistica e della gestione del magazzino con particolare attenzione alla relativa contabilità; 6. Interagire nell area della della gestione commerciale per le attività relative al mercato e finalizzate al raggiungimento della customer satisfaction; 7. Partecipare ad attività dell area marketing ed alla realizzazione di prodotti pubblicitari; 8. Realizzare attività tipiche del settore turistico e funzionali all organizzazione di servizi per la valorizzazione del territorio e per la promozione di eventi; 9. Applicare gli strumenti dei sistemi aziendali di controllo di qualità e analizzare i risultati; 10. interagire con il sistema informatico aziendale anche attraverso l uso di strumenti informatici e telematici. ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI NELL AREA DI INDIRIZZO Quadro orario ORE ANNUE Discipline Primo biennio Secondo biennio 5 anno Scienze integrate (Fisica) 66 Scienze integrate 66 (Chimica) Informatica e laboratorio Tecniche professionali dei servizi commerciali di cui in compresenza 132* 132* 66* Seconda lingua straniera Diritto/Economia Tecniche di comunicazione Ore totali di cui in compresenza 132* 132* 66* * L attività didattica di laboratorio caratterizza l area di indirizzo dei percorsi degli istituti professionali; le ore indicate con asterisco sono riferite solo alle attività di laboratorio che prevedono la compresenza degli insegnanti tecnico-pratici. Le istituzioni scolastiche, nell ambito della loro autonomia didattica e organizzativa, programmano le ore di compresenza nell ambito del primo biennio e del complessivo triennio sulla base del relativo monte-ore. 13

14 INDIRIZZO SERVIZI COMMERCIALI OPZIONE PROMOZIONE COMMERCIALE E PUBBLICITARIA ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI NELL AREA DI INDIRIZZO Discipline Quadro orario Scienze integrate (Fisica) 66 Primo biennio Scienze integrate (Chimica) 66 Informatica e laboratorio Tecniche professionali dei servizi commerciali OPZIONE PROMOZIONE COMMERCIALE E PUBBLICITARIA ORE ANNUE Secondo biennio 5 anno Tecniche professionali dei servizi commerciali pubblicitari di cui in compresenza Seconda lingua straniera Economia aziendale Storia dell arte ed espressioni grafico artistiche Tecniche di comunicazione Ore totali di cui in compresenza 132* 132* 66* 14

15 TECNICO DEI SERVIZI COMMERCIALI CORSO SERALE CORSO SERALE (PERCORSI DI SECONDO LIVELLO) PER ADULTI O PER MINORI DI ALMENO 16 ANNI CHE NON POSSONO FREQUENTARE I CORSI ANTIMERIDIANI ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI GENERALI ASSI CULTURALI ASSE DEI LINGUAGGI DISCIPLINE Primo periodo didattico Ore Secondo periodo didattico I II III IV Terzo periodo didattico Lingua e letteratura italiana Lingua inglese ASSE Storia STORICO-SOCIALE-ECONOMICO Diritto ed Economia ASSE MATEMATICO Matematica ASSE SCIENTIFICO-TECNOLOGICO Scienze integrate Religione Cattolica o attività alternative Totale ore di attività e insegnamenti generali Totale ore di attività e insegnamenti di indirizzo Totale complessivo ore ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI NELL AREA DI INDIRIZZO DISCIPLINE Primo periodo Secondo periodo Terzo periodo didattico didattico didattico I II III IV Scienze integrate Fisica Scienze integrate Chimica Informatica e laboratorio Tecniche professionali dei servizi commerciali Ore * di cui in compresenza Seconda lingua straniera Diritto/Economia Tecniche di comunicazione Totale ore di indirizzo * di cui in compresenza

16 INDIRIZZO SERVIZI SOCIO-SANITARI Il Diplomato di istruzione professionale dell indirizzo Servizi socio-sanitari possiede le competenze necessarie per organizzare ed attuare interventi adeguati alle esigenze socio-sanitarie di persone e comunità, per la promozione della salute e del benessere bio-psico-sociale. E in grado di: partecipare alla rilevazione dei bisogni socio-sanitari del territorio attraverso l interazione con soggetti istituzionali e professionali; rapportarsi ai componenti Enti pubblici e privati anche per orientare l utenza verso idonee strutture. intervenire nella gestione dell impresa socio-sanitaria e nella promozione di reti di servizio per attività di assistenza e di animazione sociale; applicare la normativa vigente relativa alla privacy e alla sicurezza sociale e sanitaria; organizzare interventi a sostegno dell inclusione sociale di persone, comunità e fasce deboli; interagire con gli utenti del servizio e predisporre piani individualizzati di intervento; individuare soluzioni corrette ai problemi organizzativi, psicologici e igienicosanitari della vita quotidiana; utilizzare metodi e strumenti di valutazione e monitoraggio della qualità del servizio erogato nell ottica del miglioramento e della valorizzazione delle risorse. A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nei Servizi socio-sanitari consegue i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze: 1. Utilizzare metodologie e strumenti operativi per collaborare a rilevare i bisogni sociosanitari del territorio e concorrere a predisporre ed attuare progetti individuali, di gruppo e di comunità. 2. Gestire azioni di informazione e di orientamento dell utente per facilitare l accessibilità e la fruizione autonoma dei servizi pubblici e privati presenti sul territorio. 16

17 3. Collaborare nella gestione di progetti e attività dell impresa sociale ed utilizzare strumenti idonei per promuovere reti territoriali formali ed informali. 4. Contribuire e promuovere stili di vita rispettosi delle norme igieniche, della corretta alimentazione e della sicurezza, a tutela del diritto alla salute e del benessere delle persone. 5. Utilizzare le principali tecniche di animazione sociale, ludica e culturale. 6. Realizzare azioni, in collaborazione con altre figure professionali, a sostegno e a tutela della persona con disabilità e della sua famiglia, per favorire l integrazione e migliorare la qualità della vita. 7. Facilitare la comunicazione tra persone e gruppi, anche di culture e contesti diversi, attraverso linguaggi e sistemi di relazione adeguati. 8. Utilizzare strumenti informativi per la registrazione di quanto rilevato sul campo. 9. Raccogliere, archiviare e trasmettere dati relativi alle attività professionali svolte ai fini del monitoraggio e della valutazione degli interventi e dei servizi. ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI NELL AREA DI INDIRIZZO Quadro orario Discipline Scienze integrate (Fisica) 66 ORE ANNUE Primo biennio Secondo biennio 5 anno Scienze integrate (Chimica) 66 Scienze umane e sociali di cui in compresenza 66* Elementi di storia dell arte 66 ed espressioni grafiche di cui in compresenza 33* Educazione musicale 66 di cui in compresenza 33* Metodologie operative 66** 66** 99** 17

18 Seconda lingua straniera Igiene e cultura medicosanitaria Psicologia generale ed applicata Diritto e legislazione socio- sanitaria Tecnica amministrativa ed economia sociale Ore totali di cui in compresenza 132* 18

19 INDIRIZZO: SERVIZI SOCIO-SANITARI ARTICOLAZIONE ARTI AUSILIARIE DELLE PROFESSIONI SANITARIE, ODONTOTECNICO Il Diplomato di istruzione professionale dell indirizzo Servizi socio-sanitari nell articolazione Arti ausiliarie delle professioni sanitarie, Odontotecnico possiede le competenze necessarie per predisporre nel laboratorio odontotecnico, nel rispetto della normativa vigente, apparecchi di protesi dentaria, su modelli forniti da professionisti sanitari abilitati. E in grado di: applicare tecniche di ricostruzione impiegando in modo adeguato materiali e leghe per rendere il lavoro funzionale, apprezzabile esteticamente e duraturo nel tempo; osservare le norme giuridiche, sanitarie e commerciali che regolano l esercizio della professione; dimostrare buona manualità e doti relazionali per interagire positivamente con i clienti; aggiornare costantemente gli strumenti di ausilio al proprio lavoro, nel rispetto delle norme giuridiche e sanitarie che regolano il settore. A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nell articolazione consegue i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze: 1. Utilizzare le tecniche di lavorazione necessarie a costruire tutti i tipi di protesi:provvisoria, fissa e mobile. 2. Applicare le conoscenze di anatomia dell apparato boccale, di biomeccanica, di fisica e di chimica per la realizzazione di un manufatto protesico. 3. Eseguire tutte le lavorazioni del gesso sviluppando le impronte e collocare i relativi modelli sui dispositivi di registrazione occlusale. 4. Correlare lo spazio reale con la relativa rappresentazione grafica e convertire la rappresentazione grafica bidimensionale in un modello a tre dimensioni. 5. Adoperare strumenti di precisione per costruire, levigare e rifinire le protesi. 6. Applicare la normativa del settore con riferimento alle norme di igiene e sicurezza del lavoro e di prevenzione degli infortuni. 7. Interagire con lo specialista odontoiatra. 8. Aggiornare le competenze relativamente alle innovazioni scientifiche e tecnologiche nel rispetto della vigente normativa. 19

20 ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI NELL AREA DI INDIRIZZO Quadro orario Discipline Scienze integrate (Fisica) ORE ANNUE Primo biennio Secondo biennio 5 anno Scienze integrate (Chimica) Anatomia Fisiologia Igiene Gnatologia Rappresentazione e Modellazione odontotecnica di cui in compresenza 132* 132* Diritto e pratica commerciale, 66 Legislazione socio-sanitaria Esercitazioni di laboratorio di odontotecnica 132** 132** 231** 231** 264** Scienze dei materiali dentali e laboratorio di cui in compresenza 66* 66* 66* Ore totali di cui in compresenza 198* 198* 66* 20

21 INDIRIZZO SERVIZI SOCIO-SANITARI ARTICOLAZIONE ARTI AUSILIARIE DELLE PROFESSIONI SANITARIE, OTTICO Il Diplomato di Istruzione Professionale, nell'articolazione "Arti ausiliarie delle professioni sanitarie, Ottico" dell'indirizzo "Servizi socio-sanitari", possiede le competenze di ottica ed oftalmica necessarie per realizzare, nel laboratorio oftalmico, ogni tipo di soluzione ottica personalizzata e per confezionare, manutenere e commercializzare occhiali e lenti, nel rispetto della normativa vigente. È in grado di: utilizzare in modo adeguato materiali, leghe, strumentazioni e tecniche di lavorazione e ricostruzione indispensabili per preparare ausili e/o presidi sanitari con funzione correttiva, sostitutiva, integrativa ed estetica per il benessere della persona; utilizzare gli strumenti informatici di ausilio al proprio lavoro, nella tecnica professionale e nella gestione dei dati e degli archivi relativi ai clienti; applicare le norme giuridiche, sanitarie e commerciali che regolano l'esercizio della professione; dimostrare buona manualità e doti relazionali per interagire positivamente con i clienti. A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nell'articolazione consegue i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze: 1. Realizzare ausili ottici su prescrizione del medico e nel rispetto della normativa vigente. 2. Assistere tecnicamente il cliente, nel rispetto della prescrizione medica, nella selezione della montatura e delle lenti oftalmiche sulla base delle caratteristiche fisiche, dell'occupazione e delle abitudini. 3. Informare il cliente sull'uso e sulla corretta manutenzione degli ausili ottici forniti. 4. Misurare i parametri anatomici del paziente necessari all'assemblaggio degli ausili ottici. 5. Utilizzare macchine computerizzate per sagomare le lenti e assemblarle nelle montature in conformità con la prescrizione medica. 21

22 6. Compilare e firmare il certificato di conformità degli ausili ottici nel rispetto della prescrizione oftalmica e delle norme vigenti. 7. Definire la prescrizione oftalmica dei difetti semplici (miopia e presbiopia, con esclusione dell'ipermetropia, astigmatismo e afalchia). 8. Aggiornare le proprie competenze relativamente alle innovazioni scientifiche e tecnologiche, nel rispetto della vigente normativa. ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI NELL AREA DI INDIRIZZO Quadro orario Discipline ORE ANNUE Primo biennio Secondo biennio 5 anno Scienze integrate (Fisica) Scienze integrate (Chimica) Discipline sanitarie (Anatomia, fisiopatologia oculare e Igiene) di cui in compresenza 66* 99* 99* Diritto e pratica commerciale, legislazione 66 socio-sanitaria Ottica, Ottica applicata di cui in compresenza 66* 66* 66* Esercitazioni di lenti oftalmiche 132** 132** 165** 66** Esercitazioni di optometria 132** 132** 132** Esercitazioni di contattologia 66** 66** 66** Ore totali di cui in compresenza 132* 165* 165* 22

23 INDIRIZZO PRODUZIONI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI OPZIONE PRODUZIONI TESSILI E SARTORIALI Il Diplomato di istruzione professionale nell indirizzo Produzioni industriali e artigianali interviene nei processi di lavorazione, fabbricazione, assemblaggio e commercializzazione di prodotti industriali e artigianali. Le sue competenze tecnico-professionali sono riferite alle filiere del settore produttivo dell abbigliamento e specificamente sviluppate in relazione alle esigenze espresse dal territorio. È in grado di: scegliere e utilizzare le materie prime e i materiali relativi al settore di riferimento; utilizzare i saperi multidisciplinari di ambito tecnologico, economico e organizzativo per operare autonomamente nei processi in cui è coinvolto; intervenire nella predisposizione, conduzione e mantenimento in efficienza degli impianti e dei dispositivi utilizzati; applicare le normative vigenti sulla tutela dell ambiente e sulla salute e sicurezza degli addetti alle lavorazioni, degli utenti e consumatori; osservare i principi di ergonomia e igiene che presiedono alla fabbricazione, alla distribuzione e all uso dei prodotti di interesse; 23

24 programmare e organizzare le attività di smaltimento di scorie e sostanze residue, collegate alla produzione dei beni e alla dismissione dei dispositivi; supportare l amministrazione e la commercializzazione dei prodotti. L indirizzo prevede l articolazione Artigianato, nel quale vengono sviluppati e approfonditi gli aspetti relativi all ideazione, progettazione, realizzazione e commercializzazione di oggetti e sistemi di oggetti, prodotti anche su commissione, con attenzione agli aspetti connessi all innovazione, sotto il profilo creativo e tecnico e alle produzioni tipiche locali. A conclusione del percorso quinquennale, il diplomato nelle Produzioni industriali e artigianali consegue i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze: 1. Utilizzare adeguatamente gli strumenti informatici e i software dedicati agli aspetti produttivi e gestionali. 2. Selezionare e gestire i processi di produzione in rapporto ai materiali e alle tecnologie specifiche. 3. Applicare le procedure che disciplinano i processi produttivi, nel rispetto della normativa sulla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro e sulla tutela dell ambiente e del territorio. 4. Innovare e valorizzare sotto il profilo creativo e tecnico, le produzioni tradizionali del territorio. 5. Riconoscere gli aspetti di efficacia, efficienza ed economicità e applicare i sistemi di controllo-qualità nella propria attività lavorativa. 6. Padroneggiare tecniche di lavorazione e adeguati strumenti gestionali nella elaborazione, diffusione e commercializzazione dei prodotti artigianali. 7. Intervenire nelle diverse fasi e livelli del processo produttivo, mantenendone la visione sistemica. 24

25 ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI NELL AREA DI INDIRIZZO Quadro orario Discipline Tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica ORE ANNUE Primo biennio Secondo biennio 5 anno Scienze integrate (Fisica) di cui in compresenza 66* Scienze integrate (Chimica) di cui in compresenza 66* Tecnologie dell informazione e della comunicazione Laboratori tecnologici ed 99** 99** esercitazioni DISCIPLINE COMUNI ALLE ARTICOLAZIONI INDUSTRIA, ARTIGIANATO Laboratori tecnologici ed 165** 132** 132** esercitazioni Tecnologie applicate ai materiali e ai processi produttivi ARTICOLAZIONE ARTIGIANATO Progettazione e realizzazione del prodotto Tecniche di distribuzione e marketing Ore totali di cui in compresenza 132* 396* 198* 25

26 INDIRIZZO MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA L indirizzo Manutenzione e assistenza tecnica ha lo scopo di far acquisire allo studente, a conclusione del percorso quinquennale, competenze per gestire, organizzare ed effettuare interventi di installazione e manutenzione ordinaria, di diagnostica, riparazione e collaudo relativamente a piccoli sistemi, impianti e apparati tecnici, anche marittimi. (D.P.R. n.87 del 15/03/10). Le competenze tecnico-professionali del diplomato sono riferite alle filiere dei settori produttivi generali (elettronica, elettrotecnica, meccanica, termotecnica ed altri) e specificamente sviluppate in relazione alle esigenze espresse dal territorio. Al termine del quinquennio sarà in grado di: controllare e ripristinare, durante il ciclo di vita degli apparati e degli impianti, la conformità del loro funzionamento alle specifiche tecniche, alle normative sulla sicurezza degli utenti e sulla salvaguardia dell ambiente; osservare i principi dell ergonomia, igiene e sicurezza che presiedono alla realizzazione degli interventi; organizzare ed intervenire nelle attività per lo smaltimento di scorie e sostanze residue, relative al funzionamento, e per la dismissione dei dispositivi; utilizzare le competenze multidisciplinari di ambito tecnologico, economico e organizzativo presenti nei processi lavorativi e nei servizi che lo coinvolgono; gestire funzionalmente le scorte di magazzino e i procedimenti per l approvvigionamento; reperire ed interpretare documentazione tecnica; assistere gli utenti e fornire le informazioni utili al corretto uso e funzionamento dei dispositivi; agire nel suo campo di intervento nel rispetto delle specifiche normative ed 26

27 assumersi autonome responsabilità; segnalare le disfunzioni non direttamente correlate alle sue competenze tecniche; operare nella gestione dei servizi, anche valutando i costi e l economicità degli interventi. A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato in Manutenzione e assistenza tecnica consegue i risultati di apprendimento descritti nel punto 2.3 dell all. A, di seguito descritti in termini di competenze: 1. Comprendere, interpretare e analizzare schemi di impianti. 2. Utilizzare, attraverso la conoscenza e l applicazione della normativa sulla sicurezza, strumenti e tecnologie specifiche. 3. Utilizzare la documentazione tecnica prevista dalla normativa per garantire la corretta funzionalità di apparecchiature, impianti e sistemi tecnici per i quali cura la manutenzione. 4. Individuare i componenti che costituiscono il sistema e i vari materiali impiegati, allo scopo di intervenire nel montaggio, nella sostituzione dei componenti e delle parti, nel rispetto delle modalità e delle procedure stabilite. 5. Utilizzare correttamente strumenti di misura, controllo e diagnosi, eseguire le regolazioni dei sistemi e degli impianti 6. Garantire e certificare la messa a punto degli impianti e delle macchine a regola d arte, collaborando alla fase di collaudo e installazione 7. Gestire le esigenze del committente, reperire le risorse tecniche e tecnologiche per offrire servizi efficaci e economicamente correlati alle richieste. 27

28 INDIRIZZO MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA OPZIONE APPARATI, IMPIANTI E SERVIZI TECNICI INDUSTRIALI E CIVILI ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI NELL AREA DI INDIRIZZO Quadro orario Classi di concorso Ore annue quinto DISCIPLINE primo biennio secondo biennio anno 1^ 2^ 3^ 4^ 5^ Tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica Scienze integrate (Fisica) di cui in compresenza 66* Scienze integrate (Chimica) di cui in compresenza 66* Tecnologie dell Informazione e della Comunicazione Laboratori tecnologici ed esercitazioni 99** 99** Opzione Apparati, impianti e servizi tecnici industriali e civili 26/C 27/C Laboratori tecnologici ed 31/C 32 /C esercitazioni 132** 99** 99** Tecnologie meccaniche e 20/A applicazioni Tecnologie elettriche - 34 /A 35 /A elettroniche, dell automazione e applicazioni Tecnologie e tecniche di 20 /A installazione e di manutenzione 34 /A 35 /A di apparati e impianti civili e industriali Ore totali /C 27/C di cui in compresenza 132* 198 (396)* * 31/C 32 /C (triennio) 28

29 INDIRIZZO MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA OPZIONE MANUTENZIONE MEZZI DI TRASPORTO ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI NELL AREA DI INDIRIZZO DISCIPLINE Tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica Scienze integrate (Fisica) di cui in compresenza 66* Scienze integrate (Chimica) di cui in compresenza 66* Tecnologie dell Informazione e della Comunicazione Laboratori tecnologici ed esercitazioni 99** 99** Quadro orario ORE ANNUE primo biennio secondo biennio quinto anno 1^ 2^ 3^ 4^ 5^ 14/C 17/C 26/C 27/C 32/C A 020 A 034 Laboratori tecnologici ed esercitazioni Tecnologie meccaniche e applicazioni Tecnologie elettriche- elettroniche e applicazioni OPZIONE MEZZI DI TRASPORTO 132** 99** 99** A 035 Tecnologie e tecniche di A020-A034 diagnostica e manutenzione dei A035 mezzi di trasporto 14/C 17/C Ore totali /C 27/C di cui in compresenza 132* (198) 396*(198) 198* 32/C (triennio) 29

30 LE RISORSE UMANE ORGANIGRAMMA AREA GESTIONALE E DEL CONSIGLIO DI ISTITUTO: Dirigente Scolastico : Prof. Pietro Gentile Direttore Servizi Generali e Amministrativi : Dott. Bruno Pezzo 30

31 CHI FA COSA Collaboratori DS, Proff.: Zavaglia Caterina (Vicario) Luzza Giuseppe AREA1: Elaborazione e aggiornamento del POF IPSCTSP: De Luca Giuseppina IPSIA:De Fortunato COLLABORATORI E REFERENTI DI SEDE Luca Referenti di sede IPSIA, Proff.: Sede INAPLI: De Luca Fortunato Carnovale Loretta (sede ITG): Barone Domenico Referente di sede Via Tarallo, Prof.: Mazzeo Cosma Panzitta Raffaela FUNZIONI STRUMENTALI AL POF AREA 2: Sostegno al lavoro dei docenti IPSCTSP: Fornaciari Carmela IPSIA: Loretta Carnovale Area 3: Interventi e servizi per studenti IPSIA:Barilaro Teresa IPSCTSP :Torcasio Maria Referente corso serale, Prof. : Marzano Francesco AREA 4: CTH Meli Enza Laura Area 1 IPC: La Gamba Caterina, Rombolà Preziosa IPSIA: Argirò Anita, Maragò Carmelo COMMISSIONI DI SUPPORTO ALLE FUNZIONI STRUMENTALI Area 2 IPC: Lamari Antonuzza, Fiaschè M. Teresa IPSIA: Muto Michele, Brosio Caterina Area 3- IPC: Cannatelli Giuseppina, Barreca Francesca IPSIA: Vallone Basilio, Barone Domenico Area 4: IPC:Strano Pasqualino. RESPONSABILE UFFICIO TECNICO IPSIA: Prof. Maragò Carmelo RESPONSABILE SERVIZIO PREVENZIONE Prof Luzza Giuseppe E PROTEZIONE : ADDETTO AL SERVIZIO DI PREVENZIONE Prof. Muto Michele E PROTEZIONE REFERENTI ADDETTI PRIMO SOCCORSO Prof.ssa Fornaciari Carmela Proff. Bruzese Andrea S. per l IPSIA e RESPONSABILI ANTIFUMO Curigliano Anna Maria per l IPSCTSP REFERENTI GIOCHI SPORTIVI Proff.. Zagarella Domenico (IPSIA) Curigliano STUDENTESCHI Anna Maria (IPSSCTP). 31

32 RESPONSABILE BIBLIOTECA e COMODATO D USO SUPPORTO FORMULAZIONE ORARIO DELLE LEZIONI ORGANO GARANZIA STUDENTI RESPONSABILI HANDICAP RESPONSABILI GIORNALINO D ISTITUTO ON LINE REFERENTI PROGETTO ERASMUS RAPPRESENTANTI DOCENTI COMMISSIONE ELETTORALE COMMISSIONE ACQUISTI COORDINATORI PROGETTI PON, POR, FESR, USR ECC ALTERNANZA SCUOLA - LAVORO PIANO DIGITALE Proff. Mazzeo Cosma (IPSSCTP) Maragò Carmelo (IPSIA) Proff.. De Filippis Vincenzo e Barilaro Teresa D.S., Prof.ssa Argirò Annita, Sig.ra Marramao Daniela (genitore), Mesiano Manuel (studente) Proff. Meli Enza (IPSSCTP) e Raffaele Nicola (IPSIA) Proff. Ammendolia Maria (IPSIA) e Santoro Domenico (IPSCTSP) Proff. Carnovale Loretta Proff. Barreca Francesca e Di Renzo Wanda Proff Luzza Giuseppe, Strano Pasquale, De Filippis Vincenzo, Rinaldi Bruna. Per l IPSIA opererà il responsabile dell ufficio tecnico Prof Maragò. Proff. Luzza Giuseppe e De Luca Fortunato Proff. Fornaciari Carmela e Maragò Carmelo Proff. De Luca Fortunato, Luzza Giuseppe e Santoro Domenico RESPONSABILI DI DIPARTIMENTO Asse dei linguaggi: Ceniti Concetta per l IPSCTSP) e Ammendolia Maria (per l IPSIA). Asse matematico: Proff. De Luca Giuseppina (per l IPSCTSP) e Di Renzo Wanda (per l IPSIA). Asse scientifico tecnologico: La Gamba Caterina (per l IPSCTSP) e Muto Michele (per l IPSIA). Asse storico sociale: Torcasio Maria Angela (per l IPSCTSP) e Ammendolia Maria (per l IPSIA). COMITATO TECNICO SCIENTIFICO PER L ATTUAZIONE DELLA RIFORMA COMITATO VALUTAZIONE DOCENTI TUTORS PER IL TFA DI SOSTEGNO Tutti i Responsabili di Dipartimento e i collaboratori del DS Proff. Carnovale Loretta, Zagarella Domenico e Caratozzolo Francesco. Messina Gabrielli Michela, Scrugli Annunziata, Panzitta Raffaella COMPITI FUNZIONI STRUMENTALI E COMMISSIONI DI SUPPORTO Area 1. Coordinamento nell elaborazione del POF annuale e del PTOF - Analisi dei bisogni dell utenza e aggiornamento del POF con il coinvolgimento di studenti, genitori, enti, associazioni; - Coordinamento delle attività e dei progetti del POF; - Valutazione delle attività del POF e autovalutazione di Istituto - Collaborazione nella stesura del Piano di miglioramento e del Piano triennale dell offerta formativa 32

33 Area 2. Sostegno al lavoro dei docenti - Analisi dei bisogni formativi, elaborazione e realizzazione del piano di formazione e aggiornamento, funzionale al superamento delle criticità emerse nel RAV; - Accoglienza nuovi docenti; - Reperimento e diffusione materiali didattici e normativi; - Diffusione delle innovazioni metodologico-didattiche; - Diffusione e coordinamento delle azioni promosse da Invalsi e OCSE;Sostegno progettazione e diffusione progetti PON e POR. - Collaborazione nella stesura del Piano di miglioramento e del Piano triennale dell offerta formativa Area 3. Interventi e servizi per studenti - Coordinamento iniziative di accoglienza; - Coordinamento iniziative anti- dispersione: - Coordinamento delle attività di continuità e orientamento in entrata e in uscita; - Organizzazione degli IDEI; - Partecipazione degli studenti a gare, concorsi, eventi; - Iniziative di Educazione alla salute, Educazione alla legalità, Educazione all affettività e alla sessualità; - Organizzazione del CIC; - Organizzazione viaggi di istruzione e visite guidate; - Collaborazione nella stesura del Piano di miglioramento e del Piano triennale dell offerta formativa Area 4. Coordinamento CTH - Coordinamento attività per alunni disabili e/o con DSA o BES; - Contatti con scuole, enti e Associazioni in relazione alle funzioni del CTH - Progettazione e realizzazione di iniziative di formazione sulle problematiche della disabilità, dei DSA e BES; - Gestione degli strumenti in dotazione al CTH; - Rapporti con le famiglie degli studenti disabili o portatori di DSA/BES - Collaborazione nella stesura del Piano di miglioramento e del Piano triennale dell offerta formativa. NUCLEO INTERNO DI VALUTAZIONE Il nucleo interno di valutazione, costituito ai sensi della normativa vigente, ha portato a termine, nell a.s , il processo di autoanalisi della scuola, pervenendo alla redazione del RAV (Rapporto di autovalutazione). Nell a.s è stato coinvolto nella elaborazione del Piano di miglioramento e del presente documento (PTOF). Esso è costituito da: Collaboratori del DS; 33

34 Docenti assegnatari di funzioni strumentali; Coordinatori di dipartimento; Docenti della commissione di supporto alla funzione strumentale Area 1 RUOLO DEI DIPARTIMENTI DISCIPLINARI Nella nostra scuola i dipartimenti disciplinari svolgono le seguenti funzioni: Definizione del valore formativo della disciplina; Definizione degli standard minimi richiesti a livello di conoscenze e competenze Definizione dei contenuti imprescindibili della materia, da scandire all'interno del curriculum Definizione delle modalità attuative del piano di lavoro disciplinare Eventuali riunioni di coordinamento per la definizione di prove comuni Progettazione di interventi di recupero Riunione di coordinamento per l'eventuale adozione di libri di testo comuni a più sezioni e acquisti materiale. Elaborazione di proposte di progetti extracurricolari IL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO Il Comitato Tecnico Scientifico ha funzioni consultive e propositive per l organizzazione delle aree di indirizzo e l utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità, nonché strumento per consolidare i rapporti della scuola con il mondo del lavoro e delle professioni. E stato consultato per l elaborazione del PTOF, con particolare riguardo alla pianificazione dei percorsi di alternanza scuola lavoro. Esso è costituito, in numero paritario da membri interni alla scuola e membri esterni. Membri interni: Dirigente scolastico Collaboratori del D.S. Coordinatori di dipartimento Membri esterni: Presidente dell ordine dei medici della provincia: Dott. Maglia Antonino; Presidente della FIMMG: Dott. Brissa Nazzareno; Presidente dell ordine degli odontoiatri della provincia: Dott. Rubino Giovanni; Presidente Confartigianato provinciale: Dott. Liberto Francescantonio; Presidente della Confindustria provinciale: Dott. Pungitore anselmo; Coordinatore dell ANTLO: Sig. Giuliano Giuseppe Proprietario della Callipo group, Dott. Pippo Callipo 34

35 PREVISIONE ORGANICO PERSONALE DOCENTE PER IL TRIENNIO 2016/17 17/18 18/19 IPSSCTSP DE FILIPPIS : Posti comuni ANNO SCOLASTICO 2016/2017 Classe concorso Materia Cattedre Ore residue 13/A SCIENZE INTEGRATE, CHIMICA, SCIENZE DEI 1 14 MATERIALI DENTALI 17/A TECNICA AMM.VA ED ECON. SOC./TECN. PROF SERV. COMM.LI 19/A DIRITTO ED ECON./ DIRITTO E LEG. SOC. SAN /A RAPPRESENTAZIONE E MODELLAZIONE 1 2 ODONTOTECNICA 25/A ELEMENTI DI STORIA DELL ARTE ED ESPR. 2 GRAFICHE 29/A SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE /A EDUCAZIONE MUSICALE 2 36/A SCIENZE UMANE E SOC. PSICOL. GEN,/ TECN COMUN. E RELAZ. 38/A SCIENZE INTEGRATE FISICA/OTTICA 16 40/A ANATOMIA/IGIENE E CULTURA 1 17 MED.SAN./GNATOLOGIA 42/A INFORMATICA E LABORATORIO 4 46/A LINGUA FRANCESE /A MATEMATICA /A ITALIANO E STORIA 7 60/A SCIENZE INTEGRATE E GEOGRAFIA 1 2 ECONOMICA 76/A LABOATORIO TRATT. TESTI /A LINGUA INGLESE /C ESERCITAZIONI LAB. DI ODONT. e COMPR. 3 RAPPR. E MOD. OD. 20/C ESERCITAZIONI DI LENTI OFTALMICHE, 8 OPTOM, CONTATTOLOGIA 24/C LABOR. SCIENZE DEI MATERIALI DENTALI /C METODOLOGIE OPERATIVE 15 RELIGIONE

36 ANNO SCOLASTICO 2017/2018 Classe concorso Materia N Docenti Ore residue 2/A ANATOMIA/FISIOP. OCULARE E IGIENE 2 13/A SCIENZE INTEGRATE, CHIMICA, SCIENZE DEI 1 14 MATERIALI DENTALI 17/A TECNICA AMM.VA ED ECON. SOC./TECN. PROF SERV. COMM.LI 19/A DIRITTO ED ECON./ DIRITTO E LEG. SOC. SAN /A RAPPRESENTAZIONE E MODELLAZIONE 1 6 ODONTOTECNICA 25/A ELEMENTI DI STORIA DELL ARTE ED ESPR. 2 GRAFICHE 29/A SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE /A EDUCAZIONE MUSICALE 2 36/A SCIENZE UMANE E SOC. PSICOL. GEN,/ TECN COMUN. E RELAZ. 38/A SCIENZE INTEGRATE FISICA/OTTICA /A ANATOMIA/IGIENE E CULTURA 1 16 MED.SAN./GNATOLOGIA 42/A INFORMATICA E LABORATORIO 4 46/A LINGUA FRANCESE /A MATEMATICA /A ITALIANO E STORIA 7 60/A SCIENZE INTEGRATE E GEOGRAFIA 1 2 ECONOMICA 76/A LABOATORIO TRATT. TESTI /A LINGUA INGLESE /C ESERCITAZIONI LAB. DI ODONT. e COMPR. 3 RAPPR. E MOD. OD. 20/C ESERCITAZIONI DI LENTI OFTALMICHE, 1 5 OPTOM,CONTATTOLOGIA 24/C LABOR. SCIENZE DEI MATERIALI DENTALI /C METODOLOGIE OPERATIVE 11 RELIGIONE

37 ANNO SCOLASTICO 2018/2019 Classe concorso Materia N Docenti Ore residue 2/A ANATOMIA/FISIOP. OCULARE E 7 IGIENE 13/A SCIENZE INTEGRATE, CHIMICA, 1 10 SCIENZE DEI MATERIALI DENTALI 17/A TECNICA AMM.VA ED ECON. 2 2 SOC./TECN. PROF. SERV. COMM.LI 19/A DIRITTO ED ECON./ DIRITTO E LEG. 2 5 SOC. SAN. 23/A RAPPRESENTAZIONE E 1 2 MODELLAZIONE ODONTOTECNICA 25/A ELEMENTI DI STORIA DELL ARTE ED 2 ESPR. GRAFICHE 29/A SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE /A EDUCAZIONE MUSICALE 2 36/A SCIENZE UMANE E SOC. PSICOL GEN,/ TECN. COMUN. E RELAZ. 38/A SCIENZE INTEGRATE FISICA/OTTICA /A ANATOMIA/IGIENE E CULTURA 1 16 MED.SAN./GNATOLOGIA 42/A INFORMATICA E LABORATORIO 4 46/A LINGUA FRANCESE /A MATEMATICA /A ITALIANO E STORIA /A SCIENZE INTEGRATE E GEOGRAFIA 1 2 ECONOMICA 76/A LABOATORIO TRATT. TESTI /A LINGUA INGLESE /C ESERCITAZIONI LAB. DI ODONT. e 2 10 COMPR. RAPPR. E MOD. OD. 20/C ESERCITAZIONI DI LENTI 1 9 OFTALMICHE, OPTOM,CONTATTOLOGIA 24/C LABOR. SCIENZE DEI MATERIALI 8 DENTALI 450/C METODOLOGIE OPERATIVE 11 RELIGIONE

38 Posti di sostegno AREA NUMERO Ore residue docenti 18 h AD01 10 AD AD03 5 AD

39 IPSIA G. PRESTIA Disciplina Classe di concorso Cattedre Ore Residue ITALIANO STORIA A050 6 MATEMATICA A SCIENZE E GEOGRAFIA A060 1 INGLESE A346 3 DIRITTO ED ECONOMIA A FISICA A038 1 LABORAT. FISICA APPLICATA C029 2 RELIGIONE 1 SCIENZA MOTORIE A029 2 LABORAT. ODONTOTECNICO C DISEGNO E MODELLAZIONE ODONTOTEC. A ANTOMIA FISIOLOGIA IGIENE A SCIENZE INTEGRATE CHIMICA A013 2 LABORATORIO CHIMICA C ELETTROTECNICA A LABORATORIO ELETTROTECNICA C270 1 DISCIPLINE MECCANICHE A020 2 LABORATORIO MECCANICA C320 2* ELETTRONICA A034 2 LABORATORIO ELETTRONICA C260 2 DISEGNO E MODELLAZIONE TESSILE A ESERCITAZIONE ABBIGLIAMENTO MODA C7 2 1 TECNOLOGIA TESSILE A TECNICHE DISTRIBUZIONE E MARKETING A017 5 *Di cui 1 all ufficio tecnico 39

40 Posti di sostegno AREA NUMERO Ore residue docenti 18 h AD01 1 AD AD CORSO SERALE: INDIRIZZO: SERVIZI COMMERCIALI Disciplina Posti comuni Classe di concorso A.S. 2016/17 A.S. 2017/18 A.S. 2018/19 Docenti Ore Docenti Ore Docenti Ore ITALIANO STORIA A MATEMATICA A SCIENZE A060 === 3 === 3 === 3 INGLESE A DIRITTO ED ECONOMIA A019 === 7 === 7 === 10 FISICA A038 === 2 === 2 === 2 TECN.PROFES. SER.COMM. A RELIGIONE === 3 === 2 === 3 SC. INTEGRATE CHIMICA TECNICHE COMUNICAZIONI A013 === 2 === 2 === 2 A036 === 4 === 4 === 6 FRANCESE A046 === 9 === 9 === 11 TRAT.TESTI APPL.GESTION. A

41 FABBISOGNO ORGANICO DI POTENZIAMENTO IIS DE FILIPPIS PRESTIA Per quest anno scolastico al nostro Istituto di Istruzione superiore sono stati assegnati n. 8 docenti di potenziamento, appartenenti alle classi di concorso sotto indicate e utilizzati per le funzioni riportate in tabella. Classe di Numero Funzioni concorso docenti A050 1 Sostituzione collaboratore vicario -Supplenze brevi sportello didattico A346 1 Supplenze brevi sportello didattico - attività di recupero e potenziamento per classi aperte A047 1 Supplenze brevi sportello didattico - attività per miglioramento esiti prove Invalsi A017 1 Supplenze brevi sportello didattico - attività di recupero e potenziamento per classi aperte collaborazione progetti extracurricolari Fisco a scuola ed Educazione finanziaria C290 1 Potenziamento attività laboratoriali SOSTEGNO 3 Potenziamento attività di inclusione collaborazione organizzazione attività formative del CTHS In fase di acquisizione del fabbisogno dell organico di potenziamento propedeutica all attuazione della fase C del piano funzionale per la programmazione d interventi mirati al miglioramento dell offerta formativa, Il collegio dei docenti aveva comunque espresso la richiesta delle unità indicando le seguenti aree in ordine prioritario: 1. Potenziamento linguistico; 2. Potenziamento scientifico; 3. Potenziamento umanistico; 4. Potenziamento laboratoriale; 5. Potenziamento Socio Economico e per la Legalità; 6. Potenziamento motorio; 7. Potenziamento Artistico e Musicale. Per i prossimi anni si auspica il rispetto di tali richieste, dettate dalle scelte educative e didattiche del PTOF e soprattutto dai risultati dell autovalutazione (RAV). 41

42 PREVISIONE ORGANICO PERSONALE ATA IIS DE FILIPPIS PRESTIA TRIENNIO 2016/ / /19 PROFILO NUMERO DSGA 1 ASSISTENTI 8 AMMINISTRATIVI ASSISTENTI TECNICI 14 COLLABORATORI 19 SCOLASTICI AREE DEGLI ASSISTENTI TECNICI AREE NUMERO AR01 1 AR02 9 AR22 1 AR23 1 AR

