h) Elementi di aerodinamica delle vele

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "h) Elementi di aerodinamica delle vele"

Transcript

1 h) Elementi di aerodinamica delle vele L effetto del vento su un piano Poniamo un piano all azione del vento come indicato nella figura 1. Esso si sposterà sottovento muovendosi parallelamente a se stesso. La velocità di spostamento dipenderà dalla forma, dalle dimensioni e dal peso del piano in considerazione. figura 1 Ora pensiamo di inclinare il piano rispetto al vento oppure di modificare la direzione del vento (figura 2). Il piano si muoverà secondo una forza m che è proporzionale all intensità del vento, alle dimensioni del piano e all angolo che si forma tra direzione del vento e il piano stesso. Se proviamo a continuare a ruotare il piano rispetto al vento, aumentando l angolo, ci accorgiamo che la forza m continua a crescere. La spinta massima la otteniamo ben prima di raggiungere una inclinazione di 90. Se scomponiamo la forza m ne risultano due, F che è la componente utile e r che è solamente una forza di attrito.

2 Il punto di applicazione della forza motrice è a circa 1/3 della lunghezza del piano, partendo dalla direzione del vento (figura 3) Vediamo di spiegare, con l aiuto della figura 4, come si arriva a questo fenomeno. Le molecole di aria che per prime arrivano a colpire il piano, vicino al bordo di entrata, trovano un ambiente pulito, libero cioè delle particelle d aria che rimbalzano via dal piano dopo che il vento lo colpisce. Le molecole che trovano un ambiente pulito applicano tutta la loro forza di spinta, mentre le molecole che colpiscono il piano verso la sua meta o vicino al bordo di uscita, frenate dalle molecole di rimbalzo, applicano molta meno forza di spinta. Nella figura sono blu le molecole d aria in arrivo e rosse le molecole di rimbalzo.

3 Prendiamo ora il piano che abbiamo considerato e poniamolo su una barca al posto della vela, orientato come per navigare al traverso (figura 5). Scomponiamo la componente utile F in due vettori dei quali uno sia orientato nella direzione di avanzamento della barca. Le forze che si sviluppano dalla pressione del vento sulla nostra vela piatta e rigida sono: F = COMPONENTE UTILE P = FORZA PROPULSIVA (ex r forza di attrito) L = FORZA DI SPOSTAMENTO LATERALE (ex m forza motrice) o SCARROCCIO Abbiamo già visto come lavora il piano di deriva immerso nell acqua. Il piano di deriva che vince la forza L ci permette di sfruttare la forza P come forza propulsiva della barca A QUESTO PUNTO IL NOSTRO PIANO E DIVENTATO A TUTTI GLI EFFETTI UNA VELA E COME TALE LO CONSIDEREREMO

4 Ora regoliamo la nostra barca come per una andatura di bolina larga. L angolo di incidenza del vento rispetto alla barca e al piano sarà minore. Come possiamo vedere confrontando le figure 5 e 6, la componente utile F rimane invariata mentre aumenta la forza di spostamento laterale L e diminuisce la forza propulsiva P Adesso cazziamo la vela fino a portarla a coincidere con l asse longitudinale della barca e lasciamo invariato l angolo di incidenza del vento rispetto alla nostra direzione di avanzamento: La componente di spostamento laterale L (sempre perpendicolare all asse longitudinale della barca) viene a coincidere con la componente utile F. F quindi non si può scomporre in due vettori e non avremo forza propulsiva. La barca con questa vela piatta e rigida così regolata non avanzerà.

5 PRIMA CONCLUSIONE Osservando attentamente tutti i passaggi fino a qui descritti ne ricaviamo che minore è l angolo di incidenza del vento rispetto all asse della barca maggiore è la forza di spostamento laterale, lo SCARROCCIO. Nelle andature strette avremo bisogno di quanto più possibile piano di deriva per contrastare lo scarroccio. Più la nostra andatura si allargherà meno deriva dovremo tenere in acqua, fino a non averne quasi bisogno in poppa. L effetto del vento su una superficie concava Se pieghiamo il nostro piano fino a ricavarne una superficie curva delle stesse dimensioni ed esponiamo i due oggetti allo stesso vento osserviamo che la componente utile F sulla superficie curva non è perpendicolare alla corda ma è orientata verso il bordo di entrata (è più sopravento rispetto al piano). Inoltre la forza che imprime alla superficie curva è maggiore. Quindi: IL VENTO ESERCITA UNA FORZA MAGGIORE SU UNA SUPERFICIE CURVA RISPETTO A UN PIANO DELLE STESSE DIMENSIONI

6 Con la figura 9 abbiamo trasformato la superficie concava in qualcosa di molto simile a una vela. Con la sperimentazione aerodinamica generale quindi non solo applicata alla nautica- si è appurato che una superficie concava raggiunge il massimo della sua spinta con un angolo d incidenza maggiore rispetto alla direzione del vento. Ecco perché, in generale, noi quando navighiamo di bolina cerchiamo di smagrire molto le vele mentre nelle andature portanti le ingrassiamo.

7 Quando una vela viene esposta al vento lungo il suo lato sopravento si crea una pressione e lungo il suo lato sottovento una depressione. La depressione è tanto maggiore quanto minore è l angolo di incidenza del vento sulla vela

8 Effetto Venturi Una massa d aria immessa in un tubo, in fondo al quale c è una strozzatura, giunta nel punto della strozzatura dovrà assumere una velocità maggiore per uscire dal tubo creando quindi in quella zona una pressione più bassa di quella atmosferica circostante. Una massa d aria è formata di molecole. Ogni molecola ha una sua vicina e vicino a quella deve sempre rimanere. Immaginiamo una massa d aria come una serie di molecole distinte da un colore e un numero: quando la massa d aria incontrerà il profilo alare (vedi figura 11) la molecola 1 viola dovrà allontanarsi dalla molecola 1 rossa. Alla fine del profilo le due molecole si dovranno ricongiungere (per creare uno scorrimento regolare e non turbolento) ma quella sottovento dovrà percorrere più strada rispetto a quella sopravento (una curva è più corta nella parte interna che in quella esterna). Ecco uno dei motivi per cui nel lato sottovento di una vela si crea più velocità che nel lato sopravento.

