COMUNE DI VALLELAGHI (Provincia di Trento) REGOLAMENTO PER LA PARTECIPAZIONE E LA CONSULTAZIONE DEI CITTADINI

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1 REGOLAMENTO PER LA PARTECIPAZIONE E LA CONSULTAZIONE DEI CITTADINI Approvato con deliberazione C.C. n. 28 del

2 Sommario CAPO I... 4 PRINCIPI GENERALI... 4 ART FINALITÀ E CONTENUTI... 4 ART ISTITUTI DI CONSULTAZIONE E PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI... 4 CAPO II... 5 PROPOSTE DI PROVVEDIMENTI RICHIESTE DI INFORMAZIONI E PETIZIONI... 5 ART RICHIESTE DI INFORMAZIONI... 5 ART PETIZIONI... 5 ART PROPOSTE DI PROVVEDIMENTI... 5 ART MODALITÀ DI PRESENTAZIONE... 6 CAPO III... 7 ASSEMBLEE... 7 ART ASSEMBLEA POPOLARE... 7 FINALITÀ... 7 ART CONVOCAZIONE - INIZIATIVA E MODALITÀ... 7 ART ASSEMBLEE - ORGANIZZAZIONE E PARTECIPAZIONE - CONCLUSIONI... 8 CAPO IV... 9 CONSULTE E FORUM... 9 ART CONSULTE PERMANENTI... 9 ART COMPOSIZIONE DELLE CONSULTE... 9 ART FORUM CAPO V ALTRE FORME DI CONSULTAZIONE ART INDAGINI STATISTICHE ART CONSULTAZIONI ON LINE CAPO VI IL REFERENDUM ART FINALITÀ ART NORME GENERALI PER I REFERENDUM PROPOSTIVI E ABROGATIVI ART NORME GENERALI PER I REFERENDUM CONSULTIVI ART NORME GENERALI REFERENDUM CONFERMATIVI DELLO STATUTO ART ART DISCIPLINA DELLA PROPAGANDA A MEZZO MANIFESTI ART

3 LE OPERAZIONI DI VOTO ART REFERENDUM AMMESSI E DATA DI EFFETTUAZIONE ART CHIUSURA DELLE OPERAZIONI REFERENDARIE ART ORGANIZZAZIONE DEL REFERENDUM ART L UFFICIO DI SEZIONE ART ORGANIZZAZIONE ED ORARIO DELLE OPERAZIONI ART DETERMINAZIONE DEI RISULTATI DEL REFERENDUM ART ATTUAZIONE DEL RISULTATO DEL REFERENDUM ART INFORMAZIONE DEI CITTADINI CAPO VII IL CAPOFRAZIONE ART COMPITI DEL CAPOFRAZIONE ART REVOCA DEI CAPOFRAZIONE ART UTILIZZO DI STRUTTURE E UFFICI COMUNALI CAPO VIII IL CONSIGLIERE DELEGATO ART COMPETENZE DEL CONSIGLIERE DELEGATO ART DIRITTI E DOVERI DEL CONSIGLIERE DELEGATO ART REVOCA CAPO IX FORME DI VALORIZZAZIONE DELL ASSOCIAZIONISMO ART INTERVENTI A FAVORE DELL ASSOCIAZIONISMO ART REGISTRO DELLE ASSOCIAZIONI ART MODALITÀ DI ISCRIZIONE ART COLLABORAZIONE CON GLI ORGANI DEL COMUNE CAPO X IL DIFENSORE CIVICO ART COMPITI DEL DIFENSORE CIVICO ART MODALITÀ E PROCEDURE DI INTERVENTO

4 CAPO I PRINCIPI GENERALI Art. 1 Finalità e contenuti 1. Il presente regolamento stabilisce le modalità per l attuazione delle forme di consultazione e partecipazione previste dalla normativa regionale e dallo Statuto, intese a promuovere e valorizzare la partecipazione dei cittadini all amministrazione del Comune. Art. 2 Istituti di consultazione e partecipazione dei cittadini 1. In conformità a quanto stabilito dallo statuto, la consultazione e la partecipazione dei cittadini, relativa all Amministrazione del Comune, è assicurata dai seguenti istituti: a) Richieste di informazioni, b) Petizioni c) Proposte d) Assemblea popolare e) Assemblea su base frazionale f) Consulte permanenti e forum g) Indagini statistiche h) Consultazione on line i) Referendum consultivi, propositivi, abrogativi e confermativi delle modifiche statutarie; j) i capofrazione k) i consiglieri delegati l) le forme di valorizzazione dell associazionismo. m) Il difensore civico 2. Gli istituti predetti possono essere attivati nei confronti di tutta la popolazione, di particolari categorie e gruppi sociali o cittadini residenti in ambiti territoriali delimitati, in relazione all interesse generale o specifico e limitato degli argomenti. 4

5 CAPO II PROPOSTE DI PROVVEDIMENTI RICHIESTE DI INFORMAZIONI E PETIZIONI Art. 3 Richieste di informazioni 1. La richiesta di informazioni consiste nella semplice domanda fatta al Sindaco o alla Giunta, anche per via telematica, per sapere se una determinata circostanza sia vera; se alcuna informazione su un fatto sia pervenuta al Sindaco o alla Giunta; se tale informazione sia esatta; se la Giunta o il Sindaco intendano comunicare al Consiglio determinati documenti o abbiano preso o intendano prendere alcuna risoluzione su oggetti determinati; o comunque per sollecitare informazioni o spiegazioni sull attività dell Amministrazione comunale. 2. Il Sindaco, in nome proprio o per conto della Giunta comunale, risponde per iscritto entro 30 giorni, inviando copia della risposta anche ai capigruppo consiliari. Art. 4 Petizioni 1. La petizione consiste in una domanda diretta a promuovere una miglior tutela di interessi individuali o collettivi, rivolta al Sindaco, anche per via telematica, da parte di cittadini residenti nel territorio comunale. 2. La petizione viene presentata depositandone il testo, con non meno di 30 sottoscrizioni di residenti con almeno 16 anni di età, presso la Segreteria comunale. 3. Ad avvenuta acquisizione delle sottoscrizioni il Sindaco sottopone la petizione al Consiglio comunale o la Giunta Comunale, in base alle rispettive competenze, che si pronunciano entro 90 giorni dal deposito in via definitiva. Art. 5 Proposte di provvedimenti 1. I cittadini esercitano l iniziativa degli atti di competenza del Consiglio o della Giunta comunale presentando in forma scritta una proposta di deliberazione di competenza degli organi di governo del Comune. La proposta deve essere accompagnata da una relazione illustrativa dell opportunità del provvedimento del quale si chiede l adozione, e da una valutazione circa l impatto economico che l adozione del provvedimento comporterebbe a carico del bilancio comunale, sia in termini di costi di realizzazione che di manutenzione. 2. La richiesta può essere inoltrata, anche per via telematica, alla Segreteria comunale e deve essere sottoscritta da almeno 100 residenti con almeno 16 anni di età ovvero da una o più associazioni che abbiano, complessivamente, almeno 100 iscritti residenti nel comune. 5

