Sistemi di accumulo, ottimizzazione dell autoconsumo e detrazioni fiscali. Massimo Gamba titolare di Studio Gamba

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1 Sistemi di accumulo, ottimizzazione dell autoconsumo e detrazioni fiscali Massimo Gamba titolare di Studio Gamba Una marcia in più per gli impianti FV Roma, 15 novembre 2016

2 Lo sviluppo sostenibile Lo sviluppo sostenibile è quello sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i loro propri bisogni (Rapporto BRUNDTLAND 1987)

3 I cambiamenti climatici e la tutela dell ambiente Il clima del pianeta Terra sta cambiando troppo rapidamente rispetto al passato. Secondo molti scienziati la causa è il cosiddetto effetto serra originato da alcuni gas, in particolare dall anidride carbonica CO2 emessa in atmosfera durante la combustione di carbone, petrolio, GPL, metano, legname, benzina, ecc. Nel dicembre 1997 durante la riunione ONU in Giappone a Kyoto i rappresentanti di 160 nazioni hanno sottoscritto un documento per impegnarsi a: - Promuovere l efficienza energetica - Sviluppare l utilizzo delle fonti rinnovabili - Ridurre le emissioni di gas clima-alteranti - Estendere le foreste attraverso un agricoltura sostenibile

4 Il protocollo di Kyoto Il protocollo di Kyoto è entrato in vigore a tutti gli effetti nel febbraio 2005, dopo che la Russia ha deciso di ratificare il documento. Il Protocollo di Kyoto è stato il primo tentativo di risposta al problema dell'inquinamento globale tramite il coordinamento delle politiche nazionali al fine di ridurre entro il 2012 del 8% delle emissioni rispetto al Da inizio 2013 il Protocollo di Kyoto prevede nuovi obbiettivi di riduzione delle emissioni di anidride carbonica CO2 rispetto ai livelli del L Italia ha sottoscritto il protocollo di Kyoto e ha accettato l impegno di pagare delle sanzioni se a fine 2012 non fossimo riusciti a ridurre le emissioni di anidride carbonica CO2 del 6,5 % rispetto al valore del 1990 che era 516,9 milioni di tonnellate equivalenti. Nel 2012 l Italia ha raggiunto gli obbiettivi fissati per il periodo

5 Il protocollo di Kyoto Andamento delle emissioni di CO2 in Italia Fonte

6 Il protocollo di Kyoto Secondo il «dossier Clima 2014» della «Fondazione per lo sviluppo sostenibile»: L Italia prosegue nel suo percorso virtuoso di riduzione delle emissioni di gas serra e dopo aver centrato e superato nel 2012 l obiettivo di Kyoto (-7,8% rispetto al 1990), nel 2013 ha ridotto le emissioni di un ulteriore 6% ed è sulla strada per centrare il target del 2020 del pacchetto clima-energia. Nel 2013 in Italia le emissioni di gas serra si sono attestate, infatti, a 435 MtCO2eq. Si tratta di un calo di oltre il 6% (30 Mt) rispetto all anno precedente, alla base del quale c è una significativa riduzione dei consumi di combustibili fossili: - 5% (3,4 milioni di tonnellate di petrolio), di gas -6% (4,8 miliardi di m3) e di carbone -14% (3,7 milioni di tonnellate)».

7 Dal al Gli obbiettivi fissati per il 2020 per la comunità europea erano, con base valori del 1990 i seguenti: 20 % di riduzione dei gas effetto serra 20 % di produzione di energia da fonti rinnovabili 20 % di efficienze energetica. Il nuovo quadro al 2030 del pacchetto clima energia, approvato dal Consiglio Europeo nella seduta del 30/10/14, prevede la riduzione delle emissioni di CO2 del 40% rispetto ai livelli del 1990, l innalzamento al 27% della quota di energia da fonti rinnovabili sulla produzione totale e l incremento del 27% dell efficienza energetica a livello europeo.

8 Direttive Europee per la tutela dell ambiente La comunità Europea, sotto la spinta degli impegni presi con il protocollo di Kyoto ed in risposta al problema dei consumi energetici, legati per circa il 40% al settore edilizio, ha emanato una serie di Direttive negli anni 2001 e Per la promozione della produzione di energia di fonti rinnovabili, la Direttiva di riferimento è la 2001/77/CE, recepita in Italia con il Decreto Legislativo 387/2003. Il 3 marzo 2011 è stato pubblicato il Decreto Legislativo n. 28 Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell uso dell energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE. Il suddetto D.Lgs. 28/2011 prevede lo sviluppo dei biocarburanti nel settore dei trasporti con l obbiettivo del 10% entro il 2020 e prescrive l obbligo di impianti da fonti rinnovabili in caso di nuovi edifici e ristrutturazioni rilevanti.