9 Da quanto analizzato fin d ora possiamo trarre conclusioni che ci saranno molto utili al fine della navigazione. Ricordiamoci infatti che una differenza di pochi decimi di nodo su percorsi corti ci fa perdere pochi minuti, ma su traversate oceaniche le differenze si contano in giornate. Quindi controlliamo sempre la regolazione delle vele: se saranno troppo cazzate, e quindi l angolo di incidenza del vento con la vela sarà grande, si creeranno delle turbolenze nello scorrimento delle molecole perché le molecole non riusciranno più a deviare la loro traiettoria facilmente creando fluidità di scorrimento. Esse si scontreranno con le molecole d aria in arrivo creando delle turbolenze che saranno tanto più accentuate quanto più cazzeremo la vela. Le turbolenze daranno origine al distacco delle molecole e il vento non imprimerà più la sua massima pressione diminuendo considerevolmante la forza propulsiva in avanti. (figure 12 e 13)

10 CONCLUSIONI La spinta sulle vele aumenta con laumentare dell angolo di esposizione al vento: abbiamo maggior urto di molecole sopravento e maggior risucchio sottovento Il massimo della forza di spinta si ha a un terzo dal bordo di attacco della vela. La spinta diminuisce moltissimo verso il bordo di uscita (balumina) Le vele dovranno avere una superficie concava perché il vento possa esercitare il massimo della spinta Le vele dovranno svilupparsi maggiormente in altezza piuttosto che in larghezza La spinta varia con il variare della concavità della vela e l angolo di esposizione al vento Per ogni direzione e intensità di vento esiste una concavità più adatta che darà il massimo della spinta. Queste differenti concavità si ottengono lavorando continuamente la vela con le regolazioni che abbiamo a disposizione

11 Vento reale e vento apparente Quando noi navighiamo sentiamo il vento in faccia, ne vediamo la direzione sul segnavento, ne leggiamo l intensità sugli strumenti. Il vento che ci sferza il viso non è il vento che realmente sta soffiando, ma il VENTO APPARENTE che risulta dalla somma del VENTO REALE (che è quello che spira) e il VENTO DI AVANZAMENTO (quello prodotto dalla velocità della nostra barca) V = Vento d avanzamento R = Velocità d avanzamento VA = Vento apparente W = Vento reale Parallelogramma delle forze La velocità di avanzamento produce il vento di avanzamento, il quale, sommato al vento reale produce il vento apparente che è il vento che effettivamente colpisce le nostre vele.

12 Bolina FIG. 1 Una barca naviga di bolina con un vento reale di 45. La direzione del vento apparente sarà molto inferiore, relativamente alla velocità. FIG. 1 Con l aumentare della velocità la direzione del vento apparente si sposta verso prua e costringe il timoniere a POGGIARE. FIG. 2 FIG. 2 FIG. 3 Al contrario, quando il vento reale rinforza il vento apparente gira verso poppa e il timoniere è in grado di ORZARE. FIG. 3 A parità di intensità di vento reale la velocità del vento apparente è maggiore di bolina che nelle altre andature

13 Traverso e Lasco TRAVERSO Nelle andature al traverso e al lasco ill vento apparente si comporta come di bolina:! Con l aumentare della velocità il vento apparente si sposta verso prua e si dovranno CAZZARE LE VELE per non perdere la velocità e mantenere la rotta.! Con l aumentare del vento reale il vento apparente si sposta verso poppa e si dovranno LASCARE LE VELE per non perdere velocità e mantenere la rotta. LASCO

14 Poppa Quando navighiamo con il vento in poppa la direzione del vento apparente è la stessa del vento reale. Se rinforza il vento reale il vento apparente aumenta; se invece aumenta la velocità della barca diminuisce l intensità del vento apparente Quando navighiamo con il vento in poppa a parità di vento reale la velocità del vento apparente è minore che in tutte le altre andature.

15 I filetti segnavento sulle vele Per controllare la corretta regolazione delle vele si usano dei filetti segnavento in tessuto di nylon leggero o di lana, applicati sul genoa e sulla randa sui due lati della vela. Sul GENOA: sono i filetti che si usano di più. Vengono applicati con del tessuto adesivo a circa cm. dall inferitura. Se la vela è in tessuto pesante, e quindi poco trasparente, sulla vela si applica una finestra trasparente. I filetti segnavento ci dicono se la vela è regolata correttamente rispetto all angolo di incidenza del vento rispetto all asse longitudinale della barca. Facendo riferimento alla figura qui sotto immaginiamo che il filetto rosso sia applicato al lato sopravento della vela e quello verde sottovento. Stiamo navigando mure a sinistra. I filetti ci diranno sempre e solo se le vele sono regolate correttamente e non se stiamo limonando correttamente. Infatti: I filetti sono paralleli e sventolano regolarmente: l angolo di incidenza del vento è adeguato alla regolazione delle vele, ma è altresì possibile che noi non navighiamo sulla corretta rotta. Solamente se dobbiamo bordeggiare cazziamo le vele e ci regoliamo con i filetti per mantenere la massima bolina e velocità. Il filetto sottovento sbatte: o il genoa è troppo cazzato per la rotta che dobbiamo tenere oppure noi stiamo poggiando troppo. Il filetto sopravento sbatte: o il genoa è troppo lasco, o stiamo stringendo troppo la bolina o stiamo orzando troppo rispetto alla nostra rotta

16 Sulla RANDA: sulla randa non mettiamo i filetti sopravento vicino all inferitura per due motivi diversi: 1. le turbolenze create dal profilo dell albero alterano sempre vicino all inferitura lo scorrimento dei filetti 2. il genoa con la balumina non ben regolata o un po spanciata rifiuta spesso sulla randa e rende inutilizzabili i filetti Sulla randa è fondamentale la regolazione della balumina, quindi i filetti segnavento vengono cuciti in corrispondenza della parte posteriore delle stecche. Mentre il controllo dei filetti del genoa è una cosa abbastanza facile, la regolazione della balumina è un po più complessa e ci si arriva con l esperienza.

L influenza della corrente sulla barca si manifesta in due effetti principali: uno sul vento e uno sulla rotta percorsa.