6 3. Gli uffici comunali collaborano con i proponenti fornendo ogni informazione utile. Le proposte devono essere sottoposte ai soggetti competenti all espressione dei pareri richiesti dall ordinamento. Qualora il funzionario responsabile ritenga di non poter esprimere un parere favorevole, del fatto è data comunicazione ai proponenti, corredata dalle motivazioni addotte dal funzionario. 4. Acquisiti i pareri favorevoli, l organo competente esamina e delibera sulla proposta entro 120 giorni dal deposito in via definitiva della stessa. 5. Non sono ammesse proposte ai sensi del presente articolo nelle materie in cui la legge o lo Statuto escludono il ricorso al referendum. Art. 6 Modalità di presentazione 1. Il soggetto che ha presentato la richiesta di informazioni o il soggetto che appare quale promotore o primo firmatario della petizione o della proposta deve essere sempre identificato attraverso le proprie generalità; deve inoltre essere reso disponibile un unico indirizzo di posta elettronica, preferibilmente certificata, al quale l Amministrazione si riferirà per qualunque comunicazione in ordine allo stato ed all esito delle richieste, petizioni o proposte pervenute. 2. Le petizioni e le proposte di provvedimento possono essere presentate alla segreteria anche se corredate dal 10% delle sottoscrizioni richieste, con richiesta di provvedere al deposito della stessa e di consentire ai cittadini eventualmente interessati di procedere alla sottoscrizione. In alternativa le firme possono essere raccolte per adesione successiva al deposito da parte dei promotori che provvedono al successivo inoltre al Comune. 3. Le firme necessarie devono comunque essere raccolte entro 90 giorni dal deposito preliminare della proposta. L onere di informare la cittadinanza circa la possibilità di sottoscrivere la petizione o la proposta nonché di verificare il numero delle firme raccolto è interamente a carico dei promotori. 4. Le sottoscrizioni devono essere identificabili, con riporto delle generalità ed indirizzo del firmatario, con possibilità di verifica dell identità da parte degli uffici comunali preposti. 5. Ad avvenuta acquisizione del numero di firme richiesto i promotori depositano in via definitiva la petizione o la proposta perché venga sottoposta all esame dell organo competente 6. Il soggetto che ha presentato la richiesta di informazioni o il soggetto che appare quale promotore o primo firmatario della petizione o della proposta se ne assume la responsabilità, sotto il profilo dei contenuti e della veridicità delle sottoscrizioni. Il promotore deve essere udito prima della attivazione della fase istruttoria. 7.I termini di cui ai precedenti articoli 3, 4 e 5 sono interrotti se vi è la necessità di richiedere spiegazioni o elementi conoscitivi supplementari entro un termine congruo assegnato al soggetto che ha presentato la richiesta di informazioni o al soggetto che appare quale promotore o primo firmatario della petizione o delle proposta. Il mancato riscontro a tale richiesta comporta l inammissibilità della richiesta, della petizione o della proposta. L amministrazione comunale può inoltre prorogare i termini di cui ai precedenti articoli 3, 4 6

7 e 5 qualora sia necessario acquisire elementi ulteriori, non dipendenti dal soggetto che ha presentato la richiesta di informazioni o dal soggetto promotore o primo firmatario della petizione o della proposta. In tal caso la proroga del termine, che deve essere motivata, deve essere comunicata al soggetto che ha presentato la richiesta di informazioni o al soggetto che appare quale promotore o primo firmatario della petizione o della proposta. 8. Il soggetto che ha presentato la richiesta di informazioni o il soggetto che appare quale promotore o primo firmatario della petizione o della proposta deve essere informato dell inserimento delle proposte stesse nell ordine del giorno del Consiglio o della Giunta, con le stesse modalità di informazione del consigliere comunale. 9. Qualora le petizioni o le proposte riguardino questioni che coinvolgono esclusivamente la popolazione di una o più frazioni, il numero delle sottoscrizioni richieste ai fini della loro ammissibilità è pari all 1% del numero dei residenti delle frazioni interessate, comunque con un minimo di 3. CAPO III ASSEMBLEE Art. 7 Assemblea popolare Finalità 1. La consultazione della popolazione mediante assemblee pubbliche ha per fine l esame di proposte, problemi ed iniziative che investono i diritti e gli interessi della popolazione. Art. 8 Convocazione - Iniziativa e modalità 1. La convocazione dell assemblea può avvenire per iniziativa del Sindaco o di almeno 200 cittadini con più di sedici anni di età ovvero di associazioni o gruppi di associazioni con almeno 200 soci residenti nel Comune. 2. La richiesta di convocazione riporta la descrizione dell argomento da trattare. Le sottoscrizioni devono essere identificabili, con riporto delle generalità ed indirizzo del firmatario, con possibilità di verifica dell identità da parte degli uffici comunali preposti. Il Sindaco è tenuto a convocare l assemblea entro 30 giorni dalla richiesta. 3. Il Sindaco stabilisce, entro il termine fissato, la data ed il luogo nel quale si terrà l assemblea, dandone tempestivo avviso mediante idonee forme di pubblicità. 4. Alle assemblee il Sindaco può invitare gli Assessori, i Consiglieri comunali, i capofrazione o i componenti delle Commissioni consiliari competenti per materia, i Parlamentari, rappresentanti della Regione, della Provincia, di altri Comuni, della Comunità, i funzionari del Comune interessati ai temi da discutere, nonché chiunque altro interessato o competente per il buon esito della consultazione. 7