43 DOTAZIONE E FABBISOGNO DI INFRASTRUTTURE E ATTREZZATURE MATERIALI Le due scuole dispongono al momento delle seguenti attrezzature: IPSSCTSP: Due laboratori multimediali per la sede centrale e uno per la sede staccata di Via Tarallo, con 20 postazioni ciascuno tutte collegate a INTERNET; Lim, cattedra con alloggiamento PC e Notebook in ogni classe con collegamento a Internet Wi Fi; Un laboratorio di Odontotecnico con 16 postazioni complete; Circa 50 Notebook, per docenti e studenti, da utilizzare come postazioni mobili, o per implementare, se e quando necessario, le dotazioni dei laboratori; Circa 150 Tablet, di cui 120 circa già consegnati agli alunni del primo anno e a tutti gli allievi disabili, per la sperimentazione di attività specifiche che ne prevedano l'uso; Laboratorio di lingue, con 20 postazioni. Lim, proiettore, impianto per videoconferenza nell'aula magna. Laboratorio scientifico di scienze e di chimica; Laboratorio di ottico con attrezzature indispensabili per il biennio IPSIA: Tre Laboratori multimediale ( postazioni con collegamento a INTERNET) Laboratorio di meccanica e macchine utensili (20 postazioni per la tornitura, 2 fresatrici, 1 tornio e una fresa a controllo numerico) Laboratorio di saldatura ossio-acetilenica 7 postaziuoni e ad arco 7 postazioni) Laboratorio di termoidraulica con un banco prove Laboratorio impianti elettrici ( 22 postazioni) Laboratorio di costruzioni e misure elettriche (22 postazioni) Laboratorio di sistemi, automazione ed elettropneumatica (5 postazioni) Laboratorio di elettronica con un unico tavolo per sei postazioni Laboratorio scientifico di fisica e chimica Laboratorio odontotecnico con 12 postazioni Laboratorio tessile (moda) con 5 macchine da cucire e accessori vari. 4 LIM complete di proiettore e PC 43

44 L'IIS ha partecipato, all'inizio dell'anno scolastico in corso, alle due azioni messe a bando dal MIUR, relative al potenziamento della rete LAN/WLAN e alla realizzazione di ambienti digitali. Relativamente al primo avviso la scuola è stata ammessa al finanziamento e autorizzata a procedere alla realizzazione del relativo progetto; per quanto riguarda il secondo avviso, per la cui candidatura è stato elaborato un progetto per la realizzazione di un ambiente alternativo, finalizzato alla sperimentazione della metodologia della "Classe Capovolta", si è in attesa del relativo esito. E scontata infine la partecipazione della scuola al bando già annunciato, ma non ancora pubblicato da parte del MIUR, per i laboratori di settore, con particolare riferimento al potenziamento dei laboratori odontotecnico e alla realizzazione, ex novo, di quello ottico. Per l attuazione del Piano digitale, la Scuola necessita della predisposizione del reale funzionamento della rete internet veloce per tutte le sedi scolastiche e della creazione della classe flessibile per ogni plesso scolastico (n. 4 banchi da sei/otto posti con sgabelli, senza cattedra, LIM e dotazione PC o tablet ). Per la realizzazione di tali azioni,, la scuola è sufficientemente dotata di attrezzature e tecnologie, acquisite nel corso degli ultimi anni grazie ai finanziamenti del Piano Operativo Nazionale, e non ancora pienamente utilizzate per via dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria in corso di realizzazione presso le due sedi principali dell'ipc e dell'ipsia, in Via Santa Maria dell'imperio e in Via Prestia, che impediscono, al momento, l'uso di gran parte dei locali destinati a laboratori. La conclusione di tali lavori, prevista per la fine del corrente anno scolastico e l'adeguamento dei locali medesimi, consentiranno la piena fruizione, a partire dal prossimo anno scolastico,, di tutte le dotazioni tecnologiche presenti e di quelle che nel prossimo futuro saranno acquisite, sempre con finanziamenti comunitari, per i quali l'istituzione scolastica si è candidata e continuerà a candidarsi per tutte le azioni messe a bando. 44

45 PIANO DIGITALE: AZIONI PREVISTE PER L ATTUAZIONE (Consulta il piano triennale di intervento a pag. 190) Obiettivi: 1. Migliorare il sistema di comunicazione e la condivisione delle informazioni tra il personale, gli alunni e le famiglie 2. Diffondere l uso delle tecnologie digitali tra il personale e migliorarne le competenza; 3. Migliorare quantità e qualità delle dotazioni tecnologiche e degli ambienti di apprendimento; 4. Progettare e realizzare iniziative di formazione e aggiornamento per il personale docente e ATA per la diffusione dell innovazione metodologico - didattica e per il miglioramento dell attività amministrativo - contabile; 5. Potenziare i processi di dematerializzazione e trasparenza amministrativa; Azioni: Adozione del registro elettronico e comunicazione in tempo reale con i genitori con sms e/o ; Affiancamento dell animatore digitale ai docenti meno esperti; Introduzione del registro elettronico; Attuazione di percorsi di peer education sulle nuove tecnologie con il coinvolgimento degli studenti più competenti e la supervisione del docente tutor Potenziamento della rete internet per tutte le sedi scolastiche (n. 4); Potenziamento dell uso delle Lim e delle cattedre digitali già in dotazione della scuola; Creazione di almeno una classe flessibile per ogni plesso scolastico (banchi da sei/otto posti, senza cattedra, LIM e registro elettronico) (vedi esempi INDIRE); Partecipazione massiccia dei docenti alle iniziative di formazione del PNSD per le quali la scuola si è proposta come polo di formazione provinciale, aderendo a due reti regionali, una delle quali costituita per la formazione docenti (DM 762/2013) e un altra per la formazione degli animatori digitali (azione #28 del PNSD). Partecipazione all evento L ora del codice ; Predisposizione della pagina Facebook dell Istituto per favorire il colloquio diretto tra studenti e docenti. Animatore Digitale: Prof. Vincenzo De Filippis (Decreto Prot. N. 7160/C1 del ) Team Piano digitale: proff: De Luca Fortunato, Luzza Giuseppe, Strano Pasquale, Garzulli Roberto. 45

46 PIANO DI MIGLIORAMENTO Obiettivi di processo (Risultati dell Autovalutazione di Istituto sez. 5 RAV) SCENARIO DI RIFERIMENTO L Istituto è nato nel 2013 a seguito delle operazioni di dimensionamento scolastico, con l accorpamento dell IPSSCTSP e dell IPSIA di Vibo Valentia. L IIS è ubicato in una provincia che per la qualità della vita si colloca agli ultimi posti delle graduatorie nazionali. Gli studenti rientrano nella fascia bassa sia dal punto di vista economico-sociale (con background familiare al di sotto della media degli istituti professionali e con situazioni di svantaggio familiare al di sopra della media regionale e nazionale), sia per i livelli di apprendimento (preparazione scolastica iniziale inferiore alla media provinciale, regionale e nazionale). Carente risulta la partecipazione dei genitori alle attività della scuola. Gli studenti iscritti provengono per la maggior parte dai comuni limitrofi con un tasso di pendolarismo altissimo (85%). L utenza risente della crisi di valori che attraversa la società odierna: non mancano, infatti, fenomeni come la disgregazione del nucleo familiare, ma soprattutto la precarietà del lavoro con una disoccupazione che registra il più alto valore percentuale in Italia. MOTIVAZIONE DELLE SCELTE DI PRIORITA SULLA BASE DELLE RISULTATI DELL AUTOVALUTAZIONE Gli esiti delle prove nazionali standardizzate non in linea con le medie di riferimento, dimostrano che la scuola non riesce ad incidere significativamente sulle lacune di base che gli iscritti al primo anno si portano dietro a causa del contesto socio - economico svantaggiato e culturalmente povero. Si ritiene che lo scarto tra i risultati della scuola e le medie di riferimento, così come la varianza dei risultati tra e all'interno delle classi sia la conseguenza della mancata definizione di un curricolo di istituto che adatti le indicazioni dei documenti ministeriali alle esigenze del territorio e ai bisogni effettivi degli alunni. Inoltre si ritiene che tali risultati derivino da una carenza in fase di progettazione didattico - educativa (mancata programmazione per classi parallele, mancanza di test d'ingresso, in itinere e finali per classi parallele, mancanza di comparazione dei risultati). I risultati della scuola possono essere attribuiti anche ad una carenza formativa dei docenti sulla programmazione e valutazione per competenze. Ci si propone inoltre di sviluppare le competenze chiave e di cittadinanza attraverso iniziative e progetti da attuare in collaborazione con soggetti esterni. 46

47 NELLA REALIZZAZIONE DEL PDM AZIONI DEL DIRIGENTE SCOLASTICO In fase di realizzazione delle azioni di miglioramento, spetta al dirigente scolastico definire: Un quadro complessivo d azione Un insieme di interventi coerenti e collegati tra loro e finalizzati alla soluzione del problema in questione Le soluzioni praticabili per i vari tipi di problema emersi dalla fase di diagnosi la priorità degli interventi La selezione delle azioni migliori da intraprendere L individuazione delle componenti tecniche (risorse, tempi, responsabili ) Una programmazione dettagliata Il coordinamento complessivo delle azioni in modo tale da ottenere con tempestività i risultati attesi 1- CONGRUENZA TRA OBIETTIVI DI PROCESSO E PRIORITÀ/TRAGUARDIESPRESSI NEL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE (RAV) PASSO 1 AREA DI PROCESSO CURRICOLO, PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE OBIETTIVI DI PROCESSO Modalità di recupero e potenziamento diverse da quelle tradizionali per una maggiore personalizzazione degli interventi (sportelli, gruppi di livello). Miglioramento degli esiti delle prove standardizzate di italiano e matematica Progettazione di interventi ed iniziative mirate allo sviluppo delle competenze chiave e di cittadinanza in collaborazione con soggetti esterni Promuovere la definizione di un curricolo di Istituto PRIORITA

48 CONTINUITÀ E ORIENTAMENTO SVILUPPO E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE INTEGRAZIONE CON IL TERRITORIO E RAPPORTI CON LE FAMIGLIE Somministrare prove strutturate per classi parallele in ingresso, in itinere e finali. Comparare sistematicamente i risultati delle prove. Attivare contatti sistematici con i docenti delle scuole medie degli alunni che si iscrivono al primo anno Progettare e realizzare percorsi di formazione e aggiornamento per i docenti su curricolo e didattica delle competenze Ridefinire i compiti assegnati alle funzioni strumentali in funzione del raggiungimento degli obiettivi di priorità Coinvolgere le famiglie e altri soggetti esterni in attività progettuali di ampliamento dell'offerta formativa Scala di rilevanza degli obiettivi di processo Calcolo della necessità dell'intervento sulla base di fattibilità ed impatto Obiettivo di processo Fattibilità (da 1 Impatto (da 1 a 5) Prodotto: valore elencati a 5) che identifica la rilevanza dell'intervento 1 Coinvolgere le famiglie e altri soggetti esterni in attività progettuali di ampliamento dell'offerta formativa 2 Attivare contatti sistematici con i docenti delle scuole medie degli alunni che si iscrivono al primo anno 3 Modalità di recupero e potenziamento diverse da quelle tradizionali per una maggiore

49 personalizzazione degli interventi (sportelli, gruppi di livello). Miglioramento degli esiti delle prove standardizzate di italiano e matematica 4 Progettare e realizzare percorsi di formazione e aggiornamento per i docenti su curricolo e didattica delle competenze 5 Progettazione di interventi ed iniziative mirate allo sviluppo delle competenze chiave e di cittadinanza in collaborazione con soggetti esterni 6 Promuovere la definizione di un curricolo di Istituto 7 Ridefinire i compiti assegnati alle funzioni strumentali in funzione del raggiungimento degli obiettivi di priorità 8 Somministrare prove strutturate per classi parallele in ingresso, in itinere e finali. Comparare sistematicamente i risultati delle prove Elenco degli obiettivi di processo alla luce della scala si rilevanza Obiettivo di processo in via di attuazione Risultati attesi Indicatori di Monitoraggio Modalità di Rilevazione Modalità di recupero e potenziamento diverse da quelle tradizionali per una maggiore Miglior rendimento scolastico nelle discipline coinvolte potenziamento delle Frequenza alle attività Grado di soddisfazione Esiti delle Rilevazione presenze Rilevazione del profitto 49

50 1 personalizzazione degli interventi (sportelli, gruppi di livello). Miglioramento degli esiti delle prove standardizzate di italiano e matematica 2 Progettare e realizzare percorsi di formazione e aggiornamento per i docenti su curricolo e didattica delle competenze conoscenze, abilità e competenze disciplinari. Miglioramento degli esiti delle prove invalsi. Avvicinare il più possibile i punteggi della scuola alle medie di riferimento Formazione/aggiorna mento di tutto il personale docente sulla didattica per competenze, con ricaduta sull azione didattica quotidiana; Diffusione e uso della didattica per competenze simulazioni delle prove Numero di alunni che hanno migliorato gli esiti Percentuale della frequenza per ciascun docente Grado di soddisfazione Numero di docenti in grado di programmare e valutare per competenze Simulazione delle prove Invalsi Rilevazione assenze Questionari di gradimento Format di programmazion e per competenze 3 Progettazione di interventi ed iniziative mirate allo sviluppo delle competenze chiave e di cittadinanza in collaborazione con soggetti esterni o Sviluppare le competenze chiave e di cittadinanza: imparare ad imparare Numero di partecipanti alle iniziative progettuali Percentuale di alunni che hanno acquisito e/o migliorato le competenze chiave di cittadinanza. Percentuale della frequenza Grado di soddisfazione Schede di rilevazione delle frequenze Griglia di valutazione delle competenze chiave di cittadinanza Questionario di gradimento 4 Promuovere la definizione di un curricolo di Istituto 5 Coinvolgere le famiglie e altri soggetti esterni in attività progettuali di ampliamento dell'offerta formativa o Stesura dei curricoli per ciascuna disciplina e classe o Maggiore partecipazione dei genitori e di altri soggetti esterni alle attività progettuali di ampliamento Ore dedicate alle attività di revisione del curricolo Numero dei partecipanti alle attività progettate Percentuale di frequenza Controllo verbali riunione Schede di rilevazione presenze Questionari di gradimento 50

51 dell'offerta formativa Grado di soddisfazione 6 Attivare contatti sistematici con i docenti delle scuole medie degli alunni che si iscrivono al primo anno o Coordinamento delle attività di continuità fra i diversi ordini di scuola e miglioramento delle azioni o Passaggio di informazioni nel rispetto della situazione di partenza degli studenti Numero di contatti attivati con i docenti delle scuole medie Numero di schede di raccolta dati per ciascun alunno Grado di soddisfazione Scheda di raccolta dati Questionari di gradimento 7 Ridefinire i compiti assegnati alle funzioni strumentali in funzione del raggiungimento degli obiettivi di priorità o Consapevolezza dei compiti assegnati o Raggiungimento degli obiettivi di priorità Numero attività programmate/svo lte Schede di rilevazione 8 Somministrare prove strutturate per classi parallele in ingresso, in itinere e finali. Comparare sistematicamente i risultati delle prove. o Comparare i risultati delle prove nelle classi parallele o Verificare il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento comuni Numero di classi coinvolte Risultati delle prove per classe Percentuale delle classi che hanno maggiormente raggiunto gli obiettivi di apprendimento comuni Prove strutturate per classi parallele Esiti della comparazione dei risultati delle prove 51

52 2- DECIDERE LE AZIONI PER RAGGIUNGERE CIASCUN OBIETTIVO DI PROCESSO IN DUE PASSI Valutazione degli effetti positivi e negativi delle azioni Obiettivo di processo: Modalità di recupero e potenziamento diverse da quelle tradizionali per una maggiore personalizzazione degli interventi (sportelli, gruppi di livello). Miglioramento degli esiti delle prove standardizzate di italiano e matematica PASSO 1 Azione prevista Attività didattica di recupero e/o potenziamento mediante strategie di apprendimento diverse (sportello, gruppi di livello) svolte in orario curriculare e/o extracurriculare. L azione prevede due moduli, uno per l italiano e uno per la matematica. Fase uno: analisi dei fabbisogni, attraverso il processo di comparazione scaturito dalla restituzione del RAV ed un confronto dialettico Effetti positivi all interno della scuola a medio termine Diffusione nella scuola di modalità didattiche innovative e strategie di apprendimento più efficaci Gli alunni sperimentano un tipo di prova simile alle prove INVALSI. Gli alunni imparano a gestire situazioni di ansia. Effetti negativi all interno della scuola a medio termine Aumento del carico di lavoro per i docenti Nessuno Effetti positiviall'internodella scuola alungo termine Miglioramento dei risultati e raggiungimento degli obiettivi di apprendimento Gli insegnanti incrementano gli elementi a disposizione per valutare le competenze Effetti negativi all'interno della scuola a lungo termine Nessuno Rischio di "piegare" la didattica ai soli risultati delle prove INVALSI 52

53 all interno del collegio dei docenti. Fase due: progettazione di un percorso funzionale alle risultanza riscontrate in fase di analisi Fase tre: Scelta dell intero gruppo classe (classi) ed individuazione del docente, Fase quattro: Individuazione dei livelli di partenza degli alunni e delle criticità mediante la somministrazione del test d ingresso; Fase cinque: Modulazione dell intervento didattico a seguito dei risultati ottenuti; Fase sei: Svolgimento del corso relativamente alle strategia per imparare ad imparare mediante una didattica 53

54 laboratoriale; Fase sette: Verifica intermedia ed analisi delle competenze acquisite mediante l analisi dei risultati ottenuti; Fase otto: monitoraggio degli esiti con un test finale e confronto con i risultati delle Prove INVALSI. Fase nove: disseminazione dei risultati PASSO 2 Caratteri innovativi dell'obiettivo Gli interventi di recupero/ potenziamento/allineamento prevedono delle misure individualizzate per garantire a tutti gli alunni il successo formativo partendo dalle difficoltà emerse relativamente alla lingua italiana; si adotterà una didattica laboratoriale e ci si avvarrà delle opportunità offerte dalle tecnologie multimediali Connessioni con quadro di riferimento normativo Appendice Aa. Valorizzazione delle competenze linguistiche i. potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio; n. valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli alunni. Appendice B 1.trasformare il modello trasmissivo della scuola; 3. Creare nuovi spazi per l apprendimento; 4. Riorganizzare il tempo del fare scuola; 7. Promuovere l innovazione perché sia sostenibile e trasferibile. 54

55 Obiettivo di processo: Attivare contatti sistematici con i docenti delle scuole medie degli alunni che si iscrivono al primo anno PASSO 1 Azione prevista Raccordo con i docenti della scuola media e raccolta di informazioni degli alunni neo iscritti Realizzare interventi di informazione circa gli indirizzi attivati presso il nostro Istituto ai potenziali alunni in entrata e organizzare visite presso il nostro Istituto nelle quali si potrà assistere ad una lezione in corso Effetti positivi all interno della scuola a medio termine Creazione di un ambiente scolastico di "bene-essere" Avere alunni nelle classi prime consapevoli di aver effettuato una scelta corretta circa l'indirizzo di studi Effetti negativi all interno della scuola a medio termine Iniziali difficoltà organizzative Qualche disagio durante le lezioni alle quali assistono alunni da orientare. Effetti positivi all interno della scuola a lungo termine Presenza di alunni motivati e stesura di percorsi didattici "personalizzati" Una scelta consapevole dovrebbe portare all'aumento del successo formativo Effetti negativi all'interno della scuola a lungo termine Aumento del carico di lavoro dei docenti Nessuno PASSO 2 Caratteri innovativi dell'obiettivo Sviluppare una continuità sul territorio tra scuola secondaria di 1 grado e scuola secondaria di 2 grado; far conoscere ai potenziali alunni in entrata la realtà dell'istituto assistendo a lezioni dal vivo e non solo attraverso il solito volantino informativo; implementare un'azione di tutoraggio degli alunni già dell'istituto verso i potenziali neoiscritti. Connessioni con quadro di riferimento normativo Prevenzione e contrasto della dispersione scolastica e di ogni forma di discriminazione; potenziamento dell'inclusione scolastica; valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio; definizione di un sistema di orientamento. 55

56 Obiettivo di processo: Coinvolgere le famiglie e altri soggetti esterni in attività progettuali di ampliamento dell'offerta formativa PASSO 1 Azione prevista Raccolta, da parte di tutte le figure coinvolte (DS, docenti, esperti esterni, rappresentanti, ecc.), delle segnalazioni che provengono dai genitori. Effetti positivi all'interno della scuola a medio termine Le famiglie si sentono ascoltate. Effetti negativi all'interno della scuola a medio termine Le segnalazioni possono essere percepite come critiche ingiuste da parte degli operatori della scuola Effetti positivi all'interno della scuola a lungo termine Si sviluppa un clima di fiducia tra scuola e famiglie. Effetti negativi all'interno della scuola a lungo termine Difficoltà a tracciare confini chiari tra le competenze dei diversi protagonisti della scuola. PASSO 2 Caratteri innovativi dell'obiettivo La partecipazione delle famiglie e degli enti esterni permette alla scuola di uscire dalla propria autoreferenzialità e di aprirsi alle proposte che pervengono dal mondo esterno Connessioni con quadro di riferimento normativo m) valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunità locale, comprese le organizzazioni del terzo settore e le imprese; Obiettivo di processo: Ridefinire i compiti assegnati alle funzioni strumentali in funzione del raggiungimento degli obiettivi di priorità PASSO 1 Azione prevista Effetti positivi all'interno della scuola a medio termine Effetti negativi all'interno della scuola a medio termine Effetti positivi all'interno della scuola a lungo termine Effetti negativi all'interno della scuola a lungo termine 56

57 Individuazione e assegnazione di ulteriori compiti in funzione del raggiungimento degli obiettivi di priorità Maggiore consapevolezza della propria funzione Maggiore carico di lavoro Migliore organizzazione delle risorse umane e un'efficace pianificazione delle azioni per il raggiungimento degli obiettivi dell'istituto. PASSO 2 Caratteri innovativi dell'obiettivo Condivisione degli obiettivi e monitoraggio continuo dell'azione. Connessioni con quadro di riferimento normativo Valorizzazione della scuola intensa come comunità attiva, creare nuovi spazi per l'apprendimento, riorganizzare il tempo del fare scuola, promuovere l'innovazione perché sia sostenibile e trasferibile. Obiettivo di processo: Somministrare prove strutturate per classi parallele in ingresso, in itinere e finali. Comparare sistematicamente i risultati delle prove. PASSO 1 Azione prevista Effetti positivi all'interno della scuola a medio termine Effetti negativi all'intern o della scuola a medio termine Effetti positivi all'interno della scuola a lungo termine Effetti negativi all'interno della scuola a lungo termine a) Somministrazione delle prove oggettive in ingresso, Intermedie e finali elaborate nell'ambito dei Dipartimenti. b) Tabulazione dei dati con griglie di valutazione comuni, analisi e confronto dei risultati. a) Attività comune nell'ambito delle singole classi. b) Apertura al confronto e alla valutazione su elementi comuni. Nessuno b) Difficoltà nella condivisione di criteri collegiali da parte di alcuni docenti. a) Riproposizione di pratiche condivise. b) Riproposizione e creazione di modelli comuni Nessuno 57

58 PASSO 2 Caratteri innovativi dell'obiettivo Il processo di monitoraggio dei risultati in continuità e l analisi degli esiti delle prove porterà la scuola ad una riflessione sulla realtà esistente e alla rimodulazione degli interventi con una modifica del processo insegnamento/apprendimento mediante il potenziamento delle metodologie laboratoriali. Connessioni con quadro di riferimento normativo Appendice A J. prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione; potenziamento. Appendice B 2. Sfruttare le opportunità offerte dalle ICT e dai linguaggi digitali per supportare nuovi modi di insegnare, apprendere e valutare. 58

59 Obiettivo di processo: Progettare e realizzare percorsi di formazione e aggiornamento per i docenti su curricolo e didattica delle competenze PASSO 1 Azione prevista Effetti positivi all'interno della scuola a medio termine Effetti negativi all'interno della scuola a medio termine Effetti positivi all'interno della scuola a lungo termine Effetti negativi all'interno della scuola a lungo termine Organizzare un corso di formazione su curriculo e didattica delle competenze Presenza di docenti adeguatamente formati per la didattica delle competenze Possibile reticenza di alcuni docenti al cambiament o della pratica didattica consolidata in anni di esperienza. Incentivare negli alunni la motivazione ad apprendere grazie all'utilizzo di metodologie didattiche innovative. Il timore dei docenti che la progettazio ne delle didattiche innovative sottragga tempo alle "esigenze" del curricolo. PASSO 2 Caratteri innovativi dell'obiettivo L'azione permette di sfruttare le opportunità offerte dai corsi di formazione per supportare nuovi modi di insegnare, apprendere e valutare. Connessioni con quadro di riferimento normativo Trasformare il modello trasmissivo della scuola - Sfruttare le opportunità offerte dalle ICT per supportare nuovi modi di insegnare, apprendere e valutare - Creare nuovi spazi per l'apprendimento - Riorganizzare il tempo del fare scuola - Riconnettere i saperi della scuola e i saperi della società della conoscenza - Investire sul capitale umano ripensando i rapporti (dentro/fuori, insegnamento frontale/apprendimento tra pari, scuola/azienda), Promuovere l'innovazione perché sia sostenibile e trasferibile. 59

60 Obiettivo di processo: Progettazione di interventi ed iniziative mirate allo sviluppo delle competenze chiave di cittadinanza in collaborazione con soggetti esterni PASSO 1 Azione prevista Effetti positivi all'interno della scuola a medio termine Effetti negativi all'intern o della scuola a medio termine Effetti positivi all'interno della scuola a lungo termine Effetti negativi all'interno della scuola a lungo termine Condividere una comune progettazione per competenze trasversali. Incremento delle competenze sociali ed interpersonali. Nessuno Miglioramento della qualità degli apprendimenti. Nessuno PASSO 2 Caratteri innovativi dell'obiettivo. Trasformare il modello trasmissivo della scuola Connessioni con quadro di riferimento normativo Appendice A d) Sviluppo delle competenze in materie di Cittadinanza attiva e democratica. e) Rispetto della legalità. q) Definizione di un sistema di orientamento. Obiettivo di processo: Promuovere la definizione di un curricolo di Istituto PASSO 1 Azione prevista Effetti positivi all'interno della scuola a medio termine Effetti negativi all'intern o della scuola a medio termine Effetti positivi all'interno della scuola a lungo termine Effetti negativi all'interno della scuola a lungo termine Costituire un team di lavoro per la stesura di un curricolo d'istituto Valorizzare le risorse interne. Costruire percorsi didattici organici e coerenti con le Indicazioni Nazionali. Difficoltà ad adottare una didattica per competenze Innovazione curricolare. Efficacia del curricolo verticale in relazione alle Indicazioni Nazionali. Sviluppo di Nessuno 60

61 Confronto metodologico. Scambio/ aiuto tra docenti comunità professionali Caratteri innovativi dell'obiettivo Costituire dipartimenti per aree disciplinari allo scopo di tradurre i curricoli in pratica didattica condivisa, anche sperimentando nuove strategie. Connessioni con quadro di riferimento normativo a) valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all'italiano nonché' alla lingua inglese e ad altre lingue dell'unione europea, anche mediante l'utilizzo della metodologia Content language integrated learning; b) potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche; c) potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali, nell'arte e nella storia dell'arte, nel cinema, nelle tecniche e nei media di produzione e di diffusione delle immagini e dei suoni, anche mediante il coinvolgimento dei musei e degli altri istituti pubblici 3. PIANIFICAZIONE DELLE AZIONI PREVISTE PER CIASCUN OBIETTIVO DI PROCESSO INDIVIDUATO 3.1 Impegno di risorse umane e strumentali Obiettivo di processo Coinvolgere le famiglie e altri soggetti esterni in attività progettuali di ampliamento dell'offerta formativa Impegno di risorse umane interne alla scuola Figure professionali Tipologia di attività Ore aggiuntive presunte Docenti Tutoraggio Personale ATA Altre figure Sorveglianza/ portineria Costo previsto Fonte finanziaria 61

62 Impegno finanziario per figure professionali esterne alla scuola e/o beni e servizi Impegni finanziari per tipologia di spesa Impegno presunto Fonte finanziaria FORMATORI ESTERNI /97 SERVIZI FIS Tempistica delle attività LEGENDA Rosso = attuazione non in linea con gli obiettivi Giallo = non ancora avviata / in corso e in linea con gli obiettivi Verde = attuata Attività Responsabile Tempificazione attività (mesi dall avvio) Promozione degli incontri di formazione per genitori TEST rilevazione dei bisogni Prevenzione dispersione GdM GdM GdM N D G F M A M G TOTALE. 3990,00 Situazione (Da compilare durante l attuazione del progetto) Obiettivo di processo Attivare contatti sistematici con i docenti delle scuole medie degli alunni che si iscrivono al primo anno Impegno di risorse umane interne alla scuola Figure Tipologia di Ore aggiuntive professionali attività presunte DOCENTI Attività di orientamento Costo previsto FIS Fonte finanziaria Impegno finanziario per figure professionali esterne alla scuola e/o beni e servizi Impegni finanziari per tipologia di spesa Impegno presunto Fonte finanziaria 62

63 Formatori Consulenti Attrezzature 1000 Servizi Altro Tempistica delle attività Attività Responsabile Tempificazione attività (mesi dall avvio) Contatti con i docenti delle scuole medie Attività di orientamento Open day GdM GdM GdM N D G F M A M G TOTALE 4450,00 Situazione (Da compilare durante l attuazione del progetto) Obiettivo di processo Modalità di recupero e potenziamento diverse da quelle tradizionali per una maggiore personalizzazione degli interventi (sportelli, gruppi di livello). Miglioramento degli esiti delle prove standardizzate di italiano e matematica Impegno di risorse umane interne alla scuola Figure professionali Docenti Personale ATA Tipologia di attività Modalità di recupero e potenziamento diverse da quelle tradizionali per una maggiore personalizzazione degli interventi (sportelli, gruppi di livello). Miglioramento degli esiti delle prove standardizzate di italiano e matematica Apertura locali scolastici in orario extracurriculare Sorveglianza/portineria Addetti alle fotocopie Ore aggiuntive presunte Costo previsto Fonte finanziaria Docenti di potenziamento FIS FIS 63

64 Assistenti Amministrativi per servizi di segreteria Assistenti Tecnici di Laboratorio Impegno finanziario per figure professionali esterne alla scuola e/o beni e servizi Impegni finanziari per tipologia di spesa Impegno presunto Fonte finanziaria Formatori Consulenti Attrezzature Servizi 100 TOTALE: 3200,00 Obiettivo di processo Progettare e realizzare percorsi di formazione e aggiornamento per i docenti su curricolo e didattica delle competenze Impegno di risorse umane interne alla scuola Figure Tipologia di Ore aggiuntive Costo previsto Fonte finanziaria professionali attività presunte Docenti Personale ATA Frequenza al corso di formazione Progettare e Valutare per Competenze Portineria Assistenza laboratorio 500 Impegno finanziario per figure professionali esterne alla scuola e/o beni e servizi Impegni finanziari per tipologia di spesa Impegno presunto Fonte finanziaria Formatori /97 Eventuale finanziamento per la formazione Consulenti Attrezzature 100 FIS TOTALE: 2100,00 64

65 Attività Responsabile Tempificazione attività (mesi dall avvio) Organizzazione del F.S corso di formazione sulla didattica delle competenze Pubblicizzazione F.S del corso sul sito della scuola Avvio del corso Esperto Monitoraggio in GdM itinere Monitoraggio finale GdM N D G F M A M G Situazione (Da compilare durante l attuazione del progetto) Obiettivo di processo Progettazione di interventi ed iniziative mirate allo sviluppo delle competenze chiave e di cittadinanza in collaborazione con soggetti esterni Impegno di risorse umane interne alla scuola Figure Tipologia di Ore aggiuntive professionali attività presunte Docenti Tutoraggio Personale ATA Altre figure Costo previsto Fonte finanziaria Impegno finanziario per figure professionali esterne alla scuola e/o beni e servizi Impegni finanziari per tipologia di spesa Impegno presunto Fonte finanziaria Formatori Consulenti / Attrezzature TOTALE: 2190,00 65

66 Attività Responsabile Tempificazione attività (mesi dall avvio) Seminario informativo sui principi fondamentali della convivenza civile F.S N D G F M A M G Situazione (Da compilare durante l attuazione del progetto) Obiettivo di processo Promuovere la definizione di un curricolo di Istituto Impegno di risorse umane interne alla scuola Figure professionali Docenti Personale ATA Altre figure Tipologia di attività Definizione del curriculo d'istituto Ore aggiuntive presunte Costo previsto FIS Fonte finanziaria Impegno finanziario per figure professionali esterne alla scuola e/o beni e servizi Impegni finanziari per tipologia di spesa Impegno presunto Fonte finanziaria Formatori Consulenti Attrezzature Servizi Altro TOTALE: 690,00 Attività Responsabile Tempificazione attività (mesi dall avvio) N D G F M A M G Situazione (Da compilare durante l attuazione del progetto) 66

67 Stesura del curricolo di Italiano Stesura del curricolo di matematica Docenti di Italiano Docenti di matematica Obiettivo di processo Ridefinire i compiti assegnati alle funzioni strumentali in funzione del raggiungimento degli obiettivi di priorità Impegno di risorse umane interne alla scuola Figure professionali Docenti Personale ATA Tipologia di attività Altre figure Il Collegio docenti individua e assegna ulteriori compiti alle funzioni strumentali Ore aggiuntive presunte 0 0 Costo previsto Fonte finanziaria Impegno finanziario per figure professionali esterne alla scuola e/o beni e servizi Impegni finanziari per tipologia di spesa Impegno presunto Fonte finanziaria Attività Responsabile Tempificazione attività (mesi dall avvio) Individuazione e assegnazione di ulteriori compiti da attribuire alla funzioni strumentali D.S N D G F M A M G Situazione (Da compilare durante l attuazione del progetto) 67

68 Obiettivo di processo Somministrare prove strutturate per classi parallele in ingresso, in itinere e finali. Comparare sistematicamente i risultati delle prove. Impegno di risorse umane interne alla scuola Figure Tipologia di Ore aggiuntive professionali attività presunte Docenti Personale ATA Altre figure Somministrare prove strutturate per classi parallele in ingresso 0 0 Costo previsto Fonte finanziaria Impegno finanziario per figure professionali esterne alla scuola e/o beni e servizi Impegni finanziari per tipologia di spesa Impegno presunto Fonte finanziaria Formatori Consulenti Attrezzature Servizi Altro Attività Responsabile Tempificazione attività (mesi dall avvio) Situazione (Da compilare durante l attuazione del progetto) Prove iniziali Comparazione dei risultati Prove intermedie Comparazione Prove finali Comparazione dei risultati Tutti i docenti I docenti delle varie discipline Tutti i docenti I docenti delle varie discipline I docenti delle varie discipline O N D G F M A M G 3.3 Monitoraggio periodico dello stato di avanzamento del raggiungimento dell'obiettivo di processo Da attuare 68

69 4. VALUTAZIONE, CONDIVISIONE E DIFFUSIONE DEI RISULTATI DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO 4.1 Valutazione dei risultati raggiunti sulla base degli indicatori relativi ai traguardi del RAV In questa sezione si considerare la dimensione della valutazione degli esiti, facendo esplicito riferimento agli indicatori che erano stati scelti nel RAV come strumenti di misurazione dei traguardi previsti. 4.2 Processi di condivisione del piano all'interno della scuola Momenti di condivisione interna Persone coinvolte Strumenti Considerazioni nate dalla condivisione Presentazione del PdM al collegio dei docenti e al consiglio d Istituto Unità di autovalutazione e PdM PdM Difficoltà nella tempistica di attuazione Criticità delle risorse economiche per la realizzazione di alcune attività. 4.3 Modalità di diffusione dei risultati del PdM sia all'interno sia all'esterno dell'organizzazione scolastica Azioni per la diffusione dei risultati del PdM all interno della scuola Azioni per la diffusione dei risultati del PdM all esterno Metodi/Strumenti Destinatari delle azioni Tempi Pubblicazione degli esiti sul sito istituzionale Pubblicazione degli esiti sul sito istituzionale Sito web Schede di rilevazione esiti Genitori, alunni, territorio Giugno/luglio 69

70 4.4 Componenti del Nucleo di valutazione e loro ruolo Nome Ruolo Prof. GENTILE PIETRO Prof.ssa Zavaglia Caterina Prof. Luzza Giuseppe DIRIGENTE SCOLASTICO Collaboratrice del dirigente (vicaria) Collaboratore del dirigente Prof.ssa Torcasio Maria Angela Funzione Strumentale are 3 GdM Prof.ssa Carnovale Loretta Funzione Strumentale area 2 GdM Prof.ssa La Gamba Caterina Prof.ssa Di Renzo Wanda Prof.ssa Ammendolia Maria Prof.ssa Ceniti Concetta Referente dipartimento scientificotecnologico. GdM Referente dipartimento Asse matematico Referente dipartimento asse dei linguaggi (IPSIA) Referente dipartimento asse dei linguaggi (IPC) Prof.ssa De Luca Giuseppina Funzione strumentale area 1 Prof. De Luca Fortunato Funzione strumentale area 1 Prof. Rombolà Preziosa Docente supporto area 1 Prof.ssa Argirò Anita Docente supporto area 1 Prof.ssa Fornaciari Carmela Funzione strumentale area 2 Prof.ssa Barilaro Teresina Funzione strumentale area 3 Prof. Meli Enza Laura Funzione strumentale area 4 70

71 PIANO ATTIVITA DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DOCENTI E ATA Le attività di formazione e di aggiornamento dei docenti hanno lo scopo di arricchire la loro professionalità in relazione all approfondimento dei contenuti delle tematiche connesse con i cambiamenti determinati dall attuazione dell autonomia scolastica e dall uso ormai consolidato di nuovi strumenti di informazione,che hanno contribuito a modificare l approccio fra la funzione docente, gli studenti e il territorio. Le iniziative di formazione e di aggiornamento del personale docente, in una scuola attenta alle trasformazioni e pronta ad affrontare le problematiche del nostro tempo nella valorizzazione dei contenuti della tradizione, garantiscono la crescita professionale degli insegnanti inseriti nel contesto di tutti coloro che operano nella scuola, con l obiettivo di migliorare la qualità degli interventi didattici ed educativi a tutti i livelli. Gli obiettivi prioritari che si intendono perseguire, attivando corsi di formazione e aggiornamento per il personale docente e A.T.A. del nostro istituto sono i seguenti: motivare/ rimotivare alla professione; rafforzare le competenze progettuali, valutative, organizzative e relazionali in riferimento alla qualità del servizio scolastico; rafforzare le competenze psicopedagogiche; saper affrontare i cambiamenti e le nuove esigenze che la società propone e che comportano l'acquisizione di nuove strategie, soprattutto in campo socio-didattico; attivare iniziative finalizzate al confronto con altri soggetti operanti nella società, da cui poter trarre spunti e riflessioni che comportino una ricaduta didattica positiva nel lavoro quotidiano svolto dal docente in classe; Adeguare la mediazione didattica alle richieste della nuova riforma. 71

