LIVELLO 1 Determinazione delle microzone omogenee in prospettiva sismica
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- Cosima Mauro
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2 LIVELLO 1 Determinazione delle microzone omogenee in prospettiva sismica Definizione delle caratteristiche litologiche e geometriche delle unità geologiche del sottosuolo (modello geologico di riferimento). Scopo: individuazione delle microzone a comportamento sismico omogeneo. Prodotto: carta a scala 1:5000 E una fase preliminare imprescindibile per affrontare i successivi livelli di approfondimento. Dai risultati di questo livello saranno pianificati i successivi livelli di approfondimento (livello 2 e/o livello 3). In alcuni casi particolari le indagini del livello 1 possono essere considerati esaustivi e definitivi (per esempio nel caso di litotipo rigido affiorante in zona pianeggiante e identificabile come bedrock sismico. Anche in questo caso, comunque, bisognerà analizzare attentamente il contesto geologico, in quanto, in zone apparentemente segnalate come bedrock sismico affiorante, spesso sono presenti condizioni di alterazione superficiale e fratturazione particolarmente pervasive). Condizione preliminare per la realizzazione di questo livello è la messa a punto di un quadro conoscitivo generale, che riguarda un territorio più vasto rispetto a quello in cui si andranno a effettuare gli studi di MS.
3 Carta delle microzone omogenee in prospettiva sismica Microzone: aree definite su base geologica e geomorfologica (ma anche sulla base dei dati geognostici e alcuni dati geofisici); cioè aree in cui è prevedibile l occorrenza di diverse tipologie di effetti prodotti dall azione sismica (amplificazioni, instabilità di versante, liquefazione, ecc.). Strumenti -ricostruzione del modello geologico e geomorfologico dell area, individuazione dei litotipi che possono costituire il substrato rigido (ovvero dei materiali caratterizzati da valori delle velocità di propagazione delle onde di taglio S significativamente maggiori di quelli delle coperture localmente presenti) e individuazioni delle condizioni geomorfologiche (frane, scarpate etc ) suscettibili di instabilità -stima approssimativa della loro profondità rispetto al piano di campagna (del tipo: qualche metro, una decina di metri, alcune decine di metri, oltre i 100 metri ) -una stima di massima del contrasto di impedenza sismica atteso (del tipo: alto o basso ). -individuazione di eventuali discontinuità e morfologie sepolte potenzialmente in grado di causare inversioni della velocità di propagazione delle onde di taglio ed effetti di RSL bi- e tri-dimensionali. Per meglio rappresentare queste caratteristiche la carta dovrà essere corredata da sezioni geo-litologiche e logs stratigrafici rappresentativi della situazione lito-stratigrafica e strutturale presente.
4 In sintesi, i prodotti delle indagini geologiche e geomorfologiche in questa fase sono: a) Carta geologica (con particolare riguardo alle coperture detritiche, colluviali, alluvionali, antropiche etc..) corredata di sezioni geologiche e logs stratigrafici b) Carta geomorfologica (con particolare riguardo per i fenomeni franosi e le morfologie sensibili a fenomeni di amplificazione locale), c) Carta litotecnica derivata dalla carta geologica e costruita attraverso dati geotecnici exnovo o desumibili da indagini già effettuate d) Carta degli affioramenti, consente di avere un quadro conoscitivo migliore rispetto alle geometrie del bedrock e dei depositi di copertura e) Indagini geofisiche utili alla ricostruzione geometrica dei corpi sepolti (sismica a rifrazione, ERT, gravimetria, ecc.) e alla individuazione di eventuali contrasti di impedenza sismica e possibili fenomeni di risonanza (campagne di misura delle frequenze naturali di sito da vibrazioni ambientali o da terremoti). Esempi di elaborati e dati esistenti utili: a) Piani regolatori, piani strutturali, cartografia CARG nazionale, cartografie regionali, etc b) Piani regolatori, piani strutturali, PAI, IFFI, etc c) Sondaggi esistenti e reperibili sul territorio, prove di laboratorio esistenti, etc
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9 Carta Geologica in Scala 1: realizzata dalla Regione Toscana (Criteri CARG) Carta Geomorfologica in Scala 1: realizzata dalla Provincia di Siena (Criteri CARG)
10 Raccolta dati di sottosuolo: reperimento presso gli Enti territoriali e, ove possibile, presso i professionisti locali. CARTA DELLE INDAGINI DI SOTTOSUOLO Banca Dati con Tabella riportante i dati geografici e stratigrafici desunti dai sondaggi
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12 Carta Geologica
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14 Log stratigrafico di riferimento
15 Brecce e conglomerati con dimensioni 2-30 cm, litotipi calcarei ed evaporitici. Ammasso roccioso lapideo, non o grossolanamente stratificato, basso grado di fratturazione, cemento carbonatico. Ambiente continentale.
16 Sabbie medio fini, silts e argille in proporzioni variabili, massive o grossolanamente stratificate, con abbondante contenuto di malacofauna marina. Terreni granulari da moderatamente a scarsamente addensati, solo localmente cementati, calcarei. Ambiente di sedimentazione mare sottile, spiaggia.
17 Sabbie da fini a grossolane con sottili livelli siltoso-argillosi, massive o stratificate laminazioni e stratificazioni incrociate, con scarso contenuto di malacofauna marina. Terreni granulari da molto a scarsamente addensati, localmente debolmente cementati, calcarei. Ambiente di sedimentazione mare sottile, spiaggia.
18 Sabbie, silts a argille, sottilmente stratificate e clinostratificate. Livelli discontinui lateralmente. Terreni granulari da molto a scarsamente addensati, localmente debolmente cementati (livelli decimetrici), calcarei. Ambiente di sedimentazione: alluvionale, e palustre.
19 Le sezioni geologiche
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21 La carta geomorfologica
22 AGENTI MORFOGENETICI Gravità Acque correnti superficiali Uomo Poligenesi Tettonica e vulcani Carsismo Stato di attività Tono di colore Dimensioni Simboli
23 Le scarpate di erosione selettiva
24 Le scarpate antropiche
25 Le frane
26 I depositi eluvio colluviali Terreni granulari scarsamente addensati, sciolti, eterometrici, calcarei, discontinui lateralmente con spessori fino a 5 metri.
27 Le cavità sotterranee
28 Le cavità sotterranee
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31 Struttura del Database Datasets Feature Elementi rappresentati punti giaciture, affioramenti Elementi Geologici linee contatti, faglie poligoni formazioni punti cavità antropiche, picchi Elementi Geomorfologici linee orli di scarpata, trincee, poligoni coperture, frane Indagini punti linee indagini puntuali (sondaggi, sismica passiva ecc.) indagini lineari (es Remi, MASW ecc) MOPS poligoni aree a maggior pericolosità sismica locale
La stima della pericolosità sismica delle aree è riferita ad una probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni.
Allegato C CRITERI PER LA REALIZZAZIONE DEGLI STUDI DI MICROZONAZIONE SISMICA, DI CUI ALL ORDINANZA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI N. 4007/2012 E DECRETO DEL 16 MARZO 2012 DEL CAPO DEL DIPARTIMENTO
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