8 Art. 9 Assemblee - Organizzazione e partecipazione - Conclusioni 1. Le assemblee pubbliche sono presiedute dal Sindaco o suo delegato. 2. L assemblea viene convocata mediante avviso da affiggere all albo comunale e agli albi frazionali. Della convocazione viene data notizia anche sul sito internet del Comune. 3. All assemblea può assistere un dipendente comunale designato, su richiesta del Sindaco, dal Segretario comunale, che svolge funzioni di segreteria e presta la sua assistenza al Presidente per il miglior svolgimento della riunione. 4. La partecipazione all assemblea è aperta a tutti i cittadini ai quali è assicurata piena libertà d espressione, d intervento e di proposta, secondo l ordine dei lavori approvato all inizio dell assemblea, su proposta del Presidente. 5. Le conclusioni dell assemblea sono espresse con un documento che riassume i pareri e le proposte avanzate dagli intervenuti. Art. 10 Assemblea su base frazionale 1. Il Sindaco può convocare, con le modalità di cui agli artt. 8 e 9, specifiche consultazioni assembleari per ciascuna frazione o gruppo di frazioni secondo criteri di economicità e di snellezza. 2. L assemblea è convocata anche su richiesta di almeno il 4% dei cittadini con più di 16 anni di età della frazione o gruppo di frazioni. Ovvero di associazioni o gruppi di associazioni con almeno 10 soci residenti nella frazione. La richiesta riporta la descrizione dell argomento da trattare. 8

9 CAPO IV CONSULTE E FORUM Art. 11 Consulte permanenti 1. Il Consiglio comunale può istituire, con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei consiglieri, apposite Consulte permanenti per raccogliere le posizioni e i contributi partecipativi del mondo associativo, cooperativo, delle categorie economiche e sociali, del volontariato o di particolari categorie di cittadini, ed al fine di indirizzare la propria attività in relazione ai settori educativo-culturale, sportivo-ricreativo, economico e socioassistenziale. 2. Le consulte esercitano funzioni consultive e di proposta nei confronti del Consiglio e della giunta comunale, in particolare nella fase di predisposizione di provvedimenti che attengono ai settori indicati nel precedente comma. Art. 12 Composizione delle consulte 1. La composizione di ogni singola consulta sarà determinata dal Consiglio comunale all atto della sua costituzione sulla base dei seguenti criteri generali: a) ogni consulta sarà composta da una rappresentanza del Consiglio comunale e da una rappresentanza delle associazioni o dei gruppi che operano nell ambito delle tematiche di settore; b) nella rappresentanza del Consiglio comunale dovrà essere assicurata la presenza della minoranza consiliare; c) i rappresentanti delle associazioni dovranno essere designati dalle stesse in forma autonoma; d) le due rappresentanze dovranno essere paritarie, salvo motivate eccezioni. 2. La rappresentanza del consiglio comunale può essere garantita sia mediante la nomina di consiglieri comunali, che designando persone particolarmente note per il loro impegno sulla tematica di interesse 3. Il consiglio comunale, all atto della costituzione della consulta ne designa anche il coordinatore che la presiede e assume il compito di interloquire con gli organi di governo dell amministrazione comunale sulle tematiche affrontate. Ogni consulta provvederà, in sede di prima convocazione, alla designazione di un segretario verbalizzante 4. Le riunioni delle consulte sono convocate dal coordinatore. 5. I componenti della Consulta esplicano le loro funzioni a titolo gratuito. 6. La Consulta definisce le proprie regole di funzionamento. 9

10 Art. 13 Forum 1. Il Consiglio comunale può istituire appositi Forum, in relazione a problematiche contingenti non aventi carattere permanente. 2. Per la composizione dei forum si applica l articolo 12 per quanto compatibile. CAPO V ALTRE FORME DI CONSULTAZIONE Art. 14 Indagini statistiche 1. Le indagini statistiche sono effettuate previa formulazione, da parte del Consiglio comunale a maggioranza assoluta dei propri componenti, o della Giunta comunale di un questionario finalizzato a sondare l orientamento della popolazione su temi aventi rilevanza per l intera comunità; 2. Tali indagini sono effettuate, anche con procedura telematica, con garanzia di imparzialità; 3. La consultazione può essere effettuata nei confronti: a) di particolari fasce di cittadini, individuati in base alla classe di età, all attività esercitata od alla condizione non lavorativa, all ambito territoriale nel quale risiedono, in relazione alla specifica finalità che la stessa persegue; b) di un campione limitato, individuato mediante sorteggio dagli schedari, liste, archivi informatici di cui il Comune dispone o individuato da apposito istituto di rilevazione statistica se l indagine viene assegnata ad uno di questi. 4. Le indagini non possono riguardare materie escluse dai quesiti referendari in base al presente Statuto; le indagini possono essere limitate alle frazioni interessate, a condizione che non riguardino proposte di modifica delle circoscrizioni territoriali. 5. Il Consiglio o la Giunta comunale con proprio atto deliberativo stabiliscono modalità e termini per l effettuazione delle indagini statistiche. 5. L utilizzazione dei risultati dell indagine statistica è rimessa, sotto ogni aspetto, all apprezzamento e alle valutazioni discrezionali dell organo che ha disposto l indagine statistica. Art. 15 Consultazioni on line 1. Il Consiglio comunale, a maggioranza dei consiglieri assegnati, per disporre di elementi di valutazione e di giudizio per indirizzare le sue scelte di politica amministrativa, relative ad 10

11 interventi che incidono in misura rilevante sulle condizioni e sugli interessi dei cittadini o di una parte di essi, può effettuare la consultazione della popolazione a mezzo di questionari, consultazioni on line, verifiche a campione e altre forme. 2. Il Consiglio comunale con proprio atto deliberativo stabilisce modalità e termini per l effettuazione delle consultazioni. 3. Il Sindaco, dopo la comunicazione al Consiglio, rende noto ai cittadini il risultato della consultazione a mezzo di avviso da esporsi agli albi comunali e sul sito internet del Comune e mediante deposito dei risultati stessi presso gli uffici. 4. L utilizzazione dei risultati della consultazione è rimessa, sotto ogni aspetto, all apprezzamento e alle valutazioni discrezionali del Consiglio comunale. CAPO VI IL REFERENDUM Art. 16 Finalità 1. Il referendum è un istituto di partecipazione popolare previsto dalla Legge e disciplinato dallo Statuto comunale e dal presente Regolamento. 2. Il referendum (consultivo, propositivo, abrogativo e confermativo delle modifiche statutarie) deve avere per oggetto materie di esclusiva competenza locale, eccettuate quelle espressamente non ammesse dallo Statuto comunale. 3. Con la consultazione referendaria i cittadini elettori del Comune esprimono la loro volontà ed i loro orientamenti in merito a temi, programmi, iniziative e progetti di interesse generale della comunità. Art. 17 Norme generali per i referendum propostivi e abrogativi 1. I cittadini elettori aventi i requisiti per la partecipazione al voto referendario comunale possono chiedere l indizione di referendum propositivo e abrogativo; a tale scopo si costituisce un comitato promotore composto da almeno 10 soggetti aventi i requisiti per la partecipazione al voto referendario. 2. I comitati che intendono promuovere un referendum, sottopongono preventivamente al Sindaco il quesito e l illustrazione delle finalità della consultazione. 3. Il Sindaco riceve la proposta e nei 10 giorni dal deposito trasmette la proposta al Comitato dei garanti, previsto dall art. 11 dello Statuto e da notizia all albo telematico dell avvenuto deposito. 4. Il Comitato dei garanti si pronuncia sull ammissibilità del quesito proposto per il referendum, tenuto conto di quanto dispongono la legge, lo Statuto ed il presente regolamento entro 30 giorni dal ricevimento della proposta di referendum Ove si ritengano 11

