Elaborati grafici di riferimento del progetto SF2 PLANIMETRIA BACINO IDROGRAFICO E RETICOLO IDROGRAFICO 1:10.000

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2 SOMMARIO 1. PREMESSE E METODOLOGIA DI INDAGINE 3 2. INQUADRAMENTO GEOLOGICO 4 3. LINEAMENTI GEOMORFOLOGICI E IDROGEOLOGICI 5 4. UNITA LITOTECNICHE 8 5. CARATTERI IDROGRAFICI 9 6. INDIVIDUAZIONE DELLE AREE DI ESPANSIONE DELLE PIENE SU BASE GEOMORFOLOGICA CONCLUSIONI E INDICAZIONI IN RIFERIMENTO AGLI INTERVENTI 13 Elaborati grafici di riferimento del progetto SF2 PLANIMETRIA BACINO IDROGRAFICO E RETICOLO IDROGRAFICO 1: SF3 STRALCIO CARTOGRAFICO PAI E PS2006 1: SF5 SF6 SP1 AMBIENTE FISICO DELLE MARCHE - CARTA GEOLOGICA E GEOMORFOLOGICA CARTA GEOLOGICA E GEOMORFOLOGICA MOSAICO PRG COMUNALI (CASTELFIDARDO E OSIMO) INDIVIDUAZIONE AREE DI ESPANSIONE DELLE PIENE SU BASE GEOMORFOLOGICA 1: : : /12

3 1. PREMESSE E METODOLOGIA DI INDAGINE La presente relazione illustra i risultati di un indagine geologico tecnica eseguita sia sui bacini sia sui corsi d acqua del Rio Scaricalasino e del Fosso Rigo, interessati dal progetto preliminare di sistemazione idraulica per la riduzione del rischio idraulico. Gli interventi sono individuati nel Piano degli interventi per l eliminazione del rischio idrogeologico (rectius riduzione), redatto ai sensi dell OPCM n. 3548/ 06 (D.C.D. 6/2008) e sono coordinati nell ambito del complessivo Assetto di Progetto dei bacini idrografici colpiti dall evento alluvionale del 16 settembre approvato, in linea tecnica, dal Comitato Istituzionale dell'autorità di Bacino Regionale delle Marche con deliberazione n. 55 del L assetto di progetto è attuativo del Piano Straordinario dei bacini idrografici colpiti dagli eventi alluvionali del settembre 2006 (PS06), approvato dal Comitato Istituzionale dell'autorità di Bacino regionale con delibera del n. 47 del 08/04/2008. Gli interventi, pertanto, sono individuati e programmati nell ambito della pianificazione sia di emergenza che di bacino e consistono, prevalentemente, nel sistema di laminazione delle piene dei due corsi d acqua e negli interventi diffusi sui versanti; l importo complessivo dei lavori ammonta a circa 30 M. Negli elaborati di progetto dei due corsi d acqua sono riportati i bacini idrografici e il reticolo idrografico in studio (elaborati SF2). Il riconoscimento delle caratteristiche geologiche e geomorfologiche dell'area è stato eseguito mediante un rilevamento speditivo di superficie per cartografare i principali fenomeni morfologici riconosciuti, con particolare riguardo alle forme tipiche dell ambiente fluviale. La successione litostratigrafica del sottosuolo dell'area di indagine è stata tratta dai dati desumibili dalle relazione geologiche, fornite dall Amministrazioni comunali, eseguite nell area. In considerazione alle finalità del progetto e sulla base del livello di approfondimento, richiesto al livello della progettazione (preliminare), non si sono eseguite prove geotecniche in sito e in laboratorio. I dati, quindi, sono stati integrati con quelli desunti dalla bibliografia esistente sull'area e, in particolare, tratti dalle indagini geologico - tecniche eseguite nell'ambito dei P.R.G. dei Comuni di Castelfidardo, redatto dal dott. geol. Mengoni Stefano (agosto 2004) e Osimo, eseguito dal dott. Geol. Maniero Maurizio (luglio 2005). 2/12

