REQUISITI DEL PERCORSO ASSISTENZIALE E MODELLO ORGANIZZATIVO «OSPEDALE- TERRITORIO»

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "REQUISITI DEL PERCORSO ASSISTENZIALE E MODELLO ORGANIZZATIVO «OSPEDALE- TERRITORIO»"

Transcript

1 REQUISITI DEL PERCORSO ASSISTENZIALE E MODELLO ORGANIZZATIVO «OSPEDALE- TERRITORIO» PERCORSO ATTIVO TRA LA AZIENDA USL DI BOLOGNA E L OSPEDALE MONTECATONE REHABILITATION INSTITUTE

2 Dove si sviluppa il percorso Il percorso che si sviluppa tra Azienda USL di Bologna e MRI, è mutuato dalla procedura interaziendale «Percorso di cura del paziente con mielolesione traumamca e non traumamca» in anuazione dell Accordo tra MRI e l Area Vasta Centro della regione Emilia- Romagna, che ha dato vita alla Unità Spinale Integrata (USI) e che nelle sue linee fondamentali è stato successivamente siglato con l Area Vasta Nord e l Area Vasta Romagna.

3 Punti di riferimento del modello Le disposizioni nazionali per la cura delle mielolesioni L organizzazione regionale in materia, secondo il modello denominato «Hub and Spoke» dove la funzione Hub è anribuita a 3 (per la fase acuta mulmspecialismca) e 2 strunure monospecialismche di Medicina RiabilitaMva: MRI e l ospedale G.Verdi di Villanova sull Arda.

4 Punti di riferimento del modello La funzione di Spoke è anribuita alle StruNure di Medicina RiabilitaMva all interno dei (Spoke A); alle strunure ospedaliere con UO complesse di Medicina RiabilitaMva di riferimento territoriale (Spoke O); alle strunure di riabilitazione a livello distrenuale con funzione di gesmone dei percorsi di dimissione- reinserimento e mantenimento (Spoke T) Nella AUSl di Bologna lo spoke A e lo spoke T coincidono (spoke AT) per garanmre maggiore unicità di riferimento e immediata presa in carico omnicomprensiva

5 Schema del percorso EMERGENZA Intervento del 118 e trasporto al presidio ospedaliero appropriato

6 Schema del percorso EMERGENZA Intervento del 118 e trasporto al presidio ospedaliero appropriato

7 Schema del percorso EMERGENZA Intervento del 118 e trasporto al presidio ospedaliero appropriato

8 Ospedale Maggiore Schema del percorso

9 Ospedale Maggiore Schema del percorso

10 Ospedale Maggiore Schema del percorso

11 Presso il Allertamento immediato del Team USI MRI Entro 24 ore Ø primo contano clinico Spoke AT/PZ. Entro 72 ore Ø prima valutazione completa( con ASIA) Ø Formulazione provvisoria progeno riabilitamvo Individuale (PRI) - condiviso con pz e familiari- con ipotesi tempi di passaggio all USI Ø Individuazione fisioterapista di riferimento per gesmone prima fase ( respiratoria / neuromotoria) 118

12 Presso il Allertamento immediato del Team USI MRI Entro 24 ore Ø primo contano clinico Spoke AT/PZ. Entro 72 ore Ø prima valutazione completa( con ASIA) Ø Formulazione provvisoria progeno riabilitamvo Individuale (PRI) - condiviso con pz e familiari- con ipotesi tempi di passaggio all USI Ø Individuazione fisioterapista di riferimento per gesmone prima fase ( respiratoria / neuromotoria) 118

13 Presso il Allertamento immediato del Team USI MRI Entro 24 ore Ø primo contano clinico Spoke AT/PZ. Entro 72 ore Ø prima valutazione completa( con ASIA) Ø Formulazione provvisoria progeno riabilitamvo Individuale (PRI) - condiviso con pz e familiari- con ipotesi tempi di passaggio all USI Ø Individuazione fisioterapista di riferimento per gesmone prima fase ( respiratoria / neuromotoria) 118

14 Presso il Allertamento immediato del Team USI MRI Entro 24 ore Ø primo contano clinico Spoke AT/PZ. Entro 72 ore Ø prima valutazione completa( con ASIA) Ø Formulazione provvisoria progeno riabilitamvo Individuale (PRI) - condiviso con pz e familiari- con ipotesi tempi di passaggio all USI Ø Individuazione fisioterapista di riferimento per gesmone prima fase ( respiratoria / neuromotoria) 118

15 Presso il Allertamento immediato del Team USI MRI Entro 24 ore Ø primo contano clinico Spoke AT/PZ. Entro 72 ore Ø prima valutazione completa( con ASIA) Ø Formulazione provvisoria progeno riabilitamvo Individuale (PRI) - condiviso con pz e familiari- con ipotesi tempi di passaggio all USI Ø Individuazione fisioterapista di riferimento per gesmone prima fase ( respiratoria / neuromotoria)

16

17 M.R.I. accoglie il paziente entro 24 ore dalla indicazione di trasferibilità

18 M.R.I. accoglie il paziente entro 24 ore dalla indicazione di trasferibilità

19 M.R.I. accoglie il paziente entro 24 ore dalla indicazione di trasferibilità M.R.I

20 Ricovero In presenza di instabilità clinica / respiratoria Oppure M.R.I

21 Principali interlocutori Ospedale - Territorio Paziente e Famiglia Medico di riferimento MRI Case Manager Infermieristico Case Manager Riabilitativo MRI Spoke A/T Responsabile del caso M.R.I

22 Come si sviluppa il dialogo Ospedale Territorio Entro 10 giorni dall avvenuto ricovero terminata la valutazione globale e l inquadramento dei bisogni per il reinserimento, MRI informa: la CCOT (Centro di Continuità Ospedale Territorio) che a sua volta Informa il Medico di Medicina Generale e i Servizi Sociali Territoriali ed ATTIVA la Commissione 2068 Nomina il Responsabile del caso M.R.I

23 Come si sviluppa il dialogo Ospedale Territorio Entro 30 giorni dall ingresso in USI Area Acuti viene elaborato il Progetto Riabilitativo ed inviato da MRI alla Commissione 2068 La Commissione si attiva per: - le necessità di valutazione ambientale - la valutazione degli ausili prescritti - altro M.R.I

24 Come si sviluppa il dialogo Ospedale Territorio Circa 30 giorni prima della dimissione L Equipe dell USI, lo Spoke T ed il Responsabile del caso ed il Paziente / Famigliare Condividono il Progetto di Continuità Assistenziale Servizi Competenti la Commissione 2068 verifica La realizzazione del Piano Assistenziale gli indicatori di monitoraggio di competenza M.R.I

25 Almeno 10 giorni prima MRI comunica la data prevista di dimissione al CCOT La CCOT Attiva la dimissione protetta Informa il Medico di Medicina Generale Il Folow-up territoriale è assicurato attraverso Spoke T Ambulatorio mielolesione Responsabile del caso M.R.I

