Il federalismo fiscale: le norme, l attuazione, gli sviluppi. Fondazione Romagnosi, Pavia 7 ottobre Franco Osculati Università di Pavia

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1 Il federalismo fiscale: le norme, l attuazione, gli sviluppi Fondazione Romagnosi, Pavia 7 ottobre 2011 Franco Osculati Università di Pavia Spese delle Province Variazione % correnti ,20 c. capitale ,15 rimborso ,17 prestiti totale ,07 Entrate Variazione % totale ,38 Di cui: ,40 tributarie Fonte: Siope. 1

2 Spese dei Comuni. Impegni. Milioni di euro e percentuali Variazione % Correnti ,4 Di cui ,7 personale Conto ,7 capitale totale ,4 Fonte: Istat,

3 Ai Comuni è attribuita una compartecipazione al gettito dell Iva La percentuale della compartecipazione al gettito dell Iva è fissata in misura finanziariamente equivalente alla compartecipazione del 2% del gettito dell Irpef. In sede di prima applicazione, e in attesa della determinazione del gettito dell Iva ripartito per ogni Comune, l assegnazione del gettito ai Comuni avviene sulla base del gettito dell Iva per provincia, suddiviso per il numero degli abitanti di ciascun Comune. Art. 2, comma 4, D.lgs 23/2011. Per l anno 2011, l aliquota di compartecipazione all Iva spettante ai Comuni è determinata in misura pari al 2,58% dell Iva in quanto finanziariamente equivalente alla compartecipazione del 2% al gettito dell Irpef Art. 1, Dpcm 17 giugno In sede di prima applicazione, l assegnazione ai Comuni della compartecipazione di cui all art. 2, comma 4 del D.lgs 23/2011, avviene in base alla ripartizione dell Iva per ciascuna regione, come risultante dall elaborazione dei dati riportati nel quadro VT della dichiarazione Iva Art. 2, comma 1, Dpcm 17 giugno La sospensione dell obbligo tributario di emissione dello scontrino e della ricevuta fiscale opera per le operazioni poste in essere dopo la data di comunicazione di adesione. Resta comunque ferma la determinazione dell Iva periodicamente dovuta da calcolare tenendo conto dell imposta relativa le cessioni di beni e alle prestazioni di servizio effettuate. (Con provvedimento del direttore dell Agenzia delle entrate di approvazione del modello di dichiarazione Iva annuale, per tutti i soggetti passivi di tale imposta, sono definite le modalità di separata indicazione delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi effettuate nei confronti dei consumatori finali e di soggetti titolari di partita Iva). Art. 33, comma 13, dl 269/2003. La sospensione dell obbligo tributario di emissione dello scontrino e della ricevuta fiscale opera per le operazioni poste in essere dopo la data di comunicazione di adesione. Resta comunque ferma la determinazione dell Iva periodicamente dovuta da calcolare tenendo conto dell imposta relativa ale cessioni di beni e alle prestazioni di servizio effettuate. Art. 33, comma 13 l. 326/2003 di conversione del dl 269/

4 in quattro classi, sulla base dei seguenti parametri di virtuosità: a) prioritaria considerazione della convergenza tra spesa storica e costi e fabbisogni standard; b) rispetto del patto di stabilità interno; c) incidenza della spesa del personale sulla spesa corrente dell ente in relazione al numero dei dipendenti in rapporto alla popolazione residente, alle funzioni svolte anche attraverso esternalizzazioni nonché all ampiezza del territorio; la valutazione del predetto parametro tiene conto del suo valore all inizio della legislatura o consiliatura e delle sue variazioni nel corso delle stesse ; d) autonomia finanziaria; e) equilibrio di parte corrente; f) tasso di copertura dei costi dei servizi a domanda individuale per gli enti locali; g) rapporto tra gli introiti derivanti dall effettiva partecipazione all azione di contrasto all evasione fiscale e tributi erariali, per le regioni; h) effettiva partecipazione degli enti locali all azione di contrasto all evasione fiscale; i) rapporto tra le entrate di parte corrente riscosse e accertate; j) operazioni di dismissione di partecipazioni societarie. Art. 20, comma 2, legge 111/2011 (conversione dl 98/2011) e) misura del ricorso alle anticipazioni del proprio tesoriere; f) livello della spesa per auto di servizio nel triennio precedente; g) numero di sedi e uffici di rappresentanza in Italia e all estero; Art. 20, comma 2, Dl 98/2011 non ancora convertito. 4

5 A decorrere dalla determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni e dalla definizione degli obiettivi di servizio cui devono tendere gli enti territoriali nell esercizio delle funzioni riconducili ai livelli essenziali delle prestazioni e delle funzioni fondamentali, tra i parametri di virtuosità sono compresi indicatori quantitativi e qualitativi relativi agli output dei servizi resi, anche utilizzando come parametro di riferimento realtà rappresentative dell offerta di prestazioni con il miglior rapporto qualità-costi. Art. 20, comma 2-bis, legge 111/2011 (conversione dl 98/2011) 5

