REGIONE DEL VENETO. Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio

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1 REGIONE DEL VENETO PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI SAN PIETRO DI MORUBIO Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio DITTA A.E.T. S.R.L. Via Europa, San Pietro di Morubio (VR) STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE la Ditta Il Responsabile Tecnico 1

2 1 PREMESSA La presente relazione tecnica viene presentata a corredo della domanda effettuata da parte della ditta A.E.T. Srl per la modifica dell autorizzazione emessa con determinazione della Provincia di Verona n. 521/13 del 07 Febbraio Le richieste di modifica possono essere riassunte nei seguenti punti: a) modifica del lay-out di impianto con l introduzione di una ulteriore vasca di lavorazione per migliorare la capacità di recupero delle materie plastiche tramite flottazione; b) aumento della potenzialità annuale di lavorazione da 2200 ton/anno a 4000 ton/anno, mantenendo invariata la capacità di stoccaggio istantanea pari a 200 ton; c) inserimento nell elenco dei codici CER trattabili dall impianto il codice altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, contenenti sostanze pericolose, quale codice specchio del CER già autorizzato e normalmente utilizzato dalla ditta nella sua attività. Nei paragrafi seguenti viene analizzata nel dettaglio ogni voce di richiesta al fine di determinare eventuali modifiche agli impatti precedentemente analizzati in fase di Valutazione di Impatto Ambientale effettuata per la procedura autorizzativa. 2

3 2 MODIFICHE PROGETTUALI 2.1 Lay-out di impianto Il nuovo lay-out di impianto viene presentato nell elaborato grafico a corredo della presente relazione. Le variazioni sono le seguenti : Introduzione della vasca 9, e delle centrifughe D ed E. Tale modifica consiste un un allungamento della linea di selezione per flottaggio, al fine di aumentare la capacità di separazione delle componenti plastiche dalle plastiche non recuperabili e dalla frazione metallica non desiderata. Individuazione di una nuova area per lo stoccaggio delle MPS ottenute tramite ulteriore raffinazione distinta dalla predicente unica area per determinare nuove qualità di MPS selezionate, per poter disporre di varie qualità di plastiche raffinate secondo le richieste della clientela. Si riporta nel dettaglio il nuovo schema di lavoro dell impianto nella schematizzazione seguente. La nuova vasca potrà essere alimentata direttamente con del materiale in ingresso già precedentemente raffinato. 3

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5 2.2 Potenzialità annuale Grazie al nuovo sistema di raffinazione dell MPS in uscita dalle vasche con l introduzione di un ulteriore passaggio di selezione, viene richiesto di aumentare la potenzialità massima dell impianto da 2200 ton/anno a 4000 ton/anno, mantenendo invariata la capacità di stoccaggio istantanea pari a 200 ton. NON vengono a modificarsi le aree destinate allo stoccaggio rispetto la lay-out precedente ne le macchine utilizzate, ma tramite l ottimizzazione dell omogeneizzazione del materiale in ingresso aumenta la potenzialità di selezione di ogni singola vasca di impianto. Tale attività migliorativa sia gestionale che di qualità del prodotto permette un aumento percentuale delle MPS recuperate sul rifiuto in ingresso, diminuendo lo scarto destinato ad essere trattato ancora come rifiuto. Sempre grazie ad una migliore omogeneizzazione del materiale in ingresso risulta possibile: eliminare tempi morti dovuti all attesa della flottazione; evitate tempi di intasamento delle pompe; aumentare la quantità di materiale all interno di ogni singola vasca e conseguentemente diminuire l utilizzo di acqua per la flottazione. Il tutto si traduce in un aumento di resa, e quindi la possibilità di aumentare la capacità di recupero dell intero processo. L aumento di potenzialità richiesto di circa 82% permetterebbe un aumento dei ricavi della ditta a fronte di un possibile contenimento delle spese vive di attività. 5

6 2.3 Inserimento CER Allo scopo di mantenere l ingresso di materiali da sottoporre a lavorazione la ditta si sta rivolgendo anche al mercato estero del rifiuto proveniente dal recupero presso altri impianti di materie plastiche. Tale verifica di potenzi9ali mercati ha fatto sorgere la necessità di dotare l impianto di un nuovo codice CER da recuperare. In particolare si richiede l integrazione del CER altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, contenenti sostanze pericolose, quale codice specchio del CER già autorizzato e normalmente utilizzato dalla ditta nella sua attività. Tale richiesta deriva dal fatto che sempre più spesso, la classificazione dei rifiuti composto dalla frazione di materiali plastici derivanti dal recupero presso altri impianti di RAEE e apparecchiature elettriche, viene effettuata con un Approccio Cautelativo per la ricerca dei composti del Cloro e altri composti, che non essendo verificabili singolarmente, vengono rilevati ricercando l elemento singolo (es. cloro), e riportando il valore di concentrazione ai limiti di pericolosità di ogni singolo composto. Questo metodo di approccio, se da un lato risulta cautelativo per la classificazione del rifiuto e dell attribuzione del pericoloso / non pericoloso, dall altro è superabile solo conoscendo le schede di sicurezza dei materiali che hanno contribuito a comporre il rifiuto stesso. Nel caso del rifiuto normalmente ritirato presso l impianto della ditta tale verifica non risulta possibile in quanto la derivazione del rifiuto è la triturazione e il recupero presso altri impianti di RAEE e apparecchiature elettriche, e quindi i produttori (soprattutto esteri) ricorrono all applicazione dell Approccio Cautelativo per la classificazione del rifiuto. Si richiede quindi l integrazione del CER solo in relazione alla frazione di materiali plastici derivanti dal recupero presso altri impianti di RAEE e apparecchiature elettriche. Tale rifiuto presenta le medesime caratteristiche chimico fisiche del rifiuto con CER , ma è stato classificato tale solo per precauzione con Approccio Cautelativo. 6

