Caratteristiche dei componenti con metodi dinamici all'oscilloscopio
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- Aloisio Volpi
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1 Caratteristiche dei componenti con metodi dinamici all'oscilloscopio Le caratteristiche dei componenti elettronici sono relativamente facili da rilevare all'oscilloscopio con l'uso di metodi di tipo dinamico nei quali il "punto di lavoro" o "punto di riposo" del dispositivo viene fatto E/ spostare rapidamente sulla caratteristica ricavando così dei segnali adatti a rappresentare attraverso un'oscilloscopio, su di un piano cartesiano, l'andamento dell'intensitá di corrente i in funzione di v. Come é noto se andiamo ad individuare con metodi grafici il punto di E lavoro del circuito di fig. 1 dobbiamo rappresentare sullo stesso fig.1 etta di carico grafico, la caratteristica i=i(v) del dispositivo in questione unitamente alla caratteristica i=f(v) del generatore; quest'ultima essendo la rappresentazione grafica di un legame lineare fra tensione v e corrente i viene denominata "retta di carico". = = La retta interseca l'asse x (asse ) nel punto di ascissa = (punto di funzionamento a vuoto del generatore) CC e l'asse y (asse ) nel punto di ascissa = (punto di funzionamento in c. c. del generatore) L'inclinazione della retta di carico rispetto all'asse x dipende unicamente dal valore della resistenza di carico. Poniamo ora di alimentare il circuito con un generatore di fem alternata sinusoidale o unidirezionale (segnale in uscita ad un raddrizzatore ad una o due semionde). Negli istanti in cui la tensione vale 0 la retta di carico passa per l'origine, quando la fem aumenta, la retta di carico si sposta mantenendo invariata l'inclinazione allontanandosi dall'origine E2/ E1/ del sistema d'assi cartesiani (nel primo quadrante); quando la fem è massima si raggiunge la massima distanza dall'origine; quando poi la fem diminuisce, la retta di carico si riavvicina all'origine; il punto P intersezione fra la retta di carico e la caratteristica percorre quindi la caratteristica del componente. Nel caso in cui la fem cambi segno si passa dal primo al terzo quadrante. E1 E2 All'asse X verrá inviata la tensione presente ai capi del diodo in prova (vedi circuito) e all'asse Y la caduta di tensione che si stabilisce ai capi di una (3 nello schema di fig.2) posta in serie al Curve caratteristiche - Azzani 1
2 diodo stesso e quindi percorsa dalla corrente che circola nel diodo (non é possibile inviare all'asse Y la che scorre nel diodo in quanto l'oscilloscopio é nella sostanza un voltmetro). Nel circuito di fig. 2 la presenza del AAC (variatore di tensione alternata 0-240) permette di modificare a piacere la tensione di alimentazione del circuito; in questo modo con tensione di alimentazione bassa é possibile indagare piú dettagliatamente sul primo tratto della caratteristica (zona di inizio della conduzione). n fig. 3 é riprodotto il circuito per il rilievo della caratteristica di un diodo Zener. Esistono ben tre possibilitá: rilievo del solo tratto di caratteristica diretta (alimentando fra 1 e 4), rilievo del solo tratto di caratteristica inversa, rilievo della caratteristica completa. n fig. 4 é riprodotto un circuito analogo ai precedenti. a notare poi che la d.d.p. ai capi di (sensore di corrente) la la polaritá positiva a massa e quindi sullo schermo dell'oscilloscopio appare una caratteristica non nel ma nel quadrante ( negativa); si dovrá perció usare il comando di inversione dell'asse Y per dare alla caratteristica la veste a noi piú familiare. Curve caratteristiche - Azzani 2