12 necessarie o opportune modifiche, integrazioni, perfezionamenti del quesito per renderlo chiaro ed univoco, il Comitato dei garanti può convocare una riunione con il comitato promotore per la definitiva formulazione del quesito referendario che deve essere dichiarato ammissibile o motivatamente respinto. La richiesta di spiegazioni, di riformulazione o di replica interrompe il termine di conclusione del procedimento di valutazione di ammissibilità del referendum fino alla scadenza del termine assegnato al comitato promotore, che non può essere inferiore a 10 giorni né superiore a 30 giorni. In caso di mancato riscontro da parte del comitato promotore il Comitato dei garanti assume una decisione sulla base degli elementi a propria disposizione. Qualora sia stata richiesta l indizione di un referendum che riguarda solo una o più frazioni, il Comitato dei Garanti si esprime anche in merito al carattere frazionale dello stesso. Qualora il comitato dei garanti ritenga che effettivamente il quesito referendario sia di interesse esclusivamente di una o più frazioni, sarà prevista la raccolta delle firme in misura pari al 10% degli elettori residenti in tali frazioni (con un minimo di 40) e la consultazione referendaria sarà indetta esclusivamente tra gli aventi diritto al voto residenti nelle frazioni interessate. Qualora il comitato dei garanti, pur a fronte di una richiesta di referendum limitato ad una o più frazioni, ritenga che il quesito referendario coinvolga interessi di tutto il Comune, la raccolta delle firme dovrà avvenire in misura non inferiore al 50% del totale degli elettori del Comune e la consultazione referendaria sarà indetta tra tutti gli aventi diritto al voto del comune. 5. Nel caso in cui il Comitato dei garanti intenda assumere una decisione di inammissibilità, né da notizia al comitato promotore assegnando un termine per l eventuale replica. 6. Nei 10 giorni successivi alla verifica dell ammissibilità dà comunicazione dell esito al comitato promotore per l avvio della raccolta firme. La decisione del Comitato dei garanti è pubblicata anche all albo telematico. 7. Per ciascuna consultazione referendaria, dopo la pronuncia di ammissibilità del quesito referendario da parte del Comitato dei garanti, è istituita una Commissione neutra, per la predisposizione del materiale informativo inerente il referendum, formata da tre componenti, di cui il presidente è scelto dalla Giunta comunale, un membro designato dal gruppo di maggioranza e uno dal gruppo di minoranza. Sindaco, assessori, consiglieri comunali e revisori dei conti non possono far parte della Commissione 8. Ricevuta la comunicazione dell ammissione del quesito il comitato promotore nomina fra i suoi componenti un coordinatore che ne esercita la rappresentanza e procede alla raccolta delle firme di presentazione, in numero non inferiore al 5 per cento del totale degli elettori aventi i requisiti per la partecipazione al voto referendario comunale al 31 dicembre dell anno precedente. Nel caso in cui il referendum riguardi frazioni, il numero di sottoscrizioni non può essere inferiore al 10 per cento degli elettori residenti in tali frazioni al 31 dicembre dell anno precedente. In ogni caso il numero dei richiedenti non può essere inferiore a 40 elettori. 9. Le firme di presentazione sono apposte su appositi moduli ciascuno dei quali, deve contenere all inizio di ogni pagina la dicitura Comune di Vallelaghi - richiesta di referendum.. (propositivo o abrogativo), e l indicazione, completa e chiaramente leggibile, del quesito referendario. I moduli prima di essere posti in uso sono presentati alla segreteria 12

13 comunale che li vidima apponendovi il bollo del Comune e la firma del segretario comunale o vicesegretario all inizio di ogni foglio. 10. Le firme sono apposte al di sotto del testo del quesito. Accanto alla firma devono essere indicati in modo chiaro e leggibile il cognome, il nome, il luogo e la data di nascita del sottoscrittore. Le firme sono autenticate dai notai, Sindaci, Assessori comunali, segretario comunale, funzionari incaricati dal Sindaco, Consiglieri comunali che comunichino la propria disponibilità al Sindaco o dalle altre figure previste all art. 14 della legge 21 marzo 1990, n. 53 come modificata dalla legge 28 aprile 1998, n Le autenticazioni effettuate dal Segretario o dagli impiegati comunali sono esenti da spese. Le firme devono essere raccolte entro il termine di 180 giorni dalla comunicazione di ammissione del quesito referendario. Qualora entro il termine non vengano depositate in segreteria e contestualmente trasmesse al comitato dei garanti le firme necessarie, il comitato dichiara il referendum inammissibile. In caso contrario il comitato dei garanti trasmette il verbale che attesta l avvenuta presentazione delle sottoscrizioni al Sindaco. 11. Entro 5 giorni dal deposito delle firme si procede alla costituzione dell ufficio elettorale referendario composto dal Segretario comunale, dal Responsabile dell Ufficio elettorale e da altro dipendente comunale. 12. Entro 20 giorni dalla sua costituzione l ufficio elettorale referendario verifica la regolarità delle autenticazione dei moduli, delle sottoscrizioni e relative autenticazioni, del numero dei sottoscrittori e dell iscrizione degli stessi nelle liste elettorali del Comune, corredando gli atti con una certificazione collettiva riferita a tutti i presentatori del quesito. Richiede, ove necessario, chiarimenti e perfezionamenti al comitato promotore ed accertata la regolarità dell intera documentazione, trasmette il fascicolo al Sindaco. 13. Il Sindaco, qualora ne ricorrano i presupposti, indice il referendum entro due mesi dall avvenuta verifica delle sottoscrizioni. Il referendum deve tenersi entro i successivi 60 giorni. Le relative operazioni di voto non possono aver luogo nei sei mesi antecedenti alla scadenza del mandato amministrativo né in coincidenza con altre votazioni. Di norma il referendum non può svolgersi nel periodo compreso tra i mesi di luglio e agosto. Qualora, per eventi successivi all indizione, si determini coincidenza di data con altre operazioni elettorali, il referendum comunale è rinviato di almeno 30 giorni da queste ultime. 14. Le spese per l effettuazione del referendum sono impegnate a bilancio con apposito provvedimento. 15. Anteriormente alla data di svolgimento della consultazione referendaria il competente organo di governo del Comune può assumere una deliberazione che accolga, in tutto o in parte, la richiesta del comitato promotore. In tal caso il Comitato dei garanti, sentito anche il comitato promotore, assume una decisione definitiva in ordine alla decadenza della procedura referendaria 16. I referendum propositivi e abrogativi sono validi qualunque sia il numero di partecipanti alla votazione e la proposta è approvata secondo la volontà espressa dalla maggioranza dei voti validi. 13