26 In caso di insorgenza di complicanze dopo la dimissione Lo Spoke T attiva I Professionisti della rete delle strutture ospedaliere presso il Centro Riabilitativo Gravi Disabilità (dipartimento Cure Primarie) per assicurare riposte strutturate a bisogni complessi M.R.I

27 Elementi di qualità perseguiti Approccio teso a favorire l integrazione Ospedale /Territorio Rafforzamento del Sistema della rete dei Servizi Sanitari Coerenza tra le necessità di cura e la pianificazione del percorso dall emergenza fino al ritorno al domicilio Garanzia di continuità del percorso attraverso la tempestività - l integrazione multiprofessionale - la progressione degli interventi nelle diverse fasi di condizione clinica, sociale, familiare, ambientale Valorizzazione della centralità della Persona attraverso il coinvolgimento diretto M.R.I

28 Elementi di qualità perseguiti Il percorso è cermficato Cermet dal 2009 e quindi gli indicatori di interesse dei sanitari e dei desmnatari del servizio vengono complessivamente monitoram due volte l anno. M.R.I

29 GRAZIE M.R.I

La rete dei servizi per la mielolesione: il modello Hub&Spoke della Regione Emilia Romagna

La rete dei servizi per la mielolesione: il modello Hub&Spoke della Regione Emilia Romagna La rete dei servizi per la mielolesione: il modello Hub&Spoke della Regione Emilia Romagna Dott.Andrea Naldi Direttore U.O.Medicina Riabilitativa AUSL Cesena Premio Sapio 27 novembre 2008 Bologna 3 Piano

Dettagli

XV congresso nazionale CNOPUS

XV congresso nazionale CNOPUS XV congresso nazionale CNOPUS IL RUOLO DELL INFERMIERE NEL PERCORSO OSPEDALE / TERRITORIO SUSANNA ANTOLINI Montecatone Rehabilita.on Ins.tute S.p.A. Imola (Bologna) 22-24 novembre 2012 Azienda Ospedaliera

Dettagli

I PDTA in Medicina Fisica e Riabilitativa, una strategia per contemperare appropriatezza, efficacia ed efficienza della prestazione

I PDTA in Medicina Fisica e Riabilitativa, una strategia per contemperare appropriatezza, efficacia ed efficienza della prestazione I PDTA in Medicina Fisica e Riabilitativa, una strategia per contemperare appropriatezza, efficacia ed efficienza della prestazione Dott. Lorenzo Antonio de Candia Direttore Dipartimento Medicina Fisica

Dettagli

Ospedale di Montecatone: CRITICITA E LINEE DI SVILUPPO

Ospedale di Montecatone: CRITICITA E LINEE DI SVILUPPO Ospedale di Montecatone: CRITICITA E LINEE DI SVILUPPO Augusto Cavina «Per costruire insieme la sanità di domani» Teatro Osservanza-28 Ottobre 2011 MISSION Assicurare prestazioni clinico-riabilitative-reinserimento,

Dettagli

V CONGRESSO NAZIONALE A.N.I.M.O BOLOGNA INTENSITÀ DI CURE IN EMILIA ROMAGNA

V CONGRESSO NAZIONALE A.N.I.M.O BOLOGNA INTENSITÀ DI CURE IN EMILIA ROMAGNA V CONGRESSO NAZIONALE A.N.I.M.O BOLOGNA INTENSITÀ DI CURE IN EMILIA ROMAGNA 16 Maggio 2010 Ada Lelli IL PIANO SOCIALE E SANITARIO 2008-2010 I MODELLI Modello di integrazione tra Ospedale e Territorio Modello

Dettagli

L UNITÀ DI VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE A GARANZIA DELLA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE NELLA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE NEI PERCORSI DI CURA

L UNITÀ DI VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE A GARANZIA DELLA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE NELLA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE NEI PERCORSI DI CURA L UNITÀ DI VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE A GARANZIA DELLA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE NELLA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE NEI PERCORSI DI CURA Reggio Emilia 11-12 Dicembre 2008 L Azienda USL di Forlì a partire

Dettagli

Introduzione di ICF in Unità Spinale: l'esperienza di Montecatone R.I.

Introduzione di ICF in Unità Spinale: l'esperienza di Montecatone R.I. Introduzione di ICF in Unità Spinale: l'esperienza di Montecatone R.I. dott.ssa S. China Unità Spinale Montecatone Rehabilitation Institute Montecatone di Imola (BO) ICF Core-set (Weigl et al, 2004) Sono

Dettagli

L INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI PER LA CONTINUITA ASSITENZIALE DELLA PERSONA FRAGILE

L INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI PER LA CONTINUITA ASSITENZIALE DELLA PERSONA FRAGILE L INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI PER LA CONTINUITA ASSITENZIALE DELLA PERSONA FRAGILE L ospedale e il territorio: opportunità e criticità nell integrazione socio-sanitaria Francesca Busa Direttore Distretto

Dettagli

PERSONE E LE FAMIGLIE AL CENTRO. Arezzo 18 novembre 2017

PERSONE E LE FAMIGLIE AL CENTRO. Arezzo 18 novembre 2017 PERSONE E LE FAMIGLIE AL CENTRO Arezzo 18 novembre 2017 UNA RETE COSTRUITA PER LE FAMIGLIE! UN REALE COLLEGAMENTO CON IL TERRITORIO, LA CASA E LA VITA DELLE PERSONE DA DOVE PARTIRE? DAI BISOGNI DELLA PERSONA

Dettagli

9 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidenze e innovazioni per la Sostenibilità della Sanità Pubblica

9 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidenze e innovazioni per la Sostenibilità della Sanità Pubblica 9 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidenze e innovazioni per la Sostenibilità della Sanità Pubblica Bologna, 14 marzo 2014 L'Agenzia di Continuità Ospedale- Territorio: un progetto provinciale per la presa

Dettagli

Presentazione Dati dal Registro regionale

Presentazione Dati dal Registro regionale WORKSHOP STUDIO COSTI EFICACIA DELLE MIELOLESIONI IN EMILIAROMAGNA Presentazione Dati dal Registro regionale sulla Riabilitazione delle Mielolesioni Sergio Lotta Diego Gaddoni Elisabetta Cardelli Bologna,

Dettagli

La presa in cura nella fase post acuta delle GCA

La presa in cura nella fase post acuta delle GCA Tavola Rotonda I Centri di Neuroriabilitazione : una Rete costruita per le famiglie La presa in cura nella fase post acuta delle GCA L esperienza di una struttura extraospedaliera 2 Conferenza di Consenso,