72 AMBITI TEMATICI DEI CORSI DI FORMAZIONE DOCENTI L aggiornamento professionale è un elemento di qualità della nostra Offerta Formativa: fornisce ai docenti strumenti culturali e scientifici per supportare la sperimentazione, la ricerca-azione, l innovazione didattica. Il Piano di formazione-aggiornamento, sulla base delle Direttive ministeriali, degli obiettivi del PTOF e dei risultati dell Autovalutazione di Istituto, tiene conto dei seguenti elementi: Progettare e valutare per competenze Il bisogno, espresso dai docenti, di rafforzare le competenze progettuali, valutative, organizzative, pedagogiche e relazionali, per affrontare i cambiamenti che la società propone, Favorire l acquisizione di competenze sempre più adeguate nel campo delle nuove tecnologie, L esigenza di conoscere l evoluzione del quadro normativo, La necessità di apprendere una lingua straniera (inglese), Alfabetizzazione digitale Progettare e valutare tenendo conto dei principi dettati dalla costituzione in un ottica di cittadinanza attiva, L approfondimento di aspetti culturali, epistemologici e didattici sia disciplinari che interdisciplinari, la necessità di implementare la relazione con le famiglie, il territorio e ireferenti istituzionali, con particolare riferimento a specifiche problematiche, all handicap e alle difficoltà di apprendimento. Iniziative volte al miglioramento della sicurezza e della salute dei dipendenti in ambito lavorativo Progetti di mobilità incentrati sulla formazione del personale della scuola per la crescita professionale e lo sviluppo di nuove competenze [cfr. Programma europeo Erasmus + KA1] Aggiornamento della competenza professionale dei docenti in relazione alla formazione in materia di sicurezza e salute sul lavoro degli studenti e nella pianificazione /realizzazione / valutazione di esperienze obbligatorie di alternanza scuola lavoro e/o di impresa formativa simulata [L ] Interventi formativi rivolti ai docenti per la promozione di attività di orientamento contro la dispersione, per l innalzamento dei livelli di scolarità e del tasso di successo scolastico attraverso il recupero delle carenze di apprendimento e la valorizzazione delle eccellenze; Sostegno al personale docente nella promozione dell acquisizione, da parte degli studenti, di corretti stili di vita, con riferimento ad iniziative finalizzate all educazione alla legalità ed al contrasto al bullismo, al superamento di nuove forme di razzismo, xenofobia ed antisemitismo, all educazione alla cittadinanza e, in particolare, alla cittadinanza europea. 72

73 AMBITI TEMATICI DEI CORSI DI FORMAZIONE PERSONALE ATA Formazione del personale ATA inquadrato nel profilo professionale di collaboratore scolastico anche per l assistenza non specialistica agli alunni diversamente abili (CCNI , art. 2, punto 4 < Potenziamento dell offerta formativa >) Sostegno al personale docente ed ATA nella promozione dell acquisizione, da parte degli studenti, di corretti stili di vita, con riferimento ad iniziative finalizzate all educazione alla legalità ed al contrasto al bullismo, al superamento di nuove forme di razzismo, xenofobia ed antisemitismo, all educazione alla cittadinanza e, in particolare, alla cittadinanza europea (CCNI , art. 2, punto 4 ) Potenziamento e sviluppo dell utilizzo delle nuove tecnologie finalizzata alla digitalizzazione amministrativa della scuola e alla protezione e conservazione dei dati Formazione sulla sicurezza e la salute dei dipendenti in ambito lavorativo Formazione albafetizzazione culturale Corso di formazione per l apprendimento della lingua inglese Processo di dematerializzazione e digitalizzazione per Assistenti amministrativi Il piano di aggiornamento prevede l adesione a corsi organizzati dalmiur, dall USR, da Reti di scuole ed Enti territoriali, ma si avvaleanche delle risorse e delle competenze interne, proponendo lacondivisione e l apertura al confronto quali modalità ricorrenti dellavoro collegiale. Si farà pertanto ricorso, secondo le esigenze, alle seguenti risorse: Personale docente interno con specifiche competenze Soggetti esterni che svolgano un'attività di consulenza in seminari e incontri-dibattito; Formazione a distanza e apprendimento in rete; Utilizzazione della biblioteca di istituto e della videoteca come luoghi di formazione e di autoaggiornamento; Reti tra scuole che promuovano modalità di ricerca-azione e riflessione sulle esperienze. 73

74 INIZIATIVE COMPRESE NEL PIANO DI FORMAZIONE/AGGIORNAMENTO Previsione per il triennio 2016/19 PROGETTARE E VALUTARE PER COMPETENZE (docenti) Formazione rivolta ai docenti relativa all acquisizione di strategie d azione per progettare e valutare per competenze.il progetto si propone come forma di ricerca azione e di auto aggiornamento che utilizzi le risorse interne e che consenta ai docenti coinvolti di giungere a sintesi condivise, di migliorare la didattica, di incrementare i risultati di apprendimento degli allievi, di avviare una riflessione sulla necessità di una valutazione interna e di un confronto tra dei percorsi didattici. OBIETTIVI DEL CORSO: riflettere sul concetto di competenza e su cosa significa insegnare per competenze; progettare UdA finalizzate a far acquisire agli allievi le competenze previste dalla normativa, che i consigli di classe sono chiamati a certificare al termine del biennio; analizzare i risultati delle prove Invalsi; riflettere sulle competenze richieste da queste prove e dalle prove Ocse Pisa, nell ottica di un miglioramento delle pratiche didattiche; riflettere sulle attività di valutazione utili a identificare l acquisizione di competenze, allo scopo di pervenire a una certificazione consapevole delle stesse; imparare a promuovere strategie di autovalutazione negli allievi; mettere in atto un percorso continuo di produzione di UdA centrate sullo sviluppo di competenze, in modo da creare un archivio di materiale didattico da condividere e potenziare nel corso del tempo. In quest ottica il corso dovrebbe avere una scansione pluriennale, o meglio avviare la pratica di messa in comune di buone pratiche e di ottimizzazione delle risorse dell Istituto. DESTINATARI DEL CORSO: Docenti del Dipartimento di Lettere e del Dipartimento di Matematica; Docenti di tutte le discipline, interessati all approfondimento della didattica per competenze; LET S SPEAK ENGLISH (DOCENTI/ATA) OBIETTIVI DEL CORSO Il corso intende proseguire il percorso iniziato nell anno scolastico (già svolto) e nell anno 2015/16 ( in corso di attuazione) al fine di far acquisire attraverso una didattica 74

75 interattiva e ricca di esercitazioni pratiche e simulazioni, le competenze comunicative della lingua inglese, livello A1-A2; B1-B INFORMATIZZAZIONE DIGITALE (docenti/ata) Il corso intende proseguire il percorso già avviato nell a.s 2015/16, rivolto al personale docente e ATA, al fine di potenziare le competenze base acquisite e sviluppare le competenze a livello avanzato di informatizzazione digitale. Le competenze informatiche e digitali consistono nel saper utilizzare con familiarità e spirito critico le tecnologie in ambito scolastico. L uso didattico delle nuove tecnologie, come le LIM o i Tablets, è uno degli obiettivi dei nuovi piani di studio della scuola. I corsi tendono non solo a fornire le competenze sull uso ma anche a dare indicazioni tecniche richieste per progettare, produrre e utilizzare le nuove tecnologie di interazione. SICUREZZA E SALUTE NEGLI AMBIENTI DI LAVORO PER DOCENTI E ATA Il Corso di formazione Sicurezza nella scuola rivolto ai docenti e al personale ATA si propone i seguenti obiettivi: 1) La conoscenza delle nozioni fondamentali per l organizzazione e la gestione della sicurezza all interno degli edifici scolastici 2) Lo sviluppo di una più efficace e partecipata cultura GLI OBIETTIVI DEL CORSO della prevenzione 3) la formazione delle figure sensibili DIDATTICA INCLUSIVA E BES Il corso di aggiornamento sui BES mira a fornire ai docenti conoscenze e strumenti utili per identificare e affrontare i Bisogni Educativi Speciali degli alunni non solo in presenza di deficit, perché in ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici. 75

76 FORMAZIONE DOCENTI: PROGETTAZIONE PERCORSI ALTERNANZA SCUOLA -LAVORO Il corso si pone i seguenti obiettivi: definire gli obiettivi formativi da raggiungere a scuola ed in organizzazione; individuare le attività con la relativa programmazione temporale in aula e nei luoghi di lavoro; definire le fasi per l integrazione curriculum di studi/esperienza lavorativa prevedendo percorsi di formazione con una struttura flessibile, articolati in periodi di formazione in aula e periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro (Art.4 DLgs N.77 del 15/4/2005 ); definire un modello di valutazione dei percorsi; individuare, acquisire e valutare le competenze, individuate dalle organizzazioni insieme alle Scuole e condivise in fase di progettazione integrata. I corsi verranno organizzati compatibilmente con le disponibilità finanziarie Si prevede, alla fine di ogni corso, la somministrazione di questionari di rilevazione delle conoscenze/abilità acquisite e di questionari di gradimento, da somministrare ai docenti e al personale ATA che hanno partecipato ai vari corsi. 76

77 IL PRIMO SOCCORSO A SCUOLA Partendo dalle statistiche del 118 secondo le quali 60 mila sono le persone che ogni anno muoiono per arresto cardiaco, e dall obbligo introdotto dalla riforma della Buona Scuola di attivare corsi di primo soccorso negli istituti scolastici secondari di I e II grado, che si pone come obiettivo principale quello di ridurre drasticamente il numero delle vittime sopra riportato, l IIS de Filippis Prestia, si attiverà nell immediato ad organizzare e attuare i corsi di primo soccorso rivolti agli alunni. Già sensibile alle tematiche relative alla Salute e alla Sicurezza nei luoghi di Lavoro, tutto il personale della scuola, e quindi anche gli Studenti, per motivazioni intrinseche ed estrinseche (Tipicità degli indirizzi di Studio, frequenti esperienze di Stage e Tirocini formativi e quindi necessità di essere formati e informati per ciò che riguarda la Sicurezza, Ruolo di Scuola Polo in materia di sicurezza in ambito provinciale, presenza all interno della Scuola di risorse umane preposte alla trattazione di argomenti relativi all oggetto), saranno ulteriormente è più puntualmente coinvolti in corsi e simulazioni di situazioni di primo soccorso. Accordi già preventivamente formalizzati con il Servizio del Pronto Soccorso e del 118, per la formazione delle figure sensibili facenti parte del Servizio Prevenzione e Protezione, saranno ampliati e meglio precisati, per allargare il loro campo d azione a tutti i docenti di scienze motorie e soprattutto agli studenti (anche se la norma parla di trasferimento di competenze dai docenti appositamente formati agli alunni). Le attività suddette, che partiranno dal corrente anno scolastico secondo un calendario in corso di definizione, a partire comunque da febbraio 2016, proseguiranno anche nei prossimi due anni scolastici, per coinvolgere il maggior numero possibile di studenti con il duplice obiettivo di fornire agli stessi un piccolo strumento per salvare la vita di qualcuno e per aggiungere un tassello importante al bagaglio educativo dello studente, quello della consapevolezza del valore per la vita. 77

78 TUTELA DELLA SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO: FORMAZIONE L I.I.S. De Filippis - Prestia è la Scuola Polo per la formazione sulla Sicurezza per la Provincia di Vibo Valentia e, insieme all'i.t.s. Tirreno di Fuscaldo (CS), all I.I.S. Severi di Gioia Tauro e all I.I.S. Righi di Reggio Calabria fa parte di una rete regionale costituita al fine di sfruttare al meglio le risorse finanziarie disponibili per organizzazione di percorsi di formazione e aggiornamento di qualità ATTIVITA' DELLA RETE SICUREZZA Le attività della rete, decise e condivise dalle istituzioni scolastiche che ne fanno parte, in relazione alle risorse economiche disponibili e al fabbisogno formativo di tutte le scuole delle tre province coinvolte, si occuperà prioritariamente, a partire dall anno scolastico in corso, della formazione e dell aggiornamento dei lavoratori e di tutte le figure del SPP, con l'ausilio di una specifica piattaforma per la parte relativa alla formazione on line. Già programmata per il corrente a.s., e in fase di definizione per quanto riguarda gli aspetti logistici e organizzativi, l attività della rete si propone, attraverso l ottimizzazione delle risorse umane e materiali, di formare e aggiornare il maggior numero possibile di RSPP, RLS, APPI e APS, equamente distribuiti fra tutte le scuole che ne hanno fatto richiesta. Il periodo di svolgimento dei corsi sarà compreso tra febbraio e maggio 2016, presso le scuole polo delle tre province per quanto riguarda i RLS, gli APPI e gli APS, presso la sede dell I.I.S. Severi di Gioia Tauro, per quanto riguarda invece i RSPP, secondo un calendario da definire per quanto riguarda soprattutto le ore di formazione in presenza. I propositi della rete sono quelli di proseguire, migliorare e implementare le attività suddette anche per gli anni successivi, per coinvolgere un numero sempre crescente di lavoratori della scuola e rendere ancora più efficaci i servizi di prevenzione e protezione di ciascuna istituzione scolastica. ATTIVITA' INTERNE ALLA SCUOLA RIVOLTE GLI ALUNNI Ma l I.I.S. DeFilippis Prestia, oltre che fornire il proprio contributo alla RETE SICUREZZA per le attività sopra descritte, si prefigge, per i prossimi tre anni, di programmare e metterein atto, all interno della Scuola, attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della salute e della sicurezza. Ciò che, a medio e lungo termine, si vuole affermare è che la sicurezza sui luoghi di lavoro, non è appannaggio esclusivo delle materie tecniche, ma attraversa tutti i saperi: la logica degli interventi programmati è, quindi, quella della trasversalità, con il superamento della divisione tra discipline e la valorizzazione della loro dimensione educativa. Oiettivo importante è quello di 78

79 proporre e costruire,alunni e personale insieme, un modello di prevenzione concettualmente trasferibile in qualsiasi contesto lavorativo e sociale. In quest'ottica, attraverso la realizzazione di un APP (per la realizzazione della quale la Scuola si è già candidata per ottenere il necessario finanziamento) o comunque attraverso l autonoma produzione di materiali quali CD, sezione con documenti relativi alla sicurezza sul proprio sito web, articoli sul giornalino on line, spot, ci si propone di commissionare agli allievi, da parte del SPP, veri e propri compiti di realtà e disporre di una concreta opportunità per sperimentare percorsi di integrazione fra adempimenti di tipo gestionale e attività didattica, con vantaggio reciproco. Gli adempimenti diventano occasione per un coinvolgimento concreto degli allievi nella vita dell istituto, e il lavoro didattico può svilupparsi secondo i caratteri della didattica laboratoriale, dell educazione fra pari, ecc. La realizzazione dei compiti di realtà rappresenta, inoltre, una modalità efficace per ottemperare all obbligo di informazione e formazione dei lavoratori (studenti equiparati e docenti), favorendo la loro partecipazione al processo di valutazione dei rischi e di gestione della sicurezza. In questa prospettiva potranno aprirsi per il SPP spazi e opportunità per la promozione della cultura della salute e sicurezza, che si propone quale elemento integratore tra i diversi saperi disciplinari. Peraltro, la scuola rappresenta sede primaria, istituzionale e strategica per l effettiva formazione di una cultura della sicurezza, a partire da un processo di partecipazione e sensibilizzazione di tutti gli operatori scolastici e degli allievi, e per trasformare gli adempimenti previsti per legge in un occasione didattica e di crescita culturale, con iniziative non a carattere occasionale o sporadico. Dunque, sulla base di quanto su esposto, le attività in materia di sicurezza, nel prossimo triennio, saranno realizzate per rispondere all esigenza della scuola di effettuare un percorso sia formativo che divulgativo coinvolgente, interdisciplinare e di ampia valenza educativa. Per incentivare la creazione di una moderna coscienza in cui i concetti di sicurezza e prevenzione in senso lato entrino a far parte del bagaglio culturale di ogni cittadino, affinchè i cittadini del futuro siano consapevoli delle situazioni di pericolo e conoscano i comportamenti corretti da tenere per proteggere se stessi e gli altri in qualsiasi contesto lavorativo. Le attività in oggetto, che riguarderanno l ambiente di vita scolastica degli studenti e l ambiente di lavoro di docenti e personale ATA si propongono di intervenire sia a livello individuale che di gruppo-classe, sia la livello di contesto sociale con il coinvolgimento di famiglie, realtà culturali e istituzionali. Collaborazioni interne ed esterne I docenti di tutte le discipline saranno chiamati a collaborare con la commissione preposta alla sicurezza, coadiuvando, ognuno in base alle specifiche competenze disciplinari, le attività previste, da svolgersi durante ed eventualmente oltre l orario curriculare Nell ottica di una fattiva integrazione sinergica, affinché le sollecitazioni verso le tematiche della sicurezza provengano non solo dal mondo della scuola ma dall intera rete dei vari organismi comunque coinvolti e, viceversa, affinché le esperienze vissute nella scuola, diventino patrimonio degli Enti territoriali preposti, per una più puntuale definizione degli strumenti atti alla prevenzione di incidenti e infortuni sui luoghi di lavoro, la scuola, in questa occasione, si attiverà a favorire la creazione di appositi spazi di collaborazione nei quali precisare i contenuti del 79

80 presente lavoro, analizzati, sintetizzati e proposti dai diversi punti di vista e nella prospettiva di un uso più diffuso delle competenze acquisite da parte dell'utenza. I soggetti che si intendono coinvolgere, e che in tema di sicurezza e salute suoi luoghi di lavoro svolgono uno specifico ruolo, sono: i Servizi di vigilanza e prevenzione delle ASP, INAIL, Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Provincia, I.T.S. Cambiamenti attesi Maggiore consapevolezza del significato di rischio e della sua possibile prevenzione. Diffusione di buone pratiche all interno della scuola e dell ambiente familiare. Miglioramento della mobilità nell ambiente scolastico e capacità di affrontare in maniera adeguata le prove di evacuazione Le principali fasi del progetto saranno caratterizzate da: Osservazione diretta e informazioni sugli aspetti fisici e comportamentali riconducibili alla sicurezza nel proprio contesto Studio dei potenziali rischi sulla salute e sulla sicurezza Proposte Verifica dell efficacia delle proposte ed eventuale rimodulazione delle stesse. Il calendario delle attività, riconducibili alle fasi suddette, sarà di volta in volta puntualmente specificato e contestualizzato. ATTIVITA' DI FORMAZIONE DEL PERSONALE Particolare attenzione sarà rivolta, nel corso dei prossimi tre anni, alla formazione del personale della scuola Secondo l art. 37 del D.lgs. 81/08, infatti, il dirigente scolastico deve assicurare che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente e adeguata in materia di salute e sicurezza con particolare riferimento a: 1. concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione, organizzazione della prevenzione, diritti e doveri dei lavoratori, organi di vigilanza, controllo, assistenza 2. rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni e alle conseguenti misure e procedure di prevenzione e protezione Nel rispetto di quanto previsto dall'accordo Stato -Regioni del 21 dicembre 2011, che specifica la durata, i contenuti minimi e le modalità della formazione, nonché dell aggiornamento dei lavoratori, saranno formati i collaboratori scolastici, il personale amministrativo, i docenti, gli assistenti tecnici di laboratorio, gli allievi equiparati ai lavoratori (in occasione di stage e tirocini) La durata della Formazione generale sarà pari 4 ore, e sarà essere dedicata alla presentazione dei concetti generali in tema di prevenzione e sicurezza sul lavoro 80

81 Per quanto riguarda la Formazione specifica, poiché la scuola rientra nel livello di rischio medio, il monte ore da frequentare sarà di 8 ore, mentre per l aggiornamento, che ha una periodicità quinquennale, sono previste 6 ore. Per l'attivazione dei corsi suddetti, rivolti a non più di 35 persone per volta (le quali sono tenute a frequentare almeno il 90% delle ore di formazione previste), si farà ricorso a risorse interne all'istituzione scolastica in possesso dei requisiti previsti dall'accordo Stato Regioni (docenti in possesso di una esperienza almeno triennale, maturata in relazione ad attività formative o lavorative in materia di salute e sicurezza sul lavoro, ad esempio, nel ruolo di Responsabile o Addetto del Servizio di Prevenzione e Protezione della scuola) Pur non essendo previsto un test finale sarà comunque introdotta una modalità di verifica dell apprendimento e di gradimento dei partecipanti, ( almeno per quanto riguarda la formazione generale) Tali percorsi saranno avviati sin dal corrente anno scolastico e saranno inizialmente rivolti al personale neoimmesso in ruolo e al personale proveniente da altre scuole che non abbia ancora frequentato alcun corso di formazione. Si procederà negli anni successivi, utilizzando gli stessi criteri di priorità. 81

82 INCARICHI SPP - IPSSCTSP (SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE) TIPO DI INCARICO NOMINATIVI Datore di lavoro DS Pietro Gentile RSPP Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione Prof. Giuseppe Luzza RLS Responsabile Lavoratori Sicurezza Prof.ssa Caterina Zavaglia Coordinatore emergenze : Antincendio e APPI Evacuazione Prof. Santoro Domenico APPI Addetto alle Emergenze: Antincendio P T Coll. Scol. De Masi Francesco APPI Addetto alle Emergenze: Antincendio P T Coll. Scol. Crupi Giuseppe APPI Addetto alle Emergenze: Antincendio P 1 Tecn. Lab. Melluso Francesco APPI Addetto alle Emergenze: Antincendio P 1 Ass. Amm. Fogliaro Giuseppe APPI Addetto alle Emergenze: Antincendio P 2 Ass. Tec. D Amico Nicola APPI Addetto alle Emergenze: Antincendio P 2 Ass. Tecn Preiti Domenico APPI Addetto alle Emergenze: Evacuazione di emergenza P T Coll. Scol. Primavera Silvana APPI Addetto alle Emergenze: Evacuazione di emergenza P T Coll. Scol. Fiorentino Rettura APPI Addetto alle Emergenze: Evacuazione di emergenza P T Coll. Sco. Salvatore D Agostino APPI Addetto alle Emergenze: Evacuazione di emergenza P 1 Coll. Scol. Agostino Zinnà APPI Addetto alle Emergenze: Evacuazione di emergenza P 1 Coll. Scol. Pontoriero Domenica APPI Addetto alle Emergenze: Evacuazione di emergenza P 2 Coll. Scol. Nazzareno De Rito APPI Addetto alle Emergenze: Evacuazione di emergenza P 2 Coll. Scol. Vaalenti M. Rosa APPI Addetto alle Emergenze: Evacuazione di emergenza P 2 Coll. Scol. Fiammingo Fran.sco APS Coordinatore emergenze : Primo Soccorso Prof.ssa Cannatelli Giuseppina APS Addetto alle Emergenze: Primo Soccorso Prof. Aldo Brosio APS Addetto alle Emergenze: Primo Soccorso Prof.ssa Carmela Fornaciari APS Addetto alle Emergenze: Primo Soccorso Prof.ssa Maria Torcasio APS Addetto alle Emergenze: Primo Soccorso Ass. Amm. Maria Longo APS Addetto alle Emergenze: Primo Soccorso Ass. Amm. Guglielmo Formica APS Addetto alle Emergenze: Primo Soccorso Ass. Tec. Angela Sorrentino Preposto DSGA Dott. Bruno Pezzo Preposto Vicario Prof.ssa Caterina Zavaglia Preposto Responsabile laboratori informatica e lingue Ass. Tecn. Paolo Cavallaro Preposto Responsabile Palestra Prof.ssa Annaa M. Curigliano Preposto Responsabile Corso serale Prof. Francesco Marzano Preposto Responsabile Controlli Periodici Prof. Domenico Santoro 82

83 INCARICHI SPECIFICI IN CASO DI EMERGENZA - IPSSCTSP 1 TIPO DI INCARICO NOMINATIVI note Emanazione ordine di DS Pietro Gentile evacuazione Prof.ssa Caterina Zavaglia Chiunque responsabilmente lo ritenga necessario Prof. Giuseppe Luzza 2 Segnale d allarme 3 Diffusione ordine di evacuazione piano terra primo piano secondo piano Aula Magna palestra 4 Chiamata di soccorso Controllo e verifica evacuazione. piano terra primo piano. secondo piano Aula magna. palestra Responsabili persone disabili Interruzione erogazione - energia elettrica Controllo quotidiano della praticabilità delle vie di uscita Attivazione e controllo periodico di estintori e/o idranti Collaboratore scolastico di turno alla portineria Coll. Scol. Silvana Primavera Coll. Scol. Agostino Zinnà Coll. Scol. Naazzareno De Rito Ass. Tecn. Preiti Domenico Coll. Scol. D Agostino Salvatore Ass. Amm. Guglielmo Formica Ass. Amm. Maria Longo Silvana Primavera Coll. Scol. Agostino Zinnà Coll. Scol. Naazzareno De Rito Coll. Scol. Preiti Domenico Coll. Scol. D Agostino Salvatore Tutti i Docenti di sostegno Assist. all Aut. e alla Comunicaz. Coll. Scol. Crupi Giuseppe Coll. Scol. De Masi Francesco Coll. Scol. De Masi Franesco L ordine di evacuazione può essere emanato dal Dirigente Scolastico/Datore di lavoro o in assenza dello stesso da chi ne fa le veci al momento del pericolo, o ancora dal Responsabile del Servizio di Protezione e Prevenzione. Il segnale di allarme sarà avviato manualmente mediante la campanella elettrica dell Istituto. Successivamente all ordine di evacuazione il personale addetto al servizio di protezione e prevenzione e alla sicurezza dovrà attivarsi per la diffusione di tale ordine. Dovrà raggiungere, controllare e verificare ogni sito nel quale possano riscontrarsi presenze di utenti di vario genere ed invitarli alle uscite di sicurezza indicando se necessario le vie di esodo Addetti alle chiamate di emergenza 83

84 INCARICHI SPP - IPSIA (SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE) TIPO DI INCARICO NOMINATIVI Datore di lavoro DS Pietro Gentile RSPP Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione Prof. Giuseppe Luzza RLS Responsabile Lavoratori Sicurezza Prof.ssa Caterina Zavaglia ASPP Addetto al Servizio Prevenzione e Protezione Prof. Michele Muto APPI Coordinatore emergenze : Antincendio e Evacuazione Prof. Santoro Domenico APPI Addetto alle Emergenze: Antincendio P T Coll. Scol. Michele Maccarone APPI Addetto alle Emergenze: Antincendio P 1 Coll. Scol.Anile Caterina APPI Addetto alle Emergenze: Antincendio P 1 Ass. Tec. Mangialavori Francesco APPI Addetto alle Emergenze: Antincendio P 2 Coll. Scol. Fogliaro Maria Angela APPI Addetto alle Emergenze: Antincendio P 2 Ass. Tecn. Di Gesù Francesco APPI Addetto alle Emergenze: Evacuazione di emergenza P T Coll. Scol. Maccarone Michele APPI Addetto alle Emergenze: Evacuazione di emergenza P T Ass. Tec. Mirenzio Ettore APPI Addetto alle Emergenze: Evacuazione di emergenza P 1 Coll. Scol. Gullellom Isabella APPI Addetto alle Emergenze: Evacuazione di emergenza P 1 Coll. Scol. Anile Caterina APPI Addetto alle Emergenze: Evacuazione di emergenza P 1 Ass. Tec. Crispino Soccorso APPI Addetto alle Emergenze: Evacuazione di emergenza P 2 Coll. Scol. Fogliaro Maria Angela APPI Addetto alle Emergenze: Evacuazione di emergenza P 2 Coll. Scol. Varone Antonia APPI Addetto alle Emergenze: Evacuazione di emergenza P 2 Ass. Tec. Corbo Raffaella APS Coordinatore emergenze : Primo Soccorso Prof.ssa Bonavita Teresa APS Addetto alle Emergenze: Primo Soccorso Ass. Tec. Crispino Soccorso APS Addetto alle Emergenze: Primo Soccorso Coll. Scol. Gullello Isabella APS Addetto alle Emergenze: Primo Soccorso Coll. Scol. Varone Antonia APS Addetto alle Emergenze: Primo Soccorso Coll. Scol. Fogliaro Maria Angela APS Addetto alle Emergenze: Primo Soccorso Coll. Scol. Anile Caterina APS Addetto alle Emergenze: Primo Soccorso Coll. Scol. Di Gesù Francesco Preposto DSGA Dott. Bruno Pezzo Preposto Vicario Prof.ssa Caterina Zavaglia Preposto Responsabile laboratori informatica Ass. Tecn. Corbo Raffaella Preposto Responsabile Controlli Periodici Prof. Maragò Carmelo Preposto Responsabile Laboratorio Elettrico Ass. Tec. Mirenzio Ettore 84

85 1 INCARICHI SPECIFICI IN CASO DI EMERGENZA - IPSIA TIPO DI INCARICO NOMINATIVI note DS Pietro Gentile Prof.ssa Caterina Zavaglia Emanazione ordine di evacuazione Chiunque responsabilmente lo ritenga necessario 2 Segnale d allarme 3 Diffusione ordine di evacuazione piano terra primo piano secondo piano Lab. Informatica Lab. Elettrico 4 Chiamata di soccorso 5 Controllo e verifica evacuazione. piano terra primo piano. secondo piano Lab. Informatica Lab. Elettrico 6 Responsabili persone disabili Interruzione erogazione - energia elettrica - centrale termica Controllo quotidiano della praticabilità delle vie di uscita Attivazione e controllo periodico di estintori e/o idranti Prof. Giuseppe Luzza Collaboratore scolastico di turno alla portineria Coll. Scol. Michele Maccarone Coll. Scol. Gullello Isabella Coll. Scol. Varone Antonia Ass. Tecn. Corbo Raffaella Ass. Tec. Crispino Soccorso Res. Pless. Carnovale Lauretta Res. Pless. De Luca Fortunato Coll. Scol. Maccarone Michele Coll. Scol. Anile Caterina Coll. Scol. Fogliaro Maria angela Ass. Tec. Corbo Raffaella Ass. Tec. Crispino Soccorso Tutti i Docenti di sostegno Insegnanti H Coll. Scol. Crispino Soccorso Coll. Scol. Del piano Prof. Maragò Carmelo L ordine di evacuazione può essere emanato dal Dirigente Scolastico/Datore di lavoro o in assenza dello stesso da chi ne fa le veci al momento del pericolo, o ancora dal Responsabile del Servizio di Protezione e Prevenzione. Il segnale di allarme sarà avviato manualmente mediante la campanella elettrica dell Istituto. Successivamente all ordine di evacuazione il personale addetto al servizio di protezione e prevenzione e alla sicurezza dovrà attivarsi per la diffusione di tale ordine. Dovrà raggiungere, controllare e verificare ogni sito nel quale possano riscontrarsi presenze di utenti di vario genere ed invitarli alle uscite di sicurezza indicando se necessario le vie di esodo Addetti alle chiamate di emergenza 85

86 ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI L inclusione scolastica degli alunni con bisogni educativi speciali costituisce un punto di forza della scuola Italiana e dell IIS De Filippis-Prestia di Vibo Valentia che vuole essere una comunità accogliente nella quale tutti gli alunni, a prescindere dalle loro difficoltà, possano realizzare esperienze di crescita individuale e sociale. In questo documento si intendono sintetizzare le forme di organizzazione, coordinamento e collaborazione che nel nostro Istituto sostengono i progetti di inclusione e garantiscono la formazione di alunni con Bisogni Educativi Speciali mediante il coinvolgimento dell intera comunità scolastica e il rapporto costante con le famiglie, le istituzioni e il territorio. Tali forme di organizzazione e d azione trovano il loro riferimento puntuale nella normativa vigente e negli ultimi interventi ministeriali. Questi ultimi ridefiniscono e completano il tradizionale approccio all integrazione scolastica estendendo il campo di intervento e di responsabilità di tutta la comunità educante all intera area dei Bisogni Educativi Speciali (BES) comprendente, oltre alla disabilità, anche lo svantaggio socio-economico linguistico e culturale, i disturbi specifici di apprendimento e/o i disturbi evolutivi specifici. In generale i BES consistono in qualsiasi difficoltà evolutiva di funzionamento in ambito educativo e/o apprenditivo che necessita di educazione speciale individualizzata finalizzata all inclusione, comprendendo anche alunni non certificati e alunni con forti disagi di varia natura (gravi conflitti familiari, background sociale e culturale diverso o deprivato, adozione, immigrazione, vittime e attori di atti di Bullismo, ). In tutti questi casi i bisogni educativi degli alunni richiedono interventi che possono essere diversi nelle modalità, nelle professionalità coinvolte, nella durata. In alcuni casi questi interventi si concretizzano in un formale Piano Educativo Individualizzato, in altri in un Piano Didattico Personalizzato, in altri si esplicano con una serie di particolari attenzioni. Per dare piena attuazione al progetto didattico-educativo degli allievi con BES, per favorire l incremento della qualità dell offerta formativa e realizzare la cultura dell inclusione, la scuola si è dotata di un suo Piano Annuale per l Inclusività (Allegato A). Il P.A.I. è lo strumento per una progettazione della propria offerta formativa in senso inclusivo, è lo sfondo ed il fondamento sul quale sviluppare una didattica attenta ai bisogni di ciascuno nel 86

87 realizzare gli obiettivi comuni, le linee guida per un concreto impegno programmatico per l inclusione, basato su una attenta lettura del grado di inclusività della scuola e su obiettivi di miglioramento, da perseguire nel senso della trasversalità delle prassi di inclusione negli ambiti dell insegnamento curricolare, della gestione delle classi, dell organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, delle relazioni tra docenti, alunni e famiglie. (Direttiva 27 dicembre 2012 e C.M. n. 8/2013). I Protocolli di accoglienza allegati contengono principi, criteri ed indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche per un inserimento ottimale degli alunni con Bisogni Educativi Speciali; definiscono i compiti ed i ruoli delle figure coinvolte all interno e all esterno dell istruzione scolastica; tracciano le diverse fasi dell accoglienza; indicano le attività di facilitazione, gli eventuali provvedimenti dispensativi e compensativi da adottare nei confronti degli alunni con BES. I Protocolli di Accoglienza delineano inoltre prassi condivise di carattere: - amministrativo e burocratico (acquisizione della documentazione necessaria e verifica della completezza del fascicolo personale degli alunni); - comunicativo e relazionale (prima conoscenza dell alunno e accoglienza all interno della nuova scuola); - educativo didattico (assegnazione alla classe, accoglienza, coinvolgimento dell equipe pedagogica e didattica); - sociale (rapporti e collaborazione della scuola con la famiglia e il territorio). Essi costituiscono un vero e proprio strumento di lavoro e pertanto possono essere integrati e rivisitati periodicamente, sulla base delle esperienze realizzate. L adozione dei Protocolli di Accoglienza consente di attuare in modo operativo le indicazioni normative di riferimento. STRUMENTI PER l INCLUSIVITA : - Scheda di individuazione degli alunni con BES - Modello di PDP - Modello di PEI - Piano Annuale per l Inclusività - Protocollo di Accoglienza alunni adottati o in affido CENTRO TERRITORIALE DI SUPPORTO L I.I.S. De Filippis-Prestia di Vibo Valentia è stato designato nel 2006 con Decreto N 14404/P, dall Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria, Centro Territoriale di Supporto nell ambito del Progetto Nazionale Nuove Tecnologie e Disabilità. I compiti e i ruoli dei CTSH negli anni sono stati ridefiniti e arricchiti dal MIUR sulla base di peculiari esigenze e di nuovi scenari emersi (in particolare per quanto concerne gli alunni adottati stranieri, alunni attori e/o vittime di fenomeni di bullismo e cyberbullismo). Il CTSH di Vibo Valentia negli anni è divenuto punto di riferimento sul territorio favorendo e coordinando i rapporti tra le istituzioni scolastiche e Enti locali, Servizi Sanitari, Associazioni, Centri di formazione e di documentazione, assicurando con efficienza ed efficacia la gestione delle risorse disponibili e l offerta di servizi finalizzati a favorire l inclusione di alunni con Bisogni educativi speciali. Dalla sua istituzione il Centro Territoriale di Supporto ha, infatti, posto in essere una serie di iniziative: 87

88 - Sportello di consulenza gratuita su metodologia, normativa, ausili tecnologici utili all integrazione scolastica di allievi disabili; - Presenza in rete con un indirizzo di posta elettronica, un Blog informativo e una piattaforma e-learning; - Monitoraggi per l acquisizione di dati relativi agli alunni disabili, alle tecnologie presenti nelle istituzioni scolastiche della provincia, ad eventuali bisogni anche di natura formativa; - Attività di formazione e aggiornamento con l obiettivo di dotare il personale interessato (alunni disabili, docenti, famiglie, personale ASP) di competenze relative all integrazione scolastica e sociale di persone disabili. - Pubblicizzazione degli eventi e dei promotori degli stessi; - Azione di sensibilizzazione presso i DD.SS. delle istituzioni scolastiche, Enti e Associazioni della Provincia; - Azioni di accompagnamento (counselling personalizzato, dotazione dispense e altro materiale utile, ) - Azioni di sollecitazione nei confronti delle istituzioni scolastiche della provincia a sostegno dell introduzione delle nuove tecnologie e dell ottimizzazione delle stesse, ai fini di una efficace integrazione scolastica degli alunni disabili (Assistenza alla scelta di prodotti software e dispositivi hardware, Distribuzione gratuita di prodotti freeware e shareware, Cooperazione con le scuole); - Acquisto di Testi specialistici, Software e Tecnologie specifiche per la riduzione dell handicap; - Punto Demo Software Didattico; - Allestimento di postazioni, anche mobili, con Tecnologie Assistive; - Accordi di rete con Enti, Associazioni e scuole per la promozione di iniziative finalizzate alla integrazione scolastica di alunni disabili; - Predisposizione di una Raccolta della normativa di riferimento e di quaderni operativi La puntuale analisi della situazione e dei bisogni indica, in sintesi, che: - le persone con bisogni speciali, essendo ad alto rischio di esclusione dai benefici della società della conoscenza, necessitano di una particolare attenzione educativa e devono potere fare uso anche del potenziale di e-inclusion dato dalle TIC per realizzare il loro progetto di vita; - le dotazioni strutturali e strumentali specifiche presentano, nelle varie realtà scolastiche, carenze sostanziali; - notevoli sono le esigenze di trovare risposta ai bisogni più vari che possono consistere, ad esempio, nella richiesta di informazioni su alcuni aspetti relativi all inserimento di persone disabili nelle strutture scolastiche e sulla normativa di riferimento o anche di un supporto per la progettazione di percorsi d integrazione/apprendimento personalizzati/individualizzati, di consultazione di testi, riviste e materiale utile alla didattica, di addestramento all uso di software e hardware,ecc; - i bisogni relativi alla formazione/aggiornamento si riferiscono alla conoscenza e all approfondimento di tematiche relative alle tutte le aree dei Bisogni Educativi Speciali - occorre una maggiore circolarità delle informazioni relativamente alla disabilità (eventi, buone prassi, ). Alla luce delle esperienze maturate e sulla scorta dell autodiagnosi l Istituto intende proseguire in continuità con le esperienze pregresse, proponendosi come risorsa finalizzata a facilitare la gestione di problemi d ordine educativo-didattico-organizzativo-tecnico relativi all inclusione di allievi con BES di cui docenti, istituzioni scolastiche, genitori, allievi e Enti possano usufruire. 88

89 Il CTS intende, quindi, operare secondo le seguenti direzioni: 1) help-desk, che opererà stabilmente come riferimento per l'individuazione di soluzioni efficaci a promuovere un integrazione di qualità. Tale servizio gratuito d ascolto, Consulenza e Informazione, qualificato centro di riferimento, sarà destinato a persone disabili e a personale coinvolto nell integrazione di persone con BES in riferimento a: - Informazioni su Scuole, Enti e Associazioni operanti sul territorio; - Normative a favore dell inclusione scolastica e sociale; - Programmi e materiali per il recupero e il sostegno; - Formazione/Aggiornamento e servizi di supporto; - Indirizzi utili-link; - Consulenze per la pianificazione e la realizzazione di progetti individualizzati; - Consulenze finalizzate all'uso delle nuove tecnologie (hardware e software); - Attività di autoformazione presso il Centro con la presenza di tutor. 2) Attività di Formazione/Informazione con l obiettivo di creare sistema intorno all inclusione; 3) Ottimizzazione delle risorse della provincia: - Acquisto di strumenti e ausili dedicati; - Possibilità di consultazione di libri e riviste specialistiche; - Assistenza alla scelta di prodotti software e dispositivi hardware; - Assegnazione temporanea in comodato d'uso di hardware speciali; - Distribuzione, previa analisi della richiesta, di prodotti freeware e shareware; - Cooperazione con Scuole, Enti e Associazioni; 4) Sensibilizzazione, Comunicazione e Pubblicità Sarà data particolare rilevanza a tale azione finalizzata a: - favorire la conoscenza delle risorse sul territorio; - favorire la partecipazione alle attività del CTS e alle misure e interventi nel settore promossi da Enti e Autorità istituzionali; - diffondere informazioni su eventi, attività e azioni utili per l inclusione; - sensibilizzare il personale coinvolto nell inclusione su tematiche specifiche (bullismo, immigrazione, disabilità, dsa,...). Funzionale a questo scopo sarà anche l utilizzo del Blog informativo e la piattaforma e- learning in rete con i CTSH della Calabria che verranno aggiornati puntualmente e che costituiranno l interfaccia per interagire con l'utenza interessata e la diffusione di documenti e risorse. 5) Centro Documentazione: - Raccolta di buone prassi, di esperienze e sperimentazioni didattiche significative effettuate nella provincia; - Implementazione della banca dati normativa; - Modulistica di interesse 89