14 Art. 18 Norme generali per i referendum consultivi 1. IL referendum consultivo è indetto su iniziativa del Consiglio comunale quando lo stesso ritenga necessario consultare la popolazione per verificare se iniziative, proposte e programmi di particolare rilevanza corrispondono, secondo la valutazione dei cittadini, alla migliore promozione e tutela degli interessi collettivi. 2. La proposta per indire la consultazione referendaria è iscritta all ordine del giorno del Consiglio comunale. Dopo il dibattito, il Consiglio decide in merito all indizione del referendum, con votazione palese, a maggioranza dei 2/3 dei consiglieri assegnati. 3. La deliberazione inerente al referendum di iniziativa del Consiglio comunale stabilisce il testo del quesito - o dei quesiti - da sottoporre a consultazione, che deve essere chiaro ed univoco e stanzia i fondi necessari per l organizzazione del referendum. 4. Entro 10 giorni dall avvenuta approvazione del provvedimento Il Sindaco trasmette la proposta di referendum al Comitato dei garanti, previsto dall art. 11 dello Statuto e da notizia all albo telematico dell avvenuto deposito della proposta di referendum. 5. Il comitato dei garanti, ove ritenga necessarie modifiche, integrazioni, perfezionamenti del quesito per renderlo chiaro ed univoco, invita il Consiglio comunale a provvedere, entro trenta giorni dalla richiesta, agli adeguamenti necessari. 6. Il Comitato dei garanti si esprime sull ammissibilità entro 30 giorni dal ricevimento della proposta di referendum (termine sospeso nel caso di richieste di adeguamenti inoltrate al consiglio comunale). 7. Il Sindaco indice il referendum entro due mesi dalla deliberazione del consiglio comunale. Il termine si intende prorogato del tempo necessario al comitato dei garanti ad esprimersi in merito alla proposta. 8. Per quanto compatibili si applicano inoltre le procedure previste dall art. 17 del presente regolamento. 9. I referendum consultivi sono validi qualunque sia il numero di partecipanti alla votazione e la proposta è approvata secondo la volontà espressa dalla maggioranza dei voti validi. Art. 19 Norme generali referendum confermativi dello statuto 1. Al referendum confermativo di cui al presente articolo si applicano le specifiche norme della legge regionale, Per quanto compatibili si applicano inoltre le procedure previste dall art. 17 del presente regolamento 2. La richiesta di referendum deve essere presentata entro la scadenza del termine di 30 giorni della pubblicazione sul bollettino ufficiale e all albo comunale della deliberazione che approva le modifiche statutarie e determina la sospensione dell'entrata in vigore delle modifiche sino alla definizione del procedimento referendario. 3. Il quesito referendario consiste nella richiesta ai cittadini di confermare o non confermare le modifiche statutarie approvate dal Consiglio comunale e deve essere formulato in termini tali da consentire una risposta positiva o negativa. 14

15 4. Il comitato dei garanti verifica l'ammissibilità della proposta entro trenta giorni dal ricevimento della proposta di referendum. 5. Il deposito delle sottoscrizioni autenticate, nel numero previsto dall'art. 16, comma 6 dello Statuto, deve avvenire entro 180 giorni dalla notifica della dichiarazione di ammissibilità del referendum confermativo. 6. Il referendum è valido qualunque sia il numero di partecipanti al voto e la proposta è approvata secondo la volontà espressa dalla maggioranza dei voti validi. 7. Ove le modifiche statutarie non siano confermate a seguito del referendum, esse non entrano in vigore e il consiglio comunale adotta, entro il termine di tre mesi, le norme di modifica statutaria eventualmente necessarie al ripristino delle disposizioni statutarie previgenti. 8. In ogni caso l esito referendario è soggetto a deliberazione di presa d atto da parte del Consiglio comunale Art. 20 Pubblicità del Referendum 1. Il provvedimento sindacale di indizione del referendum è pubblicato all albo telematico del comune e all albo delle frazioni non oltre il 40 giorno antecedente quello stabilito per la votazione 2. Un manifesto indicante giorno, orario di votazione e testo del quesito referendario viene affisso negli spazi destinati al servizio delle pubbliche affissioni. Nel caso siano indetti nello stesso giorno più referendum, nel manifesto ciò viene chiaramente precisato e sono riportati distintamente i quesiti relativi a ciascun referendum nell ordine della loro trattazione da parte del Consiglio comunale, con delimitazioni grafiche che consentano di individuare esattamente il testo di ciascuno di essi 3. Contemporaneamente all'indizione del referendum popolare il Sindaco ordina la predisposizione del materiale informativo assegnando a tal fine alla Commissione neutra un congruo termine. Inoltre il Sindaco assegna al comitato promotore e ai gruppi consiliari un congruo termine per presentare al Comune le proprie posizioni ed i propri argomenti in forma scritta. 4. Il materiale informativo per ciascun quesito referendario deve contenere le seguenti informazioni: a) il quesito oggetto della votazione; b) le posizioni dei sostenitori e degli oppositori (al massimo 1 foglio A4 ciascuno); c) le indicazioni delle modalità per la corretta espressione del voto; d) la cerchia degli elettori che possono partecipare alla votazione; e) l'ambito temporale della votazione; f) le condizioni necessarie per la validità del referendum; g) gli effetti giuridici del referendum popolare a seconda del suo esito. 5. Acquisita la documentazione a supporto e contro il referendum, sulla base del provvedimento di indizione del referendum e dei documenti presentati dai sostenitori e dagli oppositori, la Commissione neutra predispone, nel rispetto delle disposizioni dello 15