Dettagli

Il percorso assistenziale della SLA in regione Emilia Romagna: aspetti

Il percorso assistenziale della SLA in regione Emilia Romagna: aspetti Il percorso assistenziale della SLA in regione Emilia Romagna: aspetti di integrazione sociosanitaria Luigi Mazza SERVIZIO INTEGRAZIONE SOCIO- SANITARIA E POLITICHE PER LA NON AUTOSUFFICIENZA BENEFICIARI

Dettagli

CRITERI E REQUISITI DI ACCREDITAMENTO DELLE UNITÀ SPINALI

CRITERI E REQUISITI DI ACCREDITAMENTO DELLE UNITÀ SPINALI Ministero della Salute - Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali AGENAS Giornata Nazionale della Persona con lesione al Midollo Spinale La sfida per l inclusione La presa in carico della persona

Dettagli

Donatella Ravaglia Assistente Sociale Unità Spinale Ospedale Montecatone

Donatella Ravaglia Assistente Sociale Unità Spinale Ospedale Montecatone Donatella Ravaglia Assistente Sociale Unità Spinale Ospedale Montecatone CENTRALE OPERATIVA 118- BOLOGNA SOCCORSO PRONTO SOCCORSO EMERGENZA TERRITORIALE OSPEDALE MAGGIORE DI BOLOGNA : PS, RIANIMAZIONE,

Dettagli

IL PERCORSO ORTOGERIATRICO

IL PERCORSO ORTOGERIATRICO Direzione Infermieristica e Tecnica IL PERCORSO ORTOGERIATRICO Bologna, 26 novembre 2010 Sandra Nocciolini Coordinatore Infermieristico U.O. Ortopedia Traumatologia LA FRATTURA DI FEMORE IN ETA SUPERIORE

Dettagli

INTRODUZIONE. La rete per l infarto miocardico acuto rappresenta pertanto lo standard di cura attuale per lo STEMI.

INTRODUZIONE. La rete per l infarto miocardico acuto rappresenta pertanto lo standard di cura attuale per lo STEMI. INTRODUZIONE E ormai acquisito che per la gestione ottimale del paziente con STEMI è necessario un modello organizzativo coordinato di assistenza territoriale in rete. La rete per l infarto miocardico

Dettagli

La Parabola: uno strumento per facilitare la continuità dell'assistenza nella fase di dimissione.

La Parabola: uno strumento per facilitare la continuità dell'assistenza nella fase di dimissione. La Parabola: uno strumento per facilitare la continuità dell'assistenza nella fase di dimissione. Fabia Franchi Responsabile Servizio Assistenziale, Tecnico e Riabilitativo Dipartimento Cure Primarie Az

Dettagli

CONOSCERE IL PROPRIO TERRITORIO SOCIO- SANITARIO

CONOSCERE IL PROPRIO TERRITORIO SOCIO- SANITARIO CONOSCERE IL PROPRIO TERRITORIO SOCIO- SANITARIO Il cambiamento L aumento dell incidenza delle malattie croniche è uno dei principali driver della necessità di riequilibrio ospedaleterritori. Occorre definire

Dettagli

La Rete Locale di Cure Palliative (RLCP) nel territorio Piacentino

La Rete Locale di Cure Palliative (RLCP) nel territorio Piacentino La Rete Locale di Cure Palliative (RLCP) nel territorio Piacentino Raffaella Berté Responsabile U.O. Cure Palliative e Rete Cure Palliative Dipartimento di Oncoematologia Coordinatore Regionale Società

Dettagli

ISTITUTO DI MONTECATONE Ospedale di Riabilitazione

ISTITUTO DI MONTECATONE Ospedale di Riabilitazione ISTITUTO DI MONTECATONE Ospedale di Riabilitazione AGENDA Presentazione di MRI s.p.a. Dati di attività Vincoli attuali Opportunità EVOLUZONE ISTITUZIONALE MONTECATONE REHABILITATION INSTITUTE S.p.A. dal

Dettagli

ALLEGATO. Progetto regionale sperimentale per l assistenza e la riabilitazione domiciliare alle persone con Grave Disabilità degenerativa

ALLEGATO. Progetto regionale sperimentale per l assistenza e la riabilitazione domiciliare alle persone con Grave Disabilità degenerativa ALLEGATO Progetto regionale sperimentale per l assistenza e la riabilitazione domiciliare alle persone con Grave Disabilità degenerativa 1 INDICE 1. INTRODUZIONE 3 2. IL CONTESTO DI RIFERIMENTO 3 2.1 TARGET

Dettagli

Il Case Management in Psichiatria e in Riabilitazione

Il Case Management in Psichiatria e in Riabilitazione Il Case Management in Psichiatria e in Riabilitazione 06/12/07 Mario Paganessi e Angela Daniela Stabilini 1 Definizione Il Case Management è un metodo di gestione integrato per il quale viene assegnata

Dettagli

Rete integrata dei servizi per gli anziani nella provincia di Reggio Emilia. Mariella Martini Direttore Generale Azienda USL di Reggio Emilia

Rete integrata dei servizi per gli anziani nella provincia di Reggio Emilia. Mariella Martini Direttore Generale Azienda USL di Reggio Emilia Rete integrata dei servizi per gli anziani nella provincia di Reggio Emilia Mariella Martini Direttore Generale Azienda USL di Reggio Emilia Provincia di Reggio Emilia 486.961 Abitanti Azienda USL di Reggio

Dettagli

Regione Toscana. Percorso assistenziale per le persone con Gravi Cerebrolesioni Acquisite. in attuazione del PSR

Regione Toscana. Percorso assistenziale per le persone con Gravi Cerebrolesioni Acquisite. in attuazione del PSR Regione Toscana Percorso assistenziale per le persone con Gravi Cerebrolesioni Acquisite in attuazione del PSR 2008-2010 fasi del percorso, criteri di trasferibilità, stima fabbisogno dei PL 1 Tab 1 -

Dettagli

UNITÁ OPERATIVE DI GERIATRIA DIPARTIMENTO MEDICO

UNITÁ OPERATIVE DI GERIATRIA DIPARTIMENTO MEDICO UNITÁ OPERATIVE DI GERIATRIA DIPARTIMENTO MEDICO 1/10 Attività L attività delle unità operative di Geriatria dell Azienda USL di Bologna è diretta a garantire la cura della persona anziana nelle diverse

Dettagli

Trattamento di Riabilitazione Globale Nei medullolesi

Trattamento di Riabilitazione Globale Nei medullolesi Trattamento di Riabilitazione Globale Nei medullolesi Cause di deterioramento neurologico ritardato sospetto diagnostico, inappropriata immobilizzazione, trasporto inadeguato, incaute mobilizzazioni del

Dettagli

è uno strumento per mettere a sistema il PUA distrettuale territoriale?