L influenza della corrente sulla barca si manifesta in due effetti principali: uno sul vento e uno sulla rotta percorsa. CORRENTI e DIAGRAMMI POLARI Come la corrente trasforma le polari di una barca Durante una discussione nel corso di una crociera, è stata manifestata la curiosità di sapere come possano essere utilizzate

Dettagli

La fisica della vela. comprendere i meccanismi, migliorare le prestazioni e...divertirsi!!! Laura Romanò Dipartimento di Fisica Università di Parma

La fisica della vela. comprendere i meccanismi, migliorare le prestazioni e...divertirsi!!! Laura Romanò Dipartimento di Fisica Università di Parma La fisica della vela comprendere i meccanismi, migliorare le prestazioni e...divertirsi!!! laura.romano@fis.unipr.it Laura Romanò Dipartimento di Fisica Università di Parma Il gioco della simmetria Dal

Dettagli

Esercitazione 5 Dinamica del punto materiale

Esercitazione 5 Dinamica del punto materiale Problema 1 Un corpo puntiforme di massa m = 1.0 kg viene lanciato lungo la superficie di un cuneo avente un inclinazione θ = 40 rispetto all orizzontale e altezza h = 80 cm. Il corpo viene lanciato dal

Dettagli

* * * * * REGOLIAMO LE VELE?!?! * * * * * P.N. GALLIANO IPPOLITI (Master Yacht)

* * * * * REGOLIAMO LE VELE?!?! * * * * * P.N. GALLIANO IPPOLITI (Master Yacht) * * * * * REGOLIAMO LE VELE?!?! * * * * * P.N. GALLIANO IPPOLITI (Master Yacht) 1 PREFAZIONE Per l automobilista è importante conoscere il motore, ma lo è molto di più saper guidare bene, così per il velista

Dettagli

9. Urti e conservazione della quantità di moto.

9. Urti e conservazione della quantità di moto. 9. Urti e conservazione della quantità di moto. 1 Conservazione dell impulso m1 v1 v2 m2 Prima Consideriamo due punti materiali di massa m 1 e m 2 che si muovono in una dimensione. Supponiamo che i due

Dettagli

Forze come grandezze vettoriali

Forze come grandezze vettoriali Forze come grandezze vettoriali L. Paolucci 23 novembre 2010 Sommario Esercizi e problemi risolti. Per la classe prima. Anno Scolastico 2010/11 Parte 1 / versione 2 Si ricordi che la risultante di due

Dettagli

Progetto La fisica nelle attrazioni Attrazione NIAGARA Dati Utili

Progetto La fisica nelle attrazioni Attrazione NIAGARA Dati Utili Progetto La fisica nelle attrazioni Attrazione NIAGARA Dati Utili Angolo di risalita = 25 Altezza massima della salita = 25,87 m Altezza della salita nel tratto lineare (fino all ultimo pilone di metallo)

Dettagli

Pressione. Esempio. Definizione di pressione. Legge di Stevino. Pressione nei fluidi EQUILIBRIO E CONSERVAZIONE DELL ENERGIA NEI FLUIDI

Pressione. Esempio. Definizione di pressione. Legge di Stevino. Pressione nei fluidi EQUILIBRIO E CONSERVAZIONE DELL ENERGIA NEI FLUIDI Pressione EQUILIBRIO E CONSERVAZIONE DELL ENERGIA NEI FLUIDI Cos è la pressione? La pressione è una grandezza che lega tra di loro l intensità della forza e l aerea della superficie su cui viene esercitata

Dettagli

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω GIROSCOPIO Scopo dell esperienza: Verificare la relazione: ω p = bmg/iω dove ω p è la velocità angolare di precessione, ω è la velocità angolare di rotazione, I il momento principale d inerzia assiale,

Dettagli

1 Gli effetti della forza di Coriolis

1 Gli effetti della forza di Coriolis LA FORZA DI CORIOLIS di Giulio Mazzolini 2012 1 Gli effetti della forza di Coriolis È un effetto noto che i venti nell emisfero nord deviano sempre verso destra, invece nell emisfero sud deviano sempre

Dettagli

Forze, leggi della dinamica, diagramma del. 28 febbraio 2009 (PIACENTINO - PREITE) Fisica per Scienze Motorie

Forze, leggi della dinamica, diagramma del. 28 febbraio 2009 (PIACENTINO - PREITE) Fisica per Scienze Motorie Forze, leggi della dinamica, diagramma del corpo libero 1 FORZE Grandezza fisica definibile come l' agente in grado di modificare lo stato di quiete o di moto di un corpo. Ci troviamo di fronte ad una

Dettagli

Sintesi Scopo Metodo

Sintesi Scopo Metodo Sintesi Scopo: analizzare le variazioni aerodinamiche dovute allo sbandamento in una barca a vela monoscafo. Metodo: - definizione di un modello ideale di vela; - simulazione numerica del flusso d aria

Dettagli

LA REGOLAZIONE DELLE VELE CON I SEGNAVENTO

LA REGOLAZIONE DELLE VELE CON I SEGNAVENTO LA REGOLAZIONE DELLE VELE CON I SEGNAVENTO di : Vele "TECHNOSAIL" by VELERIA DUCKSAILS S.r.l. 20052 Monza (MI) - Viale Campania, 66/A - Tel e Fax +39 039 5963235 e-mail: veleria.ducksails@fastwebnet.it

Dettagli

FISICA DELLA BICICLETTA

FISICA DELLA BICICLETTA FISICA DELLA BICICLETTA Con immagini scelte dalla 3 SB PREMESSA: LEGGI FISICHE Velocità periferica (tangenziale) del moto circolare uniforme : v = 2πr / T = 2πrf Velocità angolare: ω = θ / t ; per un giro

Dettagli

Piano Economico VAI COL VERDE. Trading Sulle Opzioni Binarie

Piano Economico VAI COL VERDE. Trading Sulle Opzioni Binarie 1 8 Piano Economico Trading Opzioni Binarie G & R Griscenko Piano Economico VAI COL VERDE Trading Sulle Opzioni Binarie Il nostro Piano Economico riporta in dettaglio la reale possibilità di creare un

Dettagli

Introduzione alla navigazione a vela

Introduzione alla navigazione a vela Introduzione alla navigazione a vela Corso per gli allievi Realizzato dalla Scuola di Vela dello Yacht Club degli Aregai autore: mailto:meo@bogliolo.name Argomenti del corso L arte della navigazione a

Dettagli

Progetto La fisica nelle attrazioni Attrazione ISPEED

Progetto La fisica nelle attrazioni Attrazione ISPEED Progetto La fisica nelle attrazioni Attrazione ISPEED Dati utili Lunghezza del treno: 8,8 m Durata del percorso: 55 s Lunghezza del percorso: 1200 m Massa treno a pieno carico: 7000 kg Altezza della prima

Dettagli

PROPULSORE A FORZA CENTRIFUGA

PROPULSORE A FORZA CENTRIFUGA PROPULSORE A FORZA CENTRIFUGA Teoria Il propulsore a forza centrifuga, è costituito essenzialmente da masse rotanti e rivoluenti attorno ad un centro comune che col loro movimento circolare generano una

Dettagli

SCHEDA TECNICA PER IL MONTAGGIO DELLE COPERTURE LA COPERTURA TOSCANA.