16 statuto e del presente regolamento, il materiale informativo garantendo l'obiettività e la correttezza delle rappresentazioni e delle informazioni. 6. l comune pubblica il materiale informativo sul proprio sito internet e lo mette a disposizione di tutti gli interessati almeno 14 giorni prima della data della votazione. Art. 21 Disciplina della propaganda a mezzo manifesti 1. La propaganda relativa ai referendum comunali è consentita dal trentesimo giorno antecedente a quello della votazione. 2. In ciascun centro abitato del Comune è assicurato, per la propaganda relativa ai referendum comunali, un numero di spazi non inferiore al minimo previsto dal secondo comma dell art. 2 della legge 4 aprile 1956 nº 212 e successive modificazioni. 3. Gli spazi di cui ai precedenti commi saranno individuati e delimitati con deliberazione della giunta comunale entro il trentacinquesimo giorno precedente quello della votazione, attribuendo: a) a ciascun gruppo consiliare già costituito al momento in cui il Consiglio comunale ha adottato le deliberazioni di indizione una superficie di cm. 100x100; b) a ciascun Comitato dei promotori di referendum una superficie di cm. 100x100, 4. Lo spazio per la propaganda è limitato alle sole superfici previste dal precedente comma, qualunque sia il numero delle consultazioni indette per ciascuna sessione referendaria. Il Comitato dei promotori che partecipa alla consultazione con più referendum, ha diritto ad una sola assegnazione di superfici, nei limiti indicati dalla lett. b) del comma I gruppi consiliari ed il Comitato dei promotori possono consentire l utilizzazione delle superfici loro attribuite da parte delle associazioni fiancheggiatrici e di altri soggetti che intendono partecipare alla propaganda referendaria, dandone avviso al Comune. 6. Entro il trentatreesimo giorno precedente quello della votazione, il Sindaco notifica ai capigruppo consiliari ed al Comitato dei promotori, l elenco dei centri abitati ove sono situati gli spazi per le affissioni, la loro ubicazione e le superfici a ciascuno attribuite. 7. In relazione a quanto stabilito dal precedente secondo comma, lo spazio o gli spazi fissati in uno stesso centro abitato possono essere frazionati in più località, a seconda della situazione dei luoghi e degli spazi stessi. Salvo diversi accordi comunicati per iscritto dagli assegnatari, le posizioni delle superfici attribuite sono determinate mediante sorteggio. 8. Le modalità di svolgimento della campagna referendaria sono disciplinate, per quanto non previsto dal presente regolamento, dalla legge n. 212 e successive modifiche. Art. 22 Le operazioni di voto 1. Il procedimento elettorale referendario è improntato a criteri di economicità delle operazioni e semplificazione delle procedure. Le operazioni sono dirette dall ufficio elettorale referendario che si avvale degli uffici comunali. 16

17 2. Per l esercizio del voto si utilizza la tessera già in possesso degli elettori Ai cittadini minorenni, che alla data della consultazione abbiano compiuto i 16 anni di età e siano in possesso dei requisiti per l elettorato attivo viene consegnato un attestato elettorale entro il ventesimo giorno antecedente la data fissata per il voto. 3. Chi, per qualsiasi motivo rimanga sprovvisto di certificato elettorale/tessera elettorale, potrà procedere al loro ritiro presso gli uffici comunali, i quali rimarranno aperti a questo scopo anche nella giornata elettorale. 4. Le schede di votazione riproducono all interno il quesito referendario e due possibili risposte: SI e NO, iscritte in due riquadri di uguale dimensione. Nel caso di svolgimento contemporaneo di più referendum, le schede relative a ciascun quesito avranno colori diversi. L elettore vota tracciando un segno sul riquadro corrispondente alla risposta da lui scelta. 5. La votazione si svolge a suffragio universale, con voto diretto, libero e segreto. 6. Concluse le operazioni, il materiale, chiuso in appositi plichi sigillati, viene recapitato direttamente dal Presidente del seggio alla Segreteria del Comune. Art. 23 Referendum ammessi e data di effettuazione 1. L indizione del referendum e la data per la sua effettuazione sono stabilite dal Sindaco, sentita la Conferenza dei capigruppo consiliari ed i comitati promotori dei referendum di iniziativa popolare. 2. Il referendum non può aver luogo quando il Consiglio comunale è sospeso dalle funzioni o sciolto. 3. Quando il referendum sia stato indetto, il Consiglio comunale sospende l attività deliberativa sul medesimo oggetto. Art. 24 Chiusura delle operazioni referendarie 1. Nel caso in cui, prima della indizione del referendum ad iniziativa popolare, vengano meno i presupposti e le condizioni che hanno costituito la motivazione dello stesso, il Comitato dei garanti, sentito l eventuale Comitato dei promotori, propone al Consiglio di dichiarare che le operazioni relative non abbiano più corso. Il Consiglio delibera sulla proposta, entro 30 giorni, con il voto favorevole della maggioranza dei Consiglieri assegnati. 2. Quando le condizioni di cui al precedente comma si verificano per i referendum di iniziativa del Consiglio, il Sindaco, sentito il Presidente del Consiglio comunale e i capigruppo, propone al Consiglio comunale la chiusura delle operazioni. Il Consiglio delibera sulla proposta con voto favorevole della maggioranza dei due terzi dei consiglieri assegnati. 3. Il Sindaco, notificata all eventuale Comitato dei promotori la decisione del Consiglio comunale entro 5 giorni dalla adozione della delibera, dà avviso alla cittadinanza della chiusura delle operazioni referendarie, mediante adeguati mezzi di pubblicità. 17