4 2. INQUADRAMENTO GEOLOGICO I due bacini idrografici dello Scaricalisno e del Rigo sono ubicati per la quasi totalità nei territori comunali di Osimo e Castelfidardo, nella zona compresa tra gli spartiacque con il Fiume Musone e il Torrente Aspio che degrada verso la pianura alluvionale di quest ultimo corso d acqua. L are dei due bacini in studio è compresa tra una quota topografica di circa 250 m s.l.m. sulla parte alta del bacino e circa 20 m s.l.m. alle confluenze dei due corsi d acqua con l Aspio. I terreni dei bacini del Rigo e dello Scaricalasino appartengono ai litotipi di sedimentazione marina depositatesi nel periodo Pleistocene inf. Pliocene medio e sono costituiti da sedimenti pelitico arenacei o siltosi in strati sottili e pelitici con intercalazioni pelitico arenacee in strati sottili, mentre nelle aree di valle, dove scorrono i due corsi d acqua, sono presenti depositi eluvio colluviali dell Olocene (elaborati SF5 e SF6). Si tratta di un bacino prevalentemente impermeabile con limitate capacità di infiltrazione delle acque meteoriche nel sottosuolo. Lungo i versanti, si riscontrano coltri di copertura di origine continentale di spessore variabile, derivanti dal ciclo dei processi di rigenerazione geomorfologica (alterazione, degradazione e trasporto dei litotipi in posto) che, ultimati dall incisione dal reticolo idrografico minore, definiscono l attuale morfologia. Fig. 1 - Carta geologico geomorfologica (Ambiente fisico delle Marche) Dal punto di vista geo-strutturale, la consultazione degli studi, eseguiti nell'area in esame e reperibili in letteratura, ha messo in risalto che la zona di indagine è caratterizzata da una monoclinale immergente verso ESE ed interessata da fenomeni disgiuntivi, in particolare nell area del Fosso Rigo che risulta impostato proprio lungo tali lineazioni. 3/12

5 3. LINEAMENTI GEOMORFOLOGICI E IDROGEOLOGICI L attuale assetto geomorfologico dell area dei due sub bacini è collegato all evoluzione tettonica del bacino stesso, attuatasi nel tardo Pleistocene e nell Olocene, in particolare dall azione congiunta di sollevamento pleistocenico ed eventi climatici quaternari. L area dei due bacini è caratterizzata dalla presenza di numerosi movimenti franosi, anche di non piccole dimensioni. Questo è il risultato della presenza di litotipi con differenti caratteristiche di resistenza e permeabilità in un area ad energia di rilievo, interessata da un approfondimento vallivo. I caratteri geomorfologici dell area esaminata risultano influenzati dall assetto strutturale e dalle caratteristiche litotecniche dei terreni. Nell area si sviluppa in una serie di piccole dorsali collinari con direzione W-E e NW-SE, separate da aree vallive in cui si è impostato il reticolo idrografico. La morfologia dei bacini del Rigo e dello Scaricalasino sono abbastanza dolci, risentendo della litologia prevalentemente argillosa delle formazioni presenti, fatta eccezione per la parte alta dei bacini che invece sono piuttosto acclivi. Il rilievo geomorfologico speditivo, esteso a tutto il bacino, ha evidenziato la presenza di processi e forme, sia attive che quiescienti, riconducibili alla gravità, come per altro riconosciuto sia dall analisi geologiche dei PRG e sia dal Piano stralcio di bacino per l'assetto Idrogeologico (PAI) dei bacini di interesse regionale (elaborati SF3 e SF5). Fig. 2 - Stralcio cartografico del PS06 e del PAI (elaborati SF3) 4/12

6 Nello stretto intorno del tratto d alveo di interesse la morfologia, invece, risulta perfettamente pianeggiante e manifestamente stabile e non si notano processi in atto legati alla gravità ma solo quelli legati alla dinamica fluviale, quali localizzati e modesti processi erosivi che interessano le sponde dei due corsi d acqua. Fig. 3 - Stralcio cartografico delle analisi geologiche del PRG di Castelfidardo (dott. Mengoni Stefano, agosto 2004) Fig 4 - Stralcio cartografico delle analisi geologiche del PRG di Osimo (dott. Maniero Maurizio, luglio 2005). 5/12

7 Per quanto attiene all azione delle acque si evidenziano fenomeni di erosione che avvengono, ad opera delle acque dilavanti, sui versanti del bacino, che possono orientativamente considerarsi con un grado elevato/alto, in quanto la maggior parte dei litotipi affioranti nel bacino presenta erodibilità elevata. Nell aree di versante dei due bacini idrografici è da escludere la presenza di una falda idrica, in quanto le formazioni plio-pleistoceniche, presentando una permeabilità classificabile da media a bassa - fortemente influenzata dal contenuto in sabbia - funge da impermeabile di fondo. La circolazione di acqua sotterranea, in queste zone, avviene preferenzialmente all interno della coltre superficiale e della formazione alterata, per variazioni di permeabilità dovute essenzialmente allo stato di alterazione dei sedimenti e alla loro litologia, le quali drenano le acque di precipitazione meteorica ricadenti nel locale bacino. Non si può però escludere anche una circolazione più profonda. Diversamente nella porzione sub pianeggiante del bacino è presente una falda assai superficiale (circa 2 3 m di profondità), legata al deflusso dei due corsi d acqua, il cui livello delle acque ne rappresenta la superficie freatimetrica. Entrambi i corsi d acqua possiedono portate di tipo stagionale, con alveo praticamente secco durante i mesi estivi, ma con importanti portate in occasione di piogge torrenziali durante i mesi primaverili ed autunnali. 6/12