SCHEDA TECNICA PER IL MONTAGGIO DELLE COPERTURE LA COPERTURA TOSCANA. SCHEDA TECNICA PER IL MONTAGGIO DELLE COPERTURE LA COPERTURA TOSCANA. La COPERTURATOSCANA, prodotta da COTTOREF, è composta da tre articoli fondamentali: tegole, coppi e colmi, oltre ad una serie di pezzi

Dettagli

Marina. Caratteri. Immagini. Elaborazione di caratteri e immagini. SCHEDA TECNICA Caratteri & Immagini

Marina. Caratteri. Immagini. Elaborazione di caratteri e immagini. SCHEDA TECNICA Caratteri & Immagini Caratteri & Immagini SVB Lo specialista dell attrezzatura nautica Gelsenkirchener Str. 25 28199 Brema Tel. 0039 0694806238 Fax: +49 (0) 421 57290-40 email: info@svb-marine.it www.svb-marine.it Elaborazione

Dettagli

Quanta scienza in. una siringa?

Quanta scienza in. una siringa? S.M.S Puecher Colombo Via G. Pizzigoni n 9 20156 Milano Tel. 0239215302 e-mail: colomboscuola@tiscali.it Quanta scienza in. una siringa? Classe: 3^A (sede Colombo) Anno scolastico: 2002/2003 Insegnante:

Dettagli

DISPENSA DIDATTICA Testo e immagini a cura di Xkite a.s.d. Lago di Garda

DISPENSA DIDATTICA Testo e immagini a cura di Xkite a.s.d. Lago di Garda DISPENSA DIDATTICA Testo e immagini a cura di Xkite a.s.d. Lago di Garda LA TEORIA DEL KITEBOARD Dispensa didattica PREMESSA Per una pratica sicura del kiteboard sono necessarie alcune informazioni teoriche

Dettagli

Esercitazione di Laboratorio - Leve di 1-2 - 3 genere TITOLO ESERCITAZIONE: VERIFICA DELLE LEGGI DELLE LEVE

Esercitazione di Laboratorio - Leve di 1-2 - 3 genere TITOLO ESERCITAZIONE: VERIFICA DELLE LEGGI DELLE LEVE TITOLO ESERCITAZIONE: VERIFICA DELLE LEGGI DELLE LEVE PREREQUISITI RICHIESTI PER LO SVOLGIMENTO DELL ATTIVITÀ DI LABORATORIO L alunno deve conoscere la definizione di forza, la definizione di momento.

Dettagli

PIANO ECONOMICO. G & R Griscenko

PIANO ECONOMICO. G & R Griscenko PIANO ECONOMICO G & R Griscenko Piano Economico Kingdom Pro - Gold Edition Il Piano Economico riporta in dettaglio la reale possibilità di creare una nuova azienda dedicata al trading, una azienda che

Dettagli

L effetto della corrente sullo stato del mare

L effetto della corrente sullo stato del mare L effetto della corrente sullo stato del mare La presenza della corrente influenza la navigazione in molteplici aspetti diversi: da quelli più evidenti come la modifica nella velocità e rotta rispetto

Dettagli

APPUNTI SU PROBLEMI CON CALCOLO PERCENTUALE

APPUNTI SU PROBLEMI CON CALCOLO PERCENTUALE APPUNTI SU PROBLEMI CON CALCOLO PERCENTUALE 1. Proporzionalità diretta e proporzionalità inversa Analizziamo le seguenti formule Peso Lordo = Peso Netto + Tara Ricavo = Utile + Costo Rata = Importo + Interesse

Dettagli

COME FARE UNA CORDA PER ARCO

COME FARE UNA CORDA PER ARCO COME FARE UNA CORDA PER ARCO Dedicato a tutti gli arcieri che preferiscono costruirsi le proprie corde dell arco, anziché acquistarle pronte in fabbrica. Tenere presente che specie per la prima volta,

Dettagli

CAPITOLO III TIPI DI VELA

CAPITOLO III TIPI DI VELA CAPITOLO III TIPI DI VELA La vela è la superficie formata da ferzi o pannelli di tessuto, utilizzata per trasformare la pressione del vento in forza propulsiva a muovere l imbarcazione. L insieme delle

Dettagli

Cap 3.1- Prima legge della DINAMICA o di Newton

Cap 3.1- Prima legge della DINAMICA o di Newton Parte I Cap 3.1- Prima legge della DINAMICA o di Newton Cap 3.1- Prima legge della DINAMICA o di Newton 3.1-3.2-3.3 forze e principio d inerzia Abbiamo finora studiato come un corpo cambia traiettoria

Dettagli

Misure di base su una carta. Calcoli di distanze

Misure di base su una carta. Calcoli di distanze Misure di base su una carta Calcoli di distanze Per calcolare la distanza tra due punti su una carta disegnata si opera nel modo seguente: 1. Occorre identificare la scala della carta o ricorrendo alle

Dettagli

LE TORRI: DISCOVERY e COLUMBIA

LE TORRI: DISCOVERY e COLUMBIA LE TORRI: DISCOVERY e COLUMBIA Osservazioni e misure a bordo Le tue sensazioni e l accelerometro a molla 1) Nelle due posizioni indicate dalle frecce indica le sensazioni ricevute rispetto al tuo peso

Dettagli

L EQUILIBRIO UNIVERSALE dalla meccanica celeste alla fisica nucleare

L EQUILIBRIO UNIVERSALE dalla meccanica celeste alla fisica nucleare L EQUILIBRIO UNIVERSALE dalla meccanica celeste alla fisica nucleare Cap.4 giroscopio, magnetismo e forza di Lorentz teoria del giroscopio Abbiamo finora preso in considerazione le condizionidi equilibrio

Dettagli

28360 - FISICA MATEMATICA 1 A.A. 2014/15 Problemi dal libro di testo: D. Giancoli, Fisica, 2a ed., CEA Capitolo 6

28360 - FISICA MATEMATICA 1 A.A. 2014/15 Problemi dal libro di testo: D. Giancoli, Fisica, 2a ed., CEA Capitolo 6 28360 - FISICA MATEMATICA 1 A.A. 2014/15 Problemi dal libro di testo: D. Giancoli, Fisica, 2a ed., CEA Capitolo 6 Lavoro, forza costante: W = F r Problema 1 Quanto lavoro viene compiuto dalla forza di