18 Art. 25 Organizzazione del referendum 1. L organizzazione generale delle operazioni referendarie è diretta dal Segretario del Comune il quale si avvale di tutti gli uffici comunali il cui intervento sia necessario per la migliore riuscita della consultazione ed in particolare dell ufficio elettorale, coordinando le funzioni di competenza dei responsabili degli stessi. Art. 26 L ufficio di Sezione 1. Ciascun ufficio di Sezione per il referendum è composto dal Presidente, da un Segretario e da due scrutatori dei quali uno, a scelta del Presidente, assume le funzioni di Vicepresidente. 2. Fra il venticinquesimo ed il ventesimo giorno antecedente la data per la votazione, la Commissione elettorale comunale procede, in pubblica adunanza preannunziata due giorni prima con avviso affisso all albo pretorio del Comune, alla nomina, per ogni sezione elettorale, di due scrutatori, compresi nell albo ad accesso volontario di cui all art. 9, comma 1 della legge n.120 del 30/04/1999, modificata dalla legge 21 marzo 1990, nº 53. Nella stessa adunanza procede alla designazione dei Presidenti dei seggi da individuarsi fra i nominativi compresi nell apposito elenco. 3. I Presidenti provvedono alla scelta del Segretario fra gli elettori del Comune in possesso dei requisiti. 4. Ai componenti dell ufficio di Sezione è corrisposto un onorario commisurato a quello previsto dalla Legge per le consultazioni referendarie nazionali. Art. 27 Organizzazione ed orario delle operazioni 1. La sala della votazione è allestita ed arredata, per ciascuna sezione, a cura del Comune, secondo quanto prescritto dal T.U. 30 marzo 1957, nº L ufficio di Sezione si costituisce nella sede prestabilita alle ore 6:30 del giorno della votazione. Dalle ore 6:30 alle ore 7:00 gli incaricati del Comune provvedono a consegnare al Presidente le schede, i verbali, una copia delle liste elettorali della sezione e tutto l altro materiale necessario per la votazione e lo scrutinio. 3. Alle operazioni di voto e di scrutinio presso i seggi possono assistere, ove lo richiedano, un rappresentante per ciascuno dei gruppi presenti in Consiglio comunale, designato dal capogruppo con apposito atto. Quando la consultazione comprende referendum d iniziativa popolare, può assistere alle operazioni suddette, presso ciascun seggio, un rappresentante designato dal coordinatore del Comitato dei promotori. 4. Le schede per il referendum, di tipo unico e di identico colore, sono fornite dal Comune. Esse contengono il quesito formulato letteralmente riprodotto a caratteri chiaramente 18

19 leggibili. Qualora nello stesso giorno debbano svolgersi più referendum, all elettore viene consegnata, per ognuno di essi, una scheda di colore diverso. 5. Le schede sono vidimate con la sigla di uno dei membri dell Ufficio di Sezione e devono riportare il timbro del Comune. Le operazioni di voto hanno inizio alle ore 7: L elettore vota tracciando sulla scheda con la matita un segno sulla risposta da lui scelta (si o no), nel rettangolo che la contiene. 7. Le votazioni si concludono alle ore 21:00. Sono ammessi a votare gli elettori in quel momento presenti in sala. 8. Conclusa la votazione hanno immediato inizio le operazioni di scrutinio, che continuano fino alla conclusione. Concluse le operazioni il materiale, chiuso in appositi plichi sigillati, viene recapitato dal Presidente all Ufficio elettorale comunale. Art. 28 Determinazione dei risultati del referendum 1. Presso la sede comunale è costituito l Ufficio centrale per i referendum, composto dai membri dell Ufficio elettorale della prima sezione. 2. L Ufficio centrale per i referendum inizia i suoi lavori entro le ore del giorno successivo a quello delle operazioni di voto e, sulla base delle risultanze dei verbali di scrutinio, provvede per ciascuna consultazione referendaria: a) a determinare il numero degli elettori che hanno votato; b) al riesame ed alle decisioni in merito ai voti contestati e provvisoriamente non assegnati; c) alla determinazione e proclamazione dei risultati del referendum. 3. Tutte le operazioni dell ufficio centrale dei referendum si svolgono in adunanza pubblica. 4. Delle operazioni effettuate dall Ufficio centrale per i referendum viene redatto apposito verbale in due esemplari dei quali uno viene inviato al Sindaco e uno al Segretario comunale. 5. Il Sindaco provvede, entro cinque giorni dal ricevimento dei verbali dell Ufficio centrale, alla comunicazione dell esito della consultazione: a) ai cittadini, mediante affissione di appositi manifesti nei luoghi pubblici e sul sito internet del Comune; b) ai Consiglieri comunali, mediante invio a ciascuno di essi dei dati riassuntivi del referendum ed ai capigruppo di copia dei verbali dell ufficio centrale; c) all eventuale Comitato dei promotori, mediante l invio di copia dei verbali dell Ufficio centrale. 6. Ai componenti dell Ufficio centrale per i referendum viene corrisposto, per le funzioni presso lo stesso svolte, un onorario pari a quello previsto dalla Legge per le consultazioni referendarie nazionali. Art. 29 Attuazione del risultato del referendum 19

20 1. Il Sindaco iscrive all ordine del giorno del Consiglio comunale, in apposita adunanza da tenersi entro 60 giorni dalla proclamazione dei risultati, l esito del referendum o dei referendum effettuati sia su iniziativa del Consiglio stesso che dei cittadini. 2. Quando il referendum è stato indetto per iniziativa del Consiglio comunale ed ha avuto esito positivo, il Consiglio stesso adotta le deliberazioni conseguenti, dando corso alle iniziative e provvedimenti sui quali aveva richiesto il pronunciamento popolare. 3. Quando il referendum è indetto per iniziativa popolare ed ha avuto esito positivo, il Consiglio comunale adotta motivate deliberazioni conseguenti all oggetto di consultazione. Art. 30 Informazione dei cittadini 1. Le decisioni del Consiglio comunale vengono rese note alla cittadinanza mediante idonee forme di pubblicità e comunque con apposito inserto sul Bollettino comunale e sul sito internet del Comune. 2. Copia delle deliberazioni del Consiglio comunale relative all oggetto del referendum d iniziativa popolare viene notificata, entro dieci giorni dall adozione, al rappresentante del Comitato dei promotori. CAPO VII IL CAPOFRAZIONE Art. 31 Compiti del capofrazione 1. I capofrazione, sono nominati con decreto del Sindaco entro 180 giorni dall inizio della legislatura. 2. In quanto fiduciari del Sindaco, collaborano con l Amministrazione comunale al buon governo della comunità locale; presentano pertanto agli organi istituzionali comunali le problematiche e le insorgenze della frazione e sono il tramite della Amministrazione per riportare e divulgare nella stessa frazione ogni informazione utile che la riguardi, inerente decisioni e orientamenti adottati dagli stessi organi. 3. Per iniziativa di ciascuna parte, gli organi istituzionali comunali si incontrano con i capofrazione, congiuntamente o per zona, in occasione della definizione della proposta di bilancio di previsione comunale, allo scopo di definire l azione amministrativa in favore delle frazioni, nonché ogni qualvolta lo ritengano utile. 4. In occasione di manifestazioni di rilievo per la frazione, il capofrazione partecipa unitamente al Sindaco alle iniziative stesse. 20