90 ATTIVITA FORMATIVE RIVOLTE AL PERSONALE DOCENTE Attività formativa Riferimento Note BES: una nuova sfida per Decreto Legge 104/2013 art. l inclusività 16 comma 1 Formazione Referenti Inclusione DD del La mia App per comunicare Inclusione senza frontiere D.M. n. 435 del 16 giugno 2015, art. 1, comma 2, lett. b) D.M. n. 435 del 16 giugno 2015, art. 1, comma 2, lett. b) In attesa di approvazione In attesa di approvazione In contro il cyberbullismo: Istruzioni operative Decreto MIUR PDP a.s. 2016/17 In attesa di approvazione Didattica dell inclusione a.s. 2017/18 Adesione e progettazione in relazione a Triennio 15/18 bandi emanati dall Amministrazione Scolastica, Enti, Associazioni, 90

91 PIANO ANNUALE PER L INCLUSIVITÀ PREMESSA Il quadro organizzativo del sistema scolastico, che si fonda sull autonomia della scuola a livello territoriale, richiede la definizione di un modello inclusivo di scuola che vede il superamento del concetto di integrazione e in cui vengono favorite le relazioni con il territorio, gli enti locali, l ASL, le famiglie e le associazioni. Il concetto di integrazione si associa alle categorizzazioni disabilità/dsa/alunno straniero/altro e agli interventi normativi che ne disciplinano le materie. Tali categorizzazioni non sono più in grado di descrivere in maniera valida la complessa realtà delle nostre classi che impone, invece, l estensione del campo di intervento e delle responsabilità della scuola all intera area dei Bisogni educativi Speciali, intendendo con tale denominazione una categoria generale comprensiva di tutte le condizioni richiedenti l impiego, in modo permanente o temporaneo, dei cinque pilastri dell inclusività: 1) individualizzazione; 2) personalizzazione; 3) strumenti compensativi; 4) misure dispensative; 5) impiego funzionale delle risorse umane, finanziarie, strumentali. Ciascuna delle cinque strumentalità summenzionate dovrà essere calibrata in relazione alle esigenze di ciascuno e combinata sinergicamente con la valorizzazione di professionalità, potenzialità e competenze, con i servizi di aiuto alla persona, con l abbattimento e il superamento di barriere architettoniche e culturali, con il lavoro di rete, etc. Il concetto di BES si basa su una visione globale della persona (secondo la prospettiva bio-psicosociale) con riferimento al modello ICF (classificazione internazionale del funzionamento, disabilità e salute) dell Organizzazione Mondiale della Sanità, fondato sul profilo di funzionamento e sull analisi del contesto. L area dei Bisogni Educativi Speciali viene distinta in tre sotto-categorie: Disabilità (ex L.104/92); 91

92 Disturbi evolutivi specifici (emotivi, comportamentali, di apprendimento DSA-, del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, dell attenzione e dell iperattività, ecc.); Svantaggio (culturale, socioeconomico, sociolinguistico, ecc..). Si tratta di alunni che, con continuità o per periodi limitati, vivono situazioni più o meno rilevanti di ostacolo nell apprendimento per ragioni di tipo fisico, biologico, fisiologico o anche per motivi psicologici, sociali. In questi casi i bisogni educativi che tutti gli alunni hanno (bisogno di acquisire e sviluppare competenze, bisogno di appartenenza, di identità, di accettazione, ) diventano bisogni speciali e richiedono un adeguata risposta. Gli alunni con Bisogni Educativi Speciali hanno infatti necessità di interventi che tengano nella dovuta considerazione la particolare situazione di difficoltà e i fattori che l hanno originata e/o la fanno perdurare. Questi interventi possono essere diversi nelle modalità, nelle professionalità coinvolte, nella durata. In alcuni casi questa individualizzazione si concretizzerà in un formale Piano Educativo Individualizzato, in altri in un Piano Didattico Personalizzato, in altri consisterà in una serie di semplici attenzioni. I Bisogni Educativi Speciali sono dunque molti e diversi: una scuola inclusiva deve essere in grado di individuarli precocemente e porre in essere un efficace processo di intervento. Alcuni BES sono certificabili ai sensi della legge 104/92 e consentono, quindi, di applicare le tutele previste dalla legge citata. Altri, invece, non ricadono nel settore di pertinenza della disabilità. Il presente lavoro si fonda sul convincimento che una scuola inclusiva è quella in cui, partendo dal rafforzamento delle competenze dei docenti e passando attraverso azioni sinergiche e coordinate tra tutte le componenti interessate, si attua un continuo ripensamento delle prassi educative nell ottica di quell approccio metodologico che va sotto il nome di speciale normalità. Una scuola inclusiva deve essere capace di valutare se stessa con le sue specificità, criticità e punti di forza per diventare una scuola per tutti e per ciascuno. La prospettiva di inclusività (chiarita dalla Circolare applicativa n. 8 del 6 Marzo 2013) determina implicazioni che riguardano sostanzialmente i seguenti aspetti: - a livello di singola classe: estensione a tutti gli studenti in difficoltà del diritto alla personalizzazione dell apprendimento, anche in assenza di certificazione; 92

93 - a livello di organizzazione interna: costituzione del Gruppo di Lavoro per l inclusione (come ampliamento del GLH di Istituto, con competenze estese a tutti i BES) e valorizzazione delle professionalità presenti nella scuola; - a livello di collegialità docente e di comunità scolastica inserimento nel POF di una policy per l inclusione e coinvolgimento dei docenti curricolari : il GLI elabora annualmente un Piano annuale per l inclusione, basato su una attenta lettura del grado di inclusività della scuola e su obiettivi di miglioramento; - a livello territoriale: la riorganizzazione dei CTS e dei CTI, la costituzione di reti scolastiche, accordi e intese con i servizi sociosanitari territoriali finalizzati all integrazione dei servizi alla persona in ambito scolastico. Il presente Piano, previsto dalla CM 8/2013, nasce da una valutazione del grado di inclusione della scuola e dall esigenza di configurare un sistema integrato in grado di rispondere ai bisogni emergenti. Il documento, quindi, si pone come strumento conoscitivo dello stato dell arte e come strumento utile ad individuare modalità, tempi, strategie attraverso cui le risorse della nostra realtà scolastica e territoriale (risorse umane, materiali, organizzative, procedurali, strumentali) possano essere utilizzate per conoscere le problematiche relative agli alunni con BES, per affrontare, organizzare e contribuire a realizzare l inclusione di tali alunni. RIFERIMENTI NORMATIVI INCLUSIONE ALUNNI BES Costituzione C.M. N. 250/85; C.M. 262/1988; Legge-quadro N 104/1992; D.P.R. 24/02/94 D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275; Legge N. 53/2003; D.P.C.M. N 185/06 D.P.R. 22 giugno 2009, n. 122; Nota N del 4 dicembre 2009 (ADHD) Nota n del 15/6/2010 (ADHD: Descrizione e Protocollo operativo) Legge 170/2010 ; Nota N del 17/11/2010 (ADHD); D.M. 12 luglio 2011 Nota MIUR 1395 del 20/03/2012; Nota MIUR 2213 del 19/04/2012 Direttiva Ministro Profumo 27/12/2012; C.M. n.8 del 6/03/2013 Nota n del 22 novembre

94 PARTE I - ANALISI DELLA SITUAZIONE IL CONTESTO L I.I.S. De Filippis e Prestia di Vibo Valentia definisce le proprie strategie formative, le opzioni educative e le linee di azione, recependo le esigenze del sistema scolastico italiano ed europeo e le esigenze del territorio locale, per la realizzazione dei seguenti OBIETTIVI: promuovere la crescita e la valorizzazione della persona con BES secondo la propria vocazione; valorizzare le differenze e l identità di ciascuno; migliorare qualitativamente il servizio scolastico; realizzare offerte formative in grado di rispondere alle attese e ai bisogni del singolo e del territorio; razionalizzare, qualificare e valorizzare le risorse umane dell Istituto; adottare modelli di cooperazione esterna e sviluppare la comunicazione tra i vari soggetti istituzionali; promuovere e accrescere le capacità di programmazione, progettazione, valutazione e controllo; promuovere il successo scolastico degli alunni; coinvolgere le famiglie durante tutto l iter formativo; consolidare l immagine dell Istituto sul territorio. Il quadro generale della distribuzione degli alunni con BES nella scuola, per l a.s. 2015/16 è sintetizzato nella tabella che segue: TIPOLOGIA DI BES SCUOLA SEC. 2 IPSSCTSP IPSIA Alunni con Disabilità certificate(l.104/92 art.3 c.1-c.3) minorati vista (CH) // // minorati udito (DH) // 1 Psicofisici (EH) 23 8 Alunni con Disturbi evolutivi specifici DSA 4 2 ADHD/DOP 2 Borderline cognitivo Altro Alunni con Svantaggio (indicare il disagio prevalente) Socio-economico Linguistico-culturale

95 Disagio comportamentale/relazionale Altro 43 TOTALE ALUNNI BES N 108 L analisi dei punti di forza e di criticità del processo inclusivo della scuola è riassunta nella seguente tabella A. Risorse professionali specifiche Insegnanti di sostegno AEC Assistenti alla comunicazione Funzioni coordinamento strumentali/ Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) Psicopedagogisti e affini esterni/interni Docenti tutor Utilizzazione prevalente Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Area Dispersione, Orientamento Disabilità, Equipe Multidisciplinare ASP Sì/No Si Si No No Note Si L intervento è subordinato al riscontro, da parte della Provincia, alla richiesta della Scuola Si L intervento è subordinato al riscontro, da parte della Provincia, alla richiesta della Scuola Si Si Si Si B. Coinvolgimento docenti curricolari Coordinatori di classe Modalità Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Sì / No Si Si Si Si 95

96 Docenti con specifica formazione Altri docenti C. Coinvolgimento personale ATA D. Coinvolgimento famiglie E. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali, con Enti Locali, CTS / CTI F. Rapporti con privato sociale e volontariato G. Formazione docenti Altro: Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro: Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro: Assistenza alunni disabili Progetti di inclusione / laboratori integrati Formazione Informazione /formazione su problematiche inerenti i BES Coinvolgimento in progetti di inclusione Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante Altro: Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili Procedure condivise di intervento sulla disabilità Procedure condivise di intervento su disagio e simili Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Rapporti con CTS / CTI Altro: Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Progetti a livello di reti di scuole Altro: Strategie e metodologie educativodidattiche/ gestione della classe /sussidi Didattica speciale e progetti educativodidattici a prevalente tematica inclusiva Didattica interculturale / italiano L2 No Si Si Si Si No Si Si Si Si No Si No Si Si Si Si No Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si No 96

97 H. Risorse materiali e finanziarie I. Area Amministrativa e Comunicativorelazionale Psicologia e psicopatologia dell età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) Formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali ) Altro: Strutture adeguate Presenza di Barriere architettoniche Disponibilità di Tecnologie dedicate Disponibilità di pubblicazioni dedicate Disponibilità risorse finanziarie Predisposizione modulistica (PEI,PDP, Rilevazione BES, ) Incaricato del trattamento dei dati personali Si Si No No Si Si Insufficienti Si Si Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo X Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti X Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive X Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all interno della scuola X Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi X esistenti Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano X l organizzazione delle attività educative Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi X Valorizzazione delle risorse esistenti X Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive X utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l ingresso nel sistema scolastico, la X continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. Altro: * = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici 97

98 Tra i punti di criticità si segnalano: - Elevato numero di alunni nelle classi con presenza di alunni con BES - Fondi insufficienti per l aggiornamento, la formazione, l acquisto di materiali e sussidi dedicati - Spazi insufficienti per attività laboratoriali/creative - Difficoltà ad interagire con il Territorio per l organizzazione e la co-gestione di attività e servizi di orientamento al lavoro. Tra i punti di forza si segnalano: - Capacità di strutturare e modellizzare percorsi di formazione e aggiornamento - Uso delle TIC nella prassi didattica quotidiana - Disponibilità di tecnologie inclusive e di software specifici legati alla presenza del CTS - Presenza di una banca dati normativa - Abitudine all uso di software open source - Presenza di un Centro documentazione - Capacità di realizzare strategie valutative e percorsi personalizzati coerenti con le prassi inclusive PARTE II - OBIETTIVI DI INCREMENTO DELL INCLUSIVITA PROPOSTI PER IL PROSSIMO ANNO A. Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.) SOGGETTI COINVOLTI NEL PROCESSO D INCLUSIONE Per assicurare il diritto allo studio di tutti gli alunni è indispensabile la presenza e il coordinamento di figure con diversa professionalità: Dirigente Scolastico, Personale docente e non docente, Docenti Referenti, GLI, Equipe ASP, Assistenti all autonomia e alla comunicazione, Famiglie, Associazioni ed altri Enti presenti sul territorio. - Dirigente Scolastico: è il garante dell offerta formativa progettata ed attuata dall istituzione scolastica. A tal fine: promuove attività di aggiornamento e formazione del personale; indirizza l operato dei singoli Consigli di classe; coinvolge le famiglie; cura il raccordo con le diverse realtà territoriali; attiva azioni di orientamento e continuità; individua e provvede alla rimozione di eventuali barriere. - Docenti Curriculari e di Sostegno: il Dirigente Scolastico assegna l insegnante specializzato alla classe che accoglie l alunno con disabilità, in contitolarità con gli altri docenti. Il docente di sostegno (ove previsto) individua gli specifici bisogni dei soggetti in 98

99 difficoltà e supporta il team docente nella programmazione delle attività; supporta la classe nei percorsi individualizzati attraverso l individuazione e l adozione di strategie pedagogiche-metodologiche-didattiche; conduce interventi specifici facendo leva sulle risorse-bisogni dell alunno; facilita i rapporti tra operatori scolastici, extrascolastici, famiglie, monitorando le attività formative. L intervento dei docenti di sostegno nella scuola secondaria di II grado è prioritariamente dedicato a discipline sensibili, alla luce di un attenta individuazione dell area di funzionalità (AD01, AD02, AD03, AD04), di potenzialità e capacità espresse nel PEI. I docenti curriculari intervengono attivando una programmazione di attività che prevede ove necessario, misure compensative e/o dispensative. Inoltre attivano modalità diverse di lavoro, privilegiando quelle legate alla didattica inclusiva (apprendimento cooperativo, didattica laboratoriale, ). Docenti di sostegno e curriculari, in sinergia: 1) progettano l utilizzo di tutte le risorse disponibili con attenzione ai bisogni dei singoli e del gruppo 2) progettano e conducono l attività didattica, prevedendo oltre che momenti di intervento individuale (stimolo all apprendimento e al potenziamento di capacità comunicative, motorie, cognitive ed affettive degli alunni), la partecipazione alle attività in piccolo gruppo e di classe (per consentire l interazione con gli altri, la partecipazione ad attività di apprendimento e di gioco, il raggiungimento di autonomie personali e sociali) facilitando, così, l inclusione dell alunno nella classe e nella scuola. I docenti collaborano, inoltre, per la creazione di un clima positivo nelle classi e in particolare in quelle in cui risulta inserito l'alunno con BES. - Il Referente per i DSA: ha essenzialmente il compito di sensibilizzare e supportare i colleghi sui temi legati ai disturbi Specifici dell apprendimento (normativa, strumenti compensativi e misure dispensative, materiali didattici e di valutazione, buone pratiche, ) - Il GLH Operativo: è focalizzato sull integrazione scolastica del singolo alunno disabile, di cui redige, monitora e verifica il relativo PEI. Partecipano tutti i docenti della classe in cui è inserito l alunno, gli operatori socio-sanitari della A.S.L., i genitori. Possono essere convocati anche operatori di contesti extrascolastici che lavorano con l alunno, al fine di creare raccordo e organicità tra i diversi interventi. E coordinato dal Dirigente Scolastico e convocato dallo stesso anche su richiesta della famiglia e/o degli specialisti. - Il GLH d Istituto: ha competenze di tipo organizzativo, progettuale e valutativo, consultivo (gestione delle risorse umane; definizione delle modalità di passaggio e accoglienza di alunni disabili; individuazione e gestione delle risorse materiali; formulazione di progetti per la continuità, per la determinazione dell organico, per l'aggiornamento del personale; valutazione degli esiti dei processi di inclusione; monitoraggio del successo formativo; documentazione e costituzione di banche dati). - Gruppo di lavoro per l inclusione (GLI): è un ampliamento del GLH, integrato con le risorse specifiche e di coordinamento presenti nella scuola (funzioni strumentali, insegnanti di sostegno, assistenti alla comunicazione, docenti curriculari con esperienza e/o formazione specifica o con compiti di coordinamento delle classi, genitori ed esperti istituzionali). I compiti del GLH d Istituto si estendono alle problematiche relative agli alunni con Bisogni Educativi Speciali (rilevazione dei BES, raccolta documentazione, consulenza, monitoraggio delle pratiche inclusive, aggiornamento PDP e PEI). - Assistente all autonomia e alla comunicazione: l intervento, indicato nel PEI e nella Diagnosi funzionale, è attivato a cura della Provincia e su richiesta della scuola, in presenza di alunni con minorazioni fisiche, sensoriali o tali che ne riducano o impediscano l'autonomia 99

100 e la comunicazione. L assistente alla comunicazione opera in accordo con i docenti e con le altre figure educative coinvolte, per la promozione della persona con Bisogni Educativi Speciali, soprattutto nell area dell autonomia personale, dell autosufficienza di base, della generalizzazione delle abilità apprese nei vari contesti di vita e delle relazioni sociali. È opportuno che sia coinvolto nella progettazione e valorizzato nelle sue competenze e specificità. - Personale non docente: svolge attività di assistenza fisica all alunno negli spostamenti all interno dell edificio scolastico, nell accompagnamento all entrata e all uscita dalla scuola, vigilanza. Può collaborare nella cura dell igiene personale, ricevendo un compenso incentivante e previa formazione specifica. - Territorio: è una risorsa importante per tutti gli alunni: integra e definisce il Progetto di Vita dell alunno. - Funzione strumentale (CTSH): ha compiti ben definiti presentati in un progetto stilato ad inizio anno scolastico ed elaborato sulla base delle necessità rilevate. Collabora con il Dirigente e con il personale della scuola per svolgere azione di accoglienza e tutoraggio dei nuovi docenti nell area di sostegno; azione di coordinamento con l equipe medica e il GLH provinciale; coordinamento per la stesura del Piano di Inclusione Scolastica; azioni di coordinamento del GLH d Istituto; ricerca di materiali didattici utili al sostegno; aggiornamento sull andamento generale degli alunni con BES; pianificazione degli incontri famiglia-docenti; coordinamento per la compilazione del Piano didattico personalizzato; individuazione di adeguate strategie educative; ricerca e produzione di materiali per la didattica; collaborazione nelle attività di formazione per i docenti; coordinamento dei laboratori predisposti all interno dell istituto; operazioni di monitoraggio; coordinamento incontri docenti/operatori specialisti/assistente sociale; coordinamento stesura PEP. - Compagni di classe e di scuola: assumono un ruolo strategico. Sono una grande risorsa che va programmata prevedendo attività che abbiano come finalità esplicita la crescita della coesione, dell appartenenza al gruppo, della partecipazione attiva. FORMAZIONE DELLE CLASSI Particolare attenzione è riservata alla formazione delle classi nelle quali sono presenti alunni con Bisogni Educativi Speciali. La riduzione numerica delle classi in presenza di alunni BES (non solo di alunni con disabilità certificata in situazione di gravità) renderebbe possibile organizzare il tempo scuola con attività finalizzate a favorire una equilibrata crescita nonchè la piena valorizzazione delle potenzialità di ciascun allievo; per tale motivo, laddove la situazione lo richieda, la proposta di organico è supportata da un adeguata progettazione finalizzata all inclusione di alunni con Bisogni Educativi Speciali. 100

101 SCHEMA PROTOCOLLO DI INCLUSIONE ALUNNI DISABILI SCHEMA PROTOCOLLO DI INCLUSIONE ALUNNI DSA (L. 170/2010) 101

102 SCHEMA PROTOCOLLO DI INCLUSIONE ALUNNI CON ALTRI BES NON CERTIFICATI PROGRAMMAZIONE Tutti gli alunni riconosciuti ai sensi della L.104/92, della L. 170/2010 o individuati dai Consigli di Classe come alunni BES hanno diritto ad uno specifico piano: a) Piano Educativo Individualizzato ex art. 12, comma 5 della L. 104/1992, a favore degli alunni con disabilità. Due sono i percorsi previsti: - programmazione ministeriale (globalmente corrispondente agli obiettivi previsti dai programmi ministeriali. Per gli studenti che seguono obiettivi riconducibili ai programmi ministeriali è possibile prevedere un programma minimo, con la ricerca dei contenuti essenziali delle discipline oppure un programma equipollente con la riduzione parziale e/o sostituzione dei contenuti, ricercando la medesima valenza formativa); - programmazione differenziata (percorso individuale proposto ad un alunno le cui competenze o caratteristiche psichiche siano tali da non consentire l accesso ai contenuti/obiettivi previsti dai programmi ministeriali. La programmazione differenziata non significa l esclusione dalle attività disciplinari della classe, ma può prevedere attività esterne alla classe in ragione del progetto di vita concordato con la famiglia). b) Piano Didattico Personalizzato ex art. 5 del DM N 5669 del 12/7/2011 e punto 3.1 delle "linee guida" allegate, per gli alunni con DSA o con disturbi riconducibili ex punto 1 della direttiva ministeriale del 27/12/2012; c) Piano Didattico Personalizzato per tutti gli alunni con BES diversi da quelli richiamati alle lettere a e b. Nei predetti piani devono essere esplicitati finalità, obiettivi da perseguire per il tramite dei piani medesimi, oltre che contenuti, tempi, strategie e metodologie. Tra le metodologie e le strategie didattiche finalizzate al successo formativo si devono tenere presenti gli aspetti che facilitano gli apprendimenti, in particolare: - flessibilità delle proposte didattiche in considerazione di tempi, ritmi e stili individuali di apprendimento - proposte di attività attraverso un approccio multimediale e metacognitivo 102

103 - utilizzo di tutti i linguaggi espressivi per interagire con gli alunni e valorizzarne le potenzialità - utilizzo di mediatori didattici e materiali diversi - uso della gratificazione come rinforzo - utilizzo delle varie tecniche, tipologie e intensità di prompting - attività riconducibili alla CAA, al TEACCH, al Cooperative Learning - semplificazione di contenuti, uso di altri strumenti compensativi (lettore vocale, lettura vicariale), misure dispensative. ORARI DI SERVIZIO L orario di servizio del docente di sostegno e dell assistente educatore devono tenere nella dovuta considerazione alcuni aspetti che riguardano la presenza dell'alunno a scuola, le eventuali indicazioni dei servizi sociali ed i progetti che si svolgeranno in corso d anno. E importante organizzare l orario facendo in modo che queste figure si alternino per garantire la maggiore presenza possibile. L orario di sostegno può essere variato in corso d anno, in seguito alla variazione della presenza dell'alunno o per esigenze di gestione del servizio. SPAZI STRUTTURATI E AUSILI L'Istituto è dotato di ausili e materiali specifici per gli alunni con disabilità gravi, ipovedenti, non udenti e alunni con DSA (mouse, trackball, comunicatori, software dedicato, tastiere ingrandite e facilitate, video ingranditore, dattilo braille, ); vengono realizzati testi semplificati, personalizzati e mappe concettuali. Per tutti gli alunni è assicurata la possibilità di utilizzare PC, stampanti e collegamento alla rete Internet. I laboratori multimediali sono all avanguardia, ma mancano spazi da dedicare ad attività laboratoriali creative. B. Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti La scuola, anche in qualità di Centro Territoriale di Supporto per la Provincia di Vibo Valentia, intende proseguire nella progettazione e attivazione di corsi di formazione/aggiornamento destinati a Personale interessato ai temi dell inclusione scolastica e sociale di alunni con BES. Tali corsi dovranno essere mirati all acquisizione di modalità e tecniche d intervento didattico per il potenziamento delle abilità strumentali, anche grazie all uso delle nuove tecnologie per la didattica. Altre opportunità di aggiornamento/formazione potranno essere previste su tematiche specifiche valutate sulla base dei bisogni formativi emergenti nella Provincia di riferimento. L attività si avvarrà di azioni di accompagnamento (pubblicizzazione degli eventi formativi, documentazione degli atti, produzione di materiale, monitoraggio e valutazione, piattaforma e-learning dedicata, ) C. Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive La valutazione assume una valenza fondamentale nel processo di inclusione di alunni con BES e la scuola deve attuare momenti di verifica che prendano in considerazione lo sviluppo della persona nella sua totalità: è quindi fondamentale il controllo degli apprendimenti e, parallelamente, il controllo dell efficacia degli interventi volti a promuovere la piena partecipazione del soggetto alla realtà scolastica. La valutazione coinvolge, così come la programmazione, tutti gli Operatori che ruotano attorno all alunno e, non ultimi, i ragazzi stessi che comunicano con il loro star bene a scuola, la validità 103

104 dell azione didattica. Durante il corso dell anno i docenti verificano e valutano il piano di lavoro mediante una attenta registrazione dei progressi degli alunni, mettendo in atto tutte quelle strategie che possono favorire il processo formativo del ragazzo e una reale integrazione. Nella prassi valutativa vengono considerati elementi quali: bisogni e risorse, abilità, conoscenze, atteggiamenti, capacità, modalità relazionali e di comportamento, qualità e quantità dei cambiamenti (traguardi raggiunti) negli alunni. I passaggi fondamentali sono: - conoscenza dell'alunno e raccolta di informazioni da famiglia e specialisti - valutazione iniziale - valutazioni in itinere - valutazione finale. La valutazione, che coinvolgerà in modo responsabile in primis il Collegio dei Docenti, poi il docente singolarmente e l intero consiglio di classe, sarà adeguata al percorso personale tracciato nel PEI o nel PDP. a) Alunni disabili (L.104/1992) La valutazione degli alunni riconosciuti in situazione di handicap viene operata sulla base del Piano Educativo Individualizzato, mediante prove corrispondenti agli insegnamenti impartiti ed idonee a valutare il processo formativo dell alunno in rapporto alle sue potenzialità ed ai livelli di apprendimento e di autonomia iniziali. Nel rispetto dei bisogni educativi differenziati degli alunni, secondo le loro diversità si evidenzieranno: - i progressi ottenuti rispetto al livello di partenza; - gli interessi manifestati; - le attitudini promosse; - eventuali punti di contatto degli apprendimenti dell alunno con i traguardi comuni. A seconda delle specifiche situazioni soggettive, la valutazione procede sulla base del raggiungimento degli obiettivi globalmente corrispondenti a quelli ministeriali o degli obiettivi differenziati. Obiettivi minimi ricerca dei contenuti essenziali delle discipline sostituzione parziale dei contenuti programmatici di alcune discipline con altri che abbiano la stessa valenza formativa Possono comunque essere previsti tempi più lunghi e/o adottati strumenti di valutazione differenziati o equipollenti (capaci cioè di verificare i medesimi obiettivi) ma i criteri o le regole di valutazione sono quelli della classe. La valutazione è individualizzata totalmente (criteri, soglie, strumenti ) laddove si faccia riferimento alla programmazione differenziata in quanto deve essere tale da mettere in luce i risultati conseguiti rispetto agli obiettivi previsti dal PEI. Le prove pertanto devono essere strutturare in modo da testare detti obiettivi e non devono necessariamente essere utilizzati i medesimi strumenti in uso nella classe. I criteri di valutazione delle prove individualizzate sono da ritenersi parimenti individualizzati. In sede di esami di Stato, i candidati disabili che hanno seguito un percorso didattico differenziato e sono stati valutati dal consiglio di classe con l attribuzione di voti e di un credito scolastico relativi unicamente allo svolgimento di tale piano, possono sostenere prove differenziate, coerenti con il 104

105 percorso svolto, finalizzate solo al rilascio dell'attestazione di crediti formativi. b) alunni con DSA (disturbi specifici dell'apprendimento) La valutazione degli alunni con DSA deve essere coerente con gli interventi pedagogico-didattici intrapresi attraverso il PDP (percorso mirato che consente di definire, monitorare e documentare le strategie di intervento più idonee, sulla base di una elaborazione collegiale, e nel quale vengono soprattutto definiti strumenti compensativi (mediatori didattici nelle prove sia scritte sia orali ) e misure dispensative (soprattutto per la lingua straniera) che aiutano alla realizzazione del successo scolastico. Per l apprendimento delle lingue straniere devono essere valorizzate le modalità attraverso cui il discente meglio può esprimere le sue competenze, privilegiando l espressione orale, nonché ricorrendo agli strumenti compensativi e alle misure dispensative più opportune. Le prove scritte di lingua straniera sono progettate, presentate e valutate secondo modalità compatibili con le difficoltà connesse ai DSA. Si possono dispensare alunni e studenti dalle prestazioni scritte in lingua straniera in corso d anno scolastico e in sede di esami di Stato, nel caso in cui ricorrano tutte le condizioni di seguito elencate: - certificazione di DSA attestante la gravità del disturbo e recante esplicita richiesta di dispensa dalle prove scritte; - richiesta di dispensa dalle prove scritte di lingua straniera presentata dalla famiglia o dall allievo se maggiorenne; - approvazione da parte del consiglio di classe che confermi la dispensa in forma temporanea o permanente, tenendo conto delle valutazioni diagnostiche e sulla base delle risultanze degli interventi di natura pedagogico-didattica, con particolare attenzione ai percorsi di studio in cui l insegnamento della lingua straniera risulti caratterizzante (liceo linguistico, istituto tecnico per il turismo, ecc.). In sede di esami di Stato conclusivi, modalità e contenuti delle prove orali sostitutive delle prove scritte sono stabiliti dalle Commissioni, sulla base della documentazione fornita dai consigli di classe. In particolari casi (comorbilità), su richiesta delle famiglie e conseguente approvazione del consiglio di classe, gli alunni con DSA possono essere esonerati dall insegnamento delle lingue straniere e seguire un percorso didattico differenziato. In sede di esami di Stato, i candidati con DSA che hanno seguito un percorso didattico differenziato e sono stati valutati dal consiglio di classe con l attribuzione di voti e di un credito scolastico relativi unicamente allo svolgimento di tale piano, possono sostenere prove differenziate, coerenti con il percorso svolto, finalizzate solo al rilascio dell'attestazione di crediti formativi. c) Studenti in situazione di svantaggio socio-economico, linguistico e culturale (BES) Per la valutazione degli studenti inseriti nella terza categoria BES, su richiesta del Consiglio di Classe viene elaborato un PDP. A seconda delle specifiche situazioni soggettive, la valutazione procede secondo i seguenti criteri: Situazione di partenza Progressi formativi acquisiti Potenzialità di apprendimento dimostrato Regolarità della frequenza Motivazione, impegno e partecipazione alle diverse attività scolastiche Per quanto concerne la valutazione degli alunni con diagnosi di ADHD, i docenti dovranno porre 105

106 particolare attenzione nella valutazione del comportamento tenendo nella dovuta considerazione i fattori presenti nella diagnosi. D. Valorizzazione delle risorse esistenti La nostra scuola ha da sempre valorizzato le risorse esistenti sia strutturali che professionali. Molte aule sono fornite di LIM e tutte hanno una postazione e-desk. I laboratori di settore (Odontotecnico e Sociale), i laboratori multimediali, di scienze e di lingue, sono fruibili su prenotazione e supportati dalla presenza di assistenti tecnici. In considerazione dell importanza che la didattica laboratoriale ha nella didattica inclusiva, la valorizzazione e l ampliamento delle risorse strutturali resta di fondamentale importanza. Per quanto concerne le risorse professionali risulta indispensabile, all inizio di ciascun anno scolastico, effettuare una ricognizione delle competenze del personale e intraprendere azioni per la valorizzazione delle stesse. L attribuzione e la ripartizione delle attività di sostegno a favore degli alunni disabili avverrà secondo i criteri sotto riportati: 1) di norma il rapporto docente/alunno sarà 1:2, deroghe dal predetto rapporto possono essere previste come di seguito riportato: a) rapporto docente/alunno 1:1 quando l alunno ha una certificazione di gravità (Legge 104, art 3 c. 3) b) rapporto compreso fra 1:2 e 1:1 a favore degli alunni disabili: - che, a causa dell insufficienza del personale di sostegno, non hanno visto accolta la proposta del rapporto 1:1; - per i quali la quota oraria superiore al rapporto 1:2 non pregiudica l attività di sostegno per gli altri alunni disabili; c) rapporto inferiore a 1:2 nei seguenti casi: - alunni con disabilità di tipo lieve; - insufficiente numero di ore di sostegno; 2) continuità didattica: l assegnazione del personale di sostegno corrisponderà, ove possibile, al criterio della continuità didattica. La ripartizione oraria e la conseguente assegnazione del personale assistente dipendente dall ente locale competente, seguirà i seguenti criteri generali: - a parità di condizioni: ripartizione oraria equa fra gli alunni aventi diritto; - maggiore attribuzione oraria nei seguenti casi: a) condizione di gravità, b) le attività previste dal PEI assegnano priorità agli obiettivi di autonomia e comunicazione verbale e non verbale. In relazione alle risorse assegnate e alla disponibilità del personale i docenti curricolari potranno essere impegnati su progetti di recupero, consolidamento, potenziamento e i docenti con specializzazione sul sostegno in laboratori creativi, laboratori sul disagio e la prevenzione della dispersione scolastica, mediazione linguistica e culturale, ecc. 106

107 E. Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l organizzazione delle attività educative Le famiglie dovranno essere informate, rese partecipi e consapevoli delle iniziative intraprese dalla scuola e coinvolte nei passaggi essenziali del percorso scolastico dei figli, anche come assunzione diretta di corresponsabilità educativa (in particolare nella gestione dei comportamenti e nella responsabilizzazione degli alunni rispetto agli impegni assunti). E prevista la partecipazione fattiva dei genitori dell alunno disabile alla stesura e alla verifica del profilo dinamico funzionale e del piano educativo individualizzato. Per gli altri alunni BES, la corretta e completa compilazione dei PDP e la loro condivisione con le famiglie sono passaggi indispensabili alla gestione dei percorsi personalizzati e al rapporto con le famiglie stesse. Potrà essere prevista l attivazione di gruppi di auto-aiuto e/o l organizzazione di giornate informative e/o l utilizzo di modalità informative in linea con l evoluzione tecnologica (uso del sito della scuola o del blog) e/o laboratori di scambio culturale. F. Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi Nell elaborazione del curricolo l Istituto si pone come finalità generale il successo formativo degli alunni e lo sviluppo delle potenzialità e delle eccellenze di ciascun alunno, affinché possano esprimersi al meglio e trasformarsi in competenze professionali, sociali e civiche. A tale scopo si perseguono i seguenti obiettivi formativi comuni alle diverse discipline: a) educazione alla convivenza civile e alla cittadinanza attiva; b) personalizzazione dei percorsi formativi; c) didattica orientativa finalizzata a rendere l alunno autonomo, in grado di operare scelte consapevoli; d) promozione di attività integrative utili a potenziare la preparazione culturale e professionale o il recupero di situazioni o problemi di dispersione scolastica. e) superamento dell'autoreferenzialità culturale delle singole discipline attraverso la predisposizione di percorsi formativi attenti al divenire storico culturale, ambientale ed economico del territorio di appartenenza e del contesto europeo. L integrazione con il territorio e con la realtà europea consente una crescita personale e professionale coerente con le esigenze concrete degli alunni; f) innovazioni didattiche per migliorare l efficacia del processo insegnamento apprendimento. La programmazione didattica, che si articola su percorsi disciplinari riconducibili a quattro assi culturali (dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico e storico-sociale), deve insistere soprattutto su obiettivi trasversali: imparare ad imparare, saper comunicare e collaborare con gli altri, acquisire ed interpretare le informazioni, individuare collegamenti e relazioni, come indicato nel documento tecnico allegato al decreto sull obbligo di istruzione. Per attuare concretamente questi obiettivi, i docenti nelle classi del biennio dell obbligo, ed eventualmente nelle classi successive,propongono: un metodo di studio personale ed efficace l apprendimento orientato alla cooperazione L insegnante gestisce la classe suddividendola in gruppi che hanno il compito di realizzare un prodotto comune. In questo modo, attraverso laboratori di tutoraggio in classe, è possibile coinvolgere attivamente tutti gli alunni e tenere conto delle loro diverse risorse personali. Ne possono beneficiare sia gli studenti che hanno bisogno di recupero sia i tutors che possono conseguire una maggiore padronanza nelle discipline. 107

108 L apprendimento orientato alla cooperazione permette anche di realizzare una didattica metacognitiva, ovvero di insegnare agli alunni tramite un apprendistato cognitivo come studiare, risolvere problemi legati al sapere, quali strategie siano più adeguate in base alla consegna, come auto monitorare il proprio apprendimento. Quindi, risulta possibile una valutazione autentica delle capacità dello studente osservato mentre agisce. una didattica laboratoriale Il laboratorio non è solo l aula speciale, ma un modo di insegnare che coinvolge maggiormente gli alunni. Esso può configurarsi come una serie di indicazioni metodologiche trasversali, basate certamente sull uso di strumenti, tecnologici e non, ma principalmente finalizzate alla costruzione di significati. Gli studenti, attraverso un agire riflessivo imparano a porsi e risolvere problemi sia in gruppo sia singolarmente, sviluppando il sapere che coinvolge l intera persona nel suo rapporto con la realtà, e non soltanto la sua mente. Oltre che con la lezione frontale, gli obiettivi specifici delle materie del curricolo si possono raggiungere con attività integrative, ore di laboratorio inteso come ricerca sul campo finalizzata al saper fare, simulazione del reale per l acquisizione di competenze specifiche. G. Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione Risorse umane e materiali potranno essere acquisite sulla base di: - Richieste all Ente Provincia (assistenti all autonomia e alla comunicazione) - Progetti a finanziamento regionale/provinciale (acquisto di sussidi e tecnologie, piani di Informazione, formazione e aggiornamento, Allestimento database didattici e Centro Documentazione, Arricchimento biblioteca, ) - Intese e collaborazioni con Associazioni di volontariato presenti sul territorio - Accesso a fondi specifici per progetti di inclusione alunni BES - Richieste di potenziamento dell organico del personale docente H. Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. La continuità costituisce un progetto fondamentale per ogni alunno e in particolare per l alunno con BES, per il quale vanno per tempo previste le condizioni di passaggio che sostengano il processo di inclusione. L'azione formativa nella Scuola Secondaria di II grado persegue il duplice obiettivo della piena integrazione nella classe e, contestualmente, la definizione del progetto di vita, allo scopo di facilitare la prosecuzione degli studi, il passaggio alla formazione professionale o al mondo del lavoro e alla vita sociale. L Istituto progetta la continuità e organizza gli incontri tra i docenti dei diversi ordini di scuole e gli esperti, per la valutazione delle esigenze specifiche. L orientamento degli alunni con BES certificati, nella delicata fase di passaggio dalla scuola secondaria di primo grado a quella di secondo grado, prevede un ulteriore cooperazione con i diversi enti territoriali (Comuni, Provincia, USR): questi enti collaborano alla realizzazione di un azione di formazione orientativa finalizzata a presentare l offerta scolastica e di formazione professionale presente sul territorio. Il suddetto orientamento si concretizza nella scelta di un indirizzo di scuola secondaria di secondo grado che, momento decisivo 108

