ORGANIZZAZIONE e INNOVAZIONE

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1 Monza, 11 Dicembre 2009 ORGANIZZAZIONE e INNOVAZIONE l esperienza dell Azienda Ospedaliera di Lecco Master in Funzioni di Coordinamento Università Carlo Cattaneo - LIUC - Castellanza 2010 Dr.ssa Anna Cazzaniga

2 Processo di re-engineering engineering delle strutture sanitarie revisione dei modelli organizzativi revisione dei processi e delle procedure revisione delle relazioni tra professionisti

3 L Azienda Ospedaliera di Lecco BELLANO Abbiamo creato dipartimenti gestionali interpresidio MERATE LECCO

4 IL SITRA

5 I PROGETTI I PROGETTI Letti dipartimentali Revisione Revisione Documentazione Documentazione Infermieristica Infermieristica Revisione Revisione Turnistica Turnistica 2008 Organizzazione per settori Complessità Complessit Assistenziale Assistenziale SIPI SIPI Inserimento Inserimento OSS 2005 Dotazioni Organiche Risorse Assegnate 2006

6 progetto Letti dipartimentali Realizzazione di AREE di DEGENZA DIPARTIMENTALI MULTISPECIALISTICHE organizzate secondo IL NURSING MODULARE

7 Le aree di degenza dipartimentale nell azienda ospedaliera di Lecco MERATE DIPARTIMENTO DI AREA CHIRURGICA e MATERNO-INFANTILE Chirurgia e Ginecologia in un unica area di 38 p.l. suddivisa in tre settori LECCO DIPARTIMENTO DI AREA CHIRURGICA E MATERNO-INFANTILE Chirurgia Generale Urologia Senologia Ginecologia in un unica area di 78 p.l. suddivisa in sette settori IN FASE DI REVISIONE LECCO DIPARTIMENTO DI NEUROSCIENZE Neurologia e Neurochirurgia in un unica area di 40 p.l. suddivisa in quattro settori

8 Le aree di degenza dipartimentale nell azienda ospedaliera di Lecco LECCO DIPARTIMENTO DI AREA MEDICA Medicina in un unica area di 60 p.l. suddivisa in cinque settori S.O.A.P. dipartimentale con 30 p.l. suddivisa in tre settori DIPARTIMENTO CARDIO VASCOLARE LECCO Area subintensiva dipartimentale di 8 p.l. suddivisa due settori Area cardiologia con 24 p.l. suddivisa in tre settori Area riabilitativa - cardiochirurgia e chirurgica in un unica area di 44 p.l. suddivisa in quattro settori

9 Dipartimento Cardiovascolare presidio di Lecco 4 4 piano CARDIOLOGIA (con PL scompenso) 24 PL 3 settori: 1 INF/8 pazienti Sub Intensiva Dipartimentale 8 PL - 2 settori: 1 INF/4 Pazienti UCC e TICCH 10 PL 1 INF/2 pazienti EMODINAMICA CORRIDOIO CENTRALE

10 Dipartimento Cardiovascolare presidio di Lecco 4 4 piano CORRIDOIO CENTRALE CARDIOLOGIA RIABILITATIVA 24 PL CHIRURGIA VASCOLARE 14 PL CARDIOCHIRURGIA - 6 PL 4 settori: 2 settori: 1 INF/10 pazienti (Vascolare e CCH) 2 settori: 1 INF/12 pazienti (Riabilitativa)

11 Dipartimento Neuroscienze presidio di Lecco 3 3 piano Degenza di neuroscienze (Neurologia e Neurochirurgia) Neurorianimazione 1 INF/2 pazienti 20 PL 2 settori: 1 INF/10 pazienti Area subintensiva STROKE UNIT 1 INF/4pazienti CORRIDOIO CENTRALE

12 Dipartimento Neuroscienze presidio di Lecco 3 3 piano CORRIDOIO CENTRALE 20 PL 2 settori: 1 INF/10 pazienti Degenza di neuroscienze (Neurologia e Neurochirurgia) CHIRURGIA VASCOLARE 14 PL

13 MODELLO ORGANIZZATIVO PER SETTORI abbinamento stabile tra équipe infermieristica e gruppo di malati

14 Perché il modello organizzativo per settori?

15 crea le condizioni per garantire: centralità della persona assistita continuità nella presa in carico pianificazione e documentazione dell assistenza infermieristica responsabilità infermieristica nella risposta ai Bisogni di Assistenza Infermieristica inserimento appropriato degli operatori di supporto (OSS)

16 L infermiere di settore assume la responsabilità del gruppo di persone ricoverate nel settore a cui è assegnato (presa in carico) ha una conoscenza globale dei bisogni delle persone ricoverate di cui è responsabile effettua quotidianamente una valutazione clinicoassistenziale congiunta con il medico di riferimento pianifica, attua, valuta e registra sulla documentazione sanitaria le prestazioni infermieristiche attribuisce al personale di supporto quegli interventi assistenziali caratterizzati da aspetti più tecnici e connotati da bassa complessità e da alta riproducibilità.

17 L infermiere di settore assume la responsabilità del gruppo di persone ricoverate nel settore a cui è assegnato (presa in carico) ha una conoscenza globale dei bisogni delle persone ricoverate di cui è responsabile effettua quotidianamente una valutazione clinicoassistenziale congiunta con il medico di riferimento pianifica, attua, valuta e registra sulla documentazione sanitaria le prestazioni infermieristiche attribuisce al personale di supporto quegli interventi assistenziali caratterizzati da aspetti più tecnici e connotati da bassa complessità e da alta riproducibilità.