è uno strumento per mettere a sistema il PUA distrettuale territoriale? IL MANDATO DEL DISTRETTO E GLI STRUMENTI PROGRAMMATORI E GESTIONALI LA CENTRALE OPERATIVA TERRITORIALE è uno strumento per mettere a sistema il PUA distrettuale territoriale? il 2 agosto 2013 l Azienda

Dettagli

Integrazione Ospedale-Territorio:

Integrazione Ospedale-Territorio: Integrazione Ospedale-Territorio: il nuovo modello operativo del Distretto S.S. 1 della ASL Taranto Distretto SS 1 P.O. di Castellaneta Capparella O.; Clemente G.; Tempesta M.; Lonoce M.; Carlucci M. Firenze

Dettagli

DIPARTIMENTO INTEGRAZIONE OSPEDALE-TERRITORIO ASL MATERA. U.O.S.D. Coordinamento Attività di Gestione Appropriatezza Percorsi Riabilitativi

DIPARTIMENTO INTEGRAZIONE OSPEDALE-TERRITORIO ASL MATERA. U.O.S.D. Coordinamento Attività di Gestione Appropriatezza Percorsi Riabilitativi SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE- REGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO INTEGRAZIONE OSPEDALE-TERRITORIO ASL MATERA U.O.S.D. Coordinamento Attività di Gestione Appropriatezza Percorsi Riabilitativi Direttore: Dott.

Dettagli

Presentazione della nuova. Unità Operativa Complessa Cure Palliative, del Direttore. e dei dati di attività della rete hospice

Presentazione della nuova. Unità Operativa Complessa Cure Palliative, del Direttore. e dei dati di attività della rete hospice Conferenza Stampa Presentazione della nuova Unità Operativa Complessa Cure Palliative, del Direttore e dei dati di attività della rete hospice Parma, 17/12/2010 ore 10.00 Sala Riunioni Direzione Generale

Dettagli

CRITERI DI ORGANIZZAZIONE DELLE UNITA ASSISTENZIALI A GESTIONE INFERMIERISTICA

CRITERI DI ORGANIZZAZIONE DELLE UNITA ASSISTENZIALI A GESTIONE INFERMIERISTICA CRITERI DI ORGANIZZAZIONE DELLE UNITA ASSISTENZIALI A GESTIONE INFERMIERISTICA ORVIETO 3 Dicembre 2004 Daniela Bosco IL CONTESTO: DIRETTIVA RER 1455/97 STANDARD P.L. 0.7 1 PER MILLE LDPARE PRINCIPIO: OFFERTA

Dettagli

La programmazione delle Case della Salute nella Regione Emilia Romagna

La programmazione delle Case della Salute nella Regione Emilia Romagna La programmazione delle Case della Salute nella Regione Emilia Romagna Report 2011 Clara Curcetti, Mara Morini, Luisa Parisini, Andrea Rossi, Maria Chiara Tassinari, Antonio Brambilla Percorsi di innovazione

Dettagli

L assistenza al Bambino con Disabilità e malattie croniche

L assistenza al Bambino con Disabilità e malattie croniche L assistenza al Bambino con Disabilità e malattie croniche I punti di vista dei medici Guido Castelli Gattinara Dipartimento di Medicina Pediatrica UOC di Pediatria - Palidoro 2 BAMBINI CON DISABILITA

Dettagli

Dalla riorganizzazione della rete locale di cure palliative all'accreditamento. Esperienza della Regione Emilia Romagna

Dalla riorganizzazione della rete locale di cure palliative all'accreditamento. Esperienza della Regione Emilia Romagna Dalla riorganizzazione della rete locale di cure palliative all'accreditamento. Esperienza della Regione Emilia Romagna Maria Rolfini Antonio Brambilla Direzione generale cura della persona, salute e welfare

Dettagli

UNITÁ ASSISTENZIALE POST ACUTI DIPARTIMENTO MEDICO

UNITÁ ASSISTENZIALE POST ACUTI DIPARTIMENTO MEDICO UNITÁ ASSISTENZIALE POST ACUTI DIPARTIMENTO MEDICO 1/9 Premessa Il Dipartimento Medico ha il compito di garantire l erogazione di prestazioni sanitarie e assistenziali di base e di alta complessità diagnostico-terapeutica

Dettagli

La continuità assistenziale fra ospedale e territorio. Modena 21 settembre 2006

La continuità assistenziale fra ospedale e territorio. Modena 21 settembre 2006 La continuità assistenziale fra ospedale e territorio Modena 21 settembre 2006 Continuità assistenziale definizioni continuità della cura coordinazione della cura piano di dimissione case management integrazione

Dettagli

Prendersi cura nella cronicità: luci ed ombre in Emilia Romagna

Prendersi cura nella cronicità: luci ed ombre in Emilia Romagna Prendersi cura nella cronicità: luci ed ombre in Emilia Romagna Dott.ssa Maria Cristina Poppi Medico di Medicina Generale e Medico Interpares- AUSL Modena La «dimensione» della cronicità La dimensione

Dettagli

Giuseppe Favretto. UO di Cardiologia Riabilitativa e Preventiva O. Riabilitativo di Alta Specializzazione Motta di Livenza (TV)

Giuseppe Favretto. UO di Cardiologia Riabilitativa e Preventiva O. Riabilitativo di Alta Specializzazione Motta di Livenza (TV) Giuseppe Favretto UO di Cardiologia Riabilitativa e Preventiva O. Riabilitativo di Alta Specializzazione Motta di Livenza (TV) poche analogie / tante differenze Riabilitazione Cardiovascolare (WHO-ESC

Dettagli

Le prospettive di sviluppo dell Assistenza sul territorio: l assistenza d iniziativa e il Case Management Fabia Franchi

Le prospettive di sviluppo dell Assistenza sul territorio: l assistenza d iniziativa e il Case Management Fabia Franchi Il senso di un percorso dalle esperienze in corso alle nuove prospettive per il malato cronico e l anziano fragile 20 settembre 2012 Le prospettive di sviluppo dell Assistenza sul territorio: l assistenza

Dettagli

Le case della salute

Le case della salute La riorganizzazione delle cure primarie Le case della salute nella Regione Emilia Romagna e nell az. USL di Reggio Emilia M. Pinotti, 06.02.2013 1 Le case della salute in Emilia Romagna Presidio del Distretto

Dettagli

PIANO STRATEGICO E ATTUATIVO LOCALE

PIANO STRATEGICO E ATTUATIVO LOCALE Linee di sviluppo del Presidio Ospedaliero PIANO STRATEGICO E ATTUATIVO LOCALE 2010-2013 2013 Relazione Dott.ssa Emanuela Dall Olmi 01 Imola, 28 ottobre 2011 Profilo Presidio Ospedaliero Presidio ospedaliero

Dettagli

NUOVA ORGANIZZAZIONE AMBULATORIALE il progetto dell Azienda USL di Bologna e dell Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna

NUOVA ORGANIZZAZIONE AMBULATORIALE il progetto dell Azienda USL di Bologna e dell Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna NUOVA ORGANIZZAZIONE AMBULATORIALE il progetto dell Azienda USL di Bologna e dell Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna il progetto integrato dello scompenso cardiaco Obiettivi del progetto Fase

Dettagli

Le Case della Salute. Seminario Regionale. cosa abbiamo attivato nel le azioni da mettere in campo nel Clara Curcetti.

