COORDINAMENTO DELLE ASSEMBLEE DELLE DONNE ASL ROMA2

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1 COORDINAMENTO DELLE ASSEMBLEE DELLE DONNE ASL ROMA2 I Consultori Familiari, fin dalla loro istituzione nel 1975, hanno rappresentato un fondamentale presidio di salute pubblica a partecipazione sociale, laico e gratuito. I compiti loro assegnati sono stati nel tempo ottimamente svolti utilizzando un approccio globale e multidimensionale che trova nelle equipe pluridisciplinari e nell accoglienza il suo punto di forza. Il Coordinamento delle Assemblee delle Donne dei Consultori della ASL Roma2 si è costituito per difendere e promuovere i Consultori Familiari nell interezza del loro mandato istituzionale. Vuole denunciare le difficoltà in cui si trovano ad operare i consultori del nostro territorio e i relativi disagi per l utenza. Recenti cambiamenti gestionali da parte della Direzione della ASL Roma2 stanno modificando radicalmente il mandato istituzionale dei consultori impoverendoli a discapito di molte attività fondamentali per la salute delle donne. L odierno orientamento aziendale privilegia infatti due linee di attività, quella vaccinale e quella ostetrica, facilitando l accesso dell utenza in queste aree attraverso call center e indirizzi mail dedicati, nonché garantendo la presenza di ostetriche e pediatri e impegnandosi a colmare eventuali carenze con la mobilità del personale e bandendo concorsi specifici. Purtroppo questo tipo di approccio gestionale e di visione del consultorio va a discapito di tutti gli altri percorsi socio assistenziali che caratterizzano il lavoro consultoriale, percorsi previsti anche dal DCA Zingaretti del 2014: Giovani Interventi di contrasto alla violenza di genere Salute sessuale-riproduttiva-contraccezione Assistenza per la donna che richiede Interruzione Volontaria di Gravidanza Adozioni Queste linee di attività vengono penalizzate poiché concretamente le donne, i giovani e le persone nella maggior parte dei casi non riescono ad accedere al consultorio; chi vince la scommessa lo fa con estrema difficoltà o per casualità. 1

2 Gli impedimenti sono i seguenti: l orario dedicato alla risposta telefonica per appuntamenti, chiarimenti, domande, è stato ristretto a un ora, dalle 12,15 alle 13,15; la mail dedicata attraverso la quale gli utenti potevano chiedere un appuntamento è stata soppressa; la mail dei singoli consultori è stata soppressa e gli operatori risultano essere isolati; lo spazio dedicato all accoglienza è stato tolto e, nella maggior parte dei casi, chi si reca in consultorio per porre una problematica o chiedere un appuntamento non sa a chi rivolgersi; le psicologhe, gli psicologi, le assistenti sociali, professionisti che con il loro lavoro realizzano l aspetto della presa in carico globale dell utenza, integrando gli aspetti psico-sociali con quelli più strettamente medici all interno del lavoro di equipe, stanno drasticamente diminuendo e non vengono sostituiti se vanno in pensione. Ad oggi, su 21 consultori presenti nella ASL Roma2 abbiamo 30 ostetriche (+9 unità), mentre al 31/12/2018 avremo 11 psicologi (-10 unità) e 13 assistenti sociali (- 8 unità) vedi grafico allegato; molti spazi giovani sono stati chiusi o non vengono sufficientemente supportati; i progetti sulla sessualità e l affettività svolti in collaborazione con le scuole del territorio sono stati disincentivati e, ove presenti, resi difficoltosi dalla carenza di personale; le iniziative rivolte a gruppi (adolescenti, genitori, donne con problematiche relative a specifici momenti della vita, dalla pubertà alla menopausa) finalizzate alla condivisione, al sostegno, all autoconsapevolezza, vengono progressivamente abbandonate. Come coordinamento delle assemblee delle donne denunciamo con forza questa situazione ed in particolare: la difficoltà di accedere al consultorio come una delle più importanti cause di diminuzione della domanda per figure come l assistente sociale, lo psicologo, il ginecologo, a fronte di bisogni che sicuramente esistono, ma non possono essere espressi; 2

