L infermiere e il governo del percorso di cura. Cesarina Prandi RN, MSN, PhD Docente Ricercatrice SUPSI
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- Giorgio Paoli
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1 L infermiere e il governo del percorso di cura Cesarina Prandi RN, MSN, PhD Docente Ricercatrice SUPSI
2 Agenda Cosa si intende per governo da parte dell infermiere? Come si realizza il governo del percorso? Esistono competenze specifiche? Chi decide tra desideri e volontà del malato e della famiglia?
3 Una storia eccezionale o esemplare? Mario ha 78 anni e da 10 anni ha una cardiopatia ischemica, con infarto 5 anni fa. Assume terapia per migliorare gittata cardiaca, controllo pressorio e vasodilatatori coronarici. Da tre anni ha appurato che ha un diabete insulino trattato. Da un anno gli è stato diagnosticato un k colon operato e non trattato con CT per volontà del malato. Ultimo anno: 8 ricoveri ospedalieri per scompenso, iperglicemia, subocclusione intestinale, sintomatologia ingravescente dolorosa e astenia e fatigue. Riduce il suo PS a 60. Viene visitato 25 volte dal MMG (4 volte a domicilio e 21 in ambulatorio); l assistenza domiciliare non interviene perché ancora autonomo nel movimento. Buona situazione economica non accede a servizi alla persona (economia domestica e altri aiuti).
4 Disabilità/gravità di malattia Traiettorie verso il decesso Susan E et al., Hastings Center Report Special Report 35, no. 6 (2005): S26-S30. Neoplasie Chiara fase di declino che precede il decesso Scompenso cardiaco Percorso di declino non chiaro, decesso imprevedibile Talvolta la morte sembra imminente Morte tempo
5 The Clinical Course of Advanced Dementia n pz % Mitchell SL, ,6% 41,4% 18 mesi 177 decessi: 54.8% Complicanze e cause di mortalità (morti in RSA 93.8%)
6 Appropriatezza delle cure Intervento correlato al bisogno del paziente, fornito nei modi e nei tempi adeguati, sulla base di standard scientifici riconosciuti, con un bilancio positivo tra benefici, rischi e costi... Cinotti et al., 2005 Ministero della Salute, 2006 Tonelli S., 2008
7 Gli obiettivi di un percorso Favorire l'accessibilità ai servizi ed alle prestazioni sanitarie e migliorare i tempi di attesa dell'appropriato iter diagnostico terapeutico, fissando standard di riferimento. Ridurre le variabilità e la personalizzazione dei comportamenti e favorire l'integrazione professionale ed il coordinamento delle strutture organizzative. Ottimizzare e monitorare i livelli di qualità delle cure prestate attraverso la definizione di indicatori di processo e di esito e la messa a punto di un sistema di raccolta ed analisi dei dati. Migliorare gli aspetti informativi e comunicativi con i pazienti.
8 Governo clinico Il governo clinico (GC), liberamente tradotto da Clinical Governance, è una «strategia mediante la quale le organizzazioni sanitarie si rendono responsabili del miglioramento continuo della qualità dei servizi e del raggiungimento-mantenimento di elevati standard assistenziali, stimolando la creazione di un ambiente che favorisca l eccellenza professionale».
9 Governo clinico (cosa non è..) Il governo dei clinici. Il governo dei manager. Un nuovo modello di autoreferenzialità (sistema di facciata) o di autodifesa del sistema o dei servizi. L ennesima ghettizzazione della qualità assistenziale all interno di uffici dedicati Il_Governo_Clinico_nelle_Aziende_Sanitarie_1.4.pdf
10 Ingredienti del Governo Clinico
11 Aspetti salienti E un metodo di lavoro rigoroso E un metodo di lavoro che si presta a valutare ciò che si fa Richiede visione e competenza
12 Come si realizza? Differenza fra percorsi clinici e percorsi di cura Studi recenti dimostrano come la continuità delle cure, definita come una partnership duratura tra paziente e clinico, è considerata un elemento centrale della qualità delle cure (McAlister et al., 2013), ma è resa difficoltosa dai cambiamenti nella gestione della sanità, compresi gli spostamenti verso pratiche di gruppo multidisciplinari e la discontinuità dell accesso ai professionisti.
13 L incertezza della traiettoria della malattia e la mancanza di collaborazione tra operatori sanitari, costituisce una ulteriore barriera per una cura efficace (Oishi and Murtagh, 2014). Vi è dunque un interesse notevole nella comprensione del ruolo della continuità delle cure nel determinare gli esiti sanitari (Shin et al., 2014). La continuità delle cure è un buon predittore di outcome positivi nei pazienti, teoricamente, un medico personale, che ha accumulato nel tempo la conoscenza della storia e dei valori del paziente, potrebbe fornire una migliore assistenza con costi inferiori. Inoltre prima della dimissione, i pazienti dovrebbero essere informati dei potenziali vantaggi, nel caso siano richieste cure di emergenza, di una eventuale riammissione al loro ospedale di partenza (Shin et al., 2014; Staples et al., 2014).
14 Le persone con multimorbilità dovrebbero ricevere un approccio incentrato sul paziente e sulla famiglia e la comprensione di come fornire questo tipo di assistenza, in modo efficace ed efficiente, è un enorme sfida e un opportunità, per tutti i professionisti della salute (Boyd and Fortin, 2010)
15 Tematiche aperte Talvolta i ruoli dei professionisti non sono chiari per i pazienti, i loro caregivers e per i professionisti stessi. Ogni professionista pensa di essere al centro/ il centro Ogni servizio è una monade Scarsa discussione di casi, piuttosto conflitti e accuse
16 Chi decide?
17
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