Le Case della Salute. Seminario Regionale. cosa abbiamo attivato nel le azioni da mettere in campo nel Clara Curcetti. Seminario Regionale Cure Primarie facciamo il punto e condividiamo le strategie Le Case della Salute cosa abbiamo attivato nel 2011 le azioni da mettere in campo nel 2012 Bologna, 27 gennaio 2012 Clara

Dettagli

PROVINCIA RELIGIOSA SAN PIETRO ORDINE OSPEDALIERO SAN GIOVANNI DI DIO PROCEDURE LAVORO DI EQUIPE NEL PROGETTO RIABILITATIVO EX. ART.

PROVINCIA RELIGIOSA SAN PIETRO ORDINE OSPEDALIERO SAN GIOVANNI DI DIO PROCEDURE LAVORO DI EQUIPE NEL PROGETTO RIABILITATIVO EX. ART. PROVINCIA RELIGIOSA SAN PIETRO ORDINE OSPEDALIERO SAN GIOVANNI DI DIO PROCEDURE LAVORO DI EQUIPE NEL PROGETTO RIABILITATIVO EX. ART. 26 VALUTAZIONI DI IDONEITA AL RICOVERO VALUTAZIONI INERENTI IL PERCORSO

Dettagli

9 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidenze e innovazioni per la Sostenibilità della Sanità Pubblica. Innovazione dei percorsi clinicoassistenziali

9 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidenze e innovazioni per la Sostenibilità della Sanità Pubblica. Innovazione dei percorsi clinicoassistenziali 9 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidenze e innovazioni per la Sostenibilità della Sanità Pubblica Bologna, 14 marzo 2014 Innovazione dei percorsi clinicoassistenziali in pneumologia: l accesso domiciliare

Dettagli

G.Chiappini, S.Papiri, A.Falleroni

G.Chiappini, S.Papiri, A.Falleroni 31 Congresso Nazionale Aniarti Riva del Garda 14-16 novembre 2012 Infermieri e qualità di vita in area critica Competenza, tecnologia, procedure, efficienza, risorse, relazioni, politica, diritti, etica,

Dettagli

Tra ospedale e territorio: ruolo delle cure intermedie

Tra ospedale e territorio: ruolo delle cure intermedie Percorsi di salute: nelle cure primarie, tra territorio e ospedale. Integrazione, sostenibilità e PDTA territoriali Tra ospedale e territorio: ruolo delle cure intermedie dott. Fortunato Rao Azienda ULSS

Dettagli

Percorsi di cura integrati

Percorsi di cura integrati Conferenza Stampa Percorsi di cura integrati Sottoscrizione accordo di collaborazione tra Azienda Ospedaliero-universitaria e Azienda USL - Ospedale di Vaio in attuazione del Piano Attuativo Locale mercoledì

Dettagli

Quota oraria e residenzialità. Rosa Versaci

Quota oraria e residenzialità. Rosa Versaci Quota oraria e residenzialità Rosa Versaci CAVS ASL TO5 D.G.R 43-2578 del 9/12/2015 della Regione Piemonte Piano regionale di interventi straordinari finalizzato a rispondere in modo appropriato ed efficiente

Dettagli

C.P.S.E. L. Sasso C.P.S.I. B. Lomello. S.C. Cardiologia Rivoli

C.P.S.E. L. Sasso C.P.S.I. B. Lomello. S.C. Cardiologia Rivoli C.P.S.E. L. Sasso C.P.S.I. B. Lomello S.C. Cardiologia Rivoli L EPIDEMIA DEL MILLENNIO COS E LO SCOMPENSO CARDIACO E un deficit della funzione di pompa del cuore con incapacità di assicurare una adeguata

Dettagli

Implementazione di un percorso ospedaliero per intercettare i pazienti che necessitano di continuita assistenziale

Implementazione di un percorso ospedaliero per intercettare i pazienti che necessitano di continuita assistenziale Implementazione di un percorso ospedaliero per intercettare i pazienti che necessitano di continuita assistenziale Riccardo Papalia Dirigente Medico - SC Direzione Medica di Presidio Ospedale Regionale

Dettagli

Un esperienza di Governance: Luigi Reale,

Un esperienza di Governance: Luigi Reale, Un esperienza di Governance: ALMA Luigi Reale, lreale@istud.it Assolombarda, 12 marzo 2010 Cosa è la governance? Government + alliance = governance Top Up Down Bottom Decisori Management Professionisti

Dettagli

Intensità di cura: esperienza delle UU.OO di Medicina Interna di Trento e Rovereto

Intensità di cura: esperienza delle UU.OO di Medicina Interna di Trento e Rovereto Intensità di cura: esperienza delle UU.OO di Medicina Interna di Trento e Rovereto Stefano Toccoli Ilaria Nannini IX Congresso Nazionale ANIMO Bologna, 11 maggio 2014 I sottoscritti STEFANO TOCCOLI e ILARIA

Dettagli

PROCEDURA AZIENDALE APPLICAZIONE DEL MODELLO ASSISTENZIALE NEI SETTING DI DEGENZA LIVELLO 2 PP.OO. PISTOIA, S.MARCELLO, PESCIA

PROCEDURA AZIENDALE APPLICAZIONE DEL MODELLO ASSISTENZIALE NEI SETTING DI DEGENZA LIVELLO 2 PP.OO. PISTOIA, S.MARCELLO, PESCIA Rev.: 0 Pag. 1/6 PROCEDURA AZIENDALE APPLICAZIONE DEL MODELLO ASSISTENZIALE INFERMIERE REFERENTE PP.OO. PISTOIA, S.MARCELLO, PESCIA REV. DATA REFERENTI DOCUMENTO AUTORIZZAZIONI REDATTO APPROVATO Direttore

Dettagli

L integrazione Professionale per l assistenza a domicilio: Infermieri e Fisioterapisti a confronto. Paola Raimondi Mercury Longhi

L integrazione Professionale per l assistenza a domicilio: Infermieri e Fisioterapisti a confronto. Paola Raimondi Mercury Longhi L integrazione Professionale per l assistenza a domicilio: Infermieri e Fisioterapisti a confronto Paola Raimondi Mercury Longhi Il contesto ASL di Bologna 6 Distretti 9 Ospedali Popolazione: 836.697 Territorio

Dettagli

Dal prendersi cura al prendersi carico del paziente con dolore: un modello organizzativo

Dal prendersi cura al prendersi carico del paziente con dolore: un modello organizzativo Dal prendersi cura al prendersi carico del paziente con dolore: un modello organizzativo IMPACT proactive 2013 Closing the gap Firenze 28-29 Giugno Dott. Paolo Notaro esiste un gap da colmare? Il punto