109 per il Progetto di vita di ciascun alunno, richiede una particolare riflessione di tutti i soggetti coinvolti. In particolare i docenti e le figure specialistiche giocano un ruolo fondamentale in questo ambito, nel fornire un supporto all allievo e alla sua famiglia nel momento della scelta. PROTOCOLLO DI ORIENTAMENTO IN INGRESSO 1. Avvio del percorso di orientamento fin dal primo quadrimestre; 2. Realizzazione di un sollecito raccordo tra Scuole, al fine di verificare la congruenza fra scelta scolastica ipotizzata ed effettiva possibilità di successo; 3. Condivisione della scelta ipotizzata con la famiglia e lo specialista di riferimento; 4. Solleciti contatti tra la famiglia e la Scuola individuata per avviare il processo d inclusione; 5. Trasmissione del fascicolo personale dell alunno; 6. GLH congiunto tra i due ordini di scuola (nel caso di alunni disabili) e presa in carico da parte del GLI di accoglienza (per alunni con altri BES). Di seguito si sintetizza la sequenza operativa delle attività di accoglienza, continuità e accompagnamento Fasi e tempi Attività Soggetti Iscrizione Gennaio/Febbraio Continuità Gennaio-Giugno Progettazione inserimento Giugno - luglio Accoglienza e accompagnamento Sett- Ott. Informazione alle famiglie sull Offerta formativa e orientamento Acquisizione certificazioni (disabilità, dsa, ) Valutazione bisogni/esigenze dell alunno Progettazione interventi per la continuità Passaggio informazioni e documentazione Pianificazione di adeguamenti degli spazi e di dotazione di attrezzature Pianificazione esigenze di sostegno e di assistenza Previsione aree di intervento, tempi e modalità di gestione attività Previsione conoscenze e competenze specifiche da acquisire per i docenti e i collaboratori scolastici Approvazione della previsione del progetto di integrazione anno successivo e Formazione delle classi Verifica disponibilità delle risorse, servizi e strutture previste Assegnazione risorse e incarichi Pianificazione attività di scuola Pianificazione attività di classe Progettazione inclusione Scuole coinvolte nell ingresso/passaggio (Dirigente Scol., Segreteria, Famiglia, Esperti) Scuole coinvolte nel passaggio (Dirigente scol., referente BES /Funz. Str., docenti dell alunno, GLI, Esperti, famiglia ) Dirigente Scolastico, referente H/Funz. Strum., GLI, docenti dell alunno, esperti referenti comunali/provinciali, famiglia 109

110 Ott- Maggio Maggio Giugno Realizzazione attività Coordinamento Monitoraggio, Valutazione ed eventuale riprogettazione Valutazione e riprogettazione Scuole coinvolte: in ingresso e uscita (Dirigente Scolastico, Referente BES/Funz. Strum., Docenti, GLI, Esperti, Famiglia) Fondamentale risulta anche l orientamento in uscita effettuata attraverso le attività di alternanza scuola-lavoro previste nelle classi terminali e l orientamento universitario con la partecipazione a giornate di orientamento concordate con le Università del territorio. PARTE III - PREVISIONE DEL FABBISOGNO DI PERSONALE DOCENTE DI SOSTEGNO E DELLE ALTRE RISORSE PROFESSIONALI PER L A.S FABBISOGNO NUMERO Docenti di Sostegno IPSSCTSP 20 Docenti di Sostegno IPSIA 5 Assistenti all Autonomia e alla Comunicazione IPSSCTSP 8 Assistenti all Autonomia e alla Comunicazione IPSIA / Personale Assistenza di Base IPSSCTSP 2 Personale Assistenza di Base IPSIA / 110

111 PARTE IV - IMPIEGO DEL PERSONALE DOCENTE DI SOSTEGNO E DELLE ALTRE RISORSE PROFESSIONALI EFFETTIVAMENTE DISPONIBILI PER L A.S Da compilare nel mese di settembre N. DATA DI NASCITA M/F CLASSE ISCRIZ. E SEZ. A.S. 15/16 RAPP. RICHIESTO IN ORE A.S. 15/16 111

112 AZIONI SPECIFICHE PER GLI ALUNNI ADOTTATI PROTOCOLLO DI INCLUSIONE DELL ALUNNO ADOTTATO O IN AFFIDO FASI DESCRIZIONE SOGGETTI COINVOLTI Iscrizione Si accetta l iscrizione dell alunno, la Segreteria documentazione degli studi compiuti nel Paese di origine (pagelle, attestati, dichiarazioni, ecc.) e i documenti vaccinali. In mancanza di documentazione i genitori forniranno le informazioni in loro possesso (sul percorso scolastico) e potranno rivolgersi ai servizi sanitari perché definiscano la situazione vaccinale ed eseguano gli opportuni interventi sanitari. Nel caso di adozioni nazionali, la buona prassi è quella prevista dalla nota prot. n del dell USR Piemonte Incontro con la famiglia Incontri con le risorse del territoriolavoro di rete Individuazion e della classe/colloqu io con i docenti Incontro scuola/famigl ia/territorio Colloquio con la famiglia per raccogliere informazioni, promuovere e garantire il confronto sulle problematiche che si possono verificare al momento dell accoglienza scolastica. Se la famiglia è supportata da associazioni per l adozione e l affido, la scuola, autorizzata dai genitori, le incontra per ampliare le conoscenze ed ipotizzare strategie ed interventi Prima e sintetica informazione ai docenti della classe che accoglierà l alunno Colloquio informativo per costruire un alleanza progettuale. Raccolta di elementi utili all inserimento scolastico 1) la storia del ragazzo, aspetti della sua personalità, analisi di eventuali problematiche che lo riguardano 2) conoscenza delle aspettative della famiglia Dirigente Referente per l adozione Genitori Dirigente Referente ad. genitori referenti servizi di pertinenza Dirigente Referente ad. Consiglio di Classe Dirigente Referente adozione Genitori Servizi competenti CdC DOCUMENTI DA PRODURRE Modulistica amministrativa Scheda A Scheda B Raccolta di documentazione Ipotesi di un percorso di inserimento (da monitorare ed eventualmente modificare) 112

113 3) valutazione di tempi, modalità di inserimento e risorse da attivare nella classe (mediatori culturali, educatori, o altro personale di supporto) Inserimento nella classe Verifiche Si provvede, sulla base degli elementi raccolti, all inserimento dell alunno Tempi e strumenti di verifica saranno individuati secondo modalità individualizzate Consiglio di classe Tutte le persone che a vario titolo hanno partecipato Scheda C Si attueranno le strategie e gli interventi più adatti a favorire un corretto inserimento e il benessere dell alunno. Se necessario predisposizione di un PDP 113

114 SCHEDA A: Raccolta dati in fase di accoglienza (Informazioni ad integrazione del modulo d'iscrizione) 1. ADOZIONE NAZIONALE 2. ADOZIONE INTERNAZIONALE: AFRICA AMERICA meridionale AMERICA settentrionale ASIA EUROPA OCEANIA 3. ALTRO 4. Nome e cognome del minore: M F 5. Luogo e data di nascita: 6. Lingua: Eventuale bilinguismo: 7. Data di ingresso in Italia: (se si tratta di un adozione internazionale) 8. Data di ingresso del minore nella famiglia 9. Il/La ragazzo/a è già stato scolarizzato/a? NO SI Se a conoscenza, indicare da che età, la durata e il percorso scolastico pregresso/ripetenze Informazioni sulla famiglia d accoglienza: 10. Sono presenti figli biologici? NO SI (specificare il numero) Indicare per ciascuno il genere e l età: Maschi Femmine Anni Anni 11. Sono presenti altri figli precedentemente adottati/in affidamento? 114

115 NO SI (specificare il numero) Indicare per ciascuno il genere e l età: Maschi Anni Femmine Anni 12. Eventuali fratelli hanno frequentato/frequentano l attuale Scuola? NO SI 13. Riferimenti dei Servizi Territoriali o altri Enti che hanno seguito/seguono il nucleo familiare: 14. Nella scuola/classe in cui sarà inserito vostro/a figlio/a ci sono bambini che lui già conosce? NO SI Chi? 15. In generale vostro/a figlio/a è in contatto con bambini accolti in adozione da famiglie o provenienti dalla medesima realtà adottiva? NO SI descrivere il tipo di relazione _ Data 115

116 SCHEDA B: Primo colloquio insegnanti - famiglia (dati da tutelare secondo le modalità previste dalla Legge n. 675 del 31 dicembre 1996) 1. Dopo l adozione è stato cambiato il nome? NO SI 2. Dopo l adozione è stato aggiunto un altro nome? NO SI 3. Come viene abitualmente chiamato/a vostro figlio/a in famiglia? 4. Vostro/a figlio/a ha la conoscenza e/o percezione di: 1. quand è nato/a 2. dov è nato/a 3. dove vive (se arriva da un altro Paese) e dove abita ora 4. essere diventato/a figlio/a attraverso l adozione 5. della sua storia passata 6. della storia familiare adottiva 7. del ricordo di legami con figure affettive (affidatari, fratelli ) 8. di essere stato eventualmente /a scolarizzato/a e del ricordo di legami e figure di riferimento 9. dal suo inserimento in famiglia quali sono i legami per lui più significativi oltre ai genitori/nonni?.. SI No In parte 5. Dall arrivo in famiglia il/la ragazzo/a ha frequentato/frequenta attività quali: ludoteche oratori attività sportive psicomotricità A scuola In privato In carico ai Servizi Territoriali logopedia A scuola In privato In carico ai Servizi Territoriali ippoterapia A scuola In privato In carico ai Servizi Territoriali musica, musico-terapia A scuola In privato In carico ai Servizi Territoriali altro A scuola In privato In carico ai Servizi Territoriali 6. Come valutate l atteggiamento prevalente di vostro/a figlio/a di fronte a una nuova esperienza? Se SI, valutare su una scala da 1 a 7: SI NO NON SO 1 POCO MOLTO 1. SOCIEVOLE 2. LEADER 3. COLLABORATIVO 4. ISOLATO 5. REATTIVO 6. PASSIVO 7. INDIFFERENTE N.B.: Occorre tenere presente che si tratta di situazioni dinamiche, in evoluzione. Può inoltre verificarsi che la famiglia non sia in grado di rispondere, al momento del colloquio iniziale, ad alcune domande (nel caso, ad esempio, di inserimenti recenti) e che queste vadano poi riprese e completate nel corso dell anno. 7. Secondo voi vostro figlio è interessato a : SI NO NON SO

117 1. Conoscere nuovi compagni 2. Conoscere nuovi docenti 3. Desiderio di apprendere nuove conoscenze 4. Altro POCO MOLTO 8. Secondo voi vostro figlio/a preferisce interagire con: valutare su una scala da 1 a 7: SI NO NON SO 1. Coetanei 2. Ragazzi più piccoli 3. Ragazzi più grandi 4. Adulti 5. Altro 6. non lo so ancora 1 POCO MOLTO Dall arrivo in famiglia: 9. Quali sono gli interessi prevalenti di vostro figlio/a? Di fronte all insuccesso continua con ostinazione abbandona si ferma e rinuncia chiede aiuto tenta soluzioni accetta suggerimenti diventa reattivo verso gli oggetti diventa reattivo verso le persone altro.. non lo so ancora 11. Ci sono eventuali comportamenti e/o rituali che ritenete utili segnalarci? In riferimento al rapporto con l alimentazione di vostro figlio ci sono eventuali aspetti o ritualità che ritenete utili segnalarci? (usi, gusti, abitudini relative alle proprie origini, accettazione della nostra cultura/varietà alimentare, capacità e volontà dell uso delle posate )

118 13. In riferimento ad eventuali ansie e relative sue reazioni/modalità consuete ci sono strategie preventive o di intervento che ritenete utile segnalare? Qual è la reazione di vostro figlio/a di fronte ad un disagio fisico e/o emotivo? si isola, chiudendosi nel mutismo si isola, nascondendosi si dondola, si ritrae, nasconde il volto diventa aggressivo/a tende ad allontanarsi rifiuta il contatto fisico ricerca il contatto fisico si mostra contrariato/a altro In riferimento al rapporto con la lingua d origine di vostro figlio (se adottato da un Paese straniero), ci sono eventuali aspetti che intende segnalarci (rifiuto, utilizzo predominante, usata come intercalare)?

119 SCHEDA C: Valutazione dei punti di forza dell alunno nella fase dell accoglienza ALUNNO INDICATORI Osservazione degli INSEGNANTI Eventuale osservazione di altri operatori Manifesta difficoltà di lettura/scrittura Manifesta difficoltà di espressione orale Manifesta difficoltà logico/matematiche Manifesta difficoltà nel rispetto delle regole Manifesta difficoltà nel mantenere l attenzione durante le spiegazioni Non svolge regolarmente i compiti a casa Non esegue le consegne che gli vengono proposte in classe Manifesta difficoltà nella comprensione delle consegne proposte Fa domande non pertinenti all insegnante/educatore Disturba lo svolgimento delle lezioni (distrae i compagni, ecc.) Non presta attenzione ai richiami dell insegnante Manifesta difficoltà a stare fermo nel proprio banco Si fa distrarre dai compagni Manifesta timidezza Viene escluso dai compagni dalle attività scolastiche Viene escluso dai compagni dalle attività di gioco Tende ad autoescludersi dalle attività scolastiche Tende ad autoescludersi dalle attività di gioco/ricreative Non porta a scuola i materiali necessari alle attività scolastiche Ha scarsa cura dei materiali per le attività scolastiche Dimostra scarsa fiducia nelle proprie capacità LEGENDA 0 L elemento descritto dal criterio non mette in evidenza particolari problematicità 1 L elemento descritto non solo non mette in evidenza problematicità, ma rappresenta un punto di forza dell allievo, su cui fare leva nell intervento 2 L elemento descritto dal criterio mette in evidenza problematicità lievi o occasionali 3 L elemento descritto dal criterio mette in evidenza problematicità rilevanti o reiterate 119

120 LA PRINCIPALE NORMATIVA DI RIFERIMENTO SULL'ADOZIONE In Italia la legge di riferimento in materia di adozione di minori e di affidamento è la Legge 184/1983 ("Diritto del minore a una famiglia"), successivamente modificata dalla Legge 476/1998 (che ratifica la Convenzione dell'aja per la tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale) e dalla Legge 149/2001 (che fissa i requisiti per l'adozione internazionale e per l'affidamento). L'INSERIMENTO SCOLASTICO Per quanto riguarda l'inserimento scolastico, non esistendo per anni una normativa nazionale ad hoc, ci si rifaceva alle indicazioni operative contenute nella C.M. 24/2006 "Linee guida per l'accoglienza e l'integrazione degli alunni stranieri". Negli anni successivi alcuni Uffici Scolastici Regionali hanno emesso note riguardanti l'inserimento scolastico degli alunni adottati, in particolare: Azioni di accoglienza scolastica per alunni e alunne adottati (USR Emilia Romagna/2007) Note sull'iscrizione e l'inserimento scolastico dei minori affidati e adottati (USR Piemonte/2011) Nel 2014 la Nota Prot. 547 del 21/02/2014 del MIUR consente, in casi eccezionali debitamente documentati, di posticipare di una anno l'iscrizione alla scuola primaria dei minori adottati, consentendo a chi abbia già compiuto i sei anni di età di permanere per un altro anno nella scuola dell'infanzia. Il 18/12/2014 sono state emanate dal MIUR le "Linee d'indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati". Queste ultime Linee guida si compongono di quattro capitoletti e tre allegati. I 4 capitoletti riguardano rispettivamente: la situazione psicosociale dei minori, le buone prassi di accoglienza formale ed esistenziale, i compiti delle figure istituzionali, la formazione di quanti vengono quotidianamente a contatto con loro. I tre allegati riguardano rispettivamente: una scheda informativa necessaria per la scuola, un questionario per i contenuti dei primi colloqui tra docenti e famiglia adottiva e dei suggerimenti per una corretta accoglienza di tali alunni problematici. Sotto un profilo burocratico è importante rilevare come siano ammesse iscrizioni non on-line, data l incompletezza talora di molte informazioni o il ritardo nell arrivo delle stesse. È inoltre legittima l iscrizione a classi anteriori a quelle spettanti per l età, sia per l incertezza spesso sulla stessa, sia per l incomprensione della lingua italiana, sia per la difficoltà di individuare con certezza il livello di scolarizzazione precedentemente realizzato. Viene quindi suggerito di realizzare un avvicinamento flessibile alla classe ufficiale, sia per l orario di frequenza, sia per lo svolgimento dei programmi. Viene fortemente consigliata l inclusione in classi non numerose e con continuità dei docenti, le stesse condizioni che si sono rivelate indispensabili per una buona inclusione degli alunni con disabilità. Vi è pure un accenno alla possibile presenza di alunni stranieri adottati con disabilità o altri BES. Nel documento si fa continuamente riferimento alla normativa sui BES, con particolare riferimento all obbligo dei dirigenti scolastici e dei docenti di provvedere alla formulazione del progetto didattico personalizzato. Sono ben delineati i diversi compiti dell ufficio scolastico regionale, del referente regionale e di quello di istituto per la loro inclusione scolastica, a partire dalla previsione di un apposito capitoletto nel POF e dai necessari contatti con le istituzioni pubbliche e coi soggetti privati e del volontariato che si occupano dell accoglienza di questi minori. La recente normativa scolastica sui Bisogni Educativi Speciali (BES), volta a potenziare l'inclusione e il benessere scolastico di bambini e ragazzi che presentano delle fragilità non riconducibili a una situazione di disabilità certificabile, pur non nominando espressamente i minori adottati presenta elementi d'interesse per il loro percorso scolastico. In particolare: 120

121 D.M. 27/12/2012 "Strumenti d'intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica" C.M. n. 8/2013 "Strumenti d'intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica. Indicazioni operative" Nota prot del 27/6/2013 "Piano annuale per l'inclusività" Nota prot del 22/11/2013 "Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali. A.s. 2013/2014. Chiarimenti Utile anche la normativa sui Disturbi Specifici di Apprendimento, in particolare: MIUR, Linee guida per il diritto allo studio degli studenti con disturbi specifici di apprendimento (luglio 2011) 121

122 DISCRIMINAZIONI, PARITÀ DEI SESSI, PREVENZIONE VIOLENZA DI GENERE INIZIATIVE MIRATE ALL EDUCAZIONE ALLA PARITÀ DEI SESSI, LA PREVENZIONE DELLA VIOLENZA DI GENERE E DI TUTTE LE DISCRIMINAZIONI La scuola progetterà nell arco di un triennio una serie di iniziative in giornate particolari come l 8 marzo ( festa della donna) il 25 novembre ( giornata internazionale contro la violenza sulle donne) il 20 novembre( giornata internazionale dei diritti dell infanzia) il 10 dicembre ( giornata mondiale del rifugiato) tramite : conferenze, spettacoli, eventi, attività di cineforum, mostre fotografiche, manifestazioni, presentazioni di libri. Tali iniziative saranno dei momenti importanti di approfondimento e di scambio di esperienze per far crescere negli studenti la coscienza di quanto la lotta contro la violenza sulle donne e sui minori sia uno dei segni distintivi di civiltà per cui va combattuta quotidianamente nelle relazioni tra persone, nel linguaggio, nelle immagini, nella dimensione sociale, politica ed economica. Le conferenze, i dibattiti, le attività di cineforum saranno anche utilizzate a sfatare la paura del diverso, dello straniero, del rifugiato in genere, che desta il più delle volte allarme, proteste, discriminazione; mentre dal suo incontro potrà scaturire solo un arricchimento ed uno scambio interculturale perché da ogni civiltà si trae sempre nutrimento e linfa vitale ed il mondo può migliorare solo se si è capaci di passare da una cultura dello scarto ad una cultura dell incontro e dell accoglienza ( papa Francesco). Con queste iniziative si aiuteranno i nostri giovani a riflettere pure sulla parità dei sessi poiché solo la consapevolezza dei propri atteggiamenti e dei condizionamenti e stereotipi di cui essi sono intessuti può aiutare a modificare i propri 122

123 comportamenti per raggiungere quella piena, sostanziale e non formale parità tra gli esseri umani proclamata dagli articoli 1 e 2 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Le suddette iniziative saranno così articolate: 8 marzo si svolgerà una manifestazione che coinvolgerà tutti gli studenti di ambo i sessi per far crescere in loro la coscienza dell importanza della lotta per l emancipazione femminile e per la parità di diritti. Durante tale manifestazione ci saranno degli interventi da parte di sociologi e si leggeranno stralci del libro di Ammendolia Maria I sogni di Sophie Albatros Editore per riflettere sulla condizione, a volte, di subalternità della donna nella società attuale. 20 novembre Mostra fotografica o di disegni sulla tematica Violenza sulle donne e sui minori realizzata dagli alunni della scuola come sensibilizzazione ai valori essenziali della vita quali appunto il rispetto verso le donne, coinvolte sempre più spesso in episodi di violenza, di femminicidio e verso i bambini vittime di abusi, discriminati, emarginati o che vivono in condizioni di grave trascuratezza. 25 novembre conferenza Chi ti ama ti accarezza non ti picchia organizzata dall associazione FIDAPA con l intervento della prof.ssa Maria Concetta Preta autrice del romanzo Rosaria detta Priscilla e le altre Editore Meligrana, della presidente della FIDAPA e di don Fiorillo per non dimenticare il cammino verso la libertà di chi ci ha precedute, per costruire la felicità in un mondo nuovo fatto dalle donne per le donne. Prima della conferenza in alcune classi terminali si leggerà il romanzo di M. C. Preta in modo che gli alunni siano preparati ad intervenire attivamente nel dibattito a seguire. Dal 1 dicembre attività di cineforum con la proiezione di film, documentari finalizzati a combattere ogni forma di violenza, discriminazione e di paura del diverso e dello straniero. Seguirà dibattito. Film : La bestia nel cuore Regia: Cristina Comencini A letto con il nemico (Sleeping with the Enemy) Regia: Joseph Ruben ( entrambi i film trattano il tema della violenza sulle donne ) Sleepers Regia: Barry Levinson Il colore viola 123

124 Regia: Steven Spielberg (entrambi i film trattano il tema della violenza sui minori) Un altro paese nei miei occhi Regia: Marco Bellocchio ( Il film è costituito da 6 storie riguardanti la discriminazione razziale) Le nozze di Laura Regia: Pupi Avati ( il film tratta pure la discriminazione razziale ) L INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI E CON ITALIANO COME L2 L Istituto, aderendo ad un iniziativa dell UNESCO, ha già attuato, nell a.s. 2014/15, la prima fase di un progetto triennale mirato all integrazione linguistica e culturale degli alunni extracomunitari, che è consistito in attività di studio e di confronto su diverse tematiche interdisciplinari relative al confronto tra culture. Nel prossimo triennio oltre a proseguire tale progetto coinvolgendo altre classi, l Istituto intende avviare altre sistematiche attività di sostegno all apprendimento delle basi della lingua italiana e/o di consolidamento della comunicazione scritta e parlata, rispondendo alle esigenze degli alunni stranieri. Ci si prefigge di favorire soprattutto l acquisizione delle abilità linguistiche orali e scritte necessarie per la comunicazione (parlare e capire ascoltando scrivere e capire leggendo), con particolare attenzione alla comprensione dei libri di testo. Il progetto si articolerà negli anni, adeguandosi alle esigenze degli studenti e delle classi. L insegnamento della lingua e le attività di orientamento culturale si svolgeranno sia nell orario curricolare che in orario extracurricolare. Ci si avvarrà, inoltre, della collaborazione con il CPIA, Centro Provinciale per l'insegnamento agli adulti, istituto dell Ufficio Scolastico Regionale,, soprattutto nei casi di più recente immigrazione 124

125 VALORIZZAZIONE DEL MERITO SCOLASTICO E DEI TALENTI La materia della valorizzazione delle eccellenze è stata introdotta con la legge n. 1 dell'11 gennaio 2007 e, dopo una prima fase transitoria, è ora disciplinata dal decreto legislativo n. 262 del 29 dicembre 2007 e dal decreto ministeriale n.182 del 19 marzo Il programma nazionale di valorizzazione delle eccellenze, che rientra nell'azione di promozione della cultura del merito e della qualità degli apprendimenti nel sistema scolastico del Ministero, premia: gli studenti che hanno conseguito la votazione di 100 e lode nell'esame di Stato conclusivo del corso di istruzione secondaria superiore; gli studenti vincitori delle competizioni, nazionali e internazionali, riconosciute nel programma annuale di promozione delle eccellenze. Gli studenti meritevoli vanno e sono inseriti nell'albo Nazionale delle Eccellenze, pubblicato sul sito dell'istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa (INDIRE). Al di là del programma nazionale, la nostra scuola cerca di progettare specifici percorsi per il potenziamento delle eccellenze e per la valorizzazione del merito, nonché di fornire agli alunni occasioni di confronto con i pari e con altre Scuole anche attraverso la partecipazione, estesa a tutte le classi e ordini, a competizioni, concorsi, gare, manifestazioni, seminari e convegni di interesse. Ciò nella consapevolezza che gli alunni particolarmente dotati vanno stimolati allo stesso modo in cui si cerca di favorire il successo formativo dei più deboli. Così come questo si raggiunge promuovendo e stimolando le potenzialità di ogni alunno attraverso un graduale sviluppo dell identità personale, dell autostima e dell assunzione di responsabilità di ciascuno, allo stesso modo ci si deve adoperare per potenziare conoscenze e competenze che permettano ai più dotati e meritevoli di raggiungere livelli culturali e competenze superiori. Gli alunni che si distinguono per capacità cognitive, se non adeguatamente seguiti e stimolati da una didattica creativa, rischiano di manifestare sofferenza e disagio. Molto spesso, gli studenti ad alto potenziale intellettivo fanno fatica ad adattarsi ai tempi scolastici tradizionali perché hanno ritmi di apprendimento più rapidi rispetto al resto della classe, vorrebbero essere continuamente stimolati per proseguire nella conoscenza, ed è per questo che la scuola intende programmare attività di potenziamento, di ricerca e di approfondimento delle conoscenze e delle competenze. Eccellenza e lotta alla dispersione non sono fenomeni antagonisti ma rientrano in un unico progetto di scuola che si pone l obiettivo di personalizzare il più possibile i percorsi di apprendimento. E necessario inoltre coinvolgere le famiglie che spesso sottovalutano, non sapendole individuare e gratificare adeguatamente, le capacità dei propri figli. A tal fine, saranno organizzati incontri con i genitori degli studenti più dotati, per individuare, insieme a loro, le iniziative più opportune per sviluppare i talenti dei ragazzi, anche al fine di orientarli adeguatamente per le scelte future di prosecuzione degli studi o di inserimento nel mondo del lavoro. Il progetto di valorizzazione delle eccellenze della scuola include: 125

126 Il coinvolgimento degli studenti che manifestano particolari competenze linguistico espressive nella redazione del giornale di Istituto on line e cartaceo. Per la pubblicazione del giornale on line, dal titolo ProfessionalMente, la Scuola ha aderito all associazione nazionale di giornalismo scolastico Alboscuole ed ha già ottenuto, nell a.s. 2014/15, il diploma di merito dell associazione, posizionandosi tra i primi 100 giornalini a livello nazionale su un totale di La selezione degli studenti che manifestano maggiori competenze in inglese per gli stage nel Regno Unito nell ambito dei progetti PON autorizzati; La partecipazione a concorsi e a gare nazionali, regionali e provinciali relative a diversi settori; La partecipazione degli studenti più meritevoli e motivati a convegni e seminari di approfondimento nei settori della professione odontotecnica e ottica; Per tutte queste iniziative la scuola affianca agli studenti un tutor che possa facilitare la partecipazione dello studente alle varie iniziative. 126

127 CRITERI DI VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI La scuola ha fatto proprio un concetto di valutazione che non si risolve in un semplice giudizio di merito da attribuire agli alunni rispondendo ad un esigenza misurativa ma si pone come risorsa formativa o educativa che orienti e favorisca al successo il processo d insegnamentoapprendimento. A tal fine, i docenti non si limitano ad una valutazione dell apprendimento che registra, misura e certifica le competenze (aspetti cognitivi) conseguite dagli studenti ma cerca di essere anche valutazione per l apprendimento, tenendo conto degli aspetti noncognitivi, quali: - la sfera affettivo-emozionale - le condizioni ambientali e socio-culturali - l impegno, la partecipazione, l interesse, il metodo di studio, i progressi compiuti rispetto ai livelli di partenza. In tal modo, la valutazione assume una dimensione più ampia e significativa perché, considerando l insieme della personalità dell alunno che apprende, mira a promuoverne il successo formativo individuando le strategie e gli eventuali correttivi per renderlo possibile. La valutazione dell alunno ha quindi come sede privilegiata il consiglio di classe, che è l unico organo in grado di superare la dimensione prettamente misurativa integrandola con tutto ciò che può contribuire a meglio definire la personalità dell alunno e i suoi progressi di apprendimento. Per quanto riguarda la necessaria valutazione dei livelli di conoscenza, competenza e abilità, si farà riferimento ai seguenti criteri di massima individuati dal collegio dei docenti: 127

128 CORRISPONDENZA TRA VOTI E LIVELLI DI CONOSCENZA, ABILITA E COMPETENZE CONOSCENZA ABILITA COMPETENZA VOTO Non sa esporre i contenuti. Espone i contenuti in modo molto frammentario e inconsistente. Espone i contenuti in modo frammentario o inconsistente. Espone i contenuti in modo frammentario e disorganizzato. Descrive gli argomenti in modo superficiale e a tratti frammentario. Descrive gli argomenti in modo corretto ma poco approfondito. Non sa cogliere il significato di un informazione. Commette gravissimi errori nell'applicazione delle regole e dei procedimenti in contesti noti e su testi già conosciuti. Non sa cogliere il significato di un informazione. Commette gravissimi errori nell'applicazione delle regole e dei procedimenti in contesti noti e su testi già conosciuti. Non sa cogliere il significato di un informazione. Commette gravissimi errori nell'applicazione delle regole e dei procedimenti in contesti noti e su testi già conosciuti. Non sa cogliere il significato di un informazione. Commette gravi errori nell'applicazione delle regole e dei procedimenti in contesti noti e su testi già conosciuti. Coglie solo parzialmente gli aspetti essenziali di un'informazione. Commette ancora errori non gravi nell'applicazione di regole e procedimenti. Coglie il significato delle informazioni, ma non sa correlarle adeguatamente. Sa applicare senza commettere gravi errori, ma talvolta deve essere guidato. Non sa scomporre nelle sue parti un argomento e non sa mettere in relazione e interpretare. Non sa argomentare e commette gravissimi errori che oscurano il significato del discorso. Non sa scomporre nelle sue parti un argomento e non sa mettere in relazione e interpretare. Non sa argomentare e commette gravissimi errori che oscurano il significato del discorso. Non sa scomporre nelle sue parti un argomento e non sa mettere in relazione e interpretare. Non sa argomentare e commette gravissimi errori che oscurano il significato del discorso. Ha difficoltà ad interpretare un argomento e a mettere in relazione. Nell'argomentare commette gravi errori che oscurano il significato del discorso. Deve essere guidato per individuare relazioni e per interpretare. Non sempre utilizza il linguaggio appropriato, ma gli errori non oscurano il significato. Sa interpretare argomenti effettuando semplici comparazioni, ma talvolta deve essere guidato. Utilizza un linguaggio complessivamente corretto, ma l'esposizione non è sempre sicura

129 Definisce ed illustra gli argomenti in modo corretto e abbastanza approfondito. Comprende e interpreta autonomamente le informazioni. Sa applicare correttamente le regole e i procedimenti in contesti noti. Sa interpretare argomenti effettuando adeguate comparazioni e semplici valutazioni. Si esprime con chiarezza. 7 Definisce ed illustra gli argomenti in modo completo ed organico. Definisce ed illustra gli argomenti in modo completo e approfondito. Definisce ed illustra gli argomenti in modo completo, approfondito ed organico. Comprende e interpreta autonomamente e individua elementi nuovi. Applica autonomamente anche in situazioni nuove, senza errori. Comprende e interpreta autonomamente e individua elementi nuovi. Applica autonomamente anche in situazioni nuove e complesse. Comprende e interpreta autonomamente e individua elementi nuovi. Applica autonomamente anche in situazioni nuove e complesse, senza errori né incertezze. Sa interpretare argomenti effettuando comparazioni e valutazioni. Utilizza i linguaggi specifici in modo appropriato. Sa interpretare argomenti effettuando comparazioni e valutazioni anche complesse, utilizzando adeguati modelli. Utilizza i linguaggi specifici con proprietà. Sa interpretare argomenti effettuando comparazioni e valutazioni anche complesse, utilizzando adeguati modelli. Utilizza i linguaggi specifici con proprietà e sicurezza CRITERI PER L ATTRIBUZIONE DEL VOTO DI COMPORTAMENTO Il comportamento degli studenti, valutato dal Consiglio di Classe, concorrerà alla valutazione complessiva dello studente e, ai sensi del D.L. 1/9/2008, determinerà, se insufficiente, la non ammissione alla classe successiva o la non ammissione agli Esami di Stato. Il voto di condotta verrà attribuito dall intero Consiglio di Classe, su proposta del Coordinatore, durante gli scrutini, in base alla seguente griglia di valutazione: 129

130 VOTO GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA CONDOTTA INDICATORI Frequenza: assidua rari ritardi o uscite anticipate per validi motivi Comportamento: corretto, propositivo, collaborativo, costruttivo Partecipazione: attenta, responsabile, collaborativa, critica Interazione: corretta ed equilibrata con compagni, docenti e personale ATA Impegno: notevole Profitto: media dei voti uguale o maggiore di 8 Sanzioni disciplinari: nessuna Frequenza: assidua rari ritardi o uscite anticipate per validi motivi Comportamento: corretto, responsabile Partecipazione: attenta, responsabile, collaborativa, critica Interazione: corretta ed equilibrata con compagni, docenti e personale ATA Impegno: assiduo e regolare Profitto: media dei voti uguale o maggiore di 7 Sanzioni disciplinari: nessuna Frequenza: assenze, ritardi e uscite anticipate non eccessivi Comportamento: corretto, rispettoso delle regole, abbastanza responsabile Partecipazione: attenta, responsabile, Interazione: corretta ed equilibrata con compagni, docenti e personale ATA Impegno: assiduo e regolare Profitto: soddisfacente Sanzioni disciplinari: non più di una nota disciplinare Frequenza: assenze, ritardi e uscite anticipate considerevoli Comportamento: non sempre corretto e rispettoso delle regole Partecipazione: recettiva, sollecitata Interazione: abbastanza corretta ed equilibrata con compagni, docenti e personale ATA Impegno: non sempre assiduo e regolare Profitto: positivo Sanzioni disciplinari: qualche nota disciplinare Frequenza: assenze, ritardi e uscite anticipate frequenti Comportamento: poco controllato, non sempre corretto Partecipazione: selettiva, recettiva, passiva, dispersiva, saltuaria. Interazione: non sempre corretta ed equilibrata con compagni, docenti e personale ATA Impegno: accettabile, selettivo, limitato, incostante Profitto: sufficiente Sanzioni disciplinari: molte note disciplinari, sanzioni disciplinari (sospensione) con successivo ravvedimento Il voto sarà assegnato in presenza della maggior parte dei relativi indicatori; eventuali casi particolari saranno valutati dai C.d.C. 130

131 I voti al di sotto del 6 potranno essere deliberati dal Consiglio di Classe in presenza di comportamenti di particolare e oggettiva gravità (DM n.5 del 16 gennaio 2009 art 4, comma 1 dell allievo che abbiano determinato l irrogazione di sanzioni disciplinari con l allontanamento temporaneo dalla comunità scolastica per periodi superiori a quindici giorni, nel caso in cui lo studente successivamente all irrogazione delle sanzioni di natura educativa e riparatoria previste dal sistema disciplinare, non abbia dimostrato apprezzabili e concreti cambiamenti nel comportamento, tali da evidenziare un sufficiente livello di miglioramento nel suo percorso di crescita e di maturazione (DM n.5 del 16 gennaio 2009 art 4, comma 2b). 131

132 CRITERI GENERALI PER L AMMISSIONE ALLA CLASSE SUCCESSIVA Fermo restando la competenza del Consiglio di classe sulla valutazione degli alunni, il collegio dei docenti dell IIS De Filippis Prestia ha individuato i seguenti criteri generali per l ammissione dell alunno/alunna alla classe successiva ovvero per la sospensione del giudizio o la non ammissione alla classe successiva: E promosso/a l alunno/a che dimostra d aver acquisito i contenuti essenziali delle discipline e di poter quindi proseguire con profitto gli studi nella classe successiva. In considerazione di elementi di valutazione quali la situazione di partenza, l impegno profuso, l assiduità nella frequenza, la frequenza dei corsi di recupero, eventuali situazioni negative familiari e/o sociali, ecc., i consigli di classe valuteranno la possibilità di elevare alla sufficienza una o al massimo due insufficienze non gravi. Lo stesso numero di insufficienze non gravi può essere elevato alla sufficienza per far rientrare l alunno nella casistica delle situazioni di sospensione del giudizio sotto descritte. Per l alunno che riporta insufficienze gravi, per un massimo di tre discipline, si può decidere la sospensione del giudizio se il consiglio di classe, considerata la personalità e le capacità, ritiene che lo studente possa recuperare le carenze attraverso gli interventi di recupero estivi attivati dalla Scuola e attraverso lo studio individuale. La stessa decisione può essere adottata dal Consiglio di classe per gli alunni che riportino una insufficienza gravissima in una sola disciplina + non più di una insufficienza grave in un altra disciplina + non più di una insufficienza lieve in una sola disciplina. La stessa decisione può essere adottata dal Consiglio di classe anche in presenza di sole 3 insufficienze non gravi. Non è promosso l alunno che, trovandosi in una situazione di profitto più grave di quelle precedentemente descritte, non può, a giudizio del consiglio di classe, recuperare le sue lacune attraverso i corsi di recupero estivi e lo studio individuale e perciò non può frequentare con profitto la classe successiva. Non può essere ammesso alla classe successiva l alunno che riporti un voto di condotta inferiore al 6; Non potrà essere ammesso alla classe successiva un allievo con anche un solo voto NC (non classificato). CRITERI DEROGA ASSENZE PER VALIDITÀ ANNO SCOLASTICO. In base alla circolare del MIUR n. 20 Prot. n del 4 Marzo 2011 con oggetto: validità dell anno scolastico per la valutazione degli alunni nella scuola secondaria di primo e secondo grado - Artt.2 e 14 DPR 122/2009, la scuola applica, per gli studenti di tutte le classi, la disposizione sulla validità dell anno scolastico di cui all articolo 14,comma 7 del Regolamento di coordinamento delle norme per la valutazione degli alunni di cui al.dpr 22 giugno 2009, n.122. Tale disposizione prevede.ai fini della validità dell anno scolastico,compreso quello relativo all ultimo anno di corso, per procedere alla valutazione finale di ciascuno studente, è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell orario annuale personalizzato. La ratio di tale norma sta nell incentivare gli studenti al massimo impegno di presenza a scuola, così da consentire agli insegnanti di disporre della maggior quantità possibile di elementi per la valutazione degli apprendimenti e del comportamento. Deroghe al limite minino di frequenza sono consentite purché non sia pregiudicata la possibilità della valutazione degli alunni. La normativa in esame, 132