Dettagli

Soluzione degli esercizi sul moto rettilineo uniformemente accelerato

Soluzione degli esercizi sul moto rettilineo uniformemente accelerato Liceo Carducci Volterra - Classe 3 a B Scientifico - Francesco Daddi - 8 novembre 00 Soluzione degli esercizi sul moto rettilineo uniformemente accelerato Esercizio. Un corpo parte da fermo con accelerazione

Dettagli

Esercizi sul moto rettilineo uniformemente accelerato

Esercizi sul moto rettilineo uniformemente accelerato Liceo Carducci Volterra - Classe 3 a B Scientifico - Francesco Daddi - 8 novembre 010 Esercizi sul moto rettilineo uniformemente accelerato Esercizio 1. Un corpo parte da fermo con accelerazione pari a

Dettagli

All interno dei colori primari e secondari, abbiamo tre coppie di colori detti COMPLEMENTARI.

All interno dei colori primari e secondari, abbiamo tre coppie di colori detti COMPLEMENTARI. Teoria del colore La teoria dei colori Gli oggetti e gli ambienti che ci circondano sono in gran parte colorati. Ciò dipende dal fatto che la luce si diffonde attraverso onde di diversa lunghezza: ad ogni

Dettagli

Capitolo 3. Iniziamo col far vedere cosa si è ottenuto, per far comprendere le successive descrizioni, avendo in mente ciò che si vuole realizzare.

Capitolo 3. Iniziamo col far vedere cosa si è ottenuto, per far comprendere le successive descrizioni, avendo in mente ciò che si vuole realizzare. Realizzazione meccanica Iniziamo col far vedere cosa si è ottenuto, per far comprendere le successive descrizioni, avendo in mente ciò che si vuole realizzare. - 37 - 3.1 Reperibilità dei pezzi La prima

Dettagli

Idrostatica Correnti a pelo libero (o a superficie libera) Correnti in pressione. Foronomia

Idrostatica Correnti a pelo libero (o a superficie libera) Correnti in pressione. Foronomia Idrostatica Correnti a pelo libero (o a superficie libera) Correnti in pressione Foronomia In idrostatica era lecito trascurare l attrito interno o viscosità e i risultati ottenuti valevano sia per i liquidi

Dettagli

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro.

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. PREMESSA: Anche intuitivamente dovrebbe a questo punto essere ormai chiaro

Dettagli

I Motori Marini 1/2. Motore a Scoppio (2 o 4 tempi) Motori Diesel (2 o 4 tempi)

I Motori Marini 1/2. Motore a Scoppio (2 o 4 tempi) Motori Diesel (2 o 4 tempi) I Motori Marini 1/2 Classificazione Descrizione I motori marini non sono molto diversi da quelli delle auto, con lo stesso principio di cilindri entro cui scorre uno stantuffo, che tramite una biella collegata

Dettagli

ORGANIZZATORE PER BORSA GRANDE

ORGANIZZATORE PER BORSA GRANDE ORGANIZZATORE PER BORSA GRANDE Lavorando a circa cinquanta chilometri da dove vivo, la borsa risulta per me è essere uno strumento di sopravvivenza! Dentro di essa deve trovare spazio tutto ciò che ipoteticamente

Dettagli

Sistema di diagnosi CAR TEST

Sistema di diagnosi CAR TEST Data: 30/09/09 1 di 7 Sistema di diagnosi CAR TEST Il sistema di diagnosi CAR TEST venne convenientemente utilizzato per: - verificare che la scocca di un veicolo sia dimensionalmente conforme ai disegni

Dettagli

I CIRCUITI ELETTRICI. Prima di tutto occorre mettersi d accordo anche sui nomi di alcune parti dei circuiti stessi.

I CIRCUITI ELETTRICI. Prima di tutto occorre mettersi d accordo anche sui nomi di alcune parti dei circuiti stessi. I CIRCUITI ELETTRICI Prima di tutto occorre mettersi d accordo anche sui nomi di alcune parti dei circuiti stessi. Definiamo ramo un tratto di circuito senza diramazioni (tratto evidenziato in rosso nella

Dettagli

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:

Dettagli

Aprile (recupero) tra una variazione di velocità e l intervallo di tempo in cui ha luogo.

Aprile (recupero) tra una variazione di velocità e l intervallo di tempo in cui ha luogo. Febbraio 1. Un aereo in volo orizzontale, alla velocità costante di 360 km/h, lascia cadere delle provviste per un accampamento da un altezza di 200 metri. Determina a quale distanza dall accampamento

Dettagli

CORSO BASE (1 livello)

CORSO BASE (1 livello) CORSI VELA CORSO BASE (1 livello) L'obiettivo del corso base è quello di iniziare a conoscere la barca :si imparerà a condurre un' imbarcazione nelle varie andature, bolina,traverso,lasco, poppa, tante

Dettagli

CORPO GIREVOLE ATTORNO AD UN ASSE E MOMENTI. TORNA ALL'INDICE

CORPO GIREVOLE ATTORNO AD UN ASSE E MOMENTI. TORNA ALL'INDICE CORPO GIREVOLE ATTORNO AD UN ASSE E MOMENTI. TORNA ALL'INDICE Consideriamo adesso un corpo esteso, formato da più punti, e che abbia un asse fisso, attorno a cui il corpo può ruotare. In questo caso l

Dettagli

ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO SPERIMENTALE P.N.I. 2004

ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO SPERIMENTALE P.N.I. 2004 ESAME DI STAT DI LICE SCIENTIFIC CRS SPERIMENTALE P.N.I. 004 Il candidato risolva uno dei due problemi e 5 dei 0 quesiti in cui si articola il questionario. PRBLEMA Sia la curva d equazione: ke ove k e

Dettagli

MASSA VOLUMICA o DENSITA

MASSA VOLUMICA o DENSITA MASSA VOLUMICA o DENSITA Massa volumica di una sostanza: è la massa di sostanza, espressa in kg, che occupa un volume pari a 1 m 3 1 m 3 di aria ha la massa di 1,2 kg 1 m 3 di acqua ha la massa di 1000

Dettagli

Forza. Forza. Esempi di forze. Caratteristiche della forza. Forze fondamentali CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA

Forza. Forza. Esempi di forze. Caratteristiche della forza. Forze fondamentali CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA Forza CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA Cos è una forza? la forza è una grandezza che agisce su un corpo cambiando la sua velocità e provocando una deformazione sul corpo 2 Esempi

Dettagli

La preparazione per le gare brevi

La preparazione per le gare brevi I documenti di www.mistermanager.it La preparazione per le gare brevi La maggior parte delle competizioni su cui si cimentano i podisti, sono le gare su strada, le cui lunghezze solitamente sono intorno

Dettagli

GEOMETRIA DELLE MASSE

GEOMETRIA DELLE MASSE 1 DISPENSA N 2 GEOMETRIA DELLE MASSE Si prende in considerazione un sistema piano, ossia giacente nel pian x-y. Un insieme di masse posizionato nel piano X-Y, rappresentato da punti individuati dalle loro

Dettagli

E LE CANDELE A COSA SERVONO?