Dettagli

PERCORSI RIABILITATIVI in ETA EVOLUTIVA Veneto. Dott.ssa Anna Marucco Dipartimento di Riabilitazione U.L.S.S. 17 Monselice (PD)

PERCORSI RIABILITATIVI in ETA EVOLUTIVA Veneto. Dott.ssa Anna Marucco Dipartimento di Riabilitazione U.L.S.S. 17 Monselice (PD) PERCORSI RIABILITATIVI in ETA EVOLUTIVA Veneto Dott.ssa Anna Marucco Dipartimento di Riabilitazione U.L.S.S. 17 Monselice (PD) La Regione Veneto ha approvato le Linee Guida del Ministero della Sanità per

Dettagli

LA CONTINUITA DI CURA E L ESPERIENZA DELLE SEZIONI PER PAZIENTI POST-ACUTI

LA CONTINUITA DI CURA E L ESPERIENZA DELLE SEZIONI PER PAZIENTI POST-ACUTI LA CONTINUITA DI CURA E L ESPERIENZA DELLE SEZIONI PER PAZIENTI POST-ACUTI 49 Congresso SIGG Firenze, 6 Novembre 2004 M.Martorelli, A.Sciumbata, M.Corneli, S.Naldi, R.Manopulo U.O. Geriatria Cucinotta

Dettagli

ALLEGATO A. Regione Toscana. Percorso assistenziale per le persone con Gravi Cerebrolesioni Acquisite. in attuazione del PSR

ALLEGATO A. Regione Toscana. Percorso assistenziale per le persone con Gravi Cerebrolesioni Acquisite. in attuazione del PSR ALLEGATO A Regione Toscana Percorso assistenziale per le persone con Gravi Cerebrolesioni Acquisite in attuazione del PSR 2008-2010 fasi del percorso, criteri di trasferibilità, stima fabbisogno dei PL

Dettagli

L organizzazione dell assistenza ad alta complessità in Emilia Romagna: Il modello Hub & Spoke. Chiara Oppi & Emidia Vagnoni. Università di Ferrara

L organizzazione dell assistenza ad alta complessità in Emilia Romagna: Il modello Hub & Spoke. Chiara Oppi & Emidia Vagnoni. Università di Ferrara L organizzazione dell assistenza ad alta complessità in Emilia Romagna: Il modello Hub & Spoke Chiara Oppi & Emidia Vagnoni Università di Ferrara spoke spoke spoke spoke spoke HUB spoke spoke spoke spoke

Dettagli

Dott. ssa Maria Rita Molinari P.O.TECNICI RIABILITAZIONE ASL Roma 6

Dott. ssa Maria Rita Molinari P.O.TECNICI RIABILITAZIONE ASL Roma 6 Assistenza riabilititativa alla persona in trattamento domiciliare ad alta intensità di cure: linee guida e criteri di appropriatezza del progetto riabilitativo individuale Dott. ssa Maria Rita Molinari

Dettagli

Prot. n. (OSP/07/318495)

Prot. n. (OSP/07/318495) Prot. n. (OSP/07/318495) LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Richiamati: - il Decreto Legislativo 30.12.1992, n. 502, così come successivamente modificato ed integrato, con il quale è stato attuato

Dettagli

L esperienza del Programma DCA AUSL Parma. Chiara De Panfilis

L esperienza del Programma DCA AUSL Parma. Chiara De Panfilis L esperienza del Programma DCA AUSL Parma Chiara De Panfilis 1) Trattamento multidisciplinare INTEGRATO - Internisti - Psichiatri/Neuropsichiatri Infantili - Psicologi Psicoterapeuti - Tecnici della Nutrizione

Dettagli

La programmazione delle Case della Salute nel Distretto Sud Est

La programmazione delle Case della Salute nel Distretto Sud Est La programmazione delle Case della Salute nel Distretto Sud Est Rossella Emanuele Dipartimento Cure Primarie Distretto Sud Est Modena 26 Gennaio 2013 La mappa delle case della salute del Distretto Sud

Dettagli

COD. PRATICA: Regione Umbria. Giunta Regionale DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N DEL 30/11/2015

COD. PRATICA: Regione Umbria. Giunta Regionale DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N DEL 30/11/2015 Regione Umbria Giunta Regionale DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 1411 DEL 30/11/2015 OGGETTO: Linee di indirizzo vincolanti per il percorso diagnostico terapeutico assistenziale riabilitativo del

Dettagli

CAD DIPARTIMENTO ONCOLOGICO CPSE-AFD CARLA RIGO AOU MAGGIORE DELLA CARITA NOVARA

CAD DIPARTIMENTO ONCOLOGICO CPSE-AFD CARLA RIGO AOU MAGGIORE DELLA CARITA NOVARA Organizzazione e gestione del CAS: rapporti tra CAS e MMG CAD DIPARTIMENTO ONCOLOGICO CPSE-AFD CARLA RIGO AOU MAGGIORE DELLA CARITA NOVARA Centro Accoglienza e Servizi E la Struttura di riferimento del

Dettagli

LA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE: IL MODELLO PAI

LA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE: IL MODELLO PAI LA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE: IL MODELLO PAI GIAMPIETRO GASPARINI U O C Oncologia Medica A.C.O. San Filippo Neri Roma RETE SANITARIA IN ONCOLOGIA:OBIETTIVI Presa in carico del paziente in modo globale Riconoscimento

Dettagli

IL DOLORE E LA SOFFERENZA Moderni aspetti terapeutici Nuovi assetti organizzativi Cà di Lugo (RA), ottobre 2008

IL DOLORE E LA SOFFERENZA Moderni aspetti terapeutici Nuovi assetti organizzativi Cà di Lugo (RA), ottobre 2008 IL DOLORE E LA SOFFERENZA Moderni aspetti terapeutici Nuovi assetti organizzativi Cà di Lugo (RA), 2-3 - 4 ottobre 2008 Dipartimento di Oncologia ed Ematologia U.O. Aziendale di Terapia Antalgica e Cure

Dettagli

I percorsi delle Gravi Cerebrolesioni Acquisite in Toscana

I percorsi delle Gravi Cerebrolesioni Acquisite in Toscana I percorsi delle Gravi Cerebrolesioni Acquisite in Toscana le linee di indirizzo regionali e nazionali Firenze, 3 novembre 2011 Auditorium Sant Apollonia 1 La programmazione regionale: le azioni previste

Dettagli

Il progetto un solo paziente, risultati e prospettive nell ambito della nuova organizzazione sanitaria

Il progetto un solo paziente, risultati e prospettive nell ambito della nuova organizzazione sanitaria Il progetto un solo paziente, risultati e prospettive nell ambito della nuova organizzazione sanitaria Coordinamento Dimissioni Complesse AUSL Toscana centro Il progetto Un Solo Paziente" Dimissioni tempestive