8 4. UNITA LITOTECNICHE I dati delle unità litotecniche sono desunti dalla indagini geologico - tecniche eseguite nell'ambito dei P.R.G. dei Comuni di Castelfidardo (geol. Mengoni Stefano, agosto 2004) e Osimo (geol. Maniero Maurizio, luglio 2005). Le unità della copertura sono divise in: Unità F1 costituita da litotipi argillosi limosi e limi sabbiosi appartenenti alle coltri detritiche (eluvio colluviali), accumuli di frana e locali riporti; Unità F1C costituita da argille limose, limi sabbiosi e ghiaie sabbiose a geometria lenticolare appartenenti ai depositi alluvionali e fluvio torrentizi. Le unità del substrato sono state divise in: Unità B7 unità pelitica della sequenza pleistocenica (Siciliano) costituita da argille marnose siltose; Unità B8 unità pelitico arenacea e sabbiosa della sequenza pleistocenica (Siciliano) costituita da alternanze argillose limose con intercalazioni sabbiose; Unità B9 unità arenaceo conglomeratica e arenaceo sabbiosa della sequenza pleistocenica (Siciliano/Crotoniano) costituita da sabbie e arenarie conglomeratiche con sottili intercalazioni argillose; In base ai dati desunti dalla bibliografia specialistica, alle unità litotecniche individuate possono essere attribuiti i seguenti parametri geotecnici, di orientamento: 7/12

9 5. CARATTERI IDROGRAFICI I sub-bacini del Fosso Rigo e del Rio Scaricalasino ricadono nel bacino del Torrente Aspio e, in termini di superficie, corrispondono a circa un quarto dell intero bacino dell Aspio (circa 40 kmq su un totale di 160 kmq). A sua volta il bacino dell Aspio ricade nel bacino principale del Fiume Musone. Dal punto di vista geometrico complessivo, l asse dei due sub-bacini mostra un andamento prevalente O-E. Dal punto di vista idrografico il Rigo e lo Scaricalasino - formato dall unione dei fossi di Offagna e di San Valentino - sono affluenti in destra dell Aspio con un andamento prevalentemente secondo una direttrice O E per l asta dello Scaricalasino, mentre il Rigo scorre inizialmente secondo una direzione NO-SE per poi deviare secondo una direttrice SO NE. Nelle cartografie allegate al progetto (elaborati SF2) sono riportati i sub bacini sottesi dai due corsi d acqua e il reticolo idrografico, comunque sotto riportati in forma ridotta. Il Fosso Rigo drena le acque delle colline comprese tra Osimo - Monte Ragolo e Castelfidardo - Monte Camillone con quote sempre inferiori ai 200 m e mediamnte comprese tra i 100 m e i 150 m. Le principali caratteristiche morfologiche del bacino sono: Area (kmq): 13, Lunghezza (km): 7.8 e Quota media (m): 60. Fig. 5 - Bacino idrografico del Fosso Rigo 8/12

10 Il Rio Scaricalasino raccoglie le acque dei rilievi collinari compresi tra Monte gallo, Monte Pugliolo, Offagna, Monte della Crescia, San Paterniano, monte San Pietro, Osimo e Monte Ragolo, che hanno quote anche superiori ai 300 m, ma che mediamente sono racchiuse tra 200 me 250 m. Le principali caratteristiche morfologiche del bacino sono: area (kmq): 29, lunghezza (km):10 e quota media (m): 100. Fig. 6 - Bacino idrografico del Rio Scaricalasino Il confronto fra le diverse cartografie (catasto gregoriano, IGM e carte tecniche regionali) ha evidenziato che le caratteristiche morfologiche delle aste dello Scaricalasino e del Rigo sono sostanzialmente le stesse; i due corsi d acqua, pertanto si trovano in condizioni di equilibrio dinamico. La morfologia attuale del medio e basso corso dello Scaricalasino e del Rigo è il risultato della intensa antropizzazione del territorio afferente ai bacini idrografici dei due corsi d acqua, avvenuta recentemente a partire dalla seconda metà degli anni 80. Dall analisi foto interpretativa multi temporale e dall analisi della cartografia storica, sia del catasto gregoriano sia dell IGM, risulta che l ambito di pertinenza fluviale è stato costretto, principalmente dalla intensa urbanizzazione industriale e artigianale, ad occupare una superficie molto inferiore rispetto a quella originale. Nelle cartografie storiche è evidente che i due corsi d acqua si trovavano in condizioni estremamente naturali e le piane inondabili, formate nelle attuali condizioni di regime, erano parte integrante dei due corsi d acqua e rappresentavano le fasce all interno delle quali le acque di piena dei due corsi d acqua potevano divagare. 9/12