9 Il problema dell energia

10 La situazione energetica globale

11 Le previsioni dei consumi di energia primaria

12 Quale futuro per la mobilità? Fonte sito

13 L auto elettrica contribuirà a ridurre i prezzi delle batterie?

14 Le fonti energetiche rinnovabili FER in Italia Le FER fonti energia rinnovabile nel 2015 hanno prodotto circa il 40 % dell energia elettrica totale consumata in Italia. Il fotovoltaico è al terzo posto, dopo idroelettrico e biomasse. 2 Biomasse 1 Idroelettrico 3 fotovoltaico

15 Il fotovoltaico in Italia - Numeri importanti N. impianti in esercizio: Potenza in esercizio: 18,2 GWp Costo annuo incentivi: 6,7 miliardi

16 Sistemi di misura dell energia elettrica prodotta e immessa in rete M2 M1

17 Le fonti energetiche rinnovabili FER Riceviamo dal Sole ogni anno una quantità di energia molto maggiore di quella che consumiamo, ma non è semplice sfruttarla perché l energia solare è: distribuita su grandi superfici di captazione;; discontinua a causa delle stagioni e della rotazione terrestre (giorno-notte);; aleatoria, varia con la meteorologia e quindi non è programmabile.

18 Le fonti energetiche rinnovabili FER Si nota che le FER eolico e fotovoltaico non sono programmabili a piacere e che il fotovoltaico nelle ore notturne non produce nulla e non è utile per la ricarica notturna delle batterie dei veicoli elettrici

19 Come cambierà la gestione della rete elettrica

20 Bilanciamento della rete elettrica nazionale Attualmente il Gestore della Rete pone in atto continue azioni di bilanciamento, utilizzando i generatori dispacciabili, per: compensare le variazioni aleatorie della domanda compensare le variazioni aleatorie della generazione rinnovabile non programmabile compensare gli effetti di guasti a generatori o ad elementi di rete "Fonte: RSE"

21 L evoluzione della rete elettrica La rete elettrica odierna La nuova rete elettrica Generazione centralizzata;; flusso di potenza monodirezionale dall alta alla bassa tensione, dove sono collegati i carici. Il sistema è controllato tramite i grossi generatori Rete che integra e gestisce in modo efficiente il comportamento e le azioni tutti gli utenti connessi (generatori, punti di prelievo e punti con presenza di generazione e prelievo)

22 La risposta alla sfida: le Smart Grids Impegno di lungo termine (30 anni), che deve partire immediatamente a fornire risultati in modo progressivo Rete elettrica che integra le azioni di tutti gli utenti collegati alla rete: generatori, consumatori (prosumers), per fornire un servizio economico sicuro e ambientalmente sostenibile Facilitare la connessione e l esercizio dei generatori di tutte le taglie e di tutte le tecnologie Consumatori coinvolti nella gestione del sistema Facilitare l accesso al mercato anche alla clientela diffusa Più informazioni ai consumatori Elevati livelli di affidabilità e sicurezza della fornitura

23 I piani di TERNA: accumuli «energy intensive» I Piani di Sviluppo (PdS) di TERNA richiedono l approvazione del Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) Il MiSE, nel valutare il PdS 2011, ha mostrato «la volontà di procedere, in questa fase, con un approccio sperimentale su un programma fino a 35 MW, al fine di verificare le prestazioni dei sistemi proposti e mettere eventualmente a punto scelte tecnologiche o localizzative» "Fonte: RSE"

24 Progetti pilota AEEG «energy intensive» 6 progetti sviluppati da TERNA, per una potenza complessiva di circa 35 MW, installati a coppie su uno stesso nodo di ciascuna direttrice: 2 x 6 MW/40 MWh Campobasso - Benevento 2 - Volturara - Celle San Vito 2 x 6 MW/40 MWh Benevento 2 - Bisaccia MW/40 MWh + 4,8 MW/32 MWh Benevento 2 - Bisaccia 380 "Fonte: RSE"

25 I piani di TERNA: accumuli «energy intensive» Nel Piano di Sviluppo della rete 2011, TERNA ha proposto l installazione di 132 MW di batterie, quantità salita a 242 MW nel Piano di Sviluppo 2012 Si tratta di accumuli «energy intensive», con capacità dell ordine di 7 ore a potenza nominale (tipo batterie NaS) "Fonte: RSE"

26 Impianto PV stand alone a Ginostra - isola di Stromboli

27 Riaccensione del sistema elettrico nazionale I sistemi di accumulo di grossa taglia possono essere utilizzati efficacemente anche come centrali di ripartenza autonoma, per mettere in tensione le direttrici di riaccensione

28 L importanza dell accumulo per le FER non programmabili

29 Sistemi di accumulo e impianti fotovoltaici Sistema di accumulo

30 Sistemi di accumulo e impianti fotovoltaici

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