Il programma regionale della prevenzione: La prevenzione delle recidive nei soggetti che hanno avuto accidenti cardiovascolari
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- Gianluigi Rossetti
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1 Il programma regionale della prevenzione: La prevenzione delle recidive nei soggetti che hanno avuto accidenti cardiovascolari Antonio Brambilla Pierluigi Macini DG Sanità e Politiche Sociali Regione Emilia-Romagna
2 Il Piano nazionale della prevenzione nasce dall Intesa tra Stato, Regioni e Province autonome siglata il 23 marzo Essa prevede che ciascuna regione e Provincia autonoma adotti un piano, di durata triennale, per definire interventi organici su quattro ambiti di azione: 1. la prevenzione della patologia cardiovascolare, delle complicanze del diabete e dell obesità; 2. la diagnosi precoce dei tumori; 3. le vaccinazioni; 4. la prevenzione degli incidenti (domestici, stradali e sul lavoro).
3 Italia. Speranza di vita alla nascita anni Maschi Femmine Italia Decessi per grandi gruppi di cause Malatti e i nfetti ve e Altro parassitarie Accidenti ed Altre cause Tumori violente Malattie dell'apparato digerente Malatti e mentali del sistema nervoso e Malattie dell'apparato respiratorio Malattie del sistema circolatorio organi dei sensi
4 Italia. Speranza di vita alla nascita anni Maschi 2000 Femmine Italia Decessi per grandi gruppi di cause Malattie dell'apparato digerente Accidenti ed Altre cause violente Altro Malattie infettive e parassitarie Malatti e dell'apparato resiratorio Malattie del sistema circolatorio Tumori Malattie mentali del sistema nervoso e organi dei sensi
5 il contesto Patologia cardiovascolare In Italia l incidenza per anno di nuovi eventi coronarici nella fascia di età anni è di 5.7 per 1000 negli uomini e di 1.7 per 1000 nelle donne. Incidenza per anno di nuovi eventi cerebrovascolari è di 2.3 per 1000 negli uomini e di 1.4 per 1000 nelle donne. Mortalità pari a decessi per anno Nel 2001 ci sono stati ricoveri ospedalieri per infarto del miocardio 31.2% delle pensioni di invalidità sono per malattie cardiovascolari i farmaci del sistema cardiovascolare da soli assorbono circa la metà dell intera spesa farmaceutica
6 Stime della prevalenza di malattie cardiovascolari e infarto/angina in Emilia-Romagna. Anno 2004 Popolazione > 35 aa Malattie cardiovascolari casi prevalenza Infarto e angina casi prevalenza totale ,3% ,2% anni ,9% ,2% anni ,1% ,6%
7 Rischio relativo il rapporto tra il rischio assoluto di un individuo, un gruppo, una popolazione, rispetto ad altri
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11 Proporzione di popolazione sopra i 64 anni per regione il consumo di farmaci oltre 75 anni di età è 11 volte quello di un soggetto di età tra i 25 e i 34 anni
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14 Cura e Prevenzione L aumento della spesa sanitaria è legata a due principali fattori. 1. l invecchiamento della popolazione e il maggior impegno assistenziale richiesto dall aumento delle disabilità e delle patologie croniche, 2. Il progredire della ricerca biomedica, che richiede investimenti crescenti per tecnologia e spese crescenti per nuove tecniche diagnostiche e nuovi trattamenti terapeutici. Occorre anche agire per diminuire la proporzione di persone, in particolare anziane, con disabilità e patologie croniche: ne va della sostenibilità nel tempo del Servizio sanitario nazionale basato sull universalismo e sulla globalità dell assistenza sanitaria
15 Copia del volume può essere richiesto a:
16 Regione Emilia-Romagna Piano Regionale Prevenzione Prima parte Premessa Screening oncologici: Progetti attivati e in corso Progetto di attivazione di un programma di screening dei tumori del colon-retto nella Regione Emilia-Romagna Politiche vaccinali in Emilia-Romagna nel triennio Progetto regionale per la diffusione della valutazione del rischio cardiovascolare, attraverso l uso della carta del rischio cardiovascolare Gestione integrata del diabete per la gestione delle complicanze
17 Regione Emilia-Romagna Piano Regionale Prevenzione Seconda parte La prevenzione della patologia indotta dall ambiente costruito La prevenzione delle recidive nelle persone che hanno già avuto patologie cardiovascolari (infarti, insufficienza coronarica) sorveglianza e prevenzione dell obesità prevenzione degli incidenti stradali prevenzione degli incidenti domestici prevenzione degli infortuni sul lavoro
18 Caratteristiche del Piano regionale della Prevenzione dell Emilia-Romagna I programmi contengono 3 linee di intervento : interventi del Servizio Sanitario Regionale,di prevenzione primaria (sui fattori di rischio) e secondaria (impedire le recidive) Interventi sui comportamenti individuali Interventi sui determinanti ambientali e sociali