6 L anno 2012 è individuato quale anno di avvio della fase transitoria comportante il superamento del criterio della spesa storica. Art. 2, comma 4, D.lgs 216/2010. La fase transitoria si struttura secondo la seguente modalità e tempistica: a) nel 2011 verranno determinati i fabbisogni standard, che entreranno in vigore nel 2012, riguardo ad almeno un terzo delle funzioni fondamentali di cui all art. 3, comma 1, lett. a e b, del presente decreto, con un processo di gradualità diretto a garantire l entrata a regime nell arco del triennio successivo; b) nel verranno determinati i fabbisogni standard, che entreranno in vigore nel 2013, riguardo ad almeno due terzi delle funzioni fondamentali ; c) nel 2013 verranno determinati i fabbisogni standard, che entreranno in vigore nel 2014, riguardo a tutte le funzioni fondamentali di cui all art. 3 comma,1 lett. a e b. Art. 2, comma 5, D.lgs 216/2010. fino alla data di entrata in vigore della legge statale di individuazione delle funzioni fondamentali le funzioni fondamentali ed i relativi servizi presi in considerazione in via provvisoria sono. Art. 3, comma 1, D.lgs 216/

7 Tab. 1. Indicatori economico strutturali delle amministrazioni comunali per regione e Percentuali. Grado di Grado di Incidenza autonomia autonomia spesa di impositiva finanziaria personale Piemonte 41,9 41,4 65,7 65,0 31,5 30,7 Valle 23,9 22,1 42,1 39,7 26,7 26,5 d Aosta Lombardia 40,4 40,6 69,7 69,5 28,1 28,0 Liguria 42,7 43,1 64,1 64,7 30,6 30,8 Trentino 15,0 14,6 46,6 45,8 27,2 27,2 Bolzano 15,0 14,6 47,9 48,3 24,7 24,2 Trento ,9 45,4 43,0 29,7 30,4 Veneto 43,4 43,1 66,7 65,4 28,5 28,5 Friuli- 25,8 25,6 47,4 46,1 27,7 27,4 Venezia Giulia Emilia- 42,1 42,2 71,0 69,2 31,7 31,5 Romagna Toscana 38,6 38,2 68,2 67,4 31,7 31,7 Umbria 38,1 38,3 58,9 59,7 31,5 31,2 Marche 41,8 41,1 66,5 64,7 30,2 29,4 Lazio 25,9 31,4 69,3 51,7 18,3 27,1 (?) Abruzzo 47,7 39,9 66,7 56,7 29,9 26,4 Molise 31,8 35,3 52,8 54,6 28,4 30,1 Campania 38,6 39,3 55,3 54,7 32,1 30,4 Puglia 48,3 47,3 59,6 58,4 26,9 26,4 Basilicata 33,9 32,5 49,2 49, ,0 Calabria 34,9 34,3 54,1 52,9 31,2 31,1 Sicilia 27,7 29,8 39,0 40,7 39,5 39,9 Sardegna 29,0 26,6 41,9 38,3 23,9 22,5 Italia 36,3 37,1 61,4 58,4 28,9 29,8 Fonte: Istat,

8 Imposta municipale propria. Dati 2008 e gettito Irpef su redditi fondiari attinenti a immobili non locati Addizionale regionale sui medesimi redditi Addizionale comunal sui medesimi redditi Totale Irpef e addizionali Ici Totale Imu milioni 79 milioni 26 milioni milioni milioni milioni Fonte: Senato, 2010, pp Ici. Gettito milioni milioni milioni Fonte. Istat. 8

9 Ricchezza delle famiglie italiane. Md euro correnti Abitazioni Oggetti di valore Fabbricati non residenziali Impianti, macch., attrezzature, scorte,avviamento Terreni Totale attività reali Totale attività finanziarie Totale Passività finanziarie Ricchezza netta Fonte: Banca d Italia,

10 Stime ricchezza immobiliare. Miliardi Famiglie Altri Totale Persone Altri Totale soggetti fisiche soggetti Abitazioni 4.800?? (*) Altri 600????? immobili Totale 5.400????? (*) Include le pertinenze (Agenzia del territorio, 2010, p. 15). Il dato 2009, ma al netto delle pertinenze, è md, il 12,6% in più rispetto al dato di Banca d Italia (Agenzia del territorio, 2011, p. 47). Fonti: prime colonne, Banca d Italia, 2010; altre, Agenzia del territorio, 2010 e

11 Dati catastali al 1/12/2009. Totale Persone fisiche Altri soggetti n. % n. % n. % Abitazioni Pertinenze Non residenziale Totale Rendita % Rendita % Rendita % md md md Abitazioni 15, ,2 91 1,5 9 Pertinenze 2,0 6 1,7 84 0,3 16 Non 15,8 47 4, ,4 72 residenziale Totale 33, , ,2 39 Rendita catastale totale: 33,5 md (100%) Di cui: abitazioni di persone fisiche 14,2 md (42,4%) pertinenze di persone fisiche 1,7 md (5,1%) Totale (abitazioni e pertinenze) 15,9 md (47,5%) abitazioni principali (utilizzo 1) 10,1 md (30,3%) pertinenze di abitazione principale (utilizzo 5) 1,0 md (3,2%) Totale utilizzi 1 e 5 11,1 md (33,5%) Valore catastale delle abitazioni e pertinenze: (15,9 X 1,05) X 100 = md 6.200/1669 = 3,7 (media nazionale) 11

12 Rapporto tra valore stimato e valore imponibile potenziale (catastale) per decili. 1 3,83 2 3,46 3 3,40 4 3,46 5 3,52 6 3,55 7 3,60 8 3,67 9 3, ,97 Media 3,73 Il rapporto è ben superiore a 3,7 nel Centro (Agenzia del territorio, 2011, p. 58). 12

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