133 come base di riferimento per la determinazione del limite minimo di presenza, stabilisce che il monte ore annuale delle lezioni,deve intendesi come orario complessivo di tutte le discipline e non nella quota oraria annuale di ciascuna disciplina. L articolo 14, comma 7 del Regolamento prevede che le istituzione scolastiche possono stabilire, per casi eccezionali,motivate e straordinarie deroghe al suddetto limite ( dei tre quarti di presenza del monte ore annuale). Tale deroga è prevista per assenze documentate, a condizione che tali assenze non pregiudichino, a giudizio del consiglio di classe, la possibilità di procedere alla valutazione degli alunni interessati. Tali deroghe devono essere per casi eccezionali, certi e documentati. E compito del Consiglio di classe verificare, nel rispetto dei criteri definiti dal collegio dei docenti, se il singolo allievo abbia superato il limite massimo consentito di assenze e se tali assenze, pur rientrando nelle deroghe previste dal collegio dei docenti, impediscano, comunque di procedere alla fase valutativa,considerata la non sufficiente permanenza del rapporto educativo.; Deroghe previste dal collegio dei docenti: motivi di salute adeguatamente documentati - terapie e/o cure programmate; - malattie croniche certificate ; - donazioni di sangue; - degenze post operatorie documentate ; - partecipazione ad attività sportive e agonistiche organizzate da federazioni riconosciute dal C.O.N.I. ; - per gli alunni diversamente abili, mancata frequenza dovuta all handicap o anche allo svantaggio socio-ambientale; - impedimenti per motivi non dipendenti dalla volontà del soggetto, cause di forza maggiore (scioperi trasporti, scioperi docenti, ) ; - per gli alunni immigrati, motivi di lavoro o di religione che costringono le famiglie a rientri temporanei nei paesi di origine; Per gli alunni che partecipano a stage o tirocini aziendali è previsto il conteggio, ai fini della determinazione delle ore di presenza, delle ore di impegno giornaliere superiori all orario di lezione. Le ore scolastiche svolte in specifici Progetti POF, in maniera aggiuntiva rispetto alle ore di lezione curriculare e debitamente certificate dal docente referente (lezioni e laboratori differiti), possono costituire un bonus per lo studente da portare in riduzione dalle assenze legate alle materie di riferimento; Per il corso serale, in aggiunta agli elementi sopra indicati, si potrà tener conto anche di eventuali gravi esigenze di famiglia o di lavoro regolarmente documentate. CRITERI PER L ATTRIBUZIONE DEL CREDITO SCOLASTICO Ferma restando la competenza dei consigli di classe nell attribuzione del credito scolastico, derogando, in casi particolari da quanto schematicamente previsto nelle tabelle, il collegio dei docenti dell IIS De Flippis Prestia ha individuato dei criteri guida per l attribuzione del credito scolastico agli studenti delle classi terze, quarte e quinte. Gli stessi sono illustrati nelle schede allegate al presente documento. 133

134 PERCORSI DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO La legge 107/2015 prevede obbligatoriamente che gli studenti, a partire dal terzo anno, svolgano un percorso di alternanza scuola-lavoro di 400 ore per gli istituti tecnici e professionali e 200 ore per i licei. L alternanza si realizza con attività dentro la scuola o fuori dalla scuola. Nel primo caso, si tratta di orientamento, incontri formativi con esperti esterni, insegnamenti di istruzione generale in preparazione all attività di stage. Le attività fuori dalla scuola consistono in stages presso le strutture ospitanti e la formazione in aula. Sono previste diverse figure di operatori della didattica: tutor aziendali, docenti che seguono l attività in aula, docenti incaricati del rapporto con le strutture ospitanti/aziende, i consulenti esterni. L istituzione scolastica o formativa, con la collaborazione del tutor esterno designato dalla struttura ospitante/azienda, valuta il percorso di alternanza effettuato e provvede a certificare le competenze acquisite dagli studenti nel percorso. Le competenze acquisite costituiscono credito sia ai fini della prosecuzione del percorso scolastico o formativo per il conseguimento del diploma, sia per gli eventuali passaggi tra i sistemi ivi compresa l'eventuale transizione nei percorsi di apprendistato. Al termine del percorso, quindi, vengono rilasciati attestati di frequenza, certificati di competenze e crediti. Con l entrata in vigore della legge 107/2015, l alternanza scuola-lavoro diventa, anche nella nostra scuola parte integrante dell offerta formativa. MOTIVAZIONE Sia l IPSSCTSP che L IPSIA hanno realizzato, negli anni, diverse iniziative di stage, tirocini progetti innovativi di Alternanza Scuola-Lavoro a scopo formativo e di orientamento, stipulando convenzioni con Aziende del territorio. Questi Progetti, aventi finalità professionalizzanti hanno dato agli allievi la possibilità di frequentare le Aziende per svolgervi un periodo di stage a scopo cognitivo del mondo del lavoro (compreso l uso delle apparecchiature), rispondendo alla loro 134

135 esigenza di conoscere l ambiente lavorativo con il quale dovranno rapportarsi e nel quale dovranno sapersi orientare per poter realizzare il proprio futuro. La motivazione principale dei percorsi formativi che si intendono attuare consiste nella volontà di promuovere nei giovani lo spirito aziendale, al fine di coniugare il sapere con il saper fare, e di fornire loro le competenze necessarie per poter, al termine, del percorso di istruzione, essere orientati verso una attività lavorativa che fornisca buone possibilità di riuscita. Le attività di stage dovranno quindi consentire agli alunni di: sviluppare attitudini mentali rivolte alla soluzione dei problemi ed alla valutazione di esperienze di processo, superare la tradizionale logica dell attività pratica legata semplicemente alla dimostrazione concreta di principi teorici, al fine di contribuire ad incoraggiare lo spirito imprenditoriale, favorire la carriera imprenditoriale e le capacità professionali. In particolare,si intende realizzare un offerta formativa finalizzata a dare una risposta alle esigenze concrete del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale tenendo, anche, nella opportuna considerazione il contesto nazionale ed internazionale. Il percorso affronta l esperienza dell Alternanza scuola-lavoro con le finalità di: Allargare e qualificare l offerta formativa (come specificato nel POF/PTOF di Istituto); Offrire agli allievi una esperienza in grado di potenziare le loro conoscenze, capacità e competenze; A tal fine si prevede di : 1. attivare un percorso di orientamento al lavoro inserito a pieno titolo nel curricolo scolastico 2. rinforzare i moduli di orientamento-formazione in aula con momenti di alternanza in azienda 3. realizzare un collegamento organico del sistema dell istruzione e della formazione con il mondo del lavoro e la società civile 4. Aiutare gli allievi a riflettere sulla relazione tra professionalità e contesto lavorativo in cui viene esercitata OBIETTIVI attuare finalità di apprendimento flessibili ma equivalenti a quelle tradizionali che colleghino i due mondi formativi: scuola e azienda; arricchire la formazione acquisita nei percorsi scolastici con competenze spendibili nel mondo del lavoro; favorire l orientamento dei giovani per valorizzare le vocazioni personali, gli interessi e gli stili di apprendimento: creare un occasione di confronto tra le nozioni apprese con lo studio delle discipline scolastiche e l esperienza lavorativa; sviluppare la capacità di trasformare in teoria quanto appreso nell esperienza lavorativa; portare a conoscenza delle aziende i percorsi formativi attuati dalla scuola; realizzare un organico collegamento tra scuola e mondo del lavoro; 135

136 correlare l offerta formativa allo sviluppo sociale ed economico del territorio; rafforzare nelle alunne e negli alunni l autostima e la capacità di progettare il proprio futuro; sviluppare e favorire la socializzazione in un ambiente nuovo; favorire la comunicazione con persone che rivestono ruoli diversi all interno della società e del mondo del lavoro; promuovere un atteggiamento critico e autocritico rispetto alle diverse situazioni di apprendimento; promuovere il senso di responsabilità rafforzare il rispetto delle regole; favorire la motivazione e la rimotivazione allo studio; sviluppare le principali caratteristiche e le dinamiche che sono alla base del lavoro in azienda (fare squadra, relazioni interpersonali, rapporti gerarchici, fattori che determinano il successo); rendere gli studenti consapevoli che la propria realizzazione nel mondo del lavoro è legata anche alle conoscenze, alle competenze e alle capacità acquisite durante il percorso scolastico; orientare i giovani così da facilitarne le successive scelte. RISULTATI ATTESI Al termine dell attività prevista dal percorso di alternanza scuola-lavoro sono attesi, per ciascuno degli studenti che vi hanno partecipato, i seguenti risultati: una diversa comprensione della differenza esistente tra l apprendimento scolastico delle nozioni connesse alla dimensione organizzativa dell impresa e l esercizio delle attività che questa organizzazione prevede nel reale contesto lavorativo, superando il tradizionale distacco tra la teoria (il pensare) e la pratica (il fare); la crescita dell auto-stima dello studente e la conseguente acquisizione di un atteggiamento positivo e di una maggiore motivazione nei confronti del percorso scolastico più complessivo in conseguenza di un diverso modo di apprendere, capace di valorizzare il suo apporto individuale in un processo di valutazione che vede coinvolte figure diverse, con strumenti diversi da quelli tradizionalmente adottati nell istituzione scolastica; la progressiva acquisizione delle competenze formali e non formali che andranno ad arricchire la figura professionale corrispondente a quella attestata dalla qualifica ottenuta al termine del ciclo formativo; la capacità di orientarsi correttamente nei percorsi connessi con lo sviluppo del proprio progetto di vita, avendo a disposizione maggiori strumenti per le scelte connesse all alternativa tra la prosecuzione degli studi ovvero l accesso al mondo del lavoro, forte di una esperienza maturata, spendibile anche in termini di curriculum vitae; 136

137 FASI E ARTICOLAZIONE DEL PERCORS0 1ª FASE: ANALISI DEI FABBISOGNI FORMATIVI DEGLI STUDENTI Si identificano, in base alle indicazioni nazionali per l istruzione, gli obiettivi specifici di apprendimento (OSA) e le abilità disciplinari. In tale contesto si progettano le UA che comprendono le azioni da svolgere a scuola (aula e laboratorio) e le azioni da svolgere nei luoghi di lavoro. 2ªFASE: RICERCA DELLE AZIENDE a) Indagine presso la camera di commercio per individuare, all interno del registro, le imprese e gli enti pubblici e privati disponibili all attivazione dei precorsi di alternanza scuola-lavoro con le quali stipulare apposite convenzioni. b) Analisi delle risorse del contesto territoriale vibonese, nei settori del commercio, del sociale, odontotecnico, meccanico e elettrico. Mappatura delle aziende presenti nel territorio e delle loro specificità ed esigenze, raccogliendo dati relativi al settore di appartenenza, all organizzazione aziendale e alle potenzialità nell accoglimento degli studenti. Purtroppo,allo stato attuale nel registro delle Imprese della Camera di commercio di Vibo Valentia non risultano iscritte aziende di settore. Inoltre Il comparto vibonese è caratterizzato oggi da realtà aziendali medio-piccole, in cui è difficile individuare personale specifico dedicato all attività di progettazione e tutoring: si tratta quindi di interlocutori non sempre validi per la scuola. 3ªFASE: FASE OPERATIVA. PROGETTAZIONE DELL ATTIVITÀ DI ALTERNANZA selezionare le aziende e concordare i ruoli che ricopriranno gli studenti; strutturazione di un percorso formativo personalizzato in azienda, sulla base degli Obiettivi Formativi prima identificati; incontri tutor scolastico/studente, tutor scolastico/tutor aziendale, tutor aziendale/studente; redigere la convenzione tra scuola e azienda; proporre un percorso formativo mirato sia alla conoscenza d insieme dell azienda, sia all orientamento dello studente al settore specifico o alla figura professionale a cui si vuole indirizzare; definire la documentazione/valutazione che dovrà produrre l allievo, il tutor aziendale, il tutor scolastico, attraverso indicatori di efficienza; definizione del credito scolastico. 137

138 4ª FASE: REALIZZAZIONE DELLE ATTIVITA DI ALTERNANZA Realizzazione di percorsi formativi relativi a : Normative in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, (come previsto dalla legge 170/15 c. 38 Normative di sicurezza, igiene. Terminologie tecniche di settore. Processi e cicli di lavoro e produzione. Caratteristiche e proprietà di materiali ed attrezzature indispensabili in fase esecutiva. Organizzazione aziendale Realizzazione di percorsi di stage lavorativo: Incontro con titolari delle aziende selezionate Presentazione del contesto lavorativo nel quale gli alunni svolgeranno periodo di stage Attività di stage in situazione di full immersion Contatti continui con i tutors; diario di bordo ; incontri con le famiglie; Incontri di feed-back sull esperienza realizzata, con il coinvolgimento anche dei docenti delle altre discipline di indirizzo e del docente di Italiano per la stesura della relazione finale. STRUTTURA ORGANIZZATIVA CLASSI III - IV Ore di preparazione (in aula dl nr. 77/2005) Ore in azienda Ore di feedback/ approfondimento Durata totale in ore ore STRUTTURA ORGANIZZATIVA CLASSI V Ore di preparazione (in aula dl nr. 77/2005) Ore in azienda Ore di feedback/ approfondimento Durata totale in ore ore

139 Abilita comuni a tutti gli indirizzi Con il termine abilità si intende la capacità di compiere in modo efficiente qualcosa a diversi livelli di complessità, dalle più semplici sequenze di procedure, alle più complesse azioni richiedenti cultura e formazione specifica. Lo studente inserito nel progetto alternanza, sarà chiamato a: Utilizzare indicazioni di appoggio (documenti, procedure, protocolli, etc.) e/o istruzioni per predisporre le diverse attività. Applicare modalità di pianificazione e organizzazione delle attività nel rispetto delle norme di sicurezza, igiene e salvaguardia ambientale specifiche di settore. Adottare procedure di monitoraggio e verifica della conformità delle attività a supporto del miglioramento continuo degli standard di risultato Modalità di accertamento delle competenze Test di verifica con valutazione da parte sia del tutor scolastico che del tutor aziendale Relazione finale con valutazione del tutor e autovalutazione dei corsisti Somministrazione di questionari a risposta multipla. Si prevede al termine dell attività il rilascio di una dichiarazione delle competenze acquisite nel progetto che costituisca credito sia scolastico che per l inserimento lavorativo, sottoscritta dai partners del progetto all interno delle certificazioni rilasciate dalla scuola Verranno attivati momenti di raccordo fra tutor aziendale e scolastico al fine di condividere le buone prassi individuate, di confrontarsi sulle criticità e sulle soluzioni per superarle, sulle modalità di valutazione delle conoscenze e competenze acquisite dagli allievi. La valutazione formativa verrà effettuata dai Tutor scolastico ed aziendale in collaborazione attraverso la stesura di Griglie di valutazione, aziendale; di autovalutazione dell allievo; griglie di valutazione sull esperienza in azienda e stesura di un registro attività personale Il tutor aziendale verrà, pertanto, ad assumere un ruolo importante, poiché dovrà valutare l esperienza in termini di competenze acquisite Modalità di certificazione delle competenze La certificazione delle competenze è subordinata alla frequenza dell'attività formativa pari o superiore all'80% del monte ore complessivo. Nella scheda di certificazione vi sono richiamati gli elementi essenziali delle competenze acquisite attraverso le attività svolte dallo studente. La certificazione delle competenze rientreranno a tutti gli effetti nel curricolo del singolo studente in particolar modo nelle discipline professionali. 139

140 Modalità e strumenti per il monitoraggio interno: Il monitoraggio del progetto sarà effettuato utilizzando il seguente schema Che cosa si monitora Chi lo fa Come Quando Collaborazione con i tutors esterni e con le imprese Prestazione delle alunne e degli alunni nelle lezioni d aula Prestazione delle alunne e degli alunni nel percorso in azienda Referente di progetto Tutor aziendali Tutor interni Docenti coinvolti Esperti esterni Consiglio di classe Tutor scolastici Consiglio di classe Tutor aziendali Raccogliendo dati attraverso schede di rilevazione, mantenendo costanti contatti tra i tutor aziendali e scolastici. Effettuando verifiche di fine modulo e raccogliendo i dati in un certificato delle competenze /conoscenze acquisite con indicazione del livello Attraverso la compilazione quotidiana del diario di bordo da parte dell alunno/a, la compilazione di una griglia di valutazione a fine periodo da parte del tutor aziendale Collaborazione con gli esperti ed esterni Referente del progetto Docenti coinvolti Esperti esterni Attraverso la compilazione al termine di ciascun modulo di schede per la rilevazione del grado di soddisfazione degli esperti, degli alunni/e Rispetto dei tempi Referente del progetto Utilizzando per ogni fase una check list degli impegni e tenendo costantemente presente la scansione temporale Modalità e strumenti per le verifiche, la valutazione dell esperienza e degli apprendimenti, la certificazione delle competenze: L équipe di lavoro che seguirà il progetto sarà, pertanto, responsabilizzata in ordine alla valutazione dei percorsi formativi intrapresi dagli studenti della classe coinvolta, anche attraverso il contatto con i docenti delle discipline collegate, provvedendo all aggiornamento di un portfolio relativo a ciascuno studente, utile ai fini della valutazione finale dell esperienza e dell apprendimento. Il processo di valutazione verrà svolto, naturalmente, nella sequenza di 140

141 - valutazione iniziale, relativa alla fase di avviamento del progetto e relativa agli aspetti propri della progettazione, delle risorse disponibili, dell esistenza dei prerequisiti da parte degli studenti, ecc.; - valutazione intermedia, di tipo formativo, connessa con il percorso di studio e lavoro dello studente; - valutazione finale, di tipo sommativo, connessa anche a specifiche prove finali, La partecipazione con esito positivo al percorso di alternanza scuola-lavoro consentirà allo studente di usufruire dei crediti formativi per l esame di Stato. Elemento centrale della valutazione sarà quello della valutazione svolta in itinere, su più livelli, basandosi sul monitoraggio continuo delle attività svolte dal singolo allievo. L IMPRESA FORMATIVA SIMULATA Quanto sopra esposto presuppone la disponibilità, da parte della scuola, delle risorse finanziarie sufficienti per la realizzazione dei percorsi, nonché una sufficiente disponibilità di imprese ed Enti del territorio. Qualora questi due elementi dovessero mancare, la scuola, per assicurare agli studenti lo svolgimento delle attività di alternanza, si ripropone di far ricorso, in tutto o in parte, a percorsi di IFS (Impresa Formativa Simulata), pienamente riconosciuta nella legge 107/2015 come efficace modalità di svolgimento dei percorsi di alternanza. Peraltro, inserire nel modello di alternanza scuola lavoro della scuola segmenti di IFS consente di avvalersi di una metodologia didattica che utilizza in modo naturale il problem solving, il learning by doing, il cooperative learning ed il role playing, costituendo un valido strumento per l acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro che non sempre è possibile acquisire solo con le attività di stage aziendale. Nei percorsi di IFS si tratta infatti di simulare, con l aiuto di una piattaforma on line, un attività di mercato in rete (ecommerce), facendo riferimento ad un azienda reale (azienda tutor o madrina) che costituisce il modello di riferimento da emulare in ogni fase o ciclo di vita aziendale, secondo la Griglia dell IFS contenuta nella Guida operativa del MIUR. La Scuola, già centro provinciale di riferimento per l IFS nel passato, ha assunto attualmente il ruolo di polo regionale per le attività di alternanza realizzate con l ausilio della piattaforma CONFAO, che è stata rinnovata e potenziata per adeguarla alle nuove esigenze formative dettate dalla normativa. 141

142 PROGETTI EXTRACURRICOLARI Di seguito si elencano i titoli e una brevissima descrizione dei progetti extracurricolari che si intendono realizzare nel triennio, fermo restando che ad essi se ne potranno aggiungere altri nei prossimi anni scolastici. I progetti inclusi in questo piano sono stati ritenuti, da parte del collegio dei docenti, coerenti con i traguardi che la scuola si è posta sulla base delle criticità emerse nel Rapporto di autovalutazione. In particolare, sono stati inseriti nel Piano quelle iniziative che mirano allo sviluppo delle competenze linguistiche e logico- matematiche degli allievi, nonché quelli mirati allo sviluppo di competenze chiave e di cittadinanza. Alcuni progetti sono stati proposti da soggetti esterni alla scuola a seguito dei contatti intrapresi dal DS e mirati a coinvolgere il territorio nell elaborazione del PTOF; quelli interni, invece, prima di essere discussi e approvati dal collegio dei docenti, sono stati concordati nell ambito dei dipartimenti disciplinari e di asse. Per ogni progetto è stata compilata una scheda contenente gli obiettivi, le attività, i tempi, le modalità di monitoraggio e valutazione, il piano finanziario, ecc. PROGETTI PROPOSTI DAI DIPARTIMENTI DISCIPLINARI E DI ASSE: INTEGRAZIONE E SOCIALIZZAZIONE ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI La scuola intende realizzare, per ciascun anno scolastico di riferimento del piano, un progetto rivolto agli alunni disabili che frequentano la nostra scuola con lo scopo di favorirne la socializzazione e l integrazione sociale e di svilupparne le capacità creative e comunicative attraverso la realizzazione di una serie di attività trasversali finalizzate alla realizzazione della GIORNATA DEL DISABILE. GIONALINO ON LINE E CARTACEO Il progetto prevede la costituzione di una redazione nell ambito della quale gli studenti vengano spinti al lavoro di gruppo e alla discussione delle tematiche su cui impostare la stesura degli articoli, al fine di stimolare lo spirito critico e di osservazione della realtà circostante. Si intende così sviluppare le capacità di sintesi e di elaborazione dei testi Riunioni redazione: gli alunni, con i docenti di riferimento si riuniranno una volta al mese per decidere l impostazione dei giornali per poi continuare il lavoro online attraverso o videoconferenze. La redazione sarà articolata come l organizzazione attuale dei giornali con direzione, copy media, ecc. Giornale cartaceo: la redazione si occuperà di produrre almeno un giornale cartaceo ogni due mesi e di pubblicarlo in PDF. Almeno un giornale all anno sarà stampato in formato A/3 142

143 Giornale online: la redazione, oltre a pubblicare il giornale cartaceo in forma PdF, pubblicherà gli articoli sul giornalino on line ProfessionalMente, realizzato in collaborazione con Alboscuole, con il quale la Scuola ha già ottenuto diversi riconoscimenti. UN SORRISO Destinatari: studenti della classe VO indirizzo odontotecnico Il progetto è finalizzato a far comprendere agli alunni la reale utilità e funzionalità di un manufatto protesico. Le attività del progetto saranno finalizzate alla realizzazione di una protesi mobile completa che verrà destinata ad un paziente bisognoso, indicato da una parrocchia di Vibo Valentia RI-PRESI NELLA RETE Destinatari: classi quarte e quinte Il progetto vuole, attraverso la fotografia, educare gli studenti a guardare il mondo da nuovi punti di vista, ad osservare con occhi diversi, per imparare le varie sfumature di ciò che ci circonda e superare quindi forme di stereotipi e pregiudizi. Le attività saranno finalizzate alla realizzazione di una Mostra fotografica. INSIEME PER SALVARE IL PIANETA Destinatari: alunni delle classi terze della scuola media Buccarelli/Garibaldi di Vibo Valentia e alunne delle classi ID e II D dell Istituto (indirizzo Produzioni tessili e sartoriali). Il progetto vuole promuovere la conoscenza delle problematiche legate ai rifiuti e al riciclaggio dei materiali, ottenere atteggiamenti corretti rispetto allo smaltimento dei rifiuti, alla riduzione dei consumi energetici e al risparmio delle risorse naturali del pianeta. Le attività del progetto saranno finalizzate alla realizzazione di abiti confezionati con materiale di riciclo e manufatti artigianali. PEER EDUCATION: UNA SCUOLA PER TUTTI Destinatari : alunni stranieri e svantaggiati di tutte le classi dell Istituto Il progetto ha come finalità l introduzione nella scuola del metodo educativo della peer education, al fine di facilitare i processi di apprendimento agli studenti immigrati e/o svantaggiati, di favorire l inclusione sociale, contrastare le discriminazioni, rafforzare l integrazione e la conoscenza reciproca, sviluppare il senso di appartenenza all istituzione scolastica e alla comunità. CRESCERE INSIEME TRA DIFFERENZE E IDENTITA Destinatari : tutte le classi in cui sono presenti alunni non italiani Il progetto, la cui prima fase è stata attuata nell a.s. 2014/15, ha permesso all Istituto di entrare nella rete di scuole UNESCO e di fregiarsi del relativo logo. Esso si prefigge di favorire l integrazione tra gli studenti attraverso la reciproca conoscenza delle culture di appartenenza per la formazione di una coscienza civile, rispettosa dei principi fondamentali della convivenza fra persone di diversa provenienza. 143

144 PROGETTI PROPOSTI DA SOGGETTI ESTERNI FISCO E SCUOLA. Destinatari: studenti di terza, quarta e quinta dell indirizzo aziendale L iniziativa, promossa dall Agenzia delle Entrate in collaborazione con il MIUR è finalizzata a diffondere nelle scuole la cultura della legalità fiscale e fornire alle nuove generazioni di studenti le conoscenze e gli strumenti necessari per comprendere e relazionarsi con il mondo della fiscalità, così da diventare dei buoni contribuenti di domani. FICTION MOVIMENTI Destinatari: studenti delle classi quarte e quinte Il progetto, proposto dal Politecnico internazionale Scienza et Ars di Vibo Valentia, attraverso la realizzazione di una fiction in cui studenti di diverse scuole di Vibo raccontano se stessi e la loro vita scolastica, ha lo scopo di favorire una corretta informazione sulle proposte formative in ogni istituto; valorizzare il lavoro individuale e collettivo, incentivare il superamento dei limiti, inibizioni, paure, acquisendo sicurezza mediante l autocontrollo, la disciplina, la percezione del sé e degli altri, la capacità di ascolto e l autocritica grazie alla recitazione in presenza di telecamere e microfoni; acquisire delle competenze tecniche nell ambito della fotografia, dell uso delle telecamere, il gusto del bello e delle proporzioni, le regole di base per la registrazione audio e video e la gestione del prodotto in fase di montaggio e post-produzione. TROPEA FESTIVAL LEGGERE E SCRIVERE Destinatari: tutti gli alunni della scuola Nel prossimo triennio la scuola intende partecipare alla manifestazione culturale del Tropea Festival. Si tratta di una serie di eventi culturali ed artistici che si svolgeranno nel mese di ottobre a Vibo Valentia, presso Palazzo gagliardi (presentazione di libri, mostre artistiche, dibattiti, ecc.). La scuola ha accolto la richiesta di collaborazione della Direzione del Tropea Festival sia per quanto riguarda la presenza degli studenti agli incontri, sia fornendo hostess e steward per il servizio di accoglienza. IL PASSAPORTO DEL VOLONTARIO - La solidarietà a scuola. Destinatari: tutti gli studenti delle quinte classi Il progetto, proposto dal Centro Servizi per il Volontariato di Vibo Valentia, prevede il coinvolgimento delle classi quinte. Gli studenti saranno invitati a riflettere sulla solidarietà, sulla cittadinanza attiva e sul ruolo che essi potranno svolgere nella comunità di appartenenza attraverso esperienze dirette di volontariato. Il passaporto del Volontario, fornito dal CSV, è un documento composto da tre parti. Ogni parte è pensata per la tipologia di studente a cui si rivolge e servirà a raccogliere e mettere in evidenza le diverse esperienze che i giovani avranno sperimentato durante il percorso scolastico e di vita. Il documento servirà anche a certificare le competenze di cittadinanza attiva valide per l acquisizione di crediti formativi. Soggetti coinvolti sono gli operatori del CSV, l insegnante referente dell istituto, gli studenti e le associazioni. 144

145 EDUCAZIONE FINANZIARIA Destinatari: studenti del quarto anno La scuola ha aderito al progetto di Educazione Finanziaria proposto dall Associazione Nazionale per lo studio (ANSPC) in virtù di un protocollo d intesa sottoscritto con il MIUR, per sostenere l alfabetizzazione finanziaria e la sensibilizzazione dei giovani alle problematiche del sistema del credito. Il progetto viene svolto a livello nazionale, è destinato alle classi IV ed è finalizzato a rendere i giovani cittadini coscienti dell importanza che gli strumenti finanziari e le scelte in tali materie hanno nella quotidianità e nel lungo periodo; promuovere una cultura del credito e della finanza come strumento di maturazione e di crescita, al servizio dei cittadini e dei giovani; orientare i giovani nell utilizzo consapevole delle proprie risorse finanziarie ; insegnare ad agire in modo autonomo e responsabile; far comprendere la rilevanza e le conseguenze derivanti dalle scelte fatte sul proprio futuro e come esse possano influire sulla comunità. Il progetto è coerente con le priorità individuate nel RAV, soprattutto in relazione al miglioramento delle competenze chiave di cittadinanza degli studenti. GIORNATA DI ORIENTAMENTO GRATUITO La scuola ha aderito alla proposta dell UNLAB (United Nations Laboratory) relativa all organizzazione una giornata di orientamento dal titolo Una finestra sulle Organizzazioni delle Nazioni Unite ed i Models United Nations. Gli studenti partecipanti assisteranno ad una relazione sulla storia e sulla struttura dell ONU, parteciperanno a simulazioni dell Assemblea Generale delle Nazioni Unite, indosseranno i panni di ambasciatori e diplomatici. La partecipazione, consacrata da un attestato finale, permetterà di presentare domanda per Internship presso agenzie ONU. Il progetto è coerente con le priorità individuate nel RAV, soprattutto in relazione al miglioramento delle competenze chiave di cittadinanza degli studenti. 145

146 PROGETTI IN RETE CON ALTRI ISTITUTI GIA AUTORIZZATI PROGETTO LETTURA E NUOVE TECNOLOGIE La scuola ha aderito al progetto proposto dalla rete scolastica formata dall I.I.S. Pezzullo - Cosenza ( scuola capofila), dal L.S. A. Volta - Reggio Calabria, dal L.S. Filolao - Crotone, Liceo classico P. Galluppi - Catanzaro, che si propone di favorire lo sviluppo delle competenze sociali ed interculturali degli studenti del biennio della scuola secondaria di II grado, migliorare l apprendimento e la comprensione della lettura attraverso ambienti multimediali e inoltre di verificare se e come cambiano le strategie di apprendimento, la motivazione, l efficacia e l autostima personale attraverso l utilizzo delle tecnologie digitali. PIANO DIGITALE E RETE DI SCUOLE D.M. 762/2013; La scuola ha aderito alla rete regionale per la formazione dei docenti sulle nuove tecnologie applicate alla didattica, promossa dal Liceo Scientifico-linguistico Pitagora di Rende (CS), a seguito del D.D.G. n.41 del 12 dicembre 2014 con il quale il MIUR ha pubblicato l elenco degli istituti capofila delle reti regionali. Con tale adesione l istituto si impegna a: collaborare con il Liceo Scientifico-Linguistico Pitagora di Rende (CS), Scuola capofila della rete, per la definizione e realizzazione del piano formativo digitale regionale; disciplinare gli impegni reciproci indicati in fase di candidatura, specificando il ruolo, le attività e le risorse finanziarie previste per i singoli partner; realizzare le attività di propria competenza, nel rispetto dei criteri dell avviso pubblico di riferimento e delle modalità previste nel formulario di progetto, assicurare un utilizzo dei fondi coerente con quanto stabilito dall Avviso; assicurare, ciascuno per la parte di propria competenza, la sottoscrizione degli impegni previsti nella presente intesa. PROGETTO FORMAZIONE ANIMATORI PIANO DIGITALE E ADESIONE RETE DI SCUOLE; La scuola ha aderito alla Rete Regionale di Scuole Regionale - azione #28 del PNSD- Regione Calabria, di cui è capofila il Liceo Linguistico P. Metastasio di Scalea, per la formazione dei docenti Animatori digitali. In particolare la nostra scuola curerà la formazione per l ambito provinciale di Vibo Valentia, nel ruolo di capofila della rete provinciale costituita all uopo alla quale hanno aderito l I.I.S. Morelli-Colao e l I.I.S. ITG-ITI di Vibo Valentia. IMPLE MENTAZIONE DEL S.N.V. La scuola ha costituito un accordo di Rete per i progetti previsti dal DM 435 art.25 lett.a, finalizzati all implementazione del SNV, con particolare riferimento alla progettazione e all attuazione dei Piani di Miglioramento. Scuola capofila è l I.I.S. I.T.G. e I.T.I. (VV) e le 146

147 altre scuole in rete sono l I.P.S.A.R. (VV), l I.C. Briatico(VV), la Scuola Media Statale Garibaldi-Buccarelli(VV), l I.C. Laureana Galatro Feroleto (RC), la Scuola primaria Agazzi (VV). La Rete si propone i seguenti obiettivi: a) Migliorare gli assi portanti delle competenze trasversali, logico-cognitive che attraverso l area linguistica e matematica l alunno deve assimilare; b) Raccogliere, rielaborare e diffondere gli esiti formativi degli ex allievi. WIKI ABILE La scuola ha aderito alla rete di Scuole costituita dall Istituto Comprensivo Statale Marvasi Rosarno-San Ferdinando ha costituito, con l I.C. Scopelliti Green di Rosarno, l I.I.S. R. Piria di Rosarno, l I.C. Pentimalli di Gioia Tauro, L I.C. di Rizziconi, l I.C. di Laureana di Borrello, denominata Wiki Abile. Le finalità della Rete sono: diffondere, attraverso la fruibilità di una piattaforma in modalità web 2.0, le conoscenze sulle problematiche inerenti la disabilità, la ricerca e lo sviluppo di metodologie; migliorare la qualità dell integrazione formativa degli studenti in difficoltà attraverso strategie che prevedono il supporto delle nuove tecnologie; costruire materiali didattici in formato digitale, fruibili attraverso canali alternativi a quelli tradizionali; valorizzare le competenze dei docenti attraverso modelli di consulenza e processi di riflessione fra pari. PROGETTI PER I QUALI LA SCUOLA HA RICHIESTO L AUTORIZZAZIONE E IL FINANZIAMENTO DALLE AULE PARLAMENTARI ALLE AULE DI SCUOLA. LEZIONI DI COSTITUZIONE. La scuola ha presentato la propria candidatura al progetto concorso, nato dalla collaborazione fra Senato della Repubblica, Camera dei Deputati e Ministro dell Istruzione che si propone di avvicinare i giovani ai valori della Carta Costituzionale e di fornire agli insegnanti e ai consigli di classe suggerimenti progettuali, possibilità di confronto e strumenti di ricerca con cui attivare la discussione sulle numerose tematiche che il testo costituzionale continua ad offrire. Il progetto è coerente con le priorità individuate nel RAV, soprattutto in relazione al miglioramento delle competenze chiave di cittadinanza degli studenti. PIANO NAZIONALE PER IL POTENZIAMENTO DELL EDUCAZIONE MOTORIA SPORTIVA. Il progetto nato dalla costituzione in rete tra l IIS DE FILIPPIS-PRESTIA (CAPOFILA), l ISTITUTO COMPRENSIVO MURMURA VIBO VALENTIA, il LICEO STATALE CAPIALBI VIBO VALENTIA, l ISTITUTO COMPRENSIVO PIZZO mira all individuazione di un istituzione scolastica o di una rete di istituti scolastici in grado di 147

148 definire l organizzazione e la realizzazione di interessi nazionali che favoriscano la diffusione tra gli studenti di buone pratiche legate alla valorizzazione dell educazione motoria, fisica e sportiva nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. Il progetto è coerente con le priorità individuate nel RAV, soprattutto in relazione al miglioramento delle competenze chiave di cittadinanza degli studenti. PROMOZIONE DEL TEATRO IN CLASSE ANNO SCOLASTICO Costituzione in rete tra l IIS DE FILIPPIS-PRESTIA (CAPOFILA),l ISTITUTO COMPRENSIVO STATAEL MURMURA, l ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE GALILEI (NUOVO COMPLESSO PENITENZIARIO ED INDIRIZZO ECONOMICO DI MILETO) Il partenariato risponde alla finalità del progetto di promuovere le attività teatrali a scuola, con l obiettivo prioritario di approfondire le tematiche in argomento, attraverso strumenti didattico-educativi e iniziative di sensibilizzazione degli studenti e devono realizzare, nella più ampia libertà metodologica ed espressiva, percorsi di formazione interdisciplinare sul tema Promozione del teatro in classe. Il progetto è coerente con le priorità individuate nel RAV, soprattutto in relazione al miglioramento delle competenze chiave di cittadinanza degli studenti. PIANO NAZIONALE PER IL POTENZIAMENTO DELL ORIENTAMENTO E CONTRASTO ALLA DISPERSIONE SCOLASTICA Costituzione in rete tra IIS DE FILIPPIS-PRESTIA-ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE MURMURA- ISTITUTO OMNICOMPRENSIVO FILADELFIA- ISTITUTO COMPRENSIVO FILADELFIA- I.C. I.C. I CIRCOLO (VV). IL progetto tende a promuovere un efficace azione di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica e a definire un sistema di orientamento continuo che sostenga gli studenti nella scelta relativa all indirizzo scolastico per il primo e secondo ciclo e/o per la scelta del percorsi universitari oltre che facilitare l accesso al mondo del lavoro, con particolare attenzione ai fenomeni di dispersione grave. Il progetto è coerente con le priorità individuate nel RAV, soprattutto in relazione al miglioramento delle competenze chiave di cittadinanza degli studenti. PIANO DI AZIONI E INIZIATIVE PER LA PREVENZIONE DEI FENOMENI DI CYBERBULLISMO Costituzione in rete tra IIS DE FILIPPIS PRESTIA - ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE MURMURA- ITG ITIS- I.C. I CIRCOLO (VV).- ISTITUTO COMPRENSIVO FILADELFIA- POLITECNICO SCIENZA ET ARS di Vibo Valentia. Il progetto si propone di prevenire e ridurre il fenomeno del byberbullismo, promuovendo una riflessione sulle tematiche della sicurezza online e favorire l integrazione delle tecnologie digitali nella didattica per garantire un uso consapevole e corretto della rete attraverso la costruzione di strategie finalizzate a rendere internet un luogo sicuro. 148

149 Il progetto è coerente con le priorità individuate nel RAV, soprattutto in relazione al miglioramento delle competenze chiave di cittadinanza degli studenti. MUSICA INSIEME Costituzione in rete tra I.C. I CIRCOLO (VV)- IIS DE FILIPPIS PRESTIA- ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE MURMURA- ITG ITIS- - ISTITUTO COMPRENSIVO FILADELFIA Il progetto è finalizzato a costruire un curricolo verticale musicale che spazi dalla vocalità e canto, pratica dello strumento musicale e musica d insieme, l integrazione della musica con altri linguaggi, l ascolto attivo e l uso delle tecnologie in musica. Il progetto è coerente con le priorità individuate nel RAV, soprattutto in relazione al miglioramento delle competenze chiave di cittadinanza degli studenti. LA MIASCUOLA SICURA La scuola ha presentato la propria candidature al Concorso di Idee LA MIASCUOLA SICURA, pubblicato sul sito del MIUR in data 11/11/2015, finalizzato a promuovere la diffusione della cultura della sicurezza nelle scuole e la prevenzione e protezione dai rischi connessi alla fruizione degli ambienti di apprendimento. Il progetto presentato è relativo alla categoria 4 : Realizzazione di una app sulla sicurezza nelle scuole è coerente con le priorità individuate nel RAV ed è finalizzato al miglioramento delle competenze chiave di cittadinanza degli studenti. LA MIA APP PER COMUNICARE Vede la nostra scuola partner di una rete composta da tutti i CTSH della Calabria oltre che da enti e associazioni. Il progetto si propone di: sviluppare le competenze comunicative degli alunni con disabilità utili all autonomia, all apprendimento, all inserimento nei vari contesti di vita (life kills); Costituire mediante un approccio metodologico di ricerca azione un repertorio documentato, fruibile gratuitamente online, di applicativi sw, free, preventivamente testati, sperimentati in situazione e validati, utili e funzionali per la CAA con alunni disabili; attenzione particolare è rivolta ai disturbi dello spettro autistico, alle forme gravi di afasia, ai disturbi del linguaggio e al disordine cognitivo; particolare cura è dedicata all area delle comunicazioni funzionali personali; Abilitare tali app anche all uso su device mobili per la comunicazione, quali smartphone e tablet PC, mediante sviluppo di uno specifico applicativo sw passerella ; Corredare tale repertorio con documentazione per l uso in situazione, basata su tutorial, video lezioni, webinar. Associare a tale repertorio utilità on line per la discussione, la consulenza, la divulgazione, condivisione di buone pratiche, i commenti; Allocare il repertorio e i relativi servizi sul portale web dei CTS della Calabria, fruibile gratuitamente, ad accesso pubblico; Indirizzare tali servizi on line a scuole, docenti, alunni, famiglie, referenti istituzionali (autorità scolastiche, CTS, CTI, servizi socio-sanitari), associazioni, operatori del settore;accompagnare tali interventi con attività di formazione dirette agli Operatori dei CTS e CTI, alle scuole e agli altri partner aderenti al progetto; le 149