21 Art. 32 Revoca dei capofrazione 1. Il Sindaco può revocare il capofrazione per gravi inadempienze nell espletamento delle funzioni affidate o per venir meno del rapporto collaborativo-fiduciario. 2. Nel provvedimento di revoca viene data adeguata motivazione. A seguito del provvedimento di revoca, il Sindaco provvede alla nomina di un nuovo capofrazione. Art. 33 Utilizzo di strutture e uffici comunali 1. Per iniziative di interesse frazionale, regolarmente autorizzate dal Sindaco, il capofrazione può richiedere ed ottenere il supporto di strutture e uffici comunali. CAPO VIII IL CONSIGLIERE DELEGATO Art. 34 Competenze del consigliere delegato 1. Il Sindaco, con proprio decreto, può nominare fino a 3 consiglieri comunali autorizzandoli ad occuparsi di specifiche problematiche, collaborando con l Assessore di riferimento, con il quale dovranno sempre rapportarsi. 2. Nel provvedimento sindacale sono indicati quali compiti specifici sono affidati al consigliere comunale delegato. Il Sindaco comunica al Consiglio Comunale, nella prima seduta successiva all adozione dell atto, la delega conferita al consigliere. 3. Il consigliere delegato non ha potere di iniziativa autonoma. 4. Il consigliere delegato può svolgere attività di analisi e di studio di determinati problemi e/o progetti che sottoporrà al vaglio dell Assessore competente e del Sindaco. 5. Non è consentita la delega di firma. 6. Al consigliere delegato non spetta alcuna indennità e/o emolumento. Art. 35 Diritti e doveri del consigliere delegato 1. Al consigliere delegato spettano gli stessi diritti e doveri che la normativa vigente riconosce al consigliere comunale. 2. Il consigliere delegato partecipa, senza diritto di voto, alle riunioni della Giunta comunale nelle quali si discutono temi attinenti al suo incarico. 21

22 Art. 36 Revoca 1. Il consigliere delegato è tenuto all osservanza delle disposizioni vigenti e può essere revocato dall incarico nel caso di mancato rispetto dei doveri ed obblighi assegnati con il provvedimento di nomina, in caso di abuso del potere assegnato o in caso di venir meno del rapporto di fiducia del Sindaco nei sui confronti. 2. L esercizio delle mansioni da parte del consigliere delegato cessano dal momento della notifica del provvedimento di revoca. CAPO IX FORME DI VALORIZZAZIONE DELL ASSOCIAZIONISMO Art. 37 Interventi a favore dell associazionismo 1. Il Comune valorizza le autonome forme associative e di cooperazione tra i cittadini mediante la concessione in uso di sedi e attrezzature nonché forme di incentivazione economico - sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili finanziari. 2. Il Comune, a mezzo di apposite convenzioni, può affidare a libere associazioni la gestione di strutture, servizi pubblici o di iniziative di interesse pubblico. Art. 38 Registro delle associazioni 1. Viene istituito, il Registro comunale delle associazioni, ove vengono iscritti, a domanda, gli organismi associativi operanti nel territorio. 2. Per l iscrizione nel Registro, le associazioni devono presentare un proprio statuto da cui risultino: a) eleggibilità delle cariche; b) volontarietà dell adesione e del recesso dei membri; c) compatibilità dello scopo sociale con le finalità generali e gli obiettivi stabiliti dallo Statuto comunale. 3. L iscrizione al Registro è condizione necessaria perché il Comune possa attivare gli interventi previsti all articolo precedente. 22

23 Art. 39 Modalità di iscrizione 1. All atto dell iscrizione le associazioni dichiarano: - le cariche sociali ed i relativi nominativi - il numero dei soci; 2. Le eventuali modifiche dello Statuto e delle cariche sociali vanno comunicate entro trenta giorni. 3. Periodicamente gli uffici effettuano una ricognizione della consistenza delle iscrizioni al Registro. Art. 40 Concessione di attrezzature ed incentivi economici 1. Fatto salvo quanto già previsto dall apposito Regolamento comunale, esclusivamente le Associazioni iscritte nel Registro possono ottenere i benefici di cui al presente Regolamento. 2. La concessione in comodato o in uso di immobili, locali, od attrezzature, deve essere disciplinata da apposito atto. Art. 41 Collaborazione con gli organi del comune 1. Le Associazioni di cui agli articoli precedenti, nonché i Comitati spontanei costituiti per la tutela di particolari interessi collettivi locali, hanno diritto di essere sentiti dall Amministrazione comunale, in ordine agli interessi di cui sono portatori. 23

24 CAPO X IL DIFENSORE CIVICO Art. 42 Compiti del difensore civico 1. Il Comune di Vallelaghi ha attivato l istituto del difensore civico mediante convenzione, con il difensore civico operante nel territorio della Provincia Autonoma di Trento. 2. Spetta al difensore civico seguire, su richiesta degli interessati, l adozione degli atti e lo svolgimento dei procedimenti posti in essere dal Comune, nonché dalle aziende e dalle istituzioni comunali, in modo che ne siano assicurate la tempestività e la regolarità, e segnalare al Sindaco eventuali ritardi, irregolarità e disfunzioni nonché la loro causa. Art. 43 Modalità e procedure di intervento 1. Ogni cittadino può chiedere l intervento del difensore civico per: a) chiedere informazioni e notizie relative a pratiche in corso; b) segnalare ritardi, irregolarità e disfunzioni relativi ad atti e procedimenti di competenza comunale; c) chiedere il rispetto delle norme in materia di diritto di accesso agli atti e documenti di competenza comunale. 2. Il difensore civico svolge la sua attività in piena libertà ed indipendenza, attivando tutte le procedure e gli strumenti previsti dalle disposizioni provinciali in materia. 3. Il Sindaco dovrà dare risposta alle richieste di informazioni e/o di documenti da parte del difensore civico entro e non oltre trenta giorni dal ricevimento della richiesta stessa Nei casi di particolare complessità o per altre ragioni motivate il termine può essere prorogato fino a sessanta giorni. Il Sindaco comunica sollecitamente al Difensore civico la proroga del termine. 24

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