E LE CANDELE A COSA SERVONO? Con un phon Spingendo le eliche con la mano Con un ventilatore Soffiando Girando il perno Con il vento Spingendo i personaggi cl. cl. 3 e e Goldoni ins. ins. E.De Biasi Tolgo le eliche, tengo il perno

Dettagli

EFFETTI DELLA DOPPIA SPINTA

EFFETTI DELLA DOPPIA SPINTA EFFETTI DELLA DOPPIA SPINTA DESCRIZIONE DEL MOVIMENTO, CORRELAZIONE TRA I DUE ARTI I fotogrammi utilizzati sono stati digitalizzati su computer, da immagini filmate con video camera 8 mm e con sincronia

Dettagli

Corso di Laurea in Farmacia Verifica in itinere 3 dicembre 2014 TURNO 1

Corso di Laurea in Farmacia Verifica in itinere 3 dicembre 2014 TURNO 1 Corso di Laurea in Farmacia Verifica in itinere 3 dicembre 2014 TURNO 1 COMPITO A Un blocco di massa m 1 = 1, 5 kg si muove lungo una superficie orizzontale priva di attrito alla velocità v 1 = 8,2 m/s.

Dettagli

Appunti sul galleggiamento

Appunti sul galleggiamento Appunti sul galleggiamento Prof.sa Enrica Giordano Corso di Didattica della fisica 1B a.a. 2006/7 Ad uso esclusivo degli studenti frequentanti, non diffondere senza l autorizzazione della professoressa

Dettagli

Cosa determina il moto? Aristotele pensava che occorresse uno sforzo per mantenere un corpo in movimento. Galileo non era d'accordo.

Cosa determina il moto? Aristotele pensava che occorresse uno sforzo per mantenere un corpo in movimento. Galileo non era d'accordo. Introduzione Cosa determina il moto? Aristotele pensava che occorresse uno sforzo per mantenere un corpo in movimento. Galileo non era d'accordo. riassunto Cosa determina il moto? Forza - Spinta di un

Dettagli

Che cos è il Centro di Gravità

Che cos è il Centro di Gravità Che cos è il Centro di Gravità Chiunque si è sempre posto domande del tipo: dove si trova il centro di gravità del mio modello? oppure: Dovrò avanzarlo o arretrarlo?. In questa pagina cercherò di spiegare

Dettagli

Il riduttore di focale utilizzato è il riduttore-correttore Celestron f/ 6.3.

Il riduttore di focale utilizzato è il riduttore-correttore Celestron f/ 6.3. LE FOCALI DEL C8 Di Giovanni Falcicchia Settembre 2010 Premessa (a cura del Telescope Doctor). Il Celestron C8 è uno Schmidt-Cassegrain, ovvero un telescopio composto da uno specchio primario concavo sferico

Dettagli

Si sa che la via più breve tra due punti è la linea retta. Ma vi siete mai chiesti, Qual è la via più breve tra tre punti? o tra quattro punti?

Si sa che la via più breve tra due punti è la linea retta. Ma vi siete mai chiesti, Qual è la via più breve tra tre punti? o tra quattro punti? Dov'è Moriart? Cerchiamo la via più breve con Mathcad Potete determinare la distanza più breve da tre punti e trovare Moriart? Si sa che la via più breve tra due punti è la linea retta. Ma vi siete mai

Dettagli

DINAMICA. 1. La macchina di Atwood è composta da due masse m

DINAMICA. 1. La macchina di Atwood è composta da due masse m DINAMICA. La macchina di Atwood è composta da due masse m e m sospese verticalmente su di una puleggia liscia e di massa trascurabile. i calcolino: a. l accelerazione del sistema; b. la tensione della

Dettagli

www.andreatorinesi.it

www.andreatorinesi.it La lunghezza focale Lunghezza focale Si definisce lunghezza focale la distanza tra il centro ottico dell'obiettivo (a infinito ) e il piano su cui si forma l'immagine (nel caso del digitale, il sensore).

Dettagli

bensì una tendenza a ruotare quando vengono applicate in punti diversi di un corpo

bensì una tendenza a ruotare quando vengono applicate in punti diversi di un corpo Momento di una forza Nella figura 1 è illustrato come forze uguali e contrarie possono non produrre equilibrio, bensì una tendenza a ruotare quando vengono applicate in punti diversi di un corpo esteso.

Dettagli

APPLICATION SHEET Luglio

APPLICATION SHEET Luglio Indice 1. Descrizione dell applicazione 2. Applicazione - Dati 3. Selezione del prodotto e dimensionamento 4. Soluzione Motovario 1. Descrizione dell applicazione Gli schermi per campi da cricket fanno

Dettagli

Lo spessimetro ( a cura di Elena Pizzinini)

Lo spessimetro ( a cura di Elena Pizzinini) Lo spessimetro ( a cura di Elena Pizzinini) 1) Che cos è? Lo spessivetro è uno strumento (brevettato dalla ditta Saint Gobain) dal funzionamento piuttosto semplice che permette di misurare lo spessore

Dettagli

TNT IV. Il Diavolo è meno brutto di come ce lo dipingono!!! (Guarda il video)

TNT IV. Il Diavolo è meno brutto di come ce lo dipingono!!! (Guarda il video) TNT IV Il Diavolo è meno brutto di come ce lo dipingono!!! (Guarda il video) Al fine di aiutare la comprensione delle principali tecniche di Joe, soprattutto quelle spiegate nelle appendici del libro che

Dettagli

FISICA. Le forze. Le forze. il testo: 2011/2012 La Semplificazione dei Testi Scolastici per gli Alunni Stranieri IPSIA A.