Dettagli

e.ri.s.ma.s. Centro di Ricerche e Studi in Management Sanitario Reggio Emilia 2009 Distretto Sanitario Imperiese Distretto Sociale Imperiese

e.ri.s.ma.s. Centro di Ricerche e Studi in Management Sanitario Reggio Emilia 2009 Distretto Sanitario Imperiese Distretto Sociale Imperiese e.ri.s.ma.s. Centro di Ricerche e Studi in Management Sanitario Reggio Emilia 2009 Distretto Sanitario Imperiese Distretto Sociale Imperiese e.ri.s.ma.s. Centro di Ricerche e Studi in Management Sanitario

Dettagli

Relatore: Dott.ssa Piera Sau Napoli 19-21 Maggio 2016 XIV Congresso Nazionale CARD ITALIA

Relatore: Dott.ssa Piera Sau Napoli 19-21 Maggio 2016 XIV Congresso Nazionale CARD ITALIA Procedura di dimissione ed ammissione protetta e continuità delle cure a domicilio. Asl n.2 di Olbia Relatore: Dott.ssa Piera Sau Napoli 19-21 Maggio 2016 XIV Congresso Nazionale CARD ITALIA La dimissione

Dettagli

V CONGRESSO ANIMO LA DIMISSIONE DEL PAZIENTE IN MEDICINA INTERNA

V CONGRESSO ANIMO LA DIMISSIONE DEL PAZIENTE IN MEDICINA INTERNA V CONGRESSO ANIMO LA DIMISSIONE DEL PAZIENTE IN MEDICINA INTERNA IL RUOLO DELL INFERMIERE CASE MANAGER NELLA DIMISSIONE DEL PAZIENTE IN MEDICINA INTERNA Bologna, 16 MAGGIO 2010 I.C.M. Susanna Bottazzi

Dettagli

Il progetto di modernizzazione NOA dell Area Vasta Emilia Centro

Il progetto di modernizzazione NOA dell Area Vasta Emilia Centro Il progetto di modernizzazione NOA dell Area Vasta Emilia Centro Una nuova organizzazione ambulatoriale per la gestione delle patologie croniche: gli strumenti del disease management e del governo clinico

Dettagli

SCLEROSI MULTIPLA 2018

SCLEROSI MULTIPLA 2018 SCLEROSI MULTIPLA 2018 IL MUTAMENTO RACCONTATO DAI PROFESSIONISTI DELLA SANITA Luca Santarelli I CENTRI DI RIFERIMENTO REGIONALI I 249 Centri clinici neurologici di riferimento per la SM costituiscono

Dettagli

Il percorso dell assistito con patologia acuta tra territorio e ospedale

Il percorso dell assistito con patologia acuta tra territorio e ospedale Il percorso dell assistito con patologia acuta tra territorio e ospedale L AMBULATORIO CODICI BIANCHI: L ESPERIENZA DELL AZIENDA OSPEDALIERA CARLO POMA DI MANTOVA Milano, 09 Ottobre 2013 1 L Azienda Ospedaliera

Dettagli

Il percorso o di cura della persona con lesione traumatica del midollo spinale

Il percorso o di cura della persona con lesione traumatica del midollo spinale Il percorso o di cura della persona con lesione traumatica del midollo spinale PERCORSI DIAGNOSTICO TERAPEUTICO ASSISTENZIALI 2 Gentile Signora, Gentile Signore, questo opuscolo ha lo scopo di fornire

Dettagli

Il ruolo infermieristico nell'accoglienza del paziente all'inizio del percorso di cura

Il ruolo infermieristico nell'accoglienza del paziente all'inizio del percorso di cura Modelli organizzativi e percorsi di rete per infermieri coinvolti nella presa in carico inziale del paziente oncologico Il ruolo infermieristico nell'accoglienza del paziente all'inizio del percorso di

Dettagli

Organizzazione di un ambulatorio dedicato

Organizzazione di un ambulatorio dedicato Diabete e gravidanza Organizzazione di un ambulatorio dedicato 1 D.ssa D.Viviani Responsabile Percorso Centro Nascita Clinica Ostetrico-Ginecologica - Parma 10/01/01 Migliorare i nostri percorsi.. 10/01/01

Dettagli

Titolo del progetto PREVENZIONE RECIDIVE EVENTI CARDIOVASCOLARI MAGGIORI

Titolo del progetto PREVENZIONE RECIDIVE EVENTI CARDIOVASCOLARI MAGGIORI Regione MARCHE Titolo del progetto PREVENZIONE RECIDIVE EVENTI CARDIOVASCOLARI MAGGIORI Referente Dr. Alberto Deales Relazione OBIETTIVI INIZIALI DEL PROGETTO Obiettivo complessivo del progetto era garantire

Dettagli

UNITA OPERATIVA CHIRURGIA VERTEBRALE D URGENZA E DEL TRAUMA DIPARTIMENTO EMERGENZA

UNITA OPERATIVA CHIRURGIA VERTEBRALE D URGENZA E DEL TRAUMA DIPARTIMENTO EMERGENZA UNITA OPERATIVA CHIRURGIA VERTEBRALE D URGENZA E DEL TRAUMA DIPARTIMENTO EMERGENZA 1/10 Attività L Unità Operativa di Chirurgia Vertebrale d Urgenza e del Trauma ha sede presso l Ospedale Maggiore di Bologna

Dettagli

S E R V I Z I O D E L L I N F E R M I E R E

S E R V I Z I O D E L L I N F E R M I E R E I L P D T A A L S E R V I Z I O D E L L I N F E R M I E R E Rita Reggiani CPSI Centro Accoglienza Servizi (CAS) AO Ordine Mauriziano di Torino INFERMIERE PDTA Competenza specifica Conoscenze Organizzazione

Dettagli

Luisa Fioretto Roberto Labianca CIPOMO

Luisa Fioretto Roberto Labianca CIPOMO IL DIPARTIMENTO ONCOLOGICO Luisa Fioretto Roberto Labianca CIPOMO ONCOLOGIA: PARADIGMA DI MEDICINA IN TRASFORMAZIONE DIAGNOSI PRECOCE E NUOVI FARMACI E NUOVE MODALITÀ DI TRATTAMENTO APPROCCIO INTEGRATO

Dettagli

OSPEDALIZZAZIONE DOMICIALIARE: PERCORSO AGEVOLATO E PROTETTO AI SERVIZI OSPEDALIERI PER PAZIENTI SEGUITI A DOMICILIO OSPEDALIZZAZIONE DOMICILIARE:

OSPEDALIZZAZIONE DOMICIALIARE: PERCORSO AGEVOLATO E PROTETTO AI SERVIZI OSPEDALIERI PER PAZIENTI SEGUITI A DOMICILIO OSPEDALIZZAZIONE DOMICILIARE: Pagina 1 di 7 OSPEDALIZZAZIONE DOMICILIARE: REV. DATA Redatto da: Emesso da: Approvato da: 0 28.10.2011 Gruppo interdisciplinare aziendale Staff Direzione Sanitaria Direttore Sanitario Firma Firma Pagina