3 la mancanza di una organizzazione interna al consultorio, con personale dedicato, che preveda una attenta accoglienza delle persone attraverso l ascolto dei loro bisogni e, se necessaria, una successiva presa in carico globale e multidisciplinare da parte del consultorio; le scelte gestionali attuali non garantiscono alle donne interventi di prevenzione che coprano tutte le fasi della vita, così come dovrebbe essere secondo la legge istitutiva dei consultori; ne penalizzano in particolare alcune, per esempio quella adolescenziale o ancora le donne che non vivono la maternità o sono in menopausa. Tutto ciò premesso, come Coordinamento delle Assemblee delle Donne dei Consultori della ASL Roma2 chiediamo: il rilancio dei consultori familiari. Crediamo sia necessario il recupero dello spirito costitutivo dei consultori come luoghi dedicati all ascolto dei bisogni di salute delle donne, dei singoli, delle coppie, degli adolescenti, dei genitori, attraverso la presa in carico della persona nella sua globalità psicofisica. Pensiamo sia fondamentale che i consultori tornino ad essere luoghi di incontro e di dibattito delle donne, luoghi di formazione e autoformazione, oltre che centri erogatori di servizi, contro la privatizzazione del diritto alla salute; lo sblocco del turnover, con sostituzione del personale andato in pensione e di prossimo pensionamento, garantendo la presenza di almeno uno psicologo e un assistente sociale a tempo pieno per consultorio; la presenza e la rivalorizzazione nell equipe di tutte le figure professionali previste per legge, da attuare mediante contratti che garantiscano la continuità lavorativa e la stabilità delle equipe stesse, superando assunzioni temporanee di specialisti legate alla realizzazione di singoli progetti. Si dovrebbe inoltre garantire la copresenza degli operatori, indispensabile per la messa in pratica della metodologia consultoriale basata sul concetto di lavoro in equipe e sull approccio interdisciplinare delle problematiche affrontate; l attenzione al momento dell accoglienza con personale dedicato e con l estensione dell orario in cui è possibile prenotare una visita o effettuare un colloquio all intero orario di apertura del servizio; 3

4 l estensione degli orari di apertura del consultorio fino alle 19 in alcuni giorni della settimana ed eventuale apertura nella giornata di sabato, per favorire le donne lavoratrici e l utenza in generale; la presenza all interno dei consultori delle mediatrici linguistiche e culturali, per favorire l accesso alle donne straniere; il recupero dei progetti relativi alla sessualità e all affettività rivolti agli adolescenti in collaborazione con le scuole, come prevenzione delle interruzioni di gravidanza, delle malattie sessualmente trasmissibili e come contrasto alla violenza di genere; il rilancio degli spazi giovani, come contrasto al disagio giovanile; la previsione della distribuzione gratuita della contraccezione, come già attuato in altre Regioni. Riteniamo inoltre che: i consultori oggi debbano essere anche luoghi di sperimentazione, aperti ad accogliere bisogni e domande di diverso tipo. Ci riferiamo in particolare all accoglienza di soggettività non eterosessuali, ovvero alle soggettività LGBTQI, e ai nuovi nuclei familiari, prevedendo allo scopo idonei percorsi formativi per gli operatori ed eventuali nuove professionalità; la pillola RU486 possa essere sperimentata nei consultori familiari. Per realizzare un proficuo confronto sul rilancio dei consultori, espressamente previsto nel programma di governo regionale 2018/2023, chiediamo la costituzione di un tavolo di discussione tra lo scrivente Coordinamento delle Assemblee delle Donne e la Regione Lazio. Roma, Coordinamento delle Assemblee delle Donne ASL Roma 2 (Denina, Iberia, Monza, Condottieri, Resede) 4

5 Grafico allegato 5