FISICA. Le forze. Le forze. il testo: 2011/2012 La Semplificazione dei Testi Scolastici per gli Alunni Stranieri IPSIA A. 01 In questa lezione parliamo delle forze. Parliamo di forza quando: spostiamo una cosa; solleviamo un oggetto; fermiamo una palla mentre giochiamo a calcio; stringiamo una molla. Quando usiamo (applichiamo)

Dettagli

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA Tutti gli anni, affrontando l argomento della divisibilità, trovavo utile far lavorare gli alunni sul Crivello di Eratostene. Presentavo ai ragazzi una

Dettagli

Esercitazione VIII - Lavoro ed energia II

Esercitazione VIII - Lavoro ed energia II Esercitazione VIII - Lavoro ed energia II Forze conservative Esercizio Una pallina di massa m = 00g viene lanciata tramite una molla di costante elastica = 0N/m come in figura. Ammesso che ogni attrito

Dettagli

Ciao!! Un cielo stellato così come lo puoi vedere con i tuoi occhi. Il cielo visto da un potente telescopio molto lontano dalle città

Ciao!! Un cielo stellato così come lo puoi vedere con i tuoi occhi. Il cielo visto da un potente telescopio molto lontano dalle città 1 Ciao!! Quando guardi il cielo ogni volta che si fa buio, se è sereno, vedi tanti piccoli punti luminosi distribuiti nel cielo notturno: le stelle. Oggi si apre l immaginario Osservatorio per guardare...

Dettagli

TECNICA E TATTICA VOLLEY

TECNICA E TATTICA VOLLEY TECNICA E TATTICA VOLLEY Dalla posizione di attesa, e a seconda del tipo di attacco avversario, il muro e la difesa optano per dei cambiamenti di posizione, al fine di rendere più facile la ricostruzione.

Dettagli

Statica e dinamica dei fluidi. A. Palano

Statica e dinamica dei fluidi. A. Palano Statica e dinamica dei fluidi A. Palano Fluidi perfetti Un fluido perfetto e incomprimibile e indilatabile e non possiede attrito interno. Forza di pressione come la somma di tutte le forze di interazione

Dettagli

TIMONI A VENTO. Accademia Internazionale Adriatica della Vela

TIMONI A VENTO. Accademia Internazionale Adriatica della Vela TIMONI A VENTO Accademia Internazionale Adriatica della Vela 2005 2 Copyright 2005 Giulio Mazzolini Tutti i diritti riservati 3 4 Perché e quando un timone a vento Oggi esistono due grandi famiglie di

Dettagli

B. Vogliamo determinare l equazione della retta

B. Vogliamo determinare l equazione della retta Risoluzione quesiti ordinamento Quesito N.1 Indicata con α la misura dell angolo CAB, si ha che: 1 Area ( ABC ) = AC AB sinα = 3 sinα π 3 sinα = 3 sinα = 1 α = Il triangolo è quindi retto in A. La misura

Dettagli

Problemi di dinamica del punto materiale (moto oscillatorio) A Sistemi di riferimento inerziali

Problemi di dinamica del punto materiale (moto oscillatorio) A Sistemi di riferimento inerziali Problemi di dinamica del punto materiale (moto oscillatorio) A Sistemi di riferimento inerziali Problema n. 1: Un corpo puntiforme di massa m = 2.5 kg pende verticalmente dal soffitto di una stanza essendo

Dettagli

SECCHIELLO-LONG BAG. cm. 20. cm. 35

SECCHIELLO-LONG BAG. cm. 20. cm. 35 SECCHIELLO-LONG BAG cm. 20 cm. 35 Per realizzare il secchiello occorrono 2 rettangoli di tessuto per l esterno (cm. 20x35) e 2 rettangoli di tessuto per l interno (cm. 20x35 dello stesso tessuto dell esterno

Dettagli

352&(662',&20%867,21(

352&(662',&20%867,21( 352&(662',&20%867,21( Il calore utilizzato come fonte energetica convertibile in lavoro nella maggior parte dei casi, è prodotto dalla combustione di sostanze (es. carbone, metano, gasolio) chiamate combustibili.

Dettagli

LA TRASMISSIONE DELLE INFORMAZIONI QUARTA PARTE 1

LA TRASMISSIONE DELLE INFORMAZIONI QUARTA PARTE 1 LA TRASMISSIONE DELLE INFORMAZIONI QUARTA PARTE 1 I CODICI 1 IL CODICE BCD 1 Somma in BCD 2 Sottrazione BCD 5 IL CODICE ECCESSO 3 20 La trasmissione delle informazioni Quarta Parte I codici Il codice BCD

Dettagli

Energia e Lavoro. In pratica, si determina la dipendenza dallo spazio invece che dal tempo

Energia e Lavoro. In pratica, si determina la dipendenza dallo spazio invece che dal tempo Energia e Lavoro Finora abbiamo descritto il moto dei corpi (puntiformi) usando le leggi di Newton, tramite le forze; abbiamo scritto l equazione del moto, determinato spostamento e velocità in funzione

Dettagli

La combustione. Docente: prof.ssa Lobello Carmela

La combustione. Docente: prof.ssa Lobello Carmela La combustione Percorso didattico realizzato dalla classe II D Istituto d Istruzione secondaria di I grado S Francesco d Assisi Francavilla Fontana (Br) Docente: prof.ssa Lobello Carmela Perché la combustione?

Dettagli

ANDREA FARALLI 2 C IL BARICENTRO

ANDREA FARALLI 2 C IL BARICENTRO ANDREA FARALLI 2 C IL BARICENTRO Domenica dieci febbraio siamo andati al laboratorio di fisica della nostra scuola per fare accoglienza ai ragazzi di terza media. Questa accoglienza consisteva nell illustrare

Dettagli

Possiamo vedere in azione questo principio nell impianto frenante delle automobili, o nei ponti idraulici delle officine.

Possiamo vedere in azione questo principio nell impianto frenante delle automobili, o nei ponti idraulici delle officine. La pressione Pressione: intensità della forza F che agisce perpendicolarmente alla superficie S. La formula diretta è: Nota bene che: 1. la pressione è una grandezza scalare, F p = S 2. la forza è espressa

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it

LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it L INTENSITÀ DELLA CORRENTE ELETTRICA Consideriamo una lampadina inserita in un circuito elettrico costituito da fili metallici ed un interruttore.

Dettagli

In realtà la vera domanda e : Come posso fare ad ottenere tutte quelle rivoluzioni?, ma la risposta ad entrambe le domande e la stessa.