3 Caratteristiche dei componenti con metodi dinamici all'oscilloscopio Le caratteristiche dei componenti elettronici sono relativamente facili da rilevare all'oscilloscopio con l'uso di metodi di tipo dinamico nei quali il "punto di lavoro" o "punto di riposo" del dispositivo viene fatto E/ spostare rapidamente sulla caratteristica ricavando così dei segnali adatti a rappresentare attraverso un'oscilloscopio, su di un piano cartesiano, l'andamento dell'intensitá di corrente i in funzione di v. Come é noto se andiamo ad individuare con metodi grafici il punto di E lavoro del circuito di fig. 1 dobbiamo rappresentare sullo stesso fig.1 etta di carico grafico, la caratteristica i=i(v) del dispositivo in questione unitamente alla caratteristica i=f(v) del generatore; quest'ultima essendo la rappresentazione grafica di un legame lineare fra tensione v e corrente i viene denominata "retta di carico". = = La retta interseca l'asse x (asse ) nel punto di ascissa = (punto di funzionamento a vuoto del generatore) CC e l'asse y (asse ) nel punto di ascissa = (punto di funzionamento in c. c. del generatore) L'inclinazione della retta di carico rispetto all'asse x dipende unicamente dal valore della resistenza di carico. asse Y 1 3 GN OO N POA asse X AAC 220/24 N.B. isualizza solamente la caratteristica diretta fig. 2 Circuito per il rilievo della caratteristica diretta di un diodo Poniamo ora di alimentare il circuito con un generatore di fem alternata sinusoidale o unidirezionale (segnale in uscita ad un E2/ E1/ raddrizzatore ad una o due semionde). Negli istanti in cui la tensione vale 0 la retta di carico passa per l'origine, quando la fem aumenta, la retta di carico si sposta mantenendo invariata l'inclinazione allontanandosi dall'origine del sistema d'assi cartesiani (nel primo E1 E2 quadrante); quando la fem è massima si raggiunge la massima distanza dall'origine; quando poi la fem diminuisce, la retta di carico si riavvicina all'origine; il punto P intersezione fra la retta di carico e la caratteristica percorre quindi la caratteristica del componente. Nel caso in cui la fem cambi segno si passa dal primo al terzo quadrante. Nel circuito di fig. 2 la presenza del AAC (variatore di tensione alternata 0-240) permette di modificare a piacere la tensione di alimentazione del circuito; in questo modo con tensione di alimentazione bassa é possibile indagare piú dettagliatamente sul primo tratto della caratteristica (zona di inizio della conduzione). All'asse X verrá inviata la tensione presente ai capi del diodo in prova (vedi circuito) e all'asse Y la caduta di tensione che si stabilisce ai capi di una (3 nello schema di fig.2) posta in serie al diodo stesso e quindi percorsa dalla corrente che circola nel diodo (non é possibile inviare all'asse Y la che scorre nel diodo in quanto l'oscilloscopio é nella sostanza un voltmetro). Curve caratteristiche - Azzani 3
4 caratt. completa solo inversa solo dir. 3 Y GN 2K2 10 OO N POA AAC 220/24 fig. 3 Circuito per il rilievo della caratteristica / di un diodo Zener X n fig. 3 é riprodotto il circuito per il rilievo della caratteristica di un diodo Zener. Esistono ben tre possibilitá: rilievo del solo tratto di caratteristica diretta, rilievo del solo tratto di caratteristica inversa, rilievo della caratteristica completa. n fig. 4 é riprodotto un circuito analogo ai precedenti. a notare poi che la d.d.p. ai capi di (sensore di corrente) la la polaritá positiva a massa e quindi sullo schermo dell'oscilloscopio appare una caratteristica non nel ma nel quadrante ( negativa); si dovrá perció usare il comando di inversione dell'asse Y per dare alla caratteristica la veste a noi piú familiare. Y 3 GN 6K8 10 AC N POA AAC 220/40 fig. 4 Circuito per il rilievo della caratteristica di un AC X Curve caratteristiche - Azzani 4
5 ilievo del Ciclo di steresi magnetica all'oscilloscopio 220 CCLO STEES ALL'OSCLLOSCOPO T1 M1 Lamierini Fe Si T2 CH. Y fs K/0.25W C1 2.2uF/600 GN 220/32 10/10W 12/220 CH. X a) Nucleo di Lamierini Fe Si normali GN 220 T1 M1 T2 CH. Y fs 100K/0.25W C1 2.2uF/600 GN 220/110 10/10W Trasform. mpulsi Mat.le Ciclo ster. ett. CH. X b) Nucleo di Mumetal (Ciclo steresi ettangolare) GN Curve caratteristiche - Azzani 5
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