150 attività sono condotte in modalità blended e sono di tipo laboratoriale. Tali interventi hanno la valenza di formazione dei formatori. Il progetto si propone, altresì, di:promuovere interventi di informazione e formazione, condotti dagli operatori dei CTS e diretti alla scuole del territorio di riferimento; Promuovere la sperimentazione in situazione, e in modalità assistita, degli applicativi sw per la CAA; promuovere, nelle fasi di attuazione del progetto e a regime, azioni di raccordo tra scuola, famiglie, servizi socio-sanitari. INCLUSIONE SENZA FRONTIERE vede la nostra scuola capofila di una rete provinciale composta da: Istituto Comprensivo Statale Murmura di Vibo Valentia, Liceo Statale Capialbi Vibo Valentia, Istituto Comprensivo Statale I Circolo Vibo Valentia, ASP Servizio di Neuropsichiatria Infantile Vibo Valentia, Centro Servizi Volontariato Vibo Valentia, una Scuola di un altro paese comunitario. Il progetto intende proporre una ricerca-azione mirata a raccogliere e sistematizzare informazioni rilevanti sul tema dell inclusione scolastica di alunni con B.E.S. attraverso l analisi della qualità e delle opportunità inclusive (scolastiche ed extrascolastiche) in ambito provinciale e attraverso un azione di Job-shadowing con i colleghi di una scuola partner europea. Intende, inoltre, favorire la conoscenza e la diffusione di buone pratiche (educative/formative/organizzative) su tutto il territorio provinciale; rilevare criticità emergenti in ambito locale e proporre interventi di informazione/formazione specifici; promuovere, nelle fasi attuative del progetto, azioni di raccordo tra scuola, famiglie, servizi socio-sanitari;fornire impulso all attivazione di progetti interistituzionali mirati. 150

151 ALLEGATI Atto di indirizzo del DS Curricolo di Italiano Curricolo di Matematica Schede per l attribuzione del credito scolastico Regolamento di disciplina degli alunni 151

152 Atto di indirizzo del DS I.P.S.C.T.S.P N. De Filippis Via Santa Maria dell Imperio Vibo Valentia Tel Succursale "San Leoluca" Via Tarallo, Tel C.M. : VVRC SERALE: VVRC00951G Istituto di Istruzione Superiore N. De Filippis - G. Prestia Via Santa Maria dell Imperio Vibo Valentia Tel Fax Cod. mecc.: VVIS VVIS009007@istruzione.it, Sito web: I.P.S.I.A. G. Prestia Via G. Prestia Vibo Valentia Tel Fax C.M.: VVRI00901V Prot. n. 6055/C12 Vibo Valentia, 11/11/2015 AL COLLEGIO DEI DOCENTI E P.C. AL CONSIGLIO D ISTITUTO AI GENITORI AGLI ALUNNI AL PERSONALE ATA AGLI ATTI ALL ALBO E AL SITO WEB DELLA SCUOLA Oggetto: Atto di indirizzo riguardante la definizione e la predisposizione del Piano Triennale dell Offerta Formativa - triennio , e , ai sensi del comma 14.4, art. 1, Legge 107/2015 IL DIRIGENTE SCOLASTICO - Vista la legge 107 del 13 luglio 2015, in particolare l art. 1 comma 14; - Visto l art. 25 del Decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 commi 1,2,3; - Visto l art. 33 del C.C.N.L. siglato il 29 novembre 2007 e pubblicato sulla G.U. del , n. 292, S.O. n. 274; - Visti gli artt. 3 (come sostituito dall art.1, comma 14 della L. 107/2015), 4, 5 e 6 del D.P.R. 275/99; - Visto l art. 7 del T.U. D.L.gvo 16 aprile 1994, n. 297; - Vista la legge 28 marzo 2003, n. 53; - Considerato che l art. 1, comma 14 della Legge 107/2015 riforma integralmente l articolo 3 del D.P.R. 275/99, specificamente dispone: 152

153 a) la durata triennale del P.O.F. delle istituzioni scolastiche; b) che il P.O.F. comprenda il fabbisogno di posti comuni, di sostegno e di potenziamento (docenti); c) che il P.O.F. comprenda il fabbisogno di personale A.T.A.; d) che il P.O.F. indichi il fabbisogno di attrezzature ed infrastrutture materiali; e) che il P.O.F. incorpori i piani di miglioramento di cui al RAV (D.P.R. 80/13); f) che il P.O.F. preveda i percorsi di alternanza scuola lavoro (D.Lgs. 77/05); g) che il P.O.F. preveda azioni coerenti con il Piano nazionale per la Scuola Digitale (comma 57); h) che il P.O.F. è elaborato dal Collegio docenti, sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione ed di amministrazione definiti dal dirigente scolastico. Il piano è approvato dal Consiglio d istituto ; PREMESSO che la legge 107/2015 modifica la procedura di elaborazione e predisposizione del Piano dell Offerta Formativa attraverso il comma 4 che recita: Il piano è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per l attività della scuola e delle scelte di gestione e amministrazione definiti dal dirigente scolastico. Il piano è approvato dal consiglio di istituto ; che attraverso l Atto di Indirizzo il dirigente è chiamato a fornire una chiara indicazione sugli adempimenti del collegio dei docenti derivanti dalla nuova normativa (legge 107/2015) sulle modalità di elaborazione del PTOF, sui suoi contenuti indispensabili, sulle priorità e sugli elementi caratterizzanti l identità dell Istituzione Scolastica; che il combinato disposto dell art. 7 del T.U. 297/74 e i successivi provvedimenti normativi nonché le disposizioni del CCNL attribuiscono al Collegio dei docenti le competenze relative a: - elaborazione del Piano dell offerta formativa ai sensi dell art. 3 del D.P.R , n. 275; - elaborazione del Piano Triennale dell Offerta Formativa sulla base delle linee di indirizzo fornite dal Dirigente Scolastico ai sensi della Legge di Riforma n. 107/2015; - adeguamento dei programmi d insegnamento alle particolari esigenze del territorio e del coordinamento disciplinare (art. 7 comma 2 lett. a T.U. 297/94 e D.P.R. n. 275/99); - adozione delle iniziative per il sostegno di diversamente abili e di figli di lavoratori stranieri (art. 7 comma 2 lett. m e n T.U.); - adozione di iniziative secondo quanto indicato da Linee Guida sull integrazione degli alunni con disabilità 2009, Legge n.170/2010, Direttiva MIUR del sui B.E.S., Linee Guida per l accoglienza e l integrazione degli alunni stranieri 2014; - studio delle soluzioni dei casi di scarso profitto o di irregolare comportamento degli alunni, su iniziativa dei docenti delle rispettive classi e sentiti, eventualmente, gli esperti (art. 7 comma 2 lett. o T.U.); - identificazione e attribuzione di funzioni strumentali al P.O.F. (art. 28 del CCNL 153

154 e art. 37 del CCNI ), con la definizione dei criteri d accesso, della durata, delle competenze richieste, dei parametri e delle cadenze temporali per la valutazione dei risultati attesi; - progettazione delle attività aggiuntive di insegnamento e delle attività funzionali all insegnamento tenuto conto delle disponibilità finanziarie; che il piano può essere rivisto annualmente entro ottobre; che per la realizzazione degli obiettivi inclusi nel piano le istituzioni scolastiche si potranno avvalere di un organico potenziato di docenti a supporto delle attività di attuazione. VALUTATE prioritarie le priorità e i traguardi individuati nel RAV: ESITI PRIORITA TRAGUARDI Risultati nelle prove Miglioramento dei risultati Avvicinare il più possibile i standardizzate nazionali raggiunti dalla scuola nelle punteggi della scuola alle prove standardizzate nazionali medie di riferimento di Italiano Riduzione della variabilità all'interno delle classi per Italiano; tra e dentro le classi Avvicinare il più possibile le percentuali di varianza alle medie di riferimento per Matematica Competenze chiave e di Sviluppare negli studenti il Coinvolgere gli studenti in cittadinanza rispetto dell'altro e promuovere iniziative e azioni concrete i valori della solidarietà, della attraverso progetti da attuare legalità e della cittadinanza anche in collaborazione con attiva. enti e associazioni 154

155 e gli obiettivi di processo individuati nello stesso rapporto: AREA DI PROCESSO Curricolo, progettazione e valutazione Continuità e orientamento Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie OBIETTIVO DI PROCESSO Promuovere la definizione di un curricolo di Istituto Somministrare prove strutturate per classi parallele in ingresso, in itinere e finali. Comparare sistematicamente i risultati delle prove. Progettazione di interventi ed iniziative mirate allo sviluppo delle competenze chiave e di cittadinanza in collaborazione con soggetti esterni Modalità di recupero e potenziamento diverse da quelle tradizionali per una maggiore personalizzazione degli interventi(sportelli, gruppi di livello) Attivare contatti sistematici con i docenti delle scuole medie degli alunni che si iscrivono al primo anno Ridefinire i compiti assegnati alle funzioni strumentali in funzione del raggiungimento degli obiettivi di priorità Progettare e realizzare percorsi di formazione e aggiornamento per i docenti su curricolo e didattica delle competenze Coinvolgimento delle famiglie e di altri soggetti esterni nella progettazione dell'offerta formativa attraverso incontri periodici Coinvolgimento delle famiglie e di altri soggetti esterni in attività progettuali di ampliamento dell'offerta formativa TENUTO CONTO 7. delle proposte e delle esigenze emergenti dal Comitato tecnico scientifico per l attuazione della riforma, dai diversi soggetti interni ed esterni all Istituto e dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti sul territorio; RITENUTE FONDAMENTALE LE SEGUENTI FINALITA GENERALI: innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle studentesse e degli studenti, rispettandone i tempi e gli stili di apprendimento; contrastare le diseguaglianze socio-culturali e territoriali, per prevenire e recuperare l'abbandono e la dispersione scolastica, in coerenza con il profilo educativo, culturale e professionale dei percorsi presenti nell Istituto; 155

156 realizzare una scuola aperta, quale laboratorio permanente di ricerca, sperimentazione e innovazione didattica, di partecipazione e di educazione alla cittadinanza attiva, per garantire il diritto allo studio, le pari opportunità di successo formativo e di istruzione permanente; RITENUTI FONDAMENTALI I SEGUENTI OBIETTIVI STRATEGICI IN LINEA CON IL DDL LA BUONA SCUOLA : 1) Valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all'italiano nonché alla lingua inglese e ad altre lingue dell'unione europea; 2) potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche; 3) sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri; 4) valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunità locale, comprese le organizzazioni del terzo settore e le imprese; 5) prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico; 6) potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore; 7) applicazione delle linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, emanate dal Ministero dell'istruzione, dell'università' e della ricerca il 18 dicembre 2014; 8) sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali; 9) potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio; 10) sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media nonché alla produzione e ai legami con il mondo del lavoro; 11) incremento dell'alternanza scuola-lavoro; 12) potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all'alimentazione, all'educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportiva agonistica; 13) alfabetizzazione all'arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione delle immagini; 14) definizione di un sistema di orientamento. 156

157 FORNISCE AL COLLEGIO DEI DOCENTI LE SEGUENTI INDICAZIONI AI FINI DELL ELABORAZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA PER IL TRIENNIO 2016/17, 2017/18 E 2018/19: l elaborazione del PTOF deve tener conto delle priorità, dei traguardi e degli obiettivi individuati nel RAV ; l Offerta Formativa deve articolarsi tenendo conto non solo della normativa e delle presenti indicazioni, ma facendo anche riferimento a vision e mission condivise e dichiarate nei piani precedenti, nonché del patrimonio di esperienza e professionalità che negli anni hanno contribuito a costruire l immagine della scuola; E necessario intraprendere e completare l adattamento del curricolo della scuola alle reali esigenze degli studenti e del territorio, nel rispetto della normativa prescritta dalla L. 59/1997, DPR 275/99, L.107/2015 ( la buona scuola ), L. 53/2003 e dal D.Lgs 59/2004, D.M. settembre 2007 ( le Indicazioni Nazionali del 2010 ) e L. 169/2008, e i relativi Regolamenti attuativi DPR 122/2009, DPR 81/2009, D.P.R. 89/2009 D.P.R. 87/ nuovo Regolamento ordinamentale degli Istituti Professionali, tenendo presente che con le Indicazioni Nazionali e i Profili di competenza il MIUR esplicita i livelli essenziali delle prestazioni (LEP), ovvero le mete che devono essere perseguite da ciascuno studente nell esercizio del suo diritto-dovere all istruzione. Da quanto sopra deriva la necessità di migliorare i processi di pianificazione, sviluppo, verifica e valutazione dei percorsi di studio (curricolo del singolo studente, curricolo per classi parallele, curricolo d istituto); E necessario superare la dimensione trasmissiva dell insegnamento e modificare l impianto metodologico in modo da contribuire fattivamente, mediante l azione didattica, allo sviluppo delle competenze chiave di cittadinanza europea, che sono riconducibili a specifici ambiti disciplinari (comunicazione in lingua madre, comunicazione in lingue straniere, competenze logico-matematiche, competenze digitali) ed a dimensioni trasversali (imparare ad imparare, iniziativa ed imprenditorialità, consapevolezza culturale, competenze sociali e civiche); Risulta altresì necessario: Operare per la reale personalizzazione dei curricoli, sia in termini di supporto agli alunni in difficoltà sia nelle direzioni dello sviluppo delle potenzialità, delle attitudini e della valorizzazione delle eccellenze; Attuare un costante monitoraggio degli alunni a rischio ed intervenire prontamente, a cominciare da una pronta segnalazione di casi potenziali DSA/ BES/ rischio dispersione; Progettare iniziative mirate a ridurre la dispersione e l abbandono; partecipare alle iniziative del PON programmazione ; predisporre un PDM ( Piano di Miglioramento ) definito collegialmente, sulla base dell autovalutazione dei propri bisogni, integrato al piano dell offerta formativa. Esso sarà fondato su un autodiagnosi dei fattori di maggiore criticità e costituito dall insieme delle proposte di azioni con cui la scuola intenderà affrontare le proprie esigenze e quelle della comunità di riferimento. Si auspica la collaborazione con altre scuole i cui RAV abbiano evidenziato criticità, priorità e traguardi simili alla nostra; 157

158 Integrare funzionalmente le attività, i compiti e le funzioni dei diversi organi collegiali; potenziare ed integrare il ruolo dei dipartimenti, delle Aree disciplinari e delle Funzioni Strumentali al POF; Migliorare il sistema di comunicazione, la socializzazione e la condivisione tra il personale, gli alunni e le famiglie delle informazioni e delle conoscenze interne ed esterne relative agli obiettivi perseguiti, le modalità di gestione, i risultati conseguiti; Promuovere la condivisione delle regole di convivenza e di esercizio dei rispettivi ruoli all interno dell istituzione; Generalizzare l uso delle tecnologie digitali tra il personale e migliorarne la competenza; migliorare quantità e qualità delle dotazioni tecnologiche; Migliorare l ambiente di apprendimento (dotazioni, logistica); Progettare iniziative di formazione e aggiornamento per il personale docente e ATA per la diffusione dell innovazione metodologico - didattica e per il miglioramento dell attività amministrativo - contabile ; Attuare processi di dematerializzazione e trasparenza amministrativa; Accrescere la quantità e la qualità delle forme di collaborazione con il territorio: accordi in rete, progetti, convenzioni e partenariato con Scuole, Enti Locali, Università, Agenzie Educative e Associazioni; Operare per il miglioramento del clima relazionale e del benessere organizzativo per consentire: 1. la coerenza tra servizi offerti, esigenze dell utenza, disposizioni normative; 2. la creazione di un offerta formativa verificabile e suscettibile di variazioni e integrazioni in itinere al fine di rispondere alle reali esigenze dell utenza; Progettare percorsi di alternanza scuola lavoro secondo le linee guida emanate dal Miur e quanto previsto nella legge La buona scuola. Rilanciare le attività della scuola relative all impresa formativa simulata, alla quale la legge 107/2015 ha riconosciuto piena valenza per l attuazione dei percorsi di alternanza scuola lavoro; Potenziare le attività formative e di supporto della Scuola nel suo ruolo di CTHS; Progettare ed attuare, in base alle risorse disponibili, attività di formazione e aggiornamento sulla sicurezza (Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008) per le quali la scuola è stata individuata polo provinciale; tali iniziative, sulla base di protocolli già esistenti, possono essere realizzate anche in rete con altre scuole polo della regione ed in collaborazione con l ITS Tirreno di cui la scuola è partner; Attuare percorsi di orientamento in entrata e uscita, in collaborazione con gli istituti secondari di I grado, con imprese e istituzioni universitarie. Particolare attenzione sarà data all orientamento degli studenti verso la prosecuzione degli studi negli Istituti Tecnici Superiori, di uno dei quali (ITS Tirreno ), la scuola è partner; Il Piano dovrà pertanto includere: gli indirizzi del DS e le priorità del RAV; 158

159 una cornice di presentazione delle finalità generali che la scuola ha intenzione di perseguire, coerentemente con la legge 107 e con l esame del contesto sociale e culturale di appartenenza la programmazione dell offerta formativa triennale l'articolazione modulare del monte orario annuale di ciascuna disciplina, ivi compresi attività e insegnamenti interdisciplinari; l individuazione degli obiettivi formativi prioritari di cui al comma 7 legge 107/2015; la determinazione dell organico dell autonomia ( fabbisogno dei posti comuni e di sostegno, cioè docenti inseriti nell organico di diritto, fabbisogno dei posti per il potenziamento dell offerta formativa, fabbisogno relativo ai posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliare; il fabbisogno di infrastrutture e di attrezzature materiali; il Fondo di funzionamento dell istituzione scolastica; il Piano di miglioramento; la descrizione dei rapporti con il territorio e l indicazione dei soggetti esterni che contribuiscono all elaborazione del Piano le attività di formazione e aggiornamento del personale scolastico; le iniziative di formazione rivolte agli studenti, per promuovere la conoscenza delle tecniche di primo soccorso (comma 10 della legge 107); le iniziative mirate all educazione alla parità dei sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni; i percorsi formativi e iniziative diretti all orientamento e alla valorizzazione del merito scolastico e dei talenti; la progettazione dei percorsi di alternanza scuola-lavoro; le attività di formazione in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro; Le azioni previste per difficoltà e problematiche relative all integrazione degli alunni stranieri e con italiano come L2; le Azioni specifiche per alunni adottati; le Azioni per sviluppare e migliorare le competenze digitali di alunni e personale attraverso il Piano Nazionale per la Scuola Digitale (obiettivi specifici al comma 58); le attività progettuali; i regolamenti. IL DIRIGENTE SCOLASTICO Prof. Pietro Gentile 159

160 Curricolo di Italiano - Storia FINALITA' CURRICOLO DI ITALIANO PRIMO BIENNIO La didattica dell italiano nel biennio, riconoscendo le definizioni europee di competenze per l apprendimento permanente, intende nel suo ambito sviluppare la padronanza della lingua di origine sia per soddisfare i vari scopi comunicativi (lingua veicolare) in diverse situazioni (sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici), sia per accrescere la capacità critica (lingua come strumento cognitivo). Lo schema sotto rappresentato articola la padronanza della lingua in competenze (interazione verbale, lettura e scrittura) e in sotto-competenze (testuale, ideativa, grammaticale e lessicale) che si concretizzano in contenuti sulla base dei quali è possibile organizzare il lavoro didattico. Sviluppare queste competenze implica mettere in atto diverse strategie (o procedure). PADRONANZA LINGUISTICA I. INTERAZIONE VERBALE II. LETTURA III. SCRITTURA COMPETENZA TESTUALE COMPETENZA GRAMMATICALE COMPETENZA LESSICALE COMPETENZA IDEATIVA INTERAZIONE VERBALE è la competenza riferita alla comunicazione orale LETTURA è intesa come comprensione e interpretazione di testi di vario tipo SCRITTURA è la produzione di testi di vario tipo in relazione a differenti scopi comunicativi COMPETENZE L obiettivo prioritario è di far acquisire allo studente le competenze di base attese a conclusione dell obbligo di istruzione, di seguito richiamate: - padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l interazione comunicativa verbale in vari contesti - leggere, comprendere ed interpretare testi scritti di vario tipo - produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi - utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del patrimonio artistico e letterario 160

161 Tale percorso di lavoro, progressivo e graduale, rende necessario offrire ovviamente un certo numero di conoscenze, intese come informazioni o dati di cui si dispone (sapere), e di abilità, intese come applicazioni di conoscenze e di strategie per portare a termine compiti e risolvere problemi (saper fare), al fine di acquisire le suddette competenze, vale a dire le capacità di selezionare, far interagire ed elaborare conoscenze e abilità per la comprensione e per la comunicazione di una porzione di realtà. Conoscenze Il sistema e le strutture fondamentali della lingua italiana ai diversi livelli: fonologia, ortografia, morfologia, sintassi del verbo e della frase semplice, frase complessa, lessico. Le strutture della comunicazione e le forme linguistiche di espressione orale. Modalità di produzione del testo; sintassi del periodo e uso dei connettivi; interpunzione; varietà lessicali, anche astratte, in relazione ai contesti comunicativi; Strutture essenziali dei testi descrittivi, espositivi, narrativi, espressivi, valutativo interpretativo, argomentativi, regolativi. Modalità e tecniche relative alla competenza testuale: riassumere, titolare, parafrasare, relazionare. Abilità Ascoltare e comprendere, globalmente e nelle parti costitutive, testi di vario genere Applicare tecniche, strategie e modi di lettura a scopi e in contesti diversi. Nell ambito della produzione e dell interazione orale, attraverso l ascolto attivo e consapevole, padroneggiare situazioni di comunicazione tenendo conto dello scopo, del contesto, dei destinatari. Esprimere e sostenere il proprio punto di vista e riconoscere quello altrui. Antologia Metodologie essenziali di analisi del testo letterario (generi letterari, metrica, figure retoriche, ecc.). Nell ambito della produzione scritta, ideare e strutturare testi di varia tipologia, utilizzando correttamente il lessico, le regole sintattiche e grammaticali, ad esempio, per riassumere, titolare, parafrasare, relazionare, argomentare. Riflettere sulla lingua dal punto di vista lessicale, morfologico, sintattico. Leggere e commentare testi significativi in prosa e in versi tratti dalle letteratura italiana e straniera. Riconoscere la specificità del testo narrativo e poetico. SAPERI MINIMI IN USCITA classe I essere in grado di adoperare gli strumenti minimi essenziali per gestire una semplice comunicazione verbale in vari contesti - leggere e comprendere semplici testi di vario tipo 161

162 produrre semplici testi per i seguenti scopi comunicativi: informativo, descrittivo, narrativo SAPERI MINIMI IN USCITA classe II essere in grado di adoperare gli strumenti minimi essenziali per gestire una comunicazione verbale in vari contesti utilizzando un linguaggio appropriato leggere, comprendere ed interpretare semplici testi di vario tipo - produrre semplici testi per i diversi scopi comunicativi METODOLOGIE Il laboratorio (metodo operativo), La ricerca sperimentale (metodo investigativo) La ricerca-azione(metodo euristico-partecipativo) Il mastery Learning (come esemplificazione dei metodi individualizzati). L'apprendimento cooperativo (cooperative Learning come sistema di apprendimento collaborativo) Laboratori linguistici, informatici e multimediali. STRUMENTI DI VERIFICA E VALUTAZIONE Materiale di vario tipo: schede di verifica e di autocorrezione strutturate e non, testi da manipolare e riorganizzare, produzione testuale autonoma e guidata, schede di esercitazione, letture di vario tipo, esecuzione di varie tipologie testuali cartacee, informatiche ed ipertestuali. Prove in ingresso, in itinere e finali per classi parallele. Si allega il progetto Allenamente per la preparazione degli alunni allo svolgimento delle prove Invalsi. 162

163 PROGETTO ALLENAMENTE per la preparazione alla prova INVALSI di ITALIANO ESITI PRIORITA TRAGUARDI Risultati nelle prove standardizzate nazionali Miglioramento dei risultati raggiunti dalla scuola nelle prove standardizzate nazionali di Italiano Avvicinare il più possibile i punteggi della scuola alle medie di riferimento Per preparare la classe alla prova INVALSI è utile proporre agli studenti una serie di esercitazioni di simulazioni, soprattutto per abituarli all esecuzione della prova, alla lettura attenta delle consegne e alla gestione dei tempi. A questo scopo mirano le prove di allenamento alla prova INVALSI, inserite nelle schede del volume di Grammatica Via libera di A.Ferralasco A.Maria Moiso-F.Testa Ed.B.Mondadori - (Guida per l insegnante ). La prova di italiano è articolata in due parti: La prima parte della prova è finalizzata a testare le tre dimensioni della capacità di lettura : la competenza pragmatico-testuale (comprensione,interpretazione e valutazione del testo). A questo scopo i quesiti verificano la capacità del lettore di individuare informazioni nel testo, fare inferenze, cogliere l intenzione comunicativa dell autore, il senso globale e il significato di singole parti, lo scopo del testo e il genere cui appartiene. la competenza lessicale (capacità di individuare il significato di un vocabolo in un determinato contesto, le relazioni tra vocaboli, in particolare i rapporti di sinonimia, antonimia, iperonimia nonché l uso figurato del lessico. la competenza grammaticale relativa alla lettura (capacità di individuare le strutture morfosintattiche della frase e le strutture interpuntive in funzione della loro pertinenza testuale. La seconda parte della prova prevede quesiti di grammatica, relativi ai diversi livelli del sistema della lingua: pragmatico-testuale, logico-semantico, morfosintattico, lessicale e fonologico-grafico. Le prove di allenamento riguardano contenuti tradizionali come l ortografia, l uso della punteggiatura, dei verbi, dei pronomi, dei connettivi, i principali complementi e tipi di coordinate e subordinate. Visto che i quesiti lessicali e grammaticali proposti dall INVALSI tendono a verificare soprattutto le capacità di utilizzare le conoscenze in contesti concreti, rispetto a una classificazione astratta, è, dunque, utile per preparare la classe alla prova, privilegiare una didattica e una serie di esercizi che 163

164 insegnino a riconoscere e a utilizzare efficacemente nella comunicazione le parole e le strutture grammaticali. Ciascuna prova è costituita da tre o quattro testi letterari e non letterari (prima parte) e da un test di grammatica (seconda parte). I quesiti sono in parte a risposta chiusa, in parte a risposta aperta, in linea con il Quadro di riferimento aggiornato al 28 febbraio Parte Prima Finalità Competenza Tempi Attività Testi di vario tipo Testare le tre dimensioni della capacità di lettura (Pragmatico testuale,lessicale,grammaticale) Parte seconda Finalità Competenze Grammatica Verificare le capacità di riconoscere e utilizzare efficacemente nella comunicazione le parole e le strutture grammaticali -Ricostruire il significato globale del testo,integrando più informazioni e concetti,anche formulando inferenze complesse -Sviluppare un interpretazione del testo,a partire dal suo contenuto e/o dalla sua forma,andando al di là di una comprensione letterale. -Riconoscere e comprendere il significato letterale e figurato di parole ed espressioni;riconoscere le relazioni tra parole. -Ricostruire il significato di una parte più o meno estesa del testo,integrando più informazioni e concetti,anche formulando inferenze complesse. -Individuare informazioni date esplicitamente nel testo. -Fare un inferenza diretta,ricavando un informazione implicita da una o più informazioni date nel testo e/o tratte dall enciclopedia personale del lettore. -Valutare il contenuto e /o la forma del testo alla luce delle conoscenze, ed esperienze personali (riflettendo sulla plausibilità delle informazioni,sulla validità delle argomentazioni,sulla efficacia comunicativa del testo). -Cogliere le relazioni di coesione (organizzazione logica entro e oltre la frase) e coerenza testuale. -Conoscere le principali strutture grammaticali della lingua tradizionale (ortografia,morfologia,formazione delle parole,lessico e semantica,sintassi,testualità) e utilizzare le conoscenze in contesti concreti. Da settembre a maggio Quaderno di allenamento e schede di esercizi di preparazione incluse nel libro di testo. 164

165 CURRICOLO DI STORIA PRIMO BIENNIO FINALITA L insegnamento della storia concorre a far conseguire allo studente, al termine del percorso biennale, risultati di apprendimento che lo mettano in grado di: collocare le scoperte scientifiche e le innovazioni tecnologiche in una dimensione storico-culturale ed etica, nella consapevolezza della storicità del sapere; stabilire collegamenti tra le tradizioni culturali locali e nazionali;riconoscere gli aspetti geografici, ecologici, territoriali dell ambiente naturale ed antropico. COMPETENZE Nel primo biennio il docente persegue, nella propria azione didattica ed educativa, l obiettivo prioritario di far acquisire allo studente le competenze di base attese a conclusione dell obbligo di istruzione, di seguito richiamate: comprendere il cambiamento e le diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in una dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e culturali. collocare l esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione, a tutela della persona della collettività e dell ambiente. CONOSCENZE E ABILITA Conoscenze La diffusione della specie umana sul pianeta, le diverse tipologie di civiltà e le periodizzazioni fondamentali della storia mondiale. Le civiltà antiche e alto-medievali, con riferimenti a coeve civiltà diverse da quelle occidentali. Le civiltà dell Antico vicino Oriente; la civiltà giudaica; la civiltà greca; la civiltà romana; l avvento del Cristianesimo L Europa romano barbarica; Società ed economia nell Europa altomedievale; La nascita e la diffusione dell Islam; Imperi e regni nell alto medioevo; Il particolarismo signorile e feudale. Abilità Collocare gli eventi storici affrontati nella giusta successione cronologica e nelle aree geografiche di riferimento. Discutere e confrontare diverse interpretazioni di fatti o fenomeni storici, sociali ed economici anche in riferimento alla realtà contemporanea. 165

166 Utilizzare semplici strumenti della ricerca storica a partire dalle fonti e dai documenti accessibili agli studenti con riferimento al periodo e alle tematiche studiate nel primo biennio. Sintetizzare e schematizzare un testo espositivo di natura storica. SAPERI MINIMI classe I conoscere il lessico di base della storiografia. saper collocare situazioni ambientali e geografiche da un punto di vista storico. SAPERI MINIMI classe II lessico di base della storiografia. collocare e analizzare situazioni ambientali e geografiche da un punto di vista storico. 166

167 CURRICOLO DI ITALIANO SECONDO BIENNIO E QUINTO ANNO FINALITA Per il secondo biennio Sviluppare capacità di vision, motivate dalla necessità di promuovere continue innovazioni di processo e di prodotto. Promuovere competenze legate alla dimensione relazionale intesi sia negli aspetti di tecnicalità (dalla pratica delle lingue straniere, all utilizzo delle nuove tecnologie), sia negli aspetti attitudinali (attitudine alla relazione., all informazione, al servizio) relativamente alla peculiarità delle diverse aree d'indirizzo. Stimolare sensibilità e interesse per l intercultura, intesa sia come capacità di relazionarsi efficacemente a soggetti provenienti da culture diverse, sia come capacità di comunicare ad essi gli aspetti rilevanti della cultura di appartenenza. Sviluppare, in particolare attraverso l analisi e la riflessione storico linguistica la capacità di orientarsi nella complessità del tessuto socio-economico al fine di compiere scelte professionali adeguate e consapevoli. Per il quinto anno Stimolare negli studenti autonomia elaborativa, capacità di ricerca, abitudine a produrre in gruppo, uso di strumenti efficaci per rappresentare e comunicare i risultati del proprio lavoro. COMPETENZE: Lingua e letteratura: Padroneggiare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici sia nella produzione orale sia in quella scritta. Produrre testi scritti di diversa tipologia testuale in forma coesa, coerente e corretta dal punto di vista orto morfosintattico. Riconoscere le linee essenziali della storia delle idee, della cultura, delle arti e orientarsi agevolmente tra testi e autori fondamentali, con riferimento soprattutto a tematiche di tipo scientifico, tecnologico ed economico. Stabilire collegamenti tra le tradizioni culturali locali, nazionali e internazionali sia in una prospettiva interculturale sia ai fini della mobilità di studio e di lavoro. Individuare ed utilizzare le moderne forme di comunicazione visiva e multimediale, anche con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete. Competenze trasversali /risultati di apprendimento trasversali alle altre discipline: Individuare e utilizzare gli strumenti di comunicazione e di team working più appropriati per intervenire nei contesti organizzativi e professionali di riferimento. 167

168 Redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni professionali Utilizzare gli strumenti culturali e metodologici per porsi con atteggiamento razionale, critico e responsabile di fronte alla realtà, i suoi fenomeni, i suoi problemi, anche ai fini dell apprendimento permanente. Conoscenze Le strutture della comunicazione e le forme linguistiche di espressione orale. Modalità di produzione del testo; varietà lessicali, anche astratte, in relazione ai contesti comunicativi; Strutture essenziali dei testi argomentativi ( saggio breve e articolo giornalistico). Analisi di testi letterari in versi e in prosa.. Modalità e tecniche relative alla competenza testuale: riassumere, titolare, parafrasare, relazionare. Elaborazione di mappe concettuali e di contenuti in forma articolata, corretta e coesa. Conoscere gli autori italiani e stranieri e le correnti letterarie salienti nella storia della letteratura italiana. Abilità Ascoltare e comprendere, globalmente e nelle parti costitutive, testi di vario genere Applicare tecniche, strategie e modi di lettura a scopi e in contesti diversi. Nell ambito della produzione e dell interazione orale, attraverso l ascolto attivo e consapevole, padroneggiare situazioni di comunicazione tenendo conto dello scopo, del contesto, dei destinatari. Esprimere e sostenere il proprio punto di vista e riconoscere quello altrui. Letteratura Metodologie essenziali di analisi del testo letterario (generi letterari, metrica, figure retoriche, ecc.). Nell ambito della produzione scritta, ideare e strutturare testi di varia tipologia, utilizzando correttamente il lessico, le regole sintattiche e grammaticali, ad esempio, per riassumere, titolare, parafrasare, relazionare, argomentare. Letteratura Leggere, analizzare e commentare testi significativi in prosa e in versi tratti dalle letteratura italiana e straniera. SAPERI MINIMI classe III conoscere i contenuti essenziali della disciplina produrre diverse tipologie testuali con contributi personali possedere le competenze linguistiche essenziali per una comunicazione chiara 168

169 evidenziare capacità di effettuare semplici analisi e sintesi SAPERI MINIMI classe IV conoscere i contenuti essenziali della disciplina produrre diverse tipologie testuali con contributi personali possedere le competenze linguistiche essenziali per unacomunicazione chiara evidenziare capacità di effettuare semplici analisi e sintesi SAPERI MINIMI classe V conoscere i contenuti essenziali della disciplina acquisire una sufficiente capacità di analisi, sintesi e capacita' critiche possedere competenze linguistiche semplici, ma corrette saper decodificare, riconoscere e produrre i diversi tipi di testo, con particolare attenzione alle tipologie testuali dell esame di stato. 169

170 FINALITA' CURRICOLO DI STORIA SECONDO BIENNIO E QUINTO ANNO ( Terzo, quarto e quinto anno) L insegnamento della storia concorre a far conseguire allo studente, al termine del quinto anno, risultati di apprendimento che lo mettono in grado di: collocare le scoperte scientifiche e le innovazioni tecnologiche in una dimensione storico-culturale ed etica, nella consapevolezza della storicità del sapere; stabilire collegamenti tra le tradizioni culturali locali, nazionali ed internazionali in una prospettiva interculturale; valutare fatti ed orientare i propri comportamenti in base ad un sistema di valori coerenti con i principi della Costituzione e con le carte internazionali dei diritti umani; riconoscere gli aspetti geografici, ecologici, territoriali dell ambiente naturale ed antropico, le connessioni con le strutture demografiche, economiche, sociali, culturali e le trasformazioni intervenute nel corso del tempo. COMPETENZE Stabilire collegamenti tra le tradizioni culturali locali, nazionali e internazionali sia in una prospettiva interculturale sia ai fini della mobilità di studio e di lavoro. Individuare ed utilizzare le moderne forme di comunicazione visiva e multimediale, anche con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete Collocare le scoperte scientifiche e le innovazioni tecnologiche in una dimensione storico-culturale ed etica, nella consapevolezza della storicità dei saperi. Analizzare criticamente il contributo apportato dalla scienza e dalla tecnologia allo sviluppo dei saperi e dei valori, al cambiamento delle condizioni di vita e dei modi di fruizione culturale. Conoscenze L Impero carolingio L Europa Occidentale nei sec. IX e X e la ripresa dopo l anno Mille Il risveglio culturale e religioso nei sec. XI XIII. Comuni, Imperi e Monarchie La crisi del Trecento: peste, crisi economica, rivolte sociali e guerre, Papato e impero Formazione Stati Nazionale e Stati regionali La ripresa economica e demografica in Europa Le grandi conquiste geografiche oltreoceano Il Rinascimento in Italia La Riforma Protestante e la Controriforma. L Europa dell intolleranza La crisi del Seicento e le sue eccezioni Assolutismo regio e monarchia parlamentare La Rivoluzione scientifica La prima rivoluzione industriale La Rivoluzione americana e la nascita degli 170

171 Stati Uniti d America La Francia rivoluzionaria: prima, durante e dopo La Francia imperiale Il Congresso di Vienna e la Restaurazione Le Rivoluzioni nazionale e il Risorgimento italiano Il quarantotto in Europa e l Unità d Italia Lo sviluppo industriale e il movimento operaio l Unità d Italia e i problemi del Nuovo Stato La Belle Epoque L Italia ad inizio Novecento La 1 Guerra mondiale La Rivoluzione russa L Italia e il regime fascista Il nazismo e la crisi degli Stati liberali La preparazione e la 1 fase della guerra Gli alleati sconfiggono il Nazismo La Resistenza in Europa e in Italia Il mondo diviso: la guerra fredda e la distensione Nascita ed affermazione dell idea di Europa unita Il dopoguerra fuori d Europa Abilità Collocare gli eventi storici affrontati nella giusta successione cronologica e nelle aree geografiche di riferimento. Discutere e confrontare diverse interpretazioni di fatti o fenomeni storici, sociali ed economici anche in riferimento alla realtà contemporanea. Utilizzare gli strumenti della ricerca storica a partire dalle fonti e dai documenti accessibili agli studenti con riferimento al periodo e alle tematiche studiate. Sintetizzare e schematizzare un testo espositivo di natura storica. Produrre un saggio argomentativo di tipo storico. SAPERI MINIMI classe III conoscere i principali eventi e protagonisti conoscere i rapporti causali e temporali tra gli eventi comprendere ed adoperare il lessico specifico in forma semplice evidenziare capacità di cogliere semplici relazioni tra uomo, ambiente, politica e società SAPERI MINIMI classe IV conoscere i principali eventi e protagonisti e collocarli 171