In realtà la vera domanda e : Come posso fare ad ottenere tutte quelle rivoluzioni?, ma la risposta ad entrambe le domande e la stessa. Nella quarta parte di questi quattro articoli, andrò a rispondere alla domanda che mi viene posta più frequentemente: Come fanno i Professionisti ad ottenere tutte quelle rivoluzioni? In realtà la vera

Dettagli

INTRODUZIONE I CICLI DI BORSA

INTRODUZIONE I CICLI DI BORSA www.previsioniborsa.net 1 lezione METODO CICLICO INTRODUZIONE Questo metodo e praticamente un riassunto in breve di anni di esperienza e di studi sull Analisi Tecnica di borsa con specializzazione in particolare

Dettagli

CAMBIO LIQUIDO E PULIZIA CIRCUITO DI RAFFREDDAMENTO: by Antsrp

CAMBIO LIQUIDO E PULIZIA CIRCUITO DI RAFFREDDAMENTO: by Antsrp CAMBIO LIQUIDO E PULIZIA CIRCUITO DI RAFFREDDAMENTO: by Antsrp In questa guida viene spiegato come sostituire il liquido refrigerante del circuito di raffreddamento della Ibiza (anche se il procedimento

Dettagli

Corso di fotografia 27-29-31 maggio 2014 Scuola di Como Daniela Lietti, Michela Prest, Carlo Pozzoni

Corso di fotografia 27-29-31 maggio 2014 Scuola di Como Daniela Lietti, Michela Prest, Carlo Pozzoni Il corso di fotografia è stato suddiviso in tre incontri distinti: Corso di fotografia 27-29-31 maggio 2014 Scuola di Como Daniela Lietti, Michela Prest, Carlo Pozzoni Il primo è servito a consentirci

Dettagli

Smorzamento Degli Ammortizzatori

Smorzamento Degli Ammortizzatori Smorzamento Degli Ammortizzatori Lo smorzamento governa la resistenza al movimento degli ammortizzatori, per mezzo di un pistone interno che si muove a bagno d olio quando l ammortizzatore si comprime

Dettagli

Giorgio Maria Di Nunzio

Giorgio Maria Di Nunzio Università degli Studi di Padova Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell Antichità Fondamenti di Informatica A.A. 2012/2013 Giorgio Maria Di Nunzio Immagini Digitali Ä Dispense aggiuntive

Dettagli

Realizzazione di un sistema di aria canalizzata perimetrale, per la mansarda

Realizzazione di un sistema di aria canalizzata perimetrale, per la mansarda Realizzazione di un sistema di aria canalizzata perimetrale, per la mansarda Il sistema, realizzato su un Mobilvetta Bussola, può essere utilizzato anche su altri mezzi che hanno la mansarda configurata

Dettagli

Preparare una foto con Passepartout per le nostre colle/ve

Preparare una foto con Passepartout per le nostre colle/ve Preparare una foto con Passepartout per le nostre colle/ve a cura di Associazione Culturale di Fotografia Scopo Finale: O

Dettagli

Esame sezione Brevetti 2003-2004 Prova Pratica di meccanica

Esame sezione Brevetti 2003-2004 Prova Pratica di meccanica Esame sezione Brevetti 2003-2004 Prova Pratica di meccanica OGGETVO: Brevettazione dl un perfezionamento riguardante I pressatori per mescolatori dl gomma Egregio dottore, Le invio una breve relazione

Dettagli

Trasformazioni Geometriche 1 Roberto Petroni, 2011

Trasformazioni Geometriche 1 Roberto Petroni, 2011 1 Trasformazioni Geometriche 1 Roberto etroni, 2011 Trasformazioni Geometriche sul piano euclideo 1) Introduzione Def: si dice trasformazione geometrica una corrispondenza biunivoca che associa ad ogni

Dettagli

LEZIONE 7. Esercizio 7.1. Quale delle seguenti funzioni è decrescente in ( 3, 0) e ha derivata prima in 3 che vale 0? x 3 3 + x2. 2, x3 +2x +3.

LEZIONE 7. Esercizio 7.1. Quale delle seguenti funzioni è decrescente in ( 3, 0) e ha derivata prima in 3 che vale 0? x 3 3 + x2. 2, x3 +2x +3. 7 LEZIONE 7 Esercizio 7.1. Quale delle seguenti funzioni è decrescente in ( 3, 0) e ha derivata prima in 3 che vale 0? x 3 3 + x2 2 6x, x3 +2x 2 6x, 3x + x2 2, x3 +2x +3. Le derivate sono rispettivamente,

Dettagli

! ISO/ASA 25 50 100 200 400 800 1600 3200

! ISO/ASA 25 50 100 200 400 800 1600 3200 Rolleiflex T (Type 1)" Capire l esposizione Una breve guida di Massimiliano Marradi mmarradi.it Prima di tutto occorre scegliere il modo in cui valutare l esposizione. Se valutativa, quindi a vista, useremo

Dettagli

PROVE SU PISTA. Sensore pressione freno. Sensore pressione freno:

PROVE SU PISTA. Sensore pressione freno. Sensore pressione freno: Sensore pressione freno A N A L I S I T E C N I C A D E L T U O K A R T PROVE SU PISTA Sensore pressione freno: come integrare le valutazioni personali sulla frenata con un analisi basata su elementi oggettivi

Dettagli

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI Indice 1 Le frazioni algebriche 1.1 Il minimo comune multiplo e il Massimo Comun Divisore fra polinomi........ 1. Le frazioni algebriche....................................

Dettagli

La roulette dei bagagli di Maria Altieri

La roulette dei bagagli di Maria Altieri La roulette dei bagagli di Maria Altieri Autore Maria Altieri Referente scientifico Michela Mayer Grado scolastico Scuola Secondaria di II grado Percorso collegato Il moto: velocità ed accelerazione Nucleo

Dettagli

Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria Università di Genova MATEMATICA Il

Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria Università di Genova MATEMATICA Il Lezione 5:10 Marzo 2003 SPAZIO E GEOMETRIA VERBALE (a cura di Elisabetta Contardo e Elisabetta Pronsati) Esercitazione su F5.1 P: sarebbe ottimale a livello di scuola dell obbligo, fornire dei concetti

Dettagli

LE AVVENTURE DELLA PATATINA

LE AVVENTURE DELLA PATATINA LE AVVENTURE DELLA PATATINA Relazione della procedura di lavoro utilizzata per il progetto dalla classe 2C della Scuola Secondaria di Primo Grado dell'istituto Comprensivo di Carnate (MB) Responsabile

Dettagli