Dettagli

LA RETE OSPEDALE-TERRITORIO PER LA LOTTA AL DOLORE

LA RETE OSPEDALE-TERRITORIO PER LA LOTTA AL DOLORE LA RETE OSPEDALE-TERRITORIO PER LA LOTTA AL DOLORE 23 MAGGIO 2012 BOLOGNA Relatore: Penna Pietro Giuseppe MMG Referente d area Hospice e Case Protette Nel 1989 nasce nell area Nord della provincia di Reggio

Dettagli

Franca Savia Coordinatore Infermieristico SOC Oncologia ASL VCO Torino 17 marzo 2016

Franca Savia Coordinatore Infermieristico SOC Oncologia ASL VCO Torino 17 marzo 2016 Franca Savia Coordinatore Infermieristico SOC Oncologia ASL VCO Torino 17 marzo 2016 Il cancro uno tzunami Percorsi assistenziali che coinvolgono tutto il processo di accompagnamento al paziente e alla

Dettagli

RENDICONTAZIONE SOSTEGNO 2016 e PROPOSTA DI RINNOVO 2017

RENDICONTAZIONE SOSTEGNO 2016 e PROPOSTA DI RINNOVO 2017 RENDICONTAZIONE SOSTEGNO 2016 e PROPOSTA DI RINNOVO 2017 per SERVIZIO DI CONSULENZA AMBULATORIALE un progetto di presa in carico anticipata al servizio dei pazienti Scheda Tecnica di sintesi ENTE: Fondazione

Dettagli

Piano Attuativo Locale I punti chiave

Piano Attuativo Locale I punti chiave Piano Attuativo Locale 2011-2013 I punti chiave www.pal.provincia.modena.it I PUNTI CHIAVE Più assistenza territoriale Una nuova organizzazione ospedaliera più sicura e più snella Più funzioni trasversali

Dettagli

UNITÀ OPERATIVA MEDICINA D URGENZA

UNITÀ OPERATIVA MEDICINA D URGENZA UNITÀ OPERATIVA MEDICINA D URGENZA Dipartimento Emergenza 1/9 Attività L unità operativa Medicina Urgenza fornisce assistenza a persone ricoverate con problemi di salute acuti e urgenti, in continuità

Dettagli

Sabato 21 Febbraio 2015 TITOLO DEL CORSO: Novità nella gestione e nella terapia di alcune patologie croniche

Sabato 21 Febbraio 2015 TITOLO DEL CORSO: Novità nella gestione e nella terapia di alcune patologie croniche AGGIORNAMENTO OBBLIGATORIO MEDICI DI MEDICINA GENERALE Sabato 21 Febbraio 2015 TITOLO DEL CORSO: Novità nella gestione e nella terapia di alcune patologie croniche Responsabile del corso Dr. : Tesei Fiorenzo

Dettagli

Chiara Volpone. I PDTA: A come Assistenziale

Chiara Volpone. I PDTA: A come Assistenziale Chiara Volpone I PDTA: A come Assistenziale in un contesto ad elevata complessità e con risorse limitate come quello del SSN, la Pianificazione e la Programmazione sono di estrema rilevanza ai fini del

Dettagli

PERCORSI DI INNOVAZIONE NELLE CURE PRIMARIE Convegno Nazionale Parma, Ottobre 2011

PERCORSI DI INNOVAZIONE NELLE CURE PRIMARIE Convegno Nazionale Parma, Ottobre 2011 PERCORSI DI INNOVAZIONE NELLE CURE PRIMARIE Convegno Nazionale Parma, 21-22 Ottobre 2011 Integrazione ospedale territorio come strumento per l accesso alle cure e garanzia di continuità dell assistenza

Dettagli

REGIONE EMILIA ROMAGNA Cartella Clinica Integrata. Bologna 5 dicembre 2013

REGIONE EMILIA ROMAGNA Cartella Clinica Integrata. Bologna 5 dicembre 2013 REGIONE EMILIA ROMAGNA Cartella Clinica Integrata Bologna 5 dicembre 2013 L esperienza della Cartella Clinica Integrata Elettronica nell Azienda Ospedaliera di Desenzano del Garda Lorenzini A. Rovere A.

Dettagli

Workshop 2: L ICF e la Riabilitazione

Workshop 2: L ICF e la Riabilitazione Workshop 2: L ICF e la Riabilitazione Coordinatore: Andrea Martinuzzi IRCCS E. Medea La Nostra Famiglia Polo Regionale di Conegliano-Pieve, Disability Italian Network Interventi preordinati La riabilitazione

Dettagli

Le esperienze dell AUSL Romagna. F. Boschi Centro per Disturbi Cognitivi e Demenze AUSL Romagna sede operativa di Forlì U.O.

Le esperienze dell AUSL Romagna. F. Boschi Centro per Disturbi Cognitivi e Demenze AUSL Romagna sede operativa di Forlì U.O. Le esperienze dell AUSL Romagna. F. Boschi Centro per Disturbi Cognitivi e Demenze AUSL Romagna sede operativa di Forlì U.O. Geriatria Forlì : Responsabile Dr. G. Benati Centri per Disturbi Cognitivi AUSL

Dettagli

Il ruolo dell Infermiere. Cristina Rossi Azienda USL Toscana Centro

Il ruolo dell Infermiere. Cristina Rossi Azienda USL Toscana Centro Il ruolo dell Infermiere Cristina Rossi Azienda USL Toscana Centro La riorganizzazione "una gamma di servizi integrati, rivolti per lo più alle persone anziane, per supportare la dimissione tempestiva,

Dettagli

BPCO e la Sanità d Iniziativa

BPCO e la Sanità d Iniziativa BPCO e la Sanità d Iniziativa Paolo Francesconi Osservatorio di Epidemiologia paolo.francesconi@ars.toscana.it Agenzia regionale di sanità della Toscana Le politiche regionali PSR 2008-2010 4.3) Dalla

Dettagli

La Geriatria: punto di incontro tra territorio e ospedale nella gestione della fragilità e della complessità di cura

La Geriatria: punto di incontro tra territorio e ospedale nella gestione della fragilità e della complessità di cura La Geriatria: punto di incontro tra territorio e ospedale nella gestione della fragilità e della complessità di cura L Organizzazione dell Assistenza territoriale agli Anziani nei sistemi sanitari regionali

Dettagli

I progetti USU del centro sud: Ancona

I progetti USU del centro sud: Ancona I progetti USU del centro sud: Ancona dr.ssa Maria Antonietta Recchioni Neurochirurgia, S.O.S. Unità Spinale A.O. Ospedali Riuniti Ancona Convegno nazionale Ancona, 18 19 novembre 2011 la regione Marche

Dettagli