18 SETTORI e CODICE COLORE

19 SEGNALETICA

20 CARTELLINO IDENTIFICATIVO Codice colore

21

22 CARRELLI Carrello documentazione Carrello Medicazioni e Terapia

23 POSTAZIONI INFERMIERISTICHE

24 Turnistica Gruppi di 5 infermieri assegnati stabilmente per 70 giorni ad un settore

25 La diffusione modello organizzativo Le aree di degenza dipartimentali multispecialistiche sono state realizzate in 5 dipartimenti su 7 (chirurgico, materno-infantile, cardiovascolare, area medica, neuroscienze) L organizzazione per settori è oggi applicata in 23 aree di degenza su 33

26 Organizzazione Gestione RU Coordinatore Qualità e Rischio Clinico-assistenziali Formazione Gestione Risorse e Budget Job Description

27 Gestione Risorse Umane DEFINIZIONE DEL FABBISOGNO DI RISORSE D.O.R.A.

28 Clinico-assistenziali elaborazione e applicazione procedure comuni discussione di casi clinici con utilizzo di check-list definizione e monitoraggio di indicatori assistenziali misurazione della complessità assistenziale

29 COMPLESSITÀ ASSISTENZIALE l insieme degli interventi che si riferiscono alle diverse dimensioni dell assistenza infermieristica espressi in termini di intensità di impegno e quantità-lavoro dell infermiere (Moiset, Vanzetta, Vallicella, 2003)

30 LA MISURAZIONE DELLA COMPLESSITÀ ASSISTENZIALE CONSENTE DI: esprimere con un giudizio sintetico e oggettivo la situazione di ogni singolo malato e l evoluzione delle sue condizioni nel tempo determinare le risorse, il tempo e le competenze necessarie per assistere i pazienti assegnati arrivare ad una più obiettiva allocazione delle risorse che vada a considerare non soltanto l aspetto quantitativo, ma preveda un approccio di tipo qualitativo dare visibilità alla pratica infermieristica e fare in modo che essa possa acquisire valore al momento dell assegnazione delle risorse che attualmente non viene considerato attraverso il sistema di classificazione stabilito dal DRG

31 OGGI n pazienti settore Bassa assistenza (120 ) Media assistenza (180 ) pazienti 9-12 pazienti Elevata assistenza (240 ) Sub intensiva (300 ) Intensiva (600 ) 6-9 pazienti 3-6 pazienti 2-3 pazienti

32 DOMANI definire quanti pazienti assegnare a un settore in base alla complessità assistenziale

33 quale strumento di misurazione? S.I.P.I. Sistema Informativo della Performance Infermieristica (dati oggettivi e confrontabili)

34 Come è stato elaborato? A.O. Monza 2008 studio multicentrico A.O. Como A.O. Lecco 2002 A.O. Monza

35

36 STUDIO MULTICENTRICO Scelta del punteggio che discrimina le due classi di complessità? valore soglia cut off = bassa complessità alta complessità Il riferimento è la complessità percepita dall infermiere

37 stiamo utilizzando in modo sistematico la scheda SIPI nelle degenze di medicina

38 Bargossi vittorio Bargossi vittorio

39 Colombo primo Colombo primo

40 Due possibili scelte organizzative

41 1 avere la quantificazione oggettiva della complessità dei pazienti in ogni settore e bilanciare i nuovi ingressi, creando un mix controllato tra profili ad alta e a bassa complessità, per garantire omogeneità del carico di lavoro, mantenendo uguale il n dei pazienti in ogni settore

42 2 identificare aree di degenza distinte in bassa e alta complessità assistenziale, differenziando l assegnazione dei pazienti, sia in ingresso sia durante la degenza, in base alla variazione del loro profilo di complessità, con conseguente diversa allocazione delle risorse

43 attualmente nelle aree di degenza dell A.O. di Lecco viene applicata la prima soluzione organizzativa GARANTISCE CONTINUITÀ NELLA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE

44

45 Anche se STUDIO OSSERVAZIONALE descrivere la variazione della complessità assistenziale nei pazienti ricoverati nell area di degenza medica del P.O. di Lecco.

46 effettuate n 6304 Rilevazioni SIPI da maggio a settembre 2009 osservate n 300 Variazioni di Complessità Assistenziale rappresentano il 5% delle 6304 rilevazioni riguardano il 21 % dei 619 pazienti osservati

47 RISULTATI 21% % di pazienti con VCA media VCA nel singolo paziente: 2,53 nella degenza 1,36 in Soap PRINCIPI continuità assistenziale personalizzazione dell assistenza gestione del rischio clinico

48 stiamo valutando nella SOAP di differenziare i settori in base ai profili di complessità dell assistenza nella degenza medica di mantenere i settori con un mix controllato dei profili di complessità assistenziale

49 inoltre

50 Distribuzione percentuale della complessità assistenziale nelle tre aree di intensità di cura delle specialità mediche

51 Distribuzione percentuale della complessità assistenziale nelle tre aree di intensità di cura delle specialità chirurgiche

52 vogliamo pianificare una mappatura dei pazienti ricoverati nelle varie aree di degenza in base ai profili di complessità assistenziale rivalutare l assegnazione delle risorse infermieristiche rivedendo il rapporto infermieri/pazienti nelle diverse aree di degenza

53

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