Copernicus Climate Change Service (C3S) e E Servizi SNPA

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1 Copernicus Climate Change Service (C3S) e E Servizi SNPA

2 la rete nazionale per i servizi di climatologia operativa ed il C3S È una rete di organismi pubblici (servizi meteorologici nazionale e regionali, istituti e consorzi di ricerca, agenzie per la protezione dell ambiente e del territorio), organizzata in ambito WMO, che esprimono capacità e prodotti di climatologia operativa, con requisiti dettati e applicazioni adottate dalle istituzioni con responsabilità di governo e gestione del territorio a scala nazionale, regionale e locale. Sistema Nazionale delle Agenzie Ambientali (ISPRA ARPA) Consiglio Nazionale delle Ricerche Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici Aeronautica Militare Servizio Meteorologico Agenzia Nazionale per le Nuove tecnologie, l Energia e lo Sviluppo Sostenibile Supporto del C3S alle attività del SNPA attraverso: CLIMATE DATA STORE Monitoraggio del clima e delle sue variazioni SECTORAL INFORMATION SYSTEM Valutazione degli impatti e delle vulnerabilità ai CC Elaborazione delle strategie e dei piani di adattamento ai CC

3 Esempio di applicazione del C3S nei settori AGRICOLTURA e GESTIONE RISORSE IDRICHE Improved Ensemble Probabilistic Seasonal Forecast Valutazione probabilistica della domanda potenziale di irrigazione icolt - Classificazione delle colture in atto tramite Telerilevamento e previsione stagionale dei fabbisogni Irrigui (ARPA ER)

4 Applicazioni settoriali proof of concept per: Agricoltura e foreste Aree costiere Trasporti Turismo URBAN SIS Leader: SMHI - Nel team: ARPA ER Sectoral Information System 2 Esempi di contratti SIS assegnati: Gestione delle risorse idriche Energia Protezione della salute Riduzione del rischio di eventi estremi ECEM Leader: Univ. East Anglia - Nel team: ENEA

5 Copernicus C3S e l agricoltura Caratterizzazione delle risorse idriche e della vulnerabilità degli acquiferi attraverso lo sviluppo di nuove soluzioni per il supporto ai controlli ambientali in agricoltura Applicazioni SAR (Sentinel 1, Cosmo-SkyMed) - Grado di urbanizzazione - Cambiamento del grado di urbanizzazione - Integrazione con i dati di popolazione Pressioni antropiche - Rugosità Permeabilità del terreno Possibilità di ricarica della falda acquifera Es. Processamento del dato Multispettrale (es. applicazione Sentinel 2 e potenziale di Prisma) - Caratterizzazione copertura del suolo - Variazione copertura del suolo - Analisi tessitura dei terreni - Tipologie di colture - Stato di salute della vegetazione - Integrazione con dati relativi uso fertilizzanti e fitofarmaci supporto dei controlli in agricoltura: caso dei nitrati Integrazione del dato ottico (Rapid Eye) con dato Cosmo-SkyMed Direttiva 91/676/CEE Recepita con il D.leg 152/99 e DM del 7 aprile 206

6 L APPORZIONAMENTO DELLE SORGENTI CON IL METODO ISOTOPICO Modello isotopico SIAR concentrazione nitrati (mg/l) giu-08 nov-08 apr-09 nov-09 mag-10 nov-10 mag-11 nov-11 Sistema SINTAI nazionale e rete EioNet europea Laboratorio CIRCE II UniNA per le analisi isotopiche

7 Uso dei fanghi di depurazione in agricoltura: attività di controllo e vigilanza del territorio Il Capitolo 4 riporta una sintesi delle procedure proposte suddivise in: -Attività di autorizzazione, controllo e vigilanza - Piano di Utilizzazione Agronomica (PUA) dei fanghi D.Lgs. 27/1/1992, n.99 utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura

8 METODOLOGIE PER LA DEFINIZIONE DEI VALORI DI FONDO PER I SUOLO E LE ACQUE SOTTERRANEE Programma Triennale SNPA: Area 4 Valutazioni, GdL 19 bis A. Obiettivi e limiti A.1 Individuazione dei contaminanti di interesse A.2 Definizione dei limiti spaziali e temporali dello studio A.3 Grado di accettabilità degli errori decisionali A.4 Selezione del descrittore del fondo NO B. Raccolta e sistematizzazione dei dati: B.1 Esame della storia del sito/area vasta B.2 Individuazione delle potenziali sorgenti B.3 Aspetti geologici, idrogeologici, idrochimici B.4 Trasporto e destino dei parametri di interesse B.5 Analisi preesistenti delle acque di falda B.6 modello concettuale preliminare C. Valutazione della completezza/qualità dei dati Le info e i dati numerici sono adeguati per la definizione del modello concettuale e del database? D. Piano di Campionamento ed analisi D.1 Selezione del numero e ubicazione dei punti di campionamento D.2 Procedure di campionamento D.3 Lista dei parametri da analizzare D.4 Pianificazione di indagini su scala temporale D.5 Metodi analitici E. Sintesi E1. Definizione del modello concettuale E.2 Popolamento del database SI H. Gestione dei risultati H.1 Confronto valori del fondo/valori di sito H.2 Confronto popolazione del fondo/sito H.3 Confronto fra i modelli di distribuzione spaziale fondo /sito G. Valutazione dei descrittori del fondo G.1 Determinazione dei valori di fondo G.2 Caratteristiche della popolazione rappresentativa del fondo G.3 Modello geostatistico della distribuzione spaziale dei contaminanti di interesse F. Analisi dei dati F.1 trattamento non detect F.2 riconoscimento degli outliers F.3 individuazione della distribuzione (e/o di popolazioni multiple) F.4 autocorrelazione spaziale (variogramma) F.5 trattamento statistico multivaliato 34

9 SNPA E LA PIANIFICAZIONE DI BACINO Attività SNPA fondamentali nella formazione e attuazione di tutte le fasi del processo di pianificazione e gestione sostenibile delle risorse idriche ma anche dei processi idromorfologici che concorrono al rischio idraulico. Analisi delle pressioni e degli impatti (rischio) Modellistica idrologica e idrodinamica Indicatori e reporting Criteri per il monitoraggio e per la classificazione Verifica integrabilità reti di monitoraggio idrologico e reti di qualità ecologica Criteri per le valutazioni ambientali VIA/VAS

10 IMPLEMENTAZIONE DI METODI E CRITERI Processi chimici QUALITA Dinamica degli inquinanti nelle acque superficiali e sotterranee Processi biologici QUANTITA Valutazione dello stato quantitativo delle risorse idriche sotteranee Processi idromorfologici fluviali Mosaicatura ISPRA 2014 delle aree a pericolosità idraulica media di cui al D. Lgs. 49/2010 (recepimento della Direttiva Alluvioni 2007/60/CE), redatte dalle Autorità di Bacino, Regioni e Province Autonome.

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