19 Le strategie di intervento (A) - Strategia di popolazione target - popolazione generale piccola riduzione di rischio in molti individui (B) - Strategia dell alto rischio target - individuo ad alto rischio forte riduzione di rischio su pochi individui (C) - Prevenzione secondaria target - paziente con coronaropatia
20 Programmi di popolazione Interventi sui comportamenti individuali Interventi sui determinanti ambientali e sociali
21 1. Comportamenti individuali Vs determinanti ambientali e condizionamenti sociali ed economici 2. Difficoltà intrinseca dei programmi di promozione della salute: Molteplicità di soggetti coinvolti, Paradosso della prevenzione: un intervento preventivo produce un grande beneficio alla comunità ma offre molto poco a ciascuno dei suoi singoli membri, (rose 1992: 12), 3. Difficoltà di trasferire ai programmi di sanità pubblica i criteri di verifica di efficacia e costo-efficacia sviluppati in medicina clinica nell ambito della EBM: limiti della Evidence Based Prevention
22 Percentuale di fumatori per titolo di studio uomini donne Faggiano et al. (2001)
23 I residenti in quartieri con molto verde, rispetto ai residenti in quartieri degradati, hanno probabilità di eseguire una significativa attività fisica tre volte più alta e hanno probabilità di essere sovrappeso o obesi del 40 % in meno. Al contrario, i residenti in quartieri altamente degradati, rispetto ai residenti in quartieri con molto verde, hanno probabilità di avere una una significativa attività fisica del 50 % in meno e probabilità di essere sovrappeso o obesi del 50 % in più. Graffiti, greenery, and obesity in adults: secondary analysis of European cross sectional survey A. Ellaway, S. Macintyre and X. Bonnefoy BMJ 2005;331;
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27 Prevenzione delle recidive nei soggetti che hanno già avuto accidenti cardiovascolari
28 TARGET Persone dimesse da strutture di ricovero Con diagnosi di I.M.A. Con diagnosi di altre forme acute di ischemia coronarica Dopo interventi di rivascolarizzazione
29 Stima dell incidenza di recidive di infarto miocardico acuto. Emilia-Romagna
30 OBIETTIVO GENERALE: diminuire l incidenza delle recidive di eventi cardiovascolari PUNTI CRITICI SU CUI AGIRE Continuità di cura fra ospedale e territorio Qualità della cura e appropriatezza degli interventi Comunicazione e relazioni tra operatori sanitari Sviluppo dell attività di counselling adesione alla terapia, Stili di vita ( prescrizione attività fisica, alimentazione, fumo,..)
31 COORDINAMENTO DEL PIANO A livello regionale istituzione di un gruppo di lavoro multidisciplinare con la partecipazione di: D.G. Sanità e Pol. Soc. (Sanità Pubblica, Presidi Ospedalieri, Politica del farmaco, Assistenza distrettuale) Agenzia sanitaria regionale (Area Governo clinico) Cardiologi MMG Farmacisti Infermieri Esperti in analisi statistica ed epidemiologica
32 OBIETTIVI SPECIFICI Sviluppo di un sistema informativo in tema Definizione di percorsi integrati tra ospedale e territorio Organizzazione di attività di counselling Formazione del personale sanitario Attività di educazione e informazione sulle malattie cardiovascolari Riduzione degli errori di terapia
33 Definizione di percorsi integrati tra ospedale e territorio Articolato in tre azioni 1. Lettera di dimissione del paziente con evento acuto 2. La stratificazione del rischio 3. Il percorso del paziente dimesso E stato attivato un gruppo di lavoro (Determina D.G. sanità n /2007) con esponenti della Commissione Cardiochirurgica regionale, della D.G. Sanità, di MMG, di Cardiologi ospedalieri e del territorio
34 Azione 1: La lettera di dimissione Contenuti Diagnosi, storia clinica, iter seguito Descrizione del rischio Fattori di rischio identificati (fumo, diabete, ecc.) Terapia farmacologica Indicazioni per il controllo post-dimissione Indicazioni comportamentali
35 Azione 2: La stratificazione del rischio Elementi clinici ritenuti preliminarmente utili Fattori di rischio convenzionali (clinici, bioumorali e comportamentali) Fattori di rischio cardiaci correlati agli esiti dell infarto (ischemia, disfunzione ventricolare, aritmie)
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40 Azione 3: Il percorso del paziente dimesso Razionale dell intervento Assicurare al MMG un riferimento specialistico cardiologico costante e con modalità di contatto rapida, semplice, affidabile Facilitare il cittadino nell accesso all assistenza sanitaria Criticità da superare Già al ricovero inizio contatto con il territorio Programmazione del follow up Adozione adeguati stili di vita
41 Grazie per l attenzione!
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