7 3 MODIFICA IMPATTI Nel paragrafo si analizzano nel dettaglio tutti i possibili impatti e le modifiche previste, alla luce delle variazioni richieste. 3.1 Modifica aree e aumento della linea di lavorazione La modifica delle aree di stoccaggio, unita all introduzione di una nuova vasca di selezione dei materiali plastici tramite flottazione non comporta alcun significativo cambiamento negli impatti verificati in sede di approvazione. Tutte le lavorazioni restano all interno dell impianto, i macchinari utilizzati sono i medesimi e viene aggiunta solo una vasca e 2 centrifughe uguali a quelle attualmente in funzione. Non si registra nessun variazione ne di rumore, ne di produzione di polveri. Le uniche modifiche che possono essere identificate sono per quanto riguarda la produzione di rifiuti da lavorazione e trattamento e un aumento dei mezzi in entrata e uscita dall impianto legati all aumento della potenzialità massima di recupero Produzione rifiuti L impatto derivante dalla modifica di impianto con l ottimizzazione dell omogeneizzazione del materiale in ingresso e l inserimento di una nuova vasca di trattamento è un impatto considerabile POSITIVO in quanto: o l inserimento di maggior quantità di materiale da sottoporre a selezione all interno di ogni vasca stimabile in volume di circa 15%, comporta una conseguente diminuzione del volume di acque utilizzate per la flottazione, che come sempre, una volta esauste vengono pompate e stoccate in cisternette da 1mc nell area dedicata ai rifiuti di trattamento. Tale variazione prevede quindi una diminuzione delle soluzioni di scarto da avviare a smaltimento in impianti esterni. o grazie all ottimizzazione dell omogeneizzazione del materiale in ingresso, evitando gli intasamenti delle pompe sarà possibile diminuire ulteriormente la necessità di svuotare le vasche per ripristino della funzionalità idraulica, diminuendo sempre lo smaltimento delle soluzioni di scarto. o inserendo la nuova vasca di raffinazione, e aumentando la percentuale di MPS recuperata rispetto al rifiuti introitato viene a diminuire anche lo scarto non commercializzabile che deve sempre essere gestito come rifiuto. 7

8 3.1.2 Traffico indotto L aumento di potenzialità massima dell impianto tramite razionalizzazione delle operazioni e aumento di resa dell operazione di recupero prevede una modifica del numero massimo di mezzi destinati al carico e scarico dei materiali. Considerando la portata media di ogni camion in transito di circa 20 ton, l aumento della potenzialità massima da 2200 ton/anno a 4000 ton/anno prevede un aumento massimo di circa 90 camion all anno, equivalenti a 7,5 camion al mese. Considerando il viaggio di ritorno dei mezzi sempre a vuoto, l aumento è calcolabile in 7,5 + 7,5 mezzi al mese. Tale variazione comporta un impatto ambientale ININFLUENTE poiché lo stabile che ospita l impianto si trova in area industriale ben servita dal punto di vista viabilistico e affacciata su una strada di grande comunicazione quale la S.S. 434 Transpolesana con uscita diretta per la zona industriale di San Pietro di Morubio. 3.2 Introduzione nuovo CER l inserimento del CER altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, contenenti sostanze pericolose, quale codice specchio del CER già autorizzato e normalmente utilizzato dalla ditta nella sua attività, viene richiesto al fine di corrispondere alla domanda di offerta di materiale da sottoporre a trattamento eventualmente introitato con codice classificato pericoloso per maggior cautela. per quanto riguarda gli impatti possibili questi risultano uguali agli attuali, poiché comunque le acque di soluzione utilizzate per la flottazione del materiale vengono stoccate e smaltite in impianti esterni, e l eventuale presenza di componenti metalliche maggiori all interno delle soluzioni di scarto al massimo comporta una modifica del CER delle soluzioni stesse, da verificare comunque ogni qual volta viene effettuato lo smaltimento. un eventuale CER pericoloso per le soluzioni di scarto non comporta alcuna significativa variazione dell impatto ambientale del impianto di recupero. San Pietro di Morubio, 18/12/2013 8

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