11 6. INDIVIDUAZIONE DELLE AREE DI ESPANSIONE DELLE PIENE SU BASE GEOMORFOLOGICA Il progetto preliminare per la riduzione del rischio idraulico dei territori colpiti dall evento alluvionale del individua quale intervento principale la realizzazione di una serie di casse di espansione per la riduzione della portata al colmo dell onda di piena con tempi di ritorno di 200 anni. Per l individuazione delle aree più naturalmente propense alla realizzazione delle casse di espansione sono state usate sia le indicazioni tratte dai sopralluoghi eseguiti durante la fase di emergenza e la relativa ricostruzione della dinamica dell evento (fenomeno di apporto diretto dei versanti alla pianura alluvionale) che il rilevamento geomorfologico. In prima fase, sulla base del criterio geomorfologico, le principali casse di espansione dello Scaricalasino e del Rigo sono state localizzate solo nel tratto medio basso dei due corsi d acqua dove il territorio è sub pianeggiante e la pianura alluvionale è abbastanza estesa. In tali zone le superfici degli invasi possono essere abbastanza estese in modo da contenere l altezza delle arginature di contenimento degli invasi e sono il più possibile vicine alle aree da proteggere. In una successiva fase, in considerazione che i volumi totali disponibili alla laminazione non erano sufficienti rispetto a quelli potenziamente esondabili (circa 2,2 milioni di mc per lo Scaricalasino e 1.3 milioni mc per il Rigo) sono state aggiunte altre aree di invaso anche nella tratto medio alto dei due corsi d acqua. Negli elaborati di progetto - SP 1 - (Individuazione delle aree di espansione su base geomorfologica con geomorfologico) sono riportate le aree destinate alle espansione delle piene individuate, che vengono riportate di seguito. 10/12

12 Fig. 7 - Aree di espansione delle piene su base geomorfologica del Fosso Rigo Fig. 8 - Aree di espansione delle piene su base geomorfologica del Rio Scaricalasino Nel settore medio alto dei due bacini sono previsti soltanto rilevati arginali trasversali alle aste in quanto le valli su cui sono impostati i due corsi d acqua costituiranno il limite naturale delle cassa di espansione. Per tutte le restanti area di espansione poste nei tratti di valle dei due corsi d acqua sono stati considerati nel progetto degli argini di contenimento. Nelle aree di previsto esondazione, pertanto, i manufatti che possono essere coinvolti dal deflusso e stazionamento delle acque sono esclusivamente i rilevati arginali e quelli stradali. 11/12

13 7. CONCLUSIONI E INDICAZIONI IN RIFERIMENTO AGLI INTERVENTI Dall insieme delle caratteristiche geologiche, geomorfologiche e idrogeologiche risultanti dall indagine condotta sia sui bacini idrografici sia sui corsi d acqua del Rio Scaricalasino e del Fosso Rigo, si ritiene, che le trasformazioni previste, ovvero gli interventi di sistemazione idraulica e dei versanti, siano compatibili con le condizioni geologiche s.l. dei luoghi. In particolare la fattibilità degli interventi principali (aree di laminazione) è legata ad aspetti sia geotecnici, dovuti all interferenza delle acque temporaneamente laminate nei bacini e le opere di sbarramento e ritenuta, sia ad aspetti idrogeologici legati, da un lato all inevitabile immissione in falda delle acque esondate per percolazione con conseguente possibile interferenza diretta con la falda. Naturalmente, si rimanda alla successiva fase della progettazione definitiva l approfondimento di tali aspetti e, più in generale, del quadro conoscitivo, tramite l esecuzione delle opportune indagini sia in sito che in laboratorio ai fini della definizione del modello geologico e fisico-meccanico del sottosuolo interessato dagli interventi previsti nel progetto. Per quanto riguarda l aspetto idrogeologico connesso con la realizzazione delle casse di espansione si evidenzia il fatto che la presenza di livelli poco permeabili in superficie rallenterà il deflusso in profondità della acque invasate. Nel caso di funzionamento della casse, in condizioni di fenomeni di piena del Rio Scaricalasino e del Fosso Rigo è da prevedere la sedimentazione, sui terreni occupati dalle acque, di depositi di materiali fini. I territori comunali di Osimo, Castelfidardo ed Offagna, in cui ricadono i bacini investigati, risultano inseriti negli elenchi delle località sismiche di 2 categoria ai sensi della D.G.R. n.1046 del , in attuazione degli Indirizzi generali per la prima applicazione dell Ordinanza n.3274 del 10/03/2003. Ai fini della determinazione dell azione sismica di progetto da utilizzare per il dimensionamento delle opere strutturali, si dovrà far esclusivo riferimento a quanto stabilito dal Decreto Ministeriale 14 Gennaio /12

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