172 diacronicamente e sincronicamente riconoscere i rapporti causali e temporali tra gli eventi comprendere ed adoperare il lessico specifico in forma semplice evidenziare capacità di cogliere semplici relazioni tra uomo, ambiente, politica e società SAPERI MINIMI classe V conoscere i contenuti essenziali della disciplina saper operare collegamenti e contestualizzare un evento nello spazio e nel tempo conoscere i principali rapporti causali temporali e logici usare consapevolmente il lessico della disciplina METODOLOGIE I metodi didattici utilizzati per il conseguimento dei risultati di apprendimento e formativi sono costituiti da: lezioni frontali, attività di gruppo, (problem solving), didattica breve, percorsi di ricerca multidisciplinari, privilegiando l attività di laboratorio e l utilizzo di software e strumentazioni più idonee al sistema comunicativo del mondo giovanile VERIFICHE Le verifiche di lingua e letteratura italiana saranno puntuali e saranno tre allo scritto e non meno di due all orale per ciascun quadrimestre. Le tipologie di prova scritta di italiano previste per il triennio sono: Analisi testuale, Saggio breve, articolo di giornale, tema di ordine generale e storico, prove strutturate e semistrutturate. Per la storia consisteranno in colloqui orali (non meno di due per ogni quadrimestre) e/o somministrazione di prove strutturate, semistrutturate e di sintesi. Si precisa che, qualora la prova consista in un test, questo dovrà contenere in modo chiaro i parametri di valutazione, ovvero il peso di ciascun quesito, da quantificare in cifre. La valutazione sarà espressa in decimi e potrà essere indicata anche in quindicesimi nel triennio, in vista dell Esame di Stato. L'esito delle prove dovrà essere comunicato agli allievi e motivato entro tempi ragionevoli, in attuazione al D.P.R 122/09, art.2 Regolamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni, che recita: Ogni alunno ha diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva. 172

173 Curricolo di matematica FINALITA' PRIMO BIENNIO La didattica della matematica nel biennio, riconoscendo le definizioni europee di competenze per l apprendimento permanente, intende nel suo ambito fare acquisire delle abilità necessarie per applicare i principi e i processi matematici di base nel contesto quotidiano della sfera domestica e sul lavoro, nonché per seguire e vagliare la coerenza logica delle argomentazioni proprie e altrui in molteplici contesti di indagine conoscitiva e di decisione. Lo schema sotto rappresentato articola la padronanza della matematica in competenze (individuazione e applicazione di procedure) e in sotto-competenze (uso di modelli matematici, rappresentazione grafica e simbolica) che si concretizzano in contenuti sulla base dei quali è possibile organizzare il lavoro didattico. Sviluppare queste competenze implica mettere in atto diverse strategie (o procedure). PADRONANZA MATEMATICA I. INTERAZIONE VERBALE II. TECNICHE E PROCEDURE DI CALCOLO E DI RAPPRESENTAZIONE III. PROGETTAZIONE E COSTRUZIONE DI MODELLI MATEMATICI CHE RAPPRESENTANO SITUAZIONI REALI. COMPETENZA TESTUALE COMPETENZA ESECUZIONE DI CALCOLI E UTILIZZO DELLE FORMULE COMPETENZA LOGICA COMPETENZA RAPPRESENTAZIONE GRAFICA E SIMBOLICA:INDIVIDUAZIONE DI STRATEGIE APPROPRIATE PER LA RISOLUZIONE DI PROBLEMI. INTERAZIONE VERBALE è la competenza riferita alla comunicazione orale 173

174 TECNICHE DI PROCEDURE DI CALCOLO E DI RAPPRESENTAZIONE è intesa come comprensione e capacità di utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico rappresentandole anche sotto forma grafica. PROGETTAZIONE E COSTRUZIONE DI MODELLI MATEMATICI CHE RAPPRESENTANO SITUAZIONI REALI è la produzione di modelli usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo informatico COMPETENZE L obiettivo prioritario è di far acquisire allo studente le competenze di base attese a conclusione dell obbligo di istruzione, di seguito richiamate: Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico,rappresentandole anche sotto forma grafica; Confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e relazioni; Individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi; Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi; Tale percorso di lavoro, progressivo e graduale, rende necessario offrire ovviamente un certo numero di conoscenze, intese come informazioni o dati di cui si dispone (sapere), e di abilità, intese come applicazioni di conoscenze e di strategie per portare a termine compiti e risolvere problemi (saper fare), al fine di acquisire le suddette competenze, vale a dire le capacità di selezionare, far interagire ed elaborare conoscenze e abilità per la comprensione e per la comunicazione di una porzione di realtà. Conoscenze Insiemi : N,Z,Q,R rappresentazioni, operazioni ordinamento. I sistemi di numerazione. Espressioni algebriche : principali operazioni. Equazioni e disequazioni di primo grado 174

175 Gli enti fondamentali della geometria e il significato dei termini: assioma, teorema, definizione Il piano euclideo: relazioni tra rette; congruenza di figure; poligoni e loro proprietà. Circonferenza e cerchio Misura di grandezze; grandezze incommensurabili;perimetro e area dei poligoni. Teoremi di Euclide e di Pitagora. Il metodo delle coordinate: il piano cartesiano. Interpretazione geometrica dei sistemi di equazioni. Le fasi risolutive di un problema e loro rappresentazioni con diagrammi. Principali rappresentazioni di un oggetto matematico. Tecniche risolutive di un problema che utilizzano frazioni, proporzioni, percentuali, formule geometriche, equazioni e disequazioni di 1 grado. Rappresentare sul piano cartesiano il grafico di una funzione. Valutare l ordine di grandezza di un risultato. Elaborare e gestire semplici calcoli attraverso un foglio elettronico. Elaborare e gestire un foglio elettronico per rappresentare in forma grafica i risultati dei calcoli eseguiti. Abilità Comprendere il significato logico-operativo di numeri appartenenti ai diversi sistemi numerici. Utilizzare le diverse notazioni e saper convertire da una all altra (da frazioni a decimali, da frazioni apparenti ad interi, da percentuali a frazioni..); Comprendere il significato di potenza;calcolare potenze e applicarne le proprietà. Risolvere brevi espressioni nei diversi insiemi numerici; Rappresentare la soluzione di un problema con un espressione e calcolarne il valore anche utilizzando una calcolatrice. Tradurre brevi istruzioni in sequenze simboliche (anche con tabelle); risolvere sequenze di operazioni e problemi sostituendo alle variabili letterali i valori numerici. Comprendere il significato logico-operativo di rapporto e grandezza derivata; impostare uguaglianze di rapporti per risolvere problemi di proporzionalità e percentuale; risolvere semplici problemi diretti e inversi 175

176 Risolvere equazioni di primo grado e verificare la correttezza dei procedimenti utilizzati. Rappresentare graficamente equazioni di primo grado; comprendere il concetto di equazione e quello di funzione. SAPERI MINIMI IN USCITA classe I ESSERE IN GRADO DI ADOPERARE GLI STRUMENTI MINIMI ESSENZIALI DI CALCOLO PER GESTIRE UN SEMPLICE PROBLEMA IN VARI CONTESTI ESEGUIRE CALCOLI, COMPRENDERE E RISOLVERE SEMPLICI PROBLEMI DI VARIO TIPO. PRODURRE GRAFICI DI SEMPLICI FUNZIONI SAPERI MINIMI IN USCITA classe II ESSERE IN GRADO DI ADOPERARE GLI STRUMENTI MINIMI ESSENZIALI MATEMATICI PER GESTIRE E RAPPRESENTARE LA SOLUZIONE DI UN PROBLEMA DI SECONDO GRADO. RISOLVERE SEQUENZE DI OPERAZIONI E PROBLEMI. LEGGERE E INTERPRETARE TABELLE E GRAFICI IN TERMINI DI CORRISPONDENZE FRA ELEMENTI DI DUE INSIEMI. INDIVIDUARE LE PROPRIETA ESSENZIALI DELLE FIGURE E RICONOSCERLE IN SITUAZIONI CONCRETE METODOLOGIE I vari argomenti verranno affrontati partendo da situazioni concrete, presentate a livello intuitivo e facendo poi scaturire, in modo naturale, le relative definizioni e le regole generali. La trattazione sarà semplice e lineare, pur nel rispetto della correttezza logica e della terminologia scientifica, per consentire una più facile comprensione dell argomento anche ad un primo accostamento. Ogni argomento sarà corredato da esercizi come immediato sostegno e recupero della teoria. Si farà uso del laboratorio di informatica e di tutte quelle attrezzature e strumenti che possano aiutare e facilitare l apprendimento.. 176

177 STRUMENTI DI VERIFICA E VALUTAZIONE Materiale di vario tipo: schede di verifica e di autocorrezione strutturate e non, testi da manipolare e riorganizzare, produzione testuale autonoma e guidata, schede di esercitazione, Prove in ingresso, in itinere e finali per classi parallele. PREPARAZIONE DEGLI ALUNNI ALLE PROVE INVALSI ESITI PRIORITA TRAGUARDI Risultati nelle prove Miglioramento dei risultati Avvicinare il più possibile standardizzate nazionali raggiunti dalla scuola nelle i punteggi della scuola alle prove standardizzate medie di riferimento nazionali di Matematica Per preparare la classe alla prova INVALSI è utile proporre agli studenti una serie di esercitazioni di simulazioni, soprattutto per abituarli all esecuzione della prova, alla lettura attenta delle consegne e alla gestione dei tempi. Gli insegnanti di matematica delle classi prime e seconde, in base ai parametri elaborati dall invalsi penseranno verifiche simulate a difficoltà crescenti tenendo conto in parte dei test somministrati a campione negli anni passati dallo stesso Istituto INVALSI e in parte dall OCSE PISA. Per affrontare con successo il test somministrato nella classe seconda dall Istituto INVALSI è necessario esercitarsi per cui lo svolgimento delle verifiche preparatorie alla risoluzione di test di matematica richiede la conoscenza dei concetti matematici propri della programmazione. Saranno trattati e sviluppati a difficoltà crescente: Tutto ciò ha come finalità la verifica delle capacità di riconoscere e utilizzare efficacemente i concetti e le regole della disciplina e acquisire la competenza di utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico e algebrico, rappresentandole anche sotto forma grafica. 177

178 SECONDO BIENNIO E QUINTO ANNO Alla conclusione del secondo biennio lo studente dovrà possedere le conoscenze e le abilità minime di cui sotto, cronologicamente ed indicativamente ordinate per anno di corso, e dovrà essere in grado di: - Utilizzare il linguaggio e i metodi propri della disciplina per organizzare e valutare adeguatamente informazioni qualitative e quantitative. - Utilizzare le strategie del pensiero razionale negli aspetti dialettici e algoritmici per affrontare situazioni problematiche, elaborando opportune soluzioni. - Utilizzare i concetti e i modelli delle scienze sperimentali per investigare fenomeni sociali e naturali e per interpretare dati. - affrontare situazioni problematiche di varia natura avvalendosi di modelli matematici per la loro rappresentazione e successiva soluzione; - operare correttamente con il simbolismo matematico; - Utilizzare le reti e gli strumenti informatici nelle attività di studio,ricerca e approfondimento disciplinare. - Correlare la conoscenza storica generale agli sviluppi delle scienze, delle tecnologie e delle tecniche negli specifici campi professionali di riferimento. - risolvere problemi geometrici per via sintetica o analitica; Conoscenze Il piano cartesiano. La retta e i fasci di rette. Le coniche: parabola, circonferenza, ellisse e iperbole.definizioni come luoghi geometrici e loro rappresentazione nel piano cartesiano.risoluzione approssimata di equazioni per via grafica. Equazioni esponenziali Logaritmi Goniometria Trigonometria: teoremi dei triangoli rettangoli, teoremi dei seni e del coseno. Funzioni polinomiali; funzioni razionali, esponenziali e logaritmiche. Dominio, Segno,intersezioni con gli assi cartesiani limiti e continuità di una funzione intera e fratta. Concetto di derivata di una funzione Teoremi del calcolo differenziale Studio di funzioni intere e fratte Integrali indefiniti e definiti. 178

179 Abilità Risolvere problemi Risolvere in maniera di geometria analitica relativi alla retta.risolvere problemi di geometria analitica relativi alle coniche. Applicare la trigonometria alla risoluzione di problemi riguardanti i triangoli Calcolare dominio segno intersezioni con gli assi limiti e derivate di funzioni. Analizzare esempi continue e discontinue Rappresentare nel piano cartesiano le coniche e le funzioni descrivendo le proprietà qualitative. Calcolare l integrale di funzioni elementari. SAPERI MINIMI IN USCITA Saper utilizzare consapevolmente le tecniche e le procedure di calcolo studiate. Saper conoscere e costruire semplici relazioni e funzioni. Comprendere il senso dei formalismi matematici introdotti. Acquisire un minimo di disinvoltura nel calcolo numerico anche con l'uso ragionato della calcolatrice. SAPERI MINIMI IN USCITA: CLASSE III Saper cogliere le proprietà delle figure geometriche. Individuare le principali caratteristiche delle trasformazioni geometriche nel piano cartesiano. Saper determinare le equazioni di circonferenza e parabola assegnate le condizioni e rappresentarle graficamente Saper risolvere semplici disequazioni di vario tipo (per le equazioni irrazionali con un solo radicale) Assimilare la definizione e le proprietà delle potenze ad esponente reale. Acquisire il concetto e le proprietà dei logaritmi, sapendoli anche utilizzare consapevolmente. Riconoscere una progressione e saper applicare qualche semplice teorema per la risoluzione di vari problemi. Usare varie tecniche per la risoluzione di equazioni esponenziali e logaritmiche. Rappresentare nel piano cartesiano la disequazione.verificare l'accettabilità delle soluzioni trovate Saper stabilire la mutua posizione retta-coniche. 179

180 Saper passare da un sistema di misura degli angoli in gradi e radianti eil passaggio da un sistema di misura all'altro.rappresentare grafici delle funzioni. Applicazione delle relazioni. Ridurre al primo quadrante. Applicare i teoremi nella soluzione sia di triangoli rettangoli che di triangoli qualunque SAPERI MINIMI IN USCITA: CLASSE IV Rappresentare graficamente intervalli limitati, illimitati, chiusi, aperti, gli intorni di un punto Classificare una funzione. Determinare il grado, il dominio e il segno di una funzione. Visualizzare il dominio nel piano cartesiano. Trasformare da una forma all'altra. Riconoscere se una funzione è simmetrica rispetto all'asse y, all'origine Saper Calcolare limiti. Eliminazione delle indeterminazioni Riconoscere la continuità di una funzione. Classificare i punti di discontinuità e loro eventuale eliminazione. Individuare asintoti nel grafico di una funzione. Ricavare le equazioni degli asintoti e rappresentarli nel piano cartesiano Conoscere la differenza tra raggruppamenti ordinati e non ordinati. Imparare a cogliere e ad analizzare informazioni su fenomeni del mondo reale. Saper rappresentare e leggere dati sotto forma di tabelle e di grafici. Elaborare le informazioni raccolte, al fine di pervenire alla scoperta di leggi generali che regolano i fenomeni osservati. Individuare ed analizzare eventi aleatori. SAPERI MINIMI IN USCITA : classe V Calcolo del rapporto incrementale. Calcolo del limite del rapporto incrementale Scrivere l'equazione della tangente ad una curva, e applicazioni della derivata. Calcolare la derivata di una funzione. Applicare le regole di derivazione. Enunciare il teorema relativo alla continuità e derivabilità di funzioni. Riconoscere le funzioni monotone in un intervallo. Calcolo dei minimi e dei massimi relativi ed assoluti. Determinare gli intervalli di concavità e di convessità e rappresentarli graficamente. Rappresentare graficamente una funzione. Acquisire i contenuti essenziali del calcolo differenziale. Saper applicare i teoremi fondamentali del calcolo differenziale nella ricerca di massimi, minimi e flessi. Essere in grado di risolvere qualche semplice problema di massimo e minimo. 180

181 Acquisire la capacità di scoprire relazioni intercorrenti fra diversi fenomeni ed esprimerle mediante funzioni. Saper utilizzare gli strumenti matematici che servono per lo studio di funzioni e saper rappresentare i relativi diagrammi. Acquisizione dei contenuti essenziali del calcolo Integrale Saper applicare i teoremi fondamentali del calcolo integrale nel calcolo di aree e volumi Calcolare aree e volumi di solidi e risolvere problemi di massimo e di minimo. Calcolare l integrale definito e indefinito di funzioni elementari. Acquisizione dei contenuti essenziali del calcolo delle probabilità Conoscere a grandi linee i progressi della matematica nella storia umana. Saper applicare i teoremi fondamentali del calcolo delle probabilità. Sapere a grandi linee i progressi della matematica nella storia umana. Sapere utilizzare le principali distribuzioni di probabilità classiche Saper collocare il pensiero matematico e scientifico nei grandi temi dello sviluppo della storia delle idee,della cultura, delle scoperte scientifiche e delle invenzioni tecnologiche. Metodologie, strumenti di verifica e valutazione I contenuti verranno proposti prendendo spunto, quando questo è possibile, da esempi e problemi concreti, usando un linguaggio semplice, chiaro e soprattutto rigoroso. Si cercherà di arrivare con gli alunni alle conclusioni e alla riformulazione dei concetti astratti, favorendo in questo modo il dialogo e la collaborazione degli allievi. Gli alunni saranno il più possibile coinvolti nella lezione e chiamati spesso ad intervenire. Da parte degli studenti si richiede quindi: partecipazione attiva in classe, evitando di distrarsi, attraverso domande, interventi, ecc. studio individuale a casa con svolgimento dei compiti assegnati; colloquio allievo-docente per rilevare eventuali incertezze e recuperare per concetti basilari. Verranno svolte interrogazioni orali alla lavagna, esercizi in classe a gruppi di studenti, prove scritte di tipo tradizionale e strutturate/semistrutturate, test a risposta multipla. 181

182 M 6 = (3-4) Insuff. Normale Apprezz. Schede attribuzione credito scolastico Tabella attribuzione Credito Scolastico a.s. 2014/ CLASSI TERZE (Delibere Collegio Docenti del 11/10/2013 e del 13/10/2014) ALLIEVO: Classe Sez. : Media : >6 7 = (4-5) Insuff. Normale Apprezz. >7 8 = (5-6) Insuff. Normale Apprezz. >8 9 = (6-7) Insuff. Normale Apprezz. >9 10= (7-8) Insuff. Normale Apprezz. Assiduità 0 0,1 0,2 A 0 0,1 0,2 A 0 0,1 0,2 A 0 0,1 0,2 A 0 0,1 0,2 B interesse 0 0,2 0,3 B 0 0,1 0,2 B 0 0,1 0,2 B 0 0,1 0,2 B 0 0,1 0,2 C Attiv.Int Interne 0 0,1 0,2 C 0 0,1 0,2 C 0 0,1 0,2 C 0 0,1 0,2 C 0 0,1 0,2 D Attiv Int Esterne 0 0,05 0,1 D 0 0,05 0,1 D 0 0,05 0,1 D 0 0,05 0,1 D 0 0,05 0,1 E media voti 0 E 0 0 0,1 E 0 0 0,1 E 0 0 0,1 E 0 0 0,1 F condotta 0 8:0,1 F 0 8: 0,1 F 0 8: 0,1 F 0 8:0,1 F 0 8:0,1 G Alternanza 0 0,1 G 0 0,1 G 0 0,1 G 0 0,1 G 0 0,1 A B C D E Assiduità e frequenza scolastica (Discontinua-Normale-Apprezzabile) Discontinua = > 230 ore; Normale = tra 180 e 230 ore; Apprezzabile = meno di 180 interesse e impegno nella partecipazione al dialogo educativo, con riferimento anche allo studio della religione cattolica o ad eventuali attività alternative. Attività integrative effettuate all interno della scuola Attività integrative esterne Attività culturali, artistiche, ricreative Attività lavorative e di formazione professionale Attività di volontariato, solidarietà, cooperazione Attività sportive di gruppo/squadra Altre attività coerenti con le finalità didattico educative della scuola Per tali attività andrà presentata un attestazione firmata dal responsabile legale dell ente, associazione, gruppo, organismo dotato di statuto, propria sede, capaci di organizzare attività conosciute e riconosciute nel territorio e contenente una sintetica e precisa descrizione dell attività svolta. Profitto - Media dei voti. Per le bande >6 7 / > 7 8/ >8 9/ >9-10 : 0 fino a 6/7/8/9,3 - ; 0,1 fino a 6/7/8/9, 6; 0,2 fino a 7/8/9/10. F Condotta valore attribuito per i voti da 8 a 10 * N.B.: Si assegnerà il punto di credito approssimando per eccesso a partire dal valore 0,6; TOTALE CREDITO ATTRIBUITO: APPROSSIMATO: 182

183 M 6 = (3-4) Insuff. Normale Apprezz. Tabella attribuzione Credito Scolastico a.s. 2014/ CLASSI QUARTE (Delibere Collegio Docenti del 11/10/2013 e del 13/10/2014) ALLIEVO: Classe Sez. : Media : >6 7 = (4-5) Insuff. Normale Apprezz. >7 8 = (5-6) Insuff. Normale Apprezz. >8 9 = (6-7) Insuff. Normale Apprezz. >9 10= (7-8) Insuff. Normale Apprezz. Assiduità 0 0,1 0,2 A 0 0,1 0,2 A 0 0,1 0,2 A 0 0,1 0,2 A 0 0,1 0,2 B interesse 0 0,2 0,3 B 0 0,1 0,2 B 0 0,1 0,2 B 0 0,1 0,2 B 0 0,1 0,2 C Attiv.Int Interne 0 0,1 0,2 C 0 0,1 0,2 C 0 0,1 0,2 C 0 0,1 0,2 C 0 0,1 0,2 D Attiv Int Esterne 0 0,05 0,1 D 0 0,05 0,1 D 0 0,05 0,1 D 0 0,05 0,1 D 0 0,05 0,1 E media voti 0 E 0 0 0,1 E 0 0 0,1 E 0 0 0,1 E 0 0 0,1 F condotta 0 8:0,1 F 0 8: 0,1 F 0 8: 0,1 F 0 8:0,1 F 0 8:0,1 G Alternanza 0 0,1 G 0 0,1 G 0 0,1 G 0 0,1 G 0 0,1 A B C D Assiduità e frequenza scolastica (Discontinua-Normale-Apprezzabile) Discontinua = > 230 ore; Normale = tra 180 e 230 ore; Apprezzabile = meno di 180 interesse e impegno nella partecipazione al dialogo educativo, compreso l interesse e l impegno nello studio della religione cattolica o nelle attività alternative Attività integrative effettuate all interno della scuola Attività integrative esterne Attività culturali, artistiche, ricreative Attività lavorative e di formazione professionale Attività di volontariato, solidarietà, cooperazione Attività sportive di gruppo/squadra Altre attività coerenti con le finalità didattico educative della scuola Per tali attività andrà presentata un attestazione firmata dal responsabile legale dell ente, associazione, gruppo, organismo dotato di statuto, propria sede, capaci di organizzare attività conosciute e riconosciute nel territorio e contenente una sintetica e precisa descrizione dell attività svolta. E Profitto - Media dei voti. Per le bande >6 7 / > 7 8/ >8 9/ >9-10 : 0 fino a 6/7/8/9,5 - ; 0,1 da 6/7/8/9, 6; F Condotta valore attribuito per i voti da 8 a 10 G Ci si riferisce all impegno e all interesse dimostrati nelle attività di alternanza, stages, visite aziendali N.B.: Si assegnerà il punto di credito approssimando per eccesso a partire dal valore 0,6; TOTALE CREDITO ATTRIBUITO: APPROSSIMATO: 183

184 M 6 = (4-5) Insuff. Normale Apprezz. Tabella attribuzione Credito Scolastico a.s. 2014/ CLASSI QUINTE (Delibere Collegio Docenti del 11/10/2013 e del 13/10/2014) ALLIEVO: Classe Sez. : Media : >6 7 = (5-6) Insuff. Normale Apprezz. >7 8 = (6-7) Insuff. Normale Apprezz. >8 9 = (7-8) Insuff. Normale Apprezz. >9 10= (8-9) Insuff. Normale Apprezz. Assiduità 0 0,1 0,2 A 0 0,1 0,2 A 0 0,1 0,2 A 0 0,1 0,2 A 0 0,1 0,2 B interesse 0 0,2 0,3 B 0 0,1 0,2 B 0 0,1 0,2 B 0 0,1 0,2 B 0 0,1 0,2 C Attiv.Int Interne 0 0,1 0,2 C 0 0,1 0,2 C 0 0,1 0,2 C 0 0,1 0,2 C 0 0,1 0,2 D Attiv Int Esterne 0 0,05 0,1 D 0 0,05 0,1 D 0 0,05 0,1 D 0 0,05 0,1 D 0 0,05 0,1 E media voti 0 E 0 0 0,1 E 0 0 0,1 E 0 0 0,1 E 0 0 0,1 F condotta 0 8:0,1 F 0 8: 0,1 F 0 8: 0,1 F 0 8:0,1 F 0 8:0,1 G Alternanza 0 0,1 G 0 0,1 G 0 0,1 G 0 0,1 G 0 0,1 A B C D Assiduità e frequenza scolastica (Discontinua-Normale-Apprezzabile) Discontinua = > 230 ore; Normale = tra 180 e 230 ore; Apprezzabile = meno di 180 interesse e impegno nella partecipazione al dialogo educativo, compreso l interesse e l impegno nello studio della religione cattolica o nelle attività alternative Attività integrative effettuate all interno della scuola Attività integrative esterne Attività culturali, artistiche, ricreative Attività lavorative e di formazione professionale Attività di volontariato, solidarietà, cooperazione Attività sportive di gruppo/squadra Altre attività coerenti con le finalità didattico educative della scuola Per tali attività andrà presentata un attestazione firmata dal responsabile legale dell ente, associazione, gruppo, organismo dotato di statuto, propria sede, capaci di organizzare attività conosciute e riconosciute nel territorio e contenente una sintetica e precisa descrizione dell attività svolta. E Profitto - Media dei voti. Per le bande >6 7 / > 7 8/ >8 9/ >9-10 : 0 fino a 6/7/8/9,5 - ; 0,1 da 6/7/8/9, 6; F Condotta valore attribuito per i voti da 8 a 10 G Ci si riferisce all impegno e all interesse dimostrati nelle attività di alternanza, stages, visite aziendali * N.B.: Si assegnerà il punto di credito approssimando per eccesso a partire dal valore 0,6 TOTALE CREDITO ATTRIBUITO APPROSSIMATO: 184

185 I.P.S.C.T.S.P N. De Filippis Via Santa Maria dell Imperio Vibo Valentia Tel Succursale "San Leoluca" Via Tarallo, Tel C.M. : VVRC SERALE: VVRC00951G Istituto di Istruzione Superiore N. De Filippis - G. Prestia Via Santa Maria dell Imperio Vibo Valentia Tel Fax Cod. mecc.: VVIS VVIS009007@istruzione.it, Sito web: I.P.S.I.A. G. Prestia Via G. Prestia Vibo Valentia Tel Fax C.M.: VVRI00901V Regolamento di disciplina degli studenti Ai sensi degli articoli 1 e 2 dello Statuto delle studentesse e degli studenti - D.P.R. 249 del 24/6/98 e del D.P.R. 235 del 21/11/07; Approvato con delibera del collegio dei docenti del 19/05/2015 e con delibera n. 25 del Consiglio di Istituto del 31/07/2015; Art.1 - Principi generali - Il presente regolamento individua i comportamenti che configurano mancanze disciplinari, con riferimento ai doveri elencati nell'art. 3 del D.P.R. 24/6/98, n.249 (Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria), al regolamento interno dell'istituto e alle specificità del contesto in cui lo stesso opera. Individua altresì le relative sanzioni, gli organi competenti ad erogarle e le procedure da seguire. - I provvedimenti disciplinari hanno finalità educative e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità e al ripristino dei rapporti corretti all'interno della comunità scolastica. - La responsabilità disciplinare è personale. Lo studente non può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni. Nessuna infrazione disciplinare può influire sulla valutazione del profitto. - In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione di opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell'altrui personalità. - Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate all'infrazione disciplinare e ispirate, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione personale dello studente. Allo studente è sempre offerta la possibilità di convertirle in attività in favore della comunità scolastica. - Nei periodi di allontanamento dello studente dalla comunità scolastica non superiore a 15 giorni deve essere previsto, per quanto possibile, un rapporto con lo studente e con i suoi genitori, tale da preparare il rientro nella comunità scolastica. Nei periodi di allontanamento superiori a 15 giorni, in coordinamento con la famiglia e, ove necessario, anche con i servizi sociali e l autorità giudiziaria, la scuola promuove un percorso di recupero educativo che miri all inclusione, alla responsabilizzazione e al reintegro, ove possibile nella comunità scolastica. 185

186 Art.2 - Mancanze disciplinari e sanzioni i) Gli studenti hanno il dovere di concorrere al buon andamento dell'istituto e di tenere un comportamento corretto in relazione a tutti gli aspetti della vita scolastica. j) Le infrazioni disciplinari di cui gli stessi possono rendersi responsabili e le relative sanzioni alle quali essi possono andare incontro non osservando i propri doveri sono indicate nella seguente tabella: INFRAZIONI Mancato adempimento dei doveri scolastici, quali la frequenza non assidua delle lezioni e delle altre attività scolastiche, le assenze abitualmente giustificate con ritardo, le assenze non giustificate, la falsificazione della firma del genitore o esercente la patria potestà sul modulo di giustificazione, i comportamenti che disturbano il regolare svolgimento dell'attività didattica, la mancata prestazione della dovuta attenzione e della diligenza durante le lezioni, il rifiuto di sottoporsi alle attività di verifica ed ai lavori proposti dagli insegnanti segnalato con nota sul registro di classe. Mancanze connesse a casi di negligenza abituale ed al reiterarsi dei casi sopra previsti Comportamento non rispettoso nei confronti del Capo d'istituto, dei docenti, del personale ausiliario e amministrativo e degli altri studenti od offensivo del decoro personale, della religione e delle istituzioni Mancata osservanza delle regole che consentono una convivenza civile e corretta all'interna della comunità scolastica nel rispetto dei valori democratici e di crescita della persona, improntati al senso di responsabilità personale, alla tolleranza, al riconoscimento della diversità dei ruoli e delle libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione contro ogni forma di pregiudizio e violenza. Comportamento definito bullismo : Volontà diretta di fare del male o danneggiare persone attraverso prepotenze fisiche e verbali attuate in modo SANZIONI Ammonizione privata o in classe, allontanamento dalla lezione o sospensione dalle lezioni per un giorno. Ammonizione privata o in classe o nei casi più gravi sospensione dalle lezioni fino a cinque giorni. Sospensione dalle lezioni fino ad un massimo di quindici giorni, con la possibilità di commutare la sanzione con l'esecuzione di lavori o di attività a favore della comunità scolastica. Sospensione dalle lezioni fino ad un massimo di quindici giorni, con la possibilità di commutare la sanzione con l'esecuzione di lavori o di attività a favore della comunità scolastica. Sospensione dalle lezioni fino ad un massimo di quindici giorni, con la possibilità di commutare la sanzione con l'esecuzione di lavori o di attività a favore della comunità 186

187 continuativo e persistente, o, in forma indiretta attraverso dicerie sul conto delle vittime, esclusione dal gruppo dei pari, isolamento, calunnie, pettegolezzi ed invasioni elettroniche dell immagine e delle situazioni private così come previsto dalla norma vigente in materia Inosservanza delle disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dalle norme generali e dal regolamento d'istituto; Inosservanza delle norme riguardanti il corretto utilizzo di strutture, arredi, macchine, materiale didattico e bibliografico, sussidi didattici ed in generale il rispetto del patrimonio della scuola che comporti o meno il danneggiamento o la distruzione dei predetti beni; Mancato adempimento del dovere di contribuire a rendere accoglienti gli ambienti scolastici, avendone la debita cura Fatti che turbino il regolare andamento della scuola quali falsificazione o alterazione di documenti ufficiali, uso del cellulare o altri dispositivi elettronici Reati di particolare gravità, perseguibili d'ufficio o per i quali l'autorità giudiziaria abbia avviato procedimento penale scolastica. Sospensione dalle lezioni fino ad un massimo di quindici giorni, con la possibilità di commutare la sanzione con l'esecuzione di lavori o di attività a favore della comunità scolastica. Riparazione del danno e sospensione dalle lezioni fino ad un massimo di quindici giorni, con la possibilità di commutare la sanzione con l'esecuzione di lavori o di attività a favore della comunità scolastica. Ammonizione privata o in classe o nei casi più gravi sospensione dalle lezioni fino a cinque giorni. Sospensione dalle lezioni fino ad un massimo di quindici giorni, con la possibilità di commutare la sanzione con l'esecuzione di lavori o di attività a favore della comunità scolastica. Sospensione dalle lezioni per più di 15 giorni commisurata alla gravità del reato, con la possibilità di commutare la punizione con la riparazione del danno e l'esecuzione di lavori o di attività a favore della comunità scolastica. Casi che comportino pericolo per l'incolumità delle persone e casi di recidività di violenza grave tali da ingenerare un elevato allarme sociale. Nei casi di recidiva, di atti di violenza grave, o comunque connotati da particolare gravità tale da ingenerare un elevato allarme sociale, ove non siano esperibili interventi per un reinserimento responsabile nella comunità durante l anno scolastico, si applica l'allontanamento dalla comunità scolastica fino al termine dell anno 187

188 scolastico, anche con eventuale esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all esame di Stato conclusivo del corso di studio. Le sanzioni disciplinari di cui alla precedente tabella possono essere irrogate soltanto previa verifica della sussistenza di elementi concreti, precisi e concordanti dai quali si desuma che l infrazione disciplinare sia stata effettivamente commessa da parte dello studente incolpato. Nei casi in cui l autorità giudiziaria, i servizi sociali o la situazione obiettiva rappresentata dalla famiglia o dallo stesso studente sconsiglino il rientro nella comunità scolastica, allo studente è consentito di iscriversi, anche in corso d anno, ad altra scuola. Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le sessioni d esame sono inflitte dalla commissione d esame e sono applicabili anche ai candidati esterni. Art.3 - Organi competenti ad irrogare le sanzioni 1. L'ammonizione privata o in classe, l'allontanamento dalla lezione o la sospensione per un giorno dovuti al mancato adempimento dei doveri scolastici, quali la frequenza non assidua delle lezioni e delle altre attività scolastiche, le assenze abitualmente giustificate con ritardo, le assenze non giustificate, la mancata prestazione della dovuta attenzione e della diligenza durante le lezioni sono inflitti dall'insegnante o, su richiesta dello stesso, dal Dirigente Scolastico. L'ammonizione privata o in classe, l'allontanamento dalla lezione o la sospensione per un giorno dovuti alla falsificazione della firma del genitore o esercente la patria potestà sul modulo di giustificazione, a comportamenti che disturbano il regolare svolgimento dell'attività didattica, alla mancata prestazione della dovuta attenzione e della diligenza durante le lezioni, al rifiuto di sottoporsi alle attività di verifica ed ai lavori proposti dagli insegnanti segnalato con nota sul registro di classe sono comminate dal dirigente scolastico. 2. Le sanzioni che comportano l allontanamento dalle lezioni da 2 a 15 giorni sono adottate dal Consiglio di classe riunito con la sola componente docenti 4. Le sanzioni che comportano l allontanamento per un periodo superiore ai 15 giorni, quelle che implicano l esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione agli esami di stato conclusivi del corso di studi sono adottate dal consiglio d istituto. Art.4 - Procedura di applicazione e impugnazione 1. Ogni provvedimento disciplinare è la conseguenza dell accertamento del fatto che costituisce inflazione. 2. Ogni provvedimento disciplinare si avvia con la contestazione degli addebiti allo studente il quale ha la possibilità di giustificarsi o comunque di presentare sue osservazioni. 188

189 3. Le sanzioni irrogate da organi individuali (insegnante o dirigente scolastico), debitamente motivate, sono sempre annotate sul registro di classe, invitando lo studente ad esporre le proprie ragioni, mediante comunicazione all interessato e alla famiglia da farsi entro giorni 3 dall accadimento, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. Le giustificazioni scritte richieste devono pervenire al dirigente scolastico entro 10 giorni dal ricevimento della raccomandata, sottoscritte dai genitori, in caso di minori. 4. Le sanzioni o i provvedimenti che comportano l allontanamento dalla comunità scolastica sono sempre adottate Consiglio di classe. Le sanzioni che comportano l allontanamento superiore a 15 giorni e quelle che implicano l esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all esame di Stato conclusivo del corso di studi sono sempre adottate dal Consiglio di istituto. 5. Nei casi di infrazioni disciplinari che possono comportare l allontanamento dalla classe per più di due giorni, gli studenti (se minorenni anche i loro genitori) sono invitati a partecipare alla fase istruttoria del Consiglio di classe, mirata ad accertare che i fatti contestati siano realmente accaduti. 6. Delle decisioni (sanzioni e motivazioni delle stesse) devono essere urgentemente informati per iscritto lo studente e la famiglia anche per concordare le eventuali iniziative da adottare per il reinserimento nella comunità scolastica. 7. In casi di particolare gravità e pericolo, il dirigente scolastico può adottare i provvedimenti più opportuni in attesa di svolgere la procedura ordinaria. 8. E sempre possibile, su richiesta dello studente (e dei propri genitori se minorenne), cambiare, commutare la sanzione disciplinare inflitta in attività a favore dell Istituto o Associazioni o Istituzioni esterne alla scuola individuate dal consiglio di classe. 9. Contro le sanzioni è ammesso ricorso da parte dello studente maggiorenne o dei genitori dello studente minorenne, entro 15 giorni dalla comunicazione della loro irrogazione, ad un apposito organo di garanzia interno alla scuola, che decide nel termine di 10 giorni. 10. Il Direttore dell ufficio scolastico regionale, o un dirigente da questi delegato, decide in via definitiva sui reclami proposti dagli studenti della scuola secondaria superiore o da chiunque vi abbia interesse contro le violazioni del D.P.R.24 Giugno 1998, n.249 e le modifiche introdotte dal D.P.R.235/07. La decisione è assunta previo parere vincolante di un organo di garanzia regionale che deve essere espresso entro il termine di trenta giorni. Art.5 - Organo di garanzia interno Nei confronti delle sanzioni disciplinari che comportino l allontanamento dalle lezioni per più di due giorni, è ammesso ricorso ai sensi del D.P.R. 24/98 (Statuto Studenti) all Organo di Garanzia interno, costituito come segue: Esso, sempre presieduto dal Dirigente Scolastico, di norma, si compone, per la scuola secondaria di 2 grado da un docente designato dal consiglio d Istituto, da un rappresentante eletto dagli studenti e da un rappresentante eletto dai genitori Il dirigente Scolastico, che lo presiede; un docente designato dal Collegio dei docenti; da un rappresentante eletto dal comitato studentesco un rappresentante eletto dai genitori 189

190 Casi di incompatibilità a) Tutti i componenti dell Organo di garanzia interno, tranne il Dirigente Scolastico, debbono essere sostituiti nel caso siano coinvolti personalmente o abbiano già deliberato relativamente al caso in oggetto. b) A tal fine, per ogni membro effettivo dell Organo, viene eletto un membro supplente, che interviene in caso di assenza giustificata o di incompatibilità dei membri effettivi. c) L Organo di Garanzia interno deve essere convocato entro 5 giorni dal ricorso. d) Valutata la correttezza o meno del procedimento seguito per l erogazione della sanzione, l Organo di Garanzia interno, con delibera motivata presa a maggioranza dei presenti (non sono ammesse astensioni), conferma o annulla la sanzione inflitta, rinviando in questa seconda ipotesi il caso all organo competente, che ha l obbligo di eliminare il vizio rilevato e riesaminare il caso. e) La seduta si considera valida con la presenza di almeno tre membri. 190

191 ANIMATORE DIGITALE PROGETTO TRIENNALE DI INTERVENTO PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE Libri e computer sono strumenti neutri, sta a noi scovare quelli che fanno al caso nostro, scegliere quelli adatti agli interessi, al gusto, alle esigenze nostre. Soprattutto riempirli, libri e computer, di contenuti nostri. Corrado Augias 191

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